processo penale minorile

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f) princìpio di residualità della detenzione: è connesso alla consapevolezza della nocività dell’esperienza detentiva e sua applicabilità solo in casi estremi per reati gravi, inderogabili esigenze probatorie e gravi ragioni di tutela della collettività.

Le principali caratteristiche del processo penale minorile

Le principali caratteristiche del processo penale minorile sono date dalla sua natura relazionale-sistemica e finalistica, dall’avere una finalizzazione educativa, un’attitudine responsabilizzante e, infine, dall’essere dotato di una natura garantista. La natura relazionale-sistemica si rivela nell’alto grado di circolarità di relazioni all’interno del processo, il cui principale beneficiario è il minorenne. Il minore entra in contatto con la polizia, con gli organi giudiziari, con il difensore, con i servizi sociali del Ministero di Grazia e Giustizia e degli Enti Locali. Individui ed organisono chiamati a svolgere insieme alcune attività a carattere processuale, caratterizzate in senso fortemente finalistico. Tali attività processuali non sono slegate dal contesto extra-processuale; esse tendono, attraverso la mediazione di agenzie non giudiziarie, quali i servizi territoriali, a valorizzare i processi educativi del minore nel sociale al fine di allontanarlo dal penale o di favorirne comunque l’uscita dalle sfere di marginalità. Questo avviene attraverso la predisposizione e l’offerta di opportunità che valorizzano l’autostima e l’accettazione da parte dell’ambiente. Nel trovarsi coinvolto nel circuito penale, il minore crea un contatto tra sistema penale e sistema sociale; attraverso il processo con la mediazione sociale dei servizi locali, il sistema penale tende a ridurre o ad estinguere il proprio ruolo in favore della permanenza o del rientro del minore nel sociale. Si crea così una circolarità di azioni non solo all’interno del processo, ma tra questo e l’ambito extra processuale, secondo un criterio di operatività di tipo sistemico-relazionale. Palomba sottolinea che l’operatività del processo si fonda sulla capacità della società di offrire al ragazzo sia valide alternative alla scelta deviante, sia possibilità di entrare in competizione con essa oltre alla prospettiva di strumenti di costruzione dell’autostima fondati su opportunità concrete.93 Per quanto riguarda la natura finalistica, ci si riferisce alla finalità di rispetto e di sviluppo delle esigenze educative del minorenne, le quali rivestono una posizione di priorità nell’ordine delle mete che il processo si deve prefiggere. Ciò è determinato dal fatto che il processo non è solo il processo penale del fatto, ma anche la

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Per approfondimenti in Palomba F., 1991, pp. 76-81.

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