Lussino56

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pagina 46 - Quadrimestre 56 - Aprile 2018

Giorno del Ricordo 2018 aumentano le celebrazioni pubbliche nazionali e diminuisce la partecipazione degli esuli? Carmen Palazzolo Il“Giorno del ricordo” in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati» è stato istituito con la legge 30 marzo 2004, n.92 e, a partire da questa data, è stato - e finalmente! - un crescendo di manifestazioni in tutta Italia. Ne segnalerò soltanto alcune significative, a partire dalle due più importanti: quella svoltasi a Roma venerdì 9 febbraio al Senato, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e quella svoltasi il giorno successivo alla Foiba di Basovizza sul Carso triestino. A Palazzo Madama, dopo l'inno nazionale e quello europeo eseguiti dal coro e dall'orchestra di due scuole di Napoli, hanno parlato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Senato Pietro Grasso, il presidente della Federazione degli Esuli Antonio Ballarin e il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, discendente di esuli da Pola. Il presidente Mattarella, nel rievocare quella "pagina angosciosa che ha vissuto il nostro Paese nel Novecento, una tragedia provocata da una pianificata volontà di epurazione su base etnica e nazionalistica", ha lanciato l'allarme per i pericoli assai gravi che un risorgente estremismo nazionalista può innescare. Il presidente Grasso, dopo aver espresso un particolare ringraziamento al Dott. Ballarin per la sua attività di ricerca e approfondimento della verità storica, ha affermato che conoscere e comprendere le vicende accadute alla fine della seconda guerra mondiale al confine orientale d'Italia significa produrre gli anticorpi all'intolleranza, ai pregiudizi razziali, ai regimi dittatoriali, ai nazionalismi. Non possiamo prescindere – ha detto - da un serio, paziente e scrupoloso approfondimento sul dramma che si consumò nelle terre istriane, fiumane e dalmate in quegli anni. La storia ci chiede – ha continuato - di coltivare la memoria degli eventi accaduti come atto di giustizia nei confronti delle vittime e ammonimento perenne contro ogni persecuzione e offesa della dignità umana. È un impegno - questo - che riguarda ciascuno di noi sia nella nostra dimensione di individui sia come parte di una comunità. Una memoria partecipata e consapevole del passato è capace di superare il risentimento e di aprirsi alla speranza e alla riconciliazione.

Il dott. Antonio Ballarin ha chiesto che, dopo 70 anni, arrivi finalmente il risarcimento completo dello Stato per i danni subiti dai profughi, costretti a lasciare casa e beni. Il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna ha auspicato l'apertura degli archivi dell'ex Jugoslavia per rintracciare i luoghi di sepoltura delle vittime e ricostruire il ruolo dei partigiani comunisti italiani nella "pulizia etnica" voluta dal maresciallo Tito.

10 febbraio 2018, Foiba di Basovizza

Foto Licia Giadrossi

A Trieste, alla Foiba di Basovizza, erano presenti tutte le Autorità civili, religiose, combattentistiche, d'arma, degli esuli e militari, fra le quali c'era anche il picchetto del reggimento «Piemonte Cavalleria 2». Tra le autorità istituzionali c'era il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, la presidente della Regione Fvg Debora Serracchiani e il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza. La cerimonia è iniziata con l'ingresso dei Gonfaloni di Trieste e Muggia. Presenti anche i gonfaloni della Regione Fvg e dei Comuni di Pordenone e Duino-Aurisina. Dopo la cerimonia dell'alzabandiera, sono state deposte corone commemorative davanti alla foiba per rendere onore ai martiri lì fatti precipitare. È seguita la Santa Messa, celebrata dall'arcivescovo di Trieste Gianpaolo Crepaldi. Quest'anno la cerimonia di Basovizza è stata snellita e quindi soltanto il presule e il sindaco Dipiazza si sono rivolti ai presenti. Quest'ultimo, rivolgendosi agli studenti presenti, ben 500 circa, accompagnati dai rispettivi dirigenti scolastici e docenti, provenienti dalla nostra regione (Sacile, Brugnera e Pordenone) e da altre: Seriate (BG), Modena, Lecce, Luino (VA) e Bagnoli Irpi-


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