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208 6) Ci vuole segnalare un suo testo, o un brano in prosa (poetica o altro) rappresentativo rispetto al discorso fin qui fatto, che possiamo utilmente riprendere in coda all‟intervista? Come esempio vi segnalo la Visione notturna, in Nane Oca rivelato (Einaudi, 2009). Ma tutto il ciclo di Nane Oca è poesia e prosa, prosa e poesia.

VISIONE NOTTURNA Che notte blu scura. Le stelle tremano, fanno firmamento. C'è la brina. Guardo Orione, le sue luci. Ecco Betelgèuse, la stella più luminosa. Come mi piacerebbe raggiungerla. E poi andare oltre, fino al margine dell'universo che si espande. Sto camminando verso il platano alto. I passi scricchiolano su qualche velo di ghiaccio del sentiero. Piano piano vicinando sento un concerto di vocali e consonanti: sì, sono loro, forse provano le voci - forse cercano di parlare con la notte, o le stelle, o l'infinito - forse fanno così per chiamarmi. Com'è certezza trovarvi, o poeti del platano alto - sapere che siete là fra i rami a tessere i suoni - come ricamatori, come infilaperle. Chi siano le parole delle bestie e degli uomini, e dei pianeti e stelle e galassie del cosmo universo cerchiamo di capirlo nominando, decifrando. Caro Giovanni là appollaiato a cantare su uno dei rami, dopo le foreste sorelle (che sono infinite: anche ogni persona, bestia, pianta, sasso è una foresta) andrai fin laggiù? Si che ci andrai, perché sei figlio di Aura la fata e Celeste lo sposo - e là forse finalmente capirai dove tutto sta andando, da dove viene - e avrai l'ultima rivelazione sul vero significato del tuo sopra nome, cosi: Stanno gli astronomi intanati nei loro telescopi sedentissimi intenti a sopra nominare stelle e spazi lontanissimi. Anche l'astronomo Zanibon osserva ciò che appare: ed ecco che improvvisamente sulla prua della nave di luce che entra nel buio senza fine gli sembra vedere Nane Oca polleggiare nel vento stellare – e gli domanda: Sei in oca? Si che sono, – risponde Nane Oca, – perché adesso finalmente è rivelato che andare in oca è a gamba lenta dondolare mentre per un poco appare la visione del tempo senza fine in espansione e poi tornare – coi piedi per terra – ai baci avere e dare. Anch'io adesso salgo sull'albero e mi unisco al canto.


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