Sintesi progetti vincitori Label Europeo Lingue 2011

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Dipartimento per la Programmazione Direzione Generale per gli Affari Internazionali

Cerimonia di premiazione

4 ottobre 2011 Istituto Tecnico Industriale “Galileo Galilei” (Via Conte Verde, 51 ROMA)


INDICE

Progetti vincitori del Label europeo delle lingue – Settore formazione

Università per Stranieri di Siena / Ministero dell’Istruzione e della Scienza della Repubblica d’Albania Fondazione Aldini Valeriani Università Ca’ Foscari Venezia ‐ Dipartimento di Studi Umanistici / Rete Licei Classici del Veneto ALMA MATER STUDIORUM Università di Bologna – C.I.L.T.A. “Luigi Heilmann” EnAIP Piemonte Università degli Studi di Napoli “Parthenope” – CASL I.P.S.I.A.M “Amerigo Vespucci” Istituto Statale “Marco Belli” Istituto Professionale di Stato Servizi per L'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera

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Progetti vincitori del Label europeo delle lingue – Settore istruzione Istituto Comprensivo Riva 2 “Luigi Pizzini” Liceo Classico “Virgilio” Istituto di Istruzione Superiore “Leopoldo Pirelli” Istituto Tecnico Commerciale “Enrico Tosi” Centro Studi Europeo Europass Istituto di Istruzione Superiore “Antonio Gramsci – John Maynard Keynes” Istituto Comprensivo “Don Bosco” Istituto di Istruzione Superiore “Enrico Fermi” Istituto Comprensivo di Ghilarza Liceo Ginnasio “Francesco Petrarca” Liceo Linguistico “Giuseppe Mazzini” Istituto di Istruzione Superiore Statale “Ricciotto Canudo”

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Progetti vincitori del Label europeo lingue 2011 SETTORE FORMAZIONE



Progetti vincitori del Label europeo lingue 2011 – Settore formazione

Progetto per la formazione dei docenti albanesi d’italiano del Programma Illiria

Università per Stranieri di Siena ‐ Centro FAST e Centro DITALS Piazza Carlo Rosselli 27/28 53100 Siena Tel. +39 0577 240249 Fax +39 0577 281 030 E‐mail: fast@unistrasi.it Sito web: www.unistrasi.it Nome referente: Donatella Troncarelli Ufficio Scolastico Ambasciata d’Italia di Tirana ‐ Ministero dell’Istruzione e della Scienza della Repubblica d’Albania Rruga e Durrësit Nr. 23, AL‐1001, Tirana Albania Tel. +355 4 22 32455 E‐Mail: vucanit@mash.gov.al Nome referente: Tatjana Vuçani

Il progetto Il progetto si rivolge al personale docente di italiano L2 che opera in scuole albanesi di diverso ordine e grado e mira al miglioramento della qualità dell’insegnamento dell’italiano come lingua seconda in Albania al fine di promuoverne la diffusione e rafforzarne la presenza nei curricoli scolastici. Articolato in tre annualità, il progetto consegue il proprio obiettivo attraverso: ‐ la diffusione delle linee guida in materia di apprendimento e insegnamento linguistico proposte dal Consiglio d’Europa e dell’utilizzo di importanti strumenti di formazione e valutazione (Portfolio europeo delle lingue); ‐ la formazione continua e certificata dei docenti di lingua italiana in servizio nei diversi ordini scolastici; ‐ la creazione di Poli Didattici per la raccolta e condivisione di risorse per l’insegnamento dell’italiano e i contatti con le istituzioni preposte alle diffusione di questa lingua sul territorio albanese. Le attività di formazione rivolte ai docenti delle scuole albanesi di ogni ordine e grado si centrano sul Quadro Comune Europeo di riferimento (QCER) e sono erogate in formato blended in modo da promuovere una sinergia tra le attività in aula e le potenzialità di Internet, abbattendo i vincoli spazio temporali che ostacolano l’aggiornamento di docenti dislocati sul territorio albanese e, al contempo, dando continuità all’azione formativa.

Lo sviluppo Grazie alla compresenza di diverse metodologie (attività in presenza, attività online, laboratori e tirocini) il progetto riesce a trattare aspetti teorici e pratici della formazione. 5


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Nella prima annualità al seminario in presenza, che si è focalizzato sulla progettazione curricolare e sui modelli per l’attuazione dell’azione didattica, sono seguiti un percorso di formazione a distanza per la preparazione alla Certificazione DITALS (Competenza in Didattica dell’Italiano a Stranieri), rivolto ai referenti dei Poli Didattici e un percorso formativo a distanza finalizzato allo sviluppo della capacità di analizzare e integrare materiali didattici di italiano per stranieri in modo da poter creare percorsi di apprendimento conformi alle esigenze del concreto pubblico al quale il docente si rivolge. La seconda annualità ha previsto un seminario in presenza sugli strumenti di valutazione sommativa e formativa della competenza linguistico‐comunicativa in L2 e un modulo online che ha approfondito gli aspetti relativi alla creazione di materiale didattico per specifici profili di apprendenti e all’elaborazione di strumenti di verifica. La terza annualità approfondirà le strategie connesse alla gestione dell’interazione insegnante‐ studenti, focalizzando l’attenzione sul ruolo svolto dal docente come partecipante alla situazione comunicativa di classe. Al termine del percorso formativo è previsto l’esame di Certificazione DITALS, rilasciata dall’Università per Stranieri di Siena. Durante la formazione in presenza si sono alternate lezioni frontali ad attività laboratoriali. Queste ultime, strettamente interconnesse con i contenuti teorici affrontati durante le lezioni, sono state differenziate per gruppi destinatari a seconda degli ordini di scuola all’interno dei quali operavano i docenti, al fine di realizzare attività maggiormente mirate ai corsisti. Sia le attività dei laboratori, sia le attività online, sempre svolte sotto la guida di un tutor, prevedono la collaborazione dell’intera comunità di apprendimento, coerentemente con le indicazioni del cooperative learning.

La ricaduta Al termine delle tre annualità ci si attende che il progetto consegua questi risultati, che rappresentano obiettivi in parte già raggiunti. ‐ sviluppo delle competenze professionali dei docenti di italiano e sostegno dei nuovi profili di operatori, con particolare riferimento ai processi di valutazione delle competenze linguistico‐ comunicative e all’uso delle nuove tecnologie didattiche per le lingue straniere; ‐ creazione di Poli didattici disseminati nel territorio albanese che rappresentino delle buone pratiche e contribuiscano alla formazione continua dei docenti albanesi; ‐ elaborazione di Portfolii in lingua italiana per gruppi di apprendenti di età diversa che saranno sottoposti per la validazione al Comitato Europeo di Validazione dei PEL e utilizzati presso le scuole albanesi; ‐ possibilità da parte dei docenti di conseguire la certificazione DITALS (Didattica dell’Italiano come Lingua Straniera) di I o II livello; ‐ consolidamento dei rapporti tra Italia e Albania mediante il sostegno della diffusione della lingua italiana tramite una migliore qualificazione professionale dei docenti che operano presso le scuole locali. Il progetto prevede ogni anno la pubblicazione degli atti del seminario di formazione svolto in presenza. La distribuzione gratuita degli atti all’interno delle sedi albanesi e italiane che ne fanno richiesta, contribuisce ulteriormente alla diffusione e alla condivisione dei risultati conseguiti dal progetto. La continuità nel tempo del lavoro realizzato dal progetto è garantita e sostenuta dall’attività dei Poli Didattici che funzioneranno come punti di riferimento per le risorse relative l’insegnamento della lingua italiana e la formazione permanente dei docenti.

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elp‐DESK ‐ Europass Language Passport Dissemination Tools Network

Fondazione Aldini Valeriani via Bassanelli, 9/11 40129 Bologna Tel. +39 051 4151911 Fax +39 051‐ 4151920 E‐mail: mike.hammersley@fav.it Sito web: www.fav.it Nome referenti: Mike Hammersley Il progetto L’obiettivo principale del progetto elp‐DESK è quello di sviluppare approcci e risorse con i quali promuovere e divulgare il Passaporto Europeo delle Lingue (PEL) come uno “standard”, in grado di descrivere e dare una rappresentazione efficace delle effettive competenze ed esperienze linguistiche degli individui. Attraverso il PEL, si possono descrivere le capacità linguistiche usando una scala basata sul Quadro Comune di Riferimento per le Lingue (livelli A1‐C2), indicando non solo le certificazioni formali, ma anche le esperienze e competenze acquisite attraverso l’apprendimento informale e non formale (ad esempio, lavori o studi all’estero, autoapprendimento, contatti sociali). In particolare, le attività del progetto sono indirizzate ai giovani che stanno completando la loro educazione e cercano di inserirsi nel mondo del lavoro, così come a tutti che vogliono presentare una vista completa della loro preparazione linguistica. Inoltre, il PEL è rilevante per tutti i settori professionali e contesti formativi nei quali è richiesta la valutazione delle competenze linguistiche. Dopo un’analisi della attuale conoscenza ed utilizzo del PEL all’interno di vari gruppi di utenti, il progetto ha sviluppato diversi strumenti innovativi per promuovere una sostanziale implementazione più estesa del Passaporto sia nella formazione che negli ambienti di business (reclutamento e audit linguistico). Si spera che il PEL possa diventare un benchmark riconosciuto per presentare le competenze linguistiche in un formato elettronico moderno e con ciò migliorare il riconoscimento di tutti i metodi di apprendimento, insegnamento e di valutazione delle lingue. Lo sviluppo Il progetto elp‐DESK è stato svolto da un partenariato internazionale di 8 organizzazioni, ciascuna coinvolta nel settore dell’educazione e specializzata in competenze diversificate. Dopo aver appurato che la conoscenza del PEL continua ad essere limitata tra tutti i gruppi di utenti, e che i lavoratori e le imprese sono molto reticenti riguardo alle modalità di valutazione delle competenze non formali, il partenariato ha identificato una serie di risorse e metodologie che potrebbero essere utili per accrescere la conoscenza del PEL. E’ stata ricercata in special modo l’integrazione con i modelli di “portfolio”, attraverso i quali gli utenti possono dare una rappresentazione articolata ed aggiornata della loro esperienza, e sono stati progettati, prototipizzati e sviluppati nuovi strumenti software e hardware per favorire ed incoraggiarne un uso molto più ampio. È stato quindi preparato del materiale promozionale tra cui un video e una animazione con le istruzioni sull’PEL, che sono state diffuse tramite web. Sono stati inoltre organizzati eventi in tutta Europa destinati a pubblici diversi al fine di disseminare sia gli esiti del progetto che i prodotti da esso sviluppati. 7


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La ricaduta Per promuovere l’uso ed il riconoscimento del PEL, il progetto elp‐DESK ha sviluppato una serie di prodotti di supporto: 1) un sito internet dedicato (www.elp‐desk.eu) e un video promozionale 2) due applicazioni on‐line indirizzate a target group specifici (giovani e studenti/adulti) per facilitare la compilazione elettronica del PEL; 3) una applicazione su USB, che aggiunge un modello “portfolio” al PEL di base, così da consentire agli utenti di preparare e salvare le concrete evidenze delle loro competenze linguistiche (in file di testo, audio, video, ecc.); 4) una applicazione per l’i‐phone con la quale gli utenti possono completare e aggiornare il proprio PEL su un dispositivo mobile In particolare, la ricaduta del progetto si può avere nella possibilità di promuovere integrazioni tra apprendimento formale ed informale, nella maggiore predisposizione e fiducia nei sistemi di auto‐ valutazione ed una cultura di “portfolio”, che offre metodi convincenti per registrare le esperienze linguistiche in un modo di facilissima comprensione. Un maggior riconoscimento del PEL può sicuramente essere utile per incoraggiare l’apprendimento linguistico, così come un sistema per documentare, a livello, europeo tutte le esperienze e le qualifiche può aumentare la mobilità transnazionale al vantaggio del mercato del lavoro. In futuro il PEL potrebbe servire come un modello iniziale per lo sviluppo di un Passaporto Europeo delle Competenze che utilizzi un approccio similare per presentare altre soft skills oltre che quelle linguistiche.

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Il greco nelle scuole del Veneto fra antico e futuro

Università Ca’ Foscari Venezia ‐ Dipartimento di Studi Umanistici Rete Licei Classici del Veneto ‐ capofila Liceo Classico Statale “Marco Foscarini” di Venezia Dorsoduro 3484 d 30123 Venezia Tel. +39 041 2346326 Fax +39 041 2346363 E‐mail: carpinat@unive.it Sito web: www.unive.it Nome referente: Caterina Carpinato Il progetto Il progetto, avviato dall’Università Ca’ Foscari in collaborazione con tredici Licei classici della Regione Veneto (capofila il Liceo “Marco Foscarini” di Venezia) e con il cofinanziamento della Fondazione Cassamarca di Treviso, testimonia una collaborazione scientifica e didattica fra scuola e università, al fine di promuovere la ricerca e l’attività didattica nell’ambito dello studio della lingua greca in tutte le sue fasi storiche (dall’antico al moderno) attraverso un approccio mirato all’approfondimento delle competenze linguistiche e culturali. Il progetto è rivolto essenzialmente agli studenti universitari e medi impegnati nell’apprendimento della lingua greca (antica). Il progetto mira inoltre alla formazione di una nuova generazione di cittadini italiani in grado di conoscere il greco non soltanto come strumento linguistico per l’analisi dei classici, ma anche come lingua ancora oggi parlata in un paese dell’Unione Europea. In Italia circa trecentomila studenti giornalmente si confrontano con la lingua greca: il progetto in oggetto intende offrire la possibilità di allargare conoscenze linguistiche e culturali attraverso elementi di lingua, storia e cultura greca in senso diacronico sino ai nostri giorni. Nella tradizione della scuola e dell’università lo studio del greco è inteso quasi esclusivamente come studio della lingua e letteratura greca antica. Nel nostro paese però le testimonianze della continuità culturale con il mondo greco (sia d’età bizantina, che moderna) sono numerosissime e costituiscono una importante testimonianza storica, linguistica, letteraria spesso difficilmente decodificabile. In Veneto lo studio dell’evoluzione linguistica e culturale del greco, attraverso una più approfondita conoscenza della storia bizantina e della lingua neogreca, permette agli studenti di conoscere in maniera più approfondita non solo una cultura straniera ma anche, e soprattutto, elementi di base della storia regionale. Lo sviluppo L’idea progettuale nasce nel 1998 e comincia a concretizzarsi già in occasione dell’Anno Europeo delle Lingue (2000). L’idea iniziale ha preso forma trovando altri partner, come la Comunità dei Greci Ortodossi di Venezia, (tale formula ha funzionato bene soprattutto nei primi anni della collaborazione) e l’IRRE‐Veneto (in seguito ANSAS), che hanno sostenuto anche economicamente le attività didattiche. L’idea progettuale si è ulteriormente sviluppata e integrata nel sistema scolastico e universitario della Regione Veneto, assumendo una sua specifica fisionomia sostenuta anche da progetti correlati, come ANTICA MESSENE (a Verona www.we.me.com/giandomenico.sergio/Progetto_Antica_Messene), e NEA ATHINA a Vicenza, (www.liceopigafetta/contatti/greco/). Molto importante è stato inoltre il progetto Grecolandia (per 9


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l’apprendimento del greco giocando nella scuola primaria, promosso nell’anno accademico 2008‐ 2009). Dopo il primo periodo sperimentale, dal 2010‐2011 è stata avviata la nuova fase, denominata “Il greco nelle scuole del Veneto fra antico e futuro”, con responsabilità gestionale e didattica a cura della scuola capofila e responsabilità scientifica a cura della docente dell’Università Ca’ Foscari e con il cofinanziamento della Fondazione Cassamarca di Treviso. Grazie al sostegno di Cassamarca è possibile assicurare a delle 13 scuole pubbliche aderenti alla rete un minimo di 32 ore annue di didattica integrativa di lingua neogreca (in conpresenza con il docente di greco antico che ha accettato di aderire al progetto); l’organizzazione di incontri di studio e corsi di aggiornamento per i docenti; la copertura delle spese extra assunte per la gestione amministrativa e contabile oltre che per il monitoraggio dei risultati raggiunti a fine anno accademico e scolastico. Gli altri soggetti coinvolti sono docenti di madrelingua greca residenti nel territorio del Veneto, dottorandi di Ca’ Foscari e funzionari dell’ANSAS, i quali contribuiscono in modo determinante al buon funzionamento e alla realizzazione dell’offerta didattica nelle tredici scuole consorziate della Regione e partecipano a vario titolo alle iniziative di specifica formazione promosse. La ricaduta Il progetto intende sensibilizzare le istituzioni scolastiche, universitarie, il MIUR, il sistema della produzione culturale, della produzione di servizi turistici e il mondo degli scambi commerciali sull’opportunità: 1. di salvaguardare e promuovere la conoscenza della lingua greca nel nostro paese, come specifico patrimonio culturale e linguistico; 2. di creazione di nuove figure professionali, quali i laureati ‐provenienti dalle aree umanistiche e linguistiche dell’Università italiana che intendono formarsi per diventare docenti di materie letterarie nelle scuole ‐ con una conoscenza della lingua greca non solo nel solco della tradizione classica ma anche in chiave moderna e contemporanea; 3. di formare persone di lingua italiana in grado di esprimersi in lingua greca moderna e quindi aperti ad una dimensione pratica e applicativa dell’uso della lingua, disposti a inserirsi ‐ oltre che nel mondo della scuola e della ricerca ‐ anche in altri settori del mercato del lavoro (turismo, commercio, ambito della produzione culturale; traduzioni letterarie, scientifiche, legali). Per quanto riguarda la formazione universitaria è nostro interesse preparare i nuovi docenti di greco delle scuole italiane, con competenze linguistiche e culturali correlate alla modernità. Nella prospettiva della classe di concorso A 24, che prevede anche il neogreco come lingua straniera, sarà necessario che il progetto possa avere una funzione pilota. Allo stato attuale, per un ciclo di cinque anni, i tredici licei della Regione Veneto che hanno aderito al rete delle scuole per la sperimentazione del progetto, avranno l’opportunità di offrire agli studenti corsi integrativi di lingua e cultura neogreca, e giovani laureati di Ca’ Foscari in lingua neogreca o laureati madrelingua residenti nel territorio possono svolgere attività didattica all’interno del sistema scolastico italiano. Nel contempo tale iniziativa raggiunge un alto numero di famiglie consentendo una migliore e più ampia conoscenza della lingua greca.

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WebCEF ‐ Collaborative assessment of oral language skills through the web

ALMA MATER STUDIORUM Università di Bologna – Centro Interfacoltà di Linguistica Teorica e Applicata “Luigi Heilmann” Piazza S. Giovanni in Monte, 4 40124 Bologna Tel. +39 051 2097750 Fax +39 051 2097751 E‐mail: lucia.livatino@unibo.it – anamaria.beaven@unibo.it Sito web: www.cilta.unibo.it Nome referente: Lucia Livatino – Ana Beaven Il progetto WebCEF è un ambiente interattivo in Rete per la valutazione collaborativa del parlato nei settori educativo e professionale. Il progetto è nato dall'esigenza di cooperare in materia di istruzione e formazione in Europa al fine di raggiungere una maggiore consapevolezza dell'importanza della standardizzazione della valutazione delle competenze linguistiche, con particolare riferimento alle problematiche poste dalla valutazione della produzione/interazione orale con il QCER. WebCEF mira ad armonizzare i sistemi di valutazione europei in funzione di un incremento della qualità dell'insegnamento‐apprendimento delle lingue e della valutazione degli apprendimenti linguistici. Il progetto WebCEF aspira ad avere importanti ricadute sull'apprendimento linguistico non solo di studenti della scuola secondaria e universitari, di laureati che si avviano al mondo del lavoro e di lavoratori, ma di chiunque voglia fare esperienza di valutazione e autovalutazione del parlato, sottolineando così l’importanza dell’apprendimento autonomo lungo tutto l'arco della vita. Il progetto intende sensibilizzare sull'importanza della lingua parlata per la mobilità professionale in Europa, durante tutto l'arco della vita, sulla tematica della valutazione degli apprendimenti linguistici e sulla necessità di formare i futuri insegnanti di lingue straniere alla valutazione del parlato e alla standardizzazione tra misuratori attraverso la pratica di esempi concreti di performance e la discussione e disambiguazione dei descrittori. Lo sviluppo Tra i prodotti realizzati nell'ambito del progetto triennale (2006‐2009) ci sono un sito per tutti (http://www.webcef.eu) con uno showcase di esempi valutati e annotati e materiale di approfondimento da scaricare sia per la parte didattica (ad esempio di creazione dei task), che dei presupposti teorici, e uno strumento di valutazione (assessment tool) ad accesso regolamentato attraverso account (http://webcef.open.ac.uk/). Ogni membro registrato di WebCEF può creare, caricare, valutare e commentare dei campioni di produzione orale video e audio grazie a una tecnologia semplice e di facile utilizzo. Il tool permette a chi è valutato di visualizzare i livelli delle scale qualitative di competenza del parlato, facendo emergere nell'apprendente la consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza e di stabilire obiettivi linguistici meno generici e astratti. 11


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Parte integrante del progetto è stata la creazione di gruppi e di comunità di pratica che mettono insieme tipologie di utilizzatori diversi (apprendenti, insegnanti e formatori) e lavorano secondo modalità collaborative. La motivazione viene stimolata anche dall'empowerment di chi sperimenta l'autovalutazione, la valutazione e la consapevolezza dei propri punti di forza, come apprendente, e come insegnante‐valutatore e misuratore di performance. La ricaduta WebCEF è un progetto fortemente connotato a livello di contatto e scambio di buone pratiche didattiche tra paesi europei. Uno degli aspetti più attraenti del progetto è quello di offrire uno spazio europeo ad alto contenuto tecnologico di didattica collaborativa in rete. La collaborazione non riguarda soltanto la valutazione, ma anche la creazione di task e di scenari. Se WebCEF nasce già come progetto sulla valutazione linguistica di vasta portata, presuppone in realtà un utilizzo futuro molto più ampio. Le comunità di pratica interne alle comunità nazionali sono in costante crescita e il lavoro fatto per WebCEF è stato trasferito al progetto in corso CEFcult. La caratteristica più innovativa del progetto WebCEF, dal punto di vista degli insegnanti, è senz'altro quella di affrontare la questione della valutazione delle competenze linguistiche, la quale fonda la sua efficacia e la sua autorevolezza nelle prassi di benchmarking e di standardizzazione, proprio attraverso la pratica collaborativa. Si inserisce, quindi, a pieno titolo all'interno delle azioni aventi come obiettivo l'armonizzazione dei diversi sistemi valutativi nazionali e la trasparenza e la comparazione a livello europeo. Dal punto di vista degli studenti, WebCEF è fortemente innovativo in quanto punta all'autovalutazione e alla consapevolezza (awarenness) come leva per la motivazione ad apprendere. WebCEF mira a diffondere l'idea che la valutazione da parte di esperti e l'autovalutazione siano entrambe rilevanti per la valorizzazione degli apprendimenti formali, non formali e informali. Altra caratteristica ugualmente innovativa è quella di focalizzare l'attenzione sulla lingua parlata (abilità di produzione orale), non sempre al centro della pratica didattica, specialmente in Italia e in altri paesi dell'Europa del Sud. Va infine sottolineato che WebCEF è un assessment tool gratuito e disponibile online che richiede soltanto la registrazione attraverso il proprio portale.

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PROV ‐ INTEGRA ‐ Azioni formative all’interno del Progetto della Provincia di Torino

EnAIP Piemonte Via del Ridotto, 5 10147 Torino Tel. +39 011 2179800 Fax +39 011 2179899 E‐mail: antonietta.cappellazzo@enaip,piemonte.it Sito web: www.enaip.piemonte.it Nome referente: Antonietta Cappellazzo Il progetto La strutturale e difficile situazione economica di molti Paesi, caratterizzata da forti e fortissime disuguaglianze sociali, è il fattore principale del processo migratorio. I migranti sono obbligati a trasferirsi, spesso in condizioni di rischio estremo, per raggiungere i paesi dove si aspettano di ottenere l’affermazione socio‐economica. Il progetto PROV‐INTEGRA della Provincia di Torino (attraverso il Fondo Europeo per l’Integrazione dei cittadini di paesi terzi 2007‐2013 ‐ FEI), gestito da EnAIP Piemonte, riserva particolare attenzione agli immigrati che, a seguito della crisi economica, risultano più che mai a rischio di perdita del posto di lavoro e dunque dei requisiti di permanenza in Italia. L’individuazione dei destinatari è stata curata dai Centri per l’Impiego di riferimento attraverso un avviso pubblico, garantendo la partecipazione equilibrata di donne e uomini ai percorsi formativi proposti. Nessuno dei due generi (uomini e donne) poteva superare il 70% del totale dei beneficiari selezionati. Il Progetto ha l’obiettivo generale di garantire e migliorare i processi di integrazione e inclusione sociale degli immigrati regolarmente soggiornanti in Italia, tramite formazione teorico‐pratica di lingua italiana, di orientamento civico e di formazione professionale, strettamente connessi alle esigenze occupazionali dei territori del progetto Obiettivi specifici del progetto sono quelli di: ‐ acquisire le competenze linguistiche in riferimento al Livello Elementare L2 del "Quadro Comune Europeo per le lingue" del Consiglio d'Europa; ‐ utilizzare in modo contestualizzato (nei servizi, nel lavoro, nella vita quotidiana, ecc.) le competenze linguistiche acquisite, ad un livello intermedio; ‐ comprendere ed assumere comportamenti rispettosi della disciplina e delle norme per l’immigrazione e delle prassi formali ed informali che portano ad una buona integrazione. Lo sviluppo Le metodologie didattiche applicate nell’ambito del Progetto hanno accolto principi e stimoli provenienti da diversi versanti della glottodidattica. In linea generale le lezioni si sono si svolte seguendo un approccio di tipo comunicativo strutturato secondo questa scansione: fase iniziale (incoativa), creazione motivazione, presentazione globale dell’argomento, analisi testuale, sintesi, riflessione (lessicale, grammaticale), esercitazione e verifica. Come modello linguistico si è proposta una varietà che rappresenta la realtà dell’italiano attuale. Il lessico è stato selezionato sulla base della sua utilità funzionale. L’insegnamento della lingua italiana come L2 si è calato il più possibile nella realtà quotidiana che una persona immigrata si trova ad affrontare: l’approccio metodologico è stato pertanto di tipo misto, 13


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cioè pragmatica‐comunicativa e grammaticale‐traduttiva, facendo ricorso a: ‐ metodi didattici di tipo partecipativo e non cattedratico (quali il cooperative learning); ‐ modalità prevalenti di simulazione di situazioni di vita quotidiana e lavorativa; ‐ modalità didattiche di accoppiamento lingua‐immagine per sviluppare l'aspetto lessicale e armonicamente anche quello della produzione orale cercando, con l'uso delle immagini, di descrivere le immagini stesse e di creare delle frasi concordando genere, numero e forme verbali; ‐ uso del metodo didattico del dialogo aperto e del dialogo a catena per esercitare e fissare le intenzioni comunicative nonché le strutture grammaticali. La ricaduta In considerazione del contesto, alcuni degli elementi di innovatività delle pratiche hanno riguardato: ‐ la presenza di aspetti relativi all’esperienza formativa (la progettazione, le metodologie didattiche, gli apprendimenti, ecc.); ‐ le attività ed i servizi di accompagnamento all’attività formativa (accoglienza, orientamento e consulenza e servizi di sostegno tipo babysitteraggio per le madri con bambini); ‐ la dislocazione geografica delle azioni (si è tenuto anche conto delle residenze dei partecipanti); ‐ le nuove forme di autopromozione per l’occupabilità (video CV); ‐ la presenza di metodologie didattiche innovative (dispositivi multimediali, ITC, ambienti d’apprendimento ecc.); ‐ la presenza di modalità di accertamento delle competenze efficaci (esame CILS); Formazione flessibile e modulare. Un altro elemento importante è costituito dall’idea che si attribuisce a una esperienza “innovativa” se e nella misura in cui contribuisce alla soluzione di problemi, specifici, situazionali o generali. L’esame dei fattori di sostenibilità tradizionalmente considerati è generalmente favorevole per quanto attiene gli aspetti politici, istituzionali e socio‐culturali. In particolare il progetto è ben integrato nella struttura istituzionale Provinciale. L’esperienza di gestione dei fondi, a livello di Provincia, ha sedimentato nuove competenze di programmazione che hanno rispettato e sviluppato modelli didattici e di intervento integrato tra politiche formative e politiche attive del lavoro, ricevendo una buona accoglienza da parte dei soggetti operativi (agenzie formative e CTP). Pertanto essi sono suscettibili di generare effetti duraturi nel tempo.

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LLMC ‐ Learning Languages by Multimedia Center

Università degli Studi di Napoli “Parthenope” – CASL Via Petrarca, 80 80122 Napoli Tel. +39 081 5475428 Fax +39 081 5475428 E‐mail: direzionecentrolinguistico@uniparthenope.it Sito web: www.centrolinguistico.uniparthenope.it/ Nome referente: Colomba La Ragione Il progetto Il progetto è nato dalla necessità di potenziare i laboratori linguistici multimediali, già esistenti e insigniti del riconoscimento Label Europeo 2005, mediante la costituzione di un Centro Multimediale per i servizi linguistici che funga da luogo privilegiato per l’accesso alle risorse multi‐disciplinari digitali fondamentali per chi lavora nella società contemporanea. Detto Centro Multimediale per i servizi linguistici è stato ideato per avere la funzione di attrattore linguistico‐culturale sia in relazione all’utenza interna sia all’utenza esterna all’Ateneo al fine di garantire una migliore, approfondita e capillare fruizione del sapere nell’epoca della società della conoscenza basata sulle ICT. I settori professionali di riferimento assecondano l’offerta didattica delle Facoltà attivate presso l’Ateneo, ed insistono sui settori aziendalistico, economico, commerciale, giuridico, scientifico, informatico e ingegneristico. Oltre a ciò, il percorso di lingua inglese –DAELI‐, realizzato in modalità e‐learning , è incentrato sulle competenze digitali ovvero su di un ambito trasversale ai settori professionali su cui insiste la didattica dell’Ateneo. Lo sviluppo Alcune attività progettuali attuate: - Realizzazione di servizi per l’apprendimento delle lingue in modalità FAD e di un portale europeo. Per la sezione risorse on line del portale l’idea è stata di avviare un servizio informativo rivolto ai giovani circa le opportunità offerte dall’Europa e dai paesi extra europei, sulle tematiche di interesse giovanile collegate all’ambito delle lingue straniere: formazione universitaria e professioni all’estero, lavoro all’estero, cultura e tempo libero; - Allestimento di un laboratorio teatrale in lingua con la partecipazione degli studenti dell’Ateneo; - Allestimento di un ulteriore laboratorio linguistico multimediale della capienza di 30 posti; - Creazione di un catalogo informatizzato delle risorse presenti e disponibili presso la Mediateca (cd audio, cd musicali DVD,VHS). Le metodologie didattiche applicate si incentrano sulla modalità e‐learning, sul CLIL e sul laboratorio teatrale, come supporto alla didattica delle lingue. La ricaduta Le finalità generali del progetto sono riconducibili al preciso obiettivo di avvicinare i giovani alle nuove forme di comunicazione e lavoro, promuovendo e diffondendo la cultura audiovisiva e multimediale in lingua, per facilitare l’accesso alle informazioni. 15


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Con riferimento all’ambito linguistico, il Progetto è stato teso ad arricchire le competenze linguistiche dei discenti che, per i corsi in modalità e‐learning sono stati concentrate sul livello B1 del CEF mentre il tassello teatro in lingua ha permesso anche di sviluppare le capacità relazionali dei partecipanti e di far acquisire la consapevolezza del ruolo della gestualità nell’ambito della comunicazione e di come questa cambi a seconda della cultura di riferimento.

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Maritime English & Standard Marine Communication Phrases (S.M.C.P.)

I.P.S.I.A.M “Amerigo Vespucci” Via Giovinazzo Località Prima Cala Molfetta (Ba) 70056 Molfetta Tel. +39 080 3344522 Fax +39 080 3341617 E‐mail: barm06000n@istruzione.it ‐ dirigente@ipsiamvespucci.it Sito web: http://www.ipsiamvespucci.com/ipsiam Nome referente: Pietro del Rosso Il progetto Le indagini sull’origine dei disastri in mare dovuti all’errore umano, hanno rivelato che un terzo degli incidenti si verifica a causa di problemi connessi con le comunicazioni, ed in particolare a causa di un scarsa padronanza dell’Inglese Marittimo. Il punto più cruciale relativo alle comunicazioni verbali è rappresentato dal fatto che oltre l’86% di tutti gli equipaggi delle navi è oggi costituito da personale multilingue che, per vari motivi, non ha la competenza richiesta dell’inglese marittimo – con il rischio di provocare danni alla vita umana, alla proprietà ed all’ambiente Nel 2001, dopo nove anni di lavoro, l’Organizzazione Marittima Internazionale, (I.M.O), l’agenzia dell’ONU specializzata nelle questioni marittime, ha adottato il Frasario Standard per le Comunicazioni Marittime (SMCP) che, grazie alla Convenzione Internazionale sugli Standard di Addestramento, Certificazione e di Guardia per i Marittimi (S.T.C.W.) è diventato un requisito obbligatorio per la formazione di tutto il personale marittimo in tutti i centri di addestramento. Il frasario fornisce una sorta di “kit di sopravvivenza” in quanto comprende tutti gli eventi connessi alla sicurezza dell’Inglese parlato, sia durante le conversazioni via radio che quelle interne a bordo. La lingua usata è una versione semplificata, standardizzata dell’Inglese Marittimo: la grammatica, la struttura e la terminologia sono rigorosamente finalizzate, ed è abbastanza facile da apprendere a condizione che sia insegnata in contesti situazionali reali. A tal fine, l’Organizzazione Marittima Internazionale (I.M.O.) raccomanda vivamente di usare lo SMCP al posto di altre espressioni. Se congiunto ad un efficace sistema di formazione, il frasario standard diverrà e ‐lo è già‐ una efficiente lingua di sicurezza. Lo sviluppo Il progetto, le metodologie e le tecniche da utilizzare fanno costante riferimento alle norme internazionali S.T.C.W. (Standard Training Certification and Watch Keeping) 1978 e, in particolare, i recenti emendamenti S.T.C.W. di Manila (Giugno 2010). L’intero progetto “Maritime English & Standard Marine Communication Phrases” si basa fondamentalmente sul coursebook “Maritime English” che copre tutti gli aspetti relativi all’ESP Maritime English e rappresenta un valido riferimento per tutto il personale marittimo e il personale civile e militare che opera nei servizi di terra per l’assistenza alla navigazione (guardia costiera, centri VTS, ecc.). Le unità didattiche di tale “coursebook” riflettono adeguatamente gli obiettivi specifici che il progetto intende raggiungere e sono conformi ai requisiti IMO STCW ed al model course 3.17. Per quanto riguarda la conoscenza dello S.M.C.P. (Standard Marine Communication Phrases) è stata realizzata una pratica versione bilingue (Inglese‐Italiano) che, se usata regolarmente al posto delle 17


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frasi con significato simile, può garantire la padronanza dello S.M.C.P., contribuendo alla riduzione delle incomprensioni nelle comunicazioni e, quindi, all’aumento della sicurezza della vita umana in mare. Uno strumento fondamentale di questo progetto è il Dictionary of Maritime Terms English Italian‐English (si veda http://www.witherbyseamanship.com/dictionary‐maritime‐terms‐english‐ italian‐english.html). Tra le particolarità dell’opera, unico del suo genere nel panorama dei dizionari marittimi a livello internazionale, vi è: - un riferimento continuo dei lemmi allo S.M.C.P.; - un ricco ed aggiornatissimo elenco di oltre 3000 acronimi ed abbreviazioni marittime riconosciute internazionalmente; - una ricca selezione di immagini poste sotto ogni lemma sia nella sezione English‐Italian che Italian‐English che rende più funzionale l’uso del dizionario; - una ricca selezione di pratiche ed utili tabelle e prontuari bilingue. Un altro strumento fondamentale per l’implementazione del progetto è costituito dall’uso dei Simulatori di ultimissima generazione per rendere le esercitazioni delle vere e proprie “full immersion” con l’implementazione di vari scenari. La ricaduta Il valore aggiunto del progetto è rappresentato dall’uso specifico sia del cosiddetto “Inglese Marittimo” e dello S.M.C.P. in particolare, al fine di contribuire al raggiungimento del massimo grado di sicurezza della navigazione e condotta della nave. Inoltre, lo S.M.C.P. ha l’importante funzione di standardizzare il linguaggio usato nelle comunicazioni (tra navi, tra navi e stazioni di terra ed anche per comunicazioni a bordo) e, di conseguenza, deve essere il mezzo privilegiato per le comunicazioni verbali di sicurezza a bordo delle navi con equipaggi multinazionali. Una caratteristica rilevante del progetto è che esso può essere utilmente trasferito verso settori diversi da quello marittimo, curvandolo opportunamente alle esigenze ed al target group. Ad esempio, esso può essere facilmente riprodotto come English for Specific Purposes per tecnici e/o ingegneri, nei più svariati campi tecnologici: Meccanica, Tecnologia, Elettrotecnica, Elettronica, Telecomunicazioni, Trasporti e Logistica. Ovviamente, al pari del “Maritime English & Standard Marine Communication Phrases” per ottenere risultati più efficaci è sempre opportuno ricorrere all’uso di materiali “autentici” in lingua inglese relativi ai specifici settori professionali di riferimento (es. manuali di funzionamento e di manutenzione, data sheet, ricerca guasti, ecc.).

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Dalla lezione ai fatti ‐ Un percorso linguistico‐comunicativo verso il mondo del lavoro

Istituto Statale “Marco Belli” Piazza Marconi, 10 30026 Portogruaro Tel. +39 0421 73102 Fax +39 0421 280814 E‐mail: info@marcobelli.it Sito web: http://www.marcobelli.it Nome referente: Ursula Lioba Ahlborn ‐ Brankica Beric Il progetto Il progetto si presenta in modo piuttosto articolato in quanto abbraccia un periodo piuttosto lungo (2 anni), diverse classi dell’Istituto e varie iniziative che in parte vengono proposte ciclicamente. Le attività sono state così articolate: - all’inizio del 2010 è stato offerto il corso propedeutico alla certificazione linguistica per il livello B.1; - nel mese di maggio 2010 è stato svolto lo stage linguistico con le classi terze di Bamberga‐ Norimberga‐Dachau (Germania); - al rientro dallo state è stato svolto l’esame da parte del Goethe‐Institut (B.1); - nel mese di dicembre 2010 è stato organizzato lo stage lavorativo a Bamberga/Germania. Gli studenti hanno lavorato in alberghi, agenzie di viaggi, asili; - nel gennaio 2011 ha avuto inizio il nuovo corso di certificazione B.1 per le classi terze e il corso per il livello B2per gli studenti che avevano superato il precedente esame B.1; - nel mese di maggio 2011 le attuali classi terze hanno preso parte allo stage linguistico a Bamberga‐ Bayreuth‐Norimberga‐Dachau e al loro rientro hanno sostenuto l’esame del Goethe‐Institut ed è stato organizzato un breve corso di micro lingua turistica; Attualmente una delle classi terze partecipa all’iniziativa di traduzione dei testi di carattere turistico e nel mese di dicembre è previsto di nuovo lo stage lavorativo a Bamberga. Inoltre si cercherà di allargare le varie iniziative anche ad altri istituti superiori. Lo sviluppo Il progetto, in nuce, è nato già anni fa come stage linguistico. Ma come continuità e intreccio tra le varie iniziative, è nato all’inizio del 2010, e lo si sta man mano perfezionando. Le varie fasi del progetto sono state preparate durante le lezioni curricolari. È importante che gli studenti ravvedano l’utilità di frequentare il corso propedeutico all’esame di B1, visto che le competenze vengono potenziate durante lo stage linguistico a Bamberga e certificate immediatamente dopo dal Goethe‐Institut. In questa maniera, l’esame orale risulta più facile di quello scritto. Gli studenti stessi che hanno fatto questa esperienza molto positiva perché ben organizzata e strutturata fanno poi da promotore del progetto. Importante è anche l’informazione trasmessa da parte delle docenti ai genitori all’inizio dell’anno scolastico. Le varie fasi vengono potenziate durante lo stage linguistico a Bamberga e certificate immediatamente dopo dal Goethe‐Institut. In questa maniera, l’esame orale risulta più facile di quello scritto. Gli studenti stessi che hanno fatto questa esperienza molto positiva perché ben organizzata e strutturata fanno poi da promotore del progetto. Importante sono anche le informazioni trasmesse ai genitori all’inizio dell’anno scolastico per favorire la collaborazione e sensibilizzare l’interesse verso il progetto. Anche grazie ad un’agenzia specializzata dei stage linguistici e ben organizzata in Germania è stato possibile approfondire e potenziare le 19


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competenze linguistiche e relazionali‐professionali e creare dei legami con il mondo del lavoro in loco, anche per degli stage lavorativi. Alcuni studenti partecipanti allo stage linguistico dell’anno scorso hanno potuto costruire un percorso ben strutturato che permette di verificare sul posto di lavoro (durante lo stage lavorativo) le competenze acquisite durante le lezioni curricolari, il corso per la certificazione, durante lo stage linguistico e quello di microlingua in quanto hanno lavorato per una settimana di dicembre in strutture lavorative altamente professionalizzanti come quelle di un albergo, di un’agenzia turistica e di una scuola materna. Si è cercato di venire incontro alle esigenze personali degli studenti. Queste esperienze, fatte nelle classi quarte superiore, funge anche da orientamento all’interno di un percorso post‐scolastico. Al momento gli studenti stanno elaborando l’esperienza fatta in vari modi: - in un articolo multimediale per il giornalino d’Istituto (on‐line); - in un articolo multimediale per il giornale dell’APT di Bamberga; - in un articolo multimediale per la rappresentazione del sito della scuola in Tedesco. La ricaduta Il progetto ha favorito in modo evidente e persistente non solo l’apprendimento della lingua tedesca, ma ha permesso ai partecipanti l’inserimento facilitato dei giovani nel mercato del lavoro (estivo) e facilitato la mobilità transnazionale in quanto alcuni studenti sono stati richiesti anche per quest’anno dalle strutture ospitanti in Germania. Con l’esperienza molto positiva dello stage linguistico a Bamberga, anche studenti meno loquaci riescono a superare la barriera della produzione linguistica. Al momento è ancora in atto un’iniziativa di traduzione in lingua tedesca del nuovo depliant sul Duomo di Portogruaro e della presentazione della Città di Portogruaro sul sito in cooperazione con il Comune della Città di Portogruaro. Intanto, un numero considerevole di studentesse ha sostenuto e superato l’esame B1 (B2) del Goethe‐Institut e trovato un lavoro estivo in situazioni diverse. In futuro, cioè l’a. sc. 2011/2012, si prevede di riproporre lo stesso iter/progetto, di rafforzare il legame con il Comune di Portogruaro, ma anche di allargare l’area di interesse a Concordia Sagittaria fino a Caorle, in modo tale da creare interesse storico‐artistico da parte degli studenti, ma dall’altra di creare dei legami con le strutture lavorative del comprensorio come ad es. l’APT di Caorle ecc. per facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro, nonché di offrire queste opportunità anche a studenti/esse di altre scuole.

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TEGARC – The European Gastronomic and Reception Culture

Istituto Professionale di Stato Servizi per L'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera Via Vanvitelli, 1 76016 Margherita di Savoia (BT) Tel. +39 0883 656745 Fax +39 0883 65786 E‐mail: fgrh07000n@istruzione.it Sito web: www.ipssarmargherita.it Nome referente: Biagio Pinnelli Il progetto La proposta progettuale è stata motivata dall’inserimento del francese quale seconda lingua obbligatoria del corso di studi frequentato dagli alunni. I partecipanti hanno svolto attività di stage per una durata di 21 giorni presso aziende del settore turistico‐alberghiero a Liegi e Parigi ognuno nel proprio settore di appartenenza: sala bar, cucina e servizi di segreteria e ricevimento. Con lo stage ci si è proposti di raggiungere i seguenti obiettivi: - arricchire le conoscenze culturali utilizzando come strumento la cultura gastronomica; - dare informazioni sul mondo del lavoro; - favorire comportamenti autonomi in ambito lavorativo. Lo sviluppo I partecipanti si sono misurati in ambienti di lavoro diversi dal proprio e hanno messo in atto strategie opportune per far fronte a situazioni nuove. Prima della partenza i tirocinanti hanno seguito un corso di preparazione pedagogico‐linguistico‐culturale seguito anche nei paesi ospitanti. Essi si sono impegnati ad osservare gli accordi stabiliti per lo stage e a rispettare il regolamento dell’organismo di accoglienza, gli orari di lavoro, gli atteggiamenti di buona condotta e di discrezione professionale. La ricaduta La valutazione dell’intera attività è stata comprovata da diversi certificati: - certificazione rilasciata dall’istituto ospitante; - certificazione attestante la preparazione linguistica; - certificazione rilasciata dalle aziende di stage; - certificazione Europass‐Mobility. L’organismo d’invio, relativamente alla disseminazione delle attività ha provveduto a: indire conferenze all’intera comunità, effettuare un’attività di divulgazione nelle classi del triennio; organizzare un tavolo di lavoro aperto ai rappresentanti istituzionali, ai fruitori del progetto e alle famiglie.

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What a Punishment! Lingue a teatro

Istituto Comprensivo Riva 2 “Luigi Pizzini” Piazza M.Contini, 8 38066 Riva del Garda (TN) Tel. +39 0464 552170 Fax +39 0464 520789 E‐mail: segr.ic.riva2@scuole.provincia.tn.it Sito web: www.rivadue.it Nome referente: Lucia Dongilli ‐ Alessandra Frisetti Il progetto Le scuole primarie e la scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo Riva 2 “Luigi Pizzini” favoriscono e potenziano l’uso della lingua straniera in lezioni alternative a quelle tradizionali, non solo attraverso l’utilizzo diffuso della metodologia CLIL in diverse discipline (scienze, geografia, storia, religione, musica, attività opzionali, arte e immagine, motoria) ma anche con l’adozione di svariate forme della creatività, tra le quali gioca un ruolo di primo piano il teatro. Partendo dalla convinzione che i bambini e i ragazzi imparano meglio se coinvolti emotivamente, è nato il progetto “Lingue a teatro” che, sviluppandosi in modo sincronico e diacronico nel corso dell’anno scolastico 2010‐2011, ha coinvolto contemporaneamente tutte le scuole dell’Istituto comprensivo Riva 2 “Luigi Pizzini”con una serie di attività diversificate a seconda del livello delle classi e delle realtà specifiche di ogni singolo plesso. L’idea condivisa a priori da tutti i docenti dell’Istituto è stata che l’attività teatrale non dovesse essere intesa come punto di arrivo, bensì come punto di partenza: scopo del progetto non è stato infatti la realizzazione di uno o più spettacoli, ma l’utilizzo dell’approccio e delle modalità della rappresentazione teatrale come strumento per raggiungere risultati sul piano della formazione degli alunni coinvolti. Quest’esperienza ha favorito infatti uno sviluppo delle competenze linguistiche in lingua inglese e tedesca in un contesto trasversale che ha abbracciato diverse altre discipline (tra le quali anche l’italiano) e diversi ambiti della formazione (l’idea di tolleranza, di intercultura), ma ha puntato soprattutto al rafforzamento del processo di crescita degli studenti sul piano dell’autonomia, della sicurezza di sé, della capacità di interagire e di lavorare in sintonia con gli altri, di sentirsi responsabili e partecipi dell’esito di un’attività. Non è inoltre da sottovalutare che, insieme agli alunni, anche gli insegnanti hanno avuto un’occasione per mettersi in gioco in maniera insolita e creativa. Esemplificativi di questa convinzione sono una serie di progetti che hanno animato svariate attività nella scuola primaria e nella secondaria di primo grado: - What a punishment (classi quinte scuola primaria); - The Sleepy Dragon (classi prime scuola primaria); - The Canterville Ghost (classi terze scuola primaria); - A bad, bad day (classi quarte scuola primaria); - We love tolerance (classi seconde della scuola secondaria di primo grado); - Schwarz‐weiße Missverständnisse (gruppo di alunni delle classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado).

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Lo sviluppo Per rendere più efficace l’apprendimento delle lingue è importante adottare un approccio e delle strategie che tengano conto delle diversità di ognuno al fine di valorizzare le potenzialità di tutti e favorire così un incremento dell’autostima. E’ fondamentale offrire a ciascuno la possibilità di esprimersi, di ascoltare e di confrontarsi con gli altri, di arricchirsi e di imparare in modo consapevole contribuendo allo svolgimento delle specifiche attività, nella consapevolezza che il contributo del singolo è necessario per la buona riuscita del lavoro dell’intero gruppo. Durante le diverse fasi del lavoro si alternano momenti in plenum, lavoro individuale e a gruppi. L'impostazione metodologica delle attività proposte è dinamica ed interattiva, caratterizzata da situazioni di lavoro in cui l'alunno non apprende ricevendo il sapere in modo passivo, ma agisce in prima persona nella situazione presa in considerazione e opera per trasformarla. Gli alunni sono infatti gli attori principali dell’intero progetto, mentre le insegnanti hanno una funzione di registe e scaffolder: offrono spunti e stimoli di lavoro, mettono gli alunni nella situazione di ricercare, esplorare, scoprire e comunicare, limitandosi ad osservare. La ricaduta Sia nella scuola primaria che in quella secondaria di primo grado, tutti gli obiettivi previsti dalle diverse fasi del progetto sono stati raggiunti. Nella scuola primaria gli alunni hanno partecipato con entusiasmo al progetto e si sono messi in gioco. Qualcuno si è fermato all’interpretazione della parte scelta o assegnata, altri hanno operato aggiunte e modifiche personali sia al testo che alla rappresentazione. Nella scuola secondaria tutti gli alunni sono stati in grado di creare e personalizzare un proprio personaggio, di dare il proprio contributo alla scrittura, alla realizzazione del pezzo teatrale e alla messa in scena. Hanno dunque sperimentato con successo l’importanza del lavoro collaborativo e gli aspetti positivi del mettersi in gioco. Gli stessi obiettivi sono stati raggiunti con il teatro in lingua tedesca, dove accanto alla traduzione di un testo dato, gli alunni hanno saputo calarsi nel proprio personaggio e vivere in questo modo la tolleranza, la differenza e l’intercultura da un punto di vista alternativo. Il questionario finale somministrato agli alunni in chiusura del progetto ha inoltre messo in luce l’alto grado di gradimento delle attività svolte. É emerso infatti che gli alunni hanno beneficiato del progetto da tutti i punti di vista, vorrebbero ripetere un’esperienza di apprendimento di questo tipo e la consiglierebbero ai propri compagni.

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La mirada del alma

Liceo Classico “Virgilio” Via Giulia, 38 00186 Roma Tel. +39 06 68806226 Fax +39 06 68300813 E‐mail: info@liceoclassicovirgilio.it ‐ sdruscia@alice.it ‐ luis‐moliner@hotmail.com Sito web: http://www.liceoclassicovirgilio.it Nome referente: Licia Sdruscia ‐ Luis Moliner Il progetto Il progetto si inserisce all’interno del corso di liceo linguistico internazionale ad indirizzo spagnolo, con l’obiettivo di approfondire un uso della lingua non convenzionale, da raffrontare con le potenzialità espressive di un linguaggio non verbale come quello delle immagini. Partendo, infatti, dall’elaborazione di testi di scrittura creativa in lingua spagnola , e da una traduzione di testi letterari, gli alunni hanno creato delle immagini che ne rispecchiassero il contenuto poetico con varie tecniche di incisione calcografica, in un laboratorio allestito nella scuola sotto la guida di un’esperta di tecnica di incisione e degli insegnanti di Storia dell’Arte e di Letteratura Spagnola. Il rapporto tra parola ed immagine è stato così il contesto nel quale ricercare il contenuto fantastico della comunicazione verbale impiegando le proprie potenzialità creative. Il potenziamento della creatività è stato quindi lo scopo finale della sperimentazione didattica, in funzione dell’acquisizione del raggiungimento di una capacità di comprensione e comunicazione di livelli del pensiero che possono portare alla luce elementi fondamentali della personalità degli alunni. A favorire il raggiungimento di tali obiettivi sono state organizzate visite a mostre , tra le quali La Biennale di Venezia,seminari di approfondimento su temi interdisciplinari, concerti e attività laboratori ali all’interno di musei . Sono state inoltre coinvolte sovraintendenze artistiche e l’Accademia nazionale di Santa Cecilia. Destinatari del progetto sono stati gli alunni degli ultimi due anni del triennio di internazionale spagnolo,dei quali si è cercato di accrescere le abilità operative di tipo immaginativo. La formazione che il progetto si è proposto di avviare è stata sia quella di preparazione a qualsiasi facoltà universitaria europea,sia quella relativa a molte figure di operatori culturali di diverso livello. Lo sviluppo Il progetto nasce come LA MIRADA DEL ALMA e si è sviluppato ogni anno attorno ad un tema : DIOSES, HEROES, HOMBRES, E ESPERPENTO. La premessa imprescindibile per l’attuazione del progetto è l’utilizzazione di una didattica innovativa, che puntando su una metodologia creativa si avvalga della possibilità di sperimentare in corso d’opera , seguendo lo sviluppo del lavoro dei ragazzi,i possibili risultati operativi del corso. Lo sviluppo del progetto prende le mosse in classe con la trattazione di alcuni temi ,selezionati nel programma didattico, da presentare alla luce di una lettura dei temi del progetto, e con l’attivarsi, di un corso di scrittura creativa in lingua spagnola. In collaborazione con l’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma i ragazzi hanno avuto l’opportunità di visitare i laboratori e le collezioni della calcografia nazionale dove hanno avuto un primo incontro con le tecniche di stampa e le opere d’arte di grafica. Successivamente è stato allestito, nel liceo, un laboratorio di tecniche di incisione, guidato da Lucia Sforza, artista esterna alla scuola. Qui i ragazzi hanno elaborato le immagini e le hanno stampate in varie prove . Le stesse immagini sono state inserite, in stampe originali numerate, insieme ai testi, in una cartella ed in un libro individuale , realizzato a livello artigianale, nel quale ogni ragazzo ha inserito il proprio teso in lingua spagnola ed in traduzione. E’ stato anche realizzato un libro d’artista .Tutto il materiale del corso è stato esposto in una mostra a Palazzo Poli, sede dell’Istituto Nazionale per la Grafica. 27


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La ricaduta I principali risultati conseguiti non sono da ricercarsi nello specifico dei lavori prodotti dagli alunni, che pure sono risultati di grande intensità e sensibilità, ma nel processo operativo che ha condotto a realizzare tali lavori. Infatti la proposta di elaborare il significato di un testo non seguendo una logica narrativa tradizionale, e di aver cercato di tradurre tale significato nella diversa specificità del linguaggio delle immagini , ha insegnato ai ragazzi una metodologia di ricerca diversa da quella comunemente usata nello studio scolastico di tipo tradizionale. Tale nuova metodologia si è poi facilmente trasferita nello studio delle discipline scolastiche coinvolte nel progetto, in particolar modo di Letteratura Spagnola e Storia dell’Arte, portando i ragazzi ad accostarsi alla lettura del testo poetico e alla fruizione dell’opera d’Arte in modo nuovo. Dal canto loro anche i professori che hanno condotto le attività del progetto hanno potuto imparare strategie operative nuove, con le quali innovare la propria esperienza professionale e ridefinire alcuni aspetti del rapporto alunno‐insegnante all’interno delle procedure didattiche . Dalle idee realizzate nel progetto sono infatti scaturite ipotesi di programmazioni interdisciplinari successive, che hanno coinvolto un maggior numero di insegnanti, spronandoli , non solo ad un confronto professionale più ravvicinato, ma a ricercare impostazioni della didattica nuove.

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E‐Art‐Cultural‐Innovation

Istituto di Istruzione Superiore “Leopoldo Pirelli” Via Rocca di Papa, 113 00179 Roma Tel. +39 06 78398459 Fax +39 06 7840071 E‐mail: rmis00800p@istruzione.it Sito web: http://www.leopoldopirelli.it Nome referente: Rita Gatti Il progetto Lo scopo del progetto (Comenius) è stato quello di studiare la storia dell’arte e la cultura di alcuni periodi storici italiani e inglesi attraverso l’esplorazione diretta e lo studio sul campo, volti alla creazione di materiale multimediale (video, foto, animazioni, quiz interattivi) da inserire all’interno di un sito/blog, perno del progetto stesso e zona di scambio di informazioni e materiali didattici. (www.eartcultureinnovate.wordpress.com). Inoltre, l’uso dell’inglese come lingua veicolare del progetto, ha permesso agli alunni di attivare conoscenze e abilità nella lingua straniera che, fino ad allora, non avevano avuto modo di applicare per scopi comunicativi efficaci. La partecipazione attiva‐creativa degli alunni ha sviluppato in loro una nuova sensibilità nei confronti della cultura del loro paese e un’apertura alla conoscenza e all’approfondimento di quella europea. L’uso delle nuove tecnologie, soprattutto di software per la creazione di video e animazioni ha, non solo motivato gli alunni, ma sviluppato nuove abilità tecnologiche che potranno essere applicate in qualsiasi campo della conoscenza. Il progetto è stato, volutamente, rivolto a due classi quarte di Ragionieri Programmatori, anziché, come sarebbe stato più naturale, alle classi del Liceo Linguistico, presenti anch’esse nell’Istituto. Questo perché ci sembrava più opportuno stimolare anche gli studenti “tecnici” su aspetti storici, artistici e linguistici che potessero ampliare il loro bagaglio culturale. Lo sviluppo Gli alunni italiani, ai quali erano stati assegnati dei particolari periodi storico‐artistici da approfondire, (Fori imperiali ‐ Roma imperiale ‐ Rinascimento – Barocco – Eur) hanno effettuato diverse escursioni nei luoghi più rappresentativi di Roma, girando video, facendo fotografie e confrontando in prima persona le informazioni possedute. Poi, hanno, montato, revisionato, doppiato e tradotto in inglese diversi video su altrettanti aspetti culturali della città di Roma. Inoltre, le stesse informazioni ottenute per creare i video sono state riutilizzate per la creazione di quiz interattivi. I software principali utilizzati per la produzione del materiale caricato sul sito sono stati Internet per il Web‐quest; Movie‐Maker e Pinnacle per la creazione di video; Question Writer per la creazione di quiz interattivi; Toondoo per la creazione di animazioni; Picasa e Photoshop per l’elaborazione grafica. La didattica è stata di tipo laboratoriale, dato l’uso costante dei computer per la comunicazione con i partner stranieri, la ricerca e l’elaborazione delle informazioni. La ricaduta L’uso delle nuove tecnologie e il ruolo attivo degli alunni nella creazione del materiale didattico ha reso gli studenti normalmente “meno diligenti”, più interessati, partecipi, collaborativi e propositivi durante lo svolgimento delle varie fasi del progetto. Anche le capacità nella lingua inglese si sono rafforzate. Gli alunni italiani hanno acquisito la consapevolezza di essere in grado di comunicare in lingua inglese per 29


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instaurare rapporti di amicizia, di collaborazione e di scambi culturali. Gli alunni hanno “imparato facendo”. La progettazione e la realizzazione di prodotti finiti ha permesso agli alunni di acquisire informazioni di carattere culturale e artistico in maniera innovativa. L’uso della lingua inglese, inoltre, come lingua veicolare ha rinforzato le loro competenze linguistiche sia in ambito personale che professionale. La creazione di materiale multimediale, che resterà nel sito/blog del progetto, potrà essere utilizzato come materiale didattico ma, soprattutto come stimolo per futuri progetti europei.

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It’s in the bag!

Istituto Tecnico Commerciale “Enrico Tosi” Viale Stelvio, 173 21052 Busto Arsizio (VA) Tel. +39 0331 372011 Fax +39 0331 372011 E‐mail: itctosi@itctosi.va.it Sito web: http://www.itctosi.va.it/ http://w5.itctosi.va.it/scambi2010/maidstone Nome referente: Francesca Benedetti Il progetto L’ITC “E. Tosi” ha organizzato un’attività di Impresa Formativa Simulata, integrata in un scambio internazionale. Gli studenti di un Istituto di Maidstone (UK) e gli alunni dell’ITC hanno lavorato sulla tematica: “la produzione di una borsa e la sua commercializzazione”. Il progetto comune nasce dall’esigenza di condividere le diverse competenze dei due gruppi per accrescere e ampliare le competenze linguistiche e professionali di tutti i soggetti e migliorare la comprensione culturale reciproca e la socializzazione tra studenti appartenenti a due diversi Stati dell’UE. L’esperienza, che ha visto la collaborazione di esperti e dell’imprenditore dell’azienda partner (Fratelli Rossetti), ha portato all’approfondimento di tematiche economiche per giungere alla redazione di un business plan in lingua inglese, alla predisposizione di presentazioni multimediali in lingua, e alla realizzazione di un prototipo‐borsa. L’ITC “Enrico Tosi” da sessant’anni dà risposte formative ed educative ad un territorio in evoluzione e si distingue per l’innovazione didattica e organizzativa, l’internazionalizzazione dei percorsi, la trasparenza dei processi finalizzati alla promozione del successo individuale. Il “Tosi” è inserito in un contesto economico‐sociale in cui operano aziende competitive nel settore del design e della moda (Dolce&Gabbana, Missoni, Aspesi, Yamamay, Parah…), tra cui la Fratelli Rossetti. L’azienda, conosciuta sui mercati internazionali, ha messo a disposizione significative risorse umane e professionali. La classe coinvolta, composta da 29 alunni, 14 femmine e 15 maschi, di età compresa tra i 17 e i 18 anni, dalla prima, svolge attività didattica con metodologia CLIL e frequenta il corso di Amministrazione, Finanza e Marketing. Pertanto, l’obiettivo di far lavorare in concreto i giovani coinvolti su un progetto di sviluppo dell’idea d’impresa, ha permesso l’acquisizione più specifica delle competenze che già sono sollecitate durante lo svolgimento delle attività didattiche curriculari. Gli obiettivi perseguiti sono di rafforzamento della lingua, di comunicazione tra adolescenti in ambito internazionale, culturali, sociali e professionali. Lo sviluppo Prima fase: Gli studenti hanno partecipato ad attività preparatorie all’avvio del progetto e a lezioni di approfondimento su alcune tematiche (e.s.: branding e licencing). Seconda fase: Durante il soggiorno a Maidstone, dal 2 all’11 novembre, lezioni in lingua inglese di Marketing e Design, visite tematiche, lavori di gruppo e momenti di esposizione e di sintesi hanno permesso di sviluppare non solo competenze specifiche, ma hanno implementato la conoscenza del linguaggio settoriale e sviluppato la conoscenza reciproca dei partecipanti. Terza fase: Tra dicembre e marzo gli alunni italiani hanno interagito (attraverso mail e social network) con studenti e docenti inglesi, per mettere a punto i bozzetti delle borse, mettendo a frutto le lezioni di design organizzate in Inghilterra. Quarta fase: Dal 5 al 14 aprile gli alunni inglesi hanno soggiornato a Busto Arsizio. Sono state proposte delle visite mirate ad aziende operanti nel settore della pelletteria che hanno permesso di verificare nel concreto le potenzialità del settore e le pratiche aziendali, consentendo agli allievi di 31


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interagire con i professionisti e di mettere in discussione sul campo il proprio lavoro. Quinta fase: Nei mesi finali dell’anno scolastico sono stati realizzati i prodotti previsti dal progetto: prototipo di borsa; sito web dell’IFS; BP. In questa fase di ricaduta e diffusione, i lavori eseguiti dai diversi gruppi di studenti italiani ed inglesi sono stati presentati pubblicamente, anche durante la Fiera IFS di Lodi e in una conferenza stampa. Le metodologie utilizzate sono state: lezioni interattive in cui gli studenti hanno ricevuto degli input e delle consegne legate al progetto e ai diversi prodotti, lavori di gruppo sotto la guida dei docenti; lavori svolti in videoconferenza con un docente e gli studenti di design dell’Invicta Grammar School, lezioni con esperti del mondo del lavoro; metodologia CLIL, sviluppata attraverso un’attività curriculare sistematica nelle discipline Economia Aziendale, Finanza aziendale, Matematica, Storia, Geografia e TIC. La classe coinvolta nel progetto infatti, fa parte di un corso CLIL nel quale almeno il 25% delle monte ore delle discipline coinvolte viene svolto nella lingua veicolare inglese. La presenza dell’assistente americana, Catherine Ches, nelle ore di Inglese e Storia, ha permesso agli allievi di potenziare ulteriormente le competenze linguistiche. La ricaduta Gli alunni coinvolti hanno evidenziato un significativo miglioramento delle competenze professionali economiche, linguistiche e comunicative e hanno ampliato la visione globale del sistema azienda. Hanno decisamente rafforzato la capacità di lavorare in gruppo per raggiungere uno scopo comune e la capacità di risolvere problemi con spirito di iniziativa, senso di responsabilità e autonomia nella gestione delle risorse. Gli allievi hanno consolidato l’abilità di comunicare in una lingua veicolare per esprimere idee ed opinioni di interesse generale, acquisendo, inoltre, una buona conoscenza dei termini che costituiscono la base lessicale di un imprenditore del settore. La motivazione degli alunni all’apprendimento è sicuramente aumentata, così come la capacità di integrazione e conoscenza del contesto antropico e territoriale del Paese partner. La divulgazione dei risultati del progetto è avvenuta attraverso la realizzazione di siti Internet, fiere specializzate e il costante collegamento con la stampa locale. Il bilancio positivo dell’esperienza ‐ sia in termini di crescita didattica, sia dal punto di vista esperienziale ‐ suggerisce la possibilità di replicare l’esperienza, anche in altre classi. Infatti, scambio internazionale e IFS possono accrescere le competenze economiche, linguistiche e di cittadinanza.

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Teaching Languages through Movie Making

Centro Studi Europeo Europass Via S. Egidio, 12 50122 Firenze Tel. +39 055 2345802 Fax +39 055 7349670 E‐mail: didattica@europass.it Sito web: www.europass.it Nome referente: Cristiano Sanna Il progetto Teaching Languages through Movie Making è un progetto che intende insegnare una lingua attraverso la creazione da parte degli studenti di una sceneggiatura e un cortometraggio in lingua straniera. E’ un progetto innovativo che si basa su metodi didattici come il Task based learning, il cooperative learning e la teoria dei role play. Lo scopo del progetto è quello di insegnare una lingua focalizzando l’attenzione sul contenuto più che sulla forma, insegnare funzioni linguistiche reali, facilitare la memorizzazione di queste fissandole nella memoria a lungo termine, insegnare principi di comunicazione non‐verbale, para‐verbale e socio‐culturale e, soprattutto, motivare gli studenti a fare tutto ciò attraverso un compito stimolante: la creazione di un cortometraggio. L’apprendimento è inoltre stimolato dalla continua collaborazione che deve essere messa in atto nel gruppo di discenti al fine di portare a termine il complesso compito. Gli studenti, infatti, devono scegliere insieme un soggetto per una storia, scrivere la sceneggiatura e quindi recitarla nel modo più realistico possibile. Per raggiungere il fine è perciò indispensabile una stretta collaborazione, che favorirà anche l’instaurazione di un clima di stima e amicizia tra gli studenti. Originariamente il progetto è nato per motivare studenti adolescenti all’apprendimento della lingua. In seguito, visto la partecipazione e l’entusiasmo riscontrati, è stato impiegato come metodo di insegnamento per studenti di ogni età, con eccellenti risultati. Il metodo può essere applicato a qualsiasi livello di conoscenza di una lingua, tenendo presente che in base ai livelli linguistici avremo sceneggiature di diversa complessità. Può essere usato per l’apprendimento generico di una lingua ma anche per l’apprendimento di linguaggi tecnici, qualora si scelga un appropriato soggetto per la sceneggiatura. Lo sviluppo Il progetto si basa sulle moderne tecniche di glottodidattica come il cooperative learning, il task based learning, i role plays. Inizialmente la creazione di un cortometraggio è stata utilizzata per mettere in pratica le conoscenze linguistiche pregresse. In seguito, la creazione di una sceneggiatura è stata usata non solo come semplice esercizio di pratica linguistica: le scene del cortometraggio sono diventate una sorta di infrastruttura (scaffolding) da cui partire per l’insegnamento di una lingua. In questo senso, possiamo comparare le scene di un cortometraggio a testi di unità didattiche da cui partire per l’insegnamento di una lingua. 33


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La ricaduta L’insegnamento attraverso la creazione di un cortometraggio è un metodo innovativo in quanto non usato in alcun istituto o istituzione europea. E’ altamente motivante, ha coinvolto gli studenti e ha permesso un reale apprendimento della lingua target. Grazie a questo metodo gli studenti diventano il reale centro della lezione, con le loro idee, il loro lavoro e le necessità reali che il completamento del cortometraggio richiede. Gli insegnanti stessi quindi devono assumere un ruolo diverso dal classico docente. Diventano una guida e un collaboratore per i propri studenti, con cui devono lavorare insieme per la riuscita del cortometraggio. Attraverso il metodo “Movie Making” è stata stimolata la motivazione degli apprendenti permettendo di ottenere un miglioramento delle competenze comunicative anche in quelle persone scarsamente propense all’apprendimento di una lingua straniera insegnata attraverso il metodo didattico convenzionale. Gli apprendenti hanno fissato nella memoria a lungo termine molti atti linguistici. I discenti hanno migliorato la propria competenza comunicativa nella lingua target, appreso concetti riguardanti la comunicazione para‐ e non‐ verbale del paese ospitante e concetti di socio‐linguistica. Il metodo è applicabile all’insegnamento di qualsiasi lingua. Per questo, Europass si applica alla diffusione del metodo con corsi di Formazione in Servizio Comenius‐Grundtvig per insegnanti di lingua di vari paesi europei. Sono state attivate attività di partenariato europeo (CILL: Creativity in Language Learning) con altri istituti europei ai quali è stato presentato il nostro progetto didattico. E’ stato svolto il Workshop: Learning Italian through Movie Making finanziato da fondi europei Grundtvig. A livello nazionale e provinciale, sono stati proposti corsi di lingua attraverso il metodo Movie Making a scuole della provincia di Firenze,da avviare nel corso del prossimo anno scolastico. Il progetto è costantemente usato all’interno dell’istituto Europass con i suoi studenti. I video realizzati vengono pubblicati online su un apposito canale di youtube.

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Teatro in lingua

Istituto di Istruzione Superiore “Antonio Gramsci – John Maynard Keynes” Via Reggiana, 106 59100 ‐ Prato Tel. +39 0574 630691 Fax +39 0574 630716 E‐mail: info@istitutogk.it Sito web: http:// www.istitutogk.it Nome referente: Eliana Terzuoli Il progetto Il progetto di teatro in lingua francese è attivo nel nostro Istituto da molti anni come strategia che ha permesso ai nostri studenti un apprendimento motivante, cosciente, responsabile della lingua francese e soprattutto ha contribuito fortemente alla loro formazione europea in quanto, inserito in percorsi di scambio, in progetti Comenius e in reti internazionali di teatro, è stato motivo di incontri a livello europeo e internazionale. Si situa quindi all’interno di attività volte alla formazione di studenti e insegnanti secondo un principio di cittadinanza europea che l’ ISIS Gramsci‐Keynes già da diversi anni favorisce e molti sono i progetti che prevedono scambi e azioni del nostro Istituto con partner europei. In particolare l’ISIS Gramsci‐Keynes collabora da diversi anni con il Lycée Ampère di Lione. La collaborazione è nata proprio dalle pratiche reciproche di teatro in lingua come strumento di formazione e strategia di apprendimento in Italia e come materia facente parte della formazione generale in Francia. Inoltre la pratica teatrale è stata inserita in un Réseau de Théatre en langue Française pour lycéens e questo ha permesso di fare di questa attività il veicolo di incontri con studenti di tutta l’Europa all’interno dei festival organizzati nei paesi facenti parte della rete. Le motivazioni per cui si è scelto questo tipo di attività sono molteplici e si basano sulla considerazione delle difficoltà di apprendimento delle lingue. In questo progetto abbiamo voluto applicare una nuova didattica all’insegnamento delle stesse, in particolare il linguaggio complesso del teatro per favorire un apprendimento motivante più duraturo ed efficace. Infatti, l'attività di drammatizzazione, essenziale nell'apprendimento della lingua ed in particolare della lingua straniera, avrebbe permesso di perseguire un duplice obiettivo: rendere immediatamente fruibile l'"utilità" dell'apprendimento della lingua che appare spendibile per comunicare da parte del discente a chi non sa qualcosa che lui sa. Coinvolgere il soggetto in maniera totale,: intelletto e sensi, espressione verbale e gesto, contenuto e forma diventano un'unica unità nell'intento di comunicare ed è quindi possibile agire sulla dimensione emotiva del discente per attivare quella memoria profonda in cui risiede la sua esperienza personale per fissare in modo indelebile le conoscenze e le competenze. Lo sviluppo Si è lavorato sul testo di origine Exercices de conversation et diction française pour étudiants américains di E.ugène Ionesco, punto di partenza per la realizzazione di testi sugli actes de parole che gli studenti avevano la necessità di riprendere per prepararsi ad uno scambio con la Francia (presentarsi, chiedere la strada, ordinare un pasto, ecc.). Si è fatto quindi un lavoro di scrittura come reinterpretazione degli Actes de parole alla maniera di Ionesco. L’esperienza ha previsto un percorso di apprendimento della lingua francese attraverso le tecniche del linguaggio teatrale: uso della prossemica, cinestetica, gestualità, e di tutti gli aspetti che sono propri della comunicazione complessa e che favoriscono la ricezione del messaggio. Sono state dedicate a questo laboratorio 35


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alcune ore dell’orario curricolare per la stesura del copione, la scenografia, ecc. e alcune ore settimanali di laboratorio pomeridiano per la pratica teatrale e la messa in scena. Si sono proposti esercizi sul corpo (controllo del movimento ed uso consapevole del linguaggio non verbale) e sulla voce (intonazione, espressione) che hanno portato alla realizzazione di piccole performances e che hanno subito messo gli alunni in una situazione attiva e di collaborazione. Siamo poi passati a frammenti più elaborati e significativi dal punto di vista della conoscenza culturale e sociale della lingua fino alla vera e propria composizione di copioni costruiti dagli alunni stessi per la messa in scena. Telecamera, macchina fotografica digitale, video proiettore, computer sono serviti sia per registrare la memoria del progetto ma soprattutto sono stati indispensabili per ogni allievo per lavorare sulla coscienza della propria competenza linguistica attraverso la visione delle proprie performances. Il computer è stato lo strumento della memoria e attraverso internet della comunicazione all’interno del gruppo e all’esterno con gli altri partecipanti alle esperienze di scambio e festival. Nelle pratiche teatrali si è ritenuto utile per gli studenti un contatto diretto con la realtà professionale del teatro e per gli insegnanti una collaborazione con esperti operatori del teatro al fine di arricchire la pratica di apprendimento‐insegnamento con tutte le peculiarità del linguaggio specifico. La ricaduta Il progetto ha permesso di creare un'armonia nel gruppo classe dove si è passati da una dinamica competitiva ad una dinamica di collaborazione che ha portato ogni alunno ad una consapevolezza del proprio valore di individuo facente parte di un gruppo favorendo uno sviluppo armonico dei propri mezzi espressivi ed una sicurezza degli stessi all'interno di un gruppo oltre che la competenza comunicativa in lingua sia orale che scritta, anche e soprattutto la capacità di relazionarsi gli uni con gli altri, la collaborazione e l’assunzione di responsabilità personali in un progetto comune. L’attività ha permesso di intervenire nel processo formativo dell'alunno sviluppando un apprendimento consapevole e responsabile (far capire che si è capito) favorendo uno sviluppo armonico dei propri mezzi espressivi. Infine, il progetto, funzionale ad un apprendimento della lingua in cui l’alunno‐ protagonista partecipa della propria formazione assumendo la responsabilità del proprio percorso, ci ha portato oltre il semplice apprendimento verso una formazione totale dell’individuo dove il rapporto con gli altri si arricchisce della capacità di collaborazione e del confronto. La descrizione e il confronto dei diversi aspetti delle altre lingue e delle altre culture tramite il teatro, ha contribuito a sviluppare una migliore conoscenza interculturale e partecipazione alla lotta contro lo spirito xenofobo. Il coinvolgimento nel progetto di alunni che talvolta si sentono esclusi dallo schema scolastico istituzionale ( alunni con condotte a rischio, ecc), ha permesso loro di rappresentarsi in modo più positivo come soggetti di fronte all’istituzione scolastica. La partecipazione al progetto ha permesso di sviluppare una cooperazione transnazionale a livello di rinnovamento didattico e pedagogico con ricadute positive sull’insegnamento delle lingue e sulla ridinamizzazione della motivazione degli alunni e sulla costruzione dell’idea democratica europea eliminando i pregiudizi che ancora abbiamo incontrato nei confronti di questa attività vista spesso solo nel suo aspetto ludico ma non funzionale ad un forte e consapevole apprendimento in generale, e linguistico in particolare.

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Let’s Practice English Together!

Istituto Comprensivo “Don Bosco” Via Matteo Cosentino, 190 85034 Francavilla in Sinni (PZ) Tel. +39 0973 577133 Fax +39 0973 577763 E‐mail: Pzee01600v@istruzione.it Sito web: http://lnx.usppotenza.it/icdonbosco Nome referente: Gina Antonietta Mango Il progetto È un progetto eTwinning incentrato sulla promozione dell’uso funzionale della Lingua Inglese quale mezzo per trasmettere e comunicare conoscenze legate a tutte le discipline e per descrivere e condividere aspetti della propria cultura e del proprio territorio. L’idea di progetto è stata concepita nell’ambito del Programma eTwinning, basato sullo scambio virtuale fra scuole europee. Essa è stata sviluppata nelle varie realtà scolastiche coinvolte, così diverse fra loro per aspetti geografici del territorio (piccolo paese di collina dell’Italia meridionale, cittadina ricca di storia della Gran Bretagna meridionale, grandi città della Bulgaria e della Turchia), clima, cultura, lingua ed opportunità educative con l’intento di condividere, confrontare, comunicare similitudini e diversità e sentirsi parte di un unico retaggio storico: quello europeo. Rivolto agli alunni della scuola primaria, il progetto ha perseguito i seguenti obiettivi: ‐ consolidare strutture e lessico relativi ai vari campi semantici; ‐ promuovere e consolidare conoscenze legate alle varie discipline utilizzando la Lingua Inglese; ‐ utilizzare la lingua scritta e orale per comunicare informazioni personali, stati d’animo, descrivere oggetti, persone, animali, esperienze didattiche; ‐ conoscere e confrontare aspetti tipici del proprio territorio; ‐ creare un clima positivo, motivante e coinvolgente mirato all’apprendimento e alla fruizione della lingua ‐ promuovere l’apprendimento della Lingua Inglese in vista di un futuro inserimento nel lavoro per gli alunni e in vista di un arricchimento professionale per gli insegnanti. Lo sviluppo Tutte le attività del progetto sono state parte integrante del curricolo delle discipline coinvolte: Italiano, Storia, Geografia, Ed. Ambientale, Inglese, Informatica. Tutti i prodotti socializzati e condivisi sul blog e sul Twinspace sono stati il risultato delle normali attività didattiche svolte in classe e nei laboratori e previste nelle progettazioni didattiche elaborate dai docenti. Si è seguita la seguente metodologia: ‐ scelta degli argomenti disciplinari da condividere; ‐ presentazione degli argomenti e delle attività da svolgere; ‐ produzione di semplici lavori multimediali esplicativi in Italiano ed in Inglese. ‐ condivisione dei lavori svolti via e‐mail; ‐ pubblicazione sul web (http://letspracticeenglishtogether.blogspot.com; http://new‐ 37


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twinspace.etwinning.net/web/p16814). Sono stati utilizzati fotocamera digitale, scanner, audio registratore digitale, Word, Paint, Power Point, Windows Movie Maker, You Tube, Slide Maker, Glogster, Onetrue media, Blog e Twinspace etwinning. Sono stati prodotti filmati con disegni e fotografie, colonne sonore (dialoghi, canti, filastrocche in Lingua Inglese) prodotte e registrate dagli alunni, registrazioni video di canti, dialoghi, filastrocche e altre attività didattiche. La ricaduta Gli alunni hanno scoperto l’aspetto funzionale della Lingua Inglese, la usano per comunicare semplici informazioni personali e conoscenze disciplinari, consolidano le loro abilità ortografiche e grammaticali confrontandosi con i partner e utilizzando le nuove tecnologie informatiche. Denotano la capacità di: condividere, in modo semplice e calibrato alla fascia d’età e al grado di scuola in oggetto, aspetti della propria cultura e comprendere aspetti culturali di altre nazioni europee; comunicare scambiando semplici informazioni relative alla sfera personali, ad aspetti della propria realtà ambientale ed a semplici conoscenze disciplinari. Il progetto è risultato innovativo nella misura in cui ha motivato gli alunni all’apprendimento della lingua con attività vive, concrete, motivanti e mirate alla reale comunicazione con interlocutori stranieri per condividere esperienze reali, pensieri, tradizioni, … Esso può essere, grazie ai media utilizzati, aperto ad altre classi e ad altre scuole di altri paesi europei.

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Discovering our Roots Istituto di Istruzione Superiore “Enrico Fermi” Via Vitulanese 82016 Montesarchio (BN) Tel. +39 0824847260 Fax +39 0824847260 E‐mail: bnis00300n@istruzione.it Sito web: www.fermimontesarchio.it Nome referente: Angelo Melillo ‐ Anna Rita Margio Il progetto Il progetto ha focalizzato l’attenzione sul rapporto dei giovani con il proprio retaggio culturale, le proprie radici (leggende, costumi, musica e canzoni) e sulla conoscenza del patrimonio culturale di un Paese straniero, grazie allo scambio con una scuola olandese. Ha inoltre avuto lo scopo sia di aiutare gli studenti a capire le differenze e le somiglianze tra le nazioni europee sia di permettere loro di diventare maggiormente consapevoli della loro identità nazionale. Allo stesso tempo, le varie attività svolte e l’uso della CLIL da parte del docente di musica hanno contribuito a migliorare le conoscenze e le competenze in lingua inglese degli alunni; gli studenti, inoltre, hanno anche avuto l’opportunità di conoscere alcuni elementi di base di un’altra lingua straniera (l’olandese per gli studenti italiani e l’italiano per quelli olandesi). Gli alunni coinvolti nel progetto frequentavano il liceo linguistico; pertanto, lo studio ed il perfezionamento delle lingue straniere è uno di principali obiettivi del curricolo. Si è inteso, quindi, promuovere la crescita personale, culturale e professionale degli studenti. Tra l’altro, l’Istituto d’Istruzione Superiore “E. Fermi” opera in un’area generalmente svantaggiata dal punto di vista economico. Nel territorio sono presenti poche ma valide iniziative industriali, in particolare nel settore edilizio ed oleario, che, tuttavia, non sono sufficienti a garantire un livello occupazionale adeguato, perciò, spesso, i nostri giovani sono costretti a recarsi altrove in cerca di lavoro. Quindi, lo scopo principale del nostro progetto è stato di venire incontro alle esigenze dell’utenza scolastica, mirando a favorire gli scambi con altre culture e ad aiutare i nostri alunni ad acquisire abilità e competenze fondamentali, che possano rendere la loro istruzione più adeguata alle richieste della società moderna e del mondo del lavoro in particolare. Inoltre, il progetto è stato anche un’opportunità per i ragazzi provenienti da fasce sociali meno abbienti, talvolta a rischio di esclusione sociale. Lo sviluppo Il progetto si è sviluppato attraverso attività individuali e/o di gruppo, anche ludiche, pittoriche e ginnico‐sportive, e varie lezioni. Inoltre, sono state svolte ricerche e interviste “sul campo”; escursioni e visite guidate del gruppo italo‐olandese; un incontro col sindaco di Montesarchio; un incontro/intervista con un gruppo olandese di musica folk, i Pekel (www.pekelfolk.com); una conferenza sull’acustica dei Teatri Romani antichi, in particolare del Teatro Romano di Benevento, tenuta da un professore universitario. Oltre ad utilizzare l’inglese per comunicare con i partner, sono state svolte lezioni d’italiano e di olandese, e di musica in inglese. Queste ultime hanno riguardato canti napoletani popolari e d’autore, tradotti in inglese ed olandese, il Canto Beneventano, la storia delle tradizioni popolari della Valle Caudina, la presentazione ed il commento delle video‐interviste degli alunni italiani ai loro nonni, volti alla riscoperta dei canti e della tradizione musicale e culturale della zona, trasmessi oralmente di generazione in generazione. La docente d’inglese ha curato sia tutte le attività in lingua 39


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inglese, rivedendo tutto il materiale prodotto, sia la creazione delle presentazioni Power Point, tra cui un “SITUATION DICTIONARY”, costituito da dialoghi tradotti in inglese, olandese ed italiano; inoltre, ha consolidato la propria conoscenza (livello “beginner”) dell’olandese, che aveva già studiato da autodidatta in occasione di un precedente progetto con l’Olanda, per contribuire a guidare gli studenti italiani nell’acquisizione di alcuni elementi di base della lingua. Per quanto riguarda le metodologie e le tecniche utilizzate, in relazione alle varie attività svolte, il docente di musica ha utilizzato la CLIL, mentre la docente d’inglese ha utilizzato il metodo situazionale‐comunicativo, quello deduttivo e quello comparativo per migliorare le competenze e le abilità linguistiche degli alunni. Infine, sono state usate le TIC per comunicare con i partner olandesi nelle varie fasi del progetto, e per la creazione dei prodotti. La ricaduta Sia gli studenti che i docenti hanno migliorato le conoscenze e le competenze linguistiche in inglese; inoltre, hanno avuto modo di conoscere un’altra lingua europea (livello “beginner”) e, allo stesso tempo, hanno acquisito una maggiore consapevolezza della propria lingua. La necessità di comunicare con i colleghi e gli alunni stranieri in varie situazioni di vita quotidiana ha anche aiutato tutti a comprendere meglio e ad accettare le varie differenze socio‐culturali, in modo da favorire il dialogo interculturale. Tutte le attività del progetto hanno contribuito a migliorare la capacità di lavorare in gruppo, lo spirito d’iniziativa e la creatività di studenti e docenti. Il progetto, inoltre, ha contribuito a motivare ulteriormente i docenti di lingua straniera e il docente di musica (che utilizza anche la lingua straniera nella pratica didattica quotidiana), fornendo loro l’opportunità di aggiornare e consolidare le conoscenze, e di migliorare le abilità linguistiche e d’insegnamento. Gli alunni hanno utilizzato strumenti didattici non convenzionali (ad esempio, la videocamera) ed hanno scritto dei dialoghi in inglese, olandese ed italiano (per la creazione del succitato “dizionario”). Ciò ha stimolato la loro creatività ed ha permesso loro di migliorare conoscenze, competenze e capacità, grazie anche all’uso della metodologia CLIL. Inoltre, gli alunni hanno potuto mettere a confronto non solo l’inglese e l’italiano ma anche una lingua europea minoritaria (l’olandese), il che ha contribuito a far acquisire agli allievi una maggiore “consapevolezza” linguistica. La “fusione” tra le succitate attività è risultata innovativa riguardo soprattutto al coinvolgimento attivo degli alunni, che hanno partecipato con interesse alle varie attività. In conclusione, gli effetti attesi sono soprattutto il miglioramento delle capacità linguistiche e manageriali degli studenti, per contribuire al loro inserimento nel mondo del lavoro.

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In viaggio con Fatih e con le lingue

Istituto Comprensivo di Ghilarza Corso Umberto, 227 09074 Ghilarza (OR) Tel. +39 0785 54696 Fax +39 0785 52422 E‐mail: oric82200d@istruzione.it Sito web: http://nuke.scuolamediaghilarza.it Nome referente: Giovanna Piras Il progetto Il progetto ha interessato sei classi della Scuola Primaria di Ghilarza: 3°, 3b; 4°,4b; 5°,5b. Le suddette classi comprendevano anche alunni stranieri, diversamente abili e alunni in difficoltà di apprendimento. Il progetto interculturale e multilingue, basato interamente sulla trasversalità delle lingue e sulla loro funzione di prodotto culturale, si è sviluppato all’interno di un percorso che ha coinvolto tutte le discipline del curricolo e le attività extra curricolari. Scaturito dalla presenza dell’assistente Comenius turco Fatih, assegnato al nostro Istituto, ha costituito lo sfondo integratore di tutte le attività scolastiche ed extra coinvolgendo le agenzie educative presenti nel nostro territorio. Obiettivi: ‐ suscitare motivazione, curiosità e interesse negli alunni sviluppando un percorso creativo e innovativo; ‐ potenziare le competenze linguistiche generali per elevare il successo scolastico; ‐ riconoscere il valore delle lingue minoritarie; ‐ promuovere conoscenze e atteggiamenti che inducano a costruire rapporti dinamici tra culture; ‐ conoscere Paesi diversi e diverse culture per sviluppare atteggiamenti di apertura e accettazione della diversità. Lo sviluppo Fasi del progetto: 1. Le lingue nella nostra scuola. In questa fase le attività curricolari relative alla lingua inglese si sono svolte con la presentazione di vocaboli e di dialoghi relativi a situazioni di vita quotidiana utilizzando parallelamente anche le lingue degli alunni stranieri presenti nelle classi e la lingua dell’assistente. Si è costruito un semplice dizionario multilingue e durante le ore di Arte e immagine si sono predisposti cartelloni con semplici dialoghi e simboli relativi alle culture dei vari Paesi. Inoltre si sono attivati role play nelle varie lingue con l’utilizzo anche dei linguaggi non verbali soprattutto relativamente alla gestualità propria di ciascuna cultura. Questa fase ha incluso anche l’utilizzo della metodologia CLIL per l’insegnamento delle Scienze, sfruttando le competenze possedute dall’assistente laureando in Elementary Science, lingua veicolare la lingua inglese e utilizzo della LIM e del metodo sperimentale. Si è avviata inoltre una corrispondenza con coetanei turchi. 2. In viaggio con Giufà e con ……Fatih. La scelta del famoso “personaggio ponte” tra le culture 41


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del Mediterraneo si è rivelata vincente e ha affascinato gli alunni. Questa fase è iniziata con attività di ricerca sulla storia e sulla collocazione storica e geografica del personaggio, sulla letteratura che lo racconta sino alla scoperta sensazionale del racconto “Giaffah” di Grazia Deledda. Nelle ore di italiano gli alunni hanno prodotto testi descrittivi, racconti, fumetti sul personaggio, traduzioni in lingua sarda, inglese e turca dei testi che li hanno maggiormente colpiti. Ed infine hanno manifestato il desiderio di mettere in scena i materiali prodotti costruendo un copione, scegliendo le musiche, inventando danze e costruendo oggetti di scena. Ed eccoci arrivati allo spettacolo teatrale in cui sono state utilizzate varie tecniche: burattini, ombre, letture, canti e danze. Lo spettacolo multilingue è stato partecipato alle famiglie e al territorio riscuotendo grande successo. 3. Similitudini tra culture. Chiamiamola fase interculturale. La terza fase di è avvalsa della collaborazione dell’associazione archeologica Orgono per lo studio delle similitudini relative alla cultura sarda e turca. La ricaduta I risultati raggiunti consistono principalmente: ‐ conoscenza di culture straniere e comprensione delle lingue nella loro funzione di prodotto culturale; ‐ incremento delle abilità comunicative e delle competenze linguistiche generali; ‐ acquisizione di lessico specifico in L2; ‐ sviluppo di atteggiamenti di apertura e accettazione delle diversità; ‐ sviluppo della consapevolezza di essere cittadini di Europa e del mondo. La scuola per la prima volta è stata coinvolta in un progetto di dimensione europea. L’uso di metodologie innovative ha suscitato motivazione e cambiato il modo tradizionale di fare scuola. In aggiunta l’intero percorso non è stato una mera sovrapposizione di attività, ma un percorso integrato che ha coinvolto l’intero curricolo, inclusa la comunità locale. L’uso del Sardo a scuola ha elevato la nostra lingua a ”lingua di cultura”. La presenza di Fatih,che comunicava in lingua inglese, ha permesso agli alunni di vivere la lingua straniera come “reale”. Il progetto è stato pubblicizzato nel sito della Scuola, nel portale eTwinning. E’ stato presentato a febbraio al seminario regionale LLP organizzato dall’Ansas e condiviso nell’Induction Meeting a Roma. Inoltre è stato presentato in video conferenza nel sito Regionale LLP.

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Liceo Ginnasio “Francesco Petrarca” via Rossetti, 74 34139 Trieste Tel. +39 040 390202 Fax +39 040 9383360 E‐mail: scrivici@liceopetrarcats.it Sito web: www.liceopetrarcats.it Nome referente: Sabina Vecchione Grüner Il progetto Il progetto è nato come un progetto teatrale in lingua straniera nell’ambito dell’insegnamento del tedesco nella classe 2 E/C del Liceo Ginnasio Francesco Petrarca di Trieste, il quale, nell’anno scolastico 2010/11, contava 786 alunni e complessivamente 36 classi: 12 dell'indirizzo classico e 24 dell'indirizzo linguistico. Il gruppo in questione era formato da 16 studenti di una classe del penultimo anno del liceo linguistico, più un alunno di una classe del liceo classico. Gli obiettivi che si intendevano perseguire con il progetto erano riferiti specificatamente all’ampliamento delle competenze degli allievi nella lingua straniera e l’incentivazione della motivazione allo studio della stessa; ci si era prefissato inoltre l’obiettivo di sviluppare le abilità espressive nella loro totalità (parola, gesto, movimento) come arricchimento del processo di sviluppo della personalità attraverso il fattore della creatività teatrale. Un ulteriore obiettivo riguardava il contenuto da elaborare con l’opera teatrale, che sin dall’inizio si era deciso dovesse vertere sul tema della convivenza, dell’incontro fra persone di diversa provenienza, sui pregiudizi e sullo smascheramento dell’insensatezza degli stessi. Il tema della multiculturalità/interculturalità, che viene toccato nello spettacolo, è un tema attuale nel Liceo Petrarca, nel quale sono presenti diversi studenti provenienti da paesi stranieri, e nel quale da anni è attivo il progetto OASI, un progetto di intercultura e di orientamento ed accoglienza degli alunni stranieri. Del gruppo stesso di tedesco della classe 2 E/C, che ha realizzato lo spettacolo, fanno parte un’alunna cinese, una croata ed una di origine olandese. La scelta di accompagnare questo gruppo di studenti in un’esperienza teatrale era stata suggerita dall’inclinazione manifestata dagli alunni stessi alla messa in scena nell’ambito sia pur limitato della simulazione di situazioni autentiche, a cui si ricorre nell’insegnamento della lingua straniera, ed effettivamente questo si è rivelato un ambito nel quale gli alunni sono riusciti a portare alla luce in modo fruttuoso le loro potenzialità. Lo spettacolo, della durata di 30 minuti, è nato dalle idee e dalle improvvisazioni dei ragazzi, autori anche del copione. Lo sviluppo Partendo da un laboratorio teatrale allestito e condotto interamente in tedesco per una settimana nel novembre 2010 sotto la guida della docente di tecnica teatrale applicata all’insegnamento delle lingue straniere, prof. Sigrid Unterstab, di Berlino (collaborazione che è stata resa possibile dall’appoggio del Goethe Institut), gli alunni di tedesco della classe 2 E / C hanno ideato uno spettacolo sulla base di scene improvvisate, che poi hanno legato ed armonizzato fra loro. Hanno organizzato, studiando insieme alla docente ed all’esperta esterna, la regia, la scenografia, le luci, i costumi, ecc. e tutti insieme, avvalendosi anche della supervisione dell’esperta di conversazione oltre che della docente, hanno scritto il copione. Nella parte iniziale dei lavori, nel corso del laboratorio teatrale sotto la guida della prof. Unterstab, gli 43


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alunni si erano innanzitutto avvicinati alle tecniche dell’espressione teatrale attraverso esercizi di coordinazione, di improvvisazione, di gestione della voce e dei movimenti, di espressione di emozioni. Da qui sono nate le prime idee, le prime invenzioni ed improvvisazioni, che hanno poi costituito la base per l’ulteriore sviluppo dello spettacolo. Sin dall’inizio il lavoro si è svolto in modo “corale”: gli studenti hanno sempre pianificato, discusso ed organizzato insieme il lavoro. Dopo il laboratorio di novembre il gruppo ha lavorato regolarmente fermandosi a scuola un giorno alla settimana alla fine delle lezioni per due ore, per provare, mettere in pratica nuove idee, discutere sulle varie scelte relative a scenografia, testo, ecc. Anche la stesura del copione ha avuto carattere collettivo: a questo proposito si è rivelata molto utile l’apertura di un “gruppo privato” sul social network “Facebook”, che è servito come luogo di scambio di idee, immagini, ed, appunto ,anche di condivisione di un testo a cui ognuno poteva apportare il proprio contributo. Lo spettacolo è stato rappresentato più volte sia a Trieste, sia ad Aschaffenburg in Baviera, in occasione della visita ad una scuola partner, sia al concorso “Mit Deutsch auf die Bühne!” di Torino. La ricaduta Il progetto, con la sua combinazione di espressione linguistica (e non solo) e giocosità, ha dato un grande impulso alla motivazione allo studio della lingua tedesca, spesso vissuta come difficile e lontana. Gli alunni si sono sentiti protagonisti nell’uso e nella gestione della lingua, e questo ha dato anche ai più riservati ed incerti maggiore sicurezza. Questo tipo di approccio alla lingua e, più in generale, al lavoro scolastico, ha consentito agli studenti di mettere in gioco abilità e potenzialità che altrimenti nel lavoro scolastico tradizionale rimangono escluse o trascurate. Si sono verificati casi di alunni che mentre all’inizio avevano negato di potersi esibire di fronte ad un pubblico, ad un certo punto si sono addirittura proposti come interpreti di nuovi personaggi: ciò sta a dimostrare come questo lavoro scolastico abbia inciso anche sulla percezione di sé e del proprio rapporto con il mondo esterno. L’utilizzo del social network “Facebook” si è rivelato particolarmente fruttuoso, sia per l’evidente vantaggio della possibilità di comunicazione e condivisione in tempo reale che esso offre, sia perché ha permesso una compenetrazione, molto gradita agli studenti, fra l’attività scolastica ed i mezzi tecnologici e delle modalità di comunicazione che fanno parte del mondo dei giovani del nostro tempo. Si può infine affermare che la tematica ideata e sviluppata dagli studenti per il loro spettacolo (superamento di pregiudizi e divisioni, avvicinamento e sviluppo di solidarietà) si sia compiuto specularmene anche nel gruppo stesso degli studenti, divenuti un vero gruppo affiatato, solidale e collaborativi, capace di mettere insieme idee ed energie per raggiungere un risultato comune.

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Nouvelle approche en classe de maths: le français au service de la géométrie euclidienne

Liceo Linguistico “Giuseppe Mazzini” Viale Aldo Ferrari, 37 19122 La Spezia Tel. +39 0187743000 Fax +39 0187743208 E‐mail: liceo@liceomazzini.org ‐ sppm01000d@istruzione.it Sito web: www.liceomazzini.org Nome referente: Daniela Salis Il progetto Si tratta di un progetto C.L.I.L. che vede la collaborazione dell'insegnante di matematica e dell'insegnante di francese, in compresenza. Sono stati rispettati i seguenti livelli di selezione: ‐ valore aggiunto nel contesto nazionale, in quanto il progetto ha inteso apportare un miglioramento sia quantitativo che qualitativo nell’insegnamento e nell’apprendimento della lingua francese attraverso la didattica C.L.I.L. e la didattica laboratoriale. ‐ motivazione, in quanto si sono moltiplicate e incoraggiate le occasioni di comunicazione informale tra docenti e discenti e tra i discenti. La scelta didattica ha inteso privilegiare situazioni di problem‐solving, esplorazione, socializzazione attraverso lavori a gruppi in laboratorio e/o in classe. ‐ originalità e creatività, in quanto il progetto si presenta come lavoro di ricerca innovazione, attraverso l’uso del software di geometria Cabri‐Géomètre II Plus, utile per costruire delle figure geometriche, che apre la possibilità di cambiare i rapporti con la Geometria e offre un nuovo campo di potenzialità per l’insegnamento e l’apprendimento della medesima. Il carattere distintivo di novità del progetto riguarda un cambiamento a livello di metodologia, piuttosto che di contenuti; in effetti, l'obiettivo ambizioso concerne lo sviluppo di un atteggiamento più riflessivo e personale rispetto alla geometria e più in generale alla matematica. Altro aspetto originale è di offrire agli studenti lo studio della lingua francese come lingua scientifica. Lo sviluppo Partecipanti: alunni della classe 1H liceo linguistico. Ruolo specifico nel progetto: adottare delle strategie di comprensione globale attraverso l'esplorazione di un testo, l'osservazione di tutti gli elementi del testo; fare delle ipotesi autonomamente e giungere alla soluzione del problema; riflettere sull'errore; riflettere sul percorso adottato; saper relazionare quanto appreso dall'esperienza. L’attività si è svolta all’interno dell’istituto. Le lezioni sono state svolte in classe e in laboratorio multimediale lavorando per gruppi. All’attività C.L.I.L. è stata dedicata un’ora settimanale. In classe è stata utilizzata la lavagna interattiva multimediale. In laboratorio multimediale gli alunni hanno lavorato alle postazioni computer con il software Cabri‐Géomètre II Plus scegliendo l’opzione Lingua Francese. Le schede di lavoro sono in lingua francese; è stata proposta una scheda di feedback per valutare il gradimento dell’attività; sono state utilizzate la Griglia di valutazione sul lavoro di gruppo e la Griglia di valutazione sul lavoro individuale. Risorse umane e materiali a disposizione dell’istituto: L.I.M., Laboratorio multimediale, Software Cabri‐ 45


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Géomètre II Plus, Software della L.I.M. SMART Notebook. La metodologia utilizzata nel progetto: Didattica C.L.I.L., Didattica laboratoriale, Didattica della buona prassi. La ricaduta Livelli di competenza raggiunti per i punti mediazione culturali: più che sufficiente; dimensione comunicativa: buona; linguaggi settoriali: buono. Risultati raggiunti: la classe ha partecipato in modo regolare alle lezioni confermando l’interesse e la motivazione già mostrati durante la prima parte dell’anno scolastico. L’attività in gruppo nel laboratorio multimediale e la discussione in classe dei risultati raggiunti con l’uso della L.I.M. sono risultate più interessanti e la classe ha interagito in modo efficace per quanto riguarda l’uso della lingua straniera, la familiarità con il software e la costruzione delle figure geometriche. Il lavoro di gruppo ha reso gli studenti più partecipi e comunicativi e questo ha aiutato soprattutto gli allievi più fragili. Le difficoltà nella disciplina Geometria non sono state completamente risolte, permangono degli elementi insufficienti, ma possiamo confermare che è cambiato sicuramente l’approccio alla materia e il confronto con l’insegnante. Le lezioni si sono svolte in lingua francese, gli studenti si sono impossessati del nuovo lessico facilmente e hanno dimostrato di volersi esprimere in Lingua 2, da segnalare che l’uso della lingua straniera è stata decisamente più spontanea. I risultati mediamente sono stati soddisfacenti. Gli elementi più creativi e innovativi del progetto: ricerca innovazione, cambiamento a livello di metodologia, sviluppo di un atteggiamento più riflessivo e personale, responsabilità educativa.

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Social Skills for Good Mood and Better Learning

Istituto di Istruzione Superiore Statale “Ricciotto Canudo” Via Aldo Moro 70023 Gioia del Colle (BA) Tel. +39 080 3431754 Fax +39 080/3431754 E‐mail: bais00200g@istruzione.it Sito web: bais00200g@istruzione.it Referente: Pietrina De Giorgi Il progetto Il progetto parte dalla consapevolezza che in ogni scuola le attività sociali, un ambiente sereno, la collaborazione, la condivisione di esperienze e responsabilità, un ambiente positivo e stimolante sono condizioni preliminari per un buon apprendimento. Analizzare le aspettative e le esperienze degli studenti, genitori, insegnanti riguardo la presenza, l’utilizzo, la carenza dei social skills nelle relazioni studente‐studente, studente‐insegnante, insegnante‐insegnante, insegnante‐genitori, insegnante‐dirigente scolastico diviene il punto di partenza per conoscere i punti di forza e di debolezza all’interno del proprio istituto e in altre realtà lontane da un punto di vista geografico ma vicine per problemi. Il lavoro di collaborazione dell’Istituto Canudo con istituti del Portogallo, Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Lituania, Germania caratterizzati da materie di insegnamento e vocazioni differenti, da una popolazione scolastica di età compresa fra i 12 e 16 anni e condizioni socio‐ economico e culturali molto eterogenee consente la comparazione fra le diverse esperienze. Dall’analisi dei progetti particolarmente positivi in ogni istituto, si realizza un network for mutual help ed un market of ideas che contribuisce ad affinare alcune tecniche comunicative e consente l’introduzione di nuovi approcci pedagogici. Il progetto mira all’implementazione dei modelli comportamentali della comunità scolastica. Attraverso il coinvolgimento degli studenti si favorisce: il miglioramento dell’approccio alla scuola, il vivere esperienze positive di contributo personale alla crescita della comunità scolastica e soprattutto la conoscenza della realtà europea attraverso lo scambio di informazioni ed esperienze che porta a far vivere l’Europa non come una realtà geografica ma come una realtà fatta di persone ed amici. Il progetto prevede incontri di insegnanti e studenti in ogni paese partner secondo un programma prestabilito dal coordinatore ed i referenti. Lo sviluppo Per raggiungere gli obiettivi programmati dai sette paesi partner si realizza una presentazione Power Point del proprio istituto e territorio per i partner, ogni presentazione incoraggia gli studenti ad usare e migliorare le abilità nel’uso del computer. I risultati del virtual tour sono inseriti nel sito di ogni istituto e nel sito del progetto curato dalla scuola coordinatrice. Agli studenti, insegnanti, genitori viene chiesto di compilare dei questionari per riflettere sulla vita scolastica in relazione alle abilità sociali ed esprimere proposte per migliorare eventualmente la situazione. Ogni scuola analizza i risultati dell’inchiesta e realizza lavori multimediali per poter operare una comparazione. I risultati sono fondamentali per il lavoro successivo, durante gli incontri programmati i partner si scambiano le proprie esperienze e si elaborano input per sviluppare e migliorare progetti già esistenti negli istituti. I partner cercano di adottare o adattare i progetti degli altri partner al proprio ambiente scolastico per migliorare l’uso dei social skills. Si organizza un concorso fotografico europeo ‘The world in my eyes’, le foto vincitrici sono esposte in ogni scuola. In seguito ci si concentra su un nuovo 47


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progetto specifico: la scrittura di un libro di racconti contenente sei storie iniziate dalle diverse scuole a seconda delle iniziali della nazione di appartenenza e continuate dalle altre scuole partner, per cui, alla fine, ogni scuola contribuisce con un capitolo ad ogni racconto, l’ultima scuola inoltre procede all’illustrazione della storia. Inoltre si realizza l’ ‘International Cooking book ‐ Let’s share our recipes’ in cui ogni paese contribuisce con ricette regionali e foto relative alla realizzazione delle stesse realizzate dagli studenti con una introduzione sulla tipica dieta regionale, sulle abitudini alimentari e sui proverbi collegati al cibo. I partner sono in frequente contatto e‐mail o Skype per programmare le attività e analizzare i materiali prodotti. Per condividere l’esperienza di cittadinanza europea viene organizzata una ‘Comenius night’ nella prima metà di maggio (le settimane europee) in cui studenti e insegnanti si collegano in videoconferenza e svolgono attività in comune: karaoke, quiz, caccia al tesoro, momenti di convivialità. Si prevede un questionario finale del progetto per analizzare le ricadute sugli istituti del Progetto Comenius. La ricaduta Gli obiettivi perseguiti sono: offrire una esperienza di partenariato fra diverse scuole europee per coinvolgere il maggior numero di studenti possibile in attività in comune; inoltre si incoraggia l’apprendimento di lingue moderne e di parole ed espressioni delle lingue parlate dai partner; si sviluppano contenuti, approcci pedagogici innovativi attraverso le ICT utili nel ‘lifelong learning’ per migliorare la dimensione e la qualità europea dell’insegnamento e per sostenere e fornire miglioramenti negli approcci pedagogici e gestione della scuola. Il progetto Comenius fornisce alla comunità scolastica l’opportunità di conoscere, lavorare e crescere in esperienza e comprensione umana con persone che vivono in contesti sociali, culturali ed economici molto diversi e con un sistema scolastico differente da quello italiano. L’esperienza consente agli insegnanti, agli studenti, ai genitori di sentire e vivere la dimensione europea della crescita e dell’educazione. Per tutti gli istituti partner la lingua del progetto l’Inglese non è la lingua madre; questo elemento offre non solo l’opportunità di migliorare le abilità linguistiche ma soprattutto di utilizzare la lingua inglese come mezzo per una comprensione più profonda del reale e non come mezzo per ‘sopravvivere’ in un paese straniero. La cooperazione e la collaborazione sono estremamente utili: sviluppano un elevato senso di integrazione europea negli insegnanti e studenti grazie al lavoro di preparazione, realizzazione e invio dei prodotti multimediali nel rispetto dei tempi programmati. La realizzazione di un lavoro in collaborazione con persone che vivono lontano dal proprio Paese favorisce lo sviluppo e il rinforzo dell’autostima e migliora valori quali il senso del dovere, il rispetto dei tempi; tutti questi elementi favoriscono la crescita nei partner della conoscenza degli aspetti comuni e delle differenze e abbatte i pregiudizi sulla difficoltà del vivere insieme in una Europa unita. Ogni partecipante impara quanto sia importante il suo contributo per la comunità piccola e grande in cui vive e aumenta la consapevolezza sulla sua capacità di migliorarla.

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