Parole di Vita - Ottobre 2014

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GIORNALE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE DI CASTELLO N. 03 - Ottobre 2014 www.parrocchiadicastello.it

Perché siano una sola cosa


APPUNTAMENTI

PROGRAMMA SS. QUARANTORE 2014 I MIRACOLI EUCARISTICI GIOVEDI 23 OTTOBRE Ore 16.00 Vespri solenni di apertura con predicazione. Adorazione personale Ore 16.45 Adorazione III, IV, V elementare e I media Ore 18.00 Adorazione II e III media Ore 18.20 Reposizione Ore 18.30 S. Messa VENERDI 24 OTTOBRE Ore 8.30 S. Messa Ore 17.00 Vespri con predicazione presieduti da don ANDREA LOTTERIO, amministratore parrocchiale di Malgrate (S. Leonardo) Segue adorazione guidata dai Ministri della Comunione Ore 18.20 Reposizione Ore 18.30 S. Messa Ore 21.00 Adorazione comunitaria con particolare invito agli adolescenti, 18/19enni e giovani con riflessione di Frà PAOLO BOTTINELLI, parrocchia S. Francesco SABATO 25 OTTOBRE Ore 9.00 S. Messa con predicazione. Esposizione e adorazione personale Ore 10.00 Adorazione guidata dai Ministri della Comunione Ore 11.00 Celebrazione dell’Ora Media e reposizione Ore 17.00 Primi Vespri della Domenica e adorazione con i Confratelli. Segue adorazione personale Ore 18.00 S. Rosario Ore 18.20 Reposizione Ore 18.30 S. Messa vigiliare con predicazione DOMENICA 26 OTTOBRE Ore 10.00 S. Messa solenne presieduta da don MARIO nel 55° anniversario di ordinazione sacerdotale Ore 16.00 Secondi Vespri solenni della Domenica con breve riflessione Benedizione eucaristica a conclusione delle SS. Quarantore VENERDÌ 31 OTTOBRE Ore 18.30 S. Messa nella vigilia della solennità di TUTTI I SANTI

SOMMARIO

EDITORIALE Carissimi amici

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CHIESA Alla ricerca del filo rosso “Non solo Pane. Alla tavola di Dio con gli uomini” La Chiesa: Una e Santa

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VITA PARROCCHIALE Nuovo anno, nuovi progetti… nuove suore!! Un grazie sentito, di cuore 50 anni di fedeltà nel quotidiano! Itinerario per i Gruppi di Ascolto della Parola - Fiera di Castello Il sito internet si rinnova Novità al Bar… Tornei estivi

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ORATORIO “Piano terra”: un’estate insieme Domeniche insieme - programma Festa di apertura dell’oratorio

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CHIERICHETTI Un anno ricco di tanti bellissimi momenti da vivere

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PALLADIUM E chi l’avrebbe mai detto!

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MONDO Lettera di Abba Filippo Giornata missionaria

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ZANETTI Una Zanetti in gran forma, “suona la carica” alle nuove sfide che l’aspettano

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Anagrafe parrocchiale Orari parrocchia

SABATO 1 NOVEMBRE – Solennità di TUTTI I SANTI Ore 8.00 – 10.00 – 11.30 – 18.30 SS. Messe DOMENICA 2 NOVEMBRE – Commemorazione di TUTTI I FEDELI DEFUNTI Ore 8.00 – 10.00 – 11.30 – 15.00 (Cimitero) – 18.30 SS. Messe MARTEDÌ 4 NOVEMBRE – Solennita’ di SAN CARLO BORROMEO Ore 10.00 S. Messa nella Chiesa di S. Carlo (è sospesa la S. Messa delle ore 8.30) MERCOLEDÌ 5 NOVEMBRE Ore 20.45 S. Messa in suffragio dei defunti dell’ultimo anno (è sospesa la S. Messa delle ore 18.30) GIOVEDÌ 6 NOVEMBRE INIZIO BENEDIZIONE NATALIZIA ALLE FAMIGLIE PAROLE DI VITA N. 03 - Ottobre 2014 - www.parrocchiadicastello.it

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EDITORIALE

Carissimi amici con questo numero del Giornale della Comunità “Parole di Vita” diamo inizio al nuovo anno pastorale, che sarà caratterizzato dalla nota scritta dal nostro Arcivescovo Card. Angelo Scola “la Comunità educante” e che diventerà per tutti noi motivo di impegno e riflessione per tutto questo anno. Subito notiamo che i due termini usati dal vescovo “comunità” e “educante” sono fondamentali per il nostro cammino di fede dentro la realtà ecclesiale e sociale. 1. Da sempre infatti la Comunità cristiana come popolo di Dio in cammino nella storia, si propone a tutti i credenti come luogo privilegiato di incontro, di crescita umana e cristiana ed anche di forte testimonianza, che passa attraverso l’educazione alla fede e alla scoperta del Signore Gesù. Tutti sappiamo che essere vera comunità non è facile. Tuttavia la Comunità cristiana che si riunisce per celebrare gli eventi della fede o gli appuntamenti della vita cristiana, come lo sono tutti i sacramenti, dal battesimo sino all’unzione degli infermi, è chiamata anche a dare buona testimonianza della propria fede ed a trasmetterla alle nuove generazioni. 2. ”Educante”. Questo significa che l’impegno di annunciare il vangelo alle nuove generazioni non è affidato solo alla generosità di catechisti volonterosi, ma è compito di tutta la Comunità cristiana, che in primis è comunità educante. La Comunità cristiana sente quindi il dovere 1

di formarsi al pensiero di Gesù e di accompagnare i ragazzi e le ragazze alla bellezza di conoscere Gesù e il suo Vangelo. Genitori ed educatori, che si sentono uniti dalla passione educativa, sono convinti che la parola talora scomoda del Vangelo, è più utile alla vita ed affidabile di ogni altra parola che possa essere più simpatica ed accomodante per le attese di un momento. Ma come fare? La strada maestra per essere comunità educante è quella di trovare unità tra tutte le componenti educative che ruotano attorno al mondo del ragazzo: innanzitutto i genitori, primi educatori, e poi i sacerdoti, le suore, gli insegnanti, i nonni, gli educatori, gli animatori, gli allenatori sportivi (vedi “Associazione sportiva Zanetti”). E’ importante comunque comprendere che il senso della Comunità educante non si esaurisce nelle “cose da fare” con i ragazzi, ma si esprime innanzitutto nella esperienza vera della fede e della comunione tra le persone, che poi si esplicita nella testimonianza e nello specifico compito educativo. Quello a cui il nostro Arcivescovo ci chiama, non è compito facile; sappiamo tuttavia che l’impegno educativo oggi è più importante che mai e che quindi esige una profonda attenzione da parte di tutti per il bene delle nuove generazioni. Ma vorrei anche ricordare la grande figura

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di Paolo VI, che verrà dichiarato beato il 19 ottobre 2014 a Roma. E’ stato il mio Papa, quello che ho conosciuto come arcivescovo di Milano e che mi ha ordinato sacerdote a Roma il 17 maggio del 1970 in occasione del 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Di lui vorrei richiamare solo alcuni frammenti della sua grande figura di Pastore della Chiesa universale. Paolo VI è stato veramente un Pastore della chiesa universale esperto in umanità. Ricordiamo il suo intervento all’Assemblea generale dell’ONU, dove portò il suo appello - “Mai più la guerra” - lo storico abbraccio al Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Atenagora, a cui seguì una storica riappacificazione; o il suo piegare le ginocchia davanti ai brigatisti che avevano sequestrato Aldo Moro. Ma se vogliamo collocare i “gesti” di Paolo VI nel loro orizzonte più vero, dobbiamo cogliere in essi innanzitutto l’amore per la Chiesa avvertita non come un’istituzione, ma come mistero di Cristo nella storia e poi l’amore al mondo, alla storia degli uomini, alle loro vicende e alla loro cultura. Dunque Papa esperto in umanità. Se oggi Paolo VI viene riconosciuto bea-

to, è proprio perchè con la sua vita ha saputo orientare tutti al vangelo e all’amore al prossimo con grande senso di responsabilità. Se notiamo, il magistero del papa attuale, papa Francesco, va proprio in questa linea e usa parole forti per riportarci appunto alla necessità di un cambiamento di mentalità e di stile di vita. Ma anche l’orizzonte ecumenico è molto presente in Paolo VI; infatti quando Atenagora il 5 gennaio 1964 incontrò il Papa in Terra santa, non esitò a definirlo “Paolo II” in quanto vedeva in lui una forte affinità con l’Apostolo delle genti, san Paolo appunto. Gioiremo insieme per la sua beatificazione, ma soprattutto lasciamoci scuotere dal suo insegnamento, dal suo spirito di preghiera e di contemplazione. E’ proprio da qui che trassero forza le motivazioni dei suoi comportanti ed è ancora da qui che la chiesa di oggi ed anche le nostre Comunità cristiane, la nostra compresa, devono trarre la linfa e la forza di un rinnovamento per la Chiesa e per la nostra società. Un saluto cordiale a tutti. don Egidio

Il nostro Giornale della Comunità ha cambiato faccia

ta e più dinamica, con linee diagonali e identificazione delle rubriche tramite icone; • nuova disposizione dei contenuti, più razionale, per una ricerca facilitata degli argomenti proposti.

In breve le novità apportate: • nuova copertina, nuovi colori che cambieranno nelle quattro uscite annuali previste che evidenziano i periodi e gli eventi caratterizzanti il calendario liturgico; • logo testata rivitalizzato con germogli che sottolineano la vita nascente/crescente; • nuova foto di copertina, unica per tutte le uscite; • nuova impaginazione grafica, semplifica-

Per sostenere parte dei costi di produzione del Giornale della Comunità, senza gravare ulteriormente sulle casse parrocchiali, nei prossimi numeri sarà previsto l’inserimento di annunci pubblicitari a pagamento. Chi fosse interessato contatti don Egidio Casalone (0341.36.41.38 e-mail: donegidio@parrocchiadicastello.it) La redazione 2


CHIESA

Alla ricerca del filo rosso Pubblichiamo l’editoriale a cura di don Giuseppe GRAMPA sulla nota pastorale dell’Arcivescovo Scola tratta da “Il Segno” di luglio/agosto 2014 Quanti - e non sono pochi, soprattutto fra i preti - lamentano l’eccessiva quantità di Encicliche, Lettere pastorali, Istruzioni, Esortazioni, Messaggi, che i Pastori e gli organismi della Chiesa producono e rivolgono al popolo di Dio, saluteranno con gratitudine la sobrietà dell’Arcivescovo. Per l’anno pastorale 20142015, infatti, il cardinale Scola non ha scritto una Lettera come nei tre anni precedenti, ma una breve Nota, per invitare le nostre comunità a ricercare il filo rosso della passione educativa che si prende cura di introdurre e accompagnare ragazzi e ragazze dai 7 agli 11 anni all’incontro personale con Cristo nella comunità cristiana. Con una formula tecnica, si parla di iniziazione cristiana. L’Arcivescovo annuncia fin d’ora una seconda Nota, dedicata a Expo 2015, ma la sua prima preoccupazione è per la comunità educante come protagonista dell’iniziazione cristiana. Perché questa in3

sistenza? Il Cardinale ritiene che un tratto caratteristico del nostro tempo sia la frammentazione. E questo è ancor più vero per i nostri ragazzi, ogni giorno alle prese con un’agenda di appuntamenti molteplici: la scuola, la palestra, le lezioni per imparare una lingua straniera o per apprendere a suonare uno strumento, e la parrocchia, col catechismo per la Prima comunione e la Cresima. Di questa frammentazione - che in una certa misura rappresenta anche una ricchezza di stimoli e opportunità - l’Arcivescovo sottolinea l’aspetto problematico, anzi “doloroso”: «Passano ogni giorno (i nostri ragazzi, ndr) dalla famiglia alla scuola, allo sport, alla musica, all’oratorio, al

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catechismo, ecc. Attraversano comparti stagni senza potersi ancorare a un filo rosso che unifichi la loro giornata...». Questa frammentazione non aiuta certo a educare, cioè a costruire una persona che non solo abbia tante competenze, ma abbia saldo nelle mani quel filo rosso che fa unità tra le diverse esperienze. Educare, infatti, non è solo insegnare molteplici abilità, ma legarle insieme secondo un criterio di valore perché le varie esperienze costruiscano l’unità della persona. La Chiesa è persuasa che questo filo rosso ci è donato nell’incontro con la persona di Gesù e con la sua Parola, e questo dentro il vissuto di una comunità educante, capace cioè di trasmettere con passione la bellezza di questo incontro. Possiamo allora dire che la Comunità educante che sta tanto a cuore al nostro Vescovo è quella trama di relazioni, di incontri, di esperienze che si crea tra ragazzi e adulti che hanno una sola grande passione: trasmettere a nostri ragazzi assediati da troppe attività il fascino dell’Evangelo, la storia di Gesù di Nazareth. Gli adulti che costituiscono la comunità educante vogliono bene a questi ragazzi e sono persuasi che “narrare Gesù” è il filo

rosso capace di fare unità tra le disparate sollecitazioni che i ragazzi ogni giorno ricevono. Sempre nello stile della sobrietà, l’Arcivescovo non vuole aggiungere un ulteriore fardello ai già molti adempimenti gravanti sulle nostre comunità: «Non si tratta di aggiungere all’organigramma parrocchiale una ulteriore struttura o gruppo», ma di far emergere negli adulti la coscienza del loro compito educativo. Si potrebbe dire che è davvero adulto solo chi, consapevole della fede ricevuta, si volge con passione alla sua trasmissione alle giovani generazioni. Quando Paolo scrive: «Ho creduto e perciò ho parlato», esprime con efficacia la ragion d’essere della comunità educante: credenti adulti consapevoli di tener viva la memoria di Gesù e la sua incredibile Parola nel tempo. L’Arcivescovo insiste sulla dimensione comunitaria del compito educativo di trasmissione della fede: come i Dodici chiamati anzitutto a “essere con Lui”, e poi mandati, così la comunità educante è costituita da quanti accolgono la chiamata a “essere con” il Signore e proprio questa intima, personale relazione li abilita al compito educativo. La comunità educante è credibile perché è comunità di credenti.


“Non solo Pane. Alla tavola di Dio con gli uomini” Abbiamo incontrato Luciano Gualzetti, lecchese, vicedirettore di Caritas Ambrosiana, vice Commissario della Santa Sede per Expo 2015 e gli abbiamo posto alcune domande Qual è il significato del tema scelto per Expo? “Nutrire il pianeta” è il tema centrale della prossima grande esposizione milanese. La tematica riveste un ruolo peculiare anche per i cristiani chiamati a rispondere all’impellente problema della fame fisica dell’uomo, che attualmente investe un numero sempre più alto di persone anche nelle nostre città, con responsabilità e passione. Tuttavia il tutto non può esaurirsi in questo: esiste una “fame dell’uomo” che va ben oltre l’aspetto materiale e dunque nasce un “nutrire” che coinvolge ed interessa l’interezza della persona umana e che consiste nel garantirle i veri valori, quali la dignità, la libertà, la giustizia. Anche quest’altro “nutrire” coinvolge in maniera urgente noi cristiani perché consapevoli che questo non è

possibile, o non è possibile pienamente, senza un relazionarsi con quel Dio che si propone a tutti come vero “nutrimento” per l’uomo. Per questa ragione la Chiesa ha deciso di essere presente a questa edizione dell’esposizione universale in modo significativo, per così dire due volte, come Stato (da qui la scelta della Santa Sede di costruire un padiglione, come faranno gli altri paesi partecipanti) e come organismo pastorale. E in questa veste sarà rappresentata da Caritas Internationalis, che insieme ad altre 13 organizzazioni della società civile ha sottoscritto un accordo con Expo in virtù del quale avrà la possibilità di proporre dentro i padiglioni dell’esposizione un programma di eventi culturali e di sensibilizzazione, cioè di far sentire la propria voce e anche di essere «coscienza critica», come ci ha invitato a fare il cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga, presidente del netwok internazionale cui aderiscono le 164 Caritas Nazionali presenti in 200 Paesi del mondo. Che caratteristiche avrà il Padiglione della Santa Sede? Il tema che ispirerà il Padiglione della Chiesa cattolica in Expo 2015 sarà “Not by bread alone - Non di solo pane”, «per evidenziare che il nutrimento interiore

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è tanto necessario quanto quello che risponde ai bisogni più immediati» per citare il cardinale Gianfranco Ravasi, Commissario generale della Santa Sede per Expo. Sviluppando queste linee di riflessione il padiglione della Santa Sede guiderà i visitatori in un percorso che è fatto anzitutto di concentrazione, attraverso il fascino e lo stupore; per giungere in una tappa successiva ad un luogo contemplativo, che affida all’opera d’arte il compito di aprire la mente delle persone ai tanti significati del nutrire; per continuare poi in uno spazio interattivo, dedicato soprattutto ai più giovani, che stimoli l’immaginazione accesa, sviluppando associazioni di significato che approfondiscano la riflessione. L’ultima tappa sarà dedicata alle tante forme con cui oggi l’esperienza cristiana continua nel presente attraverso l’atto del nutrire a costruire il futuro della storia degli uomini. La Santa Sede proporrà lungo i sei mesi dell’Esposizione Universale anche diversi eventi per offrire uno spazio di riflessione e di confronto sui temi della custodia del creato, del pane condiviso, dell’educazione e della comunione eucaristica. A cosa ci vuole richiamare il cardinale Scola con il suo libro “Cosa Nutre la vita?” Sul tema di Expo, l’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ha dedicato il Discorso alla città, pronunciato lo scorso anno in occasione della festa di Sant’Ambrogio, ampliato nel volume “Cosa Nutre la vita?”. In quel testo il Cardinale ci propone un’originale chiave di lettura delle questioni che stanno all’origine di questa manifestazione. Si tratta di una riflessione critica e non a caso parte da una domanda. Durante la manifestazione si affronteranno tanti argomenti scottanti: la fame nel mondo, la sovranità alimentare, la diffusione del-

le piante geneticamente modificate, le guerre per il cibo e l’acqua. Il Cardinale Scola ci invita, nel dibattito che ci sarà attorno a queste questioni, a non perdere di vista l’uomo. Avendo l’uomo come ago della bussola potremmo secondo l’Arcivescovo non cadere in due errori che egli individua come cruciali nelle discussioni attorno a queste grandi questioni. Da una parte «la posizione, più diffusa, del “dominio”» che si relaziona all’ambiente secondo una logica che il Cardinale definisce «predatoria o di sfruttamento, ad esclusivo vantaggio della generazione attuale»; «dall’altra - usando sempre le sue parole - una sorta di sacralizzazione dell’ambiente, altrettanto indiscriminata, che propugna un cosmocentrismo che, alla fine rivendica pari diritti per ogni forma di vita». Come può aiutare la presenza cristiana nel nostro territorio? La partecipazione dei fedeli a questo evento è decisiva, se vogliamo cogliere questa occasione straordinaria per la nostra Diocesi, di far sentire la voce dei cristiani e far emergere il loro punto di vista sulle questioni che si dibatteranno. Uno strumento che proponiamo alla comunità cristiana per prepararsi all’evento è la campagna contro la fame, la prima lanciata contemporaneamente da tutte le Caritas del mondo, “Una sola famiglia umana. Cibo per tutti”. Già da ora sono disponibili materiali di animazione sul sito dedicato www.cibopertutti.it. La condivisione degli appelli, la riflessione nelle parrocchie dei temi che vengono proposti, sarà lievito per la coscienza civile prima di tutto di noi credenti, ma anche dei nostri compagni di viaggio che non credono o credono in altre religioni e che vivono accanto a noi nei nostri quartieri e nelle nostre città. Laura

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La Chiesa: Una e Santa All’inizio di questo nuovo anno pastorale ci sembra bello fare nostro il richiamo all’unità all’interno della Chiesa e delle nostre comunità parrocchiali che Papa Francesco ci ha rivolto in una delle sue ultime catechesi Cari fratelli e sorelle, buongiorno. Ogni volta che rinnoviamo la nostra professione di fede recitando il “Credo”, noi affermiamo che la Chiesa è «una» e «santa». È una, perché ha la sua origine in Dio Trinità, mistero di unità e di comunione piena. La Chiesa poi è santa, in quanto è fondata su Gesù Cristo, ani7

mata dal suo Santo Spirito, ricolmata del suo amore e della sua salvezza. Allo stesso tempo, però, è santa e composta di peccatori, tutti noi, peccatori, che facciamo esperienza ogni giorno delle nostre fragilità e delle nostre miserie. Allora, questa fede che professiamo ci spinge alla conversione, ad avere il co-

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raggio di vivere quotidianamente l’unità e la santità, e se noi non siamo uniti, se non siamo santi, è perché non siamo fedeli a Gesù. Ma Lui, Gesù, non ci lascia soli, non abbandona la sua Chiesa! Lui cammina con noi, Lui ci capisce. Capisce le nostre debolezze, i nostri peccati, ci perdona, sempre che noi ci lasciamo perdonare. Lui è sempre con noi, aiutandoci a diventare meno peccatori, più santi, più uniti. 1. Il primo conforto ci viene dal fatto che Gesù ha pregato tanto per l’unità dei discepoli. È la preghiera dell’Ultima Cena, Gesù ha chiesto tanto: «Padre, che siano una cosa sola». Ha pregato per l’unità, e lo ha fatto proprio nell’imminenza della Passione, quando stava per offrire tutta la sua vita per noi. È quello che siamo invitati continuamente a rileggere e meditare, in una delle pagine più intense e commoventi del Vangelo di Giovanni, il capitolo diciassette (cfr vv. 11.21-23). Com’è bello sapere che il Signore, appena prima di morire, non si è preoccupato di sé stesso, ma ha pensato a noi! E nel suo dialogo accorato col Padre, ha pregato proprio perché possiamo essere una cosa sola con Lui e tra di noi. Ecco: con queste parole, Gesù si è fatto nostro intercessore presso il Padre, perché possiamo entrare anche noi nella piena comunione d’amore con Lui; allo stesso tempo, le affida a noi come suo testamento spirituale, perché l’unità possa diventare sempre di più la nota distintiva delle nostre comunità cristiane e la risposta più bella a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi, (cfr 1 Pt 3,15). 2. «Tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato» (Gv 17,21). La Chiesa ha

cercato fin dall’inizio di realizzare questo proposito che sta tanto a cuore a Gesù. Gli Atti degli Apostoli ci ricordano che i primi cristiani si distinguevano per il fatto di avere «un cuore solo e un’anima sola» (At 4,32); l’apostolo Paolo, poi, esortava le sue comunità a non dimenticare che sono «un solo corpo» (1 Cor 12,13). L’esperienza, però, ci dice che sono tanti i peccati contro l’unità. E non pensiamo solo agli scismi, pensiamo a mancanze molto comuni nelle nostre comunità, a peccati “parrocchiali”, a quei peccati nelle parrocchie. A volte, infatti, le nostre parrocchie, chiamate ad essere luoghi di condivisione e di comunione, sono tristemente segnate da invidie, gelosie, antipatie… E le chiacchiere sono alla portata di tutti. Quanto si chiacchiera nelle parrocchie! Questo non è buono. Ad esempio quando uno viene eletto presidente di quella associazione, si chiacchiera contro di lui. E se quell’altra viene eletta presidente della catechesi, le altre chiacchierano contro di lei. Ma, questa non è la Chiesa. Questo non si deve fare, non dobbiamo farlo! Bisogna chiedere al Signore la grazia di non farlo. Questo succede quando puntiamo ai primi posti; quando mettiamo al centro noi stessi, con le nostre ambizioni personali e i nostri modi di vedere le cose, e giudichiamo gli altri; quando guardiamo ai difetti dei fratelli, invece che alle loro doti; quando diamo più peso a quello che ci divide, invece che a quello che ci accomuna… Una volta, nell’altra Diocesi che avevo prima, ho sentito un commento interessante e bello. Si parlava di un’anziana che per tutta la vita aveva lavorato in parrocchia, e una persona che la conosceva bene, ha detto: «Questa donna non ha mai sparlato, mai ha chiacchie-

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rato, sempre era un sorriso». Una donna così può essere canonizzata domani! Questo è un bell’esempio. E se guardiamo alla storia della Chiesa, quante divisioni fra noi cristiani. Anche adesso siamo divisi. Anche nella storia noi cristiani abbiamo fatto la guerra fra di noi per divisioni teologiche. Pensiamo a quella dei 30 anni. Ma, questo non è cristiano. Dobbiamo lavorare anche per l’unità di tutti i cristiani, andare sulla strada dell’unità che è quella che Gesù vuole e per cui ha pregato. 3. Di fronte a tutto questo, dobbiamo fare seriamente un esame di coscienza. In una comunità cristiana, la divisione è uno dei peccati più gravi, perché la rende segno non dell’opera di Dio, ma dell’opera del diavolo, il quale è per definizione colui che separa, che rovina i rapporti, che insinua pregiudizi… La divisione in una comunità cristiana, sia essa una scuola, una parrocchia, o un’associazione, è un peccato gravissimo, perché è opera del diavolo. Dio, invece, vuole che cresciamo nella capacità di

accoglierci, di perdonarci e di volerci bene, per assomigliare sempre di più a Lui che è comunione e amore. In questo sta la santità della Chiesa: nel riconoscersi ad immagine di Dio, ricolmata della sua misericordia e della sua grazia. Cari amici, facciamo risuonare nel nostro cuore queste parole di Gesù: «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9). Chiediamo sinceramente perdono per tutte le volte in cui siamo stati occasione di divisione o di incomprensione all’interno delle nostre comunità, ben sapendo che non si giunge alla comunione se non attraverso una continua conversione. Che cos’è la conversione? È chiedere al Signore la grazia di non sparlare, di non criticare, di non chiacchierare, di volere bene a tutti. È una grazia che il Signore ci dà. Questo è convertire il cuore. E chiediamo che il tessuto quotidiano delle nostre relazioni possa diventare un riflesso sempre più bello e gioioso del rapporto tra Gesù e il Padre.

VITA PARROCCHIALE

Nuovo anno, nuovi progetti… nuove suore!! Insomma, chi di noi non è un po’ curioso? Chi non vorrebbe capire chi sono, da dove sono comparse queste nostre nuove sorelle? Sono già entrate a far parte della vita della nostra parrocchia a tutti gli effetti, ma ora vediamo di conoscerle un po’ meglio… Per iniziare non posso che chiedervi di presentarvi. Da dove venite? Chi ha deciso la vostra destinazione? Insomma, come avete fatto a ritrovarvi qui a Castello? Sr. Julie: io sono suor Julie, la superiora, loro sono suor Irene e suor Rosa. Siamo nate in zone diverse della Birmania. Fino al settembre scorso assistevamo i sacerdoti anziani a Villa Aldè. Sin da quando

siamo state destinate alla diocesi di Milano abbiamo prestato il nostro servizio alla casa del Clero di San Giovanni. Purtroppo la casa è stata chiusa, così noi saremmo dovute tornare nel nostro paese. Intanto, però, don Egidio stava cercando qualcuno che venisse a Castello per occuparsi della scuola materna, così, tramite la mediazione di Don Emilio, di San Giovanni, ci siamo ritrovate proprio qui, in questo asilo e in questa comunità! Questi sono i vostri nomi originali? Sr. Irene: sì, nessuna di noi ha cambiato nome quando siamo diventate suore. Sono i nostri nomi di battesimo. L’unica cosa che cambia è la pronuncia in base alla lingua. A quale ordine appartenete? Sr. Julie: noi siamo parte della Congregazione di San Francesco Saverio. Pensa che il nostro ordine è presente solo in Birmania, nelle Filippine, negli Stati Uniti e in Italia. E qual è la religione più diffusa in Birmania? Sr. Julie: sicuramente è il Buddismo, seguito, probabilmente, dai gruppi di animisti. Non è abituale il fatto che gruppi di re-

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ligiosi vengano in Italia per professare la propria fede svolgendo un servizio missionario, eppure al giorno d’oggi, per vari motivi, c’è anche questa necessità e questa possibilità, voi cosa ne pensate? Sr. Irene: siamo davvero felici di essere qui in Italia. È il “Bel Paese”, c’è il Vaticano, il Papa. Abbiamo la possibilità di visitare tanti luoghi famosissimi. Sr. Julie: pensando a questa domanda, la risposta che posso darti è questa: “con l’onda di Dio e grazie a Dio”… Raccontateci alcuni pregi e difetti della Birmania e dell’Italia. Sr. Julie: beh, cosa si può dire… In Birmania un grosso problema è sicuramente la forma di governo; nel nostro paese c’è la dittatura e questo lo rende molto chiuso, nonostante oggi la situazione sia migliorata rispetto agli anni passati. Anche i trasporti sono un disastro. Ad esempio, per prendere un pullman non bisogna calcolare quale sia l’orario giusto, bensì sperare che non sia pieno di gente! Sr. Julie e Sr. Irene: di bello, invece, c’è la natura, l’aria, il paesaggio. Il nostro cibo ci manca molto. Là è tutto fresco, non serve neppure il frigorifero! Il pesce lo prendiamo direttamente dal fiume; anche la frutta e la verdura sono sempre appena colte. In Italia non siamo ancora abituate molto al cibo, ci sembra un po’ tutto uguale, con lo stesso sapore, con gusti simili. Invece i trasporti sono di molto migliori rispetto alla Birmania. Anche il paesaggio è stupendo: l’associazione di montagne e mare, le piante così diverse e i fiori coloratissimi! Sr. Irene: anche l’alternarsi delle stagioni mi piace molto. In più io adoro la neve! Non l’avevo mai vista prima di venire in Italia, nella zona della Birmania dalla quale provengo non cade mai, invece suor Rosa è nata in un’area più montuosa, lì nevica. Un’altra bellissima caratteristica dell’Italia è, sicuramente, l’accoglienza de11

gli italiani. All’inizio avevo molta paura di essere trattata come una straniera, di non essere capita, non è facile cambiare paese. Invece tutte le persone che ho incontrato qui sono state gentili, sempre accoglienti, disponibili. Quando tornerò nel mio paese vorrò essere come gli italiani, capace di prendermi cura degli stranieri. Siete pronte all’inizio frenetico dell’anno scolastico e di tutte le attività parrocchiali? Cosa vi aspettate? Sr. Julie: tutte le attività che ci aspettano fanno parte del nostro carisma. Noi siamo tenute ad educare i bambini nella scuola materna, a curare gli orfani, gli ammalati, i poveri, ad insegnare il catechismo; il fatto che sia il nostro carisma significa che, tramite queste attività, potremo diffondere la fede nello spirito delle beatitudini. Cosa possiamo fare noi comunità, per farvi sentire sempre il più possibile accolte, soprattutto in questo primo periodo? Suore: ci sentiamo già davvero molto accolte e sostenute. Tante persone ci fanno visita e si rendono disponibili, non potremmo chiedere di meglio! Abbiamo già notato che siete delle brave canterine e vi piace animare la Messa con l’organo e i canti; quanto sono importanti la musica e le canzoni nella preghiera? Che valore hanno? Sr. Irene: io penso che il canto aiuti tantissimo la preghiera. Ci mostra la bellezza di Dio, ci aiuta a trovare Dio. Noi non possiamo che ringraziarvi per il dono che ci fate con la vostra presenza e augurarvi di svolgere la vostra preghiera al Signore e di adempire al vostro carisma attraverso il servizio verso i bambini e la comunità e verso chiunque si presenti sul vostro cammino. Saremo contenti di condividere con voi questo vostro tratto di strada e di vita. Stefano

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Un grazie sentito, di cuore Pubblichiamo il testo del saluto che Suor Emma, a nome delle suore Betlemite, ha letto durante la festa di saluto il 22 giugno Un grazie sentito, di cuore, un po’ commosso data la circostanza, ma vi assicuro sereno e pieno di speranza, perché ci è gradito leggere questo evento nell’ottica della volontà di Dio. La nostra presenza betlemita a Lecco e quindi nella bellissima ed importante diocesi di Milano, da circa 25 anni, è ritenuta da noi e dalla Congregazione tutta, un dono grande di Dio, per cui oggi sentiamo il dovere di dire grazie per la bellissima esperienza che ci avete permesso di vivere. Sì, una stupenda missione è stata la nostra, realizzata attraverso l’attività educativa nella Scuola dell’Infanzia che, provvidenzialmente, dal suo nascere ha visto un susseguirsi di generazioni. Vi diremo pertanto che l’incontro quotidiano con i bambini, le loro famiglie, insegnanti, personale direttivo e ausiliare, ha potenziato indubbiamente le nostre risorse e la nostra do-

nazione a Cristo come consacrate. Grazie per l’esperienza fatta in Parrocchia, attraverso la catechesi, l’animazione liturgica, l’incontro con le famiglie mediante i gruppi di ascolto, le visite agli infermi e agli anziani, recando loro il conforto e la gioia dell’Eucaristia. Grazie per aver incontrato e avvicinato adolescenti e giovani, col frequentare l’oratorio domenicale durante l’anno e quello estivo. Grazie per la partecipazione ai Consigli Pastorali dove i responsabili dei vari settori ci hanno fatto vivere l’atmosfera di una Chiesa in cammino. Attività queste ed altre che hanno dato vita al nostro Carisma e permesso di camminare in sintonia con la Chiesa e la Congregazione. Porteremo nel cuore il ricordo di una Parrocchia viva, palpitante, aperta ai segni dei tempi e sempre attenta e in ascolto alla voce del Romano Pontefice. Un grazie speciale a don Egidio per la sua accoglienza, benevolenza, per la fiducia per ciascuna di noi, nonostante i nostri tanti limiti. Vada alla sua persona un auguro sentito per il suo ministero sacerdotale e, me lo permetta, per la maniera profonda e significativa nel porgere la Parola di Dio in tutte le circostanze della vita. Grazie don Egidio! Salutiamo infine: don Contardo, Don Paolo e Don Mario zelanti collaboratori della Parrocchia, la cui testimonianza di fede è stata sempre grande per noi e don Maurizio Rolla, Vicario Episcopale che con parole e gesti di fraternità ci ha palesato la gioia del nostro essere nella Chiesa di Lecco. Salutiamo tutti e… vi porteremo sempre nel cuore

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50 anni di fedeltà nel quotidiano! Una giornata vissuta insieme per festeggiare il cinquantesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale di don Lino Maggioni, coadiutore a Castello dal 1964 al 1977 e di don Giovanni Brigatti, nato a Castello. Particolarmente intenso è stato il momento dell’omelia dei due festeggiati. Don Lino ha anzitutto sottolineato il significato della festa racchiuso soprattutto nella seconda lettura, che si può riassumere così: da Cristo ci viene una lezione di umiltà e di obbedienza, che, se sono state l’essenza della vita e dell’opera di Cristo e di sua madre, la Madonna, non possono essere virtù marginali nella 13

nostra vita. Sono virtù da rivalutare! L’obbedienza: dice un proverbio: “Val più un atto di obbedienza che 100 anni di penitenza”. Di obbedienza e di umiltà è segno LA CROCE. Dice don Lino: “Arrivano certi momenti provvidenziali… come può essere un 25° o un 50°, di matrimonio come per qualcuno di voi, o di Messa come per me e per don Giovanni in cui si riesce a capire di più una festa come quella di oggi: Esaltazione di una croce! Dolore e trionfo insieme, fallimento e successo insieme… Sempre positivi dobbiamo essere e ringraziare sempre! Se qualcuno ci chiedesse un pensieroriflessione-convinzione che riassuma 50 anni di vita con la gente e tra la gente… che cosa potremmo dire? Dal basso dei nostri 50 anni di Messa, penso che per me e anche per don Giovanni, la cosa bella che ci salverà è la fedeltà. Fedeli, sempre, nel quotidiano, nel ministero, nella professione, nelle buone abitudini, la fedeltà ci salverà! Don Giovanni, riprendendo e sottolineando alcuni passaggi, ha poi aggiunto anche il tema della Misericordia che ha sentito particolarmente presente in que-

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sti anni di Ministero estendendo i suoi ringraziamenti e saluti a tutti i presenti. Il rinfresco che è seguito in oratorio ha poi fatto da corollario ad una celebrazione

davvero partecipata sentita e commossa da parte di tutta la Comunità. che si è stretta attorno ai due festeggiati. Ottavio

Reverendo don Lino, così solitamente iniziano i formali saluti che si rivolgono ai sacerdoti che celebrano qualche ricorrenza... “Reverendo...” sa di stantio, di vecchio e allora mi piace cominciare così: Che bello ritrovarci oggi a festeggiare il nostro don Lino! Non è la prima volta certamente, ma quella di oggi è una festa importante, un traguardo di tappa di quelli da veri campioni ... si perché don Lino è davvero un Campione di prete... Lasciatemelo dire anche a nome di tutti i suoi ragazzi ed educatori - allora si chiamavano cooperatori - ora genitori e anche nonni che hanno avuto la fortuna di averlo come prete nel nostro oratorio un bel po’ di anni fa ormai. E davvero ha saputo essere fedele al motto “Sarete miei testimoni” che, assieme ai suoi compagni, scelse per la loro ordinazione... testimone di vita e del Vangelo, educatore formidabile di quelli che ti sanno prendere

dal verso giusto e che sanno anche aspettare e rispettare i tempi ... Perché, vero don Lino? Di fretta mai! Chi non se lo ricorda don Lino, con la talare al vento, viaggiare per le strade di Castello con il suo galletto Guzzi e salutare tutti, vicini e lontani, rigorosamente per nome senza sbagliarne uno. Già, proprio tutti, perché fin da allora sapeva bene che “il Campo è il mondo”! E la palla al centro è la Parola di Dio! Bene, allora lasciamo che anche oggi al centro della Festa per i suoi 50 anni di ordinazione ci siano la Parola e l’Eucaristia a suggerirci le parole giuste per ringraziare il Signore per questo grande dono che ci ha fatto con il ministero di don Lino in mezzo a noi. Gustiamoci questa celebrazione e questa festa senza fretta appunto perché di fretta mai. L’importante però è avere ben chiaro l’obiettivo giusto: quello di diventare Amici di Gesù sempre di più! Bentornato tra noi e ad multos annos! Ottavio 14


Itinerario per i Gruppi di Ascolto della Parola

È con grande gioia e gratitudine che ci ritroviamo qui oggi per stringerci attorno a don Giovanni, per festeggiare e pregare per i suoi 50 anni di ministero pastorale. Gioia e gratitudine perché, siamo convinti, il sacerdote è un dono di Dio. È un dono la sua vocazione, nata in famiglia, in questo oratorio e comunità parrocchiale. È un dono l’umile servizio con cui ha amato, curato e accompagnato le parrocchie affidategli. Scriveva Carlo Maria Martini: “Il prete è l’icona attuale di Gesù sacerdote: l’amore pastorale di Gesù è reso visibile dal sacerdote che fa dono incondizionato di sé”. II 27 giugno 1964 è stato ordinato sacerdote e qui, in questa chiesa ha celebrato la sua prima Santa Messa. Ha svolto il suo ministero dapprima come coaudiutore, nelle parrocchie di S. Eustorgio e di S. Maria del Rosario a Milano, dedicandosi prevalentemente alla vita dell’oratorio e alla pastorale giovanile. La chiamata di una nuova comunità alla ricerca di una guida forte e coraggiosa l’ha poi portato nel 1982, nella neonata parrocchia di S. Massimiliano Kolbe a Va15

rese, dove ha costruito una moderna e meravigliosa Chiesa con annesso Oratorio, regalando così una “casa” accogliente per le famiglie e i giovani della comunità. Portata a termine questa grande missione, nel 1997 è diventato prevosto di Santo Stefano a Sesto S. Giovanni, dove, grazie alla continua attenzione che ha sempre dimostrato nella sua vita nei confronti di tutti, ha arricchito e coinvolto con il suo entusiasmo non solo la sua parrocchia, ma anche le associazioni e le istituzioni locali, che gli hanno riconosciuto l’importante e prezioso contributo con la recente assegnazione della benemerenza civica. Congratulazioni Don Giovanni e un augurio di poter continuare la tua missione nella nostra diocesi con la stessa passione da te sempre testimoniata. Anna

Il percorso proposto ai Gruppi di Ascolto della Parola stimola e apre la riflessione e la preghiera a partire dai capitoli 6-8 del Vangelo di Marco, che rappresentano la cosiddetta «sezione dei pani». Sono pagine ricche di movimento, di domande e di insegnamenti; esse descrivono un percorso articolato, sempre guidato dall’iniziativa di Gesù, dove è necessario lasciarsi condurre, con un atteggiamento di ascolto attento. La conoscenza e la fede nel Maestro maturano solo stando in comunione con lui, sentendosi interpellati e coinvolti. Il cammino annuale è poi sollecitato dall’appuntamento di Expo 2015 e dal suo tema: «Nutrire il pianeta, Energia per la vita». Lo stesso Arcivescovo Angelo Scola esorta a viver-

lo come una preziosa opportunità di testimoniare quella energia della vita dello Spirito che si ottiene quando ci si nutre del pane della Parola donata da Gesù.

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Tutti i loghi devono essere inviati entro e non oltre il 31 gennaio 2015. Non aspettare di invecchiare, la Fiera di Castello ti aspetta per festeggiare i suoi primi 30 anni! PAROLE DI VITA N. 03 - Ottobre 2014 - www.parrocchiadicastello.it

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Novità al Bar... Dopo tre anni lo staff, anche su consiglio degli amici più affezionati, ha deciso di cambiare il nome del BarBatrucco in Baretto de Castèl. Sappiamo che questa decisione provocherà reazioni contrastanti: c’è chi gioirà, chi rimarrà indifferente, chi stapperà bottiglie di champagne e chi verserà lacrime di tristezza. Ma, e ci teniamo a sottolinearlo, il nostro obiettivo rimane lo stesso: creare un luogo di aggregazione per noi giovani, dove trovarci, ridere, scherzare, passare del bel tempo con

vecchi amici o per trovarne di nuovi. Anzi, vogliamo fare molto di più: vogliamo “ingrandirci”, diventare un punto di riferimento non solo per i ragazzi di Castello ma anche per tutti i giovani che in questi anni ci hanno conosciuto e per chi vorrà farlo. Ecco allora che dopo questi tre anni di crescita abbiamo maturato la scelta di cambiare nome, perché insieme alla realtà del nostro Bar siamo cresciuti anche noi. Francesca

Il sito internet si rinnova In una comunità parrocchiale così viva come la nostra, ricca di gruppi, attività, impegni e iniziative sempre nuove e in un’epoca nella quale le informazioni sono quasi tutte digitalizzate, si è resa sempre più evidente la necessità di uno strumento a supporto di tutto questo. www.parrocchiadicastello.it è il luogo nella rete dove in ogni momento si possono reperire informazioni e contatti di gruppi nei quali operiamo o di persone che conosciamo, dove si possono controllare gli eventi parrocchiali, leggere e consultare pubblicazioni vecchie e nuove, quali il “Notiziario Parrocchiale” o gli archivi digitali del Giornale “Parole di Vita”, scaricare gli avvisi che riceviamo la domenica a messa. Il sito parrocchiale è molto più di quello che si possa pensare, la sua utilità va molto oltre l’idea comune. È per queste motivazioni che ho deciso quest’anno di rafforzare il mio impegno in questo progetto. Nel mese di ottobre sarà online una terza versione rinnovata del sito internet: le informazioni saranno più aggiornate, più semplici da trovare e saranno a disposizione più contenuti. Per rendere que17

sto strumento veramente utile alla comunità parrocchiale abbiamo bisogno di persone che ci aiutino in questo e credano nelle nostre stesse motivazioni. Non cerchiamo persone con competenze particolari. Chiediamo a chi fosse disponibile di collaborare in un modo molto semplice e non troppo impegnativo: visitare con costanza e tenere monitorate una o più sezioni del sito per segnalare puntualmente al webmaster mancanze/errori o fornire via e-mail documenti/materiali da caricare online. Siamo inoltre alla ricerca di persone che di tanto in tanto abbiano voglia di raccontare la vita e i fatti della nostra comunità parrocchiale scrivendo brevi articoli, i quali saranno poi pubblicati sul sito. L’aggiornamento tecnico del sito sarà svolto con alcuni collaboratori; è però importante per noi ricevere un feedback per rendere questa risorsa sempre più utile e funzionale. Per rendersi disponibili o avere maggiori informazioni è possibile contattarmi scrivendomi a webmaster@parrocchiadicastello.it. Ringraziando in anticipo, Francesco

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Tornei estivi Quest’estate il meteo è stato particolarmente infausto, l’abbiamo ben saputo guardando i telegiornali o semplicemente affacciandoci alla finestra della nostra casa. Nonostante ciò, noi abbiamo incrociato le dita e con anche qualche aiu-

to dall’alto, che non guasta mai, siamo riusciti ad organizzare e soprattutto far giocare i nostri agguerritissimi atleti nei consueti tornei estivi. Francesca


ORATORIO

“Piano terra”: un’estate insieme Con la chiusura delle scuole e l’inizio delle vacanze estive, molti genitori affidano i loro figli alle cure dell’oratorio parrocchiale che consente loro di salvare letteralmente “capra e cavoli” in modo da gestire senza intoppi le settimane che precedono l’inizio delle ferie per tutta la famiglia. A prescindere dalle reali intenzioni delle famiglie interessate, è la scoperta – spesso la rinnovata fiducia – che ogni estate viene accordata a queste plurisecolari istituzioni della Chiesa Cattolica. Con l’arrivo dell’estate, insomma, molte famiglie apprezzano la variegata offerta 19

formativa e ricreativa degli oratori a cui si accompagna la certezza di mandare i propri figli in strutture controllate in cui l’educazione umana e cristiana continua ad essere un valore perseguito nei fatti. Quest’anno devo dire che la novità delle 5 settimane di oratorio tra giugno e luglio e una settimana all’inizio di settembre ha avuto un’ottima accoglienza e grande apprezzamento da parte delle famiglie che, a furor di popolo, già mi hanno chiesto di continuare ancora così anche il pros-

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simo anno, aggiungendo magari una settimana in più anche a settembre (per un totale così di 7 settimane!!!). Come tutte le novità, però, per riuscire devono avere alla base anche una collaborazione gioiosa, generosa e convinta. E proprio questo tipo di collaborazione con i tanti animatori e le numerose mamme e nonne che si sono splendidamente resi disponibili con entusiasmo e passione educativa ha reso possibile per la nostra bella e vivace parrocchia un risultato davvero impensabile (siamo arrivati a toccare le 290 iscrizioni!!!) e più che soddisfacente. Colgo l’occasione ancora una volta per ringraziare dal profondo del cuore il magnifico GRUPPO ANIMATORI, guidato per l’ultima volta da GIULIA SCARPINO – a cui va la riconoscenza sincera e cordiale di tutta la nostra comunità e che ora continuerà la sua missione educativa come catechista –, Suor Victorine e Suor Irene (che si sta inserendo molto bene nelle attività dell’oratorio e in parrocchia), a tutte le mamme, le nonne e tutti coloro che a vario titolo hanno condiviso questa bellissima esperienza nessuno escluso.

L’esperienza estiva, però deve continuare anche durante l’anno. PERTANTO, CARI GENITORI, MI RIVOLGO IN PARTICOLARE A VOI: TUTTE LE DOMENICHE POMERIGGIO DA SETTEMBRE A MAGGIO LE PORTE DELL’ORATORIO SONO APERTE PER ACCOGLIERE I VOSTRI FIGLI E CON LORO ANCHE VOI PER CONTINUARE CIO’ CHE DI BELLO E BUONO SI È COMINCIATO DURANTE IL TEMPO ESTIVO. Vi aspetto a braccia aperte! E con Suor Irene e con me vi aspettano FRANCESCA, LORENZO E LUCA, i nuovi responsabili del numeroso GRUPPO ANIMATORI insieme alle mamme, i papà e le nonne che vorranno collaborare alla missione educativa dei nostri ragazzi. “SOLO INSIEME” – questo è il motto del nuovo anno oratoriano iniziato il 28 settembre – si può far crescere la comunità cristiana e educare secondo lo stile di Gesù, non dimenticando che l’educazione è cosa del cuore (San Giovanni Bosco insegna!!!). E i nostri ragazzi hanno bisogno e diritto ad una qualità educativa! Don Paolo

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Domeniche insieme Desideriamo dire il nostro grazie grande al super don Paolo, ai magnifici animatori, alle brave suore (Victorine e Irene) e a tutti coloro che hanno aiutato per l’oratorio estivo. Per noi genitori è importante che durante l’estate ci sia questa bellissima possibilità di portare i nostri figli all’oratorio dalla mattina alla sera, sapendo che essi sono accolti, sorvegliati e aiutati a crescere con gli altri e ad imparare a pregare bene. La proposta di quest’anno di 6 settimane di oratorio è stata davvero indovinata!

Approfittiamo allora per lanciare subito l’appello per il prossimo anno di continuare con questa proposta che ha veramente entusiasmato tutti i genitori e soprattutto i nostri figli. Grazie ancora a tutti! papà Giovanni e mamma Lucia

La proposta «Solo insieme» ci chiederà di alimentare la dimensione comunitaria dell’oratorio perché i ragazzi, con le loro famiglie, scoprano che c’è uno stile

«contagioso» che può essere portato nel mondo e, soprattutto, c’è una comunità in cui crescere e maturare nell’amicizia con il Signore Gesù.

Programma DOMENICA 12 OTTOBRE BICICLETTATA A RIVABELLA (tempo permettendo) + Riunione Chierichetti DOMENICA 9 NOVEMBRE DOMENICA INSIEME... CON LE FAMIGLIE + Riunione Chierichetti al termine del pomeriggio DOMENICA 21 DICEMBRE FESTA DI NATALE

DOMENICA 15 FEBBRAIO FESTA DI CARNEVALE DOMENICA 15 MARZO DOMENICA INSIEME... CON LE FAMIGLIE DOMENICA 19 APRILE GITA ALLA MINITALIA DOMENICA 10 MAGGIO ULTIMA DOMENICA INSIEME (Firma della Pergamena e Professione di fede alla S. Messa delle ore 10.00)

DOMENICA 18 GENNAIO GITA SULLA NEVE PAROLE DI VITA N. 03 - Ottobre 2014 - www.parrocchiadicastello.it

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CHIERICHETTI

Un anno ricco di tanti bellissimi momenti da vivere

Festa di apertura dell’oratorio

Un nuovo anno pastorale è cominciato e tra le tante attività che si rimettono in moto all’interno della nostra comunità ci sono anche quelle del Gruppo Chierichetti. Quest’anno abbiamo la fortuna di accogliere tra noi 7 nuovi ragazzi, che in occasione dell’apertura dell’oratorio domenica 28 settembre durante la S. Messa delle ore 10.00 hanno ricevuto la veste rossa, simbolo della loro scelta di servire all’altare! Tante saranno nei prossimi mesi le occasioni di incontro, di divertimento, di amicizia: l’impegno alla base del nostro essere chierichetti rimane quello del servizio fedele e costante a Gesù, ma ora più che mai con un’attenzione speciale al contesto nel quale lo svolgiamo: la comunità parrocchiale. Proprio per questo molte delle iniziative proposte durante l’anno saranno pensate non solo per noi, ma per tutti i ragazzi dell’oratorio: il vero luogo dove crescere, il vero “campo della fede”. Il 2014/15 sarà inoltre caratterizzato da

due importanti novità: la prima sarà il Pellegrinaggio Internazionale dei Ministranti, noto come “CIM” (“Coetus Internationalis Ministrantium”), evento che si svolge ogni 4-5 anni a Roma nel mese di agosto e al quale prenderemo parte. Come nelle ultime due passate edizioni, nel 2006 e nel 2010, anche la prossima sarà per noi una bellissima esperienza di fede e di incontro, sui passi dello slogan ufficiale “Eccomi, manda me!” (Is 6,8). La seconda sarà invece una novità che arriverà a conclusione del CIM: dopo 15 anni di servizio come chierichetti e quattro come cerimonieri, io, Matteo e Stefano (noti nel gruppo come “SomMo.Chi.”) porteremo a con-

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PALLADIUM

E chi l’avrebbe mai detto!

clusione il nostro mandato come responsabili del Gruppo Chierichetti. Questa scelta è stata presa sia per dare il via a nuove esperienze di vita da parte nostra, sia per lasciare spazio ad altri ragazzi e dare anche a loro l’opportunità di intraprendere un cammino nuovo e diverso così bello e ricco di emozioni e soddisfazioni. Domenica 31 maggio, insieme ai chie-

richetti e ai preti che in questi anni ci hanno accompagnato, in occasione della XIV° “Festa del Chierichetto” consegneremo le nostre vesti viola ad Alessia e Cecilia: un gesto per simboleggiare un passaggio di consegne e l’inizio per loro di una nuova avventura. Diamo allora il “via!” ad un anno ricco di tanti bellissimi momenti da vivere insieme!

Alla fine, dopo la chiusura del NUOVO e del MIGNON, il PALLADIUM rimane l’unica sala cinematografica operativa, in una città di quasi 50.000 abitanti! Non è una bella notizia e avvertiamo il peso della responsabilità di rimanere l’unico soggetto ad offrire cinema in via continuativa a Lecco. Dopo l’apertura della stagione avvenuta a fine agosto, ai primi di settembre un folto gruppo di persone che fanno parte della rete dei volontari si è incontrato con il Parroco che ha formulato un vivo ringraziamento a tutti quelli che, a vario titolo e con una diversa gradazione di impegno, consentono al cinema di sopravvivere e di non chiudere i battenti. Non poteva mancare un ricordo per Marco Rigamonti che tanto ha dato alla sala. È stata l’occasione per fare il punto della situazione e di tracciare un bilancio della stagione 2013/2014 che non è andata male, considerato che si è arrivati a staccare 25.000 biglietti contro i 22.000 della precedente, a riprova che la nostra offerta viene gradita e apprezzata. Nella serata è stata illustrato a tutti il funzionamento della “macchina” del Palladium, le principali aree di competenza e le persone

che, in alcuni ruoli chiave, contribuiscono in modo concentrico al miglior funzionamento del cinema. Sono state messe sul tappeto anche delle aree di criticità che, alla luce di alcuni sviluppi, necessitano di essere affrontate e migliorate, nella certezza che la diversità di idee e di opinioni sia una ricchezza da inserire nel contesto del fraterno confronto all’interno di una comunità ecclesiale. È stato avviato un piano di lavoro finalizzato alla risoluzione di alcuni aspetti, quali la necessità di ampliare la rete dei volontari (nella serata si sono presentati cinque nuovi volontari) e di rimpolpare alcune figure come i responsabili e i montatori che affrontano dei gravosi carichi di lavoro che necessitano di essere meglio ripartiti. È stata presentata anche la rassegna del giovedì, partita ai primi di ottobre che, senza appesantire ulteriormente i compiti della rete, intende far avvicinare al PALLADIUM le persone che frequentavano la rassegna del NUOVO. Una nuova stagione, una nuova avventura all’insegna del far bene e nel nome del PALLADIUM. Claudio

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MONDO

in Sud Sudan. L’aiuto che cerchiamo di dare è soprattutto ai bambini e alle donne che vongo nella nostra chiesa per chiedere qualche sostegno. Tutti stiamo pregando e attendendo con speranza la fine della guerra perché si possa tornare in pace nella propria terra. Infine vi lascio una bella frase di un missionario che dice: Noi missionari siamo fatti così:

Lettera di Abba Filippo 13 agosto 2014 Carissimi amici, un saluto da Gambella e dai nostri villaggi, dove stiamo portando avanti la nostra AST, cioè African Summer Together, due mesi di attività giochi, formazione e tanta amicizia con i bambini e i ragazzi dei vari villaggi. Le settimane centrali son state quelle appena passate con l’arrivo di 8 giovani dall’Italia dalla casa Salesiana di Bolzano. È stata un’esperienza davvero bella e intensa. Alla fine qualcuno di loro avrebbe anche voluto rimanere: abbiamo sperimentato insieme di aver ricevuto molto di più di quanto abbiamo dato. I poveri hanno questo speciale potere, soprattutto i bambini che vengono, ti abbracciano, sono contenti e felici solo perché tu sei li con loro e ti chiedono solo di volergli bene così come sono. E noi che eravamo venuti a portare “cose” riceviamo un cuore riacceso, nuovo, capace di amare senza tanti perché o ma. A metà agosto abbiamo avuto la visita di alcuni benefattori che ci sostengono ormai da 4 anni e sono venuti per inaugurare il pozzo dell’acqua, l’ora27

il partire una normalità, andare una necessità, domani le strade saranno le nostre case e se saremo costretti ad ancorarci in una casa la trasformeremo in una strada a Dio. Un saluto a tutti, un grazie e un ricordo con questa gente Abba Filippo

GIORNATA MISSIONARIA 26 ottobre 2014 Il Gruppo missionario organizza un torio, una bella sala giochi e il campo di pallavolo. E anche per me è arrivato il tempo di lasciare la missione di questi villaggi, infatti a fine agosto un nuovo prete locale prenderà il mio posto, Abba Meseret. Iniziare una missione e poi passarla ad un prete locale è uno dei principali scopi del missionario. Notizie dei profughi: ormai i tre campi profughi che sono qui nella regione di Gambella sono pienissimi, dicono che sono ormai 150.000 solo nella nostra regione. La guerra civile in Sud Sudan non accenna a finire e le persone continuano ad arrivare qui dall’Etiopia. Qualche notte sentiamo in lontananza il cannone del carro armato che spara nella città di Nassir

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ZANETTI

Una Zanetti in gran forma, “suona la carica” alle nuove sfide che l’aspettano Con l’assemblea del 12 settembre e l’approvazione del bilancio associativo, riparte ufficialmente l’anno di attività 2014/15 della A.S.D. O. Zanetti. In realtà le squadre hanno avviato i programmi di allenamento già dalle ultime settimane di agosto, il meteo avverso non ha scoraggiato i nostri atleti, che, con i loro preparatori, si sono ritrovati sul nuovo campo di via Fogazzaro a Castello e non solo. Il 13 e il 23 settembre si sono svolti gli Open Day di calcio e di pallavolo, con buona partecipazione da parte degli aspiranti atleti e delle loro famiglie. I nuovi iscritti sono stati accolti dai preparatori della Scuola Calcio e del Corso di avviamento alla pallavolo. Per eventuali contatti i referenti sono: Alberto Bacchi (cell. 347.2411151) e Giorgia Marai giorgia.marai89@gmail.com. Eccovi le conferme e le novità previste per questo nuovo anno: - Confermato il Consiglio Direttivo, che vede G. Barindelli nella carica di Presidente, affiancato dai vice presidenti P. Gallarati e M. Brambilla, De Battista tesoriere, Castoldi segretario, Valsecchi, Sacchi, Giordano e tanti altri. A loro e a tutto lo staff tecnico vanno il nostro sostegno e i nostri più calorosi ringraziamenti 29

per l’impegno sostenuto. - Confermata anche quest’anno l’adesione di 350 iscritti tra atleti e allenatori, segno che la qualità del lavoro svolto è alta e il gruppo è solido e ben strutturato con la “new entry” Deborah Farina nel ruolo di segretaria sportiva. - Confermata la disponibilità dei campi di Via Fogazzaro - Castello, di Ello e del Bione per le squadre di calcio giovanili e il campo di Valmadrera Rio Torto per la Prima Categoria. Delle palestre Carducci - Scuola Primaria di Castello - e Medardo Rosso - Liceo Artistico - per gli allenamenti di pallavolo, ginnastica ritmica e ginnastica per adulti. - La prima novità è la nomina di Mirko Valsecchi a mister della pluripremiata squadra della Prima Categoria, sostituisce mister Cirillo dopo sette anni di successi; sarà affiancato dai collaboratori Fabio Rompani (vice) e Luca Panzeri (trainer dei portieri). Alla già collaudata rosa di titolari, quest’anno si aggiungono 4

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promettenti giocatori: Cristian Callagher (attaccante - 1983) Riccardo Vismara (centrocampista - 1995), Riccardo Colombo (centrocampista - 1994) e Luca Ogliari (difensore 1995); a loro e a tutta la squadra, va il nostro vigoroso “in bocca al lupo!”. - Altra novità è la partecipazione della Prima Categoria alla Coppa Lombardia, prestigioso trofeo che vede annoverarci tra le migliori squadre della Regione. Aggiungiamo che ben tre nostre squadre parteciperanno ai tornei CSI: Open a sette giocatori allenati dalla coppia Farina e Carsana, Top Junior a sette giocatori (lo scorso anno giunta sino alle fasi finali) con il nuovo preparatore Tiziano Valsecchi e una squadra di calcio a 5. La A.S.D. O. Zanetti - Ginnastica Ritmica sta cercando una ragazza maggiorenne, seria e responsabile che aiuti ad allenare le bambine dai 4 ai 16 anni. Non è necessaria esperienza specifica nella ginnastica ritmica, ma che abbia almeno fatto ginnastica di base, artistica o danza.

I corsi si svolgono il lunedì e il mercoledì, dalle 17.30 alle 19.30 circa. Per eventuali informazioni, contattare Mara Miggiano (e-mail: maramiggiano@yahoo.it oppure cell: 348.7365096 dopo le 14.00). Gli amici e i giocatori che volessero affittare nelle ore pomeridiane e serali il nuovo campo di calcio a Castello, possono fare riferimento al vicepresidente Massimo Brambilla (cell. 366.9731416). Come consuetudine, invitiamo chi volesse liberamente donare un contributo alla A.S.D. O. Zanetti a sostegno delle tante attività prodotte negli anni, di farlo tramite Conto Corrente intestato a: Parrocchia SS. MM. Gervaso e Protaso (IBAN: IT04N 03104 22903 00000 0007240 - Deutsche Bank agenzia di Castello - Lecco) oppure ASD O. Zanetti (IBAN: IT43M 03104 22903 00000 0820005 - Deutsche Bank agenzia di Castello - Lecco) e usufruire quindi delle detrazioni fiscali previste. Umberto

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ORARI PARROCCHIA

ANAGRAFE

S. MESSE FERIALI

BATTESIMI Ravasi Simone di Giovanni e Buttironi Laura Agostoni Cecilia di Luca e Tamagnini Martina Gariboldi Maria di Roberto e Marchio Claudia Palmisani Federico di Domenico e Montecala Giorgia

da Lunedì a Venerdì: h. 8.30 - 18.30

S. MESSE FESTIVE Sabato: h. 18.30 (vigiliare) Domenica: h. 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.30

MATRIMONI Parisi Manuel e Mastroianni Maria Rosaria Panzeri Matteo e Lombardo Manuela Zuppardo Ignazio Raoul e Miggiano Monica Ratti Giacomo e Molteni Marisol

FUNERALI Marchio Mario Gilardi Enrico Pizzi Giovanni Colombo Giuseppina Gilardi Luigia Gatti Mario Capelli Giovanna Bonaiti Giorgio Mauri Annamaria Zamboni Franco Belmonte Luigi Fumagalli Luigi Benaglia Maria Anna Bonacina Celestina Scaramelli Pierangelo Panzeri Maria Bettini Silvana Riva Maria Rita Scolari Ambrogio Marasco Luigi

di anni 63 di anni 79 di anni 88 di anni 94 di anni 92 di anni 74 di anni 91 di anni 85 di anni 81 di anni 88 di anni 84 di anni 82 di anni 93 di anni 88 di anni 88 di anni 87 di anni 63 di anni 67 di anni 90 di anni 98

(Normalmente, prima delle S. Messe i Sacerdoti sono disponibili per le confessioni)

BUONA STAMPA Sabato: dalle 19.00 alle 19.30 Domenica: dalle 8.30 alle 12.30

SEGRETERIA PARROCCHIALE da Lunedì a Venerdì: h. 16.00 - 17.00

SERVIZIO SEGRETARIATO SOCIALE Per problematiche familiari, assistenza alimentare, richieste di lavoro, patronato sociale Martedì: h. 9.30 - 10.00 e Giovedì: h. 14.30 - 15.30 in casa parrocchiale servizio medico, consulenza giuridica solo su prenotazione

SAN VINCENZO Mercoledì: h. 9.30 - 10.30 in oratorio CINETEATRO PALLADIUM Tel. e Fax 0341.361533 www.cinemapalladium.com NUMERI UTILI Don Egidio (Parroco) Don Mario Don Contardo Don Paolo Scuola Materna Abitazione Suore E-mail: Sito internet:

Tel. e Fax Tel. Tel. Tel. Tel. e Fax Tel.

0341.364138 0341.368921 0341.285557 339.5629229 0341.369337 0341.283724

segreteria@parrocchiadicastello.it - donegidio@parrocchiadicastello.it www.parrocchiadicastello.it

La redazione Don Egidio Casalone, Santo Caruso, Francesca Galli, Stefano Ghislanzoni, Paolo Longhi, Mariolina Mauri, Laura Panzeri, Chiara pizzi, Matteo Possenti, Umberto Riva. Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato alla stesura dei testi e alla distribuzione del Giornale della Comunità Parrocchiale.



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