Caserta e il Taekwondo

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Anno I, Numero 1, Febbraio 2012

Annunci “Un piccolo passo per un uomo, un grande

ha scritti e sviluppati, chi ha creato la

Sei interessato a questo spazio??!! Contattaci:

passo per l’umanità”, menzionando Neil

grafica, chi ha impaginato il giornale, chi

info@taekwondocaserta.it

Armstrong mentre scendeva l’ultimo gradi-

ha pensato al nome, ai redattori che han-

no del modulo lunare. È una citazione un

no coordinato tutto e tutti. Grazie, è

po’ azzardata, lo ammetto, ma per noi

stato un lavoro veramente fantastico ed è

questo

davvero alla

probabilmente ciò di cui vado maggiormen-

conquista della Luna: probabilmente è una

giornalino equivale

te orgoglioso, perché fatto davvero senza

cosa banalissima, ma per la nostra Asso-

alcun aiuto da parte mia. È il primo nume-

ciazione Sportiva rap-

ro, e sarà sicuramente

presenta

ricco

sicuramente

di

imperfezioni

Le nostre rubriche L’intervista

Pag. 2

Han Mu Do

Pag. 4

Non solo forme

Pag. 4 Pag. 4

qualcosa di straordi-

ed errori, ma è ancor

nario. Tantissime sono

di più ricco di entusia-

Eventi del mese

state

smo.

Notizie di rilievo

le

difficoltà

Noi

non

siamo

iniziando dal problema

giornalisti:

di convincere i ragazzi

quello che facciamo e

a collaborare (c’è vo-

soprattutto amiamo il

luto quasi un anno!),

amiamo

Taekwondo a cui dedi-

far capire loro che questo non sarebbe

chiamo il nostro tempo, le nostre energie

stato un lavoro, ma una splendida espe-

e i nostri sogni. Faremo di tutto per mi-

rienza volta ad arricchirli e a far cono-

gliorare e rendere il nostro giornalino

scere ancora di più il Taekwondo sia tra

sempre più gradevole, leggibile e ricco di

chi già lo pratica, sia tra chi invece non

notizie. Abbiamo solo bisogno di incorag-

l’ha mai sentito nominare. E devo dire che

giamento e consigli. Grazie ancora a tutti

alla fine i miei ragazzi sono stati davvero bravi. A partire da chi ha creato le ru-

di Nicola Fusco

briche, chi ha pensato agli articoli, chi li

Il nome della nostra A.S.D. di Taekwondo, HWA RANG Hwa Rang Kwan, deriva da una setta di famosi guerrieri coreani dell’antichità, nati durante la dinastia Silla. Si chiamavano i Hwa Rang Do (“via della gioventù che fiorisce” o “via della gioventù fioren-

te”), organizzazione militare, didattica e sociale, e gioventù nobiliare della dinastia Silla creata dal Re Chinchung. I Hwa (= che fiorisce o fiorente) Rang (= gioventù) erano scelti tra i giovani membri della nobiltà, a cui venivano insegnati i precetti per diventare modelli di cultura e guerrieri valorosi;

oltre l’educazione alla fede buddista, ai Hwa Rang venivano insegnate danza, letteratura, arti e scienze, tiro con l’arco, imparavano a cavalcare, e l’arte militare del Taekyon, e del Subak più tardi trasformatesi nel Taekwondo. di Ester Sole

 Che cos’è il taekwondo? Pag. 3  Appuntamenti Pag. 4


Intervista al Maestro Fusco

miei amici di informarsi e uno di questi notò nel 91 i manifesti di quella che sarebbe diventata la palestra in cui mi sarei allenato per i successivi 6 anni Quali sono i meriti dei tuoi genitori

que, e credo lo sia ancora oggi. Quando ho iniziato a praticare poi, iniziò il boom di Van Damme, che tra l'altro è stato proprio un praticante di Taekwondo.

nella tua formazione sportiva?

Come mai hai deciso di intraprendere

Per la verità ben pochi: ai miei tempi lo sport non era considerato importante, per cui tutto quello che sono diventato è stato per mia scelta. I miei mi hanno "solo" finanziato. Ecco perché spesso mi arrabbio vedendo quanto i genitori fanno per far andare i ragazzi in palestra e loro non apprezzano.. Quando hai iniziato ad avere i primi successi e le prime soddisfazioni a livello agonistico? E’ il primo numero del giornalino e ci chiedevamo da chi cominciare. Poi ho pensato che potevamo iniziare solo dalla persona artefice di tutto questo, il Maestro Nicola Fusco che gentilmente si offerto di raccontarci come ha iniziato a praticare e insegnare il taekwondo: Maestro, quando e perché hai iniziato a praticare il taekwondo?

Ho iniziato a praticare a 21 anni, era l’ottobre 1991. Avevo assistito 4 anni prima ad un allenamento dei miei amici qui a Caserta che mi impressionò molto. Ma dalle mie parti non sapevo che ci fossero delle palestre (abitavo a 20 km da Caserta). Quindi incaricai tutti i

Il Forum è uno strumento voluto da molti per rendere un sito, già di per sé funzionale e attraente, ancora più utile e invitante. Il Forum non è infatti solo una nuova pagina su cui scrivere , ma è soprattutto un luogo (virtuale) in cui confrontarsi, capire cose non ancora perfettamente assimilate, chiedere spiegazioni e fare domande a cui in palestra, per motivi di tempo non si riesce a rispondere. È il posto in cui si può parlare di TaekwonPagina 2

Per la verità non ho fatto molte gare: innanzitutto a quei tempi si disputavano un campionato regionale di combattimento e uno di forme l'anno, erano solo in Campania (non si poteva andare fuori se non per le nazionali che erano solo per le cinture nere) e si iniziava a gareggiare da cintura verde. Per questo motivo e poiché ho iniziato a insegnare già 1° dan le gare a cui ho partecipato non sono state molte e quindi le prime soddisfazioni a livello agonistico le ho avute con i miei atleti Negli anni giovanili ti sei mai ispirato a qualche atleta famoso?

Ovviamente in quel periodo Bruce Lee era il punto di riferimento per chiun-

la carriera di istruttore?

Credo che insegnare sia sempre stato il mio destino: già in palestra il mio Maestro mi faceva badare alle cinture più basse. Poi mi sono accorto che mi piaceva molto e che forse ci ero anche portato. La ragione principale però credo sia stata che, trasferitomi a Caserta, diventava difficile andare 3 volte a settimana a Casoria per allenarmi. Per non perdere tutto quello che avevo fatto, pensai di darmi all'insegnamento. Quali sono le giuste motivazioni psicologiche che conducono un giovane atleta promettente al successo?

Le motivazioni da dare a un atleta sono la cosa più difficile per un insegnante: sono diverse da persona a persona e non sempre si riesce a trovare quella giusta. Io credo che la più importante vada ricercata dall'atleta dentro di sé e sia la sua voglia di primeggiare e la sete di vittoria. Se poi si ha anche una buona dose di sana “cattiveria”, allora il taekwondo è lo sport ideale. di Tommaso Fiorillo

do liberamente, in cui postare foto e

no, i genitori per imparare qualcosa in

filmati, emozioni o sensazioni, scrivere

più di questo meraviglioso mondo in cui

di sé e dell’ambiente in cui si fa allenamento senza dover aspettare la fine

anche loro, tramite i propri figli, sono

della lezione, senza dover rubare il tempo alla pratica e soprattutto liberamente. Le cinture più basse possono chiedere a quelli più anziani che a loro volta hanno la possibilità di dare spiegazioni dall’alto della propria esperienza. I bambini per divertirsi e, perché

entrati. Utilizziamo il Forum e rendiamolo sempre migliore con i nostri consigli, le nostre domande e soprattutto con le risposte: è, e sarà sempre, uno strumento di tutti. di Nicola Fusco Anno I, Numero 1, Febbraio 2012


Il Taekwondo, sport olimpico da Sidney 2000, è un’arte marziale millenaria di origine coreana e praticata ormai in tutto il mondo, che si basa su tecniche di calci e pugni combinate. Il nome deriva dall’unione di tre termini: Tae, che vuol dire “colpire o parare con il piede”, ovvero “calciare”, K’won, che significa “pugno”, o “colpire o parare con la mano” e Do, “arte” o “via”. Tutto insieme dà il significato di “arte dei calci e dei pugni”. La principale caratteristica del Taekwondo è che esso consiste in uno sport da combattimento libero in cui vengono usate mani e piedi per respingere un avversario: tutte le sue attività si basano sullo spirito difensivo, dal momento che il Taekwondo, come la maggior parte delle arti marziali, si è sviluppato come difesa contro gli attacchi dei nemici.

Il Taekwondo è costituito da 4 discipline distinte, ma non separate: le forme, il combattimento, la difesa personale e la prova di rottura. Una forma consiste in una sequenza di movimenti e tecniche prestabilite contro una serie di avversari immaginari, alla cui origine vi sono le componenti della filosofia orientale: il cielo e la terra, l’acqua e il fuoco, la montagna e il lago, il tuono e il vento (filosofia “Yin -Yang”), e della storia coreana. Il combattimento si svolge tra due contendenti, il blu e il rosso, che si sfidano su una distanza temporale di tre round da due minuti l’uno con tecniche di calci e pugni – non sono consentite prese – alla parte anteriore del corpo sopra la cintura; sono vietati i pugni al viso. I combattenti sono coperti da protezioni: caschetto per la testa, corazza per il tronco, conchiglia

per i genitali, parabraccia, paratibia e guantini. La vittoria si ottiene generalmente ai punti (chi dopo i tre round ne ha ottenuti di più) o per KO dell’avversario. La difesa personale è alla base delle tecniche di tutte le arti marziali e di conseguenza anche del Taekwondo; il principio di base è quello di difendere sé stessi il più velocemente possibile e senza rischi inutili, utilizzando metodi più semplici che possono essere molto dannosi e pericolosi per l’avversario, oppure metodi più complessi che, sfruttando la forza e la velocità dell’opponente lo neutralizzano senza fargli realmente male e senza dover usare la forza.

L’Han Mu Do è un’arte marziale coreana riconosciuta dal governo nazionale, e nata dalla quarantennale esperienza del suo fondatore Dr. He Young Kimm, il quale dopo aver studiato diverse arti marziali dai più autorevoli maestri coreani ha dato vita ad un sistema completo di tecniche di autodifesa chiamato Yuh Kwon Sul (che significa “arte delle proiezioni e dei pugni) , un nome che fu più volte rivalutato dallo stesso Fondatore al fine di esprimere in maniera ottimale quello che l’arte rappresentava. Il nome scelto alla fine fu Han Mu Do. Il nome significa “Via delle Arti Marziali Coreane” , a voler indicare di non essere un mero insieme di tecniche ma un sistema completo basato sia su conoscenze marziali (quindi su tecniche

di attacco e di difesa) ,sia sullo studio della filosofia Han e del Ki (energia vitale). L’Han Mu Do, pur essendo un’arte marziale “giovane”, si è sviluppata velocemente in tutto il mondo. In Europa si è diffusa soprattutto in Inghilterra,Olanda (patria tra l’altro del Rappresentante Europeo M° Frans Van Boxtel Cintura Nera 5° Dan), Svizzera, Francia e Italia. In Italia l’Han Mu Do è attualmente radicato nella regione Campania contando due palestre : una di queste ha sede a Caserta presso la struttura Benefit Club e la disciplina è insegnata dal M° Nicola Fusco, Cintura Nera 4° Dan. La seconda si trova a Casoria, e le lezioni sono tenute presso la Gim Club dal Maestro Pietro Pinga, anch’egli cintura nera 4° Dan. Entrambi i maestri succitati sono i rappresentanti dell’Han Mu Do per

l’Italia. Gli allenamenti insegnano allo studente a difendersi nelle situazioni più disparate (es. da calci , pugni , prese al corpo e ai vestiti, aggressione con coltello) e a reagire utilizzando un bagaglio di conoscenze che si basa su tecniche a mani nude, cioè usando pugni,calci,proiezioni,manipolazioni di arti e bloccaggi; oppure utilizzando armi , da quelle più sofisticate come il bastone lungo e la spada coreana a quelle più “comuni” come il bastone corto e da passeggio, il ventaglio e la cintura. Essendo un’arte marziale che fonda il suo spirito sull’autodifesa e sull’autocontrollo non ha requisiti di “idoneità” alla pratica,essendo suggerita a tutti, uomini,donne e bambini. La pratica dell’arte marziale da parte delle categorie “deboli” come donne e bambini è vivamente consigliata. Ai bambini è consigliata in quanto utile a conoscere il proprio corpo sin dall’inizio e a dosare l’energia nel modo corretto , anche e soprattutto socializzando. Alle donne è utile poiché esse apprendono tra le altre, tecniche che possono aiutare nelle potenziali situazioni di pericolo che possono verificarsi nella vita quo-

Anno I, Numero 1, Febbraio 2012

di Raffaele Izzo

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Corro alla Benefit.. Ho 2 lezioni omaggio!

Aspettami vengo anch’io!

Centro Sportivo Benefit Club Via Marconi,35 Caserta Tel: 0823/328604 Sito web: www.taekwondocaserta.it E-mail: info@taekwondocaserta.it

5 Febbraio 2012 - Basilicata

Master.

rosse e nere.

Campionato interregionale combattimento Cadetti A e B cinture bianche/gialle, verdi/blu, rosse e nere.

3 Marzo 2012 - Verona

25 Marzo 2012 - Viterbo

07 Febbraio 2012 - Barra (NA)

Campionato italiano di combattimento, categoria Junior cinture rosse e nere 11 Marzo 2012 - Ceccano (FR)

Campionato interregionale combattimento Senior cinture gialle, verdi, blu e rosse

Allenamento con i Maestri Coreani per i cadetti A e B junior, senior e

Per capire le forme bisogna ritornare alle origini del Taekwondo: nei periodi di pace c’era ancora il bisogno di praticare le tecniche di combattimento, ma la situazione era alquanto differente paragonata al campo di battaglia; la forma era necessaria per eseguire le tecniche occorrenti in guerra, ma difficili da applicare durante l’allenamento. Le Poomsae sono delle forme precise in cui vengono usate tutte le tecniche senza il partner: tutti gli avversari sono immaginari; vengono effettuati dei movimenti in linea basati sulle tradizionali idee orientali per i nomi di ogni Poomsae. I praticanti possono imparare tecniche offensive e difensi-

Campionato interregionale combattimento Cadetti A cinture verdi/blu,

ve contro avversari immaginari; a seconda dell’abilità degli studenti (indice è il colore della cintura) si pratica la forma appropriata ed ogni nuova forma è più difficile di quella precedente. Attraverso la pratica delle forme si possono applicare tecniche di mano e di piede ed i cambiamenti di posizione imparati nelle tecniche di base, che sono poi adattabili al combattimento reale. Le forme hanno, per giunta, l’effetto di migliorare la flessibilità del corpo e rendere abili nel controllare la forza, l’equilibrio, la respirazione, lo sguardo e la concentrazione dello spirito ed inoltre quello di coltivare lo spirito dell’arte marziale attraverso la disciplina mentale. Una forma di Taekwondo comprende varie posizioni, ognuna delle quali con la sua peculiare natura, ma allo stesso tempo ognuna si fonde con l’altra; ogni forma si compone di una serie prestabilita da venti a quaranta differenti tecniche di Taekwondo interconnesse disposte in una serie di movimenti di

difesa, contrattacco e attacco che devono essere eseguiti in una sequenza precisa: parare, dare pugni, colpire, attaccare e calciare sono tra le tecniche delle forme del Taekwondo, portate correttamente con mani, pugni, piedi, gomiti, ginocchia ecc. ai punti vitali del corpo o al bersaglio a cui sono diretti, e le posizioni di conseguenza cambiano in passi lunghi o corti, posizione del cavaliere o passo della tigre ecc. a seconda di quello che richiede la situazione. Attraverso la pratica di tali movimenti gli studenti imparano le tecniche del Taekwondo dalle più semplici alle più complesse: la cintura nera deve conoscere i primi 8 Taeguk. Le forme hanno origine dal libro oracolo cinese “I Ching” e si dividono in Palgwe (1-8), Taeguk (1-8), e Hyung (forme superiori) distinte in Koryo, Keumgang, Taeback, Pyongwon, Sipjin, Jitae, Cheunkwon, Hansoo ed Ilyeo. di Chiara Ribattezzato


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