Memoria irregolare - anteprima

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I testi che sono qui riproposti, per la maggior parte scritti di elaborazione e riflessione, ma anche interventi polemici e/o politici, di lesbiche italiane e straniere più o meno note, sono stati tutti pubblicati fra i primi anni ‘80 e la fine degli anni ‘90 su Bollettina del CLI, mensile del CLI.

Biblioteca Lesbica Inevitabile

MEMORIA IRREGOLARE

La trasformazione delle rappresentazioni e delle percezioni di sè, che ha rivoluzionato gli ultimi trent’anni, è il risultato del lavoro di critica all’esistente e di resistenza all’assimilazione che ha visto impegnate, sia nell’ambito dell’elaborazione teorica che in quello della lotta politica, lesbiche eretiche, insubordinate, creative, ideologiche, sofisticate, di strada e d’accademia. Quello che costituisce per le nuove generazioni di lesbiche un punto di partenza, deve però essere rafforzato dalla consapevolezza di non essere orfane e insignificanti in un sistema di trasmissione culturale organizzato solo in funzione di una storia patriarcale ed eterosessuale. Il sapere e la trasmissione del sapere sono infatti un punto cruciale per rendere durevoli le conquiste ottenute in campo sociale e politico e per rintuzzare il ritorno al passato, mascherato da futuro.

Bollettina Bollettina Bollettina Bollettina Bollettina

Bollettina Bollettina Bollettina Bollettina Bollettina

Che cosa hanno detto di sè le lesbiche? Quali dibattiti, desideri, riflessioni hanno attraversato le relazioni private e politiche? Come hanno elaborato strategie di sopravvivenza, di visibilità, di affermazione nel sociale?

Vent’anni di testi lesbici selezionati da Bollettina del CLI

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Vent’anni di testi lesbici selezionati da Bollettina del CLI


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Vent’anni di testi lesbici selezionati da Bollettina del CLI


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Biblioteca Lesbica Inevitabile

BLI è un progetto delle Associazioni CLI e Azione Gay e Lesbica

ALI - Squaderno n. 6 CLI - Collegamento Lesbiche Italiane Finisterrae n. 8 Periodico di Azione Gay e Lesbica Azione Gay e Lesbica Via Pisana, 32 - 50143 Firenze Tel. 055 220250 E-mail: info@azionegayelesbica.it www.azionegayelesbica.it

Š CLI - Collegamento Lesbiche Italiane c/o Archivia Via della Lungara, 19 - 00165 Roma Editing di Giovanna Olivieri e Valeria Santini Impaginazione di Giovanna Olivieri

Edizioni BLI I Edizione Marzo 2002 II Edizione Maggio 2011


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Prefazione di Giovanna Olivieri e Gruppo Redazionale Che cos’è il CLI Redazione

Il nostro mondo comune Redazione Affidamento?… di Delia Polemiche Redazione

Aids: qualcosa che bisogna sapere… Redazione

La donna che si identifica con le donne di Radicalesbians Il lesbismo e la pornografia di Francesca Bettini e Antonella Nestola La forma delle cose future di Rita Mae Brown

Il piacere e il sapere dei nostri rapporti di Sandra Dov’è l’intelligenza? di Myriam

Questo paese non è il mio? di Giovanna Olivieri Diario (di una) irregolare di Cristina Boro


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Da desiderio a desiderio di Mariella Comerci

Riflessioni su separatismo e potere di Marilyn Frye La carta delle lesbiche grasse

State pensando di avere un bambino? di Linda Strega, Bev Jo, Ruston

Testo per ragionare insieme sull’aborto di CLI

Appunti per un “impossibile” convegno di Giovanna Olivieri Il “sesso” lesbico di Marilyn Frye

Filosofia lesbica: Sarah Hoagland in dialogo Intervista di Véronique Després Presentazione di Un posto per noi di dada knorr Separatismo lesbico di Sheila Anne

Amore, il tuo magico incantesimo è ovunque di Marilyn Murphy Un invito alla fattoria di Kate Millet di Kate Millet La Sfamiglia di Betsy Brown

Eresia lesbica Intervista a Sheila Jeffreys di Mev Miller

Pechino e post ovvero come guardarsi dalle… note di Rina


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Appunti di una femminista lesbica in tempi di guerra di Lepa Mladjenovic Transomachia di Daniela Danna

O tempora o mores di Valeria Santini

Sul sadomasochismo Intervista a Audre Lorde di Susan Leigh

Alcune riflessioni su transessualitĂ & transgender di Mary Piccola enciclopedia del mondo politico lesbico di Valeria Santini

La pratica del separatismo e il dibattito sulla rappresentanza di CLR - Coordinamento Lesbiche Romane Le nostre lotte, i nostri amori, la nostra storia Intervista a Mari-Jo Bonnet di Nicole Sirejean L’uso della menzogna di Bev Jo

Di chi rivendichiamo il passato? di Julia Penelope

In nome delle tradizioni culturali di HÊlène de Monferrand Blade runners di Julie Travis

La sindrome dei falsi ricordi di Danielle Chagnon


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Prefazione

I testi che sono qui riproposti, per la maggior parte scritti di elaborazione e riflessione, ma anche interventi polemici e/o politici, sono stati tutti pubblicati fra i primi anni ‘80 e la fine degli anni ‘90 in Bollettina del CLI. Molti fra questi, in passato, erano stati fotocopiati e distribuiti a corsi e seminari di studi lesbici, ai gruppi di lettura, alle studenti che svolgevano ricerca per saggi e tesi di laurea, ed ogni volta avevano suscitato interesse e accesi dibattiti. Finché, nel 2001, è nata la proposta di raccoglierli in un volume per una (auto)celebrazione che probabilmente non si farà mai - dei vent’anni di vita del CLI. Questo progetto ha messo in moto un lavoro collettivo che ha coinvolto in discussioni, incontri, letture e ricopiature, altre lesbiche, che non si riconoscono nel CLI, ma sono rimaste colpite ed interessate dall’idea di conoscere e confrontarsi con le teorie e le analisi del passato. Al gruppo redazionale è stato poi chiesto di esprimere il senso di questo incontro/confronto.

Bollettino del CLI - ora Bollettina del CLI perché nel febbraio 1991 ha cambiato genere grammaticale (“ha cambiato sesso” commentò col solito sarcasmo Sara, collaboratrice per anni con le sue vignette) - comparve (numero 0, Novembre - Dicembre 1981) sulla scena lesbica come bollettino mensile del gruppo CLI (formatosi qualche mese prima alla Casa delle Donne di Via Governo Vecchio a Roma e fondato, come si evince dalla presentazione, da Giovanna, Leila e Tonia). Il gruppo sentiva la necessità di uno strumento di collegamento ed informazione fra le varie realtà lesbiche che si stavano muovendo, nel panorama nazionale ed internazionale, con una visibilità del tutto nuova rispetto agli anni ‘70. Il 1981 è infatti l’anno in cui a Roma, con il fondamentale lavoro delle lesbiche del Collettivo femminista di via Pompeo Magno, si organizzarono due convegni nazionali (di “donne lesbiche” come recita il manifesto disegnato da Felice) e una manifestazione al Pantheon contro l’incriminazione per atti osceni in luogo pubblico di due lesbiche ad Agrigento. Si formarono, sempre a Roma, nuovi gruppi (oltre al CLI, Identità Lesbica e Vivere Lesbica), e anche nel resto della Penisola c’era fermento: a Milano nasceva il Phoenix, a Firenze Linea Lesbica Fiorentina, a Bologna il Tiaso. In questo stesso anno fu anche fondato Arcigay e pubblicato il primo numero della rivista Babilonia. 5


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Ma era anche cominciato il riflusso del femminismo. Nel 1981 Quotidiano Donna che aveva una pagina sul lesbismo - curata, fra le altre, anche dal gruppo Artemide - aveva sospeso le pubblicazioni ed era quindi venuto a mancare un punto di riferimento fondamentale per le lesbiche. Giovanna proveniva dal gruppo di autocoscienza lesbica Artemide e insieme a Sandra del gruppo lesbico Identità negata aveva fondato la casa editrice felina che nel 1980 aveva pubblicato il libro - il primo in cui parlavano lesbiche italiane contemporanee - E la madre tra l’altro è una pittrice di Matilde Finocchi, Rosetta Froncillo e Alice Valentini, una raccolta di otto dialoghi-interviste fra lesbiche. Giovanna svolgeva il lavoro redazionale scrivendo le notizie, i resoconti, etc, firmando raramente. Il Bollettino veniva stampato con una certa cura formale e usciva con continuità nonostante gli spostamenti di sede e di indirizzo del CLI, dovuti allo sgombero dei locali di Via del Governo Vecchio e al prolungato rinvio della consegna del palazzo dell’ex Buon Pastore ottenuto dall’Amministrazione capitolina, dopo una lunga trattativa, da dieci gruppi storici della Casa delle Donne - fra cui i gruppi lesbici CLI e Vivere Lesbica - riuniti nell’Associazione Centro Femminista Separatista. Il progetto del CLI coinvolse da subito altre lesbiche e in particolare Rosanna Fiocchetto, del gruppo Identità Lesbica, che dopo il convegno del dicembre 1981 aderì al gruppo e dal n° 7 cominciò a collaborare anche al Bollettino. Dal numero di Settembre 1984 Rosanna si assunse il lavoro redazionale e il Bollettino cambiò stile grafico (dattiloscritto ciclostilato) e contenuti. Al notiziario si aggiunsero via via schede culturali, vignette di Sara e di Maureen, recensioni di libri e saggi di elaborazione e riflessione prodotti dal pensiero lesbo-femminista, principalmente anglo-americano, grazie agli interessi rabdomantici di Rosanna che era una competentissima collaboratrice della Libreria delle Donne di Roma. Rosanna aveva anche fondato con Liana Borghi di Firenze (docente di letteratura americana e spesso traduttrice di saggi per il Bollettino) la casa editrice lesbica &stro, che ha pubblicato scrittrici fondamentali (Rich, de Lauretis, Bock, Diocaretz, la stessa Fiocchetto) prima che l’esosità della Minimum Tax la costringesse a chiudere. Trasformato più volte grazie ai contributi grafici ed artistici di Felice e dada knorr, il Bollettino era pensato, redatto, spedito e diffuso da Rosanna che vi scriveva anche pezzi firmati, ed ha conosciuto sotto la sua direzione uno dei suoi periodi felici, terminato 6


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nel dicembre 1994 quando Rosanna ha lasciato il CLI e la redazione. Giovanna Olivieri, arrivata al CLI nel 1985 - dopo il Convegno lesbico nella sede dell’ex Buon Pastore appena consegnato - e collaboratrice saltuaria del Bollettino, ha, come si suol dire, raccolto il testimone. Insieme a Silvia, Aurora Pandolfi e Graziella Proietti, che si sono occupate della diffusione e spedizione, dal gennaio 1995 ha svolto il lavoro redazionale. Rinnovata nella grafica da Anna Rap e dall’avvento della stampa digitale, la Bollettina ha conservato in questi anni il punto di vista lesbo-femminista, in dialettica con nuove collaboratrici quali Elena Biagini, Daniela Danna, Valeria Santini distanti per età e collocazione politica, ma inequivocabilmente insubordinate, e il gruppo CLR (Coordinamento lesbiche romane) che cura una trasmissione radiofonica e con cui condivide l’interesse per l’informazione alternativa. Giovanna Olivieri

Alla prima rilettura delle annate e alla selezione di massima dei testi hanno lavorato Silvia, Giovanna Olivieri, Maria Pia Pietrantoni, Graziella Proietti e Grazia Ursini del CLI e Micol Becco, Graziella Bertozzo, Elena Biagini, Valentina Giunti, Vittoria Mazzoni, Sara Salvaggio e Valeria Santini di Azione gay e lesbica. Poi il lavoro è continuato costituendo un gruppo redazionale che ha riesaminato i testi selezionati e deciso quali pubblicare. In alcuni casi sono state fatte nuove traduzioni.

Dal gruppo redazionale

Selezionare e pubblicare testi apparsi nell’arco di vent’anni su Bollettina del CLI è stata per me un’esperienza interessante e coinvolgente sotto vari aspetti. Innanzitutto, ritengo importante riproporre gli articoli che da noi sono stati giudicati fra i più meritevoli e dare quindi a chi non ha ancora avuto modo di leggerli un’occasione per farlo. Inoltre, dietro a questa pubblicazione c’è un lavoro di gruppo organizzato e strutturato, che mi ha consentito di vivere dinamiche di aggregazione, di relazione ed intrecci di personalità, favorendo, a mio avviso, un percorso di crescita personale e collettivo. Micol Becco 7


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Capire, scegliere, resistere: è la comune unità di intenti che ho trovato nei testi che abbiamo scelto di riproporre alla lettrici. Lungo vent’anni di storia, in un mondo divenuto dal 1981 per alcuni versi irriconoscibile, per altri mantenutosi violentemente uguale per le donne, una resistenza sotterranea ha fatto sì che non sia necessario ripartire dal nulla, ma che gli spazi di libertà - innanzitutto nel pensiero - siano ora a nostra e a vostra disposizione. Per aiutarci a capire, per permetterci di scegliere, per continuare a resistere. Sapendo di essere in più d’una, generazione dopo generazione. Graziella Bertozzo

Leggere la parola, le riflessioni, le analisi di altre lesbiche, in particolare testi del lesbismo radicale, è stato, ed è, come un’accelerazione in un percorso di consapevolezza e liberazione che per me, come credo per tutte, è lento e faticoso. Altre, prima di me, hanno pensato, analizzato, prodotto testi la cui lettura fa sì che io, le donne che lavorano con me, un domani le lettrici, non dobbiamo ripartire da zero, come se ciascuna di noi fosse l’unica lesbica al mondo. Le lesbiche sono una minoranza contingente, non nascono in famiglie lesbiche, in genere non hanno in casa nonne che la sera, accanto al fuoco, possano trasmettere loro cultura e storia lesbica, per questo risulta particolarmente importante ogni operazione di conservazione della memoria e diffusione del pensiero. Ho impiegato parecchi anni prima di potermi confrontare con testi di teoria lesbica radicale e con le riflessioni di chi prima di me ha costruito movimento, cultura, comunità lesbica; rieditare questi testi mi sembra un’operazione che può facilitare il percorso di qualcuna. Lavorare a questa raccolta di documenti ha significato anzitutto lavorare per me. Lavorare con altre lesbiche, discutere con loro, è appassionante, divertente e, in qualche modo, erotico. Collaborare alla confezione di un libro che celebra i 20 anni di Bollettina del CLI è stato per me, fruitrice esterna di questa esperienza, un onore ed un piacere. Elena Biagini Non è stato semplice per me collaborare a questo progetto. Il percorso di Bollettina del CLI non mi appartiene, soprattutto per collocazione temporale: nel 1981, quando è uscito il primo numero, avevo 6 anni. Eppure leggere questi testi mi ha rimandato sensazioni che ho provato spesso nel mio pur breve percorso lesbico personale; ho ritrovato situazioni che anch’io ho vissuto, paure e dolori che ho subito, gioie e speranze che ho maturato. Temi che 8


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coinvolgono molte lesbiche, come la famiglia, la società, la condizione della donna, i ruoli. L’importanza di questa esperienza vorrei si traducesse per me nella nascita di una nuova consapevolezza, attraverso la spinta ad affrontare i problemi che mi circondano con un’analisi tutta femminile, e con la volontà di recuperare un linguaggio che spesso, purtroppo, non riesce ad emergere nel mondo di oggi. Soprattutto questo: avere la coscienza che esiste una produzione lesbica, un lessico lesbico già formulato attraverso gli anni, un patrimonio che mi appartiene e che devo riconquistare e promuovere affinché per me e per le altre sia più semplice trovare “le parole per dirlo”. Valentina Giunti

Come rispondere all’interrogativo su cosa abbia colpito nei testi letti, fra quelli pubblicati su Bollettina del CLI, me che sino ad oggi mai sono stata parte della comunità lesbica? Sicuramente lo stupore ed il piacere di trovare similitudine interiore in percorsi e storie diversi dai propri e questo anche in tesi ed interpretazioni opposte elaborate dalle autrici. Inoltre il piacere di vedere amplificata da un mezzo di comunicazione la forza trasgressivante qualunque struttura, che è insita semplicemente nell’essere e nel conoscere che qualunque struttura al massimo è un mezzo. Vittoria Mazzoni

Per arrivare a questa pubblicazione un lavoro redazionale complicatissimo – leggere le annate di Bollettina del CLI, fare una prima selezione, sottoporre alla lettura delle altre i testi prescelti, concordare la selezione definitiva, ribattere i documenti che non si potevano leggere con lo scanner – è stato svolto con grande coinvolgimento ed interesse da lesbiche che, se si esclude la sottoscritta, si incontravano per la prima volta con una mole così ponderosa del pensiero lesbico femminista e/o radicale. Sono felice di aver collaborato, perché ogniqualvolta le elaborazioni, le analisi, le riflessioni, le testimonianze - ripescate dal deposito della memoria - trovano risonanza in giovani lesbiche fornendo strumenti di interpretazione della realtà e prospettive di cambiamento, penso (forse a torto) che questo produrrà un rafforzamento delle loro esistenze e un percorso di visibilità/libertà meno solitario per tutte. Giovanna Olivieri 9


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Rendere omaggio ai vent’anni di Bollettina del CLI è per me un’occasione di acquisire consapevolezza non solo su ciò che mi lega in questo momento alle altre lesbiche italiane, ma anche su ciò che può ancora legarmi alle lesbiche del passato. Rileggendo alcuni articoli di dieci o quindici anni fa possiamo renderci conto della nascita di idee, speranze e progetti che nel presente sono divenuti il contenuto essenziale delle nostre battaglie politiche e sociali. Rileggere la nostra storia dovrebbe aiutarci a riconoscere un terreno comune che ci permetta di riaprire il dialogo tra di Noi ogni volta che si presenta il rischio di una interruzione. Essenzialmente comunque ci troviamo di fronte ad alcuni di quei testi che hanno accresciuto la nostra visibilità interiore e sociale come lesbiche. Sara Salvaggio Ripercorrere la memoria. Rileggere e riattraversare i dibattiti, i desideri, le riflessioni di lesbiche che hanno lavorato con e per altre lesbiche. Confrontarsi con chi prima, o altrove, ha tentato di capire e analizzare la nostra vita personale e comunitaria, di individuarne le difficoltà, le prospettive, i possibili miglioramenti. Scoprire che troppo spesso le nostre analisi ricominciano da zero, quando invece avremmo strumenti per fare un passo avanti. Lavorare in gruppo e tessere nel confronto e nel piacere della collaborazione quei fili di rapporto che danno un senso più concreto al mio definirmi lesbica e al mio esserne fiera. Pubblicare questo libro per fornire uno strumento a chi vuol saperne di più, a chi vuole ricordare, a chi non si rassegna alla cancellazione e all’isolamento che il mondo tenta di imporci, a chi cerca strumenti per discutere con le altre. Questo, in particolare, è stato per me il senso e il piacere di questa esperienza. Valeria Santini

Mettere mano. Dentro l’oggetto della memoria. Per interrogarsi ancora su come si intreccia la mia biografia con la politicità delle cose del mondo. La mia personale risposta è stata sempre orientarmi verso una direzione che non implicasse una scissione delle parti di me: la mente e il corpo, le vicende personali e il contesto storico e sociale d’appartenenza. Un bisogno di riconoscimento di socialità, intervento ed espressione basato sull’attenzione alla complessità e alla coerenza, sulla ricerca di coesione e trasversalità che ha fatto i conti con la tendenza al nomadismo e la necessità di radicarsi. Non scrivo saggi di riflessione politica. Da poeta che sono anche se di fatto con poca produzione, parlo a partire da me 10


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per andare verso l’esterno, e tornare di nuovo a me. Movimento a spirale. Negli anni ho intrecciato poesia, arte, studi sull’arte delle donne, lavoro educativo, attività di cooperazione, con un preciso senso politico. In quanto lesbica. Anche in contesti non esclusivamente lesbici. La mia specificità di soggetto dentro e fuori una storia che si compie mi ha portato a scegliere nel tempo il gruppo che nasce, quello a lato, contiguo, o…il gruppo in crisi. Così del CLI leggevo la Bollettina e al convegno in via del Governo Vecchio alla fine del 1981 raccolsi l’invito di Rosanna a formare un gruppo di poesia che, con Paola, compagna ora ritrovata e amata, Carla, Giovanna T. e Rosanna, rifletteva, per più di tre anni, sulla propria produzione poetica e sullo scrivere poesia in quanto lesbiche, perciò dando all’elaborazione teorica una chiara connotazione politica. Delle attività e eventi del CLI mi giungevano echi, racconti, pubblicazioni, e qualche volta mi inserivo, fruitrice di qualche film, o partecipando alle manifestazioni dell’8 marzo, al convegno di Bologna nell’83, alla seconda settimana lesbica più di dieci anni dopo, o collaborando con alcune poesie al testo “Poeresia – 50 voci di una differenza”. Metto mano su un materiale che ora documenta una storia, mi faccio tramite con altre compagne e con la parzialità del nostro punto di vista, rileggendo, scegliendo, recuperando, contribuendo a ripubblicare. Sono disposta ad appassionarmi nel conoscere ora quanto altro avveniva in un luogo di politica lesbica, simultaneamente alla mia vita da qualche parte del mondo, almeno quanto ad emozionarmi rispolverando i ricordi trasformati in storia comune. Che cos’è la memoria storica dalla mia angolazione? Indagare sul senso della propria vita, sulle origini, sui contesti elettivi ricercati, ricreati, - vicende, concezioni, teorie, sfide, contaminazioni, attraversamenti -; sugli scarti, sul tempo, sulle valenze ideologiche, le crisi, le irriducibilità, le inadempienze, le atemporalità, le anticipazioni. Ancora, sui porti di mare – le affidabilità -, i nomadismi, le identità, le percezioni del corpo, i conflitti, i nodi irrisolti, ciò che resta dello sguardo. La consapevolezza della particolarità di ogni percorso di vita è pari alla consapevolezza della multilinearità della storia in senso più generale e collettivo, e l’indagine s’allarga dal piano della realtà e della successione cronologica degli eventi, a quello dei desideri, dell’immaginazione, del simbolico. Come a costituire l’eredità del sogno. Ciò che ripercorriamo vale quanto ciò che consegniamo, perché è nel presente che avviene lo scambio, la trasformazione dell’esperienza passata, dunque memoriasogno-fantasia riflessione su di essa, in materia nuova, in una 11


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nuova storia. Salvaguardare la memoria (testimonianze, biografie, produzioni creative interviste…) nei molteplici contesti è contribuire alla costruzione di una nostra storia in quanto lesbiche, con ciò che significa per la valorizzazione di sé, l’affinamento della conoscenza e il consolidamento di un positivo retroterra. Grazia Ursini

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Che cos’è il CLI (Redazione)

Abbiamo deciso di fare il CLI in tre: Giovanna, Leila, Tonia, tutte già state più o meno a lungo in collettivi femministi e di autocoscienza lesbica. Volevamo una struttura organizzativa e al tempo stesso di riflessione-incontro per stare tra lesbiche in un modo che desse spazio alle iniziative, che fosse piacevole e che consentisse l’approfondimento della nostra identità lesbica. La cosa più urgente era collegarci con tutte le altre lesbiche che sapevamo isolate in molte città o paesini: conoscerci, tenerci in contatto, frequentarci il più possibile era la premessa per tutto. Diversi gruppi intanto si erano formati (Phoenix a Milano, il Tiaso a Bologna, Linea Lesbica Fiorentina a Firenze), molte iniziative di donne - lesbiche e non - stavano prendendo forma (nei pressi di Siena, a Genova, a Torino e a Palermo) e sempre più arrivavano notizie dall’estero per via di tutti i nostri contatti, amori e viaggi. Distribuire tutte queste informazioni e far così circolare le nostre energie, poter dare indirizzi utili a chi vuole andare fuori d’Italia, scambiarci riviste, bollettini, filmati, calendari, prospettive e proposte ci è sembrato già un punto di partenza. È tutto da fare: il CLI si svilupperà e si muoverà in modo per ora imprevedibile, a seconda delle proposte che le iscritte faranno e delle esigenze che sentiremo. Questo bollettino, che sarà mensile a partire dal prossimo gennaio, è un primo momento di collegamento e di incontro, poi vedremo. Abbiamo in programma un viaggio alle Grotte della Sibilla Cumana per sabato e domenica 5-6 dicembre (ne parliamo nell’ultima pagina), l’organizzazione di un campeggio solo per donne nella prossima estate, incontri su tema (qui, al Governo Vecchio) e forse un convegno fisso una volta all’anno, nazionale. Questa è una cosa che stiamo discutendo e bisogna vedere se riusciremo a combinarla. L’entusiasmo è tanto: vogliamo proprio che il CLI vada avanti e che fra le donne cresca sempre più una maggiore consapevolezza lesbica. L’interrogativo sulla nostra identità di lesbiche è molto vasto: stiamo provando a confrontarci su più piani partendo dalla chiara coscienza che non esiste una soglia ben definita al di là della quale si è lesbiche e al di qua della stessa no. E qui il discorso si allarga smisuratamente per sfociare, ricchissimo e ..... allarmante, in una sola grande domanda: CHI È LA DONNA? Domanda appassionante a cui noi vogliamo dare il nostro contributo di fatti. E, tanto per cominciare, ESISTIAMO. Novembre - Dicembre 1981

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La trasformazione delle rappresentazioni e delle percezioni di sè, che ha rivoluzionato gli ultimi trent’anni, è il risultato del lavoro di critica all’esistente e di resistenza all’assimilazione che ha visto impegnate, sia nell’ambito dell’elaborazione teorica che in quello della lotta politica, lesbiche eretiche, insubordinate, creative, ideologiche, sofisticate, di strada e d’accademia. Quello che costituisce per le nuove generazioni di lesbiche un punto di partenza, deve però essere rafforzato dalla consapevolezza di non essere orfane e insignificanti in un sistema di trasmissione culturale organizzato solo in funzione di una storia patriarcale ed eterosessuale. Il sapere e la trasmissione del sapere sono infatti un punto cruciale per rendere durevoli le conquiste ottenute in campo sociale e politico e per rintuzzare il ritorno al passato, mascherato da futuro.

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Che cosa hanno detto di sè le lesbiche? Quali dibattiti, desideri, riflessioni hanno attraversato le relazioni private e politiche? Come hanno elaborato strategie di sopravvivenza, di visibilità, di affermazione nel sociale?

Vent’anni di testi lesbici selezionati da Bollettina del CLI

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