Foglio Lussino 37

Page 55

Quadrimestre 37 - pagina 55

di ricordi a volte molto drammatici, legati alla Grande Guerra e alle sue sofferenze. Schematicamente, ricomponendo la vita dello scrittore attraverso i luoghi da lui vissuti così si potrebbero raggruppare: per l’infanzia e giovinezza – alcuni scorci della città di Trieste: (oltre alle case da lui abitate), angoli preferiti, come il faro della Vittoria, vicino al quale andava a pescare da bambino; il molo Audace, dove sfidava con i suoi compagni la bora; il Carso, delle gite domenicali. Sempre per l’infanzia e in parte per la giovinezza evidenzierei i paesaggi dell’Istria, della costa, ma anche dell’entroterra: l’Istria brulla ma salda alle sue tradizioni (Ricordi Istriani)2 e la Dalmazia, Lussino, l’isola del padre e delle vacanze, ma anche Umago, Isola: terre legata alle attività marinare, la pesca, (Ricordi Istriani) la barca a vela, le nuotate. Per l’età adulta e ancora per la giovinezza nuovamente: – il Carso, quale luogo prescelto per ritemprare lo spirito con lunghe passeggiate, dove contemplare la natura in compagnia di condiscepoli, il Carso unione ideale tra la città di Trieste e il mare. – Seguono: Firenze e Praga i luoghi eletti per la formazione intellettuale, letteraria e politica. – Infine Monfalcone e l’Altopiano d’Asiago: tappe della Prima Guerra dove ha combattuto, che sono state causa di lacerazione insanabile, di conflitto interiore e morale tra il dovere dell’irredento e il rifiuto degli orrori della guerra, il rifiuto della sanguinosa e in alcuni casi inutile morte: la perdita del fratello Carlo e dell’amico Scipio Slataper, passaggio necessario per l’agognata libertà della città di Trieste. Per la maturità e in parte per la vecchiaia torniamo nuovamente:

IRCI, Sala dei capolavori, a sin. Giovanna Stuparich Foto Licia Giadrossi

Giovanna Stuparich con “Trieste Italiana”, costume ideato e realizzato da Erminia Dionis Bernobi Foto Licia Giadrossi

– Alla città di Trieste, sede della sua professione di insegnante ed ecco il liceo Dante. Trieste, luogo prescelto della vita sociale, politica; Trieste con i suoi caffè; i moli e le rive; la palestra per la scherma. – L’entroterra triestino e i suoi dintorni: dove svolgere attività fisica intesa come rilassamento dello spirito, il canottaggio, le arrampicate sul Carso, le sciate in Val Bruna; – sempre per la maturità le Dolomiti, d’estate, quale luogo eletto di isolamento, di pace e concentrazione, dove Stuparich trovò l’ispirazione per buona parte della sua produzione letteraria e d’inverno Cortina, per lo sci. Dopo aver analizzato alcuni luoghi quale il Carso e i suoi paesaggi d’inverno e d’estate sui quali Stuparich si soffermò in molti suoi scritti, cambiando scenario ritorniamo ai suoi racconti marini: i piccoli paesini dell’Istria e nuovamente alcuni scorci di Lussino visti soprattutto dal mare… Le descrizioni colpiscono per la profonda sintonia che si viene a creare tra Stuparich e le sue immagini. Scorrono i luoghi legati alla sua infanzia, al padre, alla pesca, e al fratello, le veleggiate con la barca. E in ogni descrizione o racconto che sia una pescata di sgombri, mare ed isole o qualche ricordo istriano tutto sa di salsedine, di resina di pini, di maestrale ed erbe aromatiche: «[…] Quelle chiese nude al sole, tozze ed essenziali d’architettura, che, quando hanno una bellezza, è come la bel-


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.