TuttOrvietoMagazine - dicembre 2015

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ANNO XI - NUMERO 126 DICEMBRE 2015 www.tuttorvieto24.it www.tuttorvietosport.it

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BUONE FESTE

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uone Feste a questa Orvieto così stanca e delusa. Buone Feste a questa Orvieto sempre bellissima e accogliente, ricca di arte, storia e cultura, così sportiva e così meravigliosamente gelosa dei suoi piccoli, grandi tesori. Buone Feste a questa Orvieto così attiva e allo stesso tempo così spenta. Buone Feste a questa Orvieto che aspetta Umbria Jazz come i bambini aspettano Babbo Natale. Buone Feste a questa Orvieto così splendida, così ricca di idee, così povera di slanci emozionali, così giusta, così sbagliata. Buone Feste a questa Orvieto mia, nostra. E Buone Feste anche agli Orvietani, così disperatamente innamorati della loro città, così disperatamente tristi e rassegnati, così disperatamente attivi e propositivi. Buone Feste! Monica Riccio Direttore responsabile

ANNO XI - NUMERO 126 DICEMBRE 2015 Reg. Imprese Terni 101197 - Registrazione al Tribunale di Orvieto n. 1/2005 Registro Operatori di Comunicazione n. 22931 REDAZIONE: Monica Riccio (Direttore Responsabile in corso di variazione) mon.riccio@gmail.com Maria Cristina Costanza, Alessandro Maria Li Donni, Cristina Trequattrini, Luisa Calistri DIRETTORE ARTISTICO: Alessandro Marzi alessandro@kreatorfactory.com

GRAFICA E IMPAGINAZIONE: 0763 305681 CONCESSIONARIA PUBBLICITÀ: Kreator Factory s.n.c. - 0763 301043 info@kreatorfactory.com www.kreatorfactory.com

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SAN VENANZO

Piccioni: multe fino a 500 euro per chi favorisce la proliferazione

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ossono arrivare anche fino a 500 euro le multe per chi favorisce la proliferazione dei piccioni, in particolare nella frazione di Poggio Aquilone. Lo stabilisce un’ordinanza del sindaco Marsilio Marinelli emanata nel mese scorso per cercare di ridurre la presenza dei volatili. Nell’ordinanza si vieta ai cittadini di dare cibo e si impone ai proprietari di edifici dove vi siano nidificazioni di eliminarne la presenza dei piccioni eseguendo a proprie spese le operazioni di chiusura degli anfratti e di ripulitura dal guano, evitando il ritorno sul posto dei piccioni stessi. “L’eccessiva presenza riscontrata - scrive Marinelli nell’ordinanza - può determinare condizioni pericolose dal punto di vista igienico-sanitario”.

FICULLE-PARRANO

Conclusi i lavori di ripristino del Ponte di Olevole sul fiume Chiani

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i sono conclusi i lavori di ripristino del Ponte di Olevole sul fiume Chiani tra i comuni di Ficulle e Parrano chiuso nel Novembre 2012 per i gravi danni causati dall’alluvione. La chiusura del ponte ha causato nel tempo notevole disagio per la cittadinanza soprattutto della frazione di Olevole , disagio che si è protratto per un lungo periodo in considerazione della complessità dell’intervento. Il lavoro, finanziato dalla Regione Umbria per un importo complessivo di oltre 600 mila euro, è stato eseguito dal Consorzio per la Bonifica della Val di Chiana e della Val di Paglia ed ha visto impegnata anche la società Servizi Idrici Integrati, oltre alla Provincia di Terni ed alla Protezione Civile. Il Ponte di Olevole è stato aperto al pubblico passaggio alla presenza della Presidente della Giunta Regionale Catiuscia Marini, dell’Assessore alle Infrastrutture e trasporti Giuseppe Chianella, del Coordinatore Arch. Diego Zurli, del Presidente del

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Consorzio di Bonifica Mario Mori, del Sindaco di Ficulle Gian Luigi Maravalle ed del Commissario Prefettizio del Comune di Parrano Dr.ssa Simonetta Mignozzetti. La riapertura del ponte è una risposta ai cittadini, alle necessità del territorio ed una conferma della sensibilità e della presenza attiva delle istituzioni.


ALTOPIANO DELL’ALFINA

Selezionato con 4.175 firme in un solo mese. Altopiano dell’Alfina tra “I Luoghi del Cuore

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Altopiano dell’Alfina è stato selezionato nella settima edizione de “I Luoghi del Cuore”, il censimento promosso per il 2014 dal FAI - Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che ha visto la straordinaria partecipazione di oltre 1.600.000 persone, unite nel nome di un’Italia da tutelare per le generazioni future. L’Altopiano dell’Alfina ha ricevuto in un solo mese (fine ottobre - 30 novembre 2014) ben 4.175 firme. La partecipazione al censimento è stata organizzata dal Consiglio di Frazione di Torre Alfina, che ha potuto subito contare sulla piena collaborazione del Comune di Acquapendente e di Castel Giorgio e degli altri Comuni interessati, delle scuole, del Comitato Interregionale Salvaguardia Alfina, di molti altri comitati e associazioni e di due testimonial di eccezione: Alba e Alice Rohrwacher. Il comitato promotore della raccolta di segnalazioni al censimento ha chiesto l’intervento de “I Luoghi del Cuore” a tutela dell’Altopiano, interessato negli ultimi anni da alcuni progetti pilota di produzione di energia geotermica, che potrebbero interferire con la forte omogeneità e integrità di questo territorio agricolo e di un ecosistema di grande pregio. Il FAI produrrà delle osservazioni presso gli enti preposti per valutare l’impatto ambientale dell’impianto che dovrà sorgere ad Acquapendente, in modo da tutelare il più possibile quest’area delicata e le sue caratteristiche costitutive. Le Linee Guida dell’iniziativa promossa dal FAI prevedevano la possibilità, a tutti i

proprietari e ai portatori di interesse dei 257 beni che avevano ricevuto più di 1000 voti, di presentare una domanda, a fronte di un preciso programma di azione e certezze sui primi finanziamenti, per beneficiare di un intervento diretto da parte del FAI e di Intesa Sanpaolo. Quattro le tipologie proposte: presentazione di un progetto o di un lotto di progetto da co-finanziare per interventi di restauro o riqualificazione; definizione di un itinerario culturale tra più Luoghi del Cuore; realizzazione di un’iniziativa di promozione/valorizzazione; richiesta di un’istruttoria presso gli enti di tutela. Alla Fondazione sono pervenute 103 richieste di intervento da 15 regioni con il coinvolgimento di società civile e istituzioni che si sono attivate unendo le forze e creando sinergie sul territorio per realizzare progetti concreti. Una commissione composta da rappresentanti del FAI, che ha condiviso il lavoro con i Segretariati Regionali del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, ha valutato le domande ricevute in base ai parametri stabiliti - numero di segnalazioni raccolte, qualità e innovazione del progetto proposto, possibilità di effettuare un intervento significativo e duraturo, valenza storico artistica o naturalistica, importanza per il territorio di riferimento e urgenza dell’intervento e ha scelto 19 beni su cui intervenire, oltre i primi tre classificati.

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RACCOLTA DIFFERENZIATA

A Orvieto si cambia. Tutte le novità Servizio esteso a tutto il territorio comunale, frazioni comprese, week end ecologico, nuovi cassonetti, nuove modalità di conferimento. Obiettivo abbassare i costi di gestione e alleggerire le bollette ai cittadini Monica Riccio

È

partita ufficialmente nei primi giorni di dicembre la campagna di informazione ai cittadini che comune e COSP, insieme, porteranno a conoscenza

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di tutta la cittadinanza in merito al nuovo servizio di Raccolta Differenziata “Porta a Porta” secondo le nuove modalità d’ambito. “Insieme per un viaggio chiamato


ambiente” è il titolo degli incontri che da oggi prenderanno il via arrivando a toccare tutto il territorio comunale, frazioni comprese. Tutte le novità, che andranno in vigore a fine dicembre per essere poi operative nel corso dei primi mesi dell’anno 2016, sono state presentate nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta in comune, presenti il sindaco, Giuseppe Germani con delega all’Ambiente e Maurizio Tonnetti, Direttore COSP/ Divisione ecologia, presenti anche Chiara Pulcini, Responsabile Divisione Ecologia e Maurizio Saveri, Capo area. “La nuova fase nella gestione dei rifiuti che vedrà l’introduzione di nuove modalità nel servizio di raccolta differenziata ‘porta a porta’ attualmente svolto nel nostro Comune - ha esordito il Sindaco, Giuseppe Germani - rappresenta un passo avanti nella gestione dei rifiuti perché permette di recuperare tutti quei materiali che possono essere inseriti di nuovo nel ciclo produttivo con un grande risparmio economico e ambientale. E’ un impegno che noi tutti ormai da tempo abbiamo preso nei confronti del nostro territorio, è una scelta di qualità e di responsabilità che ci ha permesso di gestire in modo razionale e sostenibile tutti quei materiali che possono tornare ad essere qualcos’altro e ci ha consentito di ottenere percentuali considerevoli di raccolta differenziata. Il nuovo sistema di raccolta differenziata porta a porta prevede delle novità nel modo di conferire i nostri rifiuti, che dovranno essere differenziati per frazione merceologica, ovvero: carta, plastica e metalli, vetro, organico e rifiuto indifferenziato”. “Dalla fine di Dicembre 2015 - ha detto Maurizio

Tonnetti, Direttore di COSP - l’attivazione del servizio di raccolta differenziata porta a porta prevede che ciascuno depositi i propri rifiuti differenziati per tipologia nei contenitori domestici che verranno assegnati gratuitamente a ciascuna famiglia. Ogni utente dovrà semplicemente esporre fuori dalla propria abitazione, su strada pubblica, il rifiuto differenziato nell’apposito contenitore nei giorni e negli orari calendarizzati che saranno comunicati. Si tratta di un sistema molto semplice il cui corretto funzionamento richiede la partecipazione attiva di tutti e la dimostrazione di senso di responsabilità e collaborazione.” Cosa cambia in dettaglio. I nuovi contenitori saranno consegnati alla cittadinanza a partire dal 30 novembre. L’obiettivo è passare, nel corso del 2016, presumibilmente dal gennaio 2017, dalla tariffa basata su numero di persone e superficie abitazione a parziale tariffa su conferimento. Le frazioni di differenziazione sono cinque: organico, plastica/metalli, vetro, carta, indifferenziato. I nuovi cassonetti sono dotati di codice a barre che indentifica l’unità abitativa e permetteranno di contabilizzare il numero di conferimenti. L’obiettivo è differenziare di più e meglio. Resta la divisione tra utenza privata e commerciale, e nella privata resta la divisione tra singoli e condomini che avranno un unico codice a barre. Per le case isolate il conferimento va fatto negli orari e giorni dedicati portando i contenitori al limite della proprietà.

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Musica, shopping, teatro e spettacoli Un piccolo calendario degli appuntamenti che animeranno la città da qui a Natale.

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a cura di Maria Cristina Costanza

enerdì 11 alle 21.30 ‘Musicaincentro’ con live per tutti i gusti nei locali e nelle piazze del centro storico. Contemporaneamente, prosegue la corsa ai regali grazie a ‘Shopping centro’ che lascerà i negozi del centro aperti fino a mezzanotte. Sabato 12 dicembre ancora musica. Dalle 16, per le strade del centro storico, il sound travolgente della ‘P-funking band’ direttamente da Perugia. Ritmi decisamente più sfrenati in serata, invece, al Moody di viale primo Maggio, allo scalo, con il nuovo appuntamento di ‘Adunanza tribe’ e, in particolare, i live set di Miki Stentella, Hendrich e Frank dp. Domenica 13 dicembre: teatro. In scena, al Mancinelli, la danza classica con la compagnia di professionisti Almatanz e le etoiles del Balletto nacional de Cuba. Tutti gli spettatori saranno condotti nella magia assoluta del balletto di Natale per eccezione: ‘Lo schiaccianoci’. Danno lustro a questa versione le musiche di Cajkovskij e le coregrafie di Marius Petita. Sempre in tema di arti sceniche, nella stessa giornata, dalle 18, le strade della città saranno invase dalle rocambolesche ed emozionanti improvvisazioni degli artisti del Collettivo d’animazione teatrale di Orvieto. Altro weekend, altra corsa. Venerdì 18 dicembre, alle 18, a palazzo dei Sette, ultimo atto della rassegna ‘Il libro parlante’ promosso dalla libreria dei Sette insieme all’amministrazione comunale. Ospite dell’evento Niccolò Ammaniti, in libreria con il suo ultimo romanzo intitolato ‘Anna’. A seguire, alle 21.30, tornano ‘Musicaincentro’ con musica live nei locali e nelle piazze del centro storico e ‘Shopping

centro’ con negozi aperti, sulla rupe, fino a mezzanotte. Sabato 19 dalle 18, per le strade della città, ritornano anche i giovani talenti del Colletttivo teatro animazioni di Orvieto. Alla stessa ora, fra largo Barzini e via del Duomo, ancora giovani artisti con Christmas street live in Orvieto. Un tributo a Lucio Battisti dell’Unplugged trio con la rivisitazione in versione acustica dei grandi successi dell’indimenticato cantautore italiano. Sabato 19 e domenica 20, alle 17, altro appuntamento a teatro. Questa volta, sarà tempo di ‘Canto di Natale (A Christmas carol) promosso da Argot produzioni. Un classico delle festività di fine anno che il cartellone ‘Volteggi’ ha incluso nel contenitore ‘Teatro famiglia’ per rivivere insieme, grandi e piccini, la magica vicenda e il risveglio emotivo del ricco uomo d’affari Scrooge. Domenica 20 dicembre tutti a bordo del ‘Treno dei desideri’, un’ iniziativa di shopping in centro in trenino. La giornata sarà arricchita da ‘Il circo in strada’ con spettacoli dal vivo di trampolieri, mangiafuoco e zucchero filato e palloncini per tutti. Questo evento si replicherà anche mercoledì 6 gennaio 2016. Dal 23 dicembre al 10 gennaio 2016, infine, la ventisettesima edizione del ‘Presepe nel pozzo’, al Pozzo della cava. ‘L’uomo dello scandalo’ è il titolo del nuovo allestimento che, con nuovi personaggi animatronici realizzati da Andrea Giomaro, racconta la vita di Gesù, narrata a ritroso e in prima persona a partire dalla Natività. L’edizione sposa i temi del Giubileo della Misericordia, in corso, e rientra fra gli eventi riconosciuti da questo grande evento spirituale mondiale.

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Venti anni de “Il Libro Parlante” La ventesima edizione della rassegna “Il Libro parlante” si è aperta con Corrado Augias. Seguono, in cartellone, gli incontri con Fabio Volo e Niccolò Ammaniti. Maria Cristina Costanza

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a ventesima edizione della rassegna ‘Il libro parlante’ della Libreria dei Sette si è aperta domenica 6 dicembre con un grande nome del giornalismo italiano e internazionale. In una Orvieto tutta a festa per il ponte dell’Immacolata, preludio delle festività natalizie, ormai in arrivo, il palazzo dei Sette ha aperto le porte ai tanti appassionati che hanno incontrato Corrado Augias, impegnato nella promozione della sua ultima fatica letteraria intitolata ‘Le ultime 18 ore di Gesù’. Al centro del volume una nuova inchiesta di Augias su Gesù, “una figura - come ha detto lo stesso autore in un passaggio dell’incontro - molto più seducente di quella ‘figurina’ che la vulgata ci mette spesso a disposizione”. Questo per distinguere, come spiegato dalla ‘cattedra’ in più di un momento, il personaggio di Gesù, appartenente alla Storia, da quella del Cristo e del Messia, che meglio invece si ascrivono al discorso teologico e sulla fede. La narrazione di Augias parte dall’arresto del protagonista, con l’episodio della cacciata dei mercati dal Tempio, per scorrere fino al momento della crocifissione. Così, per circa 90 minuti, Augias scorina tutte le questioni relative alla ricostruzione storica, staccata da quella di retaggio teologico - da convinto laico dichiarato -, di questa affascinante e oscura vicenda narrata nelle Sacre scritture. Quindi, una dopo l’altra la definizione del luogo (la Giudea in mano ai Romani e al procuratore Ponzio Pilato) e del tempo (l’arresto al tramonto, l’arrivo al cospetto di Ponzio Pilato durante la notte, il giudizio alle prime luci dell’alba e poi la morte, dopo il supplizio della croce, nel primo pomeriggio) come anche del quadro storico (il colonialismo romano, la posizione dei Farisei e quella degli alti sacerdoti). Tutto, meravigliosamente, giunge da un uomo di immensa cultura che appare in certi passaggi più che un ‘libro parlante’, come nel titolo della manifestazione promossa dalla libreria Mondadori insieme

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all’amministrazione comunale orvietana, una vera enciclopedia da consultare, con tanto di continui link e salti avanti e indietro nelle voci. Nel discorso, citati e velocemente passati in rassegna, infatti, tanti nodi critici delle questioni che ruotano intorno al racconto di queste ultime ore di vita di Gesù. Dalla purificazione della Vergine alla figura dei mercanti del Tempio e molto ancora altro nella seconda parte dell’incontro, quando dal pubblico arrivano le domande. E se qualcuno si attiene al discorso imbastito con l’appuntamento culturale, chiede oppure maggiori dettagli del volume, altri approfittano del colosso culturale per un parere sull’attualità: la guerra in corso, gli attentati di Parigi, la situazione siriana, il secondo atto del ‘Vatileaks’. Augias è un fiume in piena, risponde pacato e sempre ricco fino alla chiusura, spazio per

una poetica e sentita dichiarazione di laicità. “Non credere in una teologia, non significa non avere spiritualità” risponde al cittadino che chiede, sul finale, quasi ingenuo, come facciano a mettersi insieme il non essere credente con tutte queste conoscenze e questo interrogarsi sui personaggi sacri del Cattolicesimo. Il pubblico resta visibilmente soddisfatto e si mette, parlottando, in coda per le firme delle copie. Riprendendo, a due o a piccoli gruppi, parti del discorso che Augias ha seminato qua e là. Missione compiuta. Con Augias e il suo ‘Le ultime 18 ore di Gesù’, nella ventesima edizione della rassegna culturale ‘Il libro parlante’ anche Fabio Volo, giovedì 10 dicembre, con ‘È tutta vita’, già in vetta alle vendite, e, per fine, Niccolò Ammaniti, venerdì 18 dicembre, adesso in libreria con ‘Anna’.

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Quale futuro per la Fondazione CRO se esce dal capitale della banca? Le Fondazioni di origine bancaria devono cedere le quote di controllo. Chi ci assicura che ci sarà nel futuro una banca di territorio?

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Alessandro Maria Li Donni

sindacati e il personale della CRO hanno lanciato l’allarme da tempo per quanto riguarda il futuro della banca del territorio. La Fondazione CRO starebbe per cedere la partecipazione residua nell’istituto di credito locale lasciando campo libero alla capogruppo Popolare di Bari. La Fondazione ha prima negato, poi ha velatamente ammesso che qualcosa si sta muovendo spiegando che c’è un preciso obbligo di legge che va in tal senso. In pratica le Fondazioni di origine bancaria devono cedere le quote di controllo o di minoranza qualificata detenute nei vari istituti di credito per poi gestire il proprio patrimonio sempre in maniera prudente e redditizia. Dunque c’è una legge che obbliga ed allora perché continuare in questo stucchevole gioco delle parti tra sindacato e Fondazione nel chiedere e non rispondere? E’ chiaro che la Fondazione deve vendere ma è altrettanto chiaro che poi quei soldi derivanti dalla vendita dovranno essere reinvestiti in qualche modo. La vera questione sta proprio qui, nel post-vendita. Come gestire i denari derivanti dalla cessione delle quote di CRO? Le strade sono molteplici ma probabilmente spuntare un buon prezzo e poi un concambio con azioni della capogruppo potrebbe essere un buon viatico per continuare ad avere un piede in CRO e mantenere quella presenza sul territorio che i sindacati stessi paventano possa terminare nel caso di una uscita definitiva della Fondazione dal capitale della banca. E questo è il secondo corno del problema. Chi ci assicura che ci sarà nel futuro una banca di territorio? Indubbiamente già oggi la CRO si configura non più con un istituto di credito del territorio, visto che la maggioranza assoluta è in campo ad un gruppo bancario pugliese, ma come gruppo bancario è ben presente la filosofia di istituto di credito che favorisce lo sviluppo delle pmi locali. La capogruppo è una popolare regionale e la controllata è una cassa di risparmio di territorio quindi le vocazioni locali non scompariranno con la variazione degli azionisti. Certamente permane il dubbio di una attenta politica finanziaria e bancaria per le pmi locali ed i privati, ma non è questo il rischio. Il rischio vero è che il definitivo distacco tra la Fonda-

zione e la CRO provochi un allentamento delle politiche di promozione economica del territorio con convenzioni ad hoc e finanziamenti a tasso agevolato garantiti in parte de un apposito fondo. Proprio per escludere tale evenienza la Fondazione potrebbe sacrificare in tutto o in parte l’utile derivante dalla cessione delle quote di CRO con l’ingresso in Popolare di Bari con una percentuale tale da permettere la presenza di un proprio rappresentante nel cda della capogruppo come garanzia per il territorio orvietano. Il legislatore, d’altronde, ha voluto porre un freno ad un nuovo blocco di sindacato e di gestione dei principali istituti di credito italiani che non ha spesso risposto ai criteri di sana e corretta amministrazione. Le Fondazioni devono cambiare pelle e diventare dei gestori dei patrimoni di una comunità e finanziare le attività della stessa. E’ un nuova modalità di funzionamento a cui tutti devono adeguarsi ed allora torniamo alla domanda iniziale, perché non confermare la vendita? E noi di TuttOrvieto Magazine confermiamo e chiediamo, perché non entrare nella capogruppo con una quota sì diluita ma che permetta un controllo sulle attività bancarie del nostro territorio?

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La natività di Ugolino di Prete Ilario Nell’antichità, durante il periodo di dicembre e gennaio, proprio quando il periodo buio è il più lungo, si festeggiava la rinascita del sole, fonte di luce e vita. Per noi cattolici la luce è Gesù, che rompe le tenebre della grotta e del peccato dell’uomo con il suo “NATALE”.

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Cristina Trequattrini

d Orvieto c’è un presepe che accompagna ognuno di noi, tutti i giorni dell’anno; si apre dinanzi ai nostri occhi in un luogo poco accessibile ai fedeli, ma pur sempre di grande rilievo: è dipinto ad affresco sulla parete nord della Tribuna del Duomo di Orvieto, nel secondo registro decorativo e si articola in quattro scene facenti parte della rappresentazione della vita di Maria. È ovvio, infatti, che in una cattedrale dedicata a Santa Maria della Stella, alla Madonna sia stato riservato un posto d’onore. La vita di Maria è narrata dai Vangeli apocrifi, quegli scritti che pur banditi dal canone della Bibbia forniscono informazioni su di lei e sull’infanzia di Gesù. I quattro riquadri della composizione pittorica, definiti da Roberto Longhi “arazzi ante litteram”, rappresentano il primo da sinistra la na-

scita di Gesù alla sola presenza di Maria e Giuseppe, il secondo la visita dei pastori, il terzo l’arrivo dei Magi e l’offerta dei doni ed il quarto l’adorazione degli stessi di fronte a Gesù bambino. Il ciclo pittorico fu affidato a Ugolino di Prete Ilario, artista orvietano la cui formazione il Vasari colloca nella bottega dei senesi Pietro e Ambrogio Lorenzetti, attivi nella prima metà del Trecento: abile pittore e mosaicista, la narrazione di Ugolino è ricca di particolari descrittivi e risente dell’influenza della pittura senese, dello stile compositivo dei fratelli Lorenzetti e del loro modo di rappresentare scenograficamente gli edifici urbani. Dopo una prima fase artistica come mosaicista della facciata del Duomo, negli anni 1357-64 si dedicò ad affrescare la Cappella del Corporale. Nel 1370 fu cominciata la decorazione della Tribuna e lui ne ottenne l’incarico, lavorandovi da solo per ciò che concerne le storie mariane ed affidando agli allievi altri dettagli decorativi. Divenne così caposcuola di un gruppo di artisti locali tra i quali Piero di Puccio, Cola Petruccioli e Andrea di Giovanni che, come afferma Corrado Fratini, «ebbero il merito di diffondere in una larga zona dell’Italia centrale il linguaggio orvietano». I lavori terminarono nel 1384, forse a causa della sua morte.

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OLIO

L’Umbria fa rete per valorizzare territori extravergini Sottoscritto protocollo tra Regione, Città dell’olio, Unioncamere e Strada olio.

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Umbria fa rete per la promozione e la valorizzazione dei territori e della cultura del suo olio extravergine di oliva: a questo scopo, a Palazzo Donini è stato sottoscritto un protocollo d’intesa fra Regione Umbria, Coordinamento regionale Città dell’Olio, Associazione nazionale Città dell’Olio, Unioncamere Umbria e Associazione regionale Strada Olio Dop Umbria. “Firmiamo in un’annata felice per l’olio umbro, anche dal punto di vista della qualità ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini - con la volontà di condividere informazioni, valutazioni e obiettivi e di coordinare le

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diverse attività promozionali e di sostegno del settore”. “Se è una rete che opera per le stesse finalità - ha rilevato - migliora la promozione. È il metodo di lavoro che ci siamo dati e che è tanto più importante, nell’affrontare le complesse dinamiche dei mercati, in questa fase che coincide con l’avvio della nuova programmazione comunitaria e con la predisposizione di un Piano speciale per il settore olivicolo e oleario, che farà leva sulla qualità della produzione umbra e sul valore ambientale e paesaggistico rappresentato dagli uliveti”. “La Città dell’Olio - ha sottolineato il Presidente dell’Associazione Nazionale, Enrico Lupi - rappresenta il territo-


rio di origine degli oli extravergine di oliva, ma anche della civiltà e la cultura dell’olivo. In considerazione del ruolo svolto ad oggi dalla Regione Umbria e dal Sistema camerale regionale, l’Associazione nazionale che raccoglie oltre 320 Città dell’Olio di tutta Italia, ha proposto ai suddetti soggetti e alla Strada dell’Olio di avviare una collaborazione per la promozione e tutela

dell’ambiente ed il paesaggio olivicolo e altresì contribuire a diffondere la storia dell’olivicoltura e garantire il consumatore attraverso la valorizzazione delle denominazioni di origine. Il Protocollo d’intesa firmato con il Coordinamento regionale dell’associazione - ha concluso Lupi - va proprio in questa direzione, oltre ad essere il primo passaggio di una più articolata progettualità sul tema del turismo dell’olio che coinvolge l’intera filiera”. “Si mettono a sistema le competenze di ciascuno e questo è sicuramente positivo per il settore dell’olio”, ha detto il segretario generale di Unioncamere Umbria, Giuliana Piandoro”, mentre il presidente della Strada dell’olio, Paolo Morbidoni, ha definito il protocollo d’intesa “un forte valore aggiunto che dà stabilità a un percorso di collaborazione avviato negli anni scorsi e che ha portato, fra le altre iniziative, alla realizzazione di ‘Frantoi aperti’ con una visione unitaria. Così come c’è una sola Dop Umbria, non c’è altra strada da percorrere che promuovere in primo luogo il brand Umbria nel suo insieme”.

O RV I E TO C o r s o C a v o u r, 1 3 Te l . 0 7 6 3 . 3 9 3 3 2 5

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La Pedicure

L’importanza di prendersi cura del proprio piede

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S. Pezzopane e M. Napoli - Il Fiore di Loto - Ciconia

l piede viene molto spesso sottovalutato. Nascosto dalle nostre scarpe e dalle nostre calze, lontano dai nostri occhi. Si perde così di vista l’importanza che questo ha per tutto il nostro corpo. Esatto: TUTTO il nostro corpo. Non è solo importante perché ci permette di camminare (e già solo per questo dovremmo curarlo molto di più), ma anche perché permette la risalita di sangue e linfa verso l’alto, che diversamente resterebbero bloccate senza possibilità di defluire. Il sistema linfatico, a differenza di quello circolatorio, non ha una pompa propria, così usa il piede come “cuore” personale, per risalire il nostro corpo e non permettere alla forza di gravità di farlo ristagnare nelle caviglie e creare così edema, gambe gonfie e doloranti, e tante altre problematiche.

La giusta circolazione sia linfatica che sanguigna fa sì che la nostra salute sia ottima, per questo il piede è fondamentale. Come “curarlo”? Semplice, facendo mensilmente una pedicure estetica o curativa, in base alle proprie esigenze. La pedicure permette di rilassarsi sia durante il trattamento che dopo. Si avverte leggerezza dell’arto e benessere delle gambe. Inoltre, se pensiamo che un piccolo accumulo di cellule morte (sotto forma di calli o duroni), in una qualsiasi parte del piede, riesce a renderci la giornata insopportabile, rendendo impossibile perfino camminare a volte, questo deve far riflettere sull’importanza che ha la cura mensile del nostro piede. Cos’è una pedicure per noi? Benessere puro, un trattamento vero e proprio che conferisce grande relax al fisico. Noi sappiamo l’importanza che il piede ha per l’intero organismo, e tentiamo di trasmettervi tutto questo attraverso la cura di ogni dettaglio. Seguiamo un protocollo affinché ognuno di voi possa avere sempre il meglio, perché fare una pedicure è una cosa, fare il trattamento della pedicure è un’altra! Venite a scoprire cosa intendiamo al centro estetico Il Fiore di Loto di Michela Napoli, per qualsiasi informazione o per prenotare un appuntamento chiamate il 0763.302983.

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Come ti sistemo il Bar Semplici consigli per “addobbare”a festa il tuo Bar in occasione del Natale. di Alessandro Marzi

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paesi nordici e in primis l’Inghilterra sono maestri nelle decorazioni natalizie. Se avete un locale e volete dargli un tocco natalizio per far sentire il cliente come se fosse a casa, eccovi qualche consiglio utile. Se il vostro è un target adulto dovrete utilizzare colori classici, come rosso, oro, blu, argento, mentre se la clientela è prettamente giovane possiamo anche osare con colori più trend come colori fluo, fuxia, arancio, bianco e nero opachi. Luci, piante natalizie (pungitopo, agrifoglio, vischi) e ghirlande sono prerogative a cui è impossibile rinunciare per creare magia. La vetrina che si affaccia sull’esteno è di certo il punto focale, perché è la prima cosa che i clienti vedono del tuo locale, deve creare atmosfera e catturare l’attenzione. La vetrina va realizzata rispettando le regole base della vetrinistica, ovvero valorizzare al meglio il locale e i prodotti esposti, definire un punto focale, allestirlo e poi procedere addobbando le zone più periferiche. Per l’ingresso sarebbe ottima una ghirlanda Natalizia perchè dà al bar un sapore informale e rievoca l’ambiente famigliare. Se il vostro è un locale spazioso potete inserire anche il classico albero di Natale, decorato anche con biscotti o cioccolatini. Un’altra buona idea

di sicuro effetto è quella di sistemare in un angolo del locale vasi in vetro trasparenti e riempirli di pigne e ovatta per un “effetto neve”; una volta sistemate alcune lucine nel mezzo ne verrà fuori un angolo natalizio di sicuro effetto. Altro accorgimento, facile ma comunque efficace è quello di sostituite i soliti tovaglioli e tovagliato con colori natalizi coordinati con il tema che avete scelto. Inoltre se organizzate un’apericena tutto ciò che è di contorno al servizio potrebbe essere personalizzato: piatti e bicchieri colorati, stecchini con pon pon natalizi, composizioni di frutta ad albero di Natale ecc.. Non dimentichiamoci del sound, fattore essenziale per catturare un cliente. Cercate delle compilation natalizie di diverse tipologie (rock, classica...) e sparatele tutto il giorno, ognuna nell’orario più consono. Ricordate sempre che la sera, quando cala la notte e si accendono le luci nel vostro locale, si dovrà respirare un’aria particolare, la tipica atmosfera calda ed avvolgente del Natale. Buon lavoro quindi, e soprattutto... Buon Natale!

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La Fugassa Un caratteristico dolce della tradizione di Veneta

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e come me avete la tentazione di preparare il panettone ma non osate, potete cimentarvi nella preparazione della Fugassa che tradizionalmente, in Veneto, viene consumata nei periodi di Festa, come può essere il Natale. Se ci sono riuscita io potete farlo anche voi, basta seguire la ricetta di Alessandra Scollo, autrice tra l’altro di un bellissimo libro di ricette, che consiglio anche come regalo natalizio, “Le merende di MamIngredienti: - gr 450 di farina 0 ( io di farro) - gr 50 di farina di riso - gr 80 di uova - gr 80 di zucchero (io di canna) - gr 80 di burro bavarese - gr 9 di sale - gr 15 di lievito madre secco - gr 125 di latte di soia - gr 125 di acqua - 1 cucchiaino abbondante di miele - 1 albume per spennellare Ingredienti per mix aromatico 2 cucchiaini colmi di miele all’arancia e la buccia di una grande arancia ovviamente non trattata ma Papera”. Preparazione: Il giorno prima preparare il mix aromatico, mescolando bene il miele con la buccia grattugiata dell’Arancia, coprire con una pellicola e lasciare a temperatura ambiente fino al suo utilizzo. Miscelare le due farine con il lievito madre secco e, facendovi possibilmente aiutare da una impastatrice, iniziate ad impastare con il miele, il latte di soia e l’acqua. Quando l’impasto

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di Catia Purgatorio

risulta ben legato, aggiungere in due volte le uova leggermente sbattute in precedenza, alternandole allo zucchero e infine il sale. Fate incordare bene e, inserite con un cucchiaino e poco alla volta l’aroma all’arancia e miele. Incordare nuovamente, fate la prova velo (tirando leggermente l’impasto con le dita deve risultare trasparente senza rompersi) ed iniziare ad inserire il burro morbido. A fine impasto far riposare nella stessa ciotola dell’impastatrice coprendo con pellicola, per almeno 45/60 minuti. Rovesciare l’impasto sul piano di lavoro fate qualche giro di pieghe di rinforzo e far riposare ancora coperto con una ciotola per 30 minuti. Passato questo tempo, prelevare 500 gr di impasto formare una palla ben stretta e inserire nel pirottino da panettone, quello ovviamente da mezzo chilo. Appoggiare su una teglia, coprire con pellicola e lasciare lievitare in forno con la luce accesa, fino a che l’impasto arrivi a due centimetri dal bordo. Prima di infornare spennellare con albume sbattuto. Infornare in forno già caldo a 170° per 30/35 minuti o comunque, se avete un termometro misurate il cuore che dovra’ essere a 92/94 gradi. Se volete potete, come me, decorare con granella di zucchero.


DIPLOMA IN NATUROPATIA PRESSO LA L.U.I.N.A. (Libera Università Italiana di Naturopatia Applicata) Socio dell’Associazione Scientifica G.S.M.I. (Gruppo Studi Medicine Integrate) - Presidente Dott. Aloisi S.

COME GESTIRE E MANTENERE LA PROPRIA SALUTE PER EVITARE DI ENTRARE NELLA SPIRALE DELLE MALATTIE CRONICHE Testo: E. Caciolla

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l naturopata si possono rivolgere tutte quelle persone che vogliono raggiungere il benessere in modo naturale. Può intervenire su squilibri degenerativi (soprappeso e obesità - ipertensione arteriosa - osteoporosi - artrosi ecc. ecc.), cardiovascolari (colesterolo - trigliceridi ecc.), distonia neurovegetativa (ansia, depressione), allergie stagionali e squilibri dell’apparato urogenitale maschile e femminile (candida). Stipsi/Diarrea, Emorroidi, Fibromialgia, Sindrome da Fatica Cronica, Steatosi Epatica, Acne, Cistite, Diabete, Ipoglicemia, Ipertensione, Psoriasi, Asma, Menopausa, S.P.M., Dislipidemie, Asteoporosi e altro ancora.

cessitano di una educazione alla vera nutrizione per un benessere duraturo. Quindi nutrizione per gli anziani, bambini, adolescenti, donne in gravidanza e allattamento, studenti di vario livello (es: periodo di esami), sportivi agonisti e a livello amatoriale. Il naturopata su scritto fornisce l’indicazione su come mangiare per ottenere risultati tali da non avere più dubbi per come continuare a nutrirsi in futuro ovvero una nutrizione per imparare a mantenersi in salute il più a lungo possibile.

Inoltre interviene sulla funzionalità di organi specifici come fegato, intestino, reni, circolazione sanguigna e linfatica ecc. ecc.

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Collabora in stretto contatto con: medici allopatici e psicologi.

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i Stag one

Teat rale 2

015 / 20 16

Prossimi Appuntamenti SABATO 19 DICEMBRE

ORE 17

DOMENICA 20 DICEMBRE

ORE 17

ARGOT PRODUZIONI

CANTO DI NATALE (A Christmas carol) di Charles Dickens traduzione e adattamento Tiziano Panici e Alice Spisa regia Tiziano Panici con Renato Campese, Emanuele Avallone, Rosa Diletta Rossi, Daniele Spadaro, Eugenio Di Vito

Il ricco uomo d’affari Scrooge, che pensa solo al successo e al denaro trascurando la famiglia, non apprezza le cose quotidiane e non riesce a godere del tepore delle feste natalizie. La svolta della sua esistenza arriva proprio alla vigi- lia di Natale, quando l’uomo si trova di fronte tre fantasmi, che rappresentano il passato, il presente e il futuro. Questo incontro cambierà il suo modo di provare sentimenti e di stare con gli altri: Scrooge si pentirà del proprio egoismo, dando un senso più profondo alla propria esistenza.

SABATO 9 GENNAIO

ORE 21

LETTORI PORTATILI

NOVECENTO La leggenda del pianista sull’oceano di Alessandro Baricco con Roberta Farina, Marianna Pancrazi, Federica Volpi, Graziana Fioco, Stefania Papini, Guido Calà e Alessio Renzetti regia Elisabetta Spallaccia musica originale dal film La leggenda del pianista sull’oceano

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“Novecento” parla della difficoltà e dell’importanza di scegliere. Del fatto che dipende solo da noi se viaggiare o meno, restare immobili o cercare di crescere, stare saldi nel nostro quotidiano o salire su una nave che porta lontano, cercare l’anima d’amare o accontentarsi di percorrere una strada insieme. In scena cinque lettrici, attraverso la narrazione, passano la voce ai due attori protagonisti, il Trombettista e Novecento. Una storia semplice ma emozionante, uno spettacolo poetico reso ancora più intenso dalla presenza della musica.


SABATO 16 GENNAIO

ORE 18

DOMENICA 17 GENNAIO

ORE 17

VITTORIA PUCCINI VINICIO MARCONI

LA GATTA SUL TETTO CHE SCOTTA di Tennessee Williams traduzione Gerardo Guerrieri e con Paolo Musio, Franca Penone, Salvatore Caruso, Carlotta Mangione, Francesco Petruzzelli regia Arturo Cirillo

Premio Pulitzer nel 1955 per il drammaturgo statunitense Tennessee Williams, La gatta sul tetto che scotta narra la storia di Maggie che, per alleviare la cocente situazione familiare in cui si trova, imbastisce una rete di bugie. Tra giochi passionali e abili caratterizzazioni, affiorano sensualità cariche di sottintesi e di contenuti inespressi o inesprimibili; all’ideale della purezza dei sentimenti si contrappone la dura realtà di un mondo familiare e sociale pieno di ipocrisie. Vittoria Puccini - la famosa Elisa di Rivombrosa dell’omonimo serial televisivo - interpreta qui il ruolo che valse a Liz Taylor la nomination agli Oscar come protagonista del celebre film del 1958 di Richard Brooks; di Vinicio Marchioni - che si è fatto conoscere dal grande pubblico televisivo nel ruolo del “Freddo” nella serie Romanzo criminale - è invece il ruolo che fu di Paul Newman.

SABATO 23 GENNAIO

ORE 21

DOMENICA 24 GENNAIO

ORE 17

Ore 20 Buffet al Foyer La cena delle “Chiacchiere” a cura di

STEFANO ACCORSI

DECAMERONE vizi, virtù, passioni

liberamente tratto dal Decamerone di Giovanni Boccaccio adattamento teatrale Marco Baliani e con Silvia Ajelli, Salvatore Arena, Silvia Briozzo, Fonte Fantasia e Mariano Nieddu drammaturgia Maria Maglietta scene e costumi Carlo Sala disegno luci Luca Barbati assistente scene e costumi Roberta Monopoli aiuto alla regia Maria Maglietta regia Marco Baliani produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo

Attore, regista e drammaturgo, Baliani costruisce per Stefano Accorsi, attore che vive sempre più la sua professione tra palcoscenico, cinema e televisione, uno spettacolo in cui si dipana il mistero della vita stessa, un’amarezza lucida che risvegli di colpo la coscienza, facendo scoprire al pubblico che “il re è nudo” e che per liberarci dalla “peste” dobbiamo partire dalle nostre fragilità e debolezze. Perché le storie servono a rendere il mondo meno terribile. Finché si racconta, finché c’è una voce che narra, siamo ancora vivi. La città di Firenze è appestata, la morte è in agguato. Ci si ritira in collina per proteggersi e difendersi dal flagello implacabile. Serve un modo per passare le lunghe giornate. Servono storie che facciano dimenticare, storie di amori ridicoli, erotici, furiosi; storie rozze, spietate, sentimentali, grottesche, paurose, purché siano storie, e raccontate bene, perché la vita reale là fuori si avvicina con denti affilati e agogna la preda. 25

INFO & PRENOTAZIONI biglietteria@teatromancinelli.it - tel. 0763.340493 - www.teatromancinelli.com


“Qualcuno volò sul nido del cuculo” Il capitolo “Prosa” del cartellone “Volteggi” al Mancinelli ha chiuso in bellezza con “Qualcuno volò sul nido del cuculo” diretto da Alessandro Gassman Maria Cristina Costanza

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iciamo subito che qui si partiva, con un livello di rischio più o meno alto, da un colosso del cinema holliwoddiano, vincitore di tutt’e e cinque i principali premi Oscar (a film, regia, attore e attrice protagonisti e sceneggiatura non originale), tratto da un romanzo cult, pubblicato nel 1962. Parliamo di ‘Qualcuno volò sul nido del cuculo’, prima che film romanzo scritto da Ken Kesey in seguito alla propria personale esperienza all’interno del Veterans administration hospital di Palo Alto, in California. Una pietra miliare del cinema, se non anche della letteratura americana, della seconda metà del Novecento, manifesto assoluto della denuncia contro i trattamenti disumani degli ospedali psichiatrici (intanto) dell’epoca. Quindi, arriviamo a teatro, al Mancinelli di Orvieto, (in scena lunedì 7 e martedì 8 dicembre) già pieni intellettualmente di tutto questo successo legato al titolo: le aspettative sono alte. Il primo assoluto merito di questa messa in scena, di cui Alessandro Gassmann firma la regia, va all’adattamento di Maurizio de Giovanni che convince ampiamente con la scelta di prendere la vicenda e trasportarla più vicino possibile al pubblico. La trama è di grande sostanza e la soluzione risulta essere, sin da subito, delle migliori. Intanto, per spiegare, il racconto

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vola dagli anni Sessanta (come nel film con Jack Nicholson) agli Ottanta e, con questo, quindi, abbigliamento, musica e riferimenti interni alle vicende in corso nel Paese. In più, de Giovanni ripulisce la narrazione di tutti i suoi elementi made in Usa per affondarla totalmente nello stivale, a partire dal protagonista che lontano anni luce da quel Randle Patrick McMurphy prende nome di Dario Danise (l’attore interprete è Daniele Russo), ‘mariulo’ del popolino, genericamente partenopeo, orfano cresciuto in diversi istituti di correzione, minorile e non, promotore della bella vita, dalla sigaretta alla bisca passando per le assidue frequentazioni con donnine di facili costumi, come si dice. Così si sostanzia un ambiente italiano cento per cento - potrebbe essere una qualsiasi clinica di Roma o di Milano -: dialetti, vizi, tic. Tutto è

comprensibile, tutto è vicino. Nello spettro di umanità, allora, un sessuomane emiliano, un uomo di lettere gay non dichiarato, un buffo omino dalla doppia personalità (una schiava, una padrone), un immaturo e complesso giovane succube del giudizio della madre, un pittore immaginifico e fuori dalla realtà e poi, muto e catatonico, uno straniero gigante, ma buono. Con loro, la caporeparto che, nella visione di de Giovanni è una suora, sempre accompagnata da due inservienti dalla ricca cadenza dialettale, e, a campeggiare sulla scena, semmai l’Italia non fosse abbastanza riconoscibile, una immensa Madonna di gesso che, nella trama, per capire, si sostituisce ad un molto meno spirituale lavabo di marmo. La storia va avanti come nel film, ma, nonostante una recita che supera le due ore filate, il prodotto è ricco e attrae irrimediabilmente. A indorare la pillola, almeno per quanto riguarda la vista, c’è inaspettatamente una quarta parete, fra gli attori e il pubblico. Una rete, un telo trasparente che concretizza, nella messa in scena, attimi magici in quanto luogo di proiezioni mentali di questo o quel personaggio, di immagini e testo di grande effetto teatrale e, soprattutto, emotivo. Fa decisamente la sua parte, ancora, nella resa di un ottimo risultato finale, insieme alla grande professionalità del cast tutto, un intenso disegno luci, ad opera di Marco Palmieri, per non parlare poi delle scene di Gianluca Amodio, su un palco che sa mettere insieme spazi separati che riescono a sovrapporsi, e delle musiche originali di Pivio & Aldo De Scalzi, vera e propria colonna sonora del racconto. Il pacchetto è visibilmente di grande qualità, tutto è teso a accompagnare nella maniera più indolore possibile lo svolgersi della tragica vicenda del protagonista, negli alti come nei bassi. Insomma, il rischio c’era: il tema difficile, l’Italia in crisi e il pubblico che vuole ridere, la trama complessa, il lavoro lungo. Gassmann , però, decisamente non delude e la sua opera non molla un attimo, fino al magico finale affidato ancora a una proiezione. Così si è compiuta, anche al Mancinelli di Orvieto, un’opera nuova, visionario remake, storia già nota ma adesso più vicina, racconto di grande spessore e carattere assolutamente degna di tutti i suoi precedenti passaggi al pubblico.

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Il Giubileo entra nella storia della scienza La diretta della apertura della Porta Santa è la prima mondovisione ultra HD via satellite

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a cerimonia di apertura della Porta Santa per il Grande Giubileo di papa Francesco è stata la prima mondovisione via satellite in Ultra HD. Un’iniziativa tecnologica senza precedenti prodotta dal Centro Televisivo Vaticano in collaborazione con Radio Vaticana e con il supporto di Sony, Globecast e Dbw Communication. Fondamentale l’apporto fornito da 3 satelliti ad ampia copertura della flotta Eutelsat che hanno consentito la distribuzione dell’evento live in Ultra HD a livello planetario. Le operazioni di trasmissione hanno visto in prima linea il Teleporto Eutelsat di Rambouillet, nei pressi di Parigi, assieme ad altre strutture terrestri sparse nei 4 angoli del pianeta. Decine i professionisti coinvolti in delicate attività di controllo e gestione condotte in stretto raccordo con il TV Compound allestito in Vaticano, dove hanno lavorato oltre 100 persone lungo tutta la filiera. “Un momento di piena sintonia con lo spirito della ri-

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forma dei mezzi di comunicazione vaticani chiesto da Papa Francesco”. Così Mons. Dario Edorado Viganò, direttore del Centro Televisivo Vaticano e Prefetto della Segreteria per la Comunicazione, ha commentato la copertura mediatica dell’evento. “Una produzione straordinaria - ha precisato Mons. Vigano - che è riuscita a mettere il Centro Televisivo Vaticano e la Radio Vaticana assieme ad una serie di partner tecnologici di eccellenza”. Decine i professionisti coinvolti in delicate attività di controllo e gestione condotte in stretto raccordo con il TV Compound allestito in Vaticano, dove hanno lavorato oltre 100 persone lungo tutta la filiera. Uno sforzo corale per garantire immagini nel massimo della qualità tecnica, grazie all’utilizzo di innovative apparecchiature come le 19 telecamere Sony di ultima generazione, due modernissimi mezzi mobili satellitari di Globecast per la gestione dell’uplink e la strumentazione per la codifica nello standard HEVC messa a disposizione da NTT Electronics, Ericsson e Thomson.


Ingenti danni alla pensilina della Funicolare Autotreno “maldestro” impatta con la pensilina della Funicolare allo Scalo. Monica Riccio

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na gran botta e un fragore di vetri in frantumi. E’ quanto avrebbero sentito alcuni agenti della Polfer in servizio nella notte tra il 1° e il 2 dicembre scorsi presso la stazione ferroviaria di Orvieto. Giusto il tempo di correre fuori, in piazza Matteotti, e l’autotreno che era finito addosso alla pensilina della stazione di valle della Funicolare si stava già allontanando. Il tir a targa straniera - unico dettaglio che gli agenti sarebbero riusciti a ricordare - probabilmente ha imboccato per errore piazza Matteotti e poi, ruotando intorno alla fontana centrale, potrebbe essere finito a cozzare con la pensilina in vetro e acciaio che sporge, oppure magari dopo una sosta al bar della stazione, una manovra errata di ripartenza potrebbe averlo fatto finire addosso al muro colpendo così anche la pensi-

lina: sarebbero queste le spiegazioni più probabili di quanto è successo. Fatto sta che nessuno sembra sapere altro poiché l’autotreno non si è fermato dopo l’urto e la notte fonda non registrava alcun testimone. Inutile ipotizzare danni anche per il mezzo e usare tale indizio per rintracciarlo, ormai chissà dove sarà finito. Resta solo da quantificare la spesa per la riparazione che a quanto sembra potrebbe essere anche costosa perché - a quanto si apprende - nell’urto si sarebbe piegato un trave di ferro che è infisso nella parete. La speranza è che un qualche cavillo nell’assicurazione dell’impianto di mobilità della Funicolare aiuti in qualche modo a riparare il danno senza gravare troppo sulle già fiaccate casse comunali.

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Concluso con successo il Festival del Dialogo 2015 Approvata all’unanimità la mozione di adesione del manifesto del dialogo lo scorso 30 novembre.

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i è svolto lo scorso ottobre il secondo Festival del Dialogo organizzato dalla nostra associazione. Ci sentiamo di dire che è andato bene, sia per la partecipazione che per la qualità dei temi affrontati e dei contributi che hanno dato gli ospiti, sia per gli echi che ha lasciato nella nostra realtà orvietana. Nel pomeriggio di apertura è stato presentato alla città il «Manifesto per Orvieto città del dialogo», per una città che deve aprirsi al dialogo con se stessa e con il mondo. Il concittadino scrittore Guido Barlozzetti ha intitolato il suo intervento di presentazione Orvieto città alta, strana e… rissosa», poiché questo è il giudizio della storia, che deve essere superato con l’impegno di tutti coloro che, loro malgrado, si riconoscono in quel titolo e che si sentono riempiti del passato ma vuoti di futuro. È stato annunciato, in quella occasione, che sarebbe stata presentata una mozione al Consiglio Comunale di Orvieto con una richiesta di adesione al nostro manifesto: l’approvazione all’unanimità dello scorso 30 novembre ci fa ben sperare per un futuro ricco di dialogo. ApertaMenteOrvieto ha già iniziato a promuovere lo scambio di idee, coinvolgendo i ragazzi e le ragazze, che hanno dato un forte segnale sia l’anno scorso che quest’anno. Inoltre, nell’edizione 2015, il Liceo Artistico ha presentato il logo del festival del dialogo, progettando e

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realizzando bossetti molto belli, tanto che non possiamo non ringraziarli ancora, assieme ai loro insegnanti e alla loro dirigente. A questa edizione del festival hanno partecipato anche i ragazzi delle medie e i bambini delle elementari con i loro lavori, sotto la guida sapiente dei loro insegnanti e dei loro dirigenti. Vogliamo sottolineare la presenza delle scuole perché una città piena di storia come la nostra non può non partire da loro per fare la storia. Molto interessanti sia il pomeriggio sul dialogo inter-religioso che l’incontro, realizzato in occasione dell’anniversario del genocidio degli Armeni, con la professoressa Antonia Arslan: sapere la verità della storia è importante per costruirne una più autentica. La poesia del concerto di Grazia di Michele con Andrea Gioia e la freschezza delle band locali hanno coronato questo secondo festival. ApertaMenteOrvieto è impegnata ad andare avanti e a contribuire a sviluppare un dialogo con tutti e su tutto, che possa servire a far sì che questa città continui ad essere «alta e bella», ma meno strana e soprattutto meno rissosa. Il presidente di ApertaMente Orvieto Erasmo Bracaletti


THE VISIT Dopo aver visto questo, non vorrete più i biscotti di nonna!

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ra poco è Natale, il freddo si farà sentire, il fermento per fare i regali è già iniziato e fra poco inizieranno anche i mastodontici pranzi di famiglia. Noi non siamo tipi da cinepanettone, andiamo controcorrente, infatti per questo numero di TuttOrvieto abbiamo scelto la recensione di un film uscito nelle sale il 26 Novembre e di cui abbiamo scritto sul nostro blog un giorno prima: The Visit. Avremmo tanto voluto recensire qualcosa tipo “A Christmas Horror Story” ma non abbiamo avuto il tempo di reperirlo (ma comunque andate a cercarlo perchè dovrebbe essere una gran figata), quindi: eccovi il nostro parere su questo horror/thriller dalle tinte grottesche. The Visit parla di Tyler e Becca, due adolescenti figli di una madre divorziata che vanno in visita dai nonni materni, che non hanno mai conosciuto e che vivono in una casa di campagna isolata. Becca ha deciso di filmare l’intera settimana e di farne un documentario sulla propria famiglia, ma durante le riprese i due scoprono che qualcosa non quadra nelle vite dei nonni, che li avvertono di non uscire dalla loro stanza dopo le 21:30 di sera. Partiamo da un avvertimento per voi lettori: è praticamente quasi impossibile non spoilerare questo film, se lo facessimo staremo qui a parlare delle solite cose. Uomo avvisato... Un film, questo, girato con l’ormai classico metodo POV, ma visto da due persone diverse, ovvero entrambi i ragazzi, muniti di una videocamera ciascuno. Alla fine del film abbiamo subito pensato ad una cosa: come cazzo facevano i due ragazzi a non aver mai visto, nemmeno in foto, i loro nonni? La cosa è alquanto singolare, soprattutto nel 2015, ma poi pensandoci su abbiamo trovato una spiegazione. La madre infatti, se n’è andata di casa molto giovane, dopo aver litigato di brutto con loro, ci sta che li per li non abbia preso neanche una foto, comunque è singolare. Detto questo, su internet i pareri del pubblico sono molto contrastanti riguardo a The Visit, c’è chi dice che è una merda di film, chi dice che non fa paura e chi invece dice che è un bel prodotto. Sinceramente siamo rimasti stupiti di tutti quelli che lo giudicano un filmaccio. A nostro parere la pellicola è molto ben fatta, inizia con una finta calma apparente, per poi sfociare leggermente sul grottesco, lato che poi porterà al terrore e alla tensione. Si sa, i bambini non danno retta, specialmente quelli come Tyler, personaggio venuto fuori un po’ troppo tamarro per la sua età

a cura di Alex e Gloria 365film365.blogspot.it

(cazzo, non si può vedere ne sentire un marmocchio piccolo in quel modo che dice di tenere due ragazze in lista d’attesa) ne è la prova lampante il video che ha la sorella in cui lui mostra l’inesistenza del suo fisico e dice che “quel video è per le signore”, alludendo alle sue ammiratrici. Tyler è un aspirante rapper (si, una volta negli horror, i ragazzi avevano una band metal, adesso, nel 2015 sono rapper e fanno video per signore... cazzo...). Questo non è un problema del film sia chiaro, ma della società. Dicevamo che i bambini non danno retta, infatti, nonostante gli venga detto di restare in camera dopo le 21:30 i due se ne fottono e, sentendo continui rumori fuori dalla porta, escono in avanscoperta. Ovviamente vedono delle stranezze, da parte della nonna soprattutto. Il bello è che le anomalie che notano sono graduali, non si riesce a capire chi stia veramente male dei due nonni, se l’uno o l’altra, visto che quando i ragazzi chiedono spiegazioni entrambi i nonni, presi singolarmente, “accusano” l’altro di non stare tanto bene. (Stiamo riuscendo a non spoilerare...ma forse ora lo faremo). A nostro avviso The Visit è un film horror che fa paura, per il semplice fatto che qui, a terrorizzare, c’è l’essere più cattivo e malvagio sulla faccia della terra: l’essere umano. Il cast è formato dai giovani Olivia DeJonge e Ed Oxenbould (Becca e Tyler), e da Kathryn Hahn, la madre dei due, Deanna Dunagan, la nonna, e Peter McRobbie, il nonno. I ragazzotti se la cavano bene ma a dare spettacolo sono i “vecchietti”. Un film ben riuscito, che caratterizza al meglio i due piccoli protagonisti, mettendone in evidenza paure e ossessioni, che alla fine si riveleranno essere utili. A noi, che finalmente siamo riusciti a scriverne un bel pezzo senza svelare praticamente nulla, ci è piaciuto parecchio e ci sentiamo di consigliarlo a tutti gli amanti del genere, ma per favore, non mettetevi a fare paragoni con gli altri film di questo regista, non serve. I tempi sono cambiati, e anche quello che va o non va è cambiato, bisogna stare al passo con le epoche, e Shyamalan ci è riuscito. Bravo!

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Il Natale è s olo

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L’Angolo della lettura La ragazza nella nebbia L

a notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, un paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle Alpi. Forse è stata proprio colpa della nebbia se l’auto dell’agente speciale Vogel è finita in un fosso. Un banale incidente. Vogel è illeso, ma sotto shock. Non ricorda perché è lì e come ci è arrivato. Eppure una cosa è certa: l’agente speciale Vogel dovrebbe trovarsi da tutt’altra parte, lontano da Avechot. Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese è scomparsa nella nebbia. Due mesi da quando Vogel si è occupato di quello che, da semplice caso di allontanamento volontario, si è trasformato prima in un caso di rapimento e, da lì, in un colossale caso mediatico. Perché è questa la specialità di Vogel. Non gli interessa nulla del dna, non sa che farsene dei rilevamenti della scientifica, però in una cosa è insuperabile: manovrare i media. Attirare le telecamere, conquistare le prime pagine. Ottenere sempre più fondi per l’indagine grazie all’attenzione e alle pressioni del “pubblico a casa”. Santificare la vittima e, alla fine, scovare il mostro e sbatterlo in galera. Questo è il suo gioco, e questa è la sua “firma”. Perché ci vuole uno come lui, privo di scrupoli, per far sì che un crimine riceva ciò che gli spetta: non tanto una soluzione, quanto un’audience.

Sono passati due mesi da tutto questo, e l’agente speciale Vogel dovrebbe essere lontano, ormai, da quelle montagne inospitali. Ma allora, cosa ci fa ancora lì? Donato Carrisi si è laureato in Giurisprudenza con una tesi su Luigi Chiatti, conosciuto come «il mostro di Foligno», per poi seguire i corsi di specializzazione in criminologia e scienza del comportamento. Nel 1999 ha iniziato l’attività di sceneggiatore per cinema e televisione. Ha esordito nel mondo editoriale con il romanzo Il suggeritore (Longanesi 2009), grande successo che viene ristampato in undici edizioni e conosce traduzioni in 19 paesi diversi. Titolo:

La ragazza nella nebbia

Autore:

Donato Carrisi

Editore:

Longanesi

Pagine:

373

Anno di pubblicazione: 2015 Prezzo di copertina:

15,81 - ebook 8,99

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THE FIREBALL, BAND ROCK ORVIETANA Monica Riccio

Cinque “ragazzi” con la passione per il rock, per la musica e i Deep Purple.

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aolo Cherubini (classe ‘59) voce solista, Fabio Delato (classe ‘67) alla chitarra, Claudio Cito (classe ‘54) alla batteria, Alessio Forbicioni (classe ‘75), Bernardino Polegri (classe ‘61) alle tastiere. Eccolo qua il “giovanissimo” gruppo dei The Fireball. Cinque orvietani non proprio giovanissimi ma ancora pieni di entusiasmo in fatto di musica. “Siamo nati circa un anno fa grazie alla nostra passione per la musica in particolare modo la musica rock – racconta Cherubini.” The

Fireball è una delle tante cover dei mitici Deep Purple: “abbiamo incominciato a suonare da giovani proprio sulle note di questo stratosferico gruppo – aggiunge la voce della band orvietana - da cui abbiamo ricavato il nostro sound.” Finora le serate non sono state molte ma la band è solida e la voglia di trovare ben presto una propria strada c’è. “Siamo nati per caso in una calda sera d’estate – dice Cherubini – così parlando tra di noi abbiamo scoperto la nostra passione per i fantastici Deep, quasi subito abbiamo deciso di fondare la band e cominciare a provare insieme. Poi sono venute le prime serate e ora siamo davvero pronti a offrire a chi lo desidera momenti di buona e sana musica rock.”

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Il colore di dicembre è il rosso della stella di natale Pianta originaria del centro America dove può raggiungere altezze di vari metri. Testo: Floricoltura Fattoria Tordimonte I Foto: web

È

la pianta che in questo mese non manca in ogni casa dove con il suo colore, non solo rosso, simboleggia le feste Natalizie. Purtroppo appena passate le festività viene subito cestinata e pochi provano a tenerla ed a coltivarla per l’anno successivo. E’ una pianta che ha bisogno di molte attenzioni. Come entra nella nostra casa bisogna subito liberarla dalla confezione e trovarle un posto ben luminoso ed areato, facendo bene attenzione a non farle prendere correnti d’aria fredde. Le irrigazioni devono essere moderate e quando il terreno è asciutto, non lasciare ristagni d’acqua che consentirebbero il marciume radicale e fare attenzione a non bagnare le foglie. Passate le feste Natalizie si può tentare di coltivarla durante tutta l’estate, anche se è molto difficile farla rifiorire. A fine febbraio quando le foglie rosse iniziano a cadere bisognerà tagliare i rami lasciandoli lunghi una decina di centimetri e durante l’estate tenerla all’aria aperta in posizione di mezza ombra, concimarla con concimi idrosolubili con il contenuto di potassio doppio di quello dell’azoto. Per facilitare l’induzione a fiore, da metà settembre a metà ottobre, dovremmo, dalle 5 del pomeriggio alle 7 di mattina, riporre la stella di natale al buio completo, in quanto è una pianta fotosensibile. In questo modo, avendo un po’ di fortuna, e

tenendola la temperatura al di sopra dei 17 gradi, avremmo dei fiori bellissimi a metà novembre. L’angolo degli aromi: Alloro (Laurus Nobilis) ….continuazione mese precedente (ndr)

Unguento per distorsioni: mettre in 100 gr di olio di oliva 10 gr di bacche ben pestate e farle macerare in un barattolo di vetro in luogo fresco. Filtrare l’unguento ed utilizzare per frizionare la distorsione. Unguento antizanzare: mettere a bagnomaria 100 gr di burro, 50 gr di bacche di alloro e 50 gr di foglie di alloro, a completo esaurimento dell’acqua, filtrare spremendo bene gli ingredienti e conservare in vasetto ermeticamente chiuso. Decotto per piedi stanchi: fare bollire in 3 litri di acqua per 10 minuti, 50 gr di foglie di alloro, 50 gr di timo serpillo, 50 gr di foglie di edera, 100 gr di foglie di noce, dopo aver aggiunto due cucchiai di sale ed uno di bicarbonato di sodio, usare la soluzione per un pediluvio di almeno un quarto d’ora.

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Festival Arte e Fede 2015: chiusa con successo la decima edizione In concomitanza con l’apertura del Giubileo Straordinario indetto da Papa Francesco, si è chiusa l’8 dicembre, nel giorno dell’Immacolata, la decima edizione del Festival Internazionale Arte e Fede che anche quest’anno ha regalato al pubblico molteplici appuntamenti, tra Orvieto e Bolsena, tutti di grande attualità incentrati sul binomio Arte e Fede, declinati nel tempo e nel segno della Misericordia.

A

nche il tema scelto quest’anno “Leggere i segni dei tempi: il Presente della Misericordia”, pensato con diversi mesi di anticipo rispetto all’attualità di questi giorni, si è rivelato precursore e premonitore dei segni e delle parole di Papa Francesco: “Questo Anno Straordinario è anch’esso dono di grazia. Entrare per quella Porta significa scoprire la profondità della misericordia del Padre che tutti accoglie e ad ognuno va incontro personalmente. E’ Lui che ci cerca! E’ Lui che ci viene incontro! Sarà un Anno in cui crescere nella convinzione della misericordia”. Dodici gli appuntamenti che dal 28 novembre all’8 dicembre hanno raccontato, testimoniato e trasmesso esperienze e cultura, offrendo momenti di riflessione per nutrire i cuori di tutti coloro che il Festival lo hanno

vissuto in prima persona. “Dal 2005 ad oggi abbiamo tessuto con creatività e impegno un Festival sulla vocazione culturale delle città di Orvieto e Bolsena - ha commentato il direttore artistico Alessandro Lardani - con la consapevolezza di aver creato un evento di livello nazionale. Tutti i nostri ospiti e gran parte del pubblico ci hanno dichiarato come il Festival sia uno strumento di rara bellezza che dimostra una maturità culturale e una capacità di accoglienza unica nel suo genere in Italia. Orgogliosi di questo, mi auguro che Arte e Fede continui ad esser sostenuto con maggiore progettualità dalle Istituzioni e collocato al posto che merita - sia nella collocazione temporale, sia nel palinsesto delle politiche culturali - per crescere nel decennio a venire ed essere al servizio della comunità, dei cittadini e dell’uomo del nostro tempo”. Il Festival è stato organizzato e promosso dall’Associazione Culturale Iubilarte, in stretta collaborazione con la Diocesi di Orvieto-Todi e il Capitolo della Basilica Cattedrale di Orvieto, con il sostegno dell’Opera del Duomo di Orvieto e della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, del Comune di Orvieto e del Comune di Bolsena, della Basilica di Santa Cristina, della Fondazione Ente dello Spettacolo, di Crediumbria Credito Cooperativo, di Vittoria Assicurazioni, dell’Università di Gordon College e con il patrocinio dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della CEI, della Provincia di Terni e della Regione dell’Umbria.

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ANNO 2016

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ARIETE Saturno a favore e Urano nel segno saranno segni inequivocabili di grandi cambiamenti che avverranno dentro e fuori di voi. Saturno vi inclinerà alla riflessione, vi renderà più maturi, vi farà crescere, e vale anche se siete grandi. Cercherete situazioni solide, mentre Urano spingerà verso novità che, specie da ottobre, potrebbero essere un po’ avventate. TORO Partenza splendida, tra progetti, speranze da realizzare e desideri che si sono già avverati. Vi scoprirete persone più forti, che non hanno paura di mostrare la debolezza, persone che hanno superato anni complicati e che adesso possono guardarsi indietro. Ora avrete la consapevolezza di chi siete davvero e questo vi darà la forza di raggiungere altri traguardi. GEMELLI Saturno in opposizione e Giove in quadratura consigliano un bagno di realismo e concretezza. Inutile indorarvi la pillola: qualche difficoltà nel corso di quest’anno potrebbe esserci. Ma se la affronterete con coraggio e tenacia scoprirete che non tutto il male vien per nuocere. Da settembre Giove passerà in trigono segnalando uno spiccato miglioramento della vostra situazione. CANCRO Ci sarà del dolce e del salato nel vostro anno. Vivrete sorprese emozionanti, realizzerete vecchi sogni rimasti nel cassetto ma affronterete anche situazioni impegnative, e probabilmente conflittuali. Il bello arriverà da Giove e Nettuno, i confitti di potere da Plutone soprattutto, aiutato da Urano e da settembre anche da Giove. LEONE Il 2016 sarà un anno molto positivo e diventerà migliore con il passare dei mesi. A Saturno e Urano in trigono infatti si aggiungeranno i favori di Giove da settembre. Questi transiti annunciano cambiamenti importanti, situazioni in miglioramento, soluzioni di vecchi problemi. Insomma, potrete chiudere con il passato e guardare al futuro a testa alta. VERGINE Ci saranno situazioni scomode e altre più soddisfacenti. Il 2016 si annuncia un anno vario, ma dovrete comunque non abbassare mai la guardia, sopratutto nei confronti dei vostri umori e delle vostre insicurezze, esasperate da Nettuno e Saturno, che potrebbero anche farvi perdere ottime occasioni. Sarà il momento giusto per fare le grandi pulizie, in tutti i sensi.

BILANCIA Anno vario ma una cosa sarà sicura: che vivrete molti cambiamenti e affronterete molte situazioni nuove. Quindi, se stavate cercando la svolta, non potrete che rallegrarvi, anche se dovrete mettere in conto che non tutto sarà esattamente come nelle vostre aspettative; se invece siete abitudinari, dovrete fare un piccolo sforzo in più, ma vedrete che andrà tutto bene. SCORPIONE Sarà l’anno della ripresa, della rivincita, delle vittorie su parecchi fronti! Vi aspetta un 2016 molto positivo, e sarà ancora migliore se invece di aspettare la fortuna, sarete voi stessi gli artefici del vostro destino. Perché quest’anno potrete fare molto, potrete determinare gli eventi, decidere, pianificare, e dirigere. Ma non siate manipolatori, però, e rispettate la volontà altrui! SAGITTARIO La prima parte dell’anno sarà in salita, ma da settembre inizierà la discesa e potrete recuperare velocemente quanto era rimasto indietro. Colpa di Giove in quadratura che andrà a stuzzicare Nettuno in Pesci e Saturno nel vostro segno, rendendo ogni cosa più faticosa e impegnativa. Ma con Giove in Bilancia da settembre non vi fermerà più nessuno! CAPRICORNO Le novità quest’anno potrebbero essere molte. Fino a settembre accettare i cambiamenti potrebbe essere più facile, ma da questo mese in poi non sarà semplicissimo mostrarsi elastici e adattabili, perché probabilmente vorrete che siano gli eventi ad adattarsi alle vostre esigenze, e non viceversa. Avrete un carisma spiccato e un caratterino altrettanto spiccato... ACQUARIO Potrete lasciarvi le difficoltà alle spalle. Saturno e Urano saranno a vostro favore, e nessun pianeta, tra i lenti, vi remerà contro. Anzi, da settembre avrete un alleato in più: Giove che dalla Bilancia vi regalerà un pizzico di fortuna in più (e in qualche caso anche più di uno)! Dunque, non aspettate e datevi da fare: il 2016 potrebbe essere l’anno della svolta che stavate aspettando! PESCI Insoddisfazioni e desideri sfuggenti potrebbero creare atmosfere complicate. Il 2016 però sarà un anno più facile se lo affronterete con le idee chiare: introspezione, riflessione e prudenza saranno le vostre armi per gestire al meglio ogni tipo di situazione. Saturno vi spingerà a fare le grandi pulizie, dentro e fuori di voi: accogliete con fiducia il suo invito.

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La Panchina de la Piazza ma lo sapete roma’ che l’orvietani hanno chiesto se sotto le feste j’abbassavano li parcheggi?

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“Città europea dello sport 2017” La Città di Orvieto è ufficialmente candidata a “Città europea dello Sport 2017” categoria fino a 25 mila abitanti. Monica Riccio

a città di Orvieto è ufficialmente candidata a “Città europea dello Sport 2017” categoria fino a 25 mila abitanti. L’accettazione ufficiale della candidatura è stata materialmente espressa nel mese di novembre scorso a Roma, presso la sede del Coni, dalla vicesindaco e assessore allo Sport Cristina Croce. Con lei una delegazione composta da Roberta Cotigni, consigliere comunale con delega allo Sport, Rita Custodi presidente del Panathlon Orvieto che collabora al progetto, Carla Lodi funzionario dell’ufficio Sport del comune. Alla cerimonia erano presenti anche il presidente nazionale del Coni, Giovanni Malagò, e il presidente dell’Aces, l’Associazione Capitale Europea dello Sport, Gian Francesco Lupattelli. La consegna dell’Attestazione Ufficiale di candidatura apre dunque una road map che prevede l’elaborazione e presentazione entro il 31 marzo 2016 del Dossier informativo con notizie sugli impianti sportivi presenti sul territorio e sulla politica del Comune nell’ambito dello sport, ma anche l’elenco delle principali manifestazioni sportive realizzate ad Orvieto negli ultimi tre anni, fra cui quelle promosse direttamente dal Comune e l’elenco delle Associazioni sportive locali che partecipano ai vari campionati nazionali e regionali. Un impegno dunque che vedrà l’assessorato lo Sport del comune di Orvieto in prima linea. “Questa candidatura ci onora - afferma la vicesindaco Croce - la riteniamo un momento importante in cui cercheremo di mettere a rete tutto lo sport orvietano, un incentivo a migliorarci.”

C.E. IMPIANTI di di Custodi Custodi Elisa Elisa

A questo punto, in collaborazione con il Panathlon Orvieto, l’assessorato allo Sport definirà un cronoprogramma che porti alla stesura e alla realizzazione di un book, una sorta di ‘difesa della candidatura’, in cui la città di Orvieto, in attesa della visita degli ispettori della Aces, presenterà, attraverso foto, articoli, video e presentazioni, i punti salienti della candidatura stessa. “E’ evidente - conclude Croce - che l’Amministrazione Comunale ma, siamo certi, anche tutta la città e le realtà sportive che essa esprime ai massimi livelli, si impegneranno in maniera assoluta per ‘portare a casa’ questo ambito riconoscimento e rispettare il programma elaborato durante la presentazione della candidatura attraverso la realizzazione delle azioni ed attività evidenziate, un congresso o una competizione a carattere internazionale e a promuovere, così come già oggi avviene, lo sport fra tutti i livelli della società”.

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A Orvieto il rugby entra nelle scuole Un nuovo progetto targato Unione Orvietana Rugby in corso al Liceo Artistico di Oriveto.

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Unione Orvietana Rugby, sempre molto attiva nel terzo settore ed attenta alle esigenze del territorio, ha iniziato un nuovo progetto, coinvolgendo stavolta le scuole superiori, al fine di far avvicinare a questo sport il maggior numero di ragazzi e ragazze per trasmettere loro quegli ideali di amicizia, solidarietà, rispetto e condivisione delle regole ormai un po’ tralasciati e dimenticati dalla nostra società e compensare, attraverso i propri impianti e le proprie professionalità, la carenza di strutture e spesso di personale all’interno degli Istituti Scolastici. Il progetto in corso è partito dal Liceo Artistico di Orvieto, attraverso la sua insegnate di scienze motorie e sportive professoressa Grazia Ancona sostenuta dalla dirigente scolastica dottoressa Gabriella Struzzi che hanno creduto nell’offerta formativa messa in campo dalla Federazione Italiana Rugby attraverso la società, innamorandosi di questo sport dalle tradizioni molto antiche e nobili e prendendo “la palla al balzo” per cominciare questa nuova ed appassionante avventura. “Purtroppo per motivi contingenti, si è potuto mettere in pratica questa attività solo con i miei alunni delle quarte classi” - dice la professoressa Ancona - “ma i ragazzi sono entusiasti e si divertono moltissimo imparando quello che è alla base di questo sport: la pratica del fair play”. “Il percorso che abbiamo intrapreso è solo all’inizio, il nostro scopo è quello di garantire una buona pratica sportiva, anche in ambito scolasti-

co, a tutti i bambini ed i ragazzi ed insegnare loro i valori che ci caratterizzano in modo che possano trasmetterli anche nella vita di tutti i giorni ed applicarli alla società che li circonda” - è quanto dice il coordinatore delle attività Luca Mammoli. Gli obiettivi societari sono quelli di continuare il percorso educativo iniziato l’anno scorso nelle scuole primarie ed estendere il progetto in corso di realizzazione con il Liceo Artistico anche ad altri plessi scolastici, al fine di far avvicinare alla pratica dello sport e del buon vivere insieme tutti i bambini ed i ragazzi. Per questo la società ci tiene a ringraziare la Federazione Italiana e tutti quelli che a vario titolo ed in forma volontaria collaborano alla realizzazione dei progetti proposti.

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taria come Marco Bracaletti, anche Stefano Mogetti, Angelo Ranchino, Fabrizio Gulino, Valeria Scattoni, Angela Amaddeo, Marina Petrangeli, Elisa Ciriciofolo e Antonella Pollegioni solo alcuni dei volti orvietani accorsi a festeggiare l’importante traguardo. Un rigraziamento particolare il presidente Viola lo ha voluto indirizzare nei confronti dei genitori che “in questi 50 anni - ha detto - ci hanno affidato i propri figli”. Una mission quella Libertas che gli speaker Ilaria Moscatelli, Alessio Stocchetti e Sascia Grafeo hanno raccontato attraverso foto e testi, una storia lunga mezzo secolo che si è intrecciata con le vicende della città e che ha creato un mito resistente alle mode e ai tempi. Due ore - tanto è durata la reunion - densa di ricordi e progetti, per tutti con unico outfit, tshirt bianca con il simbolo del centenario, una grande festa i cui ricordi nei prossimi giorni saranno disponibile nel nuovissimo sito web creato per l’occasione, già on line e raggiungibile all’indirizzo www. libertasorvieto.com.

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50 anni di Libertas Orvieto Ricordi, foto, contributi, progetti. I p rimi 50 anni della Libertas Orvieto festeggiati al palazzo del Popolo. Monica Riccio

U

origini. In platea, oltre alla famiglia Coscioni che insieme alla Atletica Libertas è protagonista del Memorial “Luca Coscioni”, anche personaggi storici della storia Libertas come Ennio Colombini o Vincenzo Monetini, o le colonne che oggi si occupano della gestione socie-

con lui Carlo Moscatelli presidente Fidal regionale e colonna storica della società orvietana, Alvaro Proietti delegato Fidal provinciale, Cristina Croce assessore allo Sport e vicesindaco del comune di Orvieto e il sindaco della città Giuseppe Germani. Tanti gli atleti

saliti sul palco della Sala a salutare la platea, dagli Esordienti, alla squadra Assoluti, ai Cadetti, passando per la agguerrita sezione Amatori e molti degli ex atleti. Tra loro non ha fatto mancare il proprio saluto forse il tesserato Libertas Orvieto più “famoso” nel mondo, Marco Mencarelli coach della Unendo Yamamay Busto Arsizio che milita nel campionato di serie A1 di volley femminile. Il tecnico in collegamento skype dal Pala Yamamay nel formulare i propri auguri per l’evento ha detto di essere sempre molto orgoglioso delle proprie

na grande festa, con tanti festeggiati, tanti ricordi e tanti progetti per il futuro. E una torta, come si conviene a una festa tutta d’oro. La grande festa per i 50 anni della Libertas Orvieto, che si è svolta sabato 5 dicembre scorso nella meravigliosa Sala dei Quattrocento nel Palazzo del Capitano del Popolo, ha visto protagonisti i tanti atleti che nel tempo hanno arricchito il palmares societario, dai più “vecchi” ai più “giovani” tutto uniti sotto lo spirito Libertas. A fare gli onori di casa è stato il presidente Sergio Viola,

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110 reti in sei stagioni con la maglia del Casacastalda, con cui ha vinto tre campionati; durante questo periodo, Carpinelli ha un intermezzo di un anno e mezzo in Eccellenza tra le fila del Valfabbrica, dove può annoverare la vittoria di una Coppa Italia. Passa poi al Ventinella, in Promozione, dove va a segno 27 volte in 24 partite. L’anno dopo lo troviamo in Eccellenza a Città di Castello, alla corte del compianto Massetti, dove però ha poca fortuna. Torna di nuovo in Promozione, nella stagione 2013-2014, con indosso la maglia dell’Assisi; alcune incomprensioni con la società lo fanno decidere per il passaggio, alla riapertura del mercato, alla Grifo Cannara. Quell’anno la Grifo Cannara perderà i play out e scenderà di categoria, ma Fabio, durante quei mesi di permanenza, mette a segno 18 gol. Lo scorso campionato, di nuovo in Eccellenza, indossa, dapprima, la maglia del Deruta e poi quella del Ventinella, ma in tutta la stagione totalizza poche presenze a causa di qualche problema fisico. Fino ad oggi, il suo pallottoliere segna 169 gol nel-

le gare ufficiali disputate. Quest’anno, a trent’anni compiuti, Carpinelli decide di scendere di categoria, a causa del nuovo lavoro che lo impegna per gran parte della giornata. Firma così con la Vis Fossato, società che milita in Prima Categoria. Poco dopo, però, il lavoro viene a mancare; di qui il desiderio di ritornare nelle categorie che gli sono sempre appartenute. “Il direttore sportivo Vito Piscopiello mi ha convinto subito; sono bastate poche parole. Ho deciso di accettare l’offerta dell’Orvietana - nonostante debba rivoluzionare la mia vita e spostarmi a tanti chilometri da casa - perché questa è una società che non c’entra niente con la categoria a cui appartiene e che ha obiettivi ambiziosi, che coincidono con i miei. Adesso sono solo molto ansioso di cominciare.” L’Orvietana Calcio, per il tramite del proprio addetto stampa, fa sapere che “il Presidente Roberto Biagioli esprime grande soddisfazione per il nuovo arrivo in casa biancorossa.”

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Orvietana, ecco a voi Fabio Carpinelli Nuovi arrivi in biancorosso. Strepitoso il biglietto da visita dell’attaccante: 169 gol nelle gare ufficiali disputate. Luisa Calistri / Foto Filiberto Mariani

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a prima volta che Fabio Carpinelli ha indossato la maglia biancorossa era il 7 giugno 2013, quando prese parte alla partita di addio al calcio giocato di Giuliano Cioci. Alzi la mano chi si aspettava di vederlo indossare la stessa maglia in competizioni ufficiali! Ed invece si sta perfezionando in questi giorni, poiché necessita

ancora di alcuni adempimenti burocratici, il suo trasferimento dalla Vis Fossato all’Orvietana. Punta centrale di ruolo e di categoria, l’attaccante, nativo di Casacastalda, ha sempre militato nei tornei umbri di Promozione, con qualche puntata in Eccellenza. Questi alcuni dei suoi numeri:

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