LR_Settembre2011

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Inserto distribuito con The NYT International Weekly

Realizzato da RUSSIA BEYOND THE HEADLINES

Società

Roberto Rosetti racconta la nuova tappa della sua carriera

L’Italia ospite d’onore alla Fiera Internazionale del Libro di Mosca.

Inchiesta. Le condizioni di lavoro degli over 40

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RUSLAN SUKHUSHIN

Cultura AP/EAST NEWS

Sport

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L’inserto è preparato e pubblicato da Rossiyskaya Gazeta (Russia) e non coinvolge le strutture giornalistiche ed editoriali di

Le donne che fanno politica sono una rarità in Russia. Se già in epoca sovietica erano poche le esponenti del gentil sesso a raggiungere posizioni di vertice nelle istituzioni, la situazione è addirittura peggiorata negli ultimi anni. Al momento l’unica politica di levatura nazionale è Valentina Matvienko (nella foto a destra, durante un incontro pubblico), ex governatrice di San Pietroburgo, che dovrebbe essere presto nominata alla presidenza della Camera alta. Così, il dibattito prende corpo nell’opinione pubblica, tra quanti chiedono l’introduzione di quote rosa e coloro che auspicano diversi modelli decisionali, che portino a premiare le competenze e il merito, anziché l’appartenenza a potentati. Un dibattito che, per molti versi, somiglia a quello in corso in Italia.

LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011

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Politica, porte chiuse per le donne

SERVIZIO A PAGINA 2 ITAR-TASS

SU QUESTO NUMERO

In linea con quanto avviene nella maggior parte dei Paesi occidentali, anche in Russia cresce il numero di cittadini che alle mete tradizionali preferisce un’esperienza a contatto diretto con la natura. L’offerta non manca, ma gli enti locali hanno bisogno di fondi per attirare un numero maggiore di turisti dall’estero. SERVIZIO A PAGINA 7

GETTY IMAGES/FOTOBANK

SUL NOSTRO SITO RUSSIAOGGI.IT

KRISTINA ZUJKINA

I due Paesi confinanti da tempo vivono una situazione di forte conflittualità sulla questione dei prezzi, che si spera possa essere superata proprio in virtù dell’interesse comune di guadagnare quote di mercato nel Vecchio Continente. I prossimi mesi saranno decisivi.

I segreti del film che ha stregato pubblico e giuria al Festival del Cina, i commenti dei critici russi, le testimonianze raccolte tra il pubblico in Laguna. E poi, ancora, viaggio alla scoperta del cinesta Aleksandr Sokurov, tra i racconti di chi lo conosce da lungo tempo e ha avuto modo di apprezzare tutte le sfumature del suo carattere,

da molti superficialmente dipinto come schivo e poco incline ai cerimoniali. Infine un ritratto delle sue passioni e informazioni inedite sul suo impegno in difesa dell’area cinematografica e dei cineasti più giovani che operano all’interno della Federazione. SERVIZIO A PAGINA 10

L’impero romano in mostra

Una fase della costruzione di Nord Stream

Le tensioni sociali in Nordafrica e l’instabilità cronica del Medio Oriente accrescono l’interesse dei Paesi europei per il gas russo. Così i lavori che riguardano le grandi reti infrastrutturali che servono il Nord e il Sud Europa si preparano a subire un’accelerazione. Anche se resta da definire la diatriba mai sopita con l’Ucraina.

LORI/LEGION MEDIA

L’ecoturismo conquista tutti

Un viaggio nel cuore del Faust di Sokurov Leone d’Oro a Venezia

SERVIZIO A PAGINE 4-5

Nel museo-tenuta di Kolomenskoe è stata inaugurata una mostra unica nel suo genere dal titolo “Il grande impero romano”, con opere realizzate interamente in sabbia. I capolavori dell’architettura italiana, insieme alle leggende del cinema e agli eroi della mitologia: ecco tutto quello che gli scultori provenienti da 12 diversi Paesi di tutto il mondo hanno dovuto mettere insieme, anzi letteralmente, raggranellare.

UFFICIO STAMPA

Nord e South Stream Proseguono i lavori per i nuovi gasdotti

Molte scene del film sono state pericolose da girare

Sul sito ecco la pastila, golosità russa alla mela che entra al museo

www.russiaoggi.it

mero

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31 ottobre


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RUSSIA OGGI WWW.RUSSIAOGGI.IT

Politica

SUPPLEMENTO A PAGAMENTO REALIZZATO DA ‘ROSSIYSKAYA GAZETA’ (RUSSIA) PER LA DISTRIBUZIONE CON NYT INTERNATIONAL WEEKLY

Rappresentatività La soppressione delle “quote rosa” ha visto quasi sparire la presenza femminile al potere

Il tema delle pari opportunità all’interno dei partiti e delle Istituzioni si sta facendo strada nel dibattito pubblico. Ma l’inversione del trend appare ancora lontana. VERONIKA DORMAN

statura politica e una visione; sa amministrare bene le cose e ha grande esperienza». Secondo l’esperta, oggi esistono due tipi di donne impegnate in politica: quelle che hanno posizioni di responsabilità che derivano dalla benevolenza di chi sta

più in alto di loro e quelle che si sono fatte strada da sole. Matvienko appartiene al gruppo delle seconde e lei stessa detesta le questioni di genere, tanto da non aver mai amato rispondere alle domande sulle donne e la politica.

AFP/EAST NEWS

Scommettere sulle donne Quando le elezioni sono diventate libere e sono state soppresse le quote di epoca sovietica riservate alle donne, esse sono quasi scomparse dalla scena politica. In un certo senso la mentalità patriarcale, emancipatasi dal decisionismo comu-

RUSSIA OGGI

Le protagoniste del dibattito pubblico

GAIA RUSSO

Nell’arena politica, le figure femminili di spicco si contano sulle dita di un’unica mano. Anzi, al momento l’unica politica di levatura nazionale è Valentina Matvienko, ex governatrice di San Pietroburgo che dovrebbe essere presto nominata alla presidenza della Camera alta. Olga Krychtanovskaya, specializzata in studi sull’élite presso l’Istituto di Sociologia dell’Accademia delle Scienze, assicura: «Matvienko è l’unica donna che abbia un’autentica

nista, ha rialzato la testa. Oggi il sistema politico e sociale nel suo complesso fa affidamento su un concetto tradizionale di rapporto uomo-donna, esacerbato dalla crescente ossessione, a livello statale, per una situazione demografica disastrosa, e dall’urgente necessità di far nascere un numero maggiore di bambini per porvi rimedio. Diventa però sempre più complesso coniugare vita professionale e maternità, tanto più che gli asili nido e le scuole materne diminuiscono. Le nuove leggi per la famiglia indirizzano spesso la donna più verso l’ambiente domestico che verso il mondo del lavoro. E a tutto ciò va aggiunto infine un maschilismo imperante: «Una donna, susciterà sempre diffidenza, a prescindere dalle sue qualità e che ne dia motivo o meno», spiega Irina Khakamada. Figura emblematica della donna impegnata in politica nella nuova Russia post-sovietica e candidata alle presidenziali del 2004, la Khakamada si è ritirata a vita privata. In un sistema che è più clientelare che democratico, carisma e talenti reali in un uomo sono addirittura meno importanti della sua lealtà e dedizione al potere e dell’appoggio che il potere gli garantisce a sua volta. Le donne fanno ancora più fatica ad affermarsi. «Gli uomini politici in Russia sono spesso scialbi, irrilevanti, perché il sistema lavora per loro. Possono anche non avere alcun interesse, e malgrado ciò diventare leader», prosegue Khakamada. «Una donna, invece, deve in ogni caso nuotare sempre controcorrente, e deve sempre e comunque farsi notare». In realtà, le donne deputato (il 14% del totale) sono tutt’altro che superwomen. Spesso si occupano prevalentemente di

Il confronto con gli altri Stati

leggi riguardanti la famiglia, l’infanzia, l’istruzione, lo sport e la salute. «Non sono figure politiche in senso vero e proprio, con un’ideologia e una visione allargata, ma soltanto funzionarie professioniste», sintetizza Krychtanovskaya, che è anche presidente della neonata Ong “Otlichnitsy” (Le prime della classe), il cui obiettivo è far eleggere Presidente una donna nel 2018. E perché, per prepararsi a quello sprint, non sostenere allora la candidatura di Matvienko già nel 2012? La battaglia si prospetta difficile. Uno studio recente di Vtsiom rivela che un quarto dei russi ritiene che ci siano già sufficienti donne in politica e che, a parità di qualità, una candidata perderebbe le elezioni per la presidenza a vantaggio di un uomo soltanto per il suo sesso.

Il caso Alle elezioni ha trionfato al primo turno il vicepresidente Ankvab

Abkhazia, dove il Presidente prende il caffè con i cittadini Un passato glorioso, ma un presente pieno di difficoltà. La repubblica reduce dalle elezioni politiche fa storia a sé nel panorama mondiale. E ora punta al rilancio. PAVEL NIKULIN RUSSIA OGGI

I difficili rapporti con la Georgia Sergei Markedonov ANALISTA

La concomitanza tra la data delle elezioni e il prossimo anniversario dell’indipendenza ha investito la campagna di un particola-

re significato. In effetti le elezioni straordinarie (anche per un Paese membro dell’Onu) sono sempre un evento di eccezionale importanza. Nel caso dell’Abkhazia, qualsiasi campagna è una tacita competizione con la Georgia. Infatti, se le elezioni fossero state

seguite da conflitti o addirittura da una resistenza civile, questo avrebbe dato un motivo alla legittima Tbilisi e ai suoi difensori negli Stati Uniti e in Europa di parlare di un totale o parziale fallimento del progetto abkhazo. Ma non è successo.

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ITAR-TASS

L’Abkhazia è un angolo di clima subtropicale sulle sponde caucasiche del Mar Nero. In epoca sovietica era un luogo di villeggiatura assai gettonato, oggi si trova in stato di abbandono. Il Paese ha subito gravi danni durante il conflitto armato con la Georgia degli anni 1992-93. La maggior parte dei suoi abitanti ha il passaporto russo e può quindi partecipare alle presidenziali. Ma la popolazione è molto più interessata alle elezioni del leader locale. Visto da un turista di passaggio, il quadro delle elezioni appare piuttosto bizzarro: la gente si mette in fila sin dal mattino presto davanti ai seggi elettorali, gli elettori arrivano molto prima dell’apertura. Tra la folla, che la polizia cerca di contenere, vi sono molti anziani e invalidi di guerra. «Non continuate a fumare qui dentro, quante volte devo ripe-

IL COMMENTO

Il futuro Presidente di Abkhazia Ankvab sta votando in una circoscrizione elettorale a Sukhumi

terlo?», grida una giovane donna ai funzionari del seggio che con le loro sigarette riempiono di fumo la sala in cui si vota. «Io già una settimana fa ho telefonato ad Ankvab e gli ho detto che avrei votato per lui», racconta Evgeni, nato a Sukhumi, la capitale dell’Abkhazia, e tornato in patria dopo la pensione. Questo rapporto così aperto con i rappresentanti del potere non è una novità. Il presidente uscente Sergei Bagapsh, amava incontrare la popolazione: chiunque lo desiderasse, poteva sedersi al tavolo con Bagapsh e conversare con lui. Benché la Russia aiuti l’Abkhazia in occasione delle elezioni, curando l’organizzazione della sala stampa e l’arrivo dei rappresentanti di diverse Ong straniere, la legge elettorale locale è diversa da quella russa. Le urne sono trasparenti, sul pas-

saporto di chi ha votato viene apposto un timbro. Dalla scheda è fisicamente impossibile escludere la voce “contro tutti” (che esisteva in Russia ed è stata abolita nel 2006, ndr), perché nel Paese si vota non“per”il candidato, ma “contro”. Ciascun elettore riceve una scheda dalla quale deve depennare i cognomi dei vari candidati. La vittoria è andata al vicepresidente Aleksandr Ankvab con il 55% dei voti, in una campagna che non ha messo in luce grandi differenze nei programmi dei vari candidati. A molti cittadini abkhazi Ankvab ricorda Putin. Intanto i russi hanno ottenuto risposta a un quesito fondamentale: il Presidente appena eletto ritiene che il suo Paese avrà bisogno di finanziamenti dal Cremlino per altri cinque-dieci anni. Vale a dire per uno o due mandati presidenziali.


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Tendenze Il mercato penalizza i profili senior e una volta persa l’occupazione diventa sempre più difficile trovare alternative

Lavoro, tempi duri per gli over 40 L’età lavorativa in Russia arriva a 60 anni, ma per i quarantenni la situazione diventa sempre più difficile. Comprese le posizioni dirigenziali, un tempo appannaggio dei più esperti.

Un limite spesso insuperabile

ALEKSEI BOYARSKI KOMMERSANT

SERGEY SAVOSTIANOV

«Cercasi direttore generale, età inferiore ai 40 anni... direttore ufficio vendite, meno di 35 anni... office manager, meno di 30 anni». Nella banca dati dell’agenzia interinale online Superjob.ru le preferenze riguardo ai limiti di età dei candidati sono presenti nel 54% delle offerte di lavoro. Secondo quanto osservato da Evgenija Shatilova, direttrice del progetto Rabota.ru, l’età degli eventuali candidati viene indicata nel 75% delle proposte. E anche nella maggior parte dei casi in cui l’età non viene indicata, questo criterio viene comunque seguito. Ludmilla F. racconta: «Ho tre lauree; dal 2002 ho lavorato come direttore del personale, continuando ad aggiornarmi con la frequenza di corsi su svariate materie. Ora sto cercando lavoro e ho inviato il mio curriculum a 34 aziende, senza indicare l’età. Sono stata contattata da 19 società, ma quando hanno saputo che ho 55 anni, 14 di queste mi hanno risposto senza mezzi termini che l’offerta riguardava candidati appartenenti a una fascia di età limitata». Le offerte di lavoro per persone tra i 40 e i 50 anni sono poche. E quasi sempre si tratta di posti non adeguati alle competenze

Le fasce di popolazione più colpite

I centri per l’impiego in Russia sono sempre pieni di cittadini di tutte le età

LA FRASE

Olga Savosko DIRETTORE DEL PERSONALE DEL GRUPPO FINANZIARIO BKS

"

Dopo i 50 anni è possibile trovare un buon lavoro solo avendo alle spalle una carriera di successo, quando si ha una reputazione sul mercato, quando si possono dimostrare risultati effettivi o se si sono occupate posizioni di prestigio in aziende conosciute. Oppure nel caso si sia esperti in un settore molto specialistico o si abbiano molti contatti d’affari che possono tornare utili per l’azienda”

e alla professionalità acquisite sul campo. «Nella maggior parte dei casi i datori di lavoro preferiscono assumere giovani specialisti», spiega il direttore amministrativo della compagnia di recruiting Antal Russia, Michael Germershausen. «Le generazioni più anziane non hanno conoscenze economiche adeguate agli standard oggi necessari e hanno scarsa familiarità con le lingue straniere». Il direttore progetti della compagnia di recruiting Consort Group, Olga Rybakova, ritiene che la principale causa dei problemi di inserimento di specialisti che hanno già superato la soglia dei 45 anni non risieda nelle loro mancanze professionali, ma nell’immaturità per-

sonale dei giovani datori di lavoro, che hanno semplicemente paura di assumere dipendenti più anziani di loro: «Non sanno come rapportarsi a loro, facendo confusione tra l’attività professionale e i propri conflitti irrisolti coi genitori... Per questo è molto più semplice avere a che fare con persone più giovani». Questo problema è emerso per la prima volta negli anni ‘90: l’età media dei nuovi uomini di affari si aggirava intorno ai 30 anni. Allora tutti credevano che con l’aumentare dell’età dei titolari delle aziende, sarebbe cresciuta anche quella dei dipendenti. Ma, nei fatti, questo non è accaduto. In ogni caso esistono offerte di lavoro per le quali la maturità

anagrafica non solo non rappresenta un impedimento, ma diventa addirittura un pregio. «Le generazioni più anziane spesso hanno molta esperienza in determinati ruoli, come l’asset manager», afferma il vice-direttore generale per lo Sviluppo degli affari della compagnia di investimenti finanziari Solid, Aleksei Zajkin. Con

l’età e l’esperienza aumenta anche l’affidabilità di dottori, insegnanti, ingegneri, sovrintendenti, operai specializzati. Il mercato del lavoro, tuttavia, sembra penalizzare questi profili, soprattutto per le posizioni che costituiscono un trampolino di lancio per una crescita professionale. Un problema non da poco per l’economia russa.

Legge La vendita di sigarette ha un giro d’affari di 400 miliardi all’anno

DA DENEZHNIJ PEREULOK 5*

Salute, un piano contro il tabagismo

Se la cultura italiana diventa protagonista

Le autorità preparano un piano antifumo, i cittadini si dicono favorevoli, ma per gli esperti a uscirne sconfitti saranno solo i piccoli imprenditori. E intanto cresce il contrabbando. ANTON MAHROV RUSSIA OGGI

Nelle prossime settimane il Parlamento inizierà a esaminare il progetto di legge sulla lotta contro il tabagismo. La legislazione russa a questo proposito si è sempre distinta per la sua liberalità. Si può fumare praticamente ovunque e in qualsiasi momento, e le limitazioni alla vendita del tabacco introdotte nel tempo vengono spesso ignorate. Ora invece il ministero della Sanità ha in programma una riforma radicale. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, oggi in Russia fuma il 40% della popolazione. Per fare un confronto: in Inghilterra questo valore è del 34%, in Brasile supera di poco il 17%. Per quantità totale di sigarette consumate, la Federazione si trova al quarto posto della classifica mondiale (con circa 400 miliardi di bionde l’anno), superata solo da Cina, India e Indonesia, dove però la popolazione è molto più numerosa.

Inoltre il tabacco in Russia è molto più a buon mercato che in Europa: un pacchetto di sigarette costa circa un euro, contro i 4 necessari nelVecchio Continente. Secondo i piani del ministero della Sanità, già nel 2013 le sigarette spariranno dai chioschi lungo le strade per

essere vendute solo nei negozi. A partire dall’anno successivo, sarà proibito fumare nelle stazioni, negli aeroporti e alle fermate dei mezzi pubblici. Le zone fumatori spariranno del tutto da bar e ristoranti, e se vorrete fumare sulle scale o sul portone d’ingresso del vostro condominio, dovete procu-

rarvi un permesso scritto firmato da tutti gli inquilini del palazzo. Inoltre tali limitazioni entreranno in vigore non solo per le sigarette, ma per tutti i prodotti che contengono nicotina, inclusi tabacco da presa e da masticare (vedi il grafico). Le compagnie produttrici hanno reagito alla proposta di legge con tranquillità: del resto, i loro affari non sono crollati nei Paesi che hanno adottato normative restrittive sul fumo. Mentre hanno protestato in maniera vibrante le associazioni che rappresentano i gestori dei chioschi, per i quali la vendita di tabacco rappresenta il 50% circa delle entrate. Il direttore dell’Istituto di Politica sociale Hse, Sergei Smirnov, teme che la stretta possa prestare il fianco alla nascita di un mercato parallelo in nero. «Non si tratta solo del contrabbando di sigarette dalla Cina, ma della possibile nascita di micro-fabbriche che metterebbero sul mercato una produzione che non rispetta neanche gli standard sanitari minimi», spiega Smirnov. «È giа successo con gli alcolici, e sicuramente avverrа anche col tabacco, la cui catena produttiva è ancora più semplice», conclude l’esperto.

RIA-NOVOSTI

Dopo Raffaello e Bernini, nell’ambito dell’Anno della cultura e della lingua italiana in Russia, l’Ambasciata d’Italia ospita la coppia di preziosissimi ritratti di Laura da Pola e di Febo da Brescia di Lorenzo Lotto, maestro del Rinascimento dell’Italia settentrionale. E forse proprio agli splendidi dettagli degli abiti di marito e moglie, alle loro pellicce, ventagli, pizzi e merletti rinascimentali deve l’ispirazione la serata “Artigianato come Arte. Sfizi degli uomini italiani”, dedicata ai prodotti artigianali italiani di lusso indirizzati a un pubblico maschile. La residenza di Denezhnij Pereulok sarà invasa dal fumo dei sigari toscani, dagli aromi delle grappe Nonino e di vini superbi quali il Lupicaia del Terriccio, e i selezionati ospiti russi potranno

ascoltare la storia delle biciclette Colnago, delle cravatte Marinella e delle motociclette MvAgusta e ammireranno la nuova Ferrari quattro ruote motrici. Settembre è tempo di cultura, e il calendario dell’Anno ItaliaRussia è particolarmente ricco: mentre la Galleria nazionale Tretjakovskaja è incantata dalle quattro tavole del giovane Antonello da Messina, i padiglioni del Vdnkh risuonano delle rime del poema“Patria”,opera di Patrizia Cavalli per il 150esimo dell’Unità d’Italia, e dei racconti di Sandro Veronesi e Fabio Volo, appena tradotti in russo, tutti membri della delegazione italiana ospite d’onore della 24esima Fiera Internazionale del Libro di Mosca. *Denezhnij Pereulok 5 é la sede dell’Ambasciata d’Italia a Mosca


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MATERIE PRIME IL PRIMO GASDOTTO BALTICO ATTENDE SOLO IL VIA LIBERA, MENTRE LA REALIZZAZIONE DELLA LINEA MERIDIONALE È ANCORA IN STAND-BY

ECCO LE NUOVE STRADE DEL GAS PER L’EUROPA North Stream e South Stream, l’era d’oro del gas e le normative europee. In autunno saranno annunciati i risultati dei colloqui tra la Commissione Europea e la Federazione. NIKITA DULNEV RUSSIA OGGI

Le tensioni in Medio Oriente e Nord Africa fanno crescere l’interesse dell’Europa per il gas russo. Di positivo c’è che il primo gasdotto Nord Stream è pronto a rifornire l’Europa settentrionale. Il tratto finale del primo gasdotto, che collega le sezioni offshore a quelle onshore, è stato ultimato e attende solo di essere collegato alla rete distributiva del Vecchio Continente. «Abbiamo completato con successo tutti i collaudi», ha spiegato Georg Nowack, project manager di Nord Stream AG per la Germania. Il progetto Nord Stream è in corso di realizzazione dalla fine degli anni Novanta. All’epoca, l’Unione Europea si era riproposta di ridurre al minimo i rischi legati al transito delle forniture di greggio e di gas destinate ai Paesi dell’Ue, dopo le controversie tra Russia e alcune ex repubbliche sovietiche come Bielorussa e Ucraina. Tenuto conto che i rapporti tra Paesi confinanti sono spesso imprevedibili, si scelse di creare un passaggio privilegiato sotto il Mar Baltico. La Nord Stream Company, fondata nel 2005, è un’iniziativa congiunta di Russia, Germania, Paesi Bassi e Francia, con Gazprom che partecipa al consorzio con la maggioranza assoluta delle azioni. Direttore esecutivo della società è l’ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder. Il progetto prevede di avviare i rifornimenti nei prossimi mesi, in attesa che venga avviata la costruzione del secondo gasdotto. Quando anche questo progetto sarà completo, Nord Stre-

am porterà in Europa circa 55 miliardi di metri cubi di gas, pari a circa un terzo di quanto i Paesi dell’Unione acquistano dalla Russia. Come ha sottolineato l’Agenzia internazionale per l’Energia, il mondo è entrato ormai nell’era d’oro del gas. Per far fronte a una domanda in costante aumento da parte dell’Occidente, la Russia sta pensando di realizzare il South Stream attraverso il Mar Nero, per far arrivare il gas ai Paesi dell’Europa meridionale entro il 2014. Quando sarà ultimato, questo gasdotto permetterà di far arrivare a destinazione 65 miliardi di metri cubi di gas. Uno dei vantaggi principali di entrambi i gasdotti è che non vi saranno

la deroga nei confronti delle misure previste dal“Terzo Pacchetto Energia”, potrebbe non essere proprio costruito. «Il South Stream sarà ultimato soltanto se potrà ottenere uno status prioritario», taglia corto l’analista Vitaly Kryukov, specializzato nel settore. In ogni caso, Mikhail Krutikhin, partner di RusEnergy, ritiene improbabile che l’Europa faccia una deroga unicamente a beneficio del trasporto di gas russo: «Tutto ciò è illogico, appare senza né capo né coda. In base alle normative europee vigenti, gli oleodotti e i gasdotti che attraversano vari stati della Comunità Europea devono rispettare le normative contemplate dal Terzo Pacchetto Energia». Tuttavia, quando a maggio il Progetto South Stream è stato presentato a Bruxelles, il commissario per l’energia Günther Oettinger ha promesso alla Commissione Europea di appoggiarlo senza ulteriori restrizioni. Il ministro russo per l’Energia, Sergei Shmatko, prevede che in autunno saranno annunciati i risultati preliminari dei colloqui con la Commissione Europea sullo status di progetto speciale. Stando alle ultime voci di mercato, una possibilità sarebbe di riconoscere il gasdotto come facente parte integrante del sistema di distribuzione del gas russo.

Da poco sono entrate in vigore le nuove normative dell’Ue che regolamentano le forniture costi di transito e questo dovrebbe concorrere a far abbassare il prezzo finale. Per altro, da poco sono entrate in vigore le nuove normative comunitarie denominate “Terzo Pacchetto Energia”,che regolamenteranno i costi e la fornitura di gas all’Europa. Lo scopo primario è di incoraggiare la competitività e offrire maggiore scelta ai consumatori. Al progetto North Stream è stata garantita una deroga da tali normative, mentre altri oleodotti o gasdotti che collegano North Stream con altre regioni d’Europa non l’hanno ricevuta. Come Nel, che collega il gasdotto russo alla rete distributiva tedesca del gas per i trasporti non è stato esentato dal rispetto di queste nuove normative. A oggi, si trova nella stessa situazione South Stream. Alcuni analisti ritengono che se il progetto non dovesse ottenere

Infrastrutture Nord e South Stream aprono nuove prospettive per le forniture europee

Il continuo braccio di ferro con l’Ucraina La centralità acquisita dal gas nei rifornimenti energetici europei porta con sé un inasprimento dei rapporti tra la Federazione e la nazione vicina.

LA CIFRA

EVGENY UTKIN RUSSIA OGGI

20%

di introiti in trasporti che Nord Stream sottrarrà all’Ucraina nel 2012

ITAR-TASS

In piena estate, pochi pensavano all’inverno. Ma le dichiarazioni ucraine di fine agosto hanno ricordato agli europei le recenti guerre di gas tra Russia e Ucraina, con le interruzioni delle forniture. Prima il premier ucraino Nikolai Azarov ha accusato la Russia: «Ci avete spinto in un angolo», e ha dichiarato che il Governo di Kiev è pronto ad avviare un arbitrato per cambiare i contratti di fornitura del gas per ottenere prezzi più contenuti. Quindi è seguita la minaccia di sciogliere Naf-

togaz, la compagnia responsabile dei contratti. Il Presidente russo ha risposto fermamente che i prezzi applicati all’Ucraina sono gli stessi di altri Paesi, ma se l’Ucraina «vuole un prezzo speciale, dovrebbe fare una proposta interessante», come l’entrata nell’Unione doganale

I prossimi mesi saranno decisivi per capire quali saranno le conseguenze politiche delle nuove iniziative con la Russia, Kazakistan e Bielorussia o vendere ai russi i gasdotti ucraini. Infatti Kiev gode di uno sconto sul prezzo del gas del 30% (ma non più di 100 dollari per 1.000 metri cubi), strappato a Gazprom nell’aprile 2010

in cambio della possibilità di dislocare la flotta russa a Sebastopoli per altri 25 anni. Ma non si accontenta: l’Ucraina chiede di abbassare il prezzo o di collegarlo a quello del carbone. A causa della crescita dei prezzi del gas russo, l’Ucraina ha cambiato la sua strategia energetica. L’obiettivo è ridurre drasticamente in soli cinque anni la dipendenza dal gas russo, che dagli attuali 36-40 miliardi di metri cubi all’anno dovrà scendere ad appena 12 miliardi. Come centrare miracolo? Puntando sull’efficienza energetica, le fonti rinnovabili e soprattutto sul carbone, che da solo sostituirà 8 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Ma anche sulla produzione offshore nel Mar Nero e lo sviluppo di shale gas. Il presidente della Rada (il Parlamento ucraino) Vladimir Li-

tvin si augura che si troverà una soluzione con la Russia, altrimenti l’Italia sarà la prima a pagare. Il gasdotto Greenstream, che porta 8 miliardi di metri cubi dalla Libia, sconta le conseguenze della guerra in atto nel Paese nordafricano. Così i rifornimenti provenienti da Est diventano sempre più decisivi. I russi sono consapevoli dell’importanza assunta e si muovono di conseguenza: hanno aperto Nord Stream e definito la partnership in South Stream (insieme a Gazprom ed Eni, sono entrati francesi Edf e tedeschi Basf-Wintershall). I prossimi mesi saranno decisivi per capire quale sarà l’impatto di queste nuove iniziative sullo scacchiere europeo, se cioè aiuteranno o meno a lenire le tensioni con il Paese vicino.


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Incontro L’alta qualità alla base del successo dei prodotti italiani

Task Force, tocca a Catania

Se la casa made in Italy conquista la Federazione

Contunua su www.russiaoggi.it

Generali rinvia gli investimenti La crisi finanziaria congela le strategie di sviluppo di Generali in Russia. L’intesa preliminare con Vtb, attesa per la fine dell’estate, oggi appare più lontana. Infatti, ai primi colloqui di agosto, non ne sono seguiti altri. La compagnia assicurativa triestina si muove sullo scacchiere della Federazione nell’ambito degli accordi sull’Europa dell’Est con l’alleato ceco Petr Kellner e un’eventuale alleanza verrebbe stretta tramite la joint venture Generali Ppf Holding (della quale Generali detiene il 51%).

Dall’Ue una voce sola per l’energia SUL SITO

interno e una posizione forte e decisa verso l’esterno», al fine di «salvaguardare le esigenze di sicurezza degli approvvigionamenti a fronte dei costanti cambiamenti in seno ai mercati mondiali dell’energia». L’obiettivo è negoziare con Gazprom potendo contare su una sole voce, e di conseguenza con un potere contrattuale più elevato rispetto a quello che i singoli Stati sarebbero in grado di esprimere.

ITAR-TASS

Crescono i bio-agricoltori

REUTERS/VOSTOCK-PHOTO

Il commissario per l’Energia Günther Oettinger

Durante l’estate, il direttore del Servizio Sanitario russo, Onischenko, ha esortato gli agricoltori russi a vendere direttamente cetrioli, latte e uova, senza passare per le catene di distribuzione. L’interesse per i prodotti bio favorisce il ritorno all’agricoltura tradizionale. Segui articoli di economia su www.russiaoggi.it

Al Macef, Salone internazionale della Casa di Milano, è arrivata una folta delegazione di compratori interessati alle ultime novità del mercato. RussiaOggi ha raccolto le loro impressioni.

gato Vyacheslav. «I miei clienti in Russia sono disposti a pagare molto di più per un prodotto fatto in Italia». È stata la sua prima volta in fiera. «La manifestazione mi è piaciuta molto perché ben organizzata, anche dal punto di vista linguistico, con numerosi operatori che parlano il russo e che mi hanno permesso di non sentirmi escluso o in difficoltà». Sulla stessa linea Elena Zhilina, buyer dell’azienda Starik Hottabych di Mosca, non nuova a questo tipo di fiere. «Ci occupiamo di arredo per la casa e ora abbiamo deciso di espanderci anche nel settore del tessile», ha spiegato. «La fiera mi serve per trovare nuove idee,

SIBILLA DI PALMA RUSSIA OGGI

Casa italiana mon amour. I consumatori russi mostrano un apprezzamento e un’attenzione speciale per la qualità e lo stile dei prodotti italiani. A sottolinearlo sono i risultati del Macef, il Salone internazionale della casa, svoltosi a Milano dall’8 all’11 settembre. Alla fiera hanno preso parte circa 60 buyer provenienti dalla Federazione e dai Paesi Csi. La Camera di Commercio italo-russa, presente all’evento con il Russian Corner, si è occupata del reperimento e dell’assistenza dei compratori. Tra questi, molti quelli provenienti da Mosca, ma non sono mancate eccezioni, come Vyacheslav Sobko, responsabile del settore stoviglie di Torgoviy Riad Radov, azienda di oggettistica che conta dodici punti vendita a Kaliningrad. «Lavoro da quattro anni con aziende del vostro Paese perché la richiesta di made in Italy è molto alta grazie alla combinazione di design, creatività e qualità che caratterizza i vostri prodotti», ha spie-

nuovi spunti e soprattutto nuovi produttori, vista l’eccellenza del made in Italy. In Russia, la gente impazzisce per i vostri brand». Si è invece soffermata sui rapporti tra i due Paesi Tatiana Gorshenina, dell’azienda Art Decor di Mosca. «Lavoriamo con l’Italia dal 2004: abbiamo iniziato con i mobili, per poi espanderci anche all’oggettistica per la casa in generale. Cerco di visitare tutte le fiere di settore in Italia per tenermi aggiornata sulle novità: i nostri clienti cercano oggetti particolari di alta qualità e in questo voi siete maestri. Credo che il trend continuerà perché la mentalità e la cultura dei nostri popoli sono molto vicine».

UFFICIO STAMPA

ALAMY/LEGION MEDIA

IN BREVE

Catania ospiterà dal 20 al 22 ottobre la 19esima sessione della “Task force italo-russa distretti e pmi”. Un incontro tecnico-istituzionale, al quale prenderanno parte anche numerose associazioni di imprese, consorzi e organizzatori fieristici. Oltre alle discussione generali, sono previsti quattro focus tematici: le nuove tecnologie nel settore delle costruzioni e nell’arredo per interni; le energie da fonti tradizionali e quelle alternative; l’hi-tech nell’agroalimentare; la logistica e la cantieristica. «La task-force nasce per potenziare le relazioni economico-commerciali, facendo incontrare realtà “periferiche” istituzionali e private dei due Paesi», spiega Antonella Maria, vice dirigente del ministero per lo sviluppo economico e referente dell’evento per la parte italiana. «Gli approfondimenti scelti riguardano gli ambiti in cui si possono sviluppare interessanti collaborazioni scientifiche e tecnologiche tra Italia e Russia».

Succede per la prima volta nella sua storia. L’Unione Europea si dota di una strategia globale per la gestione delle relazioni con i Paesi terzi, inclusa la Russia, in ambito energetico. Il commissario all’Energia, Günther Oettinger, ha presentato il 7 settembre una comunicazione sulla sicurezza dell’approvvigionamento energetico e sulla cooperazione internazionale, con l’obiettivo di istituire «un adeguato coordinamento

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Un padiglione del Salone Internazionale della Casa di Milano


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Regioni

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L’impianto che produceva le automobili fiat in Tatarstan

La fabbrica chimica Kazanorgsintez con sede a Kazan

INVESTIMENTI STRANIERI

completo sostegno delle autorità locali». Sorto su un’area che sino al 2004 era occupata da uno stabilimento in disuso, Idea si propone di creare posti di lavoro nei settori dell’alta tecnologia. Grazie soprattutto all’offerta di affitti contenuti e di una valida assistenza commerciale, il tecnoparco è riuscito in soli tre anni a convincere un numero di imprese sufficiente a coprire i propri costi operativi. Già nel 2007 infatti, i contributi versati nelle casse pubbliche dalle imprese promosse da Idea superavano il capitale“start-up” inizialmente erogato loro. «Da quattro anni non graviamo più sul budget regionale, e questo è importante. Continuiamo a ricevere dei fondi federali, ma in molti competono per quel denaro», afferma Yushko. La maggior parte delle imprese ospitate all’interno di Idea offre servizi di engineering, software design o web design. Dopo tre anni, possono scegliere se lasciare Idea o trasferirsi nel relativo “business park”, dove l’affitto non è più sovvenzionato. Questa seconda opzione offre loro l’opportunità di trovarsi in compagnia delle filiali locali di multinazionali come Ge, Honeywell e Siemens. «Le compagnie straniere arrivano qui innanzitutto

UNA REPUBBLICA CHE CONIUGA MULTICULTURALISMO E APERTURA VERSO IL BUSINESS INTERNAZIONALE

HI-TECH E INFORMATICA LA SFIDA DEL TATARSTAN Grazie al sostegno del governo e a un forte slancio imprenditoriale, nell’area si stanno realizzando tecnoparchi autosufficienti sul fronte dei consumi energetici.

Il valore di scambio

RUSSIA OGGI

«Qui il 23% delle multe legate alla circolazione stradale viene pagata elettronicamente», afferma con un sorriso Nikolai Nikiforov, 29enne ministro delle Tecnologie informatiche e delle comunicazioni. Nikiforov, che occupa un ufficio in cima allo sfavillante grattacielo di vetro nel centro di Kazan che è sede del tecnoparco, è entusiasta dell’iniziativa di eGov grazie alla quale ha reso accessibili per via telematica i servizi alla cittadinanza. I residenti della repubblica infatti possono espletare via Internet venticinque tipi di pratiche, dal pagamento delle tasse alla prenotazione della data di matrimonio, al rilascio del passaporto. Attualmente il settore delle tecnologie informatiche rappresenta il 3,5% dell’economia del Tatarstan: una quota che Nikiforov spera di portare entro il 2016 al 7-10% ovvero al livello degli altri Paesi del mondo industrializzato. Sergei Yushko, direttore generale del tecnoparco “Idea”, che sorge poco lontano, riflette: «Nei sette anni trascorsi dalla nascita abbiamo potuto contare sul

LE INIZIATIVE DELLA TASK FORCE

perché attratte dal nostro personale qualificato», spiega Yushko, il quale aggiunge: «In Russia non abbiamo bisogno di fabbriche. La produzione è destinata a concentrarsi nelle regioni dove la manodopera costa poco. Il nostro vantaggio competitivo è rappresentato dalle persone e dalle loro idee». Il parco industriale di Khimgrad sorge in un’altra zona di Kazan, ed è stato il primo in Russia a ricevere la certificazione internazionale rilasciata dalla Ernst & Young e Knight Frank. Khimgrad è incentrato sulla produzione di polimeri e materiali chimici. E a differenza dei tecnoparchi, cerca di sfruttare quelle materie prime che nella repubblica sono sottoutilizzate. Agli investitori che arrivano qui, Khimgrad offre strutture completamente attrezzate, consulenza in soluzioni aziendali e agevolazioni fiscali. «Solo con un ecosistema integrato sarà possibile operare in Russia una trasformazione strutturale che abbia la portata auspicata dalla leadership del Paese», dichiara Nikiforov. Intanto a breve sarà completato il nuovo terminal dell’aeroporto, in modo da rispondere alla domanda degli investitori internazionali.

I principali indicatori economici

ITAR-TASS

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Realizzazione di progetti nel campo dell’industria automobilistica: creazione della joint venture Quart Sigit con l’azienda italiana Sigit per la produzione dei pezzi di ricambio per automobili Fiat, assemblate nella città di Elabuga. Oltre all’ammodernamento della produzione di miscele di gomma

Alla convergenza tra Volga e Kama Il Tatarstan è situato nel cuore della Russia, alla confluenza dei due fiumi Volga e Kama. Kazan (capitale amministrativa) si trova 797 km a Est di Mosca. La superficie totale del Tatarstan ammonta a 67 836 km2. Il territorio è si estende per 290 km da Nord a Sud e per 460 km da Ovest a Est. Il numero degli abitanti è di 3,8 milioni, un terzo dei quali vive a Kazan e dintorni

BEN ARIS

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GETTY IMAGES/FOTOBANK

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Partecipazione delle aziende del Tatarstan alle fiere annuali Mec Spe (macchine utensili per la metalmeccanica e per la lavorazione del metallo) ed Emo Milano (macchinari per la lavorazione del metallo, fabbricazione di utensili, strumenti di misurazione, tecnologie per la costruzione di macchine utensili)

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Sviluppo, in collaborazione con una serie di aziende italiane, dello stabilimento produttivo SafPlast per la produzione di lamiere in policarbonato. Contributo alla crescita delle esportazioni relative ad attrezzature per la lavorazione delle materie plastiche

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In una repubblica caratterizzata da un’ampia disponibilità di materie prime strategiche per l’economia del 21esimo secolo. La risorsa principale è il petrolio, con circa 800 milioni di tonnellate. E per l’oro nero, la dimensione stimata delle riserve ammonta a oltre un miliardo di tonnellate. Nel territorio del Tatarstan sono attualmente operativi 127 campi petroliferi, che riuniscono oltre 3mila giacimenti di petrolio. Tra questi figura il secondo più grande di Russia e uno dei primi dieci al mondo: si tratta del Romashkinskoye, dal quale arriva anche gas, circa 40 m3 per ogni tonnellata di petrolio.

Nel campo dell’industria vinicola, produzione di imballaggi e tappatura («Tatspirtprom»). Elaborazione, attraverso un’attività congiunta tra i due Paesi, del design delle bottiglie e dei sistemi di tappatura; creazione di nuovi brand con materie per la vinificazione e succhi d’uva italiani

La repubblica può contare, inoltre, su riserve di calcare, dolomite, argilla, bitume di petrolio, lignite e carbone, olio di scisto, zeolite, rame e bauxite. Il Tatarstan è una delle regioni economicamente più sviluppate della Russia, seconda nella Federazione a livello di industria dopo Samara. La produzione industriale costituisce il 45% del prodotto interno lordo della repubblica: le branche industriali maggiormente sviluppate sono la chimica e le raffinerie, la costruzione di macchinari industriali e le industrie che lavorano il legno. Negli ultimi anni è cresciuta sensibilmente anche l’incidenza del commercio.

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La Fiat è stata a lungo la più nota tra le aziende italiane presenti in Tatarstan. La rottura della joint-venture con Sollers ha segnato, tuttavia, l’abbandono della Repubblica da parte del Lingotto. Ma il gruppo torinese ha ribadito che considera l’area strategica per il proprio business


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Trend Alla scoperta dei luoghi incontaminati. Con un occhio all’economia

Scenari dell’ecoturismo tra profitto e benessere I NUMERI

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per cento dell’economia regionale del Tatarstan si basa sulle tecnologie informatiche. Una quota che la repubblica spera di portare al sette-dieci per cento

INTERVISTA LINAR YAKUPOV

I fattori di attrazione dei capitali stranieri ad alta innovazione Abbiamo incontrato Linar Yakupov, responsabile della Tatarstan Investment Development Agency, nata per assistere le aziende che decidono di investire nell’area.

Cosa chiedete al governo federale per migliorare il clima del mondo del lavoro in Russia? Sia il Tatarstan, sia la Russia si trovano in una posizione strategica, a cavallo tra Europa e Asia. Per sfruttare fino in fondo questo vantaggio legato alla posizione, abbiamo assoluta necessità che si costruiscano infrastrutture per migliorare i collegamenti. Negli anni Novanta ho vissuto in Malesia, e nel giro di pochissimo tempo ho visto realizzare pressoché da zero una rete di strade e collegamenti di eccellente qualità e aprire allo sfruttamento e alla costruzione di centri industriali aree precedentemente isolate. La Cina ha fatto esattamente la stessa cosa, raggiungendo di conseguenza li-

RUSSIA OGGI

Masha Gerasimova è tornata nel suo appartamento di Mosca dopo un viaggio di due settimane sul lago Bajkal. La direzione della società di consulenza per cui lavora ha mandato tutti i dipendenti a fare questo percorso ecologico nella taiga per rafforzare lo spirito di squadra. Per i russi il concetto di“ecoturismo”e quello di“spedizione turistica”assai popolare in Urss negli anni ’80, significano la stessa cosa: uno zaino di cinquanta chili sulle spalle, la tenda montata su un formicaio e le canzoni con la chitarra intorno a un falò. L’ecoturismo è da tempo il principale “trend vacanziero”nei Paesi occidentale. La gente parte dalle città per immergersi nella natura, preferisce i panorami di

I turisti al lago Bajkal chiamato “mare” per la sua profondità

monti, boschi e laghi ai classici tour nelle città e nei luoghi “da cartolina”. I russi si stanno facendo convincere sempre più dalle idee naturalistiche dell’Occidente, e abbandonano la polvere dei musei e delle bancarelle di souvenir per quella delle strade tra i boschi. La natura in Russia offre un grande potenziale per lo sviluppo del turismo ecologico, anche se nel complesso la situazione dell’ambiente naturale in Rus-

Le mete principali 1. MONTI DELL’ALTAJ È il più alto sistema di catene montuose della Siberia. I prezzi di un tour nell’Altaj vanno dai 450 ai 1150 euro a persona, oltre al costo dei biglietti aerei 2. LAGO BAJKAL È più profondo al mondo, il più grande bacino naturale di acqua dolce. Il prezzo di un viaggio oscilla tra i 300 e i 2mila euro, escluso il volo

SERGEY ELAGIN

Quali servizi offrite agli investitori? Oltre a promuovere il Tatarstan come una meta di grande interesse per i capitali stranieri, e aiutare gli investitori che arrivano qui, esercitiamo anche pressioni sul governo affinché approvi leggi e normative favorevoli alle imprese. Disponiamo di tutti gli strumenti per farlo, in quanto rispondiamo del nostro operato direttamente al Presidente e al primo ministro. Al momento stiamo lavorando alla creazione di un fondo regionale per gli investimenti in Tatarstan che eliminerebbe buona parte dei rischi che di norma corrono gli investitori. Si tratta di qualcosa di molto importante perché, purtroppo, malgrado le nostre buone intenzioni e i nostri bei discorsi, la Russia non è la meta più invitante per chi vuole investire. Gli sgravi fiscali sono consistenti, ma una governance inadeguata e un livello elevato di rischio politico continuano ad allarmare chi ha capitali da investire.

DARYA GONZÁLEZ

ALAMY/PHOTAS

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anni è l’anzianità del tecnoparco Idea. Iniziativa economicamente ormai affrancatasi dalle autorità locali

Come in tutto l’Occidente, anche in Russia si cercano nuovi sentieri per far crescere l’attrattività turistica. Una sfida affascinante, ma che richiede grandi investimenti.

LA SCHEDA

sia è tutt’altro che buona. Eppure, lo sviluppo dell’ecoturismo nella Federazione è non solo possibile, ma anche necessario. Per molte zone del Paese questa è l’unica via per risolvere un problema che per molto tempo è sembrato insolubile: come conciliare gli interessi dell’uomo e della natura senza danni? I parchi nazionali della Russia non possono offrire ai turisti viziati dalle distese africane lo spettacolo suggestivo di una quan-

tità di grandi animali selvaggi. Un’altra questione essenziale è costituita dalle enormi distanze tra panorami incontaminati e località in cui soggiornare. Masha, la sua collega contabile e una decina di specialisti delle vendite sono stati nella riserva Tankhoe del distretto di Kabansk in Burjatia, che prossimamente diverrà parte del “Grande sentiero del Bajkal”. Si tratta di una rete di eco-percorsi intorno al lago Bajkal che include le aree della regione sottoposte a tutela speciale. Negli ultimi anni lo sfruttamento incontrollato delle risorse naturali ha causato un brusco peggioramento delle condizioni dell’ecosistema del lago. I volontari della riserva naturale del Bajkal hanno realizzato autonomamente circa 20 metri di sentiero speciale per i disabili in sedia a rotelle. Ora si spera in una mano dal governo per completare l’opera iniziata. Continua su www.russiaoggi.it

Una lunga tradizione 3. MAR BIANCO Situato a Nord, nella parte europea del Paese, comunica con il Mare Glaciale Artico. Il prezzo di un tour va dai 200 agli 800 euro a persona 4. KAMCHATKA Fa parte della fascia vulcanica nota come Cintura di fuoco del Pacifico. Il costo si aggira tra i 1.100 e i 4mila euro, compresa la visita ai vulcani dormienti

In Unione Sovietica era molto sviluppato il turismo sportivo “dilettantesco”, “da campo”, in parte conforme al turismo “d’avventura” occidentale. Nel 1989 si contavano circa 20 milioni di appassionati, in prevalenza tra giovani. Dopo il 1990 la richiesta di viaggi e vacanze all’interno del Paese si ridusse bruscamente a vantaggio delle destinazioni estere. Recentemente il governo sta ten-

tando di venire incontro all’offerta recettiva. Durante il viaggio nel 2010 del primo ministro Vladimir Putin in Kamchatka è stata sollevata la questione dello sviluppo dell’ecoturismo in Russia. Il 29 agosto 2011 si è tenuto un incontro del premier con il ministro delle Risorse naturali e dell’Ecologia, durante il quale sono stati stanziati 1,5 miliardi di rubli per la protezione delle zone naturali.

Dove realizzare il proprio eco-tour

LUOGO DI NASCITA: TATARSTAN FACOLTÀ: ECONOMIA

L’Agenzia per lo sviluppo degli investimenti in Tatarstan (The Tatarstan Investment Development Agency), guidata da Linar Yakupov, offre agli investitori un one-stop shop per tutte le esigenze e offre anche assistenza durante il processo di investimento

velli molto alti in fatto di crescita economica. Ora occorre fare lo stesso in Russia perché la competizione si fa sempre più globale. Quali sono le storie di miglior successo finora? Alabuga Sez ha attirato molti investitori russi e stranieri. E lo stesso accade con la joint venture tra Kamaz, che costruisce camion, Daimler e altre aziende. Oltre a Sollers che produce automobili russe e ha lanciato un impianto di assemblaggio per la Isuzu. Qui produce hardware e software Fujitsu-Siemens, che è in piena espansione. Inoltre, stiamo lavorando per migliorare ed espandere anche le fabbriche di aerei ed elicotteri, presenti in Tatarstan, ma che hanno bisogno di essere ammodernati per restare al passo con i tempi. A cura di Tim Gosling

Raccomandato da consiglia Sintonizzatevi ogni giorno su

La Voce della Russia http://italian.ruvr.ru

Forum Internazionale del Turismo 20-21 ottobre 2011 Ricco programma di eventi business su http://russiaoggi.it/calendario_affari


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CONTINUA SUL WEB

QUELLO CHE RESTA DELLA JIHAD Vladimir Snegirev ANALISTA

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ANDRU TKALENKO

uesto autunno il mondo sta ricordando il decimo anniversario dell’inizio della guerra mossa dagli Usa e dai loro alleati contro i talebani. Una data che offre una buona occasione per domandarsi quali lezioni i leader e i vertici militari dell’Occidente hanno tratto dall’occupazione sovietica dell’Afghanistan. Le due campagne presentano molti aspetti comuni, ma anche alcune differenze: prima tra tutte il fatto che nel 1979, quando Mosca inviò i propri uomini, lo fece per proteggere un regime amico dalla presenza di forze ostili, ed evitare che l’Afghanistan potesse sottrarsi alla sua sfera di influenza. Obiettivo dell’Occidente invece era distruggere le basi terroristiche. Mentre nel primo caso si trattava di un capitolo della lotta globale tra “fronte socialista” e praticamente il resto del mondo (che innestò l’epilogo della Guerra Fredda), il secondo è nato come risposta della Casa Bianca agli attacchi dell’undici settembre. Trentadue anni fa, quando vennero dislocati nel vicino Afghanistan, i generali dell’Unione Sovietica non si preoccuparono nemmeno di allestire basi logistiche per le proprie unità. Si riteneva che le bande di guerriglieri islamici muniti di armi obsolete sarebbe stati sconfitti in poco tempo e che i sovietici sarebbero presto tornati alle loro consuete postazioni. Di lì a breve, però, ci si rese conto che i mujaheddin non erano che la punta di un iceberg e si avvalevano dell’imponente sostegno di Stati Uniti, Arabia Saudita, Cina, Pakistan, Egitto e una moltitudine di altri Stati che

La sconfitta del fondamentalismo non cancella alcune questioni: caos, guerra civile e tante vittime avevano colto al volo l’occasione per dichiarare l’Unione Sovietica un “impero del male”, trascinarla in una protratta guerra di logoramento e vincere la Guerra Fredda. Invece, la coalizione che oggi si oppone ai talebani e Al Qaeda gode praticamente del sostegno del mondo intero – compreso quello della Federazione Russa. Quali elementi accomunano i due conflitti? Trentadue anni fa, non appena entrate a Kabul, le forze speciali sovietiche liquidarono per prima cosa Hafizul-

la Amin, capo della leadership afghana sospettato di collaborare con la Cia. Al posto di Amin fu insediato Babrak Karmal, accuratamente istruito dal Cremlino sul modo “corretto” in cui avrebbe dovuto governare il Paese. Anche l’invasione da parte di Usa e Nato è stata preceduta da un assassinio politico di alto profilo: quello di Ahmad Shah Massoud, all’epoca l’unico afghano capace di affermarsi come vero leader nazionale. A partire da quel momento la Casa Bianca ha insediato nel palazzo di comando Hamid Karzai, facendo di tutto per legittimarne la posizione agli occhi della popolazione. I sovietici, soprattutto nei primi anni della loro presenza in Afghanistan, fecero di tutto per imporre agli afghani le proprie idee circa la struttura dello Stato e la vita

pubblica. Oggi, con una tenacia suicida, gli americani commettono lo stesso errore quando tentano invano di imporre i loro “valori democratici”ai pashtun, ai tagiki, agli hazari e agli altri abitanti delle zone remote e montuose del Paese. L’arrivo delle unità della Nato e dell’Isaf ha dato nuovo vigore alla guerriglia afghana, così come era capitato all’indomani dell’invasione da parte del“contingente limitato” delle truppe sovietiche. Per quanto possa apparire strano, più le fila della coalizione al di là del fiume Panj si ingrossavano, più la situazione militare e politica peggiorava. L’Occidente non vincerà mai nel Paese con la sola forza militare. Oltre agli esiti della campagna, molti analisti sottolineano che la guerra contro i mujaheddin ha avuto effetti devastanti sull’economia sovietica, oltre a

LETTERE

Mi riusciva difficile capire come mai un turismo medio alto, quale quello russo comincia a rappresentare, potesse preferire mete verso Paesi arabi e asiatici quasi privi di interessi storico, culturale rispetto ai Paesi europei. Inoltre i servizi turi-

Dal 1981 al 1992, l’autore ha lavorato come corrispondente in Afghanistan per numerose testate giornalistiche dell’Unione Sovietica

11/09, UN MONDO INCRINATO Fedor Lukjanov ANALISTA POLITICO

Nel decimo anniversario della tragedia dell’11 settembre, quando due aerei passeggeri andarono a schiantarsi contro le Torri del World Trade Center, tutto il mondo ha ricordato le vittime di questa tragedia. Leggete sul sito www.russiaoggi. it le riflessioni di Fedor Lukjanov, caporedattore della rivista La Russia nella politica globale. L’autore cerca di capire cosa ha suscitato questo tragico avvenimento e come sono cambiati da quel momento il nostro modo di vivere la quotidianità e la leadership mondiale degli Stati Uniti. › www.russiaoggi.it/12616

IL RUOLO DELLA RUSSIA DOPO LE PRESIDENZIALI Stefano Grazioli RICERCATORE

Vladimir Putin o Dmitri Medvedev? O forse qualcun altro? Chi sarà il nuovo Presidente nel 2012? Sembra questa la domanda fondamentale che in Russia e nel resto del mondo ci si pone guardando verso il Cremlino. In realtà la risposta non è molto importante: la questione principale non è tanto chi sarà il prossimo inquilino del palazzo sulla Piazza Rossa, quanto cosa farà e se sarà capace di traghettare il Paese in questa lunga fase di modernizzazione interna e di riposizionamento sulla scacchiera geopolitica internazionale. › www.russiaoggi.it/12626

Più commenti su www.russiaoggi.it

IL SONDAGGIO

Le vie del turismo verso l’Italia

TITOLO: IMPRENDITORI E STUDENTI, TUTTI PAZZI PER L’ITALIA MESE D’USCITA: LUGLIO 2011 PAGINA: ECONOMIA AUTORE: ALEKSANDR VOSTROV

minare il morale della nazione e compromettere drasticamente il sostegno mondiale per il regime sovietico. Ma oggi la posta in gioco è la sicurezza di tutta la civiltà occidentale. Talvolta i miei colleghi stranieri mi chiedono perché molti afghani serbano un bel ricordo dei russi, mentre non dimostrano alcun sentimento di gratitudine nei confronti di coloro che oggi rischiano la propria vita per difenderli dai talebani e da al-Qaeda. Il fatto è che noi, oltre a lottare contro i fondamentalisti, investimmo miliardi di dollari nella costruzione di infrastrutture come strade, ponti, tunnel, fattorie e scuole. Inoltre, decine di migliaia di afghani hanno studiato in Russia e in altre repubbliche sovietiche. Questa rimane anche oggi l’unica strada da seguire per invertire la situazione. Occorre che alle operazioni militari“chirurgiche” si affianchino progetti capaci di cambiare il volto del Paese e la mentalità della sua gente. Nei primi anni Novanta in Russia si sentiva dire spesso che non avevamo il diritto di lasciare il Paese alla mercé degli estremisti. La sconfitta della jihad si è rivelata una vittoria di Pirro: caos, guerra civile e un numero persino maggiore di vittime, culminati con la presa del potere da parte dei talebani e la trasformazione dell’Afghanistan in un centro del terrorismo internazionale. Si potrebbe dire che 25 anni fa tale esito fu la conseguenza della Guerra Fredda, e che oggi il mondo è diverso. Il rischio però esiste ancora.

stici e la bellezza dei luoghi di villeggiatura, marini e montani europei non certo possono essere paragonati alla mediocre offerta dei Paesi arabi formata da isole “artificiali” per il turista al di fuori delle quali il più delle volte è meglio non avventurarsi...con l’unico vantaggio rappresentato dai prezzi concorrenziali determinati dai bassi costi della manodopera locale... Paolo Silvestri

Insegno italiano agli studenti russi a Mosca. Ho una grande interesse per la lingua e la cultura, ma la maggior parte degli studenti vorrebbe sopratutto costruire rapporti business con le aziende italiane in futuro anche nel settore del turismo.

Venti anni dopo il fallito golpe Molte persone che ho conosciuto, non solo russe, rimpiangono il regime comunista. Qualcosa di positivo quindi c’era, come il welfare, che nel mondo del libero mercato va spesso a farsi friggere.

La scuola dietro la lavagna IL 45% DEI RUSSI NON È SODDISFATTO DELL’ATTUALE SISTEMA EDUCATIVO, MENTRE PER IL 37% LA QUALITÀ DELL’ISTRUZIONE È PEGGIORATA NEL 2011

Stefano Volpi TITOLO: QUEL GIORNO CHE HA CAMBIATO LA STORIA MESE D’USCITA: LUGLIO 2011 PAGINA: L’ANNIVERSARIO AUTORE: ALEKSANDR EMELYANENKOV

Ci sono eventi che sembrano cambiare la storia del mondo. Poi ti accorgi che i popoli continuano a soffrire, si allarga la forbice fra i ricchi e i poveri e che il mondo globale si avvita in un precipizio senza fine...

Chiara Grego

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S Gini

Penso non sia mai esistito un regime comunista, era più una favola, che realtà... Nastia Shalneva

Vorrei essere stato a Mosca in quei giorni storici. Adesso, leggendo gli articoli sul tema, non riusciamo davvero a immedesimarci in quell’atmosfera. Luciano Ricchetti Segui i commenti e tutte le discussioni sul nostro sito www.russiaoggi.it

Scuola russa bocciata: un recente sondaggio del Centro di ricerca russo Levada mette in evidenza l’insoddisfazione provata dei russi nei confronti della pubblica istruzione.

FLORIO, EKATERINA SOBOLEVA: RAPPRESENTANTE (ITALIA); FEDOR KLIMKIN: CURATORE DEGLI EVENTI (RUSSIA). LA VERSIONE ELETTRONICA DEL PRESENTE INSERTO È DISPONIBILE SU RUSSIAOGGI.IT. PER USUFRUIRE DI UNO SPAZIO PUBBLICITARIO SULL’INSERTO, CONTATTARE LA RESPONSABILE DELLA PUBBLICITÀ, JULIA GOLIKOVA AL SEGUENTE INDIRIZZO E-MAIL: GOLIKOVA@RG.RU ©COPYRIGHT 2011, SPA ROSSIYSKAYA GAZETA. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. ALEXANDER GORBENKO: DIRETTORE DEL CDA; PAVEL NEGOITSA: DIRETTORE GENERALE; VLADISLAV FRONIN: CAPOREDATTORE CENTRALE. SONO VIETATE LA COPIA, LA DISTRIBUZIONE E LA RIPRODUZIONE DELLA PUBBLICAZIONE O DI UNA PARTE DELLA STESSA SENZA PREVIA AUTORIZZAZIONE SCRITTA DI ROSSIYSKAYA GAZETA, QUALORA QUESTE NON SIANO DA INTENDERSI AD USO PRIVATO. PER RICHIEDERE L’AUTORIZZAZIONE A RIPRODURRE O COPIARE UN ARTICOLO O UNA FOTO, UTILIZZARE IL SEGUENTE NUMERO DI TELEFONO +7 (495) 775 3114 O IL SEGUENTE INDIRIZZO E-MAIL KORTINA@RG.RU. “RUSSIA OGGI” DECLINA OGNI RESPONSABILITÀ IN MERITO A MANOSCRITTI E FOTO NON COMMISSIONATI

Stando ai risultati l’attuale sistema educativo russo soddisferebbe solo il 2% della popolazione. Peraltro, il numero degli scontenti è cresciuto incessantemente negli ultimi tre anni.

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Anniversario Settanta anni fa moriva la grande poetessa Marina Tsvetaeva

Come una cometa precipitata sulla terra

TELEMOSCA

IL SOGNO AGRARIO DI PETR STOLYPIN Francesco Randazzo RICERCATORE

A

«Non c’è posto per me nel presente e nel futuro», disse la Tsvetaeva. E infatti sono passati decenni dopo la sua morte prima che il mondo la riscoprisse. RUTH WYNEKEN RUSSIA OGGI

«Vorrei essere sepolta nel cimitero dei Khlysti a Tarussa, sotto un sambuco, in una di quelle tombe con le colombe argentate, lì, dove crescono le fragoline più grosse e più rosse». Marina Tsvetaeva lo scrisse durante l’esilio. Tarussa sul fiume Oka, 100 chilometri a Sud di Mosca, era il paese della sua infanzia, con quelle estati floride e selvagge che terminarono bruscamente in una disgrazia: a 14 anni restò orfana di madre, colpita dalla tubercolosi. Desiderio rimasto irrealizzato, considerato che, alla sua morte, la tomba fu tumulata nella tatarica Elaburga, lontanissimo dall’idillio della sua infanzia. Tsvetaeva era giunta in questo desolante luogo dopo lunghi anni di odissee e vi rimase fino al suicidio, a fine estate del 1941. Nata nel 1892 da un professore di storia dell’arte e da una pianista di origine tedesca, Marina trascorse l’infanzia a Mosca. Parlava fluentemente il francese e il tedesco e accompagnava la madre malata in Italia oltre a frequentare collegi in Svizzera e a Friburgo in Germania. Nel 1919 scrisse nel suo diario: «Dentro di me vivono tante anime ma la principale è tedesca. Dentro di me ci sono tanti fiumi ma il principale è il Reno..». Heine, Hölderlin, Goethe e Rilke erano i suoi poeti di riferimento. Ma neanche nell’esilio di Berlino, Praga e Parigi, dove fu spinta dai cataclismi in Russia nel 1922, la nostalgia della sua terra l’abbandonò mai. Dovunque e in qualunque condizione vivesse, la poetessa combattè contro la volgarità e i dettami dell’epoca, obbedendo soltanto alla sua coscienza. I suoi grandi temi furono l’amore innanzitutto, quindi l’arte, il conflitto passionale tra l’esistenza terrestre e l’essere metafisico. Fu una cometa precipitata sulla terra. Rilke lo sapeva e le dedicò queste parole: «Oh le perdite nello spazio, Marina, le stelle precipitanti!». La Tsvetaeva non condensava soltanto mondi interiori, ma anche l’essenza del suo tempo in neologismi e ritmo per creare immagini poetiche universali e forti. Dopo 17 anni di esilio, nel giugno del 1939, la poetessa tornò insieme al figlio sedicenne Gheorghi nell’Unione Sovietica, tormentata da tetri presagi. Due anni prima, sua figlia Ariadne, una comunista convinta, era tornata con il marito Sergei Efron che era finito nella trappola dei servizi sovietici. Nessuno della famiglia poteva immaginare la dimensione del terrore stalinista. La realtà li fece ricredere: nell’agosto del 1939 venne arrestata Ariadne, nell’ot-

LA BIOGRAFIA NAZIONALITÀ: RUSSA CITTÀ DI NASCITA: MOSCA PROFESSIONE: POETA

La Tsvetaeva comincia a scrivere poesie - non solo in russo, ma anche in francese e tedesco - a sei anni. La sua poesia unisce l’eccentricità a un rigoroso uso della lingua, non privo di metafore paradossali. Se durante la prima fase creativa Marina risente dell’influenza di Maiakovskij e del suo vigore poetico, in seguito se ne distacca e si accosta maggiormente a Pasternak e all’animo poetico di Pushkin

Marina Tsvetaeva e i viaggi in Italia La presenza d’Italia nelle poesie della Tsvetaeva è documentabile a diversi livelli. Sia sotto il profilo della poetica che sotto l’aspetto biografico. La poetessa ha vissuto a Nervi, in Sicilia, durante la malattia della madre. E in seguito tornò nell’isola più volte. Inoltre, la Tsvetaeva ha spesso usato nelle sue opere immagini e figure retoriche appartenenti alla cultura italiana(come il Casanova o il Savonarola, sia nelle opere teatrali che nelle poesie). Inoltre, nelle opere di Tsvetaeva sono presenti citazioni sia dirette che nascoste provenienti da autori italiani, Poi l’importanza del paesaggio, che ha sempre affascinato la poetessa. Marina diceva che nelle sue poesie era possibile osservare i paesaggio italiani, specialmente quelli siciliani.

Fu trovata impiccata, con i capelli grigi, il volto segnato, le mani consumate e ingiallite dalla nicotina tobre Sergei Efron. La Tsvetaeva vagò con Georghi da un’abitazione provvisoria all’altra. La quotidianità era dominata dall’angoscia esistenziale, dalla responsabilità per il figlio straordinariamente dotato e dall’impossibilità di pubblica-

re anche solo una riga di poesia. Poi arrivarono le bombe tedesche su Mosca e la decisione di andar via, fino al Tatarstan. Fu trovata impiccata da una contadina, con i capelli grigi, il volto segnato dagli stenti, le mani consumate e ingiallite dalla nicotina. L’arresto dei parenti, le umiliazioni da parte di autorità e colleghi e le liti con il figlio adolescente avevano consumato le forze della poetessa. Ma il colpo finale arrivò dai servizi, che volevano costringerla a collaborare. Tsvetaeva rifiutò. «Il suicidio non esiste, esistono solo gli assassini», scrisse a proposito dei suoi colleghi poeti Esenin e Maiakovski, che si congedavano dalla vita. O ci venivano spinti. A cominciare dagli anni sessanta, la poetessa viene rivalutata e partono le pubblicazioni delle sue opere, fino alle celebrazioni in occasione del 100esimo dalla nascita. Da quel momento, è un crescendo di interesse per la sua produzione, di cui continuano ancora oggi ad affiorare opere. Alla sua scarcerazione nel 1955, Ariadne Efron non ha trovato neanche una tomba. Oggi esiste un luogo commemorativo a Elaburga, e anche una lapide a Tarussa, il paese verso il quale era diretta la nostalgia della poetessa. Perché il percorso dei poeti somiglia a quello delle comete, imprevedibile e «senza misura in un mondo fatto a misura...».

Un’indagine sull’anima Gli occhi apertamente non offusco. Tra lo scroscio – fisso. Bambole di Venere, affissate lo sguardo! Questa unione più stretta che attrarsi e giacere. Lo stesso Cantico dei Cantici cede la parola Per noi, sconosciuti intercede Salomone perché il pianto comune è più che il sonno. Nelle onde cave dell’oscurità – curva e uguale – senza traccia, silente come affonda la nave. IL POEMA DELLA FINE MILANO, POLENA, 1985 TRADUZIONE: NADIA CICOGNINI

Anima che non conosce misura, anima di flagellante e fanatico, che ha nostalgia della sferza. Anima – incontro al carnefice come farfalla dalla crisalide! Anima, che non ingoia l’offesa che più gli stregoni non brucino. Come colonna di resina fumante sotto il cilicio… Eretica crepitante, - sorella del Savonarola Anima, degna del rogo! ANIMA CHE NON CONOSCE MISURA IN POESIA DEL NOVECENTO IN ITALIA E IN EUROPA A CURA DI EDOARDO ESPOSITO MILANO, FELTRINELLI, 2000 TRADUZIONE: NADIA CICOGNINI

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cento anni dalla scomparsa del ministro russo Petr Arkadyevic Stolypin (Dresda 1862-Kiev 1911), torna quanto mai attuale la sua vasta opera riformatrice in campo agrario. Già governatore di alcune province calde dell’Impero quali Grodno, Kovno e Saratov, l’uomo che lo zar Nicola II chiamò a corte fu uno dei più intrepidi sostenitori della monarchia intuendo che la risoluzione del problema contadino avrebbe giovato alla causa stessa dei Romanov, evitandone così la caduta. La sua riforma agraria prevedeva la fine della Comune contadina, l’obscina, un piombo alle ali per l’economia zarista, con la nascita di un ceto sociale nuovo costituito da piccoli proprietari terrieri che, col tempo, avrebbero potuto arricchirsi ingrandendo le loro proprietà grazie all’intervento dei prestiti della Banca contadina, a tal fine istituita. In pratica, si favoriva la nascita del kulak, un contadino che sapendo sapientemente sfruttare le proprie qualità imprenditoriali avrebbe finito col tempo per arricchirsi. Figlio di un’epoca difficile, Stolypin respirò l’atmosfera di contraddizioni della società russa e ne interpretò le pulsioni. Condannato e diffamato dagli storici del periodo sovietico, che lo annoverarono come fenomeno“borghese”, Stolypin ha conosciuto una discreta fortuna storica solo in tempi più

recenti quando cioè, terminata l’esperienza “rivoluzionaria”, la Russia ha tentato di recuperare modelli di sviluppo più adatti alla sua vocazione di Statomondo con una propria idea di progresso, diversa da quella occidentale o europea per la natura autoreferenziaria del suo apparato socio-politico. Personalità di alto profilo intellettuale, l’ex governatore provinciale, chiamato dallo zar a corte nel 1906, appartenne a quella schiera di burocrati illuminati di fine Diciannovesimo secolo che si erano formati presso le Università di Mosca e San Pietroburgo ovvero laddove, come sostengono gli storici del populismo russo, fiorirono le menti più brillanti del pensiero politico d’oltre Urali. Con la sua accelerazione economica, contribuì a svecchiare l’obsolescente società agraria, sforzo per altro non portato a compimento per la prematura morte nel 1911, quando fu assassinato dall’ebreo Dmitri Bogrov. Così, dal giudizio fallimentare della riforma, sostenuto dalla storiografia sovietica ufficiale, si è giunti nell’arco di un decennio all’interpretazione opposta, all’orientamento apologetico della sua opera avutosi in occasione del convegno organizzato dall’Università di Omsk nel 1997, per i 135 anni dalla nascita dello statista e ancora oggi il suo nome campeggia nell’olimpo delle personalità più illustri dell’intera storia nazionale. L’autore è docente di Storia della Russia all’Università di Perugia

ZOOM

QUEL FILO CHE LEGA L’URSS E LA RUSSIA Nikolai Zlobin ANALISTA/VEDOMOSTI

N

elle elezioni del giugno del 1991 Boris Eltsin, dopo aver sconfitto al primo turno gli altri cinque candidati, venne eletto presidente della Rsfsr. Le possibilità di mantenere l’Unione Sovietica sulla base del referendum di marzo erano nulle. Eltsin dichiarò che si sarebbe basato sulla Dichiarazione della sovranità della Rsfsr che implicava la superiorità della Costituzione e delle leggi russe sugli atti legislativi dell’Unione Sovietica. Il Presidente russo iniziò a risistemare i rapporti con le altre repubbliche, escludendo da questo processo il centro federale guidato da Michail Gorbaciov. Si può discutere sulla legittimità di alcune sue azioni prese allora, ma anche il potere centrale non rispose con misure adeguate.Senza l’eloquente vittoria elettorale di Eltsin le cose avrebbero potuto prendere una piega diversa, ma la Russia era l’unica repubblica alla cui indipendenza l’Urss non avrebbe retto. Tanto che presto, al posto di un solo Stato, ce ne furono 14 Il quin-

dicesimo, la Russia, non era invece nuovo e subito si proclamò come «continuatore dell’Urss», ottenendo in tal senso ampio riconoscimento internazionale, tra cui il seggio all’Onu. La dissoluzione dell’Unione Sovietica fu relativamente pacifica e la questione nucleare venne risolta senza scandali. La Russia è diventata l’erede dell’Urss sul palcoscenico internazionale, ma lo ha fatto negando la cittadinanza ai popoli dell’ex Unione Sovietica. La Federazione sembra essere orientata verso la democrazia, tuttavia nella sua gestione politica si notano ancora troppi segni del passato: la Russia proclama i princìpi del libero mercato, ma la sua economia nazionale ricorda sempre più quella sovietica; le discussioni sullo stalinismo e sulla storia sovietica hanno rimpiazzato un reale dibattito sul presente e sul futuro del Paese. In quanto a potere decisionale, la Duma si distingue ben poco dal Soviet Supremo. In conclusione, la Russia nel mondo è vista sempre più non soltanto come il prosecutore legale ma anche politico dell’Urss. L’autore è un dirigente del World Security Institute (Wsi)


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Cinema

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Mostra del Cinema La rilettura del Faust ha messo d’accordo giuria e pubblico

APPUNTAMENTI

Il Leone d’oro parla russo Venezia stregata da Sokurov

Da oggi a Milano parte la rassegna dei film russi È dedicata alla storica casa cinematografica Lenfilm la quinta edizione del Festival del Cinema russo, in programma a Milano, all’Apollo Spazio Cinema, dal 26 al 30 settembre. Si svolge con il patrocinio di Svetlana Medvedeva. Tutti a ingresso gratuito, sono 15 i titoli proposti, proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano. Una piccola retrospettiva, con tre dei suoi film, è dedicata al maestro Aleksei German, ma non manca una serie di titoli nuovi, con l’obiettivo di aprire una finestra sull’attuale generazione di registi russi.

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Consensi unanimi per la rilettura dell’opera di Goethe, che già nei primi giorni della rassegna era apparso tra i grandi favoriti.

che autografo e si inchina riconoscente all’acclamazione del pubblico. Per poi uscire di scena, lasciando gli attori a fare il pieno di applausi. Fuori dalla sala, due ragazze eleganti sorridono. «Perché andare al cinema a guardare il Faust? Perché racchiude tutti i vizi dell’uomo. Perché ormai di capolavori così se ne vedono pochi. Perché è un film che scuote le coscienze e fa pensare». Ma per-

LUCIA BELLINELLO RUSSIA OGGI

«La magia di un quadro di Rembrandt». Una sorta di sintesi dei «grandi temi legati alla letteratura russa». Ma anche un progetto «monumentale, seducente», forse con «qualche pretesa di investigazione teologica», secondo i pareri raccolti tra chi ha visto la pellicola. Il Faust di Aleksandr Sokurov non è un film facile, ma ha lasciato il segno. E non solo perché ha fatto impazzire la critica, conquistato la giuria e vinto il Leone d’oro alla 68esima Mostra del cinema di Venezia. Ma perché è arrivato là dove ogni film d’arte dovrebbe arrivare: a far vibrare le corde della sensibilità del pubblico. Un progetto ambizioso, consacrato dal caloroso abbraccio che Marco Muller, direttore della Mostra, ha riservato al regista sul red carpet; e una sfida, a conti fatti, ben riuscita, a giudicare dall’ovazione della gente in sala al termine della prima proiezione del film, «potente» e «ipnotico», che con questa rilettura dell’opera di Goethe ha chiuso la tetralogia dedicata a Hitler, Lenin e all’imperatore Hirohito. Standing ovation e applausi scroscianti per quel maestro composto, vestito di nero, che nella penultima giornata di festival non nega qual-

denti dell’università veneziana, che per oltre un’ora hanno ascoltato a bocca aperta il mondo di Sokurov. Anche questa volta il maestro si congeda tra gli applausi, seguito dagli sguardi dei ragazzi che ha definito «il futuro del mondo. Un futuro chiamato a combattere il degrado della cultura, lavorando per difendere l’arte, la letteratura e il cinema».

In un’intervista alla vigilia della manifestazione, Sokurov era stato molto duro sulle competizioni cinematografiche e sui critici di settore. GALINA MASTEROVA RUSSIA OGGI

«Sono stato a molti festival, come a Cannes, a Venezia, ma non mi piace essere lì, non mi piace la competizione», aveva dichiarato Sokurov, rilasciando un’intervista in un parco vicino casa a San Pietroburgo. Evidentemente senza immaginare quello che sarebbe capitato da lì a poco. Ma questa non era stata la sua unica critica al sistema del festival. «Quante volte capita una giuria di cui non si conoscono i due terzi dei componenti? Com’è possibile?», aveva aggiunto. Di Sokurov va apprezzata la sincerità, la volontà di non nascondere i pensieri del momento. I

ALEKSANDR PETROSYAN

Insonnia. Omero.Vele tese. Alla vigilia della prima il sonno mi abbandona. Gestire l’agenzia di pr di un film che è stato fin dall’inizio annunciato come un capolavoro è rischioso.Tanto più che a nessuna delle precedenti pellicole di Sokurov era toccato alcun riconoscimento. Ed ecco Faust.

suoi primi film sono stati vietati dalle autorità sovietiche, cosa che gli ha portato una maggiore attenzione internazionale. Sokurov ha parlato delle sue ossessioni per i dittatori: «È incredibile che ci sia così poca attenzione per la storia del Faust», ha detto. «Se un politico leggesse il libro, si renderebbe conto che nella storia c’è tutto. È come se fosse stato scritto nel 21esimo secolo, non nel 19esimo». Alla base del film, che è stato girato in Spagna e Islanda, dove sono state ricostruite le città tedesche del 19esimo secolo, c’è una ricerca storica molto accurata. Il regista non ha ricevuto alcun finanziamento da parte del ministero della Cultura per fare questo film, che per questa ragione ha rischiato di non essere girato. Ma il denaro è arrivato dopo che il primo ministro Vladimir Putin ha parlato a sostegno delle riprese. «Non so se

La sera prima della presentazione, Aleksandr si era lasciato andare: «Cosa ci sto a fare qui! È chiaro che non mi daranno niente». Io restavo ottimista, anche se cresceva il nervosisimo. La musica del primo Mozart aveva accompagnato la cena all’hotel Excelsior, mischiata al suono della risacca e al mormorio degli ospiti: Leone d’oro o d’argento? Due ore prima della cerimonia di chiusura Aleksandr aveva deciso di tornare a San Pietroburgo. «Tutto questo non mi piace. A che pro?», ci aveva domandato, fissando i nostri volti tesi.

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“Il Faust per comprendere la politica”

Un successo al cardiopalma

CRITICO CINEMATOGRAFICO

polavoro – esclama il critico – Sokurov è riuscito a creare una tensione formidabile, riprodotta da un’operazione pittorica eccezionale». Tenendo la Shumakova sotto braccio, il regista si fa largo verso l’auto che lo attende, congedandosi con un «sono molto felice. Ma sono stanco, ora voglio riposare». Ma il giorno dopo è sempre lui il protagonista, questa volta in un faccia a faccia con gli stu-

Il regista La carriera, i festival, i critici. Dalla censura all’ultimo capolavoro

DENTRO LA PREMIAZIONE

Ekaterina Mtsituridze

ché è anche uno di quei film «così potenti da rivedere mille volte, per lasciarsi stupire cogliendone ogni singola sfumatura». La gente si avvia lenta alla fermata del vaporetto, e nella discreta penombra di un’uscita laterale della sala, Sokurov si intrattiene con l’équipe, affiancato dalla bellissima Alena Shumakova, consulente della Mostra, e Vittorio Sgarbi. «Un ca-

Sokurov durante un momento della premiazione a Venezia

troverà il film interessante, anche se conosce la lingua tedesca ed è vicino alla cultura germanica», ha commentato Sokurov. «Non ho ancora capito perché mi è stato concesso questo aiuto, visto che io non sono un sostenitore politico di nessuno in Russia». Invece, è stato a lungo un attivista per la

Un’ora per convincerlo, un’ora per mettere lo smoking e scendiamo in strada. «Il Leone d’oro va a un film dopo il quale la vita non sarà più quella di prima: Faust di Aleksandr Sokurov!» annuncia il presidente della giuria Darren Aronofsky. Tutta la nostra delegazione, scatta all’unisono in piedi, ci raggiungono gli altri ospiti, e poi lacrime, chiamate, abbracci. Tra le congratulazioni arrivate per telefono una rimane impressa. «Aleksandr, siamo orgogliosi di lei, questo è un riconoscimento per tutto il nostro Paese», è la voce del premier russo.

conservazione dell’architettura storica della sua città d’origine, ed è stato un feroce critico del governo di San Pietroburgo, al punto che un’opera che stava mettendo in scena al Teatro Mikhailovsky è stata annullata. Sokurov è anche in prima linea nella campagna per salvare Lenfilm, il secondo più famoso studio cinematografico russo dopo Mosfilm. Lo studio potrebbe essere rilevato dalla divisione media della gigantesca conglomerata Sistema Financial Corporation. Oltre ai festival, Sokurov non ha mai amato i critici, tranne la defunta Susan Sontag, che a suo modo di vedere è stata l’unica capace di offrire una prospettiva unica sulle sue pellicole, aggiungendo qualcosa alla loro comprensione.

Tra loro Svetlana Proskurina, allieva di Sokurov, che incontra il pubblico per presentare il suo ultimo film: La tregua. È la storia di un camionista (Ivan Dobronravov, l’attore de Il ritorno di Zvjagintsev), che arrivato in un villaggio ignorato dalle carte geografiche decide di restarvi e cercare moglie, nella speranza di dare tregua alla sofferenza e alla noia.

Arriva al festival anche il regista figlio d’arte Dmitri Meschiev, insieme a Kristina Kuzmina, l’attrice protagonista del suo nuovo film: L’uomo alla finestra. È il ritratto di un attore cinquantenne, che né dalla professione né della famiglia ha mai avuto nulla, ma sembra saper guidare felicemente il destino degli altri.

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Ci viene incontro anche Michael Fassbender, uno dei migliori attori della cinematografia mondiale di oggi, fresco di coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile nel film Shame (Vergogna) di Steve McQueen. Due successi che riempiono di orgoglio.

L’autrice è direttrice di Sovexportfilm, conduttrice dei programmi televisivi e ha partecipato alla giuria del festival di Cannes

Il tocco sensibile della regista Avdot’ja Smirnova si ritrova nel recentissimo Due giorni, con un’attrice nota al pubblico italiano, Ksenja Rappoport. Nel film è la direttrice del museo locale di una cittadina di provincia: l’arrivo di un inviato da Mosca con l’incarico di sopprimerlo scatena conflitti culturali e sentimentali. A cura di Valentina Bonelli Calendario completo su www.russiaoggi.it


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Cultura

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Libri L’Italia è stata ospite d’onore del Salone Internazionale di Mosca

IN LIBRERIA

Letteratura italiana in vetrina

La violenza nelle strade della capitale

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Successo per la manifestazione che si è svolta nella Capitale, con 1.500 espositori e circa 800mila titoli presenti. Numerosi gli autori italiani che hanno partecipato all’evento. STEFANIA ZINI RUSSIA OGGI

RUSLAN SUKHUSHIN(3)

AUTORE: ZACHAR PRILEPIN TITOLO: SAN’KJA CASA EDITRICE: VOLAND TRADUZIONE: ENZO STRIANO

DA SEGUIRE Il centro dello spazio espositivo italiano è rappresentato dalla teca dell’identità, in cui vengono esposti alcuni dei volumi realizzati all’indomani dell’unificazione del Paese

manifestazione moscovita. Barman d’eccezione del caffè letterario, 16 autori italiani che, con l’aiuto dei colleghi russi, hanno generosamente soddisfatto gli avventori del caffè, presentando le proprie opere, molte già tradotte in lingua russa, raccontando del proprio Paese e delle peculiarità del mondo letterario italiano odierno che in molto rispecchia quello russo. Marco Innocenti e Pierdomeni-

co Baccalaro hanno, per esempio, preso atto che Italia e Russia soffrono di un male comune: in entrambi i Paesi gli scrittori sono molti, ma negli ultimi 20 anni si legge sempre meno. Della ricetta italiana per diventare scrittori hanno invece parlato i giovani autori di casa nostra Simona Vinci e Alessandro d’Avenia. Quale sia il significato di italianità hanno cercato di spie-

gare Andrea De Carlo e Sandro Veronesi. Sveva Casati Modignani, molto letta e amata all’interno della Federazione, ha ripercorso insieme al pubblico il vissuto della donna nell’ultimo secolo, tema questo delle sue storie. E la famosa slavista Serena Vitale ha simpaticamente raccontato, destando ilarità e buon umore in tutti i presenti, il suo legame con la Russia che risale all’infanzia.

RIA-NOVOSTI

Più di 1.500 espositori, 800 mila libri provenienti da 57 Paesi, 200 mila inediti, 500 eventi, tra conferenze, seminari, master-class sui temi più diversi, dalle difficoltà che comporta la traduzione letteraria, al futuro del libro nell’ambito della cultura multimediale moderna. E decine di incontri con gli autori ha offerto quest’anno a migliaia di visitatori, più di 180 mila, la 24esima edizione della Fiera Internazionale del Libro di Mosca. E questo non è tutto. Aperto a tutti, vi era anche il Caffè Letterario nel padiglione italiano, dove a tutte le ore ci si poteva regalare una sosta e gustare al posto di un espresso o un cappuccino, cocktail non meno corroboranti di cultura e letteratura del nostro Paese. E con la lettura della poesia“La Patria”la poetessa Patrizia Cavalli ha aperto le porte del caffè. Quale miglior modo per festeggiare con i lettori-ascoltatori russi i 150 anni di un’Italia che, quest’anno, Anno Italia-Russia, era anche ospite d’onore della

Le intervista ai maggiori scrittori contemporanei russi come Olga Slavnikova (nella foto), Zachar Prilepin e Viktor Pelevin Più articoli e reportage su www.russiaoggi.it

Sasha è un militante del Partito dei Costituenti. Insieme ai suoi compagni prende parte a diverse azioni violente“rivoluzionarie”per protestare contro il regime che soffoca il Paese e impedisce la rinascita della Russia. San’kja è un libro in cui non ci sono buoni, ma antieroi più o meno intensamente grigi e figure femminili irrilevanti e secondarie. Un ritratto impietoso della Russia contemporanea, di una Mosca fatta di scantinati che incubano e partoriscono violenza. Con una sincerità brutale, Prilepin ci racconta il lato oscuro della Federazione, quello che troppo spesso un lettore benpensante si rifiuta di vedere. Maria Elena Murdaca

Eventi La nuova stagione si preannuncia ricca di appuntamenti, dalle rivisitazioni storiche ai concerti in Piazza Rossa

L’autunno moscovita tra musica e arte Il cartellone moscovita delle manifestazioni autunnali punta a conquistare diverse tipologie di pubblico, da chi ama le sperimentazioni creative ai più inclini alla tradizione. RUSSIA OGGI

28 OTTOBRE – 7 NOVEMBRE 2011

Sembra che il pubblico della capitale ci stia prendendo gusto: con l’avvicinarsi dell’autunno, l’intensa vita culturale e gli spettacoli non solo non si esauriscono, ma mostrano un rinnovato vigore. Nella prima settimana di settembre a Mosca si sono svolti due festival, con un grande seguito di pubblico.

450 pellicole da 22 Paesi per il quinto Festival del film d’animazione

ITAR-TASS

V FESTIVAL MONDIALE DI ARTE CIRCENSE 30 SETTEMBRE – 2 OTTOBRE 2011

I musicisti dell’Orchestra di fiati a Piazza Rossa prima dei concerto

Il festival“Tempi ed epoche. La Russia antica con i vostri occhi” (http://www.historyfest.ru) ha radunato 84 team tra Russia ed estero. La battaglia è durata solo pochi minuti; poi i “sopravvissuti” hanno potuto partecipare ai divertimenti giovanili popolari, come il gioco di “prendere il cappello” cavalcando. Poi si

sono diretti tutti all’accampamento, partecipanti e spettatori. «Sapevo che le nostre tende all’antica non riparano molto bene dal maltempo: dopo la pioggia nelle tende è diventato freddo e umido», dice Sergei, uno dei titolari di bancarelle lungo il percorso. Tra i motivi del successo, anche

Le leggende viventi dell’arena, ma anche esordienti di grande talento allo stadio olimpico Luzhniki › www.festival.circus.ru

BIENNALE DEI MESTIERI A IZMAJLOVO FINO AL 15 OTTOBRE 2011

Fiera-mercato di oggetti d’arte popolare creati da artigiani di tutta la Federazione › http://www.kremlin-izmailovo.com

Per tre giorni l’autunno moscovita è stato illuminato da vivaci colori e il centro della capitale si è trasformato in una grande opera d’arte. Lo sceneggiatore del primo Festival internazionale della luce di Mosca è stato il regista del famoso festival di Lione, che ha partecipato anche alla regia delle cerimonie di apertura

Per due giorni la residenza degli zar diventa il regno dell’Alto Medioevo

l’approccio scelto dagli organizzatori di coinvolgere gli spettatori (oltre 50mila) nella messinscena storica. Il presidente del Comitato per il turismo e il settore alberghiero di Mosca Sergei Shpilko è convinto che questo progetto «col tempo potrà guadagnarsi la stessa autorevolezza del Festival di Venezia o del carnevale brasiliano».

La torre Spasskaja

Una kermesse tutta dedicata alla luce

RIA-NOVOSTI

Un uomo robusto e barbuto dai capelli lunghi, con indosso una camicia di lino stretta in vita da un cordoncino, ghette di maglia e morbidi stivali di pelle, spinge un passeggino. Accanto a lui c’è una ragazza a piedi scalzi con un lungo vestito e un grembiule, che tiene in mano un cavalluccio di legno. Si tratta di un programmista ventisettenne di San Pietroburgo, di sua moglie, laureata in Lingue, e del loro bambino che vivranno per tre giorni nell’accampamento degli antichi russi che è stato realizzato non lontano dal centro della città in un’antica e pittoresca residenza degli zar sulle rive della Moscova. Dal 2 al 4 settembre 2011, si sono rivissute le atmosfere dell’Alto Medioevo.

› www.multfest.ru

RUSLAN SUKHUSHIN

GRANDE FESTIVAL DEI FILM D’ANIMAZIONE

ALENA LEGOSTAEVA

Tempi ed epoche

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Gli eventi clou in calendario

e di chiusura dei Giochi Olimpici a Pechino. Le installazioni fotomusicali hanno rispecchiato anche i colori tradizionali russi. Uno show completamente gratuito per gli spettatori, organizzato in vari punti del centro città, tra cui la Piazza Rossa, il Teatro Bolshoj, il Museo Storico, la piazza Lubjanka e quella del Maneggio.

Mosca, Piazza Rossa, manca un’ora alla mezzanotte. I musicisti dell’orchestra di fiati sono circondati da una folla di spettatori. I suonatori, che portano cappelli ornati di enormi ciuffi di piume nere, alzano le trombe e partono con i bis. Musica popolare, dimostrazioni con le armi e sfilate in costume, uno show con luci laser, motociclisti ed effetti pirotecnici: tutto nel cuore di Mosca, per cinque

giorni. A sottolineare l’atmosfera sono state anche le salve di cannone risuonate dalla torre Spasskaja. La banda militare “Jaguares de la Tamayo” e la compagnia di danze folkloristiche “Tenochtitlan” dal Messico hanno contagiato tutti i presenti con il loro entusiasmo. L’Orchestra Presidenziale nazionale dell’Ucraina ha sorpreso il pubblico con i suoi virtuosismi jazz. Il festival “Spasskaja bashnja” (http://kremlin-military-tattoo.ru) è giunto alla quarta edizione. Millecinquecento musicisti da 15 Paesi (le divisioni delle guardie d’onore dei capi di Stato, i migliori gruppi artistici e le migliori orchestre militari di tutto il mondo) hanno dato luogo a una grandiosa esibizione sotto le mura del Cremlino per conquistarsi il favore del pubblico. E hanno vinto tutti.


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Sport

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Tendenze Il prossimo avvio del fair play finanziario accrescerà la capacità competitiva delle squadre della Federazione

La nuova terra promessa del calcio Pronto un nuovo calendario del campionato per assicurare ai team impegnati nelle competizioni europee di arrivare in forma alla fase dell’eliminazione diretta. NICOLA SELLITTI RUSSIA OGGI

Non solo l’affare Eto’o e la pioggia di rubli che ha riversato nel mercato europeo. Il calcio russo si avvicina al livello dei principali campionati. E il trend è destinato a proseguire con l’entrata in vigore del fair play finanziario voluto dal presidente dell’Uefa Platini. Tutto merito di conti in ordine, ma soprattutto di milionari come Suleiman Kerimov, proprietario dell’Anzhi, nuova casa dell’attaccante ex Inter. Così i club della Federazione avranno la strada spianata sul mercato per arrivare ai top player, senza

partite doppie per evitare il crac finanziario come avverrà per i club italiani e spagnoli (meno in Inghilterra e Germania), a causa dei debiti accumulati negli anni. L’arrivo di Eto’o in Daghestan segna un cambio di rotta tra i grandi calciatori, ora pronti a trasferirsi in Russia. E non dipende, come nel recente passato, solo dai lauti ingaggi prospettati dalle società. Nelle ultime due stagioni è contata parecchio anche la chance di disputare – magari da titolare – la Champions League con lo Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti o il Rubin Kazan. Così in Russia sono finiti calciatori nel giro della Nazionale italiana, ma snobbati dalle big come Rosina e Bocchetti, oppure il nazionale Criscito, che ha preferito San

Pietroburgo a Inter e Napoli per una questione legata allo sfruttamento dei diritti d’immagine. Per aggiungere altro appeal il campionato russo si rifà il trucco. Niente più stagione estiva, con il via a marzo e la fine in novembre. A partire dal 2012/2013 il torneo si svolgerà dall’autunno alla primavera, come negli altri campionati europei. Una scelta criticata da

più parti a causa delle rigide temperature invernali e che forse sarà rivista almeno per individuare una pausa (in Russia si raggiungono anche i - 40° in zone Urali e Siberia), come avviene in Bundesliga. Il nuovo calendario punta a rendere competitivi i club anche nella fase a eliminazione diretta della Champions League (evitando cali di forma) e portare la Russian Premier League tra le mag-

Quanto spendono i club russi

INTERVISTA L’EX ARBITRO ROSETTI ALLENA I FISCHIETTI RUSSI

Un italiano all’ombra del Cremlino Come è stato il suo approccio con la Russia? Mosca è una città stupenda. Ci sono molte similitudini con la nostra cultura, prima fra tutte l’ospitalità. Sono stato accolto benissimo nell’ambito lavorativo. Fra breve andrò a Grozny in Cecenia e in Siberia per un corso.

Al primo suono della campanella del nuovo anno scolastico nella scuola italiana di Mosca hanno risposto“presente”all’appello due studentesse in più rispetto al solito. Si tratta delle figlie di Roberto Rosetti, ex arbitro italiano, ex internazionale ed ex designatore della Serie B italiana, dallo scorso 28 giugno a capo di tutto il dipartimento arbitrale russo. Un incarico così importante, da non poter essere rifiutato anche da chi, come lui, ha alle spalle una lunga storia di successi. A volerlo è stato il presidente della Federcalcio russa, Sergei Fursenko, che gli ha affidato «la ristrutturazione del settore già avviata con una modifica radicale del regolamento, riscritto adeguandolo a quello Fifa», spiega Roberto Rosetti in un’intervista a Russia Oggi.

AP/EAST NEWS

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quisto è costato al club circa 150 milioni, comprendendo anche lo stipendio. Oltre ai 60 milioni già spesi per altri sei acquisti. E, dopo il rifiuto da parte di Mourinho, la panchina sarebbe stata offerta a Carlo Ancelotti. Il progetto Anzhi non appare un fuoco di paglia, una passione del momento, ma un progetto destinato a proseguire per molto tempo. Proprio per dare solidità al progetto si parte con la costruzione del nuovo stadio al posto del Dinamo, che fu del team sovietico legato alla Polizia. Al suo posto ci sarà tra qualche anno un impianto ultramoderno da 45 mila spettatori. Sarà l’Eden calcistico dell’Anzhi, con il presidente del club che ha in mente una città completamente rinnovata, con ricadute positive anche per il business del territorio, dagli hotel a cinque stelle alle villette per i tecnici e gli atleti.

Qual è il livello rispetto alla realtà italiana? Gli arbitri italiani sono al top nel mondo, anche se in Italia non ci se ne accorge. Gli arbitri russi sono qualitativamente di buon livello ma occorre lavorare molto sulla preparazione fisica.

È una grande sfida… Bellissima e non semplice. Lavoro 10-12 ore al giorno insieme con l’ex Fifa José Garcia Aranda, che si occupa della parte legislativa e progettuale, e Yuri Baskakov, arbitro russo che ha appena smesso di arbitrare e per me è una “spalla” preziosa.

C’entra il freddo che porta di più a consumare alcolici? È solo una leggenda. Bisogna dare loro strumenti e possibilità, anche economiche, per dedicarsi alla preparazione fisica. Non bisogna dimenticare che in Russia le distanze sono enormi: le designazioni le faccio il martedì perché serve tempo per organizzare le trasferte. Anche in Russia ci sono le polemiche del lunedì sull’operato arbitrale? C’è grande attenzione mediatica e occorre fare i conti con un problema di “credibilità”. È comune considerarli poco seri. Anche questo è un pregiudizio da scardinare con la professionalità.

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Quali sono state le sue prime decisioni pratiche? Il sistema delle designazioni, di cui mi occupo personalmente, improntato alla meritocrazia. Poi una serie di decisioni che aumentano la neutralità del mondo arbitrale. In prospettiva di Russia 2018 bisogna costruire il futuro della classe arbitrale locale, assente nelle ultime competizioni internazionali. Ci sono due o tre giovani molto interessanti.

giori potenze in tempo per i Mondiali organizzati in casa nel 2018. È quindi in corso un campionato di transizione con le 16 squadre partecipanti che si affrontano in un girone all’italiana di andata e ritorno. Al termine del calendario non verrà assegnato lo scudetto: le prime otto classificate saranno inserite in un gruppo che lotterà per il titolo nazionale e i posti in Europa; le restanti combatteranno per evitare la retrocessione. Poi però c’è il mercato, con le sue leggi non scritte. Il quotidiano sportivo spagnolo Marca, vicino al Real Madrid, ha scritto dell’offerta di Kerimov a Mourinho per assumere la guida della sua costosa creatura.Venticinque milioni di euro annui pronti per lo Special One, cinque più di Eto’o, il cui ac-

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Di lei si ricorda la partecipazione al progetto Uefa durante l’Europeo 2008 che portò al docu-film Kill the referee, una sorta di Grande Fratello arbitrale Questa telecamera che ci seguiva sempre era terribile, nella prima partita che diressi, Svizzera-Repubblica Ceca, cacciai la troupe dallo spogliatoio. Alla fine, però, fu molto interessante. Tra gli arbitri microfonati c’era anche lo svizzero Massimo Busacca, oggi capo del dipartimento arbitrale della Fifa. Con lui e con Collina, che è alla Uefa, c’è grande sintonia: diciamo che l’italiano sta diventando la lingua più importante per gli arbitri. A cura di Mariella Caruso

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