PETHERAPY LAB MAGAZINE 3

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M A G A Z I NE

Petherapylab Anno 1 - Numero 3 - MENSILE - ottobre 2014

IL MAGAZINE UFFICIALE DI

Savannah Il gatto del mese

Smooth Collie

COPIA DI CORTESIA

Il cane del mese

Il Rifugio degli asinelli

Strutture

IL VOLTO SEGRETO DEL MONDO DEI RAPACI


LU S ON ph.

I NOSTRI TROVATELLI HANNO BISOGNO DI TE. AIUTACI A CURARLI. Sabato 4 o domenica 5 ottobre scendi in piazza durante la Giornata degli Animali. Con una donazione libera ci aiuterai a fornire cure mediche e vaccinazioni agli animali ospiti nei nostri rifugi. Puoi farlo anche tramite bonifico bancario, utilizzando l’IBAN IT 39 S 08530 46040 000430 101775 e indicando nella causale “GdA 2014”. Consulta il sito enpa.it o scarica l’app dedicata per trovare il banchetto Enpa più vicino a te.

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Gli animali ringraziano per questo spazio.

4 E 5 OTTOBRE. GIORNATA DEGLI ANIMALI


Editoriale Anno I - Numero 3 Ottobre 2014

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mici di Petherapy Lab, eccoci puntuali come ogni mese a raccontarvi tutto ciò che fa parte del regno animale grazie al potere suggestivo delle bellissime immagini che ci fornisce la natura e alla capacità di descrivere emozioni e situazioni dei nostri preziosissimi collaboratori.

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Prima di ogni cosa, permettetirci di dire (a chi ci segue per la prima volta) e ricordare (a chi già ci conosce) che tutta la redazione di Petherapy Lab Magazine lavora gratuitamente e senza alcun scopo di lucro a questo progetto. Il tempo in una giornata si sa è sempre poco, tra impegni di lavoro, questioni familiari, impegni extra-ufficio, interessi personali e chi più ne ha più ne metta. Ma c'è una cosa che ci far lavorare nei ritagli di tempo e fino a notte fonda (come nei giorni di chiusura del magazine): l'amore incondizionato per gli animali.

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E deve essere questo amore a guidarci ogni giorno nel nostro impegno a difesa di chi voce non ha, e se questa difesa deve passare attraverso petizioni, raccolte firme, fiaccolate e collette alimentari noi saremo sempre in prima fila. Immaginandovi sotto le coperte o comodamente seduti sulla vostra poltrona preferita, in compagnia del vostro tablet e dei vostri amici a 4 o 2 zampe (leggendo l'articolo dei nostri amici de "i Falconieri del Grifone" e de "Il Mondo del Gufo" capirete il perchè) non possiamo che augurarvi "Buona lettura" e continuate a seguirci anche nel nuovo appuntamento a ZampasuZampa, la trasmissione più "bestiale del web", in onda sulle frequenze della webradio Radioblabla, in diretta ogni primo e terzo martedì del mese a partire dalle 19:30.

Marco Sivero

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Petherapylab

MAGAZINE ON-LINE DI CULTURA ANIMALE ORGANO UFFICIALE DI PETHERAPY LAB ANNO 1 - NUMERO 3 - Mensile - Ottobre 2014 EDITORE: Associazione Rapid Dogs Rescue Onlus

Direttore Responsabile: MARCO SIVERO - Art director, grafica e impaginazione: DANIELE COLZANI Segretaria di redazione: EMANUELA CATTANEO - Redazione: PAOLA LUSSO - PAOLA ZAPPAROLI Hanno collaborato: CRISTINA BRUTTI - ROSI GOFFI - MANUEL LICINI - FRANCESCA MUSSI - ROBERTA OLIVIERI - LAURA PAVONE - LUCIA PERITORE - FRANCESCA PIAZZA - AMBRA RENA - LAURA RANGONI - GIANNI TOPPETTI - RACHELE TOTARO - DAVIDE VALERI - DANIELA ZAINA - ALESSANDRA ZANCHI - PAOLA ZUCCOLOTTO - ALDINOby360 - ANIMALI AIUTO - ART HOUSE TESSUTI ALPINI - ASSOCIAZIONE PET LEVRIERI ONLUS - ASSOCIAZIONE SQUADRA 4 ZAMPE ONLUS - CACH ITALY - CANI SCIOLTI - CCF CHEETAH CONSERVATION FUND - COLLEZIONE I CUCCIOLI - ENPA ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI - GIMBORN ITALIA - HORUS RAGDOLL CATTERY - I FALCONIERI DEL GRIFONE - IL MONDO DEL GUFO - IL RIFUGIO DEGLI ASINELLI ONLUS - LA BOTTEGA DEI COLORI - LA LORO VOCE - LA TANA DEI LUPI - MUKUNI BIG 5 SAFARI - OIPA ORGANIZZAZIONE ITALIANA PROTEZIONE ANIMALI ITALIA ONLUS - PAL PROTEZIONE ANIMALI LEGNANO ONLUS - PATATINO.IT - PRIMAVERA SOCIETA' COOPERATIVA SOCIALE - RADIOBLABLA - RENART - Smooth Collie della Via Francigena - UNION BIO - WELCOME TO THE JUNGLE - WWF WORLD WILDLIFE FUND ITALIA - ZAMPASUZAMPA www.petherapylab.com Petherapylab

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Riflessioni della Redazione di Petherapy Lab

"Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali� Mahatma Gandhi

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Ricorrenze di Paola Lusso

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La figura di San Francesco, il patrono degli animali... e di tutti noi

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a tradizione vuole che Francesco abbia avuto un rapporto particolare con gli animali e si tramandano i suoi giochi e le sue preghiere con tutti gli animali. Forse ci si muove anche un po’ nel campo della leggenda, ma rimane un dato di fatto: Francesco ha vissuto una vita in armonia e nel rispetto di ogni essere vivente. Anche gli animali possono soffrire, ma possono anche essere capaci di vincere le sofferenze nella rassegnazione e persino nella gioia: «possono persino essere di esempio all’uomo di come si vinca il dolore e la sofferenza, di come si accetti la vita e la morte nelle cose belle e nelle cose brutte». Per essi Francesco nutriva un amore tenero e un rispetto straordinario perché in loro sentiva l’azione creatrice, la bellezza e la potenza di Dio. Famosa la predica agli uccelli, immortalata da Giotto nella quindicesima delle ventotto scene del ciclo di affreschi delle Storie di San Francesco della Basilica superiore di Assisi dipinta verosimilmente tra il 1295 e il 1299. Secondo la tradizione, la predica agli uccelli ebbe luogo sull’antica strada che congiungeva il castello di Cannara a quello di Bevagna. Oggi il punto dove San Francesco fece il miracolo è La fontana di San Francesco a Vigevano

segnalato da una pietra nella località Piandarca nel Comune di Cannara in un’area ancora oggi incontaminata, raggiungibile attraverso un sentiero che inizia appena fuori il paese e si snoda attraverso i campi. La predica agli uccelli San Francesco si recava un giorno, con alcuni frati, a Bevagna, cittadina dell’Umbria. Lungo la strada, alzando gli occhi, vide che su alcuni alberi era una grande quantità d’uccelli. Aspettatemi qui, disse ai compagni, io andrò a predicare a questi nostri fratelli. Ed entrato nel campo incominciò a predicare agli uccellini che, scesi dagli alberi, si erano raccolti attorno a lui. E finché S. Francesco parlò, essi stettero sempre fermi, senza fare il minimo movimento.

“Fratelli miei – disse loro il Santo, – voi dovete molta riconoscenza a Dio creatore, perché vi ha dato il grande dono di volare nell’aria. Voi non seminate, non mietete, eppure Dio vi nutre e vi da fiumi e fontane per bere. Voi non sapete filare e tessere, eppure Dio veste Voi e i vostri figliuoli col più morbido e grazioso dei vestitini di penne e piume”. Mentre S. Francesco parlava, tutti gli uccellini aprivano i loro becchi, stendevano i colli, aprivano le ali, chinavano reverentemente le testoline sino a terra e dimostravano insomma, con i loro atti di ascoltare, d’intendere e d’approvare le parole del Santo. SAN FRANCESCO E IL LUPO Fra gli svariati racconti che accompagnano e descrivono da secoli la vita e

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le gesta di Francesco con gli animali spicca senza dubbio anche l’episodio del lupo di Gubbio. La vicenda narra di un grosso lupo che da tempo terrorizzava gli abitanti del paese di Gubbio (pochi chilometri a nord di Assisi); l’animale selvaggio, affamato e feroce, da anni occupava il territorio boschivo alle porte del paese e, secondo alcuni racconti dell’epoca, non disdegnava avvicinarsi a ridosso delle mura della città per procurarsi il cibo. Gli abitanti, disperati e impauriti, si rivolsero a San Francesco, di passaggio in città. Il frate, venuto a conoscenza della situazione, si inoltrò nel bosco per incontrare il lupo. La sua mediazione fece sì che il lupo smettesse di terrorizzare gli abitanti di Gubbio, a patto che questi ultimi si impegnassero a sfamare l’animale quotidianamente.

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FIORETTO DI SAN FRANCESCO: IL LUPO DI GUBBIO Al tempo che santo Francesco dimorava nella città di Agobbio nel contado di Agobbio appari un lupo grandissimo, terribile e feroce, il quale non solamente divorava gli animali ma eziandio gli uomini, in tanto che tutti i cittadini stavano in gran paura, però che spesse volte s’appressava alla città, e tutti andavano armati quando uscivano della città, come s’eglino andassono a combattere; e con tutto ciò non si poteano difendere da lui, chi in lui si scontrava solo. E per paura di questo lupo e’ vennono a tanto, che nessuno era ardito d’uscire fuori della terra. Per la qual cosa avendo compassione santo Francesco agli uomini della terra, sì volle uscire fuori a questo lupo, bene che li cittadini al tutto non gliel consigliavano; e facendosi il segno

della santissima croce, uscì fuori della terra egli co’ suoi compagni, tutta la sua confidanza ponendo in Dio. E dubitando gli altri di andare più oltre, santo Francesco prese il cammino inverso il luogo dove era il lupo. Ed ecco che, vedendo molti cittadini li quali erano venuti a vedere cotesto miracolo, il detto lupo si fa incontro a santo Francesco, con la bocca aperta; ed appressandosi a lui, santo Francesco gli fa il segno della croce, e chiamollo a sé e disse così: “Vieni qui, frate lupo, io ti comando dalla parte di Cristo che tu non facci male né a me né a persona”. Mirabile cosa a dire! Immantanente che santo Francesco ebbe fatta la croce, il lupo terribile chiuse la bocca e ristette di correre: e fatto il comandamento, venne mansuetamente come agnello, e gittossi alli piedi di santo Francesco a giacere. E santo Francesco gli parlò così: “Frate lupo, tu fai molti danni in queste partì, e hai fatti grandi malifici, guastando e uccidendo le creature di Dio sanza sua licenza; e non solamente hai uccise e divorate le bestie, ma hai avuto ardire d’uccidere uomini fatti alla immagine di Dio; per la qual cosa tu se’ degno delle forche come ladro e omicida pessimo, e ogni gente grida e mormora di te, e tutta questa terra t’è nemica. Ma io voglio, frate lupo, far la pace fra te e costoro, sicché tu non gli offenda più, ed eglino ti perdonino ogni passata offesa, e né li omini né li canti ti perseguitino più”. E dette queste parole, il lupo con atti di corpo e di coda e di orecchi e con inchinare il capo mostrava d’accettare ciò che santo Francesco dicea e di volerlo osservare. Allora santo Francesco disse: “Frate lupo, poiché ti piace di fare e di tenere questa pace, io ti prometto ch’io ti farò dare le spese continuamente, mentre tu viverai, dagli uomini di questa terra, sicché tu non patirai più fame; imperò che io so bene che per la fame tu hai fatto ogni male. Ma poich’io t’accatto questa grazia, io voglio, frate lupo, che tu mi imprometta che tu non nocerai a nessuna persona umana né ad animale, pro-


mettimi tu questo?”. E il lupo, con inchinate di capo, fece evidente segnale che ‘l prometteva. E santo Francesco sì dice: “Frate lupo, io voglio che tu mi facci fede di questa promessa, acciò ch’io me ne possa bene fidare”. E distendendo la mano santo Francesco per ricevere la sua fede, il lupo levò su il piè ritto dinanzi, e dimesticamente lo puose sopra la mano di santo Francesco, dandogli quello segnale ch’egli potea di fede. E allora disse santo Francesco: “Frate lupo, io ti comando nel nome di Gesù Cristo, che tu venga ora meco sanza dubitare di nulla, e andiamo a fermare questa pace al nome di Dio”. E il lupo ubbidiente se ne va con lui a modo d’uno agnello mansueto, di che li cittadini, vedendo questo, fortemente si maravigliavano. E subitamente questa novità si seppe per tutta la città, di che ogni gente maschi e femmine, grandi e piccoli, giovani e vecchi, traggono alla piazza a vedere il lupo con santo Francesco. Ed essendo ivi bene raunato tutto ‘l popolo, levasi su santo Francesco e predica loro dicendo, tra l’altre cose, come per li peccati Iddio permette cotali cose e pestilenze, e troppo

è più pericolosa la La statua raffigurante fiamma dello inferno San francesco e il lupo di Monterosso al mare la quale ci ha a durare eternalemente alli dannati, che non è la rabbia dello lupo, il quale non può uccidere se non il corpo: “quanto è dunque da temere la bocca dello inferno, quando tanta moltitudine tiene in paura e in tremore la bocca d’un piccolo animale. Tornate dunque, carissimi, a Dio e fate degna penitenza de’ vostri peccati, e Iddio vi libererà del lupo nel presente e nel futuro dal fuoco infernale”. E fatta la predica, disse santo Fran- voglio che come tu mi desti fede di cesco: “Udite, fratelli miei: frate lupo, questa promessa fuori della porta, che è qui dinanzi da voi, sì m’ha così dinanzi a tutto il popolo mi dia promesso, e fattomene fede, di far fede della tua promessa, che tu non pace con voi e di non offendervi mai mi ingannerai della mia promessa e in cosa nessuna, e voi gli promet- malleveria ch’io ho fatta per te”. tete di dargli ogni dì le cose neces- Allora il lupo levando il piè ritto, sì sarie; ed io v’entro mallevadore per ‘l puose in mano di santo Francesco. lui che ‘l patto della pace egli osser- Onde tra questo atto e gli altri detti verà fermamente”. di sopra fu tanta allegrezza e amLa statua Allora tutto il popolo mirazione in tutto il popolo, sì per la di San Francesco a una voce promise divozione del Santo e sì per la novità e il lupo a Gubbio di nutricarlo conti- del miracolo e sì per la pace del lupo, nuamente. che tutti incominciarono a gridare al E santo Francesco, cielo, laudando e benedicendo Iddio, dinanzi a tutti, dis- il quale si avea loro mandato santo se al lupo: “E tu, Francesco, che per li suoi meriti gli frate lupo, prometti avea liberati dalla bocca della crudele d’osservare a co- bestia. storo il patto della E poi il detto lupo vivette due anni in pace, che tu non of- Agobbio, ed entravasi dimesticamenfenda né gli uomi- te per le case a uscio a uscio, sanza ni, né gli animali né fare male a persona e sanza essernessuna creatura?”. ne fatto a lui; e fu nutricato corteseE il lupo inginocchia- mente dalla gente, e andandosi così si e inchina il capo per la terra e per le case, giammai e con atti mansueti nessuno cane gli abbaiava drieto. di corpo e di coda e Finalmente dopo due anni frad’orecchi dimostrava, te lupo sì si morì di vecchiaia, di quanto è possibile, che li cittadini molto si dolsodi volere servare loro no, imperò che veggendolo anogni patto. dare così mansueto per la città, Dice santo France- si raccordavano meglio della virsco: “Frate lupo, io tù e santità di santo Francesco.

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Sabato 4 o domenica 5 ottobre scendi in piazza durante la Giornata degli Animali. Con una donazione libera ci aiuterai a fornire cure mediche e vaccinazioni agli animali ospiti nei nostri rifugi. Puoi farlo anche tramite bonifico bancario, utilizzando l’IBAN IT 39 S 08530 46040 000430 101775 e indicando nella causale “GdA 2014”. Consulta il sito enpa.it o scarica l’app dedicata per trovare il banchetto Enpa più vicino a te.

4 E 5 OTTOBRE. GIORNATA DEGLI ANIMALI

Gli animali ringraziano per questo spazio.

(Del santissimo miracolo che fece santo Francesco, quando convertì il ferocissimo lupo d’Agobbio.) San Francesco oggi Il 4 Ottobre per gli animali viene ricordato un po’ ovunque in Italia, e in diverse chiese da Nord a Sud viene

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I NOSTRI TROVATELLI HANNO BISOGNO DI TE. AIUTACI A CURARLI.

celebrata la benedizione degli animali. ENPA organizza per il 4 e 5 ottobre, nel week end in cui si festeggia San Francesco protettore di tutti gli animali, la Giornata degli Animali 2014, giunta ormai alla dodicesima edizione. Un’occasione speciale per incontrarsi in piazza a festeggiare gli amici a quattro zampe volgendo lo sguardo a quelli meno fortunati accolti a migliaia nei rifugi. Scendendo in piazza sarà possibile trovare, presso i banchetti, una vasta gamma di gadget realizzati ad hoc ed i volontari ENPA saranno a disposizione per illustrare i tanti comportamenti con cui, spesso inconsapevolmente, creiamo sofferenza ai nostri amici con la coda; per consigliare ai proprietari di animali i modi migliori per accudirli; per suggerire, in base alle esigenze di ciascuno, le opportunità più adeguate per aiutarli. L’evento quest’anno è dedicato a un progetto di raccolta

I NOSTRI TROVATELLI HANNO BISOGNO DI TE. AIUTACI A CURARLI. Sabato 4 o domenica 5 ottobre scendi in piazza durante la Giornata degli Animali. Con una donazione libera ci aiuterai a fornire cure mediche e vaccinazioni agli animali ospiti nei nostri rifugi. Puoi farlo anche tramite bonifico bancario, utilizzando l’IBAN IT 39 S 08530 46040 000430 101775 e indicando nella causale “GdA 2014”. Consulta il sito enpa.it o scarica l’app dedicata per trovare il banchetto Enpa più vicino a te.

4 E 5 OTTOBRE. GIORNATA DEGLI ANIMALI

Gli animali ringraziano per questo spazio.

fondi da destinare alle cure veterinarie, medicinali, microchippature, e tutto quanto riguarda la salute dei trovatelli accuditi nei rifugi. Per sapere in quali piazze è possibile trovare i gazebo dell'ENPA, vi rimandiamo al sito: http://www.comunicazionesviluppoenpa.org/gda2014.html

Questa una delle preghiere per gli animali recitata durante la benedizione:

Signore, origine e fine di tutte le cose, Artefice dell’infinitamente grande e dell’infinitamente piccolo, Padre di tutte le creature, io Ti prego per tutti gli esseri che non sanno pregare ma sanno soffrire. La Tua luce brilla ovunque, anche nei tuoi figli più piccoli risplende una parte di te.

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li restituiscano alla libertà; Ti prego per quelli umiliati nei circhi. affinché venga rispettata la loro dignità: Ti prego per tutti quelli maltrattati, affinché gli uomini non li considerino come oggetti. Ti prego per tutti gli animali che soffrono in ogni parte del mondo, affinché gli uomini li riconoscano come fratelli minori.

Io Ti prego per gli animali abbandonati. affinché trovino un padrone.

La mia parola si leva per tutti quelli che non sanno parlare, affinché giunga sul loro capo la Tua benedizione.

Ti prego per quelli in gabbia, affinché i loro carcerieri

(Valeria Barbieri)


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Punti di vista di Patatino

Riflessioni sulla festa degli animali

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iao Miao a tutti voi, A-mici! Quale occasione migliore per continuare a riflettere sul “IO AMO GLI ANIMALI” ci offre questa bellissima ricorrenza della FESTA DI NOI ANIMALI: il 4 ottobre, giorno di San Francesco. Eh si! Come promesso vorrei continuare a miagolarvi di ciò che veramente significa amare noi animali.

Oltre a quanto già miagolato, volevo portare la vostra attenzione su molte delle vostre scelte quotidiane. Forse non ci avete mai pensato, ma non potete immaginare quanto siano fondamentali per noi.

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Quando comprate dei prodotti, dei vestiti, del cibo, dei farmaci, dei detersivi ecc ecc ponete la vostra attenzione su ciò che sta “dietro” il singolo articolo. Vedere chi lo produce, come lo produce e se commissiona test sugli animali, se finanzia la vivisezione. Non possiamo neanche immaginare quante cose orrende noi animali dobbiamo subire per dare a voi umani dei prodotti che oltre a non esservi necessari sono dannosi anche per la vostra salute. Io vi consiglio di leggere le indicazioni del sito “La voce dei conigli” in modo da fare scelte più attente e più rispettose per noi. Un altro tasto dolente sono gli accessori e i capi in pelle, gli abiti di lana merinos, i piumini in piume d’oca, pellicce! Quanto male fanno a noi per darvi degli oggetti inutili, di tendenza e che comprate solo per mostrare; ma non sono indispensabili per coprirvi poiché oggi ci sono ben altri modi di farlo e con materiali che per averli non hanno causato sofferenze ad altri esseri viventi.

Forse non immaginate nemmeno come vengono allevati i miei fratelli animali e come vengono trattati sia da vivi che durante la massacrante uccisione. Brrr... al pensiero il mio pelo e le mie orecchie diventano dritti dritti!

Informatevi, riflette e chiedetevi se è tutto ciò è giusto... e poi per cosa? Per chi? E se lo facessero a voi? Strapparvi tutti i capelli da vivi... come fanno con le piume delle povere oche, eh? Attenzione anche ai prodotti che comprate per la cura e l’igiene del vostro corpo, la maggior parte sono testati su noi animali in laboratorio e le aziende che le producono finanziano anche la vivisezione... che orrore! Come scegliere? Facile... basta acquistare prodotti NON TESTATI SUGLI


ANIMALI, ma attenzione non fatevi ingannare da chi scrive: prodotto finito non testato sugli animali, perché significa che solo il prodotto finito non è testato ma tutti gli ingredienti sì. Tra tutte queste scelte quotidiane non dobbiamo dimenticare la scelta della pappa sia per noi 4 zampe che per voi. Purtroppo anche dietro la pappa si nascondono due grande nemici per noi: 1) le pappe industriali a base di carne e pesce 2) i finanziamenti che le aziende danno per la vivisezione. Eh si! Se si amano gli animali come potete nutrirci con scatolette che, oltre a contenere ingredienti nocivi per noi, contengono della carne di altri animali fatti vivere in condizioni inumane e poi uccisi nel peggior dei modi. Noi quattro zampe siamo anche carnivori ed è giusto che mangiamo la carne, però visto che la scegliete voi per noi, comprateci della pappa biologica dove le carni arrivano da allevamenti non intensivi!!! E per voi? Se non siete vegetariani, potete per lo meno optare di compare carni biologiche anche per voi. Oltre che a fare un gesto buono verso gli animali ci guadagna voi in salute. Ci avete mai pensato che i miei poveri fratelli animali nascono in un posto, vengono trasportati su enormi camion (in condizioni veramente da bestie) in un altro posto dove cresceranno (in gabbie affollate e riempiti

di medicinali per crescere in fretta) e poi ritrasportati (sempre in condizioni da bestie) in un altro posto dove verranno uccisi per la macellazione.

Credete che la mucca o il maialino di turno non capisca dove sta andando? Non soffre nel vedere i suoi fratellini che vengono uccisi prima di lui? Avete visto quante vostre scelte quotidiane sono fondamentali per noi? Quindi se amate veramente gli animali fate tantissima attenzione a tutto ciò che vi circonda, alle vostre scelte e alle scelte che fate per noi, vostri fedeli angeli pelosi. Spero che la prossima volta che pronuncerete la frase: "IO AMO GLI ANIMALI" sia come se lo pronunciassimo noi animali, che tra di noi ci rispettiamo e ci amiamo così come siamo. Vi zampo tanto e buona festa a tutti i miei fratelli animali. P.S. Ricordatevi di andare piano in macchina specie nelle campagne e nei centri abitati... ci sono tanti miei fratelli che si vedono volar via la vita per colpa della velocità...

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Fotostorie della redazione di Petherapy Lab

Anche gli animali si abbracciano Alcuni scatti che immortalano le dimostrazioni di affetto “bestiali” per panda, leoni, suricati, pinguini e koala

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he i gatti e i cani siano prodighi di coccole è un fatto conosciuto. Ma che lo siano anche koala, civette e suricati forse un po’ meno. Queste immagini dimostrano che tutti gli animali di questa terra amano il contatto. C’è chi lo cerca strofinandosi e grattandosi l’uno sull’altro e chi simulando un vero e proprio abbraccio. Ancora una volta la natura sa come stupirci e sorprenderci: speriamo che queste splendide immagini ci facciano riflettere sull’importanza della tutela e salvaguardia della fauna e della flora del nostro Pianeta.

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Fotostorie della redazione di Petherapy Lab

Quando senza casa non vuol dire pe Sempre più di frequente le strade degli umani “senza tetto” e degli animali abbandonati si incrociano: queste foto

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In attesa di conoscere quali siano i dati relativi agli abbandoni estivi (che speriamo siano in netta diminuzione) vogliamo condividere con voi la poesia espressa da queste immagini. Si tratta di una raccolta di scatti fotografici che ritraggono degli “homeleless” (senza fissa dimora) americani in compagnia dei loro amici a quattro zampe. Queste fotografie non fanno altro che rafforzare l’idea che l’amore tra umano e animale possa resistere a tutte le difficoltà della vita e che entrambi si facciano forza per andare avanti.

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“NON ABBANDONERO’ IL MIO ANGELO OLIVIA: MEGLIO SENZA CASA”

er forza senza amore dicono che anche in situazioni di difficoltà si possa amare un animale

Olivia è un bearded collie e per l’americana Elizabeth Woodard rappresenta un angelo, perché è in grado di avvertire i sintomi della sua malattia prima che si manifestino gli effetti. La 32enne, infatti, è affetta da “sindrome da attivazione mastocitaria”, una malattia che le provoca improvvisi e imprevedibili variazioni della pressione sanguigna, tachicardia e vertigini. Dunque, Olivia è un cane speciale per Elizabeth, che vive in un

appartamento nell’Upper East Side di New York. Ma c’è un problema: gli altri condomini non sopportano il suo abbaiare a tal punto da averle chiesto - addirittura - di allontanare il cane o di andarsene. Secondo l’avvocato chiamato dall’amministratore del condominio, la famiglia di Elizabeth si sarebbe rifiutata di affrontare il problema dell’abbaiare di Olivia, non rispondendo alle ripetute richieste di insonorizzazione acustica dell’appartamento o cercando di addestrarla a rimanere in silenzio. Olivia è arrivata tre anni fa come regalo e i suoi proprietari hanno capito presto che sarebbe stata molto importante per la 32enne, pronta a dare battaglia per difendere la posizione. La richiesta è chiara: sono in quella casa da 25 anni e non vogliono spostarsi. Ma, soprattutto, non vogliono separarsi dalla loro Olivia, un angelo per Elizabeth.

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Pet-news di Daniela Zaina http://amicadeglianimali.it

GATTI STRESSATI PERCHE' TRATTATI COME CANI

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econdo gli studi condotti dal dottor John Bradshaw antropologo dell'Università di Bristol, i gatti che popolano le nostre case possono andare incontro a stress a causa d e l

comportamento dei loro padroni, che li trattano un po' come cagnolini. Lo studioso ha rilevato che le troppe attenzioni, la condivisione obbligata degli spazi e cercare di addomesticarli completamente creerebbero dei grossi problemi ai felini che possono andare incontro sia a dermatiti che a fastidiosissime cistiti. I sintomi di questo malessere non sono evidentissimi ma si possono scorgere se li si osserva attentamente. L'animale stressato vive ritirato più del solito, fa i bisognini in giro e segna in

NATE 49 TARTARUGHINE CARETTA CARETTA

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opo 70 giorni dalla deposizione delle uova sono nate 49 tartarughine della specie Caretta Caretta a Cala Sinzias (Ca) nel sud della Sardegna. Per far si che questo evento avvenisse nel migliore dei modi (ricordiamo che è una specie a forte rischio di estinzione), il nido è stato monitorato 24 ore su 24 anche con l'ausilio di telecamere a infrarossi e, grazie a tantissimi volontari, è stata realizzata una barriera in sabbia per proteggerlo dalle mareggiate. E sempre a causa delle forti mareggiate i piccoli, una volta nati, sono stati raccolti e tenuti in una scatola termica con sabbia per alcune ore, per poi essere liberati al largo. La zona del nido è stata blindata per alcuni giorni, per verificare se qualche altra tartarughina spuntasse dalla sabbia.

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modo eccessivo il territorio; inoltre può dormire sotto il letto, graffiare o avere le zampette sudate. Un altro segno importante è il leccarsi frequentemente soprattutto la zona addominale. Il dottor Bradshaw grazie all'ausilio di telecamere a infrarossi ha filmato la vita notturna dei gatti nelle nostre case e ne ha realizzato un documentario di 45 minuti. Questo serve per far capire il comportamento di questi felini domestici nelle ore notturne e sfatare qualche mito che li riguarda; ha dichiarato infatti: “Se i proprietari di gatti capissero meglio i loro animali si renderebbero conto dell'assurdità di alcune richieste che facciamo loro quotidianamente”


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Iniziative della redazione di Petherapy Lab

Grande successo della petizione on-line per salvare Fratel Coniglietto La

tutela dei nostri piccoli amici trova un valido alleato nella rete per sensibilizzare l’opinione pubblica. Sul web raccolte più di 14mila firme per riconoscerlo come animale domestico e trattarlo al pari dei cani e dei gatti

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angereste il labrador o il siamese di casa? Culturalmente siamo abituati a inorridire di fronte alle tradizioni culinarie di Paesi dove invece non sembrerebbe affatto strano cuocere in padella il cane come fate quotidianamente con il maiale o altri tipi di carne. Ma spesso non ci poniamo affatto il problema quando si tratta di un altro animale domestico: il

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coniglio, terza bestiola da compagnia più diffusa nelle case degli italiani (stime parlano di almeno 800 mila esemplari). Così la FIDA - Federazione italiana diritti degli animali - e l’associazione Aae - Associazione Animali Esotici - hanno deciso di lanciare una petizione per rendere ufficialmente il coniglio un animale d’affezione. Che quindi non dovrà più finire nel piatto e nemmeno essere venduto come pelliccia. La raccolta, diffusa attraverso la piattaforma Firmiamo. it, ha superato quota 14.000 firme in pochissimi giorni. Ora che iter seguirà iniziativa?

Queste sono le dichiarazioni di Loredana Pronio, presidente di Feder F.I.D.A. Onlus: «Sto preparando il disegno di legge nel quale verrà formulata la richiesta della modifica alle norme esistenti a tutela dei cani e dei gatti con le motivazioni elencate nella petizione. Un altro passo importante sarà quello di incontrare il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, alla quale chiederemo che nell’ordinanza ministeriale del 21 dicembre 2001, relativa al divieto di utilizzare pelli e pellicce di cani e gatti, sia introdotto il divieto anche per il coniglio».


Realisticamente, quanto è fattibile che la petizione si tramuti in legge? «Purtroppo non dipende da noi ma dall’interlocutore al quale ci rivolgiamo: i politici. La nostra forza sono i numeri, e la politica intelligente non può non tener conto di una volontà popolare espressa democraticamente. Detto questo siamo ben coscienti del fatto che questa nostra richiesta andrà a toccare dei poteri economici, quali ad esempio quelli degli allevamenti, ma sappiamo anche che, ogni volta che si parla di tutela animale, inevitabilmente ci si scontra con chi, degli animali, ne fa un business». Chissà che questa battaglia per i conigli, non aiuti a sensibilizzare l’opinione pubblica anche in tema di diritti degli animali più in generale.

COSA DICE la petizione

CHIEDIAMO AL MINISTRO DELLA SALUTE ED AL PARLAMENTO CHE ANCHE I CONIGLI SIANO CONSIDERATI “ANIMALI D’AFFEZIONE”. Dopo il cane ed il gatto, il coniglio è l’animale da compagnia più diffuso nelle case degli Italiani. Si tratta di un fenomeno destinato a crescere in quanto si tratta di un animale affettuoso, intelligente, capace di integrarsi perfettamente in casa o in appartamento e, soprattutto, di formare un forte legame affettivo con le persone che se ne prendono cura. Di conseguenza anche le cure veterinarie specialistiche destinate a questa specie sono sempre più avanzate. Con questa petizione chiediamo che anche i conigli possano rientrare nella classificazione detta “d’affezione” e che essi possano godere delle leggi ed ordinanze con riferimento a: - Divieto di consumarne le carni. ( L. 281/91) - Divieto di utilizzo commerciale di pelli e pelo.(MINISTERO DELLA SALUTE - ORDINANZA 21 dicembre 2001) Coloro che hanno avuto un contatto diretto con questi animali ripudiano lo sfruttamento commerciale per l’alimentazione e le pellicce altrettanto di chi è proprietario di cani e gatti e riteniamo che anche la sensibilità verso questi animali, segno del cambiamento della società, sia tenuto nella giusta considerazione. Per info: http://firmiamo.it/coniglioamicomio

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Razza della redazione di Petherapy Lab

Il coniglio ariete nano compie 50 anni e diventa protagonista nella pet-therapy

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a più antica varietà di coniglio della razza ariete fu la razza inglese, esistente nel Regno Unito già nell’età vittoriana: in quel periodo ebbe una grande diffusione e ha contribuito alla nascita di molti allevamenti di conigli che diventavano animali da compagnia, oltre che per la loro carne, la pelliccia o la lana. Nel novecento poi nacque la varietà francese, ottenuta forse incrociando quella inglese con conigli giganti fiamminghi; questa razza divenne molto famosa nell’Europa centrale e fu diffusa negli USA negli anni ’70. Nel 1949 poi l’allevatore di conigli Adrian DeCock, dei Paesi Bassi, iniziò a sviluppare una nuova varietà mediante l’incrocio dei conigli ariete di razza francese con dei conigli nani olandesi, riuscendo a ottenere, nel 1964, il “coniglio ariete nano“. Questo è conosciuto negli USA come “Holland Lop” e in Inghilterra come “Miniature Lop”. La razza chiamata “Ariete Nano” o anche Ariete Olandese veniva ufficialmente riconosciuta solo nel 1980 e rappre-

senta la razza Ariete che ha la taglia più piccola tra tutti i conigli Ariete. Questa razza, selezionata in Olanda a partire da conigli Arieti Francesi o Inglesi e dei conigli Nani, è una razza dall’aspetto simpatico tanto da sembrare un peluche. Caratteristiche del Coniglio Ariete Nano Sono chiamate Ariete tutte quelle razze di conigli che hanno le orecchie cadenti sui lati della propria testa e sono incapaci di muoversi. La lunghezza delle loro orecchie, nelle razze Ariete, non è misurata a partire dalla punta fino ad arrivare alla base, come si potrebbe pensare, ma si misura dalla punta di uno delle orecchie fino alla punta dell’altro orecchio. Il coniglio di razza ariete nano ha di solito un peso che varia da 1,6 kg a 2,2 kg circa,

Tutte le sue varietà sono contraddistinte da un carattere molto docile e le orecchie che cadono ai lati della testa. La sua testa è molto compatta e le due orecchie, secondo lo standard, non devono assolutamente raggiungere la terra: la distanza delle due punte dell’orecchie deve essere compresa tra i 24 e i 28 cm. Il loro collo praticamente non è visibile e la nuca è molto corta. Le zampe dei conigli ariete nano sono molto corte, ma anche forti e diritte. Le zampe anteriori poggiano a terra solo leggermente. I conigli ariete nano si possono trovare in numerose varietà di colore, tra cui sono ammesse, sempre dagli standard della razza, tutti i colori eccetto il colore argentato. Per essere perfetti, ossia essere soggetti da portare a una mostra, i conigli ariete nano non devono mostrare nessuno dei seguenti difetti, per i quali non rispettano lo standard. La mancanza della tipicità della razza Ariete consiste in varie caratteristiche: il corpo troppo lungo, la muscolatura debole, la testa troppo fine, la corona mancante, il portamento eretto delle orecchie o anche solo di una, la lunghezza totale delle orecchie minore dei 24 cm o maggiore dei 28 cm, la pelliccia afflosciata, la prevalenza del bianco nei conigli pezzati, i soggetti non sviluppati sessualmente in relazione alla categoria che va in mostra. Ma vi sono alcune differenze, per ogni nazione, per ciò che riguarda il riconoscimento dei vari tipi di coniglio ariete. Il carattere del Coniglio Ariete Nano Il coniglio ariete nano è un tenerissimo cucciolo da compagnia che gode di una vista ottima e, grazie agli occhi in posizione laterale,

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può vedere fino a 360°: l’unico punto che non vedono è proprio quello davanti al loro muso e vedono sicuramente meglio da lontano piuttosto che da vicino. Le orecchie, molto vascolarizzate, hanno un ruolo importante nel regolare la temperatura del loro corpo, e sono degli organi estremamente sensibili e delicati. Infatti i conigli non devono essere assolutamente presi per le orecchie cosa che invece comunemente si pensa. Contrariamente a quanto possiamo pensare, il coniglio ariete nano può anche avere delle grandi dimostrazioni di affetto nei confronti delle persone, in quanto regalano piccole attenzioni, come per esempio delle piccole leccatine o dei piccoli morsetti delicati, spesso richiedendoli mediante dei piccoli e dolci colpetti con il muso. Il coniglio ariete nano in natura è un animale gregario, ed è in genere molto territoriale, ragion per cui si adatta male alla convivenza con degli altri indi-

vidui appartenenti alla stessa specie, specialmente se appartengono allo stesso sesso. Ma riesce a convivere pacificamente con le cavie o con altri animali piccoli da cortile o anche da compagnia. Bisogna ricordare sempre che il coniglio ariete nano ama rosicchiare non semplicemente come passatempo, ma proprio per il bisogno di tipo fisiologico allo scopo di consumare i denti che crescono in modo continuo. Riguardo a ciò è opportuno control-

lare spesso la salute dei denti perché, qualora non fossero abbastanza limati, si potrebbero provocare degli ascessi e delle ferite piuttosto serie. Non è bene quindi lasciarli troppo da soli perché vagano per la casa a curiosare e, oltre ai danni materiali che possono fare, potrebbero anche prendere la scossa qualora rosicchiassero i fili della corrente o apparecchi elettrici. Come far mangiare il Coniglio Ariete Nano Per quanto riguarda l’alimentazione dei conigli ariete nano un tipico comportamento, che può sembrare strano per noi ma che per loro invece è fondamentale per poter soddisfare i loro fabbisogni nutrizionali, è la cosiddetta “ciecotrofia”: si tratta dell’abitudine a mangiare le proprie feci poiché non sono del tutto digerite e quindi sono ricche di preziosi elementi nutritivi. Il coniglio ariete nano, come è noto, è un animale strettamente erbivoro e la sua alimentazione deve essere costituita da erba, verdura e fieno, che

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siano di buona qualità e disposti sempre a loro disposizione; inoltre questo tipo di alimenti agevola un consumo adeguato dei loro denti. Sono sconsigliati invece i cereali e i fioccati i quali potrebbero provocare obesità e delle pericolose fermentazioni nel loro intestino. È anche possibile integrare la loro dieta con delle piccole quantità di frutta la quale, come le verdure, non deve assolutamente essere fredda o bagnata. Malattie e cure comuni per il Coniglio Ariete Nano Per quanto riguarda l’aspetto sanitario i conigli ariete nani sono degli animaletti piuttosto robusti che si adattano bene a vivere anche all’esterno d’inverno. Fa loro male invece il caldo eccessivo o una eccessiva insolazione la quale può provocar dei gravi colpi di calore. A parte ciò anche i conigli ariete nani, come tutti gli altri animali, sono soggetti a diverse malattie, tra cui le principali e più comuni sono: - la mixomatosi: una malattia virale che è molto pericolosa, e spesso anche letale; è estremamente frequente, perché viene trasmessa dalla puntura della zanzara; può essere prevenuta vaccinando il coniglio due volte l’anno. Non si trasmette né all’uomo né alle altre specie di animali.

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- la malattia emorragica virale: è una malattia di tipo virale che può evolvere in pochi giorni con un esito che è spesso letale. Questa patologia si può prevenire con una apposita vaccinazione. Anche questa non è trasmissibile all’uomo. - la coccidiosi: si tratta di parassiti epatici che, se si trovano nel cucciolo possono anche dare origine a delle infestazioni massicce le quali provocano diarrea o anche morte qualora il caso sia grave. Spesso è dovuta a condizioni igienico-sanitarie non buone, ed è curabile con la somministrazione di alcuni prodotti anticoccidici, sempre dietro la prescrizione del veterinario. Anche questa non si trasmette all’uomo. - l’acariasi: è l’infestazione degli acari nel pelo o nelle orecchie. È possibile prevenirla attraverso un uso dei prodotti specifici che sono anti-acaro. È curabile con la somministrazione dei prodotti antibiotici dietro prescrizione veterinari. Alcuni degli acari possono trasmettersi anche agli uomini. Nel caso si noti un’infestazioni di pulci o di zecche bisogna consultare subito il Veterinario e non somministrate prodotti adatti a cani e gatti perché possono esse-

re estremamente tossici. Nei conigli ariete nani bisogna evitare assolutamente di somministrare il Fipronil, ossia il Frontline, l’Organofosfati, o fare i bagni o le spugnature con gli shampoo per cani o gatti di tipo antiparassitario. Quanto può vivere un Coniglio Ariete Nano Se tenuto e curato bene la vita di un coniglio ariete nano può superare anche i 7 anni. In natura tutte le razze di conigli sono animali crepuscolari, cioè si muovono maggiormente la mattina molto presto e anche la sera allo scopo di ricercare il cibo. È quindi normale se li vedi riposare o dormire durante le ore del giorno, tranquilli e stesi sulla pancia o su un fianco, con gli arti posteriori che sono allungati all’indietro. Per fare in modo che questi animaletti rispettino la loro natura è consigliabile dargli da mangiare la mattina presto e la sera. Se sono allevati insieme più esemplari di coniglio ariete nano si mettono in evidenza dei rapporti sociali che sono simili a quelli che si osservano nei soggetti che vivono in libertà, Si affezionano tra di loro, dormono vicini, fanno le pulizie l’uno con l’altro e possono anche diventare subordinati oppure dominanti tra di loro oppure nei confronti degli altri animali di casa o anche nei confronti delle persone in casa. La pulizia reciproca significa per loro un segno sia di affetto che di dominanza.


COS’È LA PET-THERAPY

IL NOSTRO TEAM

La Pet-Therapy nasce negli anni ‘60 negli USA con l’ausilio degli animali per il miglioramento dello stato di benessere, attraverso un rapporto interpersonale tra uomo ed animale con effetti psico-emozionali. Può essere definita come un intervento assistenziale e coterapeutico che consiste in una serie di sedute finalizzate a migliorare, attraverso specifici stimoli, il benessere della persona mediante la relazione uomo-animale coadiuvando le terapie normalmente effettuate per il tipo di patologia considerato.

DIEGO e COCCO, CONIGLI ARIETE NANO bianco

ZANNA, METICCIO femmina, proveniente da canile e RECUPERATA alla pet-therapy

ATTIVITà E PROGETTI

CONTATTI

I progetti che Petherapy Lab sta sviluppando si differenziano per target di riferimento, obiettivi e finalità da raggiungere, metodologie attuative e tempistiche di svoglimento.  PROGETTO PER ASILI NIDO L’obiettivo generale del Progetto sarà quello di favorire lo sviluppo sensoriale ed emotivo del bambino e il suo apprendimento attraverso la conoscenza degli animali e l’interazione con essi  PROGETTO DI EDUCAZIONE NELLE SCUOLE Il Progetto “Scuoladinzolando” ha l’ambizione di creare nelle nuove generazioni l’educazione agli Animali favorendo l’interazione bambino/animale e la presa di coscienza delle diversità.  PROGETTO PER SOGGETTI ALLETTATI Le terapie assistite dall’Animale (TAA) sono interventi finalizzati al raggiungimento di obiettivi specifici predefiniti, all’interno dei quali l’Animale che risponde a determinati requisiti risulta essere parte integrante del trattamento.

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PAOLA, operatrice di pet-therapy e marlene, labrador di 7 anni

MARCO, 25 educatore cinofilo


Ritratti di Paola Zapparoli operatrice pet-therapy

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Diego & Cocco: ecco la nostra storia

iao a tutti, noi siamo due piccoli coniglietti ariete nano bianchi con gli occhi azzurri. Ci chiamiamo Cocco e Diego. Viviamo in una bella casa , in compagnia di una grande cagnolona di nome Marlene, buonissima, del piccolo cagnolino Pippo e di una dolce micina di nome Mao.Abbiamo una mamma umana che si chiama Paola e un fratellino che noi adoriamo... Giovanni. Siamo coccolati e spazzolati. Siamo abituati ad essere trattati bene. La persona che si prende cura di noi, la nostra custode e mamma umana, è molto dolce ed attenta e fa in modo che noi siamo protetti da situazioni che possano preoccuparci o farci agitare. Ogni giorno noi e la nostra mamma umana usciamo di casa e nella nostra comoda casetta da viaggio percorria-

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mo strade diverse per raggiungere le persone. Persone a volte grandi, a volte piccine. Con tutte loro noi ci troviamo molto bene. C'è sempre lei che ci sorveglia e aiuta le persone ad accarezzarci con dolcezza. Crediamo di essere fortunati, perchè il nostro morbido mantello ispira in tutte le persone gesti di tenerezza. A volte incontriamo persone con le mani grandi, a volte sono chiuse su di noi ma poi si aprono:impossibile resisterci! A volte incontriamo umani con le mani piccole, un pò distratte e frettolose, ma poi si tranquillizzano e il loro tocco diventa leggero:effetto tenerezza infallibile! Anche per tutto questo crediamo di essere fortunati: non è da tutti sentire mani che cambiano a contatto con te.

Noi siamo fiduciosi, non sentiamo la paura di stare con le persone, perchè dovrebbero farci male?...noi a loro non ne facciamo:è un semplice scambio di "pelle"che ci fà stare bene perchè riceviamo coccole ma nello stesso tempo anche le persone ricevono da noi coccole! Noi e la nostra mamma umana torniamo a casa sempre felici, lei ci guarda e insieme poi ci riposiamo nella nostra bella casa. La nostra compagna cagnolona Marlene quando torniamo a casa ci aspetta sulla porta e ci chiede se è andato tutto bene. Noi le raccontiamo del viaggio in auto, delle persone carine che abbiamo incontrato e dei complimenti che abbiamo ricevuto. Secondo la nostra amica cagnolona Marlene noi siamo proprio dei coniglietti generosi e non manca mai di di-


Cocco e Diego si godono il meritato riposo sotto l'occhio vigile di Marlene

mostrarci il suo affetto lasciandoci un pò di spazio sulla sua coperta. A volte quando riposiamo tranquilli sogniamo e i nostri sogni sono sempre sereni. Sogniamo il viso dolce di quella bimba dai capelli rossi e gli occhi azzurri, vispi e allegri come i nostri, o il volto di quel bambino con la pelle scura e con gli occhi grandissimi che ci sorride e ci scappa da ridere perchè in quel sorriso manca qualcosa: qualche dentino! Noi ne abbiamo solo quattro e una bocca piccolina, ma lui è davvero singolare... ne ha tanti ma sparsi in una bocca grande! I nostri sogni sono felici perchè noi lo siamo e crediamo di portare felicità alle persone. Modestamente siamo proprio belli, abbiamo uno sguardo dolce e simpatico e un morbido pelo bianco come la neve. Ah...diciamo a te che ci stai leggendo:se vuoi incontrarci non devi fare altro che chiedere alla mia mamma umana, lei sceglie per noi le situazioni migliori. Allora tu sii gentile, dimostra che avrai tenerezza e rispetto e allora lei ci farà incontrare. Sarà bello incontrarci e stare in compagnia. Ti aspettiamo!

Cocco e Diego posano insieme alla nostra amica Paola

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Fotostorie della redazione di Petherapy Lab

Gara di salto ad ostacoli per "atleti" conigli in Germania

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ra le strane competizioni sportive per animali, ci sono anche le gare di salto ad ostacoli per conigli. Questa si è svolta domenica 7 settembre a Weis-

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senbrunn vorm Wald, in Germania. I 'concorrenti' sono stati divisi in tre diverse categorie in base all'altezza degli ostacoli che varia tra i 25 e i 40 centimetri.


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Racconti di Cristina Brutti

Il coniglio

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iocco così fu chiamato il coniglietto nano colore champagne con un ciuffo tra le orecchie. Arrivò nella famiglia quando la bambina più piccola cadendo dalle scale si procurò un taglio in testa. Un premio consolatorio e che avrebbe dovuto distrarla dalla sofferenza, dedicando attenzione al piccolo simpatico coniglietto. Da piccolo gli fu permesso di stare in casa, ma si capì crescendo che aveva bisogno di correre nel prato pur piccolo di casa e pian piano assaporare la fresca erbetta di primavera. La famiglia dedicò a lui un recinto più grande fuori vicino alla legnaia dove poteva stare libero la maggior parte della giornata, fin a lasciarlo in questo luogo anche la notte nella stagione primaverile ed estiva. Fiocco aveva una casetta di legno dove amava ripararsi e tanta ombra per sdraiarsi all’aperto. Purtroppo la famiglia non considerò che le zanzare potevano essere nemiche di tutta la libertà che avevano dato a Fiocco. Con l’inizio dell’autunno le zanzare divennero più aggressive e

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Fiocco si ammalò di filaria. Il suo stato peggiorava di giorno in giorno. La consultazione di un veterinario servì a poco, doveva farsi gli anticorpi in autonomia e sperare che superasse la malattia. Alla famiglia venne in mente che le vitamine rinforzano l’organismo e iniziarono a somministrare una piccola dose di complesso vitaminico per bambini sciolto nell’acqua. Ci vollero diversi giorni, ma Fiocco era un guerriero, aggressivo e ghiotto di vitamine! Superò la malattia prima dell’inizio dell’inverno, rimase sempre all’aperto sia in estate che in inverno, scavando vere e proprie gallerie nel terreno, mangiando verdura, erba e mangime specifico per conigli. Il trasferimento nella casa di campagna gli giovò molto. Lo spazio per lui raddoppiò e nonostante l’età ancora salta, corre e si diverte a organizzare delle fughe solitarie per la corte, sfidando le rincorse della famiglia per rimetterlo nel recinto, al sicuro dal pericolo di uscire dal cancello principale, sulla strada luogo di passaggio di auto e veicoli agricoli.

Fiocco da poco tempo è cieco da un occhio, ha otto anni ma l’aggressività è quella di quando aveva più o meno cinquanta giorni ed entrava nella famiglia per distrarre dal dolore una bambina. Quella bambina, riconoscente della sua compagnia, non l’ha mai abbandonato. Nonostante lo spirito libero, Fiocco, ancora oggi gradisce una coccola nelle braccia di quella bambina e di tutta la famiglia, prima però bisogna conquistarlo con qualche prelibatezza. Scambio doveroso in cambio di quell’affetto gratuito che il suo morbido pelo e il suo simpatico ciuffo al vento regala a tutta la famiglia come il primo giorno.


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Attività di Gianni Toppetti e Lucia Peritore

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"I Falconieri del Grifone", paladini della tradizione dal cuore d'oro

Il regno animale è un mondo immenso, fantastico a tratti sconosciuto, ma da sempre capace di attirare la nostra attenzione o imprigionare la nostra curiosità. Alcune specie più di altre, resistendo al corso dei secoli, si sono aggiudicate un posto incontrastato sul podio della natura. Senza ombra di dubbio questo posto di eccellenza è riservata al mondo dei rapaci diurni e notturni, che ritroviamo all’apice della catena alimentare. Dalla notte dei tempi, questi fantastici uccelli, gladiatori dei cieli, infallibili cacciatori e ineguagliabili nel volo, anche se diversi fra di loro per morfologia e tecnica di caccia, con voli spettacolari o silenziose picchiate rapiscono da sempre la fantasia dell’uomo in un gioco tra sogno e realtà.

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I falchi, attori di spicco del Medioevo e del Rinascimento, sono stati fonte di studi e di innumerevoli trattati quali specchi di nobiltà e immagine di uno status symbol che si perderà nel XVIII secolo. Molte persone seguendo però false informazioni, hanno creato nei confronti dei rapaci, un’immagine falsa e negativa. Si narra di aquile rapitrici di bimbi nelle culle, o di falchi che in natura, tentano di aggredire le persone con l’intento di accecarle, ma sicuramente le leggende più negative riguardano i rapaci notturni, da secoli vittime di inutili discriminazioni e persecuzioni perché associati da sempre al male, al mondo dell’occulto e dell’ignoto. In Italia ancora oggi è viva la superstizione, che colpevolizza la civetta quale portatrice di morte e sventura: maldicenze generate da una vo-

calizzazione definita ed interpretata come un canto nefasto. Superstizioni, negative leggende, frutti della più nera ignoranza e ideologie errate che dovrebbero essere cancellate per sempre e non macchiare o colpevolizzare specie di animali che con la loro presenza e con il loro operato, contribuiscono a mantenere un equilibrio naturale dell’ecosistema. I rapaci diurni e notturni non sono animali aggressivi e non attaccano l’essere umano, a meno che non si sentano minacciati nel loro ambiente naturale o seguano l’istinto a protezione del nido, ma questa reazione è presente anche nell’essere umano e in altre specie animali. Dopo un periodo di adeguato addestramento, questi animali si affezionano all’uomo e la complicità che si crea assume aspetti indefiniti. Durante le nostre uscite in molti ci chiedono come e se sia possibile acquistare e detenere un rapace e a tutti rispondiamo in egual modo: in Italia non esiste alcuna legge che vieta la detenzione di un rapace, purché sia nato in cattività e accompagnato da un regolare documento che ne certifichi la provenienza e soprattutto che dimostri che l’esemplare non è di cattura. Rimango comunque dell’idea, che


prima di acquistare un rapace diurno o notturno si debbano avere quelle nozioni basilari, indispensabili ed importanti per la corretta gestione del volatile: - i rapaci sono esclusivamente carnivori e di conseguenza la loro alimentazione deve essere studiata con cura, a seconda del soggetto e delle sue naturali esigenze. - tutti gli esemplari hanno la necessità e il diritto di volare per esprimere al meglio la loro natura e a seguito di ciò ed essendo nati in cattività, devono essere addestrati in modo idoneo. Altro aspetto fondamentale è la valutazione dell’acquisto perché un rapace diurno o notturno, salvo imprevisti di percorso, vi impegnerà nel tempo, in una convivenza che varierà dai dieci ai trent’anni. Il percorso da seguire non deve solo essere teorico, ma accompagnato inizialmente dalla presenza e dai consigli di esperti in materia, che vi aiutino a crescere e superare gli ostacoli, per garantire al vostro amico alato, una vita sana e duratura. Tutti gli animali, non devono essere considerati come oggetti nè tanto meno devono rappresentare il frutto di inutili capricci: sono esseri viventi

e pensanti, ma che in uno stato di cattività, richiedono esperienza, attenzioni e cure particolari. La falconeria oggi Ogni epoca è caratterizzata da una serie di eventi storici che si arricchiscono di innovazioni tecnologiche o scientifiche, alcune delle quali destinate a lasciare un’impronta di rilevante importanza nei secoli a seguire. La falconeria è sicuramente un evento storico: una scienza, un’arte, un’espressione di vita rimasta inalterata

nel tempo e in grado di resistere a secoli di storia, ma per esporre su ampia scala, la storia di questa nobile arte, non basterebbe un articolo o un manuale, ma una stesura indefinita di testi. Nel Novembre del 2010 a Nairobi l’UNESCO proclama la falconeria, patrimonio culturale immateriale dell’umanità, con le seguenti motivazioni: a) è fra i più antichi legami esistenti fra l’uomo e gli uccelli e nello stesso tempo il mezzo naturale con cui un rapace cattura una preda nel proprio ambiente;

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catturano senza autorizzazione o che sottraggono dallo stato selvatico, esemplari di animali per diverse scopi. Basterebbe informarsi nella maniera corretta sull’argomento per meglio comprendere la differenza e di “etichettare” in maniera negativa tutti i falconieri.

b) può essere praticata da uomini e donne senza limitazioni di età e provenienti da diversi ceti sociali senza barriere religiose e linguistiche; può essere praticata a livello amatoriale o professionale ritenendo comunque il falconiere indispensabile nella tutela degli uccelli rapaci. Nonostante i falconieri provengano da diversi paesi, condividono tradizioni e valori unici. Le tecniche di addestramento, la formazione e le attrezzature, portano i falconieri di tutto il mondo a comunicare fra loro con un semplice gesto, utilizzando un linguaggio internazionale. La falconeria è considerata un’attività dinamica in continua evoluzione e l’immagine che l’UNESCO offre, racchiude arte, cultura, storia, tecnica e impegno sociale: tutto questo racchiuso in una visione teatrale. Evoluzione del rapporto tra falco e preda La loro interazione è come uno spettacolo teatrale, rappresentato in una coreografia naturale, antica e meravigliosa, dove il compito del falconiere è quello di porre i due attori sul palco. Il proclama ripaga i falconieri dei sacrifici, delle continue ricerche, utili a proteggere, salvaguardare e garantire ai rapaci diurni e notturni e nello stesso tempo proteggere secoli di storia e tradizioni. Per motivi ideologici, in Italia esiste una netta distinzione fra due categorie di falconieri: i primi legati all’immagine della vecchia falconeria, che

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prevede l’utilizzo dei rapaci diurni solo come attività venatoria, mentre i secondi seguono una falconeria definita alternativa. Questa trova ampie applicazioni cha vanno dalla semplice didattica con dimostrazione di volo libero di alcuni rapaci, all’utilizzo dei rapaci diurni nell’allontanamento di specie aviarie nocive (bird control - controllo degli uccelli), quali piccioni, gabbiani, cornacchie, negli aeroporti, nelle discariche, nei centri urbani o nei luoghi dove non sia possibile intervenire con abbattimenti controllati, senza dimenticare le manifestazioni storiche, con l’esposizione al pubblico di rapaci diurni e notturni. Molte volte navigando su internet, con rammarico leggo che i falconieri, vengono definiti bracconieri e personalmente non lo ritengo corretto: i bracconieri sono coloro che

Regolamentazioni e obblighi Nel mese di Marzo del 1973 a Washington, 160 paesi si sono riuniti ed hanno sottoscritto un trattato per tutelare il commercio della fauna e della flora selvatica a rischio di estinzione o particolarmente protette, nonché il controllo del commercio di animali nati in cattività e considerati esotici., con un documento che ne garantisca la provenienza, la data di nascita, il mezzo di identificazione (anello inamovibile, micro chip, placche ecc.). Questo certificato è conosciuto come documento CITES. In Europa questo documento viene rilasciato dal Corpo Forestale o dalle Autorità competenti delle nazioni da cui provengono gli esemplari. Gli stessi devono essere regolarmente registrati su libri di carico e scarico dove devono essere riportati obbligatoriamente , eventuali cessioni, affidi anche temporanei ed eventuali decessi accompagnati da un estratto di morte, rilasciato da un veterinario. In Italia è concesso possedere rapaci diurni e notturni solamente se nati in cattività e regolarmente acquistati presso allevatori riconosciuti o commercianti specializzati: la detenzione


di specie selvatiche sottratte dal loro habitat naturale, non solo è considerato un furto ai danni dello Stato e punibile con sanzioni elevate e processo penale, ma non giova neppure al benessere degli esemplari. Nel corso della nostra esistenza, a tutti noi è capitato di imbatterci in uccelli o animaletti selvatici feriti e per istinto prestare loro i primi soccorsi, spesso trasportandoli presso le nostre abitazioni. Questo modo di agire non solo può procurare una sanzione o una denuncia per bracconaggio, ma più lungo sarà il periodo di convalescenza presso l’essere umano, maggiori saranno i danni all’esemplare. A seguito di un lungo periodo in compagnia dell’uomo, l’animale selvatico cadrebbe vittima dell’imprinting, perdendo quell’istinto selvatico indispensabile per sopravvivere in natura. Il consiglio che mi sento di darvi è che quando vi capiterà di trovare un animale selvatico in difficoltà, non improvvisatevi veterinari, rimanete sul posto e se vi è possibile chiamate le autorità competenti (Guardia Forestale, Polizia Provinciale), o i centri C.R.A.S. (Centro di Recupero Animali Selvatici) più vicini a Voi.

Come nascono "I Falconieri del Grifone" Molte passioni nascono per caso, altre sono radicate in noi e crescendo come piante fertili produrranno nel tempo ottimi frutti. Io e Lucia non riusciamo ad immaginare la nostra esistenza senza la presenza di animali come compagni di vita. Cani, gatti, pappagalli, ma vi era un sogno nel cassetto che attendeva di essere realizzato. Quel sogno lentamente e con tanti sacrifici si è materializzato. Dopo aver frequentato due corsi e dopo un periodo di formazione al fianco di esperti falconieri, abbiamo deciso di creare un gruppo tutto nostro e con rapaci di nostra proprietà da gestire. Un gruppo che rispecchiasse la nostra immagine. Inizialmente eravamo conosciuti con il nome dei “Falconieri dell’isola che non c’è “. Nulla a che vedere con il mondo di Peter Pan.

Noi viviamo in un paese della bassa bergamasca che con altri venti paesi, sorge in un territorio circoscritto fra il fiume Brembo e il fiume Adda. In veduta aerea questo territorio si presenta come un’isola che prende il nome di “Isola bergamasca”. Dopo qualche tempo, nonostante fossimo i fondatori, siamo stati costretti a sciogliere il gruppo e abbiamo ne abbiamo fondato uno nuovo:“I Falconieri del Grifone”, di cui personalmente ho studiato e realizzato il marchio, lo stemma, il simbolo che ancora oggi con orgoglio ci rappresenta e a tutela duratura della nostra immagine abbiamo depositato il nome e il marchio. Inizialmente il gruppo era costituito solamente da quattro falconieri, ma con il trascorrere del tempo altri neofiti si sono aggiunti dando vita ad un gruppo numeroso, affiatato, famigliare ed amichevole, unito da un’unica passione che con la semplicità con cui ci presentiamo, ci ha portato a conoscere centinaia di persone e a scoprire luoghi meravigliosi. Con l’esperienza ed il trascorrere del tempo sono giunte nuove opportunità di collaborazione che hanno valorizzato la nostra immagine, infatti i nostri rapaci diurni e notturni sono richiesti per servizi fotografici, film o

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sui palcoscenici teatrali. Esperienze che hanno portato la nostra immagine e quella dei nostri amici alati, oltre oceano. Ben tre registi cinematografici hanno richiesto la presenza del nostro corvo imperiale “ Brandon”. I corvi e in modo particolare i corvi imperiali, anche se dotati di notevole intelligenza, non sono facilmente addestrabili, perché hanno un carattere forte e libertino, che in alcuni casi li rende ingestibili. Nonostante queste naturali caratteristiche Brandon sul set, si è ben prestato alla realizzazione di alcune sequenze dei film. Nuovi di queste esperienze e con il cuore che batteva a mille per l’emozione, cercammo comunque di mantenere un atteggiamento professionale e con mente lucida, studiammo le tecniche migliori per mettere il corvo nelle condizioni ottimali di movimento senza procurargli fonti di stress. La professionalità dei registi contribuì comunque fortemente alla realizzazione delle riprese. I rapaci e la pet-therapy Molto spesso nella vita, all’improvviso si presentano delle opportunità che ti trovano impreparato, ma se ciò che ti viene proposto è interessante e rispecchia la tua ideologia e anticipa i tuoi progetti, cerchi di organizzarti per abbattere alcune barriere. In occasione di una manifestazione a

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Cuggiono, un paese nelle vicinanze di Magenta, per puro caso come spesso avviene in queste occasioni, abbiamo instaurato un dialogo con una ragazza, che insieme al marito gestivano un’Associazione di ragazzi diversamente abili, con problematiche diverse. Nel corso del dialogo la ragazza ci chiese se fosse possibile organizzare un incontro nel loro centro con i nostri rapaci diurni e notturni. Nei nostri progetti futuri, volevamo sì lavorare nel socio culturale, ma questa offerta prematura ci trovava impreparati. Nonostante qualche esitazione accettammo la richiesta. Il giorno del nostro primo incontro avvenuto in un campo di Cuggiono, oltre ai ragazzi del centro, si era aggregato un altro gruppo di ragazzi/e provenienti da Cinisello Balsamo, alcuni ragazzi erano accompagnati dai propri genitori. Dopo le presentazioni e i consigli dei responsabili, decidemmo di comportarci nella stessa maniera e con la stessa serenità con cui affrontavamo le altre manifestazioni: qualche passaggio in volo libero di alcuni esemplari come Hook (un giovane esemplare di poiana di Harris), Mozart e Spike (due barbagianni), Avatar e Emo (due gufi del bengala). Alcuni ragazzi mostravano interesse, altri invece apparivano timorosi.

Alla fine dell’esibizione in volo libero, spiegammo ai ragazzi, che i rapaci non sono pericolosi e che come altri animali, accettano e dimostrano la loro amicizia all’uomo. Con l’aiuto dei responsabili e dei genitori, pensammo di coinvolgere i ragazzi, facendogli calzare il guanto da falconeria e a chi non mostrava paura, dargli la possibilità di tenere al guanto un esemplare di barbagianni e tutto questo avvenne con naturalezza e serenità, tanto che alcuni di loro oltre a fare delle domande, accarezzavano i barbagianni come se questo avvenisse da sempre. Con i ragazzi che mostravano timori e ansie, l’approccio era più lento e studiato. Dovevamo sconfiggere le loro paure, ma senza forzare la mano. Ad un ragazzo che provava paura anche verso altre specie di volatili, Lucia chiese quale fosse la cosa o il movimento dell’animale, che lo spingevano ad avere paura. La risposta fu: "le ali”. Lucia con serenità gli chiese: “perche le ali?“. Il ragazzo spiegò che il loro movimento erano la fonte delle sue paure. Lucia non è una psicologa e comunque era la prima volta che si ritrovava ad interagire con questi ragazzi, ma


nonostante questo gli spiegò, che mentre noi utilizziamo le braccia che ci aiutano in molte funzioni, così gli uccelli utilizzano le ali per volare e per le funzioni necessarie per muoversi. Qualche attimo di esitazione, poi Lucia con il barbagianni a pugno, lo avvicinò al ragazzo invogliandolo a fargli una carezza. Fra lo stupore generale il ragazzo allungò la mano ed accarezzò il barbagianni come se fosse un gesto consueto. Nello stesso incontro, ad un uomo di 32 anni affetto da insufficienza mentale medio grave, Lucia mise a pugno un barbagianni di nome Mozart. Fra una carezza e l’altra e pochi attimi di convivenza, Lucia gli spiegò chi fosse Mozart. Alla fine della mattinata i responsabili del Centro ci invitarono a rimanere a pranzo con loro e i ragazzi: i rapaci presenti all’incontro furono posizionati in un area protetta da cordatura, ma comunque liberi di essere ammirati dai ragazzi. Molte paure sembravano svanire, ma aumentavano le domande, che meritavano delle risposte e da quel giorno gli incontri si sono ripetuti. Con Samuela, Roberto e Gianluca, i responsabili dei centri è nata un’amicizia intensa e una collaborazione unica. Tre anni fa in occasione delle feste natalizie, un organizzatore ci chiese

se eravamo disposti a partecipare ad un evento creato per la raccolta di fondi da devolvere alla ricerca per le malattie rare. La serata si sarebbe svolta in un teatro della provincia di Bergamo e in presenza delle Autorità comunali, di alcuni attori televisivi e teatrali e responsabili di alcuni programmi televisivi. Dovevamo salire sul palco e fare eseguire ai nostri rapaci piccoli passaggi in volo libero. Emozioni, ansie, il timore di sbagliare o che qualcosa potesse spaventare i nostri rapaci, ma gli applausi cancellarono tutto lasciando lo spazio alla gioia. A distanza di un anno e per la stessa motivazione, l’organizzatore dell’evento ci chiese di replicare. Da qui l’idea di portare sul palco sei ragazzi affiancati dai falconieri con lo scopo di lasciare loro la responsabilità di alcuni passaggi in volo libero dei nostri animali. Questa idea fu accettata dall’organizzatore, che nella scaletta della sequenza degli spettacoli, ci concesse 20/25 minuti.

Per le prove io e Lucia pensammo di prepararci all’evento, facendole nel cortile della corte dove abitiamo. Prima delle prove un pranzo a casa nostra con la partecipazione dei sei ragazzi, Samuele, Roberto e Gianluca, più un tutor che seguiva un ragazzo autistico che avevamo inserito nel gruppo. Una bella tavolata di 14 persone. Io sedevo a capotavola, alla mia sinistra Livio (il ragazzo affetto da quella patologia che lo porta a dimenticare in breve tempo), alla mia destra Lucia, al suo fianco il ragazzo autistico e a seguire gli altri. A metà del pranzo Livio mi chiese dove fosse Mozart. Con naturalezza gli risposi che era nella stanza affianco e che poteva andare a trovarlo. Questa domanda provocò lo stupore dei responsabili. Dopo sei mesi che Livio non vedeva Mozart e con i problemi causati dalla patologia di cui era portatore, si era ricordato del barbagianni. Per tutti noi è stato il primo e grande traguardo. Nel pomeriggio in occasione delle prove anche il ragazzo autistico, dopo diversi tentativi riusciva a richiamare a sè Spike, il fratello di Mozart, che sganciandosi in volo dal guanto di Lucia si posò su quello del ragazzo. Giunse la sera dell’evento. Un attesa lenta che portava ansie e paure, poi il presentatore ti annuncia e non esistono più le prove. Seguimmo il copione ed ecco all’improvviso il miracolo.

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L’incontro tra un “cucciolo d’uomo” ed un “cucciolo di rapace” Noah è la mascotte de “I Falconieri del Grifone”, ancor prima di imparare a camminare già aveva fatto amicizia con la civetta comune Push. Sei ragazzi e rapaci si impegnavano in un susseguirsi di piccoli passaggi da pugno a pugno. L’esibizione si concluse e gli applausi furono la gratifica a tanti sacrifici, ma la cosa più importante e che questa esibizione fece capire al pubblico che questi animali, definiti aggressivi, pericolosi, si adattavano alla convivenza con l’uomo senza distinzione di pelle, di ceto e senza sentire il peso di quelle problematiche che colpiscono alcune persone e con il loro battito d’ali portano un abbraccio a chi ne ha bisogno. Da allora molte occasioni si sono presentate e ci hanno trovati pronti a portare quel supporto necessario, indispensabile a chi ha bisogno di un aiuto. Con il tempo e l’esperienza cerchi di approfondire gli argomenti, le tecniche e studiare le caratteristiche dei rapaci più idonei per gli incontri con le persone portatrici di handicap. Quello che però non riusciamo ad accettare è che in molti, senza esperienza, senza conoscenza, provano ad esercitare la pet therapy, improvvisando senza considerare i danni che potrebbero causare anche a livello emotivo. Danni che potrebbero ripercuotersi su chi come noi lavora con gli animali alla ricerca degli esemplari più idonei. Nei rapaci, anche se ben addestrati

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e in continua convivenza con l’essere umano, vi sono delle specie che non devono essere utilizzate per il loro istinto naturale. Le poiane e i falchi mantengono un carattere forte e anche in cattività a volte mostrano segni di insofferenza se costretti ad eseguire determinate funzioni. I gufi reali o alcuni allocchi di grosse dimensioni (provenienti dagli Urali e dalla Lapponia), anche in cattività possono presentare segni di insof-

ferenza e comunque la loro struttura pesante non è di aiuto. Nei nostri incontri utilizziamo i barbagianni, le civette e un esemplare giovane di maschio, di poiana di harris, che presenta un carattere mansueto e che bene si presta per i temi trattati. Questo che avete letto e quello che vi abbiamo raccontato è una parte delle nostre esperienze. Esperienze che ci hanno fatto crescere, che ci hanno donato attimi indescrivibili. Esperienze uniche che ci hanno appagato neutralizzando tutti i sacrifici che ci accompagnano quotidianamente nella gestione dei nostri amici alati. Esperienze che ci fanno comprendere che siamo cresciuti, ma che non ci fanno sentire arrivati. Chi nella vita pensa di essere arrivato o è presuntuoso o peggio ancora è stolto. Nella vita c’è sempre da imparare e per chi, come noi vive con e per gli animali, la conoscenza non è mai sufficiente, ma deve essere la motivazione a proseguire nell’oceano della conoscenza, che ci aiuti a perfezionarci. Sono sicuro che la lettura di questo articolo ha solleticato la vostra curiosità verso un mondo, quello dei rapaci, sconosciuto a molti e che aspetta solamente di essere scoperto.

Website: www.ifalconieridelgrifone.it E-mail: ifalconieridelgrifone@virgilio.it FB i Falconieri del Grifone Gianni: 334 7150781 - Lucia: 331 4791356


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Ritratti di Ambra Rena e Davide Valeri

"DEMON"

"AVATAR" Nome: Gufo Reale Indiano (Gufo del Bengala) - Nome scientifico: Bubo Bengalensis - Sesso: Maschio - Anno di nascita: 2010 Nato in Olanda nel Gennaio del 2010 e giunto a noi dopo pochi giorni. Ancora pullo si è subito abituato alla nostra presenza e a quella degli estranei senza mostrare sofferenza o segni di stress. Addestrato al volo libero, dopo un periodo relativamente breve per un notturno, si esibiva con lunghi passaggi da pugno a pugno o da posatoio a terra a pugno. Sicuramente molto territoriale, oggi vive con la sua compagna (Emo), che protegge mostrando un carattere forte e combattivo.

Nome: Poiana di Harris - Nome scientifico: Parabuteo unicinctus - Sesso: Maschio - Anno di nascita: 2013 Nato in cattività nella primavera del 2013 e giunto a noi nello stesso anno insieme a Ira. Dal carattere tranquillo ha però dimostrato un certo timore e sicuramente una ricezione più lenta nell’addestramento. In questa fase presenta ancora qualche segno di timore che scompare quando si ritrova a volare al fianco della compagna. Nonostante questi piccoli difetti da curare, risponde con obbedienza e non sembra disturbato dalla presenza di persone estranee. Presente nelle rappresentazioni e utilizzato a scopi didattici e pet therapy.

DRUSILLA Nome: Gheppio Europeo - Nome scientifico: Falco Tinninculus - Sesso: Femmina - Anno di nascita: 2006 Nata in cattività nella primavera del 2006 in Olanda, è giunta a noi nell’autunno del 2011. Trascorre le sue giornate in compagnia del suo compagno Poseidone.

"EMO"

"EDVIGE" Nome: Civetta o Gufo delle Nevi Nome scientifico: Nyctea o Bubo Scandiaca - Sesso: Maschio - Anno di nascita: 2010 Nato in cattività nel Giugno del 2010, è giunto a noi nel Settembre dello stesso anno. Il nome che gli è stato assegnato è perché credevamo fosse una femmina, purtroppo crescendo ci siamo resi conto del suo sesso. Mostra un carattere docile e tranquillo. Convive senza problemi con un gufo reale Europeo (Avalon). Nelle rappresentazioni, e in considerazione della sua natura, viene esposta al pubblico solo quando il clima è favorevole alle sue origini.

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Nome: Gufo Reale Indiano (Gufo del Bengala) - Nome scientifico: Bubo Bengalensis - Sesso: Femmina Anno di nascita: 2011 Nata in cattività nella primavera del 2011, è giunta a noi dopo pochi giorni. Dal primo giorno presso di noi ha mostrato il suo interesse nei confronti del nostro cane, diventato in seguito suo fedele amico. Dopo un breve periodo di addestramento volava libera in compagnia del suo compagno Avatar, sicuramente più pigra ma comunque partecipe nelle fasi di addestramento. Oggi vive in compagnia del suo fedele compagno (Avatar) ed ha deposto le uova.

"ERAGON" Nome: Gufo Reale Europeo - Nome scientifico: Bubo Bubo - Sesso: Maschio - Anno di nascita: 2010 Nato in cattività in Belgio il 2 Giugno 2010 e acquistato secondariamente da un commerciante Olandese, è giunto a noi nell’Ottobre dello stesso anno. Un batuffolone di piume con due grandi occhi arancioni. Ancora pullo e abituato alle presenza delle persone e dei nostri cani, si dimostra tenero e giocherellone. Abbastanza pigro all’addestramento, trascorre le sue giornate in compagnia di Twister (femmina di gufo Africano). è presente nelle nostre rappresentazioni.


"HORUS"

"HOOK" Nome: Poiana di Harris - Nome scientifico: Parabuteo unicinctus - Sesso: Maschio - Anno di nascita: 2009 Nato in cattività in un allevamento olandese nella primavera del 2009 e giunto a noi nella fine di Settembre dello stesso anno. Il secondo nostro acquisto e scelto come compagno per Trilli. Non essendo imprintato ha dimostrato da subito un carattere diffidente e forte. Dopo un periodo di addestramento relativamente lungo, l’impegno ha prodotto ottimi risultati. Oltre ai passaggi da pugno a pugno, in occasione di passeggiate in un boschetto Trilli e Hook sono liberi di volare per poi ritornare a pugno ai nostri richiami.

Nome: Ibrido - Gir Sacro - Nome scientifico: Falco rusticolus x rust / cherrug x falco rust cherrug - Sesso: Maschio - Anno di nascita: 2004 Nato in cattività in Inghilterra nella primavera del 2004 e arrivato a noi nel 2010. In questo lungo periodo detenuto presso due centri di rapaci diurni e notturni ed addestrato al volo libero con passate e picchiate al logoro. Arrivato presso di noi ha mantenuto l’addestramento e viene utilizzato per le stesse tecniche. Nelle esposizioni al pubblico non presenta forme di sofferenza o di stress ma non gradisce l’utilizzo del cappuccio.

"IRA" Nome: Poiana di Harris - Nome scientifico: Parabuteo unicinctus - Sesso: Femmina - Anno di nascita: 2013 Nata in cattività nella primavera del 2013 e da noi acquistata nel giugno dello stesso anno. Dopo un breve periodo di addestramento indotta al volo libero, ha da subito manifestato ottime qualità. A quattro mesi eseguiva piccoli passaggi da pugno a pugno senza presentare sofferenza o timore anche in presenza di pubblico. Per le caratteristiche che ha presentato, abbiamo iniziato una fase di addestramento per indurla alla caccia o per interventi di bonifica (bird control).

"PUSH"

"NUT" Nome: Poiana di Harris - Nome scientifico: Parabuteo unicinctus - Sesso: Femmina - Anno di nascita: 2009 Nata in cattività nella primavera del 2009 è giunta a noi dall’Olanda, nel Dicembre del 2010. Imprintata e dal carattere mansueto nei nostri confronti, si è subito dimostrata un ottimo esemplare per le attività inerenti alla falconeria alternativa. Nei confronti dei suo simili mostra però un carattere forte e solitario. Abituata alla presenza del pubblico viene utilizzata nelle rappresentazioni, all’inseguimento della traina e al logoro. Ottima per gli interventi di bonifica in interno ed esterno (bird control).

Nome: Civetta Comune - Nome scientifico: Athene Noctua - sesso: Femmina - Anno di nascita: 2010 Nata in cattività in un allevamento italiano il 5 giugno 2010 è arrivata a noi dopo pochi giorni. Poi ci siamo presi cura del suo svezzamento. Abituata da sempre alla presenza delle persone mostra un carattere dolce e coinvolgente. E’ quasi sempre presente nelle nostre rappresentazioni e utilizzata per il pet terapy. E’ addestrata al volo libero.

"SAPHIRA" Nome: Barbagianni - Nome scientifico: Tyto Alba - Sesso: Femmina Anno di nascita: 2011 Nata in cattività in un allevamento olandese nell’Aprile del 2011 e acquistata da Ambra nei primi giorni di Settembre dello stesso anno. I Barbagianni sono animali dal carattere docile e si affezionano con facilità all’uomo. Sicuramente gli esemplari di queste stupende specie, si prestano alle prime esperienze dei neofiti. Non essendo imprintata il periodo di addestramento è stato relativamente lungo, ma alla fine Ambra è riuscita ad ottenere ottimi risultati.

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"SIRIUS"

"SEMOLA" Nome: Barbagianni - Nome scientifico: Tyto Alba - Sesso: Maschio - Anno di nascita: 2012 Nato in cattività nel 2012 e acquistato da un ragazzo, dopo un periodo di imprinting è stato a noi ceduto l'anno successivo alla sua nascita. Mostra un carattere più timido e diffidente gli altri, è poco portato all’addestramento. Per non forzare la sua natura e per non creare forme di stress è libero di seguire il suo istinto. Nonostante queste caratteristiche, fuori dal suo ambiente non mostra paura alla presenza di estranei e si lascia avvicinare. E’ stato utilizzato per un servizio fotografico pubblicitario.

Nome: Barbagianni Baio - Nome scientifico: Phodilus Badius - Sesso: Maschio - Anno di nascita: 2011 Nato in cattività nel 2011 e messo in vendita dopo due anni, è giunto a noi nel 2013. Mostra un carattere docile e non presenta timori in presenza di persone estranee, al contrario dimostra serenità e inizia a gongolarsi. Non è mai stato addestrato e, in considerazione della sua età, preferiamo non forzare la sua natura. E’ un esemplare difficile da trovare, anche se non a rischio di estinzione.

"SPIKE & MOZART" Nome: Barbagianni - Nome scientifico: Tyto Alba - Sesso: Maschio Mozart è nato in cattività nel 2010 e Spike nel 2009. Figli degli stessi genitori ma di nidiate diverse, si comportano come due gemelli siamesi. Uno al fianco dell’altro in qualunque situazione e ovunque si trovino. Mostrano un carattere dolce esprimendo un attaccamento all’uomo. Dopo un breve periodo di addestramento volavano liberamente senza difficoltà e ritornando ai richiami. Nelle nostre rappresentazioni sono sempre presenti e utilizzati per scopi didattici e pet terapy.

"VLADY"

"TRILLI" Nome: Poiana di Harris - Nome scientifico: Parabuteo unicinctus - Sesso: Femmina - Anno di nascita: Nata in cattività in un allevamento olandese nella primavera del 2009 e giunta a noi a Settembre dello stesso anno.l Essendo imprintata ha dimostrato da subito un ottimo carattere. Dopo un breve periodo di addestramento è stata messa in volo libero con passaggi da pugno a pugno sino a diventare la regina del gruppo. Oggi viene utilizzata nelle rappresentazioni storiche e didattiche con voli liberi in presenza di pubblico e viene anche utilizzata nelle bonifiche di volatili nocivi in ambienti chiusi (bird control).

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Nome: Poiana dalla Coda Rossa Nome scientifico: Buteo Jamaicensis - Sesso: Femmina - Anno di nascita: 2010 Nata in cattività in Olanda nella primavera del 2010 e giunta a noi a Dicembre dello stesso anno. Ha dimostrato un carattere mite e socievole. Nelle rappresentazioni non mostra segni di sofferenza, è del tutto indifferente alla presenza di persone estranee purché a debita distanza. Raramente si allontana ma quando succede risponde ai richiami ritornando senza esitazione a pugno. Utilizzata nelle rievocazioni da pugno a pugno e all’inseguimento della traina. Si è prestata in volo libero alle riprese di un film.

"ZEUS" Nome: Falco Sacro - Nome scientifico: Cherrug Cherrug - Sesso: Maschio Anno di nascita: 2008 Nato in cattività in Germania nel 2008 e giunto in Italia nel 2010. Dopo in periodo di soggiorno presso un centro di rapaci diurni e notturni e una minima fase di addestramento, è giunto a noi nello stesso anno. Fisicamente presenta una piccola malformazione mascellare, che non incide assolutamente nell’alimentazione. Un falco dal carattere mansueto è stato rimesso in volo dopo un periodo di addestramento. Pigro nei passaggi al logoro, sprigiona le sue capacità venatorie, nelle attività inerenti al bird control.


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Incontri di Manuel Licini e Francesca Piazza

L'impegno, la dedizione e l'affetto de "Il mondo del Gufo"

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ome spesso accade, “Il Mondo del Gufo” è nato per caso. Quattro amici uniti dalla passione per i rapaci, una certa confidenza con i piccoli lavori manuali…et voilà, prende il via un progetto nutrito dal diletto e dalla naturale tendenza al gioco di ognuno di noi. Proprio durante un momento di svago, un viaggio per la precisione, ha preso forma l’idea di dar sfogo alla nostra creatività unendo questo passatempo alla possibilità di avvicinare chi fosse interessato al magico ed ancora sconosciuto mondo dei rapaci notturni. Essendo già membri di un affiatato gruppo di falconieri (a dir poco alter-

nativi!), “I falconieri del Grifone”, non è stato difficile metterci a disposizione di chi si avvicina incuriosito alle nostre creazioni… Rispondendo alle molte domande e raccontando le abitudini dei nostri piccoli amici alati che ci accompagnano durante le nostre esposizioni, cerchiamo di far comprendere ed apprezzare le innumerevoli qualità e l’indiscutibile bellezza di questi straordinari animali. Quanti si stupiscono di fronte allo scambio di tenerezze tra noi e i nostri pupilli? O davanti alla mole di attenzioni che questi richiedono? Non è uno scherzo prendersi cura di un rapace, come non lo è far entrare

Manuel in compagnia di Goblin e Goemon

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Complicità e tenerezza tra Francesca e Goblin

nelle proprie vite un cane, un gatto, un coniglio o un cavallo. Qualcosa unisce però queste diverse “avventure”: la ricetta per riuscire al meglio nell’impresa. Gli ingredienti sono impegno, dedizione ed affetto. Questo serve per tuffarsi nell’incredibile esperienza di aver vicino un animale tanto maestoso quanto amorevole e pronto ad apprendere… E una volta ammirati i nostri beniamini, soddisfatte le proprie curiosità e magari accarezzato dolcemente e con rispetto uno di loro, a qualcuno potrebbe venir voglia di portarsi a casa un ricordo della giornata… ed ecco la nostra piccola esposizione di manufatti interamente dedicata al “Mondo del Gufo”, pronta ad esaudire anche questo desiderio. Nel nostro gruppo fanno parte diversi rapaci notturni, civetta, allocco, barbagianni e gufi. Ci sono però due componenti che sono sempre presenti, Goblin e Goemon, le nostre mascotte!

Goblin Nome scientifico: Bubo bengalensis Nome comune: Gufo reale indiano Allegato in CITES: B Altezza del corpo: 50-56 cm Apertura alare: 150 cm Peso: 900-1.400 grammi Periodo nascite: Febbraio-Aprile Nome proprio: Goblin

Sesso: Maschio Data di nascita: 08 febbraio 2014 Peso: 1.100 grammi Goblin era una piccola pallina di piume la prima volta che lo vidi. Acciambellato con i suoi due fratellini in un’incubatrice, occhioni e becco enormi rispetto al corpicino esile e

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schio), 165-190 cm (femmina) Peso: 1.620-3.200 grammi (maschio), 2.280-4.500 (femmina) Periodo nascite: Primavera Nome proprio: Goemon Sesso: Maschio Data di nascita: 13 maggio 2014 Peso: 2.100 grammi

Il momento della passeggiata per Goemon

delicato… inutile dire che me ne innamorai all’istante! La gioia di tenere tra le mani quell’esserino meraviglioso e la paura (il panico!) che mi assaliva mentre mi chiedevo “sono in grado di farlo?” sono due sensazioni che ricordo alla perfezione. Sono passati sette mesi da quel giorno e non passa un momento che non sia grata al caso, alla fortuna o a chi per essa di avermi fatto incontrare il mio piccolo, meraviglioso gufetto. Testardo, come ogni gufo, ma pronto ad apprendere. Sveglio e attento, un po’ lunatico. attivo ed incredibilmente dolce. Questo è Goblin, un maschietto di sette mesi di Gufo reale del Bengala. Vive con me da quando aveva dodici giorni ed in questo momento è appollaiato sullo schermo del pc che mi guarda curioso. In questi mesi ci siamo “addestrati” a vicenda, io cerco di fargli capire cosa voglio da lui e lui mi insegna come e quando chiedere! Vola in filagna da un paio di mesi e non ha problemi con gli estranei.

www.ilmondodelgufo.com ilmondodelgufo@gmail.com FB Il mondo del Gufo

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Io amo definirlo “gufo da bar”, ed in effetti è lì che mi accompagna giornalmente, come giornalmente esce a spasso con i miei cani e gioca nel parco con Goemon. E’ un membro della famiglia a tutti gli effetti: il mio piccolo, dolce monello. Goemon Nome scientifico: Bubo bubo sibiricus Nome comune: Gufo reale siberiano Allegato in CITES: A Altezza del corpo: 60-66 cm (maschio), 65-70 cm (femmina) Apertura alare: 155-170 cm (ma-

Goemon è entrato a far parte della nostra famiglia a fine giugno 2014. Fin da subito abbiamo notato la sua predisposizione al contatto umano. Ha un carattere stupendo e, come tutti i gufi reali di questa stazza, è molto pigro. Vive in una voliera paragonabile per noi umani ad una villa, adora giocare con i pupazzi e nel periodo estivo gli piace fare il bagno nella sua piscina. Durante il giorno sonnecchia e guarda sulla strada, ha molti amici e ammiratori che si fermano a salutarlo ai quali lui risponde con delicati versetti. Quasi tutti i giorni andiamo a giocare con Goblin e Francesca al parchetto e poi, tutti assieme, andiamo al bar per l’aperitivo dove Goblin e Goemon possono sfoggiare la loro vanità mettendosi in posa per le numerose foto di amici umani. Quando siamo in giro con “Il mondo del gufo” o con “I falconieri del grifone” è sempre tranquillo, anche in presenza di numerose persone e di rapaci diurni. Come detto, è il re dei pigri e anche in mezzo al casino riesce a rilassarsi e sonnecchiare sul suo posatoio.

Goblin ad una rievocazione storica


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Eventi di Alessandra Zanchi

"Wildlife Photographer of the Year": uno sguardo sugli aspetti più intriganti e spettacolari della natura Greg du Toit (South Africa) "Essence of elephants"

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a mostra di fama mondiale Wildlife Photographer of the Year è visitabile al Museo Minguzzi di Milano, in via Palermo 11, dal fino al 26 ottobre 2014. Organizzata da Roberto Di Leo, presidente dell’Associazione culturale Radicediunopercento, e patrocinata dal Comune di Milano, la mostra 2014 presenta le ultime 100 immagini premiate al prestigioso concorso di fotografia naturalistica, indetto dal Natural History Museum di Londra con il Bbc Wildlife Magazine e arrivate in Italia grazie all'esclusiva concessa dal Museo londinese alla PAS EVENTS di Torino. Giunto alla 49esima edizione il concorso ha attirato 43.000 partecipanti, tra fotografi professionisti e amatoriali provenienti da 96 paesi, le cui fotografie sono state rigorosamente selezionate da una giuria internazionale di esperti, in base alla creatività,

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al valore artistico e alla complessità tecnica. L’esposizione coglie la bellezza del nostro pianeta, regalando un raro sguardo sugli aspetti più intriganti e spettacolari della natura. Immagini mozzafiato catturate grazie alla pazienza e all’abilità dei fotografi ma anche importante documentazione sui luoghi della terra che sono in costante evoluzione, al fine di preservarne la ricchezza e la diversità. Su questi temi sono inoltre in programma proposte di approfondimento e di incontri rivolti al pubblico, a cura dell’Associazione culturale Radicediunopercento: una imperdibile serata, venerdì 3 ottobre, con Sea Shepherd, organizzazione internazionale di salvaguardia dell’ambiente; e incontri con i fotografi che raccontano la loro attività sul campo, come Alessandro Bee, tra i premiati in mostra, Marco Colombo e il noto

autore di reportage naturalistici Marco Urso, vincitore Primo Premio assoluto del concorso “la Bellezza della Natura” – medaglia d’oro FIAF 2014, che terrà anche due workshop di fotografia per chi desidera migliorare la propria tecnica. La mostra In mostra al Museo Minguzzi i vincitori e i premiati delle 18 categorie in gara, tra cui spicca il riconoscimento più ambito, The Wildlife Photographer of the Year, assegnato al fotografo sudafricano Greg du Toit, con il suo scatto "Essence of Elephants", un ritratto di elefanti africani, misterioso e pieno di energia, scattato nella Nothern Tuli Game Riserve nel Botswana. Lo stesso premio per la categoria junior, 11-14 anni, The Young Wildlife Photographer of the Year è stato vinto dal quattordicenne Udayan


Rao Pawar, con la foto "Mother’s little headful", che mostra i coccodrilli gharial sulla riva del fiume Chambal. Importanti riconoscimenti anche per i fotografi italiani: Stanislao Basileo, secondo classificato nella categoria "Natura in città" con lo scatto che raffigura uno stambecco a spasso sulla diga, in sorprendente arrampicata a strapiombo sul lago Serrù, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso; Alessandro Bee che ha ricevuto una menzione speciale nella categoria "Animali nel loro ambiente", con la foto "Into the fall", un parrocchetto ripreso mentre vola radente alle impetuose cascate Iguaçu in Argentina; Valter Bernardeschi menzionato nella categoria "Comportamento animale: Mammiferi", con la foto "Fishing", realizzata guadando il gelido lago Curili nel Sud della Kamchatka, dove un orso bruno si avventa su una femmina di salmone gonfia di uova; e infine, Valter Binotto che ha ricevuto una menzione nella categoria "Regni botanici", con lo scatto "Dente di cane", un semplice fiore immortalato con effetto sfocato bokeh, di particolare magia e suggestione.

Steve Race (United Kingdom) "True love"

"Wildlife Photographer of The Year" Milano, Museo Minguzzi FINO AL 26 ottobre 2014 INFO: T +39 02 36565440 info@wpymilano.it www.wpymilano.it info@radicediunopercento.it www.radicediunopercento.it

Jasper Doest (The Netherlands) "Snow moment"

ORARI Tutti i giorni h 10 – 19 Giovedì h 10 - 22 INGRESSO Intero: € 6,00 - Ridotto: € 4,00 (convenzioni FAI e Touring Club, bambini 6 - 12 anni, over 65) Tessera associativa: € 1,00 Gratuito: bambini 0 - 5 anni Promozione family friendly: con i 2 genitori (adulti) paganti, gratuità per 1 bambino / ragazzo (6 - 12 anni) su 2 da loro accompagnati.

www.wpymilano.it Joe McDonald (USA) "The spat"

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Paul Souders (USA) "The water bear"

Etienne Francey (Switzerland) "Harvest gold"

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ナ「kasz Boナシycki (Poland) "Eye of a toad"

Valter Bernardeschi (Italy) "Sockeye catch"

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Associazioni della redazione di Petherapy Lab

La grande famiglia dell'associazione "Una zampa per la vita"

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’associazione Squadra 4 zampe, costituita a Milano in data 26 maggio 2011, non persegue fini di lucro ed ha per scopo: a) prendere in affido cani e altri animali d’affezione di proprietari privati in difficoltà, non più in grado di prendersene cura, per un’eventuale successiva cessione a persone o enti ritenuti idonei e di responsabilità di enti pubblici qualora, a causa di condizioni psicologiche o di salute, si trovino in condizioni di disagio presso il canile/gattile convenzionato. b) collaborare alla gestione di canili di proprietà o convenzionati con Enti pubblici. c) collaborare, attraverso iniziative di aiuto, con canili privati in difficoltà. d) partecipare ai corsi di formazione per guardie zoofile e protezione

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dell’ambiente e degli animali ed esercitare tali funzioni per contribuire alla diffusione e al rispetto delle leggi in materia. e) realizzare programmi di informazione ed educazione sui temi del rispetto per le altre specie e per l’ambiente da svolgere nelle scuole e sul territorio, anche in collaborazione con Enti pubblici. f) ridurre il problema del randagismo (prevalentemente canino) con la realizzazione e la collaborazione alla gestione di un centro di accoglienza o rifugio sanitario per animali randagi, abbandonati, smarriti o di persone in temporanea difficoltà che oltre alla custodia, cura e mantenimento sia punto di riferimento per tutte le iniziative di affidamento o adozione. g) ridurre il randagismo felino con la

sterilizzazione dei soggetti femminili delle colonie con la collaborazione dei volontari e, sia operativa che economica, degli enti pubblici h) assicurare all’animale il diritto e la possibilità concreta di vivere negli spazi urbani con l’adozione di tutte le iniziative e regolamenti necessari a garantire una esistenza priva di sofferenze e armonizzando la migliore loro convivenza nella società degli umani. i) organizzare le difese legali nei confronti dei diritti degli animali e delle persone che di questi si occupano e che ne sono proprietarie, contro abusi, maltrattamenti ed eventuali persecuzioni; E rendere coscienti del livello di sofferenza, a volte terribile, che è insito in attività di sfruttamento degli animali quali: - vivisezioni e sperimentazione; - caccia e pesca; - allevamento intensivo a fini alimentari o per abbigliamento (pellicce soprattutto); - cattura e soppressione per pelli, pellicce, avorio, ecc...; - utilizzazione in spettacoli e circhi; - segregazione in giardini zoologici e laboratori; - commercio di piccoli e grandi animali, nostrani ed esotici, al fine di ridurre la sofferenza con severe norme, controlli ed in prospettiva ottenere l’eliminazione ad iniziare delle attività più futili, inutili e cruente. L’associazione Squadra 4 zampe Onlus si appoggia prevalentemente a due rifugi , uno in provincia di Bergamo e uno presso la comunità di San Patri-


rato il primo lotto che ha consentito l’accesso a 56 cani. Da giugno 2013 è iniziata la costruzione del secondo lotto giunto a termine. Squadra 4 zampe ha inoltre deciso di a sostenere il rifugio mediante invio trimestrale di circa 500kg di pappa per i cani ospiti del rifugio. - Progetto Nonno Felice: da sei anni abbiamo iniziato la collaborazione con gli amici della Fondazione Baratieri, dove parte dei nostri pelosi sono ospitati. Questa sorta di gemellaggio ci consente di aiutare mensilmente la Fondazione con la fornitura di cibo umido, secco e farmaci. I volontari della nostra associazione si adoperano nei trasporti veterinari per i cani dell'intera struttura, viene così a crearsi gnano a Coriano (RN), che accolgono i nostri cani (70/80 in media) in attesa di adozione. I nostri cani provengono principalmente dalla Sardegna, Palermo, Roma, Spagna e molti anche dalla Lombardia. Molti di loro sono vittime di maltrattamenti, incuria, sequestri e presso di noi trovano quasi sempre un recupero psico-fisico tale da poter essere inseriti in nuove famiglie selezionate tramite colloqui, pre-affidi e post controlli. Il nostro obbiettivo è dare, ad ogni famiglia che ci contatta per un’adozione, il cane che per le sue caratteristiche meglio si adatta al nucleo familiare e alle sue dinamiche. A quei pochi cani per cui per motivi di salute, vecchiaia o problematiche comportamentali non riusciamo a trovare un’idonea famiglia cerchiamo di garantire una vita dignitosa e con tutte le cure necessarie al loro sostentamento… ma soprattutto tante tante coccole e amore. L’Associazione Squadra 4 zampe Onlus ha portato a compimento diversi progetti di aiuto ad altre associazioni: - Progetto Nuovo Rifugio Ghilarza (ha sostegno dell’associazione “I miei Amici di Ghilarza”) la nostra associazione si è impegnata per la costruzione di un nuovo rifugio a sostituzione del vecchio fatiscente e dal quale erano peraltro stati sfrattati. Il giorno 11 maggio 2012 è stato inaugu-

un clima di intesa ed amicizia bello da vivere. Nell’ottobre 2012 è stata realizzata una nuova ala del rifugio,interamente finanziata da Squadra 4 zampe, completa di box, ombreggianti per l'estate e riscaldamento per l'inverno. Area appositamente studiata per l'accoglienza dei cani anziani e bisognosi di cure. Nella primavera 2013 la nostra associazione ha provveduto all’installazione di

idonee coperture per gli sgambatoi del rifugio per fornire riparo ai cani anche nei periodi estivi, nonché di offrire la costruzione e messa in opera di chalet in legno per i recinti, dove i cani ospiti del rifugio Baratieri, sono liberi di scorrazzare durante il giorno. Questi chalet permetteranno loro di stare al fresco in estate e al riparo nelle giornate di pioggia senza essere ricoverati per forza nel box. - Progetto Gatti al caldo: la ns associazione ha avviato nell’autunno 2012 un progetto di collaborazione con l’associazione Gattolandia Onlus di Monza ed ha provveduto a far posizionare idoneo riscaldamento presso il gattile dell’associazione per dar la possibilità ai gatti ospitati di passare caldi inverni, nonché la fornitura di apparecchiature atte alla disinfezione delle mani dei volontari atte a prevenire insorgere o trasmissione di patologie ai gatti ospitati nelle diverse sezioni. Nell’estate 2013 Squadra4 ampe ha fornito all’associazione apparecchiature elettriche atte alla prevenzione delle infestazioni da zanzare e insetti che avevano colpito il gattoparco. Per l’anno 2014 abbiamo deciso di continuare a sostenere Gattolandia mediante invio bimestrale di pappe e traversine igieniche. - Nuovi box per il rifugio Tobia: la ns associazione ha deciso di sostenere il rifugio Tobia di Narbolia (OR) facendo costruire nell’anno 2013 10 nuovi box per ospitare i pelosetti bisognosi della Sardegna e fornendo forniture di pappa. Per il 2014 l’associazione ha deciso di continuare a sostenere il rifugio dando incarico a un’azienda locale di costruire nuovi box e continuando con la fornitura periodica cibo. - Alluvione Sardegna novembre 2013: Squadra 4 zampe è intervenuta con l’invio a 3 diversi rifugi per cani abbandonati colpiti dall’alluvione di 1800 kg di pappa e un carico di coperte in pile. - Una nuova vita per Alisa: Alisa è una bellissima meticcia di circa due anni a

Website: www.squadra4zampe.com E-mail: info@squadra4zampe.com FB Squadra Quattrozampe Associazione Squadra 4 zampe Onlus

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maggio di quest’anno è stata ritrovata ai bordi di una strada della serbia con la colonna vertebrale spezzata. Alisa è una cagnolina paraplegica (ha una lesione midollare completa) con paralisi dei posteriori e incontinenza. Squadra 4 zampe è intervenuta mesi fa inviando un sostegno economico che le garantisse le cure e l’acquisto di un carrellino e successivamente ha

fatto si che Alisa potesse arrivare in Italia per ricevere cure adeguate. A fine dicembre la cagnolina è stata adottata. - Comune di Palermo: (dicembre 2013 ) Squadra 4 zampe ha deciso di accogliere l’appello del comune di Palermo che segnalava la chiusura dei battenti, per ristrutturazione, del canile municipale. Il comune richiedeva ad associazioni animaliste e altri comuni di

dare ospitalità agli animali attualmente ricoverati nella struttura favorendone l’adozione. Da gennaio 2014 Squadra 4 Zampe, con il canile della Comunità di San Patrignano, ha messo a disposizione del comune di Palermo 27 posti per cani in cerca di famiglia. La nostra associazione si occuperà del loro mantenimento e delle cure di ogni cane fino all’adozione.

Rodolfo: il suo attaccamento alla vita va ricompensato con un'adozione

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a storia di Rodolfo inizia per noi il 22/08/2013 alle ora 10.00 in un paese della provincia di Bari . Rodolfo, bellissimo e dolcissimo meticcio di taglia media, era uno dei tanti randagi del territorio di Grumo Apulla e Mellito. Aveva un piccolo branco di cui andava

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fiero: quattro cani tutti castrati e sterilizzati che nonostante la vita randagia venivano seguiti per ogni esigenza dai volontari locali. Un branco pacifico abituato ad andare incontro all'uomo fiducioso perchè dagli uomini veniva curato, alimentato e a volte coccolato.

Anche quella mattina Rodolfo deve aver visto un uomo (che a tutt'oggi non è ancora stato identificato) e deve aver cercato in lui un pò di coccole e magari un pò di cibo; si è avvicinato sereno... probabilmente scodinzolante ... e quell'uomo invece gli ha sparato!!! Una fucilata dritta al petto a distanza


ravvicinata e tanti piccoli pallini sono penetrati nel petto di Rodolfo... un dolore atroce; poi è stato lasciato lì una pozza di sangue intorno a lui... non sappiamo e probabilmente non sapremo mai chi è stato... e il perchè di quel gesto disumano! Per fortuna dei passanti l'hanno notato e sono stati subito allertati i volontari dell'Associazione Adan di Grumo Apulla che subito hanno trasportato Rodolfo dal veterinario. Squadra 4 zampe visto subito l'appello ha deciso di prendersi carico delle spese sanitarie per le cure del piccolo e ha dato subito la disponibilità per il suo ritiro. il 5 ottobre 2013 Rodolfo ha potuto raggiugerci e ha iniziato il suo lungo lavoro di recupero. Purtroppo l'anteriore sinistro non ha avuto il recupero che speravamo... a distanza di mesi il dolce Rodolfo continuava ad avere dolore. Siamo quindi ricorsi al consulto del dott. Rocco Lombardo stimato neurochirugo veterinario, ed ecco l'esito della visita: "Arto anteriore sinistro: lieve paresi, anchilosi scapoloomerale e di gomito. Atrofia muscolare prettamente a carico del muscolo infraspinato e capo scapolare del deltoide. Dolore alla palpazione della regione dell’inserzione distale dell’infraspinato/comparto caudale dell’articolazione dell’infraspinato". Il neurochirurgo ha consigliato quindi una chirurgia esplorativa dell’articolazione e tenectomia dell’infraspinato. Il 19 maggio 2014Rodolfo e’ stato sottoposto ad un intervento chirurgico esplorativo della regione della spalla sinistra. Durante l’intervento si è evidenziata una marcatissima atrofia e sostituzione fibrosa dei muscoli: deltoide capo scapolare, infraspinato, piccolo rotondo. e’ stata eseguita una tenectomia e miectomia parziale di infraspinato e piccolo rotondo e sbrigliamento delle aderenze. La spalla è stata parzialmente mobilizzata, il gomito appare tuttavia anchilosato. In poche parole la fucilata subìta ha provocato moltissimi danni al nostro Rodolfo, centinaia di pallini sono ancora all’interno del suo corpo... ora lui si affida a tutti noi... a strada per il recupero

appare sempre più difficile e impegnativa. Inizieremo con una mobilizzazione passiva dell’arto e tanta tanta fisioterapia. La nostra speranza è che Rodolfo non abbia più dolore nonostante sia la spalla che il gomito siano così compromessi, e che possa condurre una vita normale. Lui anche oggi ha dimostrato di credere ciecamente in noi: lui si affida a noi con coraggio e con tutta la forza che ha nel suo cuore. Il nostro Rodolfo è forte e noi dobbiamo esserlo per lui. Non sappiamo se mai un giorno Rodolfo troverà casa: il suo futuro è ancora coperto da tanti dubbi ma noi mai e poi mai lo lasceremo solo, saremo sempre con lui.. Cari amici ora lo chiediamo anche a voi! Non lasciateci soli! Aiutateci ad offrirgli sempre il meglio delle cure e condi-

COME AIUTARE RODOLFO Per richiedere informazioni in merito ad una sua eventuale adozione (solo in Lombardia, Piemonte e Liguria) potete contattare Andrea 3391793362 (no sms). Ogni aiuto è ben accetto e se volete inviare un sostegno alle cure di Rodolfo potete effettuare un bonifico bancario intestato a: Squadra 4 zampe Onlus - Unicredit – Agenzia 363 Cologno Monzese (MI) - IBAN: IT 43 R 02008 32970 000102500536 Causale: “per le cure di Rodolfo”. Per informazioni Paola 3343056807 info@squadra4zampe.com videte il suo appello perchè la nostra speranza è di trovargli presto casa e tutto l’amore che merita.

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La razza del mese di Paola Lusso

Un gigante straordinario ed ammaliante: il savannah

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La storia del gatto Savannah è molto particolare ha origini antiche da andare a ricercare nel suo antenato più vecchio, il selvaggio serval. In realtà la razza ha subito un’evoluzione molto recente: infatti, è il 1980 quando Judee Frank inizia a interessarsi e a curare la razza arrivando a selezionare il primo esemplare il 7 aprile 1986 da cui ottiene il primo Savannah dall’incrocio tra un Serval e un Siamese. Bisogna, però, attendere gli anni ’90 perché sia registrato il primo

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Savannah in maniera ufficiale dalla TICA ovvero l’International Cat Association a opera di Joice Sroufe. Da questo momento in poi, molti allevatori hanno cercato di mantenere gli standard di razza per poter selezionare e riprodurre un Savannah originale che rispettasse il più possibile ogni caratteristica morfologica e caratteriale. Eppure esistono molte leggende metropolitane che avvolgono nel mistero la razza e la selezione che venne effettuata; tuttavia tra i tanti racconti esiste una verità: il gat-

to Savannah è un felino da ‘record’ tanto da aver meritato la certificazione del Guinness Book of World Record’s come il felino domestico più lungo del mondo. Il gatto che si è aggiudicato il titolo si chiama Scarlett’s Magic (foto nella pagina a lato), e non solo è il più lungo ma anche il più costoso e raro gatto del globo. Il gatto Savannah si distingue secondo le generazioni che risultano attualmente classificate dalla lettera F e da un numero indicante la generazione stessa: F1 sono gli


relativamente nuova, dato che il riconoscimento è avvenuto solo nel 2001 e, anche se ora si è diffusa in Francia, Svizzera, Germania e Italia, non è facile ottenere esemplari di Savannah. Il problema sta proprio nell’incrocio dei gatti domestici con i Serval, che oggi popolano l’Africa: la gestazione della femmina di Serval, infatti, è più lunga rispetto a quella dei normali felini: la gravidanza arriva a toccare gli ottantatré giorni. Inoltre, si tratta anche di gravidanze a rischio: nascono al massimo tre gattini e non è detto che tutti i cuccioli riescano a sopravvivere. Un altro elemento ancora più discriminante degli altri e che li rende ancor più rari, è la fertilità stessa del maschio Savannah, che pur-

troppo si rivela solo dalla quinta generazione rimanendo sterile per le precedenti quattro generazioni: ciò limita fortemente la diffusione dei Savannah. Il gatto Savannah IlvSavannah è un incrocio tra un Serval africano e un gatto di casa addomesticato. I Savannah sono noti per i loro corpi alti e snelli e le loro grandi orecchie. Si tratta di una delle razze più nuove al mondo e ci sono solo pochi allevatori di tutto il mondo che hanno raggiunto il loro obiettivo di accoppiamento con successo. Tutti Savannahs Foundation sono indicati con una " F" e un numero ad essa associata per indicare quante generazioni ci siano dal suo ante-

esemplari di prima generazione, quelli più simili per dimensioni e caratteristiche fisiche al serval, gli F2 sono i Savannah di seconda generazione nel cui sangue c’è solo il 25% di carattere serval, quelli di terza generazione o F3 hanno invece un bisnonno serval per cui ricalcano le sue qualità morfologiche solo per il 12%, mentre si scende a 6% per la quarta generazione, F4, e al 5% per la quinta generazione, F5. Come specificato, il gatto Savannah rappresenta una razza molto costosa prima di tutto perché è

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nato Serval. • F1 (~ 53% Serval) • F2 (~ 29% Serval) • F3 (~ 16% Serval) e così via. Un Savannah SBT è un “puro” Savannah che ha solo Savannah come genitori per almeno 3 generazioni. La dimensione o l’aspetto di un SBT Savannah possono essere paragonati ad un F4 o F5, ma ci sono molti vantaggi a possedere un SBT. I Savannah SBT sono più coerenti nella loro tipologia. Personalità, dimensioni e il temperamento sono più prevedibili. Un Savannah SBT è la scelta perfetta per una famiglia con altri animali domestici e bambini. La dimensione del gatto Savannah dipendono molto dalle dimensioni e dal tipo dei loro genitori e anche della percentuale di sangue selvatico che hanno dal Serval. I gatti più grandi sono gli F1 e gli F2 maschi. Sono circa 2 volte e mezzo più grandi dei gatti di casa regolari,

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con il loro peso che può raggiungere i 15-28 chili, e di tanto in tanto, anche più di 30 chili. Anche i maschi F3 sono spesso molto più grandi di un gatto di casa regolare. Le femmine F3 e tutti i gatti di ulteriori generazioni diminuiscono di dimensioni, ma mantengono le loro gambe lunghe, grandi orecchie e l’aspetto selvaggio, i. Savannahs raggiungono la crescita dopo i 3 anni. IL SAVANNAH IN ITALIA Questa razza era del tutto sconosciuta e rarissima in Italia finché non si è formato il primo allevamento grazie a Renata Mestichelli, già allevatrice di Ragdoll, che con l’affisso Horus ora si occupa anche dei Savannah. L’allevamento nasce per motivi personali che hanno spinto la Mestichelli a cercare per una sua cara amica un gatto maculato, finendo per scoprire e incontrare proprio il Savannah, un gatto inimitabile e

magnifico che da subito ha conquistato l’allevatrice. Oggi l’allevamento amatoriale della Mestichelli comprende tre Savannah, ovvero Urban, Nina e Serenity, che sono giunti in


Italia direttamente dall’allevamento di Kathrin Stucki, sito in Oklaoma, una specialista statunitense che da oltre 25 anni si occupa di felini ed è conosciuta in patria come una vera e propria leggenda americana tanto da vantare diversi certificati che ne riconoscono la competenza e la professionalità. La razza sembra essersi ambientata abbastanza bene in Italia nell’allevamento della Mestichelli che ha sperimentato la convivenza del Savannah con l’altra razza felina da lei allevata, ovvero il Ragdoll: gli esemplari di entrambe le razze hanno saputo subito fare amicizia tra loro. L’unica perplessità avuta all’inizio riguardava lo stesso Savannah che difficilmente accetta l’avvento di un nuovo componente nella famiglia felina, per fortuna non si è rivelato ostico alla convivenza con i Ragdoll: la convivenza è talmente positiva da rappresentare un buon esempio di comportamento intraspecifico da cui anche l’uomo potrebbe prendere spunto. Il temperamento dei gatti Savannah I Savannah hanno una personalità molto dolce e amorevole. Sono gatti molto intelligenti e imparano in fretta. La maggior parte di loro ama

esplorare fuori al guinzaglio, oltre che stare in casa a giocare. Altri recuperano i loro giocattoli o seguono la loro persona preferita come un cagnolino attraverso la casa. I Savannah si aspettano di essere membri della famiglia e di essere coinvolti in ogni attività. Amano l’acqua e potrebbero amare fare la doccia insieme ai componenti familiari. Il gatto Savannah, è adatto anche ai bambini, e va d’accordo anche con il cane di casa. L'Alimentazione I Savannah possono essere alimentati regolarmente con cibo per gatti

di buona qualità e ricevere l’assistenza sanitaria come un gatto domestico. LO STANDARD DI RAZZA TESTA Forma: La fronte forma un triangolo equilatero; il triangolo è formato dalla linea della fronte sopra gli occhi e ai lati e segue giù fino alla mascella con una finitura arrotondata del muso. Sopra questo triangolo, fronte ed orecchie formano un rettangolo. La testa è piccola in proporzione al corpo. Orecchie: Le orecchie sono molto grandi e alte sulla testa. Sono larghe alla base e dovrebbero essere

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molto diritte con le cime arrotondate. La base esterna dell'orecchio dovrebbe iniziare non al di sotto dell’altezza degli occhi. La base interna delle orecchie si trova vicino alla parte superiore della testa, idealmente una linea verticale può essere tracciata dall'angolo interno dell'occhio fino alla base interna dell'orecchio. Gli ocelli nella parte posteriore sono desiderabili. Occhi: di media grandezza e sotto un sopracciglio leggermente con cappuccio. La parte superiore dell'occhio assomiglia un boomerang, che è fissato a un angolo esatto in modo che l'angolo dell'occhio scende sulla linea del naso. La metĂ inferiore dell'occhio ha una forma a mandorla. Gli occhi sono moderatamente infossati, bassi sulla fronte. Macchie lacrimogene sono presenti fra gli occhi e il naso. Tutti i colori degli occhi sono ammessi e sono indipendenti dal colore del mantello. Mento: Dalla vista frontale il mento segue il triangolo della testa. Di

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dal garretto e arriva appena sopra il livello del suolo. La coda deve avere la punta leggermente smussata. Code Whippy non sono desiderate. Ossatura: di grandezza media con densità e resistenza. Muscolatura: ben sviluppata. Atletico ma non ingombrante. Magro ma non delicato. Pelo: corto o di media lunghezza, moderatamente denso e setoso. Ha un aspetto leggermente spesso e non ne perde molto. Peli spessi e di protezione coprono un sottopelo più morbido. Le macchie hanno una consistenza più sottile e morbida rispetto alla consistenza di quelli del colore di fondo. Glitter non desiderati.

profilo il naso è leggermente sporgente tale che, dalla punta del naso all'inclinazione del mento questi appare incassato. Muso: il muso è conico, senza interruzioni. Rientra nella porzione inferiore del triangolo facciale che corre dalla fronte alla punta del mento. Baffi non sono pronunciati. Profilo: la fronte è una curva dritta o leggermente convessa dalla parte superiore della testa fino alla cresta appena sopra l'occhio, dove c'è un leggero cambiamento di direzione che forma una leggera curva concava fino alla punta del naso. Di profilo, anche la faccia forma un triangolo dall'alto dell'occhio alla punta del naso. Naso: visto di fronte, il naso è ampio nella parte superiore con le narici basse. Di profilo, scende fino alla punta dandone un aspetto arrotondato. Collo: lungo e magro.

sante ne troppo delicato. Le zampe posteriori sono leggermente più lunghe delle zampe anteriori. Piedi: ovali, di medie dimensioni. Coda: media, di spessore in larghezza, media lunghezza, che parte

COLORI Brown (Black) Spotted Tabby, Silver Black Tabby Spotted, Nero, Nero Fumo. Nessuna preferenza è data al colore di fondo sul Brown (Black) Spotted Tabby. Marcature ben evidenti ben evidenti, sono da preferire su tut-

CORPO Tronco: è lungo, magro e muscoloso con una gabbia toracica profonda, scapole prominenti, un aspetto leggero, e una schiena arrotondata. L'anca e la coscia sono piene e lunghe, e piuttosto pesanti in proporzione al resto del corpo. Gambe: più lungo della media, molto muscoloso, senza apparire pe-

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Nel Savannah nero gli spotting potrebbero non essere visibili. Nel Savannah smoke le macchie devono preferibilmente essere visibili. In tutti le varietà, le macchie devono essere visibili ed individuabili. TEMPERAMENTO Il Savannah ideale è fiducioso, attento, curioso e amichevole. DESCRIZIONE GENERALE L'impressione generale del Savannah è un gatto grazioso magro alto con suggestive macchie scure e altri segni audaci, su un colore di qualsiasi tonalità di marrone, argento, fumo nero o nero. Il gatto Savannah è una razza domestica, che ricorda da vicino la sua origine ancestrale del Serval

ti tabbies. In qualsiasi variazione di colore, le labbra sono di colore nero, e le linee del condotto lacrimale sono marcate Sui Savannahs maculati la pelle del naso può essere dal rosa al rosso mattone, circondato da rivestimento, solido nero, o nero con una rosa al centro a puntini o striscie. Nei Savannahs neri, il tartufo deve essere nero solido. In qualsiasi variazione di colore i cuscinetti delle zampe dovrebbero essere antracite o nero brunastro. Disegno Esclusivamente maculato. Il Savannah motivo maculato è composto da evidenti e solide macchie scure che possono essere rotonde, ovali o a strisce. Dalla parte posteriore della testa partono una serie di strisce disposte a ventaglio che arrivano sul dorso attraverso le scapole. Le macchie seguono la linea delle strisce, dalle spalle e continuano lungo tutta la lunghezza del corpo. Macchie verticali non sono desiderate. Macchie più piccole possono essere trovate sulle gambe e sui piedi, oltre che sul viso.

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"Tutti in posa!" MANDATECI LE FOTO DEI VOSTRI SAVANNAH...

Renata Mestichelli in compagnia dei suoi amici Savannah

Gli amici di Petherapy Lab che condividono la loro vita con un Savannah sono invitati a spedire le foto dei loro amici alla mail info@ petherapylab.com. La redazione sceglierà le migliori che saranno pubblicate nel prossimo numero in una speciale fotogallery, e tutte, ma proprio tutte finiranno in un album fotografico "ad hoc" creato sul profilo FB di Petherapy Lab. africano, ma è più piccolo di statura. Affettuoso, con eccezionale collo lungo, gambe, e le orecchie alte, così come una coda di media lunghezza, il Savannah è un gatto sia insolito che bellissimo. Il Savannah è eccezionalmente aggraziato, ben bilanciato tra i colori ed il modello. Femmine proporzionalmente più piccole dei maschi. L'HORUS RAGDOLL CATTERY L’allevamento dei Savannah nasce nel 2011 perché io e una mia amica cercavamo un gatto maculato che potesse convivere bene con i Ragdoll, finendo per scoprire e incontrare proprio il Savannah, un gatto inimitabile e magnifico che da subito mi ha conquistato. Oggi il mio allevamento amatoriale comprende quattro Savannah, ovvero Urban, Nina, Serenity e Bridjet, i primi tre sono giunti in Italia direttamente dall’ Oklaoma. Il comportamento del Savannah è più simile ad un cane che ad un gatto. L’odore della sua pelle è intenso perciò i gatti che non lo conoscono tendono ad attaccarlo, ma per il suo carattere sicuro se ne disinteressa. In particolare Urban Jungle è molto

dolce e affettuoso, gli piace molto stare in braccio a tutti e fa le fusa. Un giorno lo abbiamo portato al ristorante con noi e lui è rimasto seduto sul seggiolone dei bimbi, tranquillo, come se fosse la cosa più naturale di questo mondo. Se un Savannah cerca la tua attenzione e non viene corrisposto, sale sui mobili e ti butta in terra gli oggetti. Un anno fa è nata Akira una cucciola splendida e tenerissima, di stazza molto piccola. Saltava dappertutto, pur di potermi venire in braccio, era la mia ombra, un amore reciproco

così intenso che io non avevo mai provato per nessun altro animale. Purtroppo a sei mesi è stata colta da una forma di sclerosi che progressivamente l’ha portata sul Ponte Arcobaleno. Ancora oggi mi prendono i crampi allo stomaco quando penso a lei. Fortunatamente un mese fa Bridjet ha messo alla luce due Savannah, una femmina di nome Sherekan, bellissima e di buona stazza e un maschio di nome Baghera, cosa molto rara, è di colore nero, con gli spotted visibili nero su nero e mi sono di nuovo innamorata.

HORUS RAGDOLL CATTERY www.horusragdollcattery.it - FB Renata Mestichelli

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Fotostoria della redazione di Petherapy Lab

Il santuario dei gatti ciechi

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n molti rifugi verrebbero soppressi. Nessuno vuole i gatti ciechi. Nessuno tranne Alana Miller che nel 2005 ha creato a Saint Pauls, in North Carolina (Usa), il “Blind Cat Rescue and Sanctuary”, un’organizzazione no-profit che si prende cura dei felini non vedenti. Questa donna lavorava già in alcuni rifugi per animali e proprio lì si è resa conto che questi mici non venivano mai richiesti e spesso finivano per essere sottoposti a eutanasia. Nel 2011, grazie alle prime donazioni, ha creato la prima struttura e ora, tre

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anni dopo, si prende cura di novanta gatti e lì rimarranno per sempre perché le adozioni non sono ammesse. Dopo tante case e tanti gattili, la Miller crede che sia giusto dare loro un luogo dove possano finalmente vivere serenamente. Ogni gatto ha un costo di circa 228 dollari (circa 177 euro) al mese, per questo sono ammesse le adozioni a distanza e vengono organizzati delle giornate dove il santuario è aperto al pubblico perché i gatti, vedenti o meno, apprezzano sempre le coccole e hanno sempre voglia di giocare


Honey Bell, la gattina cieca Che passeggia nei boschi

A volte la vera bellezza va oltre la vista. Lo sa bene Honey Bee, una gattina di razza Calico (una variante dell'europeo "gatto tartarugato") che ama fare escursioni nella natura incontaminata anche se... è quasi cieca. Dopo essere stata soccorsa dalla clinica Animals Fiji, Honey Bee ha trovato dei nuovi affettuosi padroni in America. La sua triste storia inizia con la nascita: Honey Bee è infatti venuta al mondo affetta sia da microftalmia che da macroftalmia congenita. In altre parole, è nata con un occhio troppo grande e un occhio troppo piccolo. Quando viveva ancora nella clinica della Animals Fiji, a Honey Bee è stato tolto l'occhio troppo grande. Ma per fortuna il suo ridotto senso della vista è compensato dal suo irrefrenabile senso d'avventura.

Recentemente ha percorso assieme ai suoi inseparabili padroni i sentieri del lago Mason, a pochi chilometri da Seattle. E quando non ce la fa proprio più a correre qua e là, può sempre riposarsi sulle spalle dei suoi amici umani, che l'hanno descritta con queste parole: "Meravigliosa, giocherellona, riesce a fare tutto quello che può fare anche un gatto non cieco!

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Scuoladinzolando di Marco Sivero Educatore cinofilo

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Educazione del cane: cosa fare e cosa evitare di fare...

are delle regole ad un cane, non significa avere un atteggiamento rigido e impositivo, semplicemente trasmettere con coerenza il messaggio di ciò che è consentito e ciò che non lo è. Gli strumenti principali consistono nel premiare i buoni comportamenti e ignorare, per quanto possibile, quelli sgraditi o che nel futuro potrebbero diventare problematici. Nel caso in cui sia necessario interrompere un comportamento sgradito è importante attuare una sequenza corretta: interrompere il comporta-

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mento indesiderato e subito dopo, con una voce bassa e dolce, invitare il cane a mettere in atto un comportamento che sarà premiato. In questo modo viene rafforzata l’autorevolezza del proprietario rendendolo un punto di riferimento per il cane. Bisognerebbe sempre ricordare che quello che viene accettato, o magari anche rinforzato in un cucciolo di pochi mesi (e di pochi chili) potrebbe poi essere difficile da sopportare in un cane adulto (ad esempio i salti o l’eccitazione di un cucciolo irruento potrebbero diventare comportamenti

difficili da gestire nel futuro..). Educare e addestrare sono due concetti diversi: l’educazione favorisce la naturale tendenza del cane a seguire le regole, mentre l’addestramento lo rende capace di fare cose nuove, particolari e dirette a un fine specifico. Per questo parliamo di educazione pensando all’insegnamento delle regole di convivenza quali aspettare per avere l’attenzione, le carezze, il cibo, i giocattoli, andare al posto quando il proprietario lo chiede, seguire al guinzaglio, tornare al richiamo. Tutti i sistemi educativi che implica-


Anche questo strumento deve essere scelto in base alla taglia e alla conformazione del cane, preferendo museruole, come quelle a basket, che permettano di aprire la bocca ricordiamo, infatti, che i cani disperdono il calore prevalentemente attraverso la respirazione e una museruola ‘a fascia’ stretta sul muso per molti minuti in un ambiente caldo o in situazioni di stress o eccitazione può creare gravi problemi di salute. L’aspetto alla base dell’educazione è l’adeguata ed efficace comunicazione che deve sempre intercorrere tra cane e l’uomo ed è indispensabile una certa coerenza e costanza da parte del proprietario sia nei comportamenti che nell’uso delle parole. Anche le parole sono segnali per il cane, ovviamente l’animale non ne comprende il significato, ma percepisce il tono e il contesto in cui tale segnale viene emesso. E’ quindi importante evitare segnali discordanti e utilizzare sempre le stesse parole quando si chiede al cane di fare qualcosa.

Se per far stare fermo il cane usiamo ogni volta parole diverse (“resta!”, “stai!”, “fermo!”, “stop!”) creiamo confusione e il cane non riesce ad associare il suono di quella parola al comportamento richiesto. Per questo motivo tutti i membri della famiglia devono utilizzare gli stessi segnali comunicativi e rispondere in maniera coerente ai comportamenti dell’animale; non dimentichiamo che i cani sono abilissimi nell’usare e osservare il linguaggio del corpo nella comunicazione. Noi invece prestiamo poca attenzione al linguaggio del nostro corpo e, inconsapevolmente, possiamo trasmettere segnali incoerenti rendendo inefficace o difficile la comunicazione. Mantenere la coerenza nelle risposte che inviamo al nostro cane non ci risulta sempre naturale: ad esempio è usuale concedere al cane di saltarci addosso per farci le feste ma quando indossiamo vestiti eleganti non lo concediamo più. Peggio ancora se il cane salta sul vestito di un ospite

no dolore fisico o frustrazione devono essere evitati: i cani dovrebbero vedere le sessioni educative come un bel gioco, un divertimento, un momento di interazione con il proprio amico umano. Ogni strumento che viene utilizzato (collari, pettorine, guinzagli o museruole) deve essere adatto al tipo di cane per taglia, conformazione e temperamento, gli strumenti dolorosi o che creano disagio devono assolutamente essere evitati. Anche la museruola può creare disagio, ma in alcune situazioni è indispensabile per prevenire i rischi di aggressione, il cane deve essere abituato in maniera graduale e piacevole a indossarla, in modo da ridurre al minimo questo fattore di stress.

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che magari non gradisce! Dobbiamo sapere in partenza che se concediamo questo atteggiamento il cane non discriminerà su quali vestiti (e ospiti) gli è concesso saltare. E’ meglio quindi non concedere dei comportamenti a cui non possiamo dare risposte coerenti. Dal punto di vista del cane, ci sono sostanzialmente due conseguenze che possono seguire un suo corretto o non corretto comportamento: un rinforzo o una punizione. Il premio o rinforzo positivo rappresenta per l’animale una conseguenza positiva a un suo comportamento e per questo il cane tenderà a ripeterlo con maggior frequenza: ad esempio se al cane viene dato un biscotto dopo che ha eseguito il comando “seduto!” tenderà a sedersi sempre

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più spesso nella speranza di ottenere il biscotto. I premi che si possono utilizzare per rinforzare un comportamento dipendono dalle preferenze dell’animale e comprendono cibo, carezze, attenzioni, parole d’approvazione (“bravo!”) e il gioco; in ogni caso è buona norma non eccedere con i premi in cibo, usarli solo durante le prime fasi di educazione e successivamente alternarli con gli altri tipi di rinforzi (le carezze, le gratificazioni vocali, ecc.). Anche nel caso dei premi vale la regola della ‘coerenza’ e bisogna quindi premiare sempre tutti i comportamenti corretti manifestati dal cane! La punizione o rinforzo negativo costituisce per l’animale una conseguenza negativa ad un suo comportamento e il cane tenderà a non ripe-

tere il comportamento per il quale è stato punito, perché la punizione sia efficace, dovrebbe essere presente ogni volta in cui si manifesta il comportamento che si vuole punire (max 2/3 secondi dopo l’avvenimento). Le punizioni consistono in vocali con tono di voce deciso (un “NO!” secco) o nell’ignorare completamente il cane. Le punizioni fisiche (come minacce con la scopa, con il giornale o con le mani) devono invece essere evitate perché in certe situazioni possono peggiorare il comportamento del cane, in ogni caso sono da considerare come fattori di una malcelata frustrazione del proprietario che non sa gestire il proprio Animale: nel dubbio, chiedete consiglio senza aspettare che la situazione degeneri! Alla prossima!


PRESENTANO

MANTOVA AL CENTRO

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CONCORSO FOTOGRAFICO RISERVATO ESCLUSIVAMENTE AI CANI METICCI E AI LORO “AMICI UMANI” in occazione della GIORNATA BENEFICA IN FAVORE DEL CANILE COMUNALE indetta per Domenica 19 Ottobre in PIAZZA VIRGILIANA - MANTOVA

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- PROGRAMMA DELLA GIORNATA Petherapylab • ore 14.00 - 14:45: iscrizioni concorso fotografico ANNO 1 - NUMERO 2 - MENSILE SETTEMBRE 2014

IL MAGAZINE UFFICIALE DI

• ore 14:45 - 16.30: inizio concorso Blu di Russia La razza del mese

• ore 16.30 - 17.00: valutazione delle foto da parte della giuria composta da veterinario, educatore cinofilo, fotografa ufficiale e art director di Petherapylab Magazine

Terrier Neri Russi

• ore 17.00 – 18.00: proclamazione dei vincitori del 1°, 2° e 3° posto per ciascuna categoria: 1) “CANE PIU’ BELLO” - 2) “CANE PIU’ SIMPATICO” 3) “COPPIA CANE & AMICO UMANO PIÚ SIMPATICA”

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La razza del mese

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VISITA ALL'ALLEVAMENTO PIÙ ANTICO D'EUROPA CHE OSPITA ESEMPLARI BIANCHI COME LA NEVE

Le foto dei vincitori apparirano sul numero di novembre della rivista on-line Petherapylab Magazine, che verrà inviata gratuitamente a chiunque lasci il proprio indirizzo mail. Nel corso della manifestazione: • percorso di mobility accessibile a tutti, in collaborazione Soragna” con “Associazione Rescue Dogs di Soragna”; • consigli utili per i proprietari in merito all’educazione degli amici a 4 zampe a cura di Marco Sivero, educatore cinofilo e Presidente di “Rapid Dogs Rescue”; • consigli utili per l’alimentazione del proprio cane a cura di “Happy Dog”. Per partecipare al concorso tutti cani dovranno essere in buona salute, regolarmente iscritti all’anagrafe canina e vaccinati. Ogni partecipante a 4 zampe potrá devolvere del cibo umido o dei croccantini a favore dei propri simili meno fortunati. IN COLLABORAZIONE CON

PARTECIPATE NUMEROSI

EMPORIO BIANCHINI

71 La patria del sano pet-food.


Fitoterapia di Patatino.it

Fiori di Bach per alleviare il disagio dei nostri amici a quattro zampe

Q

uanti cani e gatti vengono abbandonati, non adottati, fatti sopprimere solo perché hanno dei caratteri “difficili”? Diversamente dagli umani, gli animali non riescono a gestire le emozioni primarie come paura, aggressività, ansia, stress o depressione. Gli animali vivono le emozioni in modo spontaneo, senza sovrastrutture mentali, analisi intellettuale e necessità di integrare o accettare l’emozione vissuta, sentendola ed esprimendola nel momento steso, in modo completo e inteso. Gli animali rispondo molto più rapidamente degli umani al trattamento con i fiori di Bach, bisogna solo essere in grado di scegliere i fiori giusti entrando in sintonia con l’animale, i quanto

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i 38 fiori di Bach curano i dolori dell’anima. Scegliendo i fiori giusti l’animale guarirà, la floriterapia è un metodo di cura naturale, dolce ed efficace. I benefici dei fiori di Bach negli animali si possono trarre in situazioni di. • Adatta a casa nuova • Ansia da separazione • Diversi tipi di Aggressività • Gravidanza isterica • Diversi tipi di Paure/Fobie • Epilessia • Allergie • Eliminazione feci/urine in posti inappropriati • Coprofagia • Socializzazione • Cistite idiopatica felina • Stereotipie • Gelosia

NOTA: La terapia con i Fiori di Bach non presenta controindicazioni né ha interazioni con altre terapie e cure farmacologiche. Infatti questi rimedi non sono farmaci e non sostituiscono la terapia medica.


Stop al greyhound racing! Stop alla caccia coi galgo! foto di Massimo Mantovani

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Adotta un levriero rescue, aiuta chi si batte contro lo sfruttamento dei greyhound e dei galgo Per adozioni, informazioni e donazioni: Informazioni generali: info@petlevrieri.it - Adozioni: adozioni@petlevrieri.it - Donazioni: donazioni@petlevrieri.it contatti: +39 338 9541011 - +39 345 4543054

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La razza del mese di Francesca Mussi dello "Smooth Collie della Via Francigena"

Smooth Collie: il perfetto connubio tra sensibilità, dolcezza e senso di protezione

L

o Smooth Collie discende dai cani che le legioni romane portarono con loro durante le guerre di conquista dell’isola inglese nel I° secolo d.C. e nelle successive spedizioni di colonizzazione. Si trattava di cani da combattimento e da pastore usati sia per la guardia che per la conduzione del gregge, e talvolta anche per la caccia. Dall’incrocio tra questi cani con quelli locali sono nati i progenitori delle razze Collie, che si sono poi costituite attraverso una selezione secolare. Non si hanno comunque notizie precise su come si sia formata al fianco del pastore scozzese a pelo lungo una varietà a pelo corto e ruvido, si sa che le due varietà si sono sviluppate contemporaneamente e che cuccioli a pelo lungo e a pelo corto si trovavano nelle stesse cucciolate. Alcuni sostengono che lo smooth deriverebbe dall’incrocio tra lo scomparso rough collie bianco e nero con il greyhound e che le caratteristiche che contraddistinguevano i primi esemplari sarebbero scomparse col tempo per il successivo lavoro di selezione. E’ un fatto storicamente riconosciuto che il collie a pelo corto era un cane da gregge che si occupava del bestiame che viveva nelle pianure scozzesi, dove il suo pelo corto e duro era adatto al clima temperato e umido di quelle regioni, mentre il collie a pelo lungo, con il suo mantello lungo e abbondante, si trovava più a suo agio nel clima rude delle Highlands, le regioni montagnose della Scozia. Già più di due secoli fa smooth e rough collie erano due razze ben definite e distinte. I primi smooth conosciuti erano più robusti e grandi dei rough giacché erano impiegati nel duro lavoro della conduzione di greggi e mandrie al mercato, dove dovevano mantenersi vigili, anche se l’ambiente era loro del tutto estraneo. Una curiosità: contrariamente a quanto si possa supporre, la Regina Vittoria

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prediligeva il collie a pelo corto e non quelli a pelo lungo, che furono amati ed allevati dalla Regina Alexandra che effettuò per prima gli accoppiamenti con borzoi regalati ai Reali britannici dagli Zar, e molti di loro popolavano i canili a Balmoral. Il suo favorito è stato un cane dal nome Sharp, nato nel 1854 e che è vissuto 15 anni. Non si sa nulla della sua genealogia (probabilmente gli fu donato da un pastore) ma la statua che lo raffigura è tutt’ora nel Windsor

Home Park. Uno fra i più belli fra i suoi collie fu uno smooth di nome Noble che fu regalato alla Regina Vittoria da Lord Charles Innes-Ker, ma allevato da un membro della famosa famiglia di pastori di nome Elliot di Handhope. Noble produsse diversi soggetti che restarono nell’allevamento della Regina. Vi è prova di quanto sopra affermato negli archivi della Famiglia Reale al Castello di Windsor. Fino al 1870, in Inghilterra, gli smooth ed i rough venivano giudicati assie-


me, come se fossero due varietà dello stesso cane. Solamente a Darlinton nel 1870 appunto, le due varietà vennero separate per la valutazione. Lo smooth collie si differenzia esteriormente dal collie a pelo lungo soprattutto per la qualità e la lunghezza del mantello. Nel carattere, invece, presenta delle proprie caratteristiche, conservate gelosamente dagli allevatori. Già nel 1876 lo smooth si faceva notare per la sua intelligenza e addestrabilità. Oggigiorno negli Stati Uniti e nei paesi nordici (Finlandia, Svezia, Olanda) è utilizzato come ottimo cane guida per i non vedenti, lo si preferisce per il carattere meno sensibile e pertanto risulta più facilmente addestrabile. Ovviamente anche il mantello necessita di meno cure e ciò rende il compito del proprietario più semplice. Assai popolare in gare di Obedience e Agility dog, la razza può vantarsi di diversi Campioni Americani di lavoro. Come cane da esposizione è assai popolare da quando il tricolore Black Hawck of Kasan vinse la mostra spe-

ciale del Collie Club of America, manifestazione alla quale partecipano sempre 500 collies delle due varietà. Non potendo celare nessun difetto, è sempre stato selezionato cercando di esaltare le sue qualità morfologiche, la solidità e il movimento: di conseguenza oggi, per quanto concerne la

costruzione, lo smooth è superiore al rough collie. CARATTERISTICHE Per consentirgli di assolvere il naturale lavoro di cane da pastore, la struttura fisica del collie deve essere forte e attiva, mai grossa o priva di eleganza. L’espressione è di grande importanza. Nel considerare i valori relativi, essa è ottenuta dal perfetto equilibrio e disposizione del cranio e della canna nasale, dalla dimensione, forma e colore degli occhi, dalla corretta posizione e portamento delle orecchie. Il temperamento deve essere allegro e socievole, mai nervoso o aggressivo. ASPETTO GENERALE Al primo sguardo, deve apparire intelligente, sveglio e attivo. Deve avere un portamento orgoglioso e i suoi movimenti, governati da una costituzione anatomica perfetta e proporzionata, devono essere eleganti e aggraziati. Deve dare l’impressione di un cane capace di lavorare.

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del cranio a partire dalla fronte fino alla parte inferiore della mascella non deve essere mai eccessiva (profondità in altezza). Il tartufo deve essere sempre nero. OCCHI Sono una importante caratteristica e conferiscono una espressione dolce al cane. Devono essere di grandezza media, con inserzione un po’ obliqua, a forma di mandorla e di colore marrone scuro, eccettuato che per il blue merle in cui gli occhi sono frequentemente (uno o tutti e due, o parte di uno o di entrambi) blu o macchiati di blu. L’espressione è piena di intelligenza e quando il cane è in ascolto lo sguardo è vivo e attento. ORECCHIE Le orecchie moderatamente grandi, più larghe alla base, né troppo ravvicinate né poste troppo di lato. Quando il cane è in riposo sono, abitualmente, gettate all’indietro; ma quando il TEMPERAMENTO Indole amichevole, senza traccia di nervosismo o di aggressività. TESTA E CRANIO La qualità della testa e del cranio sono di grande importanza e devono essere considerate in proporzione alla taglia del cane. Vista di fronte come di profilo la testa deve rassomigliare a un cuneo ben smussato e pulito, armonioso nelle linee. Il cranio deve essere piatto. Le facce laterali della testa devono assottigliarsi gradualmente e uniformemente dalle orecchie al tartufo nero senza zigomi prominenti o muso appuntito. Viste di profilo, le linee superiori del cranio e del muso si estendono in due linee diritte e parallele, di eguale lunghezza, separate da uno stop leggero ma percettibile. Un punto di mezzo fra gli angoli interni degli occhi (che corrisponde al centro di uno stop correttamente piazzato) è il centro di equilibrio della testa in senso longitudinale L’estremità del muso deve essere netta e ben arrotondata, smussata ma non squadrata. Mascella inferiore forte, ben tagliata. La profondità

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cane è vigile sono portate in avanti, semi-erette, cioè con approssimativamente due terzi dell’orecchio eretto e l’ultimo terzo cascante naturalmente in avanti, sotto l’orizzontale. BOCCA Denti di buona grandezza. Chiusura a forbice. COLLO Deve essere muscoloso, potente, di bella lunghezza e ben arcuato. ANTERIORE Le spalle devono essere oblique e ben angolate. Gli arti diritti e muscolosi, né sporgenti né rientranti ai gomiti, con ossatura di moderata grossezza. L’avambraccio è piuttosto carnoso, con pasturali flessuosi senza segni di debolezza. CORPO E’ appena più lungo dell’altezza. Dorso fermo, leggermente rimontante ver-

POSTERIORE Gli arti posteriori devono avere cosce muscolose, metatarso asciutto e nervoso, grassella ben modellata. Il garretto piazzato abbastanza in basso e molto potente.

CODA La coda deve essere lunga e l’osso terminale di essa deve raggiungere almeno l’articolazione del garretto. La coda è portata pendente con punta leggermente rivolta in alto quando il cane è a riposo, quando il cane è eccitato essa può essere portata allegramente ma mai superare la linea del dorso.

PIEDI Devono essere di forma ovale con buone suole, dita curve e ben serrate. I piedi posteriori meno arcuati di quelli anteriori.

MANTELLO Caratteristica molto importante del collie è il suo pelo esterno corto, piatto e di tessitura ruvida, con sottopelo molto folto.

ANDATURA Il movimento è spiccatamente caratteristico di questa razza. Un cane solido non ha mai i gomiti scollati, tuttavia esso si muove con piedi relativamente vicini l’uno all’altro. Plaiting, crossing, rolling sono gravemente indesiderabili. Gli arti posteriori dal garretto sino a terra, se visti da dietro, devono essere paralleli, ma non troppo chiusi; visto di lato il movimento deve essere sciolto. Posteriori potenti, dotati di spinta. E’ preferibile una falcata piuttosto lunga, che deve essere leggera e senza sforzo apparente.

COLORE I tre colori ammessi sono: sabbia e bianco; tricolore; blue-merle. Sabbia: tutte le sfumature da oro chiaro a sabbia sfumato a mogano intenso. Le tonalità paglia e crema sono molto indesiderabili. Tricolore: predominanza di nero con intense focature sugli arti e sulla testa. Indesiderabili sono riflessi rossi sul nero. Blue-merle: predominanza di blue chiaro, argentato, macchiato e marezzato di nero. Focature intense sono preferibili, ma l’assenza di queste non

so i reni, costole ben discese, torace profondo e piuttosto ampio dietro le spalle.

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deve essere penalizzata. Sono invece assolutamente indesiderabili le grandi macchie nere, il color ardesia oppure i riflessi rossi sul pelo esterno o sul sottopelo.

MACCHIE BIANCHE Tutti i tipi di mantello sopra citati devono avere le macchie bianche tipiche del collie in proporzioni più o meno grandi. Sono desiderabili le seguenti marcature: collare bianco completo o parziale, pettorale bianco, gambe e piedi bianchi, punta della coda bianca. E’ ammessa una macchia bianca sul muso o sul cranio o su entrambi. Il mantello tutto bianco o prevalentemente bianco è altamente indesiderabile. PESO E TAGLIA Maschi: circa da Kg 20,4 a Kg 29,5 - da cm 56 a cm 61 al garrese. Femmine: circa da Kg 18 a Kg 25 - da cm 51 a cm 56 al garrese. Comportamento e Carattere Guardiano attento, si affeziona alla casa e ai proprietari ed è particolarmente docile con i bambini. Sveglio nell’apprendimento è capace di affrontare qualsiasi tipo di circostanza.

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È un cane che ha un forte bisogno di sentirsi utile, di costruire un rapporto con il padrone e di avere intensi scambi con le persone con le quali vive, che rappresentano il suo “gregge”. Con i bambini sa essere paziente e protettivo, dolce e giocherellone, purché appunto le sue esigenze vengano rispettate. Hanno un carattere molto sensibile, quindi, nonostante siano facili da addestrare e abbiano molta voglia di compiacere il padrone e abbiano grandi livelli di attenzione, bisogna stare attenti ai modi con i quali gli si insegna e, ancor più, a quelli con i quali li si corregge. Sono molto vocali e hanno una buona predisposizione anche alla guardia, soprattutto i maschi che sono più territoriali, nonostante siano privi di aggressività. Lo Smooth Collie ha delle esigenze specifiche che vanno prese in considerazione nel momento in cui si dovesse optare per un cucciolo di questa razza. É infatti un cane sportivo e altamente empatico, che ha bisogno di condividere tempo, spazio e attività con il suo padrone. Non sbava, se è bagnato non ha odore, è molto riservato con le persone estranee ed è molto gentile e aristocratico nei modi

di fare ed è simpaticissimo quando si addormenta nelle peggio posizioni. GLI SMOOTHIE COLLIE DELLA VIA FRANCIGENA Io ho amato subito questa razza perché è molto intelligente e sa esattamente cosa state provando e non è una questione di forza o di dominanza è una questione di rispetto e amicizia, di collaborazione e di fiducia... certo è

una sfida, è una rivoluzione, ma un rapporto vero, non un "do ut des" che significa: «io do affinché tu dia». Se riuscite a lavorare bene senza metodi coercitivi, e a conquistare la sua fiducia ecco che avrete un rapporto molto, ma molto speciale, perché lui o lei darà tutto se stesso per rendervi felice. Noi abbiamo conosciuto questa razza nel 2005 e siamo entrati nel mondo delle esposizioni per gioco e poi siamo diventati Campioni Italiani, ma non ci siamo montati la testa e nemmeno fermati solo alla forma, volevamo conoscere anche la sua sostanza, ossia che tipo di cane era e così abbiamo sperimentato il mondo del lavoro con agility e dell'obedience e ogni giorno imparo sempre di più dai miei “nasi” come amo chiamarli, perché fondamentalmente ad entrambi piace divertirsi insieme. Nel gruppo dei nasi ci sono Faith che è la mia femmina con cui faccio agility e con lei ho più consapevolezza del mio corpo e della mia emotività, posso non commettere errori! Infatti se in un percorso con lei e siamo all'ultimo ostacolo e mi rilasso mollando tutto pensando “e' netto!” ecco che forse questa mia scarica di

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"Tutti in posa!" MANDATECI LE FOTO DEI VOSTRI SMOOTHIE COLLIE... Gli amici di Petherapy Lab che condividono la loro vita con uno Smoothie Collie sono invitati a spedire le foto dei loro amici alla mail info@petherapylab.com. La redazione sceglierà le migliori che saranno pubblicate nel prossimo numero in una speciale fotogallery, e tutte, ma proprio tutte finiranno in un album fotografico "ad hoc" creato sul profilo FB di Petherapy Lab.

adrenalina che il cane con il suo naso sente, la fa salire di eccitazione per la mia felicità e stecca. Faith è molto il mio emoziometro naturale. Poi c'è Maffy suo figlio, che è soprannominato il tonno azzurro per via del blumerle come colore del mantello e del fatto che lui pensa prima di fare,

SMOOTHIE COLLIE DELLA VIA FRANCIGENA www.francyssmooths.it collie@francyssmooths.it FB smooth collie della via Francigena

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non come sua madre che fa all'incontrario e anticipa i comandi perchè lei sa, Maffy è preciso deve capire bene cosa vuoi e poi da il meglio di se. Infine ci sono le due bellezze rare Jackie e Dharma, con la prima siamo stati selezionati dietro il vicecampione mondiale, siamo arrivati secondi

Francesca Mussi e uno dei suoi bellissimi Smooth Collie

in classe libera agli Europei e con Dharma speriamo di fare altrettanto nel frattempo facciamo un po' di esercizi di naso, ci dilettiamo con gli ostacoli o i box dell'obedience, ma so bene che per loro sarebbero discipline troppo intense se facessero gare. Cerco sempre di vivere il cane e accettare i suoi limiti e placare le mie aspettative, di vivere il cane per quello che è e di ampliare le sue doti cercando sempre di collaborare e non imporre.


ph.

ON LU S

I NOSTRI TROVATELLI HANNO BISOGNO DI TE. AIUTACI A CURARLI. Sabato 4 o domenica 5 ottobre scendi in piazza durante la Giornata degli Animali. Con una donazione libera ci aiuterai a fornire cure mediche e vaccinazioni agli animali ospiti nei nostri rifugi. Puoi farlo anche tramite bonifico bancario, utilizzando l’IBAN IT 39 S 08530 46040 000430 101775 e indicando nella causale “GdA 2014”. Consulta il sito enpa.it o scarica l’app dedicata per trovare il banchetto Enpa più vicino a te. Gli animali ringraziano per questo spazio.

4 E 5 OTTOBRE. GIORNATA DEGLI ANIMALI 81


Associazione di Rosi Goffi

è

Animali Aiuto del Lago di Como

un gruppo di volontari privati del lago di Como (Zona centro lago, sponda Como) che si occupa della gestione e cura di colonie, aiuto ai gatti in cerca di casa e collabora anche con associazioni animaliste e no-profit e onlus. COME AIUTARLI Numerose e costose sono le spese che sosteniamo per: - colonie feline, cibo e varie; - cure per animali malati; - sterilizzazioni (per le colonie gratuite tramite aASl di competenza); - spese di viaggio per preaffidi e taffette per consegna animali in adozione. Tra le numerose attività svolte dal gruppo ricordiamo: - diffusione appelli animali in cerca di casa o in difficoltà; - gestione sito web e pagina FB; -raccolta fondi eventuali banchetti; -ricerca stalli (soluzioni provvisorie in attesa di adozione); -ricerca volontari per la cura e la sterilizzazione delle colonie. Chiunque volesse aiutarcli per una

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qualsiasi di queste attività puo' scriverci a animali.aiuto@yahoo.it o contattarci sulla nostra pagina facebook indicandoci cosa vorrebbe e potrebbe fare e quanto costante nel tempo potrebbe essere l'aiuto. Si puo' diventare semplici collaboratori , possibilmente non occasionali in quanto abbiamo bisogno di aiuti fissi, oppure si puo' entrare a far parte del gruppo vero e proprio di ANIMALI AIUTO , naturalmente dopo una conoscenza approfondita e valutando insieme i punti fondamentali per far parte di una associazione di volontariato in difesa e protezione degli animali. ANIMALI AIUTO non dà obblighi, ognuno è libero di partecipare alle iniziative del gruppo quando e come puo', ma si richiede serietà, costanza nel limite del possibile e interesse nelle attività svolte.

Per chi volesse anche aiutarci economicamente e mandarci pappe per le colonie, abbiamo anche una pagina facebook creata ad hod per lo scopo "animali.aiuto - il mercatino" per raccogliere fondi per le colonie, gli animali in difficoltà e le cure mediche.

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Realtà nel mondo di Paola Zuccolotto

La straordinaria opera di conservazione del Mukuni Big Five Safaris

N

mo luogo alle comunità locali: ogni giorno gruppi di ragazzi e scolaresche visitano il centro e sono direttamente gli “handlers”, ovvero coloro che si occupano quotidianamente degli animali, a seguire i ragazzi durante le visite e a dar loro importanti informazioni sugli animali ospiti della struttura. Sempre per diffondere la cultura all’educazione è Mukuni Big Five stesso a “portare” l’educazione nelle scuole: con l’aiuto diretto degli animali cosiddetti “ambasciatori” il centro organizza incontri presso gli istituti dove vengono tenute lezioni sul comportamento, le abitudini di caccia, i problemi inerenti lo stato di conservazione degli animali e il relativo impatto sull’intero ecosistema e gli studenti possono vedere direttamente con i propri occhi,

ad esempio, un ghepardo. Mukuni Big Five Safaris gestisce anche un programma di conservazione e, da pochi anni, anche di riproduzione: gli animali appartenenti a questi programmi, leoni e ghepardi, seguono un percorso educativo finalizzato alla loro reintroduzione nel proprio habitat. Nel caso dei ghepardi, ad esempio, © Paola Zuccolotto

ella parte più meridionale dello Zambia vicino alla città di Livingstone e alle Cascate Vittoria, a pochi chilometri dal confine con lo Zimbabwe, sorge il Mukuni Big Five Safaris, una struttura che lavora sul territorio per la conservazione di alcuni animali ormai sull’orlo dell’estinzione, come i ghepardi, o di altre specie considerate purtroppo vulnerabili, come i leoni e l’elefante africano. Sfortunatamente il numero di queste creature meravigliose è sempre più in calo a causa della riduzione del loro habitat naturale e della piaga del bracconaggio. Mukuni Big Five Safaris svolge quindi un’importante azione direttamente sul campo per la salvaguardia della fauna africana. Punto cardine dell’attività svolta dal centro è l’EDUCAZIONE, rivolta in pri-

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© Paola Zuccolotto

© Adalberto Mangini

ogni mattina viene eseguita la cosiddetta “cheetah run” ovvero la corsa dei ghepardi, un ottimo esercizio fisico per il mammifero terrestre più veloce del mondo (il ghepardo può raggiungere la velocità incredibile di 120 km/h in pochi secondi). La corsa si svolge lungo un percorso di circa 200 mt: tramite un sistema azionato meccanicamente costituito da una corda che segue il perimetro del percorso e un’esca ad essa collegata, il ghepardo istintivamente inizia a rincorrere tale esca non appena il meccanismo viene messo in funzione. La corsa del ghepardo è un’attività alla quale possono partecipare anche visitatori esterni ed è un’occasione unica per poter ammirare questi splendidi felini al top della propria velocità e - cosa non facile - immortalare in una fotografia un momento così speciale. Diverso invece è il percorso riservato ai leoni. Questo felino è un animale sociale che vive e caccia in gruppo e pertanto è fondamentale che gli esemplari costituiscano un proprio branco; i leoni presenti nel centro fanno parte di piccoli gruppi che, un domani, proseguiranno insieme la propria vita nelle zone in cui verranno rilasciati definitivamente. Ma l’esercizio fisico per i leoni non è certo la corsa...più semplicemente i leoni vengono condotti più volte

al giorno in aree diverse del bush circostante dove possono conoscere e riconoscere l’ambiente, gli odori, il terreno, possono salire sugli alberi, marcare il territorio, o decidere di buttarsi a terra e sonnecchiare. La sera poi vengono ricondotti nelle aree adiacenti il centro dove resteranno al sicuro fino al mattino seguente. Questo perché Mukuni Big Five sorge su un’area protetta di circa 800 km², un territorio tuttavia libero da recinzioni o altri sistemi di difesa e pertanto è fondamentale per il centro tutelare la sicurezza non solo dei propri animali ma anche quella della fauna presente sul territorio e

naturalmente delle comunità locali. Occuparsi di animali è sempre un lavoro difficile sebbene le soddisfazioni siano tante: per poter affrontare almeno in parte le spese per la manutenzione del centro, il benessere degli animali, le cure veterinarie e tutto quanto necessario per il raggiungimento degli obiettivi, Mukuni Big Five offre la possibilità a visitatori esterni e turisti di partecipare ad alcune attività. Dietro pagamento di una piccola quota i visitatori possono assistere alla corsa dei ghepardi oppure “accompagnare” gli handlers e gli animali durante le camminate nel bush e magari (ma ho avuto modo di riscontrare che non tutti sono così coraggiosi!) scattare una foto ricordo accanto a un leone... Va detto comunque che queste attività sono tutte svolte nella massima sicurezza e supportate da una lezione educativa “preliminare” curata direttamente dagli handlers. Non si viene qui per giocare con un leone come se fosse il nostro gatto domestico! E poi ci sono gli elefanti, forse gli animali più “gettonati” almeno per quanto riguarda le attività svolte con i visitatori. Mukuni Big Five ospita un gruppo di sei elefanti di età compresa fra i 13 e i 29 anni. Ogni giorno è possibile trascorrere un’oretta nel bush sul dorso dell’e-

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lefante e godersi la calma e la serenità trasmesse da questi enormi quanto splendidi mammiferi. Ogni elefante è guidato dal proprio conduttore, il cosiddetto mahout, e durante le escursioni è possibile dialogare con il proprio accompagnatore e porre domande sull’animale stesso, le sue abitudini: i conduttori sono sempre felici di poter parlare dei propri compagni a quattro zampe! Da qualche anno Mukuni Big Five ha avviato un programma riservato a tutti coloro che desiderano fare un’esperienza diversa dal solito e dedicare parte del proprio tempo ad un’attività di volontariato. Il programma è aperto a tutti e offre la

possibilità di lavorare sia con gli animali, sia con le comunità locali. Chi sceglie di dedicarsi agli animali si occuperà di tutte le attività ad essi collegate: preparazione del cibo, somministrazione del cibo, pulizia e manutenzione dei recinti, affiancamento agli handlers durante le visite dei turisti e delle scolaresche. Coloro che invece scelgono di dedicarsi alle comunità potranno preparare le proprie lezioni da impartire ai bambini e ragazzi dei vicini villaggi, oppure prestare assistenza nelle scuole o nella clinica locale, affiancare il medico, portare medicinali alle persone bisognose e visitare gli ammalati.

E infine ci sono le persone che lavorano al centro: sono estremamente preparate e il loro impegno è massimo. Sono ragazzi che amano quello che fanno e amano i propri animali, li chiamano “fratelli” o “figli”. Il personale è simpatico, divertente, nei momenti di pausa è piacevole stare con loro e parlare di ciò che è successo durante la giornata o di quello che ognuno vorrebbe fare, vedere, provare. Sono ragazzi semplici, genuini, disponibili e ora che sono tornata a casa sento molto la loro mancanza! Ma sono certa che ci rivedremo presto...

www.mukunibig5.co.zm res@mukunibig5.co.zm FB Mukuni Big 5 Safaris Contatti per l'Italia: Adalberto Mangini tel. +39 366 4999117 amangini62@gmail.com Laura Bongiorni tel. +39 335 8265222 laurab1310@gmail.com

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Il Cheetah Conservation Fund opera per salvare il mammifero più veloce del Pianeta

Visita i GHEPARDI del CCF

Otjiwarongo, Namibia

P.O. Box 1755 Otjiwarongo, Namibia Tel.: +264 (0) 67 306225 Fax: +264 (0) 67 306247 ccfinfo@iway.na www.cheetah.org Per prenotare le attività spedisci una mail a visit@ccfnamibia.org

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Reportage di Roberta Olivieri Rappresentante CACH Italy

La triste piaga della caccia grossa che vuole decimare il re della foresta

S

ono in pochi a considerarli animali a rischio di estinzione ma purtroppo lo sono. Le ultime stime ufficiali (IUCN) parlano di un numero complessivo di 20/30.000 animali in tutta l’Africa ma sono stime un po’ vecchie. Secondo le associazioni protezionistiche sono meno di 20.000. In entrambi i casi la diminuzione è dell’80-85% negli ultimi 50 anni. Eppure la stessa IUCN, pur ammettendo un declino irreversibile, pur rilevando che una popolazione per essere vitale dev’essere composta di almeno 500 individui e constatando che attualmente ne esistono solo 5 in tutto il continente, li classifica solo Vulnerabili (VU). La CITES, poi, li elenca in Appendice II mentre tutti gli altri grandi felini africani sono in Appendice I. Le cause di questa situazione sono presto dette: perdita di habitat e uccisioni, quest’ultime sono dovute

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a reazioni della popolazione locale agli attacchi al bestiame e alla trophy hunting. Dopo attenti studi, i ricercatori hanno notato che quando il maschio dominante viene ucciso quando è ancora giovane, si innesca un circolo vizioso di combattimenti tra maschi, a volte non ancora maturi, e di infanticidi che porta al collasso della struttura sociale del branco. Servono sette anni perchè tutto si ricomponga. Questi studi hanno indotto i vari governi a stabilire delle quote cacciabili che, in alcuni Stati più sensibili, possono essere temporaneamente sospese nel caso in cui la popolazione di leoni non sia stabile. Purtroppo queste quote non soddisfano le esigenze dei trophy hunters, soprattutto di origine americana. Forse per la mentalità incredibilmente competitiva degli americani a alle assurde regole del Safari Club International.

Le associazioni venatorie hanno il loro Record Book ma, mentre il prestigioso Rowland Ward inglese è nato per magnificare i trofei (dimensioni degli animali cacciati) e non ne accetta l’iscrizione se questi provengono da specie minacciate, il Safari Record Book esalta il cacciatore senza alcuna considerazione per l’animale, perciò più animali ha ucciso un cacciatore (se appartenenti a specie protette, meglio perchè sono più difficili e/o costosi) più celebre e più premiato sarà. La richiesta di trofei così pressante ha portato alla nascita della cosidetta “canned hunting”. Molte aziende agricole si sono convertite in allevamenti di animali selvatici, rinoceronti, giraffe, bufali del Capo, leopardi, leoni..chi più ne ha più ne metta, tutti animali destinati alle riserve di caccia che non hanno più la possibilità di far riprodurre gli animali in loro possesso perchè hanno


che la sera prima hai festeggiato il tuo primo trofeo e potresti aver bevuto un po’ troppo. Ma non è finita qui. Gli allevatori hanno escogitato altri sistemi per aumentare i loro profitti. Chiamiamoli pure spin off perchè ormai la canned hunting dei leoni è diventata un’industria. Il primo spin off lo chiamano cub petting/lion walking. In natura le leonesse partoriscono 1/2 volte ogni 3 anni. Negli allevamenti diventano macchine da riproduzione: per indurre la comparsa dell’estro, i cuccioli vengono tolti alle madri quando dopo 3/4 giorni di vita e vengono spesso somministrati or-

moni sia per accelerare il processo sia per ridurre lo stato alterato della madre in cerca dei piccoli. In questo modo si possono ottenere 3 o più cucciolate l’anno. Molti allevamenti si presentano come santuari naturali, dichiarano di proteggere animali orfani e molti volontari, spesso provenienti dall’estero, pagano di media 500/600 euro alla settimana per accudire amorevolmente i leoncini. Tramite il loro ignaro aiuto, gli allevatori imprintano i leoni. Gratuitamente. Quando i cuccioli sono svezzati vengono venduti o più spesso noleggiati a lodges o altre attività turistiche dove i turisti possono divertirsi ab-

estensioni ridotte ma hanno bisogno di numerosi esemplari adulti per ogni stagione. La chiamano dispregiativamente canned hunting perchè sparare ad un animale allevato e non timoroso degli uomini, visto che è stato nutrito da loro, è come sparare ad una sardina in scatola. Per i felini la situazione è peggiore perchè sono i trofei più ambiti anche da gente con scarse capacità, così, a seconda delle esigenze, l’animale viene introdotto in un recinto e il cacciatore ha le seguenti opzioni: entra a piedi e spara, entra in auto e spara senza scendere dall’auto, non entra e spara dall’esterno del recinto, se è mingherlino e fa fatica a reggere il fucile può usare un treppiede e l’animale viene sedato (l’uso del treppiede implica un animale fermo). Le varianti sono l’uso di balestra e dardi (che causano una morte lenta) e, con i leopardi, se il recinto è abbastanza grande, l’uso di mute di cani. L’unica cosa sicura è che l’animale non ha alcuna possibilità di fuggire. Spesso ai cacciatori vengono offerti pacchetti di caccia di questo tipo: venerdì sera parti, il sabato mattina arrivi e ti riposi, il pomeriggio caccia al leone/leopardo,la sera casinò, domenica mattina caccia alla giraffa/ bufalo/rinoceronte, domenica pomeriggio rientro. Gli ungulati sono piuttosto statici e grandi quindi vanno bene per la domenica mattina visto

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bracciando e giocando con i leoncini. La maggior parte di questi animali soffre di problemi gastrici per lo stress e di problemi dermatologici per il continuo contatto con le mani. Intorno all’anno di vita sono subadulti, troppo grandi fisicamente per giocarci così si passa alle passeggiate con i turisti. Sui diciotto mesi li chiudono in gabbia e vivono li circa due anni aspettando che la criniera cresca abbastanza da interessare un cacciatore. A volte i leoni sono così imprintati e confidenti che si avvicinano al cacciatore pensando che questo gli dia da mangiare o voglia giocare... Sparare al cane o al gatto del vicino non pare tanto diverso... Se sono femmine forse verranno cacciate, forse fatte riprodurre, di norma uccise per la seconda grande fonte di profitto: la vendita delle ossa. Dopo il bando, il mercato asiatico è rimasto orfano delle ossa di tigre e le ossa di leone sono un buon sostituto. Costano 160 dollari al chilo. Tutto il ciclo è così remunerativo che, al momento, in Sudafrica ci sono circa 8000 leoni in cattività e 2500 leoni

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liberi. E le cose vanno peggiorando. Gli allevatori sostengono che, proprio perchè sono animali allevati, non solo la wilderness è integra ma, addirittura, protetta perchè i cacciatori uccidono bestie allevate e non animali selvatici ed, in ogni caso, la loro è un’attività legale, redditizia e priva di problemi. Non è proprio così. Per questa loro ambigua natura di allevatori di animali selvatici si giostrano tra le regole del ministero dell’agricoltura e quelle del ministero dell’ambiente, eludendole da entrambi i lati. Nell’Africa meridionale il bestiame è sottoposto a rigidi controlli veterinari per il rischio di malattie e parassitosi gravi e talvolta letali, ma loro dicono che non sono previsti controlli di questo tipo su animali selvatici. Così si permettono di tenere numerosi animali in spazi ristretti senza che un veterinario dia mai un’occhiata. Il ministero dell’ambiente ha stabilito regole precise per il mantenimento e la conservazione delle specie selvatiche ma loro dicono che sono animali allevati e quindi le regole non

valgono. Con un tasso di riproduzione forzata così elevato aumentano a dismisura i rischi di tare genetiche e di inbreeding. L’unico rimedio è immettere nell’allevamento “sangue nuovo”. E dove si può trovare? E’ stato attivato un numero di telefono riservato per chi, in modo anonimo, da informazioni sul bracconaggio. Moltissimi informatori riferiscono sempre la stessa situazione: i bracconieri uccidono il leone maschio, poi inseguono con le auto il branco fino a sfinirlo e catturano leonesse e giovani da vendere agli allevamenti. L’anno scorso sono già stati 5 gli allevatori colti in flagrante a catturare leoni selvatici. Con clienti che pagano fino a 35.000 dollari per esemplare, più gli introiti del cub petting, è difficile pensare che gli allevatori siano immuni dalla tentazione di pagare bracconieri per migliorare la linea del loro prodotto! Conclusione? Il bracconaggio sui leoni sta aumentando! Prima abbiamo accennato al Rowland Ward ed alle regole per iscrivere il


proprio trofeo. L’impossibilità di stabilire se un leone proviene da un’allevamento o dall’ambiente naturale ha portato il Rowland Ward ad escludere tutti i leoni provenienti da Sudafrica. Così qualche allevatore intrapprendente aggira l’ostacolo: caricano su un piccolo velivolo un leone narcotizzato e il cacciatore, li fanno atterrare in un paese confinante e lì il cacciatore uccide il leone. Poi si presentano alla dogana e dichiarano che il trofeo proviene da un animale del posto. Sembrerebbe una piccola truffa, peccato che le autorità di quel paese controllando i dati doganali alterati e il numero dei leoni esistenti, abbiamo innalzato le quote cacciabili di leoni pensando di avere più animali di quanti non siano in realtà. si uccideranno più leoni del consigliabile. E come ultimo problema c’è il commercio delle ossa. Il mercato asiatico aveva subito una contrazione con il bando delle ossa di tigre. Ora con l’abbondante offerta di ossa di leone si sta nuovamente espandendo. Il problema è che, secondo la medicina tradizionale asiatica, le ossa di

un animale selvatico sono molto più potenti ed efficaci di quelle di un’animale allevato! Il problema è che i bracconieri vendono le ossa a 10/15 dollari al chilo, dieci volte meno degli allevatori! Conclusione? Il bracconaggio sui leoni sta aumentando. Del resto la CITES ha adottato la risoluzione 1462 per proibire il commercio di ossa e par-

ti derivate delle tigri anche di allevamento proprio perchè tale pratica favoriva il bracconaggio. I leoni stanno diminuendo sempre più per mano dei bracconieri ma, a differenza di elefanti e rinoceronti, non se ne parla. Non se ne parla perchè c’è il rischio che, inserendo il leone tra le specie minacciate, la caccia venga limitata.

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Iniziative di Roberta Olivieri

La grande marcia in difesa di elefanti e rinoceronti

I

n Africa è in atto il più grande massacro di elefanti e rinoceronti degli ultimi anni. Il bracconaggio è drammaticamente aumentato. Nei paesi africani vengono uccisi 10000 elefanti l’anno. Nel solo Sudafrica, che ospita il 70% di tutta la popolazione africana di rinoceronti, l’anno scorso ne sono stati uccisi più di 700. La domanda di avorio da parte di paesi che non hanno adottato il bando internazionale del 1989 ( in particolare Cina e USA) e la domanda di corni di rinoceronte da parte dei paesi asiatici (soprattutto Vietnam) sta causando una strage che porterà in pochi anni all’estinzione di queste icone della fauna africana. Le organizzazioni criminali che stanno dietro ai bracconieri riescono a muovere cifre impressionanti: si parla ormai di 20 milioni di dollari l’anno, del resto l’avorio grezzo è arrivato a costare 200 dollari al kilo mentre per un corno di rinoceronte si parla di 60.000 dollari al kilo. Recentemente si è scoperto che si

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stanno dedicando al bracconaggio e al commercio illegale anche le organizzazione terroristiche islamiche come “Al Shabab” e “Boko Haram” per finanziare le loro operazioni. Ogni giorno muoiono per mano dei bracconieri 4 elefanti e più di 2 rinoceronti. Di questo passo nell’arco di anni tra il 2020 e il 2025 in natura non esisterà più nessuno di questi splendidi e miti animali.

Questa manifestazione si svolge in circa 130 città in tutto il mondo per chiedere ai governi una maggiore attenzione al problema, il bando totale del commercio dell’avorio e del corno di rinoceronte, una lotta più serrata al commercio illegale della fauna selvatica, pene più severe nei confronti delle organizzazioni criminali, un aiuto concreto ai paesi africani nella lotta contro il bracconaggio.


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Realtà di Rachele Totaro

Dove gli asinelli trovano rifugio

L

a Fondazione “Il Rifugio degli Asinelli ONLUS” di Sala Biellese (Bi) è la base italiana della charity inglese The Donkey Sanctuary di Sidmouth (www.thedonkeysanctuary. org.uk), attiva dal 1969 nella difesa di asini, muli e bardotti in difficoltà in varie parti del mondo e fino ad ora è sinora riuscita a dare rifugio a oltre 100 asini, molti dei quali provenienti dall’estero: Romania, Svizzera, Francia e Grecia. Agli asini vecchi e malati fornisce cure di alto livello, mentre agli asini giovani e sani la possibilità di venire affidati a famiglie che li amino oppure, per alcuni di loro, la possibilità di essere addestrati ed impiegati in terapie con bambini con necessità speciali (onoterapia). Obiettivo importante della Fondazione è anche l’educazione dei bambini al rispetto e alla conoscenza degli asinelli:

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per scolaresche o gruppi vengono organizzate visite didattiche guidate del centro e incontri in classe. La collaborazione con la no-profit inglese permette alla Fondazione di avvalersi di un’esperienza professionale senza precedenti: in oltre quarant’anni, TDS ha accolto, salvato e curato gratuitamente migliaia di animali; il supporto della charity rappresenta, inoltre, un aiuto fondamentale per le comunità rurali del Paesi in via di sviluppo, dove il lavoro dell’asino ancora sostenta intere famiglie. Il Rifugio degli Asinelli ONLUS è stato fondato nel 2006 ed è aperto al pubblico dall’agosto 2009. Altre basi europee di The Donkey Sanctuary si trovano in Spagna (El Refugio del Burrito) e a Cipro (The Donkey Sanctuary Cyprus); centri più piccoli sono presenti in Portogallo, Francia, Grecia e Romania.

Cosa facciamo “Il Rifugio degli Asinelli ONLUS” offre il suo supporto professionale agli asini ospiti, inclusa la riabilitazione fisica e psichica attraverso cure veterinarie e personale specializzato, indaga sui casi di maltrattamento e monitora le


far richiesta per avere in affidamento due asini (sempre due, perché ogni asino ha un amico o un’amica del cuore: il loro legame è molto stretto). In questo modo, oltre a offrire agli asini perfettamente recuperati la possibilità di godere dell’amore e delle attenzioni di una vera famiglia tutta per loro, il Rifugio “fa spazio” per altri asinelli in difficoltà – le emergenze, purtroppo, non mancano mai, così come i casi di maltrattamento a danno degli animali.

situazioni in cui gli asini vengono impiegati (dalle sagre, agli allevamenti di asini da carne e da latte); supporta le campagne di The Donkey Sanctuary per migliorare le condizioni di vita di migliaia di asini lavoratori, come gli asini taxi di Mijas in Spagna o di Santorini e Corfù in Grecia; offre consulenze professionali gratuite sulla cura e la gestione degli asini; organizza corsi gratuiti di onoterapia per i bambini diversamente abili e visite guidate per le scuole e i centri estivi.

della loro esistenza. Tutti gli asini maschi sono sterilizzati. Il programma di affidamento degli asini del Rifugio Quando asini giovani e in buona salute sono perfettamente recuperati dal punto di vista psico-fisico, possono entrare a far parte del programma di affidamento (requisiti e modulo di richiesta: http://www.ilrifugiodegliasinelli.org/it/affidamento): chiunque abbia spazio, tempo e passione può

Educazione e formazione È anche per rendere tali episodi sempre meno comuni che la Fondazione dedica da sempre una grande attenzione all’educazione, importante strumento di prevenzione per combattere il maltrattamento e l’abbandono degli animali. Organizziamo visite guidate per le scuole, gratuite e modellate a seconda dell’età dei bambini, durante le quali spieghiamo che ogni essere vivente è simile a noi nella sua diversità e degno del nostro rispetto. Dall’agosto 2009, quando la sede del Rifugio è stata aperta al pubblico, sono venuti in visita al Rifugio oltre 7000 bambini.

Gli ospiti della Fondazione Attualmente sono 120 gli animali ospitati al Rifugio (105 asini, 14 muli e bardotti, un cavallo), provenienti da tutta Italia e da Romania, Grecia, Francia e Svizzera. Altri 30 asini si trovano in tre holding bases, due in Lombardia e una in Abruzzo, mentre 32 asini sono attualmente in affidamento. In totale, quindi, il Rifugio si occupa di 182 animali. Tra gli ospiti del Rifugio, quelli più fortunati sono stati donati dai loro proprietari perché non erano più in grado di prendersene cura (casi sempre più frequenti, vista la difficile situazione economica italiana); la maggior parte, purtroppo, ha alle spalle una vita fatta di abusi o sfruttamento, che a volte lascia tracce indelebili sul loro fisico e sul loro carattere. Gli animali vengono ospitati a vita nel nostro centro, dove vengono loro assicurate le migliori cure veterinarie, buon cibo e tanto amore per il resto

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posita casella il codice fiscale 02270470020. Anche l’adozione a distanza è un importantissimo strumento di sostegno per la Fondazione: con un contributo suggerito di 24 euro all’anno (pari a 2 euro al mese) si può adottare uno degli asinelli-simbolo del programma, ricevere il certificato personalizzato e aggiornamenti periodici sulle attività del Rifugio. Ogni asinello ha più “madrine” e “padrini”; la donazione viene utilizzata per tutti gli ospiti del Rifugio. Maggiori informazioni sono disponibili all’indirizzo http://www.ilrifugiodegliasinelli.org/it/adotta. Altre iniziative pensate per offrire a tutti la possibilità di sperimentare un contatto diretto con gli asinelli e per conoscere meglio questi straordinari animali sono i Grooming Days: si tratta di eventi aperti a tutti, durante i quali lo staff mostra ai partecipanti come prendersi cura degli asinelli e offre la possibilità di spazzolare (e coccolare...) gli asini senza la barriera dei recinti. Vengono inoltre organizzati corsi specialistici, destinati a possessori di asini e “addetti ai lavori”: due anni fa, ad esempio, è stato organizzato un corso per maniscalchi, con docenti provenienti da The Donkey Sanctuary di Sidmouth, mentre i responsabili benessere del Rifugio organizzano periodicamente corsi sulla cura degli asini. È attivo un servizio di attività assisitite con gli asini, gratuito e rivolto ai bambini diversamente abili, ispirato al lavoro dell’Elisabeth Svensen Trust for Children and Donkeys. È in corso la preparazione di alcuni asinelli selezionati e particolarmente predisposti al contatto con i più piccoli, che diventeranno i nostri asini-terapeuti. Come aiutarci La Fondazione “Il Rifugio degli Asinelli ONLUS” non riceve sovvenzioni pubbliche e ogni aiuto è fondamentale per continuare a salvare tanti asinelli in difficoltà. È possibile donare il 5X1000 alla Fondazione, indicando nell’ap-

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Sempre sul sito della Fondazione (http://www.ilrifugiodegliasinelli. org/it/aiutaci) sono riportate le varie modalità per effettuare una donazione tramite bonifico (IBAN: IT29D0306922300615264480738), assegno bancario non trasferibile, vaglia, carta di credito/debito o PayPal. Anche il calendario e i gadget del Rifugio sono un modo importante per aiutare gli asinelli: per informazioni è possibile contattare info@ilrifugiodegliasinelli.org. Un’altra forma di sostegno molto apprezzata dagli asinelli è la donazione di mele, carote, finocchi (non pane: gli asinelli sono erbivori e non possono mangiarlo). I visitatori non possono dare direttamente il cibo agli asinelli, ma possono consegnarlo allo staff, che sarà lieto di suddividerlo in base alle diete e alle esigenze individuali degli ospiti. In visita al Rifugio... La Fondazione “Il Rifugio degli Asinelli ONLUS” si trova a Sala Biellese

(BI), in via per Zubiena, 62, all’interno di un parco di 20 ettari, che versava in stato di abbandono da oltre 50 anni. Il parco ha subito un lavoro di pulizia e diradamento atto a valorizzare vecchi alberi, specie autoctone come roveri, betulle, abeti, castagni e frassini e a dare spazio di crescita a nuovi pascoli. La sede è aperta tutti i giorni dell’anno, esclusi Natale e Capodanno, dalle 10 alle 18.30 (1 aprile-30 settembre) o dalle 10 alle 17 (1 ottobre-31 marzo). L’ingresso e il parcheggio sono liberi e non è necessario prenotare;

FONDAZIONE "IL RIFUGIO DEGLI ASINELLI ONLUS" via per Zubiena, 62 13884 Sala Biellese (BI) info@ilrifugiodegliasinelli.org. Tel./fax 015.2551831

www.ilrifugiodegliasinelli.com

anche i cani, al guinzaglio per garantire la sicurezza di tutti, sono i benvenuti! Il parco è costellato di pannelli informativi e negli uffici è sempre possibile trovare una persona disponibile a rispondere alle domande del pubblico. Restiamo in contatto! Il sito della Fondazione è www.ilrifugiodegliasinelli.org: visitatelo per aggiornamenti, novità e informazioni sulle attività del Rifugio e per iscrivervi alla Mailing List. Siamo presenti su Facebook (http://www.facebook.com/rifugioasinelli), Twitter (@RifugioAsinelli), YouTube (https://www.youtube. com/user/RifugioAsinelliOnlus) e Flickr (http://www.flickr.com/photos/ilrifugiodegliasinellionlus. Inoltre su Flickr è presente anche il gruppo ufficiale della Fondazione, dove tutti i visitatori che hanno visitato la sede possono inserire le foto scattate durante la visita al centro).

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MEDI’ASINUS 1° CONVEGNO «SENZA FRONTIERE» DI MEDIAZIONE CON L’ASINO 11 ottobre 2014 Palazzo Gromo Losa, Corso del Piazzo 24, Biella

Programma definitivo h 9.00

Accoglienza e registrazione dei partecipanti

h 9.30

Inizio lavori – Presentazione dei relatori Patrizia Reinger C. Italia

h 9.45

Interventi assistiti con l’asino in Italia

h 14.30

Il Centro di referenza Nazionale per gli interventi assisiti con gli animali: ruolo ed attività Luca Farina - CRN IAA

h 15.00

Interventi assistiti con l’asino in Romania Interventi di terapia assistita dall’asino, un sole nel cielo di un orfanotrofio in Romania Cretney Susi - The Donkey Sanctuary

Incontro, mediazione, asini…noi Patrizia Reinger C. Italia La mente dell’asino Paolo Zucca Italia h 10.45

h 15.30

Interventi assistititi con l’asino: una questione delicata Liesbeth Bronswick - Orelhas Sem Fronteiras Mediazione con l’asino e coaching Inge De Hann - Orelhas Sem Fronteiras Attività terapeutiche assistite con l’asino, una sfida Miguel Nova - AEPGA

Interventi assistiti con l’asino in Francia Mediazione con l’asino, dal legame alla cura. La mediazione con l’asino in Francia Manée Séverin - Médi’âne Francia

h 11.00

Pausa

h 11.20

Dal guscio all’asino: mediazione con l’asino con bambini con disabilità Annick Labrot - ANIKOUNA

h 16.30

Pausa

h 16.50

Interventi assistiti con l’asino in Olanda

Mediazione con l’asino e progetti pedagogici Baya Hammani - Piân’Piâne h 12.20

Gli asini fannno la differenza Annet Schepers-Dubbink - Centrum voor groene pedagogiek La mediazione con l’asino e la consapevolezza Brigitte Wijnen – Ezelstal Hans en Grietje

Interventi assistiti con l’asino in Svizzera La mediazione con l’asino: uno spazio possibile di espressione emozionale Claire-Lise Brunner

h 17.50

legati alla professionalità degli interventi Sandra Massy Pranzo

h 18.15

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Interventi assistiti con l’asino in QuébecCanada Asini in un mondo di fine di vita Agnès Bédard (nell’eventualità che la relatrice non riesca

Segreteria organizzativa Centro di referenza nazionale per gli Interventi assistiti con gli animali mail: info@centroreferenzapet-therapy.com tel. +39 049/8084247

Interventi assistiti con l’asino in Belgio Attività con gli asini e un progetto di comunicazione relazionale, metodo ESPERE/ Film sulla struttura “Oasis Relationel” Joris Vets, Médi’âne Francia

Mediazione con asini, cavalli e muli: aspetti

h 13.20

Interventi assistiti con l’asino in Portogallo

a presenziare, Medi’ane presenterà un proprio progetto di mediazione con l’asino)

h 18.45

Fine lavori


Centro Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali Centro di di Referenza Referenza Nazionale Nazionale per per gli gli Interventi Interventi Assistiti Assistiti con con gli gli Animali Animali Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali Centro dipresso Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali ÈÈÈ stato istituito l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie con stato istituito presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie con Decreto stato istituito presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie con Decreto Decreto Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali È stato istituito presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie con Decreto Ministeriale del 18 giugno 2009. L’animale domestico può diventare un valido co-terapeuta Ministeriale del giugno 2009. domestico può valido co-terapeuta È stato istituito Zooprofilattico Sperimentale delle un Venezie Decreto Ministeriale del 18 18presso giugnol’Istituto 2009. L’animale L’animale domestico può diventare diventare un validocon co-terapeuta Ministeriale del 18 giugno 2009. L’animale domestico può diventare un valido co-terapeuta e cooperare al fine di realizzare un miglioramento delle condizioni di salute della persona o ÈMinisteriale istituito presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie con Decreto e cooperare al di miglioramento delle condizioni di salute della persona o del 18 giugno 2009.un L’animale domestico può diventare valido co-terapeuta e stato cooperare al fine fine di realizzare realizzare un miglioramento delle condizioni diun salute della persona o e cooperare al fine di realizzare un miglioramento delle condizioni di salute della persona o una sua di in modo assertivo con disabilità. Ministeriale del giugno 2009. L’animale domestico può diventare un valido una sua capacità di convivere in modo assertivo con una disabilità. e cooperare al 18 fine dicapacità realizzare un miglioramento condizioni di salute dellaco-terapeuta persona o una sua capacità di convivere convivere in mododelle assertivo con una una disabilità. capacità diun convivere in modo delle assertivo con unadidisabilità. e cooperare aluna finesua di realizzare miglioramento condizioni salute della persona o una sua capacità di convivere in modo assertivo con una disabilità. Médi'âne Médi'âne una sua capacità di convivereMédi'âne in modo assertivo con una disabilità. Médi'âne Médi'âne Organizzazione nel Organizzazione no-profit francese istituita nel 2002. suoi obiettivi: favorire l'incontro Organizzazione no-profit no-profit francese francese istituita istituita nel 2002. 2002. III suoi suoi obiettivi: obiettivi: favorire favorire l'incontro l'incontro Médi'âne Organizzazione no-profit francese istituita nel 2002. I suoi obiettivi: favorire l'incontroe dell'asino e ambiente; organizzare sviluppare tutta la la dell'asino e del suo ambiente; organizzare e sviluppare tutta la ricerca, la formazione Organizzazione no-profit francese istituita e 2002. I suoi obiettivi: favorire l'incontroe dell'asino e del del suo suo ambiente; organizzare enel sviluppare tutta la ricerca, ricerca, la formazione formazione e dell'asino e del suo ambiente; organizzare e sviluppare tutta la ricerca, la formazione l'istruzione collegando l'asino e aaa tutte le fini scoperta, ililil e Organizzazione no-profit francese istituitaaperto 2002. I suoi obiettivi: favorire l'incontro l'istruzione collegando l'asino e progetti aperto tutte le età ai fini della scoperta, dell'asino e del suo ambiente; organizzare enel sviluppare tutta laai ricerca, la formazione e l'istruzione collegando l'asino e progetti progetti aperto tutte le età età ai fini della della scoperta, l'istruzione collegando l'asino e progetti aperto a tutte le età ai fini della scoperta, il rilassamento, l'apprendimento e la cura. formare un soggiorno tra i diversi soggetti che dell'asino e delcollegando suo ambiente; e sviluppare tutta ricerca, formazione rilassamento, l'apprendimento e cura. soggiorno tra ii diversi soggetti che l'istruzione l'asinoorganizzare progetti aperto aun le etàlaai fini dellalascoperta, il e rilassamento, l'apprendimento ee la la cura. formare formare untutte soggiorno tra diversi soggetti che rilassamento, l'apprendimento e la cura. formare un soggiorno tra i diversi soggetti che offrono attività di la asino. l'istruzione collegando l'asino ee progetti aperto un acon tutte le età ai fini dellasoggetti scoperta, offrono attività di mediazione con la rete asino. rilassamento, l'apprendimento la cura. formare soggiorno tra i diversi cheil offrono attività di mediazione mediazione con la rete rete asino. offrono attività di mediazione consoggiorno la rete asino. rilassamento, l'apprendimento e la cura. formare un tra i diversi soggetti che offrono attività di mediazione con la rete asino. Fondazione Il Rifugio degli Asinelli ONLUS Fondazione Il Rifugio degli Asinelli ONLUS Fondazione Rifugio degli Asinelli ONLUS offrono attivitàIl mediazione con la rete asino. Fondazione IldiRifugio degli Asinelli ONLUS Fondazione Il Rifugio degli Asinelli ONLUS La Fondazione “Il Rifugio degli ONLUS” si di La Fondazione “Il Rifugio degli Asinelli ONLUS” si occupa di salvare asini, muli e bardotti da Fondazione Il Rifugio Asinelli ONLUSasini, La Fondazione “Il Rifugio degli Asinelli Asinelli ONLUS”degli si occupa occupa di salvare salvare asini, muli muli e e bardotti bardotti da da Lacasi Fondazione “Il Rifugio degli Asinelli ONLUS” si occupa di salvare asini, muli e bardotti da di maltrattamento e abbandono, ovunque essi si trovino. Grazie al supporto di The di e ovunque si Grazie al supporto di casi di maltrattamento maltrattamento e abbandono, abbandono, ovunquesiessi essi si trovino. trovino. Grazie al muli supporto di The Theda Lacasi Fondazione “Il Rifugio degli Asinelli ONLUS” occupa di salvare asini, e bardotti casi di maltrattamento e abbandono, ovunque essi si trovino. Grazie alrifugio supporto di The Donkey Sanctuary, del quale è italiana, sinora riuscita aaa dare a oltre 150 Donkey Sanctuary, del quale è la base italiana, è sinora riuscita dare 150 Donkey Sanctuary, del degli quale è la la base base italiana,siè èessi sinora riuscita dare rifugio oltre 150 da La Fondazione “Il Rifugio Asinelli ONLUS” occupa di salvare asini, muliaaeoltre bardotti casi di maltrattamento e abbandono, ovunque si trovino. Grazie alrifugio supporto di The Donkey Sanctuary, del quale è la base italiana, è sinora riuscita a dare rifugio a oltre 150 aa asini, molti dei quali provenienti dall’estero (Romania, Svizzera, Francia e Grecia). Ha sede asini, molti dei quali provenienti dall’estero (Romania, Svizzera, Francia e Grecia). Ha sede asini, dei quali provenienti dall’estero (Romania, Ha di sede casi dimolti maltrattamento abbandono, siSvizzera, trovino. alGrecia). supporto Thea Donkey Sanctuary, del equale è la base ovunque italiana, èessi sinora riuscitaFrancia aGrazie dare erifugio a oltre 150 asini, molti dei quali provenienti dall’estero (Romania, Svizzera, Francia e Grecia). Ha sede a Sala Biellese (BI). Sala Biellese Sala Biellese (BI). Donkey Sanctuary, quale è ladall’estero base italiana, è (BI). sinora riuscita a daree rifugio oltre 150 asini, molti dei qualidel provenienti (Romania, Svizzera, Francia Grecia).a Ha sede a Sala Biellese (BI). asini, molti dei quali provenienti dall’estero (Romania, Sala Biellese (BI). Svizzera, Francia e Grecia). Ha sede a Raglio.com Raglio.com SalaRaglio.com Biellese (BI). Raglio.com Raglio.com Web community di riferimento per Web per tutti gli “asinari” italiani. 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Alimentazione di Laura Rangoni

101 ricette per i nostri amici cani - parte 1 1) ANIMELLE ALLO SPECK CON MEZZE PENNE Ingredienti: 50 g di mezze penne • 30 g di speck • 50 g di animelle di vitello • 100 g di trita di manzo • 1 cucchiaio di olio di girasole • 50 g di riso soffiato • 1 carota • 1 zucchina • 1 patata Preparazione: tagliate a dadini piccoli la carota e la zucchina e mettetele a bollire con la patata sbucciata e tagliata a pezzi, in mezzo litro di acqua per una mezz’oretta almeno. Scolate le verdure e schiacciatele con i rebbi di una forchetta. Cuocete nella stessa acqua delle verdure altrettanto anche la pasta, che deve risultare molto morbida e un po’ collosa. A parte tagliate a pezzettini le animelle e fatele bollire in poca acqua per una mezz’oretta, unite la trita e lo speck tagliato a filettini e cuocete ancora 10 minuti. Unite il riso soffiato e lasciate che assorba il brodo di bollitura della carne. Mescolate le carni, unitele alle mezze penne e alle verdure, mantecate con il cucchiaio di olio e servite tiepido.

2) Anitra allo yogurt con fiocchi di cereali e nevicata di parmigiano

3) Arrosticini di milza e orecchiette con ricotta

Ingredienti: 180 g di sovraccosce di anitra (disossate) • 50 g di fiocchi di cereali • 1 cucchiaio di olio di girasole • 1 vasetto di yogurt • 20 g di parmigiano grattugiato • 1 carota • 1 zucchina • 20 g di piselli Preparazione: tagliate a dadini piccoli la carota e la zucchina e mettetele a bollire in mezzo litro di acqua per una mezz’oretta almeno, con i piselli, freschi o surgelati. Scolate le verdure e schiacciatele con i rebbi di una forchetta. A parte disossate le sovraccosce di anitra, tagliatele a pezzetti e mettetele a cuocere in un po’ di acqua per una ventina di minuti. Unite i fiocchi di cereali e lasciate che assorbano il brodo di bollitura della carne. Unite la carne e i fiocchi di cereali alle verdurine, mantecate con il cucchiaio di olio e il vasetto di yogurt e mescolate accuratamente. Unite il parmigiano, mescolate ancora e servite tiepido.

Ingredienti: 50 g di orecchiette • 50 g di trita di manzo • 50 g di milza di maiale • 1 cucchiaio di olio di girasole • 50 g di riso soffiato • 50 g di ricotta • 1 carota • 1 zucchina • 20 g di piselli Preparazione: tagliate a dadini piccoli la carota e la zucchina e mettetele a bollire in mezzo litro di acqua per una mezz’oretta almeno con i piselli, freschi o surgelati. Scolate le verdure e schiacciatele con i rebbi di una forchetta. Cuocete altrettanto anche la pasta, che deve risultare molto morbida e un po’ collosa. A parte tagliate a pezzettini la milza di maiale e fatela bollire in poca acqua per una mezz’oretta, unite la trita di manzo e cuocete ancora 10 minuti. Unite il riso soffiato e lasciate che assorba il brodo di bollitura della carne. Mescolate le carni alle verdurine, unitele alle orecchiette, mantecate con la ricotta, che avrete ammorbidito con un cucchiaio di acqua tiepida, e l’olio, e servite tiepido.

Nota dell’autrice: gli ingredienti si riferiscono a due pasti, quindi la razione giornaliera, per cane di taglia media. Per cani di taglia piccola dimezzare le quantità, per cani di taglia grossa raddoppiare le quantità). omunque, consiglio di sentire il veterinario prima di sperimentare un cambio di alimentazione, che può stressare il nostro amico peloso.

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Ogni anno perdiamo 1,5 milioni di ettari di foresta amazzonica. Centinaia gli incendi ogni giorno. L’Amazzonia ospita il 10% di tutte le specie conosciute, è la vita del giaguaro, del delfino di fiume e dei bambini di 350 comunità indigene. È aria, acqua, cibo, energia. È il polmone verde del Pianeta.

L’AMAZZONIA STA SPARENDO SE L’AMAZZONIA RESPIRA, RESPIRI ANCHE TU.

AIUTACI A SALVARLA

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C/C Postale 323006

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Realtà di Marco Sivero educatore cinofilo

Alla Tana dei Lupi si coltivano idee e divertimento

I

l campo se lasciato a sé, senza coltivare nulla, oltre a non dare frutti e soddisfazioni, in breve tempo diviene arido e cessa di esistere. Qui coltiviamo idee. Qui coltiviamo il divertimento. Qui, nella TANA DEI LUPI di Fidenza si condividono pareri, punti di vista, modi di vivere e soprattutto passioni…quelle legate al nostro fidato amico cane, compagno di tante avventure.

I servizi che mettiamo a disposizione di chiunque voglia avvicinarsi al mondo della cinofilia vanno dai corsi tecnici, alle visite a domicilio, alle lunghe passeggiate in campagna o ad uno shopping in relax sapendo che il

La passione ci ha spinto a creare la tana, un posto che richiama ideali familiari e sicuri, ma che è sinonimo anche di branco, rispetto, condivisione, regole, accettazione e gerarchie come accadeva al capostipite della discendenza del nostro fido, il lupo. LA TANA DEI LUPI è un luogo aperto a tutti i cani di tutte le razze, dove in forma giocosa e in condivisione col gruppo è possibile praticare differenti tipologie di attività grazie alla nostra affiliazione con Cinowork per la formazione di figure professionali (www.cinowork.it) e la Fidasc (Federazione Italiana discipline armi sportive e da caccia) riconosciuta dal CONI.

nostro fidato amico è in buone mani, si diverte ed impara con persone qualificate e sempre a totale disposizione. Filippo Gramignoli (addestratore Enci - Csaa) ed il suo "branco" potranno accompagnarvi in un percorso di apprendimento per voi ed il vostro cane, con programmi di educazione di base del cane, rieducazione per problemi comportamentali, difesa personale, il tutto fatto in condivisione con altri appassionati, creando un gruppo e imparando divertendoci a stare bene con il nostro amico a quattro zampe che ci dona sempre momenti speciali nel corso della vita.

Website: www.latanadeilupi.it E-mail: filippo050570@libero.it Cell.: +39 335-6674697 (Filippo Gramignoli) FB la tana dei lupi fidenza 102

Le attività per i cuccioli dai 60 giorni e cani adulti prevedono: - educazione di base per urbanizzazione del cane e norme di buon comportamento; - difesa personale; - brevetti di utilità e difesa/ZTP; - rieducazione cani con problemi comportamentali; - visite a domicilio.


I diritti degli animali sono calpestati ogni giorno.

Al loro fianco c’è l’OIPA, sempre.

DONA IL 5x1000 ALL’OIPA CON IL 5x1000 ALL’OIPA PUOI ESSERE AL LORO FIANCO ANCHE TU Grazie alla scorsa donazione del 5x1000 all’OIPA moltissimi animali sono stati salvati. Puoi farlo anche quest’anno, è facile e non ti costa nulla! E per noi è molto importante. Donare il 5 per mille all’OIPA è semplice: apponi la tua firma nella casella “Sostegno delle altre organizzazioni non lucrative...” e indica il codice fiscale dell’OIPA che è

97229260159 Organizzazione Internazionale Protezione Animali

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www.oipa.org

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Animali 2.0 di Laura Pavone Speaker di ZampasuZampa

ZampasuZampa; la trasmissione più "bestiale" del web...

C

orreva l’anno 2010 e una biologa naturalista, assolutamente nuova del mestiere ma piena di passione, ebbe un’idea: creare una trasmissione radiofonica che affrontasse in modo divertente ma approfondito le tematiche legate al rispetto, al benessere e alla tutela dei nostri fratelli animali così come alla salvaguardia dell’ambiente, e avesse nell’informazione, divulgazione e sensibilizzazione i suoi punti di forza. L’incontro con RadioBlaBla (www. radioblabla.net), vulcanica web radio milanese, da subito entusiasta del progetto, diede vita a ZAMPAsuZAMPA, che oggi, giunta alla sua 5^ stagione, è diventata un consolidato punto di riferimento e di incontro per appassionati e neofiti, e che ogni martedì, in diretta alle 19.30, li acco g l i e e intrattiene con notizie di cronaca, suggerimenti degli esperti ospiti in studio, appelli in supporto alle Associazioni di tutela, eventi benefici e... tanta ottima musica! Perché su Radio BlaBla…“Diamo voce a chi voce non ha”!!! E da quest’anno c’è una grande novità: ZAMPAsuZAMPA e il team di Petherapy Lab uniscono le loro forze, iniziando una collaborazione che si concretizza in

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due appuntamenti fissi mensili in trasmissione: ogni 1° martedì del mese Paola Zapparoli sarà nostra ospite per raccontarci le sue esperienze di operatrice di pet therapy e ogni 3° martedì del mese Marco Sivero, educatore cinofilo, nonchè Presidente di Rapid Dog Rescue e Direttore di Petherapy Lab Magazine, interverrà con consigli pratici per vivere serenamente il rapporto coi nostri cani. Completa lo scenario l’uscita di un articolo a firma ZAMPAsuZAMPA su ogni numero di Petherapy Lab Magazine... restate con noi: ne sentirete e leggerete delle belle... ve lo promette ZAMPAsuZAMPA, la trasmissione radio più bestiale del web!


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Ricerca, salvaguardia e tutela, il mix vincente di Union Bio

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accogliendo il frutto di una ricerca scientifica dell'Istituto di Analisi e Ricerche Labor Chimica srl e Gruppo Labor, il team scientifico composto prevalentemente da donne, riflettendo sulla metafora “le tartarughe in fatto di strada ne sanno più delle lepri”, ha deciso di rallentare la corsa e dedicare più attenzione agli echi dell'ambiente, costituendo nel 2000 la società Union B.I.O. Srl.

PRODOTTI UNION B.I.O. NATURALI SICURI ED EFFICACI I prodotti Union B.I.O. non sono assemblati ma formulati frutto di un’attenta e continua collaborazione tra ricerca scientifica, innovazione e conoscenza delle piante e dei loro principi attivi per la cura e per la bellezza degli animali da affezione, cani e gatti, per i cavalli e per il benessere degli animali da reddito. Nella nostra cosmovisione, nessun animale va ucciso, nemmeno quelli sgraditi come topi, talpe, rettili e insetti, ma allontanati e disabituati dal luogo dove non sono graditi. Questo intervenendo sulle loro abitudini e caratteristiche peculiari, come l'olfatto, non con prodotti di sintesi chimica ma con prodotti esclusivamente naturali, efficaci e sicuri, per l'uomo, gli animali e l'ambiente.

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LA NOSTRA MATRICE È un marchio registrato frutto della ricerca scientifica UNION B.I.O. Estratta da una delle piante più antiche e più nobili, l’olivo, la matrice è in grado di potenziare le proprietà delle piante officinali, rendendo i prodotti esclusivi con effetti ripetibili e certi. I NOSTRI PRINCIPI GUIDA - investimento nella ricerca scientifica: nostri laboratori collaborano con alcune università italiane, in particolare con l'Università di Siena; - salvaguardia dell'ambiente: il nostro motto è "Pensando ambiente" e ci guida nella definizione delle nostre politiche aziendali, nella scelta dei

materiali utilizzati nella produzione e nel nostro modo di vivere quotidiano; - tutela dei diritti umani: ANT.ER.LUX Onlus Associazione interculturale, impegnata nella valorizzazione delle culture dei popoli e nel riscatto dei loro valori, rappresenta il substrato etico del gruppo. Si occupa prevalentemente di progetti in Bolivia, territorio ricco di biodiversità naturali e culturali dove la Phytosalud, società costituita da un team scientifico boliviano, produce formulati naturali destinati all’uso umano. Questa mutua collaborazione permette di raggiungere un'economia di scambio e una prosperità da restitu-


ire al sociale in termini di nuova occupazione, alfabetizzazione e tutela della salute. LE CERTIFICAZIONI i formulati/prodotti di tutte le linee (linea cane e gatto, linea cavallo, linea allevamento e linea ambiente) distribuiti per l’igiene ed il benessere animale sono esclusivamente il frutto della ricerca scientifica UNION B.I.O. Srl i formulati/prodotti contengono, insieme ad altri principi attivi naturali selezionati e destinati anche ad uso salutistico ed alimentare, la MATRICE U.B.® (fitocomplesso attivo, polivalente e potenziatore, estratto acquoso di Olea Europea). La MATRICE U.B.® è un Marchio registrato depositato presso la Camera di Commercio di Arezzo - Servizio Regolazione del Mercato – Ufficio Brevetti e Marchi n° 1376467. La Matrice U.B.® è sottoposta a controlli ed analisi eseguiti presso la Divisione di Chimica e di Microbiologia dell’Istituto di Analisi e Ricerche Labor Chimica Srl in collaborazione con il Di-

partimento di Chimica dell’Università di Siena. come indicato nelle schede tecniche di ciascun prodotto, i formulati/prodotti esclusivamente naturali contengono, oltre alla matrice u.b.®, estratti naturali selezionati nel rispetto delle buone prassi di raccolta, conservazione e trasporto. i formulati/prodotti naturali sono attualmente di “libera vendita”, non soggetti quindi ad alcuna autorizzazione da parte del ministero della salute. sono registrati in farmadati all’ufficio parafarmaco e quindi vendibili anche presso le farmacie. i formulati/prodotti sono sottoposti in laboratorio a rigorosi test scientifici in vitro, per verificare l'influenza dei vari principi attivi naturali sulla cinetica del rilascio e per raggiungere la condizione ottimale in termini di bio-disponibilità e stabilità. gli studi di stabilita’ sia sulle materie di partenza che sul formulato finale, sono essenziali per garantirne la sicurezza d’uso. attraverso i dati di stabilità si determinano le condizioni di

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Associazioni di Slivia Garozzo

Lo straordinario lavoro del PAL di Legnano e le storie di Evans e York

L

a nostra associazione nasce nel 1988 inizialmente come fiduciariato e in seguito come Ente Nazionale Protezione Animali (E.N.P.A.) – Delegazione di Legnano. Il gruppo, all’inizio, era composto da un numero di volontari esiguo, ma molto tenace nel perseguire lo scopo che tuttora è l’anima dell’associazione : “salvare gli animali abbandonati e maltrattati” con particolare riferimento agli animali di affezione (cani e gatti) più diffusi sul territorio. All’epoca la situazione non era certo delle migliori per i randagi, non esistevano ancora leggi adeguate per tutelarli e nelle strutture allora esistenti, per legge, i cani non adottati o non resi al proprietario venivano soppressi pochi giorni dopo la loro cattura. Abbiamo iniziato salvando qualche animale da questi canili mettendoli in pensioni private a spese dei volontari. Nel 1991 viene approvata la legge 281/91, che rivoluziona in toto il destino dei randagi. Nella legge si dichiara espressamente

condizioni di vita decorosa e cure adeguate. Nel 1993 la nostra associazione ottiene dal Comune di Legnano la gestione del canile allora ubicato in via San Michele del Carso, luogo angusto, che offriva solo 40 posti a fronte di 300 cani circa da ospitare ogni anno. Successivamente, ottenuto un terreno in comodato d’uso dallo stesso Comune di Legnano, la nostra associazione ha iniziato, a proprie spese, a realizzare un grande progetto : la costruzione di un canile nel rispetto della legge 281/91. L’associazione, pur non disponendo di risorse finanziarie, ha intrapreso questo difficile cammino, che l’ha portata oggi ad avere un’ampia struttura in grado di ospitare circa 200 cani. Tutto questo è stato reso possibile grazie agli sforzi congiunti di soci, volontari e di tutte le persone che in più occasioni hanno dimostrato la loro solidarietà. Infatti i fondi raccolti ci hanno permesso di pagare il primo lotto del canile e ci stanno aiutando, con molta

dicata sul territorio del legnanese, un punto di riferimento per la popolazione locale, per tutti i casi di abbandono e maltrattamento di animali. Nel 2010 nella nostra struttura si sono alternati oltre 500 cani. Per molti di loro troviamo una nuova famiglia e a quelli più sfortunati che non riusciamo a far adottare cerchiamo di rendere la permanenza in canile più dignitosa possibile. Se si tiene conto che nell’anno 2000 i dati erano esattamente il triplo (1.173

che i cani abbandonati (cosiddetti vaganti) hanno diritto alla vita, non possono quindi essere soppressi, ma è in capo ai comuni ospitarli in canili da costruire, se inesistenti, o da riattare, se non conformi alle caratteristiche richieste, canili che devono offrire anche

fatica, a terminare il pagamento del secondo lotto. Nel 2001 la nostra denominazione è cambiata in P.A.L. - Protezione Animali di Legnano – ONLUS, mantenendo gli stessi scopi statutari. Oggi siamo una realtà fortemente ra-

cani) e nel 2004 il doppio (864 cani) - la maggior parte di questi animali ospitati periodicamente in pensioni a pagamento a nostro carico - è indubbio che la regressione dei dati si deve ad un’adeguata e costante campagna di sensibilizzazione della nostra associazione

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in collaborazione con alcuni Comuni e con la ASL del nostro territorio. Fondamentale il rispetto dell’anagrafe canina (tatuaggio – microchip) e la diffusione della pratica della sterilizzazione. L’attività della P.A.L. si occupa anche di diffondere i valori e gli ideali animalisti per radicare, soprattutto nelle nuove generazioni, il rispetto per la vita in ogni sua forma e per instaurare una corretta e civile interazione tra uomo

e animale. Finalmente, dopo molti anni, siamo anche riusciti a realizzare una struttura adeguata per i gatti. Il gattile è costituito da due locali di degenza e due locali con accesso esterno recintato per dare loro un po’ di libertà in attesa di adozione. La presenza giornaliera media è di circa 80 gatti. Sempre nel 2010 l’alternanza è stata di circa 380 felini. Fra questi moltissimi

randagi di colonia, che dopo adeguate cure e sterilizzazioni e/o castrazioni, (alcuni anche in collaborazione con la ASL), vengono successivamente reintrodotti nel loro habitat. Tanti progetti sono stati realizzati e molti altri devono ancora essere intrapresi affinchè gli animali siano sempre più tutelati. Questo naturalmente con la collaborazione e l’appoggio dei Comuni che auspichiamo continui...

Evans

York

Ciao, io sono EVANS. Sono stato raccolto lungo la ferrovia nel Febbraio 2013. Avevo 4 mesi e la schiena lesionata. Mi hanno portato al canile PAL di Legnano e lì mi hanno curato con amore e sacrifici: fisioterapia, innesto di cellule staminali, ancora fisioterapia, carrellino. Da inizio Dicembre ho un formidabile carrellino fatto su misura per me con cui mi diverto come un pazzo, gioco con gli altri cani e faccio lunghe scorribande nei prati. Però, il mio sogno è una casa, una famiglia, una mamma. Ho voglia di correre e giocare ma poi dormire tra le braccia di qualcuno, ho voglia di sicurezza e tranquillità, di una casa calda e morbida….. Ho diritto anch’io ad una vita felice perché la vita mi ha già tolto tanto ed ho lottato, lottato come un leone ed ho fatto tutto quello che ho potuto, ora devo solo aspettare. Per sapere qualche cosa in più di me, chiamate il n. 346.6385241 e parlate con Ornella.

Ho conosciuto York in un canile dove nessuna associazione era autorizzata ad entrare. I cani arrivavano e lì stazionavano, erano il loro stipendio e non uscivano neppure per una passeggiatina. York era uno di quelli che appena ti fermavi davanti alla gabbia iniziava a scondizolare, a buttarsi a terra per avere coccole. Era l’anno 2009 e York aveva 8/9 anni. Poi, all’improvviso un affido, festa grande, York esce dalla gabbia ed entra in una famiglia. Ma il sogno dura poco, York dà un morso, non vuole mettere la pettorina, non sa che cosa sia e si ribella. Non vi sono chance ma solo decisioni drastiche.Rientra di nuovo in gabbia, il suo sogno è durato pochi mesi. Una gabbia diversa, più ampia, riscaldata e con tante persone che lo portano a passeggio, gli fanno le coccole, lo curano. Ma sempre di gabbia si tratta. York non ha più voglia di mostrarsi, è invecchiato ed i cani vecchi oltretutto neri non attraggono nessuno. Sono passati anni e lui è sempre lì, acciaccato, con un diabete mellito... forse un morbo di Cushing. Ma York è presente, vede sfilare le persone, qualcuna si ferma anche davanti alla sua gabbia…e lui sente:”poverino, ma è troppo vecchio e conciato!” Bene, lasciamolo morire lì. Accudire ad un animale anziano, dagli delle pastiglie, fargli un’iniezione!!! Caspita, che impegno! Molto più semplice adottare un cucciolo! Ebbene, io non demordo. Se una persona in pensione ha una giornata vuota, York è il cane per lei. Sarà uno stimolo per una passeggiata ed un animale che richiederà le sue cure ma che le darà anche tanto amore e tanta compagnia. Magari per poco? Che ne sappiamo noi? Ma chiuderà gli occhi in una casa. Per info 346.6385241 Rossetti

P.A.L. Protezione Animali di Legnano - Via Don Milani, 24 - 20025 Legnano (MI) Tel. 0331 466665 - www.protezioneanimalidilegnano.com info@protezioneanimalidilegnano.com - FB Protezione animali legnano 109


Mondo Animalista di La loro Voce e i Cani Sciolti

Le manifestazioni a tutela degli animali

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a lotta per gli animali è quella che incarna maggiormente l’ideale dell’accettazione del “diverso”, in quanto gli animali sono anche “fatti diversamente”, e hanno diritto, come tutti noi, alla vita. Sulla base delle demonizzazione di chi non si conosce sono stati perpetrati i più atroci atti criminali, con stermini di massa ed affini... Oggi i più non conoscono nemmeno gli animali che mangiano e per chi guadagna sulla loro pelle, è molto facile farli passare per quello che non sono: i maiali stupidi, cattivi e sporchi, quando in realtà sono sensibili, puliti (negli allevamenti sono sporchi perché fatti vivere in mezzo alle loro deiezioni) ed intelligenti. Le persone hanno una visione distorta della realtà, perché sono stati condizionati fin da piccoli e non messi di fronte ad una scelta tra una vita ETICA, che non sfrutta nessuno ed una che schiaccia i più deboli, per mangiare, per vestirsi, per i trucchi. Daniza è un esempio emblematico di come l’uomo si continui a permettere di giocare con la vita degli altri; prima si decide per la reintroduzione degli orsi e poi vengono uccisi. In Canada una mamma orso ha ucciso un uomo che si è incautamente avvicinato ai cuccioli: nessuno ha nemmeno pensato di catturarla o ucciderla. Noi vogliamo far passare l’idea che siamo tutti importanti alla stessa maniera e che nessuno deve morire per un altro

Alcuni eventi 4 Ottobre Fiaccolate per Daniza - Milano, Piazza Castello ore 20.00 https://www.facebook.com/events/301919116678607/ - Torino, Piazza Carlo Felice ore 20.30 https://www.facebook.com/events/957617684265448/?ref=4 - Trento, ore 21.00 https://www.facebook.com/events/316504521865566/ - Napoli, piazza Vittoria ore 18.30 https://www.facebook.com/events/256565731199982/?fref=ts - Bologna, Largo Respighi ore 20.00 https://www.facebook.com/events/720654381316119/

11 ottobre Ferrara, manifestazione contro la vivisezione ore 14.30 12 ottobre Monza, Viale Giovan Battista Stucchi Presidio contro il Circo Viviana Orfei Millenium dalle ore 14.30 alle ore 18.00 18 ottobre Pavia Manifestazione contro la pellicceria Annabella ore 15.00 25 ottobre Milano Piazza San Carlo contro il carnismo dalle 15.00 https://www.facebook.com/events/1534718253409696/

FB La loro Voce - Cani sciolti 110


Prodotti a cura di Gimborn Italia

BUTCHER'S+ Butcher’s PLUS è il nuovo alimento umido ideale per tutti i cani e distribuito da Gimborn: saporiti bocconcini completamente naturali in varie ricette in salsa o gelatina, tutte con la speciale formula “Skin&Joints”. Il complesso Skin&Joints contiene glucosamina per favorire la salute delle articolazioni e acidi grassi Omega 3 per un mantello lucido e una cute sana. Butcher’s PLUS è un alimento genuino con ingredienti di alta qualità, cotto al vapore e privo di glutine potenzialmente allergizzante, adatto quindi a cani sensibili. La linea è disponibile nelle referenze: Bocconcini in gelatina con Manzo (400 g e 1200 g), Bocconcini in gelatina con Salmone (400 g e 1200 g), Bocconcini in salsa con Pollo e Tacchino (390 g e 1200 g), Bocconcini in salsa con Selvaggina (400 g), Patè con Pollo e Verdure (390 g), Patè con Agnello e Piselli (390 g). Da oggi anche il patè ai nuovi gusti Manzo e Tacchino, Pollo e Agnello, Tacchino e Prosciutto in vaschetta da 150 g per cani di taglia piccola e due nuovi gusti per i patè in lattina: Trippa e pollo e Trippa e manzo.

NUTRIPOCKETS NutriPockets, i deliziosi snack utili per il corpo e per la mente del tuo cane! Tre formulazioni con diversi benefici funzionali per l’organismo, che in più stimolano la reattività e capacità di apprendimento del cane Da GimDog novità appetitose per supportare il benessere del cane con snack irresistibili che faranno la sua gioia. I NutriPockets sono infatti gustosi fagottini croccanti all’esterno e cremosi all’interno, formulati in 3 diversi gusti, ognuno dei quali arricchito con preziosi ingredienti funzionali. Le tre versioni si indirizzano a tre fattori importanti per la salute e bellezza di ogni cane: Brilliant per denti puliti e forti; Shiny per cute sana e mantello splendente; Agile per articolazioni robuste e scattanti. Tutti i NutriPockets sono inoltre integrati con il complesso di Vitamina B, che stimola le capacità cognitive e rende più facile e veloce l’apprendimento. Ognuna delle formulazioni con ricetta base al gusto pollo, è facilmente riconoscibile a seconda del beneficio offerto attraverso un differente colore sulla confezione ed icone cone indicazione dell’ingrediente specifico; così per Brilliant, in rosso, è in evidenza la sagoma di un dente e l’apporto di minerali; per Shiny, il colore sulla busta è il verde e l’apporto specifico è quello di Biotina; infine per Agile, in azzurro, l’integrazione è di Glucosamina. Gli snack sono offerti in buste richiudibili salvafreschezza da 45 g per singola ricetta, oppure in un’unica comoda confezione, in busta assortita da 150 g che contiene tutte e 3 le varianti. Per favorire la prova, inoltre, l’azienda ha appena lanciato un mini-formato da 10 g, a prezzo conveniente, nel simpatico packaging tascabile a forma di tetraedro.

PASTE FUNZIONALI PER GATTO Le paste rappresentano una delle specialità di punta di Gimpet, che propone oltre alle tradizionali paste al Malto (per contribuire all’espulsione del pelo ingerito) e alle Multi-vitamine, diverse paste funzionali e innovativi snack in formato di pasta appetitosa, come le Mousse Delice. Taurin Paste e Pasta Prebiotic sono le nuove paste Gimpet per la salute del gatto… senza dimenticare il gusto! Le due paste funzionali sono infatti talmente appetibili che il gatto vorrà leccarle direttamente dal tubetto. L’una ricca di taurina, indispensabile per sostenere vista e funzioni cardiache, l’altra di un benefico complesso prebiotico che favorisce la digestione e ha positivi effetti sulla flora batterica intestinale, rappresentano un’attenzione speciale al benessere del gatto ma anche una coccola irrinunciabile. Come dice il nome, la Taurine Paste è ricca di Taurina, aminoacido essenziale per l’organismo del gatto, che non è in grado di produrne a sufficienza e deve pertanto essere introdotto attraverso l’alimentazione. La taurina è importante soprattutto per preservare il senso della vista e sostenere le funzioni cardiache, ma ha anche altre funzioni benefiche: supporta il sistema immunitario, è essenziale per i gattini nella fase della crescita, e nelle femmine è importante per la riproduzione. La Pasta Prebiotic contiene invece il complesso TGOS (transgalatto-oligosaccaride), brevettato da Gimborn, ovvero un innovativo composto solubile sostitutivo e più digeribile del lattosio per il gatto adulto. La Pasta Prebiotic favorisce la digestione del gatto e ha un effetto estremamente positivo sulla flora batterica intestinale.

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Libri & dintorni di Emanuela Cattaneo

ANIMALI IN FAMIGLIA (E FUORI) La modernarelazione uomo-animale domestico affonda le radici in secolidi convivenza e oggi è sempre più regolata dalla legge:gli animali da compagnia sono considerati soggetti partecipi della società, con diritti e doveri, come ogni altro«cittadino». Chi vive con animali daaffezione deve,non solo per legge,rispettarele regole civili e prestare attenzione ai bisogni del suo migliore amico, provvedendo allenecessarie cure del caso, anche rispondere per i loro comportamenti. In questa guida è possibile trovare tutto quello che c’è da sapere per vivere in famiglia, in condominio e in società con il proprio animale: dalle fondamentali leggi e diritti ormai acquisiti dagli animali d’affezione, ai loro rapporti sociali (iscrizione all’anagrafe canina, vitain condominio, rumori molesti...); dalle responsabilità e rischi connessi al possesso alle potenzialità e vantaggi delle assicurazioni pensate appositamente per loro; fino alle utili indicazionida consultare prima dellevacanze o di un viaggio «in compagnia», con una lista delle principali strutture pet-friendly. Il libro è disponibile anche in versione e-book arricchitoda un ampio aggiornamento sulla legislazioneitaliana e internazionale con le leggi più recenti sull’argomento. Editore: Sonda - Pagine: 176 - Prezzo: 14,00 euro La vita emozionale degli animalI - Marc Bekoff Sulla base di numerosi anni di studio dei modelli di comunicazione animale, in questo libro lo scienziato Marc Bekoff si focalizza sulla vita emotiva degli animali. I numerosi studi riportati dimostrano la ricchezza delle emozioni in una vastità di specie. Le emozioni animali non solo ci danno lezioni su amore empatia e compassione, ma ci impongono di rivedere radicalmente il nostro modo di interagire con il mondo animale, sfruttato e dominato dall’uomo per millenni. Bekoff ci presenta una sapiente miscela di gioia, empatia, afflizione, imbarazzo, rabbia e amore espresse dagli animali e riporta i risultati delle più recenti ricerche scientifiche che ne confermano l’esistenza, del resto già evidente a chi ha quotidianamente a che fare con gli animali. L’autore esplora anche l’aspetto evolutivo delle emozioni ed porta all’attenzione del lettore le nuove scoperte sulle strutture cerebrali deputate all’elaborazione delle emozioni, condivise dall’uomo e dagli altri animali, e mette in evidenza il ruolo di tali strutture nello stabilire una continuità evolutiva tra le specie. Le nuove ricerche in campo neurologico che si avvalgono di strumenti non-invasivi, risparmiando la vita di esseri viventi senzienti, stanno già dando nuovi frutti in termini di risultati. Scritto con delicato umorismo e ricco di storie toccanti, La Vita Emozionale degli Animali è un fervido appello a riflettere sul nostro modo di vedere gli animali e su come li trattiamo. Editore: Haqihana- Pagine: 236 - Prezzo: 21,00 euro

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3491802051 • www.byaldino.com • alessia@byaldino.com

byaldino.com è la nostra attività, prende il suo nome da uno dei nostri peloni norvegesi ALDEBARAN (per gli amici ALDINO) che da piccolo ha avuto non pochi problemi di salute ma che grazie alla tenacia di chi lo ha amato fin dai suoi primi giorni ora sta benissimo. byaldino.com nasce dall’amore infinito per il mondo animale in generale e per i gatti in particolare. Siamo sempre alla costante ricerca di accessori nuovi che possano migliorare il loro vivere e perché no soddisfare anche un po’ il nostro edonismo personale. Ogni prodotto che noi proponiamo prima di tutto è stato testato dai nostri gattoni. Dai giochini fino agli shampoo. Ci puoi trovare con il nostro stand negli expo ANFI e WCF o online sul sito oppure su Facebook

concessionario per l'Italia

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