Nikola Tesla. L'invenzione del futuro.

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PATRIZIO GRAVANO

« NIKOLA TESLA. L’INVENZIONE DEL FUTURO » CONFERENZA IN OCCASIONE DELLA MOSTRA

“NIKOLA TESLA. UTOPIA O REALTÁ” DEL CIRCOLO “AMICI NELL’ARTE” NOPROFIT ALASSIO, EX-CHIESA ANGLICANA, VENERDÍ 22 LUGLIO 2016



Nikola Tesla – L’invenzione del futuro

“Nikola Tesla.

L’invenzione del futuro.” A cura di Patrizio Gravano

La vita

Nikola Tesla nacque a Smiljan il 10 luglio 1856, nell’attuale Croazia da genitori di origini serbe. Era suddito dell’Impero di Austria e Ungheria, in quanto il regno di Croazia era unito a quello di Ungheria, parte dell’Impero degli Asburgo. Tesla era un poliglotta. Oltre al serbo e al croato, conosceva perfettamente altre sette lingue: il ceco, l’inglese, il francese, il tedesco, l’ungherese, l’italiano, oltre al latino. Tesla studiò matematica, fisica e ingegneria alla Scuola Politecnica di Graz, in Austria, l’odierna Technische Universität Graz, ove avviò i primi studi sulle correnti alternate. Secondo più fonti non coronò il suo cursus honorum con la laurea magistrale, come risulta da atti universitari inconfutabili. In ogni caso, il bilancio della sua attività scientifica è impressionante anche dal punto di vista dei riconoscimenti. Per i suoi contributi Egli ottenne numerose lauree honoris causa da autorevoli Atenei, tra i quali le prestigiose Columbia University e Yale University. Fu un eccezionale sperimentatore. Gli si deve, inoltre, un fondamentale lavoro teorico dal quale scaturisce la base del moderno sistema elettrico a corrente alternata (AC), compresa la

distribuzione elettrica polifase e i motori elettrici a corrente alternata. Senza queste tecnologie, è bene rimarcarlo, non avremmo mai avuto la seconda rivoluzione industriale.

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Nikola Tesla – L’invenzione del futuro Fu vincitore della cosiddetta “guerra delle correnti“, giudiziaria, ma anche mediatica, insieme a George Westinghouse, contro Thomas Alva Edison, sempre favorevole alla tecnologia della corrente continua. È stato definito, certamente senza esagerare, “l’uomo che inventò il Ventesimo secolo”. Nel 1960 la Conferenza generale dei pesi e delle misure decise di intitolargli l’unità di misura del campo magnetico, il Tesla [T]. Questa viene utilizzata per misurare l’induzione magnetica B, ossia la densità del flusso magnetico [T = Wb / m2]. Ma già nel 1917 venne insignito della settima Medaglia Edison. Non ottenne mai il Premio Nobel per la Fisica, che meritava ampiamente, forse anche per polemiche e pericolose anticipazioni di stampa. Non mancarono nella sua complicata vita motivi di tensione e delicate questioni giudiziarie. In particolare, vanno ricordate quelle innanzi la Corte suprema degli Stati Uniti. Una di esse lo vide opposto al nostro Galileo Ferraris in relazione alla scoperta del campo

magnetico rotante. Una seconda importante causa giudiziaria lo vedeva opposto a Guglielmo Marconi in relazione alla paternità di alcuni brevetti afferenti la trasmissione di informazioni mediante

radio onde. Essa si concluse dopo la sua morte nel 1943. In questa circostanza la Corte Suprema degli Stati Uniti attribuì a Tesla la paternità di alcuni brevetti precedentemente attribuiti a Guglielmo Marconi, tra cui la radio. La sentenza della Corte Suprema statunitense comunque non è scevra del particolare momento politico e venne sempre ampiamente contestata dai sostenitori di Marconi. La questione è poi viziata da una non uniformità giurisprudenziale. Infatti alcuni decenni prima (1911) l’High Court britannica, in persona di Justice Parker, deliberò su un analogo procedimento la validità dei brevetti di Marconi. Si è poi tentato di screditare la sentenza della Corte Suprema statunitense anche perché in quel periodo l’esercito statunitense era in causa con la società Marconi per l’utilizzo di brevetti sulla radio che non intendeva pagare. Va però ricordato che il governo americano pagò la

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Nikola Tesla – L’invenzione del futuro somma di 42.000 dollari alla società di Marconi per un brevetto di Oliver Lodge da questi ceduto alla società di Guglielmo Marconi. Tesla per primo aveva effettuato esperimenti di trasmissioni radio come le intendiamo oggi, cioè con un circuito risonante, meglio noto come bobina di Tesla (trasformatore risonante ad alta tensione). Siamo nel periodo 1891 / 1893 quando Nikola Tesla iniziò a tenere le prime conferenze pubbliche sulla trasmissione di energia tramite onde radio, giungendo, appunto nel 1893, a licenziare il primo progetto per trasmettere segnali tramite onde radio. Va tuttavia fatto notare che la generazione di oscillazioni elettromagnetiche continue, non smorzate, non fu possibile prima dell’invenzione delle valvole termoioniche ed in particolare del triodo (1916) [cfr. il lavoro di Lee de Farrell], quindi un eventuale progetto di Tesla non avrebbe mai potuto funzionare nel 1893. Mancando la tecnologia delle valvole è da ritenere poco effettuale questo contributo, salvo doverne ammettere il significato predittivo e forse pioneristico. Il suo modo d’essere anticonformista lo isolò ampiamente. Egli venne variamente strumentalizzato, quasi fosse uno ‘‘scienziato pazzo” o comunque poco incline alle rigorose, e forse troppo monotoni, pratiche di laboratorio in quanto, si è scritto, la sua produzione scientifica appariva male organizzata e, per certa non trascurabile parte, incomprensibile. Per altri profili la sua produzione venne accusata di rasentare il fantascientifico, tacciata, quindi, di essere portatrice di messaggi pseudoscientifici e di teorie facilmente strumentalizzabili come in relazione agli oggetti volanti non identificati. Il genio serbo-croato morì, sostanzialmente in miseria e indebitato, il 7 gennaio 1943 in una stanza d’hotel a New York per un attacco cardiaco. Le esequie dello scienziato ebbero luogo il 12 gennaio 1943, nella Cattedrale di Saint John the Divine di Manhattan, a New York. Le ceneri di Nikola Testa sono collocate a Belgrado, in un Museo a Lui dedicato nel 1957. Questa fu sostanzialmente la sua vita.ù

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Nikola Tesla – L’invenzione del futuro La ricerca

Vale la pena di ripercorrere più in dettaglio qualche tappa della sua strepitosa carriera di ricercatore. Nel 1881 si spostò a Budapest per lavorare in una compagnia dei telegrafi. Tesla ne divenne il responsabile elettrico ed in seguito lavorò come ingegnere per il primo sistema telefonico ungherese. In quegli anni realizzò anche un dispositivo che, secondo alcuni, era un ripetitore o amplificatore telefonico (anche se è molto improbabile che si trattasse di un amplificatore, dal momento che la valvola termoionica, componente indispensabile, non fu inventata prima del 1904), o secondo altri invece potrebbe essere stato il primo altoparlante. Nel 1882 arrivò a Parigi per lavorare come ingegnere alla Continental Edison Company, progettando migliorie agli apparati elettrici. Tesla affermò, nella sua autobiografia del 1915, di aver concepito in quell’anno l’idea del

motore a induzione iniziando a sviluppare diversi dispositivi capaci di utilizzare il campo magnetico rotante, per i quali ottenne brevetti nel 1888. Nel 1884 Testa giunse negli Stati Uniti. Charles Batchelor, suo superiore nella precedente occupazione, gli fornì la credenziale giusta per arrivare al grande Thomas Alva Edison. In essa Batchelor scriveva “Conosco due grandi uomini: uno siete voi, l’altro è questo

giovane”. Edison assunse Tesla alla Edison Machine Works. Ben presto gli fu proposto di riprogettare un generatore di corrente continua. Nel 1919 Tesla scrisse che Edison gli aveva offerto, per quel compito, l’esorbitante premio di cinquantamila dollari (equivalenti a circa 1 milione di dollari attuali). Il suo lavoro fruttò all’azienda di Edison diversi brevetti estremamente redditizi. Quando chiese la riscossione del premio promesso, secondo Tesla, Edison rispose: “Tesla, lei non

afferra il senso dell’umorismo americano”, e non mantenne la promessa, salvo un incremento stipendiale da 10 a 18 dollari la settimana.

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Nikola Tesla – L’invenzione del futuro Vorrei precisare che quella di Edison in effetti era una battuta. In effetti la somma di 50.000 dollari corrispondeva all’intero capitale sociale dell’azienda. Edison era ciecamente orientato alle correnti continue e non volle mai studiare i progetti di Tesla riguardanti la corrente alternata polifase. Tesla continuò a concentrarsi sulla corrente alternata. Nel 1886 Tesla fondò una propria società, la Tesla Electric Light & Manufacturing. I primi finanziatori non erano d’accordo con Tesla sui suoi progetti per il motore a corrente

alternata e alla fine gli tolsero il controllo della società. Nel 1887 costruì il primo motore a induzione a corrente alternata senza attrito, di cui fece dimostrazione presso l’American Institute of Electrical Engineers (attualmente parte dell’IEEE) nel 1888, di cui divenne vice presidente. Nello stesso anno, sviluppò i principi della sua bobina di Tesla e iniziò a lavorare come consulente con George Westinghouse (che lo conobbe proprio a quella dimostrazione) nei laboratori di Pittsburgh della Westinghouse Electric & Manufacturing Company. Westinghouse si dimostrò particolarmente sensibile alle sue idee orientate alla tecnologia dei sistemi polifase. Tesla fu artefice della possibilità della trasmissione di elettricità a corrente alternata a grande

distanza, come avviene oggi mediate gli elettrodotti. Nell’aprile del 1887 Tesla iniziò a investigare su quelli che in seguito sarebbero stati chiamati

raggi X utilizzando i suoi tubi a vuoto a singolo nodo. Questo dispositivo differiva dai primi altri tubi a raggi X per il fatto che non avevano elettrodo bersaglio. Il termine moderno per il fenomeno prodotto attraverso questo apparecchio è

bremsstrahlung (o radiazione di frenamento). Sappiamo che questo dispositivo operava emettendo elettroni da un singolo elettrodo attraverso una combinazione di emissione di campo ed emissione termoionica. Una volta liberati, gli elettroni sono respinti con forza dall’intenso campo elettrico vicino all’elettrodo durante i picchi a tensione negativa dall’uscita oscillante ad alta tensione della bobina di Tesla, generando raggi X nel momento in cui collidono con l’involucro di vetro.

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Nikola Tesla – L’invenzione del futuro Testa identificò quelli che successivamente Wilhelm Röntgen successivamente chiamò raggi

X. Tesla commentò i pericoli di lavorare con dispositivi produttori di raggi X a “singolo nodo”, attribuendo erroneamente i danni alla pelle all’ozono piuttosto che alla radiazione:

« Sulle azioni che feriscono la pelle... noto che esse sono state male interpretate... Esse non sono dovute ai raggi Röntgen, ma semplicemente all’ozono generato in contatto con la pelle. Anche l’acido nitroso potrebbe esserne responsabile, ma per una piccola estensione » (Tesla, in Electrical Review, 30 novembre 1895)

Tesla osservò successivamente un assistente gravemente “bruciato” dai raggi X nel suo laboratorio. Eseguì numerosi esperimenti prima della scoperta di Röntgen (compresa la radiografia delle ossa della propria mano; in seguito spedì tali immagini a Röntgen), ma non rese largamente note le sue scoperte. Il 30 luglio 1891, a 35 anni, ottenne la naturalizzazione statunitense. Sempre nel 1891 Tesla creò un laboratorio nella Fifth Avenue a Manhattan, a New York. In seguito Tesla stabilì un altro laboratorio in East Houston Street, sempre a New York. Riuscì ad accendere, a distanza e senza fili, dei tubi a vuoto in entrambi i suoi laboratori, fornendo la prova delle potenzialità della trasmissione senza fili di potenza. Alcuni degli amici più stretti di Tesla erano artisti; tra questi il direttore del Century Magazine, Robert Underwood Johnson, che aveva adattato diverse poesie del poeta serbo Jovan Jovanović Zmaj (che Tesla aveva tradotto). Sempre in quegli anni Tesla era influenzato dalla dottrina filosofica vedica di Swami Vivekananda.

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Nikola Tesla – L’invenzione del futuro

Sistema di generazione di Nikola Tesla che utilizza circuiti a corrente alternata per trasportare energia per lunghe distanze. Contenuto in US390721.

All’età di 36 anni Tesla depositò i primi brevetti riguardanti il sistema energetico polifase; in seguito alle sue ricerche sul sistema e sui principi del campo magnetico rotante. Tesla lavorò come vice presidente dell’American Institute of Electrical Engineers (ora parte dell’IEEE) dal 1892 al 1894. Dal 1893 al 1895 investigò sulle correnti alternate ad alta

frequenza. Generò tensione alternata di un milione di volt usando una bobina di Tesla conica e investigò sull’effetto pelle nei conduttori, progettò circuiti regolatori, inventò una macchina per indurre il sonno, lampade a scarica di gas senza fili e trasmise energia elettromagnetica

senza fili, costruendo con successo il primo trasmettitore radio. A St. Louis, Missouri, Tesla diede una dimostrazione relativa alla comunicazione radio nel 1893. Rivolgendosi al Franklin Institute a Filadelfia, Pennsylvania e al National Electric Light

Association, descrisse e dimostrò in dettaglio i suoi principi. Riguardo alle dimostrazioni di Tesla è stato scritto molto su vari media. All’Esposizione Universale del 1893, la World Columbian Exposition di Chicago, per la prima volta fu dedicato un padiglione all’energia elettrica. Fu un evento storico dal momento che Tesla e George Westinghouse introducevano i visitatori alla potenza della corrente

alternata usandola per illuminare l’Esposizione. Furono esposti le lampade luminescenti di Tesla (progenitrici delle lampade neon) e i bulbi a singolo nodo. Tesla inoltre spiegò i principi del campo magnetico rotante e del motore a induzione dimostrando come far stare in equilibrio

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Nikola Tesla – L’invenzione del futuro sulla propria punta un uovo di rame durante la dimostrazione dell’apparecchio da lui costruito conosciuto come uovo di Colombo. Alla fine degli anni 1880, Tesla ed Edison divennero avversari, in parte a causa della promozione da parte di Edison della corrente continua (DC) per la distribuzione dell’energia elettrica contro la più efficiente corrente alternata (AC), tanto voluta da Tesla e Westinghouse. Finché Tesla non inventò il motore a induzione, i vantaggi della corrente alternata per la trasmissione di alte tensioni sulle lunghe distanze furono controbilanciati dall’impossibilità di utilizzare motori con essa. A causa della cosiddetta “guerra delle correnti“, Edison e Westinghouse fecero quasi bancarotta, perciò, nel 1897, Tesla sciolse Westinghouse dal contratto, causandogli la perdita dei diritti d’autore e dei diritti di proprietà industriale sul suo brevetto. Sempre nel 1897, Tesla fece ulteriori ricerche sulle particelle radioattive e sulla radioattività che lo portarono a formulare la teoria di base sui raggi cosmici. A quarantuno anni Tesla registrò il primo brevetto di base della radio ((EN) United States

Patent 645576, United States Patent and Trademark Office). Un anno dopo presentò all’esercito degli Stati Uniti un’imbarcazione radiocontrollata, credendo che almeno i militari avrebbero apprezzato apparecchiature come siluri radiocomandati. Egli sviluppò la “Art of

Telautomatics”, una forma di primitiva robotica. In seguito, nel 1898, al Madison Square Garden fece una pubblica dimostrazione con una barca radiocomandata, nell’ambito di una mostra sull’elettricità; utilizzò questa volta apparecchi con un innovativo coesore e una serie di porte logiche. Il comando radio a distanza rimase comunque una novità fino agli anni 1960. Nel 1899 Tesla per portare avanti le sue ricerche decise di trasferirsi a Colorado Springs, nel Colorado, dove avrebbe avuto molto spazio per i suoi esperimenti sulle alte tensioni e sulle alte frequenze. Fin dal suo arrivo spiegò ai giornalisti che stava conducendo degli esperimenti sulla telegrafia senza fili. Il suo diario contiene numerose spiegazioni delle sue congetture sulla ionosfera e sugli esperimenti sulle correnti telluriche del suolo, fatte di onde trasversali e onde longitudinali. All’interno del suo laboratorio, Tesla provò che la terra era un buon conduttore, e produsse dei fulmini artificiali (con scariche di milioni di volt, lunghe fino a 40 metri).

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Nikola Tesla – L’invenzione del futuro Lo scienziato indagò allo stesso tempo sull’elettricità atmosferica, osservando i segnali dei fulmini, catturati con i suoi ricevitori. Tesla dichiarò che a quei tempi stava compiendo le sue osservazioni sulle onde stazionarie. Nel suo laboratorio a Colorado Springs, egli “registrò” alcuni segnali che egli attribuì a fonte emissiva extraterrestre. Queste sue argomentazioni furono duramente respinte dalla comunità scientifica. Tesla argomentava l’origine extraterrestre di tali segnali rilevando che essi erano sostanzialmente differenti da quelli registrati durante i temporali e dissimili dal tipico rumore terrestre. Tesla ricercò vari metodi di trasmissione di potenza ed energia senza fili su lunghe distanze (per mezzo di onde trasversali, a meno estese e più immediate onde longitudinali). Egli trasmise nella banda delle frequenze molto basse (ELF) attraverso il terreno tra la superficie della Terra e lo strato di Kennelly-Heaviside. Ricevette poi brevetti su transriceventi senza fili che sviluppavano onde stazionarie con questo metodo. Compiendo calcoli matematici e computazioni basati sui suoi esperimenti, stimò che la frequenza minima di risonanza della Terra era approssimativamente di 6 Hertz. Successivi studi lo confermarono in termini di risonanza Schumann e si appurò che questa aveva una frequenza di un ordine di grandezza comparabile con quella stimata da Tesla.

Disegno del brevetto originale della turbina di Tesla

Nel 1900, con 150.000 dollari (il 51% provenienti da J. P. Morgan), Tesla iniziò a progettare la struttura chiamata “Wardenclyffe Tower”.

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Nikola Tesla – L’invenzione del futuro I giornali del tempo etichettarono Wardenclyffe come la “follia di Tesla da un milione di

dollari”. Nel 1904, poi, l’ufficio brevetti americano cambiò la sua decisione, assegnando a Guglielmo Marconi il brevetto per la radio; fu allora che iniziarono le peripezie di Tesla per riottenere la paternità dell’invenzione. Nel 1915 Tesla intentò una causa contro Marconi tentando, senza successo, di ottenere un processo contro i diritti dell’inventore italiano. Intorno al 1916 Tesla andò in bancarotta, a causa dei suoi debiti arretrati con il fisco. Egli era ormai in povertà. In un articolo del 20 dicembre 1914 Tesla fece numerose predizioni sui punti di discussione del primo dopoguerra.

La filantropia e le “manie”

Non disdegnò di interessarsi anche alle gravi questioni del suo tempo. Egli credeva che la Società delle Nazioni non fosse un rimedio per i tempi e i problemi di allora. Era per certi aspetti un giusto. La sua idea di trasporto delle correnti a grandi distanze era coesistente con una idea se non filantropica comunque di coesione e di rafforzamento di legami buoni tra i popoli. Negli anni successivi, lo scienziato avrebbe iniziato a mostrare evidenti sintomi di disturbo ossessivo-compulsivo. Sarebbe stato ossessionato dal numero tre o dal numero dodici: si è scritto che si sentiva costretto a girare attorno ad un palazzo tre volte prima di entrarvi, oppure, ancora, che gradiva una dotazione di dodici tovaglioli ben piegati intorno al suo piatto ad ogni pasto. Questo si scrisse. Non so, francamente quanto queste voci fossero vere… Si è comunque scritto che la natura dei suoi disturbi era poco conosciuta e che, a quel tempo, non erano disponibili terapie efficaci.

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Le ulteriori scoperte

Vorrei ricordare altri tratti, ben più rilevanti, dell’attività scientifica di Tesla.

Il genio delle correnti, nell’agosto 1917, fissò per primo i principi riguardanti le frequenze e i livelli di potenza per la costruzione di primitive unità radar. Nel 1934, infatti, Émile Girardeau, lavorando al primo sistema radar francese, affermava di aver concepito le apparecchiature “in accordo con le basi gettate da Tesla”. In occasione del suo settantacinquesimo compleanno, nel 1931, il Time Magazine gli dedicò l’intera copertina, ringraziandolo per i suoi contributi nel campo della generazione di energia elettrica. Tesla non disdegnava anche interessi ingegneristici non direttamente riconducibili al particolare ambito elettrotecnico. Vorrei ricordare un altro contributo pioneristico. Tesla aveva infatti depositato nel 1928 un importante brevetto, forse in assoluto anticipo sui tempi, per un aeromobile a decollo e atterraggio verticale. Grande sperimentatore non disdegnò di interessarsi alle questioni fisiche e filosofiche del suo (a ancora del nostro) tempo. Ad esempio, Tesla, riguardo alla teoria della relatività di Albert Einstein, osservava che:

« … la teoria della relatività, in ogni caso, è più anziana dei suoi attuali sostenitori. Fu avanzata oltre 200 anni fa dal mio illustre connazionale Ruggiero Boscovich, il grande filosofo, che, non sopportando altre e più varie occupazioni, scrisse un migliaio di volumi di eccellente letteratura su una vasta varietà di argomenti. Boscovich si occupò di relatività, includendo il cosiddetto “continuum spaziotemporale“…»

Tesla fu particolarmente critico sulla relatività di Einstein:

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« …[ha] un magnifico abito matematico che affascina, abbaglia e rende la gente cieca di fronte ad errori impliciti. La teoria è come un mendicante vestito color porpora che la gente ignorante scambia per un re…, i suoi esponenti sono uomini brillanti, ma sono metafisici, più che fisici… »

Lo scienziato affermò inoltre che:

« Io continuo a ritenere che lo spazio non possa essere curvo, per il semplice fatto che esso non può avere proprietà. Sarebbe come affermare che Dio abbia delle proprietà. Egli ha solo attributi di nostra invenzione. Di proprietà si può parlare solo per la materia che riempie lo spazio. Dire che in presenza di corpi enormi lo spazio diventa curvo è equivalente ad affermare che qualcosa possa agire secondo nulla. Io mi rifiuto di sottoscrivere un simile modo di vedere.»

La comunità scientifica ben presto sposò la tesi einsteniana e la recente scoperta dell’onda

gravitazionale generatasi dalla collisione di due buchi neri ne dimostra, ancora una volta, la validità e la potenza predittiva. Tesla in relazione alla tesi einsteniana aveva innegabilmente torto. Quando nello scorso dicembre decisi di elaborare una sintesi della geometria razionale ebbi a comprendere, seppure in allora non lo esplicitai, che lo spazio fisico nelle tre dimensioni standard, può essere pensato come costituito da infiniti punti ma, alternativamente, anche come costituito da un numero infinito di piani paralleli. E in questo caso saremmo nello spazio piatto euclideo. Ciò, a mio sommesso parere, non impedisce una deformazione locale di detti piani a definire un contesto non euclideo. Più tardi Tesla fece alcune affermazioni di rilievo circa un’arma chiamata “raggio della pace” o “raggio della morte“. I componenti erano:

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Nikola Tesla – L’invenzione del futuro 1. Un meccanismo per generare un’enorme differenza di potenziale. E questo, secondo Tesla, fu portato a termine. 2. Un dispositivo in grado di amplificare e moltiplicare la differenza di potenziale generata dal primo meccanismo. 3. Un tubo a vuoto in grado di generare un fascio di particelle concentrato, proiettato verso il bersaglio, il che avrebbe reso l’invenzione utilizzabile come arma a tutti gli effetti. Tesla lavorò al progetto di un’arma ad energia diretta praticamente fino alla sua morte. Nel 1937, Egli compose un trattato intitolato “The Art of Projecting Concentrated Non-

dispersive Energy through the Natural Media” che riguardava fasci di particelle cariche, che fu pubblicato in seguito per cercare di illustrare una descrizione tecnica di una “super arma che

avrebbe messo fine a tutte le guerre nel mondo”. La sua mente al riguardo era dominata dall’idea di una superiorità asimmetrica come strumento di deterrenza. Detta idea non è peregrina ipotesi, anzi essa ha un fondamento già teorizzato dal nostro grande Giulio Douhet in relazione alla guerra aerea strategica e dimostrata, in uno scenario più globale, quando per merito di Caspar Weimberger, segretario alla Difesa dell’Amministrazione Reagan, venne varata l’Iniziativa di difesa strategica, le cosiddette “guerre stellari” che contribuirono non poco a far comprendere alla dirigenza sovietica la impossibilità di continuare una impari lotta tecnologica con gli USA. Ritorniamo alla vicenda di questa arma segreta, alla quale, indipendentemente, lavorarono anche altre menti di quel periodo. Esiste un documento, che si trova attualmente nell’archivio del Nikola Tesla Museum di Belgrado, che la descriveva come un tubo a vuoto con un’estremità libera e un getto

estremamente collimato di gas che permetteva alle particelle di uscire. Il dispositivo includeva poi la carica di particelle a milioni di volt e un metodo per creare e controllare fasci non dispersivi di particelle con la repulsione elettrostatica. Dalle memorie dello scienziato si evince che quest’arma era basata su uno stretto raggio di pacchetti atomici di mercurio o tungsteno, accelerati da un’alta differenza di potenziale (in modo analogo al suo “trasmettitore d’amplificazione“).

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Nikola Tesla – L’invenzione del futuro Tesla diede la seguente spiegazione circa le operazioni del particle gun: Tesla ipotizzò come le forze elettriche e magnetiche potessero distorcere, o addirittura modificare, il tempo e lo spazio e studiò procedure con le quali controllare tali energie. Verso la fine della vita rimase affascinato dalla teoria secondo cui la luce è formata sia da particelle elementari sia da onde, un postulato fondamentale della fisica quantistica, in particolare dal principio di dualità dovuto al Principe Louis-Victor Pierre Raymond de Broglie. Queste ricerche lo portarono a ideare un “muro di luce”, manipolando le onde elettromagnetiche. Questo misterioso muro di luce avrebbe consentito di alterare lo spazio, la gravità e la materia; da questo nacquero una serie di progetti di Tesla che sembrano usciti direttamente dalla fantascienza, come il teletrasporto, il viaggio nel tempo e la propulsione antigravità. Il 2006 fu proclamato dall’UNESCO e dai governi di Serbia e Croazia “Anno di Nikola

Tesla”.

Gli ultimi anni

Negli anni centrali della sua vita, Tesla strinse una forte amicizia con Mark Twain (Samuel Langhorne Clemens), il quale trascorreva molto tempo insieme a lui, anche nel suo

laboratorio. Tesla era rimasto molto amareggiato dalle ripercussioni della disputa che lo aveva contrapposto a Thomas Alva Edison. Basti ricordare che il giorno dopo la morte del “Re delle correnti continue”, come mi sono permesso di definirlo, il New York Times pubblicò numerosi encomi della vita del ricercatore. A tali “celebrazioni” non si associò Tesla che, tra l’altro, dichiarò:

« … Non aveva hobby, non apprezzava alcun divertimento di qualunque tipo e viveva trascurando completamente le più elementari regole d’igiene. […] Il suo metodo era

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estremamente inefficiente, a tal punto che egli dovette coprire un immenso campo di ricerche per giungere assolutamente a nulla, finché la cieca fortuna intervenne e, dapprima, io fui quasi uno spettatore dispiaciuto per ciò che lui faceva, sapendo che appena un po’ di teoria e calcoli gli avrebbero evitato il 90% della fatica. Ma egli nutriva un autentico disprezzo per la cultura dei libri e la conoscenza matematica, fidandosi interamente del suo istinto di inventore e del suo senso pratico da americano. »

Sul fatto che Edison fosse uno “sperimentale” Tesla aveva certamente ragione. E fu straordinario nel lavorare sulle correnti continue. La ricerca va avanti a piccoli passi e i passi di Edison poi tanto piccoli non furono… In un’intervista del 1937, egli affermò:

« […] il nuovo senso di compassione dell’uomo iniziò ad interferire con lo spietato meccanismo della natura. L’unico metodo compatibile con le nostre nozioni di civilizzazione e di razza è quello di impedire la proliferazione degli esseri non adatti per mezzo della sterilizzazione e della guida consapevole dell’istinto riproduttivo […]. Fra gli eugenisti, è opinione comune che bisognerebbe rendere più difficile il matrimonio. È innegabile che, a chiunque appaia come un genitore poco raccomandabile, dovrebbe essere proibita la generazione di figli. Nel giro di un secolo, il caso di una persona normale che si unisca con una eugeneticamente non adatta, sarà improbabile quanto il caso che la veda sposata ad un criminale incallito. »

Si è detto che Tesla si caratterizzava per un atteggiamento ambivalente e, per certi aspetti, contrastante nei confronti della religione. Aveva innegabilmente un ampio grado di ammirazione per le religioni monoteiste quali il Cristianesimo e il Buddhismo, ma rifuggiva da posizioni dommatiche e confessionali, credendo, per contro, che dovesse esserci una spiegazione scientifica per ogni cosa. Vorrei ricordare che quello di una presunta antitesi tra fede e razionalità, tra scienza e Chiesa, con tutte le pericolose radicalizzazioni che ne possono conseguire, è ampiamente composta

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Nikola Tesla – L’invenzione del futuro nel senso che tra i due piani non vi è una antiteticità irriducibile e che lo stesso sapere scientifico è in perenne divenire. La stessa teoria delle rivoluzioni scientifiche, generate da rotture nette, testimonia i limiti del sapere scientifico e la sua provvisorietà caratterizzata da un tendenziale slancio vero la Verità, antropologicamente condizionata.

Contributo redatto dal dott. Patrizio Gravano in data 21 luglio 2016 in Roma www.partriziogravanocommunications.com

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