G. Miti Zanetti

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Giuseppe Miti Zanetti nasce a Modena nel 1859, il padre ricco avvocato e politico muore precocemente precipitando la famiglia in una povertà, dignitosa, ma accentuata dalla rigidità della condotta materna. Il giovane Giuseppe ne soffre, si discosta quasi dalla realtà, accettando con difficoltà il crescere dei giorni e favorendo quegli aspetti malinconici e introversi del suo già complesso carattere. Nel 1873 si iscrive all'Accademia di Modena che presto lascia per Bologna, ma in entrambe le esperienze la sua disaffezione all'impegno non fanno emergere particolari applicazioni. Già a vent'anni si impiega in uno studio d'arte e qui trova l'occasione per visitare Venezia. La città gli resta nel cuore e lì si trasferisce nel 1884. Emerge la sua passione, la sua curiosità, il suo inserirsi nei luoghi, vagando, osservando comprendendo. Tutta la laguna diventa oggetto della sua analisi, malinconica e romantica trova espressione nelle sue opere. Il paesaggio diventa protagonista e vita. Trasferitosi a Milano, coglie in un altro paesaggio, quello alpino, quella rigorosa compostezza che mantiene nella essenzialità dei colori e dei toni. Proprio a Milano si dedica con impegno assiduo all'incisione nelle sue varie forme in questo incitato e stimolato da Mariano Fortuny che con lui intrattiene una profonda amicizia. La vita gli riserva un'ulteriore dramma con la morte del suo primo figlio che acuisce la sua depressione tanto faticosamente controllata. E' un artista assai apprezzato in Italia ed all'estero. Partecipa alle più importanti esposizioni Nazionali e Internazionali: espone a Parigi all'Internazionale del 1899, a Monaco nel 1902, ininterrottamente all'Internazionale d'Arte di Venezia dal 1895 al 1924. Sue esposizioni si segnalano fra le altre a Modena, Bologna, Milano, Genova, Torino, Firenze, Barcellona, Chicago, Buenos Aires. E' nominato Accademico di Modena e Venezia. La sua vita si conclude Milano nel 1929.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE M. Pilo, G.Miti Zanetti, Milano 1917; G. Nascimbeni, in “Emporium”, ott. 1919 pp.188-198; V. Moschini, in “Encicl. Treccani”, XXIII (1934), p.472; U.Galletti-E. Camesasca, op.citata 1951, pp. 1690-1691; L. Servolini, op.cit. 1955, p 539, A.M. Comanducci 1936, pp. 438-439, Dizionario Enciclopedico Bolaffi, Torino1975, VII, p. 412; Lando Landini,Miti Zanetti Giuseppe, Reggio Emilia 1970; Michele Fuoco, Gli Artisti Modenesi alla Biennale di Venezia, Modena, Artioli 1993; L.Frigeri Leonelli, Pittori Modenesi dell’Ottocento, 1986, p. 275; E. Benezit, Parigi 1999, IX, p. 681


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