Speciale Paralimpiadi

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ALAMY/LEGION MEDIA

Mente, corpo e spirito. Intelligenza, prestanza fisica, tenacia e coraggio. Tutto tenuto insieme in quei tre tratti che compongono il simbolo dei Giochi paralimpici. Gli altri Giochi, quelle Olimpiadi parallele che iniziano domani a Sochi. Dove, provenienti da ogni angolo del Pianeta, atleti disabili si sfideranno per conquistare, nelle rispettive categorie, il traguardo più ambito: l’oro, la gloria. E, in questo caso, anche il riscatto, la vittoria contro i demoni che li hanno accompagnati durante tutta la loro vita, agonistica e non. Forzare i limiti, abbattere le barriere, lavorare, giorno dopo giorno, sulla consapevolezza che la disabilità è un “concetto relativo”,secondo la definizione che Alex Zanardi ha donato a Russia Oggi. Che tutto questo accada in Russia, sembra essere un altro dono. Della storia stavolta. Perché - e molto probabilmente non è ancora il caso di farlo, la distanza temporale è minima - se bisogna condensarlo in poche parole, il significato simbolico delle Olimpiadi Invernali di Sochi, potrebbe essere proprio questo: un Paese al lavoro per spostare in avanti la propria consapevolezza, al lavoro per abbattere barriere interne ed esterne. Un Paese, che dopo l’abisso degli anni'90, vuole tornare semplicemente a essere all’altezza della propria Storia. Lo abbiamo visto in quella meraviglia a cielo aperto che è stata la Cerimonia Inaugurale dei Giochi. Quei quadri in movimento che hanno messo sotto gli occhi del Mondo, meglio di qualsiasi altra cosa, il cammino, sofferto e denso di problematiche, verso la costruzione di una delle Nazioni più ricche di cultura, di genio, di talento. E qui si cede alla tentazione dell’elenco, mini-

IN UNA SITUAZIONE INTERNAZIONALE TESA PER LA QUESTIONE UCRAINA, INIZIANO DOMANI I GIOCHI INVERNALI PER GLI ATLETI AFFETTI DA DISABILITÀ

mo: Dostoevskij, Pushkin, Bulgakov, Majakovskij, Eisenstejn,Tarkovskij. E gli angeli che hanno reso il Bolshoj il tempio della danza. E gli eroi sconosciuti che hanno alimentato quel sogno collettivo di liberazione dell’uomo che ha attraversato tutto il ‘900. Fino a oggi, appunto. Fino a un Paese che non vuole lasciare nulla di intentato per tornare se stesso. E fin qui le luci. Perché nessuno dimentica le ombre. Quelle nascoste nella profondità della storia e quelle che hanno accompagnato il Mondo sino all’orlo dello Stadio Olimpico di Sochi. L’Ucraina in fiamme, le tensioni tra le diplomazie internazionali, un quadro geopolitico in mutamento costante. Anche qui l’auspicio di un dono: che quella tregua olimpica possa diventare una perpetua attitudine al dialogo, al confronto, alla ricerca condivisa della soluzione migliore. Migliore per i cittadini, migliore per gli Stati. Migliore perché, appunto, condivisa. Un’attitudine che i Giochi Paralimpici possono contribuire a rafforzare. In questo numero di Rbth si passano in rassegna storie, numeri, prospettive. Per avvicinarci alla grande umanità che caratterizza tutti gli oltre 1.600 atleti che parteciperanno. Mille e seicento storie. Ciascuna con il suo portato di sofferenza e di speranza. Ciascuna in grado di essere “da esempio”, di fornire forza e coraggio. Poi i medici, gli appassionati, gli addetti ai lavori. Fornendo una mappa sia del versante russo che di quello italiano. Cercando di raccontare l’umanità ad alta densità che da domani occuperà le coste, le strade e le montagne di Sochi. Vladimir Zavialov


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RUSSIA OGGI WWW.RUSSIAOGGI.IT

Paralimpiadi

La torcia paralimpica

STORIA cm A 14,5 HEZZ G R LA

A 95 HEZZ LUNG

PESO: 1,8 Kg

MATERIALE: alluminio

PROSPETTIVE DI UN MOVIMENTO CHE VUOLE

cm

SPESSORE: 5,4 cm

ORIGINI E

CAMBIARE LA FEDERAZIONE

1.500

20%

4.000

46 città e 8 distretti attraversati

i tedofori

i disabili

i volontari

Il percorso

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1 MARZO

28 FEBBRAIO

27 FEBBRAIO

26 FEBBRAIO

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2 MARZO 28

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3 MARZO

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4 MARZO

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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

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3

11 9

15

8

Capo Dezhnev Vladivostok Khabarovsk Magadan Anadyr Yakutsk Omsk Ulan-Ude Bijsk Krasnoyarsk Seversk Sajanogorsk

13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24

Gorno-Altajsk Novosibirsk Novokuznetsk Ekaterinburg Khanty-Mansijsk Tyumen Nojabrsk San Pietroburgo Kaliningrad Murmansk Arkhangelsk Tcherepovets

25 Petrozavodsk 26 Pskov 27 Mosca 28 Tver 29 Tula 30 Orel 31 Lipetsk 32 Yaroslavl 33 Tambov 34 Kursk 35 Brjansk 36 Tchekhov

37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47

Sassovo Stoke M. Saratov Nizhnij Nov. Samara Ufa Magas Naz. Krasnodar Taganrog Volgograd Sochi

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Per la prima volta nella storia, i Giochi paralimpici arrivano in Russia. Da domani al 16 marzo, sui campi di gara, si sfideranno 1.650 atleti provenienti da 47 Paesi. OLEG BOIKO

RUSSIA DIRECT

La storia è iniziata da poco. Diciassette anni. Ma i risultati sono arrivati presto, importanti: sia dal punto di vista sportivo che da quello sociale. A oggi, il movimento paralimpico russo è uno dei più forti al mondo. E non si tratta di retorica, ma dell'osservazione dei risultati conseguiti. Nel 1996, con la fondazione del Comitato paralimpico russo, gli obiettivi erano molteplici. Quello relativo alle infrastrutture, prima di tutto: la Federazione non aveva a disposizione gli impianti necessari. Inoltre, il sostegno finanziario era debole. E sul versante sportivo bisognava mettere in cantiere un processo per la formazione di allenatori e degli specialisti nel campo dell'educazione fisica. Ma facciamo un passo indietro. Gli atleti russi hanno partecipato per la prima volta alle Paralimpiadi nel 1988, sull'onda della Perestrojka, e con ammissione limitata ai soli atleti con problemi alla vista. Un esordio suggellato dal dodicesimo posto nel medagliere finale, grazie soprattutto ai buoni risultati ottenuti nell'atletica. Dopo gli anni '90, i risultati iniziano ad arrivare. Dal 2006, la delegazione russa occupa i primi posti nelle classifiche delle discipline invernali. E nel 2012, a Londra, arriva anche il successo nelle discipline estive. La Russia si aggiudica il secondo posto nella classifica complessiva, con un totale di 102

medaglie: 36 d'oro, 38 d'argento e 28 di bronzo. Una vittoria dovuta anche al moltiplicarsi degli atleti coinvolti. Dal 1996 a oggi è triplicato il numero dei componenti della delegazione paralimpica per gli sport estivi: ad Atlanta il Paese era rappresentato da 60 disabili. Nel 2012 il loro numero è salito a 182. Per quanto riguarda gli sport invernali, se nel 2002 alle Paralimpiadi di Salt Lake City la squadra russa era rappresentata da 26 atleti, quest’anno a Sochi ce ne saranno 64. Quali sono i fattori che hanno consentito il raggiungimento di traguardi simili? In primo luogo, la motivazione degli atleti stessi. Per una persona disabile partecipare alle Paralimpiadi e vincerle è un’ottima opportunità per dimostrare a se stessa le proprie ca-

pacità e il proprio valore. Un altro aspetto è la gestione sportiva, che comprende l’efficiente operato del ministero dello Sport e del Comitato paralimpico, il cui compito è, per esempio, quello di organizzare e gestire gli aiuti per i bambini disabili, formare i professionisti sportivi che lavorano con gli atleti e creare posti di lavoro. Infine, molto si deve anche all’approccio del governo e delle imprese. Una partnership consolidata. Per fare un confronto, i finanziamenti destinati alla squadra cinese, leader assoluta nelle discipline sportive estive, provengono da fonti statali, mentre quelli per la nazionale statunitense sono a carico del settore privato. In Russia, è lo Stato a coprire la maggior parte delle spese per lo sviluppo dello sport paralimpico.

I CAMPIONI

Irek Zaripov

La "mano pubblica" si occupa dell’inaugurazione di nuovi centri per la formazione delle squadre, dell’apertura di scuole sportive giovanili e della creazione di stimoli "morali e materiali" per gli atleti e gli allenatori. Il mondo delle imprese, invece, svolge un ruolo importante nella promozione. Tra le altre, la fondazione Parasport assegna ogni anno il premio "Ritorno alla vita" a quegli atleti, allenatori e medici che si sono distinti per aver fornito un grosso contributo allo sviluppo della causa paralimpica. Gli effetti sono inestimabili, preziosi. L'esperienza dimostra che le Paralimpiadi contribuiscono a un miglioramento delle condizioni delle persone disabili nei Paesi organizzatori dei Giochi, favorendo così una loro maggiore integrazione nella società. Piut-

Anna Milenina ORO NELLO SCI DI FONDO E NEL BIATHLON

"

Quando avevo 17 anni, in seguito a un incidente, sono rimasto senza gambe. Ho dovuto subire diverse operazioni. Un periodo di disperazione e di solitudine. Durante il tempo passato a letto ho raggiunto i 100 kg, ma ora ne peso circa 65. I miei genitori mi hanno tirato fuori, spingendomi a riprendemi. Quando ho iniziato a fare sport, mi sono reso conto che era quello che volevo. Da quel momento ho avuto un obiettivo. Ottenere il massimo del successo. Adesso sono assolutamente felice. Ho i miei genitori, mia moglie, mio figlio, un lavoro che amo. Cosa potrei volere di più? Bisogna sempre insistere negli allenamenti quotidiani e non dimenticare i propri desideri"

CAMPIONESSA OLIMPICA DI SCI

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Sono nata con un nervo schiacciato che mi ha causato una paralisi parziale del braccio. Per via di questo problema i medici mi hanno proibito la pratica sportiva In realtà ho cominciato a fare sport all'età di 6 anni, grazie alla mia famiglia, piena di atleti. Ho partecipato alle mie prime Paralimpiadi quando avevo 19 anni. A Vancouver ho vinto due ori, un argento e un bronzo. Poi mi sono sposata e ho avuto un figlio. La vita è mettere al mondo dei figli. Non voglio essere solo una buona atleta, ma anche una buona madre e moglie. Penso che i bambini debbano sempre occupare il primo posto. Il segreto del successo è pratica, pratica e ancora pratica. Bisogna sforzarsi e superare se stessi, esseretestardi e gareggiare fino alla fine"

tosto esemplare, da questo punto di vista, è l’esperienza della Cina: nel corso dei cinque anni successivi alle Paralimpiadi del 2008, Pechino ha compiuto sforzi incredibili - ed efficienti - per migliorare l’integrazione delle persone con disabilità. Ci si augura che con queste Paralimpiadi anche la società russa riesca a superare certi atteggiamenti ricchi, purtroppo, di inopportuni stereotipi. Secondo le statistiche del ministero del Lavoro e della Protezione Sociale, nella Federazione ci sarebbero ufficialmente circa 13 milioni di persone con disabilità (9% della popolazione). Per fare un confronto: negli Stati Uniti vivono 56,7 milioni di disabili (19% della popolazione), in Inghilterra sono 8 milioni (18% della popolazione). Nel 2012, la Russia ha ratificato la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità e ha messo a punto il programma nazionale "Ambiente accessibile a tutti”: creare infrastrutture sociali accessibili e di approcci e standard unificati che assicurino un ambiente accessibile a tutti. Le macchie ci sono. Molte persone disabili sono ancora socialmente inattive e "isolate". Il loro potenziale sul mercato del lavoro rimane poco sfruttato. Dei 2,57 milioni di persone in età lavorativa solo 817.200 svolgono un'attività (6% del totale); il numero di disoccupati con disabilità è pari a 1,8 milioni di persone (77% del totale). Per questo, le Paralimpiadi sono considerate un punto di svolta nella rimozione delle barriere psicologiche esistenti tra le persone con disabilità e la società, e contribuiscono alla loro successiva integrazione e socializzazione: la sfida principale, è proprio questa.


Paralimpiadi IL COMMENTO

Senza televisione nessuna popolarità Vera Mikhailova

GIORNALISTA SPORTIVO

"

Lo sport è uno strumento che permette di coinvolgere i disabili. A Vancouver abbiamo conquistato 38 medaglie. Cercheremo di eguagliare questo risultato, tanto più che nel programma delle gare sono stati aggiunte nuove discipline" ITAR-TASS

MIKHAIL TERENTEV, EX CAMPIONE PARALIMPICO E ATTUALE SEGRETARIO GENERALE DEL COMITATO PARALIMPICO DELLA RUSSIA

Il programma

1

IMPIANTI IN MONTAGNA 9 10 11 12 13 14 15 16

2 (200 atleti)

BIATHLON

CURLING IN CARROZZINA

SCI ALPINO

Il fuoco olimpico tra Archimede e i Romanov

9 7 2006, Turin 13 13 7 2010, Vancouver 12 16 10 IL PODIO NEL 2010, A VANCOUVER Sci alpino 1° Germania

4

7

4

(8 team)

CURLING IN CARROZZINA

SNOWBOARD

30

1° Russia

9

7

6

Biathlon 1° Russia

(200 atleti) SCI ALPINO

72

Mercoledì 26 febbraio è partita la staffetta del fuoco paralimpico. Il viaggio della torcia, che avrà per motto: "Superare. Vincere. Ispirare", è cominciato da Capo Dezhnev, il punto più orientale di tutta la Russia. Spettacoli mozzafiato in tutte le tappe. A Lipetsk, per esempio, il simbolo dei Giochi è stato acceso dalla fiamma di un forno nel quale si cuociono le famose statuette di terracotta di Romanov. A Nizhnij Novgorod, sul fiume Volga, è stata utilizzata la sintesi fotochimica. A Volgograd è stato ricreato, all'interno del celebre planetario cittadino, il famoso esperimento di Archimede: il fuoco è stato acceso con la luce solare e con l'a-

iuto di un sistema di specchi. Nella città siberiana di Kemerovo, appositamente SET DI MEDAGLIE per la staffetta è stato costruito un altoforno simbolico nel quale la fiamma verrà "colata". La forma è simile a quella della torcia olimpica. L'unica differenza consiste nel diverso colore di alcuni elementi dell'impugnatura e della parte cava centrale, che non sono rossi, bensì azzurro-cielo, a simboleggiare la purezza degli intenti e la forza di spirito degli atleti paralimpici. Infine, le dimensioni: pesa circa 1,8 chilogrammi, è lunga 95 centimetri, ha una larghezza massima di 14,5 centimetri e uno spessore di 5,4.

Attualmente, nel Paese, queste barriere esistono ancora. Un confine emotivo, invisibile, tra le persone disabili e il resto della popolazione. Molti genitori provano vergogna nel mandare i loro figli a istituti scolastici che applicano un approccio inclusivo, cioè in scuole in cui i bambini "normali" studiano assieme a bambini con disabilità. Tuttavia, gli sforzi per favorire una maggiore integrazione esistono, e vengono accresciuti di anno in anno. Il punto è migliorare: infatti solo il 2% delle scuole russe applica l'approccio didattico inclusivo.

Insomma, le difficoltà non mancano, anche se vi sono indubbi passi in avanti. Detto questo, le Paralimpiadi non devono comunque essere viste e considerate come una panacea di tutti i problemi. La logica dei grandi eventi non funziona. Nonostante offrano un’opportunità reale di cambiare l’atteggiamento imperante nei confronti delle persone disabili e di attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sui problemi relativi alla loro socializzazione e riabilitazione. Il lavoro da fare, per essere efficace, deve essere di lunga durata.

Oleg Boiko è presidente della holding di investimenti privati Finstar. Nel settembre del 1996 ha subito una grave lesione alla colonna vertebrale. Attualmente è a capo della Commissione per lo sviluppo del movimento paralimpico in Russia presso il Comitato paralimpico russo. Nel 2005 ha creato la fondazione Parasport che opera in stretta collaborazione con il Comitato paralimpico russo per promuovere il movimento paralimpico all’interno del Paese.

7

18 (170 team) BIATHLON

7

20

(170 atleti)

SCI DI FONDO

1

(8 team)

HOCKEY SU SLITTINO

SUL NOSTRO SITO Sergei Aleksandrov (31 anni), fotografo di San Pietroburgo al quale sono state amputate entrambe le gambe in seguito a un incidente di montagna, ha vinto la medaglia d’oro al campionato paralimpico russo di sci, grazie alle sue protesi di carbonio e a una volontà d’acciaio. «È solo lavorando sodo che si ottengono risultati», afferma il campione, di ritorno dall’evento paralimpico di combinata alpina, dove si è aggiudicato una medaglia di bronzo e che gli ha dato l’occasione di essere tra i primi ad affrontare le piste delle Olimpiadi invernali a Sochi. www.russiaoggi.it/24475

13

milioni è il numero di persone con disabilità in Russia. Corrispondono a quasi il 9% della popolazione

102

le medaglie vinte dalla squadra paralimpica russa a Londra 2012

Il Liceo 1.540 di Mosca ha messo a punto un sistema per istruire i ragazzi disabili, e ha iniziato a condividere la propria esperienza con altre scuole. «Prima di ammettere dei ragazzi disabili, incontriamo i loro genitori per accertarci che condividano la stessa visione. È importante che i genitori presentino con onestà i problemi», spiega Sofia Rosenblum, psicologa e direttrice del programma per l’integrazione scolastica dell'istituto. Le scuole che si concentrano sull’integrazione sociale non figurano mai tra le migliori di Mosca, fermo restando che gli unici strumenti per valutare il loro contributo alla società è rappresentato dai parametri di prestazione formale. www.russiaoggi.it/22971

4

Hockey su slittino

Curlin in carrozzina

I NUMERI Paesi

Atleti

1976,Örnsköldsvik 16

53

1980, Geilo 18

229

1984, Innsbruck 22

419

1988, Innsbruck 22

I NUMERI

5

Norvegia

SCI DI FONDO

Tra sport e impegno sociale. Philip Craven, Presidente del Comitato paralim10 pico internazionale, spiega come rendere i Giochi paralimpici più interes8 santi per gli spettatori. E in che modo l'evento di Sochi può contribuire a ri2002, Salt Lake City solvere i problemi di chi è disabile.

Svezia

GAIA RUSSO

HOCKEY SU SLITTINO

1998, Nagano 12

Usa

8

8

Canada

7

12

Giappone

9 10 11 12 13 14 15 16

L'INTERVISTA PHILIP CRAVEN

Oltre i Giochi creare legami tra i tifosi e gli atleti

1994, Lille 10

Sud Corea

8

LE MEDAGLIE DELLA RUSSIA

Sci di fondo

Le competizioni

IMPIANTI COSTIERI 7

Se la vittoria a un quiz show dipendesse dalla risposta corretta alla domanda: "Quali sono le discipline sportive invernali dei Giochi paralimpici?", la maggioranza dei concorrenti russi se ne tornerebbe a casa a tasche vuote. Tutti sono al corrente delle innumerevoli vittorie riportate ai Giochi paralimpici, ma non si va oltre l'informazione generica. Non si tratta di una forma di discriminazione, ma senza passaggi televisivi lo sport non ha chance di raggiungere la popolarità. Eppure, le vittorie conseguite dalla Russia e dagli altri Paesi nelle Paralimpiadi sono costate un'infinità di sforzi: agli attleti e alle federazioni sportive. È possibile che la ragione di questo distacco risieda nel problema della disabilità. Nelle discipline sportive paralimpiche le regole sono diverse e anche sul piano psicologico non è facile seguire le gare, soprattutto se non si è abituati. Ma questo è un ostacolo che si può superare molto rapidamente. Lo hanno dimostrato due anni fa gli inglesi, durante le Paralimpiadi di Londra, che hanno avuto una copertura mediatica e consentito a chi non aveva visitato gli impianti delle Olimpiadi, di poterlo fare a un prezzo più contenuto. Lo stesso principio verrà applicato a Sochi. Per fare un esempio, non tutti hanno potuto assistere alla finale del torneo maschile di hockey, ma è ancora possibile assistere alla finale di sledge hockey (su slitto). Così come trovare a un prezzo accessibile - i biglietti per la cerimonia di apertura e chiusura dei Giochi. Un evento di portata internazionale che verrà mostrato dalle televisioni di tutto il mondo.

Le precedenti gare invernali

03

377

1992, Tignes A. 24

365

1994, Lillehammer 31

471

1998, Nagano 31

561

2002, Salt Lake City 36

416

2006, Torino 38

474

2010, Vancouver 44

502

2014, Sochi 44

585

Quali cambiamenti sono sopraggiunti da quando è stato eletto nel 2001 alla presidenza del Comitato paralimpico internazionale (Ipc)? In questo arco di tempo il movimento è cresciuto in maniera considerevole. Adesso i Giochi paralimpici sono il terzo evento sportivo al mondo in termini di numero di biglietti venduti e di audience televisiva. Gli atleti sono riconosciuti più facilmente e in molti paesi sono diventati veri e propri eroi. Ma il progresso più importante che è stato fatto nell’Ipc è quello di aver trasformato l’Organizzazione delle persone disabili in Organizzazione sportiva globale. Sempre più persone considerano i Giochi paralimpici un evento sportivo di alto livello, nel quale competono tra loro i migliori atleti al mondo. Ci saranno nuove discipline sportive in questa edizione dei Giochi ? Oggi i Giochi paralimpici estivi comprendono 22 discipline sportive alle quali prendono parte 4.300 atleti. Al confronto, i Giochi invernali offrono a 750 atleti la possibilità di disputare gare in cinque discipline sportive. A noi piacerebbe ridurre questa sproporzione. Già nel 2018 il para-snowboard diventerà uno sport a sé, e il numero delle discipline sportive salirà a sei. In tutto il mondo, come del resto anche in Russia, l’interesse per le Olimpiadi è maggiore rispetto a quello per le Paralimpiadi. Che cosa si dovrebbe fare per modificare questo atteggiamento? I Giochi di Vancouver ebbero molto successo, ma dobbiamo far sì che quelli di Sochi ne abbiano ancora di più. I Giochi paralimpici di Londra sono stati i migliori della storia, e a quelli di Rio del 2016 dovremo puntare su risultati ancora maggiori. L’importante è riuscire a mantenere l’interesse dei tifosi tra un’edizione e l’altra dell'evento. A questo fine, vorremmo riuscire ad aumentare e migliorare la visibilità delle discipline sportive paralimpiche nel mondo e nei campionati regionali. Che ci può dire delle trasmissioni televisive dei Giochi paralimpici di Sochi? Prevediamo che la copertura televisiva dei Giochi di Sochi sarà molto superiore a quella delle passate edizioni. I Giochi paralimpici di Vancouver del 2010 furono seguiti da 1,6 miliardi di telespettatori. Per quanto riguarda l’edizione di Sochi abbiamo un contratto con le emittenti locali ed è previsto che esse aumentino il numero di ore di trasmissione. Una vera e propria svolta c’è stata negli Stati Uniti: Nbc e Nbc Sport garantiranno più di 66 ore di copertura, molto più che in passato. Nikolai Dolgopolov


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Storie

RUSSIA BEYOND THE HEADLINES WWW.RUSSIAOGGI.IT

Italia Le speranze dei trentaquattro azzurri che parteciperanno alle gare. Medaglie per rilanciare il movimento

La delegazione italiana è a Sochi già da qualche giorno. Dietro ogni atleta c'è la voglia di affermare nello sport una vitalità spesso mortificata nel quotidiano. NICOLA SELLITTI RUSSIA OGGI

Una grande storia disegnata sulle nevi russe da atleti con un sogno mai accantonato. Che provano ad andare ogni giorno oltre il limite. Una medaglia d'oro ai Giochi, perché nulla è impossibile. Trentaquattro italiani parteciperanno alle Paralimpiadi che prenderanno il via domani a Sochi. Un evento, la“prima”volta dei Giochi invernali in Russia, che batte i record delle precedenti edizioni: 47 nazioni partecipanti, sei sport in programma - sci alpino, nordico, biathlon, sledge hockey, curling e la novità dello snowboard - e ben 1.650 atleti in gara. Per fare un confronto, a Vancouver, quattro anni fa ci si era fermati a 44 paesi e 506 atleti. A Sochi le strutture paralimpiche sono costate sicuramente meno dei 51 miliardi di dollari messi a budget per le Olimpiadi invernali da poco concluse. Del resto, gli sponsor su questo fronte latitano e anche le retribuzioni degli atleti, malgrado l'elevato livello di professionalità raggiunto, sono molto contenute. «In realtà ci accontentiamo dei rimborsi spese. E dobbiamo dividerci tra il lavoro e la famiglia. Ma il richiamo della sfida, del sogno olimpico, va oltre. I sogni mica hanno prezzo», spiega con piglio deciso Andrea Chiarotti, detto Ciaz (il soprannome è stato rubato al fratello maggiore), nominato dal Comitato paralimpico italiano portabandiera azzurro per Sochi 2014. Grazie a lui l’ice sledge hockey (con gli atleti su slittino), è arrivato in Italia. È avvenuto all'inizio di questo secolo. In precedenza aveva praticato hockey sul ghiaccio nella modalità tradizionale. Poi, l'amputazione a una gamba per un incidente stradale. Con la Nazionale di sledge arriva l'esordio a cinque cerchi a Torino 2006, poi un titolo europeo in mezzo alle qualificazioni a due Paralimpiadi. Ora, in Russia, la sfida a totem come Norvegia, Canada, Russia, Stati Uniti. Andrea ha appena terminato l'allenamento, in Piemonte, vicino casa, a Torre Pellice. Una tosse fastidiosa, il raffreddore, il fiatone della fatica prima della partenza per la Russia sono i compagni non graditi di avventura. Tra gli ultimi allenamenti, interviste che si mischiano alle partite di preparazione dell'Italia. E l'insegnamento di hockey su ghiaccio a un gruppo di ragazzi normodotati. «Da ottobre, dal torneo di qualificazione paralimpico, il mio ritmo di vita è questo: allenamenti, partite, magari

L'INTERVISTA ALEX ZANARDI

Quelle sfide al di là del limite del proprio corpo

CURIOSITÀ

La squadra

Italia sarà rappresentata in tutti gli sport tranne il curling. L'ultimo biglietto per le Paralimpiadi lo ha conquistatato il team di hockey ghiaccio su slittino. La squadra italiana è arrivata seconda nel torneo di qualificazione, e giocherà nel gruppo più difficile

Il portabandiera

Andrea Chiarotti sarà il portabandiera dell'Italia. Con lui ci saranno altri 33 atleti azzurri, tra sci alpino, sci nordico,snowboard e sledge hockey (la rappresentativa più folta con 17 atleti

Le donne

Saranno soltanto quattro le azzurre in gara. Tra di loro Francesca Porcellato, unico oro – nello sci di fondo, specialità sitting – della spedizione azzurra ai Giochi Paralimpici di Vancouver

un doppio allenamento, spostamenti, riposo». Un tour de force insomma. Solo la domenica a casa con moglie e figli. Tutto per un sogno. Che se è pieno d'ostacoli, forse è quello giusto. «Mi hanno fatto portabandiera per i risultati ottenuti dalla Nazionale di Ice Sledge Hockey. Una grande emozione, non mi sento da solo ma parte di una squadra, la Nazionale, che porterà la bandiera in Russia. Il Comitato paralimpico ha premiato il nostro movimento: la qualificazione ha avuto un grande valore. Sochi arriva dopo Vancouver 2010, ormai ce la giochiamo con tutti. Il presidente del comitato paralimpico, Luca Pancalli mi ha anche detto che questo è un esempio di gruppo che lavora assieme e ottiene risultati». Chiarotti confida in qualche impresa in Russia per convincere i giovani disabili italiani: c'è una speranza anche quando la vita si mette di traverso. E lo sport, che sia una partita, una prova di sci alpino o una rete in power-play, concede sempre pari opportunità. A differenza di quanto avviene a scuola, al lavoro, all'ingresso del palazzo, spesso non a norma per i disabili. C'è la voglia di dimostrare che si può vincere, quando si è messi in condizione di farlo. E che l'Italia ha bisogno di impiantare il seme di una rivoluzione culturale sul tema dei diversamente abili. Oltre al risultato agonistico: gli atleti paralimpici, come tutti gli altri, vogliono le medaglie, soffrono per le sconfitte. «Il movimento paralimpico sportivo serve come esempio. Occorrono aiuti, politiche nelle scuole, come avviene negli Usa, in Nordeuropa. Spesso incontro ragazzi disabili che non fanno educazione fisica. Che non sanno neppure che c'è una chance per loro di fare sport, di vivere i valori dello sport, come i normodotati. Le istituzioni devono impegnarsi per noi disabili». Anche Luca Pancalli, presidente del

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Alex Zanardi, pilota di Formula 1 e in altre categorie prima e dopo l'incidente in Formula Cart al Lausitzring, Germania, nel 2001 - la sua vettura fu travolta da un'auto e lui costretto alla sedia a rotelle - ha vinto due medaglie d'oro, handbike, cronometro e prova in linea, alle Paralimpiadi di Londra 2012. La sua vita è l'asfalto. Ma gli sarebbe piaciuto anche correre sulla neve. Partono le Paralimpiadi. Cosa vuol dire essere in gara ai Giochi? Su tutto, vince la passione. Se vai in gara solo per vincere, non hai risultati. Devi sognare un evento come le Paralimpiadi, fantastica scusa per fare le cose che ami. Ai Giochi c'è lo stimolo di battere atleti grandiosi. Se avessi potuto, mi sarei dedicato allo sci di fondo. Serviva un lavoro quotidiano che riverso in altre discipline. Come si sposta in avanti il limite per un atleta disabile? Lavoro, analisi al dettaglio dei limiti per presentarti all'evento successivo più forte di prima. La disabilità è concetto relativo. Per molti è la fine di tutto. Visione superficiale. Perché poi ti ritrovi con la vita reale. E vai avanti. Capendo che anche su una sedia a rotelle, su delle protesi, non ti basta mai il tempo per fare quello che ti piace. Cosa hanno rappresentato gli ori londinesi? Un sogno. Ho raschiato il fondo del barile nel mio corpo. Ma anche tristezza: guardavo le medaglie solo come foto da attaccare al muro. Poi ho rilanciato, diventando campione del mondo di handbike 2013. E rilancerò finché avrò forza. Se il corpo mi dirà che è finita, andrò a pescare. N.S.

Comitato paralimpico italiano (Cip), si prepara alla trasferta a Sochi. Una vita nello sport, ex atleta, poi l'incidente a 17 anni che lo allontanava dalla passione del pentathlon moderno, infine dirigente sportivo. Racconta del livello altissimo raggiunto dallo sport paralimpico in Italia, del lavoro delle federazioni, della soddisfazione della qualificazione della Nazionale di hockey su ghiaccio su slittino. Poi, gli atleti diversamente abili che possono centrare una medaglia in Russia. Da Melania Corradini, varie medaglie olimpiche e paralimpiche nello sci alpino – e una clavicola fratturata, rimessa a posto poco più di un mese fa -, Alessandro Daldoss tra gli uomini, ipovedente, vincitore della Coppa del Mondo Ipc. Poi, Francesca Porcellato ed Enzo Masiello nello sci nordico. Nomi e cognomi fuori dal Circus bianco mainstream. «Ma servono risultati, medaglie a Sochi. Per realizzare il mio sogno: l'unica famiglia dello sport italiano che mette assieme Zoeggeler e Chiarotti, normodotati e disabili. Senza più differenze», aggiunge il presidente del Cip. Podi, qualche medaglia d'oro per favorire un progresso culturale e organizzativo, partito poco più di dieci anni fa con il comitato paralimpico italiano. Stop a termini come federazione disabili oppure handicappati. La correttezza terminologica per la dignità di uomini e donne. Per la cultura della normalità: «Una strada lunga, che non deve compromettere la visibilità che ha lo sport paralimpico. Finalmente si vede la luce, gli atleti non sono più visti come gli sfigati di turno, i patetici che provano a essere come tutti gli altri. La gente ha finalmente preso coscienza dell'esistenza degli atleti disabili», conclude.

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