Salute 10 più Nr.11 Anno 2016

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Salute Dieci Piu’

RAVENNA

MENSILE DI INFORMAZIONE SU SALUTE E BENESSERE - N. 11 - NOVEMBRE 2016

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LINFONODI

INFIAMMATI PAG.18 CENTENARI IN PROVINCIA

LE SPEZIE DALL’ORIENTE LA FEBBRE TIFOIDE L’INVECCHIAMENTO CUTANEO I TIPI DI PERDITA UDITIVA ALLEVARE UNA TARTARUGA D’ACQUA DOLCE

RAVENNA

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Spesso è ciò che non si vede a fare la differenza… Da 60 anni sanitaria romagnola e' specialista nella realizzazione di plantari personalizzati, ortopedici e per uso sportivo. Una buona performance sportiva parte, infatti, proprio dai piedi. Ciclisti, podisti, calciatori, tennisti, atleti professionisti e amatoriali, possono trarre grande beneficio e giovamento da una corretta postura. Per questo Sanitaria Romagnola propone un esame specifico con apposite solette baropodometriche inserite all'interno delle proprie scarpe sportive. Queste solette sono collegate ad una piccola centralina che, semplicemente fissata in cintura al paziente, permette di eseguire la valutazione in piena libertà: direttamente in sella alla propria bicicletta, durante una camminata, un salto o qualsiasi altro movimento. Le solette rilevano le pressioni esattamente per quelle che sono durante l’atto sportivo evidenziando eventuali vizi o problematiche posturali. Al termine della valutazione i dati raccolti vengono scaricati in un computer ed esaminati con l’esperto: a questo punto sarà possibile stabilire se è necessaria la compensazione con un’ortesi che verrà eventualmente creata su misura per l’atleta. Il risultato che si vuole ottenere è quello di far acquisire allo sportivo maggiore consapevolezza di sé e del proprio corpo: che si tratti di attività agonistica o amatoriale è fondamentale conoscersi non solo per migliorare le proprie prestazioni ma soprattutto per evitare dolori, traumi ed affaticamento. Spesso è ciò che non si vede a fare la differenza. Per appuntamenti e ulteriori informazioni Negozio - Tel. 0545.23669 - info@sanitariaromagnola.it Max - Cell. 335.7848072 - Federico - Cell. 335.6363355

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Salute Dieci Più

Nr. 11 - NOVEMBRE 2016 - www.salute10piu.it

BENESSERE

3 I BENEFICI DELL’ACQUA FITNESS TERMALE Dott. Marco Conti BENESSERE

4 LE SPEZIE DALL’ORIENTE Dott.ssa Maria Nives Visani SOCIETA’

9 BAMBINI SICURI IN CASA Tiziano Zaccaria

NOI RIUSCIAMO A FARE QUESTO

INFETTIVOLOGIA

12 IL TIFO Dott. Roberto Nonni

TRATTAMENTI PERSONALIZZATI

SANITA’

14 QUANDO IL LINFONODO SI INFIAMMA

CADUTA CAPELLI

Dott. Claudio Pedicelli LONGEVITA’

FORFORA SEBO

18 CENTENARI IN PROVINCIA: LA VITA CONTINUA Tiziano Zaccaria DERMATOLOGIA

22 L’INVECCHIAMENTO CUTANEO Dott. Francesco Antonaccio OTORINOLARINGOIATRIA

24 LE TIPOLOGIE DI PERDITA DELL’UDITO Dott. Andrea Costa ENERGIA

26 RISPARMIARE GAS durante la STAGIONE FREDDA

PROTESI EXTENSION per infoltimento e allungamento capelli

INFOLTIMENTO personalizzato di capelli naturali

Barbara Masia AMBIENTE E SALUTE

28 ATTENZIONE AI NUMERI STAMPATI

SOTTO ALLE BOTTIGLIE DI PLASTICA

Fabio Lironzi

I NOSTRI AMICI ANIMALI

30 TARTARUGHE D’ACQUA DOLCE Dott.ssa Marta Avanzi SALUTE 10+ - Anno 6 - N. 11.2016 - Aut. Trib. Ravenna n. 1381 del 23/11/2011 - www.salute10piu.it

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Il centro che si prende cura di te

IL NATURALE COME SUPPORTO ALLA PREVENZIONE La natura ed uno stile di vita più naturale possono essere valido complemento alla tecnologia e alle nuove scoperte scientifiche. Il paziente può trarre sicuro beneficio dalla collaborazione fra medicina ufficiale e naturopatia. In tal modo è possibile lavorare efficacemente sulla prevenzione non intervenendo solo sul sintomo doloroso ed evitando, ad esempio, un pericoloso abuso di farmaci. La terapia naturale è assai utile anche nel processo di ripresa post operatorio e nella convalescenza, nei momenti in cui il corpo ha bisogno di molto sostegno per ritrovare la sua energia iniziale. La naturopatia tende a stimolare quell'innato potere di guarigione che esiste in ognuno di noi e compito del naturopata è quello di insegnare alla persona come ritrovare questo potere; Naturopatia infatti, deriva dall'unione delle parole inglesi "nature" e "path", ossia "natura" e "sentiero, percorso" il sentiero della natura, la strada naturale per mantenere o ripristinare lo stato di equilibrio psicofisico e garantire una buona qualità della vita. La figura del naturopata non si pone in conflitto con la medicina ufficiale ma collabora con essa, lavorando con professionalità al fianco di medici e terapeuti.

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Il Centro Olympus organizza una serie di incontri riguardanti la naturopatia nei quali si parlerà, fra le altre cose, di corretti stili di vita, di sana e consapevole alimentazione, di intolleranze alimentari, di abitudini errate che possono favorire infiammazioni ed intossicazioni, aggravando una malattia o debilitando un organismo già sotto stress. Durante gli incontri saranno forniti insegnamenti di alimentazione naturale e nutraceutica e verrà eseguito un test bio-energetico non invasivo sulle compatibilità alimentari (metodo Vega-Test) su più di 250 sostanze, valutando eventuali squilibri biochimici di sali tissutali, vitamine, minerali e oligoelementi fondamentali per permettere una corretta funzionalità della cellula, favorendo il ripristino l’energia vitale e l’eliminazione di tossine. Il metodo non è invasivo ed è adatto anche ai bambini.

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BENESSERE

ACOUA FITNESS

TERMALE Gli effetti benefici dello sport, abbinato alle acque termali ad alta mineralizzazione.

elevata densità favoriscono il drenaggio dei liquidi in eccesso e, stimolando la microcircolazione, inducono la naturale rigenerazione dell’epidermide.

Dott.

Marco Conti

Direttore Sanitario Terme di Castrocaro

L'acqua è un fluido come l'aria, ma assai più denso, per cui modifica radicalmente la resistenza al movimento, creando un effetto allenante da 6 a 8 volte maggiore rispetto all’attività motoria svolta all’aperto. Allo stesso tempo, però, l’effetto di galleggiamento determinato dal noto principio di Archimede riduce sensibilmente il carico sulle articolazioni delle anche, delle ginocchia, delle caviglie e favorisce la decompressione dei dischi intervertebrali, spesso chiamati in causa quando si parla di mal di schiena. Il mix di queste componenti, attentamente gestito da istruttori con specifica preparazione, consente allenamenti con un maggiore consumo energetico rispetto a quelli effettuati in superficie, ma col vantaggio di non sovraccaricare le articolazioni.

Gli effetti benefici… …dell’Acqua Fitness vengono amplificati dalle acque termali ad alta mineralizzazione, quali ad esempio le acque salsobromoidiche, che grazie alla loro

Le varie tecniche di Acqua Fitness, anche attraverso l’utilizzo di attrezzi specifici, mirano tutte a riportare il fisico ad una buona forma e a mantenere il migliore stato di benessere.

AQUAGYM utilizza esercizi dinamici a varia intensità mirati ad incrementare la coordinazione motoria. AQUAGAG punta invece a gambe, addome e glutei con esercizi di intensità medio/alta; AQUASTEP prevede l’utilizzo di un “gradino” in acqua con esercizi che migliorano la stabilità del tronco e il controllo dell’equilibrio. AQUAPILATES mira al potenziamento e alla ossigenazione di vari gruppi muscolari sfruttando la respirazione e le posizioni in allungamento favorite dal galleggiamento del corpo.

L’acqua termale rende più efficace le varie tecniche di Acqua Fitness e ne amplifica i molteplici benefici. Migliora il tono muscolare evitando eccessivi sforzi. Non sovraccarica le articolazioni e ne migliora l’elasticità.

Migliora la circolazione e aiuta a combattere la cellulite. Favorisce una corretta respirazione e la coordinazione motoria. Allevia stress e tensioni.

Conclusioni Si tratta quindi di una disciplina praticabile a tutte le età, adatta anche a persone in sovrappeso, a soggetti con problemi osteo-articolari o reduci da periodi di prolungata immobilità. Molto di più, quindi, di una “palestra piena d’acqua”, per tutti coloro che vogliono raggiungere un benessere psico-fisico che si mantiene a lungo. FINE 3


BENESSERE

LE SPEZIE ’ DALLORIENTE PER UN INVERNO IN SALUTE

Dott.ssa

Maria Nives Visani

Farmacista - Naturopata E-mail: salutenaturasnc@alice.it

Le Medicine Orientali e in particolare l’Ayurvedica, ma anche la Medicina Tradizionale Cinese, conoscono molto bene il valore salutistico di alcune droghe (termine tecnico con cui si definiscono le piante medicinali) ed oltre ad impiegarle in preparazioni culinarie, ne fanno un ampio uso a scopo curativo sotto forma di tisane, ma anche preparazioni complesse in tavolette o capsule.

mentre lo Zingiberene ha dimostrato possedere attività antiulcera. La polvere di radice, secondo alcune ricerche, risulta addirittura più attiva come antiemetico rispetto alla classica Difenidramina comunemente usata in campo farmaceutico contro il mal d’auto, essendo in grado di stimolare i recettori termosensibili dello stomaco, ed è conosciuta anche come tonico-stomachico per cui è utilissima nella dispepsia (cattiva digestione), nell’iperacidità e gastralgia.

RADICE DI ZENZERO

Lo zenzero stimola la secrezione salivare e fa aumentare la concentrazione di Ptialina (enzima che scinde gli amidi) e di Mucina (che protegge la mucosa del digerente) e facilita la digestione delle proteine. La presenza di gingerolo aumenta anche il tono della muscolatura liscia, per cui risulta utile nel migliorare la peristalsi gastrica, tanto che ricerche di laboratorio l’hanno comparato all’attività della metoclopramide, farmaco comunemente impiegato nel vomito.

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Lo zenzero

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Le conoscenze millenarie degli effetti benefici di queste spezie trovano riscontro nella scienza odierna, che ne ha messo in luce i principi attivi, come per lo Zenzero o Zingiber Officinale, della Famiglia delle Zinziberacee, di cui si utilizza il rizoma (radice). Pianta conosciuta e coltivata in Oriente, possiede un forte organotropismo (tendenza a localizzarsi) a livello gastrointestinale. Il rizoma infatti contiene il Gingerolo, che ha attività colagoga (fluidifica la bile) e protettiva del fegato, come evidenziato da esperimenti di laboratorio,

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Se non l’hai ancora fatto ti diamo 3 BUONI MOTIVI per pensarci: 1 La DIETA sarà PERSONALE e UNICA per le TUE ESIGENZE ALIMENTARI

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dei benefici che potrai ottenere conoscendo i cibi non tollerati dal tuo organismo CONVENZIONI CON CRAL OSPEDALE RAVENNA, CRAL GRUPPO HERA, CRAL COMUNE DI RAVENNA, CRAL POSTE RAVENNA, CMC, ASCOM, SOCI COOP.


L’azione ipocolesterolemizzante sembra legata all’effetto colagogo sulla bile e sul fegato. I principi attivi Gingerolo e Shogaolo manifestano anche effetti analgesici, anticonvulsivi, ipotensivi e bradicardizzanti. La presenza di steroli mostra azione antivirale. L’uso esterno come tintura ha un’azione di miglioramento dell’irrorazione ematica. In uso alimentare è molto impiegato per preparazioni di liquori e tisane. La radice grattugiata entra in molte ricette per biscotti dolci e altre pietanze. Non si conoscono effetti tossici ai dosaggi terapeutici, anche se è da segnalare l’attenzione dell’uso in presenza di calcolosi epatica, perché BISCOTTI potrebbe provocare coliche in seguito all’aumento della peristalsi della colecisti. Si utilizza in polvere, decotto, estratto secco e tintura madre. LO ZENZERO È UTILE IN PREPARAZIONI CON ALTRE TINTURE MADRI Matricaria e Melissa per un effetto su gastralgia e dispepsia Passiflora e Escholtzia come antidolorifico Harpagophytum e Crataegus per ipocolesterolemia e arteriosclerosi Eleuterococco e Ginseng per astenia sessuale

Il cardamomo Un’altra spezia della stessa famiglia delle BACCELLI Zinziberiacee è il DI CARDAMOMO Cardamomo, di cui si utilizzano i frutti che si presentano come capsule contenenti tanti piccoli semi di colore marrone-nero che costituiscono la vera e propria droga.

Cardamomo Verde Chiamato anche vero Cardamomo, si ricava dall’Elettaria Cardamomum, molto diffuso in India e Malaysia, dal sapore intenso e prezioso con alto costo. Cardamomo di Ceylon Si ricava dall’Elettaria Repens, molto diffuso in Sri Lanka. Cardamomo del Siam E’ diffuso in Cina e Vietnam come Amomum Costatum, mentre in Thailandia e Birmania si trova l’Amomum Compactum. Utilizzato in cucina nei paesi arabi e orientali, ma anche nel Nord Europa, viene apprezzato per l’odore forte e speziato dal sapore leggermente piccante per preparare primi piatti ed arrosti, ma anche dolci e soprattutto come aromatizzante per caffè, the nero e liquori (anche amari e digestivi italiani ne sfruttano l’aroma). Il Cardamomo in Oriente è considerato afrodisiaco e ne vengono decantate le proprietà nei racconti de “Le mille e una notte”.

Cardamomo Nero Viene ricavato dall’Amomum Subulatum, usato per il suo basso costo, dal sapore tendente all’amaro con profumo di menta. L’aspetto salutistico di questa spezia è messo in rilievo soprattutto dalla Medicina Ayurvedica che la utilizza come digestivo: come lo zenzero possiede infatti attività antiemetica, antimeteorica e la presenza di oli essenziali ne fa un ottimo attivatore di succhi digestivi. Per la presenza di alti contenuti di Vitamina C, potassio, magnesio e manganese, aiuta l’organismo a superare meglio i cambi di temperatura e mantiene un effetto tonico ed antiossidante, per cui risulta utile in caso di infiammazioni delle vie aeree, tosse, raffreddore e mal di gola. Sembra in grado di accellerare il metabolismo, è utile quindi come sostegno in regimi dietetici.

IL CARDAMOMO: LA SPEZIA DETTA ANCHE PIANTA DELLE DONNE

Insieme al The Verde ha una buona azione tonica-antidepressiva. In alcuni studi viene segnalata un’azione “calcio antagonista”, utile come anti-ipertensivo. »SEGUE

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La masticazione delle bacche/capsule di cardamomo facilita la liberazione di oli essenziali utili nell’Alitosi. Per uso esterno l’olio essenziale di cardamomo è utilizzato in gocce su garze per combattere psoriasi, acne e piccole escoriazioni. Sotto forma di lozione è utile per la caduta di capelli, perché stimola l’irrorazione sanguigna dei follicoli piliferi. Come lo zenzero, anche il cardamomo potrebbe provocare coliche e dolori addominali in coloro che presentano calcolosi della colecisti. È bene evitarlo in associazione a farmaci fluidificanti per il sangue e antiaggreganti.

La vaniglia Dall’aroma particolarmente natalizio invece è il frutto a baccello di Vaniglia (Vanilla Planifolia), della Famiglia delle Orchidacee, di cui si utilizza il frutto raccolto prima della maturazione completa fermentato ed essiccato.

BACCELLO DI VANIGLIA

Pianta introdotta in Europa dagli Spagnoli nel XVI secolo, importato dalle Americhe dove era già conosciuta ed usata fin dai tempi degli Aztechi.

I costituenti principali sono oli essenziali di Vanillina e alcoli (alcol vanillinico), tannini, resine, mucillagini. La base del caratteristico aroma è data dalla presenza di Vanillina e del fitocomplesso che la rende molto più pregiato rispetto agli aromi sintetici. Viene usato principalmente per le seguenti attività: aromatizzante, digestiva, coleretica-stimolante utile nell’atonia gastrica ed inappetenza. Conosciuta in Oriente per l’azione afrodisiaca, è usato in miscele con cacao, farine, latte, pietanze e dolci. Viene usato anche in industria profumiera. Il contatto prolungato sulla cute, come avviene per i lavoratori incaricati di tritare e imballare la vaniglia, può provocare sulla pelle irritazioni, mal di testa, insonnia. Questa azione tossica è dovuta ai “rafidi” di ossalato di calcio contenuti nella polvere di Vaniglia per cui non si può utilizzare in grandi quantità per preparati per uso esterno mentre a basse dosi la si utilizza in rossetti ed oli per massaggio. Negli ultimi anni, durante il periodo natalizio si è diffusa l’abitudine di regalare ed accen- CANDELA AROMATIZZATA dere nelle nostre case candele profumate che rendono gli ambienti più intimi ed accoglienti troviamo così candele alla vaniglia che

secondo l’aromaterapia rendono i rapporti interpersonali più calorosi ed aprono all’accoglienza.

La cannella Un’altra spezia utilizzata a questo scopo e miscelata con altre profumazioni è la Cannella o Cinnamomum Verum della Famiglia delle Lauracee, originaria dello Sri Lanka ma diffusa anche in altri paesi tropicali, Madagascar, Malesia, Antille, Vietnam, Indonesia. Conosciuta nell’antichità per i suoi effetti antibatterici veniva usata dagli Egizi per le imbalsamazioni e per questo divenne una merce molto richiesta in Europa e cui arrivava portata dagli Olandesi che nel 1600 impiantarono un fiorente commercio con l’Oriente.

PIANTA DI CANNELLA

La droga è costituita dal fusto e dai ramoscelli dell’albero di Cannella che raggiunge i 10-15 metri d’altezza. La corteccia viene liberata dal sughero e fatta essiccare assume la caratteristica forma a pergamena color nocciola.

Il miele di Manuka della Nuova Zelanda:

VERA MEDICINA NATURALE Questo tipo speciale di miele prodotto in Nuova Zelanda ha un'altissima componente antibatterica. Viene prodotto dalle api che si nutrono dei fiori dell'albero di Manuka che è una pianta indigena che cresce nelle distese incontaminate e prive di qualsiasi tipo di inquinamento.

Questo miele è riconosciuto dai medici come una valida alternativa alle forme convenzionali di medicina. È un potente e naturale antibatterico, antivirale, antiossidante, antisettico, antinfiammatorio ed è un validissimo vaccino naturale ma anche un ottimo rimedio in caso di mal di gola, raffreddore e tosse ricorrente. Sulle ferite crea un ambiente di guarigione che permette alle nuove cellule della pelle di crescere a filo della ferita, prevenendo

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deformità della pelle e cicatrici. prodotto e ne suggerisce il corretto Contrasta reflusso gastrico e bruciore utilizzo. di stomaco. Ha proprietà antifunginea. Il Miele di Manuka è adatto anche ai Contenuti MGO SERVE PER bambini grazie anche al suo sapore Prevenzione MGO 100 dolce e gradevole. MGO 250 L'attività antibatterica del miele di Reflusso, bruciori manuka è indicata dal quantitativo di Ulcera, colon irrit. MGO 400 MGO (MethylGlyOxal) che Il meglio MGO 550 è indice di qualità del

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Essa ha un aroma che ricorda i chiodi di garofano misto a profumo di pepe.

LA CANNELLA, COME LA CONOSCIAMO NELLE NOSTRE DISPENSE

Viene utilizzata molto in cucina per le preparazioni di dolci sotto forma di polvere (che però perde molto del suo profumo) o direttamente come corteccia essiccata. In Oriente la cannella viene usata anche in altre pietanze salate, di carne e per aromatizzare il the. Dalla corteccia si ottiene l’olio essenziale ricco in aldeide cinnamica.

Altri principali contenuti sono: tannini, eugenolo, composti aromatici e canfora. Studi e ricerche hanno evidenziato un forte potere antiossidante, antibatterico, ipocolesterolemizzante, utile per abbassare i trigliceridi ed antipertensivo. La Medicina Ayurvedica utilizza la cannella come antispasmodica nella dismenorrea (dolori mestruali) e come antisettico nelle malattie da raffreddamento, tossi, bronchiti, febbre, per disturbi intestinali con flatulenza per la sua attività antimicotica, mentre per uso esterno si utilizza in frizioni per migliorare la circolazione. Secondo alcuni ricercatori la cannella contribuirebbe a regolare la glicemia, in pazienti obesi sembra ridurre la fame nervosa, inoltre

sembra apportare benefici a malati di diabete per la presenza di polifenoli che svolgono un’azione simil-insulinica. Ha inoltre azione antiparassitaria ed è utile in infezione da Candida ed Escherichia Coli. Per gli antichi Romani possedeva proprietà afrodisiache. Per uso esterno l’olio essenziale è un ottimo disinfettante naturale e lo si può utilizzare come collutorio per Gengiviti. TOSSICITÀ l’uso eccessivo della cannella può comportare danni a fegato e reni per la presenza di Cumarina. Meglio evitare in gravidanza e sotto i tre anni, può interagire con farmaci antinfiammatori e può dare allergie per uso esterno.

FINE

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Dr.ssa Maddalena Piffanelli Laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche (Università degli Studi di Ferrara) ed iscritta all’Ordine dei Farmacisti dal 1997.

Dopo una ventennale esperienza nel settore farmaceutico, dal giugno del 2015 è titolare e dirige la Parafarmacia Elisir di Ravenna ove, con professionalità e dedizione, mette a disposizione utili consigli per la tutela della salute e l’ottimizzazione del benessere corporeo.

La Parafarmacia Elisir nasce con l’obiettivo di offrire un servizio altamente qualificato ai propri clienti. Una particolare attenzione è rivolta alla filosofia del naturale ed alla sapiente integrazione tra innovazione e tradizione per la cura sia degli adulti che dei bambini. Specifiche aree sono dedicate ai settori della omeopatia, fitoterapia, bio-makeup e dermocosmesi ed il loro utilizzo ad integrazione e potenziamento dei trattamenti farmacologici.

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SOCIETÀ

BAMBINI SICURI IN CASA Dalle CADUTE ALLE USTIONI, dalle ASFISSIE ALL’ANNEGAMENTO. Una semplice guida su come ridurre i rischi da incidente domestico nei piccoli da 0 a 6 anni.

di Tiziano Zaccaria E-Mail: zaccariatiziano@gmail.com Il bambino vive in un mondo progettato dagli adulti, per gli adulti, perciò va spesso incontro ad incidenti domestici, che variano a seconda della fascia di età e dell’ambiente in cui si trova. I genitori, e in generale gli adulti a cui è affidata la cura, l’educazione e la custodia dei minori, come i nonni, le baby sitter e le assistenti dell’asilo o della scuola, devono essere consapevoli dei rischi a cui i bambini sono esposti sia nell’ambiente domestico che in quello urbano. Occorre raggiungere un equilibrio sereno fra il controllo dei nostri figli e la loro necessaria autonomia; va difesa la loro sicurezza garantendo una corretta esplorazione esperienziale. Proviamo a spiegarlo pubblicando di seguito una sintesi, con lo scopo di elencare quegli interventi di prevenzione finalizzati ad eliminare o perlomeno a ridurre i rischi in cui il nostro bambino può incorrere nei primi 6 anni di vita.

Da 1 a 6 mesi Il neonato segue con gli occhi una fonte luminosa, in posizione prona solleva la testa, comincia ad esplorare con la bocca tutto quello che gli passa a tiro.

PREVENZIONE SUGGERITA Il bambino non va lasciato solo sul fasciatoio o su piani elevati da terra. Prima di iniziare qualsiasi operazione, come il cambio del pannolino, è necessario avere tutto a disposizione; non rispondere al campanello di casa o al telefono fino ad impresa ultimata. In auto il bambino non va lasciato solo e va fatto sedere su un seggiolino omologato, idoneo per la sua età, posizionato secondo le indicazioni delle norme sulla »SEGUE sicurezza stradale.

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RISCHI PRINCIPALI Caduta, ustione, asfissia/annegamento, ustione, incidente a bordo dell’automobile. 9


Le sbarre del lettino non devono avere una distanza superiore a 6 cm e un’altezza inferiore a 75 cm.

A gattoni il bambino può raggiungere qualsiasi trappola: attenti a caminetti, scale, fornelli, manici di pentole sporgenti dai ripiani o dai fornelli della cucina.

Riponete i coltelli, i bicchieri di vetro e tutti gli altri oggetti taglienti in luoghi non esplorabili.

L'acqua del boiler deve essere a temperatura inferiore a 50° per evitare scottature in caso di bagnetto a temperatura superiore.

Cordini, braccialetti, orecchini e piercing vanno conservati in un cassetto chiuso: il bambino potrebbe cercare di ingoiarle esponendosi a rischi.

Da 6 a 12 mesi

Da 12 a 24 mesi

Il piccolo raggiunge gli oggetti a portata di mano, guardandoli e tenendoli in mano; resta seduto per qualche momento; porta i piedi alla bocca; si alza aggrappandosi; esplora con la bocca tutto quello che gli passa a tiro. RISCHI PRINCIPALI I rischi sono i medesimi di quelli che corre un bebè tra gli 1 e i 6 mesi. PREVENZIONE SUGGERITA Usare un fasciatoio, una bilancia e un lettino con bordi alti. Il bambino va bloccato al seggiolone con gli appositi sistemi di ritenuta.

ATTENZIONE

Le tende rappresentano un pericolo perché il bambino può tirarle a sé: accertatevi che siano robuste, fissate a travi in grado di reggere 100 kg a strappo. Attenti anche ai mobili o altri oggetti su cui il bambino può urtare. Il bambino ama giocare con le tovaglie e trascinarsele addosso: attenti alle pentole e scodelle che si trovano sopra, soprattutto se contengono alimenti bollenti. SUPER ATTENZIONE

Nel bagnetto non lasciatelo mai solo, anche se c’è soltanto qualche centimetro di acqua: può scivolare e soffocare.

Centro Giochi Bambini Genitori Uno spazio a misura di bambino, dove esplorare, giocare e socializzare. Un educatore qualificato propone attività diversificate: grafico-pittoriche, manipolative ed espressive.

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Il bambino collabora nel vestirsi, cammina se tenuto per mano, inizia a dire “no”, smonta le scatolette, sfoglia libri, inizia ad utilizzare matite, abbraccia la propria bambola preferita. RISCHI PRINCIPALI Ai precedenti si aggiunge la possibilità di intossicazione e avvelenamento. PREVENZIONE SUGGERITA Non è ancora il momento di regalare macchinine, bamboline e perline, considerato che bottoni o piccole oggetti possono finire in trachea. Attenti anche agli alimenti come arachidi, chicchi di uva, pomodorini, caramelline dure o gommose, carote crude, pezzettini e semi di mela, prosciutto crudo, wurstel: possono finire in trachea e causare soffocamento. Tenete fuori dalla sua portata sostanze pericolose come detersivi, insetticidi, farmaci o alcolici. Anche alcune piante da appartamento sono velenose, come la stella di Natale, il ciclamino ed il ficus.


Dopo l'uso, svuotare subito vasche da bagno, secchi, bidet o altri recipienti. Posizionate cancelletti all'inizio e alla fine delle scale. Mettete via dopo l’uso gli apparecchi elettrici, i ferri da stiro, le prolunghe e i cavi elettrici. Vestite il bambino con tessuti naturali: i sintetici raddoppiano i rischi di ustione in caso di incidente.

Da 2 a 3 anni Il bambino sa fare una torre coi cubi, calcia la palla, sale e scende le scale, utilizza il cucchiaio, apre cassetti, svita e apre recipienti, infila perline, va in triciclo. RISCHI PRINCIPALI I rischi sono i medesimi di quelli che corre un bebè tra i 12 e i 24 mesi. PREVENZIONE SUGGERITA Montate i cancelletti per le scale, usate i paraspigoli, fissate le librerie al muro, chiudete a chiave i cassetti. Riponete la chincaglieria ornamentale e i soprammobili fuori dalla portata del bambino. I tappeti devono essere antiscivolo; se non lo sono, consigliamo le reti in gomma da mettere sotto i tappeti: costano poco.

Vicino a finestre, balconi e terrazze non lasciate sedie o qualsiasi attrezzo che possa essere utilizzato per arrampicarsi; eventualmente installate reti di protezione o alzate le ringhiere. Non travasate mai prodotti chimici in contenitori diversi dagli originali. Custodite detersivi, farmaci, alcolici, insetticidi in luoghi idonei e chiusi. Insegnate al bambino i principali simboli di pericolo presenti sulle etichette.

Da 4 a 6 anni Il bambino gioca a fare l’adulto; salta, corre, scala, lancia; è indipendente, ma non valuta la velocità delle auto. RISCHI PRINCIPALI I rischi sono i medesimi di quelli che corre un bebè tra i 2 e i 3 anni. PREVENZIONE SUGGERITA La bicicletta va benissimo, se usata in giardino o in un parco chiuso, ma sempre con il casco.

Accendini e fiammiferi devono essere posti in cassetti chiusi a chiave o zone custodite. E’ opportuno acquistate un rilevatore di fumo e incendi e un rilevatore di gas. Il bambino non va mai lasciato solo in bagno, soprattutto in presenza di apparecchi elettrici. Nella vasca usate tappetini anti sdrucciolo. Insegnate al bambino che gli animali domestici non sono di peluche e potrebbero adirarsi se disturbati o maltrattati. I sensori di retromarcia sono strumenti di prevenzione essenziali per evitare danni ai bambini se si trovano nei paraggi mentre fate manovra. Se non li avete già, potete applicare quelli che si fissano sui lati della targa, senza danni alla carrozzeria. Costano poco.

Letto a castello, finestre, mobili sono ottime occasioni “da lancio”: barriere, reti di protezione, tappeti antiscivolo servono a prevenire. Accendini, fuochi d’artificio, botti, candele: devono essere inaccessibili. Riponete subito dopo l’uso coltelli, forbici, oggetti taglienti, asciugacapelli, trapano, utensili elettrici da cucina. Per strada: far indossare abiti chiari più visibili la sera o con rifrangenti su zaini e scarpe. FINE I consigli di Stomatologica

“I miei denti non mi piacciono, per cambiarne il colore e l’estetica cosa posso fare?”

“Oggi è possibile fare miracoli senza rimpicciolire i denti, ma incollandovi sopra delle faccette di ceramica”. (Dottoressa Susanna Stagni)

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INFETTIVOLOGIA

IL TIFO E’ UNA GRAVE MALATTIA INFETTIVA, oggi fortunatamente scomparsa in Italia, provocata da un batterio. E’ opportuno vaccinarsi quando si viaggia all’estero in Paesi a rischio.

Dott.

Roberto Nonni

Direttore Sanitario San Pier Damiano Hospital Faenza E-mail: rnonni@alice.it

Il tifo è una malattia infettiva, dovuta a diverse tipologie di batteri, che causa sintomi gravi. Se scoperta con tempestività, l’infezione può essere curata. Viceversa, in assenza di un veloce ed adeguato intervento, può essere potenzialmente mortale. Questa patologia, un tempo molto diffusa a causa delle scarse condizioni igieniche

Le cause

Il contagio

Sono imputabili in particolare al batterio Salmonella Typhi, che colpisce l’organismo in caso di ingestione di cibo o acqua contaminati o per contatto oro-fecale. Oltre al tifo addominale vero e proprio, esistono anche altri tipi di tifo, come quello esantematico causato dal Rickettsia Prowazekii, che viene trasmesso all’uomo da una puntura o dalle deiezioni dei pidocchi, e il tifo murino dovuto al Rickettsia Typhii o Rickettsia Mooseri trasmessi dalle pulci del ratto.

La trasmissione avviene anche tramite le persone infette che possono diffondere il batterio nell’ambiente attraverso feci ed urine. Alcune volte questa condizione non è prevedibile, poiché nel 2-5% dei casi il tifo si cronicizza e la trasmissione può avvenire anche un anno dopo il contagio. Tale infezione è rara nelle zone in cui l’acqua è potabile, ma le epidemie sono possibili nelle aree di campagna dove magari si può bere acqua proveniente da pozzi o sorgenti contaminate.

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in cui la maggior parte della popolazione viveva, è anche conosciuta come “febbre tifoidea” o “febbre tifoide”. Generalmente, il tifo colpisce più facilmente i bambini per via del sistema immunitario più vulnerabile. Il tifo oggi è un evento estremamente raro, almeno al momento, per la popolazione italiana. 12

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Di solito la principale causa di contagio nelle città è l’ingestione di alimenti infetti.

La diagnosi Alla comparsa dei primi sintomi (malessere generale e addominale, febbricola, indolenzimento e funzioni dell’intestino irregolari o diarroiche ma anche febbre elevata, forte cefalea, dolori muscolari, perdita di sangue dal naso, esantemi cutanei roseoliformi al tronco ed al dorso) è necessario contattare subito il medico, che tramite alcune analisi ed esami stabilisce la diagnosi e, di conseguenza, la corretta terapia. Oltre all’esame dei sintomi fisici del paziente, il medico può richiedere una coltura delle feci e/o le analisi del sangue.

La prevenzione Il modo migliore per combattere il tifo resta la prevenzione. Prima di tutto occorre seguire le più semplici norme igieniche nella pulizia personale, lavandosi spesso le mani, soprattutto dopo essere stati alla toilette. Per quanto riguarda la cottura e la consumazione dei cibi, gli alimenti che possono facilmente veicolare la trasmissione del batterio sono i frutti di mare, il pollame, le uova, il latte e alcuni vegetali, se entrati in contatto con acque o terreni contaminati da urine o escrementi infetti.

Il vaccino Esiste inoltre un vaccino, consigliato soprat-

tutto quando si devono affrontare viaggi verso mete in cui la malattia è diffusa. Il vaccino si somministra per via orale, tramite 4 compresse da assumere a giorni alterni, a partire dai 6 anni di età. Questa vaccinazione ha un’efficacia protettiva a partire dai 10 giorni dopo l’ultima dose e una validità di 5 anni; la percentuale di immunizzazione è del 79%. Per i bambini sotto i sei anni, invece, è disponibile un vaccino da somministrare per via intramuscolare una volta con richiami ogni 3 anni, a partire dai 2 anni di età: in questo caso, l’immunizzazione avviene a partire da 7 giorni dopo l’iniezione e protegge per FINE circa 3 anni.

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SANITA’

LINFONODI INGROSSATI CAUSE E SINTOMI Quando preoccuparsi seriamente.

Dott.

Claudio Pedicelli

Dirigente medico, specialista radiologo

Ritrovare un nodulo in qualche parte del corpo è uno dei sintomi che maggiormente ci allarmano. L’ecografia è la metodica di immagine più semplice, spesso esaustiva, per confermare o smentire l’allarme. Essa infatti è in grado di fornire elementi su come sono fatti e quanto sono grandi i noduli, consentendo nella maggioranza dei casi di definirne la natura. Ma cosa sono i linfonodi? Per rispondere a questa domanda, è necessaria una premessa sul circolo linfatico.

Il circolo linfatico Come è noto, il trasporto di ossigeno e delle sostanze nutritizie agli organi e ai tessuti avviene attraverso il sangue arterioso, che, spinto dalle sezioni di sinistra del cuore, giunge fino ai vasi capillari all’interno degli organi. La parete dei capillari ha una struttura che consente la fuoriuscita dell’ossigeno e del liquido interstiziale contenente le sostanze nutritizie; le cellule dei tessuti, immerse in questo liquido, 14

assorbono l’uno e le altre e vi immettono l’anidride carbonica e le sostanze di scarto che, quindi, rientrano nel sangue nel tratto a valle del capillare. Il sangue, ormai venoso, cioè privo di ossigeno, giunge attraverso le vene degli organi alle due grandi vene cave (superiore e inferiore), e da qui alle sezioni di destra del cuore dove è spinto nei polmoni, che lo riforniscono di ossigeno e lo rimandano nelle sezioni di sinistra del cuore dove il ciclo ricomincia. In questo meccanismo, il bilancio tra liquido che esce dal sangue arterioso e liquido che rientra nel circolo venoso non è mai in equilibrio perfetto.

ANATOMIA DEL CUORE UMANO Vena cava superiore

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A questo punto lo sbilancio di liquido viene riequilibrato. Ma che fine fanno gli eventuali microganismi novici penetrati nella linfa, prima che questa torni nel sangue?

Linfonodi cervicali

Dotto linfatico destro

Nodi linfatici ascellari

Dotto toracico

Questa immagine rappresenta il sistema linfatico umano caratterizzato da piccole vene linfatiche che confluiscono in altre di portata via via maggiore, fino a ricongiungersi alla più grande, il dotto toracico.

Nodi linfatici inguinali

IL SISTEMA LINFATICO

Infatti, per evitare che microrganismi ostili contenuti in organi malati entrino nel circolo del sangue, una quota di liquido interstiziale (contenente l’eventuale contenuto patogeno) anzichè rientrare nel lato venoso dei capillari, viene drenato dentro un terzo circolo, il circolo linfatico, interposto tra quello arterioso e quello venoso, con cui di solito condivide sede e anatomia, oltre alla struttura costituita da vene linfatiche sottilissime, che confluiscono in vene linfatiche sempre più grandi, fino a riversarsi nel dotto toracico, che riporta la linfa nel circolo cardiaco.

I linfonodi I vasi linfatici, a mano a mano che si allontanano da organi e tessuti di provenienza, penetrano in veri e propri filtri, i linfonodi, che hanno una struttura finalizzata ad assorbire, elaborare e distruggere gli elementi nocivi eventualmente contenuti nella linfa che, quindi, tornerà nel sangue pura e limpida. I linfonodi normali hanno la forma e, in parte, le dimensioni di un fagiolo; hanno un lato lungo convesso, su cui si innestano i piccoli vasi linfatici, e hanno l’altro lato lungo concavo, perché nel suo centro c’è un’incisura l’ilo del linfonodo, attraverso cui penetrano le arterie e fuoriescono le vene. Anzi, in caso di potenziali infiammazioni o infezioni, l’attività del linfonodo può aumentare anche di molto e, quindi, avrà bisogno di molto più sangue. VASI LINFATICI

ILO DEL LINFONODO

Rappresentazione di un linfonodo con la caratteristica forma a fagiolo.

Il tutto è avvolto in una sottile capsula fibrosa che fa da parete. Per capire le modificazioni che un linfonodo può subire quando è aggredito da un agente patogeno, bisogna conoscere il ruolo e la funzione delle cellule che essenzialmente lo costituiscono: i linfociti.

I linfociti I linfociti sono un tipo di globuli bianchi (circa il 20-35% di tutti i globuli bianchi del sangue), che sono presenti anche negli spazi tra vasi e tessuti e sotto tutte le superfici mucose del corpo (bocca, faringe, dove costituiscono adenoidi e tonsille), laringe, trachea, bronchi, mucose intestinali, etc.

Come tutte le altre cellule del sangue, i linfociti nascono nel midollo osseo emopoietico (quello che produce sangue), per poi migrare nelle sedi elencate. Il midollo emopoietico occupa gran parte delle ossa larghe, i corpi vertebrali e gli estremi delle ossa lunghe. I linfociti, dopo i globuli rossi, sono il tipo di cellule più largamente presenti nel corpo umano, nel senso che non esiste parte del corpo priva di essi. E’ facile comprendere la loro diffusione, visto che sono i cervelli della reazione contro i patogeni, e perché in talune parti del corpo sono più numerosi, essendo queste parti più »SEGUE esposte all’azione di patogeni.

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La difesa dai patogeni Quando parliamo di patogeni facciamo essenzialmente riferimento a batteri e virus. Le vie di accesso dei patogeni sono la cute, le vie aeree, il tubo digestivo, gli orifizi naturali (genitali, occhi, orecchie). Quando una qualsiasi di queste interfacce subisce l’aggressione di un agente patogeno, si innesca immediatamente una reazione di difesa che in genere inizia nel punto di ingresso del patogeno e, successivamente, può coinvolgere l’intero organismo. L’innesco è dato proprio da quel tessuto linfatico sparso nel corpo, da cui si dipartono segnali che hanno come conseguenza immediata un aumentato afflusso di sangue (arrossamento, ad esempio di un occhio), che consente a un gran numero di globuli bianchi di uscire dal capillare, insieme con una aumentata quantità di liquido interstiziale, con il risultato di un rigonfiamento della parte. I globuli bianchi nell’interstizio iniziano letteralmente a “mangiare” gli agenti patogeni, facendo un’indigestione che ne causa la distruzione.

Il liquido interstiziale in eccesso, con i detriti (frammenti di globuli bianchi, virus, batteri o parti di essi, sostanze chimiche liberate dall’infiammazione) in esso disciolti vengono assorbiti dai vasi linfatici e veicolati al primo filtro che incontrano, che di solito è un gruppo di linfonodi situato in prossimità dell’organo o tessuto in preda all’infiammazione. Se il volume del liquido drenato è in eccesso rispetto alla capacità di quella stazione, esso verrà assorbito dalle stazioni linfonodali successive. Quindi il linfonodo che si riempie di liquido, ha come effetto immediato il suo rigonfiamento come un palloncino. Il liquido imbibisce (assorbe) uniformemente tutte le parti del linfonodo, senza alterare i rapporti reciproci tra parte centrale e parte periferica. Nel liquido penetrato nel linfonodo sono contenuti dei linfociti che hanno “riconosciuto” l’agen-

te patogeno e hanno già incominciato a elaborare la risposta ad esso, producendo delle sostanze biochimiche che consentono loro da una parte di riprodursi, e dall’altra di trasformarsi in un diverso tipo di cellule, le plasmacellule, che sono le fabbriche di quegli anticorpi che immobilizzano e distruggono virus e batteri. In questa fase, aumentando i linfociti del linfonodo, macroscopicamente aumenterà di spessore soprattutto la parte scura del linfonodo, che, pur conservando la forma ovale, sarà un po’ più rotondo. Questa “attivazione linfocitaria” può avere una durata variabile, anche di anni.

Quando un linfonodo si ammala Come è noto, uno degli elementi biologici che rende maligni i tumori è la capacità delle sue cellule di sfaldarsi dal tumore stesso e diffondersi nel corpo, iniziando un’attività riproduttiva, spesso più rapida di quella del

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PER INFORMAZIONI

tumore di partenza, dando origine alle cosiddette metastasi. Le vie di diffusione a distanza sono essenzialmente il sangue (metastasi ematiche), andando in organi molto ricchi di circolo capillare (fegato, polmoni, cervello, ossa, surreni etc), e la linfa (metastasi linfatiche), seguendo una via coerente che inizia in prossimità del tumore. Le cellule neoplastiche sfaldate dal tumore di origine, subiscono la stessa sorte dei patogeni biologici già visti e, cioè, la cattura e distruzione da parte delle cellule dell’infiammazione. Se cellule neoplastiche integre raggiungono il linfonodo e non vengono distrutte dalle cellule dell’infiammazione, cominciano a riprodursi in maniera tumultuosa, cosicché il linfonodo ne risulta completamente invaso. Il linfonodo si gonfia uniformemente ed assume un colore scuro. Il tumulto della crescita è tale che i linfonodi toccati non ce la fanno a tenere dietro alla crescita del tumore, che, in quei punti, va in necrosi, causa cioè la perdita della funzione vitale del linfonodo, con la creazione di buchi pieni di liquido.

Linfopatie sistemiche Come tutti gli organi, anche i linfonodi sono soggetti a malattie primitive, cioè che nascono all’interno dell’organo; queste possono essere infiammatorie (linfoadeniti) o neoplastiche (linfomi). Le linfoadeniti primitive sono causate più di frequente da virus, con coinvolgimento in genere di più regioni linfonodali e di numerosi linfonodi in ogni regione: i linfonodi risultano infiammati o reattivi, ovvero variamente ingranditi con forma e struttura conservate. Le linfadeniti possono avere anche cause batteriche, con le caratteristiche già descritte spesso specifiche per queste forme. I linfomi sono neoplasie che originano dalle cellule linfatiche e sono raggruppati in due grandi categorie: Hodgkin e non Hodgkin, ciascuna delle quali con numerose sottocategorie. In genere il linfoma esordisce in una stazione linfonodale con coinvolgimento di numerosi linfonodi a questo

livello, anche se non è infrequente l’esordio in più stazioni; rispetto alle patologie infiammatorie sono meno raramente simmetrici. La struttura dei linfonodi può essere alterata poco o molto, restando le forme a più difficile diagnosi differenziale con la sola ecografia. In questa, come nelle altre malattie dei linfonodi, la storia clinica del paziente è determinante nel sospettare e poi confermare la diagnosi.

In conclusione… …nella stragrande maggioranza dei casi quel nodulo al collo, alle ascelle, alle regioni inguinali, talora in sedi atipiche del corpo, è innocuo e legato al meccanismo di difesa dagli aggressori esterni che il nostro sistema immunitario mette in opera quando necessario. Se l’aggressore nasce dentro il nostro corpo, quel nodulo, molto più raramente è l’allarme di una situazione grave. L’ecografia è uno dei principali strumenti, ma non il solo, atti a dirimere questo dubbio, non dimenticando mai che i linfonoFINE di, per fortuna, esistono.

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LONGEVITA’

CENTENARI E LA VITA CONTINUA …

Ecco una carrellata di ultracentenari che avevamo intervistato in passato, e che sono tuttora in salute.

di Tiziano Zaccaria E-Mail: zaccariatiziano@gmail.com

Lina Brunetti - Alfonsine, 108 anni L’alfonsinese Lina Brunetti, coi suoi 108 anni, è la persona più anziana della provincia di Ravenna e rientra fra le cinquanta persone più anziane d’Italia. Di lei ci eravamo occupati nel numero del giugno scorso. Nata il 22 gennaio 1908, Lina vive con l’affezionata Elena, la badante che la segue da otto anni. E’ sempre vissuta ad Alfonsine, sesta di sette fra fratelli e sorelle, tutti deceduti. Coniugata senza prole, ha sempre lavorato come colf e babysitter; è rimasta vedova nel 1988. Sempre serena, è ancora lucida mentalmente.

Giuseppe Biffi, Lugo, 106 anni Giuseppe Biffi, ultracentenario di San Potito di Lugo, il 24 settembre scorso ha compiuto 106 anni. Lo avevamo intervistato nel numero del novembre 2015. Giuseppe è nato il 24 settembre 1910 a Ca’ di Lugo. A cinque anni si è trasferito con la famiglia a Sant’Agata sul Santerno e a 15 anni si è spostato a San Potito, dove vive tuttora con il figlio Francesco e la nuora Tiziana (ha anche una figlia, Luisa). Proveniente da una famiglia contadina, ha passato la vita lavorando nei campi. Oggi, sebbene sia costretto su una sedia a rotelle, gode ancora di buona salute. Mangia molto e il suo piatto preferito sono le lasagne al forno: «Quelle cucinate di solito la domenica da mia nuora».

Elio Mignani, Solarolo, 105 anni Centocinque anni per il solarolese Elio Mignani, di cui avevamo parlato nel numero di ottobre 2012, quando aveva 101 anni, assieme alla sorella Domenica (poi scomparsa a 106 anni). Elio attualmente soggiorna nella Casa Residenza “Bennoli” di Solarolo. Nato il 5 giugno 1911, gode ancora di una buona lucidità mentale ed una discreta condizione di salute, anche se da un po’ di tempo non riesce più a camminare in autonomia. Nato e sempre vissuto a Solarolo, ha lavorato come contadino, muratore, barista e commerciante di mangimi. Dopo essere andato in pensione, ha continuato a tenersi impegnato con il suo passatempo preferito: realizzare delle artistiche specchiere in legno, da regalare ad amici e parenti.

Luigi Ragazzini, Lavezzola, 105 anni Di lui ci siamo occupati nel luglio scorso. Luigi Ragazzini, detto “Gino ad Casantèin”, è nato a San Patrizio di Conselice il 14 febbraio 1911. Nel 1954 si è trasferito con la famiglia a Lavezzola. Nel 1940 sposò Dafne Cavalazzi, dalla quale ha avuto due figli, Maria ed Enrico. Ha lavorato come agricoltore e come mercante di bestiame. A 105 anni, se si esclude la fatica nel muoversi, gode ancora di una salute e una vitalità uniche. Esami clinici senza allarmi, una pastiglia di cardioaspirina al giorno e buone abitudini alimentari: gradisce molto la verdura, anche se davanti a un piatto di cappelletti in brodo, una fetta di torta e un bicchier di vino non si tira indietro. Fino al 2013 andava in bicicletta a Lavezzola a fare la spesa. Sul segreto della sua longevità, Luigi dice: «Una vita regolare, senza stravizi, ma anche un po’ di fortuna». »SEGUE a pag. 20 18


SERVIZI DI ASSISTENZA

PER GLI ABITANTI DI RAVENNA SERVIZI INTEGRATI A 360 GRADI per anziani, malati e disabili 24 ore su 24. L'associazione Assomensana ha promosso, dal 19 al 24 Settembre, un'importante iniziativa sul territorio nazionale: la settimana di prevenzione dell'invecchiamento mentale. Nella città di Ravenna le Dott.sse Ludovica de Fazio e Alice Lombardi, psicologhe e psicoterapeute, hanno effettuato valutazioni, ad un'utenza di età mista, dai 40 agli 85 anni, presso la sede di Ravenna di Privatassistenza, partner dell'iniziativa e centro di riferimento nell'assistenza alla popolazione anziana.

Il progetto ha riscosso un grande successo, poiché è stata un'occasione importante da parte del pubblico interessato per verificare le prestazioni cognitive e ricevere le informazioni necessarie su come mantenerle in forma. A dispetto di quanto si pensi, non bisogna rassegnarsi se non si possiedono più la rapidità e l'efficienza mentale di un tempo. Esistono molti esercizi che si possono svolgere a casa o con l’ ausilio di uno psicologo e che servono ad allenare le funzioni che possono indebolirsi negli anni. Inoltre, non tutti sanno che le funzioni cognitive (attenzione, memoria, linguaggio, ragionamento logico) possono essere compromesse temporaneamente anche per cause diverse da quelle fisiologiche. Ansia ed umore deflesso fra i giovani, scarsa rete sociale o dolore per la perdita del coniuge fra i più anziani, possono provocare seri disagi per questioni prettamente emotive. La valutazione psicologica consente pertanto di prendere in considerazione diversi aspetti, non solo quelli fisiologici, e di poter lavorare sulle difficoltà che emergono. L'iniziativa si ripete ogni anno, così chi ha già effettuato la valutazione la potrà ripetere nel tempo e valutare gli eventuali cambiamenti. Privata Assistenza mette con entusiasmo a disposizione dell’Associazione Assomensana le proprie strutture perché la prevenzione è il passo più importante per migliorare la qualità di vita delle persone, nonché il segno di una comunità lungimirante, che lavora per evitare la patologia piuttosto che per curarla. Il centro PrivatAssistenza si trova a Ravenna in Via Panfilia,62 Tel. 0544.470419 (reperibilità 24 ore su 24 365 giorni l’anno) Il centro ha il grande valore aggiunto di essere reperibile ed operativo 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. PER MAGGIORI INFORMAZIONI: ravenna@privatassistenza.it- www.privatassistenza.it 19


Joffre Strocchi, Ravenna, 102 anni Centodue anni compiuti lo scorso 19 settembre per Elvio “Joffre” Strocchi, che avevamo già intervistato nel gennaio scorso dopo il suo 101° compleanno. Nato a Gambellara di Ravenna, è il terzo di sette fratelli, figlio di un calzolaio ed un’operaia. La vitalità di Elviro è sorprendente: oltre ad avere una mente lucida che gli consente di ricordare molti dettagli della sua lunga esistenza, riesce ancora a leggere il giornale senza occhiali e si diletta con le parole incrociate, come un qualsiasi pensionato settantenne. Attualmente vive nella casa di riposo per anziani “Asilo dei Nonni” di Coccolia assieme alla moglie 94enne. «Ho sempre vissuto con la filosofia dell’ottimismo – dice – E’ inutile pensare a quanto ci potrà accadere fra un anno: meglio pensare a vivere giorno per giorno, con fiducia nel futuro». E’ da sempre chiamato “Joffre”, un soprannome che gli mise il padre calzolaio da piccolo, riferendosi a Joseph Joffre, un generale francese della Prima guerra mondiale.

Libera Mazzotti, Cotignola, 101 anni Alla casa protetta “Tarlazzi-Zarabbini” di Cotignola vive la 101enne Libera Mazzotti, della quale ci eravamo occupati nel numero del giugno 2015, per il suo centesimo compleanno. Nata a Cotignola il 3 aprile 1915, Libera da giovane si è dedicata al lavoro nei campi insieme ai genitori. Dal suo matrimonio con Romeo Capelli sono nati due figli, Romana e Sergio. Rimasta vedova una prima volta a soli 35 anni, si è trasferita a Solarolo, dedicandosi a piccoli lavori di servizio in campagna. Tornata a Cotignola negli anni Sessanta, è rimasta vedova una seconda volta. In seguito ha lavorato nella lavanderia della casa di riposo nella quale tuttora alloggia. Oggi si distingue ancora per la sua determinazione e la grande generosità.

Fernando Bassi, Faenza, 101 anni Di lui avevamo parlato nel numero del settembre 2015, dopo il suo centesimo compleanno. Nato il 27 aprile 1915 a Lavezzola, oggi a 101 anni Fernando Bassi gode ancora di discreta salute. E’ stato a lungo dipendente della Cassa di Risparmio di Ravenna, nella quale fu assunto nel 1931 in qualità di avventizio, poi in forma stabile come fattorino. In seguito a successive promozioni, Fernando è stato reggente delle filiali di Granarolo, Cotignola, San Pietro in Vincoli e Cervia. E’ in pensione dal maggio 1972.

Ines Babini, Faenza, 101 anni Di lei avevamo parlato nel numero di agosto 2015, dopo il suo centesimo compleanno. Oggi la faentina Ines Babini ha raggiunto i 101 anni - è nata il 22 maggio 1915 – in buona salute. «Il mio medico di base lo vedo solo una volta all’anno, quando facciamo un po’ di esami, che per ora sono sempre andati bene. Mangio di tutto, senza problemi». Da tanti anni frequenta il Centro Sociale Borgo di Faenza, giocando assiduamente a tombola e a carte. Suo padre, un operario, è morto al fronte in Trentino durante la Prima guerra mondiale, quando lei aveva appena due anni. Terminate le scuole dell’obbligo, ha fatto la commessa in un negozio d’abbigliamento in piazza a Faenza. Dopo la seconda guerra mondiale si è sposata con Luigi Magnani, dalla quale ha avuto una figlia, Wanda. In seguito ha lavorato come donna di servizio in alcune case della borghesia faentina. FINE

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CENTRO CLINICO DELL’ETÀ EVOLUTIVA E DELLA FAMIGLIA Il Centro Clinico della Età Evolutiva e della Famiglia, associato alla cooperativa Co.R.I.F., si propone di sostenere un sano sviluppo psicologico dei bambini all'interno delle proprie famiglie. E’ un centro di consulenza per genitori che desiderano ricevere un parere esperto sulle problematiche che i loro ragazzi/e potrebbero incontrare durante il percorso scolastico e avere una valutazione in merito ai disturbi dell’apprendimento e del comportamento. L’equipe di lavoro è formata da Psicologi e Psicoterapeuti che integrano approcci di tipo sistemico relazionale, cognitivista e analitico transazionale. Il gruppo si avvale della collaborazione di logopedisti, psicomotricisti, educatori professionali, dietisti, neuropsichiatri infantili, pediatri ed altri specialisti individuati ad hoc per la gestione dei casi complessi. I servizi messi a punto dal centro si rivolgono alle famiglie, alle coppie e all’individuo.

SERVIZI ALLA FAMIGLIA - La terapia famigliare è un intervento che attraverso il coinvolgimento di tutto il nucleo si pone l’obiettivo di superare blocchi evolutivi riattivando le risorse relazionali già presenti nella famiglia. E’ indicata nella situazione in cui bambini, adolescenti e adulti manifestano sintomi psicopatologici di varia natura (disturbi d’ansia, difficoltà relazionali e comportamentali, disturbi nella regolazione del sonno e dell’alimentazione, disturbi somatoformi) la cui cura passa attraverso il cambiamento delle dinamiche relazionali interne alla famiglia. La consulenza famigliare rivolta alla coppia genitoriale consiste in un ciclo di colloqui focalizzati su aree specifiche connesse ad eventi critici relativi al ciclo di vita, quali ad esempio separazioni, lutti, crisi adolescenziali ed eventi potenzialmente traumatici (incidenti e malattie). La finalità è quella di offrire uno spazio di supporto e confronto per aiutare i genitori ad attivare le risorse personali per superare l’evento critico. SERVIZI ALLE COPPIE - La terapia di coppia è indicata nelle situazioni in cui si manifestano difficoltà a carico della relazione coniugale rispetto alla quale il bisogno espresso dai partner è di essere supportati nella ricerca di un nuovo equilibrio di coppia e di benessere personale.

ALL’INDIVIDUO - La terapia individuale è un intervento finalizzato ad affrontare e superare disagi personali (che possono manifestarsi anche attraverso sintomi psicopatologici) mediante il confronto con un professionista che permetta la riattivazione delle risorse personali necessarie al superamento delle difficoltà presenti.

Sede: Via della Lirica 49, Ravenna - www.corifravenna.com Il centro prevede percorsi a prezzo calmierato per le famiglie da concordare in sede. Dr. Daniele Stumpo Psicologo Psicoterapeuta Cell. 340.5624583

Dr.ssa Annalisa Allodoli Psicologa Psicoterapeuta Cell. 333.2196425

Dr.ssa Dalila Visani Psicologa Psicoterapeuta Cell. 335.7776381

Dr.ssa Pamela Sparacino Psicologa Psicoterapeuta Cell. 333.1696535

Cooperativa Sociale Sol.Co Società Cooperativa Sede legale e uffici amministrativi: via Alfredo Oriani, 8 48121 Ravenna - Tel. 0544.37080 - Fax 0544.215935

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DERMATOLOGIA

INVECCHIAMENTO

CUTANEO Le RUGHE: come si formano, metodi per prevenirle e trattarle.

poso, tessuto muscolare ed osseo) su cui poi agisce, e sempre più visibilmente, il continuo logorio della forza di gravità.

Dott.

Francesco Antonaccio

Dermatologo - Parma www.dermstologiacosmetologica.it

L’inestetismo del volto più significativo e visibile, segno del passaggio della giovinezza alla senescenza, è rappresentato da quei solchi sulla cute che chiamano rughe. Ma come si formano le rughe? Come prevenirle? E come trattarle? Vediamo di fare chiarezza. Se si considera l’associazione del concetto di bello con una cute di aspetto giovanile, e l’importanza dell’esteriorità nell’odierna società dell’immagine, si comprende quanto sia intenso il bisogno di contrastare i segni dell’invecchiamento cutaneo, che può essere cronologico o ambientale.

L’invecchiamento cronologico… …è determinato da fattori intrinseci: fattori genetici e processi metabolici, con abnorme produzione di radicali liberi, a cui si aggiungono le modificazioni ormonali che compaiono col passare del tempo (riduzione degli estrogeni nella donna, con visibile diminuzione dell’idratazione e del turgore cutaneo) e che portano ad una progressiva atrofia del derma (fibre elastiche e collagene), delle strutture di sostegno (tessuto sottocutaneo adi22

L’invecchiamento ambientale… …è determinato da fattori estrinseci, in prevalenza dalla continua esposizione alla radiazione solare, con conseguente stress ossidativo cronico da accumulo di radicali liberi e degenerazione delle fibre elastiche e di collagene del derma. La cute assume sempre più un aspetto giallastro, opaco, ruvido, con rugosità diffusa e pigmentazione irregolare; concorrono in misura minore altri

fattori ambientali, quali l’inquinamento, il fumo, le sostanze chimiche.

Le rughe di espressione o muscolomimiche Sono quei solchi che si formano sulla cute del volto a causa della trazione ripetitiva esercitata dai muscoli mimici. Sono più evidenti nei soggetti che fanno largo uso della mimica facciale, sono più marcate in alcune sedi o dal lato più usato per l’espressione. Già all’età di trent’anni sono ben visibili e diventano progressivamente più profonde ed infine permanenti.


Le rughe attiniche

Le pieghe da sonno

Sono dovute al danno cumulativo esercitato dalla radiazione solare sulle fibre elastiche (elastosi solare) e collagene. Sono presenti nelle regioni foto esposte. Nell’adulto sono poco evidenti, compaiono però precocemente nei soggetti con pelle chiara espostisi ripetutamente e per periodi prolungati alle radiazioni UV naturali o artificiali. Corrispondono ad una più o meno marcata accentuazione della tramatura cutanea che determina un quadro di sottili rughe diffuse, con cute con aspetto “corrugato”, o in stato avanzato “a tessuto sgualcito” a causa dell’estrema perdita di elasticità della pelle.

Sono unilaterali poiché determinate dalla postura notturna prevalente. Sono localizzate, generalmente, a livello frontale nell’uomo e a livello delle guance nella donna. Inizialmente sono reversibili, scompaiono variando la posizione; in seguito tendono a diventare progressivamente permanenti. E’ molto importante non solo valutare il grado di fotoinvecchiamento e classificare le rughe già presenti sul volto, ma anche esaminare il tipo di cute e i fattori di rischio individuali ai fini di un’azione di prevenzione. Come sempre, da un corretto esame si può poi impostare un appropriato e personalizzato programma di trattamenti. I trattamenti dermoplastici non sono invasivi e si possono eseguire in breve tempo a livello ambulatoriale.

Le rughe gravitazionali Compaiono quando le fibre elastiche ed i fasci di collagene alterati del derma non sono più in grado di controbilanciare la forza di gravità. Diventano sempre più evidenti con il progressivo indebolimento delle strutture di sostegno.

Per le rughe d’espressione si possono eseguire trattamenti mediante fillers quali l’acido ialuronico e il collagene, che riempiono e sollevano la ruga, attenuandone notevolmente la visibilità.

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Nell’ambito di un programma integrato di ringiovanimento si può effettuare anche un aumento di volume delle labbra, che con l’età tendono a diventare più sottili. La tossina botulinica, iniettata nei muscoli mimici, ne riduce l’attività e porta ad un miglioramento delle rughe corrispondenti. Le rughe attiniche sono nettamente migliorate ed efficacemente prevenute dalle tecniche di biorivitalizzazione con acido ialuronico e prodotti omeopatici, nonché dal peeling chimico superficiale e medio profondo che portano ad un’intensa stimolazione dermica, con formazione di nuovo collagene. FINE Un libro per sapere tutto sull’acne “ACNE - Liberi dai brufoli in 7 passi” è una guida completa, pratica e utile, che dà tutte le risposte. Questo testo di 266 pagine si basa sulle più recenti e serie ricerche scientifiche sul problema, non propone rimedi miracolosi, nè l'acquisto di prodotti cosmetici o integratori. Scritto dal dermatologo Francesco Antonaccio, il libro è disponibile anche online sul sito www.amazon.it

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Storia familiare di osteoporosi Menopausa precoce - Pre-Menopausa - Menopausa Eta’ superiore ai 50-60 anni Magrezza eccessiva Carenza di calcio nell’alimentazione Uso costante di alcol e fumo

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OTORINOLARINGOIATRIA

LA PERDITA

UDITIVA Viene CLASSIFICATA PER TIPOLOGIA, a seconda della parte dell’organo che subisce il danno.

Dott.

Andrea Costa

• Traumi che interessano la membrana timCAUSE • Presenza di corpi estranei nel condotto udi- panica o l’orecchio medio. tivo esterno o malformazioni che interessano l'orecchio esterno. • Perforazione timpanica come l’inserimento profondo ad esempio dei bastoncini cotonati o da eventi traumatici indiretti come una forte esplosione, tuffi in acqua o immersioni.

Laurea in tecniche audioprotesiche

Ipoacusia trasmissiva Viene così definita quando il danno è localizzato nell'orecchio esterno o nelle strutture trasmissive dell'orecchio medio. Il deficit in genere riguarda tutte le frequenze udibili, anche se può accentuarsi per frequenze medio-gravi. La perdita di tipo trasmissivo è solitamente inferiore a 50-60 decibel.

• Infezioni dell’orecchio medio che possono portare appunto alla perforazione del timpano o a • Infezioni varie, molteplici tipi di otite, patologie come la Mastoidite e l’Otosclerosi. l’Herpes zoster oticus, una micosi del condotto uditivo esterno come anche un’ec- Ipoacusia neurosensoriale Questo termine si riferisce a due processiva presenza di cerume. blemi distinti: una perdita (sensoriale) • Esostosi o formazione tumorale benigna o legata all’orecchio interno (coclea) e forme di neoplasie maligne del condotto una perdita (neurale) che coinvolge il nervo uditivo. uditivo esterno e dell’orecchio medio. HERPES ZOSTER OTICUS

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CAUSE Comunemente provocata da avanzamento dell’età, presbiacusia, quindi a lenta insorgenza o ad esempio da forte esposizioni al rumore o dopo la somministrazione di alcuni farmaci che riportano una particolare ototossicità (a rapida insorgenza). Il deficit varia in base all'entità del danno e alla sua localizzazione (monolaterale o bilaterale).

Ipoacusia mista In questi casi la causa del danno uditivo coinvolge sia l'apparato di trasmissione (orecchio esterno o medio) del suono che quello di trasduzione (coclea) o trasmissione (nervo acustico). Molti dei fenomeni infiammatori (otiti) o distrofici (otosclerosi) a carico dell'orecchio medio causano questo tipo d’ipoacusia.

Ipoacusia percettiva Il danno è localizzato a livello delle vie centrali di trasmissione del segnale nervoso. In questi casi l'audiogramma può risultare normale pur con significativa alterazione delle capacità integrative.

Classificazione dei gradi di ipoacusia LIEVE: tale deficit è caratterizzato da un abbassamento della soglia uditiva tra 20 e 40 dB. Si presenta come difficoltà di comprensione delle voci in situazioni rumorose. Tale abbassamento, a parte la non audizione di suoni e rumori fievoli, nel bambi-

CLASSIFICAZIONE DEI GRADI DIVERSI DI “SORDITÀ” 20-40

40-65

65-85

OLTRE 85

SPRESSO IN DECIBEL O DI UDITO E LIVELL

20-40dB

40-65dB

LIEVE

MODERATA

GRAVE

PROFONDA

Un individuo con questo livello di perdita dell'udito avrà difficoltà a sentire e comprendere un discorso pronunciato a bassa voce, un discorso da lontano o un discorso pronunciato in un contesto di rumore.

Un individuo con questo livello di perdita dell'udito avrà difficoltà a sentire e comprendere un discorso pronunciato normalmente, anche a distanza ravvicinata.

Con questo livello di perdita dell'udito il soggetto potrà sentire un discorso con parole scandite a volume alto o suoni forti, come ad esempio una sirena o il rumore di una porta che sbatte. La maggior parte dei discorsi colloquiali non verrà udita.

Un individuo con questo livello di perdita dell'udito potrà percepire suoni forti (ad esempio il suono provocato da una batteria musicale, da un aereo, oppure da un martello pneumatico), sotto forma di vibrazione.

no non comporta alcun problema nell'apprendimento del linguaggio. MEDIO/LIEVE: deficit uditivo caratterizzato da un abbassamento della soglia uditiva che varia tra i 40 e 65 dB. Tale deficit, se diagnosticato nei primi mesi di vita di un bambino, non porta quasi nessun rischio nell'imparare il linguaggio. Con tale deficit è consigliato l’uso di apparecchi acustici. GRAVE: tale deficit si attesta con perdite uditive che variano dai 65 agli 85 dB. Come nella sordità, se essa si manifesta in

65-85dB

Oltre 85dB

età preverbale, l'apprendimento del parlato risulta essere molto precario. In questi casi l’utilizzo di ausili acustici è necessario. PROFONDA: deficit superiore agli 85 dB, con compromissione dell'acquisizione del linguaggio nell'età infantile e handicap sociale nell'età adulta. L’utilizzo di apparecchi acustici dovrebbe essere accompagnato a una riabilitazione aggiuntiva per la comprensione del parlato attraverso letture e nel caso di bambini attraverso il linguaggio dei segni. FINE

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ENERGIA

CONSIGLI PER

RISPARMIARE GAS Alcuni suggerimenti per ridurre i consumi, mantenendo comunque calda la propria abitazione.

di Barbara Masia Responsabile presidio comunicazione territoriale Hera Ravenna

Battere il freddo in alcune mosse, risparmiando sui consumi del gas e riducendo le emissioni in atmosfera. Questi sono i consigli di Hera per trascorrere un inverno al caldo senza far lievitare la bolletta.

Mai oltre i 20 gradi Innanzitutto mantenere una temperatura, in casa, non superiore ai 20 gradi, avendo l’accortezza di abbassarla durante le ore notturne e di spegnere il termosifone qualora fuori faccia caldo. La riduzione di un solo grado della temperatura che abbiamo negli ambienti domestici, infatti, permette un risparmio in bolletta di circa il 6%. Il calore, inoltre, ha bisogno di diffondersi liberamente nelle stanze, per scaldare in modo efficiente. Per questo motivo è bene non coprire i termosifoni con pannelli o tende.

Riscaldare solo gli ambienti che vengono utilizzati E’ consigliabile anche l’applicazione di valvole termostatiche a ciascun calorifero. Le valvole termostatiche sono sistemi che permettono di 26

diversificare la temperatura del termosifone in ogni stanza in base all’uso ed all’esposizione.

E se dobbiamo cambiare la caldaia? Nel caso in cui si dovesse sostituire la caldaia, poi, è opportuno scegliere quelle a condensazione con bruciatore modulante, perché in grado di garantire la massima efficienza in qualsiasi condizione di funzionamento, anche a carico parziale.

Come risparmiare con il riscaldamento centralizzato? A coloro che vivono in condomini in cui l’impianto di riscaldamento è centralizzato, Hera consiglia di installare dispositivi di contabilizzazione individuale del calore e valvole termostatiche: permettono una regolazione autonoma del riscaldamento (si consuma quanto e come si vuole), ripartendo i costi condominiali sugli utilizzi effettivi e non sui millesimi consentendo di non sprecare e di pagare solo quanto consumato.

Efficienza equivale a risparmio Per aumentare l’efficienza dei termosifoni, è bene sostituire i vecchi termoconvettori con i radiatori di calore. Infine, in casa, si aumenterà l’isolamento contro il freddo esterno abbassando del tutto tapparelle e serrande. La prova del nove per tenere sotto controllo i consumi? Controllare mensilmente i consumi sul contatore per verificare eventuali eccessi. Cifre da comunicare al momento della lettura (SI e NO) Metri-Qubi

Comunicare poi ad Hera l’autolettura del contatore consentirà di pagare ciò SI NO che si è effettivamente consumato.

Risparmiare energia e gas anche in negozio I consigli di Hera si rivolgono pure a coloro che gestiscono locali pubblici e commerciali. A questi clienti l’azienda suggerisce anche accorgimenti per risparmiare energia elettrica, come l’utilizzo di orologi programmatori per spegnere o ridurre l’intensità luminosa nei momenti in cui non serva e l’impiego di lampade a Led o fluorescenti, che consentono un risparmio fino all’80%, lasciando inalterato il grado di illuminazione. Inoltre ai commercianti è consigliato l’uso di pompe di calore ad alta efficienza per il raffreddamento estivo e il riscaldamento invernale del negozio. FINE


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AMBIENTE E SALUTE

ATTENZIONE AI NUMERI STAMPATI

SOTTO ALLE BOTTIGLIE DI PLASTICA ECCO COSA SIGNIFICANO. Se le riutilizzate è importante controllarli, perché col tempo possono arrecare danni alla salute.

di Fabio Lironzi Almeno una volta nella vita vi sarete chiesti: cosa sono quei numeri stampati sul fondo delle bottiglie di plastica dell’acqua minerale? Domanda che vi sarete fatti distrattamente, senza mai approfondirne il perché. Eccovi la spiegazione. Intanto va ricordato che non esiste una sola plastica, ma ce ne sono di diversi tipi. La plastica è costituita da lunghissime catene di atomi di carbonio, ai quali sono legati altri elementi: questi ultimi determinano le caratteristiche macroscopiche del materiale. Esistono plastiche trasparenti, opache, resistenti e flessibili. Alcune con il calore si ammorbidiscono, altre si induriscono, a seconda dei legami stabiliti dal carbonio. Ognuna è costituita da molecole diverse, perciò il numero stampato sul fondo dei contenitori serve nei centri di raccolta a separarne i tipi differente, per poi procedere al riciclo. Ecco allora la lista dei numeri e delle plastiche corrispondenti, con le caratteristiche di ognuna ed il motivo per cui viene utilizzata per quello specifico contenitore.

01 - PET (polietilene tereftalato) Con questa abbreviazione viene indicato il polietilene tereftalato, un tipo di plastica leggera e flessibile impiegata nella maggior parte dei contenitori usa e getta. 28

Se possedete una bottiglia con tale numero identificativo, non dovreste utilizzarla più di una volta, poiché aumenta il rischio di contaminazioni batteriche. Attenzione: per igienizzarla non basta la semplice pulizia domestica sotto l’acqua corrente: il lavaggio del PET richiede strumenti professionali e lavaggi chimici molto aggressivi.

HDPE UTILIZZATO PER CONTENITORI A CONSISTENZA RIGIDA

detersivi, olio e per giocattoli. Le bottiglie con questo numero probabilmente sono le più sicure e l'acqua che bevete è quella più pulita.

03 - PVC (cloruro di polivinile)

02 - HDPE (polietilene ad alta densità) Identifica una plastica le cui molecole hanno una densità molto elevata. Ciò si traduce in un materiale più rigido, usato in genere per contenitori di saponi,

GIOCATTOLO IN PVC

La sua abbreviazione è più conosciuta del suo nome esteso. Questo materiale viene utilizzato per gli imballaggi alimentari, alcune bottiglie di olio da


cucina, giocattoli per bambini e per animali. È una plastica che tende a rilasciare sostanze chimiche, per cui facciamo attenzione a non riutilizzarla.

Sono fatti di polistirene anche i piatti e bicchieri di plastica. Non lo si dovrebbe sottoporre a fonti di calore, in quanto può rilasciare sostanze a rischio cancerogeno.

04 - LDPE (polietilene) A differenza dell'HDPE, in questa plastica le catene di carbonio sono molto distanti l'una dall'altra e determinano una forte flessibilità. Per legge non si possono confezionare prodotti alimentari con LDPE, a causa del rilascio di composti pericolosi.

05 - PP (polipropilene) Le due P stanno per polipropilene, storico materiale impiegato per il confezionamento di cibi più delicati come i latticini. I vasetti di yogurt sono costituiti da questa plastica resistente e leggera. È un termoindurente: con il calore non si scioglie. Rispetto ad altri materiali, è un’efficace barriera contro l'umidità.

06 - PS (polistirene) Quando acquistate un elettrodomestico, nella scatola che lo contiene troverete del polistirene. È il materiale che costituisce quei pannelli bianchi e leggeri che proteggono il prodotto dagli urti.

07 - Altro In questa categoria ricadono tutti gli altri tipi di plastica che non appartengono alle sezioni precedenti, come materiali costituiti da due o più sostanze. Sono marchiate con il numero 7 anche le plastiche alternative, di origine non fossile.

Conclusioni Ricapitolando, le classiche bottiglie monouso dell’acqua minerale sono studiate per essere usate un’unica volta, al termine della quale dovrebbero essere smaltite. Altre bottiglie di plastica, destinate ad un uso più prolungato, potrebbero diventare un problema solo nel caso di un uso improprio o troppo prolungato nel tempo. Attenzione e tagli, rotture e graffi che alterano la bottiglia FINE rispetto al suo stato originale. UN NOBEL PER LA CHIMICA Giulio Natta è il più celebre chimico italiano del Novecento, l’unico italiano che abbia finora ricevuto il premio Nobel per la Chimica. La sua più importante scoperta riguarda i polimeri, fu brevettata con il nome di Moplen e diede inizio all’era della plastica.

NEGLI USA MOLTE CITTA’ STANNO VIETANDO IL POLISTIRENE ESPANSO A proposito di plastiche, arriva una bella notizia “ambientalista” da un Paese che è fra i maggiori inquinatori del pianeta. Negli Stati Uniti oltre settanta città, da Washington a New York, da San Francisco a Portland, hanno vietato per motivi ecologici l’uso dei contenitori di cibo in polistirene espanso, il materiale plastico detto anche “schiuma di polistirolo”. Ora i ristoranti, le mense, i venditori ambulanti ed altre attività devono dotarsi di contenitori da asporto in materiale ecocompatibile. Ogni anno a New York venivano buttate nella spazzatura oltre 20mila tonnellate di polistirene espanso, con un costo per la città di quasi due milioni di dollari all’anno per lo smaltimento. «Abbiamo deciso di vietare l’utilizzo di questo prodotto perchè causa danni ambientali e rappresenta una minaccia per la vita marina - ha dichiarato il sindaco Bill de Blasio - Quando gli imballaggi si rompono in pezzi finissimi e finiscono in mare, vengono ingeriti dai pesci che li scambiano per cibo, provocando delle vere e proprie morìe ittiche». Essendo costituito per il 98% di aria, il polistirene espanso è uno dei materiali da imballaggio più leggeri disponibili. Negli ultimi decenni è diventato popolare nel mondo anche perché è resistente, economico, impermeabile ed isolante. Il problema è che non è biodegradabile. Servono secoli per decomporlo.

SPAZZATURA OCEANICA

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I NOSTRI AMICI ANIMALI

TARTARUGHE D’ACOUA DOLCE

COSA C’E’ DA SAPERE PRIMA DI ACQUISTARLE

Dott.ssa

Marta Avanzi - Veterinaria

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Le tartarughine acquatiche sono rettili molto comuni nei negozi per animali. Sono simpatiche a vedersi e costano poco, perciò vengono spesso acquistate senza molta riflessione e vendute senza fornire le informazioni adeguate. Ma essendo animali impegnativi, purtroppo vengono poi abbandonate a migliaia. Ecco le cose da sapere prima di considerare il loro acquisto.

Si acquistano piccole ma poi crescono Le tartarughine che vediamo nei negozi sono neonati usciti da poco dall’uovo. In pochi anni raggiungono una taglia di 25-35 cm, di conseguenza richiedono uno spazio adeguato e cibo sufficiente. Se malnutrite e tenute in condizioni ambientali inadeguate, finiscono per morire entro un paio d’anni, mentre il loro potenziale di vita è di oltre 30 anni.

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Una vaschetta di plastica è inadatta per allevarle

“Non” vanno nutrite con gamberetti secchi

Le esigenze di allevamento delle tartarughe acquatiche sono complesse: per vivere bene hanno bisogno di un ampio acquaterrario dotato di riscaldamento, filtri, termostato e di una zona emersa riscaldata e dotata di lampade speciali UVB.

I gamberetti secchi sono un mangime totalmente inadeguato, anche se le tartarughe ne sono ghiotte. Sono infatti privi di vitamina A e nel corso di pochi mesi finiscono per causare cecità, perché le palpebre si gonfiano e questi rettili non riescono più ad aprire gli occhi. Le tartarughine, diventate cieche, finiscono inevitabilmente per morire d’inedia (estenuazione dell’organismo),

Tutto ciò richiede spazio, soldi e tempo per accudirle.

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se non si interviene con una cura adeguata. La terapia consiste nel somministrare per bocca della vitamina A e fornire una dieta equilibrata.

Non possono vivere con i cani I cani rappresentano un grave pericolo per le tartarughe, perché spesso decidono di rosicchiarle come un osso succulento, finendo per dilaniarle. SCONSIGLIATISSIMA LA CONVIVENZA TARTARUGA-CANE

Anche dopo mesi o anni di convivenza senza incidenti, in alcuni casi il cane improvvisamente rivolge le sue attenzioni sul rettile che aveva in precedenza ignorato. Quindi le tartarughe, in casa o in giardino, non possono dividere lo stesso spazio con un cane. Se non si vuole rinunciare a quest’ultimo, è imperativo costruire un recinto sicuro, in modo da separare i due animali.

Non liberatevene gettandole in un corso d’acqua Le tartarughe d’acqua in vendita nei negozi provengono dagli Stati Uniti, non fanno parte della fauna italiana.

Liberate a migliaia in fiumi, laghi e stagni, rappresentano un grave pericolo per la sopravvivenza di pesci e anfibi autoctoni e della tartaruga palustre europea, che non riesce a competere con le specie americane, molto più aggressive ed adattabili. Liberarsi così di un animale è inoltre un atto incivile: prima di acquistare una tartarughina, occorre riflettere seriamente sul fatto che crescendo diventerà molto più grande e vivrà decine di anni. Non si tratta di animali usa e getta, di cui disfarsi a piacere, ma di esseri viventi a cui dobbiamo responsabilmente offrire le cure necessarie per tutta la loro vita. Abbandonarle è oltretutto un reato penale, punito per legge.

Se si ammalano, chiamate un veterinario specializzato in rettili La medicina e la chirurgia dei rettili è una branca specialistica; soltanto i veterinari esperti in rettili sono in grado di fornire cure adeguate e di qualità, non infe-

riori a quelle disponibili per cani e gatti. Prima di acquistare una tartaruga è indispensabile assicurarsi che vi sia in zona un veterinario in grado di curarla in caso di necessità. Lasciarla morire senza cure è crudele ed irresponsabile.

Non sono adatte ai bambini piccoli Le tartarughe sono animali vulnerabili e per loro natura sono schive e non apprezzano affatto le attenzioni degli umani, che vedono come possibili predatori. Non amano quindi essere toccate e vezzeggiate, cosa che viene spontanea ad un bambino. Inoltre, come tutti i rettili, in molti casi sono portatrici di un batterio potenzialmente pericoloso, la salmonella, che i bambini possono facilmente contrarre se, dopo aver toccato le tartarughe o l’acqua della loro vasca, non si lavano con cura le mani prima di portarle alla bocca. FINE

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Dott. Francesco Antonaccio Dermatologo Parma www.dermstologiacosmetologica.it Dott.ssa Marta Avanzi Veterinaria

Dott. Roberto Nonni Direttore Sanitario San Pier Damiano Hospital - Faenza E-mail: rnonni@alice.it Dott. Claudio Pedicelli Dirigente medico, specialista radiologo

www.avanzimorivet.it Dott. Marco Conti Direttore Sanitario Terme di Castrocaro

Dott.ssa Maria Nives Visani Farmacista - Naturopata

Dott. Andrea Costa Laurea in tecniche audioprotesiche

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I COLLABORATORI DI SALUTE 10+ Dott. Emanuele Giordano Direttore Sanitario Centro Veterinario Riminese

Roberta Rossi Presidente Federazione Italiana Sessuologia Scientifica

Dott. Giovanni Carlo Anselmetti Medico Chirurgo Specialista in Radiodiagnostica e Radiologia Interventistica GVM&Care Research Villa Pia Hospital, Torino

Dott.ssa Elisabetta Giusti Specialista in Chirurgia d’urgenza e P. S.. Diagnostica Ecocolor Doppler - Flebologia Ravenna - Casa di Cura Domus Nova - E-mail: ela.giusti@gmail.com

Prof.ssa Chiara Ruini Professore Associato di Psicologia Clinica Università di Bologna

Dott. Antonio Ascari Raccagni Responsabile U.O. Dermatologia AUSL di Forlì

Dott. Vladimir Guluta Cardiologo c/o Maria Cecilia Hospital - Cotignola E-mail: vguluta@gmail.com

Dott.ssa Elena Biasini - Odontoiatra specialista in implantologia osteointegrata e chirurgia presso Studio Dentistico & Salute Dentale Tel. 0422.857842 - E-Mail: studiobiasini@gmail.com

Dott. Marco Ioni - Dirigente Medico 1° Livello Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso Ospedale Civile di Faenza AUSL di Ravenna

Prof. Gherardo Buccianti - Presidente Aspremare Fondazione Buccianti - Ospedale Niguarda Cà Grandi - Milano

Dott. Marcello Lanari - Consiglio Direttico SIN, Società Italiana di Neonatologia

Dott.ssa Marina Buzzi - Responsabile Struttura Semplice Banca dei Tessuti, del Sangue cordonale e Biobanca - Policlinico Sant’Orsola-Malpighi - BO

Dott.ssa Maria Luisa Madera Specialista in Ginecologia e Ostetricia Ambulatorio - Via Spalato, 37 - Marina di Ravenna Tel. 333.3302252

Dott. José Aguayo Ph.D. - Psicologo - Psicoterapeuta Email: j.aguayo1345a@ordpsicologier.it

Sonia Collina - Consulente Macrobiotica, Operatore Shiatsu e Terapia Cranio Sacrale - E-mail: soniacol50@gmail.com Dott. Andrea Costa - Laurea in tecniche audioprotesiche Dott. Ugo Cimberle - Studio Oculistico Dal Fiume-Cimberle Ravenna - E-mail: cimberle@cidiemme.it Dott.ssa Isabella Cantagalli Psicologa - Psicoterapeuta c/o Physiomedica - Via Malpighi, 150 Faenza E-mail: drcantagalli@gmail.com - Cell. 329.8025403 Prof. Salvo Caruso Ginecologo e sessuologo Past President presso FISS - Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica Dott.ssa Margherita D’Amato Medico Chirurgo Oculista - Studio: Piazza della Resistenza, 3 Alfonsine (RA) - Cell. 333.1671952

Stefania De Fazio Consigliere nazionale della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica SICPRE Dott. Andrea Drei - Pronto Soccorso Medicina d’Urgenza Ospedale di Faenza - E-mail: andrea.drei@alice.it

Nicoletta Fabbri - Laureata in Scienze Motorie e Sportive Titolare di Spazio Pilates - Faenza - E-Mail: nicofabbri@libero.it Paola Ferrari - Medico Veterinario della Società Scientifica Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva Email: segreteria.fvmromagna@yahoo.it Dott.ssa Alice Finazzer www.ambulatoriozama.it Dott. Maurizio Fontana - Direttore U.O.C. Ortopedia Traumatologia Presidio Ospedaliero di Faenza Dott. Andrea Flamigni - Specialista Idrologia Medica Direzione Sanitaria Terme di Cervia - Email: andrea.flamigni@terme.org Dott. Francesco Giuseppe Foschi Ambulatorio Interdipartimentale Malattie Epatiche Complesse Presidio Ospedaliero di Faenza - Azienda USL di Ravenna Dott. Francesco Giambelli Specialista in Ginecologia e Ostetricia Presidio Ospedaliero di Ravenna Email: francesco.giambelli@auslromagna.it

Dott. Andrea Maccolini - Specialista in Ginecologia ed Ostetricia Tecnobios Procreazione Bologna Consigliere CECOS Italia - Email: amaccolini@alice.it Dott.ssa Annalisa Marinoni - Medico Chirurgo Psicoterapeuta Specializzata in Psicoterapia Sistemico-Relazionale e Terapia della Famiglia Sessuologia Clinica e Psicotrerapia della Gestalt Prof. Paolo Morselli - Docente di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica - Università di Bologna

Dott. Andrea Sagona Senologo - Itituto Clinico Humanitas - www.humanitasalute.it Dott. Ernesto Sarracino Coordinatore pedagogico Comune di Russi e Faenza - Pedagogista al centro per le famiglie del Comune di Forlì Consulente per i genitori - Tel. 335.5238668

Betty Soccio Educatrice Sociale - E-mail: betty.soccio91@gmail.com Dott. Sergio Spinato - Odontoiatra - Sassuolo Tel. 0536.883868 - www.studiodentisticospinato.it E-mail: studiodentisticospinato@gmail.com Dott. Ignazio Stanganelli Responsabile Centro di Oncologia Dermatologica IRCCS IRST Istituto Tumori Romagna Professore associato Università di Parma - E-mail: igstanga@tin.it Dott. Stefano Stea - Responsabile U.O di Chirurgia Maxillo-Facciale Maria Cecilia Hospital Cotignola www.stefanostea.it E-mail: maxillofacciale-mch@gvmnet.it Dott.ssa Paola Stefanelli - Dipartimento Malattie Infettive, Parassitarie ed Immuno-mediate Istituto Superiore di Sanità - Roma

Dott. Gianfranco Niedda - Otorinolaringoiatra E-mail: gianfranconiedda@tiscali.it

Prof. Piero Stettini - Professore di Psicologia Generale e Psicologia Clinica c/o Università di Genova. Membro dei Consiglio direttivo della FISS

Dott. Roberto Nonni - Direttore Sanitario San Pier Damiano Hospital - Faenza - E-mail: rnonni@alice.it

Dott. Mauro Stronati - Presidente S.I.N. Società Italiana Neonatologia

Dott. Marco Quarantini - Medico Chirurgo spec. Odontostomatologia Centro Odontoiatrico Bononia - Bologna E-mail: marcosmile@libero.it

Fabrizio Tagliavini - Direttore Dipartimento Malattie Neurogenerative - Istituto Carlo Besta

Dott. Pietro Querzani Neurologo - E-mail: querzani@gmail.com

Dott. Gregorio Tugnoli Responsabile U.O.S.D. Chirurgia del Trauma Ospedale Maggiore, Azienda USL di Bologna E-mail: gregorio.tugnoli@ausl.bologna.it

Dott. Stefano Palo - Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica Cell: 393.4825681 - E-mail: dott.stefanopalo@gmail.com

Dott.ssa Sara Vignoli - Fisioterapista - Studio Medico Via Anastagi, 2 - Ravenna - Cell. 333.3537612 E-mail: vignolisara@gmail.com

Dott. Massimiliano Perrone Medico Chirurgo Oculista Direttore Sanitario Poliambulatorio Privato DSC - Bologna - Tel. 051.242588 E-mail: info@poliambulatoriodsc.com

Dott. Nicola Vanuzzo Odontoiatra - Centro Dentale Vanuzzo - Padova Tel. 049.8790496 - info@centrodentalevanuzzo.it www.centrodentalevanuzzo.it

Dott.ssa Federica Piras Medico Veterinario - E-mail: st.fe@libero.it

Dott.ssa Maria Nives Visani Farmacista - Naturopata - E-mail: salutenaturasnc@alice.it

Edda Plazzi Psicologa e Psicoterapeuta di coppia per problemi sessuali e relazionali Cell. 333.6921234 - E-mail: eddaplazzi@hotmail.com

Max Vismara Istruttore cinofilo e psicologo clinico - www.dicasavismara.it

Prof.ssa Annalisa Pantosti Dipartimento Malattie Infettive, Parassitarie ed Immunomediate Istituto Superiore di Sanità - Roma

Antonio Ravaglioli Esperto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici per impiego biomedico E-mail: ravaglioli.antonio@alice.it Tiziano Rondinini Apicoltore - Faenza

Ing. Nicola Vitiello Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Dott. Giuseppe Vieni - Responsabile servizio di Allergologia e Pneumologia pediatrica Unità Operativa di Pediatria e Neonatologia Ospedale S. M. delle Croci di Ravenna e Presidi Ospedalieri di Faenza e Lugo - AUSL Romagna Dott. Alfonso Zaccaria - Ex Direttore Dipartimento Oncologia ed Ematologia Azienda USL di Ravenna Dott. Franco Ziccardi Medico di medicina generale Gruppo C.A.S.P.I.T.A. di Faenza - E-mail: caspitafaenza@gmail.com


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