Salute 10 più Nr. 4 Anno 2012

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SALUTE_10piu_n.4.12_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 04/04/12 12:13 Pagina 13

I mass-media enfatizzano l’evacuazione giornaliera come fosse la regola. Non è possibile. Viene ritenuto fisiologico evacuare tre volte al giorno come andare in bagno ogni tre giorni, ognuno di noi ha un proprio “orologio” biologico che determina tale meccanismo.

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Lo stress Non è possibile identificare un unico elemento patogenetico che porti alla Sindrome dell’intestino irritabile. Più fattori concorrenti quali pregresse infezioni intestinali, predisposizione genetica, assunzione di farmaci, ipersensibilità viscerale al sistema neuroendocrino che sovraintende tutti i processi digestivi, concorrono alla sindrome. Il profilo psicologico del paziente concorre alla ricorrenza della malattia con fasi di remissione e riesacerbazione, queste ultime precedute da intensi stress psico-fisici. E’ innegabile che il dolore e il fastidio addominale sono essi stessi causa di stress, ansia e apprensione. Situazioni psicologiche che possono innescare un circolo vizioso. A onor del vero i ricercatori anglosassoni tendono a distinguere la Sindrome dell’Intestino Irritabile con diarrea a seconda se questa si presenti con dolore o senza. La diarrea senza dolore sarebbe un ‘entità distinta dalla SII e manifestazione di uno stress recente e ravvicinato nel tempo. Una “diarrea nervosa” di breve durata senza dolore come risposta fisiologica ad un evento stressante accaduto da poco tempo. Una popolazione sana sperimenta tale evento abbastanza frequentemente. A volte si tende a generalizzare identificando la SII come somatizzazione di ansia ma a tutt’oggi è un ipotesi non documentata con certezza. E’ plausibile una correlazione tra pazienti particolarmente sensibili e sindrome dell’intestino irritabile ma è probabile che al momento attuale siano i limiti della ricerca medica a non riuscire ad identificare con ragionevole

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RAVENNA - Via Romea, 121 - Tel. 0544.61068 certezza la causa di tale sindrome. D’altronde sono troppi i fattori (muscoli, ormoni, neuro-ormoni, alimentazione, alimenti, fattori fisici, psicologici etc.) che concorrono al processo digestivo e sono quindi necessari ulteriori approfondimenti.

Cosa fare? I sintomi si curano con attenzione e “buon senso”. Il paziente con sintomatologia lieve farà una navigazione a vista con sintomatici al bisogno. Se variante stipsi consigliato assunzione di fibre in genere diminuendo mela cruda o banana matura e bevendo acqua con generosità.

Un’attività fisica regolare serve per migliorare l’evacuazione. Se variante diarroica assunzione di prebiotici eliminando dolciumi e latticini freschi nella fase acuta. Se i sintomi sono severi un diario delle proprie abitudini alimentari, anche se impegnativo, porterebbe ad una miglior conoscenza di se stessi con i rimedi opportuni. Per il dolore l’uso di spasmolitici tenendo sempre presente che è necessario non vi siano segni di ostruzione intestinale (dolore, no feci, no gas, addome gonfio, vomito situazione che deve essere sempre valutata da mano medica).

CAUTELA CON GLI ANTIDEPRESSIVI

Gli esperti consigliano di assumere acqua in quantità.

L’uso di ansiolitici e/o antidepressivi associato ad eventuale psicoterapia è un presidio da valutare con estrema attenzione nel contesto di un buon rapporto medico-paziente volto ad eliminare gli elementi alla base dei disturbi d’ansia o depressione, elementi ricordo che possono concorrere alla sindrome dell’intestino irritabile ma che non ne rappreFINE sentano l’unica causa. 13


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