Mondo agricolo n.9

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LA PROTESTA DI BRUXELLES • TABACCO E CONTRAFFAZIONE • FIORI E FRUTTA A EXPO • GELATO DI-VINO• BUYER ORIENTE E ARABIA • CONFRONTO INTERNAZIONALE ANGA • LO SCRITTORE DI CAMPAGNA • ENOMUSICA



L’ E D I T O R I A L E

Un autunno complesso

S

i preannuncia un autunno impegnativo. Pesante per il settore agroalimentare, viste le crescenti difficoltà di alcuni comparti. L’embargo russo, che ha precluso un mercato del valore di 5,5 miliardi di euro, l’andamento negativo dei mercati, l’incerta gestione del post-quote latte e il conseguente crollo dei prezzi, hanno contribuito all’aggravarsi della crisi di settori fondamentali dell’agricoltura italiana. In seria difficoltà i settori lattiero caseario, suinicolo e quello della carne bovina, danneggiati dal negativo andamento dei mercati e da prezzi all’allevatore non remunerativi. Altrettanto critica la situazione del comparto ortofrutticolo, penalizzato da fattori non prevedibili (l’emergenza Xylella fastidiosa, le temperature anomale di quest’estate, che acuiscono il protrarsi della chiusura del mercato russo). Per questo eravamo presenti, insieme agli altri agricoltori europei, il 7 settembre a Bruxelles, alla grande manifestazione di protesta indetta dal Copa Cogeca per sollecitare un intervento tempestivo delle istituzioni comunitarie. E un primo intervento, anche se parziale, c’è poi stato: dopo qualche giorno, infatti, la Commissione europea ha proposto lo stanziamento di un pacchetto di solidarietà per gli agricoltori e lo scorso 15 settembre il Consiglio informale dei ministri dell’Agricoltura ha raggiunto un accordo che prevede aiuti per 500 milioni di euro per la zootecnia europea, di cui 28 milioni previsti per l’Italia. E’ un primo passo, a cui però riteniamo debbano necessariamente seguirne altri. Questo provvedimento da solo non è sufficiente. Ad appesantire la già difficile situazione dell’agricoltura in Italia ha contribuito anche l’IMU agricola, contro cui per primi abbiamo portato avanti una vera e propria battaglia. Anche su questo fronte registriamo una prima risposta positiva: la dichiarazione del premier di un’imminente abolizione di questa imposta iniqua. Seguiremo con determinazione gli sviluppi affinché alle parole seguano realmente i fatti. E sarà un autunno nebuloso anche per le politiche interne, per la gestione dell’emergenza migranti, per le riforme che devono essere varate, per il DEF (Documento Economico Finanziario) che a breve dovrà essere presentato e la successiva Legge di Stabilità. Impegnativo anche per l’Unione Europea per le numerose questioni decisive: l’immigrazione, il consolidamento politico dell’Unione, la crisi economica e i nuovi scenari internazionali necessitano di una strategia politica più incisiva. Alla luce di queste riflessioni è ancora più evidente l’urgenza di una pianificazione strategica degli interventi, sia sul fronte nazionale (per il settore lattiero caseario abbiamo ottenuto intanto l’apertura presso il Mipaaf di un tavolo paritetico per l’indicizzazione del prezzo del latte), sia – come dicevamo - sul fronte europeo. In questo momento storico siamo consapevoli della sinergia che deve esserci tra Bruxelles e le politiche dei singoli Stati membri e di quanto l’Europa deve essere compatta nelle decisioni. Per dirla con le parole del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker: «abbiamo bisogno di più Europa nella nostra Unione. Abbiamo bisogno di più unione nella nostra Unione». Mario Guidi

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SO MMA R I O L’EDITORIALE Un autunno complesso Mario Guidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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La passione comune per la terra Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 Direttore responsabile GABRIELLA BECHI Coordinatore di Redazione GAETANO MENNA Editrice Sepe Presidente DIANA THEODOLI PALLINI Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II, 101 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it

APERTURA LA PROTESTA Bruxelles sotto assedio Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . PRIMO PIANO EXPO 2 0 1 5 La via italiana alla genetica Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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ATTUALITÀ FOOD Cono di-vino Anna Gagliardi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37

Filari leonardeschi Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 La pizza capolavoro universale Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

ATTUALITÀ RAPPRESENTANZA Visconti presidente di Federfondiaria M.M. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46

UNCAI NOTIZIE Le news dei contoterzisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33

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Il tabacco va… in fumo Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 Il fascino dell’Oriente Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

Anga Convegno Quadri . . . . . . . . . . . 54 Over65 Internet . . . . . . . . . . . . . . . . . 58 Agriturismo Donnantonio (CZ) . . . . . 60 Buono a sapersi Videogiochi . . . . . . 62


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Bruxelles sotto assedio

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Vib rante ed impetuosa la manifestazione di seimila agricoltori europei, con duemila trattori, per denunciare la crisi della zootecnia e dell’ortofrutta per l’embargo russo di Gaetano Menna

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ltre seimila agricoltori, con duemila trattori al loro seguito, provenienti da tutta Europa, hanno manifestato il 7 settembre a Bruxelles. Con la protesta indetta da Copa e Cogeca (i coordinamenti delle organizzazioni degli agricoltori e delle cooperative di tutti i paesi ) si è voluta porre all’attenzione delle autorità, dell’opinione pubblica e dei media, la drammatica situazione che sta colpendo l'agricoltura europea ed in particolare i comparti della zootecnia e dell’ortofrutta. Si è ribadito che, soltanto con decisioni coraggiose, è possibile ridare slancio a un settore centrale dell’economia dei territori dell’Ue; un’attività economica che, attraverso 14 milioni circa di aziende che gestiscono il 45% della superficie complessiva, continua a fornire un importante contributo in termini di Pil e posti di lavoro diretti e indiretti. Salvaguardare e valorizzare questi importanti valori deve essere una prerogativa nelle decisioni delle politiche UE. Tutte le strade di accesso alla capitale belga sono state sbarrate con cavalli di Frisia, presidiati da agenti in tenuta antisommossa. Anche il passaggio a piedi è stato selezionato dai poliziotti. Chiuse pure alcune stazione della metropolitana come quella di Schuman

Agrinsieme ha chiesto a Martina interventi per i formaggi DOP delle linee 1 e 5 che serve appunto le due istituzioni europee. Già alle prime ore del mattino c'erano 200 chilometri di code complessivamente sulle strade del paese il cui traffico era rallentato dai trattori ancora in arrivo a Bruxelles. A nord una colonna di 200 trattori, lunga circa 5 chilometri, aveva già intasato l'autostrada E40 che unisce Bruxelles al porto di Ostenda. L’imponente corteo ha quindi raggiunto il palazzo del Justus Lipsius nel giorno del Consiglio straordinario dei 28 ministri dell’Agricoltura UE. Non sono mancati alcuni momenti di tensione tra i manifestanti e le forze di polizia, con lancio di uova e fieno con i trincia semoventi. Il cartello innalzato su un trattore vede un uomo nudo coperto solo da un cartello che avverte in tedesco: “Minder kan niet meer!”. Già “meno non si può”. Il settore agricolo è arrivato al collasso, all’esasperazione. La situazione dell’agricoltura europea si è aggravata per via delle restrizioni russe all’import che hanno stroncato il principale mercato di esportazione dell'UE,

Gruppo di manifestanti con Andretta, Consalvo, Parmigiani, Brondelli di Brondello

per un valore di 5,5 miliardi di euro, da un giorno all'altro. Ma la situazione è critica su tutti i mercati. Le importazioni della Cina di latte in polvere – come segnala l’Ismea - hanno subito un tracollo nel primo semestre 2015, riducendosi del 28% per il prodotto scremato e del 56% per quello intero. Un problema soprattutto per i tradizionali esportatori dell’area (Australia e Nuova Zelanda) che stanno da tempo riversando le loro eccedenze in altri sbocchi commerciali, scontrandosi con l’offerta europea. I provvedimenti finora adottati dall’UE non sono stati sufficienti a compensare le ingenti perdite subite dai produttori ed a fronteggiare la crescente volatilità dei mercati agricoli; servono interventi a breve termine per ridare fiato e “tamponare” l’emergenza e va definito un piano di misure di medio e lungo termine. «Gli agricoltori - ha dichiarato il presidente del Copa,Albert Jan Maat - stanno pure pagando il prezzo della politica internazionale. I prezzi all’origine sono al di sotto dei costi di produzioSETTEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |7


APERTURA LA PROTESTA

Veggia e Giansanti

ne in molti paesi e il reddito degli agricoltori corrisponde alla metà del livello medio,obbligando molti ad abbandonare il settore». Uno dei punti cardine del manifesto presentato dal mondo agricolo ha denunciato prezzi all’origine troppo bassi che stentano a coprire i costi di produzione (ad esempio, solo il 20% del prezzo finale di una bistecca va al produttore europeo). Dal canto suo il presidente di Cogeca, Christian Pèes, ha posto in evidenza l’enorme potere dei distributori che nuoce notevolmente ai produttori, assottigliando sempre di più i loro margini di profitto. «È neces-

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Sollecitata la restituzione delle quote versate a compensazione nel 2014/15 sario poter contare su misure europee dirette a riequilibrare la catena alimentare ed a combattere le pratiche commerciali sleali - ha sostenuto - . Siamo favorevoli ad una soluzione pratica che unisca legislazione e codici volontari». A manifestare a Bruxelles, anche Agrinsieme; folta la rappresentanza degli associati di Confagricoltura.

«Nel contesto generale c’è da analizzare la situazione italiana che è davvero intollerabile - come hanno sottolineato Consalvo, Giansanti e Veggia a capo dei manifestanti di Confagricoltura - . La zootecnia perde redditività ogni giorno di più ed i prezzi pagati agli allevatori sono spesso insufficienti anche a coprire i costi produttivi e mettono a rischio la sopravvivenza delle aziende». Molte le situazioni critiche nel nostro Paese. C’è il comparto della carne, che deve fare i conti con la sempre più pressante volatilità dei costi delle materie prime, con la forte dipendenza dall’estero dei ristalli e con i prezzi fermi da troppo tempo a livelli non remunerativi. C’è il lattiero-caseario, con quotazioni all’origine in caduta libera; dopo trent’anni di sistema delle quote, si avverte la necessità di certezze per il futuro. C’è il comparto suinicolo, che ha subito un vero tracollo e vive una crisi ormai cronica, acuita dall’ampia disponibilità di tagli congelati in Europa e dall’assenza dello sbocco russo; ha urgenza di pregnanti politiche strutturali di sistema e non solo provvedimenti tampone. I prezzi agli allevatori sul mercato nazionale sono inferiori a quelli dell’anno scorso (luglio 2015 rispetto a luglio 2014 segna -7,8% per la zootecnia nel suo complesso); si registra tra l’altro -13,7% dei prezzi dei suini, 16,4% per quelli delle uova rispetto a un anno fa. I vertici di Agrinsieme hanno incontrato il ministro Martina prima dell’inizio del Consiglio Agricolo UE, a cui hanno chiesto in particolare: l’attivazione di un intervento di ritiro dal mercato dei formaggi Dop (Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Montasio) per un equivalente di circa 15 milioni di euro da assegnare agli aiuti agli indigenti; la ristrutturazione del debito delle aziende zootecniche colpite dalla crisi; la restituzione agli allevatori le quote versate e oggetto di compensazione nel periodo 2014/2015, che si stima siano circa 75 milioni di euro; l’avvio di un piano di promozione istituzionale per il consumo di carne e latte italiani.



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La via italiana alla genetica

Il presidente Guidi chiede formalmente al governo di aprire la ricerca ed al mondo della scienza di unirsi all’appello di Gabriella Bechi

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C’

è una “via italiana” che può superare la questione “Ogm” così come l’abbiamo vissuta finora. È quanto è emerso dal convegno “Geni Italiani”, organizzato da Confagricoltura all’auditorium di Palazzo Italia, a Expo 2015, ultima tappa di una riflessione che ha coinvolto tutta la base associativa del territorio, partita da sette sedi regionali,Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Piemonte, Lombarda, Puglia e Campania. Un confronto sul moderno miglioramento genetico

a cui hanno partecipato i professori Harald Von Witzke, dell’Università di Berlino, e Michele Morgante, dell’Università di Udine, e il ricercatore Roberto Defez – IBBR CNR Napoli. “Siamo condannati all’innovazione, anche con il miglioramento genetico, se vogliamo produrre di più, senza aumentare le nostre importazioni e non incidere sull’ecosistema – ha detto il prof.Von Witzke –. La deforestazione e la conversione di pascoli in seminativi incide di più sul cambiamento climatico rispetto alle industrie manifatturiere o ai trasporti. E l’Europa sta facendo


Nel mondo sono ormai 181 milioni gli ettari a transgenico, con una crescita di 100 volte in meno di 20 anni. E quello che più conta è che in concomitanza con l’incremento delle superfici è diminuito l’utilizzo di agrofarmaci del 37%, sono aumentate le rese del 22% ed il profitto degli agricoltori è cresciuto del 66%. In Europa, invece, la coltivazione di Ogm è stata frenata dai “bandi” imposti dai vari governi, che però non ne hanno mai proibito l’utilizzo a fini mangimistici e alimentari (a patto di etichettare adeguatamente i prodotti) e la produzione è praticamente confinata alla sola Spagna. “Ma il vero paradosso italiano – ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – da noi sempre denunciato, è che mentre si vieta la coltivazione ai nostri imprenditori, si importa moltissima materia prima transgenica, che viene in larga parte utilizzata per produrre le nostre eccellenze agroalimentari”. Secondo una stima del Centro Studi di Confagricoltura ormai il valore della soia e del mais importati in Italia assomma ad oltre 8 milioni di tonnellate, oltre 20mila ogni giorno, festivi inclusi, per un controvalore di oltre 2 miliardi di euro. Questa situazione di paradosso rischia di aggravarsi con le recenti evoluzioni

un “land grabbing virtuale”. Basti pensare che l’import agroalimentare corrisponde a quasi 40 milioni di ettari, una superficie pari a quella della Germania”. Nel corso dell’incontro è stato evidenziato che ovunque, nel mondo, la ricerca e l’innovazione genetica in agricoltura sono viste come una soluzione alle sfide globali del Pianeta, piuttosto che come un problema. Solo in Europa, ed in Italia, si registrano forti resistenze. Ma dove gli Ogm sono utilizzati, aumentano i vantaggi per il settore e per la collettività.

In Italia manca una politica a favore della ricerca per la genetica in agricoltura della normativa europea. La direttiva UE 2015/412 approvata quest’anno consente agli Stati membri di vietare praticamente a loro piacimento la coltivazione di Ogm. Parallelamente è stata varata una proposta di regolamento che consente altrettanta libertà per vietare l’utilizzo a fini mangimistici e alimentari di prodotti Ogm. Quest’ultima proposta ha incontrato in Consiglio l’opposizione di alcuni Paesi tra cui l’Italia che l’ha rigettata proprio lunedì scorso. Se non dovesse essere approvato questo regolamento che consente l’opt out per gli Stati membri, ci ritroveremmo nella condizione in cui magari l’Italia vieta la coltivazione ma non l’utilizzo di Ogm, confermando ancora per il futuro il paradosso che si è verificato sinora. “Ma il vero problema dell’Italia – ha detto Guidi – è l’assenza di una politica a favore di una ricerca per l’innovazione e la genetica in agricoltura. Abbiamo bandito la ricerca in campo aperto su una delle principali innovazioni adottate in tutto il mondo. Non solo.Abbiamo eccellenze, ricercatori e

Diana Bracco, presidente di Expo 2015 spa

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PRIMO PIANO EXPO 2015

accademie che sono ampiamente in grado di lavorare su questi temi producendo innovazioni di cui la nostra agricoltura può ben beneficiare”. Tecniche nuove, perfette per l’agricoltura italiana, diverse da quelle transgeniche utilizzate nelle commodities internazionali, come il genome editing e la cisgenesi, che potrebbero addirittura non essere considerate degli Ogm, su cui è soffermato nella sua relazione il prof. Michele Morgante. “Abbiamo la possibilità ha detto il professore - di produrre direttamente e rapidamente delle varietà geneticamente identiche a quelle che si otterrebbero utilizzando i meccanismi naturali, con tecniche che mantengono praticamente intatta l’identità genetica “tipica” della pianta e sono quindi perfette per un’agricoltura basata sulla tipi-

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Tecniche nuove che mantengano l’identità “tipica” della pianta, perfette per la nostra agricoltura

cità com’è la nostra e per assicurare un futuro dei marchi del Made in Italy agroalimentare”. C’è, insomma una “via italiana” al moderno miglioramento genetico, che punti, come ha spiegato il ricercatore del Cnr di Napoli Roberto Defez, su nuove varietà “prodotte in casa” per le esigenze della nostra agricoltura, affinché possa conservare le caratteristiche che la distinguono: qualità, diversità, legame con il territorio, produzioni anche di limitata dimensione economica. “Una innovazione genetica low cost – ha detto Defez - sviluppata in Italia da ricercatori italiani, soprattutto pubblici, più adatta anche alle dimensioni delle nostre produzioni agricole e che faccia dell’Italia un leader internazionale”. Una ricerca genetica che utilizza e trae grande vantaggio dalla biodiversità, come ha dimostrato il video di Bioversity International, proiettato durante l’incontro. “Per i nostri ricercatori e per la nostra agricoltura. Non per le multinazionali e per gli altri modelli agricoli, che chiediamo formalmente al governo di aprire”, ha concluso il presidente di Confagricoltura, invitando tutto il mondo della scienza ad unirsi all’appello.



PRIMO PIANO EXPO 2015

Filari leonardeschi Grande successo per gli eventi nella Casa degli Atellani, con il giardino che accoglie la Vigna di Leonardo. Prestigiosa location anche per il “dopo Expo” di Gabriella Bechi

La Casa degli Atellani

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lcuni filari di giovani viti, da cui spuntano piccoli grappoli, si stagliano verso l’alto, circondati da alberi secolari e dalle piante rare del giardino della Casa degli Atellani, a Corso Magenta, a Milano. È la vigna del grande di Leonardo da Vinci, da poco piantata nel suo luogo originario, dopo anni di studi e di ricerche. Ci si arriva attraversando gli splendidi saloni della Casa, a due passi dal-

la chiesa di Santa Maria delle Grazie, dove Leonardo dipinse il Cenacolo, percorrendo il maestoso giardino. Uno dei tanti giardini segreti della città, probabilmente il più bello di tutti. In fondo, un tesoro nascosto che oggi è stato riportato alla luce. Il merito va alla Fondazione Portaluppi e agli eredi di Casa degli Atellani, ad una task force di studiosi guidati da Attilio Scienza, massimo esperto di Dna della vite, dalla ricercatrice Serena Imazio e dall’enologo Luca


Foto di Roberto Ciani Bassetti

Maroni. La vigna misurava 8.320 metri quadri e, secondo alcuni, il Maestro pensava di costruirvi vicino la sua dimora; secondo altri proprio lì lavorò al modello di statua equestre di Francesco Sforza, distrutta dagli arcieri guasconi francesi che poi invasero la città. Giunse integra fino agli anni Venti, come mostrano le foto scattate dallo storico dell’arte Luca Beltrami, ma fu annientata durante la seconda guerra mondiale.

originaria il vigneto tanto caro a Leonardo, appassionato di vino e in qualche modo anche agricoltore. Partendo da alcuni rilevi fotografici aerei che mostravano come la vigna si estendesse in tutta l’area, nel setDa allora non ne restava più alcuna tembre del 2007 sono iniziati gli scatraccia. Rinasce oggi con il sostegno vi e la raccolta del terreno, alla ridi Expo 2015, di Confagricoltura, cerca di qualche resto di materiale del Comune e dell’Università degli vegetale, che potesse essere una viStudi di Milano. te. Dopo ripetute analisi di laboraCi sono voluti anni di ricerche e di torio ed estrazioni di Dna, è stato lavoro per riportare nella sua sede trovato il campione positivo e dal-

Visita guidata alla Vigna, riservata alla stampa, promossa con Rai Com

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PRIMO PIANO EXPO 2015

“Coltiviamo Capolavori”: è il messaggio di Confagri per le iniziative ad Expo

l’incrocio di un’infinità di dati si è risaliti alla varietà di uva della vigna appartenuta a Leonardo. Era una Malvasia di Candia, parente di quella di Creta, molto utilizzata nel ‘500, oggi coltivata sui Colli Pia16| MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2015

centini. Grazie alla collaborazione con il Consorzio è stato ricostruito, con propaggini di tralci di piante adulte e barbatelle, il vigneto poi piantato nel giardino. Un centinaio di giovani

piante che tra circa cinque anni daranno il vino di Leonardo. Questo luogo straordinario è stata (e continuerà ad esserlo anche nel “dopo Expo”) la “Casa” di Confagricoltura durante l’Esposizione universale. Nei saloni del Palazzo degli Atellani e nel giardino, per tutta la durata dell’Esposizione, si sono organizzati eventi, convegni, incontri di affari, aperitivi e cene. E nel negozio, con adiacente una caffetteria, sono stati esposti, venduti e fatti assaggiare i prodotti delle aziende associate di diverse regioni d’Italia. “Il luogo ideale per far conoscere ai visitatori di Expo i nostri Capolavori, frutto dell’ingegno, dell’inventiva e della laboriosità degli agricoltori italiani che, nel grande genio di Leonardo da Vinci, hanno trovato l’apice della loro espressione”, ha detto il presidente confederale Mario Guidi nel corso di una visita guidata riservata alla stampa, a cui hanno partecipato, per la Casa degli Atellani, Piero Maranghi e, per Rai Com, partner del progetto, David Bogi. Aperte al pubblico in occasione di Expo, la Casa degli Atellani e la Vigna di Leonardo, in pochi mesi, sono state già un forte richiamo per i visitatori, in media 100 al giorno. Il successo richiama i progetti futuri: un libro e documentario: il volume "La Casa degli Atellani e La Vigna di Leonardo" di Jacopo Ghilardotti, edito da Rai Eri, che è già pronto, fresco di stampa. E un docufilm dedicato a Leonardo da Vinci e al suo rapporto con Milano, che sarà nelle sale cinematografiche a fine gennaio 2016 e poi in onda su Rai Tre. Prodotto da Rai, Codice Atlantico e Skira, ha come registi Luca Lucini e Nico Malaspina. I due prodotti si affiancano al libro sullo stesso argomento, scritto da Luca Maroni,“Milano è la Vigna di Leonardo”, edito dal Sens, è uscito in libreria a maggio.


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S Y N G E N T A P A R T E A T TI V A D E L F O R U M F O R T H E F U T U R E O F A G R I C U L T U R E A E X P O

L’innovazione e il futuro sostenibile dell’agricoltura mondiale passano per l’Italia

L

o scorso 11 settembre EXPO 2015 ha ospitato l’edizione speciale del “Forum For the Future of Agriculture” (FFA), l’evento internazionale dedicato all’agricoltura, organizzato da European Landowners’ Organization (ELO) e da Syngenta, con il patrocinio di EXPO 2015, ministero delle Politiche Agricole e Regione Lombardia. Si è discusso di “Futuro e innovazione in agricoltura”, ponendo l’attenzione su progetti e protocolli innovativi che coniugano l’incremento delle produzioni agroalimentari con un’attenta gestione delle risorse ambientali e la tutela della biodiversità. Introdotti da Michael Prinz zu Salm-Salm, in rappresentanza di ELO, e da Luigi Radaelli, A.D. di Syngenta Italia, i lavori di FFA sono entrati nel vivo con la sessione istituzionale “Ruolo e importanza delle Istituzioni per sostenere il futuro dell’agricoltura”, incentrata sulle potenzialità dell’agricoltura italiana e sugli strumenti a disposizione delle istituzioni per favorire il contributo del settore allo sviluppo economico del Paese. Il dibattito ha visto alternarsi come relatori: Andrea Olivero, vice ministro delle Politiche Agricole; Carlo Zaghi, della Direzione generale per le valutazioni ambientali; Germana Panzironi, membro del Gabinetto del ministero dello Sviluppo economico. A seguire, il panel “Ambiente come opportunità per l’agricoltura“ a cui sono intervenuti: Martin Scheele,responsabile di Dipartimento

Luigi Radaelli firma la “Carta di Milano”

presso la DG Agricola della Commissione Ue,; Giuseppe F. M. Marinello, presidente della Commissione Ambiente del Senato; Mauro Tonello, vicepresidente di Coldiretti. Il dibattito è stato aperto con l’esperienza di “Combi Mais Idrotechnologies”, il progetto nato dalla collaborazione tra l’azienda agricola dei Fratelli Vigo, Syngenta e Netafim, patrocinato da EXPO 2015 che mostra come sia possibile produrre di più e meglio attraverso un più efficiente impiego della risorsa idrica e dei mezzi tecnici, integrati dall’impiego di strumenti di promozione della biodiversità. Il successivo panel “La filiera come valore per il Made in Italy”, ha visto la presenza tra i relatori

di: Luca Sani, presidente della Commissione Agricoltura della Camera; Catia Polidori, della Commissione Attività Produttive della Camera; Ezio Veggia, vicepresidente di Confagricoltura; Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura dell’Europarlamento, intervenuto in videoconferenza da Bruxelles. In questo caso il dibattito è stato introdotto dall’intervento di Marco De Matteis, AD del pastificio De Matteis Agroalimentare, che ha illustrato il contratto di rete “Grano Armando”, per la produzione di pasta di alta qualità 100% Italiana, posto in essere dal pastificio irpino, da Syngenta Italia e dall’azienda sementiera Coseme. Rientra nel progetto “The Good Growth Plan”, di Syngenta. Il Forum si è concluso con una cerimonia che ha visto Syngenta Italia ed ELO sottoscrivere ufficialmente la Carta di Milano che costituirà l’eredità di EXPO 2015. Ancora una volta Syngenta si è fatta parte attiva di un tavolo di discussione allargato ad imprese ed istituzioni che vuole essere il punto di partenza per successive azioni virtuose ed ulteriori momenti di confronto.


PRIMO PIANO EXPO 2015

La pizza, capolavoro universale Grande festa alla Vigna di Leonardo per la pietanza più amata nel mondo, rimarcando l’ingegno dei pizzaioli e le capacità della filiera agroalimentare

di Gabriella Bechi

Gli stand e la mostra fotografica

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È

stata la grande festa della Pizza quella che si è svolta a Milano, alla Casa degli Atellani-Vigna di Leonardo. Trecento persone tra operatori del settore, buyer e giornalisti, hanno partecipato all'evento organizzato da Confagricoltura, in collaborazione con Agugiaro & Figna, Cirio, Granarolo, Colavita, Ferrarelle, Birra Moretti, Planeta, Italtab, Uir e realizzato insieme a Witaly. La serata, "La Pizza, 'Capolavoro' universale", fortemente voluta dal presidente della Confagricoltura Mario Guidi tra le iniziative di Expo 2015, ha voluto celebrare i quattro ingredienti principali della pizza - grano, pomodoro, mozzarella, olio extravergine d'oliva - e la maestria dei pizzaioli che l'hanno resa famosa in tutto il mondo. "Abbiamo scelto questa meravigliosa location dove Leonardo da Vinci, dopo aver lavorato al Cenacolo, si riposava coltivando la sua vigna - ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - per celebrare il genio italiano. Quello degli agricoltori, capaci di creare capolavori (come recita il nuovo pay off del nostro marchio introdotto in occasione di Expo) e quello dei pizzaioli che hanno avuto l'ingegno di metterli insieme, inventando qualcosa di unico, di-


I pizzaioli intervenuti con il presidente Guidi (Foto di Roberto Ciani Bassetti)

ventato famoso in tutto il mondo. Credo che l'Italia debba ripartire da questo genio, da capacità che tutti ci invidiano, dalle nostre tradizioni che il talento degli uomini hanno trasformato in innovazioni, per sviluppare una nuova strategia e conquistare la leadership nell'agroalimentare del mondo”. La pizza, infatti, vanta numeri da capogiro. In Europa (in particolare in Italia, Germania, Francia e Spagna) assorbe il 78% del mercato. I ristoranti e le pizzerie tricolori all’estero sono ben 72 mila per un giro d’affari di 27 miliardi di euro. In Italia si vendono cinque milioni di pizze al giorno, 56 milioni alla settimana, 1,6 miliardi all’anno, con un bu-

Guidi: «L’Italia deve ripartire da genio, tradizioni, talento per innovare e rafforzarsi» siness da in costante crescita. Sono 25.000 le pizzerie con servizio al tavolo e altrettante le take away, con un fatturato aggregato che sfiora i 9 miliardi di euro, con più di 150 mila occupati. I pizzaioli in Italia sono 2 mila, che diventano 4mila se si considerano gli impieghi stagionali. Si contano 20 mila egiziani e 10 mila marocchini. “Quella di Confagricoltura è un’iniziativa meritoria – ha detto l’assessore al-

l’Agricoltura della Regione Lombardia Giovanni Fava, intervenuto all’evento -. È sempre molto più facile parlare di cibo che di agricoltura, ma attraverso la pizza, il nostro capolavoro conosciuto in tutto il mondo, simbolo del ‘made in Italy’, si può parlare in modo serio di agricoltura, dell’importanza del lavoro e dell’impegno degli agricoltori, per fornire materie prime sicure e di qualità”. All’inizio un breve “viaggio” attraverso i quattro ingredienti base, grano e farina, pomodoro, mozzarella e olio extra vergine d’oliva, dalla produzione alla trasformazione, condotto dal giornalista e critico gastronomico Luigi Cremona SETTEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |19


PRIMO PIANO EXPO 2015

che ha coinvolto i vicepresidenti di Confagricoltura Massimiliano Giansanti con Giorgio Agugiaro (Le 5 Stagioni), Giandomenico Consalvo con Pier Franco Casadio (Cirio) e i componenti di Giunta Antonio Boselli con Gianpiero Calzolari (Granarolo) e Onofrio Giuliano con Carlo Cappuccio (Colavita). È stata quindi la volta dei pizzaioli. Dieci nomi famosi provenienti da tutto i mondo Graziano Bertuzzo (maestro istruttore della Scuola ItaliaGino Sorbillo na Pizzaioli di Caorle e giudice ai più importanti Campionati del mondo), Giuliano Bressan (proprietario dello storico loDieci i pizzaioli all’opera cale ad Almisano di Lonigo,in provincia di Vicenza, campione pluripremiato e provenienti pure da Scozia insegnante nella comunità di San PatriStati Uniti e Australia gnano), Stefano Callegari (maestro “rivoluzionario” della pizza a Roma e inventore del Trapizzino), Pasquale Coz- batini (veronese, vincitore dei campiozolino (la miglior pizza di New York), nati europei e mondiali, rappresentanDomenico Crolla (pizzaiola-artista di te ad Expo della Scuola Italiana dei PizGlasgow, Scozia), Johnny Di Francesco zaioli), Gino Sorbillo (napoletano Doc (vincitore dei campionati mondiali di con una storica pizzeria a Via dei Tribupizza di Parma, proprietario di quattro nali, ora anche a Milano e New York), pizzerie in Australia), Gaetano Esposito Guglielmo Vuolo (maestro istruttore (napoletano, discendente della famiglia dell’Associazione Verace Pizza Napoleche inventò la pizza Margherita in ono- tana, con più di quarant'anni di profesre della Regina di Savoia), Giorgio Sab- sione alle spalle).

Il pizzaiolo australiano Johnny Di Francesco

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I dieci Maestri della pizza si sono esibiti per tutta la serata proponendo agli ospiti classiche Margherite e fantastiche creazioni. Come Guglielmo Vuolo, che ha preparato la ‘sua’ Margherita, impastata all’acqua di mare, con mozzarella di bufala, pomodoro giallo del Vesuvio, pomodoro scarpariello, provolone del Monaco Dop ed olio extra-vergine d’oliva. Stefano Callegari ha preparato la pizza romana con crema di piselli, Parmigiano e salsiccia. La ricetta preparata da Domenico Crolla è stata la “margherita sbagliata”, ovvero una pizza dolce, con farina, mascarpone e marshmallow in sostituzione della mozzarella, salsa di fragola al posto del pomodoro, foglie di menta invece del basilico, sciroppo di aloe vera anziché olio, zucchero a velo al posto del sale e scaglie di cioccolata bianca e cocco come parmigiano. Gino Sorbillo ha fatto assaggiare la Margherita con farina 0 biologica e integrale, pomodoro San Marzano Dop, Mozzarella di Bufala Dop, olio extra-vergine di oliva e Parmigiano Reggiano di montagna invecchiato 36 mesi. Da cornice alla festa la bellissima mostra di Oliviero Toscani dedicata ai pizzaioli.Ventotto pannelli montati nel giardino della Casa degli Atellani con i volti dei maestri pizzaioli e le immancabili materie prime utilizzate per realizzare la pizza napoletana che hanno incuriosito e affascinato gli ospiti.



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Il tabacco va… in fumo! 22| MO N D O AGRICOLO|SETTEMBRE 2015


Contrabbando e contraffazione penalizzano la filiera, che si è vista sottratti 4 miliardi del valore della produzione e che ha perso più di 20 mila posti di lavoro

di Gabriella Bechi

O

ltre 20mila posti di lavoro persi, circa 4 miliardi di valore complessivo di produzione sottratto al mercato legale e conseguenti minori introiti per lo Stato: sono solo alcuni dei danni che fenomeni criminali come contraffazione e contrabbando dei prodotti agroalimentari e del tabacco impongono all' Italia. I dati - presentati a Expo Milano 2015 nel corso del convegno "Contrabbando e Contraffazione:difendiamo la filiera italiana" promosso da Confagricoltura e Fondazione Open, organizzato all’Auditorium di Palazzo Italia, nell’ambito delle iniziative di Expo 2015 - tratteggiano solo gli aspetti più vistosi di quello che è un vero e proprio cancro che affligge non solo la filiera delle imprese coinvolte, ma anche ampie fette del tessuto sociale. Acquistare prodotti contraffatti o di

contrabbando significa infatti non solo consumare beni che non corrispondono alle caratteristiche proprie del prodotto genuino e che, quindi, possono essere dannosi per la salute (o più dannosi, nel caso dei prodotti del tabacco), ma anche arrecare un danno economico al Paese (entrate erariali e posti di lavoro) e al sistema produttivo in generale. Secondo un sondaggio Format per il MISE, su 1.000 imprese agroalimentari con più di 10 addetti – viene ricor-

Contraffazione e italian sounding rappresentano un mercato di 70 miliardi dato in un dossier sul tema realizzato da Confagricoltura – quasi un’azienda su due (il 41,8%) ha subito almeno una contraffazione di propri prodotti in Italia. Nelle imprese con almeno 250 dipendenti il fenomeno cresce: tre quarti di esse dichiarano di esserne state vittime. Nel 2012, la contraffazione agroalimentare in Italia equivaleva a una produzione lecita di oltre 3 miliardi di euro, per un valore aggiunto poco superiore al miliardo (dati Censis). Nello stesso anno, il fatturato stimato della vendita in Italia di prodotti agroalimentari contraffatti ammontava a circa 1 miliardo di euro. Allargando il fenomeno al resto del mondo, si stima che i prodotti agroalimentari contraffatti o “allusivi” al Made in Italy rappresentino un mercato complessivo di quasi 70 miliardi di euro, di cui circa il 10% contraffatto, mentre circa 60 miliardi sono riconducibili al cosiddetto “italian sounding”. La capacità distruttiva del tessuto economico di questi fenomeni è tale da mettere in seria difficoltà intere filiere, come quella del tabacco, dove il nostro Paese - primo produttore in Europa e 14° a livello mondiale - vanta eccellenze consolidate. Nei primi tre mesi del 2015, il contrabbando di sigarette è risultato infatti in forte crescita (+16% rispetto lo stesso peSETTEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |23


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riodo del 2014, con punte del +40% a Napoli). Se questo trend verrà confermato, a fine anno il mercato illegale supererà per la prima volta il miliardo di euro, dopo un 2014 che ha registrato comunque un aumento del 20% sull' anno precedente. Tra produzione agricola e prima lavorazione, questa “concorrenza” della criminalità organizzata provoca al settore una diminuzione di fatturato stimata in circa 215 milioni di euro all’anno. Mentre il danno per lo Stato, quantificato nel 2014 in circa 770 milioni di euro di mancati introiti fiscali, nel 2015 si attesterà intorno ai 900 milioni di euro.“Nel settore del tabacco – ha spiega Mario Guidi, Presidente di Confagricoltura – i coltivatori, che all’inizio degli anni Duemila erano oltre 27 mila, oggi sono scesi a meno di 4 mila (-85%). Il progressivo venir meno degli aiuti pubblici al settore, insieme al perdurare della crisi economica e soprattutto all’avanzamento del mercato illecito del contrabbando e della contraffazione, hanno determinato una situazione di arretramento della produzione 24| MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2015

del tabacco in Italia, il cui mercato cala ogni anno del 6%”.

Guidi: «Occorre una solida attività internazionale di tutela dei marchi» Secondo i dati di una ricerca realizzata da SWG presentata durante il convegno, gli italiani (il 53% degli inter-

vistati) percepiscono contraffazione e contrabbando come fenomeni che riguardano più del 30% del totale merci vendute in Italia. La metà del campione (49%) ammette, però, che tra i propri conoscenti acquistare prodotti di marchi contraffatti è un comportamento diffuso, come lo è anche acquistare prodotti per strada la cui provenienza non è certa. Ma cosa è possibile fare per cercare di fronteggiare questi fenomeni? Nel dossier predisposto da Confagricoltura vengono tracciate alcune linee strategiche da perseguire. “La lotta alla contraffazione e al contrabbando – ha spiegato Mario Guidi – non può prescindere da una solida attività di valorizzazione e tutela dei marchi che sono oggetto di usurpazione, attraverso accordi e norme anche a livello internazionale, visto che questi fenomeni non hanno ormai confini, e va resa più cogente l’attività di controllo. Per fare un esempio, nel settore del tabacco l’introduzio-


ne del pacchetto generico di sigarette, di cui si discute negli ultimi anni a livello internazionale, oltre a costituire una vera e propria espropriazione della proprietà intellettuale delle aziende, renderebbe più agevole la contraffazione e il contrabbando dei prodotti provenienti da Paesi che non hanno introdotto tale tipologia di pacchetto”. Sulla scarsa efficacia di strumenti come il pacchetto generico ha concordato anche il sottosegretario allo Sviluppo economico Simona Vicari. "Il pacchetto generico è il contrario della protezione della proprietà intellettuale; non solo danneggia il made in Italy - ha detto nel suo intervento ma omologa prodotti di qualità a prodotti scadenti che non hanno alle spalle gli stessi controlli e livella la produzione verso il basso”. “E’ evidente – ha detto ancora Guidi – che, come tutti i comportamenti criminosi, anche quello orientato alla contraffazione ed al contrabbando, abbia bisogno di un continuo adeguamento dei contravventori e di un continuo aggiornamento della legislazione. Andrebbe inoltre favorita ed incoraggiata l’adozione di tecnologie di tracciabilità e rintracciabilità anche per i prodotti non alimentari, come ad esempio quelli del tabacco”. Sugli aspetti repressivi del contrabbando si è soffermata Paola De Micheli, sottosegretario al ministero dell’Economia. “La legge del 2001 (la 92 che prevede la reclusione da 25 anni) ha funzionato bene – ha detto – grazie anche agli accordi bilaterali tra i Paesi. L’Italia però deve fare di più in quanto a coordina-

mento tra ministeri e serve anche una maggiore omogeneità tra le nor-

Martina. «Il comparto del tabacco in Italia va salvaguardato e rilanciato» me in Europa.” Dello stesso avviso il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magi-

stratura, Giovanni Legnini. “ Sul fronte della lotta alla contraffazione alimentare esiste un problema di giurisdizione, di rapporto con gli altri Paesi dell' Unione Europea, dove ciò che da noi è illecito è tollerato o addirittura considerato lecito. Noi facciamo degli sforzi enormi sia sul fronte di controlli, sia delle norme, ma fuori dai confini italiani troviamo grosse difficoltà a far rispettare queste cose". Nel suo intervento finale il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha sottolineato le cose fatte dal governo sul fenomeno della contraffazione, dall’impiego massiccio delle forze dell’ordine alla tutela ex officio, che prevede il sequestro immediato dei prodotti Dop e Igp contraffatti; dall’ avvio nel gennaio del 2016 del Registro Unico dei controlli, al presidio del web e degli spazi virtuali, con gli accordi con eBay e Alibaba, che ha permesso di bloccare flussi commerciali importanti. Ed a garantito il suo impegno per il rilancio della tabacchicoltura in Italia, anche attraverso accordi con l’industria di trasformazione. SETTEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |25


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Il fascino dell’Oriente Alla Casa degli Atellani gli incontri d’affari delle aziende con buyer di Penisola arabica, Asia orientale e sud orientale di Elisabetta Tufarelli 26| MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2015

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onfagricoltura ha organizzato a Milano, alla Casa degli Atellani - Vigna di Leonardo, tra gli eventi Fuori Expo, un’intensa due giorni con oltre quattrocento incontri di affari B2B, per numerose imprese associate produttrici di formaggi, olio extravergine d’oliva, ortofrutta fresca e trasformata (compresi sott’olio), salumi, riso, vino e

prodotti dell'acquacoltura. Per l’Organizzazione puntare ai mercati internazionali è diventato un must, anche a causa della contrazione dei consumi interni. Con l’obiettivo di consolidare i mercati in cui sono già presenti i nostri prodotti agroalimentari e per individuare nuove vie per l’export, sono stati scelti, in questa occasione, alcuni Paesi dell’Asia orientale e sud orientale e della Pe-


provvigionamento alimentare necessita di forti importazioni. Grandi spazi per i nostri cibi ci sono negli Emirati Arabi Uniti dove, per soddisfare le esigenze alimentari della popolazione, le importazioni agroalimentane di miliardi di prodotti. Come dire: ri ammontano ad oltre 1.400 dollari lo spazio c’è, basta occuparlo. Sulle procapite. Dall’Italia arrivano sopratimportazioni dei prodotti presentati tutto frutta fresca (31,2 milioni di eualla Vigna di Leonardo l’Italia incide ro), vino (9,5 milioni di euro), for(quote di mercato) per l’11% in valo- maggi e latticini (8,5 milioni di eure e per il 9% in volume con l’olio ro). L’Oman, da noi, importa sopratd’oliva e per il 2,5% in valore con tutto ortofrutta trasformata, frutta l’ortofrutta. Ma anche tutti gli altri fresca e vino, mentre le principali comparti tutti hanno ottime possibi- importazioni dalla Thailandia riguarlità di ampliare le loro esportazioni. dano l’ortofrutta, le carni e le prepaLa Cina è un grande mercato, con un razioni a base di carne. Pil medio alto e con straordinarie po- Infine, il Giappone, che vanta una tenzialità per i nostri prodotti, grazie qualità della vita molto elevata ed ha alla qualità e ai requisiti sulla "food una forte predilezione per il made in safety", sempre più richiesta dai con- Italy. La moda ha fatto da apripista. I sumatori. Dall’Italia s’importano prodotti più richiesti sono ortofrutta principalmente ortofrutta, carni e trasformata e olio di oliva. preparazioni a base di carne e vino, Per Confagricoltura:”E’ necessario ma con una popolazione di quasi un riuscire a cogliere tutte le opportumiliardo e mezzo di abitanti e una nità, anche di business, connesse o produzione agricola fortemente defi- favorite da Expo 2015. citaria, si aprono opportunità impor- Milano quest’anno è l’ambasciatrice tanti per tanti comparti. In una situa- del lifestyle italiano e i nostri imzione analoga Singapore, che vanta prenditori hanno ottime possibilità un Pil medio procapite molto alto di ampliare le loro esportazioni”. (55,2 mila dollari) e che per l’ap

La Cina grande mercato con un Pil medio alto e straordinarie potenzialità

nisola arabica. Si tratta di mete, non tutte usuali, ma senza dubbio promettenti. D’altronde il made in Italy e il nostro lifestyle hanno un fascino indiscusso e sono apprezzati in tutto mondo. Nella prestigiosa location all’interno della Casa degli Atellani, si sono alternati venti buyer provenienti da Paesi molto diversi, ma con caratteristiche comuni per la qualità della vita alta, o comunque in crescita, e per l’affidabilità economica. L’Arabia Saudita, come sappiamo, ha un’economia basata quasi esclusivamente sull’estrazione di petrolio, un Pil procapite medio di 30,48 mila dollari USA. Solo il 2% del territorio è coltivabile e dipende fortemente per l’approvvigionamento agroalimentare da Paesi terzi, da cui importa deciSETTEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |27


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Nel dibattito internazionale, promosso dall’Anga, emergonoesperienze profondamente diverse nei vari Stati dell’UE, legate da un unico filo conduttore di Elisabetta Tufarelli

“L’

a gr icoltura conta nell’Unione Europea. È stata la prima politica di coesione e continua a rappresentare il 40% del budget comunitario. L’Europa, ‘casa comune’, però deve essere capace di trasferire saperi e modelli vincenti cercando di smussare ed eliminare le debolezze”. Lo ha osservato Raffaele Maiorano, presidente di Anga, in occasione della tavola rotonda “Giovani agricoltori d’Europa a confronto”, che si è tenuta all’Auditorium di Palazzo Italia a Expo 2015. Vi hanno partecipato la parlamentare Gessica Rostellato, il presi-

L’on Gessica Rostellato

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La passione comune per la terra dente uscente del Ceja Matteo Bartolini e i rappresentanti dei giovani agricoltori europei: Juha Tenho (Finlandia), Jannes Maes (Belgio), Iris Bouwers (Olanda), Celine Imart (Francia) e Alice Cerutti (Italia) che l’8 settembre ha assunto la carica di vicepresidente del Ceja (v. pag.56, ndr). L'agricoltura europea, pur con esigenze profondamente diverse tra l’agricoltura mediterranea e quella dei Paesi nordici, non è un masso inamovibile e statico, piuttosto ha la sua ricchezza proprio nell’essere un dinamico caleidoscopio fatto di storia, tradizioni, climi e varietà. C’è chi vicino al circolo polare, in Finlandia,


Foto di Roberto Ciani Bassetti

come Juha Tenho, cerca di concentrare in pochi mesi l'attività agricola, perché durante l'inverno la temperatura può crollare a meno quaranta gradi o chi, come la giovane olandese Iris Bouwers, si impegna per il ricambio generazionale. Di giorno alleva maiali e coltiva patate nell’azienda di famiglia, nel tempo libero si dedica all’associazionismo.“I Paesi Bassi sono i secondi esportatori al mondo di prodotti vegetali dietro gli Usa. Da noi però – ha messo in evidenza - c’è uno sfruttamento intensivo del suolo e un costo della terra esorbitante, che può arrivare fino a centomila euro ad ettaro. E’ cer-

Alice Cerutti, l’8 settembre, è stata eletta vicepresidente del Ceja tamente una cifra irraggiungibile per un giovane che vuole fare agricoltura”. Per Celine Imart, 33enne francese, ritornata all’agricoltura dopo diverse esperienze lavorative c’è stata la necessità di tornare ai fondamentali. “Così – spiega – nel 2009 ho lasciato Parigi e mi sono trasferita vicino Tolosa, nell’azienda agricola di famiglia, per coltivare cereali e sementi. Nel nostro mestiere è la

passione il motore propulsore ed il vero problema di noi agricoltori è la riduzione della produzione agricola e le distorsioni della concorrenza. In Europa c'è una regolamentazione stringente, che impone standard elevati nell'utilizzo dei pesticidi, ma anche nei metodi di allevamento e per la tutela dei lavoratori. Regole giuste, ma che fanno inesorabilmente salire il prezzo di produzione, rendendo meno competitivi i nostri prodotti rispetto a quelli provenienti dal Sud America o dall'Asia". Jannes Maes concorda in pieno: anche per lui è stata la passione a spingerlo verso l’agricoltura. Giovanissimo SETTEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |29


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(23 anni), dopo la laurea ha deciso di lavorare come dipendente in un caseificio olandese, nell’attesa di poter un giorno avviare la propria azienda: “Per un imprenditore agricolo farsi fare credito è praticamente impossibile. Senza forme agevolate di accesso – ha osservato - difficilmente i giovani potranno diventare imprenditori agricoli. Anche se noi siamo più aperti all'innovazione, difficilmente riusciremo ad avere un'azienda nostra: le banche non fanno prestiti e dall'Ue non ci sono aiuti specifici”. Alice Cerutti, imprenditrice risicola piemontese è lapidaria: ”Dobbiamo fare rete, scambiarci esperienze e unire le forze. Coltiviamo la terra per passione e tutti noi vogliamo continuare a farlo, lasciando le nostre fattorie in eredità a figli e nipoti. Ma perché ciò sia possibile anche il governo deve darci una mano. Non capisco perché se si vuole aprire una start-up tecnologica i fondi ci sono, ma per chi vuole fare innovazione in agricoltura c'è il completo deserto”. “L'Europa – ha spiegato Matteo Bartolini - teme che finanziare la terra possa creare rischi di speculazione.

n

Maiorano: «L’Europa deve riuscire a trasferire saperi e modelli vincenti» Eppure già succede che gli investitori di private equity arrivino in Europa per comprare terreni e produrre latte in polvere per il mercato cinese. E’ questo che vogliamo? Non sarebbe più opportuno incentivare l’imprenditoria agricola, la sola capace di preservare il territorio e la

LA MODA VINTAGE AMA I TESSUTI DI LATTE

L’incontro dell’A nga ha avuto un proseguimento alla Vigna di Leonardo dove i Giovani di Confagricoltura hanno accolto i colleghi del Ceja, con i quali hanno continuato a confrontarsi in una serata conviviale. Tra le particolarità dell’evento la sfilata di moda del brand “Duedilatte” che propone capi di abbigliamento realizzati con fibra di latte. Un ritorno al passato perché questa fibra è nata in Italia agli inizi degli anni ’30 dalla trasformazione della caseina – in chiave vintage; ma anche un “ritorno al futuro” perché ora si utilizzano innovative tecniche di bio-ingegneria con cui si è perfezionata una fibra estremamente naturale. Questi i nomi delle diverse tipologie di tessuto: “latte intero“, “latte parzialmente scremato“, “crema di latte” e “latte di riso“. Ogni materiale ha determinate caratteristiche che lo rendono simile al tipo di latte in questione. 30| MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2015

biodiversità?” Non c’è dubbio che se senza agricoltura non c’è futuro occorre investire sui giovani: in Europa il 6% delle aziende agricole è guidato da un giovane under 35, in Italia solo il 5%, con un indice di sostituzione che non consente il ricambio generazionale. Alla tavola rotonda tanti giovani agricoltori - tutti laureati, per lo più figli d’arte, ma che hanno scelto consapevolmente di ritornare alla terra dopo esperienze lavorative diverse – ripetono a tante voci, più di un coro, quasi come un mantra, che serve sostegno economico e politiche pubbliche per facilitare, concretamente, l'ingresso in agricoltura. Per tutti c’è la stessa sfida: vivere del proprio lavoro offrendo al consumatore un prodotto sano, buono e rispettoso dell'ambiente. In parole povere nelle campagne europee, da nord a sud, da est a ovest, occorre puntare sulla sostenibilità economica, ambientale e sociale. Nonostante tutto, chi è giovane è anche ottimista.“I limiti economici e burocratici – conclude Raffaele Maiorano – non riusciranno a frenarci. Il Consiglio europeo dei giovani agricoltori è il nostro grande network. Funziona e continuerà, con l’impegno di tutti, a crescere, aggregando sempre più giovani capaci di dare una spinta propulsiva verso lo sviluppo di un’Europa veramente unita e che abbia l’agricoltura al centro delle sue politiche”.


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Il progresso è green e non può prescindere da fiori e piante

Tutte le sfumature del verde foto di Alessandro Pantano

All’Esposizione Universale la tavola rotonda di Agrinsieme sul florovivaismo ed il suo contributo per costruire modelli di sviluppo ecocompatibili di Elisabetta Tufarelli

anche gli stili di vita ‘come natura comanda’. Ciò significa migliorare gli standard di vita degli abitanti, ma anche produrre nuovo valore economico in termini di sviluppo e di risparmio dal punto di vista della salute e della prevenzione dei disastri ambientali. La tavola rotonda, moderata da Emanuela Rosaclot, direttrice di Gardenia e Bell’Italia, ha coinvolto il professor Francesco Ferrini dell’Università di Firenze,Anna Letizia Monti presidente AIAPP (Associazione italiana architettura del paesaggio), Meri Scaringi rappresentante dell’Associazione medici per l’Ambiente, Gian Mi-

“I

Il futuro ha un solo colore: il verde”. Ne è convinta Agrinsieme (il coordinamento fra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari) che da Expo ha lanciato una sfida “green” a tutto il Pianeta. Costruire modelli di sviluppo ecocompatibili vuol dire progettare le città, gli spazi urbani, ma

Francesco Mati

chele Cirulli responsabile gestione aree verdi del Comune di Torino,Anna Zottola, direttrice della scuola di Minoprio, che hanno interpretato “tutte le sfumature del verde”. Sono stati esaminati gli aspetti estetici, quelli prettamente ambientali e gli effetti benefici sulla vivibilità nelle aree urbane con le ricadute economiche da verde ben curato. Agrinsieme ha sottolineato il vantaggio a 360 gradi per la collettività: piante e fiori servono a nutrire il Pianeta e a garantire la sua sopravvivenza. Occorre, quindi, dare maggiore attenzione a questo argomento e alla filiera. Così la tavola rotonda "Bellezza, salute e benessere, tutto il valore del verde" ha costituito un momento di riflessione e dibattito che ha messo in evidenza l’importanza per la società dei beni e dei servizi offerti dalla filiera florovivaistica. Il verde è certamente bellezza, ma non solo.Anche le città devono essere considerate sistemi viventi che consumano, si trasformano e rilasciano materiali ed energia e, come qualsiasi altro ecosistema, vanno gestite e protette. Attraverso il ripensamento della progettazione urbana, dell’architettura e della pianificazione dei trasporti, si creano opportunità anche per le aziende del florovivaismo. Questo sviluppo green coinvolge altri settori: dalla biodelizia agli orti urbani, dai giardini verticali, alle fitoterapie, all’arredo urbano inteso come spazio di fruizione verde, alla mobilità sostenibile, fino alle energie rinnovabili. Lo sviluppo urbano green ha generato importanti esempi di economia virtuosa. A Stoccolma il 90% degli abitanti visita gli spazi verdi, a New York la High Line, ha creato 12 mila posti di lavoro e 2 miliardi di dollari di sviluppo privato, diventando il terzo sito più visitato e la Rhur, con il progetto di recupero del parco minerario, vanta un afflusso di visitatori pari a quello di Pompei. SETTEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO|31


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duzione.“Occorre stimolare il consumo di frutta – ha detto il vicepresidente di Confagricoltura Giandomenico Consalvo - e sostenere il reddito degli agricoltori intervenendo nella distribuzione, ma serve soprattutto riflettere sul comparto ortofrutticolo, che nonostante sia fondamentale per fatturato e per export, continua ad essere ancora in qualche modo sottovalutato nelle politiche economiche“. Per Agrinsieme (oltre un milione di aziende, per più della metà della superficie coltivata e del valore della produzione agricola nazionale, oltre 5 mila cooperative e il 40% del fatturato agroalimentare italiano) il rilancio del comparto si articola in tre momenti e poggia su altrettanti capitoli: il primo è la necessità di rilanciare i consumi interni, anche per ragioni di salute e benessere dei consumatori; il secondo è chiedere un reddito equo e stabile per le imprese agricole accorciando la filiera e soprattutto restringendo la forbice tra prezzi in campo e prezzi al consumo; il terzo è la difesa del Made in Italy in un comparto che è cresciuto grazie all’export, ma che ha avuto pesanti contraccolpi dall’aumento delle barriere non tariffarie (specie fitosanitarie) degli altri Paesi,nonché dalla chiusura, dallo scorso anno, del mercato russo. Al governo Agrinsieme chiede un’alleanza tra produttori e cittadini per incentivare il consumo di frutta e verdura, così importanti per la salute dei consumatori, e al tempo stesso per sostenere il reddito delle imprese agricole con la partecipazione attiva dell’Esecutivo sia per campagne di promozione al consumo e d’informazione ai cittadini, sia con azioni di sostegno al settore sul mercato interno ed estero.

foto di Roberto Ciani Bassetti

La festa della frutta e della verdura Agrinsieme ha distribuito ai visitatori di Expo pesche nettarine, pere e susine della migliore qualità italiana di Elisabetta Tufarelli

I

visitatori di Expo sono stati piacevolmente sorpresi da Agrinsieme che, in occasione della “Festa della frutta e della verdura”, ha distribuito buonissime e saporitissime pesche nettarine, pere e susine della migliore qualità italiana. Con un fatturato che supera i 13 miliardi l’anno, il comparto ortofrutticolo ha la leadership europea ed è una vanto nazionale. E’ la prima voce del nostro export agroalimentare (4 milioni di tonnellate di prodotti più 14% rispetto al-

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lo scorso anno), circa un terzo dell’intero fatturato del sistema. Nel settore ortofrutta sono impegnate 450 mila aziende agricole che coltivano 850 mila ettari, cioè il 7% della superficie agricola utilizzata. L’obiettivo del coordinamento che riunisce Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari, in occasione “Festa della frutta e della verdura” organizzata da Expo, è stato quello di coinvolgere i visitatori dell’Esposizione universale per promuoverne il consumo e consolidare partnership estere, in particolare con Qatar, Cuba, Emirati Arabi, Gabon e Russia, visto che questi mercati sono il principale sbocco della nostra pro-


L’A PE R T UR A

Pac e costi del contoterzismo La revisione a medio termine della Pac promessa del commissario Ue Hogan può rappresentare per contoterzisti e agricoltori un’occasione per rientrare insieme dalle spese

A

gli eurodeputati, il Commissario alla Politica agricola comune e allo Sviluppo Rurale Phil Hogan aveva spiegato che intende valutare se la nuova Pac, in particolare per quanto riguarda i pagamenti diretti dell’Ue agli agricoltori, sia uno strumento adeguato. Si è dato qualche mese per capire: nel 2016 si inizierà a discuterne, per poi definire una proposta di revisione a medio termine della Pac nel 2017, con regole più attente a temi come occupazione, crescita, investimenti e competitività. “L’occasione è favorevole per chiedere di introdurre i costi del contoterzismo nel calcolo della deduzioni del capping e della regressività”, spiega il direttore di Uncai Francesco Torrisi che aggiunge: “per orientare i pagamenti diretti verso un’assegnazione più selettiva e virtuosa, occorre avviare una riflessione comune che riconosca il ruolo delle aziende conto terzi nella filiera”. La scelta dell’Unione Europea di ridurre progressivamente i pagamenti diretti e di fissare un tetto aziendale (capping),“può essere condivisibile,dal momento che permette di ricavare risorse messe poi a disposizione dei programmi di sviluppo rurale (PSR)”, aggiunge Torrisi. “Tuttavia, per una

UNCAI

Il commissario europeo Phil Hogan

crescita in competitività, occupazione e sostenibilità ambientale, economica e sociale dell’agricoltura europea l’apporto dei Contoterzisti non può essere ignorato sia per l’economia reale generata dalle imprese agromeccaniche, sia per la qualità delle lavorazioni agricole garantita dall’impiego di attrezzature innovative.

L'Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici ed Industriali rappresenta e tutela su tutto il territorio nazionale imprenditori che lavorano per conto terzi nel settore agricolo e industriale. Presidente: Aproniano Tassinari Direttore: Francesco Torrisi www.contoterzisti.it

Un aspetto, quest’ultimo, che va a tutto vantaggio dell’ambiente e delle aziende agricole che non possono permettersi macchinari di precision farming e che dovrebbe essere riconosciuto in modo definitivo anche nei PSR, nelle misure che fanno riferimento ad attività non agricole ma di servizio”.

IL CONSIGLIO UNCAI SI ALLARGA Passa da sette a otto il numero di membri del CdA Uncai. Si aggiunge al Consiglio di amministrazione il presidente di Contoterzisti Umbria Sergio Bambagiotti, imprenditore di Città di Castello, salutato dal presidente Uncai Aproniano Tassinari che ha voluto anche ringraziarlo per lo straordinario impegno con il quale sta guidando l’associazione umbra. “Lavoreremo per rafforzare il ruolo di Uncai – ha detto Sergio Bambagiotti – assicurando lungimiranza strategica e rigore Bambagiotti gestionale, consapevoli che la strada da percorrere è ancora lunga, ma che quanto sin qui seminato stringendo importanti ponti e collaborazioni con istituzioni e agricoltori non potrà che far diventare Uncai il punto di riferimento nazionale per tutti gli agromeccanici".

SETTEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |I


NOTIZIE

nali. Bisogna partire dalla salvaguardia del territorio con una legge che arresti la cementificazione dissennata e dobbiamo fare attenzione a come i terreni vengono lavorati; risulta ineludibile, a questo proposito, lo svecchiamento del parco-mezzi e l’implementazione dell’agricoltura di precisione. A valle, poi, è fondamentale salvaguardare le nostre eccellenze dalla concorrenza sleale di altri Paesi”.

Mario Catania

La battaglia di Catania Si lavora per una legge sul consumo del suolo e un nuovo modello di sviluppo per l’Italia e l’agricoltura. L’ex ministro Mario Catania: “Contro la cementificazione dissennata, attenzione anche a come i terreni vengono lavorati, al parco mezzi da svecchiare e all’importanza dei contoterzisti”

C

onsumo del suolo e rigenerazione urbana, lotta alla contraffazione e tutela del Made in Italy, agricoltura di precisione e macchine agricole adeguate, macro temi che hanno in comune uno stesso modello di sviluppo dell'agricoltura e del Paese negli anni a venire. Ne è convinto l’onorevole Mario Catania, presidente della commissione parlamenta-

II| MONDO AGRICOLO |SETTEMBRE 2015

Cosa significa perdere terreno agricolo? L’impermeabilizzazione sconsiderata del suolo comporta rischi gravissimi. Molto spesso, infatti, l’edificazione viene effettuata senza attenzione, costruendo in zone a rischio. Ciò può favorire il verificarsi di episodi di allagamenti e smottamenti. Ma i danni ambientali non finiscono qui. La cementificazione selvaggia, tra le altre cose, compromette il valore estetico del paesaggio, incidendo sulla funzione e sul valore turistico del territorio. E poiché si tende a costruire nelle zone agricole pianeggianti, si finisce anche per erodere la produzione e la sicurezza alimentare nazionale. A che punto è la legge sul consumo di suolo? Purtroppo ci sono molte resistenze e c'è molto lavoro da fare. Siamo usciti dall'impasse in commissioni riunite Ambiente e Agricoltura e abbiamo approvato un nuovo testo base, ma siamo nella fase di votazione degli emendamenti.

Come valuta la struttura di missione #italiasicura, in funzione del disegno di legge sul consumo re di inchiesta sui fenomeni della con- del suolo? traffazione e ministro delle Politiche Ogni intervento teso a salvaguardare agricole durante il Governo Monti. il territorio non può che essere saluta“Assolutamente sì. L'ho sempre detto, to con favore; ma occorre soprattutto abbiamo bisogno di puntare su un che venga approvata la legge sul connuovo modello di sviluppo che possa sumo di suolo. dirsi sostenibile nel breve come nel lungo periodo. Per fare ciò, dobbiamo Diceva che, a valle, occorre salvafare leva su prodotti e servizi di qua- guardare le nostre eccellenze dallità, sulle eccellenze che il nostro Pae- la concorrenza sleale. Quali struse ha da offrire sui mercati internazio- menti potrebbero facilitare la lot-


ta alla contraffazione? Con la Commissione di inchiesta, che ho l’onore di presiedere, stiamo portando avanti molte audizioni con il fine di approfondire vari aspetti del fenomeno. Occorre però partire da norme corrette. Non abbiamo intenzione di produrre altre leggi, ma c’è bisogno di un intervento che elimini sovrapposizioni. Non solo, occorrerà anche valutare un miglior coordinamento tra forze di polizia e amministrazioni e una interconnessione maggiore delle banche dati sul fenomeno della contraffazione. Tra qualche mese renderemo pubblici i primi rapporti per poi concentrarci sull’aspetto della vendita di prodotti contraffatti attraverso il web, difficile da contrastare e dove siamo registriamo un ritardo.

VERCELLI, ACCORDO CONTOTERZISTI E CONFAGRICOLTURA Si allarga al Vercellese l’intesa che vede Uncai e Confagricoltura collaborare già a livello nazionale e in altre realtà locali. L’accordo raggiunto a Vercelli, spiegano i presidenti di Confagricoltura Vercelli e Biella, Giovanni Perinotti, Maurizio Tomatis e dei Contoterzisti Vercellesi, Maurizio e Giovanni Perinotti Tomatis, è la base per un nuovo modo di fare rappresentanza nel settore agricolo, cercando sinergie e istanze comuni e condivise, ottimizzando i servizi offerti, comprese attività di informazione e formazione, e proponendo un modo di fare rappresentanza che punti a chiedere alle istituzioni più semplicità e meno burocrazia. Tra le istanze che saranno portate al più presto all’attenzione di Regione Piemonte vi saranno gli ostacoli al trasporto di liquami e il quantitativo di gasolio agricolo assegnato. Inoltre, per ottimizzare i servizi, Confagricoltura Vercelli e Biella offrirà, tramite la propria società S.A.F.A. srl, servizi fiscali e consulenze ad alto livello ai soci dell’associazione di agromeccanici.

Sarà necessaria una riforma del codice penale? Sì, l’impianto del nostro codice penale risale al codice Rocco degli anni ’30 getti della filiera e certamente possodel secolo scorso, e non è aderente al- no garantire maggiore efficienza al sila realtà di un fenomeno, quello della stema di tracciabilità. Sarà indispensacontraffazione, che si è sviluppato ne- bile che si instauri un rapporto virtuogli ultimi anni. Basti pensare al fatto so tra le aziende agricole e i contoterche, a fronte di una mole imponente zisti, i quali dovranno però ricevere la di denunce e illeciti, sono pochissimi i giusta sponda da parte delle Istituziocasi che arrivano a sentenza. Occor- ni. rerà mettere mano ad alcune norme, In che modo una legge di qualifiarmonizzarle alle leggi sul diritto d’au- cazione dell'attività agromeccanitore e sulla tutela del Made in Italy, ma ca potrebbe essere inquadrata in non solo. Occorrerà evitare che la re- un discorso più ampio e strategico cente decretazione legislativa in mate- di tutela del suolo e della qualità e ria di non punibilità per tenuità del fat- originalità dei prodotti agricoli to tagli la testa a molti procedimenti italiani? contro i reati di contraffazione. REVISIONE MACCHINE AGRICOLE AL VIA Anche l’agricoltura di precisione può giocare un ruolo importante contro la contraffazione. Si parla della possibilità di certificare i prodotti già al momento della raccolta. Cosa ne pensa? Penso che nuove, specifiche tecnologie possano essere molto utili al fine di snellire le pratiche di scambio di informazioni per tutti i sog-

Il primo passo è porre al riparo il nostro suolo dagli interventi di cementificazione e, come detto, lo stiamo facendo. Non bisogna dimenticare, però, l’apporto che forniscono gli agromeccanici contoterzisti nella diffusione delle nuove tecnologie, soprattutto in un momento storico in cui l'impresa agricola attraversa una compressione di redditività tale da mettere in discussione la sua stessa sopravvivenza. Agricoltori e contoterzisti devono fare rete, perché l’introduzione delle innovazioni tecniche in agricoltura sono centrali sia per ridurre l’impatto ambientale sia per la resa dei terreni stessi. Per tali ragioni va salutata I trattori agricoli immatricolati prima del 31 con favore la recente condicembre 1973 dovranno essere revisionati entro vocazione di un tavolo tecil 31 dicembre 2017, così come le macchine nico da parte del Mipaaf sulagricole operatrici semoventi a due o più assi e l’agricoltura di precisione. alcune tipologie di rimorchi agricoli. Per i trattori In questo solco, però, non agricoli immatricolati tra il 1974 e il 1990 e per possiamo non richiamare le macchine operatrici (spazzaneve, carrelli per l’attenzione sulla valorizzala movimentazione, macchine impiegate nelle costruzioni e per infrastrutture), la data fissata zione della figura dell’imè invece il 31 dicembre 2018. Sono le prime prenditore contoterzista, scadenze disposte, con decreto, dal ministero che è fondamentale e andrà delle infrastrutture e dei trasporti. Per le modalità certamente tenuta in debita di revisione sono previste procedure semplificate considerazione in qualsiasi di aggiornamento dei documenti di circolazione. intervento di settore. SETTEMBRE 2015|MONDO AGRICOLO|III


NOTIZIE

protezione dai rischi (RSPP). L’impresa agromeccanica deve, tra l’altro, nominare il medico per la sorveglianza sanitaria; designare i lavoratori incaricati alle misure di lotta antincendio, di primo soccorso e di gestione dell’emergenza; fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale; adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento dei lavoratori. Inoltre, il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori attrezzature conformi ai requisiti di sicurezza. Un’azienda agricola, in caso di affidamento di lavori a un’impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all’interno della propria azienda, deve inizialmente verificare la loro idoneità tecnico proScrivi all’esperto Uncai in meccanizzazione agricola Silvio Balloni fessionale, attraverso l’acquisizione del all’indirizzo lettere@contoterzisti.it certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato e dell’autocertificazione del possesso dei redi Silvio Balloni quisiti di idoneità tecnico professionale. Dottore Agronomo, inoltre, facoltà di partecipare a corsi di L’azienda agricola deve fornire, inoltre, Dottore di Ricerca in Ingegneria Agraria formazione specifici in materia di salute dettagliate informazioni sui rischi specie sicurezza sul lavoro. Si tratta di corsi fa- fici esistenti nell’ambiente di lavoro. coltativi, ma che dovrebbero essere IL CONTRATTO NAZIONALE l rapporto Inail 2014 sugli infortu- considerati una priorità per tutti gli ope- Anche nel contratto collettivo nazionale ni nel settore agricolo e forestale ratori, sia giovani sia meno giovani, viste di lavoro dei contoterzisti, la salvaguarsegnala 427 incidenti,di questi 189 le statistiche che non mettono al riparo dia dell'ambiente e la tutela della salute mortali e 238 con esiti gravi. Il trat- neppure l’esperienza di anni a bordo di dei lavoratori rappresentano obiettivi da tore è la principale causa di infor- trattori. Nel caso in cui il contoterzista perseguire.In particolare prevede che ai tunio con oltre il 30% dei casi.Le al- sia un’imprese agromeccanica il datore lavoratori esposti a fattori di rischio sia tre macchine più coinvolte sono moto- di lavoro ha poi l’obbligo di effettuare riconosciuto il diritto ad almeno due vicoltivatori/ motozappatrici (10,5%), mo- una valutazione di tutti i rischi con la site mediche annuali con regolare cortoseghe (9%). Significativo il dato degli conseguente elaborazione del relativo responsione del salario.I datori di lavoro infortuni causati dall’albero cardanico. Di documento (DVR) e di designare un re- sono tenuti a dotare i lavoratori dei mezagricoltura si muore, hanno titolato al- sponsabile del servizio di prevenzione e zi di difesa, individuali o collettivi, necescuni giornali dopo la diffusiosari contro l'azione di agenti ne dei primi dati del 2015 che FORMAZIONE UNCAI, IN AUTUNNO SI PARTE che possono risultare nocivi. segnalano più decessi nei Ogni cantiere dovrà disporcampi, su mezzi agricoli, che Il Fondo interprofessionale per l’agricoltura (Foragri) re di una cassetta di pronto ha approvato il progetto formativo di Uncai “La in autostrada. soccorso e ai lavoratori spetformazione quale strumento per competere nel COSA DICE LA LEGGE ta una informazione dettaPiù che mai è quindi fonda- mondo dei contoterzisti”. Il corso, che si svolgerà a gliata dei rischi presenti nei partire dal prossimo autunno, coinvolgerà i dipendenti mentale insistere sulla sicu- di numerose aziende conto terzi e agricole delle luoghi di lavoro cui sono derezza nelle imprese agromec- provincie di Milano, Lodi e Cremona, e vedrà impegnati stinati. caniche, disciplinata dal Te- docenti dell’ente accreditato per la formazione All’art. 29 bis si riconosce sto Unico sulla sicurezza nei continua Studio T Con Zero Srl, in collaborazione con nella formazione continua luoghi di lavoro (Dlgs.81/08). Uncai, Apima Cremona ed Enapra (Ente Nazionale dei lavoratori dipendenti per la Ricerca e la Formazione in Agricoltura). Due i In particolare il contoterzista uno strumento prioritario deve non solo munirsi, ma so- percorsi formativi in programma: il primo dedicato per il miglioramento dell'efalla Direttiva macchine comunitaria, il secondo su prattutto utilizzare dispositivi “GPS per la localizzazione e il controllo delle macchine ficacia, dell'efficienza e della di protezione individuali. In agricole”. qualità complessiva dei serbase alle normative, hanno, vizi offerti.

Contoterzismo e sicurezza, attenzione alle norme

I

IV| MONDO AGRICOLO |SETTEMBRE 2015


A T T U A L I TÀ F O O D

Cono di-vino I dieci anni dell’Erbaluce di La Masera festeggiati con una serie di incontri in cui è stato possibile gustare i gelati al Caluso Passito

di Anna Gagliardi

S

ono tra gli ultimi arrivati, ma si sono fatti spazio. Sono quelli della Masera, i sei soci dell’azienda vitivinicola piemontese La Masera che hanno festeggiato i primi dieci anni di vita con un tour nazionale che ha abbinato il loro Caluso Passito a uno dei prodotti simbolo dell’Italia: il gelato. L’iniziativa ha accompagnato l’estate 2015 ed è terminata a Milano il primo week end di settembre dopo nove tappe in celebri località: Cernobbio, Amalfi, Fano, Viareggio, Rimini, Roma, Alessandria, Matera e, ovviamente, Torino. In tutto dieci fine settimana in cui altrettante gelaterie delle lo-

SETTEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |37


A T T U A L I TÀ F O O D

“Quelli della Masera”

calità menzionate hanno proposto il gelato al Caluso Passito, omaggiando i clienti con un campioncino dello stesso vino e l’invito a visitare azienda e territorio.

38| MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2015

L’ice cream tour in dieci gelaterie di celebri località

Il vitigno da cui nasce il tutto è l’Erbaluce di Caluso, che domina il panorama enologico torinese con una produzione vinicola docg intorno al milione di bottiglie (vendemmia 2014) nelle tre tipologie: bianco fermo, spumante metodo classico e passito. L’iniziativa dell’azienda di Piverone, dove ha sede la cantina, è in linea con la promozione della docg che Confagricoltura Torino porta avanti da anni, valorizzando le peculiarità di questo vino bianco come poliedrico abbinamento dall’aperitivo al dolce. Ci hanno creduto in particolare Sandro Comotto e Marco Benedetto, due dei sei soci dell’azienda, entrambi attivi in altri settori professionali, ma convinti promotori dell’Erbaluce di Caluso. Quelli della Masera si affidano in cantina a Sergio Zilio, mentre completano la formazione Gian Carlo Coda, Davide Boglia e Barbara Rozzi.Tutti insieme nel 2005 hanno deciso di avverare il sogno comune di produrre il Caluso


Passito con la stessa dedizione dei loro nonni. In questa terra tra Torino e la Valle d’Aosta, lambita dal lago di Viverone, era infatti molto viva la tradizione di produrre in casa il passito per celebrare i momenti più importanti della vita familiare o per sorseggiarlo nei pomeriggi, accompagnato da biscotti di meliga. Negli anni, con l’abbandono delle campagne verso i nuovi orizzonti prospettati dal successo di un’azienda che nel Canavese ha lasciato il segno (l’Olivetti), si è persa la tradizione ma non la nostalgica memoria, neanche nelle generazioni più giovani. La recente valorizzazione della viticoltura e del vitigno Erbaluce, primaria fonte di reddito per le realtà imprenditoriali della zona, è parallela alla rinascita del Caluso Passito.A questo vino La Masera ha anche dedicato la produzione artigianale, sempre in edizione limitata, dei cioccolatini realizzati per la prima volta in occasione

In edizione limitata anche i cioccolatini al Caluso Passito delle ultime festività natalizie.“Volevamo un prodotto particolare, in grado di far emergere le qualità del passito e del cioccolato – spiega Comotto – per questo ci siamo rivolti a un Maestro del Gusto: Raspino, rinomato pasticcere di Torino”. Con lui anche un’altra azienda vinicola di Erbaluce ha realizzato, grazie al progetto di Confagricoltura Torino, un esclusivo panettone con il Caluso Passito. Nelle dieci tappe estive su e giù per lo Stivale, l’ice cream tour de La Masera ha ottenuto ottimi riscontri da parte dei consumatori ed entusiasmo da parte dei gelatai, i quali, in alcuni casi, hanno dato spazio alla fantasia nella produzione di un prodotto dav-

DA 50 ANNI SCENDIAMO IN CAMPO CON TE

vero unico. “Con questo viaggio in dieci tappe – aggiunge Benedetto – abbiamo anche voluto promuovere il territorio canavesano, invitando i clienti a scattare una foto, postarla sui social, e a contattarci per conoscere i nostri vini, assaggiarli in cantina e condividere un’esperienza turistica nelle nostre zone”. Intanto, con il decimo anno di vita dell’azienda, la guida del Touring “ViniBuoni d’Italia” assegna la Corona all’Erbaluce di Caluso docg Anima 2014. Il massimo riconoscimento del Touring (che nel 2015, dopo la doppia Corona, ha anche attribuito il primo posto allo spumante metodo classico Erbaluce docg “Masilé” tra ‘le migliori bollicine per le feste natalizie’), si aggiunge alle positive valutazioni delle guide del Gambero Rosso, di Veronelli e della Gilbert&Gaillard. I sogni di quelli della Masera si avve rano.

Fondata 50 anni fa da un gruppo di agricoltori, Netaim comprende perfettamente le side che i coltivatori devono affrontare ogni giorno. Assieme al nostro network di esperti locali assistiamo gli agricoltori passo passo, offrendo soluzioni irrigue afidabili, convenienti e facili da utilizzare. Sappiamo ciò che serve per soddisfare l’esigenza di rese più elevate e miglior qualità.


INCONTRI ZOOTECNIA

Prosciutti a Km illimitato Una storia di impresa familiare di successo, quella di David Pontello della società Zualt che alleva 2 mila suini. Per il San Daniele e gli altri prodotti si coniugano export e filiera corta

di Elisabetta Tufarelli

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C’

è un Friuli che lavora e produce puntando su iniziative imprenditoriali in agricoltura, con un occhio attento alla tradizione e l’altro puntato sull’innovazione. Siamo a San Vito di Fagagna, un piccolo comune dell'alta pianura friulana, dove incontriamo il giovane imprenditore David Pontello, 34 anni, che, insieme al padre Ugo, alla madre Fabiola e alla sorella Beatrice, 31 anni, conduce la società agricola Zualt, un’impresa familiare con quaranta ettari di seminativi e 2.000 capi suini destinati alla produzione del prosciutto San Daniele Dop. I Pontello sono allevatori da 40

anni. “Siamo un’impresa familiare profondamente radicata sul nostro territorio. Gli unici - dice con orgoglio David - di una grande famiglia ad aver scelto di portare avanti l’attività agricola”. L’azienda, oltre ad allevare suini pesanti Dop, coltiva cereali per l’alimentazione zootecnica ed ha recentemente aperto uno spaccio per la vendita al dettaglio di carne e salumi di propria produzione.“Mio nonno – racconta - ha iniziato l’attività negli anni ’30 in questo tipico paesino di campagna, dove tantissimi sono emigrati. Noi siamo restati. Prima mio padre, ora mia sorella ed io ci dedichiamo alla crescita di Zualt puntando sulla filiera corta per lo spaccio aziendale e sul chilome-


tro illimitato per i prosciutti di San Daniele, capolavori ‘unici’ del made in Italy, che meritano di essere conosciuti ed apprezzati sempre di più ed in tutto il mondo”. Beatrice, laureanda in giurisprudenza, è tornata in campagna per occuparsi a tempo pieno del punto vendita in azienda. David si occupa della parte agronomica, dove ama sperimentare con l’obiettivo di migliorare la produzione. Per l’impresa familiare, considerata l’estrema frammentazione delle aziende della zona (in media una superficie di 5 o 6 ettari) non è facilissimo approvvigionarsi di cereali.“La piralide – spiega - è un parassita che infesta il mais, riducendone notevolmente la produttività.Tutto quello che coltiviamo in azienda, oltre al mais anche orzo, triticale e soia, viene riutilizzato totalmente all’interno dell’allevamento e copriamo circa il 30% del fabbiso-

«Mio nonno ha iniziato negli anni ‘30 in un paese in cui tanti sono emigrati. Noi siamo rimasti» gno dei nostri capi. I droni li abbiamo sperimentati i per trattare i nostri campi”. Grande attenzione anche all’acqua. “Abbiamo problemi di siccità – mette in evidenza David - e occorre ottimizzare l’acqua con l’irrigazione a

goccia. Dal 2012 ogni anno un fondo viene ‘convertito’ al risparmio d’acqua e finora abbiamo raggiunto i 10 ettari”. Ma non solo. Minime lavorazioni sul suolo e tante rotazioni:“L’aratura – rileva da noi è scomparsa. Due passaggi e si semina”. I suini, di razza Goland (ibrido frutto di un incrocio di 4 specie) sono alti, lunghi e con arti estremamente robusti. “L’ideale – sottolinea l’imprenditore – per la produzione di San Daniele, dalla caratteristica forma ‘a chitarra’ di sopresse, salami, pancetta, speck e carne fresca, che vendiamo nel nostro punto vendita. Certamente la crisi c’è ancora, ma noi mettiamo tutta la nostra professionalità e l’entusiasmo della nostra famiglia per crescere. Dallo scorso anno collaboriamo con un piccolo prosciuttificio con l’obiettivo di valorizzare il nostro lavoro ed il nostro territorio”.


N O V I TÀ M O N D O

Ditelo con i fiori e… le patate

La nuova moda negli Usa è di inviare messaggi scritti su tuberi e banane. Un’idea originale che si sta diffondendo anche in Regno Unito, Canada e Australia

U

n tempo si usava la simbologia dei fiori.Alcuni di questi assumevano (e assumono) un significato ben preciso (rosa rossa equivale a passione, il fiore d’arancio ad una richiesta di matrimonio), con altri si riusciva ad esprimere concetti completi e ben articolati.Un vero e proprio “dillo con un fiore”. Ed i messaggi che viaggiano con i fiori e le composizioni floreali (con Interflora) raggiungono tempestivamente i destinatari in tutto il mondo all’insegna dello slogan “l’arte di regalare emozioni”. Tutto scorre e, negli Stati Uniti, l’ultima moda è quella di mandare messaggi con e sulle patate. Per una di grandezza

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media si sborsano poco meno di otto dollari (7,99) mentre una grande viene venduta a 8,99 dollari, più 4 per la spedizione. Succede in Texas dove il ventiquattrenne Alex Craig ha inventato un mestiere tutto nuovo: vendere sul web le singole patate - su cui vengono riportati dei messaggi personalizzati - per poi spedirle, via posta e in busta leggera, direttamente a casa dei destinatari. Un

Affogati di mail e social si è alla ricerca di comunicazioni originali successo impensabile per quella che sembrava un’idea apparentemente stupida. La neo startup incassa, dal 2014, ben 10 mila dollari al mese.L'azienda offre il proprio prodotto in due misure. Una patata 'medium', che può contenere fino a 100 caratteri, ed una 'grande', che ne ospita, come un tweet, anche 140. Volete fare un invito ad un party, una nota di ringraziamento, un cartoncino di auguri? Perché, invece, non inviare una patata, per stupire il destinatario? Basta collegarsi al sito www.potatoparcel.com. Oltretutto, l'invio è del tutto anonimo, e chi riceve il messaggio non conoscerà l'identità del mittente, a

meno che questo non decida di firmare la propria nota. Ora, visto il successo, Potato parcel ha anche filali estere per inviare messaggi in Regno Unito, Canada ed Australia. Ma non è il solo: le idee di successo fanno presto proseliti. Essendosi affermati gli strumenti di comunicazione digitale (mail, newsletter, social) la posta tradizionale segna il passo, e alcuni strumenti (come il telegramma) segnano il passo. Ma proprio per questo trovano terreno fertile (è il caso di dire) nuovi modi per inviare messaggi non convenzionali ed umoristici. Ricordate quando, da bambini, si scriveva con uno stuzzicadente su di una banana il messaggio e come per l’inchiostro invisibile appariva dopo un po’? Tommy Babil, fondatore di Dirt Geek Media, dopo aver compiuto attente analisi di marketing propone di inviare messaggi (entro i 140 caratteri), su una banana a chiunque si trovi negli Stati Uniti. Dirt Geek Media, come si legge sul sito, è un’agenzia media moderna, che fa dell’innovazione il suo punto di forza. Ha riscontrato, dopo ricerche di mercato condotte in tutto il Paese, che esiste una forte richiesta di sistemi alternativi attraverso i quali inviare messaggi ad amici, colleghi e conoscenti. Scrivere sulla banane è senza dubbio uno di questi. Jordan Nash


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In Francia analisi sull’e-commerce enoico Gli acquisti online cresceranno del 50% nel 2016. Amazon numero 1 per vendite

I

l 9% degli acquisti di vino è fatto online. Lo ha sottolineato, in occasione di Vinexpo, il quinto studio effettuato sui migliori siti internet per la vendita del vino dalla francese “Kedge

n

Business School”. La ricerca mette in evidenza come la vendita online sia diventata un "canale cruciale" per la distribuzione di vino.Anche se gli acquisti sono ancora effettuati prevalentemente nelle enoteche o in negozio, internet ha un elevato potenziale di crescita: ha avuto un aumento del 36% nel 2014 e le proiezioni prevedono una crescita del 50% nel 2016. Negli Stati Uniti, il

IN COREA AUMENTA L’IMPORT DI FORMAGGI

Con la globalizzazione cadono alcune tradizioni anche in cucina. In Corea del Sud la dieta, per così dire, si sta occidentalizzando ed ecco, di conseguenza che cresce il consumo di prodotti a base di pane e pasta, a discapito del riso. Ma la crescita non si limita ai farinacei: nel 2014 sono aumentate le importazioni di formaggio, che hanno raggiunto9 7 .2 1 5 tonnellate conunaumentodel 1 4 ,3 % rispetto all’anno precedente. Si tratta di una crescita costante che si attesta su una media annuale del 10% dal 2010; per l’anno in corso si prevede che toccherà le 100mila tonnellate. La varietà preferita dai coreani è la sottiletta, che viene spesso abbinata anche a piatti della cucina locale. 44| MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2015

primo mercato del vino in termini di volume e valore, la vendita on-line è di 1,5 miliardi di dollari, per una quota di vendite sul mercato del 4%. Senza sorprese è Amazon il numero uno per l’acquisto di vino online, seguito dal cinese www.jiuxian.com.Al terzo posto lo spagnolo

www.lavinia.es. I 387 ecommercianti francesi recensiti nello studio hanno profili differenti: quasi il 40% effettua vendite solo online. Leader di mercato sono i siti generalisti Venteprivée.com oppure Cdiscount.com., poi gli specialisti Vinatis e Wineandco e quelli che si occupano di nicchie: un solo terroir, bio ecc. Hanno profili differenti: quasi il 40% effettua vendite solo online.

REGNO UNITO: IL MERCATO DEI GENERI ALIMENTARI

Regno Unito: il mercato dei generi alimentari crescerà del 13% entro il 2020. Lo prevede Igd, l’agenzia di ricerca leader nel settore del food e dei beni di largo consumo. "Probabilmente – sostiene il direttore esecutivo Joanne Denney-Finch - non c'è mai stato momento migliore di questo per acquistare generi alimentari, con prezzi in ribasso e un aumento della scelta di punti vendita. Sebbene sia stato un periodo arduo per i rivenditori, vediamo una

crescita del mercato e ci aspettiamo che questa prosegua nei prossimi cinque anni. La deflazione nei prezzi dei generi alimentari non ha precedenti e riguarda una vasta gamma di categorie, anche se la crescita ha mostrato di essere più lenta del previsto". L’agenzia ritiene che il mercato inglese dei generi alimentari arriverà a un valore di 277,34 miliardi di euro entro il 2020, con una crescita del 13% e raddoppieranno anche le vendite on-line.


L’India, ottimista, invita al pensiero positivo L’invito del ministro è di praticare l’agricoltura yoga trasmettendo vibrazioni di pace e amore alla terra

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uò il pensiero positivo aiutare a risolvere la crisi dell’agricoltura indiana? Il ministro Radha Mohan Singh, supportato dal governo al potere, è convinto che l'agricoltura yoga, responsabilizzando i semi attraverso il ‘positive thinking’, possa rappresentare una possibile soluzione. "L’idea che sta alla base dell’agricoltura yoga– ha detto il ministro – è che gli agricoltori, ogni

giorno, dovrebbero trasmettere vibrazioni di pace, amore e divinità ai semi e al suo terreno, con l'aiuto di Rajyog, in modo che possano contribuire ad aumentare la crescita e la capacità di resistenza". Lo ha riportato The Indian Express. Alla domanda se si trattava di un metodo scientifico, Singh ha risposto: "Stiamo sostenendo l'agricoltura biologica e, con essa, l'idea di Rajyog. Tale esercizio è accettato dal mio ministero e serve essenzialmente a rafforzare la fiducia degli agricoltori indiani” . Non è la prima volta - ha messo in evidenza la testata First Post - che il ministro dell’Agricoltura ha espresso commenti originali diretti agli agricoltori del suo Paese. Può sembrare particolare la dichiarazione di Radha Mohan Singh ma è finalizzata senz’altro a dare un’iniezione di fiducia ai produttori in un momento non facile per il settore primario.

GERMANIA, PIANTE RESISTENTI AL BATTERIO E. COLI

In Germania sarebbero state sviluppate le prime piante resistenti al batterio E.Coli. Lo rivela uno studio di Nomad Bioscience, ripreso da Health Time. Sono disponibili quattro possibili opzioni contro l’E.Coli: limitare o eliminare l'esposizione, creare un farmaco che la curi; produrre un vaccino che dia l'immunità o rendere il cibo resistente ai batteri in modo

n

che chi lo consuma non si ammali. Nomad Bioscience ha puntato sulla quarta. Secondo la ricerca, spinaci e altre piante commestibili, se manipolate geneticamente, sarebbero in grado di inibire la crescita dell'Escherichia coli enteroemorragico. Sarebbero le proteine non antibiotiche ad uccidere o inibire la crescita dei ceppi dannosi di E.Coli.

IL DRAGONE ESPORTA VINO NEGLI USA

La Cina esporterà vino negli Stati Uniti. Il Dragone è diventato, sorpassando l’Australia, il quinto produttore mondiale, con una crescita stimata del 215% l’anno. La produzione vinicola fu introdotta per la prima volta nel 1892, con l’import di viti dalla California. Il boom economico del Paese e il rinnovato gusto per il vino ha fatto crescere import e produzione. Se i Paesi storici produttori non possono ignorare un mercato di 200 milioni di potenziali consumatori, non lo sottovalutano nemmeno gli imprenditori locali, che hanno investito tanto che, per il quotidiano Columbian, potrebbero competere con i pluripremiati vini rossi di alta qualità dello stato di Washington. SETTEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |45


A T T U A L I TÀ R A P P R E S E N T A N Z A

Visconti presidente di Federfondiaria Il neoeletto ha sottolineato come l’affitto sia strumento di sviluppo. I giovani nuova linfa dell’Organizzazione

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iuseppe Visconti è il nuovo presidente della Federazione Nazionale della Proprietà Fondiaria, subentrando a Ugo Dozzio Cagnoni. Visconti, avvocato e proprietario agricolo, ha già ricoperto l’incarico di vertice nel quinquennio 2000-2005. È stato anche presidente di “Friends of the Countryside”, l’organizzazione europea, con sede a Bruxelles, che opera nell’ambito della ELO (European Landowners’ Organization), della quale fanno parte un nutrito gruppo di pro-

46| MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2015

prietari europei che intendono sottolineare il loro ruolo per la tutela e lo sviluppo del mondo rurale. Nel suo discorso di insediamento ha sottolineato come bisogni partire dai giovani, in quanto «senza linfa nuova è difficile operare con adeguato vigore nella difesa della proprietà». Da qui l’appello a coinvolgere i giovani proprietari nell’organizzazione, a livello provinciale, «in modo da poter disporre di un gruppo motivato e pronto alle sfide del futuro». Ha poi ricordato che, per il nuovo anno, è prevista l’istituzione della “Local Tax” che dovrebbe accorpare in particolare Imu e Tasi. Su questo aspetto Visconti ha esortato ad impegnarsi in modo particolare cercando la collaborazione anche di altre organizzazioni di proprietari e del

mondo agricolo affinché si costituisca un “fronte comune” a tutela delle rispettive categorie rappresentate. Ha quindi rimarcato l’importanza delle convenzioni di affittanza agraria ai sensi dell’articolo 45 della legge 203/82 che «rappresentano uno strumento flessibile e agile, in grado di aumentare la competitività delle aziende agricole e, nel contempo, di valorizzare il patrimonio fondiario». L'affitto in agricoltura nel nostro Paese nell'ultimo decennio ha registrato un notevole aumento: dai dati del sesto censimento dell'agricoltura italiana dell'Istat risulta che la superficie agricola utilizzata (sau) condotta in affitto è passata, dal 2000 al 2010, dal 23% al 38% circa, interessando quindi una superficie di quasi 5 milioni di ettari, su una sau totale di oltre 12,9 milioni di ettari. La dimensione media aziendale, grazie anche allo sviluppo dell'affitto, è passata in un decennio da 5,5 a 7,9 ettari. Per quanto riguarda la presenza della Federazione a livello europeo, il neopresidente ha ribadito la necessità di partecipare attivamente alle iniziative di ELO che espone il punto di vista della proprietà agricola a Bruxelles. (M. M.)


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ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO PERINOTTI A VERCELLI E BIELLA

Giovanni Perinotti, 51 anni, conduttore di un'azienda agricola ad indirizzo risicolo in comune di Lignana, è il nuovo presidente di Confagricoltura Vercelli e Biella per il triennio 2015-2017. Ha inziato giovanissimo nelle file dell’Anga prima presidente della sezione provinciale poi consigliere regionale e nazionale. Lo affiancano i vicepresidenti: Abele Barile, Renato Delsignore e Daniele Machieraldo.

A CUNEO ALLASIA PRESIDENTE

Enrico Allasia, 45 anni, imprenditore agricolo di Cavallermaggiore è il nuovo presidente di Confagricoltura di Cuneo. Già vicepresidente dell’associazione agricola provinciale nel precedente mandato, è presidente della sezione Risorse Boschive di Confagricoltura Piemonte, consigliere nazionale dell’Associazione Pioppicoltori e membro della Commissione nazionale del Pioppo. 48| MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2015

di Elisabetta Tufarelli

CLAUDIO DESTRO SUL “FUTURO DA COLTIVARE”

Qualità romana per il giubileo “Per Confagricoltura di Roma la ripresa del Progetto ‘Qualità romana’, alla vigilia del Giubileo, ha l’obiettivo prioritario di identificare e tracciare i prodotti locali del territorio per dare la giusta visibilità alla Capitale e fornire ai pellegrini il meglio della produzione agricola di qualità certificata”. Lo ha detto il presidente della Confagricoltura di Roma, Claudio Destro, intervenendo al convegno “Un futuro da coltivare per le aree metropolitane. I nuovi orizzonti dell’agricoltura multifunzionale di Roma”, che si è tenuto ad Expo, all’Auditorium Palazzo Italia, promosso dall’Assessorato a Roma Produttiva di Roma Capitale, da Lazio Innova e da Azienda Romana Mercati. Durante l’incontro sono stati trattati tantissimi temi, dall’agricoltura alla promozione del territorio, dall’enogastronomia “a filiera corta” alla biodiversità, dalla gestione ambientale alla prevenzione del rischio idrogeologico. Il presidente Claudio Destro ha rilanciato, tra le differenti tematiche affrontate, il progetto “Qualità Romana”, una iniziativa già realizzata da qualche anno dalla Confagricoltura di Roma, che in quella fase aveva registrato il Marchio QR e redatto i relativi disciplinari di produzione dei prodotti certificati (grano duro, latte e ortofrutta, con possibilità di estendere ad altre produzioni quali

olio e vino). L’iniziativa è servita anche ad individuare specifici comportamenti in tema di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale. “Alla vigilia del grande appuntamento religioso - ha spiegato il presidente di Confagricoltura Roma – ci auguriamo si possa estendere la sinergia anche con altri settori economici come piccola e media industria, commercio ed artigianato, che identificano il territorio e contribuiscono allo sviluppo dell’economia locale con il marchio Made in Roma. Siamo consapevoli che Roma rappresenti un grande mercato e un importante segno distintivo che può e deve essere amplificato nel mondo. E in questo senso il prossimo Giubileo straordinario della misericordia è l’ occasione giusta” .


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BONVICINI A REGGIO EMILIA

CONFAGRI LOMBARDIA FA INCONTRARE DESIGN E CIBO

Aziende beneventane a “VinEstate” Marcello Bonvicini è il nuovo presidente di Confagricoltura Reggio Emilia:44 anni, è direttore della Cooperativa agricola “La Libertà”. Consigliere di amministrazione della Cooperativa Ortolani di Reggio Emilia e del Consorzio agrario dell’Emilia, membro del Consiglio nazionale AGCI e del direttivo dell’Associazione Produttori Anguria Reggiana. I vicepresidenti sono: Lucia Zubiani, Giuseppe Bettuzzi e Luigi Peri.

MODENA: FARMER’S HAPPY HOUR

«Questi incontri che hanno visto alternarsi prodotti e produttori di tutta la provincia, hanno dato visibilità alle aziende agricole – ha spiegato la presidente di Modena, Eugenia Bergamaschi–. L’ultimo è stato dedicato alla suinicoltura. Nel video proiettato si è vista la cura e la passione con cui gli allevatori lavorano, nel rispetto delle normative europee sul benessere animale e in sinergia con l’Ausl e il servizio veterinario». 50| MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2015

Grande successo di Confagricoltura Benevento che ha partecipato, con le aziende associate, alla 41° edizione di ‘VinEstate‘, la rassegna dedicata all'Aglianico del Taburno, che si è tenuta a Torrecuso (Bn). Un ricco programma per la tre giorni di festa dedicata alla produzione vinicola e ai prodotti del territorio, che hanno regalato ai visitatori un’esperienza sensoriale unica, tra la degustazione dei nettari in vetrina e l’assaggio dei prodotti tipici del Taburno, in un percorso enogastronomico guidato, convegni, concerti, escursioni, gare e premiazioni, che ha permesso di conoscere le eccellenze del territorio. Oltre all’Aglianico, in mostra anche altre tipologie di vino tipiche come il Piedirosso e i bianchi poliedrici ottenuti da vitigni di Falanghina, Fiano e Coda di volpe. Oltre ad una vetrina di visibilità per l’enologia e le tradizioni del territorio, ‘VinEstate’ è riuscita a favorire il confronto tra i produttori e i protagonisti della filiera. Durante la rassegna è stato organizzato, dal Consorzio del Sannio, in collaborazione con Assoe-

nologi Campania, il rating dell'annata 2012 delle produzioni Docg. Moltissimi i forum, i laboratori tecnici e le altre iniziative, tutte finalizzate a spronare una riflessione sulle tematiche più attuali del settore, con l’obiettivo di promuovere percorsi capaci di dare un valore aggiunto e di stimolare una ulteriore crescita del distretto enologico del Taburno. Di particolare rilevanza il convegno “Vino è Territorio, Territorio è vino. La simbiosi per le Eccellenze”. L’incontro, che si è tenuto al Palazzo Caracciolo – Cito, è stato l’occasione, per il presidente di Confagricoltura Benevento, Franco Pepe, per ribadire la posizione dell’Organizzazione sui prodotti del settore vitivinicolo, sulle potenzialità del vitigni autoctoni della terra sannita e sui progetti di promozione sui mercati. Un importante spazio di dibattito sul futuro, dedicato al confronto, alle riflessioni sullo scenario produttivo e sulle sue potenzialità future. Il consigliere regionale sannita, Mino Mortaruolo, ha concluso l’incontro.


SOTTOSCRITTO PROTOCOLLO CON ISTITUZIONI LOCALI E GAL

Collaborazione con il carcere di Taranto “Sporcarsi le mani restando puliti”. Un apparente paradosso per spiegare il senso del protocollo d’intesa firmato tra Confagricoltura Taranto (con il presidente Luca Lazzaro) e il carcere di Taranto (con la direttrice Stefania Baldassarri). Primo accordo del genere in Italia, sarà il punto di partenza per la nascita di una futura impresa agricola modello, in grado di strappare terreni all’abbandono e offrire un’occupazione a lavoratori detenuti e, in una fase successiva, anche ad ex detenuti. Un gruppo sarà im-

piegato nella coltivazione di un campo di due ettari attualmente inutilizzato, situato all'esterno del muro di cinta e di proprietà

della struttura. “Questa collaborazione è motivo d'orgoglio – ha messo in evidenza il presidente Luca Lazzàro - anche perché s'inserisce nell'ottica della funzione sociale oltre che economica dell'agricoltura. Saremo al fianco della casa circondariale di Taranto seguendo da vicino il progetto e mettendo a disposizione le nostre competenze. Confagricoltura, in questo modo, intende contribuire a creare opportunità di formazione e reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti nel settore agricolo”.


CAM PI ROS A di Elisabetta Tufarelli

L’altra metà della terra

Questa è la mia prima testimonianza da presidente di Confagricoltura Donna. Sento forte la responsabilità di rappresentare e valorizzare adeguatamente il ruolo di noi donne impegnate in agricoltura. Non c’è dubbio che – come ha ricordato “We Women For Expo” – costituiamo l’altra metà della terra. Ma siamo una metà che è abituata a condividere; lo facciamo sempre, all’interno dell’associazione, in famiglia e in azienda, dove favoriamo l’ingresso di nuove leve. Desidero sottolineare, però, che ‘piccole donne crescono’. Non solo si occupano del cibo - magari come noi, lo producono anche – ma rivestono ruoli sempre più importanti nella società. Anche Confagricoltura Donna vuole rendersi sempre più riconoscibile per accompagnare lo sviluppo delle imprese al femminile. Per fortuna lo spazio di crescita c’è, come ha sottolineato recentemente anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, in occasione della presidenza tedesca del G7, organizzando un Forum con donne provenienti da tutto il mondo, dove ha messo in evidenza che una maggiore partecipazione delle donne è uno degli strumenti più efficaci per aiutare la cre52| MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2015

scita. Sono molto pragmatica: non mi piace mettere troppa carne sul fuoco e, forse perché da sempre vivo la campagna e gli annessi di coltura e cultura agricola, al balzo in avanti graffiante e veloce preferisco il motore affidabile, costante e tranquillizzante del trattore. In parole povere lo scopo è raccogliere, quanto più abbondantemente è possibile. Per farlo è necessario mantenere i riflettori accesi sulla questione femminile e sul ruolo delle donne – e ancor di più di noi produttrici di cibo – nella sana e corretta alimentazione, sempre facendo sponda e condividendo le nostre problematiche. Il mio obiettivo è crescere insieme e radicarci sul territorio. Siamo prima di tutto imprenditrici che gestiscono aziende e, con il nostro contributo, i temi strettamente politico-sindacali sono portati avanti dalla nostra casa madre. Non per questo il nostro ruolo è sminuito, anzi. Lo spazio c’è: vorrei che scegliessimo tutte di occuparlo. Buon lavoro. Gabriella Poli

DON N E & RI S O Le attività dell’associazione Donne & Riso di Confagricoltura Vercelli e Biella, sono finalizzate, come ricorda la presidente Natalia Bobba, a rappresentare e promuovere il prodotto principe del territorio, il riso, ed il suo territorio. Dopo la partecipazione, a Lucca, alla 1 5 ^ edizione di Murabilia e la visita all'agriturismo "I mirtilli di Vignarello", (azienda che coltiva e trasforma mirtilli e piccoli frutti in prodotti farmaceutici) l’associazione che confluisce in Confagricoltura Donna Piemonte, ad Expo, in occasione dell'evento organizzato dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Vercelli, oltre che dall’ Ente Nazionale Risi, ha attribuito il premio Donne & Riso (Risottiera dei maestri argentieri), edizione straordinaria Expo 2 0 1 5 , alla astronauta Samantha Cristoforetti.

ROSANNA SCIPIONI è la nuova presidente di Confagricoltura Donna Emilia Romagna. Docente universitaria, impegnata in associazioni femminili e produttrice di cereali e legumi bio sulle colline bolognesi, ha introdotto nella propria azienda aspetti innovativi, che vanno dalla trasformazione della materia prima di qualità, all’educazione, alla giusta e corretta alimentazione di bambini e famiglie. “Gli spunti per il futuro non mancano - ha rimarcato - perché il ruolo della donna in agricoltura sarà sempre più importante”.


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Gestire la protezione delle colture agricole con il proprio cellulare

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Proposta di un nuovo modello economico per l'agroalimentare AD OTTOBRE A PALERMO IL CONVEGNO DEI QUADRI DIRIGENTI DELL’ANGA ESPRIMERÀ LA VOLONTÀ DI GOVERNARE IL CAMBIAMENTO

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agricoltura vive di continui paradossi. La crescita co- nizzazione”. D’altronde le nuove leve rappresentano la gestante dell’interesse per i giovani per il settore agri- nerazione dell’innovazione, sono consce del ruolo fondacolo si scontra con gli alti ostacoli all’ingresso di mentale della tecnologia. Così, a Palermo, l’Anga presenterà nuove leve a partire dall’accesso alla terra a quello al credi- un nuovo modello economico per l'agroalimentare. Facento. Ma non solo. Dagli ultimi dati Istat gli imprenditori sono do tesoro dell’esperienza acquisita con #Filiereintelligenti e in calo e crescono i dipendenti. Un fenomeno che Confa- mappando le esigenze del territorio (Road show). L'innovagricoltura ha evidenziato da anni. Se la media di superficie zione dell’impresa è fondamentale e può essere sviluppata delle imprese agricole italiain house o attraverso sogI L C O M M E N T O ne è molto esigua è logico getti terzi. Filippo Schiavone che un giovane difficilmene Giovanni Selvaggi coordiIl progetto del nostro prossimo te potrà insediarsi in un’aneranno il gruppo di lavoro Convegno quadri di ottobre non zienda economicamente che analizzerà il contesto nasce dal nulla, ma è frutto di un non sostenibile. La soluziomacroeconomico e gli strupercorso condiviso, logico e ne, per crescere, potrebbe menti a disposizione. I giostrutturato, iniziato da tempo, che essere la sharing economy. vani imprenditori, guidati da ci condurrà a Palermo. È lì che, con La rivista Time la ha inserita Cristian Aldrovandi e Pierrinnovate forze ed entusiasmo, fra le dieci cose che cambiegiovanni Ferrarese, esamineinizieremo a interfacciarci anche ranno il mondo nel 2015. E ranno la cultura dell'innovacon nuove sfide. Se il futuro è la sharing economy o l’agricoltura, in un certo senzione. Come si deve porre il l’economia d’accesso, noi giovani di Confagricoltura so, parte avvantaggiata. “La sindacato, tenendo in consiabbiamo scelto di governare in prima linea nostra Organizzazione – ha derazione lo sharing, la coquest’evoluzione, non di subirla e, se serve, contribuire ad detto Raffaele Maiorano – è noscenza e la cooperazione? incanalarla e farla crescere. D’altronde sarebbe irrealistico stata pioniera puntando sui Il compito affidato alla squapensare che le trasformazioni, l’innovazione e la contratti di rete e sulla tecdra di Francesca Picasso e digitalizzazione non abbiano forti riflessi sulla società, sull’economia e quindi sulle nostre imprese. È per questo nologia. Noi giovani desideUgo Bagedda si occuperà che ci siamo impegnati, seguendo un tracciato preciso, a riamo riscattare la marginadel posizionamento dell’orconsolidare e costruire una nuova reputation al nostro lità e la frammentarietà delle ganizzazione. “Palermo sarà interno e al nostro esterno. Il nostro obiettivo è quello di nostre aziende per valorizfondamentale – conclude crescere insieme e costruire il modello d’imprenditoria zarle dal punto di vista ecoMaiorano - per ripartire agricola del futuro. nomico. E la sharing ecorafforzati e costruire insieRaffaele Maiorano nomy ci sembra una strada, me lo schema imprenditoPresidente Nazionale Anga tra le altre, da percorrere coriale per gli anni che verranme imprese e come "organo”. Elisabetta Tufarelli

54 | MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2015



VERCELLI-BIELLA

«UNA NOMINA CHE PREMIA L’IMPEGNO DELL’ANGA»

Coppo eletto presidente

Alice Cerutti vicepresidente al Ceja

L’assemblea dell’Anga di Vercelli-Biella il 14 settembre ha rinnovato i propri organi direttivi, nominando Giovanni Coppo presidente. Laureato in Scienze Agrarie, 26 anni, conduce, insieme ai genitori, le imprese agricole di famiglia ad indirizzo risicolo. Lo affiancano, come vicepresidenti, Giacomo Mezza e Riccardo Deambrogio.

CREMONA

Assemblea con Dalledonne, Picasso e Ferrarese

La vicepresidente Francesca Picasso e il membro di Giunta Piergiovanni Ferrarese hanno partecipato all'’assemblea dell’ Anga di Cremona, invitati dalla presidente Alda Dalledonne. In primo piano, zootecnia, PSR e il Convegno Quadri 2015. 56 | MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2015

Alice ed i componenti del Comitato Ceja

Alice Cerutti, imprenditrice risicola, trentadue anni, titolare e conduttrice dell’azienda Cascina Oschiena, 110 ettari a Crova (VC), è stata eletta vicepresidente del Consiglio europeo dei giovani agricoltori. “E’ un importante riconoscimento del ruolo dell'agricoltura italiana in Europa e del percorso imprenditoriale che abbiamo portato avanti dentro l’Anga – ha detto all’atto della nomina -. Porterò al Ceja e all'interno delle istituzioni europee la voce delle imprese più giovani e innovative, contribuendo a realizzare scelte strategiche coerenti con il modello di agricoltura condiviso dalla nostra Associazione”. L’elezione è avvenuta ad Expo, durante l’assemblea del Consiglio europeo che raggruppa 31 organizzazioni nazionali e rappresenta quasi 2 milioni di giovani agricoltori provenienti dai 27 Paesi membri dell'Unione Europea. Il nuovo direttivo del Ceja, per i prossimi due anni, sarà guidato dall’irlandese Alan Jagoe. Gli altri vicepresidenti, sono il belga Jannes Maes, il polacco Radolslaw Nienartowicz e il finlandese Juha Tenho. Il profilo della vicepresidente europea, che dopo una laurea in Economia aziendale a Torino e varie esperienze all'estero ha

scelto, consapevolmente, di ritornare in campagna, risponde perfettamente all’identikit dell’agricoltore 3.0. Alice segue un mestiere antico, ma lo fa con un approccio modernissimo. Convinta sostenitrice che solo la conoscenza della cultura passata aiuti a comprendere meglio la realtà di oggi, ha aperto le porte della sua azienda a turisti, bloggers, naturalisti e ornitologi, ma sempre con un occhio al marketing, alle nuove tecnologie e all’export. “Ci sono tanti giovani che vorrebbero impegnarsi in agricoltura. Direi che è un fenomeno in crescita – sottolinea ma che per noi addetti ai lavori resta pur sempre marginale e insufficiente a garantire il ricambio generazionale”. Durante il suo mandato, spiega con determinazione, lavorerà per rimettere i giovani realmente al centro dell'attenzione politica comunitaria. “Il mio obiettivo conclude Alice - è dare valore alle produzioni agricole e alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica degli agricoltori. Senza agricoltura non c’è futuro, a partire da quello alimentare. E in tutta Europa, soprattutto in Italia, l’ingresso di nuove leve nel nostro settore continua ad essere difficile: è un’emergenza da risolvere concretamente”.


LE NOMINE DI GIOVANNI CHI E GUIDO GATTI

Rinnovi delle “regionali” di Umbria e Piemonte Cambio di volto, in Umbria, dopo l’u- Rustici. Il consiglio di Anga Umbria nificazione regionale sarà composto da Flache ha visto riunire le minia Sigismondi, Ansezioni Provinciali di na Ciri, Adolfo Onori, Perugia,Terni e OrvieMaurizio Cecci, Gioto. Sarà Guido Gatti, 27 vanni Cipiccia, Carlo anni, presidente uscenFalasca e Paolo Antote della sezione dei nini. Il direttivo sarà Giovani di Confagriaffiancato da gruppi di coltura Umbria di Terlavoro tematici, con l’oni a guidare l’associabiettivo di coinvolgere zione regionale. tutti i soci dell’Anga reA lui si affiancano due gionale, facendoli parvicepresidenti Federico tecipare attivamente Giovanni Chiò Franchi e Francesco alla vita dell’Associa-

zione. Si è rinnovato anche il Piemonte. Giovanni Chiò è il nuovo presidente. Chiò, 28 anni, conduce insieme ai familiari un’azienda risicola nel Novarese. Insieme a Chiò sono stati eletti i vicepresidenti Armando Assenza Parisi (Asti) e SiGuido Gatti mone Cerutti (Cuneo).


OVER 65

di Elisabetta Tufarelli

Internet semplice per non arrabbiarsi

Internet è un grande strumento che dà mille possibilità di comunicare, confrontare, acquistare, imparare, leggere, intrattenere, ma spesso è complicato soprattutto per gli anziani. EccocheènataHakisa, unapiattaforma web dall’assonanza giapponese, ma tutta francese, che promette di far navigare gli anziani veloci come teenager. Certo i ragazzi usano la tecnologia in intuitivo e questo non è il caso degli anziani. Con lo slogan “un pul-

sante, un’azione”, Hakisa promette di rendere il Web più accessibile agli anziani, semplificando di molto la loro vita. A metà tra un classico sito e un social network, riunisce tutte le funzioni di Internet in una sola pagina. E’ possibile, ad esempio, controllare il meteo, registrare appuntamenti e siti web preferiti, controllare le e-mail, consultare il meteo, leggere il giornale o chattare in videoconferenza con amici, figli e nipoti… ma non solo. E’ anche possibile accedere a servizi di assistenza grazie al fatto che Hakisa funziona in collaborazione con le comunità locali e con le associazioni. “L’obiettivo principale – spiega l’ideatore Eric Gehl – è quello di semplificare la vita al non più giovanissimo utente e alla sua famiglia. La piattaforma dedicata, non ancora disponibile in italiano, conta già 20mila utenti, divisi tra la Francia, la Germania e il mondo anglosassone.

UN BIOMATERIALE composto solo da proteine permette di rigenerare l'osso di un anziano senza accelerarne i processi di calcificazione. Lo hanno scoperto i ricercatori dell'Università di Pisa, in collaborazione con quelli del Politecnico delle Marche, realizzando un biomateriale che nonostante l'assenza di calcio sarebbe in grado di stimolare la rigenerazione dell'osso. Lo studio è stato pubblicato su Nature Scientific Reports. "La matrice extracellulare dell'osso spiegano Arti Ahluwalia, docente di bioingegneria a Pisa e co-coordinatrice del progetto, e il ricercatore pisano Giorgio Mattei - è un materiale composito naturale, formato principalmente da collagene e componenti minerali, per lo più fosfato di calcio, che costituisce il micro-ambiente naturale delle cellule e fornisce loro vari stimoli, tra cui segnali meccanici o chimici che ne regolano il comportamento e la funzione. Capire quali siano i principali stimoli promotori dell'osteogenesi è cruciale per progettare biomateriali ottimali per applicazioni di ingegneria tissutale e medicina rigenerativa". 58| MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2015

QUESTIONE DI NASO Vivere a lungo è anche una questione di naso. Lo suggerisce una recente ricerca, pubblicata sugli "Annals of Neurology", secondo la quale le persone anziane con una ridotta abilità nell'identificare gli odori rischiano di vivere meno a lungo, rispetto ai coetanei che hanno più fiuto. Lo studio, condotto su 1.169 pazienti avanti negli anni, prevedeva un test mirato: occorreva grattare e annusare strisce odorose, scegliendo poi la risposta migliore su quattro possibilità. "L'aumento del pericolo di morte – spiega l’autore della ricerca Davangere Devanand, - è progressivamente cresciuto con le peggiori performance nel test per l'identificazione degli odori. Resta da capire se anche i giovani e gli adulti con disturbi dell'olfatto o una ridotta capacità di identificare gli odori siano a rischio più elevato, una volta arrivati alla terza età".


Scarpe vibranti per non cadere

Arrivano le scarpe che migliorano l'equilibrio e aiutano a non cadere: ripristinano la stabilità nell'anziano, riducono la sua tendenza a ondeggiare mentre cammina, riducendo il rischio di cadute. Secondo quanto riferito sulla rivista Archives of Physical Medicine and Rehabilitation, queste calzature sono dotate di solette speciali che mandano vibrazioni impercettibili alla pianta del piede, migliorando l'equilibrio dell'anziano. Sono state sviluppate e testate in istituti di ricerca e ospedali di Boston tra cui il prestigioso Beth Israel Deaconess Medical Center. Sulla linguetta della calzatura c'è una specie di interruttore collegato ad attuatori che trasformano la

corrente (l'alimentazione è a batteria) in una vibrazione meccani-

ca impercettibile. Gli esperti hanno usato un test classico che si fa sull'anziano per misurarne equilibrio e capacità di deambulazione, chiamato 'alzati e cammina', che consiste nel far sedere l'anziano su una sedia e poi dirgli di alzarsi, fare dei passi e tornare indietro a sedersi, il tutto il più in fretta possibile. Lo studio dimostra che le solette vibranti migliorano in modo significativo le performance al test, riducono le pendenze posturali e l'incertezza dell'andatura. L'effetto permane per tutto il giorno.

ATTENTI ALLE DATE DI SCADENZA degli alimenti. Cibo scaduto sulla tavola di un anziano su tre. A mettere in guardia sui rischi per la salute è uno studio presentato dai ricercatori dell'Università Cattolica di Roma in occasione della quarta Giornata per la Ricerca, evento patrocinato da Expo 2015. La ricerca ha analizzato le abitudini alimentari di 200 individui con un’età media di 74 anni. Gli anziani non solo mangiano male, andando incontro a pericolose carenze nutrizionali, ma nel 30% dei casi per scegliere cosa mettere nel piatto, si affidano alle informazioni ottenute tramite televisione, giornali e internet. Infine, non facendo attenzione alla data di scadenza degli alimenti, sono a rischio di intossicazioni alimentari. SETTEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |59


AGRITURISMO di Anna Gagliardi

AZIENDA COSTANTINO A DONNANTONIO ( CZ)

Il villaggio sulla collina Il lavatoio è diventato una piscina, la stalla il luogo di lavorazione delle olive, il deposito attrezzi un ristorante. L’antico casale e il villaggio sulla collina di Donnantonio, in Calabria, oggi sono l’azienda agricola e agriturismo di Mariangela Costantino, giovane imprenditrice con laurea in agraria e spirito internazionale che non ha

voluto però abbandonare le sue radici e il forte richiamo di questo luogo. Siamo nella provincia di Catanzaro, a pochi chilometri dall’aeroporto di Lamezia Terme e dall’autostrada Salerno-Reggio Calabria. In dieci minuti si raggiunge il mare e in mezz’ora le località balneari più prestigiose della punta dello Stivale. Sulla collina di Donnan-

tonio sorge, appunto, l’azienda agricola celebre soprattutto per la produzione biologica di olio extravergine di oliva e di antiche varietà di cereali. Dalla coltivazione e trasformazione delle materie prime Mariangela ha costruito l’attuale realtà che si estende su una superficie complessiva di 160 ettari, 60 dei quali uliveti, e comprende un agriturismo con ospitalità nel casale o in piccole case adibite a mono e bilocali, nonché un ristorante che esalta ogni giorno i sapori di questa terra. L’intera azienda è condotta con metodo biologico certificato ed è energicamente autosufficiente grazie all’impianto fotovoltaico, ai pannelli solari sulle coperture delle abitazioni rurali e alla caldaia a biomassa che sfrutta i residui 60| MONDO AGRICOLO |SETTEMBRE 2015


di potatura dell’oliveto e i noccioli delle olive. Dei 300 quintali all’anno di olio bio, il top gamma è rappresentato dalla Dop L ametia, affiancata da un’altra produzione di extravergine. La lavorazione delle olive cultivar Carolea avviene entro tre ore dalla raccolta, con un impianto aziendale di spremitura a freddo a ciclo continuo con gramole atmosferiche e automazione. Il risultato è un olio di altissima qualità che ben rappresenta la storia dell’impresa calabrese e che è valso a Mariangela Costantino il premio De@Terrae, istituito dal ministero delle Politiche agricole con Rete Rurale Nazionale in omaggio alle donne agricoltrici italiane attente all’innovazione.

L’azienda sposa i principi della Carta europea del turismo sostenibile Nei 40 ettari di seminativi si coltiva anche il grano Incensalora , varietà autoctona ideale per la produzione di farina dall’elevato valore proteico che viene macinata nel mulino del paese e utilizzata per la realizzazione di pane, pasta e focaccia somministrati nel ristorante dell’azienda. Completano l’elenco delle coltivazioni frutteti, agrumeti, orti e piante officinali. “Siamo anche fattoria didattica – aggiunge Mariangela Costantino – Oltre ad ospitare bambini e scolare-

sche, riceviamo sempre più frequentemente clienti adulti che vogliono conoscere le fasi dell’intera filiera del cibo: dall’oliva all’olio, dal grano alla pasta, passando per le lezioni di cucina. Con l’impostazione che abbiamo dato alla struttura siamo in grado di accontentarli, vendendo così non tanto prodotti, quanto esperienze”. Il consumatore oggi è infatti sempre più attento all’alimentazione, si informa meglio, ama constatare che esistono realtà agricole all’avanguardia per metodi di coltivazione, valorizzazione della tradizione, garanzia di qualità e rispetto dell’ambiente. E’ quello che succede all’agriturismo Costantino, dove vengono pertanto particolarmente apprezzate le degustazioni di pane e olio, di focacce tipiche e di altri prodotti calabresi, come formaggi e salumi di maiale nero. Mariangela è affiancata da una ventina di persone, tra dipendenti e collaboratori, i quali portano avanti con spirito moderno la vita di quello che un tempo era il villaggio della collina. I clienti sono soprattutto italiani nei mesi di luglio e agosto, stranieri in primavera e in autunno, con una forte presenza di emigrati italiani che tornano a trovare i parenti in Calabria. Un dettaglio che conferisce al luogo una personalità ancora più delineata, capace di essere richiamo anche per quegli italiani che, lasciata la terra d’origine, ad ogni rientro vogliono ritrovare odori e sapori di un tempo. “Quasi tutti i cibi che proponiamo in agriturismo derivano da nostre produzioni. Laddove non è possibile, ci riforniamo dalle aziende della zona o comunque calabresi – precisa – perché la nostra filosofia si basa su solidi concetti di territorio, stagionalità e genuinità”. L’accoglienza qui non può che essere familiare, favorita dall’approccio ospitale e sincero, ma anche da quel paesaggio che fa della Calabria una terra continuamente da scoprire. SETTEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |61


BUONO A SAPERSI...

ALLA SCOPERTA DEL SETTORE PRIMARIO CON I VIDEOGIOCHI

Acrobazie agricole

L

a professione dell’agricoltore la si può apprendere con il “farming simulator”, per console PlayStation e Xbox, estremamente “realistico”, con una descrizione ed ambientazione molto attenta ai particolari, che dà “corpo” alla fantasia. Permette ai giocatori di immergersi completamente nella vita di campagna per un’esperienza unica ed estremamente coinvolgente. Ha le stesse finalità dei giochi di simulazione della guida di un aeroplano o di un bolide per le corse automobilistiche studiati anche nei minimi dettagli. Gli stessi piloti utilizzano i videogiochi regolarmente per allenarsi, per conoscere ancor meglio i circuiti di gara; chissà se anche gli agricoltori cominceranno ora ad “allenarsi” con l’apposito simulatore. “Farming simulator 15” è il nuovo capitolo della saga di simulazione agricola più venduta, diventata ormai un fenomeno di portata mondiale (con oltre un milione di agricoltori “virtuali”). Le console, ma anche i computer nell’uso ludico, sono amati da un pubblico che non è fatto solo di bambini e di adolescenti. Attraggono pure utenti adulti, indubbiamente i ventenni e trentenni che sono cresciuti a “pane, amore e videogiochi”, ma anche molti over 30. Pure un media come il videogioco può contribuire a porre la giusta attenzione sul tema della produzione agricola e trasmettere il rispetto per la natura e per i prodotti della terra. Anche gli utenti più esigenti saranno entusiasti del nuovo farming simula-

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tor, che ha introdotto pure le pratiche ecosostenibili; non è un caso che sia stato posto in vendita quando è in corso Expo 2015, poiché sposa i concetti cardine dell’Esposizione Universale. È pubblicato da Focus Home Ent. e distribuito in Italia da Halifax (Gruppo Digital Bros). Nei panni dell’agricoltore, il giocatore dovrà affrontare tutte le principali attività e problematiche che un’azienda agricola comporta. Dalla semina alla raccolta, dall’allevamento alla vendita di prodotti freschi e trasformati, all’investimento in nuove attrezzature, trattrici, mietitrebbie. Il videogioco riproduce fedelmente quanto accade in una vera azienda agricola, mettendo alla prova l’abilità dei giocatori con la gestione quotidiana di ogni singola fase produttiva, invitando ad agire in maniera rispettosa dell’agroecosistema e ad attuare pratiche eco-friendly. Ci si potrà anche divertire a tagliare la legna (sempre nel rispetto dell’habitat). Incredibile la possibilità che si ha di scegliere tra più di cento mezzi agricoli dei marchi più famosi come New Holland, Same Deutz-Fahr, accuratamente riprodotti; metterli all’opera in campo è davvero spettacolare. Un’altra

novità giunge per gli appassionati dei “Monster Jam”, con le esibizioni (proposte anche in TV sui canali Fox), dei pazzi “mostri” a quattro ruote. Il nuovo videogioco proposto ora è “Monster Jam® Battlegrounds”, per PlayStation, Xbox e computer. I potenti veicoli schiacciano e saltano gli ostacoli, volteggiano e compiono le più stupefacenti acrobazie. Alla console ed al computer i giocatori possono guidare 23 modelli diversi tra cui i portentosi Grave Digger, MAX-D,Monster Mutt, Son-uva Digger, El Toro. Le loro performance possono effettuarsi in cinque stadi “Monster Jam” uguali a quelli autentici e su 45 piste per allenarsi. Tra le novità c’è la collaborazione prestata da BKT, uno dei più importanti produttori di pneumatici destinati ai settori agricoltura, movimento terra e industriali. Il noto marchio indiano ha equipaggiato tutti i Monster Truck, reali e virtuali, con imponenti pneumatici Monster Jam Tires. Dal virtuale al reale: ad Agritechnica, la fiera internazionale per il settore della meccanizzazione agricola che si terrà ad Hannover (Germania) nello stand di BKT - dal 10 al 14 novembre 2015 e nelle due giornate esclusive dell’8-9 novembre ci sarà un gigantesco Monster Truck del team Grave Digger, saldamente appoggiato su quattro enormi pneumatici BKT. Sicuramente richiamerà l’attenzione dei visitatori di ogni età, che potranno salire a bordo e vivere la Monster experience. Gaetano Menna


AGRILEVANTE 2015 L'AGRICOLTURA MEDITERRANEA Bari IN UN UNICO EVENTO 15-18 MEDITERRANEAN AGRICULTURE IN A SINGLE EVENT Organizzata da Federunacoma Surl. Ăˆ un'iniziativa Fiera del Levante Organized by Federunacoma Surl. A Fiera del Levante Initiative

Regione Puglia

Provincia di Bari

Comune di Bari

CCIAA di Bari

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Info: tel (+39) 06 432.981 - fax (+39) 06 4076.370 agrilevante@federunacoma.it

International Exhibition of Machinery and Technologies for Agriculture.

www.agrilevante.eu

ottobre October


BUONO A SAPERSI...

ALESSANDRO PETRUCCELLI, SCRITTORE DI CAMPAGNA

L'Expo e la mucca Sposella

A

lessandro Petruccelli, prolifico scrittore di lungo corso, di SS. Cosma e Damiano, vive a Formia, ma conosce bene tutto l'agro pontino, che sa di sudore e lacrime, di terra strappata alla palude. I suoi romanzi (per i grandi) ed i suoi racconti (per i piccini) spesso sono ambientati nel mondo rurale, a contatto con il lavoro agricolo. Ora, in occasione di Expo, scrive una sorta di "lettera aperta" per ricordare l' impegno, l'energia, la cultura che vengono dalla campagna. In occasione dell’Esposizione Universale, simbolo di progresso, coglie il bisogno della società di “tornare alla terra”. Da essa ci si è allontanati, nei decenni passati, per necessità; ad essa si torna per libera scelta, per consapevolezza. Il vero progresso – fa comprendere nel suo messaggio – è la campagna. Temi questi già affrontati, con lungimiranza, nel 1976, nel suo primo romanzo “Un giovane di campagna”. L'opera narrativa pluripremiata, ha avuto nel corso degli anni molteplici riedizioni e ristampe, di cui ė molto pregevole e maneggevole l'ultima realizzata dalle edizioni Gremese (2010, 163 pp., 12 euro). Ambientato tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi dei Sessanta, il romanzo dello scrittore pontino racconta la storia di Pietro, cresciuto nella campagna del basso Lazio, con 64| MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2015

salde radici nella società e nella cultura rurale che il Paese sembrava dimenticare nel nome del progresso, ma che lui sente radicate, anche se si trasferisce in città («Vado per il mondo»). Non manca nella narrazione uno sguardo sognante e, con accenti carichi di nostalgia, tratteggia momenti bucolici. Il profumo di settembre è descritto così: «Come tutto è fresco. Le spaccature dei solchi si sono riempite. Un profumo di terra bagnata viene dai campi. Il cielo è nuvoloso appena. Tutto è veramente settembrino ora con la venuta della pioggia. I fichi ci avvertono che pochi giorni ancora hanno di vita; le uva invitano a essere raccolte ora che l’acqua le ha lavate». Quello che racconta l’autore nel romanzo non è solo la vicenda di un personaggio simbolo, ma è la storia collettiva del Paese.

L'attualità del libro sta proprio nella sua capacità di aver colto le ultime immagini di un mondo apparentemente antico ma carico di valori profondi e inalienabili. Negli anni recenti l'autore si ė dedicato anche alla narrativa per ragazzi, con tre agevoli libelli pubblicati dalle edizioni Graphe.it: “La mucca Sposella” (2012, 25 pp., 6 euro), “L'uomo solo e la formica” (2013, 24 pp., 6 euro), “L'asino Giacchino” (2014, 36 pp.,7,50 euro). In essi si raccontano le vicende: della mucca che, grazie ai bambini, vivrà felice in un agriturismo; della formica che riflette sul perché sia così piccola rispetto agli altri esseri dell'universo; dell'asinello che ha una missione da compiere per salvare i suoi simili in un mondo che vede i ciuchi simbolo di arretratezza. L'ultimo romanzo di Petruccelli si intitola “La lettera ed il viaggio” (Gremese, 2014, 156 pp.,14 euro) e racconta l'arrivo, ad un aspirante scrittore, della lettera di un grande editore a cui ha inviato un manoscritto. Procrastina l'apertura della missiva che appare così determinante per dare una svolta alla sua vita. La presenza della lettera – racconta il protagonista nel romanzo - «riempie la casa. Sono le sei del mattino ed io vado incontro al nuovo giorno con una risorsa segreta». Gaetano Menna


ABBINAMENTO CON GUSTO TRA VINO E SONORITÀ

Enomusica a Montalcino

A

l Casato Prime Donne di Montalcino chi degusta un vino, nella cantina tutta al femminile di Donatella Cinelli Colombini, può farlo con gli abbinamenti enomusicali di Igor Vazzaz, cantautore, saggista e sommelier. Le note dell’ouverture improntata all’energia e alla vitalità sono la migliore compagnia per l’assaggio di apertura. Infatti al Chianti Superiore 2012, di grande tipicità, si abbina l’Ouverture da L’Orfeo (1607) di Claudio Monteverdi. Nella Tinaia del vento, con panorama sui vigneti, l’abbi-

namento è tra Rosso Montalcino 2012 e Round Midnight (1944) di Monk e Williams, nell’esecuzione di Miles Davis; la precisione e la compattezza delle note lunghe, dal respiro ampio,

che esegue la tromba, nella prima parte, sottolinea il carattere elegante e sicuro del vino. Nella Bottaia si incontrano il Brunello di Montalcino 2010 e la Sonata per solo cello opus 8 di Zoltàn Kodàly (1915). L’Adagio con grand’espressione è così la degna colonna sonora per sua Maestà il Brunello, sontuoso e austero. Nella Sala da degustazione arredata con mobili ottocenteschi il Passito IGT Toscana 2013 da uve traminer, è accompagnato da Mother People (1968) di Frank Zappa.


CAMPI SONORI di Gaetano Menna

I MALAAVIA CANTANO I RESPIRI DELLA TERRA,I DESERTI E LE STELLE

La vita è fatta di frammenti compiuti La vita è fatta di “frammenti”. Ci sono indubbiamente “frammenti compiuti” che ci portiamo dentro e che danno il senso dell’esistenza. E “Frammenti compiuti” si intitola il nuovo suggestivo album dei Malaavia (Maracash Records). La band di Pas Scarpato ritorna con un disco “segmentato” solo all’apparenza perché, in realtà, è una lunga, appassionata suite di 60 minuti in vari movimenti, o frammenti che dir si voglia, che si susseguono senza interruzioni. Emergono atmosfere progressive con una vena mediterranea che le caratterizzano (“Specchi di tutto”). C’è poi il racconto di deserti mediorientali, di sole cocente,

di percorsi tra la sabbia, di carovane e cammelli (“Sabbia che tocchi”, “Terra di Mohammed)”. Al canto si alternano le voci soliste maschile e femminile, di Scarpato e di Shana Stucchi. Nei brani richiami alla cultura araba, al canto mistico Sufi (in “Canto Sufi” si è musicato un testo dello scrittore libanese Ameen Rihani). Altro tema caro alla band è quello della Verde Madre (“Mother Green”) da amare e rispettare. In evidenza gli elementi naturali come il mare che

è la vita stessa, genesi e unione di tutte le civiltà (lo strumentale “’O mare”); il suono del mare che si infrange sugli scogli e che trasporta echi di civiltà e di culture lontane è un po’ la summa di questo disco. C’è pure l’omaggio a Pier Paolo Pasolini (“Sodoma by night”) con un testo per la voce recitante di Luciano Varnadi Ceriello. Dalla terra alle stelle (“Sideral theme”) su percorsi cosmicomelodici e con un sound “malaaviano” inconfondibile.

Là Nua, tra irish e danze bretoni “Just for taste” (Rox Records, etichetta attenta alla scena acustica ed alla world music) è il secondo particolare CD di L à N u a , l’i n teressa n te tri o acustico campano, formato da Gabriele Moscaritolo (fisarmonica, whistles), Giuseppe De Gregorio (percussioni, chitarra) e Francesco Brusco (chitarra, bouzouki). Si avverte l’evoluzione del sound della

band; c’è sempre la musica irlandese come musa ispiratrice, da cui è partita la ricerca iniziale; ora però si è allargato l’orizzonte, con richiami

alle danze bretoni e bulgare, ai ritmi manouche, alle armonie e ritmi contemporanei, con sempre più composizioni originali. Quello dei Là Nua è un sound aromatico, fragrante, che nasce dalla curiosità di ascoltare il mondo. Non mancano omaggi a storici gruppi come Jethro Tull e, naturalmente, gli irlandesi Planxty.

FRANCESCO DI FIORI INTERPRETA LE MUSICHE DEI GRANDI FILM

Narrare il cinema al pianoforte Il piano sequenza è una tecnica cinematografica che consiste in un segmento narrativo che si sviluppa attraverso una sola inquadratura. E “Pianosequenza” (l’olandese Zefir Records) si intitola efficacemente il nuovo album, per piano solo, di Francesco Di Fiore. Venticinque brani di musica per il cinema, per più di 70 minuti di “video ascolto”. Spiega il pianista siciliano: «Il cinema influenza assolutamente la mia composizione. L’aspetto sinestetico è sempre stato presente nel mio lavoro e continua ad esserlo». Il titolo del CD è anche un suggerimento a un ascolto senza soluzione di continuità, proprio trasponendo la tecnica del piano sequenza alla musica. I compositori e i film selezionati sono Philip 66| MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2015

Video ascolto Ciak si suona

Glass (“The Truman Show” e “The Hours”), Yann Tiersen (“Il favoloso mondo di Amélie”), Michael Nyman (“Lezioni di piano”, “Lo zoo di Venere”, “Il diario di Anna Frank”), William Susman (“When Medicine Got It Wrong”) e lo stesso Di Fiore (“Ore diciotto in punto”). Nelle note del booklet la puntuale “guida all’ascolto” del critico Donato Zoppo spiega come l’artista riesca «ad arrivare dritto al cuore dell’ascoltatore in uno scambio di emozioni che è la principale e autentica qualità di “Pianosequenza”».


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