Art@PwC 2012

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Enza de Pinto

Gioielli come metafore

Enza de Pinto vive e lavora a Bisceglie (Bari). Dal 1988 si occupa di tecnica orafa e modellazione in cera. Ha frequentato scuole e corsi di specializzazione orafa, design, modellazione in cera, incisione e incastonatura, gemmologia, creatività e tecniche di vendita e il corso di laurea in Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Bari. Allieva del maestro orafo Hubert Schuster, la sua tecnica e la sua professionalità sono il risultato di ricerca continua e aggiornamento costante.

I gioielli di Enza de Pinto si collocano nell’universo fecondo di un trompe l’oeil tattile-visuale, per cui ciò che si vede non è ciò che nella realtà il tatto scopre poi essere.

Dal 1995 ha aperto un proprio studio di progettazione e modellazione orafa, realizzando prototipi destinati alla grande produzione ma anche a serie limitate e oggettistica. Il suo lavoro ha applicazioni molto ampie che vanno dalla gioielleria all’argenteria, dalla microscultura all’accessorio d’alta moda, dall’oggettistica in genere all’oggetto sacro. Con le proprie creazioni ha partecipato a numerose fiere ed esposizioni del settore orafo. Dal 1998 è docente di modellazione orafa presso la Scuola d’Arte e Mestieri di Vicenza e il Centro Padre Piamarta di Milano e dal 2008 presso l’Istituto Europeo di Design di Roma. Dal 2000 è consulente in attività internazionali in Brasile, Colombia, Stati Uniti e Turchia come docente presso enti di formazione e studi orafi.

Parere qualcos’altro, far uso della metafora, che è una traslazione di senso, rende in arte il percepire molto più intrigante rispetto alla corrispondenza analogica dell’oggetto con il suo significato. Il gioiello-scultura di Enza de Pinto può essere ciò che appare, ma può essere molto di più; l’artista si fa gioco di noi con l’animo puro del bambino che quando gioca simula. D’altra parte l’ha scritto anche il grande scultore Marino Marini: “Gli artisti e i bambini non appartengono a culture differenti”. Destrutturare, sperimentare e al tempo stesso stare in equilibrio fra l’idea e la migliore realizzazione tecnica sono le caratteristiche dell’orafa Enza de Pinto. La riconoscibilità stilistica - oggi ben evidente in una collezione che esce finalmente da dietro le quinte e si conquista il palcoscenico - la fa decollare nel campo dell’arte.

Giusy Petruzzelli, critico d’arte docente di Storia dell’arte dell’Accademia di Belle Arti di Bari


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