PALERMO - UNA DANZA IN SICILIA 2011

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con il patrocinio

REGIONE SICILIA - ASS.tO tuRISmO SpORt E SpEttACOLO

ASS.tO bENI CuLtuRALI E dELL'IdENtItĂ SICILIANA pROvINCIA dI pALERmO - COmuNE dI pALERmO ideazione e realizzazione

Capua antiCa Festival

Cdanzalazio roma

Una Danza i n S i ci li a

SENSIbILE CONtEmpORANEO SENSIbILE

Pa lERM O

nuovo montevergini - palermo - aprile/maggio 2011

un progetto

teatri di pietra sicilia - palermo teatro Festival palermo scenario pubblico Catania - estreusa Enna



La danza torna al nuovo montevergini per la seconda edizione di una danza in sicilia, progetto di rete per la danza e i nuovi linguaggi, promossa dai teatri di pietra, palermo teatro Festival, Scenario pubblico di Catania con l’apporto di CapuAntica Festival, Cdanza Lazio ed Estreusa Arte . durante ANtEpRImA(vERA)?2011 - la storica manifestazione del palermo teatro Festival , Contemporaneo sensiBile presenta tre lavori della danza contemporanea e del teatrodanza - all’insegna dell’originalità della ricerca dei suoi autori . SENSIbILE CONtEmpORANEO SENSIbILE

Danza in Sicilia

Una

C O m u N I C AtO

dopo la prima tappa a febbraio al teatro Garibaldi Enna , è il palcoscenico del montevergini ad accogliere, tra il 7 aprile e il 15 maggio, tre nuovi appuntamenti con Giovanna velardi, Roberto Zappalà e Loris petrillo rispettivamente con alice’s room, naufragio con spettatore e m.Carne della mia Carne.

Ad aprire il 7 aprile (replica l’8) “ALICE’S ROOm”, nuova opera di Giovanna velardi che firma anche la drammaturgia, per la Compagnia IbI danza. L’opera di Lewis Carrol è l’occasione per mostrare il contrasto tra il “potere”, incarnato da una regina - simbolo della borgesia desautorata ed una genuinità che è l'aprirsi alle molte possibilità di un mondo fantastico. Interpreti: Giovanna velardi, Alice Zanoni, Giuseppe muscarello, Simona miraglia, dario tumminia, Emanuela Fenech e l’attore Franz Cantalupo. A seguire martedì 19 e mercoledi 20 “NAuFRAGIO CON SpEttAtORE”, prima tappa di OdISSEO, un lavoro sull’emigrazione/immigrazione e sul rapporto che “noi bianchi/occidentali abbiamo nei confronti del popolo migrante”. Coreografia e regia di Roberto Zappalà che ne ha curato la drammaturgia con Nello Calabrò , al pianoforte Luca ballerini, voce marianna Cappellani, danzano Adriano Coletta, Antoine Roux-briffaud. il 14 e 15 maggio ultimo appuntamento con Loris petrillo che affronta il mito di medea con “m.CARNE dELLA mIA CARNE”: è un viaggio nella mente femminile allo scopo sì di comprenderla, ma anche di ironizzarla e medea ne è la protagonista indiscussa. Su testi originali di massimiliano burini, m. è una tragedia familiare raccontata dalla voce di un uomo che viaggia attraverso la mente contorta di una donna. In scena massimiliano burini, Rosanna Cannito, Nicola Cisternino, Rosa merlino, Giuseppe muscarello. Gli spettacoli alle ore 21,15, l’ingresso a 10 euro e ridotto a 8 .



SENSIbILE CONtEmpORANEO

Il CONTEMPORANEO non dovrebbe essere uno stile , un genere e tanto meno una estetica. Per teatro contemporaneo o danza contemporanea è abitudine riferirsi ad una creazione che propone linguaggi innovativi e in quanto “nuovi”, altri e oltre quelli precedenti. Nel percepire diffuso, contemporaneo assume anche altre valenze: è sinonimo di incertezza e di difficile comprensione - per chi non lo conosce o l’osteggia, di autentica e rinnovata adesione al proprio tempo per i sostenitori. Sta di fatto che la creazione contemporanea trova grande difficoltà, nel panorama culturale nostrano, a essere accettata e prodotta innanzitutto, ospitata e promozionata poi. Le conseguenze di questa condizione sono misurabili in termini di frattura culturale non solo generazionale ( per cui esiste una cultura dei “giovani” - contemporanea - ed una dei “vecchi”), ma soprattutto in riferimento alla disgregazione della cultura “popolare” in senso ampio e identificativo di un territorio e di Paese : il contemporaneo viene “praticato” e circoscritto nelle grandi aree urbane che segnano le mode e le tendenze di un Paese, ma non lo rappresentano nell’interezza. In questo senso la “frattura”. La questione non può districarsi nella breve di una presentazione, ma ci preme evidenziare il punto di partenza del progetto che, quest’anno, assume il sottotitolo: SENSIBILE CONTEMPORANEO. Le schiere dei diffidenti e quelle dei sostenitori, ora militanti ora svogliati osservatori, dovrebbero intendere la necessità di una riflessione -rapida perchè nel mentre si espande il vuoto : una sensazione di assenza in cui c’è posto solo per la malinconia di un passato - forse neanche vissuto- e l’aspettativa negata di un futuro incerto e comunque parziale. Riarmarsi della volontà di rileggere e interpretare il contemporaneo è lo scopo dell’artista, quello del progetto, attraverso il lavoro di molti, restituire forma e significato al presente, renderlo vivo e quindi sensibile. La finalità è tendere ad una pari dignità tra linguaggi ed espressioni nella stessa comunità superando le distizioni professate per mantenere una cultura legittimata e una marginale. Ci piacerebbe poter andare oltre l’idea di minoranza, di “nicchia” culturale, sociale o artistica - per definire e tollerare un “qualcosa” che è la naturale e inderogabile espressione del vivere presente.



“Una danza in Sicilia”, progetto di rete culturale per la danza e i nuovi linguaggi in Sicilia.

“una danza in Sicilia”

E’ nato lo scorso anno dalla collaborazione e dall'azione di più organismi “storicamente” impegnati nella promozione e sostegno della scena contemporanea, accomunati da un “fare cultura” fortemente caratterizzato dai territori e dagli spazi in cui operano e , allo stesso tempo, improntato al dialogo con le molteplici istanze del contemporaneo, dei nuovi linguaggi, del confronto multiculturale. Organismi che corrispondono anche a spazi fisici, strutture e architetture che, attraverso un lavoro costante e ricorrente di programmazione e progettazione culturale , sono stati restituiti a luogo di incontro e di espressione: Teatri di Pietra con la rete che riunisce numerosi siti storici e archeologici , Palermo Teatro Festival con il Complesso di Montevergini a Palermo e Scenario Pubblico a Catania nei grandi locali ex deposito del Teatro Bellini. La collaborazione “diretta” da quest’anno di DanzaLazio è un ulteriore importante contributo al progetto e indica la capacità del progetto dii fare “rete”. Quindi un progetto “trasversale” alle numerose dicotomie di questa regione: Palermo e Catania, costa ed entroterra, cittadinanze rurali e urbane, eccellenze e degrado... che nasce dalla necessità di un paesaggio culturale ampio e diffuso in cui l'attraversamento di idee ed esperienze non sia un “evento” ma una condizione naturale per ogni cittadinanza o territorio. Queste le premesse per “una Danza in Sicilia” che è partita da Palermo nel marzo scorso per poi svilupparsi lungo la dorsale della rete dei Teatri di Pietra e concludersi a novembre, a Catania: un primo, sostanziale, passo per un una rete dedicata ad un linguaggio, quello della danza, che più di altri si presta ad interpretare “il contemporaneo” e meglio di altri riesce a dialogare con i giovani. Ci piace pensare che Stendhal, in uno dei suoi viaggi immaginari in Sicilia, quando sostiene che le passioni dei siciliani affascinano e impauriscono perche’ sono “divoranti”, si possa riferire al ns.progetto.


4gi7-ve8 ass.ibi

aprile

- giovanna velardi

alice's room lo studio di alice 4ma19-me20 CA L E N dA R I O

aprile

compagnia zappalĂ danza

pre-testo 1: naufragio con spettatore

4sa14-do15 maggio mda produzioni danza /petrillo danza

m.carne della mia carne


4gi7-ve8 ass.ibi

aprile

- giovanna velardi

alice's room

lo studio di alice

Adattamento,drammaturgia e coreografia

giovanna velardi

con giovanna velardi, alice zanoni, giuseppe muscarello Simona miraglia, dario tumminia, emanuela Fenech, e Franz Cantalupo - attore

prendendo spunto da “Alice nel paese delle meraviglie” di L. Carroll, si indaga il contrasto tra il “potere” che si manifesta nell'oggi, incarnato da una regina, simbolo della borgesia desautorata ed una genuinità che è l'aprirsi alle molte possibilità di un mondo fantastico. Alice sognante deve uscire dalla sua stanza per dare senso alla sua identità, si deve aprire al mondo interagendo con esso, attraverso l'ironia e la risoluzione del conflitto con la regina, che rappresenta la regola, il super io, risolvendo tale conflitto si apre ad un mondo reale. La suddivisione di uno spazio tramite una rete metallica, la stanza di Alice, lo spazio della regina in avant scene, che da il comando, due specchi a significare lo sguardo di un individuo sull'altro, la sottomissione, la sfera identitaria, i tanti pensieri di Alice, rappresentati da tanti Alice (danzatori uomini e donne vestiti come lei), un attore bruco, il saggio, colui che svela i codici, che anticipa l'accaduto, senza troppo svelare. un contrasto tra potere e potenza, una scena polarizzata da due simboli, norma e pratica di una relazione che è un possibile approccio con il mondo.

musiche aavv costumi dora argento disegno luci danila blasi Sostegni e Coproduzioni: Regione Sicilia Assessorato ai beni culturali ed identità siciliana Teatro Nuovo Montevergini (PA) Buona la Prima(PA) Centro Teatro danza (PA) Stage Centro danza (PA) “Armunia Festival degli Etruschi” Castiglioncello (LI)


4ma19-me20

aprile

compagnia zappalà danza

pre-testo 1:

naufragio con spettatore

drammaturgia nello Calabrò e roberto zappalà coreografia e regia roberto zappalà al pianoforte LuCA BALLERINI voce MARIANNA CAPPELLANI con adriano Coletta, antoine roux-briffaud

pre-testo 1: naufragio con spettatore è la prima tappa di OdISSEO, un lavoro sull’emigrazione/immigrazione e sul rapporto che noi bianchi/occidentali abbiamo nei confronti del popolo migrante. Sia il viaggio di ulisse che molte delle tragiche odissee del tempo presente si dislocano entrambi nella stessa mappa: il mediterraneo. mediterraneo che vede la Sicilia al suo centro, come sempre la Sicilia è stata tra la massime produttrici di “materiale umano da esportazione” tra ‘800 e ‘900. Odisseo ha debuttato per il teatro Stabile di Catania nel mese di gennaio e sarà sviluppato dal coreografo in diverse tappe “pre-testi”, per le quali strutture interessate al progetto saranno di volta in volta coinvolte attivamente. La prima tappa “pre-testo 1. Naufragio con spettatore”, ha debuttato nell’ambito dell’uva grapes Catania contemporary network il 31 agosto 2010.

scene e luci roberto zappalà costumi debora privitera responsabile allestimenti Sammy torrisi coordinamento artistico maria inguscio una coproduzione compagnia zappalà danza – Scenario Pubblico performing arts in collaborazione con Teatro Stabile di Catania ArtEZ Arnhem (NL) uva grapes Catania contemporary dance festival AME Associazione Musicale Etnea

partendo dall’idea del naufragio si approderà a concetti quali viaggio, fame/sete, morte/salvezza, assenza di spazio, oltre a riferimenti a ulisse in quanto naufrago e unico sopravvissuto nell’isola di Alcinoo (e poi anche nel definitivo naufragio secondo la concezione dantesca), e non si potrà non trattare la cronaca con i continui attraversamenti dei migranti e i conseguenti e tragici naufragi; da quello di porto palo (il più grande naufragio della storia del mediterraneo dopo la seconda guerra mondiale) a quello del marzo 2009, con tre imbarcazioni con più di 350 migranti affondati al largo della Libia. Spunti emotivi e riflessioni sono stati tratti anche dall’opera pittorica di théodore Gericault “la zattera della medusa” e dal saggio “naufragio con spettatore” di Hans blumenberg.


4sa14-do15 maggio mda produzioni danza /petrillo danza

m.carne della mia carne coreografia e regia loriS petrillo testi maSSimiliano burini con massimiliano burini, rosanna Cannito nicola Cisternino,rosa merlino, giuseppe muscarello

elaborazione musicale di loris petrillo / musiche aa.vv. disegno luci loris petrillo costumi pappalardo

una coproduzione MDA PRODuZIONI DANZA/Compagnia PETRILLO DANZA in collaborazione con Scenario Pubblico performing arts Danzarte

dopo “Il cece nel secchio”, un trattato sul tema della follia e della normalità, e “La pelle del popolo nudo”, una rievocazione della Sicilia del secondo dopoguerra, Loris petrillo firma la regia e la coreografia di ”m. carne della mia carne”. Supportata dai testi originali di massimiliano burini, questa nuova pièce è un viaggio attraverso la mente femminile allo scopo sì di comprenderla ma anche di ironizzarla e medea ne è la protagonista indiscussa. descritta dalla tradizione come una maga dotata di poteri addirittura divini, la medea di Loris petrillo si affida a codesti poteri per meditare come prima vendetta contro Giasone forse la peggiore. Accusato di non essere in grado di capirla, medea lo condanna a vestire letteralmente i panni di essa stessa. E’ a questo punto che m. abbandona paradossalmente i toni cupi della tragedia per trasformarsi in un quadro esilarante dal carattere comico e grottesco di una informalissima famiglia di un condominio popolare in cui i protagonisti della tragedia sono condòmini di medea. In m., medea è un uomo, ma non un uomo nel ruolo di una donna, bensì Giasone nei panni di medea. Sarà il dialogo-monologo dei due coniugi personificati dallo stesso attore a fare da filo conduttore all’intera opera coreografica. I costumi e l’ambientazione sono attualissimi pur richiamando in pochi particolari, al gusto accentuato dell’antica Grecia. L’intero spettacolo si svolge in casa, luogo delle conversazioni e delle dispute familiari per antonomasia, in cui domina la figura casalinga di una medea accanita nel gioco delle carte. Ricco di simbologie e significati senza pretese di sapere specificatamente psicologico, m. è una tragedia familiare raccontata dalla voce di un uomo che viaggia attraverso la mente contorta di una donna.Il viaggio di medea nell’orrore è finalizzato ad uno scopo folle, eppure i mezzi che essa adopera per raggiungerlo rispondono ad una logica ferrea ed astutissima. Nello specifico, medea è una donna che si trova all’improvviso in conflitto con un mondo, una cultura, usi e costumi diversi, che non capisce e che non può accettare. purtroppo il disagio psicologico di medea non si è mai fermato, tanto che oggi è una vera e propria patologia definita non a caso dalla psicologia e criminologia clinica “complesso di medea”.tale complesso stà a delineare quel quadro sindromico in cui la madre, posta in una situazione conflittuale con il suo coniuge, arriva al punto di uccidere il proprio figlio facendone uno strumento di potere e rivalsa. Come sostiene il prof. Gian Carlo Nivoli c’è qualcosa di ancestrale e inestirpabile in una donna che tenta di uccidere il sangue del suo sangue e le spiegazioni psicoanalitiche sono profondissime. tuttavia, tra le più comuni, l’uccisione dei figli per rivalsa contro il coniuge al quale non si vuole lasciare alcuna traccia tangibile della relazione avvenuta; c’è il suicidio allargato anticipato da una forma di depressione acuta della madre che si toglierà la vita insieme ai figli; e poi c’è la madre aggressiva con scarsa capacità genitoriale che sfoga la sua forma di disamore verso i figli con aggressività.



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