Ulisse n.15

Page 106

106 Opposta, anche da questo punto di vista, al Galateo, è la seconda raccolta della «pseudo-trilogia», Fosfeni (1983), unica opera zanzottiana a risultare del tutto priva di una partizione interna 27. Lřassenza di una strutturazione di Ŗsuperficieŗ è tuttavia compensata dal ritorno di una scansione stagionale28 a maglie più o meno larghe. Nella silloge29 si susseguono infatti senza continuità il marzo di Come ultime cene (v. 1), la «cinerina quaresima» di (Loghion) (25), la Pasqua di Faine, dolenzie, λογια (1), il maggio di La maestra Morchet vive (10), la data del «9-6-75» in (Carillons) (22, 26-7) e quella, di poco successiva, del 25 giugno, giorno in cui si festeggia la santa (Eurosia) cui è intitolata la poesia seguente. Con Diffidare gola, corpo, movimenti, teatro e (Da Ghène) si passa allřautunno (rispettivamente, II, 29, e 4); quindi, con Soprammobili e gel, a novembre (28, 50, 60), fino allřinverno di (Anticicloni, inverni); la santa Eurosia ritorna come protagonista di Vocabilità, fotoni, ma in «sovrimpressione» con santa Lucia, festeggiata il 13 dicembre; mentre, in maniera molto simile a quanto avveniva in Dietro il paesaggio ed Elegia, la data del «27 dicembre ř76» chiude il ciclo annuale in Tavoli, giornali, alba pratalia (6), introducendo allřatmosfera rarefatta di ghiaccio e nevi degli ultimi tre componimenti. A livello macrotestuale, «si profila» dunque in Fosfeni una graduale fuga verso quel «nord che attraverso altri tipi di movimento collinare sfuma entro lo spazio dolomitico e le sue geometrie, verso nevi e astrazioni, attraverso nebbie, geli, gelatine, scarsa o nulla storia» 30. Struttura tripartita, sebbene priva del rigore geometrico proprio del Galateo, presenta invece Idioma (1986), terza (ma idealmente centrale) anta della trilogia. Le sezioni della silloge, anepigrafe e numerate progressivamente, si caratterizzano per una distribuzione molto irregolare dei componimenti (16 nella prima, 28 nella seconda, solo 7 nellřultima). La coesione macrotestuale in Idioma, peraltro calibratissima, è determinata quasi esclusivamente dal tessuto di echi e iterazioni tematiche che attraversano la raccolta e delle quali non è possibile, qui, dare conto: mi limiterò dunque a qualche rapido cenno ai fatti più macroscopici, concentrandomi in particolare sulla sezione centrale31, strutturata come segue. Due componimenti liminari in italiano, Vorrei saperlo e Nino negli anni Ottanta, che prefigurano i temi dominanti della sezione: il radicarsi della poesia di Zanzotto nel «saliente colloquio»32 hölderliniano con la realtà antropologica del paese natìo, dove, sebbene trattenute «a malapena / sulla sponda dellřaldiquà»33, «cose e parvenze [...] non passano mai / come non passano le loro cause e ragioni perfette»34. Come ben spiega Dal Bianco, «ricucire il tessuto antropologico della contrada è ricucire lo strappo del tempo che ci separa dal presente. Per questo lřimportante sotto-sezione dedicata ai morti della contrada», Andar a cucire, «si apre» con un testo in dialetto «sulla figura emblematica della Maria Carpèla, cucitrice». Segue un più ampio componimento che «funge da introduzione razionale, non a caso in italiano, alla successiva serie Onde éli: La contrada. Zauberkraft35. Questo titolo allude alla hegeliana Ŗforza magicaŗ, alla «mania» poetica che sola può reggere la contrada «in tutta la sua siderale / 27

Nel suo saggio La sintassi dei Fosfeni, in «Filologia e critica», X, I, 1985, pp. 490-503, Mario Martelli ha proposto di ripartire le poesie della silloge secondo lo schema (peraltro non argomentato): «A-a; B-b1b2; C-c; D-d; E-e; F; G-g1g2; H; I-i1i2; L-l; M-m; N». 28 Cfr. Dal Bianco, PPS, p. 1609. 29 PPS, pp. 652-715. 30 Ibid., p. 713. 31 Ibid., pp. 750-95. 32 Vorrei saperlo, PPS, p. 752, v. 56. 33 Nino negli anni ottanta, PPS, p. 753, vv. 3-4. 34 Vorrei saperlo, vv. 58-9. 35 PPS, p. 1653.

106


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.