Fixing 17 2015

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Anno XXIII - n.17 - 1,50 euro

E ditoriale Dov’è finita la carta stampata?

Un’occasione persa. Chiamati a eleggere il consiglio direttivo della Consulta per l’Informazione per farla diventare uno strumento davvero utile e pluralista, ovvero davvero rappresentativo delle diverse realtà giornalistiche sammarinese, la maggior parte dei colleghi giornalisti ha votato per i candidati della televisione di Stato. Certo, il voto è libero e ognuno sceglie i nomi di chi crede possa rappresentarlo al meglio. Ovviamente leggere che 7 membri su nove lavorano per RTV – ente statale di nomina politica – e che la carta stampata è rappresentata solamente da Antonio Fabbri (L’Informazione) e, per gli editori, dalla Gdg srl (quindi Asset Banca e quindi La Tribuna sammarinese), rappresenta una sconfitta per tutti i giornalisti del cartaceo che sin dalle prime indicazioni della Legge 211/2014 si erano opposti a una massiccia presenza politica nell’esercizio, sempre molto delicato, della professione. Politica che già parteciperà all’Autorità Garante per l’Informazione (la legge spiega che sarà composta da 5 membri nominati dal Consiglio Grande e Generale). In un’ottica di pluralismo e di aperto confronto, ci sarebbe piaciuto vedere, all’interno del direttivo della Consulta, perlomeno un rappresentante per ogni testata sammarinese: solo così – mettendo a disposizione dei colleghi le proprie riflessioni, le proprie urgenze e le problematiche riscontrate nelle rispettive redazioni - si sarebbe potuto dare all’organo un ruolo attivo e perfettamente aderente alle molteplici realtà locali. Il tutto mentre 4 maggio al Kursaal si svolgerà la terza edizione del convegno “Libera stampa in libero Stato”. Peccato solo che di rappresentanti della carta stampata, nella Consulta, ce ne siano davvero pochi. Alessandro Carli

Direttore Alessandro Carli

Venerdì 1 Maggio 2015

Un milione di giorni di malattia in 5 anni

S icurezza

Prevenire gli attacchi informatici

Tra il 2010 e il 2014 presentati oltre 120 mila certificati medici: circa uno su dieci è stato controllato tramite visita a domicilio a pag.9

G iustizia

Novità per velocizzare i processi

a pag.10

C ultura

Un milione di giorni ‘persi’ in cinque anni per malattia. Numeri impressionanti se rapportati ad una realtà composta di circa 5.000 aziende e meno di 20mila dipendenti come quella di San Marino, ma comunque, fatte le dovute proporzioni, in linea con i dati italiani. Da notare che, prima dell’avvento delle nuove norme per il calcolo dell’indennità, le malattie di 1 o 2 giorni, hanno riguardato più di un terzo dei certificati. In ogni caso un ‘peso’ per il sistema sammarinese, che per le imprese è significato una riduzione della produttività e per l’Iss un ‘costo’ di oltre 70 milioni di euro. Questo, comunque, a fronte di un sistema di controllo che ha verificato, attraverso visite domiciliari, oltre 11mila lavoratori (oltre alle visite ambulatoriali) su circa 120mila certificati, uno su 10. Bartolucci a pag. 3

La storia in formato francobollo

alle pag.5-8

spazio riservato all’indirizzo


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E venti

FIXING - Anno XXIII - n.17 - Venerdì 1 Maggio 2015

F ocus

Questione di num3ri

In Italia per pagare le tasse – compilazione dei moduli, il tempo per andare dal commercialista e le inesorabili code agli sportelli – ci vuole 1 mese. Lo sostiene uno studio della Cgia di Mestre: i contribuenti italiani, per espletare l’iter, impiegano 269 ore all’anno. E’ sempre sul numero 1 (ma seguito da molti zeri) che punta il dito Confedilizia: dal 2011 le imposte locali sulla casa sono triplicate e con il governo Renzi sono cresciute di 1 miliardo. Nel frattempo ruggisce Etihad. Per l’ad Hogan la compagnia di bandiera degli Emirati Arabi Uniti il contributo della sua azienda al Pil dell’Europa è quantificabile in “un miliardo di dollari”. 491.000 aziende, 1 milione di ettari coltivati e valore di produzione a 12,8 miliardi: L’Italia ha numeri da top leader nell’ortofrutticolo. Criticità? Export insufficiente e ritardi che ne minano la competitività. A dirlo è un recente rapporto Nomisma-Unaproa. Dal 2005, sostiene S&P, tempeste tropicali, inondazioni, allagamenti e terremoti sono stati la causa principale “o il fattore determinante” di circa 60 azioni di declassamento sui rating, su un totale di 6.300 ribassi nel merito di credito operati dall’agenzia USA. Il rapporto, nel decennio, è di circa l’1%. Mentre le Ferrari stanno rivivendo un buon inizio di stagione con Raikkonen e Vettel, dalla Germania arrivano rumors interessanti. Dopo una serie di indiscrezioni, e dopo aver seguito i successi delle Mercedes, potrebbe essere finalmente giunto il momento del grande salto in Formula 1 del Gruppo Volkswagen. Motorsport.com ha battuto la notizia che il Gruppo starebbe valutando il suo ingresso nella massima formula dell’automobilismo sportivo nei prossimi 18 mesi. F1 per F1, gli annales ci ricordano che oggi, ma nel 1994, moriva Ayrton Senna. Sempre il 1 maggio ricorrono poi l’atto di unione (1707) che unì la Scozia a Inghilterra e Galles, formando il Regno Unito e la beatificazione di Giovanni Paolo II, nel 2011.

Il Paese in mostra per 6 mesi attraverso touchscreen, video wall, prodotti tipici e imprese

E’ la settimana dell’Expo: il Titano protagonista Padiglione ultimato, ‘formati’ al Consorzio Terra di San Marino anche i giovani stagisti Finito il count down che ha tenuto con il fiato sospeso gli organizzatori di Expo, la più grande manifestazione italiana dai tempi del Mondiale del ’90 entra finalmente nel vivo. Una manifestazione in cui la Repubblica di San Marino vuole recitare un ruolo da protagonista, un Paese “abbastanza piccolo da essere grande”, tema scelto dal Commissario Mauro Maiani per questa partecipazione. Inserito all’interno del Cluster Bio-Mediterraneo, il Padiglione sammarinese è stato uno dei primi ad essere completato, grazie anche alle sponsorizzazioni delle più importanti aziende del Titano che hanno contribuito anche alla realizzazione e installazione di quanto neces-

Z oom

Video in 4K grazie ad HD Italia

sario per rendere moderno, efficiente e ‘smart’ il grande spazio messo a disposizione per l’antica Repubblica. I visitatori verranno infatti accolti da un video-wall centrale e da grafiche a parete che offriranno informazioni

sul Paese e alla sua capacità di concentrare all’interno di un’area molto piccola l’alto standard qualitativo delle produzioni locali. Lo spazio espositivo mostrerà i prodotti alimentari tradizionali “made in San Marino” rea-

SIl Gruppo ponsorizzazioni Colombini arreda la VIP Lounge che ospiterà gli incontri istituzionali Firmato l’accordo di sponsorizzazione del Padiglione di San Marino tra il Commissariato Generale per Expo 2015 e Colombini Group. Il Segretario di Stato Lonfernini ha espresso tutto il suo consenso per l’operazione dichiarando: “Gruppo Colombini si aggiunge oggi, con grande soddisfazione mia e dei colleghi di Governo che qui rappresento, al nutrito numero di aziende già sponsor e partner del nostro padiglione a Ex-

po Milano 2015; il settore imprenditoriale del nostro sistema paese, attraverso le sue eccellenze, sarà davvero rappresentato ai livelli più alti.” Emanuel Colombini ha dichiarato: “Abbiamo un legame molto forte con il territorio in cui siamo nati. La Repubblica di San Marino è uno dei simboli della nostra storia e siamo orgogliosi di poter condividere e fare parte di questa incredibile vetrina sul mondo insieme a part-

ner e collaboratori che contribuiscono, ogni giorno, a rendere grande la nostra realtà.” Il Commissario Maiani ha concluso: ”Gruppo Colombini ha contribuito fornendo gli eleganti e raffinati mobili che arredano la VIP lounge al primo piano del Padiglione dove saranno accolte delegazioni istituzionali, ospiti speciali e giornalisti e dove gli stessi sponsor e partner potranno organizzare eventi e iniziative proprie.”

lizzati all’interno del territorio e i prodotti dell’artigianato tipico tra cui la ceramica. Il cuore dell’allestimento è costituito da una tavola multimediale, dotata di 10 schermi touchscreen che consentiranno di approfondire la conoscenza dei prodotti. Oltre agli strumenti multimediali, le informazioni sul Paese e le sue peculiarità verranno affidate anche ai tanti giovani che si sono resi disponibili come stagisti e che, lunedì 27 aprile, hanno partecipato alla giornata di formazione organizzata dal Consorzio Terra di San Marino, che presenta a Milano le sei filiere certificate della Repubblica: il grano, il vino, il miele, l’olio, la carne, il latte e i suoi derivati. Questi ragazzi hanno dunque preso consapevolezza di quali sono i temi fondamentali sviluppati all’interno del Padiglione, con i quali San Marino si vuole presentare al mondo attraverso Expo nei prossimi sei mesi. Daniele Bartolucci

L’annuale HD Forum Italia Conference si è tenuto quest’anno a San Marino il 24 e 25 aprile, a Palazzo Kursaal. Una scelta dettata da una nuova partnership tra HD Italia e la Repubblica, che “sarà una sorta di giardino dell’innovazione e dello sviluppo nel campo delle Tlc e della nuova televisione grazie alla cablatura in fibra che entrerà presto in tutte le abitazioni dei sammarinesi. Ed è proprio su questo presupposto che la partnership tra HD Forum Italia e San Marino è nata e si è sviluppata”, ha affermato Benito Manlio Mari, presidente di HD Forum Italia. Mentre Emanuele Valli, direttore dell’Azienda Autonoma dei Servizi di Stato sammarinese, ha specificato che la Repubblica più antica al mondo “punta con decisione sulle nuove tecnologie a sostegno dello sviluppo: HDFI è in tal senso un alleato strategico importante”. Questa partnership ha inoltre già permesso al Padiglione di San Marino di essere dotato della tecnologia 4K per i propri video.


L avoro

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di Daniele Bartolucci

Quasi 200mila giorni di lavoro persi all’anno, poco meno di un milione negli ultimi cinque anni. E’ questo il peso che deve sopportare il sistema sammarinese in merito alla malattia dei dipendenti. Un peso che ricade anche sullo Stato, ma soprattutto sulle imprese che in quei giorni non possono contare sulla produttività dei propri dipendenti. Sono numeri importanti, ma in linea con quelli italiani, eccezion fatta per gli infortuni sul lavoro che (vedi Fixing nr 16) sono costantemente diminuiti negli ultimi vent’anni, tanto che dal 1990 ad oggi sono praticamente dimezzati. Ma quello dei giorni di malattia resta un numero esorbitante per la realtà sammarinese, composta da circa cinquemila imprese e meno di 20mila dipendenti tra pubblico e privato. Malattie “brevi”: più di un terzo del totale Tra il 2010 e il 2014 (i dati si riferiscono però solo fino al 31 ottobre) sono stati presentati 20.128 certificati di 1 giorno di lavoratori residenti e 3.424 a non residenti; 19.278 certificati di 2 giorni a lavoratori residenti e 4.645 a non residenti. In totale i certificati di 1 o 2 giorni sono stati quindi 47.475, il 39% di tutti i certificati di malattia presentati (120.279). I dati sono stati forniti a inizio anno dal Segtretario di Stato alla Sanità, Francesco Mussoni, nella risposta all’interpellanza dei Consiglieri di Civico 10, quella in cui erano emersi anche i dati sulla ‘farmacia internazionale’ (vedi Fixing nr 9) che hanno fatto capolino recentemente anche in un servizio di “Mi manda Rai Tre” sui farmaci per la cura dell’epatite C. L’intento dell’interpellanza era quello di avere il quadro della situazione alla luce dei cambiamenti sul calcolo dell’indennità di malattia che, come noto, ha introdotto una percentuale del 50% sui primi due giorni delle malattie comuni, scatenando la protesta dei sindacati dei lavoratori e le perplessità delle

2010-2014: su 120 mila certificati sono state eseguite più di 11 mila visite fiscali a domicilio

Quasi 200 mila giorni “persi” per malattia all’anno In cinque anni sono stati pagati dall’ISS oltre settanta milioni di euro di indennità

F ocus

Il “Cuore” a scuola

associazioni di categoria, stante il fatto che l’indennità piena scatterà solo dopo cinque giorni di malattia e che, quindi, questa norma potrebbe incentivare i lavoratori ad ‘allungare’ la loro assenza. Se, invece, l’intento del Governo era quello di creare un deterrente (economico) alle malattie brevi o brevissime, si vedrà nei prossimi report statistici. oltre settanta milioni di euro di indennità “Qual è stato il costo complessivo pagato dall’Iss per malattia negli ultimi 5 anni?” hanno chiesto i Consiglieri di Civico 10. La risposta, articolata sui bilanci 2009, 2010, 2011, 2012, 2013 (quindi sempre cinque anni ma non gli stessi del capitolo precedente) ha evidenziato una spesa complessiva di oltre 71 milioni di euro, che va

dai 15.772.027,19 euro del 2009 ai 12.884.274,53 del 2013. Per il 2014 i conti erano ancora in fase di elaborazione. Siccome la discriminante, nel periodo oggetto di interpellanza, era una malattia inferiore o maggiore ai 15 giorni (pagati all’86% i giorni giorni e al 100% i successivi), è stato chiesto il computo di quanti certificati riguardavano periodi inferiori e quanti periodi superiori, facendo una distinzione tra residenti e frontalieri anche in questo caso. Ne risulta che l’89,43% dei certificati di lavoratori residenti aveva una prognosi inferiore ai 14 giorni, mentre per i frontalieri si è superato il 90%. Controlloato un “malato” ogni dieci Rispondendo all’interpellanza, il Segretario Mussoni ha ricordato che “la normati-

San Marino FIXING settimanale di informazione economica, finanziaria e politica Direttore responsabile Alessandro Carli alessandro.carli@fixing.sm Redattore Daniele Bartolucci Responsabile commerciale Roberto Parma 339.8016455 roberto.parma@fixing.sm Per la pubblicità su Fixing 0549.873925 commerciale@fixing.sm

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Editore Società Editoriale Fixing srl Via Antonio Onofri, 109 47890 San Marino Città Tel. 0549.991719 Fax 0549.879049 e-mail: info@fixing.sm web: www.sanmarinofixing.com Prezzo in edicola: 1,50 euro Fotolito Fotoedit srl - Via G. Angeli, 4 47899 Serravalle Repubblica di San Marino

Stampa Studiostampa New Age Strada Cardio, 58 47899 Galazzano Repubblica di San Marino Autorizzazione della Segreteria di Stato agli Affari Interni della Repubblica di San Marino del 16/4/1993 - Protocollo n.1695. Spedizione di stampa periodica in abbonamento postale per l’interno - Tassa pagata - Tariffa per editori - Autorizzazione n.711 del 16/02/2005 della Direzione Generale delle PP.TT. della Repubblica di San Marino

va sulle modalità di verifica dell’esistenza, natura, entità e perdurare delle cause di inabilità temporanea al lavoro risale alla legge n. 42 del 22 dicembre 1955. A mente della Convenzione tra la Repubblica Italiana e la Repubblica di San Marino firmata a Roma il 10 luglio 1974, la stessa normativa è applicata anche ai lavoratori frontalieri. In particolare, si segnala che normativa vigente prevede che il lavoratore in malattia (sia residente che frontaliero) possa essere sottoposto a controllo domiciliare o essere chiamato a visita ambulatoriale dal medico fiscale. Le procedure attualmente in atto per verificare la reale effettività della malattia (uguali per i lavoratori residenti che per i lavoratori frontalieri) sono: Controlli domiciliari anche nelle giornate di sabato, domenica e festivi. Interfaccia con i colleghi prescrittori dei certificati di malattia o suggerenti l’astensione dall’attività lavorativa (medici di medicina generale, medici specialisti). Visita ambulatoriale del medico fiscale”. Quindi “i controlli domiciliari vengono effettuati a San Marino dal personale della UOC Medicina Fiscale e in Italia da personale ASL a seguito di apposita Convenzione (e su espressa richiesta della medicina fiscale di San

Marino)”. Detto questo, nel periodo 10 gennaio 2010 - 30 novembre 2014 sono stati effettuati 7.646 controlli fiscali domiciliari a San Marino e 3.848 in Italia, per un totale di 11.494. Tenendo conto degli oltre 120mila certificati, in media è stato controllato un “malato” ogni dieci. Inoltre “i lavoratori sia residenti che frontalieri sono obbligati (pena la revoca della Indennità Temporanea di Malattia) a presentarsi a visita quando convocati dal medico fiscale di San Marino presso il proprio ambulatorio al fine di essere sottoposti a visita per verificare l’effettivo stato di salute del lavoratore”. In questo caso le visite ambulatoriali sono state, nell’arco dei cinque anni, 1.780. Questi controlli hanno prodotto una serie di provvedimenti: “Negli ultimi 5 anni sono stati emessi 2898 provvedimenti di sospensione dei quali 1.008 emessi nei confronti di cittadini residenti nel territorio della Repubblica e 1.890 nei confronti di cittadini frontalieri. Le sospensioni di IET a causa di assenza a domicilio negli ultimi 5 anni (dal 1 gennaio 2010 al 30 novembre 2014) sono state 865, di questi hanno presentato ricorso al Consiglio per la Previdenza 257 lavoratori (30%)”.

Il Progetto Cuore in collaborazione con le Unità Operative Complesse di Cardiologia e Pronto Soccorso e la Direzione delle Scuole Medie, ha organizzato come ogni anno, un momento di educazione presso l’Ospedale di Stato per gli studenti delle seconde medie Sede Fonte dell’Ovo e Serravalle. Il percorso è partito lo scorso 25 aprile e proseguirà il 16 maggio, per concludersi il 23 maggio. “Il programma delle giornate, oramai strutturato nelle precedenti edizioni”, spiega il Responsabile Medico del Progetto Cuore, Dott. Liano Marinelli, “prevede una visita guidata alla centrale operativa del 118 e di conoscenza sulle dotazioni dell’ambulanza; seguirà una lezione sul trattamento dell’emergenza sul territorio e sull’impiego del defibrillatore semiautomatico anche attraverso l’esecuzione di una prova pratica”. L’organizzazione dell’evento ha il patrocinio della Segreteria di Stato alla Sanità e Sicurezza Sociale e del Comitato Esecutivo dell’ISS. “La Società Sammarinese di Cardiologia offrirà la sponsorizzazione del trasporto con pullman degli studenti all’Ospedale. Crediamo che questi momenti rappresentino un momento concreto ed importante di educazione sanitaria per gli studenti delle Scuole Medie della Repubblica di San Marino: ciò è ancora più significativo nel momento in cui il Progetto Cuore, con il contributo di sponsor privati, sta continuando il programma di creazione di postazioni di defibrillatore nelle scuole della Repubblica a partire dai presidi più decentrati rispetto all’Ospedale di Stato”.


I mprese

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FIXING - Anno XXIII - n.17 - Venerdì 1 Maggio 2015

Consiglio, discussione in aula sulla cosiddetta “solidarietà familiare”

Il lavoro occasionale “inciampa” sull’art. 7 Iro Belluzzi sulla riforma Ichino: “Pronta entro la fine dell’anno” Com’era facile immaginare, in Consiglio Grande e Generale la ratifica del Decreto delegato sulle prestazioni di lavoro occasionale e accessorio (DD 19/2015) è stato oggetto di molteplici interventi, specie sull’articolo 7, che tratta la cosiddetta “solidarietà familiare” e che circa due mesi fa aveva attirato la nostra attenzione. La “solidarietà” altro non è che il supporto occasionale gratuito di familiari effettivamente residenti in territorio, anche pensionati, del titolare di impresa individuale “che opera nel settore del commercio o dell’artigianato di servizio o produzione con sede e relazione diretta con il pubblico”. Secondo il DD, il datore di lavoro è esclusivamente tenuto a comunicare preventivamente, all’Ufficio del Lavoro e all’Ufficio Contributi, l’inizio e la fine periodo. Il titolare di licenza individuale e il libero professionista che utilizzano il supporto occasionale gratuito di familiari pensionati deve corrispondere mensilmente un contributo di solidarietà forfettario, pari a 100 euro, da rivalutare annualmente sulla base della variazione media annuale dell’indice del costo della vita, che deve essere

versato sulla Cassa Ammortizzatori Sociali entro il mese successivo a quello di riferimento. In estrema sintesi, si dà la possibilità ai genitori (del titolare) di poter lavorare mantenendo comunque la pensione intatta e versando un’obolo mensile di 100 euro. Come detto, sull’articolo 7, che in estrema sintesi introduce la possibilità di impegnare nelle piccole attività del commercio, dell’artigianato, di produzione con relazione diretta con il pubblico, parenti stretti a titolo gratuito, si sono susseguite le riflessioni dei consiglieri. Cittadinanza attiva ha chiesto il ritiro proprio di questo articolo con cui “non parliamo di dare una mano nell’attività”, motiva Andrea Zafferani, Civico 10. “Parliamo invece di lavoro continuato, organizzato, senza limiti di orario, senza tasse e senza contributi, quindi senza copertura in caso di malattia o infortunio”. Rete propone invece la sospensione dell’intero decreto: “Contestiamo questa formulazione - manda a dire Roberto Ciavattanon il principio di solidarietà familiare”. Federico Pedini Amati, ind. punta il dito contro la mancanza di concerta-

zione, mentre Nicola Selva, Upr, lamenta l’assenza di un limite previsto all’aiuto dei parenti nelle attività. Paride Andreoli, Ps, chiede “una serie di modifiche per calmierare gli effetti del dispositivo e per migliorare l’articolo”. Anche dalla maggioranza, in particolare dal Psd, si sono alzate voci non convinte: l’articolo 7 per Guerrino Zanotti, è “un intervento spot” non sufficiente a risolvere una “materia molto complessa”, Marino Riccardi si dichiara persino pronto a votare contro il decreto “se non si modifica l’articolo 7”. Il segretario di Stato per il Lavoro, Iro Belluzzi, in replica, ha respinto le richieste di sospendere l’esame del decreto o ritirare l’articolo 7, ma si farà carico dell’impegno di riprendere la materia, con il confronto anche con categorie e parti sociali, all’interno della legge sul mercato del lavoro. Sulla Riforma di quest’ultima Belluzzi ha detto che sarà pronta “entro l’anno. Nuova occupazione però non si crea con le leggi, ma si crea con nuova economia e con scelte per il sistema economico. Solo così potremo dare risposta a chi cerca lavoro”. Alessandro Carli

C ontratto Industria Associazioni e sindacati a confronto

Prossimo appuntamento, l’11 maggio

Incontro interlocutorio, quello avvenuto martedì mattina 28 aprile all’interno della sede dell’Associazione Nazionale Industria San Marino sul rinnovo del contratto Industria, scaduto a fine 2014.

Attorno al tavolo, a distanza di una settimana dal primo confronto allargato, tutte le parti interessate al rinnovo, ANIS, CSU, OSLA e USL. Durante la riunione le due associazioni e i sindacati si

sono confrontati sul tema della rappresentatività, ma anche sull’autocertificazione e su altri aspetti ancora. Il confronto si è concluso fissando un terzo appuntamento, in agenda l’11 maggio.

G estione Rifiuti

Rubrica a cura di: Involucri: ecco quali poter riciclare e quali invece no

Come avete letto nella rubrica dello scorso mese, i RAEE sono sempre più presenti nelle nostre viste, sia negli ambienti familiari che in quelli lavorativi: elettrodomestici, computer, telefonini cellulari, forni a microonde, frigoriferi, eccetera. Tutti oggetti che, quando li andiamo ad acquistare, sono avvolti e ben chiusi negli appositi imballaggi. Esistono differenti tipologie di “involucri”, a seconda degli oggetti che vengono custoditi. I principali sono la carta e il cartone, ma anche la plastica, il comune cellophane. Tutti e tre – sotto il profilo della gestione dei rifiuti - sono totalmente recuperabili. Una parentesi particolare la merita invece il polistirolo, anch’esso presente in grandi quantità negli imballaggi. Come per la carta, il cartone e la plastica, parliamo sempre di materiale recuperabile, anche se presenta, lo ammetto, alcune “difficoltà”, facilmente superabili: è certamente leggero ma spesso alquanto ingombrante e non sempre è di facile trasporto verso i centri di recupero o negli appositi cassonetti (va conferito in quello della plastica). Con una certa frequenza, forse per comodità, viene portato

negli inceneritori, con un conseguente innalzamento dei costi di gestione dello smaltimento. Il mio consiglio quindi è quello di fare un piccolo sforzo e di portarlo al riciclo: ve ne sarà grata la natura e anche il portafoglio. Un altro imballaggio che capita di avere sempre più spesso tra le mani è quello che “abbraccia” i piccoli smartphone o i tablet: un foglio di plastica leggera, lievemente “gonfio”. In questo caso occorre fare un po’ di attenzione. Nessun pericolo, sia chiaro, però parliamo di un rifiuto fatto con materiali riciclati, e che quindi – anche se non è catalogato come “pericoloso” - non è più recuperabile. Ovviamente esistono tante altre tipologia di involucri, come ad esempio il legno (in questo caso mi riferisco ai bancali che trasportano i libri ma non solo) e i metalli (i più comuni sono il ferro e alluminio). Nessun problema nemmeno per loro: sono tutti recuperabili al 100%. Mi soffermo invece sugli imballaggi compositi. Non deve spaventare il nome: in realtà sono una tipologia di rifiuti che vediamo quasi ogni giorno. Mi riferisco, per praticità, alle buste che vengono impiegate per confezionare il prosciutto: nella parte

esterna sono di plastica mentre all’interno sono fatte di alluminio. In questo caso siamo di fronte a rifiuti non pericolosi ma comunque non recuperabili. I rifiuti costituiti da imballaggi sporchi di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze invece devono essere sempre classificati come pericolosi. Uno scatolone di cartone che è stato a contatto con qualche materiale “pericoloso” diventa “pericoloso” anche lui. Poiché ad occhio nudo è alquanto difficile riuscire a effettuare una classificazione precisa, suggerisco di far effettuare un’analisi chimica dai centri preposti e attrezzati: solo in questo modo si può capire la tipologia di rifiuto che si ha tra le mani. Nella prossima rubrica, il primo venerdì di giugno, approfondiremo i liquidi contenuti negli imballaggi: detergenti, pesticidi e detersivi. Mattia Marinelli


Forme d’arte in formato “Lilliput” Il giro del mondo (o quasi) attraverso i francobolli, a volte preziosissimi oggetti: il Penny Black, il “caso” (soprattutto politico) del “Gronchi rosa”, e il “5 c. su 10 c.” di San Marino, che vale sino a 48 mila euro Prima dell’arrivo degli SMS e degli MMS, venivano utilizzati con una certa frequenza, specie per la spedizione di qualche cartolina o qualche lettera scritta a mano. Oggi che tutto è diventato molto, forse troppo digitale, forse meno, anche se i francobolli – perché è di loro che parliamo – hanno comunque una storia e soprattutto un valore, perlomeno per certi pezzi “rari”. Forme d’arte miniaturizzate (in parte è anche questa la loro bellezza), oggetti da collezione, curiosità per gli occhi (quante volte è capitato di avere per le mani un piccolo mosaico dentellato con un’immagine desueta, celebrativa, colorata?), forme di “beni rifugio” in grado di mantenere, se non addirittura aumentare, il proprio valore nel tempo. Se in Italia il pezzo più celebre è il “Gronchi rosa”, nel mondo ci sono opere d’arte in formato bonsai che hanno una storia, una fama e un valore a molto zeri. Il francobollo più famoso del mondo, anche se non il più raro, è probabilmente il Penny Black. L’idea di un francobollo adesivo per attestare il pagamento anticipato della posta faceva parte della proposta di riforma del sistema postale britannico presentata da Sir Rowland Hill nel 1837. Egli ricevette un contratto per applicare il nuovo sistema e nel

1840 lanciò il servizio. Un funzionario del Tesoro propose di utilizzare un’effigie della regina Vittoria, che fu incisa da C. e F. Heath su un bozzetto di H. Cole, a sua volta basato sulla testa realizzata da W. Wyon per il conio di una medaglia commemorativa. Ancora oggi i francobolli britannici riportano il profilo del monarca regnante e sono gli unici francobolli nazionali privi del nome del paese emittente. Il francobollo aveva il valore facciale di un penny, ad indicare l’importo del pagamento anticipato per la spedizione della lettera su cui veniva affrancato; era di colore nero e fu stampato presso la tipografia Perkins, Bacon & Co. Fu emesso il primo maggio 1840 per essere impiegato dal successivo giorno 6, ma in alcune città del regno i primi

! Cioccolata o Nutella?

francobolli vennero utilizzati, ufficiosamente, fin dal 2 di maggio. Il Penny Black fu impiegato per poco più di un anno, poiché gli annulli ad inchiostro rosso sullo sfondo nero erano difficili da vedere ed era anche facile rimuoverli dal francobollo. Nel 1841 fu emesso il Penny Red, che veniva annullato con timbri ad inchiostro nero. Molti francobolli devono la loro notorietà, e il loro valore, al fatto si essere “sbagliati”. Un esempio italiano è il “Gronchi Rosa”: emesso nel 1961 in occasione dl viaggio del Presidente della Repubblica Gronchi in sud America. Era rosa, valeva 201 lire e faceva parte di una serie di tre dedicati ai vari stati visitati. Quello dedicato al Perù era appunto rosa, ma i confini erano sbagliati. Appena se ne accorse l’amba-

Cacao e nocciole: quando la dolcezza e il profumo incontrano le cartoline Un francobollo al gusto di… cioccolato. Chiaramente, non poteva nascere che in Svizzera. Il Paese elvetico, nel 2001, l’ha presentato in occasione del “Centenario di Chocosuisse, l’Unione dei fabbricanti svizzeri di cioccolato”. Creato da due grafici zurighesi Yves Netzhammer e Ralph Schraivogel, è una delizia non solo per la vista ma anche per l’olfatto. L’emozione comincia con lo sguardo, sembra infatti una vera tavoletta di cioccolata e in più ne ha il profumo inebriante. Se si prova a sfregarlo leggermente con le dita, sprigiona l’aroma inconfondibile di cioccolata, in virtù di un rivestimento laccato composto miriadi di minuscole capsule: alla pressione delle dita esplodono e

liberano il profumo che contengono. Nel 2014 l’Italia ha realizzato un francobollo dedicato alla Nutella per festeggiare i suoi primi 50 anni. La crema più famosa del mondo è, infatti, nata il 20 aprile del 1964.

sciatore peruviano protestò immediatamente e il Ministero sospese la distribuzione, ma solo dopo la vendita di 70.625 esemplari. Le poste italiane cercarono di eliminare i francobolli e fu ordinato di coprire quelli già spediti con una versione corretta di colore grigio, intercettando la corrispondenza, ma alcuni esemplari sfuggirono. Le Poste parlarono nel 1966 ufficialmente di 79.625 esemplari venduti, altri dati ufficiali di 79.535 ma c’è chi pensa possano essere di più. La quotazione è molto variabile e si aggira sui 1.000 euro per un Gronchi rosa nuovo e gomma integra, mentre è molto più alta per i valori “viaggiati”, sino a 30.000 euro se hanno viaggiato sull’aereo di Gronchi nel suo viaggio verso l’America Latina. Un altro francobollo con un errore è il Queen Victoria dell’isola Mauritius del 1847. L’incaricato della produzione

dei primi due francobolli della colonia britannica stampò Post Office invece di Post Paid sui francobolli da 1 penny e 2 pence. Sembra che ora ne rimangano meno di 30. Nel 1993 fu venduto il francobollo da 1 p per più di 1 milione di dollari, mentre l’unica busta conosciuta affrancata con entrambi i francobolli fu venduta per 3.800.000 dollari. Il “China-Japan Gold Traders” invece è il primo francobollo privato del mondo e fu usato dai commercianti d’oro di Cina e Giappone nel 1847. Questo francobollo è stato scoperto nel gennaio 2010 ed è oggi considerato come uno dei più preziosi e rari del mondo. Ne furono stampati 15 dai commercianti per l’affrancatura dei trasporti dell’oro tra Cina e Giappone. Cinque furono utilizzati dai commercianti e dieci risultano ancora inutilizzati. Il suo valore può superare il

milione e mezzo di dollari. Tra i francobolli più ricercati dell’Italia gli esperti ne ricordano tre. Il primo è l’ottanta centesimi bistro del governo provvisorio degli Stati Parmensi, che usato supera i 350 mila euro. L’unico conosciuto su busta porta l’annullo del 17 dicembre 1859. Gli altri due nacquero l’anno dopo: il Tre lire giallo ocra di Toscana (su busta se ne conoscono solo due, dall’altissimo valore: il “3 Lire Faruk” e il “Rothschild”) e il “mezzo tornese azzurro” denominato “Trinacria”, che risale al periodo della Dittatura del Regno di Napoli. Il valore del nuovo è di 150.000 euro. Emesso il 16 giugno 1892, il “5 c. su 10 c.” con stemma in cornice ovale è il francobollo più costoso di San Marino. Disegnato da Enrico Repettati, la serie nuova integra ha un valore di 48 mila euro, che scende a oltre 35 mila euro per la serie nuova linguellata.


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Apeciale S ttualitàCultura

FIXING FIXING- -Anno AnnoXXIII XXII - n.17 n.22 - Venerdì 16 Maggio Giugno 2014 2015

La storia dei francob

Emilio Greco, Jacovitti, Altan, Aligi Sassu, Tonino Guer per la Repubblica le grandi ricorrenze storiche. Gli “err

A gricoltura Innovativa Rubrica a cura di: Il recupero delle strutture ad alto valore testimoniale

Anche sul nostro territorio esistono manufatti dall’alto valore storico testimoniale di una cultura rurale che oggi può rappresentare un asset economico formidabile, se opportunamente valorizzata. Tutti gli operatori nel mondo agricolo e rurale, che dispongono di strutture e impianti di interesse e valore storico - culturale, grazie alle norme vigenti hanno già oggi la possibilità di intervenire con operazioni di recupero, spesso però fini a se stesse o a scopi poco attinenti alla redditività dell’agricoltura. Oggi, quindi, il passaggio culturale necessario è quello di far diventare questi interventi delle opportunità (nuovi servizi) e non degli ostacoli all’impresa agricola, come spesso sono stati visti e purtroppo sono visti ancora. In Italia, ad esempio, nel codice civile è stata introdotta un’estensione alla norma per riconoscere le imprese agricole come fornitrici di beni e servizi. E così anche in Europa, in funzione dell’accesso ai fondi strutturali messi a disposizione dall’Unione Europea proprio a quelle imprese che fanno innovazione, anche e soprattutto in agricoltura. Proprio nel suo percorso di avvicinamento all’Unione Europea, anche la Repubblica di San

Marino deve programmare e pianificare questa nuova visione delle aziende agricole, che possono essere protagoniste del recupero storico di diversi manufatti a testimonianza della cultura di questo straordinario territorio, aprendosi a dinamiche innovative come è sicuramente l’integrazione con il turismo. Un’integrazione oggi possibile sul nostro territorio, come è stato recentemente confermato durante la presentazione del volume dedicato a Domagnano della collana “Storia dei Castelli della Repubblica di San Marino” a cura dell’Ente Cassa di Faetano, in cui vengono archiviate diverse testimonianze di manufatti e strutture del mondo rurale sammarinese. Un caso di studio sono gli antichi mulini, su cui anche la nostra azienda agricola ha progettato un recupero architettonico e culturale che si integri a nuovi percorsi nel sistema di sviluppo agrorurale, che spaziano dalla produzione tradizionale al turismo, fino alla didattica dedicata a scuole e corsi di formazione. Un progetto innovativo definito come caso studio, riproponibile per gli altri mulini sammarinesi, ma anche per altri manufatti ancora presenti in territorio,

che devono essere valorizzati perché funzionali alle nuove imprese agrorurali, votate appunto a fornire più servizi, come il ricettivo nel caso degli agriturismi, e soprattutto per mantenere la presenza storico testimoniale delle architetture rurali, che andrebbero irrimediabilmente perse. Quello che si sta concretizzando all’orizzonte, e San Marino deve intercettare questa opportunità, è un nuovo modello di sviluppo del territorio, dove la priorità è data al recupero del patrimonio storico e architettonico rurale esistente e non alla nuova edificazione; un modello che vede coinvolti sia gli imprenditori che le istituzioni, in questo caso l’Ufficio Agrario, che sta già accompagnando le aziende verso questa innovativa integrazione tra agricoltura, cultura e turismo. Più settori – e servizi – abbinati quindi al sistema agrorurale. Cristina Righi

La storia di un Paese può essere raccontata dai libri, ma anche e soprattutto dall’arte. E quella che la Repubblica di San Marino scandisce attraverso i francobolli è una continua scoperta: numerosissimi artisti difatti, nei decenni, hanno lasciato una propria impronta al Titano. Bozzetti realizzati da artisti di fama come Emilio Greco, ma anche collaborazioni con Jacovitti, Altan, Marcenaro, Gina Lollobrigida, Aligi Sassu, Tonino Guerra, Ermanno Olmi: questi sono alcuni dei nomi che hanno impreziosito le “uscite” dell’AASFN e che sono stati chiamati a interpretare, secondo la propria poetica, alcune importanti ricorrenze. Il dialogo più duraturo è stato probabilmente quello instaurato con Emilio Greco, un artista che il grande Pablo Picasso definì “il più grande disegnatore che abbiamo in Europa”. Il rapporto si concretizzò negli anni Settanta: è del 1974 la serie “Europa”. In quell’occasione la CEPT, la Conferenza Europea delle amministrazioni delle Poste e delle Telecomunicazioni, si raccomandò con San Marino di riservare particolari attenzioni alle sculture e il Titano dedicò i due valori a un nudo femminile dell’artista catanese, collocato nei giardini adiacenti alla Cava dei Balestrieri. Il progetto “Le virtù civili” invece coprì il 1976 e il 1977. Il catalogo dell’AASFN, in merito all’ultima pubblicazione, riporta che “i disegni sono di Emilio Greco e alcuni sono già stati riprodotti – si differenziano solamente nei colori – nell’emissione del 4 marzo 1976”. Ritroviamo Greco poi a dicembre del 1977 quando viene chiamato a interpretare il Natale. Sono soggetti appositamente realizzati dallo sculture, che ha sintetizzato ed espresso la Natività in tre distinti soggetti recepiti nei tre valori: in quello da 170 lire ha rappresentato un angelo che richiama l’annuncio a Maria della maternità; nel valore da 230 lire ha messo la palma e l’ulivo “sopra i quali s’illumina sfolgorante una stella” e il valore da 300 lire mostra una giovanile e moderna mamma-Madonna. L’opera di Greco figurerà anche nel valore da 2.200 lire della serie “Un museo all’aperto” del 1987. L’incontro con Aligi Sassu –

che ha lasciato alcune opere anche sul Titano, su tutte il Cavallo che spicca nella rotonda che porta dalla porta del Paese verso Kursaal – raggiunge la perfezione nel 1983 quando firma il bozzetto del “XX Programma alimentare mondiale”: Sassu per l’occasione disegna un puledro che trae alimento dalla madre mentre in lontananza si scorge il profilo sfumato del Titano che emerge dalle nebbie del primo mattino. Nel 1984 invece Jacovitti è chiamato a contribuire al progetto “Scuola e filatelia”: riconoscibili, come sempre, i suoi personaggi, l’emissione consta di sei francobolli molto colorati del valore di 50 lire, 100 lire, 150 lire, 200 lire, 450 lire e 550 lire. Si passa all’euro per altri due straordinari artisti, Tonino Guerra e il regista Ermanno Olmi. Nel 2006 sono tra le firme della serie composta da quattro valori (0,05 euro, 0,65 euro, 0,85 euro e 1,40 euro) dedicata alle opere più rappresentative della produzione di Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Jacopone da Todi (1236-1306) e di Wolfgang Amadeus Mozart. Il cilindro del principe di Salina ne “Il Gattopardo” è il simbolo scelto da Ermanno Olmi per il valore di 0,65 euro per richiamare, insieme al fondo prezioso, la ricercatezza stilistica e di scelta dell’opera cinematografica e teatrale del Maestro Luchino Visconti. A

lato compare la sua filmografia e un suo intenso primo piano. Il francobollo di 0,85 euro riproduce un dipinto di Tonino Guerra ispirato all’opera di Iacopone da Todi, mentre la bandella decorativa riporta l’elenco degli incipit di alcune delle sue famose Laudi religiose e il ritratto del frate-poeta che regge un libro con l’inizio di una di queste, tratto dall’affresco a lui dedicato nel Duomo di Prato, attribuito a Paolo Uccello. Nella storia del Titano non manca poi un caso “Gronchi rosa”. O meglio, un “Gronchi rosso (Ferrari)”. Nel 1998 l’azienda emette una serie del valore di 800 lire sui bolidi di Maranello: la 125 S, la 500 F2, la 801, la 246, la 156 sino alla F 310, la vettura di Michael Schumacher che permise alla casa italiana di tornare ai vertici della Formula Uno. La Gazzetta dello sport del 13 marzo 1998 pubblica un articolo, firmato da Mauro Mori, in cui si parla di una “gaffe”, o più precisamente di “tre errori”. Così Mori: “Con la denominazione 500 F2 / 1952 è rappresentata una vettura sicuramente con motore a 12 cilindri e non a 4. E’ indicata invece come 801/1956 una vettura nata come Lancia nel 1954 e ceduta l’anno dopo dalla Casa torinese alla Ferrari, che nel 1956 fu impiegata dal Cavallino Rampante mantenendo la denominazione D50 originaria. Le monoposto di Mara-


S peciale ACultura ttualità

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bolli del Titano secondo i grandi artisti

rra, Ermanno Olmi, Marcenaro: soprattutto dagli anni Settanta in poi molte celebrità hanno interpretato rori” fatti con le Ferrari di Maranello e scoperti dalla Gazzetta dello sport, le donne, l’Expo 2015 di Milano

nello sono state distinte con la sigla 801 nel 1957 ma erano scomparsi i serbatoi paralleli alle fiancate, caratteristici della D50. Al posto, infine, della 246 Dino del 1958 è raffigurata una monoposto di alcuni anni prima, con motore a 4 cilindri e caratterizzata da una vi-

stosa presa d’aria sul cofano. Questi errori dispiacciono ma è sempre meglio un’emissione imperfetta che il nulla delle Poste Italiane”. L’azienda sammarinese comunque replicò che la serie fu approvata dalla stessa Ferrari. Finiamo il viaggio con la stret-

ta attualità, Expo 2015. San Marino, che sarà presente con un proprio padiglione situato nel “Cluster Bio-Mediterraneo”, ha voluto così attraverso l’emissione filatelica, curata e disegnata Mauro Vincenzo Bubbico, docente di Design della comunicazione

C onsorzio Terra di San Marino

visiva all’Isia di Urbino, offrire un preambolo ed un viatico d’eccezione all’Esposizione internazionale. Bubbico, esperto di design finalizzato all’educazione ambientale e sociale, ha inteso così dar voce al tema di questa edizione dell’Expo, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, con un foglietto dai toni suggestivi e simbolici. Il foglietto mostra tre personaggi tesi a rappresentare il lavoro dell’uomo artigiano, il sole e la terra senza i quali il miracolo della vita non sarebbe possibile. Nel primo a farla da padrone, il grappolo d’uva e quindi il vino, nel secondo un ramo d’ulivo a celebrare l’olio e nel terzo tre spighe di grano. L’utilizzo della lamina in oro ha infine lo scopo di nobilitare il progetto, conferendo un’aura universale al messaggio dell’Expo. Alessandro Carli

Il pranzo tradizionale dei contadini: prodotti semplici ma di qualità Le bruschette, le frittate, le “brusche” e il dolce di formaggio e miele

Alimentazione, cultura e territorio. Se è vero, come scrive il poeta Gëzim Hajdari, che “fare il contadino vuol dire mangiare la terra”, gli agricoltori sono oggi i custodi delle tradizioni di un Paese. E La Repubblica di San Marino ha un tesoro di piatti che affondano le radici nella sua storia e nella sua anima più sincera, quella legata ai frutti della terra: bruschette, olio, verdure, formaggi e carne. Pietanze che da qualche tempo stanno vivendo una nuova riscoperta, ma che sino a cinquanta e più anni fa erano la quotidianità dei contadini. “Vengono chiamati comunemente ‘cibi dei poveri’ – raccontano i soci del Consorzio Terra di San Marino – ma in realtà hanno sapori e profumi straordinari”. Proviamo a immaginare – o meglio: a rivivere e a degustare – un pranzo o una cena. “Partiamo dalle bruschette – raccontano, mentre sono indaffarati a ultimare le ultime fette di pane -. Le farciture sono diverse: i crostini, sempre fatti con il pane del territorio e con un

filo d’olio locale, possono essere abbinati ai pomodorini e al basilico, ma anche nella versione ‘standard’, ovvero con aglio e olio”. Il Titano però permette anche altri colori. “Certamente: gli asparagi per esempio, che provengono da Monte Cerreto, oppure i peperoni, ma anche i funghi”. Se oggi basta andare a fare

la spesa per avere tutto a portata di “dispensa”, i nostri nonni non avevano questo lusso, anzi. “Un tempo si mangiava quello che si trovava, e la stagionalità era abbastanza ferrea, anche se le donne di casa conoscevano l’arte della conservazione delle verdure nei vasetti. Sulla tavola le bruschette – fatte con in pane di qualche

giorno - venivano servite anche con le carote e con le cipolline, o con i fagioli. Oggi vengono ‘presentate’ come antipasti, ma una volta potevano rappresentare anche l’intero pranzo o cena ”. Fagioli, carote e cipolline che, assieme alle ‘brusche’, venivano mangiati anche senza i crostini, spesso come contorno.

Nella “dieta” di un tempo le uova non mancavano quasi mai. Venivano impiegate largamente in cucina, anche perché molte famiglie possedevano le galline. “Sulle frittate – proseguono i soci, che intervallano i racconti all’assaggio dei manicaretti – ci si poteva sbizzarrire: con la cipolla, con gli asparagi, con i carciofi, ma anche con il formaggio. L’uovo era ed è ancora oggi un prodotto molto importante nell’alimentazione: ha proprietà nutritive diverse a seconda che si tratti di tuorlo o di albume. Il primo, infatti, è molto ricco di vitamine. Il secondo, il cosiddetto ‘bianco d’uovo’, è privo di grassi ma contiene numerose proteine nobili”. Le carni – pollo, coniglio, gallina, agnello ma anche di bovino – venivano (ma vengono tuttora) abbinate alle verdure. E il territorio sammarinese, come varietà, non si è mai risparmiato: dalle erbette selvatiche alle insalate e agli spinaci, magari ‘insaporiti’ con le noci, sino alle zucchine e ai pomodori. “Con le carni si faceva anche il brodo, nei giorni di festa – ricordano i soci, che,

Rubrica periodica a cura del Consorzio terra di San Marino tel.(00378)0549-902617 Fax.(00378)0549-906278 mail to: consorzioterradisanmarino@ omniway.sm

mentre descrivono i singoli piatti, utilizzano indifferentemente i verbi al passato e al presente, confermando la straordinaria contemporaneità delle proposte -. I ‘pezzi’ poi venivano serviti in tavola. Con altre carni invece si preparavano i prosciutti e la salsicce, o le fettine e le braciole da cuocere”. Da buona tradizione, a tavola non mancava il dolce. Anche alimenti semplici, ma davvero buoni, come il formaggio fresco e il miele, che chiudevano idealmente i momenti della tavola. Tutti prodotti che ancora oggi sono ancora presenti nel territorio, e che ad Expo 2015 saranno il biglietto da visita della Repubblica di San Marino.


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di Simona Bisacchi Pironi

È solo un francobollo da 60 centesimi. Di quelli che usi per spedire una cartolina. C’è un viso disegnato. Un uomo di un altro secolo. Colpiscono subito i folti baffi. Ma ancora di più colpiscono gli occhi fieri e sognanti, puntati verso l’alto, a scrutare un mondo che solo lui riesce a vedere così, ma che in tutti i modi ha cercato di raccontarci. Due gabbiani in volo, un mare agitato e un antico veliero illustrano quel mondo sul francobollo dedicato al genio di Emilio Salgari, per i cento anni dalla sua scomparsa, avvenuta nel 1911. L’antieroe capace di creare eroi. L’uomo costantemente indebitato che scriveva come un forsennato, per onorare i pagamenti. L’uomo che morì suicida, in un boschetto vicino a casa. Quell’uomo era lo stesso che entrava in una biblioteca civica e si ritrovava a vagare tra i serpenti e le paludi della giungla nera. A viaggiare verso Labuan, insieme a Yanez de Gomera e alla sua ennesima sigaretta. Salgari scrutava un atlante geografico e trovava il mondo. Ma non quello che avremmo trovato tutti. No. Lui trovava l’India di Tremal-Naik. La foce del grande Gange fitta di misteri sanguinosi. Nelle terre emerse di un mappamondo, Salgari

S peciale Cultura

FIXING - Anno XXIII - n.17 - Venerdì 1 Maggio 2015

Esattamente 60 centesimi: è questo il valore del francobollo dedicato al padre di Yanez

Due gabbiani e due baffi: il mare di Emilio Salgari Lo usi per spedire una cartolina, senza sapere che lì dentro c’è la Malesia di Sandokan scopriva la Malesia di Sandokan, re sconfitto di un regno del Borneo, che diventa pirata per vendetta e per amore. C’è chi legge tanto, studia, si documenta e diventa un intellettuale. E c’è chi apre un’enciclopedia e ci trova l’avventura. Salgari non inventa un universo fantastico. Plasma luoghi esotici e bizzarri. Forgia eroi, animi indomiti, sentimenti prepotenti, vendette che non possono arrendersi nemmeno davanti all’amore, odi selvaggi, battaglie valorose. Quella salgariana è un’epica che si spoglia degli dei e si veste di un romanticismo insostenibile, incessante, dove ogni gesto è solenne, ogni scelta definitiva, ogni parola un giuramento. Questo uomo piccolo, dal destino atroce, è capace di appoggiare i gomiti su una scrivania e creare i Caraibi. E

nemmeno per un momento hai il sospetto che quella terra non esista e che non sia esattamente così, come lui te la descrive. Mentre solchi l’oceano sulla Folgore del Corsaro Nero, o mentre cammini nella foresta vergine dietro a “compare sacco di carbone” Moko, il mondo è un luogo vasto, pieno di peripezie pericolose e necessarie, pieno di sorprese, e di decisioni che mai avresti voluto prendere. E “tuoni d’Amburgo!” – come impreca Wan Stiller – quando il Corsaro Nero lascia Honorata, l’amore della sua vita, su quella scialuppa in mezzo all’oceano, solo per tener fede a una promessa fatta a se stesso, lo vorresti meno leggendario, meno fedele, meno esagerato. Ma poi Carmaux ti indica il ponte di comando, “Guarda lassù: il Corsaro Nero piange!”, e tu scorgi questo uomo accasciato sui cordami,

con il volto nascosto tra le mani, e lo perdoni. E sai che non è finita. Perché lo scrittore non fa morire Honorata. La fa diventare la Regina dei Caraibi, e le permette di scegliere. “La vita o la morte?”. “L’amor tuo” risponde la giovane, in braccio al Corsaro Nero che cammina verso le onde del mare, indeciso se fermarsi o morire. E il “vissero felici e contenti” di Salgari sta nel misterioso svanire dei due amanti, con il sollievo – per il lettore – che contate le scialuppe ne manca una. Perché Salgari salva l’avventura fino in fondo. E un’avventura non sa che farsene di un finale con feste e banchetti. Il lieto fine sta dentro i margini, è rassicurante. L’avventura vive dell’imprevisto. È lo stare continuamente in bilico - per scelta o per destino - deridendo l’equilibrio e chi ne sente il bisogno.

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Il caso Bellwether (Benjamin Wood) Ponte alle Grazie € 16,80

2

La giostra degli scambi (A. Camilleri) Sellerio € 14

3

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4

La Sposa giovane (A. Baricco) Feltrinelli € 17

5

I misteri della montagna (M. Corona) Mondadori € 19

Simona Bisacchi Pironi scrittrice, autrice (con lo pseudonimo Lenic) di “Setalux” libro candidato al 51° Premio Bancarellino Su San Marino Fixing scrive di libri, letture e lettori


I nnovazione

FIXING - Anno XXIII - n.17 - Venerdì 1 Maggio 2015

di Daniele Bartolucci

Anche la posta elettronica di Barack Obama, l’uomo più potente del pianeta, è stata attaccata dagli hacker e, dalle notizie che trapelano in questi giorni, pare che siano perfino riusciti a leggere diverse email del Presidente USA. “La vicenda porta alla luce un problema serio con cui molti cittadini e imprese ancora non hanno affrontato nella maniera più opportuna”, spiega Massimiliano Rotondo, responsabile dei servizi di sicurezza aziendale forniti da DataTrade. “Le email sono un canale preferenziale per questi attacchi, che avvengono, spesso a nostra insaputa, ogni volta che ci colleghiamo alla rete internet, anche se per pochissimi secondi. I danni che possono verificarsi se questi attacchi dovessero andare a buon fine sono enormi, sia per le aziende che per i privati cittadini. Con l’accesso alle proprie email o ai propri account di social network è possibile recuperare una serie di dati privati che permetteranno a chi li volesse utilizzare fraudolentamente di agire in tutto e per tutto sostituendosi all’utente orginale: tecnicamente si chiama furto di identità, ovvero il reato del futuro. Anche se”, spiega Rotondo, “proprio negli USA del Presidente Obama, questo reato è già il più diffuso dopo furti e spaccio. Per questo si stanno attrezzando, e dovremmo farlo anche noi”. Ma è davvero così semplice entrare in un computer? “Non è facile, è facilissimo. Primo, perché la gente pensa sia esattamente il contrario, secondo perché ad ogni progresso nella sicurezza anche gli hacker diventano sempre più furbi e creano nuovi stratagemmi informatici per superarli. E’ una battaglia che va combattuta ogni giorno e con

Rotondo: ”Entrare in internet senza sistemi di sicurezza è come dare le chiavi di casa ai ladri”

“Il furto d’identità è il reato del futuro, attrezziamoci” Gli attacchi informatici sono quotidiani, l’ultimo riguarda le email di Barack Obama

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per Apple e arti grafiche

professionalità”. E’ un problema sottovalutato, quindi? “Molto, purtroppo. Le faccio un esempio: in casa sua lascerebbe la finestra aperta quando esce, o le chiavi inserite nel cruscotto dell’auto quando la parcheggia? Ecco, entrare in internet senza protezione – ed è così per il 90% dei casi – equivale più o meno a lasciare aperte porte e finestre, oltre che dare l’intero mazzo di chiavi in mano a tutti gli sconosciuti che passano lì di fronte. Questo significa che non solo possono entrare in casa, ma prendere qualsiasi cosa e usarla altrove o in un altro momento, come è il caso dell’identità delle persone o delle aziende”.

Cosa si può fare con l’identità altrui? “E’ questo il difetto di consapevolezza delle persone, che probabilmente pensano che non si possa far niente senza la loro presenza fisica. Sbagliato. Oggi qualsiasi cosa si può fare online e anche ciò che necessita della presenza fisica delle persone è comunque riconducibile a documenti d’identità che sono facilmente replicabili dai cosiddetti malintenzionati. Cosa serve per comprare un oggetto, magari anche a rate? Semplicemente i documenti personali, che ormai oggi tutti tengono in copia digitale sul proprio computer o hanno inviato almeno una volta via email. Ecco, il rischio è che

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calcola anche la redditività delle pratiche Quanto rende quella pratica? E’ una domanda che migliaia di avvocati si sono posti nel corso della loro carriera e spesso non hanno potuto dare una risposta efficace. Di conseguenza non hanno potuto nemmeno impostare una strategia tale da dare priorità alle pratiche più redditizie (cause o contratti? ingiunzioni o protesti?) piuttosto che altre, al di là della specializzazione dell’avvocato stesso o dello studio. “Easylex non solo offre la risposta a

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questa domanda”, spiega Francesco Gabrielli di Data Trade, “ma è in grado di gestire interamente l’attività di uno studio legale, dall’archiviazione alla calendarizzazione delle pratiche, rendendo tutti questi dati a disposizione sia degli avvocati dello studio che, eventualmente, anche dei loro clienti… che potranno visionare la situazione della loro pratica direttamente da casa senza dover ogni volta contattare lo studio”. Easylex è un software ge-

stionale a 360°, quindi, studiato appositamente per le esigenze dei professionisti degli studi legali, che implementa l’attività di monitoraggio con la possibilità di rendicontare sia quanto ‘rende’ una determinata pratica, ma anche quanto ‘costa’ allo studio o all’avvocato in termini di tempo e impegno. “Inoltre”, spiega Gabrielli, “è stato pensato anche per gli studi ibridi, ovvero quelli che operano sia a San Marino che nella vicina Italia”.

qualcuno li trovi, li ristampi e li riutilizzi. Se poi parliamo di aziende, il rischio diventa ancora più preoccupante”. Come ci si può difendere? “Per prima cosa occorre avere consapevolezza dei rischi e dei pericoli, quindi adottare gli strumenti necessari a proteggere la propria identità e i dati della propria azienda. In DataTrade abbiamo progettato diverse soluzioni per i clienti, modulabili a seconda della tipologia, se privati o aziendali, e in base alla dimensione. Il sistema di protezione ideato da Nethesis, ovvero Neth Security, offre tutti i servizi necessari oltre ad alcune innovazioni tecnologiche, come server per gestire internamente la propria posta, firewall, hotspot ed Antivirus-Antispam di ultima generazione. Altro aspetto fondamentale è il monitoraggio della rete aziendale anche con report dei singoli utenti che, pur anonimi, aiutano a limitare l’uso della banda per scopi personali, come ad esempio i social network. Per quan-

Si chiama Apple Mac Pro l’ultima rivoluzione della ‘mela morsicata’. Rivoluzionaria soprattutto per il nuovo design, che già ha fatto storia fin dall’annuncio del suo arrivo sul mercato e che oggi è il fiore all’occhiello dell’offerta Apple per i professionisti: un cilindro, nero e lucido, che renderà qualsiasi ufficio o abitazione ultramoderno. Ma anche un concentrato di tecnologia, capace con due schede video di sprigionare tutta la potenza della risoluzione in 4K. “La miglior macchina professionale per grafica e suono esistente sul mercato”, dicono sicuri da DataTrade, il punto di riferimento a San Marino di tutti gli appassionati del mondo Apple. Oltre ad essere reseller ufficiale, DataTrade è anche Centro di Assistenza Autorizzato per i prodotti Apple, con un reparto composto da tecnici certificati, con un’ampia selezione di prodotti usati garantiti e ricondizionati che rappresentano una validissima alternativa per tutte le tasche al nuovo. to riguarda i dipendenti, è possibile creare anche collegamenti protetti via internet (VPN) con utenti mobili o uffici remoti. Inoltre è un servizio

Punto di riferimento da oltre un quarto di secolo: “Muoviamo i primi passi nel 1988 avendo da subito ben chiaro il nostro obbiettivo: il settore delle arti grafiche. Nel corso degli anni siamo diventati il punto di riferimento per strutture editoriali, tipografie, agenzie di pubblicità, studi grafici e fotografi sempre più diffusi sul territorio, offrendo soluzioni su misura e consulenze di qualità a clienti sempre più esigenti e numerosi. Oggi continuiamo a servire professionisti e aziende di ogni tipo, trattando marchi come Adobe, Eizo, Areca, Xrite, Develop, Nethesis ed Easylex. DataTrade è in grado di offrire la stessa qualità e passione non solo ad una platea professionale, ma anche al settore consumer, proponendo a tutti i suoi clienti i migliori prodotti ed accessori disponibili sul mercato: Apple, Bose, Epson, LaCie, Wacom sono solo alcuni dei brand che trattiamo, focalizzando la nostra attenzione sulle ultime novità e sulle migliori soluzioni in commercio”. fornito in abbonamento e ciò consente l’aggiornamento costante, necessario se vogliamo restare al passo con i malintenzionati”.


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L eggi e normative

FIXING - Anno XXIII - n.17 - Venerdì 1 Maggio 2015

In I° lettura il PdL per impedire che la durata si protragga oltremisura

Giustizia civile: le norme per velocizzare i processi Modifiche sulle rogatorie, sulle perizie e sulla disciplina degli appelli Cause civili più veloci, in prima lettura è arrivato il progetto di legge “Disposizioni in materia di procedura e di diritto civile e di procedura amministrativa”, che dovrebbe dare “risposta alla duplice esigenza di speditezza dei procedimenti giudiziari e di diminuzione dei costi della giustizia”, come ha relazionato il Segretario agli Interni Gian Carlo Venturini. Nello specifico “gli istituti che il progetto di legge intende modificare abbracciano i seguenti argomenti: la procedura civile, la procedura concorsuale, il diritto civile, il gratuito patrocinio, il controllo preventivo di legittimità e la procedura amministrativa”. Una delle modifiche principali riguarda l’assunzione di prove tramite commissione rogatoria (articolo 2), in quanto “si è voluto ovviare alla eventualità, in concreto più volte verificatasi, che l’assunzione per le vie diplomatiche di prove in Stati con i quali non esistono Convenzioni internazionali bilaterali o multilaterali che autorizzino le Autorità Giudiziarie a dialogare direttamente, si protragga di fatto sine die. Si è quindi previsto che se la risposta alla commissione rogatoria non pervenga entro il termine di sei mesi dalla richiesta da parte della Segre-

teria di Stato per gli Affari Esteri, su istanza di parte, il Giudice potrà disporre l’apertura del successivo termine di prova. La prova pervenuta in data successiva a tale termine, ma prima dell’apertura del termine ad allegare, potrà essere utilizzata nel medesimo grado di giudizio. In caso contrario, potrà essere presa in considerazione in appello”. Abbinato a questo, è stata modificata anche la disciplina delle perizie (articolo 3): “Ad oggi la legge non prevede un termine entro il quale la parte richiedente la perizia debba depositare la somma richiesta dal perito. L’attuale vuoto normativo può comportare un enorme dilatamento dei tempi processuali ogni qualvolta il pagamento della perizia sia tardivo, in ragione del fatto che, fino a quando la parte istante non abbia depositato la somma dovuta al perito, la perizia non può essere allegata agli atti di causa e non è possibile proseguire il giudizio. Per ovviare alle criticità esposte, si è stabilito che, qualora la parte che abbia richiesto la perizia non depositi la somma dovuta al professionista incaricato nel termine di sessanta giorni successivi alla intimazione fatta dal Giudice, la perizia è ugualmente allegata agli atti di causa mentre il perito, spira-

to tale termine, ha la possibilità di vedere soddisfatte le proprie ragioni creditorie promuovendo la procedura esecutiva nei confronti della parte cha ha richiesto la prova”. Stesso principio utilizzato per la chiamata in causa del terzo, disciplinata dall’articolo 5. “Nell’attuale normativa il termine per la chiamata in causa del terzo è limitato temporalmente con sbarramento ai termini reprobatori sicché in caso di chiamata in causa tardiva rispetto al termine predetto, il terzo è costretto a radicare un nuovo giudizio con aggravio di spese e di tempo. La modifica attuata prevede che il soggetto chiamato in causa dopo l’apertura di detto termine possa difendersi in quel medesimo giudizio senza dovere richiedere la separazione dei processi, qualora una parte lo richieda espressamente per motivi di economia processuale o in presenza di altre gravi ragioni”. Interessante anche l’articolo 8 sulla definizione delle eccezioni preliminari di procedibilità sollevate in corso di causa: “Lo scopo della norma è quello di giungere in corso di causa alla definizione di tutte le eccezioni preliminari di procedibilità e di nullità della citazione mediante l’apertura di un procedimento incidentale di

breve durata, quindi senza dovere attendere la sentenza definitiva - come ad esempio oggi accade nel caso in cui sia sollevata eccezione di difetto di legittimazione della parte o di difetto di litisconsorzio necessario”. In pratica si “impedisce che il procedimento prosegua sino a sentenza in presenza di elementi ostativi concernenti il rito che comunque precluderebbero l’esame del merito della vertenza”. E così anche l’articolo 9 impugnazione dei decreti e dei provvedimenti interlocutori emessi in corso di causa, che “introduce il principio secondo cui i provvedimenti emessi in corso di causa possano essere impugnati soltanto per questioni di diritto; corollario di tale assunto è l’introduzione del divieto di assumere mezzi di prova nell’ambito di tale gravame. Anche questa previsione ha la finalità di impedire che la durata dei procedimenti di impugnazione incidentali si protragga oltremisura senza che ve ne sia necessità”. Importante inoltre la modifica alla disciplina dell’appello (articolo 10), che ha “lo scopo di disincentivare gli appelli meramente dilatori e di rendere più celere la definizione del secondo grado di giudizio. La novità più significativa consiste nell’introduzione dell’esecutività della sen-

tenza di primo grado qualora abbia esclusivamente ad oggetto la condanna al pagamento di una somma di denaro. L’immediata corresponsione di quanto spettante alla parte vincitrice dovrebbe dissuadere la parte soccombente dal proporre appelli pretestuosi tesi unicamente a ritardare l’esborso di denaro. E’ fatta comunque salva la possibilità di chiedere la sospensione dell’esecutività della sentenza, in presenza di gravi e fondati motivi che saranno valutati in concreto dal Giudice d’Appello”. In tale contesto, sono state apportate modifiche alla fase istruttoria dell’appello: “Al Giudice d’Appello sono state sottratte le decisioni sulle questioni emerse: nel corso dell’Istruttoria e mezzi di prova richiesti dalle parti affidati al Giudice Istruttore salva diversa determinazione da parte del Giudice d’Appello- e come invece rimanga di sua competenza la decisione definitiva su tali aspetti nell’ambito della sentenza che definisce l’intero grado di giudizio. Inoltre, si è voluto evitare che in appello possano essere assunte prove identiche a quelle già assunte in primo grado per provare le medesime circostanze in fatto e in diritto, vietandolo espressamente”. Daniele Bartolucci

SVendita egreteria al territorio dei terreni dello Stato: le domande dovranno essere presentate entro il 15 giugno. Online la possibilità di scaricare l’allegato “A” Disponibile online – più precisamente sul portale della Segreteria di Stato per il Territorio e Ambiente (www. territorio.sm) il download dell’Allegato “A” al decreto delegato 16 aprile 2015 n. 50 “Procedure per la vendita di esigue porzioni o relitti di terreno di proprietà dell’Ecc. ma Camera”, da compilare quale domanda di acquisto di esigue porzioni o relitti di terreno di proprietà dell’Ecc. ma Camera secondo quanto

previsto dal decreto delegato stesso. Alla domanda dovrà essere apposta dal richiedente una marca da bollo di importo pari a 10 euro. Il provvedimento prevede che siano posti in vendita esigue porzioni o relitti di terreno di proprietà dell’Ecc. ma Camera che non abbiano alcun interesse pubblico o storico, siano privi di idoneità edificatoria, non siano strategici per la realizzazio-

ne di opere e infrastrutture pubbliche e la cui alienazione non arrechi pregiudizio al patrimonio dello Stato. Tali porzioni o relitti di terreno non devono avere superficie maggiore di mq. 150 e devono essere direttamente confinanti con la proprietà del richiedente. In caso di proprietà condominiali o indivise è ammessa la presentazione di una sola richiesta da parte di tutti i proprietari. Le domande dovranno esse-

re presentate alla Segreteria di Stato per il Territorio e Ambiente entro il 15 giugno 2015 corredate dalla seguente documentazione: – partita catastale relativa alla proprietà del richiedente; – planimetria catastale che individui esattamente l’esigua porzione o relitto di terreno oggetto di richiesta; – documentazione fotografica della porzione di terreno in oggetto.

Una apposita commissione esaminerà tutte le pratiche che saranno presentate, onde valutare il rispetto di tutte le condizioni previste nel decreto e proporre l’elenco delle pratiche da accogliere e quelle da non accogliere. La vendita dovrà essere successivamente deliberata dal Congresso di Stato ed autorizzata dal Consiglio Grande e Generale con la maggioranza qualificata dei due terzi.

L atte

La Centrale ai dettagli

Il crollo dei cornicioni della Centrale del latte della Repubblica di San Marino dei giorni scorsi, comunque già sistemati, sono la fotografia precisa dello stato di salute dell’edificio. A inizio settimana la cordata degli allevatori della Cooperativa agricola Latte Sammarinese ha consegnato alla Segreteria di Stato per il territorio il piano industriale definitivo per la gestione della Centrale del Latte, che contiene anche la relazione tecnica per gli interventi di ristrutturazione dell’immobile. Dopo l’annuncio dei sindacati (“Se entro il 30 maggio non riceveremo risposte certe, la chiuderemo noi la Centrale”) e la consegna del progetto, l’auspicio è che la trattativa di chiuda a breve. “Dobbiamo ancora definire alcuni aspetti – spiega il segretario Antonella Mularoni – anche se, rispetto alle settimane passate, ci sono stati sensibili passi in avanti. Il Governo ha accettato di dare alla Cooperativa la gestione della Centrale. Verrà discussa anche la rinuncia alla ‘zona bianca’, attualmente vigente in Repubblica al termine di un periodo transitorio che non potrà superare i quattro anni”. La cordata locale assumerà in organico otto dipendenti della vecchia gestione. “Andranno certamente affrontate le condizioni di messa in sicurezza della struttura. Lo stabile è vecchio e per adeguarlo serviranno lavori importanti”. “Come richiesto dal bando – conclude il segretario gli oneri saranno scomputati dal canone di locazione sino a un importo massimo di 500 mila euro”. Alessandro Carli


F isco

FIXING - Anno XXIII - n.17 - Venerdì 1 Maggio 2015

Dopo la Pubblica amministrazione, anche i privati: il decreto legislativo varato il 21 aprile in Consiglio dei Ministri va ad allargare l’utilizzo delle fatturazione elettronica, che verrà comunque perfezionato entro i prossimi 18 mesi. Il decreto, approvato dal CdM e che ora dovrà passare alla Camera, introduce misure volte a incentivare, mediante la riduzione degli adempimenti amministrativi e contabili a carico dei contribuenti, l’utilizzo della fatturazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi, nonché di adeguati meccanismi di riscontro tra la documentazione in materia di imposta sul valore aggiunto (IVA) e le transazioni effettuate, potenziando i relativi sistemi di tracciabilità dei pagamenti, nonché a prevedere specifici strumenti di controllo relativamente alle cessioni di beni effettuate attraverso distributori automatici. La misura, chiarisce il provvedimento, “si rivolge a tutti i soggetti passivi Iva e introduce incentivi, in termini di riduzione degli adempimenti amministrativi e contabili, a vantaggio delle imprese che la utilizzano” ed è allineato alle “impostazione dell’Ocse, secondo cui il fisco deve trasformarsi da verificatore ex post a soggetto che facilita gli adempimenti fiscali sfruttando le leve della tecnologia”. L’utilizzo della fatturazione elettronica, va sottolineato, è comunque facoltativo. Il decreto prevede, in via opzionale, “a decorrere dal 1° gennaio 2017, l’invio telematico all’Agenzia delle Entrate di tutte le fatture emesse e ricevute. Si potrà quindi disporre di un lasso di tempo congruo per predisporre l’infrastruttura tecnologica. Per agevolare le imprese nell’uso del nuovo strumento telematico l’Agenzia delle Entrate renderà disponibile gratuitamente, a decorrere dal 1° luglio 2016, il servizio base per la predisposizione del file contenente i dati della fattura e il suo invio”. Le regole tecniche e i termini per la trasmissione telematica delle fatture secondo principi di semplificazione, economicità e minimo aggravio per i contribuenti, verranno definite prossimamente “con un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate”. Importanti novità riguardano anche le modalità nuove e semplificate per i controlli fiscali (che saranno dettagliate con un decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze). I controlli potranno essere effettuati, anche ‘da remoto’, riducendo così gli adempimenti dei contribuenti ed

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Approvata in Consiglio dei Ministri del 21 aprile, a breve passerà al voto della Camera

La fatturazione elettronica raddoppia: dopo la PA, i privati Due gli step previsti per arrivare a pieno regime: luglio 2016 e infine gennaio 2017 evitando di ostacolare il normale svolgimento delle attività. Viene poi esclusa la duplicazione nella richiesta di dati. Per tutti i soggetti che effettuano cessioni di beni e prestazioni di servizi (essenzialmente il settore del commercio) è prevista la facoltà di trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate i dati dei corrispettivi, in sostituzione degli obblighi di registrazione. “L’opzione ha effetto per cinque anni e si estende di quinquennio in quinquennio”. In sostanza si tratta del superamento dello scontrino a fini fiscali. Resta comunque fermo l’obbligo di emissione della fattura su richiesta del cliente (necessaria ad esempio per attivare una garanzia, o per dimostrare un avvenuto acquisto). Per i gestori dei distributori automatici la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati è obbligatoria. Per i soggetti che scelgono di avvalersi della fatturazione elettronica vengono meno gli obblighi di

comunicazione relativi al cosiddetto ‘spesometro’ e alle ‘black lists’. Inoltre, beneficiano di rimborsi IVA più veloci. Internazionalizzazione delle imprese Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via preliminare, il decreto legislativo che intende rafforzare il ruolo che il fisco deve svolgere a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese: ridurre i vincoli alle operazioni transfrontaliere e creare un quadro normativo quanto più certo e trasparente per gli investitori. Gli interventi contenuti nel decreto sono finalizzati a “creare un contesto di maggiore certezza, anche eliminando alcune lacune dell’ordinamento domestico”, ma anche a “ridurre gli adempimenti per le imprese e i relativi oneri amministrativi” e ad “eliminare alcune distorsioni del sistema vigente”. Tra le principali novità del decreto figura l’introduzione di accordi preventivi per le im-

prese con attività internazionale. L’obiettivo, chiarisce il provvedimento, “è quello di conferire maggiore organicità alla disciplina del ruling di standard internazionale (accordi fiscali, di natura preventiva, aventi ad oggetto diverse fattispecie di rilievo transnazionale) e creare un contesto di maggiore certezza per gli operatori”. I principali ambiti di operatività degli accordi preventivi riguardano “la disciplina dei prezzi di trasferimento infragruppo, l’attribuzione di utili e perdite alle stabili organizzazioni, la valutazione preventiva dei requisiti che configurano una stabile organizzazione situata nel territorio italiano, l’individuazione, nel caso concreto specifico, delle norme sull’erogazione o la percezione di dividendi, royalties, interessi e altri componenti reddituali a o da soggetti non residenti”. Gli accordi vincolano le parti “per il periodo d’imposta nel corso del quale sono stipulati

e per i quattro periodi d’imposta successivi. Per il periodo intercorrente tra la data di presentazione dell’istanza e quella di conclusione dell’accordo il contribuente ha comunque la possibilità di presentare dichiarazione integrativa, senza applicazione di sanzioni”. Il decreto introduce anche l’istituto dell’ interpello per le società che effettuano nuovi investimenti, per dare certezza in merito ai profili fiscali del piano di investimenti che si intende attuare. “Fondamentale a tal fine – specifica il provvedimento – “è la presentazione da parte dell’investitore di un business plan con la descrizione dell’ammontare dell’intervento, i tempi e le modalità di realizzazione dello stesso, l’incremento occupazionale e i riflessi che esso ha sul sistema fiscale italiano”. Per l’accesso all’istituto è prevista una soglia minima di 30 milioni di euro per l’investimento, che può consistere an-

R iguarda oltre 20 milioni di contribuenti Modello 730 precompilalato: tutte le informazioni

per accettare, modificare e inviare la documentazione Dal 15 aprile l’Agenzia delle Entrate, utilizzando le informazioni disponibili in Anagrafe tributaria e quelle inviate da soggetti pubblici e privati, ha messo a disposizione di lavoratori dipendenti e pensionati la dichiarazione dei redditi già compilata in alcune sezioni, comprese alcune spese deducibili e detraibili; in pratica, un modello 730 che può essere accettato dal contribuente così com’è, oppure modificato e/o integrato prima dell’invio. Tutte le informazioni su pagamenti e rimborsi e su quali dati contiene la dichiarazione precompilata sono disponibili sul sito www.info730.agenziaentrate.gov.it. Per accedere al 730 precompilato occorre essere in possesso del Pin di Fisconline o quello dispositivo

dell’Inps, oppure la Carta Nazionale dei servizi. Il contribuente può accedere alla propria dichiarazione 730 precompilata (per accettarla, eventualmente modificarla, inviarla) anche tramite il proprio sostituto di imposta che presta assistenza fiscale oppure tramite un Caf o un professionista abilitato. In questi casi, occorre consegnare al sostituto d’imposta o all’intermediario un’apposita delega per l’accesso alla dichiarazione. Il contribuente che riceve la dichiarazione dei redditi pre-compilata non è obbligato ad utilizzarla. Può, infatti, presentare il modello 730 o il modello Unico persone fisiche con le modalità ordinarie. Se lo si vuole utilizzare, il modello 730 precompilato va presentato entro il 7 luglio, sia nel

caso di presentazione diretta all’Agenzia delle Entrate sia nel caso di presentazione al sostituto d’imposta oppure al Caf o al professionista. Sono oltre 20 milioni gli italiani per i quali l’Agenzia ha predisposto il 730 precompilato: si tratta dei contribuenti che nel 2014 avevano presentato il 730 e di quelli che, pur avendo optato lo scorso anno per il modello Unico, sono in possesso dei requisiti per la nuova dichiarazione precompilata. Ecco l’agenda del nuovo sistema Ecco i principali appuntamenti del nuovo sistema. 1 maggio 2015: è possibile modificare e inviare le dichiarazioni 730 all’Agenzia delle Entrate direttamente tramite il sito dell’Agenzia

stessa. 7 luglio 2015: scade il termine per la presentazione della dichiarazione 730 precompilata (e del 730 ordinario). 30 settembre 2015: scade il termine per presentare il modello Unico PF/2015 (correttiva nei termini), necessario nel caso di integrazione della dichiarazione che comporta un minor credito o un maggior debito. 25 ottobre 2015: scade il termine per presentare un nuovo 730/2015 integrativo, possibile nel caso in cui l’integrazione comporta un maggiore credito, un minor debito o un’imposta invariata 10 novembre 2015: scade il termine per presentare un nuovo 730/2015 rettificativo, nel caso di errore da parte del sostituto d’imposta, del Caf o del professionista.

che nella ristrutturazione di imprese in crisi qualora ci siano effetti positivi sull’occupazione. La risposta scritta e motivata delle Entrate è resa entro 120 giorni , prorogabili di ulteriori 90, nel caso sia necessario acquisire ulteriori informazioni. Rapporti tra fisco e contribuente Il terzo e ultimo decreto legislativo approvato dal CdM tratta le “disposizioni sulla certezza del diritto nei rapporti tra fisco e contribuente” in attuazione della legge 23 del 2014. Il decreto “ha la finalità di rafforzare la certezza del diritto nei rapporti tra fisco e contribuente in materia di abuso del diritto ed elusione fiscale, raddoppio dei termini per l’accertamento e tax compliance”. Introdotte alcune novità in tema di termini di accertamento. “A tutela del contribuente” si prevede che il “raddoppio dei termini in presenza di un reato penale sia possibile a condizione che la denuncia all’autorità giudiziaria da parte dell’Amministrazione finanziaria sia inviata entro i termini ordinari dell’accertamento”. Il raddoppio non opera se la denuncia sia presentata o trasmessa oltre la scadenza ordinaria dei termini. A normativa vigente, invece, l’amministrazione finanziaria può beneficiare del raddoppio anche se non è stata ancora inoltrata una formale denuncia, ovvero se la stessa è stata presentata oltre i termini ordinari. Con lo stesso decreto viene anche istituito un nuovo schema di relazioni tra l’Agenzia e i contribuenti (tax compliance) denominato “Regime di adempimento collaborativo”, valevole in via di prima applicazione per le imprese di maggiori dimensioni. L’accesso al regime, su base volontaria, è subordinato al possesso da parte del contribuente di un sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, che consenta l’autovalutazione preventiva e il monitoraggio dei rischi. a cura della Red. ec.



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