Da Zefiri puri baciata sorridi Ti serve di sfondo la fuga dei monti Ti limita il mare i vasti orizzonti Ti cingon nei piani due nastri d’argento da un lato il Potenza dall’altro il Chiento O dolce terra degli avi nostri...
Circondata
da
dolci
“
“
Di molle collina in cima t’assidi
pollenza
-Cardinale Fernando Cento colline
disegnate
dalle
colture
di
cereali
e
viti,
Pollenza
(m.
344,abitanti 6.529) è collocata su un panoramico colle di contrafforte che separa le valli inferiori del Potenza e del Chienti. Quando sorse, in età medioevale, era Monte Milone, mentre il nome attuale gli fu dato nel 1862 in ricordo della romana “Pollentia”. Nel nucleo storico dell’abitato, ancora in parte circondato dalle mura, si segnalano la Chiesa di San Giuseppe, con un portale cinquecentesco, e la Chiesa dei SS. Francesco e Antonio, che nella facciata di Cesare Bazzani (1932) presenta un portale gotico, resto della primitiva costruzione del 1377. In fondo alla via principale si trova la neoclassica Collegiata di San Biagio. Nella
centrale
sto
di
to
nella
Piazza
Giuseppe regione
Verdi,
della
Libertà,
realizzato
dedicato
al
con
nel
maestro
il
1913
settecentesco da
emiliano,
Vittorio a
cui
Palazzo Morelli,
è
Comunale, è
l’unico
intitolato
anche
un
bu-
monumenil
Teatro.
Un bel palazzo nobiliare del centro accoglie il Museo Civico, custode della cultura e della storia cittadina. Recente rinvenimento ed esposizione al piano terra del museo riguarda mosaici pavimentali tipici del periodo repubblicano tra Silla ed Augusto, ed un prezioso emblema rappresentante una scena mitologica, di caccia al cinghiale, ispirata ai modelli del IV-III sec. a.C. Lungo la vallata del Potenza da non perdere la suggestiva Abbazia di Rambona, risalente al IX secolo, uno degli edifici religiosi più importanti della provincia. Comune di Pollenza tel. 0733.548711 info point tel. 0733.549699
da sinistra: veduta della città, Abbazia di Rambona, Teatro Verdi.