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Figura 3. Assorbimento percentuale della radiazione ottica inferiore a 360 nm da parte delle diverse strutture oculari (tratto da Luce e UV di B. Piccoli e S. Orsini – Biblioteca della Luce Reggiani, 1998)

bita dalla cornea. Le lunghezze d’onda comprese tra 300 e 360 nm vengono quasi del tutto assorbite da cornea e cristallino. La quota di radiazione non precedentemente assorbita (meno del 2%) viene completamente arrestata dal vitreo. Un’altra osservazione relativa all’interazione della radiazione ottica con le strutture oculari riguarda l’angolo con cui la radiazione ottica colpisce l’occhio. Infatti, i raggi obliqui vengono variamente riflessi dalla superficie oculare e da questo ne consegue che solo una parte della radiazione ottica verrà trasmessa all’interno dell’occhio ed una parte ancora minore sarà assorbita dalla retina (Figura 3). Con l’invecchiamento la densità ottica di tutti i mezzi diottrici aumenta, ma soprattutto aumenta quella del cristallino cosicché la retina viene raggiunta da una minore quantità di luce: ad esempio, a 75 anni il cristallino trasmette 3 volte meno luce che a 15 anni. La trasmissione

di luce dai mezzi diottrici alla retina con l’invecchiamento è nettamente più ridotta per le frequenze del blu e del verde rispetto alle altre frequenze; questa differenza di trasmissione giustifica la differente percezione cromatica che si accompagna all’invecchiamento. Con l’invecchiamento si riduce anche il diametro della pupilla. La riduzione complessiva con l’avanzare dell’età della trasmissione di luce alla retina ed in particolare delle basse frequenze d’onda, può apparire progettuale alla difesa della retina sempre più suscettibile, con l’invecchiamento, agli insulti luminosi. Oggi, grazie alla notevole evoluzione della chirurgia della cataratta, che consente risultati funzionali inimmaginabili solo tre decenni fa, la sostituzione del cristallino con lenti artificiali ripristina una trasmissione luminosa che la retina non è sempre in grado di affrontare. (Fine prima parte)

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