48 - morto che parla

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Collana «Sequenze» 10

Soggetto: Alessandro Ferri Sceneggiatura: Alessandro Ferri Disegni: Salvatore Amedei Lettering: Salvatore Amedei Supervisione editoriale: Matteo Scaldaferri Progetto grafico e impaginazione: Andrea Gellato Copertina: Salvatore Amedei Colori illustrazioni di copertina: Alessio Di Brigida & Valentina Bianconi

Per i contenuti: © Alessandro Ferri e Salvatore Amedei Per l’edizione italiana: © 2010 Prospettiva Globale Edizioni Prima edizione: ottobre 2010 Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo volume può essere riprodotta senza autorizzazione scritta, salvo per motivi di recensione o citazione critica. Ogni riferimento a persone o cose realmente esistite è puramente casuale o riflette un’opinione personale degli autori. ISBN: 978-88-903934-8-8

Prospettiva Globale Edizioni Stradone di Sant’Agostino 29/7 16123 Genova (GE) www.progloedizioni.com info@progloedizioni.com Presidente: Luca Ventimiglia luca.ventimiglia@progloedizioni.com Ufficio stampa: Giovanni Agozzino ufficiostampa@progloedizioni.com Stampa: Arti Grafiche BCD Via San Felice 37d rosso 16138 Genova (GE) www.bicidi.it bicidi@bicidi.it


Già, perché? E’ il 48 che di solito viene associato al morto parlante nelle cabale smorfiose di rito. Ma si sa, i morti non parlano. Però, come accade a volte nel fumetto, il senso spesso e volentieri viene stravolto. A questa regola non sfugge il duo Ferri/Amedei. A partire dal titolo, per proseguire, come scoprirete seguendo le dis/avventure di Corrado, protagonista di una vicenda che lo sceneggiatore Alessandro Ferri definisce comico/grottesca. Io aggiungerei anche surreale, se la realtà non avesse già da tempo superato, in certi suoi aspetti, di gran lunga tale categoria. La trafila burocratica a cui è costretto a sottoporsi Corrado per poter dipartire, ne ha tutto il sapore. Chi non ha mai subito l’insostenibile spreco di tempo che code, burocrazie e scartoffie ci infliggono? Ferri fa girare il meccanismo aumentando il numero di giri fino a confezionare, complice Amedei ai disegni, un racconto che si muove tra non sense e una spietata, ma non troppo, critica sociale. Un filone comico surreale che da tempo non affiorava in un fumetto made in Italy, polarizzato da anni tra introversione autobiografica e avventurismo popolare di genere. Con 48 morto che parla, Ferri e Amedei prendono in contropiede, in piena coerenza stilistica, questa tendenza che viene avanti da ormai troppi anni nel panorama a strisce nostrano, e realizzano un racconto “comico e grottesco”, per tornare alla definizione del suo autore, che procede in modo lieve e divertito. Ma che induce a riflessioni più generali sul nostro stile di vita. Resto in attesa dopo questo primo passo della prossima mossa che i due autori faranno per prenderci ancora una volta, spero, di sorpresa. Perché questo e ciò che ci si aspetta ogni volta che si inizia la lettura di un fumetto.

Onofrio Catacchio



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