CarFleet

Periodico trimestrale numero 60 ottobre 2015

Toyota Hybrid

business leader

People

Flessibilità Verso la fine di un anno occorre guardare al successivo, fissando – oltre ai numeri e alle previsioni – lo spirito, la filosofia che dovra guidarci. Direi la flessibilità. È questo il lascito di quest'anno. Un anno in cui tutti gli operatori della mobilità si sono confrontati dichiaratamente con nuovi modelli e nuove soluzioni.

In parte stimolati dalle tecnologie telematiche, che lasciano prevedere impieghi fino a poco fa impensabili. In parte derivabili anche dalle esigenze di un pubblico che si muove e comunica sempre piu velocemente, programmando poco e improvvisando tanto.

No, i clienti non hanno contratto un morbo. Solo vogliono tenersi liberi fino all'ultimo e anche dopo, avendo sempre un 'piano B'. Perché le loro attività sono così, sono fluide, devono cogliere le opportunità e schivare gli ostacoli.

Non è un costume che nasce e finisce nella mobilità. Per niente. Riguarda tutto il contesto, sociale ed economico. I modelli rigidi a cui eravamo abituati non possono essere sostituiti da altri modelli, altrettanto rigidi. Non basterebbe. Non funzionerebbero. Lo vediamo nel lavoro, dove forme diverse non solo possono ma devono coesistere. Lo osserviamo nelle relazioni economiche globali. La realtà è multiforme, ospita tutto, è inclusiva oppure non è.

Nelle settimane appena trascorse, tanti si sono trovati a valutare quali percorsi universitari consigliare a un giovane. Ebbene, l'avviso piu saggio era di non interpretare la scelta, quale che fosse, in senso costrittivo, unidirezionale verso un singolo percorso di formazione e occupazione, ma di considerare che in dieci anni lo scenario e le relative opportunità potrebbero facilmente essere le piu inattese e imprevedibili. Dunque scegliere, ma tenendosi pronti, coltivando comunque la flessibilità per adattarsi, per cogliere le occasioni.

E da questo nasce il nostro approccio di Mobility Hub. Perché questo e l’ambito in cui dobbiamo e vogliamo lavorare, con spirito flessibile. Non per moda, ma per necessità. Perché non siamo i soli. Tutti gli altri attori, i costruttori come l'industria dell'ICT ampiamente intesa, stanno progettando e sviluppando soluzioni per una mobilità telematica e connessa.

Questo semplice fatto comporterà una molteplicità di sistemi e di applicazioni, che non potranno esistere come delle monadi, isolate. Tutti verranno misurati in base alla capacità di connettersi e dialogare, per agganciarsi dove finisce l'uno e comincia l'altro. Compatibilità verso esclusività.

Come sempre, non resterà il più forte, ma il più versatile.

Alfonso Martínez Cordero Managing Director LeasePlan Italia Spa

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Sommario

Editore LeasePlan Italia Spa viale Alessandro Marchetti, 105 00148 Roma telefono: +39 06 96707428 email: carfleet@leaseplan.it www.leaseplan.it Direttore editoriale Alfonso Martínez Cordero Direttore responsabile Mauro Manzoni Direttore scientifico Pier Luigi del Viscovo Capo redattore Alessandro Palumbo Art director Indro Uttinacci Hanno collaborato Andrea Barbieri Carones Gianpiero Bottino Francesca Carli Pier Luigi del Viscovo Nicola Desiderio Marco Di Pietro Alberto Motti Alessandro Palumbo

Carfleet 60 ottobre 2015 05 FlexiPlan Tutti i benefici del noleggio con il vantaggio della flessibilità

La strada è tracciata

42 Nuova Touran 08 Posso scegliere?

Meglio il Crossover.

Le valutazioni del fleet manager tra Crossover e Station Wagon

Ragione ed emozione

44 Ford C-Max Tutto e subito

12 Opel Astra Siamo a quota 11

16 Che stress recarsi al lavoro Gli studi di Ford sulle maggiori metropoli del pianeta

22 Audi Q7 Il gigante buono

48 Hyundai Tucson Ritorno al futuro

Prove su strada a cura di Nicola Desiderio

53 Il balzo del Giaguaro

Pubblicità GDN Marketing & Comunicazione Srl gianpiero.denigro@libero.it

Intervista a P. Daniele Direttore Flotte di Jaguar Land Rover Italia

Stampa Modulgraf Srl Via di Santa Procula, 23/23A 00040 Pomezia (Roma) Registrazione Tribunale di Milano n.98/1997 Tiratura: 15.000 copie

38 Guida autonoma

56 Le auto più bizzarre del mondo Viaggio nelle stranezze del pianeta auto

26 Toyota Auris Lo spazio ibrido

30 News on the road

60 Le nuove frontiere delle consegne espresse Amazon e Uber aprono nuove vie

62 La macchina dei numeri Il mercato società e noleggio e i prezzi dell’automotive

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Future

FlexiPlan Tutti i benefici del noleggio con il vantaggio della flessibilità L’Aniasa in occasione del suo 50enario di attività ha realizzato uno studio sulla mobilità del futuro, che evidenzia la forte relazione tra l’andamento dell’economia e del lavoro e la domanda di mobilità.

La ricerca prevede cambiamenti

profondi nel rapporto con l’auto e la mobilità (la quantità di spostamenti sarà generata sempre di più da una popolazione mobile che aumenterà del 6% fino al 2030), con scelte sempre meno vincolanti e definitive, nella libertà di muoversi

e di scegliere in quale modo.

Una specifica indagine promossa da Unioncamere e Ministero del Lavoro censiva a fine gennaio 2015, oltre 3.000 start up innovative, iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese. La ricerca evi-

denzia anche le maggiori difficoltà di queste imprese a crescere e svilupparsi per la mancanza di risorse finanziare.

E questo rappresenta senza dubbio uno scoglio per la gran parte di queste imprese, che già al loro avvio hanno segnalato, tra le principali difficoltà incontrate, proprio la mancanza di capitale necessario (35%).

Le aziende rispondono ai bisogni che si modificano e si adattano alle mutate abitudini di mobilità, in particolar modo nelle metropoli. Sono diversi i player nel mercato della mobilità temporanea, dal noleggio a breve termine al car sharing, fino alle recenti soluzioni di ride sharing.

Per un operatore che fa della mobilità la sua missione, è naturale che LeasePlan si affacci oggi sul mercato con un neonato prodotto che, anche nel nome, esprime la sua caratteristica principale: la flessibilità.

FlexiPlan conferma LeasePlan come player costantemente impegnato nel garantire soluzioni di mobilità a 360°, capace di declinare le necessità e adattarsi ai bisogni dei clienti grazie all’approccio “Mobility Hub”. ➔

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Future

LeasePlan ha costituito una flotta dedicata all’offerta del prodotto FlexiPlan, consentendo di scegliere l’auto o il veicolo commerciale tra 5 segmenti disponibili, con un noleggio a partire da 1 mese.

I consueti vantaggi del noleggio a lungo termine si combinano con la disponibilità immediata dei veicoli e con la flessibilità di durata del noleggio a breve.

E le novità non finiscono qui, perché la mobilità diventa davvero flessibile consentendo di restituire il veicolo in qualunque momento, senza vincoli di durata e senza penali in caso di restituzione prima del termine inizialmente previsto.

Una mobilità senza pensieri quella di LeasePlan, perché regala massima libertà.

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Insomma FlexiPlan è un prodotto innovativo, che si adatta a ogni esigenza di mobilità e che conferma LeasePlan in una posizione di forte presenza nel mercato, rispondendo a differenti bisogni.

Ideale per i Fleet Manager di grandi aziende che oggi svolgono anche funzioni di mobility management e che hanno necessità specifiche legate a picchi stagionali di business o a particolari esigenze di mobilità. Su misura anche per i Professionisti e le PMI, che vogliano avvicinarsi al noleggio con costi contenuti e per periodi specifici.

Prodotto per eccellenza per tutti quei clienti pronti ad abbandonare il concetto di proprietà e le cui esigenze LeasePlan conosce bene, vista l’esperienza maturata con la Piccola e Media Impresa, che

rappresenta circa il 23% della flotta gestita.

Non solo in Italia ma anche in molti altri paesi europei, ci si muove per offrire un servizio

di “flexible renting”.

E in questo panorama LeasePlan Italia è il secondo paese a proporre questo prodotto nell’ambito del Gruppo, dopo la Spagna che già oggi ha circa 15.000 veicoli su strada.

Profit

di Marco Di Pietro

Posso scegliere?

Meglio il Crossover Un esercito di oltre 200.000 automobili nuove: a tanto assommeranno, alla fine dell’anno, le crossover che invaderanno le strade italiane. Un numero incredibile, pari al 16,3% del totale delle vendite (questa percentuale si riferisce alle crossover vendute da gennaio ad agosto: circa 174.000). Numeri importanti, specie se si considera che soltanto dieci anni fa il termine crossover non era ancora entrato a pieno titolo nel linguaggio degli automobilisti e le immatricolazioni di questa tipologia di vetture “trasversali ai segmenti di mercato” erano soltanto di qualche decina all’anno.

I perché del successo La formula delle Crossover è vincente proprio per via della loro versatilità e fruibilità: riassumono infatti i vantaggi di più tipologie di automobili e si prestano agli utilizzi più disparati: un po’ station wagon, un po’ fuoristrada (specie quelle versioni dotate di quattro ruote motrici, che però in Italia costituiscono, salvo rare accezioni, meno del 20% delle immatricolazioni di Crossover), con un pizzico di sportività, data dallo stile quasi sempre più aggressivo rispetto alle vetture di forma più tradizionale.

Più alte da terra, con ruote di grandi dimensioni, carrozzeria a due volumi con portellone, le Crossover permettono agli stilisti di sbizzarrirsi nel design, che quasi

La Fiat 500X è la crossover più venduta nel 2015

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Crossover o Station wagon?

Tra le flotte aziendali la risposta volge quasi sempre a favore delle prime, soprattutto tra gli user-chooser.

Ecco quali sono gli indicatori principali per scegliere l’una o l’altra soluzione. sempre utilizza come punto di partenza le forme di una coupé aggressiva (quindi superfici vetrate ribassate, maniglie delle portiere posteriori semi-nascoste, parafanghi voluminosi e bombati eccetera). E quindi fanno presa sui clienti con estrema facilità. Sono auto che permettono di accontentare sia le esigenze professionali sia quelle familiari, di essere utilizzate durante la settimana lavorativa ma anche nei weekend e nelle vacanze. Le Crossover sono auto di successo, su cui i Costruttori puntano sempre di più, perché consentono margini di profitto maggiori. Il costo di produzione industriale, infatti, non è dissimile da quello delle berline di derivazione (quasi mai le modifiche tecniche impongono un incremento di spesa sulle catene di montaggio), mentre gli sconti praticati al cliente, dato il successo commerciale, sono più contenuti e il valore residuo si mantiene più elevato della media del segmento di mercato di appartenenza del modello.

Il successo delle Crossover è confermato anche dall’apparizione di nuovi modelli a getto continuo: tutti i costruttori sono impegnati in questo campo (l’ultimo arrivato è Jaguar, che sta per fare debuttare la FPace). Ormai quasi una novità su due è una Crossover. Il che fa immaginare che nel volgere di pochi anni la quota di mercato sia destinata a raggiungere livelli ancora più importanti, anche perché le Crossover ormai occupano stabilmente quasi tutte le fasce di prezzo, dalle utilitarie ai modelli di lusso.

La nuova Audi Q7: meno peso e più lusso

Profit

Station Wagon addio?

A soffrire maggiormente del successo delle Crossover sono state le Station wagon: lo si intuisce osservando la tabella che pubblichiamo in queste pagine. Nel 2015, pur in ripresa rispetto allo scorso anno, le familiari raggiungeranno con tutta probabilità le 115.000 nuove targhe (sono state 80.000 da gennaio ad agosto): una crescita di tutto rispetto sul 2014, quando le SW vendute in Italia furono un po’ meno di 100.000, ma lontano anni luce dagli anni d’oro (2005-2006), quando questa tipologia di

carrozzeria superava di slancio le 250.000 unità. Il confronto con Suv/Crossover, in termini di volumi, si risolve decisamente a favore di queste ultime: nel 2015 le immatricolazioni si attesteranno sulle 240.000 unità, ovvero più del doppio rispetto alle SW, con un incremento significativo rispetto allo scorso anno, quando furono 190.000.

In ambito flotte aziendali, l’immagine delle Station wagon è appannata, soprattutto tra gli user-chooser, che puntano ormai su modelli dalla maggiore personalità, come appunto le Crossover.

Le familiari, invece, vengono viste come un gradino al di sotto, nonostante, magari, il prezzo di listino possa apparire in alcuni casi maggiore. Per il personale commerciale, invece, la Station wagon rappresenta ancora la scelta più logica in termini di spazio ed economia d’esercizio (consumi ed emissioni) e quindi la strada perseguita con maggiore frequenza dai Fleet manager.

Tra la clientela Business, le Crossover fanno presa, oltre che per l’immagine, per

alcuni motivi che hanno a che fare non soltanto con le scelte personali, ma anche con l’economia: i canoni di noleggio sono estremamente competitivi perché si avvalgono di un valore residuo nettamente più elevato rispetto a qualunque altra tipologia di carrozzeria. Il motivo di questa performance in termini di valore nel tempo è dovuta principalmente alla forte domanda sul mercato dell’usato: le Crossover disponibili di seconda mano sono nettamente meno di quanto siano richieste.

Soltanto tre anni fa, di Crossover ne vennero immatricolate meno di 120.000 (la metà di quest’anno), di cui oltre il 60% intestate a clienti privati, per i quali il periodo di sostituzione non arriva mai prima dei 5-6 anni. Domanda sostenuta, dunque, nell’usato, e scarsità di disponibilità. Tutto il contrario di quanto avviene nel mercato dell’usato per le Station wagon, che da due o tre anni a questa parte ormai vengono acquistate (o noleggiate), quasi esclusivamente dalla clientela Business, e quindi vengono reimmesse nel circuito dell’usato con maggiore rapidità. ➔

In alto: la Honda HR-V

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Profit

Trazione integrale: un plus Uno dei vantaggi delle Crossover, in particolare quelle che più si avvicinano al concetto di Suv, consiste nella dotazione tecnica opzionale della trazione integrale, spesso secondo uno schema semplificato (cioè trazione 4x4 ripartita automaticamente, senza marce ridotte e differenziali bloccabili) che permette comunque di disimpegnarsi con maggiore facilità sui percorsi bagnati dalla pioggia e persino nelle rare occasioni climatiche estreme (quando nevica), a patto di avere una dotazione adatta di pneumatici (raramente presenti come primo equipaggiamento).

Un plus sul versante della sicurezza, tema sensibile per le flotte, cui fa da contraltare una scelta commerciale non sempre condivisibile: la trazione 4x4 è generalmente riservata alle motorizzazioni di punta della gamma delle Crossover. Sul versante della sicurezza, le Crossover fanno valere anche altri pregi: l’assetto di guida alto permette di dominare la strada più facilmente. Il baricentro più alto, invece, non influisce sulla stabilità, poiché la dotazione elettronica di serie (esp in primis) permette oggi a qualsiasi auto di mantenersi sicura in ogni situazione.

Sul versante dei consumi, invece, una maggiore superficie frontale e una massa

Dieci parametri a confronto Crossover / Suv

Sation Wagon

☺ ☹ ☹ ☺ ☹ ☺ ☹ ☹ ☺ ☺

Design Abitabilità Capacità bagagliaio Piacevolezza di guida Versatilità Sicurezza Consumi Prezzo Canone di noleggio Valore residuo

più imponente, non giocano a favore delle Crossover, specie per chi ne fa un utilizzo massimo soprattutto in autostrada.

Ma il consumo rimane comunque accettabile perché le Crossover di oggi sono dotate di motori di nuova generazione che garantiscono performance eccellenti in termini di risparmio di carburante.

Quale futuro per le Crossover nelle flotte aziendali? È facile pronosticare un successo

☹ ☺ ☺ ☹ ☺ ☹ ☺ ☺ ☹ ☹

duraturo nel tempo, sebbene tra qualche anno la forbice dei valori residui sia destinata a diminuire con la diffusione di un maggior numero di esemplari nell’usato.

Le Crossover stanno ormai saturando ogni nicchia del mercato, persino quella delle coupé, cosa che invece non avviene per le Station wagon, che, per esempio, stanno progressivamente abbandonando il segmento delle utilitarie.

Crossover: una crescita continua 2004 Station Wagon Crossover/Suv

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

240.446 250.669 265.242 235.799 217.503 176.592 154.954 152.352 107.351 47

87

424

12.384

32.413

50.809

80.778

* Stima 2015 di CarFleet. Immatricolazioni effettive da gennaio ad agosto: SW 80.016, Crossover 173.867.

2013

2014

2015*

88.866

96.691

115.000

122.490 119.609 141.539 190.390 240.000 Fonte: Unrae

La Renault Kadjar sfrutta la base meccanica della Nissan Qashqai

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Opel Astra a quota 11

L’undicesima generazione della compatta Opel è completamente nuova: con lei debuttano un telaio inedito motori più piccoli e il sistema di emergenza Opel OnStar.

E il tutto pesa fino a 200 kg in meno.

La chiave di lettura della nuova Astra, che ha da poco debuttato a Francoforte ed è in vendita dal mese di ottobre, sta tutta nella riduzione di peso. Perché se si riescono a risparmiare fino a 200 kg (e mai meno di 120) rispetto al modello precedente, ben oltre il 10%, allora tutto può essere commisurato al peso ridotto: l’auto è più agile, lo stesso livello di prestazioni della serie precedente è garantita dai nuovi motori in alluminio di cubatura ridotta e con consumi inferiori. La scocca ha subìto una cura dimagrante che le ha permesso di passare da 357 a 280 kg. Anche il telaio ha perso peso, con l’utilizzo di acciai ad alta e altissima resistenza. La scelta di porre fine alla continua crescita delle dimensioni della auto medie contribuisce anch’essa al controllo dei pesi.

Ispirata alla concept car Monza, presentata al salone di Francoforte 2013, Astra

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2016 è sì più corta di 5 centimetri e 2,5 più bassa rispetto al modello precedente, ma questo non comporta riduzioni nell’abitabilità, che anzi, secondo gli ingegneri di Rüsselsheim cresce comunque.

Sono questi i vantaggi di un’auto completamente nuova: non serve trovare posto per aggiungere l’ultimo dispositivo o accessorio introdotto sul mercato, tutto è progettato omogeneamente.

Più corta della precedente La compatta tedesca misura 4,37 metri, come dicevamo, poco meno di 5 cm più corta del modello precedente, ed è alta 1,46 metri. Anche grazie alla leggera riduzione di altezza (-2,5 cm) e alla carrozzeria più slanciata e filante, la versione base sfodera un interessante coefficiente di resistenza aerodinamica, pari a 0,285.

Il tratto stilistico più significativo, in un design che mantiene un legame con i modelli precedenti, è il terzo montante sdop-

piato, che regalerebbe l’impressione di un tetto sospeso. La riduzione nelle dimensioni non ha comportato perdite di abitabilità, con lo spazio per le gambe dei passeggeri posteriori che addirittura cresce in media di 3,5 cm, mentre alla lieve riduzione d’altezza corrisponde una maggior altezza interna. Altro capitolo che ha consentito riduzioni di peso è la semplificazione in plancia: l’introduzione di uno schermo tattile ha permesso di eliminare un’ampia serie di tasti e manopole e i relativi cablaggi: le loro funzioni sono gestite attraverso il touch screen.

Motori 1.0 e 1.4 benzina, 1.6 diesel Per quanto riguarda i motori, non superiori ai 1.600 cc, la Astra dispone al lancio di due propulsori benzina e di un diesel, declinato in tre livelli di potenza. Il più piccolo è il 3 cilindri turbo benzina 1.0 Ecotec a iniezione diretta sviluppa 105 cv e consuma 4,2 litri per 100 km (23,8 km/l, CO2: 96 g/km). ➔

di Alberto Motti

Drive

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Drive

Segue il nuovo Turbo 1.4 Ecotec, un 4 cilindri in alluminio disponibile in due livelli di potenza, 125 e 150 cv. La versione meno potente richiede 4,9 litri di benzina per 100 km (20,4 km/l, CO2: 114 g/km). Il diesel 1.6 CDTI è proposto in tre configurazioni: 95, 110 e 136 cv. Il 95 cv percorre 29,4 km per litro di gasolio, per emissioni pari a 90 g/km. Sono disponibili cambi manuali a sei rapporti e l’Easytonic 3.0 con funzionalità automatica, abbinato anche al piccolo 1.0 benzina.

Il basamento in alluminio del 1.4 Ecotec, da solo, pesa 10 kg in meno rispetto a un classico basamento in ghisa. Lo stesso risparmio di peso è stato ottenuto attraverso la riprogettazione dei vari sistemi di trasmissione.

Fari a Led e “l’occhio” di Opel Anche la sicurezza è estremamente curata sull’ultima generazione della media tedesca: gli innovativi fari IntelliLux, che sfruttano la tecnologia Led, utilizzano al massimo l’illuminazione degli abbaglianti senza infastidire gli altri utenti della strada. L’ultima versione della telecamere frontale Opel Eye ha numerose funzioni, tra cui il riconoscimento dei cartelli stradali, il sistema lane keep assist che corregge automaticamente lo sterzo e il dispositivo di avviso di incidente con

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frenata di emergenza automatica. Curatissimo il confort di bordo, in grado di influire in modo determinate sulla sicurezza: i nuovi sedili sono più compatti ed estremamente leggeri, ma possono disporre, comunque, di regolazione delle imbottiture laterali, della funzione di massaggio e della ventilazione, oltre a poter essere riscaldabili.

Wi-fi e app dedicata Il nuovo servizio di emergenza Opel OnStar, che debutta sulla Astra e verrà gradualmente esteso all’intera gamma del marchio tedesco, è un sistema di connettività in movimento in grado di inviare chiamate d’emergenza in caso di incidente (non per quelli minori, il sistema si attiva solo in occasione dell’apertura di un air bag), ma anche di contattare l’as-

sistenza della Casa, il Soccorso stradale, l’Assistenza per furto veicolo e l’hotspot Wi-Fi ad alta velocità 4G LTE. Il servizio è ad abbonamento (gratuito per il primo anno) e permette di contattare un operatore attraverso un singolo tasto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno. Opel OnStar identifica la lingua con l’aiuto delle impostazioni del sistema di infotainment.

In questo modo, l’abbonato viene collegato direttamente a un consulente che parla la sua lingua. Debuttano inoltre due sistemi di infotainment IntelliLink di nuova generazione, che permettono l’integrazione del telefono, grazie ad Apple CarPlay e Android Auto. Il servizio è completato dalla app per smartphone myOpel, in grado di localizzare il proprio veicolo e aprire o chiudere le portiere.

Col tasto Privacy ti nascondi La Casa tedesca ha tenuto a specificare che Opel OnStar è un sistema di sicurezza e non una sorta di “grande fratello”, per questo motivo è stato inserito il tasto Privacy, in grado di nascondere la posizione dell’auto. In caso di emergenza (anche in questo caso determinata dall’esplosione di un cuscino salvavita), tuttavia, l’apparato si riattiva e invia la chiamata d’emergenza fornendo la posizione del veicolo.

L’automobile, si sa, è il mezzo preferito dagli italiani per i propri spostamenti.

Per lavoro o per il tempo libero il ricorso all’auto è in crescita costante anche se studi recenti hanno dimostrato che guidare è fonte di stress, soprattutto in mezzo al traffico caotico della grandi città.

Una casa automobilistica che si sta dimostrando molto sensibile nello studio dei fenomeni comportamentali degli automobilisti è Ford Motor Company che ha recentemente diffuso i dati di una sua nuova analisi condotta su un campione di 5.500 cittadini di sei città europee, e che evidenzia l’andamento dei livelli di stress rispetto ai tempi e alle modalità del tragitto casa-lavoro.

Lo studio della Ford (commissionato a Opinion Matters e condotto ad aprile 2015), ha coinvolto cittadini di grandi metropoli come Roma, Barcellona, Berlino, Londra, Madrid e Parigi, ed evidenzia che

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un intervistato su tre ritiene che il tragitto casa-lavoro stia diventando progressivamente sempre più stressante, mentre un automobilista su quattro ne considera la durata sempre meno prevedibile (come dire, sai quando parti ma non sai mai a che ora arriverai…).

La ricerca della casa di Detroit ha evidenziato inoltre che, per gli intervistati, è statisticamente più stressante il tragitto-casa lavoro (ben il 26%) del lavoro stesso

(23%). Livelli inimmaginabili si raggiungono a Roma, dove lo stress è talmente elevato da essere paragonabile a quello causato da un trasloco.

Nella regale Londra non è che le cose vadano poi tanto meglio, visto che il trantran casa-ufficio è considerato peggio di una visita dal dentista. I parigini invece la prendono con umorismo paragonando il tragitto per andare al lavoro in auto come un pranzo con la suocera.

Together

di Maurilio Rigo

“stress” recarsi al lavoro

Che

Insomma il quadro fornito dallo studio è decisamente inquietante tant’è che la Ford ha avviato collaborazioni con istituzioni di tutto il mondo per identificare e affrontare le sfide della mobilità del futuro che emergeranno dall’evoluzione dei processi di urbanizzazione.

Così alla conferenza “Sustainable Brands 2015” di Barcellona, il vice presidente Ambiente e Sostenibilità di Ford Europa, Andreas Ostendorf, ha presentato la vision del marchio dell’ovale blu per la smart mobility e le soluzioni in grado di rendere più efficienti e integrati i trasporti urbani.

“Per molte persone la sensazione che si prova prima ancora di aver messo piede in ufficio è già quella di una profonda stanchezza - ha spiegato Ostendorf - la società continua a urbanizzarsi sempre di più, e le città si stanno estendendo oltre i propri confini. Abbiamo bisogno di un’infrastruttura del sistema dei trasporti che sia in grado di accompagnare questa espansione. Proteggere la libertà di spostarsi richiede un cambio di prospettiva

che vada oltre il semplice incremento di strade o linee ferroviarie. È necessario creare un network di soluzioni multimodali sostenibili e interconnesse”.

E proprio in occasione della conferenza Sustainable Brands di Barcellona, Ford ha organizzato un workshop dedicato all’analisi delle caratteristiche peculiari di questa città e all’identificazione di soluzioni dedicate per la mobilità.

Ostendorf ha inoltre preso parte a un panel sull’importanza, per le aziende, di implementare la sostenibilità in ogni ramo del business.

“Siamo in contatto con un elevato numero di autorità cittadine in tutto il mondo per lavorare congiuntamente a soluzioni di trasporto accessibili, efficienti e sostenibili - ha aggiunto Ostendorf - Auto, treni, bus, tram, pedoni, ciclisti, semafori, segnaletica, dovranno tutti essere connessi e integrati per ottimizzare la mobilità del futuro”.

Al di là delle soluzioni proposte resta il fatto che secondo l’inglese “Office of National Statistics”, ogni minuto aggiunto

al tragitto casa-lavoro, ha un effetto cumulativo su stress e ansia. Non c’è da stupirsi quindi che la ricerca condotta da Moovitapp.com, nel percorso andata e ritorno (in questo caso attraverso il trasporto pubblico), abbia una durata, in media, di 111 minuti a Roma, 104 a Londra e 100 a Madrid.

L’analisi della Ford ha evidenziato che proprio Roma è la metropoli in cui i cittadini sono più propensi a ritenere che gli spostamenti cittadini stiano diventando sempre più stressanti (57%). Seguono Londra (41%) e Parigi (35%).

Per molti l’impossibilità di prevedere con certezza la durata degli spostamenti, si traduce nella difficoltà nel rispettare gli orari.

Il 63% del campione ammette di arrivare in ritardo al lavoro almeno una volta al mese a causa di rallentamenti ed eventi imprevisti, il 27% è in ritardo almeno tre volte al mese, e il 15% esce dalla propria ➔

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Together

residenza almeno con trenta minuti di anticipo rispetto all’orario ideale per non rischiare di ritardare al lavoro.

A Roma, dove i livelli di stress relativi al tragitto casa-lavoro sono i più elevati, l’8% dei lavoratori arriva ad anticiparsi anche di un’ora per non rischiare di arrivare in ritardo. Addirittura il 43% ha ammesso di non essere riuscito a raggiungere il posto di lavoro almeno una volta nei 12 mesi precedenti, principalmente a causa di scioperi e interruzioni dei servizi di trasporto pubblico che finiscono inevitabilmente per far impazzire il traffico.

Complessivamente, nell’ambito della ricerca, soltanto il 19% ritiene che i propri spostamenti non siano stressanti, con un dato che scende addirittura fino al 10% tra gli under 24.

Concludiamo con una buona notizia, sempre sul tema dello stress da guida.

Negli Stati Uniti è in via di sperimentazione da parte della Park Me di Santa Monica, California, un sistema capace di cercare un parcheggio libero attraverso la ricognizione della zona interessata da parte di un drone.

“Le metropoli sono sempre più affollate e da lungo tempo i guidatori hanno chiesto una risposta migliore alle loro preoccupazioni di parcheggio - ha dichiarato il co-fondatore e Ceo di Park Me, Sam Friedman - in città che sembrano non riescano più ad ospitarli - Noi gliela abbiamo data.

Crediamo che i droni siano la chiave per questo problema e siamo entusiasti di inaugurare la nuova era con soluzioni basate su nuove tecnologie”.

La richiesta di questo innovativo servizio anti-stress potrà essere attivata anche attraverso i sistemi di navigazione di bordo ed essere guidati passo passo dal drone verso il posto libero più vicino.

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Audi Q7

Torna dopo 10 anni la capostipite dei Suv Audi.

Lunga oltre 5 metri e con 7 posti, è piÚ leggera fino a 325 kg, consuma il 28% in meno e rappresenta il contenitore delle migliori tecnologie disponibili a Ingolstadt. Migliorata in ogni aspetto, offre prestazioni, comfort ed efficienza con una sorprendente facilità di guida.

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Drive

di Nicola Desiderio

Il gigante buono L’Audi Q7 è stato il primo Suv della casa di Ingolstadt e dopo un decennio arriva alla seconda generazione. Prodotta a Bratislava, in Slovacchia, è offerta per ora in due motorizzazioni V6 3 litri tra cui il diesel da 272 cv che è oggetto della nostra prova nella versione Business Plus, con pacchetto che offre un vantaggio cliente del 27%. In arrivo anche la versione etron, prima ibrida plug-in a gasolio di Audi. Parte da 72.130 euro.

Ammiraglia a ruote alte La nuova Audi Q7 ha dimensioni leggermente inferiori a quella precedente (5,05 metri), anche se la sua imponenza spicca di meno. Le linee sono più nette e tese e di fronte c’è la calandra single frame più orizzontale e con bordi più sporgenti, che sarà il segno distintivo di tutte i futuri modelli Q di Audi. Rimangono inalterati alcuni tratti come il tetto arcuato, i parafanghi sporgenti e il portellone avvolgente che incorpora per intero le luci. Ottimo per un Suv il cx di 0,31 e nuova la firma luminosa dei fari.

La tecnologia dentro Audi vuol dire qualità ed eleganza. E basta aprire la portiera per trovarne conferma.

Danno il benvenuto la scritta luminosa sui brancardi, la raffinata illuminazione a Led e fibre ottiche e la ricercatezza delle forme e dei materiali, disponibili in moltissime combinazioni.

Ma le meraviglie arrivano al posto guida con la strumentazione Virtual Cockpit (optional si può anche avere l’head-up display) che può dedicare tutti i suoi 12,3

pollici del display TFT alla navigazione oppure al sistema di visione notturna che fa parte dell’immenso patrimonio di sicurezza a 5 stelle EuroNCAP che l’Audi Q7 offre e che rappresenta un ponte verso la guida autonoma. Oltre ai sistemi di allerta e frenata automatica più evoluti, ci sono l’assistente al traffico in colonna fino a 65 km/h, c’è il sistema che permette di evitare gli ostacoli, quello che impedisce di ripartire dagli incroci se sta sopraggiungendo un’automobile e, se accade lo stesso quando stiamo per scendere dalla vettura, un segnale acustico avvisa prima di aprire la portiera. È cresciuto anche lo spazio per i passeggeri e per i bagagli: si va da 295 litri in sette, facendo sparire elettricamente i due sedili di terza fila si passa a 770 litri e abbattendo il divano 35/30/35, scorrevole

per 11 cm e regolabile, si arriva a 1.955 litri. Sontuosi rivestimento e dotazione con prese, vani, rotaie, ganci e barre varie.

Al vertice anche il sistema infotelematico MMI con schermo a scomparsa da 8,3 pollici e processore grafico Nvidia.

Si comanda attraverso touchpad, offre lo specchio di Android Auto e Car Play ed inoltre è completo di diverse funzioni Google, dei servizi Audi Connect e del wi-fi con i quali collegare tablet Audi per i sedili posteriori.

Senza fili anche il caricabatteria a induzione e per il sistema audio si va da un Bose a 19 altoparlanti e 558 Watt fino ad un Bang&Olufsen da 1.920 Watt e 23 diffusori. Tra le dotazioni opzionali per il comfort, ci sono i sedili anteriori dotati di 5 tipi di massaggio, il climatizzatore a 4 zone e il tetto panoramico apribile. ➔

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Drive

Prodigi della tecnica L’Audi Q7 peso fino a 325 kg in meno grazie soprattutto all’alluminio, del quale sono fatte la scocca per il 41% e le sospensioni. I motori al lancio sono V6 3 litri con cambio automatico a 8 rapporti: a benzina con compressore volumetrico da 333 cv e a gasolio da 272 cv, oggetto della nostra prova. In arrivo la versione Ultra da 218 cv (5,5 litri/100 km pari a 144 g/km di CO2) e la e-tron ibrida plug-in che percorre 56 km in elettrico con un consumo di omologazione di soli 1,7 litri/100 km pari a 46 g/km. Ci sarà anche un 2 litri a benzina da 252 cv. Il sistema di trazione integrale è del tipo meccanico inoltre ci sono le sospensioni pneumatiche che abbassano la vettura in velocità, la sollevano in fuoristrada permettendo di superare guadi alti 50 cm e consentono di sopportare traini fino a 3,5 tonnellate.

Per i freni, presto si potranno avere i dischi carboceramici.

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Peso e dimensioni? Spariti La nuova Q7 su strada è una vettura sorprendente per la naturalezza con la quale si fa guidare e gli oltre 21 quintali vengono quasi divorati dall’enorme coppia motrice (600 Nm tra 1.500 e 3.000 giri/min), dal baricentro più basso di 50 mm e dalle 4 ruote sterzanti che regalano un feeling millimetrico al volante, con un’agilità insospettabile sul misto e una stabilità regale in autostrada dove a 130 km/h il V6

ronfa a 1.750 giri/min, ma potrebbe portare il gigante tedesco a 234 km/h. La Q7 brucia lo 0-100 km/h in 6,5 s., eppure consuma poco, anche grazie all’aiuto predittivo offerto dal navigatore. E quando arriva la notte, i fari a matrice di Led fanno giorno, ma sono prontissimi nell’aprire coni d’ombra alle auto che sopraggiungono, a lampeggiare sui pedoni per individuarli meglio e a creare spicchi di buio per non spaventare gli animali.

Audi Q7 3.0 TDI Quattro Tiptronic Business Plus 272 CV Dati tecnici e per l’impiego aziendale cilindrata 2.967 cc potenza 272 CV lungh./largh./alt. 5,05 x 1,97 x 1,74 m peso 2.135 kg accelerazione 6,5” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 234 km/h cambio automatico a 8 rapporti trasmissione integrale costo di esercizio al km (*) n.d.

consumo medio 16,9 km/litro capacità di carico 295 - 770 - 1.955 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislittamento SI (*) percorrenza annua 30.000 km

Drive

di Nicola Desiderio

Toyota Auris

La compatta giapponese fa il giro di boa del suo ciclo di vita con modifiche estetiche e all’abitacolo che rimane tra i più generosi della categoria. Migliora anche la dotazione di sicurezza e arrivano nuovi motori Euro6, ma a fare la parte del leone è sempre la versione a doppio motore che offre consumi da record.

La Toyota Auris è il modello con il quale la casa giapponese compete in Europa nel segmento delle compatte e si ripresenta con il classico restyling di metà vita aggiornando stile, dotazione di sicurezza e gamma motori. Costruita a Burnaston, nel Regno Unito, è venduta in Nordamerica come Scion iM, monta motori con potenze da 90 cv a 136 cv a benzina, a gasolio e naturalmente ibrido, che proviamo nella variante Touring Sports in allestimento Business. Ci sono anche Cool, Active e Lounge con listino che parte da 22mila euro, mille in più per la famigliare.

Led e cromature L’Auris è lunga 4.595 mm ovvero 230 mm più della berlina, ed ha uno stile sporti-

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veggiante e anche molto efficiente aerodinamicamente (cx di 0,29). Le modifiche riguardano i paraurti, il frontale, dotato delle nuova calandra e dei gruppi ottici più affilati con la stessa firma a Led (full Led per gli allestimenti superiori) che si ritrova nelle luci posteriori, riconoscibili per la lente a maggior sviluppo tridimensionale dalla diversa combinazione cromatica. Si nota l’aggiunta di modanature cromate e la versione ibrida è identificabile, come di consueto, dal marchio frontale con fondo blu.

Stesso spazio, più sicurezza L’abitacolo dell’Auris mantiene inalterate le sue caratteristiche fondamentali, ma con materiali più scuri e plancia ornata

da cuciture a contrasto. La strumentazione è dotata di grafica e illuminazione diverse (blu tungsteno), un nuovo display TFT da 4,2 pollici e un touch screen cresciuto a 7 pollici per il sistema infotelematico Toyota Touch 2, dotato ora di comandi a sfioramento anche sul perimetro. Tra le app standard del quale è dotato ce n’è anche una per trovare il distributore di carburante più conveniente. Intriganti le bocchette laterali a turbina, anche se mancano quelle posteriori. L’assetto di guida è piuttosto basso e lo spazio è ben distribuito tra i sedili anteriori e quelli posteriori.

Anche il bagagliaio ha un’ottima capacità: si passa da 530 a 1.658 litri abbattendo il divano 60/40 con una soglia bassa, ben protetta e un piano perfettamente

Lo

spazio ibrido

regolare, dunque per niente influenzato dalla presenza della batteria come su altre vetture ibride.

Ancora più ricca la dotazione di sicurezza.

Ai 7 airbag, al VSC con assistenza per la partenza in salita e al controllo della pressione degli pneumatici si aggiunge ora il pacchetto Safety Sense che comprende la commutazione automatica degli abbaglianti, la lettura dei segnali, il sistema per evitare l’abbandono della corsia, il cruise control adattativo, l’allerta in caso di pericolo di collisione e la frenata autonoma che rileva i pedoni fino a 80 km/h.

Per la guida in città sono altrettanto utili l’assistenza alla partenza in salite, il sistema di parcheggio automatico, l’accesso senza chiave e la retrocamera. ➔

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Drive

Non solo ibrido L’unico motore rimasto tra quelli della vecchia guardia è il diesel 1.4 da 90 cv modificato per diventare Euro6. Arrivano l’1.6 da 112 cv di origine BMW a sostituire il precedente 2 litri e il nuovo e moderno 1,2 litri turbo ad iniezione diretta di benzina da 116 cv che offre le prestazioni migliori (200 km/h, 0-100 km/h in 10,1 s.) e consumi molto interessanti grazie al funzionamento a ciclo Atkinson ai carichi bassi, come i modelli ibridi.

Così infatti gira anche l’1.8 aspirato da 99 cv della versione Hybrid, accoppiato ad un elettrico da 60 kW e al generatore attraverso il cosiddetto power split device, un meccanismo epicicloidale che funge anche da trasmissione a variazione continua. La batteria Ni-Mh è composta da 28 celle, ha una capacità di 1,31 kWh, è alloggiata sotto il sedile, raffreddata ad aria e ha una tensione di 201,6 Volt che viene innalzata a 650 Volt dall’inverter per aumentare il rendimento del sistema ibrido che eroga 136 cv.

Le priorità sono altre L’Auris Hybrid conferma le sue qualità.

Grazie alla diversa taratura delle sospensioni e alla migliore insonorizzazione, risulta ancora più confortevole, Le prestazioni sono leggermente migliorate (180

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km/h autolimitati, 0-100 km/h in 10,9 s.), ma con l’Auris si scopre un piacere di guida diverso, fatto di sfide inedite come il marciare il più possibile in elettrico, recuperare più energia e vedere l’indicatore di consumo attestarsi su valori simili a quelli dichiarati (3,9 litri/100 km pari a 89 g/km di CO2), soprattutto in città e nel traffico in colonna.

Quattro le modalità di marcia (Normal, Eco, Power ed EV) che consentono in ogni caso una guida liscia, riposante che autoalimenta la voglia di viaggiare nel silenzio consumando poco.

Company card L’Auris ha ora un interessante diesel in

gamma, ma l’ibrido ha innumerevoli carte da giocare perché aggira meglio le limitazioni del traffico, entra gratis nell’Area C di Milano, in molte città non paga il parcheggio e, in alcune regioni, neppure la tassa di possesso dovuta in ogni caso solo sui 73 kW del motore termico.

L’assenza del cambio taglia alla radice una voce della manutenzione, il recupero d’energia mitiga quella relativa ai freni e agli pneumatici inoltre il sistema ibrido, che ha dimostrato la propria affidabilità su 8 milioni di auto prodotte, è garantito 5 anni o 100mila km. Tutte premesse che, insieme alla fama del marchio Toyota, vogliono dire un’ottima equazione di business per le aziende.

Toyota Auris Touring Sports Hybrid 136 CV Dati tecnici e per l’impiego aziendale cilindrata 1.798 cc potenza 136 CV lungh./largh./alt. 4,59 x 1,76 x 1,47 m peso 1.335 - 1.465 kg accelerazione 10,9” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 180 km/h cambio automatico a variaz. continua trasmissione anteriore costo di esercizio al km (*) 0,40

consumo medio 25,6 km/litro capacità di carico da 530 a 1.658 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislittamento SI (*) percorrenza annua 30.000 km

News on the road

di Nicola Desiderio

Alfa Romeo Giulia: ritorno alle origini L’Alfa Romeo ritorna Alfa Romeo con la Giulia, la nuova media a trazione posteriore che porta al debutto anche il nuovo logo della casa di Arese.

Basata su una nuova piattaforma che prevede la costruzione della scocca in acciaio, alluminio e fibra di carbonio, la nuova Giulia vanta un perfetto bilanciamento dei pesi sui due assali e ha il meglio della tecnica automobilistica con l’obiettivo di fornire prestazioni e sensazioni. L’abitacolo mette al centro il pilota, con la plancia orientata e tutti i comandi relativi alla guida concentrati sul volante.

Progettati dalla Ferrari i nuovi motori, con frazionamento a 4 e 6 cilindri a V tra i quali spicca il 3 litri biturbo della Quadrifoglio Verde da 510 cv (0-100 km/h in 3,9 s.). Nuovi anche i diesel e prevista la trazione integrale. L’arrivo nei concessionari è programmato per il 2016 inoltrato. Biscione da flotta premium.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Audi A4: filante leggerezza L’Audi A4 di 5a generazione pesa fino a 120 kg in meno rispetto alla precedente ed è più efficiente del 21% grazie anche all’aerodinamica da record (cx di 0,23). Lunga 4,73 metri, è più abitabile e la Avant ha un bagagliaio di 505-1.510 litri. La strumentazione conta su head-up display, Virtual Cockpit e MMI di nuova concezione, la sicurezza sui più moderni dispositivi come l’assistenza al traffico in colonna. Al lancio due motori a benzina (1.4 da 150 cv, 2 litri da 190 cv, 252 cv e a metano da 170 cv) e due diesel: 2 litri da 190 cv e 150 cv (3,7 litri/100 km pari a 95 g/km di CO2 per la versione Ultra), V6 3 litri da 218 cv o 272 cv, accoppiabili con trazione anteriore o integrale e cambio manuale, s tronic a 7 rapporti o automatico a 8 marce. I prezzi partono da 33.800 con 2 dei 5 allestimenti dedicati alle flotte (Business e Business Sport). Nata per il lungo termine.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

BMW X1: il futuro è anteriore La BMW X1 si mette il motore di traverso e diventa a trazione anteriore. Basata sul pianale della Mini, è lunga 4,44 metri, ha un’aerodinamica da riferimento (cx di 0,29), abitacolo più ampio e vano bagagli modulabile grazie al divano scorrevole per 13 cm e abbattibile 40/20/40 da un minimo di 505 litri (+85) fino a 1.550 litri. La strumentazione ha l’head-display e i servizi Connected Drive con sim incorporata. Tra le dotazioni di sicurezza l’assistente alla guida in colonna che, oltre a regolare velocità e distanza di sicurezza, fino a 60 km/h interviene anche sullo sterzo. Al lancio c’è il 2 litri diesel da 150 cv, da 190 cv con la trazione integrale e biturbo da 231 cv (235 km/h, 0-100 km/h in 6,6 s.) con cambio automatico a 8 rapporti di serie.

I prezzi partono da 32.950 euro e oltre a quello base, Advantage, xLine e Sport c’è anche l’allestimento Business.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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Future

Citroën C4 Picasso: l’automatico che mancava La Citroën C4 Picasso e Grand C4 Picasso hanno ora il cambio automatico EAT6 anche sulle versioni con l’1,6 THP a benzina da 165 cv e il diesel di pari cilindrata da 120 cv oltre che sul 2 litri da 150 cv.

Rispetto al precedente robotizzato ETG6 offre più comfort e velocità di innesto (-40%) oltre che consumi contenuti. Il nuovo cambio è l’unica opzione per l’unità a benzina, non è disponibile per l’1.6 HDi da 100 cv e il 3 cilindri 1.2 Puretech da 130 cv.

Sempre al vertice l’equipaggiamento per comfort e sicurezza come i sedili anteriori dotati di massaggio, il tetto e il parabrezza panoramici, la strumentazione su display da 12 pollici e i comandi su un altro touch screen da 7 pollici. Quattro gli allestimenti (Attraction, Seduction, Intensive e Exclusive) più il Business a partire da 23.900 euro per la C4 Picasso e da 25.600 euro la Grand C4 Picasso a 7 posti.

Aziendale o rent airport.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Fiat 500: rinnovamento di un classico Tempo di cambiare anche per la Fiat 500 che si rinnova in oltre 1.900 particolari tra cui i gruppi ottici (per la prima volta con Led), la plancia e una telematica più avanzata con i sistemi UConnect dotati di display da 5 o 7 pollici e una migliore interazione con lo smartphone, i servizi TomTom Live e le app per i social network e l’ascolto della musica.

Invariata la dotazione di sicurezza con 7 airbag, più ampia la possibilità di personalizzazione cromatica anche con tinte bicolore e i temi del catalogo “Second Skin”. Diventano Euro6 i motori con emissioni di CO2 che partono da 89 g/km di CO2. Le unità a benzina 900 bicilindrico da 85 cv e 105 e 1.2 da 69 cv (anche GPL) possono avere anche il cambio robotizzato Dualogic, più tardi arriveranno il diesel 1.3 da 80 cv o 95 cv e la 1.2 in versione Eco. Due gli allestimenti (Pop e Lounge) a partire da 13.600 euro. Car sharing o city rent.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Ford Focus: la forza della semplicità La Ford Focus adotta uno stile più morbido, diventa più efficiente fino al 19% e semplifica radicalmente la plancia, grazie al sistema Sync2 con schermo da 8 pollici e comandi vocali. Come su altre Ford, anche la Focus ora ha il MyKey e la frenata autonoma in città che agisce fino a 50 km/h. Per i motori si parte dal 3 cilindri mille da 100 o 125 cv, ora disponibile anche con il cambio Powershift, così come i diesel 2 litri da 150 cv e l’1.5 da 120 cv. C’è anche da 95 cv e ci sono le versioni Econetic da 105 cv (88 g/km) o con il mille da 100 cv (99 g/km). In gamma anche le ST da 250 cv e diesel da 184 cv e in arrivo la formidabile RS con motore 2.3 da 350 cv e trazione integrale. C’è anche la versione GPL 1.6 da 120 cv. Tre gli allestimenti (Plus, Titanium e Titanium X) più il Business dedicato alle flotte con prezzi a partire da 19mila euro, mille in più per la Wagon. Aziendale ideale.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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News on the road

di Nicola Desiderio

Jaguar XF: la cura dell’alluminio Arriva anche per la XF la rivoluzione dell’alluminio che consente di risparmiare 190 kg e migliorare l’efficienza del 20%. Basata sulla stessa piattaforma della XE, la nuova XF è lunga 4,95 metri, abbandona il portellone e ha un cx di 0,26. La strumentazione è digitale TFT con head-up display laser e il sistema InTouch Control ha le funzionalità più moderne, lo schermo Dual View da 10,2 pollici e l’impianto audio Meridian da 825 Watt e 17 altoparlanti. All’avanguardia anche la dotazione di sicurezza con frenata autonoma, cruise control che legge i limiti di velocità e All Surface Control. Il diesel 2 litri ha 180 cv o 163 cv che promette un consumo di 4 litri/100 km pari a 104 g/km di CO2. Hanno il cambio automatico a 8 rapporti di serie il 2 litri da 240 cv e i V6 3 litri da 340 o 380 cv (0-100 km/h in 5,1 s.) e diesel da 300 cv, anche a trazione integrale. Viaggiatrice da rappresentanza.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Mercedes Classe A: sportività ed efficienza La Mercedes Classe A si rinnova con un restyling che interessa frontale, gruppi ottici, allestimenti e meccanica. La plancia ora ospita lo schermo da 8 pollici del sistema Command dotato di Car Play e MirrorLink, nuovi rivestimenti e il Dynamic Select, inoltre la dotazione di sicurezza comprende il Collision Prevention Assist con frenata autonoma e i fari full led. Più efficienti i motori. I diesel sono l’1.5 da 90 e 109 cv che nella versione BlueEfficiency consuma 3,5 litri/100 km pari a 89 g/km e il 2,1 litri da 136 cv e 177 cv. I benzina partono dall’1.6 da 102cv, 122 cv o 156 cv poi ci sono il 2 litri da 184 cv, 211 cv, 218 cv per la Supersport per arrivare a quello della AMG 45 da ben 381 cv (0-100 km/h in 4,2 s.) con cambio 7DCT e trazione integrale di serie. Parte da 23.880 euro in 5 allestimenti (Executive, Business, Premium, Sport e Supersport).

Stellina per i più giovani.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Opel Astra: la sfida continua La nuova Opel Astra rilancia la sfida alla Golf puntando su tecnologia, efficienza e abitabilità superiori con dimensioni inferiori. Lunga infatti 4,37 metri (5 cm), ha un cx di 0,285 e pesa tra 120 e 200 kg in meno rispetto alla precedente. Nuovi l’abitacolo e la plancia, i sedili ventilati certificati AGR e il sistema IntelliLink con schermo da 7” o 8”, servizi telematici OnStar e connettività Car Play e Android Auto.

Esclusivi per il segmento i fari IntelliLux a matrice di Led mentre la dotazione di sicurezza comprende la lettura dei segnali, il mantenimento della carreggiata, l’allerta per la distanza di sicurezza e la frenata autonoma. I motori: l’1,4 litri a benzina da 125 cv e 150 cv, il 3 cilindri mille da 105 cv (anche con cambio Easytronic) e il diesel 1.6 da 95 cv, 110 cv (3,4 litri/100 km pari a 90 g/km di CO2) e 136 cv.

Arriva entro l’anno. In attesa della station wagon.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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Future

Peugeot 2008 Matt Black: fascino opaco La Peugeot 2008 rinforza il suo successo con la Matt Black, versione con carrozzeria in tinta opaca e cerchi da 17 pollici Heridan Black in nero, anch’esso opaco. Ancora più aggressiva è la Black Matt Limited Edition, prodotta in 120 esemplari, che presenta verniciatura grigio scuro Platinum Matt e gusci dei retrovisori, coprimozzi e bordature dei tappetini in arancio. La Peugeot 2008 Matt Black è disponibile in altre 7 tinte con un equipaggiamento che comprende anche pneumatici all season mud&snow, Grip Control e navigatore. I prezzi partono da 23.310 euro con motori 3 cilindri turbo 1.2 da 110 cv e 130 cv e diesel 1.6 da 100 cv e 120 cv mentre il resto della gamma ha la propria soglia di accesso a 15.810 euro e comprende gli allestimenti Access, Active, Allure e Crossway includendo il diesel da 75 cv e il 3 cilindri aspirato da 82 cv, anche con cambio ETG5. La company car che tutti vogliono.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Renault Talisman: media in salsa francese Dopo la Laguna la sfida di Renault nel segmento delle medie si chiama Talisman. Lunga 4,85 metri, ha una filante carrozzeria a 4 porte (cx di 0,27) ed è costruita sulla piattaforma CMF della Espace, prendendone il meglio della tecnologia come i fari a Led, il sistema R-Link2 con schermo verticale da 8,7 pollici e il Multi-Sense che sincronizza la dinamica della vettura (comprese le 4 ruote sterzanti) con l’illuminazione, la grafica della strumentazione e la sonorità interna. I sedili sono riscaldabili e ventilati e la dotazione di sicurezza comprende il meglio. I motori a benzina vanno da 150 cv ai 200 cv dell’1.6 con cambio EDC doppia frizione a 7 rapporti mentre per i diesel c’è l’1.6 da 130 cv e biturbo da 160 cv con cambio EDC a 6 rapporti e l’1.5 da 110 cv che emette 95 g/km di CO2. Il vano bagagli è da 608 litri e sulla Sporter arriva fino a 1.700 litri.

Le flotte nel mirino.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Seat Leon Connect: sempre più ricca La Seat Leon Connect è la nuova versione della compatta spagnola che ha di serie il Samsung Galaxy A3 insieme al sistema Seat Media Plus, con touch screen da 6,5 pollici, MirrorLink, Android Auto e Car Play per allacciarsi con qualsiasi altro smartphone. La Leon Connect presenta allestimenti interni ed esterni specifici ed è disponibile con carrozzeria 5 porte ed ST con le motorizzazioni 1.2 TSI da 110 cv, 1.4 TGI a metano (presto anche con cambio DSG) e 1.6 TDI da 90 cv o 110 cv. Per il resto della gamma arrivano l’1.4 TSI ACT da 150 cv e la ST Cupra 2.0 TSI da 280 cv accanto al 2 litri diesel da 150 cv e 184 cv. La Seat Leon è proposta anche con carrozzeria SC 3 porte e X-Perience in altri 3 allestimenti (Reference, Style e FR) e altrettanti dedicati alle flotte (Business, Business Navi e Business Led) con un vantaggio del 29-47%. Prezzi a partire da 18.230 euro. Connessa con le flotte.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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Future

Skoda Superb: lo spazio da flotta La Skoda Superb completa la propria gamma con la versione Wagon che stabilisce il nuovo record di capienza del bagagliaio che va da 660 a 1.950 litri.

Ai massimi livelli la dotazione per il comfort e la sicurezza oltre che per la connettività. Identici alla berlina i motori che assicurano consumi inferiori fino al 30% con potenze superiori del 20%. A benzina l’1.4 da 150 cv e il 2 litri da 280 cv (243 km/h, 0-100 km/h in 7,1 s.) con cambio DSG a 6 rapporti e trazione integrale di serie, a gasolio il 2 litri da 150 cv o da 190 cv e l’1,6 litri da 120 cv che nella versione GrenLine dichiara 3,7 litri (96 g/km di CO2), valore che garantisce un’autonomia teorica di 1.780 km. La gamma inoltre aggiunge l’allestimento SportLine agli altri 5 (Active, Ambition, Executive, Style e Laurin&Klement). La Skoda Superb Wagon parte da 27mila euro, 1.100 più della berlina.

Outsider del noleggio.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Smart Twinamic: nuovamente automatica La Smart ridiventa automatica e, dopo il debutto a sorpresa con il cambio manuale, ha un’inedita trasmissione Twinamic doppia frizione a 6 rapporti, sia per la classica Fortwo a 2 posti da 2,69 metri sia per la Forfour a 5 porte da 3,49 metri. Le Smart hanno 5 airbag, avviso per la distanza di sicurezza e sistemi contro il superamento involontario della carreggiata e i colpi di vento laterali inoltre può utilizzare lo smartphone come sistema infotelematico di bordo al posto di quello incorporato.

Le Smart Fortwo e Forfour sono entrambe spinte da due tre cilindri: mille da 60 cv o 71 cv e 900 turbo da 90 cv, quest’ultimi due disponibili anche con il cambio Twinamic. Sei gli allestimenti (Youngster, Black Passion, Urban, Passion, Proxy e Prime) a partire da 12.030 euro, 740 euro per avere la Forfour e 1.450 euro per il Twinamic. Car sharing per elezione.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Volvo S60 e V60 Cross Country: anche la berlina è alta La famiglia Cross Country di Volvo si arricchisce e insieme alla V60 arriva anche la S60 Cross Country, la prima berlina a ruote alte. Entrambe hanno l’assetto sollevato di 65 mm, allestimento specifico e l’esemplare dotazione di sicurezza che comprende la frenata automatica in presenza di pedoni e ciclisti. Tutti turbo ed omologati Euro6 i motori. La S60 ha il 5 cilindri 2.5 da 254 cv con trazione integrale e cambio automatico di serie e il diesel 2 litri da 190 cv, la V60 ha in più il 4 cilindri a benzina da 245 cv (0-100 km/h in 6,6 s.) e il diesel da 150 cv che dichiara un consumo di 4,2 litri/100 km pari a 111 g/km di CO2. Le versioni più potenti hanno la velocità limitata a 210 km/h. La Volvo S60 Cross Country è disponibile solo in allestimento Summum a partire da 43.520 euro, la V60 parte da 41.900 euro ed è anche Kinetic, Momentum e Business dedicato alle flotte.

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

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Future

di Giampiero Bottino

Guida autonoma

La strada è tracciata Dimezzare la mortalità dovuta agli incidenti stradali, svuotare i bollettini di guerra che danno conto ogni anno di più vittime di quante non ne assommino tutti i conflitti che insanguinano il nostro povero e tormentato pianeta. È questo l’obiettivo ambizioso del quarto

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programma d’azione europeo 2011-2020, che suggerisce agli Stati membri le linee strategiche da adottare per ridurre gli enormi costi umani, economici e sociali provocati dai sinistri.

E che, in un contesto magari più modesto, ma più vicino al nostro settore, potrebbe regalare una salutare dose di serenità ai fleet manager, ben consapevoli di quanto gli incidenti – anche quelli che non comportano esiti cruenti – incidano sui budget affidati alla loro responsabilità.

La guida autonoma appare la risposta più attuale a questa sollecitazione, la nuova frontiera per il mondo dell’auto che propone a ritmo sostenuto innovazioni orientate a un fine comune: ridimensionare il ruolo del guidatore, ritenuto non a torto l’anello debole della catena del traffico, visto che alla base degli incidenti – le statistiche lo dimostrano – ci sono quasi sempre le debolezze umane, come impe-

rizia, distrazione, stanchezza, aggressività, sopravvalutazione delle proprie capacità, sottovalutazione del rischio.

Sulla scia di questa ricetta, l’automobile sta imparando a fare da sola un mucchio di cose, con una rapidità senza precedenti nella migrazione delle innovazioni più significative dalle vetture di categoria superiore alle utilitarie. Pensiamo ad esempio al sistema di frenata automatica alle basse velocità che frena autonomamente se il guidatore, distratto, non si accorge di un ostacolo o di un imprudente pedone che si para improvvisamente dinnanzi all’auto. Ricordiamo di averlo provato in anteprima, sul finire dello scorso decennio, come dotazione d’eccellenza di una vettura premium come la Volvo XC60, e proposto nel giro di qualche anno anche su city car come la Voplkswagen up! e la Fiat Panda regina della categoria.

Future

Un discorso analogo può essere fatto sui sistemi di ausilio al parcheggio, ormai presenti anche su modelli a larghissima diffusione e protagonisti di un’evoluzione rapida e incessante: dalla semplice misurazione dello spazio in grado di ospitare la vettura all’effettuazione completa della manovra, dapprima solo in parallelo e successivamente anche a spina di pesce, magari con la capacità di segnalare l’arrivo di un veicolo che potrebbe rappresentare un pericolo lasciando il parcheggio in retromarcia.

E Volkswagen ha svelato quella che nella sua visione potrebbe essere la prossima generazione: l’auto capace di parcheggiare anche con rimorchio (per esempio una roulotte) al seguito e di effettuare la manovra senza bisogno che sia a bordo il guidatore, il quale può controllare l’operazione sul proprio smartphone. È un’autentica rivoluzione fondata sui sensori, che dall’avvento dell’Abs e successivamente del controllo di stabilità Esp hanno assunto un ruolo sempre più incisivo per garantire all’automobile la capacità di valutare, e progressivamente di gestire, le diverse situazioni di guida, interagendo con un numero sempre più elevato di dispositivi e in costante dialogo con i più efficaci ed evoluti apparati di acquisizione delle informazioni, come telecamere, laser e radar.

Parcheggiare guidando l’auto da lontano con il proprio smartphone: quando la realtà tecnologica supera (non manca molto) la fantasia

Per esempio, è tutt’altro che raro guidare un’auto che – una volta impostata con il cruise control la velocità di crociera – lascia al pilota solo l’onere di impugnare il volante. Al resto pensa la macchina, adeguando la velocità per mantenere la distanza di sicurezza dal veicolo che precede e affrontando in ordinata autonomia (e senza stress per il guidatore) i continui stop and go della marcia in colonna. L’abbandono involontario della corsia di marcia viene segnalato da un allarme acustico o da una vibrazione del volante o del sedile di guida, mentre nei modelli più sofisticati (e costosi) il sistema proattivo, con un misurato intervento sullo sterzo, riporta dolcemente l’auto in carreggiata.

Molti sono i sistemi – microtelecamera che misura il battito di ciglia, strumenti che leggono le variazioni del comportamento di guida – che valutano il livello di attenzione del pilota, suggerendo al minimo accenno di stanchezza l’opportunità di una sosta ristoratrice.

In questa sagra dell’innovazione si sta imponendo la tecnologia basata sulla collaborazione tra i sensori di bordo e i più moderni sistemi di navigazione: conoscendo in anticipo il percorso che si sta per affrontare, l’auto può prendere le decisioni migliori, affrontando la strada con i rapporti e le regolazioni più adatti a garantire il massimo comfort e la piena sicurezza, minimizzando consumi ed emissioni. ➔

Future

Le ammiraglie più recenti, come le Mercedes S o la nuova generazione della Serie 7 Bmw, sanno anche “leggere” il fondo stradale su cui stanno per avventurarsi, adottando l’assetto migliore per assorbire ogni minima asperità.

Dal punto di vista della tecnologia, l’auto che si guida da sola è già una realtà concreta, anche se l’avvio dell’effettiva commercializzazione viene previsto per il fatidico 2020.

Ma c’è anche chi gioca d’anticipo come Bmw, che in Cina presenterà entro fine anno la “self drive car” sviluppata assieme a Baidu, la più potente internet company cinese. Oppure come Audi, che già nel 2017 potrebbe presentare i primi modelli capaci di guidare da soli nel traffico, come del resto già accaduto a livello sperimentale con la RS7, che sul circuito di Hockenheim ha effettuato un giro senza pilota, e in maniera ancor più significativa dalla A7 piloted driving che in gennaio ha lasciato la California (dove la Casa degli anelli è tra le poche autorizzate a sperimentare la guida autonoma su strade aperte al traffico) per raggiungere Las Vegas, sede del Ces, la più importante rassegna europea di elettronica di consumo, con un equipaggio formato da un pilota (intervenuto solo nei centri urbani per obbligo di legge) e da alcuni giornalisti, testimoni imparziali dell’impresa.

Sempre al Ces Mercedes con la F 015 Luxury in Motion ha svelato una vettura con i sedili anteriori rotanti per consentire an-

Nell’abitacolo della concept car Mercedes F 015 Luxury in Motion il guidatore fa salotto con gli amici.

Ci pensa l’auto a portarli a destinazione

che al guidatore di partecipare alla conversazione salottiera con i compagni di viaggio, mentre a portarli a destinazione ci pensa l’auto. E Bmw ha mostrato una versione speciale dell’ i3 elettrica che grazie a quattro scanner laser è in grado di monitorare l’ambiente circostante, evitando gli ostacoli che si frappongono al suo cammino e parcheggiando in piena autonomia con estrema precisione, comunicando via smartphone al proprietario il posto scelto per la sosta.

La decisione di presentare novità importanti in manifestazioni diverse da quelle tradizionali del settore rafforza l’opinione di chi attribuisce all’auto senza pilota la capacità di ridisegnare la geografia del settore, spostando dalle location tradizionali alla Silicon Valley il baricentro del-

L’Audi A7 Piloted Driving che in gennaio è partita dalla California e ha raggiunto autonomamente Las Vegas con a bordo un pilota per fronteggiare eventuali emergenze e tre giornalisti come testimoni

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l’industria automobilistica mondiale. Del resto, da ormai 6 anni, con oltre 1.6 milioni di km percorsi, le 20 Google car sperimentali percorrono le strade normali per preparare il lancio commerciale, previsto nel 2020, della vettura senza pilota con cui il colosso di Mountain View lancia la sfida ai costruttori storici. Il tempo dirà se sarà davvero in grado di vincerla, ma una cosa è certa: se la tecnologia per l’auto a guida autonoma c’è già, molto – forse troppo – resta ancora da fare sul piano legislativo e su quello – che necessita di investimenti faraonici – dell’adeguamento delle infrastrutture per metterle in grado di comunicare con le auto. Sono proprio questi aspetti a indurre molti a pensare che la data del 2020 sia forse troppo ottimistica.

People

di Pier Luigi del Viscovo

Nuova Touran

Ragione ed emozione Quando uno la fa, la storia, poi finisce per cambiarla. La nuova Touran è indubbiamente figlia di quella monovolume media che ha contribuito a diffondere questo concetto di macchina, confortevole, ospitale, versatile – e tanti altri pregi – ma non sempre bella, attraente, seducente: non è proprio quella che voglio, ma è quella giusta per me (tengo famiglia).

Ma la nuova Touran non impone più questa rinuncia. Non pone più il dilemma tra ragione e emozione. Sceglierla significa avere tutto ciò che serve, dentro un body elegante, gradevole da guardare. È davvero bella, elegante, in modo sobrio, come si addice a una signora tedesca di buona famiglia. Pur restando

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una monovolume dentro, con tutto il confort, la versatilità e l’ospitalità a cui non si vuole proprio rinunciare. Fin qui l’impressione d’acchito, a colpo d’occhio. Poi ci sono i contenuti veri del prodotto, sicurezza ‘uber alles’, di cui abbiamo parlato con Andrea Alessi, direttore del marchio Volkswagen, incontrato in esclusiva da Car Fleet ad Amsterdam.

Abbiamo esordito parlando dell’estetica della nuova Touran, che quasi rivoluziona, in positivo, l’idea stessa di monovolume. Abbiamo colto nel segno?

Beh, sicuramente il design, sottoposto a un completo restyling, è un punto di forza della nuova

Touran. Pur ereditando il minimalismo della precedente, ne ha guadagnato immensamente in leggerezza e sportività. Non a caso noi preferiamo parlare di MPV e non più di monovolume, proprio per segnare il cambiamento. Ma non abbiamo dimenticato che la Touran ha sempre fatto dello spazio (per uso familiare o professionale) la sua caratteristica. Per questo, nonostante la maggiore grintosità e sportività acquisita, la nuova Touran resta comunque fedele alla sua vera natura: una monovolume pratica e di pregio con una spaziosità che non teme confronti.

Dopo l'estetica, ci interessa approfondire la sicurezza.

Andrea Alessi, direttore del marchio Volkswagen

La nuova Touran è un'auto straordinariamente sicura. Tanto per cominciare, offriamo di serie la frenata anti collisione multipla e, come option, la protezione proattiva degli occupanti.

Che in parole povere significa?

Che c’è un sistema basato sul riconoscimento del primo impatto che frena automaticamente la vettura dopo il primo impatto per ridurre l’energia cinetica ancora presente.

People

Ma ancor prima il sistema, quando riconosce un potenziale rischio, ad esempio attraverso una frenata d'emergenza, attiva automaticamente il pretensionamento delle cinture di sicurezza del guidatore e del passeggero anteriore, in modo da garantire la miglior protezione possibile per mezzo del sistema airbag e cinture di sicurezza.

Qualora in una situazione di guida instabile, come per esempio in caso di sovrasterzo o sottosterzo con intervento dell’ESC, si verifichi una forte accelerazione trasversale, vengono inoltre chiusi sia i cristalli laterali sia il tetto scorrevole panoramico (fino a un apposito punto di fermo). Infatti, gli airbag per la testa e gli airbag laterali possono svolgere al meglio la loro azione protettiva.

Il sistema supporta chi si trova al volante in situazioni critiche predisponendo l’impianto frenante e avvisando il guidatore “invitandolo” a intervenire dapprima con segnalazioni ottiche e acustiche e poi, in una seconda fase, con una breve frenata di avvertimento. Se chi guida frena troppo debolmente, il Front Assist provvede a generare una pressione frenante sufficiente a evitare il verificarsi di una collisione. Se il guidatore non reagisce affatto, il Front Assist riduce automaticamente la velocità della vettura. Parte integrante del sistema è la funzione di frenata di emergenza City, che monitora lo spazio esistente davanti alla Touran fino a una velocità di 30 km/h. In caso di emergenza, il sistema frena automaticamente la vettura.

C'è un sistema che impedisce l'impatto?

Sì, c'è il Front Assist, che utilizza un sensore radar integrato nel frontale per monitorare permanentemente la distanza dai veicoli che precedono.

Adesso parliamo un po’ di vita reale. Viaggiare in auto è bellissimo, dà un senso di libertà, ma troppe volte ci troviamo invece a fare lunghi tratti in coda nel traffico. Avete pensato a questo?

Sì, è proprio vero e sì, c’abbiamo pensato. La nuova Touran

dispone di un ‘cruise control’ con regolazione automatica della distanza. In pratica, puoi stare in coda e senza intervenire l’auto avanza e si arresta lentamente seguendo la marcia della colonna.

Sembra esattamente quello che ci vuole, soprattutto quando si viaggia con la famiglia nelle famose partenze intelligenti. Ma come funziona tecnicamente?

Il sistema, che noi definiamo ‘cruise control’ con regolazione automatica della distanza (ACC), utilizza un sensore radar integrato nel frontale. Il guidatore può impostare una velocità compresa tra 30 e 160 km/h. Il sistema ACC si può abbinare sia al cambio manuale, sia al cambio a doppia frizione DSG. Su tutte le Touran con DSG, in presenza di un veicolo fermo davanti alla vettura, il sistema ACC rallenta in modo confortevole l’auto fino all’arresto.

Se il sistema ACC è in combinazione con il cambio DSG, l'auto riparte in modo automatico. L’ACC mantiene la velocità preimpostata e la distanza preselezionata, rallentando

o accelerando automaticamente la vettura in base al traffico.

La dinamica del sistema può essere modificata dal guidatore scegliendo un programma di marcia o tramite la selezione del profilo di guida disponibile a richiesta.

Fra i due estremi, l'estetica e la sicurezza, cos'altro dobbiamo aspettarci?

Le famiglie hanno aspettative molto precise su come deve essere fatta l’auto su misura per loro. Serve spazio, molto spazio, oltre a scomparti, portaoggetti; e poi dev’essere versatile per consentire il trasporto di molte persone, grandi e piccine.

La Volkswagen ha sviluppato la Touran partendo da questi parametri e ne è risultata un’auto tuttofare.

Che venga utilizzata per andare al circolo sportivo, per portare i bambini a scuola o all’asilo o per partire per una vacanza, la Touran è l'auto giusta, amata per la sua praticità anche da chi non ha più figli piccoli, quindi da automobilisti che vogliono viaggiare in tutta comodità in posizione più alta e ne apprezzano la versatilità e l’intuitiva praticità.

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di Nicola Desiderio

Ford C-Max

Tutto e subito Chiamarla monovolume è riduttivo, anche se domina la fascia dei compatti dal 2003. Aggiornata nello stile, ha una plancia semplificata radicalmente con l’arrivo del Sync2, ancora più tecnologia per la sicurezza, motori più efficienti fino al 20% e modifiche al telaio che l’hanno resa ancora più confortevole e piacevole da guidare.

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La Ford C-Max è il monovolume compatto che dal 2003 domina il proprio segmento con 1,2 milioni di unità vendute.

A 5 anni dalla presentazione della seconda generazione, si aggiorna nello stile, nella tecnologia per la sicurezza e la connettività e ha motori più efficienti fino al 20%.

Il listino parte da 20mila euro (pari alla Focus Wagon), con motori da 95 cv a 170

cv e comprende anche la variante 7 posti con le porte scorrevoli e l’allestimento N1.

La proviamo in quella a 5 posti in versione Business con il nuovo diesel 1.5 da 120 cv.

Coperta ed allineata La nuova C-Max si allinea al resto della gamma adottando i canoni del Kinetik design 2.0 e lo si vede subito dalla faccia, con la calandra di forma esagonale.

Le forme sono più morbide, i fari più allungati e le luci posteriori hanno una diversa combinazione cromatica.

Interventi che lasciano inalterato il carattere della C-Max, ovvero una vettura che nelle dimensioni di una Focus (4,38 metri) condensa spazio e stile sportivo dando vita, più che ad un monovolume tradizionale, ad una moderna auto compatta da famiglia.

Il meglio di Ford La C-Max inverte le precedenti gerarchie dell’ergonomia in plancia: al posto dei tanti pulsanti e del piccolo schermo, ora ci sono pochissimi comandi e il touch screen da 8 pollici del sistema Sync2 che accoglie comandi a sfioramento e vocali.

Basta dire “Ho caldo” per avviare al massimo il climatizzatore, “Ho fame” per innescare la guida Michelin che cerca un ristorante, lo fa chiamare per la prenotazione

e infine avvia la navigazione per andare sul posto. Il cruscotto meno massiccio ha anche liberato ulteriore spazio per i piccoli oggetti e i materiali offrono percezioni migliori. Utili nella vita di tutti i giorni il bracciolo scorrevole, lo specchietto quadrangolare per sorvegliare i bambini e il bocchettone Easy-fuel, senza tappo e a prova di errore.

Il divano posteriore è scorrevole e abbattibile così da modulare il volume di carico da 432 fino a ben 1.684 litri, con la comodità aggiuntiva del portellone elettrico che si aziona “a piede”. Come su Fiesta, Focus e Mondeo, arriva il MyKey, il sistema che fa prestare l’auto al proprio figlio senza preoccupazioni perché permette di limitare velocità massima e volume del sistema audio e inibire la disattivazione dei sistemi di sicurezza, ancora più numerosi ed evoluti che in precedenza. Il cruise control adattativo e la frenata autonoma infatti agiscono sopra gli 8 km/h arrestando la vettura in città fino a 50 km/h invece di 30 km/h. Per le manovre ci sono sensori, retrocamera e il sistema semiautomatico di parcheggio funziona anche in uscita. La C-Max ha 6 airbag, legge i segnali stradali e avverte se in retromarcia c’è un veicolo in arrivo, se si fuoriesce dalla corsia o se c’è qualcosa nell’angolo cieco degli specchietti. ➔

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Dà di più, chiede di meno I tecnici Ford sono intervenuti sulla C-Max partendo dall’avantreno, dotato ora di sottotelaio e attacchi alla scocca più rigidi così da rendere lo sterzo più preciso e adottare tarature più morbide per le sospensioni. L’ESC è corredato anche di funzioni che aiutano inserimento e trazione oltreché mitigare i trasferimenti di carico nei cambi di direzione improvvisi.

Anche il comfort acustico beneficia di interventi alle guarnizioni e ai materiali fonoassorbenti. I motori sono tutti Euro6, a partire dal pluripremiato 3 cilindri mille da 100 cv o 125 cv continuando con il 4 cilindri 1.5 da 150 cv. Il diesel di punta è il 2 litri da 170 cv (212 km/h, 0-100 km/h in 8,5 s.) che consuma il 20% in meno rispetto al precedente e ha il cambio PowerShift a doppia frizione, opzionale per la variante da 150 cv e per il nuovo 1.5 da 120 cv che è oggetto della nostra prova.

Più potente del 6% rispetto al precedente 1.6 da 114 cv, ha una coppia migliore (270 Nm tra 1.750 e 2.500 giri/min) e consuma il 6% in meno (4,1 litri/100 km pari a 105 g/km di CO2), come la versione da 95 cv

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mentre la Econetic da 105 cv dichiara 99 g/km di CO2. C’è anche la GPL con il noto 1.6 da 120 cv.

Monovolume sportivo La C-Max non è un monovolume neppure su strada. L’assetto di guida offre regolazioni abbondanti ed è sportivo e avvolgente, con la leva del cambio a due palmi dal volante.

Ancora più silenziosa, l’americana copia per bene le sconnessioni e offre una marcia fluida e brillante. Il nuovo 1.5 è più piccolo, ma sembra più grande perché è più pronto e progressivo in basso, allunga meglio in alto e offre buone prestazioni (184 km/h, 0-100 km/h in 11,3 s.), ma soprattutto una qualità di funzionamento superiore con consumi minimi. Ottimi in-

fine il cambio, rapido e definito negli innesti, i freni e il comportamento stradale: preciso, sicuro, agile, anche grazie ad uno sterzo più comunicativo e progressivo.

L’ovale universale L’auto universale non esiste, ma di certo il monovolume è quanto di più prossimo a questo ideale che riguarda direttamente le esigenze di un parco aziendale.

La nuova Ford C-Max vi si avvicina molto: compatta eppure spaziosa, confortevole ma anche assai piacevole da guidare con una dotazione di sicurezza ai vertici, pur essendo accessibile sia per listino sia per costi di gestione con la certezza di avere un valore residuo garantito da un’auto appetita e dotata di un motore perfetto per il mercato attuale.

Ford C-Max 1.5 TDCi Business 120 CV Dati tecnici e per l’impiego aziendale cilindrata 1.499 cc potenza 120 CV lungh./largh./alt. 4,38 x 1,83 x 1,61 m peso 1.501 kg accelerazione 11,3” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 184 km/h cambio manuale a 6 rapporti trasmissione anteriore costo di esercizio al km (*) 0,33

consumo medio 24,4 km/litro capacità di carico da 432 a 1.684 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislittamento SI (*) percorrenza annua 30.000 km

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di Nicola Desiderio

Hyundai Tucson

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Ritorno

Drive

L’erede della ix35 si riprende il nome del modello che l’aveva preceduta migliorandosi in ogni aspetto. Stile dinamico e abitacolo spazioso, offre una qualità costruttiva e un comfort di marcia di alto livello coadiuvati da una moderna dotazione per la sicurezza e da un comportamento stradale disinvolto ed efficace.

Hyundai Tucson, così torna a chiamarsi il SUV compatto coreano che succede all’ix35 e che nel resto nel mondo non aveva mai abbandonato la prima denominazione. Prodotta nello stabilimento di Nosovice (Repubblica Ceca), è chiamata a continuare il successo di chi l’ha preceduta con uno stile più deciso, uno spazio interno maggiore e un bel mix di comfort e tecnologia.

Parte da 21.450 euro con motori a benzina e diesel da 115 cv fino a 185 cv negli allestimenti Classic, Comfort e XPossible. Proviamo la versione più ricca e potente, di serie con cambio automatico.

Lo stile dell’ammiraglia Se la ix35 inaugurò lo stile “fluidic sculpture”, la Tucson porta a compimento la

e cambiano soprattutto le proporzioni, perché è più bassa e larga e le sue linee sono più tese ed orizzontali.

Più importanti il frontale, con la calandra che lambisce i fari, e la zona posteriore con i grandi terminali di scarico cromati dal profilo esagonale. Il risultato è un’auto che non tradisce le sue ascendenze, grazie anche alle protezioni plastiche sugli archi passaruota, e pur rimanendo compatta, appare più slanciata e dinamica.

Qualità e dotazione Progressi notevoli si registrano anche nell’abitacolo.

Come altre Hyundai, la Tucson punta sul classico per le forme e la disposizione dei comandi, anteponendo sempre la praticità allo stile e ne viene fuori tanto spazio

al futuro trasformazione avviata con l’ammiraglia Genesis. Si allunga, ma non supera i 4 metri e mezzo (4,47 per la precisione, +6 cm)

per ogni tipo di oggetto, facilità di utilizzo e una grande sensazione di qualità che proviene dai materiali (tre le combinazioni cromatiche) e da particolari degni della

migliore concorrenza: dalle lamiere accoppiate senza sbavature fino ai pulsanti e le manopole, morbidi al tocco e bordati in metallo. Lo spazio è cresciuto per i passeggeri e i bagagli possono contare su un vano che va da 503 a 1.513 litri dotato di doppio fondo regolabile e portellone elettrico, ben rivestito e illuminato, ma privo delle ormai consuete levette per abbattere il divano posteriore 60/40.

In compenso quest’ultimo è regolabile in inclinazione ed è riscaldato, così come la corona del volante e i sedili anteriori, quest’ultimi addirittura ventilati.

La sicurezza è garantita da 6 airbag e da vari sistemi di assistenza come la lettura dei segnali, il Blind Spot Detection e il Lane Keeping Assist System regolabile su tre livelli, l’ultimo dei quali prevede interventi di correzione attraverso lo sterzo.

C’è poi la frenata autonoma fino a 180 km/h che tiene conto dei pedoni fino a 70 km/h e, in caso di urto, il cofano motore si solleva automaticamente.

In città tornano utili i sensori (anche laterali), il sistema di parcheggio semiautomatico, il Rear Cross Traffic Alert e la retrovisione inclusa nel sistema infotelematico con schermo da 8 pollici, completo di radio DAB e ogni forma di connettività, chiaro nella grafica e veloce nei calcoli, con cartografia TomTom Live aggiornabile gratuitamente per 7 anni. ➔

Drive

Un tipo tosto La Hyundai Tucson è basata su una nuova piattaforma e la scocca, composta da acciai ultraresistenziali al 51% uniti da saldature e da ben 102 metri di adesivo di origine aerospaziale, è più rigida del 48%.

Nuove anche le sospensioni con supporti idraulici di nuova concezione per molle e ammortizzatori.

I motori a benzina sono da 1,6 litri: aspirato da 132 cv e turbo da 177 cv accoppiabile con il nuovo cambio doppia frizione a 7 rapporti e trazione integrale di serie. Il sistema trasferisce fino al 50% della coppia al retrotreno e, volendo,

blocca il giunto centrale fino a 40 km/h per superare i tratti più difficili. Utili in questi frangenti l’assistenza per partire in salita e affrontare le discese. A trazione anteriore anche il diesel 1.7 da 115 cv che offre i consumi migliori (4,6 litri/100 km e 119 g/km di CO2), poi ci sono il 2 litri da 136 cv e quello da 185 cv che ha di serie il cambio automatico a 6 rapporti con convertitore di coppia.

Forte e tranquilla La Tucson offre un’ottima accessibilità e, una volta seduti, è facile trovare il giusto assetto di guida. La nota fondamentale è

Hyundai Tucson 2.0 CRD 4WD AT Xpossible 185 CV Dati tecnici e per l’impiego aziendale cilindrata 1.955 cc potenza 185 CV lungh./largh./alt. 4,47 x 1,85 x 1,62 m peso 1.615 kg accelerazione 9,5” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 201 km/h cambio automatico a 6 rapporti trasmissione integrale costo di esercizio al km (*) n.d.

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consumo medio 15,4 km/litro capacità di carico da 513 a 1.503 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislittamento SI (*) percorrenza annua 30.000 km

il comfort, soprattutto quello acustico con una silenziosità di marcia davvero notevole anche a velocità sostenuta. Anche il comportamento stradale è nettamente migliorato: lo sterzo è più preciso, la tenuta superiore e la scocca appare sempre ben controllata nei movimenti. Il 2 litri offre buone prestazioni (201 km/h, 0-100 km/h in 9,5 s.) e spinge in modo liscio e vigoroso (402 Nm tra 1.750 e 2.750 giri/min), assecondato da un cambio dolce. Ne deriva una guida facile e naturale, che infonde sicurezza e tranquillità.

Il tempo delle scelte La Hyundai Tucson è l’evoluzione della ix35, ma rappresenta un salto in termini di carattere e personalità, sia nello stile sia per come si esprime su strada. Qualità, spazio, comfort e anche prestazioni e sicurezza sono la cifra di un modello e un marchio che ormai sono una garanzia che va oltre i 5 anni di copertura a chilometraggio illimitato, compresi l’assistenza stradale e i controlli gratuiti. Fattori fondamentali per avere valori residui elevati e posizionare la coreana nella lista dei fleet manager che vogliono dare all’utilizzatore un Suv attraente sotto ogni punto di vista.

People

di Alessandro Palumbo

Il balzo del giaguaro

Nell’immaginario collettivo Jaguar è sinonimo di eleganza e sofisticatezza. Negli ultimi tempi state puntando anche su altri valori: la tecnologia e l’efficienza. Ci può descrivere i passi in avanti fatti da Jaguar in merito?

Il debutto della nuova Jaguar XE, una berlina Premium a quattro porte dalle accentuate caratteristiche sportive, grazie alle nuove sospensioni Integral Link di derivazione F-Type, è un vero e proprio concentrato di innovazione e contenuti tecnologici. Il nuovo telaio in alluminio è studiato per contenere massa, emissioni e consumi, abbinato ai nuovi motori della famiglia “Ingenium” anch’essi in alluminio, sono i punti di forza che segnano la base di partenza di una nuova era per Jaguar.

Il connubio di questi importanti elementi tecnologici garanti-

Il giaguaro britannico, emblema di raffinatezza e eleganza, punta anche su altri valori fondamentali per il pubblico delle flotte.

Efficienza e tecnologia entrano sempre più nel DNA della Jaguar che con la XE, la nuova XF e il cross-over F-PACE punta ad aver un ruolo importante nel settore corporate.

Abbiamo intervistato su questo e su altri argomenti Paolo Daniele, Direttore Flotte di Jaguar Land Rover Italia. scono emissioni da primato (99g/km Co2) e una sostanziale riduzione di consumi (26Km al litro) che posizionano la vettura come Best in Class nella categoria.

Il TCO sembra essere il grande punto di forza di XE che avete lanciato qualche mese fa. Può descrivere ai nostri lettori le analisi che avete condotto in merito?

Il Total Cost of Ownership, è un parametro fondamentale per gli utenti flotta che prediligono vetture tecnologicamente avanzate a supporto della mobilità e con un particolare riguardo

alla riduzione dei costi.

Abbiamo commissionato uno studio ad Eurotax Glasses International sul posizionamento della Nuova Jaguar XE verso i diretti competitors tedeschi e il risultato è stato: la vettura è la migliore nella categoria.

I fattori evidenziati dallo studio che ne hanno determinato il posizionamento sono: • Alto valore residuo • Consumi ridotti • Jaguar Care inclusa nel prezzo (manutenzione programmata con percorrenza illimitata) • Tre anni di garanzia a Km illimitati

Paolo Daniele, Direttore Flotte di Jaguar Land Rover Italia

Grazie a quest’ottimo valore di TCO abbiamo riscontrato sin da subito un notevole interesse nell’inserimento della vettura nelle Car Policy delle Aziende. ➔

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People

Il manager necessità sempre di più di essere connesso anche quando viaggia in auto.

Quali sono le soluzioni adottate da Jaguar in merito?

L’infotainment sulle nostre vetture è stato progettato per venire incontro al cliente di oggi, che sempre più pone la connettività al centro delle sue esigenze.

Abbiamo sviluppato un sistema chiamato InControl App che permette di gestire le applicazioni del proprio Device direttamente sullo schermo da 8” del Navigatore, e l’InControl Remote che consente di gestire alcune funzioni della vettura direttamente dal proprio Smartphone tipo l’accensione del Climatizzatore e del motore della propria vettura.

La sicurezza per il driver è una delle variabili che incidono di più nelle scelte del fleet manager. Jaguar cosa offre in termine di protezione al guidatore?

Jaguar pone molta attenzione all’aspetto sicurezza attiva e passiva con notevoli investimenti su questo tema.

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Per esempio la dotazione di sicurezza di XE prevede 6 Airbag, la frenata autonoma d’emergenza, il riconoscimento dei segnali stradali, i sistemi per il mantenimento della carreggiata ed angolo cieco, il cofano che si solleva automaticamente in caso di urto con pedone, fino all’ ALL Surface Control che consente un assetto controllato anche sui fondi più scivolosi. I sistemi di dotazioni di serie della vet-

tura ci hanno permesso di essere certificati EuronCap 5*

per quello che riguarda il Mondo Flotte.

Il nuovo cross-over F-PACE è un modello adatto alle flotte?

La nuova Jaguar F-Pace è stata presentata al Salone di Francoforte e sarà commercializzata in Italia a Maggio 2016.

C’è molto interesse da parte dei Clienti poiché si inserisce in un segmento che mantiene un trend di crescita costante, questo è confermato anche

Quali gli obiettivi e i piani per il prossimo futuro?

L’inserimento di XE già da quest’anno ci ha permesso di triplicare i nostri volumi di vendita e l’arrivo della Nuova XF prevista per fine anno, oltre al lancio della nuova F-Pace, avranno un impatto significativo per la crescita del Brand Jaguar nel mondo Corporate.

Together

Le auto pi첫 bizzarre del mondo

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di Francesca Carli

Aste da record...

Dalla famosa asta di auto d'epoca e da corsa Sotheby's a Monterey (California), il mese scorso, sono stati incassati 172,7 milioni di dollari: di questi, ben 75,4 milioni provenienti da un'unica collezione, The Pinnacle Portfolio.

Un primato, per una collezione privata venduta in un solo giorno. E i marchi italiani sono stati i veri protagonisti!

Il Pinnacle Portfolio comprendeva venticinque modelli esclusivi tra cui Ferrari, Lamborghini, McLaren e Bugatti.

Quattro delle cinque auto vendute alla cifra pi첫 alta arrivano da Maranello, otto delle prime dieci sono Made in Italy.

La pi첫 cara? Una Ferrari 250 Lm del 1964 - il 23째 esemplare dei trentadue esistenti - con carrozzeria Scaglietti e motore V-12 da 3,3 litri. Battuta per 17,6 milioni di dollari.

Together

Pregio ed eccellenza, passione ed eccentricità: il mondo dei motori è anche questo!

Dai modelli più rari a quelli più stravaganti… in giro per il mondo le automobili da sogno (o da primato) sono tantissime.

E ognuna, a modo suo, è in grado di farci sognare a occhi aperti.

A seguire l’iconica McLaren F1 Lm-Specification del 1998, aggiudicata per 13,8 milioni. In terza posizione (ex aequo con la Jaguar C-Type Works Lightweight del 1953), la Ferrari 250 GT Berlinetta Competizione “Tour de France” del 1956 (la 5° dei soli sette esemplari realizzati con carrozzeria Scaglietti), venduta per 13,2 milioni di dollari.

Tra le prime dieci si trovano ben sei Ferrari, tra cui quella donata dalla stessa azienda modenese a Papa Giovanni Paolo II (e poi rivenduta per raccogliere fondi in favore delle vittime dello tsunami): la Ferrari Enzo del 2005, battuta per

6,05 milioni di dollari. Un record nel record, dato che la cifra ha triplicato il prezzo di mercato di questo modello. Il valore di mercato delle auto d'epoca - soprattutto se si parla di cavallini rampanti degli anni '50 e '60 - è in crescita.

In particolare, la Gto è considerata uno dei modelli più pregiati, bramati e costosi. Rimanendo in tema di aste… stellari, impossibile non citare la Ferrari 250 Gto del 1963 - numero di telaio 5111, motore V12 3 litri prodotta in soli trentanove esemplari: pare sia proprio lei, per ora, l'auto più costosa della storia: 52 milioni di dollari è la cifra con cui è stata battuta all’asta nel 2013. ➔

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Together

… e stranezze da primato!

Elon Musk, Ceo di Tesla Motors, ha sborsato qualche anno fa 866mila dollari per acquistare la Lotus Submarine di 007: la vera stranezza, qui, è che il miliardario sudafricano pare voglia trasformare questo modello in un sottomarino realmente funzionante, con propulsore elettrico Tesla.

Esiste poi una folta schiera di eccentrici amanti del lusso più sfrenato e dei materiali preziosi. A loro ha pensato RollsRoyce quando ha presentato il suo Headliner Starlight: sotto la pelle traforata del tettuccio, sono installate - tessute a mano - luci a fibra ottica che offrono un suggestivo effetto “cielo stellato” (regolabile in intensità per creare la giusta atmosfera in base alle occasioni). I più romantici apprezzeranno, invece, la Rolls-Royce Phantom Serenity, presentata all’ultimo salone di Ginevra: qui sul tettuccio troviamo decorazioni ispirate ai kimoni junihitoe giapponesi, gli interni sono in pregiatissima seta cinese di Suzhou con decorazioni floreali ricamate a mano (per ogni pannello, 600 ore di lavorazione), mentre gli altri motivi floreali - inseriti anche

nei rivestimenti interni in ciliegio - sono in madreperla lavorata al laser.

Ma lo sfarzo non ha limiti… sono diverse, al mondo, le auto arricchite persino con dettagli a 24 carati! Una Lamborghini Aventador LP700-4 Roadster - rinominata per l’occasione Lamborghini Aventador Roadster National Day Golden Limited Edition - con inserti in oro, per esempio, è stata realizzata proprio quest’anno da Maatouk Design. L’ha commissionata il magnate arabo Jaber Bin Abdallah Al Hmaidi

per celebrare il giorno nazionale del Qatar. Ruote, splitter anteriore, prese d’aria, loghi, maniglie delle portiere, tunnel centrale e volante sono le parti personalizzate con il metallo prezioso. Non solo: battitacco e targa sono in oro zecchino.

Pierre-Emerick Aubameyang, attaccante del Dortmund, non è da meno: anche la sua Lamborghini Aventador è impreziosita da dettagli in oro. Il calciatore non è nuovo a sfizi del genere: due anni fa fece incidere le sue iniziali su una Ferrari bianca e, data la sua passione per i fumetti, ha pen-

sato bene di decorare la sua Porsche Panamera con il simbolo di Batman.

L’imprenditore svizzero Ueli Anliker scelse invece, qualche anno fa, di far realizzare - da un gruppo di trentacinque tecnici, all’opera per 30mila ore di lavoro complessive - la sua Mercedes Slr McLaren Red Gold Dream. L’auto è “equipaggiata” con 5 milioni di dollari in oro (utilizzato su terminali di scarico, maniglie delle portiere e cerchioni) e 600 rubini (inseriti al posto dei bulloni delle ruote e dei pulsanti della strumentazione!). Il gioiellino a quattro ruote pare essere ora in vendita per circa 11 milioni di dollari.

Se Lamborghini e Mercedes, per quanto dorate, vi stanno... strette, potreste sempre pensare di noleggiare - a mille dollari l’ora - The Midnight Rider. Ha base in California ed è la limousine più grande del mondo.

Dimenticatevi le fattezze da classica limo: questo è un vero e proprio tir di 25 metri di lunghezza per 25 tonnellate e 416 metri quadri di spazio (suddivisi in tre lounge con schermi Tv, un bar privato e uno staff completo al servizio). Dopo tali eccessi, il chopper di Donald Trump personalizzato con dettagli 24 carati sembra quasi un giochino da ragazzi!

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Carfleet 60 ottobre 2015

Future

di Andrea Barbieri Carones

Le nuove frontiere delle consegne espresse fra terra e cielo Via terra e via cielo, con un furgone Dhl, con un’auto privata o con un drone di ultima generazione, le frontiere delle consegne espresse si sono evolute e le aziende hanno allargato l’uso della tecnologia a tutto vantaggio della rapidità e della personalizzazione del servizio.

In prima fila ci sono due grandi aziende come Amazon e Audi, che hanno iniziato una collaborazione che potrebbe rivoluzionare il settore della logistica e delle consegne espresse.

Il progetto è in fase sperimentale, per ora esclusivamente in Germania, dove l’azienda di commercio elettronico utilizza

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Carfleet 60 ottobre 2015

il bagagliaio delle auto dei clienti come uno smartbox. Ossia come una “casella postale” dove recapitare la merce acquistata.

Il tutto grazie a una nuova tecnologia messa a punto da Amazon che prevede che i fattorini possano contare su una app peer to peer che consentirà loro non solo di individuare l’Audi del destinatario ma anche di aprirla con un codice digitale generato automaticamente dal sistema. La possibilità di localizzare l’auto e di aprire il bagagliaio una volta giunti a pochi metri sarà possibile solo espressamente per

Amazon e Audi siglano un accordo per trasformare le auto dei clienti in mailbox. Intanto, l’azienda di Jeff Bezos punta alle consegne coi droni mentre Uber pensa a un servizio merci.

Il mondo delle delivery è in piena evoluzione, supportato dalla tecnologia. quella consegna. Una volta richiusa dal fattorino, la vettura non sarà più riapribile.

Il servizio, condotto con la collaborazione di Dhl e ribattezzato Amazon Prime, sarà molto utile soprattutto per quegli utenti che si trovano lontani dalla propria residenza abituale oppure che si trovano spesso fuori casa.

Con questo servizio, partito in maggio nella città di Monaco,

per un proprietario di Audi registrato con Amazon Prime sarà possibile effettuare la spesa via smartphone e farsela recapitare direttamente nel bagagliaio dell’auto. Il proprietario riceverà poi un messaggio di avvenuta consegna.

L’acquirente, all’atto della transazione online, dovrà solo indicare la localizzazione approssimativa

della propria vettura nelle ore successive. Se il sistema in fase di sperimentazione dovesse dare dei riscontri positivi sarà via via esteso prima alle altre città tedesche e poi in tutto il mondo.

"Questa innovazione - ha dichiarato Michael Pasqua, direttore UE Amazon Prime - rende lo shopping su Amazon ancora più semplice e più flessibile, perché offre ai clienti una nuova opzione per ricevere i propri ordini”. Il costo per accedere al servizio Amazon Prime è di 49 euro l’anno.

Dalla terra al cielo Ma la sfida di Amazon al settore delle consegne espresse punta ancora più in alto (nel vero senso della parola): l’azienda di Jeff Bezos sta infatti testando nel Regno Unito un sistema che prevede l’impiego di droni, che una volta utilizzati su larga scala permetterebbero un servizio rapido e senza intoppi.

Bocche cucitissime su dove e quando avverranno le prime consegne con questo progetto ribattezzato Amazon Prime Air,

anche se pare sicuro che il 2015 sia ancora un anno di esperimenti e che ci vorranno ancora “anni” prima che l’ecommerce si affidi ai droni.

Un commento lo ha rilasciato però il ministro dei Trasporti britannico, Robert Goodwill, che ha detto che “Amazon ha inaugurato un centro di ricerca a Cambridge, dopo aver chiesto al governo di Londra il permesso di iniziare dei test di volo nel Regno Unito perché negli Usa i regolamenti sono troppo restrittivi”.

Intanto il mercato dei droni sta vivendo un boom vero e proprio, anche se nella maggior parte dei casi per usi privati o aziendali: entro il 2025, infatti, il settore potrebbe raggiungere il fatturato di 80 miliardi di dollari. Se la tecnologia dei droni è già pronta per supportare delle consegne ultrarapide (si parla di 30 minuti dall’acquisto alla ricezione della merce) davanti alla porta di casa, è la materia legata alla gestione del traffico aereo che dà qualche perplessità. L’azienda ha presentato una proposta per far volare i propri mini aeromobili a un’altezza compresa

tra i 130 e i 160 metri alla velocità di circa 110 chilometri l’ora. Secondo il progetto di Amazon, all’interno di questa fascia volerebbero solo droni muniti di sofisticati sensori per evitare ostacoli come uccelli o edifici. Fondamentale anche un sistema gps e di connessione internet regolabile da remoto che permetta di individuare la destinazione finale e gestire il piano di volo.

Uber: dalle persone alle cose Una nuova frontiera delle consegne espresse è rappresentata da Uber, l’azienda californiana nata nel 2010 con l’obiettivo di fornire un servizio automobilistico privato attraverso una app che mette in contatto proprietari di auto e

passeggeri. A tutto vantaggio della mobilità.

Dal 19 agosto è infatti iniziato il servizio di consegne di pacchi “Corner Store”, effettuato per ora in via sperimentale solo in 2 quartieri di Washington dove i residenti potranno vedersi consegnare oggetti acquistati online a un prezzo competitivo.

All’atto della transazione, i clienti devono indicare la località dove deve essere consegnata la merce. Il primo autista libero iscritto al programma contatta l’acquirente e registra il suo ordine. Poi va a ritirare il pacco nel negozio o nel magazzino dove è presente fisicamente e lo consegna a domicilio. La sperimentazione dovrebbe durare alcuni mesi.

Poi, in caso di riscontro positivo, potrebbe essere estesa ad altre città o ad altri Paesi.

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La macchina dei numeri

di Alessandro Palumbo

Immatricolazioni in Italia di autovetture e fuoristrada di società 8 mesi 2015 45.355 10.154 8.730 8.386 7.695 7.237 6.909 6.887 6.608 6.530 6.046 5.769 5.404 4.433 4.276 3.431 3.427 2.790 2.283 1.949 1.919 1.499 1.482 1.180 1.155 987 980 702 612 534 481 463 431 398 368 237 180 143 84 82 66 41 35 31 25 62 168.476

marca FIAT VOLKSWAGEN BMW LANCIA PEUGEOT TOYOTA AUDI RENAULT OPEL NISSAN CITROEN MERCEDES FORD ALFA ROMEO LAND ROVER SMART MINI JEEP VOLVO HYUNDAI KIA PORSCHE SKODA DS DACIA MAZDA SEAT SUZUKI MITSUBISHI HONDA SUBARU ABARTH MASERATI LEXUS JAGUAR SSANGYONG ISUZU INFINITI FERRARI MAHINDRA GREAT WALL TESLA TATA LAMBORGHINI CHEVROLET ALTRE Totale

Elaborazioni Centro Studi UNRAE

8 mesi 2014 44.803 7.860 9.106 7.506 7.264 8.508 6.749 5.714 7.072 5.730 3.636 5.479 4.888 3.750 3.412 4.774 3.299 1.517 3.976 1.919 1.889 1.224 1.311 832 923 909 1.231 677 492 425 328 323 416 260 310 219 180 31 82 73 60 20 48 32 295 80 159.632

var % 1,2% 29,2% -4,1% 11,7% 5,9% -14,9% 2,4% 20,5% -6,6% 14,0% 66,3% 5,3% 10,6% 18,2% 25,3% -28,1% 3,9% 83,9% -42,6% 1,6% 1,6% 22,5% 13,0% 41,8% 25,1% 8,6% -20,4% 3,7% 24,4% 25,6% 46,6% 43,3% 3,6% 53,1% 18,7% 8,2% 0,0% 361,3% 2,4% 12,3% 10,0% 105,0% -27,1% -3,1% -91,5% -22,5% 5,5%

peso % 2015 26,9% 6,0% 5,2% 5,0% 4,6% 4,3% 4,1% 4,1% 3,9% 3,9% 3,6% 3,4% 3,2% 2,6% 2,5% 2,0% 2,0% 1,7% 1,4% 1,2% 1,1% 0,9% 0,9% 0,7% 0,7% 0,6% 0,6% 0,4% 0,4% 0,3% 0,3% 0,3% 0,3% 0,2% 0,2% 0,1% 0,1% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%

Immatricolazioni in Italia di autovetture e fuoristrada di società - top 20 n.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

62

marca FIAT FIAT LANCIA FIAT FIAT VOLKSWAGEN MINI TOYOTA PEUGEOT SMART CITROEN FIAT ALFA ROMEO NISSAN ALFA ROMEO TOYOTA OPEL VOLKSWAGEN RENAULT VOLKSWAGEN Totale

modello PANDA 500 YPSILON PUNTO 500L GOLF MINI YARIS 208 FORTWO C3 500X MITO MICRA GIULIETTA AYGO MOKKA POLO CLIO UP!

Carfleet 60 ottobre 2015

8 mesi 2015 18.935 8.331 8.209 6.501 5.854 3.757 3.427 3.067 2.911 2.828 2.716 2.618 2.304 2.133 2.083 1.890 1.838 1.813 1.662 1.599 168.476

peso % 11,2% 4,9% 4,9% 3,9% 3,5% 2,2% 2,0% 1,8% 1,7% 1,7% 1,6% 1,6% 1,4% 1,3% 1,2% 1,1% 1,1% 1,1% 1,0% 0,9% 100,0%

n.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

marca FIAT FIAT FIAT LANCIA SMART FIAT TOYOTA MINI NISSAN VOLKSWAGEN TOYOTA ALFA ROMEO FIAT RENAULT ALFA ROMEO OPEL VOLKSWAGEN PEUGEOT BMW AUDI TOTALE

peso % 2014 28,1% 4,9% 5,7% 4,7% 4,6% 5,3% 4,2% 3,6% 4,4% 3,6% 2,3% 3,4% 3,1% 2,3% 2,1% 3,0% 2,1% 1,0% 2,5% 1,2% 1,2% 0,8% 0,8% 0,5% 0,6% 0,6% 0,8% 0,4% 0,3% 0,3% 0,2% 0,2% 0,3% 0,2% 0,2% 0,1% 0,1% 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,2% 0,1% 100,0%

Elaborazioni Centro Studi UNRAE modello PANDA PUNTO 500 YPSILON FORTWO 500L YARIS MINI QASHQAI GOLF AYGO MITO FREEMONT CLIO GIULIETTA CORSA POLO 208 SERIE 1 A3

8 mesi 2014 15.366 13.800 6.852 6.824 4.774 3.950 3.897 3.299 2.432 2.301 2.268 1.909 1.837 1.817 1.807 1.729 1.717 1.706 1.657 1.619 159.632

peso % 9,6% 8,6% 4,3% 4,3% 3,0% 2,5% 2,4% 2,1% 1,5% 1,4% 1,4% 1,2% 1,2% 1,1% 1,1% 1,1% 1,1% 1,1% 1,0% 1,0% 100%

Profit

Immatricolazioni in Italia di autovetture e fuoristrada di società di noleggio

Elaborazioni Centro Studi UNRAE

8 mesi 2015

8 mesi 2014

var %

peso % 2015

peso % 2014

FIAT

62.935

64.549

-2,5%

26,6%

32,2%

VOLKSWAGEN

17.729

15.979

11,0%

7,5%

8,0%

PEUGEOT

16.730

10.769

55,4%

7,1%

5,4%

RENAULT

14.408

11.705

23,1%

6,1%

5,8%

FORD

14.188

11.305

25,5%

6,0%

5,6%

AUDI

12.865

12.313

4,5%

5,4%

6,1%

OPEL

11.190

10.039

11,5%

4,7%

5,0%

CITROEN

10.310

7.799

32,2%

4,4%

3,9%

MERCEDES

10.021

8.289

20,9%

4,2%

4,1%

BMW

9.832

8.941

10,0%

4,2%

4,5%

NISSAN

8.254

3.475

137,5%

3,5%

1,7%

SMART

7.538

3.086

144,3%

3,2%

1,5%

LANCIA

6.142

8.597

-28,6%

2,6%

4,3%

JEEP

5.963

823

624,5%

2,5%

0,4%

ALFA ROMEO

5.959

4.465

33,5%

2,5%

2,2%

VOLVO

4.256

2.967

43,4%

1,8%

1,5%

TOYOTA

3.873

2.602

48,8%

1,6%

1,3%

SKODA

2.986

3.110

-4,0%

1,3%

1,6%

SEAT

2.158

1.974

9,3%

0,9%

1,0%

LAND ROVER

1.604

1.268

26,5%

0,7%

0,6%

MINI

1.434

1.023

40,2%

0,6%

0,5%

DS

1.433

1.231

16,4%

0,6%

0,6%

KIA

977

582

67,9%

0,4%

0,3%

HYUNDAI

809

1.252

-35,4%

0,3%

0,6%

DACIA

631

79

698,7%

0,3%

0,0%

MAZDA

580

463

25,3%

0,2%

0,2%

PORSCHE

335

203

65,0%

0,1%

0,1%

LEXUS

280

80

250,0%

0,1%

0,0%

JAGUAR

262

151

73,5%

0,1%

0,1%

ABARTH

241

42

473,8%

0,1%

0,0%

SUZUKI

200

350

-42,9%

0,1%

0,2%

MITSUBISHI

161

282

-42,9%

0,1%

0,1%

MASERATI

126

94

34,0%

0,1%

0,0%

INFINITI

81

30

170,0%

0,0%

0,0%

HONDA

76

56

35,7%

0,0%

0,0%

ALTRE

158

334

-52,7%

0,1%

0,2%

Totale

236.725

200.307

18,2%

100,0%

100,0%

marca

Immatricolazioni in Italia di autovetture e fuoristrada di società di noleggio - top 20 n.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

marca FIAT FIAT FIAT VOLKSWAGEN PEUGEOT LANCIA RENAULT ALFA ROMEO FIAT FIAT FORD SMART JEEP VOLKSWAGEN AUDI NISSAN PEUGEOT FORD AUDI CITROEN Totale

modello 500L PANDA 500 GOLF 308 YPSILON CLIO GIULIETTA 500X PUNTO FOCUS FORFOUR RENEGADE PASSAT A3 QASHQAI 208 FIESTA A4 C4

8 mesi 2015 18.310 18.208 12.243 6.627 6.215 6.012 6.011 5.838 5.275 5.100 4.963 4.662 4.583 4.326 4.228 3.993 3.276 3.258 3.209 3.191 236.725

peso % 7,7% 7,7% 5,2% 2,8% 2,6% 2,5% 2,5% 2,5% 2,2% 2,2% 2,1% 2,0% 1,9% 1,8% 1,8% 1,7% 1,4% 1,4% 1,4% 1,3% 100%

n.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

marca FIAT FIAT FIAT LANCIA FIAT VOLKSWAGEN RENAULT CITROEN ALFA ROMEO AUDI BMW FORD FORD AUDI VOLKSWAGEN VOLKSWAGEN SMART PEUGEOT OPEL MERCEDES TOTALE

Elaborazioni Centro Studi UNRAE modello PANDA 500L 500 YPSILON PUNTO GOLF CLIO C4 GIULIETTA A3 SERIE 3 FOCUS C-MAX A4 PASSAT POLO FORTWO 208 ASTRA CLASSE A

8 mesi 2014 20.903 16.107 15.694 7.757 7.461 5.758 5.133 4.401 4.130 4.000 3.762 3.453 3.220 3.201 3.102 3.095 3.086 2.789 2.684 2.681 200.307

peso % 10,4% 8,0% 7,8% 3,9% 3,7% 2,9% 2,6% 2,2% 2,1% 2,0% 1,9% 1,7% 1,6% 1,6% 1,5% 1,5% 1,5% 1,4% 1,3% 1,3% 100%

Carfleet 60 ottobre 2015

63

Prezzi settore automotive

di Alessandro Palumbo

Auto nuove

Spese di esercizio

variazione % vs mese anno precedente

variazione % vs mese anno precedente

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

Assicurazioni

Manutenzione e riparazione

variazione % vs mese anno precedente

variazione % vs mese anno precedente

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

Carburanti e lubrificanti

Ricambi e accessori

variazione % vs mese anno precedente

variazione % vs mese anno precedente

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

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Carfleet 60 ottobre 2015