Ulisse n.15

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278 Luca Minola Il silenzio dei grigi da ascoltare. La sera e gli strappi dei colori, un tramonto. Liscia la mano lisce le dita che muovono i pastelli. La punta che vedi, sei cielo a secondi. * Mattino sulle labbra. Apri le finestre, gli anni sbocciano in superficie. Vivremo respirando va sempre lřunghia a scavare. Terra su terra. Radice su radice. Sarà eterno il nostro mattino. * E quando la luce nelle insegne luminose esplose, ci fece di cera il petto (tornando da occidente, i fuochi di una guerra ingiusta). Dai sensi persi a raffica la sabbia di cui mi lavo ancora solo. Come la nascita. Lřelettricità delle foglie in autunno. * Parola cortese si dice il buio 278


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