Missioni omi 03 2015 parziale

Page 1

Prezzo di copertina € 2,20 - marzo 2015 - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, C/RM/68/2012

attualità

dossier

fatti

missioni

Paolo Damosso e il suo libro su Mario Borzaga OMI

Tour demazenodiano nella prima città della Sicilia

Un originale e artistico percorso mariano

I discepoli e l’Eucaristia

MISSIONI

RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA

OMI

n. 3 MARZO 2015

Con il giovane Eugenio de Mazenod

00I_cop_marzo.indd 1

a Palermo

11/02/15 21:08


SOMMARIO MISSIONI OMI Rivista mensile di attualità fondata nel 1921 Anno 22 n.03 marzo 2015

attualità

Nelle stanze di S. Filippo Neri di Fabio Ciardi

Romanzo d’Amore

La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250

di Pasquale Castrilli OMI

EDITORE

Provincia d’Italia dei Missionari Oblati di Maria Immacolata Via Egiziaca a Pizzofalcone, 30 80132 Napoli

news

Via dei Prefetti, 34 00186 Roma tel. 06 6880 3436 fax 06 6880 5031 pax1902@gmail.com

6

La nuova evangelizzazione

10

Notizie in diretta dal mondo oblato

22

di David Lopez OMI

REDAZIONE

4

a cura di Elio Filardo OMI

Mgc news

25

Storia di una facciata

30

Camminare sostenuti da Maria

34

Lettere al direttore

02

Tipolitografia Abilgraph - Roma

Lettere dai missionari

37

FOTOGRAFIE

Qui Spagna, Qui Senegal

39

DIRETTORE RESPONSABILE

Pasquale Castrilli REDAZIONE

fatti

Salvo D’Orto, Elio Filardo, Gianluca Rizzaro, Adriano Titone COLLABORATORI

Claudio Carleo, Giovanni Chimirri, Fabio Ciardi, Gennaro Cicchese, Angelica Ciccone, Luigi Mariano Guzzo, Thomas Harris, Luisa Miletta, Sergio Natoli, Michele Palumbo

di Angelo Daddio OMI

di Pasquale Castrilli OMI

PROGETTO GRAFICO E REALIZZAZIONE

missioni

Elisabetta Delfini STAMPA

Si ringrazia Olycom www.olycom.it UFFICIO ABBONAMENTI

Via Tuscolana, 73 00044 Frascati (Roma) tel 06 9408777 - Valentina Valenzi rivista.missioni.omi@omi.it Italia (annuale) Estero (via aerea) Di amicizia Sostenitore

A Palermo

Finito di stampare febbraio 2015 Reg. trib. Roma n° 564/93 Associata USPI e FESMI www.missioniomi.it www.facebook.com/missioniomi

DOSSIER

sui passi di S. Eugenio de Mazenod

17 euro 37 euro 35 euro 65 euro

Da versare su cc p n. 777003 Home Banking: IBAN IT49D0760103200000000777003 intestato a: Missioni OMI Rivista dei Missionari OMI via Tuscolana, 73 00044 Frascati (Roma)

0II_cop_3_2015.indd 2

dossier

14

Un affascinante viaggio culturale e spirituale sui luoghi della gioventù palermitana del fondatore dei Missionari OMI

E di Vincenzo David enzodavid@virgilio.it

14 MISSIONI OMI · 03_2015

ugenio de Mazenod visse a Palermo dal 6 gennaio 1799 all’11 ottobre 1802. Fu il suo esilio palermitano. Ripercorrere i luoghi da lui frequentati durante il suo soggiorno durato quasi quattro anni è un esperienza davvero interessante. Attraversare le piazze, le strade, i palazzi e le chiese dove è passato circa duecento anni fa ci introduce, senza nemmeno accorgerci, in un’atmosfera di altri tempi. Studiando le lettere dell’epoca che Eugenio scrisse al padre, ad altri familiari ed amici e le sue memorie Souvenirs de famille, che egli stes-

so elaborò molti anni dopo l’esilio in Italia, con alcuni laici della comunità oblata di Palermo avevo compiuto studi in merito al periodo che Eugenio de Mazenod trascorse a Palermo dal 1799 al 1802 e nel 1996 pubblicammo il volume “Eugenio de Mazenod racconta se stesso: l’esperienza palermitana” (Editrice Missionari OMI). La visita di alcuni Oblati a Palermo mi ha dato l’occasione di organizzare un itinerario dei luoghi frequentati dal fondatore. È come camminare sulle sue orme in una sorta di “tour demazenodiano” a Palermo.

Il porto di Palermo e il palazzo dei Cannizzaro Si parte dal porto di Palermo dove la sera del 6 gennaio 1799 arrivarono da Napoli con la nave dell’ammiraglio portoghese Puységur. Eugenio, suo padre Carlo Antonio, suo zio canonico Fortunato e suo zio Luigi, capitano di vascello. I De Mazenod partirono da Napoli la sera del 3 gennaio 1799 e giunsero, dopo un difficile viaggio, a Palermo la sera del 6 gennaio 1799, festa dell’Epifania. Eugenio, a tal proposito, scrive nei Souvenirs de famille:

15

MISSIONI OMI · 03_2015

una foto per pensare 014_021_03.indd 14-15

11/02/15 21:36

foto di Giovanni Chimirri, gio.chimirri@gmail.com testo di Luisa Miletta, luli89@libero.it

UNA FOTO PER PENSARE

28

È la prima cosa che impariamo a fare: tenere la mano di qualcuno. Il primo contatto di un neonato passa attraverso lo stringere forte il dito della mamma, come se il dito sostituisse il cordone che lo legava al grembo materno e di cui, una volta nato, sente la mancanza. I bambini tengono le mani degli adulti per imparare a camminare, attraversare la strada, sentirsi protetti da ogni male, ma anche per insegnar loro a stupirsi dei dettagli del mondo, a pensare alla pioggia come una doccia che lava la natura e la disseta. Con le mani si accolgono le anime altrui, anche quelle più scure, quelle che necessitano della gioia di un bambino che le riempia dei colori della vita.

L’anima tra le mani 28

MISSIONI OMI · 03_15

028_029.indd Tutte le pagine

29

MISSIONI OMI · 03_15

11/02/15 21:38

12/02/15 20:24


MISSIONI

editoriale Pasquale Castrilli OMI pax1902@gmail.com

OMI

Assolutamente si!

Prezzo di copertina € 2,20 - marzo 2015 - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, C/RM/68/2012

È

attualità

dossier

fatti

missioni

Paolo Damosso e il suo libro su Mario Borzaga OMI

Tour demazenodiano nella prima città della Sicilia

Un originale e artistico percorso mariano

I discepoli e l’Eucaristia

MISSIONI

RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA

OMI

n. 3 MARZO 2015

Con il giovane Eugenio de Mazenod

00I_cop_marzo.indd 1

a Palermo

un’affermazione molto in voga in Italia, in questi tempi. Sentiamo risponderci così (o forse rispondiamo anche noi così) a domande che poniamo (o riceviamo), con l’idea di dare maggiore sostanza e convinzione al nostro assenso. E, come spesso capita, l’aggettivo rischia di negare il sostantivo tanto che un sì semplice assume un peso più greve dell’assolutamente sì. Come il caro che oggi sembra avere più valore del carissimo che dovrebbe esserne il superlativo. Al di là delle notazioni di linguistica e di uso delle parole nel linguaggio comune, l’assolutamente sì, tanto usato, mi fa pensare, in questa Quaresima, al beneplacito libero di Gesù Cristo di fronte alla Volontà del Padre che lo invia per la redenzione del genere umano. Un compito grande. Alcuni teologi nel corso dei secoli si sono avventurati su un argomento forse tra i più delicati: quale coscienza Cristo aveva di sé stesso e della missione salvifica alla quale era stato chiamato? A partire dal Vangelo di Giovanni che presenta sette grandi segni che accreditano Gesù come Messia, fino alle dispute ariane sull’ignoranza di Cristo, per arrivare a Fulgenzio da Ruspe che affrontò per primo, in maniera specifica, il tema dell’autocoscienza di Cristo. Ciò che a noi interessa è il dono della salvezza re-

alizzato dal Figlio di Dio e la sua volontà di essere a servizio del Padre e degli uomini. Il fondatore dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, S. Eugenio de Mazenod, fece un’esperienza personale, profonda e fondamentale per il seguito della sua vita, un venerdì santo, probabilmente del 1807. In quell’occasione si sentì salvato: amato, perdonato e accolto dalla misericordia di Dio, resa manifesta dalla croce del Figlio. Si era posto nella condizione di beneficiare dell’assolutamente sì detto da Cristo al Padre e alla sua Volontà. Questa forte esperienza spirituale era stata preceduta da anni burrascosi che il giovane francese aveva vissuto da esule, con il padre, in Italia. Nizza, Torino, Venezia, un anno a Napoli e i quasi quattro anni a Palermo… Proprio a Palermo, la città del neo eletto presidente della repubblica italiana, Sergio Mattarella, ci rechiamo per un tour ben organizzato che è stato già sperimentato da vari pellegrinivisitatori. Si percorrono le strade del capoluogo siciliano, si entra in piazze, si visitano palazzi e chiese, per cogliere il percorso umano e spirituale del giovane Eugenio. Anni importanti che preparano il ritorno in patria e che preludono al suo sì personale a Dio, alla vocazione sacerdotale e missionaria, ad una vita finalmente libera. ■

11/02/15 21:08

1

MISSIONI OMI · 03_15

001.indd 1

12/02/15 20:25


lettere al direttore

MISSIONI

OMI

La linfa

In questo tempo nel quale il Mediterraneo è crocevia e via crucis di un nuovo esodo di migliaia di esseri umani che scappano da guerre, persecuzioni e fame, è opportuno chiederci “Dov’è tuo fratello?” Nel solco della chiesa che riflette sul ruolo e la missione della famiglia nella chiesa e nel mondo, l’Ufficio Migrantes di Palermo ha desiderato dare un contributo, nell’ottica interculturale e attraverso alcuni linguaggi artistici, al Convegno degli operatori della pastorale familiare delle chiese di Sicilia, riuniti presso l’Hotel Fiesta a Campofelice di Roccella (Pa) dal 21 al 23 novembre 2014. “La linfa” è stato il titolo del concerto di fraternità proposto dalla comunità interculturale ‘Arcobaleno di popoli’. Come ogni albero ha una sua linfa, così ogni persona ed ogni famiglia, attraverso le differenze culturali e le appartenenze

etniche, esprime e rende visibile la medesima linfa: l’Amore. ‘Arcobaleno di popoli’ ha espresso questa convinzione attraverso canti, danze, sketches ed esperienze. È stato un modo di condividere, costruire fraternità, di essere, non solo una sola famiglia umana, ma anche la famiglia di Dio che cerca

di essere icona trinitaria nella comunità degli uomini. Alla serata erano presenti cattolici, hindù, musulmani e cristiani di altre confessioni. Sergio Natoli OMI Palermo

Informare forma di solidarietà La parrocchia S. Nicola a

Patti (Me) è stata per anni retta dai missionari Oblati di Maria Immacolata. Per chi come me ha sentito, sin da bambina, parlare di “missione”, la presentazione del libro di p. Pasquale Castrilli, è stata occasione di riflessione. A cominciare dalla copertina del libro. Nel tempo delle immagini l’autore ha trovato nella

2 MISSIONI OMI · 03_15

002_003.indd 2

11/02/15 21:11


vignetta la sintesi del confronto tra due modi di diffondere “la lieta novella” e il titolo sembra essere la sua didascalia: “Raccontare il Vangelo o la terra di missione? Riviste missionarie nell’era di internet”. Il titolo pone una domanda che, da una parte esprime un dubbio, dall’altra ci suggerisce, anche, grazie al sottotitolo, la risposta; il dubbio dell’autore sul modo migliore di dare una testimonianza e la certezza di avere trovato una soluzione: stare al passo con i tempi e sapere utilizzare i nuovi strumenti della tecnologia e dell’informatica. L’informazione missionaria cartacea, telematica, televisiva racconta fatti e situazioni di cui i missionari sono protagonisti o osservatori in un’ottica che vede l’informazione come prima forma di solidarietà. Spesso si confonde nel parlare quotidiano la parola missione con vocazione. La vocazione è ciò che determina la missione; la missione, quindi, è il risultato della vocazione. Nel numero di dicembre di Missioni OMI ho letto una pagina di p. Adriano Titone, missionario Oblato, in cui risulta chiaro il

significato di missione: “vivere e operare come corpo apostolico. Missione è partecipare alla vocazione apostolica di quei primi dodici discepoli che Gesù costituisce apostoli, cioè inviati. Non possiamo vivere la missione ciascuno per conto suo, ma piuttosto come cellula viva all’interno della chiesa, corpo di Cristo che ci rende partecipi della sua missione e ci invia ai confini dell’esistenza di uomini e donne del nostro tempo”. L’enciclica Gaudium et Spes sottolinea che “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo” (GS 1). La comunità dei cristiani si sente realmente solidale con il genere umano e con la sua storia. La ringrazio del suo lavoro e auguro a lei e a chi vive per le missioni e nelle terre di missione di continuare ad operare con fiducia, serenità e successo, rinnovando ogni giorno la propria impegnativa scelta d’amore. Alessandra Lo Presti Patti (Me) Grazie Alessandra delle sue parole e

dell’incoraggiamento ai missionari. La presentazione del libro a Patti, svoltasi il 25 gennaio nell’Antico caffè Galante, ci ha permesso di ragionare su alcuni temi della missione e dell’informazione a servizio dei popoli del sud del mondo. Fa piacere sapere che il seme missionario, seminato dagli OMI nella sua bella città, abbia portato degli ottimi frutti!

In Laos Mauro Ferrari e la moglie laoziana, Banchit Kirivong hanno fatto visita a mons.Tito Banchong, amministratore apostolico di Luang Prabang. Mauro, ex scolastico oblato negli anni ‘60, dal 1969 al 1973 ha insegnato, come laico,

nella scuola Dao Hung di Luang Prabang. Nel giugno 1973 sposò Banchit e con lei rientrò in Italia. Da allora, periodicamente tornano in Laos. Hanno potuto incontrare p. Tito e partecipare per la prima volta alla messa. Hanno anche conosciuto uno dei tre nuovi diaconi di etnia k’hmù,che riceveranno l’ordinazione sacerdotale nel corso di quest’anno. Angelo Pelis OMI Roma Informazione per i nostri lettori Dal prossimo mese di aprile l’abbonamento a Missioni OMI costerà 19 euro. Un adeguamento che risulta necessario per i costi di produzione del nostro mensile.

3

MISSIONI OMI · 03_15

002_003.indd 3

11/02/15 21:11


attualità

Romanzo d’ ORE ZO D’A M

ROMANZO D’AMORE

92C 16 0

92C 160

AMORE am Paolo Damosso Paolo D

osso

ROMAN

O Z N A M ROMANZ ROOMORE DA RE ’ MOD’ A o

amoss Paolo D

Paolo Damosso

aga Damosso Paolo z r o B o i r Ma Mario Borzaga racconta

hi è Mario Borzaga? a domanda che mi sono immediatamente posto pria di scrivere questo libro, dopo la lettura del suo diafitto, preciso, profondo ed ispirato. osto primente p o diaaga? me spiegare una profondità d’animo diMcui non Borzriemediata ra del su i è ario che mi sono im u h tt «C le la o a percepire il fondo, che cammina inom parallelo anda allato libro, dopo È la d pieno ues pirato. n riegerezza di un giovane bello, intelligente, diqvita, i scrivere , profondo ed is nimo di cui no a dangolo artire prima di compiere 28 anni, inmun ciso dità d’a a in parallelo alla presperdun , o fo tt ro fi p , rio di foresta in Laos, e mai più ritrovato? di vita, gare una do, che cammin te, pieno n ome spie come a vita – quella di Mario Borzaga – C sceneggiata , intelligen epire il fo sperduo a perc i un giovane bello ni, in un angolo sc romanzo, che lui stesso definisce Romanzo d’Amore». 8 an za d to? mpiere 2 leggerez e rima di co e mai più ritrova eneggiata com ar tire pDamosso s, mPaolo ao L a – sc ore». in ag m a rz ’A o d st B re zo to di fo Roman di Mario – quella stesso definisce i Una vita amosso zo, che lu Paolo D an m ro un

del suo libro su p. Mario Borzaga OMI recentemente pubblicato

9 788821 593901

30/10/14

9

593901 788821

09.50

30/10/14 09.50

€ 15,0 0

r_5.indd

0_Cove

92C_16

1

di Pasquale Castrilli OMI pax1902@gmail.com

U

na scoperta per lo scrittore e artista Paolo Damosso. Una sorpresa decisamente inaspettata, la conoscenza della vicenda umana e spirituale di p. Mario Borzaga, il missionario Oblato di Maria Immacolata morto martire nel 1960, in Laos, assieme al catechista Paolo Xyooj e del quale è stata introdotta la causa di beatificazione. Una rivelazione che Paolo Damosso ha consegnato alle pagine del suo libro

Romanzo d’Amore edito dalle Paoline lo scorso dicembre e presentato a Roma il 10 gennaio. Damosso come ha strutturato il libro? Il filo della narrazione è quello cronologico? La prima volta che mi hanno parlato di Mario Borzaga, mi hanno raccontato del suo martirio. Per essere sintetici: un giovane di 28 anni, missionario in Laos, uc-

6 MISSIONI OMI · 03_15

006_009.indd 6

11/02/15 21:15


un servizio

silenzioso

ciso nel 1960 e mai più ritrovato. Una notizia che non ha mai fatto notizia. Una storia consumata in un angolo di mondo di cui si è sempre parlato troppo poco e che ha visto il sacrificio di persone che hanno donato se stesse in nome di un Vangelo da tradurre in ogni gesto e in ogni attimo di vita. Partire da qui mi è sembrato naturale. I minuti trascorsi dalla cattura al suo sacrificio sono stati il terreno su cui ho costruito tutta la narrazione. Questo giovane trentino, lontano dalla sua terra e dalle sue radici, è costretto a scavare lo spazio di terra in cui il suo corpo resterà, senza essere più trovato. Tutto questo mi ha turbato e coinvolto in un modo che non mi aspettavo. Cosa passa nella testa di un uomo in quei momenti? Cosa pensa? Cosa vede di fronte a sé? Ho immaginato che ripercorresse la

Altare dedicato a p. Mario nella chiesa parrocchiale S. Antonio a Trento

vita intera, come un quadro in cui tutto si sviluppa in una successione sorprendente e provvidenziale. Ho pensato al carico di vitalità, di energia, di legittime paure che “un ragazzo” di quell’età può avere in quelle circostanze. Un naturale rifiuto di una fine così cruenta, una fatica umana insopportabile. Ho pensato al fatto che, se in questi casi, il corpo è recluso, la mente vola, corre. E il nostro Mario insegue la memoria, per ritrovare pienamente il senso della sua vita, della sua scelta, della fede e del suo martirio. Da qui parto e ritorno con regolarità, alternando la sua storia di famiglia e di crescita. Un percorso

Desidero ringraziare di cuore tutta la famiglia religiosa dei Missionari Oblati di Maria Immacolata. Questo libro è dedicato in particolare ai tanti missionari Oblati sparsi, oggi, per il mondo, che continuano il loro servizio silenzioso, senza risparmiare energie e coraggio. Un grazie particolare va a p. Angelo Pelis, che mi ha trasmesso tante emozioni, ricordando il confratello Mario la cui memoria è ancora viva negli occhi e nelle voci di molti dei suoi compagni di viaggio, in particolare di mons. Alessandro Staccioli e di p. Gigi Sion, memorie preziose per la mia ricerca. Infine non posso dimenticare il calore che mi hanno trasmesso a Trento la sorella Lucia, il notaio della causa Marlies Miorelli, l’amico di seminario e coordinatore della Commissione storica, don Giorgio Bolognani. Un concerto di voci e di cuori per far vivere, nel modo più credibile e attuale, il Romanzo d’Amore di Mario Borzaga. Paolo Damosso

7

MISSIONI OMI · 03_15

006_009.indd 7

12/02/15 20:44


attualità

La nuova

EVANGELIZZAZIONE da Giovanni Paolo II a Francesco Cosa intendiamo quando parliamo di “nuova evangelizzazione”? Percorriamo i più importanti documenti ecclesiali degli ultimi 35 anni di David Lopez OMI dlmomi@hotmail.com

L

a prima volta che Giovanni Paolo II usò il termine “nuova evangelizzazione” fu in un’omelia, in Polonia, il 9 giugno 1979. L’occasione fu a celebrazione del millenario dell’evangelizzazione del suo paese natale. Nonostante siano passati più di trentacinque anni, questa espressione continua ad essere usata con frequenza anche da papa Francesco.

10 MISSIONI OMI · 03_15

010_013.indd 10

11/02/15 21:17


Alle origini della scristianizzazione In realtà, anche se Giovanni Paolo II fu il creatore e divulgatore dell’espressione, il concetto che voleva comunicare risale a molto tempo prima. Dai tempi della Rivoluzione francese la chiesa cattolica ha dovuto adattarsi ad una nuova situazione socioculturale e religiosa, soprattutto in Europa. La modernità ha sviluppato, in un lento ma devastante processo, una cultura fortemente secolarizzata che, seppur con alcuni aspetti positivi, ha provocato una perdita delle radici cristiane del continente. Ha acceso un fuoco che ha divampato in tutta l’Europa, distruggendo progressivamente la stessa comprensione religiosa della vita, dell’uomo, della società e della cultura. Ciò che rimane è una grande sfida, ovvero come evangelizzare una società che in pratica non è più cristiana, seb-

bene conservi molte forme dell’antica cristianità. Già nel 1975 scriveva Paolo VI: “A causa delle situazioni di scristianizzazione frequenti ai nostri giorni (ci sono) moltitudini di persone che hanno ricevuto il battesimo, ma vivono completamente al di fuori della vita cristiana” (Evangelii Nuntiandi 52). Detto in poche parole: la facciata è cristiana, ma il cuore è pagano.

Christifideles Laici e Redemptoris Missio Due testi esprimono il pensiero di Giovanni Paolo II sulla “nuova evangelizzazione”. Il primo si trova nell’esortazione apostolica Christifideles Laici del 1988, dove usa questa espressione in sei occasioni. È particolarmente rilevante questo passaggio: “Interi paesi e nazioni, dove la religione e la vita cristiana erano un tempo quanto mai fiorenti e capaci di

dar origine a comunità di fede viva e operosa, sono ora messi a dura prova, e talvolta sono persino radicalmente trasformati, dal continuo diffondersi dell’indifferentismo, del secolarismo e dell’ateismo. (…) Il benessere economico e il consumismo, anche se frammisti a paurose situazioni di povertà e di miseria, ispirano e sostengono una vita vissuta «come se Dio non esistesse. (…) Solo una nuova evangelizzazione può assicurare la crescita di una fede limpida e profonda, capace di fare di queste tradizioni una forza di autentica libertà” (ChL 34). L’altro testo lo troviamo nell’enciclica Redemptoris Missio (1990), che costituisce uno dei documenti fondamentali del magistero ecclesiale di tutti tempi sull’argomento della missione. Il tema centrale del documento è la missione ad gentes o missione propriamente detta, cioè tra i non cristiani, ovvero la prima evange-

11

MISSIONI OMI · 03_15

010_013.indd 11

12/02/15 20:44


dossier

A Palermo

sui passi di S. Eugenio de Mazenod Un affascinante viaggio culturale e spirituale sui luoghi della giovent霉 palermitana del fondatore dei Missionari OMI

di Vincenzo David enzodavid@virgilio.it

14 MISSIONI OMI 路 03_2015

014_021_03.indd 14

11/02/15 21:22


E

ugenio de Mazenod visse a Palermo dal 6 gennaio 1799 all’11 ottobre 1802. Fu il suo esilio palermitano. Ripercorrere i luoghi da lui frequentati durante il suo soggiorno durato quasi quattro anni è un esperienza davvero interessante. Attraversare le piazze, le strade, i palazzi e le chiese dove è passato circa duecento anni fa ci introduce, senza nemmeno accorgerci, in un’atmosfera di altri tempi. Studiando le lettere dell’epoca che Eugenio scrisse al padre, ad altri familiari ed amici e le sue memorie Souvenirs de famille, che egli stes-

so elaborò molti anni dopo l’esilio in Italia, con alcuni laici della comunità oblata di Palermo avevo compiuto studi in merito al periodo che Eugenio de Mazenod trascorse a Palermo dal 1799 al 1802 e nel 1996 pubblicammo il volume “Eugenio de Mazenod racconta se stesso: l’esperienza palermitana” (Editrice Missionari OMI). La visita di alcuni Oblati a Palermo mi ha dato l’occasione di organizzare un itinerario dei luoghi frequentati dal fondatore. È come camminare sulle sue orme in una sorta di “tour demazenodiano” a Palermo.

Il porto di Palermo e il palazzo dei Cannizzaro Si parte dal porto di Palermo dove la sera del 6 gennaio 1799 arrivarono da Napoli con la nave dell’ammiraglio portoghese Puységur. Eugenio, suo padre Carlo Antonio, suo zio canonico Fortunato e suo zio Luigi, capitano di vascello. I De Mazenod partirono da Napoli la sera del 3 gennaio 1799 e giunsero, dopo un difficile viaggio, a Palermo la sera del 6 gennaio 1799, festa dell’Epifania. Eugenio, a tal proposito, scrive nei Souvenirs de famille:

15

MISSIONI OMI · 03_2015

014_021_03.indd 15

12/02/15 20:46


news

Notizie in diretta dal mondo oblato

messaggi Guinea Bissau e notizie Un’altra missione affidata agli Oblati dalle missioni l 24 novembre scorso i Missionari Oblati di Maria Immacolata hanno a cura di Elio Filardo OMI eliofilardo@omimissio.net

I

fatto l’ingresso ufficiale nella missione di Cacine, in Guinea Bissau. Alla messa celebrata in quella circostanza hanno preso parte mons. Pedro Carlos Zilli, vescovo di Bafata, p. Alberto Gnemmi, provinciale della Provincia mediterranea, p. Alberto Ruiz Gonsalves, consigliere provinciale, e p. Bruno Favero, superiore della delegazione missionaria Senegal-Guinea Bissau. Cacine si trova nella regione di Tombali, nel sud della Guinea Bissau. Collocata nel territorio della diocesi di Bafata, conta 47 villaggi con circa 15mila abitanti. La comunità cattolica di Cacine al momento non dispone né di una cappella né di una chiesa, per cui la messa domenicale si svolge in un’aula della scuola pubblica. Nella missione di Cacine è presente dal dicembre 2009 una comunità delle suore Missionarie dell’Immacolata (PIME), mentre la parrocchia Nostra Signora di Fatima di Catió precedentemente era

Turkmenistan

Chiesa in costruzione

«C

ondividendo la gioia della fede in Cristo, siamo felici di donare a tutti la grazia e la gioia che proviene dalla fede. Questa gioia è arrivata in Turkmenistan 18 anni fa come un dono. Non abbiamo ancora una chiesa fatta di mattoni o legno, ma abbiamo costruito la nostra chiesa di pietre vive». Lo afferma, in una nota inviata all’Agenzia Fides, p. Andrzej Madej OMI, superiore della Missio sui iuris in Turkmenistan, costituita nel 1997 da papa Giovanni Paolo II. P Madej vive e opera con una comunità di confratelli, in qualità di rappresentante della Santa Sede ad Ashgabat. «Viviamo nel paese che solo vent’anni fa era

22 MISSIONI OMI · 03_2015

022_024.indd 22

11/02/15 21:24


VENZUELA

LA MISSIONE COMPIE 25 ANNI

affidata alla cura pastorale dei sacerdoti del PIME. Per il momento sono due gli Oblati con il compito di avviare la nuova missione: p. Roberto Gallina e p. Daniel Aliou Mané. Arrivati a Cacine nel pomeriggio del 7 novembre scorso, i due sono stati accolti prima dal pastore evangelico José Valberto Texeira Oliveira di nazionalità brasiliana, a Cacine dal 1995, e poi da una piccola rappresentanza della comunità cristiana cattolica accompagnata dal responsabile Herculano Da Silva Abna. (fonte: procuramissioniomi.eu)

Nel 2015 gli Oblati festeggiano i 25 anni di presenza in Venezuela, una missione che fino a questo momento ha coinvolto 22 Oblati provenienti da diversi paesi. Il primo gruppo missionario composto da tre Oblati spagnoli è arrivato in Venezuela il 14 dicembre del 1990 e si è stabilito a Casigua el Cube nella regione di Zulia, una parrocchia di 5845 km² con popolazione colombiano-venezuelana e due comunità indigene di etnia Barí. Attualmente in Venezuela ci sono 6 padri, un vescovo emerito, mons. Ramiro, e due scolastici, per un totale di 9 oblati. La missione attende anche l’arrivo di p. Sante Ronchi che nel mese di dicembre ha lasciato la Romania. Gli Oblati sono impegnati nelle parrocchie di Jesús Nazareno di Palo Gordo e in quella di Nuestra Señora Del Carmen a S.ta. Bárbara de Barinas. (fonte: nosotrosomi.blogspot.com)

ancora parte dell’impero sovietico. In questo paese - spiega p. Andrzej - si è tentato di costruire una società senza Dio. Oggi la chiesa locale è affidata agli Oblati di Maria Immacolata che curano una comunità cattolica di circa 150 persone. Ci vogliono circa tre anni per preparare i nostri catecumeni al battesimo. La nostra comunità prega in un edificio preso in affitto, ma l’entusiasmo non manca, mentre il numero di persone continua a crescere. La nostra chiesa cerca sempre di essere fonte di gioia e luce diffondendo il messaggio di amore, solidarietà e speranza di Gesù, cercando sempre di rispettare la cultura e le tradizioni di questo bellissimo paese». «Siamo stati testimoni di come gli anni di vita “senza Dio” abbiano lasciato molte ferite: famiglie spezzate, violenza domestica, umanità ferita, perdita del senso della vita. Molte fosse comuni sono state rinvenute. Ora è il tempo della riconciliazione, l’inizio del rinnovamento, della nuova vita, di nuovi legami e nuove speranze. La Parola di Dio ha il potere di riunire coloro che sono stati dispersi “come pecore senza pastore“. La chiesa è oggi una comunità di riconciliazione, che cura le ferite della separazione, guarisce i cuori, donando nuova pace e facendo rinascere la fiducia» conclude p. Andrzej. (fonte: fides.org)

23

MISSIONI OMI · 03_2015

022_024.indd 23

12/02/15 20:46


A Firenze… I nuovi germogli della zona fiorentina sono le pre-comunità, una femminile ed una maschile. Ne fanno parte ragazze e ragazzi dai 16 ai 18 anni provenienti da diverse parrocchie che, attratti dall’MGC durante il percorso giovanissimi, hanno detto ‘sì’ al movimento, alla comunità e alla famiglia oblata. Per i primi anni di cammino, i ragazzi sono affiancati da animatori più grandi. Ogni mese sono organizzati incontri di formazione sui temi base dell’MGC e si svolgono i primi incontri di comunione, in cui si cerca di condividere i frutti dell’incontro personale con Dio. Da animatrice della precomunità femminile, devo dire che questo servizio mi piace molto e costruire un rapporto, una comunità con le ragazze più piccole è un arricchimento per il mio cammino, un rinterrogarsi su quello che ha significato per me scegliere l’MGC dieci anni fa e, allo stesso tempo, su cosa vuol dire essere MGC nella mia vita oggi, così diversa da quella in cui avevo detto il primo ‘sì’. Ecco perché le pre-comunità sono il nostro germoglio; non solo perché costituiscono la novità di quest’anno, ma perché sono ciò che ha rimesso in gioco il movimento nella zona fiorentina. Con la loro ondata di freschezza hanno portato nuova linfa ed entusiasmo, rinnovando la gioia del nostro stare insieme. Benedetta Giardi

A S. Maria Capua Vetere… Un nuovo gruppo nasce in Campania: l’MGC di S. Maria Capua Vetere (Ce). I primi contatti sono avvenuti per il desiderio di trovare risposta a domande che albergavano nel cuore; così, come lo sbocciare dei fiori a primavera, è nato questo gruppo. La prima cosa che mi ha colpito di questo gruppo è stata l’accoglienza incondizionata di ognuno che si è avvicinato al gruppo. Ognuno ha trovato il suo posto e non veniva giudicato da nessuno. Tante le attività che si sono svolte: la tombolata, la festa di fine anno, la vendita delle rose per la festa della mamma, le palme. I giovani che si sono accostati al gruppo sono stati tanti, ma non tutti si sono sentiti chiamati a questo carisma, tuttavia ognuno ha fatto l’esperienza di essere accolto e amato. Un gruppo variegato, dunque, che incontra e accoglie tutti come fratelli. Angela Cinotti A Pescara… A Pescara si sta sviluppando una piccola realtà giovanile grazie

agli sforzi di p. Roberto Bassu, con l’ausilio di una coppia della parrocchia di Sant’Andrea, dei giovani del Centro giovanile di Marino, di p. Luca Mancini e degli Oblati della comunità di Pescara. P. Roberto racconta: “il desiderio di creare un gruppo giovanile è sempre stato forte e l’occasione di poterlo realizzare è nata da una cena che abbiamo organizzato con alcuni adolescenti, che già facevano parte del gruppo del dopo cresima della parrocchia di Sant’Andrea. Insieme a loro si è aggiunto un gruppetto di giovani della vecchia comunità oblata della chiesa del “Cuore Immacolato” che ha chiesto di

26 MISSIONI OMI · 03_2015

025_027_03.indd 26

11/02/15 21:25


mgc news

condividere con noi lo stesso cammino. In questo modo abbiamo riunito circa quindici giovani che seguono gli incontri in comunità. Alcuni hanno partecipato a esperienze insieme all’MGC come la tre-giorni vocazionale di Loreto, tenutasi lo scorso ottobre. È ancora prematuro parlare di gruppo nascente dell’MGC, ma ad aprile è in programma una missione giovanile a Pescara, nella quale contiamo di riunire, con l’aiuto di Dio, ancora più giovani interessati a camminare con Gesù e chissà che allora non potremo parlare di MGC”. Luisa Miletta

A Messina… Quando si ripone nelle mani di Dio quel che si semina, questo non può che portare frutti. In questi ultimi anni per Messina è stato tempo sia di semina che di raccolto. Tra le piante più robuste vi è quella delle Giornate al Centro Agape di Gesso durante le quali si riuniscono le realtà del mondo oblato messinese. Più giovani sono le piante degli incontri di comunione e formazione mensili. L’MGC da qualche anno, partecipa anche all’organizzazione di Feste Giovani vicariali e della Tenda missionaria, come anche alle Giornate GiovanInsieme aperte alle scuole e agli universitari. Il lavoro del coro ci ha donato il disco “I frutti che ti offriamo” e da quest’anno è partita anche una scuola di chitarra. Sempre maggiore spazio ha l’Associazione “Wind of Change”, strettamente legata alla nostra comunità. I nuovi semi, gettati da poco, sono il “Giardino di Maria”, esperienza di convivenza femminile e di volontariato presso alcune case di riposo della nostra città, ed il nuovo gruppo giovanissime. Domenico Pellegrino

A Taranto… L’idea di dar vita ad una comunità MGC a Taranto è andata concretizzandosi dopo la missione parrocchiale del marzo 2014. Frutto di sogni comuni, la missione cominciava a prendere forma. La scelta di Dio, di alimentare sempre più i rapporti alla luce del Vangelo, di mettersi in gioco per dare la vita come fino a quel momento non avevamo fatto. La missione ha ha fatto emergere questo seme che Dio aveva piantato nel nostro cuore e che ha cominciato a germogliare: vivere insieme giornate intere, testimoniare la vita negli incontri con i giovani, andare incontro agli altri portando Gesù nelle case. Questa esperienza ci ha fatto rendere conto di volere di più e, parlandone con p. Saverio, abbiamo intrapreso un cammino basato soprattutto sulla comunione fra noi e sulla formazione, sulla vita di comunità. L’estate ci ha riservato due momenti decisivi per questa scelta: la Scuola di formazione a Marino e l’esperienza di Lourdes con il Centro giovanile. Il cammino ha acquisito la fisionomia di una nascente comunità MGC. Ad oggi siamo in quattro, ma pensiamo di crescere. Ci impegniamo a vivere nel nostro quotidiano secondo lo stile di vita MGC. Raffaele La Neve

27

MISSIONI OMI · 03_2015

025_027_03.indd 27

11/02/15 21:25


fatti

Storia di una

facciata C

ome la tela di Penelope, l’uomo fa e il tempo disfa, perché l’uomo possa di nuovo rifare. E col passare dei secoli dimentichiamo ciò che fecero i nostri precursori, a meno che documenti e testimonianze non riportino alla luce ciò che era piombato pian piano nel dimenticatoio. Dopo la festa dell’Assunta 2014, nella Basilica a lei dedicata, a S. Maria a Vico (Ce), è stata ispezionata la facciata della chiesa e purtroppo sono state trovate in condizioni poco rassicuranti le quattro statue che vi furono poste a suo tempo come ornamento.

Consultando i documenti È stata una bella occasione per ispezionare anche ciò che gli Oblati che ci hanno preceduto avevano realizzato e puntualmente appuntato nel Codex Historicus e nei verbali dei Consigli di amministrazione della comunità. La seconda guerra mondiale era ancora in corso, quan-

30 MISSIONI OMI · 03_15

030-033.indd 30

11/02/15 21:28


A 70 anni di distanza, ricordiamo la ristrutturazione della facciata della Basilica dell’Assunta a S. Maria a Vico (Ce) di Angelo Daddio OMI angelodaddio@omimissio.net

do, il 31 dicembre 1944, leggiamo nel Codex “l’ingegnere Grassi presenta il progetto di restauro della facciata della chiesa”. E l’8 gennaio 1945, “tempo rigido. Neve sui monti. S’inizia lo sgombero del giardinetto prospiciente la facciata della Chiesa, poiché verso aprile si ha intenzione di iniziare i restauri di detta facciata secondo il progetto dell’ingegnere Grassi; detto progetto di cui abbiamo copia nell’archivio è stato affisso alla porta della Chiesa il 1° gennaio. Questa sera la commissione dell’Assunta ha consegnato un libretto del Banco di Napoli per la somma di lire 80mila

circa, quale supero della festa del 1944; detta somma come è stato dichiarato nel registro dei verbali che s’è inaugurato per la circostanza servirà per i festeggiamenti esterni della prossima festa. La Commissione si mette a disposizione per aiutare e raccogliere fondi necessari per i restauri della facciata”. Purtroppo la copia di detto progetto nell’archivio non è stata ritrovata. Intanto la guerra continua, ma cominciano anche i preparativi per iniziare i lavori e così l’11 marzo 1945 è annotato che “da Ripa viene portato il gesso necessario per le statue della facciata della chiesa”.

I fondi e la guerra Il problema era reperire i fondi per pagare il materiale, e così il 5 aprile 1945 “si riunisce per la prima volta la Commissione per la facciata della Chiesa, sotto la presidenza del p. Superiore e si stabiliscono le norme per la distribuzione del foglietto per la raccolta delle offerte”. E finalmente l’11 aprile “cominciano i lavori di restauro della facciata della chiesa”. Il ritmo dei lavori di allora non era certo quello di oggi tanto che il 23 aprile “l’impalcatura della facciata della chiesa è quasi terminata: per 3 giorni non s’è potuto lavorare a causa del vento”. Ma anche il vento della

31

MISSIONI OMI · 03_15

030-033.indd 31

12/02/15 20:47


fatti

Camminare sostenuti da Maria U

n libro assolutamente originale nei contenuti e nello stile narrativo. Ne è autore p. Salvatore Franco, 53 anni, oblato di Maria Immacolata che da sette anni lavora a Palermo nel consultorio familiare Cana. “Nel silenzio della luce. Percorso di rinascita interiore”. (Paoline editoriale libri 2014, € 16) è stato inserito dalla casa editrice nella collana “spiritualità del quotidiano”. Missioni OMI ha rivolto all’autore alcune domande per conoscere questo testo.

Un percorso terapeutico in compagnia della Vergine Maria. P. Salvatore Franco OMI ci racconta il suo ultimo libro di Pasquale Castrilli OMI pax1902@gmail.com

Come nasce l’idea di questo libro? L’idea ha un’origine lontana, quando negli anni giovanili mi recai con un mio amico - che poi si è sposato con Marcela, la pittrice che ha realizzato la parte iconografica del libro - a visitare la basilica di S. Pietro. In seguito alla commozione suscitata dalla Pietà di Michelangelo, ho cominciato a riflettere su ciò che aveva potuto vivere Maria nella sua relazione con Gesù. Con il tempo e grazie anche all’esperienza come psicologo, ho maturato la convinzione che fosse possibile realizzare un percorso terapeutico fondato su ciò che della persona umana rivela l’esperienza di Maria. Dal suo cammino di crescita con il figlio Gesù mi è sembrato infatti si rivelasse un metodo di meditazione per affrontare anche i passaggi più impegnativi della nostra vita. Come si sviluppa il contenuto? Il libro si costruisce attorno ad un personaggio inventato, Yedidà, nipote della profetessa Anna che sopraggiunse nel tempio di Gerusalemme quando Gesù, preso in braccio da Simeone, venne

34 MISSIONI OMI · 03_15

034_036.indd 34

11/02/15 21:40


chi è

Psicologo e psicoterapeuta, p. Salvatore Franco ha una lunga esperienza in terra siciliana. “La mia occupazione principale - dice - è l’offerta di ascolto e aiuto psicologico soprattutto nel consultorio familiare Cana dell’Associazione Oasi Cana onlus, fondata da p. Antonio Santoro OMI e parte della Famiglia oblata”. Laureatosi in psicologia nel 2005 a Firenze, con una tesi sulla Psiconeuroimmunologia dei tumori, nel 2011 p. Salvatore

l’autore

proclamato “luce dei popoli” e “segno di contraddizione”. La protagonista scrive nove lettere ad un amico per descrivere il suo percorso interiore per capire ciò che la nonna aveva vissuto, il perché della sua felicità e il significato del misterioso segno di contraddizione di cui aveva sentito parlare. Il fascino che questa vicenda aveva suscitato in lei fin da piccola e gli interrogativi sul

si è specializzato in Psicoterapia all’Istituto di Gestalt di Palermo, con una tesi sulla rielaborazione delle immagini traumatiche. Ha anche conseguito un master di secondo livello all’Università Cattolica sulla cura della sessualità con una tesi sull’utilizzo dell’insegnamento del metodo dell’ovulazione nella consulenza di coppia. Per l’editrice Missionari OMI ha pubblicato due sussidi di catechismo popolare “Il Vangelo a Ballarò” e il saggio “Ministri di Misericordia”. Informazioni su p. Salvatore e sull’associazione possono essere trovate cliccando www.oasicana.it. Per il consultorio familiare si può leggere www.consultoriocana.it.

senso del dolore nella vita, la conducono ad intraprendere un itinerario che la porterà a far parte del gruppo di donne raccolto attorno a Maria nell’ultimo periodo della sua vita terrena. Questa esperienza si conclude con l’arrivo a Roma, dove l’incontro con la comunità cristiana e con Claudia, una ragazza orfana di cui lei, appassionata di medicina, si prenderà cura, l’aiuterà a

trovare finalmente la risposta che cercava. In ogni lettera viene menzionata una diversa parte del corpo, ripresa poi nell’esercizio a conclusione del capitolo e collegata ad una tappa di un processo di crescita integrale della persona. In questo modo il lettore può partecipare attivamente all’itinerario proposto apprendendo un metodo di meditazione che lo aiuterà ad entrare

35

MISSIONI OMI · 03_15

034_036.indd 35

12/02/15 20:47


missioni

,

In cammino verso i 200 anni dalla nascita dei

Missionari OMI

Gesù condivide la vita con i discepoli nell’Eucaristia Preparate il luogo per la riflessione personale o di gruppo. Ponete su un tavolo i simboli eucaristici ad esempio un pane, un calice o una coppa di vino, delle spighe di grano o un grappolo d’uva.

200 ANNI Missionari Oblati

Costituzioni e Regole oblate Al centro della loro vita e della loro azione, gli Oblati mettono l’Eucaristia, fonte e culmine della vita della Chiesa. Vivono in modo da poterla celebrare degnamente ogni giorno. Partecipandovi con tutto il loro essere, offrono se stessi con Cristo Salvatore; si rinnovano nel mistero dalla loro cooperazione con lui, rinsaldano i legami della comunità apostolica e dilatano gli orizzonti del loro zelo alle dimensioni del mondo. Riconoscenti per il dono dell’Eucaristia, spesso faranno visita al Signore presente in questo Sacramento. (Costituzione 33)

CONDIVISIONE Portare alla mente o condividere esperienze sul tema dell’Eucaristia. Quale è stata la mia relazione con Gesù nell’Eucarestia? Richiamare i ricordi dell’infanzia, l’esperienza in famiglia, i ricordi della prima comunione… Quale è la mia relazione con Gesù Eucaristia all’interno nella della famiglia oblata? Come l’eucaristia sostiene la mia vita?

IMPEGNO Una preghiera di ringraziamento a Dio per il dono dell’Eucaristia.

LA PAROLA DI DIO

Gesù si mette a tavola con i Dodici

di Maria Immacolata

1816-2016

Matteo 26, 20. 26-32 Un commento di p. Fernand Jetté OMI Il primo atto dell’Oblato è l’Eucaristia posta al centro della sua vita e della sua azione. Il paragrafo si ispira molto all’insegnamento del Fondatore e del Concilio Vaticano II: “L’eucaristia si presenta come fonte e culmine di tutta l’evangelizzazione [...] nella santissima eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra pasqua e pane vivo che, mediante la sua carne vivificata dallo Spirito Santo e vivificante, dà vita agli uomini i quali sono in tal modo invitati e indotti a offrire assieme a lui se stessi, le proprie fatiche e tutte le cose create.” (Presbiterorum Ordinis, 5 b). Per Eugenio de Mazenod, l’Eucaristia era il luogo di incontro quotidiano della Congregazione. Ogni mattina, durante la messa, e la sera durante l’orazione davanti a Cristo, in cappella, egli ricordava ogni padre e fratello della sua famiglia religiosa. Scriveva a P. Lacombe il 6 marzo 1857: «Voi non immaginate quanto mi preoccupi davanti a Dio dei nostra cari missionari

della Rivière Rouge. Ho solo questo mezzo per avvicinarli. Lì, alla presenza di Gesù Cristo, davanti al SS. Sacramento mi sembra di vedervi, di toccarvi. Deve capitare spesso anche a voi di trovarvi alla sua presenza. È allora che ci incontriamo in questo centro vivente che ci serve da comunicazione». ■

40 MISSIONI OMI · 03_15

040.indd 40

11/02/15 21:31


Tessari, D.,

Sant’Eugenio de Mazenod, Padre e Pastore DINO TESSARI

SANT’EUGENIO DE MAZENOD

SANT’EUGENIO DE MAZENOD

DINO TESSARI

editrice Velar 2014, pp. 112, 8 euro

Per acquistare il libro •telefonare al numero 06.9408.777 (in ore ufficio), •scrivere a editrice.missionari.omi@omi.it •contattare l’autore: Missionari OMI, via Tacconi 6, 40139 Bologna

Padre e Pastore

ISBN 978-88-6671-070-7

€ 8,00

Attraverso testi e immagini il libro presenta la persona, gli ideali e la santità di Eugenio de Mazenod, fondatore dei Missionari Oblati di Maria Immacolata.. P. Louis Lougen, superiore generale OMI, ha scritto la prefazione nella quale presenta l’attualità di sant’ Eugenio. Il libro è stato scritto al termine del primo anno di preparazione al 200° anniversario della fondazione dei Missionari OMI che ricorrerà il 25 gennaio 2016.

9 788866 710707

I FRUTTI CHE TI OFFRIAMO Nato dall’incontro delle diverse sensibilità di un gruppo di autori, musicisti e artisti, che, lavorando insieme nella luce dello Spirito Santo, hanno sperimentato un crescente senso di unità e condivisione. In quest’ottica il CD ha già avuto il suo successo. La nostra speranza è che questo lavoro possa essere segno di unità anche per i gruppi di preghiera che vorranno utilizzare questi canti per animare le loro celebrazioni. L’ordine in cui compaiono i canti nel CD segue lo schema di una messa. I testi, gli accordi e gli spartiti di tutti i canti sono disponibili sul sito www. omimessina.it.

PER INFORMAZIONI ifruttichetioffriamo@gmail.com tel. 090 315423 - Missionari OMI, Messina (Gesso)

MISSIONI

OMI

0III_cop_3_2015.indd 3

11/02/15 21:09


LE NOSTRE COMUNITÀ,

SENEGAL

KEUR S. EUGÈNE ROUTE DE LA PYROTECHNIE EST 7640 BIS MERMOZ, DAKAR TEL: +221 33 8251860 B.P. 25.600 DAKAR-FANN

missioniomi www.missioniomi.it www.omi.it 0IV_cop_04_2015.indd 3

MISSIONI

OMI 11/02/15 21:10


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.