Runa Bianca n°0

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ARCHEOSTORIA

Il cavallo di Leonardo da Vinci

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scelsero il modello come bersaglio per le loro balestre. Quasi cinquecento anni dopo, nel 1977, Charles Dent, un ex–pilota di linea statunitense, lesse un articolo del National Geographic sul Cavallo di Leonardo e s’innamorò dell’idea di realizzare quel cavallo che Leonardo aveva potuto soltanto sognare, per regalarlo alla città di Milano come segno di gratitudine verso il Rinascimento italiano che tanto aveva dato al mondo intero. Dent creò quindi una fondazione (www.leonardoshorse.org) per raccogliere i fondi necessari alla costosissima fusione del Cavallo; il problema era però che in realtà dell’idea originale di Leonardo non restavano che pochi schizzi, del tutto insufficienti a farsi un’idea precisa del progetto originale. Dent creò un comitato scientifico di esperti leonardeschi e fece realizzare un modello del cavallo che però neppure lui riuscirà a vedere realizzato in bronzo: morirà infatti nel 1994. Nel 1999, finalmente, sotto la guida della scultrice Nina Akamu, il cavallo viene fuso in pezzi separati poi uniti; nel settembre 1999 il Cavallo viene portato a Milano, presso l’Ippodromo di San Siro, luogo nel quale è oggi visibile in tutta la sua mole e la sua bellezza. In verità il Cavallo di San Siro non ha molti legami con il Cavallo originario pensato da Leonardo. Come scrisse nel 1999 l’allora Direttore del Museo della Scienza Domenico Lini: “siamo di fronte non al ‘cavallo di Leonardo’, ma ad un omaggio a Leonardo che appartiene all’area dell’ispirazione e dell’interpretazione, non a lui”. Runa Bianca

di Alberto Arecchi

A fronte di questo fatto il Museo della Scienza ha cercato di riportare l’attenzione su ciò che sappiamo del progetto originario di Leonardo, con uno studio intitolato “Un cavallo per il duca – Storia e Fortuna del Monumento Sforza” (Anthelios Editore), del quale abbiamo riportato due capitoli e la bibliografia. Simulazioni virtuali dimostrano la correttezza dei calcoli di Leonardo da Vinci per il progetto del capolavoro mai realizzato. Una nuova ricerca multidisciplinare ha rivelato che “Il Cavallo”, l’enorme statua equestre che Leonardo Da Vinci non ebbe modo di realizzare, non era afflitto da problemi tecnici, come era opinione diffusa. Al contrario, il piano di Leonardo da Vinci per la statua equestre più grande del mondo era un progetto perfettaRicostruzione

computerizzata della forma

di fusione e dei punti più delicati per il flusso del bronzo fuso

Giugno 2011 | n.0


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