Foglio Lussino 37

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Quadrimestre 37 - pagina 53

“Sanità e personaggi nell’Istria Veneto-Asburgica” di Loris Premuda a cura di Doretta Martinoli

Il Prof. Loris Premuda mi ha gentilmente regalato il libro che ha scritto recentemente, in cui ricorda i medici e i farmacisti istriani che hanno lasciato positive tracce di sé. Ne ha fatto un’esposizione fluida facilmente leggibile anche da chi è profano in materia. Premuda ha accettato di scrivere questo libro su proposta del Centro multimediale della Cultura Giuliano Istriano Dalmata perché anch’egli di origini istriano lussignane e come tutti noi innamorato della nostra storia. La Dott. Peri, Presidente della Famiglia Montonese, ha ringraziato il

Prof. Loris Premuda per aver accettato di scrivere questo libro su suo invito, perché ha reso un utile favore alla nostra cultura dimostrando l’alto grado di civiltà raggiunto dalle genti istriane anche in campo medico. Vorrei che questo libro arricchisse la nostra biblioteca nella sede di via Belpoggio 25, perché deve essere a disposizione di tutti in quanto i personaggi descritti hanno dedicato il loro sapere spesso in località umili e nascoste ma con grande dedizione e perizia e quindi molti li ricorderanno e avranno piacere di conoscere qualcosa di più sulla loro vita e le loro opere. Tra i tantissimi medici citati nel libro di Loris Premuda, già docente di Storia della Medicina presso l’Università di Padova, voglio ricordare il Dott. Fulvio Cleva, importante per tutti noi e che molti di noi ha fatto nascere con l’aiuto della bravissima Suor Ubalda! Premuda lo descrive così: “A Lussinpiccolo c’è a Prico, adagiato sul magnifico golfo, l’Ospedale di pubblica beneficenza in cui per mezzo secolo circa trionfò, si può ben dire, Fulvio Cleva che aveva frequentato dopo la laurea il “K.K. chirurgische OperationsInstitut” di Vienna. Operava l’addome con le tecniche di Billroth e della sua Scuola. Talora disponeva di un assistente di passaggio o soltanto di una scrupolosa e benemerita suora del nucleo di suore dedite all’assistenza sanitaria”. E, aggiungo io, ha fatto nascere mezza Lussino, in casa, come era l’uso, con l’aiuto di una brava ostetrica, la Signorina Mery Ciriani, senza tante cerimonie ma con molta perizia. Era il classico medico condotto che conosceva tutti con tutte le loro patologie e paturnie. Non aveva bisogno di tante analisi per fare una diagnosi: siamo cresciuti belli grandi e robusti! Aveva un aspetto austero, o almeno io lo ricordo così perché quando andavo da lui a farmi vaccinare avevo talmente tanta paura che lo paragonavo all’uomo nero! Fungeva anche da psicanalista all’occorrenza e come cura consigliava passeggiate, cibo nutriente e sport. Era molto considerato e amato da tutti e così pure Suor Ubalda, energica gentile assistente. Altro suo assistente era all’epoca Ugo Stenta (Muki) ancora Lussinpiccolo, al centro, seduto il dott. Cleva, di lato i dottori Giorgio Maalle prime armi. Poi, a Trieste, diventò un apprezraspin e Ugo Stenta; delle due suore quella a destra accanto a Ugo Stenta, zato e stimato anestesista. è suor Ubalda Foto Archivio Neera Hreglich


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