La Piazza - Ed. Maggio 2012

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Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698

ANNO 16 N.5 Euro 1,50

Mensile di politica, economia, cultura, sport e costume della provincia di Rimini

REDAZIONE: VIA GARIBALDI, 30 - 47843 MISANO ADRIATICO (Rimini) - Tel. 0541.611070 E-mail: lapiazzarimini@libero.it

IL PUNTO DI VISTA

Lavoro, cene e burlesque di Alessandro Roveri* - Una minaccia sul governo Monti: il Cavaliere parla di elezioni a ottobre, e, mentre scrivo, Gasparri dichiara che il partito del Cavaliere non voterà la legge sul lavoro così com’è. La politica italiana non era ancora abbastanza insozzata dalla corruzione dilagante anche in Finmeccanica (di nuovo le imprese dell’ arrestato Lavitola) e dai cosiddetti rimborsi elettorali esorbitanti e senza controlli di cui godono i partiti (meno male che Bersani ne ha chiesto il dimezzamento immediato), quando la Repubblica ha consentito a tutti gli utilizzatori di Internet di ascoltare le voci delle sgualdrine che hanno popolato le notti trascorse ad Arcore dal Cavaliere. Con quelle che Veronica Lario, la moglie oggi separata, ha definito «le vergini che si offrono al drago». Ci tocca di occuparci ancora di quella squallida vicenda! Tutto cominciò alla fine di settembre del 2010, quando il Fatto quotidiano anticipò i primi dettagli sui possibili rapporti tra una giovane marocchina, Ruby Rubacuori, e il premier in carica. Luca Risso, il fidanzato di Ruby, si allarmò, e trovò Ruby in comSegue a pagina 27

Partecipazione, nati i comitati di quartiere

RICCIONE - Inserto

RIMINI - 22-23

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MAGGIO 2012

Tariffa Roc: “Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.° 46) art. 1 com. 1 - DCB Rimini”

Riccione turismo, il futuro urbanistico

Accreman: penalista, intellettuale, politico

Monte Cerignone - Tel. 0541.978524 Fax 0541.978698

Referendum, un regolamento beffardo? MORCIANO - 65

CATTOLICA - 46-47

Turismo, sarà un'estate d'oro? Si spera di ripetere l'ottimo 2011, con presenze più 4,3 per cento (pari a oltre 16 milioni, più il nero). Riccione maglia rosa con più 5,2 per cento. Stranieri più 8,2. Scettro ai russi

di Francesco Toti

E po quand u j'è da rusghè j'è tut in prima fila

In Italia, le colpe sono sempre degli altri...

- Riciclaggio di danaro malavitoso: il Riminese peggio di Palermo. Sono i fatti raccolti sul campo da Gianfranco Lucignano, comandante del nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza della provincia di Rimini e da Piergiorgio Morosini, cattolichino, coraggioso giudice per le indagini preliminari a Palermo. I due, insieme ad Alessandro Bondi, proCecco - Pieter Bruegel - 2012

SERVIZIO

VALCONCA

Condomini

San Clemente “Ponte, abbiamo i soldi” Dialetto, Premio Villa San Giovanni Variante al triste mattone Coriano Comune, vince il centrodestra Montefiore Scultura, corsi di Corsucci Mondaino Capitale del latino Montegridolfo Bocce, addio scudetto

Breve massima di saggezza

Casi e soluzioni

Trionfi la coscienza e non l'obbedienza

MISANO

Vito Mancuso

Riciclaggio: “Siamo nell'inferno. Rimini peggio di Palermo”

Un momento del convegno (Foto R. Bronzetti)

- Risotto al radicchio e scamorza tirato col brodo vegetale, in un albergo a gestione familiare (compreso moroso della figlia) a Cattolica. In un albergo di Misano, direttamente sul mare, la proprietaria in cucina, Fernanda, porta in tavola la tagliatella al ragù di una volta da capogiro del mondo. Sempre a

Pagine 2-15

IL FATTO

MADE IN ITALY

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Psc in corso Le associazioni: “Ancora nessun incontro”

Segue a pagina 18-19


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INCHIESTA

Maggio 2012

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I risultati migliori a Riccione; da un decennio si effettuano investimenti privati e pubblici ANNO 2011- MOVIMENTO CLIENTI NEGLI ESERCIZI RICETTIVI DELLA PROVINCIA DI RIMINI (Periodo gennaio - dicembre 2011. Valori assoluti e variazione percentuale sull'anno 2010 - Fonte: Camera di Commercio di Rimini) PRESENZE VAR. PRESENZE VAR. STRANIERI % TOTALI %

ARRIVI ITALIANI

VAR. %

ARRIVI STRANIERI

VAR. %

ARRIVI TOTALI

VAR. %

PRESENZE ITALIANI

VAR. %

BELLARIA IGEA MARINA

267.402

3,3

69.449

6,4

336.851

4

1.727.055

3,4

443.123

5,5

2.170.178

3,8

CATTOLICA

236.162

3

48.039

1,1

284.201

2,7

1.477.412

1,6

317.028

-0,3

1.794.440

1,3

MISANO ADRIATICO

104.731

4,7

20.955

0,7

125.686

4

680.037

1,8

148.327

1,3

828.364

1,7

RICCIONE

628.346

6,1

100.239

3,5

728.585

5,7

2.904.298

5,2

623.748

5,2

3.528.046

5,2

1.171.658

1,6

427.077

12,3

1.598.735

4,2

5.560.817

2

2.211.806

12

7.772.623

4,7

54.439

15,7

12.539

8,9

66.978

14,3

134.178

22,2

57.294

19,1

191.472

21,2

2.462.738

3,4

678.298

9

3.141.036

4,6

12.483.797

3,1

3.801.326

8,6

16.285.123

4,3

RIMINI ENTROTERRA TOTALE

Turismo, sarà un'estate d'oro? CURIOSITA'

L'INCHIESTA segue dalla prima pagina

Cattolica, pensioncina di 20 camere a pochi passi da piazza Primo Maggio, Patrizia, la giovane proprietaria, è ai fornelli con passione e propone piatti da mille stelle. D'inverno, insieme al marito Daniele, va per blasonati ristoranti. C'è anche chi è attento al pane, all'olio extravergine di oliva al vino. Che è alla ricerca della brioche buona al mattino. Per tutto questo e altro ancora, come il giusto rapporto prezzo/qualità, la crisi economica, il

Giornale d'informazione fondato nel 1997 Direttore responsabile Giovanni Cioria Edizioni la Piazza Via Garibaldi 30 - 47843 Misano Adriatico Redazione Via Garibaldi 30 - 47843 Misano Adriatico tel. 0541.611070 Abbonamenti e pubblicità - 0541.611070 Stampa La Pieve Poligrafica Editore srl Verucchio (Rimini) Pubblicità inferiore 45% Registrazione presso il Tribunale di Rimini N.° 13/'97 del 21 - 8 - 1997 Numero Roc: 10.364

Giornale in stampa il 4 aprile

turismo del Riminese attira milioni di clienti; anche se sempre meno internazionali. E con osti simili la partita-turismo la si può giocare alla grande: con coraggio e onore. Senza paura. Se poi dovessimo cedere, si chiuderebbe da cavaliere. Ma col piffero, dato il livello, direbbe un celebre economista. La provincia di Rimini ha messo in cascina un 2011 buono, per restare nella sobrietà, dato i tempi. Il caldo ha giovato, ma i protagonisti sono stati gli operatori economici nostrani. A scrutare la forza dei numeri, sono tutti positivi, per tutt'e cinque le cittadine costiere (Bellaria, Rimini, Riccione, Misano e Cattolica), eccetto per la sesta, la mezza (o tutta) romagnola Gabicce Mare. Quasi un mistero, il suo arretramento. Da cinque estati non infila che dei meno. In città è un tutti contro tutti; ad iniziare dal sanguinoso braccio di ferro tra associazione albergatori e il sindaco Corrado Curti. Roba non propria dialettica. La risultante dei numeri, la famosa freccia delle illustrazioni, afferma che il balzo è stato del 4,3 per cento alla voce presenze. Roba da leccarsi i baffi. Il balzo dei balzi è di Riccione con oltre il 5 per cento. La città cara a Mussolini da almeno un decennio si rinnova ed investe su se stessa: lo fanno gli albergatori, lo fa l'amministrazione, utilizzando anche quella leva iniqua che è il cosiddetto rapporto

Gabicce Mare, ancora più in crisi - Sempre più in giù Gabicce Mare, uno dei posti più belli del mondo. Nel 2011 le presenze sono calate di 11.000 unità: da 622.230 a 611.974. L'anno prima i 90 albeghi della città aveva perso un altro 20 per cento. Quasi inspiegabile per il fascino del luogo.

NUMERI

Alberghi 2418 - Sulla costa del Riminese ci sono 2.418 residenze turistiche (2.256 alberghi e 162 residence) per un totale di 77.125 camere, con 152.327 letti. Suddivisi per città. Bellaria - 360 alberghi Cattolica - 238 Misano - 117 Riccione - 417 Rimini - 1.124 Gabicce - 90

pubblico-privato. Sembra che nessuno paghi le opere pubbliche. Invece, a sobbarcarsi il fardello del lungomare, ad esempio, è stata la ditta che ha realizzato l'opera, ricevendo in cambio la concessione dei parcheggi. Spesso, purtroppo il baratto

avviene con gli appartamenti e i capannoni, in tal caso a sostenere gli oneri sono famiglie e imprenditori. Con questo trend di corsa, ancora una volta viene fuori lo spirito riccionese, una miscela micidiale che parte dal volersi

Presenze complessive ultimi 15 anni 15,45 milioni (3,35 gli stranieri) 13,8 milioni (3,18 gli stranieri)

16,28 milioni (3,8 gli stranieri) 15,61 milioni (3,50 gli stranieri)

2010

2006

1996

Fonte: Camera di Commercio

bene, dove le vie diventano viali (alla parigina) e le piscine (stadi del nuoto). Dove c'è la gelateria forse numero uno al mondo, come il Nuovo Fiore e un negozio che fa tendenza come Block60 del duo DelbiancoPulici. Per restare nel solco positivo, sempre a Riccione, dopo 20 anni, la famiglia di Armando Patrignani, 67 anni, riprende la gestione del proprio albergo, il San Marco. Era stato dato per 20 anni ad un ottimo affittuario. Ora alla direzione i due figli. A guardare il lato oscuro della medaglia si ha che per il ponte della Pentecoste, non c'è un volo a collegare la Baviera alla Rimini. Addio clienti.


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3 Morciano - Via Ca' Fabbro 130 Tel. 0541.851411 Fax 0541.987453 NUMERI

Enit, da 45 a 33 milioni - L'Italia ha un ministro del Turismo senza portafogli; che è come non averlo. Eppure il turismo vale almeno il 15% del Pil (Prodotto interno lordo). All'Enit (Ente nazionale per il turismo) i trasferimenti 2009 sono stati di 33 milioni, contro i 45 dell'anno prima. La struttura gha sempre avuito presidenti di prestigio, ma senza soldi non si canta neppure messa. Il neo-presidente è il riminese Pierluigi Celli, che ha preso il testimone dall'imprenditore Matteo Marzotto che a sua volta diede il cambio al cattolichimo Umberto Paolucci, allora presidente di Microsoft Europa. Tutti grandi uomini ma l'inutilità dell'ente è rimasto inalterato.

Maggio 2012

INCHIESTA

Un po' di numeri per capire meglio il fenomeno turistico riminese e italiano I NUMERI

Stranieri, guidano i russi

- Il turismo straniero vale il 23,3 per cento (era al 22,4) nelle presenze. Se fino a pochi anni fa si declinava alla tedesca, nel 2011 c'è stato il sorpasso dei russi. Nel 2010 ci fu il loro perentorio ritorno, con un più 56%. Ecco le prime 4 posizioni del 2011 1) Russia: 760.369 (+34,2) 2) Germania: 721.550 (8,6) 3) Francia: 367.975 (5,3) 4) Svizzera: 364.616 (4)

MARKETING

I NUMERI

Treno, Rimini e Riccione rimborsano i biglietti

Guida la Lombardia

- “Al mare in treno”: più 38 per cento nel 2011 rispetto all'anno precedente. Gli hotel di Rimini e Riccione rimborsano il viaggio. L'operazione di marketing la sostiene la Provincia di Rimini per il secondo anno, in collaborazione con Ferrovie. L’accordo prevede il rimborso del biglietto ferroviario di sola andata per vacanze di una settimana (masimo 40 euro), e di andata e ritorno per due settimane (massimo 80 euro).

Ad aver approfittato della vantaggiosa offerta. sono state le coppie (32%) e le famiglie (26%), ma anche giovani (23%) e anziani (19%), provenienti in gran parte da Lombardia (53%) e Piemonte (20%)

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Italia, quinta mèta turistica al mondo Riccione, lungomare

Cattolica

- Il mare della provincia di Rimini piace, in ordine di presenze, alla Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto. In numeri. Lombardia: 4.053.783 (-2,5%) Emilia-Romagna: 1.651.520 (0,9) Piemonte: 1.124.789 (-1) Veneto: 870.572 (-3) Resto Italia: 4.412.247 (-2,7)

- Turismo-Italia: decclino dorato. Italia solo al quinto posto tra i paesi più visitati al mondo. A fine 2010 la spesa degli stranieri in Italia era di 29,5 miliardi di euro, i livelli del 2005-2006. Turisti italiani affezionati a Francia, Spagna e Usa (gli italiani all’estero, più del 2,5 %, spendono 20,5 miliardi di euro). Sono alcuni indicatori dello stato del Belpaese. Non proprio eccellente, ma al peggio non c'è mai fine. Che cosa dire di una nazione che non ha un ministero vero del Turismo, settore che vale almeno il 15% del Pil? Nel 2011 si stima che si siano toccati oltre i 910 milioni di arrivi internazionali nel mondo. L’Europa rimane la destinazione più frequentata con più del 50% degli arrivi internazionali. Nella classifica dei dieci paesi più visitati l’Italia si posiziona al quinto posto – in testa la Francia poi Usa, Spagna e Cina. Ah, questi cugini francesi, solo più seri di noi.


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INCHIESTA BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

SPORT NATURA E TURISMO

Cispolbeach 2012, colori in gara in spiaggia - Bel successo per la sesta edizione della Ciaspolbeach 2012 lo scorso 28 aprile, con il via dato dal sindaco Piero Cecchini. Partenza e arrivo ai Bagni 33. Lungo l’assolata battigia un folto pubblico di appassionati e curiosi, per lo spettacolo delle ciaspole che spingono gli atleti sulla sabbia fine come sulla neve. In gara circa 200 appassionati tra atleti, non competitivi, e liberi camminatori amici della ciaspolbeach. Presenti anche i più forti atleti nazionali e mondiali. La festa del dopo gara, “Aspettando i fuochi”, si è svolta ai Bagni 36 tra un assaggio di pesce

azzurro e canti della tradizione popolare con la Canta di Cattolica. La manifestazione si è conclusa come da programma domenica mattina 29 con la presenza dei volontari della Fondazione Cetacea che hanno liberato, dopo averla curata una tartaruga marina “caretta caretta”. Le classifiche Machile: 1° Filippo Barizza, 2° Manuel Mangili, 3° Luca Giacometti. Femminile: 1^ Maria Grazia Roberti, 2^ Mirella Bergamo, 3^ Daniela Vignudelli.

Maggio 2012

L'Iva italiana (10 per cento), è più alta di quella spagnola (5) e francese (7)

4 BIANCHERIA - TENDAGGI ARREDAMENTO ALBERGHIERO Morciano - Piazza Boccioni - tel. 0541.988279 fax 0541.857511 www.mofa.it - tessutimofa@libero.it

Prenotazioni fiacche Cauto ottimismo - “C'è un certo ottimismo e prenotazioni a rilento, come è abitudine degli ultimi anni. Sembra che trovare alloggio all'ultimo secondo sia adrenalinico nella noia del tran tran di tutti i giorni”. Questo lo scenario che gli albergatori prefigurano per l'estate 2012. Maurizio Cecchini, presidente a Cattolica, dove gli albergatori, sollecitati dal Comune hanno messo sul piatto 450 mila euro in sostituzione della paventata tassa di soggiorno: “Seppure nelle difficoltà, c'è già un discreto riscontro per luglio. Senza gli stranieri, senza i tedeschi, oramai la stagione estiva parte in giugno con la chiusura delle scuole. E noi a Cattolica non abbiamo eventi sportivi o di nicchia per attirare gli ospiti. E questo è un fattore negativo che ci portiamo dietro da almeno un decennio. Luglio era il mese degli stranieri, invece è qui che gli italiani hanno

Tappezzeria riccionese

TESSUTI PER L'ARREDO

INTERVISTE spostato le loro ferie. Noi come albergatori per essere competitivi stiamo facendo i salti mortali; molto importanza avrà il tempo. Se è caldo possiamo raggiungere i numeri dello scorso anno. Voglio ricordare che la prenotazione last minute vale oltre il trenta per cento. Anche se noi con la scontistica cerchiamo di anticipare il nuovo costume del cliente”. Patrizia Rinaldis è il presidente degli albergatori riminesi: “Ho appena chiuso una telefonata con una collega, mi diceva che è tutto molto lento nelle prenotazioni. E che un'agenzia russa le ha offerto 16,50 euro per mezza pensione. Ha declinato, con cortese fermezza. Pur-

troppo c'è anche chi accetta e porta verso il basso il lavoro. Ho anche sentito di 9 euro per dormire e prima colazione. Dietro c'era una signora che da sola, senza personale, fa le 30 camere e prepara il caffellatte. Forse non è giusto, ma è da ammirare. Roba a cui ribellarsi con forza, i 16 euro, ma sarebbe meglio valutare i singoli casi. A Rimini, ci sono alberghi a 4 stelle che fanno una doppia, dormire con prima colazione, a 39 euro, con il 20 per cento di commissioni”. “Ma - continua il presidente Rinaldis - Rimini ha tanta forza, con molte debolezze. Una, è senza dubbio il fatto che la metà degli alberghi viene dato in affitto, purtroppo, ad un canone più alto del guadagno netto di fine stagione. Naturalmente, così non può durare”. In questa crisi economica, Ri-

Rinaldis, Rimini: “Ho anche sentito di 9 euro per dormire e prima colazione. Dietro c'era una signora che da sola, senza personale, fa le 30 camere”

mini ha beneficiato del fatto che il Tirreno è più caro dell'Adriatico? Rinaldis: “Non vedo questo travaso; i numeri dicono che noi abbiamo mantenuto le posizioni, mentre i toscani ed i liguri hanno perso. E forse anche questo vuol dire qualcosa”. Gabicce Mare è in caduta libera rispetto alle cugine riminesi dopo i fasti degli anni '60 e '70. Angelo Serra, il presidente: “Ad oggi, le nostre previsioni sono tristi. A sentire i soci ci si prospetta un altro


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5 Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

Maggio 2012

INCHIESTA

Unanimi i presidenti degli albergatori della provincia di Rimini

Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

ALLEGRO MA NON TROPPO

Baldelli, Misano: “Poche prenotazioni, al momento. Credo che ci saranno anche meno tedeschi dopo che molti voli dalla Germania sono stati cancellati”

Cecchini, Cattolica: “La prenotazione last minute vale oltre il trenta per cento. Anche se noi con la scontistica cerchiamo di anticipare il cliente”

Serra, Gabicce: “Ora, c'è la battaglia per la tassa di soggiorno con l'amministrazione. Credo che un'amministrazione seria debba seguire Cattolica”

anno con il calo delle presenze. Purtroppo stiamo scontando il fatto che negli anni addietro si è fatto molto poco. Ora, c'è la battaglia per la tassa di soggiorno con l'amministrazione comunale. Credo che un'amministrazione seria debba seguire che cosa fa Cattolica. Se al di là del ponte non c'è la tassa, anche noi non dobbiamo averla. Altrimenti, si va in vacanza in Romagna”. “Gabicce Mare - continua Serra - è da 5 anni che perde presenze. Anche un matto capisce che c'è qualcosa che non funziona. Anche noi albergatori non investendo nelle strutture, nelle fiere, abbiamo le nostre colpe, tuttavia la prima debolezza è l'assessorato al Turismo. E' fermo, non fa nulla. Abbiamo gli oneri più cari delle Marche, quando chi investe dovrebbe ricevere degli incentivi. Altri risvolto, il sindaco Corrado Curti si ostina a non voler collaborare con la nostra associazione; forse chi lo consiglia,

lo consiglia male. Al posto della tassa di soggiorno, abbiamo proposto un contributo volontario da investire nel turismo e non in altri capitoli comunali”. “Siamo stanchi - affonda Serra - di una Provincia e di un Regione che latitano; se è così sarebbe preferibile entrare a far parte dell'Emilia Romagna. Porto un altro esempio. Come associazione, dopo averlo comprato, volevamo investire 7800 mila euro nel Palazzo del Turismo. Solo che ci vogliono circa 200mila euro di oneri, decisamente troppi. A Gradara ne basterebbero 60mila”. Iliana Baldelli, Misano Adriatico: “Poche prenotazioni, al momento. Credo che ci saranno anche meno tedeschi dopo che molti voli dalla Germania sono stati cancellati. Speriamo che non venga soppresso il Colonia, che è uno dei nostri bacini più importanti. Dalle telefonate italiane arrivano grandi preventivi e poche conferme. Una

mano ci dovrebbe arrivare dallo Stato, equiparando la nostra Iva a quella delle nazioni concorrenti. Voglio ricordare che da noi è del 10 per cento e si vocifera di portarla al 12; mentre in Spagna è del 5 ed in Francia del 7”. Luca Cevoli, fratello del più noto Paolo, “ma più pataca”, dal '96 è il direttore dell'associazione albergatori di Riccione: “Archiviamo un positivo ponte del primo maggio e questo è di buon augurio. Ultimamente, quando i miei associati si lamentano, li sprono. Non seguo la loro genetica e le loro ragioni. Purtroppo, per Roma il turismo è qualcosa di folcloristico; ci sono sempre meno finanziamenti. Noi ci stiamo muovendo molto; abbiamo costituito una serie di club di prodotto che stanno dando buoni frutti, come i Green Hotel, i Family i Bike, i Genitori single. Il futuro però è delle strutture con le 60 camere e la voglia di rinnovarsi ogni dozzina d'anni”.

Pullman tedesco con la scritta in italiano

I tedeschi ci amano ma non sappiamo approfittare - Un pullman tedesco che sfrecciava sulle nostre strade per il primo maggio recava un'illustrazione con un groviglio di strumenti musicali coronati dal Colosseo e la scritta in italiano “Arte e musica” (senza traduzione, non ce n'è bisogno). Insomma, nulla di nuovo: i tedeschi ci amano. Ma non li coccoliamo; non siamo affidabili come pretenderebbero. Hanno ammirazione grazie allo studio per la cultura classica italiana. Non è un caso che i più grandi latinisti siano tedeschi. La grammatica tedesca ha una costru-

Il sindaco di Gradara Franca Foronchi (a destra) il consigliere comunale di maggioranza Mariangela Albertini con la scatola puzzle Ravesburger che reca Gradara

zione latina. Quando il frate Martin Lutero tradusse la Bibbia nel suo dialetto (quello di Hannover) usò le uniche regole che conosceva: quelle latine. E' notizia fresca. Ravensburger, azienda tedesca leader mondiale per i puzzle, ha

fatto una scatola con il castello di Gradara. Tutto questo sta ad indicare che il turismo italiano deve puntare, investire, lavorare su arte e cultura (kraft und musik, in tedesco). L'unicità dell'arte e della natura italiana possono darci una mano, ma dobbiamo essere noi a rimboccarci le maniche e fare.



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Maggio 2012

INCHIESTA

Sulla Riviera Adriatica ci vorrebbero altri campi per attirare un mercato da 40 miliardi

Golf Riviera, 10mila presenze - Nuovi turismi, per allungare la cosiddetta stagione, o semplicemente fare impresa con intelligenza, sfruttando il territorio e ambiti diversi. Una delle eccellenze

- Nei giorni scorsi in un’iniziativa organizzata dal Resto del Carlino al Palazzo del Turismo di Rimini intitolata “Opportunità turismo, quale rilancio economico del 2012” vari esperti (tra i relatori anche il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, e il presidente della provincia, Stefano Vitali) si sono più volte soffermati sulla necessità, per “uscire dalla crisi”, di “percorrere nuove vie” e di “proporsi in maniera differente”, in particolare sui mercati esteri, anche quelli europei. I numeri parlano chiaro: il golf italiano non è in crisi. Sono stati 101.817 i giocatori nel 2011, di cui 90.313 adulti e 11.505 Junior. Da questi numeri occorre quindi partire per intavolare un discorso incentrato sul binomio turismo/golf. Ci sono nel mondo 25 milioni di turisti golfisti che viaggiano durante l’anno per giocare generando un

Filippo Spanò, direttore del Rivieragolfresort

della Provincia è Riviera Golf di San Giovanni. Con le 18 buche è diventato un percorso che strizza l'occhio agli appassionati. Filippo Pasnò, il direttore, riflette sul ruolo dei golf

IL FATTO valore di oltre 40 miliardi di euro. La Cina e il Brasile sono due realtà in grande crescita. Proprio il Brasile ospiterà le prossime Olimpiadi nel 2016, anno in cui anche il golf farà il suo ingresso come sport olimpico. L’Italia non ha nulla da invidiare a questi paesi: territorio, cultura, storia, enogastronomia… Ma anche troppa burocrazia: occorrono infatti dai 5 ai 10 anni per avere l’approvazione di un progetto di un campo da golf. Cosa che, ovviamente, scoraggia l’imprenditore privato che voglia investire in questo settore. Mentre noi stavamo a guardare, la Spagna ha preso una zona depressa come l’Andalusia e grazie alla creazione di 120 campi da golf attrae oggi 500mila golfisti stranieri generando un indotto di 3 miliardi di euro l’anno. Il turista golfista si trattiene più a lungo della media nella località di

villeggiatura (7 giorni contro i 4), spende il doppio e dedica solo il 10% della spesa totale al golf lasciando il restante 90% ai servizi del territorio. Nel Bel Paese, la Sardegna sta provando a imitare i cugini iberici: in commissione regionale è infatti stata approvata una proposta di legge per lo sviluppo golfistico dell’isola che ora è in commissione bilancio per il parere finanziario. La proposta ha come obiettivo principale quello di attirare sull’isola un flusso di giocatori e appassionati pari a 500mila presenze all’anno. La normativa prevede la creazione di 24 campi da golf, divisi nelle macroaree già individuate, che lavorerebbero 10 mesi all’anno garantendo 5 mila posti di lavoro certi per i giovani sardi. Il Riviera Golf Resort può aiutare gli albergatori della zona a uscire dalla crisi. Purtroppo in questa parte d’Italia il golf non è perce-

pito nel modo corretto, perché non ci sono campi a sufficienza per soddisfare il bisogno del golfista che non vuole giocare per diversi giorni sullo stesso percorso, bensì girare alla scoperta di luoghi sempre nuovi, ma nel raggio di pochi km.

In 140 km, da Cervia ad Ancona, i campi da gioco sono pochissimi o comunque collocati a distanze enormi per attrarre un turismo golfistico. Visto il giro d’affari che può generare è quindi necessario incentivare gli investimenti. Abbiamo migliaia di alberghi in

questo tratto di costa tra Romagna e Marche ma si contano sulle dita di due mani quelli che svolgono attività mirate di promozione e marketing nel settore golfistico. Perché investire nel golf? 1) Si stimola un nuovo segmento turistico. Il golfista non cerca il resort a cinque stelle ma solo dei bei campi in cui praticare il suo sport preferito. Lo straniero, soprattutto nel nord Europa, gioca in bassa stagione (marzo-aprile, ottobre-novembre) quando da lui le temperature lo impediscono. Noi stessi dopo tre ani di promozione mirata e partecipazione alle fiere di settore, stiamo ottenendo ottimi risultati: richieste anche in bassa stagione di turisti che vogliono pernottare per 6 notti, che richiedono di giocare sul nostro campo ma anche su quelli a noi limitrofi. 2) Il golfista si sposta con la famiglia e noi in Riviera abbiamo tutto quello che occorre. Vorremmo che questi nuovi turisti usassero il nostro campo da golf, un’eccellenza per il territorio, e che avessero la possibilità di giocare su altri campi non troppo lontani da qui. Non occorre realizzare strutture con resort, spa etc. Basta costruire campi.


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INCHIESTA

I riccionesi si sono “inventati” un turismo che vale presenze e valore aggiunto

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Bikehotel, quei magnifici 14 innovatori 344 cartelli stradali che facilitano l’orientamento e le escursioni in bici all’interno di 2000 chilometri di itinerari cicloturistici mozzafiato realizzati tra Romagna, Marche e Toscana lontani dal traffico cittadino completi di altimetria e cartine IL FATTO - Baltic, Fedora, Perla, Arizona, Gemma, Belvedere, Montecarlo, Boemia, Gambrinus, Gran San Bernardo, Hotel Dory & Suite, Sarti, Poker, Adlon. Sono i magnfici 14 hotel del consorzio Riccionebikehotels. Ospitano gli appassionati del pedale. Con questa idea semplice quanto efficace hanno allungato la stagione. Nascita Il consorzio Riccione Bike Hotels da più di10 anni realizza vacanze a misura di biker e si impegna nell’offrire sempre nuove soluzioni al servizio della funzionalità, del confort e dell’emozione. Oggi i turisti sportivi che scelgono Riccione per le loro vacanze su due ruote possono contare su: - 14 alberghi di qualità;

- su personale altamente preparato che parla fluentemente in tedesco, inglese e francese; - su guide esperte e cartine cicloturistiche dettagliate; - su 344 cartelli stradali che facilitano l’orientamento e le escursioni in bici all’interno di 2000 chilometri di itinerari cicloturistici mozzafiato realizzati tra Romagna, Marche e Toscana lontani dal traffico cittadino completi di altimetria e cartina; - una profonda cultura del ciclismo che attraversa tutta la Romagna anche dal numero e dal livello di guide professioniste, officine, servizi di assistenza. E’ questa la forza dei Riccione Bike Hotels. Un gruppo che nel tempo ha guadagnato fama e reputazione all’estero

grazie ad una conoscenza approfondita del mercato e a strategie di marketing mirate. Gli eventi organizzati dal gruppo e quelli in collaborazione con l’Unione Costa hanno rafforzato l’immagine di unico vero referente nella regione Emilia Romagna per la clientela biker, sia professionista che di-

lettante. L'ultima innovazione al servizio dei clienti l'hanno denominata “Tecnologia e accoglienza a braccetto. Il Gps (Global Positioning System) e la bici: l’innovazione al servizio delle emozioni”. Sul Gps sono appena stati inseriti le percorrenze, le descrizioni, le altimetrie, oltre

ai consigli sulle immagini panoramiche e punti d’interesse per i tragitti con bici da strada e percorsi in mountain bike. I percorsi sono scaricabili dal portale bike del consorzio sul proprio Gps o su quello fornito dall’hotel, ma anche sul proprio smartphone. Il cicloturista ha una duplice possibilità di vi-

vere l’emozione del percorso. Da una parte, può partecipare all’esperienza all’interno di un gruppo assistito e seguito dalla guida, oppure può selezionare e studiare l’itinerario da casa o da una postazione internet in hotel, analizzare esattamente coordinate, luoghi di sosta, punti di interesse con relativi approfondimenti (grazie ad una mappa virtuale arricchita da commenti ai luoghi che si attraversano) e vivere l’itinerario anche da solo. La nuova piattaforma descrive con estrema precisione, i 20 percorsi attuali già segnalati su carta dalla Provincia di Rimini e permette di scaricare gratuitamente dal portale di Riccione Bike Hotels le tracce sul proprio navigatore satellitare o, per il cicloturista sprovvisto di GPS, su uno fornito gratuitamente dagli hotel consorziati. Inoltre, la realizzazione di una completa mappatura georeferenziata dei percorsi cicloturistici presenti nel territorio rappresenta un modo per promuovere e valorizzare la Riviera Romagnola e il territorio circostante.



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Saludecio

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SaludecioVini

Nanni ha aperto nel gennaio del 2011 un ufficio commerciale. Successo. Catena di rivenditori

San Giovanni Via Pianventena 681

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Lettini da spiaggia, Rimini conquista Miami Azienda nata nel 1905 alla Colonnella, ha rivoluzionato il settore. Negli anni '70 introdussero il lettino in ferro zincato al posto del legno), poi l'alluminio e fu boom. E' l'unica azienda che produce nel Riminese

Walter Nanni (a destra) con Umberto Fuzzi (cattolichino, ultimo erede di una dinastia di bagnini che risale ai primi del '900, già cliente del babbo Aldo)

PENSIERO E AZIONE

- “Dico che la crisi prima ancora è dentro di noi e che dobbiamo assolutamente reagire. Noi costruttori di lettini, sdrai e poltroncine da regista (quelle dei bagnini), dopo il boom degli anni '80 e '90 entriamo in una fase di riflessione. Penso che il mondo è pieno di acqua, mari, spiagge e che ci potrebbero ben stare i miei lettini. Per tentare nuove strade, vado in vacanza a Miami per capire e cercare di vendere, poiché Miami è la capitale di tutto i Caraibi. E' a Miami che si va a comperare e ad acquisire nuove idee. Noto che gli americani hanno dei lettini di plastica, con sopra dei materassini alti una decina di centimetri”. Su questa riflessione

Nanniasald (dove sald sta per saldatura) apre un ufficio commerciale compreso di magazzino nel gennaio del 2011 a Miami, Florida, una città turistica da 400mila abitanti ed un'area metropolitana da 5,5 milioni di abitanti. Il successo è strepitoso. Dopo un anno, l'azienda riminese fondata nel lontano 1910 alla Colonnella, leader in Italia, è già rientrata dal poderoso investimento iniziale ed inizia a macinare numeri crescenti grazie ai sette distributori. Ricorda Walter, 43 anni, perito meccanico, sposato, due figli, ultimo della dinastia: “Là apprezzano il made in Italy. Per noi diventa un valore aggiunto”. “Pensare agli stati Uniti continua nella sua riflessione

Nanni - per me è stato abbastanza agevole. Ho i parenti là e insieme alla mia famiglia abbiamo vissuto a Detroit fino ai primi anni Settanta. Mio padre, chimico, era responsabile della filiale della Bayer, azienda chimica tedesca, in Michigan”. Oltre ad esportare negli Usa, Nannisald ha venduto il marchio ad un francese per il mercato d'Oltralpe. In Italia si colloca tra le prime dieci del settore; ed è l'unica a produrre nella pro-

vincia di Rimini. La sua ascesa è un intreccio di innovazione tecnica e dinamismo commerciale, entrata per puro caso nel settore, o per via delle opportunità che mette in orbita il turismo riminese. L'azienda nasce alla Colonnella (el ghet dal red, il ghetto delle reti) nel 1910, via Flaminia, 205. Il nonno Pasquale fa le reti per i letti degli alberghi; è rinomato per quelli a castello. Il figlio Aldo rientra dal Stati Uniti e nascono nuove

idee, grazie alle lunghe chiacchierate con gli albergatori. Perché non utilizzare lo stesso materiale per i lettini da spiaggia? I Nanni sfornano attrezzature in ferro zincato a caldo. Costano più dei concorrenti in legno, ma sono indistruttibili; con la tela che si cambia dopo circa 10 anni. Hanno un difetto: pesano troppo. Walter: “Mio padre sentiva che mancava qualcosa ai nostri lettini; con i bagnini che gli chiedevano di inventarsi qual-

cosa. Giungiamo all'alluminio. Partiamo nell''88; siamo i primi in Italia. L'anno dopo ci troviamo già un concorrente; azienda di Pesaro. Gli anni '80 e '90 sono d'oro”. “Noi utilizziamo - rimarca Walter - alluminio di prima scelta, bulloneria di acciaio inox e elementi di plastica di qualità eccelsa. Produciamo attrezzature di livello medio-alto. Per cercare di essere all'avanguardia, da sempre, investiamo in macchinari, tecnologie, ricerca e progetti, corsi di aggiornamento. Andiamo per fiere”. Nanniasald fino al 2006 è rimasta nella vecchia e cara bottega del 1910, quella sulla Flaminia al numero 205 (al suo posto un condominio). Nel 2007, si trasferisce a Riccione; quest'anno, in agosto spostamento nella zona industriale di Viserba. In tutto sette dipendenti. Negli ultimi tre anni, l'azienda ha incrementato i ricavi: ogni anno del 5-6 per cento.



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INCHIESTA

Bassa e alta stagione. Meglio oggi di allora. In 45 anni fatta tanta strada; è l'orgoglio da cui ripartire

Riviera al 1965, pensione completa da 1.300 a 1800 lire NUMERI - La pensione completa, mediamente, andava dalle 1.200 (bassa stagione) alle 1.800 lire (alta). L'appartamento al mese si poteva affittare dalle 20mila alle 40 mila lire. Pochi alberghi avevano le camere con bagno (allora si pagava di più). E le pensioncine più o meno avevano 20 camere. Tutte queste informazioni si possono leggere su una rivista autorevole. Edita dal Touring Club Italia, una delle maggiori istituzioni culturali del Belpaese, si intitola “Marine dell'Adriatico e dell'Ionio”. In copertina, frizzante foto a colori del cattolichino Galvani (quello che oggi è Marchi) di Gabicce Mare (a denotare l'importanza turistica di quei tempi). All'interno ci sono tutte le località che si affacciano sui due mari, con piccoli informazioni che lette a distanza di quasi mezzo secolo fanno riflettere e aiutano a mettere a fuoco il turismo di allora. Nel 1965 gli alberghi complessivi dei cinque comuni della costa, Bellaria, Rimini, Riccione, Misano e Cattolica, ammontavano a circa 2.000 unità; ai quali vanno aggiunti i 97 di Gabicce Mare. Nel massimo splendore alberghiero erano arrivati a circa 3500; oggi sono 2.256. Meglio oggi del 1965. E' solo la gioventù andata che ci fa ricordare il passato come l'epoca della primavera perenne. Della felicità

In quell'anno gli alberghi erano circa 2000; a maggioranza pensioncine mediamente con 20 camere

Alberghi 2418 - Sulla costa del Riminese ci sono 2.418 residenze turistiche (2.256 alberghi e 162 residence) per un totale di 77.125 camere, con 152.327 letti. Suddivisi per città. Bellaria - 360 alberghi Cattolica - 238 Misano - 117 Riccione - 417 Rimini - 1.124 Gabicce -

LA STORIA

assoluta. Allora si aveva la speranza di costruire una comunità migliore che abbiamo smarrito col benessere ed una certa diffidenza prima ancora verso i nostri vicini di casa e poi sul nostro futuro. Quando la solidità economica ti dovrebbe far divertire sul lavoro, tra gli amici, con gli altri. Ma andiamoli a leggere questi numeri curiosi, città per città, quando gli alberghi si dividevano in categorie e non in stelle. Bellaria-Igea Marina Aveva 10.300 abitanti, 290 alberghi (pensione completa al giorno da 1.585 a 2.240, bassa e alta pensione), 50 bagni (prezzo cabine mensili 7.000 lire), prezzo di una camera con uso cucina tra le 35mila e le 60mila lire al mese.

Lungomare di Riccione nel 1965. I campi da tennis in primo piano sono quelli del Grand Hotel

Torre Pedrera Aveva 1.032 abitanti, 68 alberghi, 12 bagni, camera in affitto con cucina da 15 a 30mila lire al mese. Costo camera albergo: da 1.500 a 2.200 lire al giorno (bassa e alta stagione). Viserbella Aveva 36 alberghi, 10 bagnini.

Viserba Contava su 122 alberghi, 27 bagni (prezzo cabina tra le 8.000 e le 10.000 lire mensili). Rivabella Aveva 48 alberghi e 6 bagni. San Giuliano Mare 39 alberghi, 5 bagni Rimini

Aveva 103.600 abitanti, 380 alberghi (prezzo medio pensione completa da 2.500 a 3.200 lire, bassa ed alta stagione). Curiosità il Grand Hotel (unico lusso) costava tra le 5.500 e le 7.000 lire con camera con bagno comune; bagno in camera da 7.000 a 8.500 lire). Nel Comune di Rimini gli alberghi insieme a quelli delle frazioni erano circa 1.100. Bellariva 38 alberghi, prezzo cabine 10mila lire mensili. Marebello 48 alberghi, 1 bagno.

Rivazzurra 157 alberghi, 4 bagni (18mila lire mensili). Miramare 165 alberghi, 9 bagni (18mila lire mensili). Riccione Abitanti 20.173, circa 260 alberghi (pensione completa media al giorno tra le 1.585 e 2.240 lire), 81 stabilimenti balneari (prezzo delle cabine tra 7.500 e 12mila lire mensili), camera in appartamento con uso di cucina tra 30 e 45mila lire mensili. Misano Aveva 5.202 abitanti, 60 alberghi (prezzo medio al giorno da 1.255 a 1.840 lire, bassa e alta stagione), 40 bagni (prezzo cabina mensile da 7 a 9mila lire), camera di appartamento con uso cucina da 20 a 40mila lire al mese. Cattolica Aveva 12.906 abitanti, 298 alberghi (pensione completa da 1.585 a 2.240 al giorno), 100 bagni (prezzo cabina da 3.500 a 6.500 lire al mese), camera appartamento con uso cucina da 25 a 35mila lire al mese. Gabicce Mare Aveva 3.555 abitanti, 97 alberghi (prezzo medio pensione al giorno 2.600 a 3.300 lire), 35 bagni (cabina da 4.500 a 8.000 lire mensili), camera in appartamento con uso cucina da 15 a 30mila lire mensili.



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- Pasta Latini e Aldo. Vini: Mancini, Le Terrazze, Bocca di Gabbia, Antonucci, Moroder. Salumi: Passamonti, Luzi, Pacifico. Porchetta di Urbino. Confetture. Un panino al prosciutto giusto ed una bibita al prezzo di cinque euro. Tutto questo e molto di più lo è l'Enoteca Osteria Malatesta. Inaugurata lo scorso marzo, si trova sotto la Torre dell'Orologio, sulla sinistra. A Gradara. Insomma, quando si sale su uno dei posti più belli del mondo, non si può non fare tappa in uno dei luoghi che offre alcune delle eccellenze eno-gastronomiche marchigiane. Al giusto rapporto tra qualità-prezzo. Dietro ci sono due giovani amici con la passione per la tipicità, la tradizione, la terra. Si chiamano Federico e Pietro. Hanno meno di trent'anni. A Pietro, la passione gliel'ha trasmessa il babbo Patrizio Ciotti, noto progettista di locali pubblici (gli ultimi in ordine di tempo sono i bar “Ritz”, “Blancò”, “Caffè Centrale”, rispettivamente a Riccione, Morciano e in piazza Silvagni a San Giovanni). Anche Federico ha mutuato dal babbo la passione, un altro che non scherza quanto a tipicità e tradizione. Nelle intenzioni di Federico e Pietro è fare del locale un

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Aperta da Federico e Pietro, due giovani con la passione dell'enogastronomia. Le eccellenze delle Marche

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A Gradara tappa d'obbligo all'enoteca-osteria Malatesta Bar osteria (panino al prosciutto con bibita a 5 euro) e vendita diretta di vini, salumi, formaggi, confetture e pasta. Qualche nome: vini Mancini, Pasta Latini e Aldo. Ampia scelta di birre

ECCELLENZE posto amichevole dove ritrovarsi per degustare i sapori e colori delle cose ben fatte. Piccole delizie della tipicità. Al bar propongono il caffè bio di Pascucci. A mezzogiorno offrono taglieri di formaggi e salumi e la porchetta di Urbino. Più impegnativa i piatti della sera, ma sempre nel solco della semplicità delle nostre terre: sardoncini scottadito, fritto misto dell'Adriatico, alici mari-

Bluwater

Federico (a destra) e Pietro Due vedute del locale

nate, seppia con piselli, fagioli con cotiche, carne biologica certificata dell'azienda Zavoli. Di sobria bellezza il locale, si sviluppa su due livelli; con belle puntate di intelligenza. Un esempio, è la rastrelliera con vasi di erbe aromatiche. All'altezza, della torre si apre il bar osteria enoteca, con le pareti foderate dai prodotti tipici in vendita. In fondo, sulla destra, una scala scende in un silenzioso e magico cortile interno sotto le possenti mura di Gradara. A questo piano, in un'antica grotta di arenaria vengono messi a stagionare salumi e formaggi. “Il nostro obiettivo - affermano in tandem Federico e Pietro - è di essere un punto di ritrovo per gli appassionati del buon bere e del mangiare bene. Ma essere anche luogo di divulgazione della cultura eno-gastronomica marchigiana e romagnola. Dopo l'estate, è nostro intenzione organizzare corsi di degustazione in collaborazione con i produttori locali. Crediamo che per vincere le sfide turistiche e accrescere il nostro appeal dobbiamo proporre agli ospiti, e a noi stessi, quanto di meglio riusciamo a fare”. All'Enoteca Malatesta anche i gelati a stecco sono artigianali. Ai vini eccellenti, si affianca un'ampia scelta di birre. Di qualità, naturalmente.



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RIMINI

Nasce come gruppo nel settembre 2003 per mano del dott. Flavio de Nardis e del dottor Federico Ruggeri e alcuni volontari

Dottor Clown, pionieri del sorriso e della terapia in Pediatria Una volta al mese in corsia presso l’ospedale Infermi di Rimini

Clown in visita

SOLIDARIETA'

di Veronica Lisotti - Dottor clown Rimini, pionieri del sorriso e della terapia. Clowning: Siamo i bambini più belli del mondo. -L’associazione Dottor Clown Rimini nasce come gruppo nel settembre 2003 per mano del dott. Flavio de Nardis e del dott. Federico Ruggeri e alcuni volontari. Viene costituita nel 2006, in concomitanza allo sviluppo di un corso di formazione come metodologia di ingresso e preparazione per i nuovi volontari della durata di 60/100 ore. Teoria e pratica si alternano, alla fine viene rilasciato un certificato che abilita allo svolgimento del servizio, che richiede almeno la presenza di una volta al mese in corsia e l’aggiornamen-

- Firma e codice fiscale per dare una mano concreta al volontariato di piccole e grandi associazioni del territorio. Troppo spesso si dimentica l’opera di persone e organizzazioni locali verso i bisogni degli altri. Il 5 per mille a favore del volontariato permette di dare una lavata di spugna a questo vuoto di memoria. È un passo che non costa niente ma rende un po’ tutti partecipi alle missioni di umanità di organizzazioni che aiutano e intervengono in opere di bene, carità, comprensione, assistenza e cultura. Ricordare questa realtà nella denuncia dei redditi, significa fornire risorse ad associazioni e azioni meritorie destinando a loro il 5 per mil-

to in itinere attraverso corsi. I volontari operano presso l’ Ospedale Infermi di Rimini nel reparto pediatria (chirurgia, oncologia, pronto soccorso, day hospital e nel reparto intensivo neonatale), tre volte a settimana più un quarto bisettimanale. Il giovedì mattina, il venerdì e il

sabato pomeriggio e la domenica mattina lo staff, armato di sorrisi e tanta voglia di fare, fa visita a bambini e adulti. Ad oggi si contano circa ottantacinque persone che si dedicano all’associazione: un cuore caldo impegnato in servizi, formazione e attività collate-

rali svolte dalle varie unità funzionali, e un cuore più tiepido che porta avanti turni e formazione con costanza. Qual è la carta d’identità del Dottor Clown? “ E’ fondamentale avere una grande capacità di fantasticare – spiega Fabio Fabbrucci, uno dei

fondatori- facendo emergere il pensiero divergente, la parte creativa. Poi sapersi affidare ad altri, spesso supervisori, sapere gestire i vissuti delle persone con cui entriamo in contatto, che vanno tenuti su un vassoio di argento. E’ importante essere umili, avere passione e sensibi-

Aiutiamo il nostro volontariato Firma e codice fiscale dell'associazione per destinare alla solidarietà il “5 per mille”

le. Ed equivale anche ad aiutare una parte essenziale della società italiana. Nella provincia di Rimini, sono molte le associazioni iscritte ai registri provinciali che hanno sviluppato l’iter di partecipazione ai benefici previsti dal decreto. E che quindi possono rientrare tra le organizzazioni che sfruttano questo importante strumento di democrazia fiscale. Non è facile quantificare il “peso” che la firma

nella dichiarazione dei redditi possa avere a favore di un’attività solidale ma scegliendo un’associazione di volontariato si potrà aiutare un’organizzazione ritenuta meritevole di ricevere nuove risorse. Prima di tutto si deve identificare la casella nella denuncia dei redditi dedicata al volontariato.

Sarà necessario conoscere il codice fiscale dell’associazione prescelta: quindi è bene, se si vuole premiare una realtà della nostra quotidianità, informarsi prima della compilazione del documento. Per facilitare tale compito si può telefonare allo 0541 709888, numero del Csv – Volontarimini, dove un

operatore fornirà i contatti relativi all’associazione scelta nella provincia riminese. È importante sapere che il 5 per mille, relativo alla denuncia dei redditi, non comporta alcun ulteriore imposta da versare. Resta solo da scegliere l’organizzazione da sostenere: da quella più bisognosa, alla più vicina, dalla più attiva a quella più apprezzata, sino a quella meglio conosciuta o più meritevole.

volontarimini@volontarimini.it

lità, mettersi in discussione ed essere curiosi della vita. L’aspetto tecnico poi emerge con la volontà.” Quali sono gli obbiettivi che vi prefiggete? “Attualmente il nostro direttivo si divide fra cinque persone e lavoriamo ognuno a tre obbiettivi 6 mesi, 18 mesi, 3 anni. –sottolinea Fabbrucci- Gli obbiettivi principali sono: aumentare il numero di servizi, trovare una struttura-sede e creare progetti sul territorio nazionale ponendo l’accento sulle associazioni di Dr clown truffaldine. Vorremo avere un mezzo di trasporto, per accompagnare il bambino da casa all’Ospedale, per gli interventi programmati, sviluppando un percorso di ricerca volto allo studio delle emozioni e delle sensazione nel bambino stesso. La voglia di crescere non ci manca, ci piacerebbe andare all’estero per insegnare il clowning ad altre persone con cui tenerci in contatto. Inoltre invito le persone a guardare oltre il proprio orticello, a slegarsi dall’individualismo per rivolgersi all’altro. L’attività di Dr Clown regalata tanto al prossimo ma soprattutto a sé

Cattolica, nuova sede Volontarimini - Cambia sede lo sportello del Centro di Servizio per il Volontariato Volontarimini a Cattolica spostandosi nel Centro Giovani in via Del Prete, 119 e lasciando il vecchio ufficio in piazza della Repubblica. Restano invariati gli orari di apertura (dalle 15 alle 18) l’ultimo mercoledì di ogni mese escluso agosto, mentre a dicembre l’apertura è per il mercoledì prima delle vacanze natalizie. Dopo anni di collaborazione con il Centro per l’Impiego, lo sportello del Csv trova nuova linfa a partire dal contatto con i giovani del territorio che frequentano la struttura.


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RIMINI

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Convegno promosso dalla Bpv: “Infiltrazioni criminali e lealtà fiscale nel nostro territorio: il rischio di riciclaggio”

Fenomeno del riciclaggio e presenza criminale: Rimini è un inferno Continua dalla prima pagina

fessore di Diritto penale all'Università di Urbino, sono stati i prestigiosi ospiti del convegno “Infiltrazioni criminali e lealtà fiscale nel nostro territorio: il rischio di riciclaggio”. Organizzato dalla Banca Popolare Valconca, l'incontro si è tenuto lo scorso 20 aprile al Centro congressi Sgr di Rimini. Sala piena in ogni ordine di posto, sul perimetro persone in piedi, apre il lungo e civile pomeriggio il vertice della Bpv: il direttore generale Luigi Sartoni che fa gli onori di casa e il presidente Massimo Lazzarini. Lazzarini: “Qual è il motivo di questa giornata? In questi ultimi anni la Banca Popolare Valconca ha fatto uno sforzo sull'antiriciclaggio e sulle infiltrazioni malavitose. Per dirla con Dante: il problema non è della legge, ma

IL FATTO

delle persone che la applicano. Noi abbiamo fatto corsi di formazione per rendere edotto sul pericolo riciclaggio anche chi sta allo sportello. Si combatte oltre che con i controlli formali, anche con il sentimento comune da parte del tessuto sociale. In una intervista del 2003, lo scrittore siciliano Andrea Camilleri disse che bisogna fare molta attenzione ai piccoli spostamenti tra la legalità ed illegalità. E usava la metafora del motorino. Con il piccolo mezzo si infrange il codice, si sorpassa a destra, si va contromano, si svicola col rosso...”. Morosini Taglia il pomeriggio Morosini: “Questo incontro è la consapevolezza di una nuova sen-

sibilità. Per questo territorio non parlerei di infiltrazione mafiosa, ma di presenza. Ci sono imprenditori del Centro-Nord che chiamano la mafia; le sue prestazioni costano meno. La mafia fa fruttare il danaro nelle zone più ricche del Paese. Il governatore di Bankitalia Mario Draghi nel 2009 annotava che la presenza mafiosa è correlata al Pil (Prodotto interno lordo): più è alto e più c'è la mafia. Le imprese del CentroNord abbisognano di una grande domanda di fondi per finanziarsi: legali e illegali. Si ricicla più a Rimini, che a Palermo. Sono le regioni ricche che attirano. La crisi che attanaglia oggi la piccola e media impresa è attraente per il riciclaggio e i capitali mafiosi. Recentemente, nell'operazione anti-mafia Vulcano, si è scoperto che a Rimini un imprenditore edile

Alessandro Bondi, professore di Diritto penale

in crisi di liquidità, grazie ad un amico commercialista di Riccione, finisce nelle mani dei camorristi. Dai rapporti degli inquirenti si ha che i capitali mafiosi investono nell'edilizia, nel movimento terra. Dalle nostre zone, negli anni '80-'90, i Ferruzzi-Gardini partirono per la Sicilia per la spartizione degli appalti. I suoi manager vennero condannati in via definitiva in concorso esterno in associazione mafiosa. Altre aziende che si affidano ai clan camorrostici per lo smaltimento dei rifiuti tossici sono le chimiche e le concerie; i costi da 100 scendono a 20. L'evasione fiscale è un paradigma legata al riciclaggio.

Giancarlo Lucigano, comandante del nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza della provincia di Rimini

C'è la grande impresa TelecomFastweb che si fa fare fatture false. Col nero si acquistano beni di lusso e si truccano le elezioni di un senatore eletto all'estero. Il senatore ha patteggiato 5 anni. I complici della mafia sono imprenditori, liberi professionisti. Nell'Operazione Vulcano è il commercialista che mette in contatto l'imprenditore con i casalesi. A Gabicce Mare un imprenditore cade nelle mani dei camorristi con la collaborazione di un funzionario di banca di Riccione. Per fronteggiare il fenomeno criminale, la risposta deve essere della società civile. Ci deve essere l'attività di segnalazione delle

azioni sospette istituita presso Bankitalia. Che a sua volta comunica agli investigatori. Nella segnalazione resta cruciale il ruolo dei consulenti del lavoro, delle banche, degli avvocati, dei notai. Le segnalazioni arrivano da banche e poste, ma quasi niente dai liberi professionisti. L'Osservatorio della legalità a livello provinciale è la risposta. Raccoglie le informazioni utili per capire dove ci sono i casi


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RIMINI

LoaffermanoLucignano(GuardiadiFinanza),Morosini (Gip a Palermo) e Bondi (professore di Diritto penale)

Piergiorgio Morosini, magistrato a Palermo Il tavolo di lavoro. Si riconoscono il presidente della Bpv Massimo Lazzarini (secondo da destra) e il direttore generale Bpv (al centro) Foto Roberto Bronzetti

sospetti. In materia di reati fiscali la legislazione è cambiata dal 2000; con l'alzamento della soglia del falso in bilancio. In chi ha governato il Paese c'è stata mancanza di sensibilità verso i segnali negativi.

Concludo, dicendo che alla base resta l'etica dell'impegno pubblico. Questo è l'unico antidoto vero. Abbiamo il dovere di svolgere le professioni con l'etica come strumento di contrasto. Solo così possiamo assicurare un futu-

ro credibile alle prossime generazioni”. Bondi Morosini passa il testimone a Bondi un altro cattolichino di prestigio e fascino. Il professore in un intervento brillante ha illu-

strato la fotografia della legge come contrasto al riciclaggio, con un fiume di informazioni in una ramificazione articolata, quasi infinita, quanto perfetta Ammirata la platea. In sintesi: “Noi poveri professori non diamo altro che degli strumenti per mettere in piedi delle regole. E quando si parla di riciclaggio come reimpiego dei capitali illeciti ci si illuminano gli occhi. Si spera nell'efficacia del Codice penale, solo che le norme devono andare ben al di là, come la legislazione fiscale ad esempio, il coordinamento tra nazioni con le norme internazionali. Sul riciclaggio c'è un'altra cifra oscura: spesso non sappiamo di cosa parliamo. E lo Stato con lo Scudo fiscale che chiede il 5 per cento per il rientro dei capitali in nero, è un riciclatore o no? La tecnologia poi ha ingigantito il fenomeno. In un giorno il denaro può essere trasferito in 240 nazioni diverse; fa perdere le tracce e diventa lindo. L'attività sporca confluisce in quella lecita. Il cerchio si è chiuso. Diciamo che negli ultimi tempi, il riciclaggio, che era un bucato a mano, è diventato una lavanderia industriale. Insomma, tutto ciò che è diventato complicato, lo ha favorito. Così sul riciclaggio si punisce poco; bisognerebbe cercare di prevenire”. Lucignano Lucignano porta i voli di Bondi nella strada della realtà sull'asse Rimini-San Marino: “A guardare la mia esperienza territoriale, questo convegno serve

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moltissimo. Siamo già all'inferno e uso l'ascia volutamente. I principi astratti, come osservare la legge, etica e lealtà sono sconosciuti in questa provincia. Quanto dico poggia sui fatti, sull'attività investigativa, sui riscontri. Io sono arrivato qua nel 2005; fino ad allora non sapevo cosa fosse San Marino. Sui movimenti di capitali e sui trasferimenti di valori era considerato equivalente ad un comune del Riminese. Solo che era, ed è, un altro stato. Un giorno, in un controllo sulla Statale controlliamo un automobilista. Ha 150mila euro in contanti. Come prevede la legge, ne sequestriamo il 49 per cento. Arriva una lettera di Fazio, governatore di Bankitalia. Dice che l'attività è lecita e che dobbiamo restituire la somma. Quindi Italia-San Marino è la stessa cosa; solo che non lo è. Tutto cambia con l'arrivo di Mario Draghi alla guida di Bankitalia. Dà una scossa al sistema, aiutato da una legislazione comunitaria per la quale San Marino è equiparato alle Cayman, alle Maldive, alla Svizzera. Con 3-4 giravolte ci tuffiamo nel mondo bancario. E facciamo scoperte fantastiche. Ad esempio, i versamenti vengono fatti dalle persone giuridiche, che non è un corpo, non è un qualcosa di fisico. E non c'erano controlli. Quando la norma precisa che io posso ricevere danaro solo se ho individuato il soggetto che lo porta. Pensavo di essere su ‘Scherzi a parte’. Per i costumi questi non erano che reati super-

ficiali. Bagatellari. Poi è passato un altro principio in banca: se sbagliano tutti, non sbaglia nessuno. Soluzione massima, della soluzione italiana. Il cardine della normativa anti-riciclaggio è l'adeguata verifica della clientela. Anche sull'evasione fiscale, la banca ha la funzione di presidio. Solo che il fenomeno delittuoso, passa prevalentemente per i fenomeni corruttivi. Le nostre attività investigative hanno appurato che un funzionario di vertice di una banca passava i nomi in difficoltà agli usurai in cambio di regalie. Rimini non può prescindere da San Marino e viceversa. Ora le cose stanno cambiando, ma non fino al punto che non ci sia l'allarme rosso. Un esempio operativo è questo. In 9 mesi giungono sul Titano a colpi di 150-300mila euro in contanti 23 milioni. Con un click vengono trasferiti da Hong Kong. San Marino si accorge del traffico a due anni dalla chiusura del conto”. Ai tre relatori, è seguito un piccante dibattito. La sala In sala anche il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, il sindaco di Cattolica Piero Cecchini, il neoprefetto Palomba, il direttore della Banca d'Italia di Forlì, il presidente dell'ordine dei commercialisti della provincia di Rimini, Bruno Piccioni. Basta barzellette Uno dei commenti più calzanti: “Questo convegno dice che c'è un grande bisogno di moralità. Basta con le barzellette”.

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RIMINI

A Viserbella abbassando le scogliere all'altezza media del mare la spiaggia è aumentata di 20 metri in pochi mesi

Faina: ‘Le mareggiate fanno crescere la spiaggia’ - Sulla spiaggia di Viserba, lato sud del piccolo porticciolo, il 10 maggio del 2011 si abbatte una mareggiata micragnosa, che arriva sferzante con venti da nord; in altre occasioni un fenomeno naturalesimile avrebbe risucchiato in mare le pedane di legno longitudinali alla spiaggia. Invece, quasi per magia, quasi per miracolo, le pedane restano al loro posto, anche se coperte da un lenzuolo di sabbia di pochi centimetri. Negli anni addietro invece le onde, nel ritorno in mare, avrebbero portato con sé sabbia e relative pedane. Il racconto è di un giovane, dinamico e aperto bagnino, Alessandro Bologna, 38 anni, titolare del Bagno Egisto di Viserba. Rappresenta la terza generazione di bagnini seguendo le orme del nonno Egisto e del padre Gilberto. Ma che cos'era successo per non aver più paura delle mareggiate? Nel gennaio del 2011, una parte della scogliera antistante al Bagno 38 viene abbassata al livello medio del mare per una larghezza di circa 50 metri (come si può notare nella foto in alto a destra). La barriera abbassata cambia le dinamiche della natura. Ora le onde fragorose e torbide per la sabbia in grembo quan-

Da sinistra: Alessandro Bologna e il geologo Giancarlo Faina

La scogliera abbassata artefice (cerchio rosso) dell'allungamento della spiaggia di 15 metri IL FATTO

do giungono a riva, non trovando la barriera riversano la sabbia, allungando le spiagge antistanti. Oggi, con la scogliera abbassata, tra la stessa e la spiaggia ci sono circa 1,8 metri d'acqua di mare e si possono prendere i bagni anche in condizione di bassa marea; mentre, verso sud, le scogliere a seguire sono gran parte insabbiate e non offrono le stesse condizioni. Dal febbraio al settembre 2011, per effetto dell'abbassamento della scogliera, la spiaggia del Bagno 38 è aumentata di cir-

Gli investimenti economici sono minimi. Il geologo riccionese residente a Montefiore studia i fenomeni marini da decenni. E' diventato un luminare poco ascoltato. Anzi. A Viserbella, Savignano e Cesenatico i bagnini sono entusiasti ca 15 metri, senza contare i cinque metri della passeggiata alla riva. Il teorico dell'abbassamento (e dell'asportazione) delle scogliere al filo medio del mare è il geologo Giancarlo Faina. Sposa-

to con un'olandese, una figlia, riccionese residente a Montefiore, Faina studia i nostri mari da circa trent'anni. Ha un archivio di rilievi, effettuati negli anni e tutto l'anno, che è un patrimonio. Avanza teorie semplici quante rivolu-

zionarie. Argomenta che l'erosione non è dovuta alle onde, ma alla corrente dell'Adriatico larga circa un chilometro e mezzo, che viaggia in circolo, in senso orario nel nostro emisfero. Parte dall'altezza in mezzo di Venezia scende verso Ancona, qui risale il mare lambendo il mare. Ed è nel lambire che erode le spiagge. Dice un frequentatore del porto di Viserbella: “Faina, se funziona così, abbiamo risolto tutti i nostri problemi”. Ora, con i fatti, nei confronti di Faina c'è molta sensibilità ne-

gli amministratori e nei bagnini, quest'ultimi spesso restii, a calarsi nei loro panni, anche con le giuste preoccupazioni. La bontà dei risultati e la crisi economica sono altri fattori che aiutano la “rivoluzione” Faina. Il geologo ha portato a casa risultati anche a Cesenatico. Ha appena abbassato le scogliere a Savignano Mare. Dice: “Se non ci sono le mareggiate non succede niente; io le aspetto per vedere crescere l'ampiezza della spiaggia”. Preoccupatissimo invece il bagnino.


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Tra i maggiori avvocati italiani, ha attraversato da protagonista la vita socio-politica riminese

Veniero Accreman: “Avrei voluto fare anche lo psichiatra” - Veniero Accreman ha 90 anni. Li porta benissimo, almeno 20-30 anni di meno. Mente agile e ferma come quella di un ragazzino, ha attraversato il cosiddetto secolo breve (immagine coniata dallo storico anglotedesco Eric Hobsbawm) da protagonista: riconosciuto principe del foro di Rimini (penalista da primo della classe), parlamentare Pci (corrente di Giorgio Amendola) per una dozzina d'anni (dal '63 al '76, con una parentesi dal '68 al '70), sindaco di Rimini (dal '57 al '58). Infine, intellettuale raffinato, con all'attivo numerose pubblicazioni. Tra pochi mesi, allo scoccare del novantesimo, ha deciso di non appendere i codici al fatidico chiodo. Cinque anni fa, per gli 85, decide di chiudere “bottega”. Dopo aver bruciato l'archivio, opta di riprendere a “lavorare”, che poi per lui sarebbe un divertimento. Accreman ancora oggi, tutte le mattine si fa una “passeggiata in tribunale”. Una passerella affettuosa in cui colleghi e magistrati gli rendono l'onore ri-

IL PERSONAGGIO servati ai grandi, con la consapevolezza della precarietà. Ha una scrittura asciutta non meno che elegante. La sua autobiografia che è poi uno spaccato del Riminese, “Le pietre di Rimini”, è

mini nel 1923, come capo-stazione. Conobbe mia madre, Letizia Migani, che aveva un negozio di lane di fianco al cinema Fulgor. Negozio che andò distrutto durante la Seconda guer-

Partigiano, parlamentare, sindaco di Rimini. Soprattutto principe del foro. All'attivo migliaia di processi. Ha conosciuto direttamente Togliatti e Amendola. Il carattere indisciplinato gli ha precluso la carriere politica dedicata “alla mia città, a mio figlio”. Da dove arriva il suo cognome? “Dalla Germania, dalla Baviera. I miei avi arrivarono circa 250 anni fa a Roma, come piccoli banchieri al servizio dello Stato pontificio. Il cognome originario era Ackremann, poi italianizzato. Mio babbo venne a Ri-

ra mondiale, al quarto bombardamento di Rimini”. Ci potrebbe raccontare qualcosa della sua educazione? “Mio babbo non era un cristiano praticante; la mamma sì. Fino a 13 anni ho frequentato la parrocchia di Santa Maria Maggiore dei Servi di Maria. E mi piaceva molto. Fino a quell'età

ho creduto; poi mi sono allontanato. Ho scoperto la scienza, la democrazia. Senza dubbio sono un ateo. Lo racconto nel mio libro, ‘Le pietre di Rimini’, con tanto di confessione al parroco”. Nella sua vita chi ha contato di più come esempio? “Più che dalle persone fisiche, ho avuto molti esempi dalla storia degli uomini. Potrei dire Seneca e Marc'Aurelio. Ero innamorato della latinità, e quasi lo parlavo, il latino. Mi piaceva, e piace, Tacito. Ha una prosa stringata, altissima, tacitiana, come si usa dire. Ai fatti che raccontava come storico, aggiungeva sempre il giudizio morale. Vanno bene gli avvenimenti, ma ci vuole anche la chiave di lettura per essere, la storia, maestra di vita”. Si dice che il destino è il carattere di un uomo, come si descriverebbe? “Il carattere è stato l'elemento fondamentale che ha indirizzato la mia vita: nei comportamenti e nei giudizi. Avessi avuto un altro carattere forse avrei fat-

to più carriere nel Pci (Partito comunista italiano). Nei miei confronti di intellettuale stimato c'erano sempre delle riserve, sia a Rimini, sia a Roma. Io discutevo tutto, anche se la disciplina di partito diceva che quello che arrivava dall'alto non si potesse discutere. Ero per indole indisciplinato”.

Lei ha conosciuto direttamente uomini che hanno fatto la storia d'Italia. Che ricordi ha di Palmiro Togliatti, Giorgio Amendola... “Togliatti era molto riservato, con la compagna Nilde Iotti sempre molto vicino. Era un uomo di carisma e non di potere. Ho stimato la sua politica; non


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Il prestigioso penalista tra pochi mesi avrà 90 anni e non continuerà con la professione Veniero Accreman (Foto Flavio Marchetti) La caricatura è dell'architetto Marino Bonizzato

posso non dire che quel deferente rapporto verso l'Unione Sovietica non mi lasciassero dubbi. La sua leadership si è incominciato a metterla in discussione nel '56, con i fatti d'Ungheria. Io criticavo l'invasione, ma Giorgio Amendola diceva che gli insorti erano gli avversari politici e che noi dovevamo stare con L'Urss. Con l'invasione di Praga sostenere queste posizioni divenne più difficile.

Io ero vicino a Amendola, una persona straordinaria. Per noi della cosiddetta destra comunista era un esempio. Ne ammiravamo il forte carattere, l'intelligenza, la capacità di decidere. Nei rapporti con gli altri era brusco. Parlava rapidamente, grazie all'elasticità mentale. Era privo di sentimentalismi e faceva ironia su se stesso. La moglie nei sui confronti aveva una dedizione assoluta e lui nei suoi. Fuori

dal Parlamento erano sempre insieme. Ho avuto il piacere di essere stato loro ospite a cena. Allora, i dirigenti di partito lavoravano nella direzione e venivano in Parlamento solo dopo le 19 per il voto. Ho conosciuto il giovane Napolitano. Mi colpì per intelligenza Mario Alicata, scomparso prima del tempo”. Che cosa apprezza di più negli uomini? “Direi, l'amore per la verità. Penso che la razionalità e la scienza siano il raggiungimento dell'uomo. E che per la libertà e la giustizia si possa sacrificare anche la propria vita”. Nessuno più parla di giustizia sociale, perché? “La storia ha determinato che il capitalismo ha vinto. L'ideale delle giustizia è in ombra perché la vita l'ha messa in ombra. Il capitalismo nei suoi ideali non ha la giustizia sociale, ma il guadagno. Ed è un fattore di creazione di disuguaglianza, anche se con molta lentezza eleva il tenore di vita generale. E questa è la ragione per la quale ha trionfato”. Che cosa umilia di più un uomo? “Il dispregio verso l'umanità è l'offesa più alta”. Qual è l'attestato che ricorda con più piacere? “Non ne ho uno in particolare. Ho ricevuto molte soddisfa-

zioni: dalla vita politica dove sono rimasto fino al 1976, da quella professionale. Ricordo con affetto i circa 100 comizi tenuti in piazza; sentivo che riuscivo ad interpretare quello che la platea pensava. Era gratificato dal fatto che potessero pensare: Guarda come dice bene, quello che pensiamo”. Nella professione la soddisfazione è la tesi accolta dal giudice, che ti fa sentire il valore sociale. Noi avvocati abbiamo una brutta nomea, quella di vendere l'anima al diavolo per il danaro. Non è proprio così; oltre a sentire il valore sociale, contribuisci alla giustizia”. Perché continua a lavorare? “Tra sei mesi avrò 90 anni e chiudo. Anche cinque anni fa ebbi l'idea di smettere. Bruciai l'archivio. Poi, però, nel momento in cui dovevo davvero staccare mi sono posto il problema: ‘Che cosa faccio il pomeriggio?’. Mi fece impressione non dovermi più occupare di cose importanti. E ripresi. Oggi, quando vado in tribunale, quasi tutti i giorni, ricevo l'affetto dei colleghi e dei giudici. Lo scorso anno, per gli 89, la Camera penale mi festeggiò con una grande riunione”. A che cosa non rinuncerebbe mai? “Alla mia libertà di giudizio”. Chi è il bravo avvocato? “Occorrono due doti. Una tecnica e saper rappresentare con le parole gli altri. La capacità di mettere in fila una serie di argo-

mentazioni e rendere l'idea; infine, sorprendere con una metafora. E farlo con facilità e oggettività. Poi, c'è la capacità di capire perché qualcuno ha commesso il crimine. Io ho deciso di fare il penalista perché ho la predilezione per le cose diverse dal normale. Avevo pensato anche di fare lo psichiatra”. Perché si delinque? “Non si riesce a controllare gli istinti. I fondamentali sono due: il possesso e il sesso”. I suoi hobby? “Le letture, la musica, la preparazione dei processi, la riflessione. Mi piacciono la pittura e la scultura. E la mia non è una raccolta, come potrebbe sembrare, ma sono i ricordi della vita. Ogni oggetto d'arte reca con sé momenti della vita politica, professionale. Mi fa bene guardarli e rammento tante cose; come si dice: si vive anche di ricordi”. Come vede il futuro? “Vedo una serie di difficoltà, ma se ne esce. Certe catastrofi passate non possono più ripetersi”. Perché in Italia c'è tanta corruzione? “Quello che avviene in Italia, avviene anche altrove. Diciamo che quando si intersecano gli interessi tra il pubblico ed il privato c'è una forma di corruzione”. Chi erano gli amici di gioventù? “L'ex sindaco di Rimini Walter Ceccaroni, Gino Pagliarani, Giorgio Gondoni, Guido Nozzoli”.



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- Poesia e fotografia. Arte e mestiere. Artigianato se si vuole. È così, tra tecnica e fantasia, che i giovani studenti di tre istituti superiori di Rimini hanno dato vita alla loro prima esposizione e alla loro prima pubblicazione. Il 7 maggio al liceo Scientifico Albert Einstein di Rimini si è concluso il percorso che ha portato

circa 80 fotografi in erba e una trentina di poeti di prima penna all’onore di un pubblico, seppur ristretto, accompagnati dalle note dei loro colleghi musici. La mostra fotografica, allestita nell’aula magna e nel corridoio dell’Einstein, è una selezione dei loro lavori migliori. Volti, paesaggi, alcuni

portfolii tematici e punti di vista, ognuno diverso. Finestre aperte sul mondo. Seguiti da due fotografi professionisti, Roberto Sardo e Patrizia Zelano, hanno hanno avuto a che fare con la fisica della luce e la meccanica di una reflex fino ai primi rudimenti su come interpretare la scena e raccontarla al meglio. Con risultati più che apprezzabili sulla strada (lunga) di Mccurry e Cartier Bresson. ‘Trame’ invece è l’antologia di brevi componimenti dei ragazzi dell’Einstein, del Giulio Cesare e dell’Itis Leonardo da Vinci. Versi raccolti in un volumetto curato da Isabella Leardini (e redatto con i buoni consigli dell’editore Valter Raffaelli) assieme alle professoresse Giada Merolla, Milena De Luigi e Rita Semprini. Al centro la parola. Attorno un’esplosione di emozioni. (teo. mari.)



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pagnia «nel suo appartamento con due uomini di Alfonso Signorini, che le ha mandato il “Capo”» (Signorini è il fedelissimo direttore del settimanale Chi). Questo si legge nei quotidiani italiani. L’ ineffabile Cavaliere aveva sempre sostenuto di avere dato vita ad Arcore a «cene eleganti», con la partecipazione di belle donne. Improvvisamente, venerdì 20 aprile 2012, ha cambiato versione. Era andato al Palazzo di Giustizia di Milano per assistere al processo Ruby, nel quale i funzionari della Questura di Milano dovevano spiegare perché, a seguito delle sue telefonate del 27 maggio 2010, avevano lasciato libera Ruby, accusata di furto. Ruby, grazie all’ intervento del consigliere berlusconiano della Regione lombarda Minetti, ordinato dal Cavaliere, aveva finito la nottata in casa di una prostituta. Fuori dell’aula del Tribunale di Milano il suddetto Cavaliere ha ritenuto di rilasciare delle dichiarazioni non richieste, con le quali ha preso posizione contro le testimoni che stanno raccontando la natura

l'OPINIONE

Maggio 2012

L'Italia nella Resistenza ha avuto donne eroine di cui essere orgogliosi

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Lavoro, cene e burlesque IL PUNTO DI VISTA

Inizia in prima pagina sessuale delle cene eleganti. E ha detto: «Le donne sono per loro natura esibizioniste», e facevano delle «gare di … come si chiama? Di burlesque». Nel 1989 la Mondadori ha pubbli-

tà, caratterizzato soprattutto dalla presenza di nudi femminili (spogliarello) per conquistare il favore popolare». Questa è stata la prima ammissione del Cavaliere: le cene eleganti erano degli spogliarelli. Perché spogliarelli ad Arcore? Perché, ha soggiunto,

Il burlesque del Cavaliere avveniva nel 2010, mentre l’ Italia cominciava a precipitare nel disastro economico dal quale sta salvandola oggi Monti, e al dovere di contrastarlo da Palazzo Chigi il Cavaliere, allora premier per nostra sventura cato il Dizionario delle parole straniere in uso nella lingua italiana, ed ha così definito la parola «burlesque» (in italiano «burlesco, faceto»): «Genere teatrale che nell’ Inghilterra del ’700 aveva carattere storico–caricaturale e che, passato negli Stati Uniti a partire dalla metà di quel secolo, è diventato sinonimo di spettacolo di varie-

«le donne sono per loro natura esibizioniste». Bisognava lasciarle fare, insomma. Infatti, ha soggiunto, «è vero, le ragazze si travestivano, da poliziotto, da infermiera, da Babbo Natale … A volte dopo cena si scendeva nel teatro, che è la vecchia discoteca dei miei figli, in un’ atmosfera di simpatia, gioiosità, divertimento. Mac-

ché suore: molti dei vestiti usati erano dono di Gheddafi». Dunque è vero che si scendeva nel teatro per assistere allo spettacolo del burlesque. Le ragazze di Arcore sono state rovinate dalle intercettazioni dei magistrati? Questa è la tesi del Cavliere. «Io mantengo le ragazze, tutte, perché hanno avuto la vita rovinata da questo processo. Hanno perso il lavoro, i fidanzati, e forse non ne avranno mai più». Come non impietosirsi? «Ho sempre mantenuto ragazze, ragazzi, uomini, anziani, perché me lo posso permettere, nonostante la rapina del secolo che mi ha derubato di 500 milioni. Ma quando uno ha una barca non deve preoccuparsi di quanto gli costa l’ equipaggio». Ruby era un equipaggio costoso, perché era minorenne, e la legge punisce la prostituzione minorile. Come lei stessa ha dichiarato ad una amica, il Cavaliere le passava 47.000 euro alla settimana, con la preghiera di negare tutto, di dimostrare la propria pazzia, se voleva che il protettore miliardario la ricoprisse d’ oro. Sotto questo profilo appare strana la dichiarazione di Ruby sull’ assenza di

rapporti sessuali tra lei e il premier. Poi Ruby, è passata dai timori iniziali al consolante pensiero di poter ricavare dalla vicenda un sacco di soldi. A partire dai cinque milioni di euro promessile dal Cavaliere, innamorato di lei. Ma di quante donne era innamorato il Cavaliere, tutto preso da Ruby, ma al quale la Minetti si rivolgeva chiamandolo «amore mio»? Ruby, la Minetti che lo chiama «amore», Marystell Polanco che gli dice «Amore, ma è vero che rifanno il Bagaglino?». Su questi innamoramenti si è gettato il fedelissimo (di Berlusconi) Sgarbi, in un articolo del Giornale del 25 aprile intitolato I colloqui provano la bugia dei pm: non c’è prostituzione, solo affetto. Continua così la battaglia che Sgarbi conduceva negli anni novanta contro i magistrati impegnati nel contrasto alla corruzione, una battaglia contro la quale mi battei con il mio libro Sgarbi con truffa, considerato legittimo dalla magistratura milanese contro la querela dello stesso Sgarbi (sentenza del 27 settembre 2000 del giudice dott. Guido Piffer, mai citata –ovviamente»– non solo

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dalla Fininvest, ma nemmeno dalla Rai). Il burlesque del Cavaliere avveniva nel 2010, mentre l’ Italia cominciava a precipitare nel disastro economico dal quale sta salvandola oggi Monti, e al dovere di contrastarlo da Palazzo Chigi il Cavaliere, allora premier per nostra sventura, preferiva evidentemente l’ «atmosfera di simpatia, gioiosità, divertimento» che si respirava ad Arcore. Se non fosse intervenuto Monti, lo Stato italiano si sarebbe trovato nell’ impossibilità di corrispondere stipendi e pensioni. I detrattori di Monti, di destra e dell’ estrema sinistra, se lo sono dimenticato. In questi giorni stiamo celebrando l’ eroismo delle staffette partigiane che durante l’occupazione tedesca portavano armi ai combattenti della Resistenza sulle loro biciclette. Non erano certo «per loro natura esibizioniste», quelle eroiche donne. Come non lo è, oggi, la grande maggioranza del’ universo femminile, in cerca, caso mai, del lavoro. *Libero docente all'Università di Roma


Tradizione e ospitalitĂ fanno della Tenuta del Monsignore il luogo ideale dove poter assaporare i prodotti tipici del nostro territorio. Da piĂš di 16 generazioni la famiglia Bacchini produce con amore vino e olio extravergine di oliva. Un ampio parco attraversato da un sentiero, il cui percorso tematico racconta la storia della vite e della famiglia, avvolge il centro aziendale della Tenuta situato sulle dolci colline di S.Giovanni in Marignano.


Ristrutturare - Costruire - Idee Gli artigiani della casa I fiammiferi, la rotazione della Terra, la serratura 1661 il matematico fiorentino Vincenzo Viviani (1622-1703), fondatore dell’Accademia del Cimento, aveva compiuto lo stesso esperimento di Foucault, ma ne aveva dato un’interpretazione opposta, ipotizzando che vi fosse «qualche cagione» capace di far ruotare il piano del pendolo rispetto alla Terra.

La Città ideale (particolare) attribuita al Laurana. Si trova ad Urbino, Palazzo Ducale

Le scoperte che hanno fatto crescere l'uomo 1851 - Fiammiferi Il primo fiammifero della storia risale al 1827, quando un farmacista inglese, John Walker (?-l859) realizza un bastoncino che ha alla sommità una miscela di clorato di potassio, solfato di antimonio e gomma arabica. Lo chiama «Lucifero». Il chimico francese Charles Saura modifica la formula di Walker utilizzando il fosforo; elimina il fetido odore dei Luciferi ma lascia inalterati i rischi per la salute. A risolvere il problema è un chimico e teologo tedesco, Rudolf Boettger (1806-1881), che colloca il fosforo sulla scatola, in modo che possa ugualmente innescare la fiamma ma senza bruciarsi. Cosi rende inoltre sicuri i fiammiferi, poiché senza lo strofinamento sulla scatola questi non possono accendersi accidentalmente. Boettger vende il brevetto allo svedese Lundstròm, che dà il via alla produzione in serie, gli «svedesi». 1851 - Rotazione terra Il fisico francese Leon Foucault (1819-1868) compie lo storico esperimento del pendolo (che prenderà il suo nome) per dimostrare sperimentalmente, per la prima volta nella storia, la rotazione della Terra. Poiché il piano di oscillazione di un pendolo tende a rimanere immutato rispetto a un sistema di riferimento assoluto, Foucault mette in oscillazione un grande pendolo dotato di una massa elevata e si accorge che il piano di oscillazione varia progressivamente rispetto alla Ter-

ra. Ne deduce quindi che è in realtà la Terra a ruotare rispetto al sistema di riferimento assoluto. A marzo Foucault ripete l’esperimento in pubblico al Pantheon di Parigi con un pendolo di 67 metri, una massa di 28 kg e una ampiezza di oscillazione di 6 metri. L’esperimento ha subito una grandissima eco e

verrà ripetuto nelle più diverse località della Terra dimostrando sempre la sua validità. Successivamente, Foucault getta le basi per la realizzazione del giroscopio, strumento capace di mantenere fisso il suo piano di rotazione e di grandissima utilità nella navigazione aerea e marittima. Per la cronaca, nel

1851 - Serratura Sviluppando l’idea di Bramah, il fabbro americano Linus Yale (1821-1868) inventa la serratura a chiave con dentatura longitudinale, in uso ancora oggi. Le dentature della chiave si adattano nella serratura a cavicchi premuti da molle. I cavicchi, che debbono essere sollevati in perfetto allineamento dalle scanalature della chiave, fanno ruotare un bariletto che a sua volta muove il chiavistello (non è più la chiave a muovere direttamente il chiavistello come finora avveniva). Il sistema di Yale oltre a rendere estremanente più compatta la serratura e più piccola la chiave, permette sia la sostituzione del solo bariletto e chiave senza dover sbarazzarsi della serratura, sia la possibiltà di aprire più porte con una chiave universale (il «passepartout»).


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RICCIONE

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90 anni Comune di Riccione

Donato dal Lions Club Riccione. L'associazione cerca fondi per la sede

ALLEGRO MA NON TROPPO

Spigolature

1922>2012

degli Scrondi

Debiti Palas - Leggiamo: "Palas, capitale ‘risucchiato’ - Tagliati 14 milioni di euro per coprire le perdite accumulate dal 2008 - Restano 20 milioni di debito con le banche e 7 con il Comune". I debiti del Palas sono come le rose: fioriranno...

Tavolini abusivi - Leggiamo: "Tavolini abusivi, la mazzata è più pesante - Oltre ai 100 euro per il suolo pubblico si rischiano sanzioni da mille a 5mila euro". Adesso ci saranno controlli severi e costanti?...

Stagione allungata - Leggiamo: "Il Comune si riserva di allungare la stagione". Sarà denominata stagioneeeeeee?... Energia a ruba - Leggiamo: "Furto di gasolio, presi due ‘predoni’ - Sorpresi mentre rubano 150 litri di carburante da un cantiere" - "Allaccio abusivo, scoperto ladro di gas". Effetti perversi del caro energia...

Vandali - Leggiamo: "Parco della Resistenza: i vandali distruggono i giochi dei bambini". Stupidità vigliacca...

Harry Potter - Leggiamo: "Il raduno degli Harry Potter - Dal 28 aprile al 2 maggio Riccione celebra il famoso maghetto". Riccione: un'altra trovata di magica fantasia...

Palloni e verande abusive - Leggiamo: "Palloni e verande abusive, tutti da smontare - Ordinate le demolizioni, dovranno essere rimosse entro 90 giorni". Novanta giorni sono lunghi e le vie del "Signore" sono infinite...

Pulmino per il Centro21 Michele Costa (Enko, nome d'arte)

COMUNITA'

- Riccione ama la solidarietà e il Centro 21 offre ai suoi cittadini una maniera concreta per dimostrarlo. Il Centro 21 nasce nel 1993 ed è un’associazione di volontariato formata da familiari di persone con sindrome di Down coadiuvati da alcuni volontari, amici e simpatizzanti. L’associazione si occupa prevalentemente di adolescenti ed adulti e pone al centro la persona senza limiti di età ed è un punto di riferimento e sostegno per tutte le famiglie che hanno al loro interno persone con disabilità mentale. Lo scorso 28 aprile il Lions Club Riccione ha donato un pulmino Ducato Fiat Panorama (9 posti) ai ragazzi dell’Associazione Amici del Centro 21. La consegna delle chiavi, alla presenza del sindaco Massimo Pironi, è avvenuta tra il presiden-

La cerimonia della consegna

te del Lions Club Riccione Maurizio Fabbri e il presidente dell’Associazione Centro 21Maria Cristina Codicè, in viale Ceccarini. Presenti gran parte dei ragazzi del Centro 21 e dei loro famigliari. Numeros i Lions in piazzetta, tra cui Quinto Salvucci ideatore dell’iniziativa. L’Associazione è attualmen-

te impegnata nella costruzione della casa di via Limentani, per la copertura dei costi di costruzione, oltre ai contributi del Comune e della Regione, è stata lanciata una grande sottoscrizione popolare. La casa, oltre ad essere la sede, ospiterà i progetti di autonomia e le attività educative dei suoi ragazzi. Molte le attività ri-

volte al pubblico tra cui il confezionamento di bomboniere. Dice la signora Cristina: “E' un’attività per noi importante perché coinvolge i ragazzi nel lavoro di preparazione ed il ricavato finanzia i eeek end di educazione all’autonomia dei ragazzi stessi con il progetto “Ciao mamma guarda come mi diverto”. Importante per il centro il versamento del 5X1000 che non comporta oneri per chi dona, non è in alternativa all’ 8x1000, ma per il Centro 21 è diventato una boccata d’ossigeno. I soldi del 5x1000 finanziano le attività in appartamento dei ragazzi. PER DONARE BASTA INDICARE IL CODICE FISCALE 91103040407. (C. C.)

PERSONE

Amore criminale - Leggiamo: "Massacrata di

Speziali, artista riccionese nel catalogo della Biennale di Venezia

botte dal marito, si rifugia al pronto soccorso" - "Insulti e minacce alla ex moglie, denunciato per stalking". E' ancora sesso debole...

Nuove paure - Leggiamo: "Crolla l'intonaco, paura alla stazione". Di solito in stazione si fa attenzione ai treni... Vasca del nuoto - Leggiamo: "Centro sportivo: quinta vasca, è gara contro il tempo - Il presidente Solfrini: ‘Lunedì prossimo inizierà l'installazione delle piastrelle’". Nuove gare: i 100 m. piastrella dorso e rana...

Inciviltà da cassonetto - Leggiamo: "Immondizia fuori dai cassonetti lungo viale Castrocaro e Rimini". Qualcuno ha pensato che fossero in altre città?...

Incentivi turistici (1) - Leggiamo: "Turismo, biglietto gratis per chi sceglie Riccione - Iniziativa dell'Associazione albergatori". La crisi favorisce la creatività e un po' di generosità...

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Andrea Speziali con l'opera portata alla Biennale

- La Biennale di Venezia è una delle più importanti esposizioni d'arte del mondo. Nell'ultima edizione c'era anche un giovane riccionese, Andrea Speziali, 23 anni. Nel catalogo degli artisti una sua opera con il profilo. Eccolo. “Coltiva con passione l’interesse per l’arte e si dedica a pittura, scultura, fotografia e grafica, traendo spesso ispirazione dall’Art Nouveau, fino

ad offrirne originali interpretazioni. Sta per specializzarsi presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Si è cimentato in varie esperienze artistiche: nel 2011 ha ideato il progetto “Romagna Liberty” del quale ha curato la mostra e il catalogo; ha partecipato alla Affordable Art Fair di Amsterdam, alla collettiva della galleria Wikiarte di Bologna, alla 14A Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Con-

temporanea di Pechino nel complesso del World Trade Center. Per i tipi di Maggioli editore ha pubblicato, nel 2010, “Una Stagione del Liberty a Riccione” incentrata sulla figura e l’opera di Mario Mirko Vucetich, una tra le più poliedriche figure del ‘900, sul quale sta preparando una mostra e una monografia.


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RICCIONE

Consegnata dal sindaco Massimo Pironi lo scorso 5 maggio all'interno della Giornata sulla Legalità

Riccione, cittadinanza onoraria a Maria Falcone

- Il giudice Giovanni Falcone venne fatto saltare in aria insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli uomini della scorta dalla mafia a Capaci nel 1992. Il testimone della bellezza della giustizia è passato nelle mani della sorella Maria. Lo scorso 5 maggio, nell'ambito della “Giornata della Legalitá Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Quale legalità?”, Riccione ha dato la cittadinanza onoraria a Maria Falcone. Il riconoscimento è stato consegnato dal sindaco Massimo Pironi e dal presidente del Consiglio Comunale Ilenia Morganti. Sala gremita da oltre 400 studenti delle Scuole superiori, ha ascoltato in

PERSONE

rigoroso silenzio le testimonianze di Maria Falcone, presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone e Sergio Lari, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Caltanisetta. Sara Morri, riccionese, giovane sostituto Procuratore presso il Tribunale di Trapani, ha fatto da moderatrice. Presente anche una folta rappresentanza di autoritá civili: il presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali, il prefetto Claudio Palomba, il presidente del Tribunale Rossella Talia, il vice sindaco Lanfranco Francolini, l'assessore

al Turismo Simone Gobbi e numerosi consiglieri di maggioranza e opposizione. Numerosa anche la rappresentanza delle autoritá militari. "Lo Stato non può permettersi di abbassare la guardia - ha ammonito Sergio Lari, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Caltanisetta - sappiamo che la mafia è ancora ben radicata nel suo territorio, mentre fa affari soprattutto all'esterno. mafia, camorra, sacra corona unita, soprattutto la ndrangheta, di cui ci sono prove

evidenti di ramificazione anche in questo territorio, non sono sconfitte. Spero che ci sia anche in mezzo a voi qualcuno disposto ad impegnarsi, come la vostra concittadina Sara Morri, in questa lotta". "Non pensate che tanto la mafia è lontana, sta in Sicilia, e non vi riguarda - ha detto la professoressa Maria Falcone - sarebbe un errore gravissimo. La mafia si combatte ogni giorno, semplicemente facendo con rigore e dignità il proprio dovere, come ripeteva spesso mio fratello Giovanni”.

ALLEGRO MA...

Corruzione, Italia “solo” al 69° posto - Il luogo comune è che l'Italia è il paese più corrotto dell'Occidente. Magari fosse, la realtà, è peggiore. Come virtuosi, siamo al 69° posto al mondo, insieme a Ghana, Macedonia, Samoa. Ecco le dieci nazioni migliori: 1. Nuova Zelanda, 2. Danimarca, 3. Finlandia, 4. Svezia, 5. Singapore, 6. Norvegia, 7. Olanda, 8. Australia, 9. Svizzera, 10. Canada. Ecco una delle ragioni della crisi economica.

Al termine degli interventi e delle domande dei ragazzi, è stato proiettato il video sulla legalità (4 minuti) realizzato dai ragazzi della classi II E e F dell´Istituto Professionale Alberghiero "S.Savioli" che si è classificato tra i migliori elaborati presentati al concorso nazionale indetto, come ogni anno, dalla Fondazione Giovanni Falcone e Francesca Morvillo. I tre ragazzi autori del video sono Clarissa Casadei (classe II E) per i testi; Federico Visentini (II E) e Luca Leardini (II F) interpreti si sono aggiudicati il viaggio a Palermo su una delle "Navi della legalità" che il 23 maggio prossimo sbarcheranno a Palermo per prendere parte alla commemorazione della morte di Falcone e Borsellino e verranno accolti al loro arrivo dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.



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Maggio 1922>2012 2012 90 anni Comune di Riccione

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RICCIONE

Malpassi Maurizio Impermeabilizzazioni

Elegante Centro federale con sette campi. Tornei da maggio a settembre. Tutte le finali nazionali

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LO SPORT

- Riccione è la Coverciano dello squash e molto di più. Dal maggio 2006, è la sede della Federazione Italiana Giuoco Squash e relativo centro sportivo nazionale. Il complesso si trova nella zona del centro sportivo; è forte di sette campi (quello centrale con tribune da cento posti); in Italia le strutture che seguono al massimo ne hanno sei, di campi. Elegante e ben tenuto, accoglie anche oltre cento iscrit-

A Gestirlo il sette volte campione italiano Simone Rocca e il franco-italiano Alain Barnham Robert. La squadra di Riccione in lizza per la serie A ti, con trenta ragazzi dagli 8 ai 13 anni. Quatto adolescenti sono nell'orbita della nazionale e sono per giunta di Riccione: le sorelle Eleonora e Beatrice Magnani, Micheal Cecchini e Pietro Conti. Eleonora e Cecchini prendono parte ai campionati europei under 17 in programma in Fin-

- Rio Saliceto (Reggio Emilia) 15 aprile, campionato regionale combattimento 2012, in gara 230 atleti dai 10 ai 35 anni, dalla cintura gialla alla blu. Per le società Taekwondo Olimpic Cattolica e Riccione: 8 titoli regionali su 14 iscritti al torneo! Gli allievi degli insegnanti federali Davide Berti, Luciano Martelli, Luigi Livi e Charle Cromwell hanno ottenuto i seguenti podi (i cattolichini): oro per Alex Semprini (10 anni), Andrea Gaurlin (22 anni), Raul Pastor (13 anni), Giulia Batazza (11 anni), Dario Berrettini; Bronzo per Davide Donati (20 anni) e Christofer Mondaini (20 anni). I trionfi ricccionesi: oro per Alessandro Scarano (10 anni), Matteo Berardi (11anni), Alessandro Osorio (11 anni); brozno per Lorenzo Bravi (10 anni), Lorenzo Schiralli (11 anni) e Giulia

Simone Rocca, 8 volte campione italiano, gestore del Centro federale

Da sinistra: Beatrice e Eleonora Magnani, Simone Rocca (allenatore), Michael Cecchini, Pietro Conti

Riccione, la Coverciano dello squash landia dal 10 al 14 maggio. Insomma, c'è da essere orgogliosi. Proprio per essere la prestigiosa sede della Federazione Riccione ospita le maggiori manifestazioni italiane. Da aprile a settembre si tengono tornei di livello assoluto. Ogni fine settimana, da venerdì alla domenica, arrivano un centinaio di atleti con i relativi staff da tutt'Italia e non solo. Sui campi riccionesi si tengono le finali dei campionati italiani a squadre, gli italiani individuali, la Coppa Italia a squadre, gli

italiani giovanili. Il torneo più prestigioso si chiama Italian Open Junior (in cartellone dal 15 al 17 giugno) e richiama atleti da mezzo mondo. Quest'anno arriveranno 37 giocatori dagli Stati Uniti, che, insieme allo staff, approfitteranno dell'evento per fare uno stage di dieci giorni. Dunque, il Centro significa anche turismo sportivo con alcune migliaia di presenze l'anno. Il signor impianto (salotto in pelle, panche e poltroncine in legno in stile inglese per rendere omaggio agli ideatori

dello sport) è gestito da cinque anni con passione da Simone Rocca e la moglie Daniela e dal franco-italiano Alain Barnham Robert. Quarantaquattro anni, figlio in arrivo, genovese (ha avuto come prof di religione don Andrea Gallo), Simone è stato un grande atleta. Per otto volte ha vinto gli italiani (primato che condivide con Marco Nerozzi); ha incrociato le racchette con 12 campionati europei e tre mondiali . Per quattro anni invece è stato allenatore delle nazionali under 19.

Racconta: “Tutti quelli che vengono a Riccione sono entusiasti e ci tornano volentieri. Affermano che la città offre molto, che si mangia bene e si sta meglio”. Riccione ha anche una squadra di squash che partecipa alla Coppa Italia (la serie B). Dal 2 al 4 giugno, si tengono le finali, dovesse arrivare tra le prime due, si spalancano le porte della A. La formazione è composta da: Simone Rocca, Dimitri Diamadopulos, Michael Cecchini, Monica Menegozzi, Eleonora

COMITATO PROVINCIALE FEDERAZIONE ITALIANA TAEKWONDO

Cattolica, momenti dell'evento internazionale

Bernardini (13 anni). Niente da fare per Andrea Taraborelli (11 anni). Cattolica 5-6 maggio. Concluso con successo il campionato internazionale di taekwondo organizzato a Cattolica dal comitato regionale della federazione italiana e dalle so-

cietà locali Taekwondo Olimpic Cattolica e Taekwondo Riccione con riscontri più che positivi dalle oltre 60 società provenienti da tutta Italia e dall’estero. Un grazie al numeroso pubblico e all’amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Piero Cecchini e dall’assessore Leo

Cibelli. In gara 430 atleti dai 10 ai 17 anni. I portacolori locali hanno fatto man bassa di medaglie. Per il team di Cattolica: oro conquistato da Ginevra Graf, Alessandro De La Rua, Alex Semprini, Giulia Batazza e Raul Pastor; niente podio per Samuele Bravi, alla prima gara.

Per il team riccionese: oro per Luca Martelli e Matteo Berardi; argento per Alessandro Osorio; bronzo per Alessandro Scarano, Lorenzo Schiralli, Giulia Bernardini e Pietro Amatori. Non è riuscito a salire sul podio Andrea Taraborelli. Un caloroso ringraziamento ai numerosi volontari delle associazioni che hanno collaborato: genitori, praticanti, amici parenti ecc…. Per info sui corsi www.tkdteam.com Davide Berti 5° dan maestro federale e presidente comitato Emilia Romagna federazione italiana taekwondo cell. 329/2286086 istruttore federale e delegato provinciale al Coni; Luigi Livi 4° dan cell 328/ 9540393 e Luciano Martelli all.fed. 3° dan federale cell. 3282848825; Mauro Merli all. fed. 2° dan 3358088916; Charles Cromwell 2° dan all. fed. e nazionale ghanese; Michele Bertuccioli

Magnani. Simone porta lo squash anche nelle scuole. Ha appena tenuto uno stage ai bambini delle elementari a Montescudo che lo hanno ringraziato con una serie di disegni. I ragazzi del Liceo Volta frequentano il centro nelle mattinate delle lezioni. Futuro Hanno anche un sogno nel cassetto. Ampliare con una veranda sul giardino e aprire un piccolo bar. Il Centro merita una visita solo come il modo in cui è tenuto.

all. fed. Graf Ginevra campionessa italiana e bronzo agli europei con la nazionale italiana. SEDI CATTOLICA. Segreteria sabato dalle 14:30 alle 18, via Del Porto 17 (zona Comune), adulti lun mer h 20, bambini mar gio dalle h 16:15 alle 17:05 e dalle h 17 alle 18 sab dalle15 alle 18; Cattolica 2 via Comandini (scuola Repubblica) mer ven dalle 17:15 alle 18:15 e dalle 18:15 alle 19:30. RICCIONE - Nuova sede sopra palestra Beverly Hills, via Cella Raibano, 43, zona industriale, mart giov e sabato corsi per: bambini/e dai 4 anni, adulti, amatori, ragazzi/e, taekwondo music (attività aerobica a tempo di musica con tecniche di taekwondo) dalle 12,50, lezioni individuali, circuito funzionale di preparazione fisica. RIMINI - Via Oberdan (zona stazione) mar ven h 17. PRESENTANDOTI CON UNA COPIA AVRAI DIRITTO AD UNO SCONTO DEL 20% SUL CORSO DI TAEKWONDO MUSIC.


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Alle Fontanelle, alla terza edizione. Appuntamento il 12 e 13 maggio.

RICCIONE - Viale d'Annunzio, 94/C Tel. 0541.644124 - 0541.666287

E' Sagra della preziosa lumachina di mare TRADIZIONI

Fratelli di Taglia, la direzione artistica

Teatro del Mare, spettacoli maggio/giugno - Continua il cartellone del Teatro del Mare in maggio e giugno. Sabato 19 maggio 2012, ore 21,15 - La Fraternità Nuovo appuntamento della seconda edizione di Diversamente Theatro, la rassegna dedicata alle produzioni artistiche in grado di offrire nuovi punti di vista sulla disabilità. In scena al Teatro del Mare La Fraternità, cooperativa sociale che gestisce centri diurni, laboratori protetti e centri di terapia occupazionale e si impegna anche nell’inserimento lavorativo dei disabili. Tra i numerosi servizi attivi la Palestra A.G. 23 di Santarcangelo di Romagna, all’interno della quale vengono svolte anche attività motorie con ragazzi e adulti portatori di handicap e normodotati. Un laboratorio espressivo permanente dedicato a video, danza e movimento che a Riccione presenterà il nuovo spettacolo riunendo sullo stesso palco educatori e ragazzi de La Fraternità e allievi di danza classica e contemporanea della Palestra A.G. 23 per valorizzare abilità e risorse di ognuno, favorire spazi di incontro e socializzazione sul territorio e illustrare il percorso educativo. Ingresso 10 euro. Ridotto (ragazzi fino ai 14 anni) 8 Euro Sabato 2 giugno 2012, ore 21,15 - Ali Blu - AristoCAT’S L’appuntamento con i ragazzi di Ali Blu conclude la rassegna Diversamente Theatro. Il progetto dell’Istituto Musicale di Riccione per la socializzazione di ragazzi e adulti con handicap attraverso la musicoterapia presenta il nuovo spettacolo AristoCAT’S che nasce dal connubio tra il classico cartone animato Disney Gli Aristogatti e il roboante musical di Broadway CAT’S. In scena la vita vera e graffiante della disabilità, che tocca il cuore e la quotidianità di una normalità spesso sopita. In questo caso i ragazzi di Ali Blu accolgono sul palcoscenico il gruppo di musica d’insieme dell’Istituto Musicale di Riccione per uno spettacolo in cui la disabilità insegna la vita dei marciapiedi e dei disadattati all’aristocratica normalità che, munita di tutti i comfort della modernità, poco sa della vita e di come affrontarla con coraggio sporcandosi le mani. Ingresso 10 euro Ridotto (ragazzi fino ai 14 anni) 8 Euro Informazioni e prenotazioni: Teatro del Mare 0541 690904

- Festa della lumachina alle Fontanelle il 12 e 13 maggio. C'è qualcosa di fatico con questo piatto saporito legato a quando eravamo poveri. Ed è fatidico che si faccia alla periferia di Riccione, in una frazione dal nobile passato. L'evento è alla terza edizione ed è organizzato dal Comitato d'Area Fontanelle, presieduto da Ivana Vilma Salvatori. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere. Presidente, prima di parlare della festa di quest’anno, ci dica due parole sul Comitato. “Il Comitato d’Area Fontanelle è stato costituito nel novembre 2009 da un gruppo di volenterosi aventi come finalità la valorizzazione del quartiere attraverso l’organizzazione di eventi che favoriscano la socializzazione tra i suoi abitanti e che per consistenza e qualità siano in grado di proporsi all’intera città ed al suo circondario. I componenti sono tutti residenti del quartiere e dunque persone che ne conoscono bene le esigenze. Tutti prestano la loro attività volontariamente tenendo conto delle istanze avanzate dalla comunità. La funzione del Comitato è quella di costituire un collegamento sia con l’Amministrazione Comunale che con altri Enti ed Associazioni presenti sul territorio al fine di recepire ogni proposta di tipo socioculturale e ambientale che sia nell’interesse della popolazione. È grazie a questa forma di

Lo staff al lavoro

Era una delle pietanze povere. Quasi scomparsa dalle tavole cooperazione che ogni anno siamo in grado di programmare un calendario di manifestazioni che diventano appuntamenti stagionali importanti”. Per esempio? “Tra quelli che sono giunti alla 3° edizione e sono pertanto diventati appuntamenti fissi, segnalo: “Sagra della lumachina di mare” (seconda domenica di maggio); “Piazza & sapori” (ultima domenica di giugno); “Festa della birrra” (metà settembre); “Merenda con Babbo Natale” (vigilia di Natale). E ancora, durante l’estate: l’esibizione del “Coro lirico Perla Verde”; il “Saraghina Day” (degustazione di pesce azzurro sulla spiaggia). Come vede è un programma vasto ed ambizioso che può essere realizzato solo con la colla-

borazione ed il sostegno dei cittadini che col loro entusiasmo ci permettono di superare anche le difficoltà più scoraggianti. “Festa della Lumachina”. È la festa che ha tenuto a battesimo il Comitato, ed è giunta alla terza edizione. “No, è la prima grande iniziativa promossa dal Comitato. La prima edizione ha riscosso un successo esaltante che ci ha spinto a ritentare l’avventura; anche la seconda edizione è andata benissimo, e così eccoci qui, pronti a ritentarla, l’avventura. Il bello di queste iniziative è che sono sempre un’incognita; le variabili sono tante, a cominciare dal tempo, ma noi siamo tenaci e l’adrenalina è al massimo. E poi ogni anno proponiamo delle novità”. Cosa prevede il programma

di quest’anno? “Si parte sabato 12 maggio, inaugurazione alle 16; a seguire apertura della mostra mercato e del luna park per bambini. Alle 18 apertura del ristorante che offre un menù a base di pesce (risotto, sardoncini alla griglia, spiedini, fritto misto) e lumachine, ovviamente; per chi non mangia pesce, primo al ragù e piada col prosciutto; i dolci sono per tutti. Alle 21 inizia lo spettacolo del gruppo “Le Sirene danzanti”, che meraviglierà il pubblico con le sue danze. Lo spettacolo che presentano è un vero e proprio viaggio nei paesi di tutto il mondo attraverso la danza raccontato sul nostro palco dalle esibizioni del loro gruppo di ballo. Domenica 13 si riparte, alle 10 con la mostra mercato ed il luna park per i piccoli e, a mezzogiorno, col ristorante; dalle 16 musica e ballo per tutti con l’orchestra di liscio “Fabrizio e gli Accademia”. Tutto questo inframmezzato in entrambe le giornate da giochi a premi.


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Gli itinerari della buona tavola

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Fava con formaggio pecorino - Fava con formaggio pecorino e si viaggia nella tradizione della Romagna e del Centr'Italia. La fava anche cibo detestato dal matematico Pitagora, quello della tabellina. Ăˆ celeberrima l'idiosincrasia di Pitagora e della sua scuola per le fave: non solo si guardavano bene dal mangiarne, ma evitavano accuratamente ogni tipo di contatto con questa pianta. Secondo la leggenda, Pitagora stesso, in fuga dagli scherani di Cilone (di Crotone), preferĂŹ farsi raggiungere ed uccidere piuttosto che mettersi in salvo attraverso un campo di fave. Stando ad una credenza popolare diffusa in Italia, se si trova un baccello contenente sette semi si avrĂ un periodo di grande fortuna. Secondo un'antica tradizione agraria, nell'orto sarebbe bene seminare alcune fave all'interno delle altre colture poichĂŠ questo legume, oltre ad arricchire il terreno di azoto, attirerebbe su di se tutti i parassiti, che di conseguenza non infesterebbero gli altri ortaggi.[senza fonte]

La bellezza dei fiori di fava. La tradizone vuole che si metta a dimora per la Festa dei Morti in novembre


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CONDOMINI

Maggio 2012

Esperti rispondano

La dottoressa Valeria Totti, docente di Legislazione Ambientale presso l’Università di Urbino

Condomini: le cosiddette immissioni rumorose - Laureata in Giurisprudenza presso l’Università di Bologna, Valeria Totti è dottoranda di ricerca presso l’Università di Madrid in Diritto Internazionale. A seguito di una significativa esperienza nell’Ufficio di Normativa Ambientale di una Holding che si occupa della erogazione del servizio pubblico di Energia Acqua e Ambiente, offre diverse consulenze a Società ed Enti ed è Giurista Ambientale. E’ iscritta al Foro di Rimini come praticante abilitata al Patrocinio per la professione legale. Pubblica articoli su diverse riviste e siti specializzati nel settore ambientale. (Riferimenti: valeria@studiolegaletotti.it; geom.pupolizio@libero.it) Valeria Totti

Il condominio deve risarcire anche il danno non patrimoniale subito da un condomino a causa di infiltrazioni d’acqua piovana. Interessante la sentenza n.147 del 21/01/2011 emessa dal Tribunale di Firenze la quale ha stabilito che, oltre i danni materiali, il condominio deve risarcire anche il danno non patrimoniale, condannando nella specie un condominio a risarcire i danni non patrimoniali alla proprietaria di un immobile che per ben 5 anni aveva subito infiltrazioni d’acqua piovana a causa del mancato rifacimento del tetto. Con atto di citazione notificato il 6 luglio 2005 dinanzi al Tribunale di Firenze, la Sig.ra M.S. conveniva in giudizio il Condominio di Via N. al fine ottenerne la condanna del medesimo “ad effettuare i lavori che comportino la definitiva impermeabilizzazione del tetto sovrastante la proprietà attrice o che comunque siano idonei ad impedire definitivamente le infiltrazioni nell’appartamento di proprietà della stessa”, oltre al risarcimentoin favore dell’attrice di tutti i danni, patrimoniali e non, causati alla medesima. Si costituiva conseguentemente in giudizio il Condominio convenuto contestando la fondatezza della domanda sul punto di risarcimento del danno biologico, morale ed esistenziale, affermando essere in corso l’esecuzione dei lavori di impermeabilizzazione del tet-

L'ESPERTO RISPONDE

to. All’esito dell’attività istruttoria il Tribunale adito riteneva fondata la domanda attorea in quanto il Condominio convenuto veniva considerato responsabile dell’immotivata inerzia e dell’irragionevole ritardo con cui i lavori di cui sopra sono stati eseguiti. La parte attrice aveva infatti subito infiltrazioni di acqua piovana all’interno dell’immobile di sua proprietà nei cinque anni antecedenti al momento in cui il Condominio, a fronte della notifica del ricorso ex art. 700 c.p.c. e dei numerosi periti che concordemente avevano considerato necessaria e improrogabile la ristrutturazione, si determinasse ad eseguire i lavori di rifacimento del tetto. Alla luce delle considerazioni e delle esposte deduzioni il comportamento tenuto dal Condominio nella vicenda, oltre a non apparire motivato da alcuna logica ragione, si poneva in violazione degli artt. 2043 e 2051 c.c. ed al più generale principio di buona fede: ricade, infatti, indubbiamente sul Condominio il dovere di custodia delle parti comuni dell’edificio - quale certamente è il tetto ai sensi dell’art. 1117 c.c.- e, conseguentemente, la responsabilità derivante dall’omessa custodia e manutenzione di tali parti comuni.

Anche sotto il profilo soggettivo la condotta tenuta dal Condominio convenuto appare gravemente colposa, dal momento che esso era consapevole della stretta necessità di provvedere ai lavori in questione, nonché del fatto che la loro mancata esecuzione era fonte di continui danni per l’attrice. Viene pertanto riconosciuta la risarcibilità del danno non patrimoniale per la violazione del diritto di proprietà, rientrante nella categoria dei diritti fondamentali inerenti alla persona (secondo l’interpretazione fornita in diverse pronunce dalla Corte europea di Strasburgo ed in considerazione dei rapporti delineati dalla nostra Corte costituzionale, nelle sentenze nn. 348 e 349 del 2007, tra ordinamento interno e diritto sovranazionale), non potendosi dubitare infatti che nella specie la lesione del diritto di proprietà dell’attrice abbia ecceduto una apprezzabile e consistente soglia di offensività, rendendo il pregiudizio tanto serio da essere meritevole di tutela in un sistema che pur impone un grado minimo di tolleranza: palese è infatti la limitazione avvenuta nel caso in esame al diritto di proprietà dell’attrice, definito dall’art. 832 c.c. come diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo e costituzionalmente tutelato (art. 42 della Costituzione). La stessa, anche ai sensi della recente sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione sopra citata è quindi fonte di danno risarcibile.

L'ESPERTO RISPONDE

Condomini, diritti e doveri - Vincenzo Pupolizio, esperto di amministrazione condominiale e immobiliare, esperto di problemi tecnico-legali, consulente del Tribunale di Rimini, mediatore della conciliazione, risponde alle domande dei lettori.

- Nel mio condominio si stanno svolgendo lavori di ristrutturazione da parte di un condomino ed i suoi operai usano l’ascensore condominiale come montacarichi. Cosa bisogna fare per cesare questo abuso? L. B., Coriano Risposta Considerato che il vostro condomino continua ad usare l’ascensore come montacarichi non vi rimane altro che rivolgervi al giudice di pace. Se sono già stati procurati dei danni alle parti comuni, il condominio ha diritto al risarcimento da parte del condomino che ha fatto eseguire i lavori.

Leggendo la rubrica su “la Piazza”, mi permetta di rivolgerle alcuni quesiti dettati dal fatto che il mio amministratore ha un atteggiamento poco trasparente nella gestione degli interventi. I fatti: nel 2011 è stato eseguito un lavoro di 12.000 euro per infiltrazioni, oltre ad altri di minore entità. Nell’assemblea tenutasi in giugno ho chiesto perché per un intervento così importante non fosse stata fatta un'assemblea e la risposta è stata che non era necessaria perché gli interessati (3 unità) si erano messi d’accordo per affidare i lavori ad una ditta e l’amministratore ha eseguito la loro volontà. Ho chiesto se erano state fatte delle foto per capire l’entità delle infiltrazioni (e anche per capire se i lavori sulle parti interessate erano da suddividere tra i condomini), se erano stati chiesti preventivi: risposta negativa. Premesso che in assemblea erano presenti l’amministratore con delle deleghe (non so quante), i proprietari dei negozi dove sono stati effettuati i lavori e altri 2 condomini e quindi suppongo ci fosse il numero legale. Successivamente ho ricevuto a casa copia del verbale dell’assemblea (che non

mi è stato chiesto di firmare). Ho mandato subito una mail (stiamo parlando di luglio), dove chiedevo di poter avere la documentazione dei lavori eseguiti e l’amministratore mi ha risposto che dovevo avanzare queste richieste in sede di assemblea e io gli risposi che se gli scrivevo è proprio perché in assemblea non avevo avuto soddisfazione. Di seguito ho spedito almeno 7-8 mail a cadenza mensile dove gli chiedevo di avere la documentazione. Non ho mai ricevuto risposta e arriviamo intorno a gennaio 2012. Poi è arrivato il sollecito di pagamento per le quote consuntivo/preventivo 2010/2011 (febbraio) e mi sono recato in studio per pagare. Quando ho chiesto di poter vedere la documentazione che mi è stata mostrata e ho scoperto che per i lavoro di 12.000 euro non esiste fattura perché altrimenti sarebbe costato di più. Io, per ora, su una cifra richiesta di 800 euro ho versato un acconto di 400 e non ho intenzione di versarne altri. Mi posso rifiutare di pagare vista la condotta alquanto poco trasparente?

Inoltre le pongo alcuni quesiti: - siccome molte unità sono state cedute in locazione e le spese le deve pagare il locatario, esso ha il diritto ad essere invitato in assemblea o basta chiamare il proprietario che tanto non viene perché non spetta a lui pagare? G. C., Rimini Risposta 1) Mai e poi mai, il condomino deve aderire alla richiesta dell’amministratore per il pagamento di una qualsiasi somma se non vi è regolare fattura. Ora stante a quanto lei mi scrive non solo non deve versare alcuna somma all’amministratore ma deve anche farsi rimborsare i 400 euro già pagati. Inoltre, se vuole, può fare due cose: a) Denunciare l’amministratore alla Guardia di Finanza; b) Chiedere le revoca dell’amministratore all’autorità giudiziaria. Si ricordi che la fattura è sempre obbligatoria. Fate le foto dei lavori da eseguire. I condomini, una volta esaminati almeno tre preventivi, possono affidare i lavori a quella impresa che ritengono la più valida, la più idonea ed in regola con i contributi ai vari enti. Sottoscrivere sempre un regolare contratto. Mai, mai, mai, i condomini devono pagare lavori senza regolare fattura.

Geom. Vincenzo Pupolizio, amministratore condominiale

SERVIZIO

Condominio: diritti-doveri. Pool di esperti risponde - Avete problemi con i diritti e i doveri nella gestione del vostro condominio? Oppure semplicemente delle curiosità. La Piazza, gratuitamente, apre una rubrica sulle colonne del giornale; potete rivolgervi ad un pool di esperti. Li coordina il geometra Vincenzo Pupolizio, esperto di amministrazione condominiale e immobiliare, esperto di problemi tecnicolegali, consulente del Tribunale di Rimini, mediatore della conciliazione, risponde alle domande dei lettori. Siete pregati di inviare le vostre domande, brevi e chiare, ai seguenti numeri e indirizzi: 0541.611070 - 348-3621675. E-mail: la piazzarimini@libero.it. geom.pupolizio@libero.it


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MISANO

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Si diverte e fa divertire i ragazzini. Tutti si vogliono far fotografare con lui PERSONE & NATURA

Magnifico uomo, Magnifico campione PERSONE

Erbe: grande corso, grandissima cena - Grande corso di erbe e funghi. E grandissima cena. Tutto questo è opera del Gruppo Ecologico Micologico Del Bianco che da anni fa di Misano un centro di portata interprovinciale. Come sempre, il corso termina con un'uscita per erbe, poi utilizzate per la cena dai sapori antichi e dimenticati, da raccontare agli amici. Quest'anno, il Gruppo è stato ospite del Centro sociale Del Bianco. Ai fornelli, Massimiliano, un grande cuoco che d'estate, da anni, lavora all'hotel Medusa. Quest'anno ha servito: crostino integrale al topinambur, cascione di rosole e pecorino stagionato, tranci di frittata con fave, cipolla di Tropea e orecchie di lepre; minestra di riso con cereali e barbe di becco, anelli di ricotta ripieni all'ortica, passatelli con carciofi, asparagi e pendolini; cosciotto di maiale, patate al forno al rosmarino, misticanza di insalata, semifreddo di radicchio rosso con marmellata di pomodori verdi e crema inglese; tisana digestiva.

- Dice con affetto il piccolo Giacomo a Giorgio, il capo-allenatore: “Per essere andato alle Olimpiadi, tutti i genitori chiedono di farsi una foto insieme ai figli e con lui. Cosa sarà mai stato!”. Quel lui è Walter Magnifico, già centro della Scavolini e della Nazionale. Alle spalle 22 campionati di serie A, giocate col cuore e con l'onore. Nello speciale palmarès del campione: due titoli italiani, un europeo e tanti scontri epici. Tante storie sui campi e sempre con la grinta del divertimento. Un intreccio di stima ed ammirazione per Walter sui campetti dove giocano i suoi allievi di Misano Pirates. Una domenica pomeriggio a Cesenatico, tra un tempo e l'altro, l'arbitro che si fa fotografare insieme, così come i genitori ed i loro figli.

Biblioteca, successo figlio del lavoro, lavoro e lavoro - Non c'era spazio neppure per uno spillo in piedi lo scorso 13 aprile. Ultimo sipario con il ciclo “Ritratti d'autore”. Ad accogliere il grande musicologo Quirino Principe un teatro Astra da super occasione. La stessa passione si era ripetuta anche con gli appuntamenti precedenti. In ordine: Carlo Sini, Umberto Galimberti, Michele Mari, Marco Guzzi, Massimo Cacciari. Misano in queste serate diventa il centro della cultura della provincia. Cosa di cui essere orgogliosi. Molti degli ospiti legati da amicizia col direttore della biblioteca, Gustavo Cecchini, scendono a Misano gratis. Qualche nome: Massimo Cacciari, Dacia Maraini (si paga anche il biglietto del treno), Pierluigi Celli. Ma come spiegare il successo seppur motivato dal prestigio degli intellettuali? Una delle ragioni forti è la costruzione di un percorso che arriva da molto lontano, circa trent'anni. Gli inizi delle “lezioni” misanesi avvengono con l'astrono-

L'assessore alla Cultura Livia Signorini e il direttore della biblioteca Gustavo Cecchini

mia nella saletta da un centinaio di posti al primo piano della palazzina che ospita i vigili; quella che è oggi il luogo delle riunioni dei misanesi. I nomi sono altisonanti, ma sempre di nicchia. Cecchini porta il meglio della cultura italiana. Anno dopo anno, con un fare certosino, mattoncino dopo mattoncino, si fidelizza il pubblico e si diventa amici con gli ospiti. La svolta se così si può dire nasce dalla miopia di Cattolica, dove da anni si tengono una serie di conferenze affollate dal titolo provocatorio “Che cosa fanno oggi i filosofi?”. Siamo

nei primi anni Novanta; gli “inutili” filosofi vengono tagliati. Il lesto Gustavo Cecchini si appropria del tema. Inizia, un successo travolgente, impetuoso come il ritmo incalzante non meno che asfissiante del Bolero di Ravel. Oggi, le serate misanesi significano molte centinaia di persone; arrivano anche da lontano: Ancona, Bologna, Verona, Roma. Qualcuno col panino in tasca per prendere posto. Che non sia davvero la cultura il vero carburante per fare ripartire l’Italia? Di certo è il lavoro, lavoro e lavoro ben fatto.

E' stato tra i migliori giocatori italiani di fine secolo. Alle spalle 22 stagioni in A e una caterva di trofei

Un giorno un vecchio affezionato della palla a spicchi, era uno dei play del Misano del prof Sauro Tiraferri, va al suo allenamento con l'intenzione di stringergli la mano. Gli manca il coraggio di disturbare l'allenamento e si ferma dieci minuti ad osservare in un angolo. Walter insegna con la grandezza della semplicità e della passione. Mima come un cestita deve difendere la palla: “Stretta nelle mani, a pochi centimetri dalla

pancia. Mai sui fianchi o in alto, perché per uno lesto e forte è più facile portartela via”. La mente di chi osserva va alle sue partite, quando il gigante sulle gambe flesse, in movimento facendo perno su un piede, cercava il compagno libero delle casacche biancorosse della Scavolini Pesaro per dettare il passaggio. Musica quei dieci minuti. E' giunto a Misano per pura amicizia con Giorgio Vagnini, il cattolichino capo-allenatore di Misano Pirates. I due si conoscono da anni e sono della stessa pasta: umili, il piacere di sudare e insegnare ai piccoli prima la gioia in campo e poi la tecnica per esaltare la gioia. Siamo nel settembre del 2010. Walter confida all'amico che gli piacerebbe fare qualcosa con i giovani. Giorgio si fa coraggio e gli dice

che ci sarebbe l'opportunità di frequentare la piccola palestra di Misano. Inizia. E' a Misano ogni martedì e giovedi, dalle 15 alle 16,30. Per i giovani cestisti è Walter e non il grandissimo campione degli anni '80 e '90, che ha messo nella sua speciale bacheca quasi tutto quello che c'era da vincere: due scudetti con la Scavolini: '88 e '90, tre Coppe


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MISANO

BACCHINI ADRIANO

Il campione di Pesaro è uno degli allenatori del Misano. Per amicizia con Giorgio Vagnini

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LA CULTURA Il campione Walter Magnifico insieme ai suoi allievi

Italia (due con la Scavolini e una con la Virtus Bologna), una Coppa delle Coppe (tre le finali), sei Coppe Italia, una Coppa Korac, una Final Four a Parigi (finale di Coppa Campioni). La carriera I trofei li ha spalmati in 760 partite in 22 campionati in A (uno nella Fortitudo Bologna, 16 a Pesaro, uno alla Virtus Bologna, uno a Roma, chiusura di carriera a Pesaro con altre 3 stagioni). Vanno aggiunti i 15 anni in Nazionale (214 presenze); con la quale ha giocato un'Olimpiade, 5 Europei (un argento e un bronzo). Racconta: “Con la Scavolini

per 10 anni siamo stati a livelli altissimi; forse abbiamo raccolto poco rispetto a quanto meritavamo. Ci è sempre mancato qualcosa, ma ci siamo confrontati con squadroni come Milano”. Originario di San Severo, sposato, tre figlie, il fenomeno Magnifico naturalmente ha giocato con altri fenomeni del basket. Qualche nome: Darvin Cook, Darren Daye, Roosevelt Bouie, Kicanovic (“due anni a Pesaro e migliore giocatore europeo”), Booker Melville, Fredericks, De Marco Johnson; nella Nazionale con Meneghin (“il numero uno in assoluto in Italia, univa tecnica e carattere

vincente”). Ha anche il suo quintetto del cuore: Bouie, Kicanovic, Melville, Fredericks e De Marco. E' composto da tre play e anche questo svela sil suo carattere. il play è il regista, quello che fa giocare la squadra. Magnifico è stato un robusto difensore (ricorda con affetto la marcatura del grandissimo Bob Macadoo, tre volte capocannoniere in Nba), e un micidiale attaccante, con un preciso tiro da tre punti. Negli anni della maturità, viaggiava ad una media di 20-21 punti a partita e 7-8 rimbalzi. A Pesaro, sua città di adozione (e in tutt'Italia), è un mito. Ha fondato una società di minibasket, la Real Magnifico Basket Club. Sempre a Pesaro, due volte la settimana va nelle scuole ad insegnare la sua idea di gioco, che è poi la sua filosofia della vita. Dice: “Il più felice a stare con i ragazzi sono io; con i ragazzi sto benissimo”. Nba Nell'86, a 25 anni, dopo un grande mondiale, il coach americano Mike Fratello degli Atlanta Hawks, lo invita 10 giorni per gli allenamenti estivi (summer league). L'opportunità del Grande Basket fallisce per gli ostacoli alzati dalla Federazione italiana.

Madre Teresa, altro viaggio di Giovanni di Giovanni Salvadori* - Quito, splendida città, patrimonio mondiale dell'Unesco, con stupende chiese in barocco spagnolo. Di notte, le montagne si accendono di migliaia di luci; sono i tantissimi barrios popolati di povera gente. Nei supermercati i prezzi sono molto alti e la maggior parte della gente esce con i carrelli quasi vuoti. La moneta è il dollaro (il sucre è andato i pensione). Il presidente dell'Ecuador è molto legato a Chavez, Fidel Castro e alla Colombia; sta cacciando tutti i civili americani che lavorano nel settore petrolifero. Pur con diverse difficoltà, sono riuscito a far fronte a problemi della quota, aggiungendoli ai miei personali, anche grazie alla coca e lavorare con le Missionarie della carità di Madre Teresa. Ha Quito hanno due case che ospitano bambini e vecchi. Ho alternato il mio lavoro in cucina (ogni giorno si preparavano colazioni e pasti per più di un centinaio di persone, con i giochi per i bambini. Oltre a dare loro da mangiare, li facevo divertire e ridere con il mio spagnolo arrangiaticcio. Per una quindicina

Giovanni Salvadori a Quito (Ecuador) dalle suore di Madre Teresa di giorni sono stato il loro “papà Giovanni”. Fortunatamente l'80 per cento di questi bambini hanno una mamma, non sempre anche un papà. Provengono da famiglie poverissime che li affidano alle suore che assicurano loro assistenza gratuita e speciali attenzioni dalle 7 del mattino fino alle 17; con pasti ricchi di sostanza e vitamine, spremute naturali con saporitissima frutta del clima tropicale. Le Missionarie ringraziano tutti ed io mi associo, in particolare un grazie a don Angelo,

Renato Tonti, Faustina Manaresi, Famiglia Bartolucci, il dottor Giulio Antonioli, Franco Francolini, il personale della farmacia dell'ospedale. Le suore ringraziano anche per il tanto materiale che sono riuscito a portare grazie ai donatori di prodotti farmaceutici, abbigliamento e giochi. *Nel suo primo viaggio umanitario (7.000 dollari), nel 1997, incontrò Madre Teresa di Calcutta. Da allora con i viaggi umanitari ha arato il mondo

junior e promesse il 15/16/17 giugno. Ritengo opportuno sottolineare che tutti proprio tutti ci sosteniamo nelle nostre fatiche ma soprattutto condividiamo gioie dolori e sempre scherzando grandi abbuffate!!!! ringrazio tutti e in particolare i ragazzi dai piccoli ai grandi. per la loro tenacia, determinazione, costanza e soprattutto per l'ottimo comportamento dimostrato in pista e sui campi gara. Poesia Alle volte succede … alle volte succede che un normale

Santamonica, stadio con pista di atletica

Atletica Santamonica fondata da cinque donne - Sono molto contenta di poter confermare la crescita continua del gruppo e soprattutto dello stare insieme. la società è nata quattro anni fa da ben cinque donne che desideravano tornare in pista dopo tanti anni.Ora sono fiera di poter raccontare che la società ha ben 110 tesserati 16 bambini dai 7 ai 10 anni,31 ragazzidelle medie, 25 ragazzi delle superiorie 38 master.Il filo conduttore che ci unisce è la gioia di stare insieme al di là dei risultati che comunque sono spettacolari. Quest'anno gli allievi: Luca Zamagni e Caterina Bagli hanno ottenuto il minimo per poter partecipare ai campionati italiani Fidal a Rieti e Caterina tutta grinta ha conquistato la medaglia d'argento nei 100 mt con 12"36 e anche se non prontissima il sesto posto ai campionati italiani indoor ad Ancona nei 60mt con

di Licia Pari* 8"87. La squadra femminile master ha conquistato il titolo italiano nella staffetta svedese F40 e F45: Pari Licia, Mantellato Francesca, Barilli Alessandra, Spadini Alessandra,Succi Stefania, Cermaria Graziella,Cirulli Giuseppina, Parenti Daniela a Bastia Umbra, Barilli A,ha conquistato ai campionati italiani a Cosenza il secondo posto nell'alto e il terzo posto nei 100 mt, primo e secondo posto nel grand prix lanci Tonini Rossana,Della Chiara Ilaria, terzo posto come squadra femmninle ai campionati italiani di società indoor 2012 e con grande orgoglio finalmente la squadra maschile con un meritato 17 posto e a me il numero 17 ha sempre portato fortuna... Il 2012 è un anno particolare che ci vede impegnati come grande gruppo insieme al comune alla realizzazione dei campionati italiani

week end a Cagliari si trasformi in uno straordinario momento di incontri e di affabulazione alle volte succede che persone e situazioni lontate nel tempo e diverse negli spazi, trovano un punto di unione e di condivisione alle volte succede che situazioni di totale pesantezza riescano ad assumere un po’ di leggerezza, aiutate da un valido contorno alle volte succede …. alle volte succede che si deve ringraziare un gruppo di persone, come le “signore” dell’Atletica Santamonica di Misano, che in un normale week-end di atletica leggera hanno offerto la possibilità di constatare come certi valori, come l’amicizia, la solidarietà e l’autodeterminazione, siano il filo conduttore che attraversa la nostra passione e ci accomuna nel vivere certi momenti alle volte succede… e questa volta è successo! Grazie!!!!!


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MISANO

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Se ne lamentano i presidenti delle associazioni di categoria: Ileana Baldelli, Antonio Gaia e Antonio Magnani ALLEGRO MA NON TROPPO

Caro Stefano, un doppio passo di danza sulle note della Caritas in veritate Stefano Giannini, Pd, cattolico educato nei salesiani, dal 2009 sindaco di Misano

Baldelli, albergatori: “Ci è stato soltanto presentato un discorso generale, però relativamente a Misano non siamo mai stati convocati. Dunque, non posso esprimere giudizi su cose che non ho mai visto”

Gaia: “Questo silenzio non va assolutamente bene, ma non mi sorprende. Chi ci governa prima decide e poi convoca”

I volontari del ristoro

Magnani, Cna: “Se chi L'assessore provinciale al Turiamministra vuole ricevesmo Fabio Galli e il sindaco di re il contributo Misano Stefanosulla gianninicoal momento delle premiazioni struzione del Psc, è ora di iniziare gliMarzio incontri” (Foto Bondi)

Psc, la legge urbanistica mai discussa con le associazioni e con i cittadini FUTURO - Non sappiamo niente. E dato i tempi, data la situazione economica sarebbe ora di iniziare a parlare. Le associazioni di categoria, albergatori, artigiani, commercianti, non hanno mai incontrato gli amministratori comunali sul nuovo Psc (Piano strutturale comunale), di fatto il nuovo acronimo del caro, vecchio e obsoleto Prg (Piano regolatore generale), che sarebbe meglio aver denominato Isn (Interessi soliti noti, amava dire un signor politico misanese negli anni addietro). Iliana Baldelli è il presidente degli albergatori: “Finora non siamo mai stati convocati dagli amministratori. Ci è stato soltanto presentato un discorso generale, però relativa-

mente a Misano non siamo mai stati convocati. Dunque, non posso esprimere giudizi su cose che non ho mai visto”. Antonio Magnani, ex sindaco, segretario della Cna di Misano: “Se chi amministra vuole ricevere il contributo sulla costruzione del Psc, è ora di iniziare gli incontri, se invece nelle intenzioni di chi governa ci sono solo le correzioni allora possiamo anche aspettare. Personalmente, sono del parere che ci troviamo in un momento economico in cui bisogna ascoltare tutti. Viviamo in un periodo in cui le istituzioni dovrebbero dare una mano ai cittadini e agli imprenditori.

Non te la puoi più cavare con un no, consigliando di cercare gli spazi di espansione da un'altra parte. Oggi, ci vogliono maglie più flessibili per dare risposte positive a chi lavora, sempre, naturalmente, nel solco delle regole. E le regole le fanno gli uomini”. “Va bene il disegno strategico - continua Magnani - ma ci vuole anche altro. Per l'imprenditore è importante il capannone, o i 100 metri in più per ampliarsi, ma lo è molto di più lo sviluppo dell'intero territorio. E' soltanto dallo sviluppo che si riesce a creare ricchezza. Poi, c'è tutto il tema della viabilità, che non è cosa

secondaria”. Antonio Gaia è il presidente della Confesercenti, nonché il titolare di “Biba Shop”: “Questo silenzio non va assolutamente bene, ma non mi sorprende. Chi ci governa prima decide e poi convoca. Detto questo, sono anche convinto che ci siano i tempi tecnici per discutere insieme del Psc. Oltre che per le famiglie, il Piano è anche lo strumento principe per sviluppare la nostra offerta turistica. Se non sarà l'amministrazione comunale ad ascoltarci, saremo noi associazioni unite a chiedere di essere ascoltati dopo questa stagione estiva. Oramai, è troppo tardi per muoversi. So, però che a livello politico ci sono stati degli incontri”.

- Lo scheletro del palazzone lungo la ferrovia fa paura; prima ancora però mette tristezza: l'uomo che abbruttisce la natura, ineguagliabile opera di Dio. Si spera che una volta finito da un punto di vista estetico sia piacevole, quasi come un'automobile senza calandra. La grande costruzione che getterà la sua lunga ombra fino alle brandine in spiaggia è tirata sua quasi a secco. Dall'altra parte, se una famiglia misanese chiede di aprire una finestra o di allargarla deve fare un labirintico giro del mondo. Se poi, per necessità, chiede 20 metri quadrati in più (con distanze e normette varie a posto), gli possono anche rispondere che non ne ha diritto. Con i suoi 20 metri si va a minare l'interesse collettivo. La domanda è: perché la piramidale costruzione sì e la cameretta no? Perché questo ben di dio di ingiustizia sociale è scritta nel Prg (Piano regolatore gene-

rale), l'unica legge comunale: assurdo aut aut tra chi può e chi non può. Nella civilissima Olanda un appartamento comprensivo di riscaldamento costa 300 euro di affitto al mese. E lì in pochi hanno la casa di proprietà. E quasi nessuno ha voglia di sacrificarsi per la propria tana, quando si può accedere a buon mercato. Caro sindaco, caro Stefano, tu che sei stato educato presso i salesiani, con la fortuna dell'intelligenza e una famiglia agiata, dovresti fare un doppio passo di danza e rompere col Prg del '99 e con quello spirito di palese disumanità. Andrebbe stracciato il passato e data un'occhiata alla nostra Costituzione, in gran mèta da raggiungere. Dovresti usare l'undicesimo comandamento: non fare agli altri ciò che non vuoi che venga fatto a te. Se il Psc (Piano strutturale comunale) in fase di studio e riflessione, dovesse replicare lo sciagurato Prg del '99, saremmo tutti sconfitti. Eccetto quel manipolo di affaristi. Il mattone in dosi massicce, un po' come la medicina, deprime l'economia. Assorbe risorse che andrebbero convogliate per far crescere imprese e comunità. Il mattone in eccesso è come i piazzali delle auto invendute: spreco di ricchezza ed intelligenza. Ci vorrebbe un po' di Caritas in veritate del papa.

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MISANO Un tourbillon di eventi per Misano Centro il 19 e 20 maggio

ALLEGRO MA NON TROPPO

Parole da e ‘Fnil’

Arriva la primavera giovane

(Il vecchio nome di Misano Mare)

PERSONE

di Livia Signorini*

...Cementificazione in viaggio - La bolla. Non quella che precede la fattura, ma la crisi immobiliare, che ha colpito l'intera Europa. Perché bolla? Semplice, quando la domanda, la richiesta, la necessità, o meglio le capacità economiche non riescono a soddisfare il mercato. Il prodotto c'è, non sono certo gli immobili e i lotti edificabili che mancano. Anzi, ce ne sono, eccome, per soddisfare l'edilizia per almeno i prossimi vent'anni. In questo senso ci siamo dati veramente da fare, convinti, a torto, che non sarebbe mai finita. Poco lungimiranti, non solo a Misano, naturalmente qualcuno ne ha tratto profitto. Non è un delitto, il profitto. Però, a titolo informativo, questo è quanto accade a Misano, a mare della ferrovia: 3 super condomini all'ex Telecom (al posto di una struttura che doveva essere alberghiera, come Kursaal, Imperiale, Levante, ecc.), 3 super condomini stanno crescendo vicino al Conad Rio Agina (con un indice assurdo, se non indecente), ma lì, nel comparto, ne sono previsti molti di più, 12 super lotti già approvati tra Rio Agina e via Alberello, 8 super lotti, invece di 4 anch'essi approvati da pochi giorni tra la chiesa-via Petrarca e via Platani (C2-4), al posto dei parcheggi privati, pubblici e servizi comunali. Altri comparti edilizi, ha garantito in una dichiarazione la giunta, sono in via di definizione da via Petrarca a Portoverde. Insomma, nei prossimi anni non mancherà certo il lavoro, se pensiamo che questo sia il futuro. Potranno nascere così condomini come funghi, per buona pace di chi teme non teme la bolla, questo virus, anzi no, questo cancro, che si può curare, tuttavia non sempre guarisce. Misano tace e chi tace, si sa, acconsente. E dopo sarà troppo tardi per verificare alternative non al settore edilizio ma all'inutile cementificazione. Come diceva Cecco, il filosofo: “U jè ancora qualchi cò da pluchè”. Il prossimo Psc (Piano strutturale comunale) prevede, per quel che si sa, ulteriori 30mila metri quadri (circa 90 mila metri cubi), la cui collocazione ancora non si conosce. Chi lo sa? Boh! non certo la città. In ogni caso, per quanto riguarda la riqualificazione turistica (alberghiera, parchi tematici, servizi), rimarranno dove già ci sono, e cioè fuori dai nostri confini, con buona pace di chi sognava e li vedeva bene anche ma E Finl. Purtroppo il buon senso non c'è, dorme sui banchi dei consigli comunali e si sveglia quando sbadatamente alza la mano per votare e poi giù a russare di nuovo. Si sveglieranno? Sì, come al solito, in prossimità delle elezioni. (brufa44@libero.it)

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- Anche quest’anno torna la manifestazione ”Primavera giovaane”, creata dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Misano, in collaborazione con le associazioni giovanili, educative e culturali del territorio. Alla V edizione, nei pomeriggi di 19 e 20 maggio, con i giovani, tanti, di Misano e non solo, all’insegna degli stili di divertimento sano e della prevenzione. I giovani animeranno il centro di Misano, nel parcheggio delle Poste, via della Repubblica e, per la prima volta, Piazza Roma, proprio sul mare, proponendo tornei di basket , laboratori a cielo aperto di writers, esposizioni fotografiche delle numerose attività e dei progetti svolti nel corso dell’anno presso il Centro Giovani “Il Messicano” e tanta, tanta musica rock. Collaborano con noi la Polisportiva Comunale sezione basket, grazie agli allenatori Giorgio Vagnini e Walter Magnifico, la Cooperativa Il Millepiedi, l’Associazione Romagna in Fiore, l’Associazione Fuori Orario con Maicol Buresta, Giovanni Giannini, Matteo Del Bianco e

Giovani in divertimento

Tornei di basket, laboratori a cielo aperto di writers, esposizioni fotografiche delle numerose attività Jacopo Ciaroni, Mattia Tordi, Matteo Bernabè e Luca Montanari, gli educatori Camilla Muccioli e Gabriele Muccioli, la D.ssa MariaGrazia Ronchi, l’Assistente Sociale Marika Di Leonardo, le educatrici del Servizio Civile Volontario Guendalina Battarra e Alice Muccini. Portare i giovani nel cuore di una città per due giorni consecutivi significa lasciare spazio, libera espressione, dare giusta importanza e valore alle risorse umane

del territorio, in un periodo storico, politico, economico, sociale e culturale in cui emerge in modo sempre più evidente che sono proprio i giovani ad essere maggiormente penalizzati, da scelte che si sono rivelate ben poco lungimiranti e scarsamente in grado di rispondere a bisogni reali e concreti. Con questo mi riferisco, soprattutto e prima di tutto, alle problematiche relative all’occupazione giovanile. Per questo, in collaborazione con le Politiche Giovanili della Provincia di Rimini, abbiamo aderito al progetto “I giovani centrano il lavoro”, dedicato all’occupazione e al futuro di ragazzi fra i 16 e i 20 anni con bassa scolarità che frequentano i Centri di aggregazione giovanile,

sostenendone l’inserimento nel mondo del lavoro. Le Politiche giovanili sono diventate un settore nel quale l’amministrazione ha scelto di investire con risorse umane e finanziarie, creando un Ufficio di Piano, con referente il dotor.Cesare Bagli, in sinergia e piena collaborazione con gli assessorati alle Politiche sociali e alla Pubblica istruzione. L’ufficio di Piano e il Centro giovani “Il Messicano” sono un servizio aperto e disponibile ai cittadini, tutti i giorni, presso gli uffici del Comune e nella sede del Centro, con ingresso su via del Carro. *Assessore Politiche Giovanili Misano Adriatico

Semprini, l'addio ad una persona perbene Antonio Semprini (17.1.1943 - 6.5.2011)

PASSIONI - Addio a un galantuomo che sapeva indignarsi per la bellezza delle sue idee. Antonio Semprini se ne andò prima del tempo nella mattinata del 6 maggio del 2011, dopo una lunga malattia. Aveva 68 anni. Lasciava la moglie, Tiziana Vandi e due figli, Ivan e Nicola. Passione per la bicicletta e la montagna, prima ancora di essere uno dei politici più colti e raffinati della provincia di Rimini, era una bella persona. Onesto e curioso. Lettore arguto, soprattutto di cose politico-economiche, tra gli autori preferiti l'economista Napoleone Colajanni. La sua penna era solida, piacevole, non meno che elegante. Ha lasciato pensieri di spessore sulle pagine de “l'Agina”. Misano, e non solo, lo accompagnò con affetto per l'ultima passeggiata il giorno del funerale, l'8 maggio. La chiesa era troppo piccola per accogliere amici ed estimatori. Tre commenti sui tanti origliati sul sagrato. Gianni: “Era un uomo di un'onestà unica. Troppo onesto”. Gli fa eco Roberto: “Se uno fa del bene, c'è qualcuno che se lo ricorda”. Nevio: “Parlavo con un signore di San Clemente, diceva che Antonio è stato il miglior sin-

daco che hanno avuto”. Antonio Semprini è stato il sindaco di due paesi: Misano (dal 1970 al 1982) e San Clemente (dal 1990 al 1993).

Divenne sindaco di Misano a soli 27 anni, tra i più giovani d'Italia. Dopo una segreteria del Pci col coltello tra i denti, almeno questi sono i racconti che i protagonisti di allora lasciano trapelare. A sceglierlo fu Gino (Pucci) Moroncelli, un altro grande misanese di cui essere fieri. Anch'egli scomparso prima del tempo. San Clemente Invece, a San Clemente lo scelse Arnaldo Cesarini. Riccionese, allora era il segretario del Pci per la Valconca. Fu trovato un forestiero

COMUNITA'

Progetto Sofia, grazie Avis - Sullo scorso numero della Piazza c'è stata una piccola (grande) dimenticanza (l'età qualche volta per non dire spesso fa brutti scherzi). Nel ringraziare tutti coloro che aiutano Mauro Ciaroni nel suo Progetto Sofia (dal 2004 porta aiuti diretti in Africa), ci si è dimenticati di nominare l'Avis di Misano, presieduto da Francesco Barogi. Scuse di cuore a Francesco e ai lettori.

perché i big del partito si incrociavano i veti. Dal suo cilindro, Cesarini tirò fuori il nome di Semprini. Grazie al prestigio, nessuno fece obiezioni. Tre anni dopo, però, Semprini, ufficialmente per ragioni personali, si dimise. Il suo partito era entrato in lite con la giunta sul Prg (Piano regolatore generale). I risultati cementificatori a San Clemente sono sotto il sole per usare un'immagine famosa dell'Ecclesiaste, il passaggio biblico più colto ed umano. Un libro da avere sul comodino, magari tradotto da Guido Ceronetti. L'uomo Bella persona Antonio, si diceva. Nei momenti in cui non si trovava d'accordo con i suoi interlocutori, argomentava con un intercalare diventato marchio di fabbrica: “Ciò, se tvò fè issè” (se vuoi far così, fai). E lasciava fare. Troppo civile, e forse troppo solo, per combattere contro i mulini a vento. Per pudore si tirava indietro. Non per una ragione rinunciataria, ma “semplicemente per lasciare” intatta un'idea di vita. Una passione. Un'ideale”. Ma Antonio era anche un combattente. Uno che quando ci voleva non si tirava indietro. Negli ultimi anni c'era molto delusione più che sulla politica, sulla deriva civile. E l'amava raccontare, l'indignazione. Con il pessimismo della passione.


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Maggio 2012

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34-35, Misano Centro. Intreccio di dialetto e orizzonti alti sul mondo. Le ‘opere d'arte’ di Massi e Gabri

“...e ste alegre”, motto dei bagni Bruno & sons

I Nanni. Da sinistra: Gabriele, Bruno e Massimiliano

PERSONE

- “Amo il mio paese perché vengo da molto lontano”. Ha scritto il grande scrittore Cesare Pavese. I Nanni boys, che poi sarebbero Massimiliano (Massi) e Gabriele (Gabri), parlano una caterva di lingue; alla rinfusa inglese, tedesco, spagnolo, un po' di francese, portoghese, e per finire un po' di arabo. Gabriele ha viaggiato nei cinque continenti; ed in Europa non è stato che in meno di una mano di nazioni. Ha viaggiato tanto anche Massi, anche se molto meno rispetto al più giovane fratello. Il loro bagno è un inno alla Romagna, alla misanesità, all'arte, ma i due sanno fare anche i piastrellisti. Massi: “In me c'è la sostanza dei Nanni e la creatività dei Fabbri”. I loro bagni sono stati colorati dal sole. Le cabine recano i quattro colori della casa colonica: giallo, rosa, azzurro e lilla. In ogni angolo, Massi e Gabri rompono gli schemi con le “invenzioni narrate

in dialetto”. Il viaggio non può che partire dall'ingresso. Accolti dall'abbraccio della sabbia, la rosa dei venti per terra con i nomi in dialetto, chi entra, in alto, legge: “Benarvat ... e ste alégre” (ben arrivati e sappiate godere della vita). A ritroso, quando si esce: “Ac vidém” (arrivederci). Sulla sinistra, dell'ingresso, fatto dai fratelli con le tessere da mosaico (che poi non sono altro che frammenti di mattonelle di scarto), la riviera, da Riccione in giù, con tanto di nomi delle cittadine in vernacolare con traduzione sotto, naturalmente. Dalla parte opposta, sulla destra, il sorriso spavaldo di Corto Maltese. In ogni angolo, anfratto, frontoni, il dialetto con le indicazioni di servizio, la sua saggezza dilagante. A zonzo: e gabiot (il casotto), e mond (cartina del mondo), aqua chélda-aqua frèda (acqua calda-acqua fredda), cabinet femne-

In ogni angolo, anfratto, creatività e scritte dialettali, comprese brevi massime di saggezza. Sono opera dei fratelli Massimiliano e Gabriele. Hanno girato i cinque continenti. E' uno dei bagni storici di Misano

masce-burdel-burdele (gabinetto femmine-maschi-ragazzi-ragazze). E molto altro ancora. In corrispondenza dell'eroe di Hugo Pratt, vista mare, la caricatura di un signore sdraiato gambe penzoloni sul lettino, sotto il sole cocente. Sul parasole un gabbiano che concima la corvina capigliatura. Quell'uomo è Bruno Nanni, 71 anni, il babbo. Appartiene ad una dinastia di bagnini; le zone centrali di Misano sono dei fratelli. Il patriarca fu il babbo Umberto, che coinvolse i figli Arnaldo (scomparso nel 2000), Giosuè, Ezio, Bruno e Ebe (la femmina).

Bruno ha preso il timone nel '63, a 22 anni, al ritorno dal servizio militare. D'inverno, per imparare il tedesco, grazie ai clienti estivi, andava a fare l'idraulico in Germania. Con lui anche gli amici di gioventù: Dino Pennacchini e Ilario Cacchi. Passione per le minestre, Bruno è un patito della spiaggia. Dice: “Ci passo cinque mesi. Quando dovetti scegliere fra il mestiere d'idraulico e il mare, mi fu facile”. Tra i tanti ricordi, due su tutti. Il primo, è la grande mareggiata dell'8 giugno 1964, delle sette della sera. Tre volte più alte dei bar in spiaggia, le onde scagliarono tutta l'attrezzatu-

ra sulla litoranea, mosconi e cabine comprese. Per fortuna non ci furono vittime. Coinvolti, metodici e affidabili, anche i turisti tedeschi si rimboccarono le maniche (le donne a lavare, gli uomini a fare) e dopo tre giorni la spiaggia era nuova fiammante. Come nulla fosse successo. Fu per ringraziare che nacquero le rustide. Altro ricordo vivo; nel dopoguerra con le nasse si pescavano le seppie che venivano barattate con i contadini: pesce in cambio di conigli, uova, frutta e verdura... Fino al '70, prima degli scogli, con la bassa marea, con le mani si raccoglievano vongole e canelli per gli spaghetti di mezzogiorno. Massimiliano e Gabriele hanno raggiunto i genitori nel 2001; con loro la spiaggia ha abbracciato le radici, dopo aver girato il mondo. Chi ha più tempo, alla sinistra dell'ingresso, si può deliziare con: “I dìs che e bagnìn us lamènta sempre, anche slè a marèna, tòt el dè ...la genta l'an sa però che e mèr ut straca, la sabia l'at cunsoma e che e sòl l'è snò per quei chiè in vachènza (traduzione troppo lunga per farla). Tutti i segni artistici vengono smontati e portati a casa, a fine stagione. In primavera, i colori del bagno, diventa il set di un fotografo: ci porta gli sposi per pose prima ancora che creative, uniche. Insieme ai tre Nanni, c'è il colorato lavoro e buone maniere di Maria, figlia di Vasco Fabbri e moglie di Bruno. Bona stasona!

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Riflessioni 43 IMPEGNO CIVILE bibliche E non sono più i mercanti a stazionare nel tempio, ma sono gli Maggio 2012

“Non possiamo non definirci cristiani”, Benedetto Croce

LA RIFLESSIONE

di fra Benito Fusco* - Liberandoci dall’oppressione immorale di Berlusconi, e con quella faccia da nonno intelligente, Monti pareva bastarci: in pochi si erano preoccupati delle conseguenze costituzionali e degli effetti collaterali causati dalla macelleria sociale inaugurata nel ventennio del biscione. La macelleria sociale c’è ancora, ha cambiato solo stile, anzi si è malignamente perfezionata. Così ora stiamo vivendo le rappresaglie ai diritti del mondo del lavoro e quei cinici rastrellamenti fiscali che mettono a dura prova la sopravvivenza dei pensionati e la consistenza dei redditi delle famiglie; c’è un estuario di poveri alle nostre porte, e chi era già povero, o precario, si è trovato

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uomini della religione a entrare nel mercato, e non per convertirlo

Riflessioni bibliche “Il cristianesimo ha tradito Gesù?”, Giorgio Jossa

Se la chiesa diventa religione di mercato Il governo su questo non smentisce nei fatti di essere un cavallo di Troia di banche e banchieri, e vuol stabilire che il lavoro vale anche meno di altri beni della persona: che è ridotta a una merce, e non alla sua libera espressione della dignità. L’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori tutela questa dignità, integralmente, ed è la linea del Piave attorno al quale è nata una nuova “resistenza”. Però al governo, al mondo della finanza, al capitalismo in sé, senza aggettivi, tutto questo non interessa, tutt’al più lo considerano un danno collaterale

Benito Fusco

monetizzabile, che si può liquidare in moneta spicciola, cash. Il costo della dignità della persona è fuori mercato, non conta per quei signori e quelle signore.

L’art. 18 è l’ultima bandiera rossa per i lavoratori e per coloro che ritengono il Lavoro espressione fondamentale della propria dignità, libertà, persona. È una bandiera che non si

può ammainare, proprio per il colore che ha: quello delle ultime tracce di sangue versato da chi ha lottato per alzarla nella storia del lavoro dell’umanità. E quando si parla di storia degli uomini e delle donne, dei loro diritti, della loro dignità, la Chiesa non può parlare sottovoce o starsene alla larga, come sta facendo, tra false carezze e graffi d’amore dati qua e là per comprimere il prezzo di uno scambio, o vantando una verginità che non ha. Il

LA TEOLOGIA DEL RAGIONIERE - CARITAS IN VERITATE III

Lavoro espressione fondamentale della propria dignità, libertà, persona. È una bandiera che non si può ammainare, proprio per il colore che ha a competere dentro i bidoni della miseria con i nuovi arrivati. Tutto questo accade con un consenso istituzionale quasi cosmico che sta conducendo la politica a una definitiva deportazione nei lager della finanza e delle forche bancarie, pur tra lampi e tuoni di una legittima ribellione, maliziosamente stoppata dai mass media. Tutti sembriamo in attesa della “soluzione finale” di quanto apparteneva alla sovranità popolare e ai fondanti valori costituzionali. Ne è prova la sedicente “riforma del Lavoro”. Il lavoro è un diritto identitario, cioè un’espressione della personalità degli esseri umani, dice la Costituzione, e la nostra giurisprudenza afferma che il lavoratore, in quanto persona, è interessato a conservare il lavoro a prescindere dal ritorno economico: come a dire che per la Costituzione il lavoro ha un valore che non coincide puramente con il profitto che il datore ne trae.

San Giuseppe, l'uomo di fiducia

Benedetto XVI

di Gianfranco Vanzini - Nei giorni scorsi mia moglie, conoscendo la mia devozione e la mia stima per san Giuseppe, mi ha fatto leggere una preghiera che a me è subito piaciuta, l’ho fatta mia e ve la propongo. E’ intitolata: “Per l’educazione dei bambini” . “San Giuseppe sposo di Maria, tu hai impiegato tutte le tue forze a nutrire e ad educare Gesù, questo bambino che Dio ti ha affidato. Insegnaci come educare i nostri figli con amore e serietà, con intelligenza e tatto. Trasmettici la calma e la pazienza che bisogna dimostrare davanti alle loro debolezze. Dacci la saggezza e la forza di intervenire accanto a loro come si deve e quando ce n’è bisogno. Rendici capaci di risvegliare la fede, trasformaci in genitori che pregano con i loro bambini e che camminano con loro verso il Regno. Amen.” Perché una preghiera così a san Giuseppe? Perché, per dirla con un linguaggio moderno, San Giuseppe è un grande! Giuseppe è un uomo comune, su cui Dio ha fatto affidamento per compiere cose grandi e lui ha operato bene e in silenzio. Giuseppe non dice una parola in tutto il Vangelo, ma in quel silenzio così poco valorizzato anche oggi, custodisce e protegge i due più grandi tesori che la terra abbia mai visto: Gesù e Maria. Un cristiano che crede che

Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo, trova nel fatto che Dio abbia scelto Giuseppe come sposo della Vergine Maria e padre legale di Gesù un motivo determinante per riflettere seriamente sulla figura di quest’uomo semplice e silenzioso. Proprio questa considerazio-

Nel silenzio dei Vangeli protegge e custodisce Gesù e Maria ne: la scelta di Giuseppe per una missione tanto singolare quanto importante, può avviare una serie di riflessioni al termine delle quali la stima e il rispetto per questo santo avranno raggiunto il livello che si merita. Quest’uomo che non ha scritto un rigo, che non ci ha trasmesso un solo pensiero, ci insegna lezioni così profonde, da temere che una parte non piccola degli uomini di oggi sia incapace di percepirle, vista la scarsa considerazione che l’uomo moderno prova per la riflessione. “Giuseppe seppe vivere come voleva il Signore in tutti i singoli eventi che composero la sua vita. Per questo la Sacra Scrittura loda Giuseppe affermando che era giusto” (San Josemarìa Escrivà) Non ha fatto cose trascendentali o eccezionali, ha però svolto bene, per intero, senza difetti e senza eccesso il compito che Dio, di

volta in volta, gli affida. “Se ci fermiamo un attimo a riflettere su questo punto scopriamo che Giuseppe è uno di noi, è uno come noi, e che Dio affida anche a noi lo stesso compito: che non è quello di risplendere davanti agli uomini, né che qualcuno si accorga della nostra presenza o del nostro passaggio. Basta compiere i piccoli e banali doveri quotidiani con amore e umiltà, guardando solo a compiacere Dio”. (San Josemaria Escrivà) Ognuno di noi è chiamato a partecipare alla conquista del regno dei cieli attraverso il compimento quotidiano della propria vocazione: nel suo focolare, nella sua professione o mestiere, negli obblighi corrispondenti al proprio stato, nel compimento dei doveri civili e nell’esercizio dei propri diritti. Giuseppe ha fatto queste cose, con umiltà, con assoluta dedizione, in atteggiamento di estrema fiducia verso Dio. Giuseppe non discute i comandi che riceve, sa che provengono dal suo Dio del quale si fida ciecamente. Svolge il suo compito con assoluta fedeltà, precisione, coinvolgimento e passione e in questo è facilitato dalla docilità di Maria e di Gesù nei suoi confronti.

Lui non discute i comandi di Dio, Gesù e Maria non contestano le scelte e le decisioni operative di Giuseppe. Giuseppe ha svolto il suo ruolo di padre proteggendo Gesù da Erode. Per questo ha abbandonato la sua patria, è andato in terre straniere, ha cambiato programma tutte le volte che è stato necessario. Ha subordinato la sua vita al bene di Gesù. Anche noi uomini del terzo millennio possiamo imparare la lezione che Giuseppe ci impartisce da una distanza di circa 2000 anni. Rispetto per i propri figli, in particolare abnegazione. Per proteggere Gesù, Giuseppe abbandonò la città in cui si era stabilito e andò in terra straniera a ricominciare daccapo. Il primo dovere di un padre, di un capofamiglia, è quello di proteggere i suoi cari e preservarli da qualsiasi rischio o pericolo incombente. Spesso con più attenzione per i pericoli di ordine morale che materiale. Mi piace concludere questo breve ritratto di san Giuseppe con le parole di Santa Teresa che lo definisce: “ Maestro di vita interiore, lavoratore, impegnato nel dovere quotidiano, servitore fedele di Dio in continuo rapporto con Gesù. Andate da Giuseppe. Da Giuseppe il cristiano impara che cosa significa essere di Dio ed essere pienamente inserito tra gli uomini. Frequentate Giuseppe e incontrerete Gesù.” P.S. Chi volesse saperne di più su San Giuseppe può leggere il libro di - Federico Suarez – “Giuseppe sposo di Maria “– Edizioni Ares – Milano.

risultato è sotto il naso di tutti: i mercanti stazionano ben nutriti nel tempio, i ricchi si sentono sicuri e se la cavano lasciando sostanziose beneficenze o eredità principesche, mentre i poveri rimangono immersi nella loro solitaria disperazione, e ogni loro ribellione è confinata nel regno del peccato o della violenza. E così, la Chiesa del mercato, con i suoi templi e i suoi funzionari, prospera e mantiene il suo corso e i suoi privilegi, depredando coscienze e commerciando libertà, in un sinedrio polifonico di complicità. È un già vissuto nella storia della Chiesa, quando il cristianesimo divenne “religione di Stato”, ma ora, senza pudore e nel silenzio ipocrita di quei tanti che nella Chiesa “tengono famiglia”, sta mostrando un’altra letale mutazione genetica, che la vedrà deformarsi in “religione di mercato”: e il nuovo Costantino è già stato battezzato, si chiama Mercato. E non sono più i mercanti a stazionare nel tempio, ma sono gli uomini della religione a entrare nel mercato, e non per convertirlo, bensì per dimenarsi con

I mercanti stazionano ben nutriti nel tempio, i ricchi si sentono sicuri e se la cavano lasciando sostanziose beneficenze o eredità principesche, mentre i poveri rimangono immersi nella loro solitaria disperazione

disinvoltura tra i metodi, le valutazioni e le regole voraci delle multinazionali, delle agenzie immobiliari e del sistema economico-finanziario. Una Chiesa così, del mercato e nel mercato, afona, senza voce per gli ultimi, è destinata ad evitare i versetti pericolosi del Vangelo, quelli che ogni potere teme o mette in quarantena. E viene da pensare: chissà se poi ci sarà ancora speranza che un’ansia di luce morda gli uomini e le donne che non sognano più. *Frate servita bolognese, già direttore del San Pellegrino di Misano Adriatico (tratto da Adista, 16 aprile 2012)


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Sul porto di Cattolica il 22 aprile. Progetto curato da Maria Lucia De Nicolò e sostenuto dalla BCC di Gradara

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Marineria, un migliaio all'inaugurazione del museo all'aperto - Uno, il porto come ambiente fisico e luogo di lavoro. Due, la marineria dai primi del '900 fino agli anni primi Cinquanta, dai motovelieri agli inizi dei moto-pescherecci. Tre, le genti ed i mestieri che lo rendevano vivo e unico. Sono i grandi temi della museo fotografico all'aperto inaugurato lo scorso aprile. Attraverso 32 pannelli bi-facciali di grandi dimensioni, con lunghe didascalie in italiano ed inglese, si vuole narrare una parte fondamentale della storia di Cattolica. “Memoria della Marineria Cattolica 1900-1950”, il titolo, all'inaugurazione tenutasi lo scorso 22 aprile, c'è stata una partecipazione straordinaria: un migliaio di persone. Aperta dalla Banda di Gradara, chiusa con una rustida, nel mezzo tre interventi: il sindaco Piero Cecchini, il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Gradara Fausto Caldari e la professoressa Maria Lucia De Nicolò. Progetto promosso dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara, curato da Maria Lucia De Nicolò, professoressa di Storia contemporanea dell'Università di Bologna, nonché raffinata studiosa di

Il sindaco Piero Cecchini taglia il nastro. Alla sua sinistra, Fausto Caldari (presidente della Banca di Credito Cooperativo di Gradara) Alla sua destra: Maria Lucia De Nicolò, Anna Sanchi (assessore alla Cultura) (Foto Giuseppe Badioli)

Una bella narrazione sulla banchina del porto di Cattolica, da piazza Salvatore Galluzzi fin lungo la passeggiata della nuova darsena. Tre temi: il porto come ambiente naturale e di lavoro, le barche, gli uomini COMUNITA'

fatti locali, è stato voluto dall´amministrazione comunale. Cecchini: “Il primo ringraziamento va alla Bcc di Gradara e alla professoressa De Nicolò per questo straordinario regalo che hanno fatto alla comunità e che dimostra come l'amministrazione comunale sia vicina ai pescatori”. “Quello di Cattolica - racconta la professoressa De Nicolò - è uno dei primi eco-musei in regione. Una simile iniziativa va a valorizzare il territorio e la sua cultura, con l'obiet-

Il pannello che introduce alla mostra

tivo di mettere in rilievo un patrimonio tangibile ed intangibile sconosciuto ai più. Un fatto culturale in grado di trainare anche l'offerta turistica della nostra città, un po' come avviene a Ferrara. Credo che con un museo all'aperto si possa riflettere, divertire e fare economia. Gli operatori del turismo potrebbero inserire il logo dell'eco-museo a corredo dei loro listini ed offerte della tradizione”. “ Noi della Banca di Credito

Cooperativo di Gradara - riflette Fausto Caldari - siamo profondamente radicati sul territorio e promuoviamo le manifestazioni di rilevante valenza sociale e culturale che tendono alla riscoperta di antiche memorie e a far conoscere frammenti di storia e tradizioni che andrebbero altrimenti perdute. L’iniziativa cattolichina rappresenta in qualche modo il suggello, la sintesi di quello che significa essere banca locale, legata al territorio e alla comunità, perché propone, insieme ad un percorso didattico all’aperto inserito nell’arredo urbano, l’idea per l’attivazione di un Ecomuseo che può diventare un’interessante attrattiva della città e ispirare altre imprese di richiamo turistico e di sviluppo economico. Per questo abbiamo aderito con piacere a questa impresa, coinvolgendo l’amministrazione”.


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CATTOLICA

Gabella medievale. Le furbizie degli albergatori. L'ipocrisia di chi la vuole

Imposta di soggiorno: sì, no... ALLEGRO MA NON TROPPO

Si è scatenato un putiferio tra favorevoli e contrari. Ma in molti hanno giocato sporco. La crisi economica e i tagli ai comuni renderà indispensabile applicarla ovunque di Ecci - Imposta di soggiorno sì, imposta di soggiorno no. Dietro questo dualismo quasi ovunque si è scatenato il putiferio. Anche sulla denominazione. Non si chiama tassa ma imposta. Ma l'è sempre sold da sbursè!... Nello scontro si visto di tutto: pressioni, cortei a lutto con i ceri, minacce di secessione e poi tante riserve mentali, furbizie e ipocrisie. Polemiche e tiritere che si ripresenteranno probabilmente in autunno. Te voja... Oggi in Italia sono meno di 500 i comuni che l'hanno già applicata o solo deliberata (la maggioranza). Tra questi anche Cattolica. L’Imposta di soggiorno del Comune di Cattolica è stata istituita con delibera del Consiglio comunale n. 15 del 26 marzo che l'ha regolamentata e decorrerà dal 1° gennaio 2013. Alé! Ciapa su... L’Imposta di soggiorno è istituita in base alle disposizioni previste dall’art. 4 del Decreto Legislativo 14 marzo 2011 n.23, in vigore dal 7 aprile 2011 dal governo Berlusconi-Tremonti con un macabro retropensiero: “cari comuni, vi taglio i trasferimenti, però vi potete rifare mettendo voi nuove tasse”. L'ha fat al giogh dal

Mènga... La Provincia di Rimini stava coordinando l'applicazione su tutta la costa, ma è stato il Comune di Bellaria (governato dalla destra) a rompere il fronte. A quel punto senza l'unità ognuno è andato per la sua strada, cioè non l'ha applicata nessuno, perché nessuno poteva fare il kamikaze. J'è andè tutt a ruglòn... Va detto senza riserve che ha il sapore di una gabella medievale: un dazio da pagare per entrare in un territorio. Personalmente mi irrita andare a fare le vacanze in una località dove porto soldi e voglia di godere per poi essere punito con una gabella aggiuntiva. Caz!... Si ricorda che colpisce i turisti e non gli albergatori come qualche sciaparlén sembra avere inteso. Poi ci si parla addosso sulla promozione e su come incentivare i turisti a bagnè al cul nel nostro mare... Il problema più rilevante di questo strumento è che tale imposta è priva, ad oggi, di una normativa indispensabile con riferimento al sistema sanzionatorio ed al ruolo degli albergatori nella gestione del prelievo. Infatti, pur essendo l’imposta “a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive”, il soggetto responsabile degli obblighi tributari non può che essere individuato nel gestore della struttura ricettiva, quale intermediario tra i soggetti passivi (gli ospiti della struttura ricettiva) e l’Ente impositore (il Comune). Ma non è chiaro fino in fondo se l'albergatore è un sostituto d'imposta. Pertanto bisogna sperare nella loro collaborazione attiva (lo faranno tutti?). Al toca mal cumun fè l'arionda ma l'albergadòr e mal furis-cér... Da più parti si accusa che le ragioni della contrarietà degli albergatori si siano mischiate alla furbizia: con la scusa (ma non è

L'imposta di soggiorno andrebbe applicata?...

Tucaria dmandèl mai furis-cér quand i pèga al cont dl'albérgh...

céna. Pu l'è fnì in cros...

Secessione - Leggiamo: “Gli albergatori di Gabicce Mare contro l'Imposta di soggiorno minacciano la secessione dalle Marche”. Visti i tagli del governo l'imposta, prima o poi, saranno costretti ad applicarla tutti i comuni. L'è mej dès 'na radanèda... solo una scusa) dell'immagine turistica hanno cercato di sottrarsi ad un meccanismo che porterebbe a un maggiore controllo fiscale. Ma non va taciuta l'ipocrisia di alcuni accaniti sostenitori che, disinteressandosi dell'insieme dei problemi che riguardano una crisi economica vera, turismo compreso, fanno dell'imposta di soggiorno una sorta di clava punitiva e vendicativa contro quegli “evasori incalliti degli albergatori”. Ma ormai la sua applicazione potrebbe diventare inevitabile data la grave situazione economica e i ripetuti tagli imposti dal governo ai comuni. O féda che an la sfanghèn... L'esperienza di Cattolica è arrivata sulle cronache nazionali come un modello: io comune per quest'anno evito di applicarla e voi categorie economiche (prime beneficiarie del turismo) contribuite di tasca vostra per evitare tassazioni più massacranti ai cittadini, a partire dall'Imu. Quei 420mila euro (albergatori, bagnini, chioschisti, pescatori) hanno permesso di tenere le aliquote Imu (prima casa soprattutto), al minimo. Mèj che un chèlc ti stinch... Scontri e polemiche laceranti a Cattolica sono stati evitati grazie alla collaborazione reciproca, ga-

rantendo una coesione sociale che oggi con la crisi è un bene prezioso. Già dall'esito del questionario dell'Arcobaleno del 2008 emergevano segnali preoccupanti tra sistema turistico e molti cittadini che, per vari motivi, percepiscono solo i disagi del turismo, identificando gli albergatori un potere forte e troppo condizionante. Si pensi solo alle cause intentate contro il Comune per chiudere l'Arena della Regina. U j'è sempre chi s'èlza la maténa sal cul rét... Bisogna parlarci chiaro: le nostre zone hanno una economia preponderante che si chiama turismo. Ha portato disagi, ma anche tanto benessere. Come in altre economie subisce la crisi, ci si arrovella per mantenere o diminuire i costi per non essere tagliati fuori da una concorrenza ormai globale, e anche poche decine di euro in più a persona (che diventano una cifra quando in vacanza va una famiglia intera) possono fare la differenza. Per altre questioni: evasione fiscale, lavoro nero, ecc. ci sono oggi strumenti validi che vedono già i comuni, Agenzia delle entrate e Guardia di finanza lavorare in sintonia. Il tempo delle furbizie e delle vendette è finito per tutti. E la boll sa du batèch...

Bilancio da comuni ‘virtuosi’

-Approvato a maggioranza il Bilancio consuntivo relativo al 2011 del Comune di Cattolica, nel corso del Consiglio comunale tenutosi il 2 maggio. Il Bilancio 2011 era stato redatto dal Commissario prefettizio dopo la caduta della giunta di Marco Tamanti (novembre 2010). Di fatto la nuova amministrazione di Piero Cecchini lo ha gestito rivisto e corretto solo da metà giugno 2011 dopo il suo insediamento. Un'operazione difficile perché ereditava grosse magagne finan-

Alessandro Bondi, assessore al Bilancio del Comune di Cattolica

ziarie, contenziosi e la massiccia offensiva dei tagli agli enti locali, prima di Silvio Berlusconi e poi del governo di Mario Monti. Una fitta operazione di taglia e cuci, di verifiche e controverifiche per mantenere intatti la quantità e qualità dei servizi erogati e rispettare il Patto di stabilità. Il rendiconto si chiude con un avanzo di amministrazione pari a 896 mila euro: di questa cifra 50 mila euro verranno messi a disposizione del progetto per la realizzazione del Bilancio partecipato. Le altre risorse verranno impiega-

di Cecco

La moltiplicazione - Leggiamo: “Piano del Comune per dare risposta all'emergenza abitativa. Galvani ‘moltiplica’ le case popolari”. Anche Crést la pruvè la multiplicaziòn, l'è stè l'ultma

Consuntivo 2011: avanzo 896mila euro. 50mila al Bilancio partecipato. Riduzione del debito

“Il nostro Bilancio è stato impostato su principi di rigore, sobrietà e coesione sociale. Da una parte cerchiamo di ridurre il debito a carico dei cittadini e dall’altra tentiamo di razionalizzare le spese di gestione dei servizi tagliando tutto ciò che non è prioritario”

Palazzate

te, sia nell’azione di contenimento del debito, accumulato negli anni precedenti, utilizzando parte di quelle somme per finanziare investimenti (senza perciò accendere nuovi mutui), sia nell’azione per limitare l’utilizzo degli oneri di urbanizzazione per il finanziamento delle spese correnti. “Direi che possiamo esprimere soddisfazione per l’approvazione di questo Bilancio consuntivo - commenta l’assessore al Bilancio e vicesindaco Alessandro Bondi - un rendiconto che, ribadiamo, si è visto ridurre i trasferimenti dell’83% (oltre 4 milioni di euro) ma che è stato predisposto guardando al futuro, con l’intento di lasciare alle future generazioni di cattolichini conti economici sempre più in ordine e in equilibrio. Prova ne è, per esempio, la decisione dell’amministrazione comunale, pur in presenza di un contenzioso legale aperto su cui siamo fiduciosi di un esito

positivo, di accantonare le risorse necessarie al pagamento degli swap posti in essere dal Comune diversi anni fa. L’utilizzo dell’avanzo di amministrazione, sia per l’azione di contenimento del debito sia per limitare l’utilizzo degli oneri di urbanizzazione per il finanziamento delle spese correnti, sono due parametri necessari per un’amministrazione al fine di rientrare nell’elenco dei Comuni ‘virtuosi’, che saranno sottoposti a un Patto di stabilità con vincoli meno stringenti nel prossimo anno. Il nostro Bilancio è stato impostato su principi di rigore, sobrietà e coesione sociale. Da una parte cerchiamo di ridurre il debito a carico dei cittadini e dall’altra tentiamo di razionalizzare le spese di gestione dei servizi tagliando tutto ciò che non è prioritario. Al contempo manteniamo inalterato il livello di investimenti, cercando in particolare di garantire i servizi che riteniamo fondamentali. Servizi la cui tutela - conclude Bondi - passa anche attraverso una razionalizzazione delle spese di gestione”.

Farmacia privata a Torconca - Leggiamo: “Nel quartiere Torconca, dopo anni, i cittadini avranno una farmacia”. Isé is pudrà amalès senza bacilé... Cimitero - Leggiamo: “Stanno dando il cimitero alla Geat” denuncia il leghista Marco Cecchini. “Il cimitero è e sarà gestito dal Comune” l'immediata risposta dell'amministrazione. Sarà il clima funereo che sta coinvolgendo la Lega Nord un po' ovunque... ma il leghista nostrano pare proprio affascinato dalle sorti del cimitero comunale. Al sarà un parént ad Palòta?... 47% - Leggiamo: “Presentato lo studio del professor Luigi Vergallo: ‘47 euro in nero ogni 100 dichiarati’”. Isé l'arès!... Invasione - Leggiamo: “Il Comitato Ventena chiede interventi al Comune: ‘Il parco invaso da randagi e barboni’”. Accostamento poco felice. Mès isé un s capés c'us cl'è pèg... Vgs - Leggiamo: “I numerosi reperti archeologici del Vgs oggetto di un campus scolastico di studio”. L'è l'unica roba bona cl'è arvènza dai lavor ad cla brutura... Refuso - Leggiamo: “Ottimizzare i costi, parte la rivoluzione della macchina comunale: accoppati Economato e Contratti”. Scusate il refuso: era accorpati. Caz!... Gdf - Leggiamo: “La legalità riempie lo Snaporaz - Teatro affollato per l'incontro con la Guardia di finanza”. Nel frattempo bande di evasori fiscali scorazzavano per la città. Os-cia!... Vigili - Leggiamo: “I negozianti temono per i ponti: ‘Chiudete un occhio sulle multe’”. Pare che il comandante stia organizzando pattuglie di vigili con un occhio bendato. Va pu là... Casina - Leggiamo: “La Lega di Cattolica vuole una casa dell'acqua” - Immediata la risposta dell'assessore Leo Cibelli: “La giunta vuole realizzare due casine dell'acqua, e sarà pure microfiltrata’”. A sì propria cativ! Mai 'na sudisfazion ma cal ragaz... Parassiti - Leggiamo: “Caccia a ratti, zanzare, afidi, processionaria del pino e altri animaletti infestanti: il Comune investe 184mila euro”. Ma per i parasita più gros a du zempie tucaria spènd qualche milion... Accoltellamento - Leggiamo: “Piazza mobilitata contro il razzismo - L'aggressione naziskin con accoltellamento di due ragazzi di colore residenti a Cattolica e Pesaro”. Fasésta, razésta, viulént e vigliach. L'è al pèg dal pèg... Farmacie comunali - Ogni tanto affiora qualche idea nuova sulla gestione delle due farmacie comunali. Si ricorda che il 22 ottobre 2006 c'è stato un referendum cittadino che ha diviso la città e sconquassato il centrosinistra cattolichino. Non raggiunse il quorum, ma ben il 92% dei votanti disse no alla vendita e privatizzazione. So che!... Cacche canine - Leggiamo: “Comune: una task force per il decoro della città. Multe a chi sporca (deiezioni dei cani, rifiuti fuori dai cassonetti, ecc.)”. Sarà la volta bona che us pudrà camné senza tné la testa ad spuntun?...

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Il Comitato storico è quello del Macanno. Poi via via si sono estesi in tutta la città

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L'INCHIESTA

Simonetta Iacubino (Macanno), Barbara Franchi (Torconca), Gastone Prioli (Ventena), Giuseppina Tura (Violina-Casette-Porto) raccontano i loro quartieri: nascita, impegno, iniziative e progetti

di Alessandro Fiocca

- Il presidente americano John Fitzgerald Kennedy diceva: “Non chiedere cosa può fare il tuo paese per te, ma chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese”. Una approccio simile di responsabilizzazione verso la cosa pubblica, sta accadendo a Cattolica grazie alla nascita dei comitati di quartiere. E' un clima partecipativo e di sussidiarietà nuovo che non va sprecato, a partire dall'amministrazione comunale (ma non solo). Una grande opportunità di coesione sociale che, oggi più che mai con i venti di crisi, diventa fonte di ricchezza da coltivare e valorizzare. Quando si sono costituiti, nel 2011, sono stati oggetto di forti perplessità. In molti dubitavano della spontaneità che li avrebbe

Alcuni rappresentanti del Comitato Macanno dopo una festa di quartiere

Torconca, serata della memoria organizzata dal Comitato

C'è voglia di partecipazione! dovuto contraddistinguere sospettando piuttosto una genesi “spontanea”. E se da un lato, nel corso della campagna elettorale, era stato lo stesso candidato sindaco Piero Cecchini e della sua coalizione, ad auspicare che si formassero dei gruppi organizzati di cittadini con cui poter dialogare stabilmente, dall’altro la città da tempo viveva un certo fermento, il desiderio di farsi partecipi delle sorti della propria città. Un fenomeno che si era spesso manifestato da anni attraverso il coinvolgimento di iniziative pubbliche, realizzate in particolar modo dall’Arcobaleno, fino ad arrivare al grande sondag-

gio realizzato dallo stesso movimento nel 2008, attraverso un articolato questionario, distribuito capillarmente in città, con la risposta di quasi 2000 cittadini. Un sondaggio che fotografava le criticità, raccoglieva numerose proposte e misurava il grave stato di scollamento tra il Palazzo e i cittadini. Iniziativa importante che ha dato nuova linfa alla voglia di partecipazione. Quali che siano stati i propositi che hanno fatto muovere i primi passi ai comitati, dopo quasi un anno dalla loro formazione (eccezion fatta per il Comitato Macanno), ognuno di loro si è consolidato e ha iniziato a coin-

volgere i propri cittadini. Ognuno di loro ha una bacheca posizionata in un punto strategico del quartiere, con iniziativa, idee e speranze da metterci. Comitato Macanno “L’interesse dei cittadini verso i comitati - racconta il presidente del Comitato Macanno, Simonetta Iacubino - ha coinvolto anche la nostra realtà, presente nel quartiere già da diversi anni, portando nuove adesioni ed una spinta verso nuove ed interessanti iniziative. Voglio ricordare la bella esperienza di pulizia e tinteggiatura del sottopasso Macanno, che continuiamo a tenere monitorato e in ordine.

Grazie alle persone che hanno iniziato a collaborare, abbiamo potuto creare diverse commissioni, ognuna con un referente. La commissione tecnica, guidata da Stefano Sparacca, ha realizzato una verifica capillare di tutto quello che non va nel quartiere. Il frutto di questa ricerca, è diventato un documento composto da 99 schede, sottoposto all’attenzione dell’amministrazione comunale. Un riferimento sul quale, di volta in volta ci confrontiamo, in particolare con l’assessore all'Ambiente Leo Cibelli. Naturalmente - continua Iacubino - abbiamo realizzato anche diverse iniziative per coinvol-

gere i cittadini, dalla cena con menù contadino per ripercorrere la storia del quartiere, svoltasi a dicembre, fino alla gara podistica del marzo scorso. Dall’incontro con i tecnici Hera sulla raccolta differenziata alla festa al Parco della Pace in ottobre. Molte, di queste iniziative, sono servite a raccogliere fondi da destinare in beneficenza. Casa Cerri resta al centro dei nostri pensieri. Con l’amministrazione è ricominciato un dialogo per trovare una soluzione che porti al recupero della struttura e allo stesso tempo a dotare il quartiere di spazi adeguati ad un minimo di attività sociale. Spazi che ora non


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Un clima partecipativo nuovo in città. Una grande occasione da non sprecare

Via Verdi 22 - Tel. 0541.960772 Via Dante 79 - Tel. 0541.968163 Via Cabral 24/A - Tel. 0541.968017 COMITATI DI QUARTIERE - GLI UOMINI

Comitato Macanno Presidente: Simonetta Iacubino. Vicepresidente: Eleonora Rossi. Segretario: Ornella Malerba. Tesoriere: Anna Giulini. Comitato Torconca Presidente: Barbara Franchi. Vicepresidente: Adriano Carletti. Tesoriere: Ornella Battistini. Comitato Ventena Presidente: Gastone Prioli. Vicepresidente: Paolo Fabbri. Segretario: Paola Antonini. Tesoriere: Davide Palmieri. Comitato Violina-Casette-Porto Presidente: Giuseppina Tura. Vicepresidente: Benelli Guelfo. Segretario: Gianmaria De Nicolò. Tesoriere: Eugenio Imbò. Volantino del Comitato ViolinaCasette-Porto Comitato del Ventena durante uun incontro con gli amministratori comunali

ci sono. Tanto è vero che per le nostre riunioni, dobbiamo riunirci presso la ex scuola Filippini. Benché vi siano state nuove adesioni – conclude il presidente Iacubino - speriamo in un coinvolgimento ancora maggiore dei residenti”. Comitato Torconca “L’esperienza del Comitato Torconca - racconta il presidente Barbara Franchi - è nata a giugno, da alcune chiacchierate tra amici. Abbiamo poi organizzato un incontro in piazza Po, che ha registrato un’alta affluenza di residenti dalla quale si è consolidato un gruppo più operativo di circa 20 persone. Ci siamo subito messi all’opera per realizzare iniziative nel quartiere. Nell’agosto scorso una mangiata in piazza ha coinvolto circa 250 cittadini, non solo residenti. A settembre abbiamo dato spazio alla memoria, con una serata ‘amarcord’ incentrata sulle origini del quartiere. Nel periodo natalizio, grazie al sostegno di commercianti abbiamo acquistato un grande albero, che abbiamo addobbato con decorazioni realizzate da bambini e genitori nel corso di alcune serate, riutilizzando materiale di recupero. Non potevano poi mancare due simboli di questa festa: il Babbo Natale che ha distribuito dolci ai bambini e il presepe, allestito da molti residenti, nei propri giardini e divenuto protagonista di un percorso pensato per i bambini. Abbiamo inoltre organizzato una gita ai mercatini di Natale di Sant’Agata Feltria. Altre iniziative, con l’obiettivo di coinvolgere i cittadini, sono in programma per giugno e alla fine dell’estate. Ci siamo infine fatti portavoce, verso l’amministrazione comunale, di alcune esigenze del quartiere. Ci preoccupa, in particolare, l’alta velocità delle auto in via Po e la mancanza di segnaletica orizzontale. Il problema delle alberature, che necessitavano di potatura, è stato nel frattempo risolto. Il progetto a cui teniamo di più è però la realizzazione di un’area verde attrezzata per il quartiere. L’amministrazione dovrebbe individuare l’area e noi, come comitato, siamo anche disposti a prenderci l’onere della

sua sistemazione e della cura. L’esperienza finora è indubbiamente positiva, anche se all’inizio abbiamo dovuto affrontare un po’ di diffidenza. Resta il difficile coinvolgimento dei giovani. Tanto che mi domando se siamo noi a sbagliare o sono loro a volersi mantenere in disparte. Mi piacerebbe unire la saggezza dell’anziano con l’energia del giovane - conclude Franchi”. Comitato Ventena “Il Comitato Ventena - racconta Gastone Prioli, che ne è il presidente - è nato alla fine del 2011, sull’idea che già aveva lanciato il sindaco Cecchini, come occhio vigile del Comune. In passato, in particolare in via Allende, si erano formati e sciolti già diversi comitati. Noi, ci siamo costituiti nel settembre del 2011, con uno statuto. All’inizio non siamo riusciti a formare un gruppo coeso, anche perché l’entusiasmo iniziale è andato poco a poco a scemare. Vogliamo essere propositivi nei confronti dell’amministrazione comunale, farci carico degli umori della gente e denunciare le criticità. Ed infatti ne abbiamo presentato un primo elenco. La

In città si respira un'aria nuova: partecipazione e responsabilizzazione verso la cosa pubblica. Proficuo e collaborativo il rapporto con l'amministrazione comunale, fatto di ascolto e informazione villa eternamente in costruzione tra via Sigismondo e via Sforza, perché venga mantenuta pulita e in ordine, la segnaletica orizzontale usurata di via Allende, il problema delle fogne che contraddistingue via Gobetti, ecc. Attualmente, considerando anche chi non si è voluto impegnare formalmente, intorno al Comitato Ventena ruotano una quarantina di persone. Trovare la formula giusta per coinvolgere i cittadini è il problema più difficile da superare. Tra le attività svolte, nel mese di aprile, abbiamo dedicato alcuni giorni per la pulizia e potatura delle aiuole di via dei Lillà e via del Biancospino. Ma l’iniziativa più impegnativa, è stata l’organizzazione dell’illuminazione natalizia di via Allende lo scorso dicembre. Abbiamo coinvolto cittadini e commercianti che abbiamo ringraziato pubblicamente con

un manifesto. In quella occasione mi ha un po’ amareggiato l’atteggiamento dell’amministrazione comunale. Sembrava quasi che questo impegno fosse un atto dovuto. Ad ogni modo per cittadini e negozianti del quartiere è stato un vanto. E tanto basta a che ne sia valsa la pena”. Comitato Violina-CasettePorto “Il primo nucleo del Comitato Violina-Casette-Porto - racconta Giuseppina Tura, che ne è l’attuale presidente - si è costituito nel luglio del 2011 per affrontare un problema più volte segnalato dai residenti: la mancanza di cassonetti di servizio ad uso del supermercato che insiste su via Caduti del Mare. La grande adesione, ci ha spronato ad indire un’ assemblea pubblica e a costituire il comitato e ad eleggere un direttivo e dei rappresentanti.

PERSONE

Cubia in festa, migliaia di persone

- “Grazie, grazie e ancora grazie”. Con queste parole lo staff di Cubia Cash & Carry di Cattolica ringraziano i tanti che lo scorso aprile hanno partecipato alla loro annuale festa di compleanno. Gli ospiti sono giunti da tutta la provincia di Rimini e dal Pesarese. “Per noi - continuano i soci di Cubia - è un modo molto romagnolo di stare insieme, oltre che far vedere e toccare con mano quella che è l'azienda che li serve. Possono vedere la nostra passione per le cose che facciamo e curiosare tra i 2.000 articoli in magazzino. Oltre alla bella giornata, il successo dell'evento è anche il frutto dell'Associazione Villaggi di Riccione. Naturalmente stiamo già pensando alla festa dell'anno prossimo; quella del decennale”.

Il confronto con l’amministrazione ha consentito di risolvere in tempi brevi il problema dei cassonetti e di affrontare efficacemente anche alcune segnalazioni relative al parco di via Viole. Attualmente - spiega ancora Tura - anche per finanziare le attività del comitato, abbiamo istituito una tessera e dalle 30 del 2011, siamo già passati a 150 adesioni. Oltre a lavorare sulle politiche del quartiere, cerchiamo di realizzare iniziative per finanziarci e per coinvolgere i cittadini. Alla prima festa in piazza che abbiamo realizzato, nel settembre scorso, abbiamo avuto circa 400 presenze. Nei prossimi mesi vogliamo realizzare altre feste di piazza. Inoltre stiamo programmando un mercatino dello scambio e una manifestazione di podistica. Finora gli amministratori si sono rivelati sensibili alle esigenze che di volta in volta abbiamo segnalato. Ora però ci aspettiamo che si formalizzi un regolamento che disciplini i rapporti tra comitati ed ente, in modo da poter legittimare i comitati ad operare sul territorio”. Il successo del comitato e nuove adesioni hanno portato ad un'allargamento dei confini con le zone limitrofe. Infatti oggi il Comitato coinvolge Violina, Casette e Porto. Il 16 maggio alle ore 20 danno appuntamento a tutti i residenti e no per una grande cena a base di pesce presso il ristorante Marittimo in piazza Salvatore Galluzzi.

Il passaggio successivo alla formazione e consolidamento dei comitati, sembra essere la loro istituzionalizzazione. Una domanda che sembra arrivare dagli stessi cittadini, che rischia però di snaturare l’essenza di queste realtà. D’altronde nei fatti, i comitati di quartiere hanno una rappresentatività parziale, come accade per qualsiasi altra forma associativa, e che deve essere continuamente verificata e rafforzata. La loro natura dovrebbe rimanere quello di strumento “aperto” e autoregolato, nelle mani dei cittadini che di volta in volta, per i diversi temi affrontati, vogliono farsi partecipi di un’idea, un progetto, un’iniziativa. L’amministrazione dovrebbe considerare i comitati un interlocutore, da ascoltare, da coinvolgere, da informare, ma anche un mezzo attraverso i quali fare e costruire, in un’ottica di miglioramento della qualità della vita nei quartieri e più in generale nella città. All'appello manca un comitato della zona centro e mare. Qui, in verità, ci sono già diversi comitati d'area e di via. Ma il loro limite costitutivo è quello di essere rappresentanti di istanze prevalentemente di categorie, soprattutto commerciali. Forse sarebbe utile una visione meno “corporativa” e più generale. L'impegno di nuovi cittadini senza interessi particolari da difendere, potrebbe favorire la crescita di un'aggregazione capace di guardare una zona intera per focalizzare tutti i problemi esistenti e interloquire con l'amministrazione comunale.



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La pesca veniva effettuata a non più di un paio di miglia dalla costa

I battelli della notte MARINERIA

di Sebastiano Mascilongo

- Lance da pesca dette anche battelli da valle. Questa barca lunga non più di otto-nove metri generalmente imbarcava una sola persona, il proprietario, e in alcuni casi con un murè di circa nove-dieci anni. Veniva chiamata battello da valle in gergo marinaro perché pescava la notte con vento di valle (brezza di terra). La pesca esercitata veniva effettuata a non più di un paio di miglia dalla costa. Questo natante armava un solo albero con vela al terzo alla quale si aggiungeva il fiocco nel momento di pesca. Il tipo di rete normalmente usato era la sfogliara, ne venivano calate due con vento favorevole tirate di poppa, le reste o corde venivano

Lance da pesca o battelli da valle durante una regata storica

legate a prora mentre a poppa veniva passata una sagola trasversale per mantenere la stessa rete più vicina alla barca. Il pescatore e proprietario di questa piccola barca si sentiva protagonista, non avendo la pos-

sibilità di farla più grande. In estate molte di queste lance disarmavano le attrezzature da pesca per dedicarsi al trasporto dei bagnanti in brevi gite in mare. Un’altra figura legata a que-

sto tipo di battelli era il così detto battellante, tipica figura di marinaio il quale aveva il compito di portare a terra il pescato delle grandi barche a vela. Un lavoro molto rischioso, la rotta veniva ideata soltanto con la pratica, senza bussola o altri strumenti particolari. Una volta scaricato il pesce a terra e

Fare le strisce pedonali sullo stradone dell'ospedale all'ospedale, non c'è una striscia pedonale che possa consentire di attraversare la strada in sicurezza; lì gli automobilisti viaggiano veloci per non dire a tavoletto. Io, per attraversare, alzo un foglio bianco e chiedo, per cortesia, di passare dall'altra parte; ma non tutti hanno un

possono annoverare Francesco Lucarelli “Curier”, Giuseppe Andreatini “Batzot”, Luigi Ghiandoni “Bigìn Tarmòn”, Enrico Gaudenzi “Ciribali”, Baldassarri “Funà”, Sante Tecchi “Santèn d’Muculon”, Nino Denicolò “Nino dla Culumbona”, Quarto Bertozzi “Quartòn” e tanti altri.

MOSTRA

LA LETTERA

- Buongiorno, mi chiamo Giancarlo e sono un morcianese assiduo frequentatore, mio malgrado, dell'ospedale di Cattolica; faccio la chemio. Scrivo per far sollevare un grande problema facilmente risolvibile. Lungo lo stradone, dal Conad Diamante fino

fatto il rifornimento dei viveri ritornava in mare rifacendo la rotta già percorsa per l’andata, e tenuto conto dell’eventuale scarroccio o posizione della barca madre, che nel frattempo poteva aver cambiato il punto di riferimento. Fra i diversi personaggi tipici di queste lance da valle si

foglio bianco. Nonostante questo, ringrazio Dio per tutto quello che mi dà. Ad un amico dico sempre che prima arriva in paradiso deve aspettare l'aaltro nella hall dietro la macchina per bere un caffè insieme. Grazie. Giancarlo Avanzolini

- La 40esima edizione di Cattolica in fiore, tra le tante iniziative, prevedeva il concorso Fior di pittura indetto dall’Associazione Art Cattolica in collaborazione e con il patrocinio dell’Amministrazione comunale. La giuria composta da Anna Maria Sanchi, assessore alla Cultura e Manifestazioni, Valter Guidi, pittore, vicepresidente e dell’Associazione Art Cattolica e Lanfranco Ciotti, appassionato

Fior di pittura: i vincitori ed esperto d’arte, ha ritenuto quest’anno, nell’assegnare i premi, di evidenziare le diverse discipline e le diverse tecniche pittoriche, mettendo allo stesso tempo in evidenza gli aspetti fondamentali che animano questo concorso: i fiori e l’estemporaneità della pittura.

Il primo premio all’artista Emilio Di Pasquantonio di Ravenna per la freschezza, la spontaneità e l’originalità dei temi svolti. Il secondo premio a Romano Neri di Misano per la versatilità, l’intensità del segno e la fantasia cromatica. Terzo Dario Gessaroli, Cattolica, per la padronanza della tecnica a mosaico, l’incisività espressiva e la vastità dei temi.


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Aperitivo letterario, incontro con Franco Lovato e Pierina Dominici

Vietnam, viaggio riflessione CULTURA

di Patrizia Mascarucci

- Sabato 24 marzo: terzo appuntamento di Aperitivo Letterario appuntamento con Franco Lovato e Pierina Dominici. Avvocato di professione, vive fra la provincia di Vicenza e Berlino. Appassionato di storia contemporanea, da anni si occupa delle tematiche storicosociali di tutto il Sud-Est asiatico: così viene descritto Franco Lovato nel suo libro/DVD “Il dramma del conflitto vietnamita - Le atrocità del passato e quel che resta” contiene i filmati dei luoghi descritti nel libro e ripercorsi dall’autore in un viaggio della riflessione su ciò che è rimasto, a distanza di 25 anni, delle rovine architettoniche ed umane della disastrosa guerra passata alla storia come “la guerra del Vietnam”. Lovato parte dall’Hotel Continental a Saigon (noto per avere sempre ospitato la stampa internazionale) e cammina sulla “strada maestra” dei fatti bellici: Shau Valley, Quang Tri, Vinh Mòc, la Strada n° 9, Dòng Hà, My Lai, Dien Bien Phu, il Delta del Mekong, An Loc, Hué, Khe Sanh, Hanoi e la collina 937 ovvero Hamburger Hill, la collina tritacarne descritta nel film di John Irvin. Il libro/filmato si svolge lun-

La copertina di Franco Lovato

go tutto il paese, descrivendolo in una carrellata di immagini, riportando anche le storie di due vietnamiti: Ong, unico sopravvissuto al massacro di My Lai e Duc, che oggi vive in Veneto. Due storie tra le tante possibili, quelle di due persone incontrate, appunto, in viaggio, descritte semplicemente dall’autore senza il bisogno né la volontà di “selezionarne” altre. L’intento dell’autore non è stato quello di rilevare fatti nuovi o storie più lancinanti di altre, Lovato è stato spinto alla ricerca di quei luoghi teatro della tragedia e desideroso di avere un contatto diretto con il popolo vietnamita. Senza alcuna presunzione storica di giudizi mi sono avvicinato ai fatti che hanno caratterizzato in modo drammatico quel periodo cercando

Franco Lovato nel suo libro/DVD “Il dramma del conflitto vietnamita - Le atrocità del passato e quel che resta” contiene i filmati dei luoghi descritti nel libro e ri-percorsi dall’autore in un viaggio della riflessione su ciò che è rimasto, a distanza di 25 anni, delle rovine architettoniche ed umane della disastrosa guerra passata alla storia come “la guerra del Vietnam” di creare un “ponte emotivo” fra il passato e il presente. Il libro di Lovato, risultato di un felice sodalizio con la penna di Giannino Danieli, giornalista de Il Giornale di Vicenza, è ricco di schede a confronto che riportano i dati statistici dei due schieramenti, quello Americano con gli Alleati a sostegno del Vietnam del Sud e quello del Vietnam del Nord: a raffronto vengono messe le perdite umane - esaustive di per sé su quella che è stata definita “la prima guerra in diretta”-, gli equipaggiamenti bellici, gli immani costi.

La copertina di Pierina Dominici

Il testo è infine arricchito da significative citazioni di personaggi noti: citazioni che fanno riflettere sui fatti e sulla determinazione a proseguire la guerra da entrambe le parti nonostante la tragica realtà devastatrice, citazioni sull’inutilità e la pericolosità di tali scelte. Una delle più significative in tal senso è quella di George Ball nel 1964: Una volta montati sul dorso della tigre, non si è mai sicuri di poter scegliere il luogo dove smontare. Alla presentazione ha fatto seguito un interessante dibattito, tanto che l’autore si è lasciato prendere dall’entusiasmo interrompendo talvolta gli intervenuti... Il dramma del conflitto vietnamita (Caosfera, 2012) verrà presentato il 1° settembre

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Pierina Dominici con il libro Meglio vivere da uomini presenta uno spensierato e divertente spaccato su quella che potremmo definire “umanitàgatta”, ove una gatta chiamata Teodora è convinta che vivere da uomini sia meglio che vivere da gatti e spera, al termine delle sue vite di rinascere come essere umano

a Venezia, nello spazio riservato alla Regione Veneto, nell’ambito della Mostra internazionale del Cinema. Pierina Dominici, nativa di Frontino (PU), ha insegnato per trent’anni ed i bambini - a loro volta - le hanno insegnato a camminare sulla linea di confine tra realtà ed immaginario. Con il libro Meglio vivere da uomini presenta uno spensierato e divertente spaccato su quella che potremmo definire “umanità-gatta”, ove una gatta chiamata Teodora è convinta che vivere da uomini sia meglio che vivere da gatti e spera, al termine delle sue vite di rinascere come essere umano.

Il libro è una raccolta di 5 racconti che descrivono i personaggi che ruotano attorno alla gatta, un divertente spaccato delle abitudini, contraddizioni, incoerenze degli abitanti della porta accanto, verosimili esseri umani colti anche nei loro momenti d’intimità imbarazzante e descritti con simpatia e comprensione... dopotutto sono pur sempre umani! Uno stile leggero quello della Dominici che nel portare sollievo e allegria, con una sorridente ironia mette in moto l’immaginazione mescolando l’invenzione con la realtà, facendo del racconto una vetrina dei vizi e delle virtù degli esseri a due zampe. Anche gli episodi penosi diventano esilaranti gag del quotidiano vivere, tanto più comici quanto più pongono l’accento sui difetti degli umani. Quello di Pierina Dominici è un occhio benevolo che trascrive ciò che vede per dare un piccolo-grande filosofico consiglio: non importa se siete grandi o piccoli, famosi o sconosciuti, l’importante è vivere con comprensione e tolleranza in dignità e serenità, tutto il resto è sovrastruttura. Meglio vivere da uomini (Centro Stampa DigitalPrint, Rimini, 2011), è stato selezionato al Premio Frontino e al Premio Renato Fucini – Monterotondo Marittimo Università di Siena.


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Il costo dell’opera dovrebbe aggirarsi attorno al 1.200.000 di euro. Oltre il 50% viene pagata dal ministero dell’Interno. Il Comune di Cattolica si è impegnato a mettere il terreno Partiamo dalla prima domanda, cioè il significato di avere nel nostro territorio un simile centro. Come coordinatore regionale per la Cgil VVF (Vigili del fuoco) conosco abbastanza bene tutte le realtà di protezione civile nella nostra regione e debbo dire che forse il territorio romagnolo e nella fattispecie proprio la Valconca, non sono di certo all’avanguardia in materia di organizzazione di politiche di volontariato legate appunto alla protezione civile. Un dato su tutti che rende l'idea di quello che affermo, riguarda il distaccamento di Vigili del fuoco volontario a Morciano, dove, nonostante sia previsto un decreto di apertura del distaccamento da quasi 10 anni, ancora i vari sindaci che si sono succeduti alla guida della città non sono riusciti ad aprirlo. Non per cattiva volontà politica ma perché manca sul territorio la figura del volontario. Vi assicuro che se un simile decreto lo avesse sul tavolo un sindaco dell’Appennino Emiliano (Modena, Parma, Reggio e Bologna) nel giro di 24 ore aprirebbe il distaccamento… Quindi una prima importante risorsa potrebbe essere quella di far

CATTOLICA

Centro polifunzionale di Protezione civile della Valconca, una scelta giusta e coraggiosa

ARTICOLI DA REGALO

- Da tempo si parla del Centro polifunzionale di protezione civile che dovrà sorgere a Cattolica nella zona industriale e che diventerà il primo polo di tutto l’apparato della protezione civile nella nostra provincia, non solo, nella nostra regione anzi in tutt’Italia. Non a caso tale struttura nascerà appunto nella nostra regione da sempre all’avanguardia in materia di politiche di protezione civile. Cosa significa per il nostro territorio avere un centro di questo tipo? Quali vantaggi ne trarranno i cittadini da questa struttura? Perché in questo difficile momento dei conti pubblici è necessario investire in progetti di questa portata? Queste potrebbero essere alcune domande che in sede di discussione sarebbero legittimati a porre sia semplici cittadini che i vari amministratori comunali e provinciali. Infatti, non a caso, come organizzazione sindacale, in questi mesi di discussione, abbiamo chiesto a più enti ed in particolare alla Provincia, nello specifico all’assessore Mario Galasso che appunto sovraintende le politiche di protezione civile nella nostra provincia, di coinvolgere in maniera sinergica tutti quei comuni che trarranno giovamento diretto da un simile polo, quindi tutti i comuni della Valconca, oltre ai comuni rivieraschi di Cattolica, Misano e Riccione.

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Primo: prevenzione!

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Vantaggi per i cittadini? Per rispondere a questa domanda non occorre tornare indietro di tanto tempo, è sufficiente pensare all’ultimo nevone, il nostro territorio ha vissuto enormi difficoltà

Da tempo si parla del Centro polifunzionale di protezione civile che dovrà sorgere a Cattolica nella zona industriale e che diventerà il primo polo di tutto l’apparato della protezione civile nella nostra provincia e non solo

Alcuni vigili del fuoco del distaccamento di Cattolica

L'INTERVENTO

di Roberto Franca* nascere attorno a questo centro una nuova cultura legata appunto al volontariato. Analizziamo ora i vantaggi diretti che i cittadini trarrebbero da questa struttura.

Per rispondere a questa domanda non occorre tornare indietro di tanto tempo, è sufficiente pensare all’ultimo nevone quando praticamente, a fronte di eccezionali condizioni atmosferiche, il nostro ter-

ritorio ha vissuto enormi difficoltà. E' vero ed innegabile che su simili emergenze poi si muove un apparato dove i soccorsi sono arrivati da tutta la regione e anche da regioni confinanti, ma avere ini-

zialmente un solido e consolidato gruppo che nelle prime fasi gestisca l’emergenza in attesa di rinforzi, credo che sia una buona cosa. Inoltre avere una struttura, come prevede il progetto del centro poli-

SGUARDI D'ARTISTA

Il mondo immaginato di Annamaria Bernucci - Mirco Denicolò è nato a Cattolica nel 1962, risiede e lavora a Faenza dove nel 1983 si è specializzato nell’arte ceramica al celebre Istituto Ballardini. Insegna Laboratorio tecnologico ceramico all’ISIA di Faenza dal 1999. Ma ha alle spalle più di quindici anni di esperienza in aziende del settore (a Faenza, Modena, Varese) come consulente per lo sviluppo e la ricerca nell’ambito dei prodotti dell’industria ceramica. “La tecnica ceramica si apprende per lento assorbimento con tutti i segreti connessi, le competenze si maturano attraverso l’esercizio e la pratica costanti”. Racconta della sua prima formazione all’Istituto d’arte Mengaroni di Pesaro, dei maestri (Spallacci e Restelli), della precoce inclinazione per l’arte ceramica che lo ha condotto a Faenza e ad allontanarsi da più prevedibili o rassicuranti confini lavorativi nella città d’origine. Espone dal 1985, e dal 2008 lavora per i bambini nella scuola comunale di disegno Tommaso Minardi di Faenza. Ci si accorge, dal suo operare d’artista, come sia possibile la coesistenza di diverse tensioni creative all’interno dello stesso individuale percorso, tutte miranti a obiettivi diversi, ma tutte convergenti alla medesima idealità. Ha quella dote particolare di fare dell’esercizio dello sguardo un’arte. Mirco Denicolò è attento osservatore. Possiede poi quella duttilità eclettica che gli consente di muoversi su più fronti operativi, ma tutti toccati dalla medesima magia, animata dalla passione per innesti e relazioni fra media e

Mirco Denicolò

a contribuire a fare i cittadini di domani”. L’incrocio tra competenze tecnico-scientifiche e certa attitudine riflessiva che interseca piani culturali diversi lo ha portato di recente a progettare e a realizzare video di animazione, forma nella quale converge una modalità da Mirco Denicolò avvertita come fondativa della sua ricerca e congeniale alla sua feconda espressività: ama chiamarlo racconto per immagini in movimento. E’ al suo terzo video di anima-

E' quello dell'artista Mirco Denicolò. Nato a Cattolica, risiede a FaenzaDal 1983 si è specializzato nell'arte ceramica. “La tecnica ceramica si apprende per lento assorbimento con tutti i segreti connessi, le competenze si maturano attraverso l’esercizio e la pratica costanti” tecniche diverse. E come se facesse risuonare in una personale tastiera la fantasmagoria dei linguaggi artistici. Dicevano i Greci che la meraviglia è l’inizio del sapere, e quando cessiamo di meravigliarci, corriamo il rischio di cessare di sapere. Su questa stessa spinta si muove nel suo progetto didattico-pedagogico quando dice che “insegna ai bambini a fare le cose e soprattutto a invitarli all’ascolto” e poi “a fronte di un insistenza quasi forzosa, ad un lavoro eccessivo sulla creatività, praticato oggi dalla pratica dell’arte, invita a riflettere sull’essenzialità, a ricostruire e restituire le posture e le concentrazioni, ad ovviare alle disabilità, e soprattutto

zione che è in fase, per così dire, ‘gestativa’, fatta di prove e intuizioni, dove, attraverso un lavoro di equipe (musica, grafica, montaggio), con il sortilegio della collaborazione, realizza un racconto che sfuma in favola. Miti e mito lo hanno sempre attratto. E Mirco Denicolò li ha saputi tradurre nel disegno e nel disegno applicato alla ceramica. E’ già accaduto per la serie intitolata Raccolgo i frutti seminati diecimila anni fa, 14 formelle realizzate per la Coldiretti Emilia Romagna, nel 2011, lavoro presentato in un bel catalogo da Claudia Casali direttore del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (MIC). Lì il racconto è dedicato al tema

della civiltà agricola e delle sue profonde radici che si innervano sulla storia e sulle origini dell’uomo. Altre volte Mirco si è accostato a figure mitologiche o a bestiari leggendari, nelle opere ceramiche e disegnate Il lamento di Asterione e Occhi di drago, fascinazioni e decantazioni da suggestioni letterarie. Del video in preparazione nel quale l’elemento favolistico riemerge ancora una volta, racconta: “Dal cappello e dalla giacca del protagonista escono diverse creature, alcune entrano nel vaso. Lo sfondo iniziale è fatto di nuvole, cumolonembi. Poi dalla testa usciranno altre forme che cominceranno a salire verso l’altro. Del seguito ho visualizzato solo alcuni particolari. Ho preparato le lastre di argilla su cui disegnerò tutti gli attori ed i fondali che mi serviranno per l’animazione ed ho fatto i primi schizzi su carta. Sono eccitatissimo per questo lavoro, penso che sarà divertente farlo. Per la parte ceramica mi serviranno tre mesi; altri mesi per lo storyboard, la digitalizzazione della ceramica..”. L’immaginazione di Mirco procede per narrazioni, da bravo equilibrista sa restituire mondi immaginati e mondi concreti. Mi verrebbe da citare Oscar Wilde “La vita imita l’arte più di quanto l’arte non imiti la vita” per chiudere con un aforisma: e con Mirco Denicolò, giocoliere di parole e immagini, narratore gentile e carezzevole, manipolatore di argille e fuoco, di segni fluidi e di accordi cromatici, come sanno esserlo solo i ceramisti, alchemici inventori, questo è verosimile.

funzionale, che all’occorrente diventi per la Valconca la sede dell’unità di crisi (dove si riuniscono tutti i soggetti che fanno parte dell’apparato del soccorso) ed in quella sede fare la vera e propria centrale operativa per smistare i vari interventi di soccorso, credo che sia cosa da non sottovalutare. Un esempio per tutti possiamo citare ancora l’esperienza dell’ultimo nevone, dove proprio la mancanza di una sede unificata ed organizzata per lo smistamento dei vari interventi è stato forse il problema maggiore. Chiaramente la domanda delle “cento pistole” e forse anche la più delicata, riguarda quella dei costi. Sicuramente, visti i pesanti tagli che i comuni si sono visti fare dal governo centrale, che sommato al quasi azzeramento, sempre da parte di quest’ultimo, alle regioni sulle spese di politiche di protezione civile, non aiuta di certo il ragionamento. Ma analizzando che l’intero costo dell’opera dovrebbe aggirarsi attorno al 1.200.000 di euro e partendo dal dato che oltre il 50% dell’opera viene pagata dal ministero dell’Interno, considerando inoltre il fatto che il Comune di Cattolica si è impegnato a mettere di suo per il progetto il terreno dove dovrà sorgere la struttura, che ovviamente va detratto dai costi di spesa, non è certamente impossibile per regione, provincia e comuni della Valconca raccogliere il resto per arrivare alla conclusione dell’opera. Sappiamo bene che vale sempre il ragionamento che spendere oggi 100 euro per politiche di prevenzione di protezione civile, vuole dire risparmiare domani a calamità avvenuta costi che sicuramente sarebbero di moltissimi zero superiori. Lo insegna la storia italiana fatta di calamità che portano ogni anno centinaia di morti e feriti, senza contare i danni economici e morali immensi. Spesso sono calamità che di naturale hanno ben poco, ma sono il frutto dell'incuria della malagestione del territorio e della mancanza di un sana e civile cultura della prevenzione. Pertanto, l’appello che con queste mie poche righe mi sento di lanciare è quello di continuare, nonostante il difficile momento, a credere nella bontà del progetto. Un grazie di cuore a coloro i quali in questo momento (Regione, Provincia, Comune di Cattolica e Dirigente Provinciale VVF Rimini) si stanno spendendo per la sua riuscita. *Coordinatore regionale FP-CGIL VVF


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CATTOLICA

Amarcord

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di Dorigo Vanzolini CENTRO SOCIALE GIOVANNINI - VICI

Cattolica, 1949 circa. Rammendo di una rete da sarda sul piazzale darsena. Da sinistra: Mario d’Bigiari, Bruno Marchetti, Enzo Prioli, Paolo Morini “Pavlèn”, paròn Armando Brunaccioni “al zii” detto anche Armando d’Sabatén”. (Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)

Il programma di Maggio

- Martedì 1° maggio ore 15,30: Festa con ballo. Contributo 6 euro. - Domenica 13 ore 12,30: Pranzo sociale. Contributo 15 euro. - Domenica 27: Gita a Castell'Arquato e Grazzano Visconti. Quota individuale d'iscrizione 75 euro. Informazioni e prenotazioni: 347-9752583 339-4995417

CULTURA

Workshop filosofico-esoterico di Gianluca Magi

Il gioco dell'eroe - Il professor Gianluca Magi, in collaborazione con la Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini e Shasta Daisy, presenterà un workshop di meditazione creativa in occasione dell’uscita del suo libro/CD audio, Il Gioco dell’Eroe - Le porte della percezione per essere straordinario in un mondo ordinario, con la presentazione di Franco Battiato. Tre appuntamenti (di due ore ciascuno), suddivisi nelle giornate di domenica 27 maggio, 3 e 10 giugno. Gianluca Magi è uno dei massimi esperti di filosofie e psicologie orientali, fondatore e direttore scientifico della Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini; i suoi libri sono tradotti in 33 Paesi: I 36 stratagemmi (che ha ispirato il titolo dell’album “X Stratagemmi” di Franco Battiato) è un best seller internazionale. “Il Gioco dell’Eroe”, ha scritto Franco Battiato “è un invito diretto alla vita interiore e alla sua inevitabile trasmutazione evolutiva”.

Gianluca Magi

Il Workshop, aperto alle persone sensibili al magico e alla ricerca sapienziale, si focalizzerà sul primo livello del Gioco dell’Eroe. Obiettivo: entrare in contatto, accertare e utilizzare il potere delle immagini invitate/convocate durante il viaggio visualizzativo, il quale, nelle intenzioni, si snoderà nel corso del tempo sino all’ottavo livello, che conclude questo percorso filosofico-esoterico. Info: Shasta Daisy 339/1710929 shastadaisy@hotmail.it framazza@hotmail.com

Arena, 1.000 firme per dire sì ai concerti estivi - L'Arena della Regina luogo di concerti musicali importanti che danno lustro alla città, è anche luogo di gioie e dolori... e di polemiche. Da una parte un drappello di residenti che si sentono lesi dal trambusto e rumori e che da alcuni anni stanno intentando cause penali e risarcitorie contro gli organizzatori e il Comune, dall'altra chi protesta contro questa protesta. Ecco allora spuntare alcune settimane fa, una raccolta di firme per sostenere la continuità dei concerti estivi all’Arena della Regina. Un successo clamoroso che oltre a coinvolgere tantissimi residenti nel “luogo del delitto” (zona circostante l'Arena) è diventata una corsa a firmare da tutta la città e anche da località limitrofe. Una raccolta di firme spontanea che la dice lunga sul gradimento e opportunità che offre il cartellone estivo degli spettacoli. Opportunità d'immagine turistica e ritorno economico. “Egregio Signor Sindaco inizia la petizione -, noi residenti e commercianti degli edifici circostanti Piazza della Repubblica e cittadini di Cattolica, ci rivolgiamo a Lei per portare alla sua attenzione il nostro desiderio di sottrarre piazza della Repubblica a una condizione di marginalità. Negli anni scorsi questa zona della città ha ospitato fiorenti manife-

MUSICA E POLEMICHE

S a m u e l e Bersani in concerto all'Arena della Regina il 6 luglio per la Notte Rosa 2012

stazioni canore estive che sono state interrotte per le proteste di QUALCHE residente, infastidito dall’animazione serale che tali eventi comportavano. A nostro avviso l’alto flusso turistico, incentrato dai suddetti eventi, il prestigio che porta alla nostra cittadina e il conseguente utilizzo fruttuoso di un’area urbana, altrimenti marginale, non possono essere subordinate ad ISOLATE proteste di interesse PRIVATO. Crediamo sia giusto e vantaggioso cercare di sfruttare al meglio uno spazio cittadino, nato per far fronte a tali esigenze spettacolari, sia per il buon nome che per la notorietà della nostra città. Chiediamo quindi per l’esta-

te a venire, come negli anni scorsi, il ripristino di una stagione di spettacoli degna di rilievo”. La risposta dell'amministrazione comunale, senza farsi condizionare dalle cause intentate, non si è fatta attendere: nel rispetto delle normative sul rumore, è stato allestito un nutrito programma di concerti per questa estate. 29 giugno (Negrita), 6 luglio (Samuele Bersani), 13 luglio (Giuseppe Giacobazzi), 20 luglio (Duran Duran), 30 luglio (Toto). E in agosto...


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CATTOLICA

Dopo quattro anni di sofferenza, la vittoria e il passaggio di categoria LO SPORT

di Matteo Marini

- E sarà festa grande. Dopo “quattro anni di sofferenza”, inizia così il resoconto di un anno esaltante per il Cattolica calcio, nelle parole di Andrea Mancini. I giallorossi guidati dal mister Alessandro Carta hanno ottenuto la promozione in Eccellenza vincendo il campionato con ben tre giornate di anticipo a dieci punti di distacco dalla seconda in classifica. Un risultato che parte da lontano, da quando, nel 2008, il Cattolica era sull’orlo del fallimento. Fu allora che una ‘cordata’ di cattolichini, decise di credere nell’impresa e provare a ricucire insieme i brandelli della storica società (le cui radici affondano negli anni ’20). Andrea Mancini, Stefano Gabellini, Omar Carrieri, Danilo Rossi, Alessandro De Nicolò, Davide Del Fattore e Marco Mercuri. “Il Cattolica calcio aveva debiti per due milioni di euro – ricorda il presidente Andrea Mancini – i bilanci erano un casino e il settore giovanile era ridotto a zero. La prima cosa sulla quale ci siamo concentrati è stato il risanamento”. Più che da sportivi, dunque, un lavoro da ragionieri e manager d’azienda: “Il lavoro grosso è stato quello delle trattative con i fornitori con i quali

Cattolica d'Eccellenza, lo stadio come un oratorio

avevamo i debiti. Siamo riusciti a ridurre gli importi proponendo un pagamento immediato. E abbiamo ridotto il debito a un 10 per cento di quello iniziale”. Ora il Cattolica è una società sana. La prima squadra ha una rosa di 24 giocatori, più tecnici, massaggiatori e fisioterapisti si arriva a 35. In tutto ci lavorano circa 60 persone. E anche gli sponsor hanno accettato la sfida. Pienamente ricompensati: “Il primo anno non abbiamo chiesto un euro a nessuno. Poi sono arrivate le sponsorizzazioni delle azien-

“Noi vogliamo vedere sempre di più il nostro stadio come un oratorio – continua Mancini – un centro di aggregazione soprattutto per i più giovani. Poi accanto al discorso ludico abbiamo voluto dare la possibilità di crescere dal punto di vista della tecnica” de locali che ancora ci supportano. Nonostante la crisi economica”. Ora sono in tutto 15 le squadre all’interno della società, oltre alla prima e ai settori giovanili anche la terza categoria per poter dare a tutti la possibi-

lità di giocare senza essere costretti a un impegno troppo importante. Vivaio da 450 iscritti Passo dopo passo, anche i risultati sportivi hanno centrato l’obiettivo. Dopo i primi anni di sofferenza. “Nella prima stagione retrocedemmo dalla Eccellenza al campionato di Promozione: facevamo fatica a raccogliere 11 giocatori. Non avevamo la possibilità di pagarli, figuriamoci di fare investimenti per creare una squadra davvero competitiva. E dopo la delusione dell’anno scorso, con la qualificazione persa a due giornate dalla fine contro il Romagna Centro, il gruppo è ripartito con motiva-

zione esagerata e una gran voglia di rivincita. Ed è stata una stagiona magica”. Magica davvero, oltre alla promozione in Eccellenza c’è la finale di Coppa Italia, da disputarsi a metà maggio (probabilmente il 16); la finale di coppa anche per la squadra di terza categoria; un centinaio di gol segnati e un vivaio che cresce: “Siamo a oltre 450 iscritti. Soprattutto nel settore giovanile, quello sul quale abbiamo puntato di più assieme alla prima squadra, quest’anno abbiamo avuto 150 iscrizioni in più”. Certo, dove può andare una squadra se non alleva fin da piccoli i suoi futuri campioni? Ma il calcio è soprattutto divertimento: “Noi vogliamo vedere sempre di più il nostro stadio come un oratorio – continua Mancini – un centro di aggregazione soprattutto per i più giovani. Poi accanto al discorso ludico abbiamo voluto dare la possibilità di crescere dal punto di vista della tecnica. Abbiamo osservatori che ven-

Cattolica Calcio (campionato 2011-2012)

gono da Genova, della Sampdoria, che valutano il nostro personale e i nostri metodi di allenamento. Hanno già notato e opzionato quattro o cinque ragazzini per quando compiranno 14 anni”. I frutti della ‘covata’ saranno già visibili il prossimo anno. I primi fuori quota (classe 1995) potranno ‘battezzare’ i tacchetti in Eccellenza nella stagione 2012-2013. “Sarà sempre più una squadra di Cattolichini – ammette Mancini con soddisfazione – nonostante già ora almeno metà della rosa sia composta da giocatori di qui”. Da che “non si riuscivano a mettere insieme 11 giocatori”, appena quattro anni fa, ora il Cattolica Calcio è diventata una società per la quale “si dovrebbero fare carte false per venire”. Ed è quello che è successo, anche con dei sacrifici resi lievi dalla passione grande per questo sport e dalla fame di vittoria: “Il gruppo quest’anno è per il 90 per cento quello della stagione scorsa. I giocatori hanno accettato anche la riduzione del rimborso pur di poter restare e lottare per la vittoria. Consideriamo anche che sono ragazzi tra i 17 e i 32 anni, molti di loro lavorano”. Ma le vittorie non sono solo quelle sul campo. L’impegno del Cattolica calcio è grande anche e soprattutto nel campo della beneficenza, attraverso il sostegno all’associazione “Un vero sorriso” e del “Comitato per Michelle” e i diversi eventi organizzati per raccogliere fondi fino alle divise, ogni anno spedite in Africa per dare una speranza in quelle terre dove l’erba non cresce. Ma anche qui lo sguardo è puntato al futuro, alla prossima partita: “Abbiamo intenzione di creare un centro di raccolta di abiti usati coinvolgendo almeno le 400 famiglie che in qualche modo sono legate alla società. E poi un progetto di sport per disabili, perché lo stadio sia di tutta Cattolica, veramente un grande oratorio”. E sul futuro della squadra, acquisti, cessioni, progetti, invece ancora non ci sono programmi: “Ora ci prendiamo un po’ di tempo. C’è ancora il campionato da finire e una finale di coppa. E poi penseremo al prossimo anno”.


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55 Da 100 anni sul territorio DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511

Maggio 2012

Aziende informano

Assemblea dei soci il 13 maggio a Cattolica, al Teatro Snaporaz, con inizio alle 8,30

Da 100 anni sul territorio DIREZIONE GENERALE Gradara - Via Mancini 21 - Tel. 0541.823511

BCC Gradara, bilancio 2011: indicatori tutti positivi BCC - NUMERI

Il presidente Fausto Caldari: “Il nostro risultato è dovuto ad una oculata gestione, all’efficienza e professionalità del personale, all’attenzione della direzione, ad una presenza attiva e concreta sul territorio, pur in condizioni esterne avverse”

Trend positivo per raccolta e impieghi

BCCG - ECONOMIA

- Con 486 milioni di euro prestati alla clientela (contro i 474 dell'anno precedente), la Banca di Credito Cooperativo di Gradara è sempre più vicina alle famiglie e alla piccola impresa in un momento economico difficile. Forse questo è l'indicatore economico che più racconta la filosofia dell'istituto di credito guidato dall'architetto Fausto Caldari. I soci sono chiamati a deliberare nell'assemblea che si tiene il 13 maggio, al Teatro Snaporaz di Cattolica, con inizio alle 8.30. Vediamo nello specifico gli

indicatori economici del 2011: è aumentata la raccolta totale, giunta a 713 milioni (erano 691, l'anno precedente); in crescita anche il patrimonio: 58 milioni (erano 56); l'utile invece è stato di 3,22 milioni di euro. Gli investimenti per il sociale e la cultura sono stati di un milione di euro. Inoltre, la compagine sociale conta ben 2.472 soci (erano 2.325). “Ormai da alcuni anni, eravamo abituati a considerare il Credito Cooperativo - dice il presidente Caldari - come elemento trainante della nostra economia, con effetti positivi

Fausto Caldari, presidente della BCC di Gradara sull’intero sistema economico. La nostra attività ha sempre contribuito a stimolare e sostenere l'economia a vantaggio della comunità e degli operatori; a calmierare i prezzi e i

tassi, a promuovere la crescita e migliorare la qualità delle prestazioni e dei servizi, assolvendo pienamente alla nostra funzione sociale ed economica anche in momenti storici problematici.

BCCG - COMUNITA'

Riccione Paese, seconda filiale BCCG Insieme alla città per crescere

- Dopo la filiale in viale Dante, la Banca di Credito Coperativo di Gradara ha inaugurato ufficialmente la sua 20^ filiale, a Riccione Paese, viale Diaz 43, lo scorso 14 aprile. Il direttore Andrea Pecci è affiancato da collaboratori esperti come Roberto Giorgi e Novello Del Bianco, grande conoscitore della realtà riccionese. La cerimonia si è aperta col taglio del nastro e la benedizione di don Maurizio, della vicina Parrocchia di S. Martino; poi è seguito il saluto del presidente della BCC di Gradara, Fausto Caldari, alla presenza delle autorità cittadine e dei tanti invitati. Al termine un buffet per tutti. “Con questa nuova filiale - ha affermato il presidente Fausto Caldari - intendiamo inserirci, con maggiore

attenzione e in modo più capillare, nelle dinamiche della città; vogliamo farci apprezzare non solo per le proposte finanziarie, ma anche per la collaborazione con le istituzioni e le associazioni locali nell’attività sociale e culturale. L’apertura di questa filiale vuole essere, in qualche modo, una dimostrazione di fiducia, nella ripresa economica del paese, un segno importante di solidarietà e di collaborazione con gli imprenditori, con le famiglie, con la gente; dimostra la disponibilità della BCC di Gradara ad investire, a vantaggio del territorio, nonostante la grave congiuntura economica”.

- Tutti positivi e in crescita gli indicatori economici 2011 della Banca di Credito Cooperativo di Gradara. Eccoli in milioni di euro. Raccolta diretta: 580 Raccolta indiretta: 133 Impieghi: 486 Utile: 3,227 Patrimonio: 58 milioni Investimento sociale e culturale: un milione di euro Soci: 2.472 Filiali: 20 Personale: 108 I risultati fin qui raggiunti dalla BCC di Gradara, vanno attribuiti alla coerenza con i principi istituzionali, al rapporto di collaborazione con gli enti pubblici, all’attenzione per i problemi della gente, ad un efficace collegamento con i soci e con le categorie, ma soprattutto, ad un equilibrato rapporto fra amministratori, collaboratori e territorio. Ma essere banca del terri-

torio, operare concretamente per la sua crescita, sostenendo le imprese, gli operatori economici, l’uomo e la sua famiglia, in condizioni di criticità, ha comportato grande sacrificio ed impegno sotto l’aspetto della qualità del credito, dell’incremento delle sofferenze, dell’aumento del rischio, compromettendo “in parte” l’utile di esercizio. Il nostro risultato è dovuto ad una oculata gestione, all’efficienza e professionalità del personale, all’attenzione della direzione, ad una presenza attiva e concreta sul territorio, pur in condizioni esterne difficili”. “Per il futuro - sottolinea Caldari - diventa più che mai necessario allora, difendere e rafforzare i valori della mutualità e della cooperazione, mantenendo immutata la caratteristica di essere vicina alla gente e al servizio della clientela”. Dopo l'assemblea, i soci muniti di biglietto-invito, si possono ritrovare a Gradara, presso l'Hostaria del Castello, per il pranzo sociale.

BCCG - STUDENTI


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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA SPORT E NATURA

San Bartolo Trial, grande successo

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Amarcord Gabicce di Dorigo Vanzolini

Un gruppo di ragazzi in posa

- Fantastico week end per la San Bartolo Trial lo scorso 28-29 aprile. Organizzato dal Mitico Jane (al secolo Danilo Biagiotti), col contributo dell'Atletica 75 di Cattolica e dell'hotel Marinella di Gabicce Mare. Il sabato sera è intervenuto anche il sindaco di Gabicce Mare Corrado Curti a salutare gli ospiti. L'evento per uno dei posti più fantastici del mondo piace sempre di più. E' una camminata per sentieri con balconate sul mare e sulla campagna unici. Il Sanbartrail non è una gara ma un ritrovo di appassionati acoompagnati da amici o familiari; due giorni di divertimento per palati fini: ‘se magna’ benissimo. Tutti i commenti, le info, le foto, le trovate su http:// traildelsanbartolo.blogspot.it.

Squadra Gabicce Mare, Campionato di calcio 1978/79. In piedi da sinistra: Quinto Bragagna, Franco Leonardi, Luigi Montanari, Alberto Arseni, Marcello Morosini (allenatore), Marco Verni, Agostino Mancini, Massimo Gaudenzi, Roberto Ortolani, Franco Vannoni, Primo Brunaccioni. Accosciati da sinistra: Carlo Della Chiara, Daniele Della Chiara, Ivano Maltoni, Gilberto Ridolfi, Vittorio Annibalini, Mirco Lucarelli, Stefano Fulvi, Giorgio Maltoni. (Archivio fotografico Centro Culturale Polivalente di Cattolica)

Team 80, che festa la promozione LO SPORT

Gabicce Monte, altro cemento sui pendii - Una colata di cemento sta per riversarsi sulla collina di Gabicce Monte. Questa in sintesi la denuncia, affidata a un manifesto, del comitato cittadino Vallugola Terra Nostra. Per la verità le fondamenta di un’imponente colata sono già state autorizzate dall’amministrazione Curti quando ha dato il via al cantiere Beghelli, o ex Marechiaro che dir si voglia. Una voragine ha deturpato un paesaggio di incommensurabile valore, in un’area protetta e fragile, triplicando di fatto i volumi dello storico dancing per far spazio a un nuovo edificio di oltre 10.000 metri cubi. Ma altre catastrofi urbanistiche incombono. Vedi il parcheggio che coinvolgerà per circa 4.000 metri quadri un altro squarcio di panorama, vicino alla Baia Imperiale, sotto il monumento a Padre Pio, con annesso l’ulteriore “chioschetto” (di appena 400 metri cubi!!!!). Senza contare ciò che prevede il Piano strutturale della città, le cosiddette porte della città all’ingresso della zona turistica, che in

Il cantiere Beghelli, perché lì tanta roba e agli altri gabiccesi no? realtà altro non sono che due ennesimi condomini per la modica quantità di 20.000 metri cubi! E la fumosa “città dei giovani”, che andrebbe a riversare altro calcestruzzo nell’area attualmente destinata a parcheggio per la sosta lunga ai confini con Gradara. E ancora i circa 15.000 metri cubi di cemento da sommarsi ai quasi 5.000 metri cubi della nuova sede comunale previsti in via XXV Aprile! Ma servono alla città ancora metri cubi su metri cubi? O piuttosto servirebbero, in particolare a Gabicce Monte, politiche urbanistiche illuminate orientate alla riqualificazione territoriale sostenute da un impegno per la salvaguardia dei valori paesaggistici?

di Veronica Lisotti - Serata di festa, domenica 22 Aprile al ristorante Bel sit di Gabicce Monte, si sono dati appuntamento le ragazze del team 80 con dirigenti, sponsor e collaboratori. Un momento divertente e di allegria a coronare la chiusura della stagione sportiva 2011/2012 e il passaggio in B2. Presenti alla serata Patrizia Bacchini, Stefano Morri scoutman e “cervello” della squadra, Marila Girolomoni, alcuni degli sponsor e l’allenatore Alessandro Della Balda: “Nessuno si aspettava questa vittoria, le ragazze hanno tirato fuori la grinta dopo la sconfitta dell’anno scorso, che è stata comunque un’esperienza formativa e ci ha reso più forti. Ora pensiamo alla prossima stagione, sfruttando l’entusiasmo di questa andremo in campo per vincere. Un grazie al team, alla società e a tutti coloro che ci hanno seguito e ci hanno aiutato lungo la strada, speriamo in qualche sponsor in più per il prossimo anno. Un augurio anche al nostro settore giovanile che va alla grande.” Tra gli ospiti anche Maurizio

Maurizio Moretti

Moretti, allenatore della nazionale juniores e direttore della scuola di pallavolo di Gabicce: “Questa sera festeggiamo la splendida promozione che questa società, questo allenatore e queste ragazze si meritano. Come direttore sportivo mi sento molto legato alla società e auguro loro il meglio”. Non mancavano all’appello il tutor Dea, anima del camp estivo, che si dichiara strafelice per questa promozione raggiunta e Giuliana Sabatini, uno dei dirigenti: “Sono felicissima della pro-

mozione inaspettata, siamo partiti puntando alla testa della classifica. Adesso ci stiamo provando con la prima divisione, in cui abbiamo giovani talenti, per cui non posso che fare i miei migliori auguri a loro e alle ragazze che giocheranno in serie B2”. Alla serata ha partecipato anche il presidente Daniele Montanari: “Sono contentissimo dei risultati ottenuti, sono ormai tre anni che rincorrevamo questa promozione, adesso lavoreremo per prepararci al meglio al nuovo campionato. Tutti hanno contri-

buito alla vittoria, complimenti alle ragazze, agli allenatori e allo staff”. L’assessore allo Sport Vittorio Annibalini ha consegnato la pergamena con i complimenti del sindaco Corrado Curti: “Il settore sportivo di Gabicce è in crescita, lo dimostra il risultato ottenuto dal Team 80 e l’affluenza dei giovanissimi presso gli impianti. Spero che entro i prossimi due anni venga rinnovato il palazzetto sportivo, in modo tale che il centro sportivo della nostra città raggiunga alti livelli.”


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GABICCE MARE - GRADARA -TAVULLIA

Tenuto all'interno della Settimana cicloturistica lo scorso 7 aprile. Pubblico in visibilio

Fisorchestra Castelfidardo, grande concerto - Il saluto di Gabicce Mare ai primi ospiti della stagione: la Fisorchestra di Castelfidardo. Si è esibita la sera del 7 aprile sul palco del Cinema-Teatro Astra. Si tratta di un originale e singolare impianto orchestrale costituito di sole fisarmoniche con una capacità musicale che lascia il pubblico stupito. Bene ha fatto l’associazione albergatori con il suo presidente Angelo Serra ad allestire una serata di così alto prestigio per il saluto di avvio alla imminente nuova stagione estiva. Con il sindaco Corrado Curti, un folto pubblico riempiva la sala, tra cui i primi ospiti stranieri che rappresentavano un’interessante incidenza. Le due presentatrici: Letizia Vincenzetti, nella nostra lingua e Bettina Anzeletti in quella allemanna, presentavano: la serata, la tipica orchestra, i suoi componenti, il maestro Riccardo Burattini e, di volta in volta, per gruppi di tipi musicali, i vari brani che venivano eseguiti. La “Fisorchestra di Castelfidardo” prende questo nome dalla sua fondazione, di quasi trent’anni fa, nel 1983, dal maestro Orfeo Burattini, padre dell’attuale maestro Riccardo e divenne simbolo di questo piccolo ma completo ed eclettico strumento musicale nel mondo con la sua Castelfidardo. Il suo fondatore, che è prema-

E' un intelligente modo di unire turismo e cultura

MUSICA & TURISMO

di Silvio Di Giovanni

turamente mancato nel 1996, era un valente solista e compositore che fino ad oltre 60 anni fa, aveva intuito che dall’utilizzo della fisarmonica, non solo da solista ma come plurimo mezzo orchestrale, si poteva inventare un tipico e nuovo modo di concertare. Poi, i sofisticati nuovi mezzi elettronici che sanno dotare lo strumento a tastiera anche delle peculiari somiglianze a quelli a fiato e a quelli a corde, hanno permesso di fare veramente delle eccellenze di cui questa orchestra Castelfidardese ha ovviamente usufruito per trarre stupendi risultati. In apertura la celebre ouverture del nostro grande pesarese tratto da “La gazza ladra”, di cui oggi non si rappresenta quasi mai questa intera opera semiseria, che Rossini parve, in quel triste 1817 voler tirar su il morale, con un trattato non

impegnativo, di quei patrioti rattristiti da quella opprimente restaurazione che imperversava dal Congresso di Vienna a quello di Aquisgrana del 1818. Quei pochi minuti di apertura dell’aria rossiniana da una così insolita orchestra, hanno dato subito l’impronta della capacità musicale di quei 16 componenti di cui alcuni sono i migliori fisarmonicisti del mondo. E’ seguita poi, anche questa stupendamente eseguita, una carellata del viennese re del valzer, Johann Strauss con “Sul bel Danubio blu”, “Storielle dal bosco viennese”, “Sangue Viennese”, “Rose del sud”. A seguire, un orchestrale in prima fila che nella vita è il giovane ingegnere civile Moreno Patarini, ha mostrato la capacità virtuosistica sua e della fisarmonica elettronica-

mente integrata, interpretando da solo il “Capriccio n. 24” di Niccolò Paganini, che questo grande, forse il più grande violinista che la storia ricordi, aveva composto alla fine del primo decennio dell’ottocento. Ancora Rossini con il suo celebre “Barbiere di Siviglia” i cui brani per solo orchestra, con l’imponenza di cui li ha dotati il celebre marchigiano-parigino nostrano, sanno imprimere tutto il potere orchestrale di quel tipico periodo dell’'800. Dalla “Carmen” di Georges Bizet il “Preludio”, “l’Aragonaise” e l’ “Intermezzo” per dieci minuti due bravi solisti: lo stesso Patarini ed Alessandra Burattini, hanno mirabilmente interpretato le stupende arie di questa, che è una delle più belle opere musicali veriste del suo tempo, così come è stata definita da importanti

conoscitori nell’ultimo quarto dell’800 per la sua invenzione musicale continua ed inarrestabile che riesce a rendere marginali e non un problema, le sue deviazioni tematiche. La cosa mi ha emotivamente coinvolto perchè mio figlio Mauro, pure lui ingegnere civile e musicista e sua figlia Laura, giovane flautista, hanno più volte interpretato, anche nel nostro nuovo e grande Teatro cattolichino, questi ed altri brani di quest’opera, brani adattati e trascritti, per solo piano e flauto traverso, da mio figlio, che coinvolgono e commuovono per la sorprendente vena di melodismo morbido che viene sottolineato da una armonia di estrema duttilità. A seguire poi, di Brahms, la “Danza ungherese N. 5” con tipico ritmo delle melodiche composizioni tzigane. Per chiudere la prima parte del programma serale, poi interrotto per un quarto d’ora con aperitivo nel foyer, la ormai nota, anche in Italia, “Marcia di Radetzky” che Johann Strauss compose dopo il ritorno a Milano del Generale molto ben armato, per la repressione di quelle nobili aspirazioni dei nostri patrioti e popolani milanesi con le famose cinque giornate, che aveva-

no fatto indietreggiare il tallone teutonico dalla città meneghina. Nella seconda parte, l’orchestra ha allietato il pubblico con celebri e conosciuti brani della canzone parigina “La vie en rose” di Edith Piaf e “Milord” queste dolci poesie che sublimano l’animo e “Sur le ciel de Paris”. Poi una serie di tanghi di cui il più famoso è il “Tango bolero” di Juan Jossas. Poi il “Libertango” di Astor Piazzolla che rievoca la rottura dello schema classico con il nuovo tango. A seguire brani della musica napoletana “Maria Mari” di Vincenzo Russo, “O sole mio”; “Funiculì Funiculà”, queste celibri canzoni di cui l’ultima fu ispirata nel 1880 dal giornalista Giuseppe Turco dalla inaugurazione della funicolare costruita l’anno prima sul Vesuvio e musicata da Luigi Denza. Ed a chiudere un altro virtuoso solista: Marco Tittarelli con la celebre mazurka che ci ricorda per il suo movimento, per il suo forte accento sul terzo quarto di ciascuna battuta e per la sua ritmicità, le famose mazurke per pianoforte di Chopin che ai giorni nostri rese celebre quella variata da Augusto Migliavacca, veramente adatta per natura alla fisarmonica. Ed ancora la famosa “Cumparsita” di Rodriguez.



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SAN GIOVANNI

“Economia Verde Emilia Romagna”. L'azienda marignanese produce malte ecologiche per pavimenti e rivestimenti IL FATTO San Giovanni, sede Girbaud

Oltremateria, prestigioso premio IL FATTO Da sinistra: Stefan

Aeffe-Girbaud, venduto agli indiani dopo perdite per 20 milioni - C'è molta tristezza quando le aziende non vanno e sono costrette a passare la mano. E' tutta la comunità che perde. Onore delle armi a chi ci ha messo impegno, passione e denaro. I fratelli MaritheFrancois Girbaud e Aeffe hanno venduto l'azienda agli indiani Ffi (Fibre & Fabrics International) lo scorso febbraio. Si legge sulla stampa francese: “Malgrado la notorietà, il marchio ha perso velocità. Ha un giro d'affari in Europa di 55 milioni d'euro e impiega 160 persone, la metà nella sede parigina”.

Il tandem “Gir+A&F” è stato fondato nel 2007; l'Aeffe, inteso come fratelli Massimo ed Alberta Ferretti, aveva il 40 per cento del capitale. In cinque anni, ha accumulato un passivo di 20 milioni di euro. Prima di vendere agli indiani, sollecitati dalla banca d'affari Rothscild & Cie, al marchio si era interessato Diesel. Il marchio indiano appartiene all'uomo d'affari Anupam Kothari, ed è specializzato nella produzione di stoffe di blue jeans. E' il fornitore di prestigiosi marchi: G-Star, Armani, Guess et Mexx.

- “E’ per noi un onore essere stati premiati con il primo posto tra le aziende della nostra regione nel settore industria in competizione con gruppi ed aziende importanti, come Kerakoll, Graniti Fiandre, Marazzi, Imi Legno, Coop Adriatica... Essere riusciti ad aggiudicarci il premio Economia Verde 2012 di Legambiente è una grandissima soddisfazione”. Con queste parole Loris Casalboni ringrazia. Insieme al fratello Euro è l'artefice del successo di Oltremateria, un malta naturale ottima per pavimenti e rivestimenti. Rivolto alle aziende promotrici di politiche imprenditoriali a favore dell'ambiente, la premiazione di “Economia verde Emilia Romagna” si è tenuta lo scorso 20 aprile nell'aula magna della sede della Regione. Durante il dibattito esperti di “green economy” hanno discusso del futuro dell´economia verde in regione. Tre le categorie, Oltremateria ha vinto nell'Industria, per la produzione di eco-malta a ridotto impatto ambientale e a base di acqua, prodotta valorizzando materiali derivanti dal riciclo (vetro, inerti, etc.). Viene utilizzata per pavimenti e rivestimenti.

Organizzato da Legambiente Emilia-Romagna, col contributo di Coldiretti

Loris Casalboni col riconoscimento

Emilia-Romagna e della Regione Emilia-Romagna, e con i patrocini Aster, Anit, Cna Emilia-Romagna, il Premio Economia Verde, ha preso il via lo scorso 1 dicembre. Le 14 aziende finaliste sono state sottoposte ad una giuria di 5 membri provenienti da vari ambiti e

valutate sulla base di tre criteri: ambientale, sociale ed economico. La malta Oltremateria è stata creata da un chimico amico dei Casalboni. I due fratelli hanno avuto la forza di organizzarne la produzione e di proporla al mercato. Grazie alle

sua caratteristiche tecniche ed estetiche il successo è travolgente. Viene utilizzata da grandi architetti per gettare i pavimenti o per coprire superfici. Può essere applicata, variando gli spessori, su qualsiasi materiale. La gamma dei colori è infinita.


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Riguarda il cambio di destinazione d’uso di capannoni e terreni nella zona artigianale. Quattro abitazioni potranno diventare alberghi NATURA

Premiato olio extravergine Bigucci

Il dramma del mattone: ‘variante’ sul tema IL FATTO

- L'olio extravergine “Nostrolio” del frantoio Bigucci ha ottenuto la Gran Menzione nella categoria fruttato medio del 21° Concorso Nazionale Oli extravergini di oliva “L’Orciolo d’Oro”,13° Concorso Nazionale Oli extravergini di oliva Biologici e 4° Concorso Nazionale Oli extravergini di oliva Dop e Igp, organizzato da Enohobby Club dei Colli Malatestiani di Gradara. Ora, le bottiglie Bigucci si possono fregiare del bollino “Orciolo d'Oro”. La premiazione si terrà a Pesaro il 23 giugno al Cruiser Hotel & Centro Congressi. L'azienda venne fondata da Bruno Bigucci, che nel '54, a 10 anni, inizia a consegnare l'olio per conto di un negoziante. Oggi, il testimone è nelle mani dei figli e della moglie.

- La variante della discordia. Viene da chiamarla così perché altro nome non renderebbe l’idea. E il motivo della contesa è sempre (purtroppo) quello: il mattone e il suo utilizzo. Per la cronaca: nel consiglio comunale del 16 aprile sono state presentate alcune varianti urbanistiche al vecchio Piano regolatore generale (strumento che ha ormai esaurito il suo compito, il nuovo Psc è in fase di adozione). Non si tratta di nuove edificazioni ma di cambi di destinazione d’uso che riguardano soprattutto il polo industriale e l’asse di via al Mare. Luciano Bordoni e l’assessore Nicola Gabellini al momento del voto sono usciti perché la misura riguarda anche edifici di proprietà di parenti. E la maggioranza si è spaccata: tre consiglieri hanno votano contro (Susy Serafini, Sanzio Brunetti e

di Matteo Marini William Damiani), assieme a Luca Vannoni di Mentelocale. Al Centrosinistra è venuta a mancare anche la preferenza di Jenny Leardini, che ha abbandonato l’aula per motivi personali. L’opposizione (Guerrino Aratari con grande entusiasmo, Emiliano Gaudenzi e Claudio Luchetti) invece hanno alzato la mano quando il sindaco ha domandato “favorevoli?”. E la variante è passata solo grazie alla minoranza. Apriti cielo. Pochi giorni dopo il segretario del Pd Corrado Palmetti e il sindaco Domenico Bianchi hanno chiamato a raccolta tutto il gruppo per una doverosa riflessione. Difficile non pensare a una sorta di “segnale”, soprattutto dopo le dimissioni da capogruppo di Susy Serafini.

Anche dopo alcune settimane infatti non sembra regnare quella granitica certezza che d’ora in poi il fronte resterà comune e compatto. E le scelte urbanistiche terranno banco ancora per parecchio. La variante che ha fatto sudare freddo la giunta Bianchi è stata concepita per “rendere più flessibile una certa rigidità dello strumento urbanistico adottato nel 1995 (il Prg ndr) assecondando le esigenze occupazionali in termini di spazi, di usi all’interno di edifici già presenti e/o previsti, nella nostra zona artigianale”. Queste la presentazione dell’assessore all’Urbanistica Daniele Morelli. Che succede quindi? In sostanza che capannoni e ad altri edifici sfitti o di attività in difficoltà (ma anche terreni non ancora edificati), potranno essere riconvertiti a un uso commerciale e di servi-

zio (alcuni). Quattro edifici residenziali potranno essere trasformati in altrettante strutture ricettive (leggasi alberghi o b&b) mentre uno solo, al contrario, potrà passare da direzionale/ commerciale a produttivo. E su tutto quanto c’è l’ombra, il solito (quanto tendenzioso?) sospetto, della misura ad hoc che qualcuno definisce “variante Vip”. Il voto contrario dei consiglieri di maggioranza non è stato proprio un fulmine a ciel sereno. Le loro perplessità erano già ben note alla Giunta pur condi-


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SAN GIOVANNI

La Giunta salvata in consiglio da tre voti dell’opposizione sulla delibera contestata che prende la scorciatoia attraverso il vecchio Prg

Da sinistra: Domenico Bianchi, Luciano Bordoni, Daniele Morelli e Luca Vannoni

videndo, nella sostanza, l’impegno ad aiutare le aziende in difficoltà. Il modo e non il merito è stato il punto nodale. Quello cioè di modificare con un ‘emendamento’ il vecchio piano regolatore invece di utilizzare il nuovo strumento, il Psc, già ben avviato. “Abbiamo deciso di portare una variante al Prg rispondono in coro Bianchi e Morelli – perché c’è la necessità di misure urgenti per dare più possibilità alle aziende di risollevarsi dalla crisi”. In effetti lo scenario diventa di mese in mese più desolante su via

Malpasso e per le sue traverse. I cartelli “vendesi” o “affittasi” diventano sempre più grandi e sempre più corrosi. Si tenta quindi la scorciatoia del Prg: “Perché comunque – continua Morelli – sono misure previste anche dal nuovo piano”. Insomma si fanno due file e si vede qual è la più veloce. Già, ma mentre le aziende chiudono e non ci sono soldi, perché dovrebbero aprire dei negozi? Sul voto favorevole della minoranza invece niente di sorprendente: “Non è la prima volta che il Centrodestra vota a

favore – ammette Bianchi – perché alcune visioni sull’urbanistica e le liberalizzazioni coincidono con le nostre”. E anche questo dovrebbe far preoccupare? “Naturalmente sì – è il commento di Luca Vannoni di Mentelocale – perché questo è un tema controverso che avrebbe bisogno di una riflessione. È una scelta fatta in un momento in cui non ci sono regole chiare per la zona di via al Mare. Si rischia, con delle varianti di questo genere, di creare dei monopoli e non è detto che vada a vantaggio della comunità”.

E i ‘salvatori’ della Giunta? Luciano Bordoni, capogruppo del Centrodestra naturalmente non si riconosce nell’epiteto ma rivendica una linea politica coerente: “Non abbiamo votato per salvare Bianchi – ci tiene a ribadirlo – ma perché vogliamo dare la possibilità agli imprenditori di rilanciarsi e di poter disporre della proprietà, nei limiti ben fissati di superficie, così come meglio si ritiene, per poter far sopravvivere e crescere la propria azienda”. E poi, tanto perché sia chiaro: “Se hanno il mal di pancia se lo cureranno loro, quando hanno votato il bilancio

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erano tutti a favore. Quello che deve preoccupare davvero sono le nuove tariffe Imu e addizionali Irpef che sono al massimo”. E poi il terreno più delicato di tutti: le varianti urbanistiche infatti fanno lievitare il valore di terreni e fabbricati. E comincia la giostra dei nomi. C’è l’edificio sulla rotonda dell’autostrada (di Bordoni), già da tempo a destinazione commerciale, ma che ora avrà anche la possibilità di ospitare commercio alimentare solo per licenze già presenti su via al Mare (quindi, pare, Lidl e nessun altro) e uffici direzionali. Quest’ultima fatta apposta per lo Iat (Informazioni e accoglienza turistica) di vallata, che da un bel po’ il Comune ha intenzione di stabilire proprio lì. Ci sono le strutture ricettive: quattro residenze dalle parti di via Malpasso che potranno essere riconvertite in piccoli alberghi e poi l’aggiunta, per i capannoni industriali, di ulte-

riori piani all’interno (quindi s\enza modificare la sagoma) con dei soppalchi. Ed è quando i nomi ‘eccellenti’ si affacciano che le bocche si storcono. Gerani e Giometti su tutti. Il primo è interessato da un paio di misure riguardo a una casa colonica e, sembra, un terreno in via Vivare. Il secondo è proprietario della casa colonica e forse di un futuro albergo di via Malpasso. Ma a questo tipo di argomentazione Morelli pone subito una ferma obiezione: “A chi mi dice che facciamo le varianti in base ai nomi dei proprietari posso solo rispondere che i nomi non li guardiamo nemmeno. Quello che ci interessa è il ritorno per la comunità. Non c’è altro da dire”. Nonostante la fretta, comunque, ora bisognerà aspettare un paio di mesi dal deposito della delibera per le osservazioni (i cittadini sono invitati a prendere visione della pratica che ancora all’otto maggio non è pubblicata però sull’albo pretorio) e attendere le osservazioni della Provincia. Anche queste non scontate. Non sarebbe infatti la prima volta che da Rimini arriva l’invito a rivedere i piani urbanistici della Giunta di San Giovanni (si veda il Compartone o la variante di Montalbano) e il dramma del mattone, questo è certo, non è giunto all’ultimo capitolo.

Enzo Vanni

“Enzo Vanni”, auto-moto raduno - Auto-motoraduno per ricordare la prematura scomparsa del centauro Renzo Vanni. A lui è intitolato il Moto Club marignanese che da 15 anni organizza un appuntamento diventato un piccolo classico per gli appassionati. Quest'anno ci si ritrova il 13 maggio. La giornata: iscrizioni alle 8,30; partenza per giro turistico con aperitivo alle 10,30; pranzo presso il Centro sociale di San Giovanni. Si chiude alle 15 con premiazioni ed il piacere di stare insieme. L'evento è possibile grazie alla sensibilità di Oliviero Abbigliamento e Cema.



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MORCIANO - S. GIOVANNI

Spettacolo a San Giovanni in Marignano. Ora si replica a Cattolica

Gobetti, gli studenti diventano attori per bambini e genitori

Biblioteca di San Giovanni, lo spettacolo

Julia Sciacca, Gemmano, la vincitrice editi

Vincitrici della giuria popolare (Premio Audience Award) Alessandra Pirani 17 anni di San Giovanni in Marignano insieme a Tania Cervellieri 20 anni di Cattolica

LASCUOLA

di Alessio Della Chiara* - Due favole a fare da cornice ad un pomeriggio tutto speciale, dedicato a loro, i più piccoli, gli unici a cui ormai sembra essere rimasta la voglia e la possibilità di sognare, in tutti i sensi. Mercoledì 18 aprile si è inaugurato il nuovo ciclo di letture animate presso la Biblioteca Comunale di S. Giovanni in Marignano, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura e alle Politiche giovanili, denominato “Incontri in biblioteca” riservati ai bambini (dai 4 ai 10 anni) e convegni per adulti sul tema dell’educazione dei ragazzi.

L’iniziativa, che inizialmente era stata prevista solo per la stagione invernale, è stata prorogata, a grande richiesta, in aprile e maggio e riproposta in versione bel tempo con letture anche all’aperto, presso il giardino antistante il Centro Giovani (ex macello). svolte interpretate da lettori volontari collaborazione de A rendere davvero speciale questo pomeriggio (a cura della professoressa Giambartolomei), ci hanno pensato gli alunni della IIB dell’Istituto Piero Gobetti di Morciano di Romagna che si

Via Montalbano, 1173 S. GIOVANNI IN MARIGNANO TEL. 0541 - 955505 FAX 955444

Silvano Soprani, a lui è dedicato il concorso per giovani voci

sono prestati ad un compito fuori dal comune, quello di dare vita alle favole. Si, perché le fiabe possono diventare realtà, soprattutto se a farle diventare tali ci pensa una coreografia animata ed interattiva. Due storie, due letture animate e multisensoriali: “Chi me l’ha fatta in testa - puzzolenti indagini per una piccola

talpa” e “Il piccolo bruco Maisazio – piccola storia per una prima introduzione all’educazione alimentare”. Un autentico successo che, grazie alla combinazione vincente personaggi-cibo, ha letteralmente incantato e lasciati pieni di stupore i diretti interessati. Infatti, i personaggi, dalla carta si sono

materializzati in carne ed ossa, e i ragazzi hanno realizzato scenografie e travestimenti per rendere tutto ancor più reale, coinvolgendo direttamente gli spettatori in un’attività sensoriale, facendo loro toccare con mano il cibo e facendolo assaporare. Una delle due favole andava a toccare un argomento molto sensibile ai piccoli, quel-

lo della frutta: alimento indispensabile per la crescita di un bambino. Gli organizzatori non si sono comunque limitati ad offrire solamente le due favole all’attento ed esigente pubblico, ma hanno dato la possibilità di passare qualche momento di ricreazione tutti assieme reso ancora più divertente dalla creazione di animaletti con i palloncini da parte di alcune alunne e da una ricca merenda, ovviamente a base di ottima frutta! La chiave di tutto resta comunque il divertimento, sia per gli studenti che si sono cimentati in quella che per loro è stata un’esperienza nuova e sia per il “grande pubblico” che ha potuto scoprire un nuovo modo di ascoltare favole oltre alle letture della mamma sul lettone prima di addormentarsi! L'interpretazione dei ragazzi è così piaciuta che faranno una replica anche alla scuola per l'infanzia “Ventena” (zona Parco della Pace) di Cattolica! *Allievo del Gobetti



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MORCIANO

Associazione nata tre anni fa dopo una gita a Vicenza. Fanno piccoli oggetti col piacere di stare insieme

Villaggio Fantasia, le signore del fai da te che passione

I quattro amici-soci di Studio Immagine in una fiera. Da sinistra: Renato, Gianluca, Roberto, Cristiano

PERSONE

- Fai da te che passione. A Morciano un gruppo di donne intraprendenti, con il sostegno dell'amministrazione comunale. ha creato il “Villaggio fantasia”. Tutto è cominciato tre anni fa, al ritorno da una fiera del ‘fai da te’ organizzata a Vicenza… Un gruppo di signore pensa che sarebbe stato bello poter organizzare un mercatino di hobbisti a Morciano. Così, ottenuta la disponibilità dell’assessore alle Attività eco-

- “Tutto sbagliato, tutto da rifare”, amava dire Gino Bartali, grande campione di ciclismo. L’amministrazione Battazza malvolentieri ha portato in consiglio lo scorso 2 maggio il Regolamento sul referendum comunale, dopo il perentorio intervento del Difensore civico della Regione Emilia Romagna Daniele Lugli. Reso obbligatorio il passaggio comunale, altrimenti lo avrebbe fatto un Commissario nominato ad acta e di sicuro ci avrebbe risparmiato questo provvedimento che invece di disciplinare, di fatto, vieta i referendum. Questa bozza difficilmente potrà essere accettata dalle autorità preposte per la difesa dei diritti del cittadino, a cominciare dallo stesso Difensore civico regionale, il Garante regionale per la partecipazione dei cittadini e sopra tutto i giudici del Tribunale amministrativo regionale (Tar). L’Amministrazione Battazza saggiamente – ci auguriamo - ha rinviato l’approvare del Regolamento dei referendum, al prossimo Consiglio comunale per avere tempo a disposizione della Conferenza dei capigruppo consiliare di poter concordare le modifiche necessarie. L’obiettivo è di poter approvare un Regolamento che ottenga il consenso

nomiche Evi Giannei e della consigliera Stefania Gostoli, ha dato vita al primo mercatino natalizio. “Non eravamo tante… un po’ impacciate e anche incredule rispetto ai risultati, ma certamente piene di entusiasmo, felici di esserci, nonostante il freddo o il caldo, la pioggia o il vento!”, racconta Luana, in rappresentanza del gruppo. “Il clima che si è via via creato fra di noi - continua la signora Luana - è meravi-

Foto di gruppo con signore

glioso, complice e affettuoso. La vita dell’hobbista non è semplice, ma alla sera si torna a casa sempre realizzate. Quando vendi una tua ‘creatura’, e chi l’acquista l’apprezza e sorride quando la guarda, tu sei a posto e

ripagata di qualsiasi sacrificio sostenuto”. Da quel mercatino di Natale, l’avventura è proseguita, ampliandosi, e sono nati i mercatini di Magia d’estate nei mercoledì di luglio, quelli di FU.MO. e quelli

della Fiera di San Gregorio. Il successo ha fatto sì che anche hobbisti dei comuni vicini chiedessero di poter partecipare. Così, sempre più numerosi e fiduciosi, all'ultima Fiera di San Gregorio si è passati da 12 a 23 banchi, con

Referendum comunale, disputa sul regolamento Troppi vincoli. Di fatto impossibile da indire come partecipazione democratica

La fontana del Mercurio, simbolo della città

LA POLITICA

di tutti i gruppi e Consiglieri comunali. Giusta decisione da parte della maggioranza e delle minoranze. Il Consigliere Giuseppe Lopalco è andato oltre al Regolamento e ha proposto di modificare gli articoli 38 e 39 dello Statuto comunale che sono penalizzanti per gli elettori e ha aggiunto che si può fare tutto questo come lo conferma l'Anci (l'associazione dei comuni italiani) in meno di un mese. Il sindaco Battazza ha affermato che se vogliamo rivedere lo

Statuto comunale, allora ci sono anche alcuni altri articoli che vanno rivisti. Sono intervenuti i consiglieri delle minoranze Mario Garattoni, Enzo Montani, Filippo Gennari e Danilo Ottaviani. Dai palchi della maggioranza, Cesarino Cesarotti ha rimarcato che i Referendum comunali devono essere fattibili e senza tante palette: a garanzia delle minoranze consiliari e cittadini elettori. Ci auguriamo che questa ini-

ziativa porti ad avere un buon Regolamento dei Referendum a Morciano. Alcune proposte migliorative e le osservazioni alla bozza del Regolamento La decisione dell’ammissibilità del quesito referendario e la convalida delle firme raccolte, anziché alla maggioranza, dovrà essere affidata a una commissione formata dai rappresentanti di tutte le liste elettorali presenti nel Consiglio comunale. Poiché questa commissione dovrà decidere sull’eventuale abrogazione delle delibere della maggioranza per mezzo di un referendum popolare, o nel caso dei referendum consultivi, è necessario che per la garanzia dei diritti dei membri del Comitato promotore dei referendum e di tutti gli elettori, la commissione

sia presieduta da un Consigliere di minoranza. Considerando le enormi difficoltà per la raccolta delle firme autenticate degli aventi il diritto di voto, sono necessari almeno 120 giorni di tempo e non i 60 giorni previsti nella bozza. Inoltre, è sufficiente e significativa la raccolta delle firme del 10% degli elettori, anziché il 20% richiesto. Mettere un limite di tre quesiti per ogni tornata referendaria è restrittivo. Se ci sono degli argomenti che interessano ai cittadini e desiderano pronunciare la loro opinione al riguardo, perché privarli da questo diritto? Perché gli eletti devono avere più poteri dei loro elettori? Accumulare i referendum comunali alle tornate elettorali, dalle provinciali a quelle europee, riduce sensibilmente le spese elettorali e in molti Comuni italiani e del mondo democratico è largamente praticato. Perché vietarlo a Morciano? E perché

un’area totalmente dedicata all’ormai consolidato ‘Villaggio Fantasia’. Mercatini Prossime date a Morciano: 27 giugno, 4, 11, 18 luglio per Magia d’estate; 27, 28, 29 luglio per FU.MO.

vietare i referendum comunali per 4 mesi in queste occasioni e addirittura per 15 mesi durante le elezioni comunali? Perché nelle elezioni comunali, i cittadini non devono assieme al loro voto di preferenza alla lista e alla persona del loro gradimento, esprimersi anche su uno o più quesiti importanti che diano precise indicazioni alla nuova Amministrazione e funzionino come limiti prestabiliti al loro potere? In ogni caso, il Regolamento dei referendum comunali va elaborato e scritto assieme ai cittadini nelle assemblee comunali e non approvato a colpo dei voti di maggioranza. Ci auguriamo che alla fine il buonsenso dei consiglieri della maggioranza e delle minoranze prevalga e a Morciano si possa avere un Regolamento che regolamenti di fatto i referendum comunali e li renda fattibili. Questo provvedimento assieme alla buona pratica delle primarie, per la scelta del candidato sindaco, finora mai fatta, saranno strumenti utili a disposizione dei cittadini, per controbilanciare l’enorme potere degli amministratori comunali. Hossein Fayaz, coordinatore del “Comitato per la difesa dei diritti del cittadino”, info@fayaz.it .



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MORCIANO

Giancarlo Pari, delegato provinciale della Fiaf, organizzatore del concorso morcianese

Via Pascoli, 48 - 47833 Morciano (RN) Tel. e Fax 0541.857836

“Fotografia, abbiamo fatto di Morciano una capitale” - Dietro il ciclo di incontri con la fotografia naturalista “In viaggio per il mondo” c'è il Comune di Morciano e Giancarlo Pari, delegato provinciale Fiaf e organizzatore del concorso morcianese, tra i maggiori in Italia. Un titolo accattivante e un tema affascinante. Di cosa si tratta e da quanti anni va avanti questo happening dedicato alla fotografia? “Siamo arrivati al terzo anno… Gli audiovisivi sono proiezioni di foto accompagnate con musica o commento, il tutto con grande maestria e tempismo. Quelli che si proiettano a Morciano raccontano,

Le iscrizioni per il 17° concorso fotografico “Città Morciano di Romagna” scadono il 12 maggio. La premiazione si tiene il 17 giugno presso alla sala del Lavatoio

CULTURA

con bellissime immagini, viaggi eseguiti da vari fotoamatori in diversi luoghi del mondo. Oltre a narrare, parlano dell’organizzazione del viaggio, della loro esperienza vissuta direttamente e delle attrezzature utilizzate”. Chi sono i protagonisti di questa edizione? “La rassegna è iniziata con l’autore Saro di Bartolo che ha raccontato la Namibia, le tribù dei Boscimani e degli Himba e che ha

GLI INCONTRI

Lavatoio, fotografia in viaggio - Si può scorrazzare per il mondo standosene comodamente seduti sulle poltrone della sala del Lavatoio. E' sufficiente partecipare al ciclo di incontri “In viaggio per il mondo”. Noti fotografi raccontano le proprie storie attraverso le immagini. Ancora due appuntamenti. L'11 maggio, ore 21,30, arriva il misanese Renato Santi, da anni fa foto in mare ai quattro angoli della terra. Non c'è mare che non conosca, che non abbia fotografato. Suo compagno di passione e di avventura il morcianese Lele Guerra, un gentiluomo. Professione bagnino a Riccione, Santi tiene conferenze anche ai suoi clienti. Il suo tema: “Egitto, Sudan, Filippine (sopra e sott'acqua). “Turchia porta d'oriente” è l'intrigante viaggio nella terra dei tedeschi del Medio oriente. Ne è autore Conrad Mularoni; appuntamento il 18 maggio, sempre alle 21. Per inciso, la Turchia sale forte economicamente ed è tra i primi partner commerciali italiani. Potrebbe far comoda, la serata, anche a qualche imprenditore. Il viaggio fotografico è iniziato con Saro Di Bartolo (13 aprile). A seguire: Fabio Imola e Mirela Cimpoesu (20 april), Angelo Smaldore (27 aprile). Hanno organizzato il Comune di Morciano insieme al Circolo Fotografico Mercurio e alla Fiap.

Giancarlo Pari, grande mattatore della fotografia morcianese

mostrato una interessantissima sequenza di foto riguardante le dune più alte del mondo (quelle della Namibia) in continuo movimento. La serata successiva ha raccontato la Romania (un viaggio nel passato) e un viaggio nella natura (anche gli animali sanno amare) grazie all’opera di Fabio Imola e Mirela Cimpoesu. Il 27 aprile è stata la volta della Cina sconosciuta e Hong Kong a cura di Nicola Smaldore, fotoreporter che riesce a fotografare luoghi lontani dal circuito turistico. Venerdì 11 maggio il fotoreporter subacqueo Renato Santi racconterà con immagini scattate sopra e sott’acqua la vita nelle isole Filippine, in Egitto e in Sudan. In fine venerdì 18 maggio l’autore Conrad Mularoni, artista della fotografia internazionale, racconterà Turchia Porta d’Oriente”. Come è nata la collaborazione con l’assessorato alla Cultura? “Questa importante e attesa rassegna di audiovisi è stata realizzata grazie all’amministrazione comunale, e in particolare all’assessore alla cultura Filippo Ghigi, che hanno messo a disposizione la magnifica sala ex lavatoio, hanno acquistato le prestigiose targhe da consegnare agli autori, hanno fatto in modo che le proiezioni avessero il

massimo della resa fotografica acquistando un proiettore ad alta definizione e un telo per proiezione di metri 4x3 professionale. Ma non solo, Ghigi ha da subito accolto la mia proposta, tre anni fa, perché lui stesso aveva la volontà di creare eventi che potessero spingere le persone ad uscire, ad incontrasi e a socializzare in un contesto culturale, inquadrando dunque l’iniziativa come un momento di aggregazione e di stimolo, nonché vedendo il tema del viaggio come una fonte di svago e di conoscenza”. Lei organizza anche un importante concorso di fotografia

nazionale. Ci parli dell’edizione di quest’anno. “Il concorso fotografico Nazionale “Città Morciano di Romagna” è il concorso più importante d’Italia per partecipazione e foto arrivate su un totale di 46 concorsi nazionali. Detiene il primato assoluto per il secondo anno consecutivo precedendo il circolo di Verona e quello di Firenze: per la scorsa edizione sono arrivate oltre 5000 foto di 455 autori. Con grande soddisfazione dell’organizzazione partecipano tutti i migliori fotoamatori nazionali compresa la squadra campione del mondo, che è italiana. Il successo di

questo concorso è dovuto ad una organizzazione perfetta, a premi importanti, a una giuria molto professionale composta anche da giudici internazionali. A dimostrazione di quanto sopra scritto il giorno 4 maggio il sottoscritto parteciperà al congresso della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche per ritirare l’onoreficenza ‘Menzione d’Onore’ per l’organizzazione dei Concorsi”. Il 17° concorso fotografico “Città Morciano di Romagna” scade il 12 maggio. La premiazione avrà luogo il 17 giugno presso la sala del Lavatoio alla presenza del Sindaco di Morciano, degli assessori, delle autorità della Federazione (FIAF). Il concorso è patrocinato dalla FIAF, dalla Provincia di Rimini - Ufficio Cultura e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Morciano che, anche per questa manifestazione, si è dimostrato molto sensibile mettendo a disposizione del circolo le strutture ed altro materiale utile. Per ricevere il regolamento del concorso scrivere a: giancarlopari@libero.it


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MORCIANO Assistenza autorizzata Fiat NOLEGGIO AUTO MORCIANO DI ROMAGNA Officina - Via Leopardi Tel. 0541.989166 (ELETTRONICA - GOMMISTA - ASSETTO RUOTE)

Maggio 2012

Riconfermati i consiglieri Piccari e Piccioni ed il collegio sindacale guidato da Romano Del Bianco

ALLEGRO MA NON TROPPO

Foro Boario

68 Assistenza autorizzata Fiat NOLEGGIO AUTO MORCIANO DI ROMAGNA Officina - Via Leopardi Tel. 0541.989166 (ELETTRONICA - GOMMISTA - ASSETTO RUOTE)

Bpv, assemblea approva il bilancio

Quattro pagine e... - Il sindaco di

La storica sede della Banca Popolare Valconca (Foto Polverelli)

Morciano Claudio Battazza è abbastanza seccato con questo giornale. In una battuta con gli amici in puro dialetto per dare il senso: “Uiè quatre pagine e ui fosa tre righie bone”. Caro Claudio, ognuno ha un ruolo. Il compito di un giornale è di raccontare i fatti, con una chiave di lettura etica e di esprimere delle opinioni con un po' di coraggio. Perché in questo Paese, come ama raccontare il prestigioso economista riminese Stefano Zamagni, non manca la tecnica, ma la schiena dritta.

Arte buttata1... - Ad impreziosire il vecchio padiglione fieristico di Morciano c'era anche una scultura di Guerrino Bardeggia, artista di Gabicce Mare scomparso pochi anni fa. Racconta la civiltà contadina: l'aratura dei campi, la natura e la pace. Con l'ampliamento del padiglione, la scultura è stata staccata dalla parte esterna (era sempre nascosta da un cespuglio non potato) e collocata in un angolo quasi invisibile della struttura (schiena al conca, si trova sulla sinistra tra un'abitazione e la fiera. Oltre ad essere stata nascosta dalla vista, l'opera avrebbe bisogno anche di essere restaurata. Non ci vogliono molti denari, non ci vuole che un po' di volontà. Le opere d'arte sono un capitale culturale ed economico; sono il segno di civiltà di una comunità.

MORCIANESITA' - L'assemblea dei soci della Banca Popolare Valconca lo scorso aprile ha approvato il bilancio 2011 della Banca Popolare Valconca e riconfermati i consiglieri uscenti Massimo Simeone Ricci Piccari, Pier Giovanni Piccioni ed il collegio sindacale formato da Romano Del Bianco (presidente), Remo Brilli, Carlo Palazzi ed i supplenti Luciano Giunta e Paola Baldovini Paola. A fine

mandato, e riconfermati, anche il collegio dei probiviri: Francesco Barletta (presidente), Giuseppe Bianchini, Antonio Colella, Luciano Bonini, Alfredo Sebastiani, Stefano Guidi e Gianluca Raffaelli. Il consiglio di amministrazione e direzione generale hanno sottoposto all'assemblea indica-

tori economici positivi dello storico istituto di credito in un momento difficile per l'economia e la fiducia nel futuro della comunità. Al di là della cedola di 0,32 centesuimi per azioni (pari ad un rendimento del 4,72 per cento, forse il numero collettivo più uinteressante è quello degli impieghi alla clientela:

1,1 miliardi di euro (+5,52% rispetto all'anno precedente). Gli altri numeri: in aumento la raccolta diretta: 918,2 milioni (+3,82%). In diminuzione la raccolta indiretta: 355,5 milioni (-3,94%). In crescita le sofferenze: 3,6% (erano al 2,16%). In diminuzione gli utili (3.94%), causa le celebrazioni del centenario (500 mila euro). Il pomeriggio si è chiuso con la classica porchetta.

Su Ebay, libro su Morciano di Emilio Cavalli a 18 euro (più spedizione, 3,80 euro)

La copertina del libro La scultura di Guerrino Bardeggia

Emilio Cavalli (Foto Bruno Baffoni)

- Ho trovato casualmente su ebay un libro in vendita all´asta dell´amico Emilio Cavalli, quello del Mercurio di Morciano, con un prezzo di partenza di 18 euro da rialzare. Complimenti ad Emilio. Le sue quotazioni sono in notevole crescita. Allego l´annuncio. Ai 18 euro va aggiunta anche la spedizione: 3,8 euro. Tanti saluti Pier Francesco. P. S.: a Morciano e dintorni il libro costa solo 5 euro.


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Maggio 2012

S. CLEMENTE

Autore Luigi Signorotti, Edizioni la Piazza

I Petrangolini di Tavoleto in un libro Memorie su Tavoleto, conti, preti, cappellani e le vicine zone della Romagna, Levola su tutte. Alla presentazione, anche il nostro Angelo Chiaretti, oltre che il presidente della Regione Marche, Vittoriano Solazzi

Luigi Signorotti, l'autore

CULTURA di Pierfrancesco Gasperi - Nella magnifica cornice del castello Petrangolini di Tavoleto, meglio conosciuto come “Castello di Trappola” sabato 31 marzo , in occasione del bicentenario della morte di don Pietro Galuzzi è stato presentato, fresco di stampa, il nuovo libro di Luigi Signorotti, maestro elementare che ha insegnato ed educato i cittadini di Tavoleto dagli anni cinquanta e contemporaneamente grande ricercatore

storico locale. Il grande salone delle feste del Castello era gremito all’inverosimile sia dai cittadini che da moltissimi della Valconca. Alla manifestazione ha fatto gli onori di casa il sindaco di Tavoleto, ha partecipato quello di Auditore, l’assessore ai lavori pubblici della Provincia di Pesaro Massimo Galuzzi, ritenuto un discendente dui don Pietro Galuzzi, sono intervenuti i rappresen-

tanti della Cassa di Risparmio di Pesaro che ha contribuito alla realizzazione del libro, con il patrocinio del Consiglio Regionale delle Marche e del Comune di Tavoleto. Presente lo storico di Urbino, che ha fatto da moderatore. All’even-

to ha partecipato personalmente il presidente della regione Marche Vittoriano Solazzi, che si è complimentato con l’autore del grande lavoro di ricerca svolto su un importante periodo storico di Tavoleto e paesi limitrofi. Tra i relatori

presenti Angelo Chiaretti, che ha sottolineato l’importanza della indagine svolta da Luigi Signorotti riguardante principalmente le terribili vicende che insanguinarono Tavoleto nel 1797 in epoca napoleonica. Luigi Signorotti ha parlato del suo libro con molta passione, la stessa dedicata nelle ricerche e con molta emozione ha concluso il suo intervento che è stato premiato con un grande encomio dalla figlia. Il libro si sofferma molto sulle vicende del 1797, depredata dai napoleonici e della resistenza del suo parroco dell’epoca don Pietro Galluzzi e per collegamento di fatta parla di Auditore, Piandicastello, Valle Avellana, San Giovanni, Ripamassana, Torricella,

Levola e delle vicine zone della Romagna. All’epoca, Tavoleto fù rasa al suolo e nelle campagne i contadini furono depredati e privati di tutto, lasciati alla fame. Parla inevitabilmente anche del conte Petrangolini e della Rosa Michelini di Levola meglio conosciuta con il soprannome della “Rumagnola”. Molti altri i capitoli tutti assai interessanti e coinvolgenti, i racconti, le analisi, sono gradevoli e chiari nella esposizione. Insomma, un libro da leggere perché fa luce su un periodo storico di cui poco si è parlato e meglio comprendere ciò che è accaduto a Tavoleto, ma anche nelle Marche Pesaresi e nella confinante Romagna, in particolare nella Valconca e nella Provincia di Rimini.

Acqua, tutela e salvaguardia del Conca Maggioranza approva mozione di Curreli Mirco Curreli SAN CLEMENTE

- Nessuno di noi riesce oggi ad immaginarsi cosa potrebbe essere una settimana senza che dal rubinetto di casa scenda una sola goccia d’acqua. Eppure non sono ancora anziane le persone che a San Clemente si recavano un tempo, solitamente la sera, presso le tante fonti sparse nel territorio a riempire lattine e bottiglioni . C’era poi chi, tornato da una dura giornata di lavoro stagionale doveva aspettare l’acqua, che razionata, venisse nuovamente concessa per una doccia o per il bucato. Erano gli anni 60 e le necessità turistiche della costa avevano la precedenza rispetto a quelle dell’entroterra. Poi, tra il 1971 e il 1973 venne costruita la diga sul Conca, grazie alla quale le falde ed i pozzi della zona poterono di nuovo riempirsi e la sete dell’entroterra placarsi. Quando pochi anni dopo venne realizzata la diga di Ridracoli. Ma la siccità degli

ultimi mesi del 2011 e nonostante le copiose nevicate che sono solo riuscite parzialmente a frenare la critica situazione che si stava creando la costosa Ridracoli ha mostrato i suoi limiti ed il vulcanico consigliere morcianese, il leghista Mario Garattoni, ha raccolto una documentazione precisa e completa su storia, prospettive e motivazioni, economiche e pratiche, per tornare al più presto a sfruttare pienamente le acque del Conca e della sua diga. Questa tesi, già approvata

in altri consigli comunali tra cui Cattolica, ha trovato in Mirco Curreli, capogruppo consigliare Pdl a San Clemente, un convinto sostenitore. Curreli, forte di una dettagliata documentazione ha presentato una mozione dal titolo “Tutela e salvaguardia del Fiume Conca”. Allegati alla mozione documentazioni molto dettagliate tra cui spicca una relazione del consigliere comunale cattolichino Fabio Lorenzi che dimostra come sia l’invaso che il potabilizzatore siano attualmente funzionanti e sottoutilizzati. Di fronte all’iniziativa di Curreli il conflittuale consiglio sanclementese è riuscito a trovare l’unità votando unanimemente favorevolmente la mozione. Almeno sull’acqua a San Clemente si è trovato l’accordo. Claudio Casadei


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S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE PERSONE

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Dallo scultore montefiorese per imparare la tecnica della cera persa, quella della classicità

Scultura, corsi da Umberto Corsucci MONTEFIORE

Riccardo e Federico alla console

Riki & Chicco Free Style Eventt's, la musica dei matrimoni è servita - Frank Sinatra e Michael Bublè. Con questi due mostri aprono i concerti dei “loro” matrimoni. A seguire le cover che hanno fatto la storia della canzone italiana ed internazionale. Il taglio nuziale avviene sulle scintillanti note della disco music. Sono i sanclementesi Riccardo e Federico, in arte “Riki dj e Chicco Free Style Eventt's”. Due amici che da anni per pura passione (avrebbero voluto fare i cantanti, ma la vita ha detto altro) divertono e si divertono per matrimoni, feste, compleanni, eventi sportivi e molto altro ancora. Insomma, sanno navigare dentro ogni festicciola. Dicono in coro: “Assecondiamo i gusti musicali più vari, con l'intento di creare la giusta atmosfera: ecco cosa ci impegniamo a raggiungere”. “Riusciamo a soddisfare continuano Riki e Chicco - le

più disparate richieste. Il tutto, ovviamente, concordato con gli sposi e i loro amci, che sono i protagonisti”. Riki DJ, con la sua esperienza ventennale, e Chicco Free Style, Barman Acrobatico animatore cantante, con attrezzature all'avanguardia, sfoggia-

Con qualità e intelligenza, sanno divertire feste, compleanni, eventi sportivi

no un repertorio praticamente infinito ed aggiornato: note piacevoli non meno che di qualità, serietà e professionalità. Per maggiori informazioni: Riccardo DJ 338. 8337269 (sgaramellaricki@hotmail.it), Federico Free Style 335. 8 0 0 7 0 7 3 (federicotullio@libero.it)

- Fare scultura in mezzo alla natura. Un mix perfetto per un corso alternativo in nome dell’arte e della manualità. L’associazione Montemaggiore Arte di Montefiore Conca, organizza da maggio ad ottobre 2012 corsi di scultura, della durata massima di due settimane, per principianti, amatori ed artisti professionisti italiani e stranieri. L’iniziativa propone un percorso d'apprendimento sull’arte della terracotta, ceramica, refrattario e gres (tecnologia, applicazione e cottura degli smalti); uno sull’arte del marmo e della pietra e l’ultimo, molto importante, sull’arte della fusione in bronzo con il procedimento a cera persa (arte del cesello e delle patine, tecnica della termica siderurgica). I partecipanti potranno acquisire una buona conoscenza dei materiali e delle tecniche di lavorazione

- L´amministrazione, dopo mille peripezie, consegna ufficialmente la telecamera ai cittadini: da questo momento tutti i presenti alle sedute consigliare potranno video riprendere il dibattito. Un regolamento avveniristico, una novità assoluta per la Provincia, che appannerà quell´aura di segreto intrigo che da sempre aleggia sui lavori dell´amministrazione. Un regolamento che ha visto mettere in atto anche un cambio di marcia da parte della maggioranza, passando da una previsione preliminarmente aperta ai soli giornalisti professionisti, a un regolamento per tutti i cittadini e spettatori. La maggioranza - a questo punto verrebbe da dire che è stato evidente la zampata opportunista del sindaco - ha fatto un evidente dietrofront giustificato più dalla convenienza, che dalla volontà di

Umberto Corsucci all'opera

attraverso la realizzazione di una scultura durante lo stage. Insieme alla parte pratica, previste lezioni sulla progettazione della scultura e assistenza in anatomia e forme. Infine, conversazioni d’arte, dibattiti con esperti e critici d’arte. Il laboratorio di Corsucci si

trova su uno dei poggi più suggestivi della Romagna, con l'orizzonte che arriva fino al golfo di Ravenna. I corsisti potranno arrivare anche in camper (permanenza gratuita), trovano un luogo d’arte caratterizzato dal Misam (Museo di scultura contemporanea all’aperto) dove

Zampata di D'Andrea, telecamere ai cittadini mettere in atto una politica liberal. Vittima sacrificale del cambio di opinione è stata sicuramente il capogruppo Luca Flacco. Forse aizzato dal sindaco come nel racconto "il Veglio della montagna" de "Il Milione" di Marco Polo, Flacco si è gettato confusamente a piè pari sulla questione, uscendo su tutti i giornali nelle settimana precedente al cambio di rotta con una dichiarazione suicida: videoriprese aperte ai soli operatori dell´informazione. Le continue proteste dei vari comitati e cittadini ha fatto lentamente comprendere che il tema della partecipazione alle sedute consigliari non era un argomento

secondario. Al momento del voto, anche le minoranze sono riuscite a dare il loro meglio. Il capogruppo Vescovelli, così come trapelato dalla stampa, prima è risultato assente alla riunione dei capigruppo propedeutica alla definizione delle linee guida del regolamento, poi nella sua dichiarazione di voto a nome del gruppo "Obiettivo San Clemente Oggi", con fare rapace, è finito per arrogarsi la paternità del regolamento sulle videoriprese. Il voto di tutti i gruppi consigliari è stato per altro favorevole e proclamato da tutti come un trionfo.

sono esposte opere monumentali. Attorno alla bottega, sul poggio, si organizzano personali e concorsi. Per info e prenotazioni: 320.1116867 – Tel. 0541.980332 - Email: corsucci@libero.it – sito: www. scultoreumbertocorsucci.it.

Dopo il "one man show" tenuto in Consiglio, Vescovelli, autoproclamatosi padre fondatore della "Magna Charta delle videoriprese", ha rivelato poi alcune titubanze sulle norme dallo stesso approvate, manifestando di voler modificare una parte del regolamento stesso perché macchiata da alcune imprecisioni. Unico assolto, baciato dalla fortuna di aver scelto di mantenere sulla questione un moderato silenzio, il capogruppo del Pdl Mirco Curreli, che aveva manifestato per primo la volontà di aprire a tutti le riprese video. Il risultato del solito folle pateracchio del consiglio sanclementese è che per una volta siano risultati vincitori i cittadini, coloro che hanno visto riconfermare un semplice principio della Costituzione: la trasparenza nella gestione della cosa pubblica.


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San Clemente Via Trado 876 - Tel. 0541.989578

CENTRO ABBRONZATURA

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Maggio 2012

S. CLEMENTE - GEMMANO - MONTEFIORE

Rassicura Fabio D'Erasmo, assessore all'Ambiente, sulle preoccupazioni a Casarola. “Solo chiacchiere, ma anche”

D'Erasmo, non c'è pericolo della biomassa, ma... D'Andrea: “...non essendovi mai stata alcuna richiesta di posizionare un impianto biomasse a Casarola. Sulle riprese video del consiglio comunale è solo un attacco”

Fabio D'Erasmo, assessore all'Ambiente

LA LETTERA

- San Clemente: biomassa sì, no, forse... Nell’occhio del ciclone ci è finito colui che per incarico e vocazione è diventato l’assessore competente: Fabio D’Erasmo, orgogliosamente agricoltore e attualmente assessore ad Agricoltura ed Ambiente a San Clemente. Un tecnico in tempo di tecnici insomma a cui è toccato (e tocca) l’amaro calice delle biomasse. D’Erasmo dice: “ La Mec 3 ci ha sollecitati su una materia che stavamo già studiando in relazione al Piano energetico provinciale e regionale. Stiamo ac-

quisendo dati per poter gestire e non subire imposizioni su una questione che dà il fianco a molte strumentalizzazioni. Garantisco che al momento non esistono richieste di impianti nel nostro comune, ma una amministrazione pubblica, qualora un qualsiasi cittadino nell’esercizio di un suo diritto, chiedesse l’autorizzazione alla costruzione di un impianto per il recupero energetico, deve essere pronta rispondere. Con l’aiuto di Tecnici del settore ed organizzazioni di categoria stiamo cercando di creare le basi

perché, senza negare niente a nessuno, venga preservato il nostro ambiente, il nostro territorio conservi il suo attuale paesaggio e la sua vivibilità e nell’eventualità della nascita di qualche impianto di recupero energetico ci possa essere una ricaduta positiva per tutti i cittadini. L’obbiettivo è garantire nes-

“Ponte Conca, abbiamo i soldi” Gentilissimo Direttore, essendo un suo affezionato lettore potrà capire la mia sorpresa nel trovare sull’ultimo numero un articolo dal titolo “Ponte sul Conca, messa la prima pietra. Ombre all’orizzonte. San Clemente non ha i soldi” ove è stato scritto “sembra che il Comune di San Clemente non abbia il denaro e la capacità di contrarre mutui per sostenere la sua quota, pari all’11% dell’importo totale, valutabile oltre i due milioni di euro”. Certamente non pretendo che sia scritto il “bar” nel quale tale sciocchezza è stata raccolta né tantomeno sapere chi è l’autore dell’articolo e neanche conoscere la motivazione perché una notizia che sembrerebbe riguardare il Comune di San Clemente finisce sulle pagine del Comune di Morciano di Romagna ma credo che dare per certa nel titolo dell’articolo una cosa che lo stesso articolo definisce come ipotetica sia un discreto esempio di perfetta disinformazione, certamente non degna e non all’altezza della Sua rispettabilissima testata giornalistica. A proposito di notizie, questa volta serie, quelle relative ai costi a carico del Comune di San Clemente per la realizzazione del ponte sul Conca, colgo l’occasione per chiarire alcuni punti. Innanzitutto l’importo a carico del Comune di San Clemente non è di “oltre 2 milioni di euro” ma di 1.436.764 euro, al lordo dei ribassi d’asta. Per conoscere la cifra corretta era sufficiente rivolgersi agli uffici comunali oppure rileggere le decine di articoli apparsi sulla stampa, compreso il vostro giornale.

LA LETTERA di Christian D'Andrea* E’ vero che ci sono maggiori difficoltà nell’accendere mutui rispetto al passato, ma si tratta di una situazione generalizzata che non colpisce affatto in modo particolare il Comune di San Clemente. Ciò è dovuto all’approvazione del decreto milleproroghe d.l.225/ 10, art. 2 comma 39, con il quale il limite di indebitamento (ovvero la possibilità di contrarre mutui) è stato portato dal 15% dell’art. 204 del Tuel (d.lgs.267/2000) al 12% nel 2011 e poi con l’art. 8 comma 1 della L. 183/2011 al 8% del 2012, con obbligo di rispettare il 6% nel 2013 e 4% nel 2014. E’ evidente il brusco passaggio dal 15% del 2010 al 4% del 2014. E’ quindi ovvio a qualsiasi persona di normale intelligenza che all’atto della sottoscrizione degli impegni finanziari (2009) il Comune rispettava appieno la propria capacità di indebitamento potendo finanziare l’opera con un mutuo. A consuntivo 2011 l’indebitamento del Comune (rapporto fra spesa per interessi 2011 ed entrate correnti) è a quota 6,311%, nel pieno rispetto del limite previsto per il 2012, sebbene ciò non consenta nell’immediato di accedere a nuovi mutui; si deve comunque tendere all’obiettivo del 4%. Tuttavia le modalità di finanziamento di un'opera possono essere molteplici, quali avanzo di amministrazione, i proventi da alienazioni oppure proventi da permessi di costruire, che a puro titolo esem-

plificativo, nel 2011 sono stati incassati per totali euro 407.388,04 e se ne prevedono altrettanti nel 2012. Va anche sottolineato che, in base alla convenzione sottoscritta con delibera di Giunta Comunale n. 85 del 2009, il Comune di San Clemente dovrà corrispondere il 25% della quota a suo carico, pari ad euro 359.191,00, a seguito certificazione di spese liquidate per un importo complessivo non inferiore al 35% del costo dell’intervento. Stesse identiche modalità sono previste per l’altro sottoscrittore comunale della Convenzione, il Comune di Morciano di Romagna. La seconda quota di euro 502.867,40 sarà probabilmente richiesta nel 2013, a rendicontazione di almeno il 60% delle spese e l’ultima sarà pari ad euro 574.705,60. Ci chiediamo come sia stato possibile collezionare in poche righe una incredibile serie di notizie completamente sballate, come quelle apparse nel Vostro articolo. L’unico consiglio che possiamo dare, è quello di cambiare bar. *Sindaco di San Clemente Egregio sindaco, fa piacere che in un modo o in un altro il Comune alla fine possa trovare i danari. Ma le nostre fonti non erano da bar (ovvio che ci sono bar attendibili e altri un po' più ballerini), ma altre. Lei ha semplicemente rafforzato quanto da noi scritto: San Clemente non può contrarre muti. Punto. Quanto alla cifra, ha ragione, abbiamo dato un numero sbagliato. Chiediamo scusa a lei ed ai lettori. (g. c.)

sun peggioramento della qualità della vita di nessuno”. Ma botte piena e moglie ubriaca non sono affatto facili da coniugare obbietto, e l’assessore: “E’ per questo che pensiamo a regolamentare la cosa. Personalmente essendo un agricoltore, penso a una filiera corta ed a strutture modeste di servizio alle aziende, non solo agricole, che possano utilizzare gli scarti delle loro lavorazioni. Pur avendo tanto territorio a disposizione, penso che sia complicato inserire un grosso impianto a San Clemente. Una grossa struttura porterebbe necessariamente inquinamento acustico, traffico di mezzi pesanti e probabilmente anche inquinamento ambientale. Dobbiamo sfruttare insomma, se esiste, la nostra esatta vocazione, eventualmente fare in maniera di incentivare le realtà lo-

cali, individuare la migliore forma di recupero energetico possibile. Sottrarre, ad esempio, terreni all’agricoltura per produrre con il fotovoltaico penso non abbia senso, come non ha senso l’impiego di grandi aree per la coltivazione di prodotti destinati alla produzione di oli combustibili.” Ma se accadesse che qualcuno volesse, proprio qui, creare un impianto quale sarebbe secondo D’Erasmo la zona più adatta? “Abbiamo a Sant’Andrea l’Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata, 21000 metri quadrati da sfruttare anche per impianti per energie rinnovabili; in più sul territorio ci sono altre importanti situazioni.” Leggerla da queste parole sembra che il no categorico di questi periodi possa diventare un Veltronianissimo “ma anche” molto presto. Del resto D’Erasmo, a ragione, ricorda che l’Europa si è impegnata per tutti i suoi componenti a ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo di fonti rinnovabili. La famosa “legge del 20 20 20” da conseguire entro il 2020 pena, per gli stati inadempienti, l’applicazione di multe salatissime che

naturalmente si trasformeranno in tasse per i cittadini. Meglio essere pronti quindi e sperare che quei regolamenti che verranno presto adottati non siano il frutto della decisione di tre capigruppo ma possano essere discussi con la partecipazione attiva della popolazione coinvolta. Come si vede, l'argomento scotta. Quando la Mec3, leader mondiale, negli ingredienti per il gelato, attraverso la stampa locale ha lanciato il sasso in uno degli stagni più nascosti della politica sanclementese tutti si sono resi conto che risparmiare sui costi dell’energia e preoccuparsi di avere uno sviluppo ecologicamente sostenibile, oltre ad una vita moderna è una non facile necessità. La paura del complotto ha prevalso su una pronta e completa informazione. La necessità per i sanclementesi è quella di essere attori protagonisti e non comparse nello strano mondo dei “politici ecologisti ma anche no” troppo spesso inclini a polemiche, strumentalizzazioni e false promesse che solitamente si bilanciano perfettamente. Biomassa Le biomasse sono una qualsiasi forma biologica organica utilizzata direttamente come combustibile o trasformata in altre forme prima della combustione. Includono scarti di legno, i rifiuti vegetali (inclusi gli scarti della lavorazione del legno e i residui agricoli) ma anche deiezioni animali e rifiuti solidi urbani e non.

LA CULTURA

Premio Villa, XX edizione - XX edizione per il “Giustiniano Villa”, premio letterario in dialetto. Serata finale il 26 maggio alle ore 2 nella sala del teatro del Centro Polivalente di Sant’Andrea in Casale. Un’edizione particolarmente importante con poeti che arrivano da tutta la Romagna ed alcuni anche da fuori regione. Alla serata graditi ospiti Checco Tonti della Compagnia dei Ciarlatani e il maestro Scaramuzzino col suono della sua Gironda per allietare le Zirudele dei partecipanti. Alla fine, come sempre, un piccolo rinfresco offerto dall’amministrazione comunale. Ingresso libero, con risate e commozione gratis! (Claudio Casadei) Giustiniano Villa (1842 - 1919), poeta-ciabattino, grande cantore di poesie e zirudele per mercati e fiere


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SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO

Saludecio, ricordare la figura del beato Amato - Il beato Amato è sulla strada della santificzione. Culto molto sentito dalle popolazioni della Bassa Romagna e Alte Marche. Da tre anni, in maggio, il mese dei suoi festeggiamenti, l'assessorato alla Cultura del Comune di Saludecio, in collaborazione con l’associazione culturale “Identità Europea” con il patrocinio ed il contributo della Provincia di Rimini, si organizza un convegno: “Il Pellegrino delle Stelle”. Il programma Sabato 12 maggio Chiesa parrocchiale, ore 15, visita al Museo di Saludecio e del Beato Amato. Ore 16 - Chiesa dei Girolomini, inaugurazione della Mostra – con visita guidata: “San Colombano, Abate d’Europa, pellegrino d’Irlanda”, a cura dell’Associazione Culturale “Identità Europea”. 17,30 - Sala consiliare - III convegnmo di studi sul tema: “In cammino, ancora. Il Beato Amato Ronconi da Saludecio e la rinascita del Pellegrinaggio nell’Europa Contemporanea. Dopo i saluti del sindaco Giuseppe Sanchini e dell’assessore alla Cultura Gigliola Fronzono, intervengono i relatori: Adolfo Morganti (presidente dell’As-

Maggio 2012

72 F.LLI DEL MAGNO MORCIANO - Piazza Boccioni - Tel. 0541.988104 Orario continuato tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30 Aperto la domenica dalle 8.30 alle 12.30

Sulla via della santificazione due giorni di convegni con incontrui, mostre, discussioni LA CULTURA

sociazione Culturale “Identità Europea”), Andrea Maria Antonini (priore per l’Italia Centrale della Confraternita Jacopea), Natalino Valentini (preside dell’Istituto di Scienze Religiose della Diocesi di Rimini), Vinicio Zeppilli (presidente dell’Associazione “La Pedivella” - Rimini). Ore 18,30 - Piazza del Beato Amato Iniziativa a cura dell’ Associazione “La Pedivella di Rimini, Piccolo Convivio Insieme. Ore 21 - Teatro Verdi - “Il Campo delle Stelle”, rappresentazione teatrale multimediale sul Pellegrinaggio a Santiago compiuto dai giovani Scout di Saludecio – Mondaino – Montegridolfo nell’estate 2011

La chiesa di San Biagio custodisce le spoglie del beato Amato

SALUDECIO

MONTEGRIDOLFO

Trivago: “tra i 10 borghi da visitare”

13 maggio Ore 10 - Chiesa dei Girolomini. Riapertura della Mostra, con visita guidata: “San Colombano, Abate d’Europa, pellegrino d’Irlanda”. Ore 16 - Chiesa dei Girolomini - Dal Borgo all’Hospitale del pellegrino. A piedi ( un chilometro circa – 20 minuti di percorso), verso la Casa Natale del Beato. Ore 17 - Casa del beato Amato Ronconi - Incontro pubblico sul tema: “Un Santo pellegrino per il XXI secolo. Il Beato Amato Ronconi in cammino… verso la gloria della Chiesa”. Relatori: Luigi Calesini (presidente Casa di Riposo Beato Amato), Adolfo Morganti (presidente associazione Culturale “Identità Europea”, Ettore Valzania (membro del Coordinamento del Festival Francescano ed ex-Ministro regionale dell’Ordine Francescano Secolare), Silvia Bernardi (presidente Associazione “Scuola e Società”. Al termine diffusione gratuita del volume: “Un Santo Pellegrino per il XXI secolo. Il Beato Amato Ronconi da Saludecio (ca. 1226 – ca. 1293)”. Ore 19 - Hospitale del beato Amato - La Mensa del Pellegrino. Nello spirito di amicizia e fratellanza del Pellegrino, un piccolo convivio a tavola. Offerta libera a favore della Casa di Riposo “Beato Amato”.

- Montegridolfo con Bagni San Casciano (Toscana), Atrani (Campania), Noli (Liguria), Otranto (Puglia), Gradara... Il paese della Valconca è stato inserito dal motore di ricerca Trivago in una lista di dieci borghi, come uno dei luoghi da visitare. Il passaggio: “Centri storici senza tempo, natura incontaminata, vacanza esperenziale; i Borghi piú belli d’Italia rappresentano senz’altro una sintesi di questi elementi”.

TREBBIO DI MONTEGRIDOLFO - Via Botteghino 61 - Tel. e Fax 0541/855134

Sagra della porchetta - Sagra della Porchetta il 13 maggio a Saludecio. Organizzato dalla Pro loco, la festa è nata negli anni Sessanta. E' una spumeggiante e creativa degustazione dei prodotti tipici derivati dalla macellazione del maiale e in particolare alla porchetta, specialità gastronomica della Romagna e delle vicine Marche. Numerosi "porchettai" occupano la piazza principale offrendo questa specialità tipica non solo della stagione primaverile. Negli ultimi la manifestazione è stata completamente rinnovata, prendendo come riferimento la tradizione delle vecchie fiere: alle occasioni di mercato si sono aggiunti cantastorie, musica popolare, antichi giochi. L'illustrazione della sagra (particolare)


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SALUDECIO - MONDAINO - MONTEGRIDOLFO

F.LLI DEL MAGNO

Con merenda rustica, il 3 giugno premiazione del concorso nato per ricordare la figura di don Sebastiano Sanchini, precettore del Leopardi

FRATTE - Piazza Garibaldi - Tel. 0541.974135 Apertura 7.30-13 15.30-19.30 Giovedì pomeriggio aperto - Aperto la domenica dalle 8,30 alle 12,30

Latinus Ludus, a passeggio col latino LA CULTURA

- Don Sebastiano Sanchini fu il precettore di Giacomo Leopardi, una delle teste più raffinate prodotte dall'umanità. Don Romano Nicolini, parroco di Mondaino a cavallo degli anni Novanta, nel 1989, ebbe l'idea di partire con un concorso di latino riservato agli studenti delle superiori. Gli diede una bella mano il professore Athos Lazzari, un altro bel mondainese. Da allora Mondaino è diventata mèta e sfida per gli adolescenti alle prese con le traduzioni dei cosiddette classici. Il Latinus Ludus è senza dubbio una delle manifestazioni cul-

La casa dove nacque don Sanchini, precettore di Leopardi (Foto Roberto Bronzetti) I ragazzi alle prese con i testi classici

turali che distinguono e qualificano la Provincia di Rimini a livello nazionale. I numeri lo testimoniano: 500 gli iscritti in media, in rappresentanza di istituti superiori di tutto il territorio nazionale (in

particolare Toscana, Puglia, Abruzzo oltre naturalmente a Marche ed Emilia-Romagna). Oltre alle prove di traduzione, di notevole importanza è il Certamen Comicum, rassegnaconcorso teatrale per opere

plautine che giunge, nel 2012, alla sua XVI edizione. Il lavoro effettuato nell’ultimo decennio ha fatto sì che Latinus Ludus non è un complice concorso, ma punto di inizio di importanti iniziative editoria-

Bocce, Montegridolfo addio secondo scudetto In testa a tre giornate dalla fine; poi tre sconfitte consecutive

Italino Mulazzani, presidentissimo del Montegridolfo

BOCCE

- Solo terzo e una recriminazione più alta del Monte Bianco per il Montegridolfo Bocce del presidente Italino Mulazzani. Lo squadrone della Valconca inizia la volta in testa a due giornate dalla fine, dopo la sconfitta col Colbordolo alla terz'ultima giornata, il 24 marzo. Nel penultimo round, la Mulazzani Montegridolfo cede in casa (1-2) contro i romani della Pinetina e perde il primato in classifica (e scudetto) ad una giornata dal termine. La storia, purtroppo, si ripete anche nell'ultima tappa, la Mulazzani Montegridolfo visita il 22 aprile gli storici con-

correnti del Treviso, il Monastier e con la terza sconfitta consecutiva (2-1) chiude al terzo posto; tricolore alla Virtus l’Aquila, come lo scorso anno. Per la formazione riminese, ancora una volta (e quest’anno sono state tante) da cancellare la prestazione di Alfonso Nanni che chiude con un ennesimo 0 su 4. Le sue prestazioni negative

(dato oramai certo partente per la nuova casacca con la società romana del Boville) sono sicuramente le uniche recriminazioni per lo scudetto mancato, specie nelle ultime giornate, soprattutto nella sfida dentro le mure amiche in casa. Nelle prossime settimane, il presidente Italino Mulazzani deciderà sicuramente il nuovo assetto tecnico e atletico per la prossima stagione con la spe-

ranza di poter contare ancora sulla presenza del “capitano” Paolo Signorini, corteggiato da diversi club. Questo lo score dell’ultimo incontro: Monastier - Mulazzani Montegridolfo 2-1: BonifacciD’Alterio-D’Alterio – PaolucciSignorini-Moretti 1-8, 8-0; Savoretti – Nanni 8-5, 8-1; D’Alterio Pasquale – Signorini 7-8, 5-8; D’Alterio GiuseppeSavoretti – Paolucci-Nanni 8-4, 8-5. Classifica Virtus L'Aquila 38 (campione d'Italia, La Pinetina (Roma) 37; Mulazzani Montegridolfo 33; Colbordolo 31; Montegranaro (Ascoli Piceno) 29; Monastier (Treviso)...

li, grazie alla collaborazione con Guaraldi Editore, volte a divulgare aspetti “non usuali” legati alla cultura classica e latina. Le iniziative editoriali sotto l’egida del concorso hanno ottenuto un sempre più ampio consenso e riscontro, in ambito accademico e non, con recensioni e presentazioni che hanno superato i confini nazionali ed europei (con recensioni da parte dello Smithsonian Institute di Boston, presentazioni in università degli USA, passaggi sulla stampa nazionale, commenti sui forum internet di diverse nazioni). Edizione XXIV, il Latinus Ludus consta di due momenti. Due feste. Si è partiti il 29 aprile col concorso nazionale di traduzioni dal latino e dal greco. Appuntamento alle 9, nella palestra di via Fonte Leali. Un grande successo: 27 le scuole partecipanti, provenienti da 4 regioni italiane, per 510 iscritti. Il greco è stato introdotto in via sperimentale nel 2011, e riproposto quest'anno (complice anche la prova di greco prevista alla maturità per il licei clas-

sici?); i 40 posti in “competizione” sono andati immediatamente a ruba. Gli studenti dimostrano così che, nonostante i tagli pesanti alla scuola e alla cultura, l’interesse per la cultura classica, e la voglia di confrontarsi su questa, sono ancora pienamente vivi nella scuola italiana e nei ragazzi che partecipano ad un concorso che promette ai vincitori, non premi milionari, ma qualche ottimo libro ed un lettore ebook per i più bravi. Come da tradizione, il Latinus Ludus chiude con una festa. L'appuntamento è il 3 giugno, nel Teatro Arboreto, con il Certamen Comicum, prova di recitazione su scene tratte dalla commedia plautina Pseudolus e tradotte dagli stessi ragazzi. Segue la premiazione e non mancherà anche quest’anno, in Piazza Maggiore, una delle più belle d'Italia, la merenda rustica offerta dal Lions Club di Cattolica – coorganizzatore dell’evento con il Comune di Mondaino (che si avvale – anche – del contributo della Provincia di Rimini).

RILASCIO BOLLINO BLU - PLAKETTE PER LA GERMANIA


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CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO COMUNITA'

Borgo di Albereto, festa della Vergine - Albereto: una chiesa di campagna bellissima (dedicata a San Felice) in un posto non meno affascinante. Tradizione vuole, che l’ultima domenica di maggio si celebra la festa della Beata Vergine della Consolazione. Un appuntamento che viene da lontanissimo e che gli abitanti della frazioncina (un tempo 700 abitanti, oggi un centinaio) cercano di onorare al meglio. Organizza il Comitato parrocchiale. La giornata. Al mattino si celebra messa alle 11. Nel pomeriggio alle 4 c’è la processione. L’immagine della Vergine (un quadro copia dell’originale conservato in chiesa) viene portata nel borgo malatestiano di Albereto per essere poi riportata nella chiesa. Dietro l’edificio religioso, nel campo sportivo, c’è la festa, con l’orchestra, la banda. L’appuntamento è anche l’occasione per visitare la chiesa ed il borgo malatestiano di Albereto. Si ammira un sontuoso panorama: con il mare “vicino”, San Marino e la montagna.

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Per lo scandalo debiti, il centrosinistra cede il governo dopo 67 anni

Mimma Spinelli, il centrodestra conquista Coriano - Il potere logora chi non ce l'ha, amava dire Giulio Andreotti, il politico più longeva della storia d'Italia. Dal dopoguerra, 1945, siede in Parlamento; da anni è senatore a vita. A Coriano, vale il contrario. Il centrosinistra dopo 67 anni ininterrotti di amministrazione, e potere, perde il Comune. Nelle urne della tornata elettorale anticipata dello scorso 6-7 maggio, i corianesi premiano il centrodestra. Domenica (per tutti Mimma) Spinelli è il nuovo sindaco. Guidava una lista civica di centrodestra denominata “Progetto

Voti 622 12,77 % Fabia Tordi (Coriano comunità aperta)

Voti 177 3,63% Angelino Gaia (Nuova Coriano)

Voti 509 10,45% Seggi Luca Gallini (Legalità e imparzialità)

LA POLITICA

Coriano”. Emiliano Righetti, candidato del centrosinistra della lista civica Risanamento e rinnovamento (sostenuta da Pd, Rifondazione comunista e socialisti) è giunto lontano dalla vittoria: 1.449 voti, pari al 29,76%. La Spinelli (un cognome caro alla sinistra per l'indimenticato Altiero, uno dei padri dell'Europa unita), mette in cascina 1.832 voti, il 37,63% del consensi. Sei liste Al nastro di partenza, ben sei liste. Equamente divise tra centrodestra e centrosinistra. Nel primo schieramento si potrebbero collocare le liste civiche di Spinelli (Pdl), Gallini (Lega) e Gaia (destra). Sull'altro fronte le altre tre: Tordi (area verde), Righetti (Pd) e Squadrani (Sinistra critica).

Se gli schieramenti fossero stati soltanto due, il centrodestra avrebbe vinto comunque per uno scarto di 160 voti: 2.518 suffragi contro 2.350. Voto anticipato Coriano è andato alle urne anticipate dopo le dimissioni del sindaco Luigina Matricardi, sulla quale si abbattè lo tsunami di un fardello di debiti (circa 20 milioni di euro) forse sostenibili economicamente con un piano di progressivo rientro, ma non psicologicamente. Piuttosto che affrontare gli ardi ostacoli, raccontare e chiedere scusa ai suoi concittadini, il sindaco del Pd optò per le dimissioni. Centrosinistra Il Pd corianese doveva affrontare il dopo Matricardi col coraggio e non coi soliti gio-

chini della politica dei feudi che da decenni sta impoverendo la discussione politica della comunità. Gli ultimi anni era diventato solo potere ed un'amministrazione senza la bussola del futuro e idee per guidare un territorio complesso quanto affascinante. Luigi Vallorani era uno degli spiriti migliori del centrosinistra. Uomo di idee e schiena dritta. Nel '99 è in lista con Ivonne Crescentini, che incamera il 77 per cento dei suffragi. Nel 2003, Vallorani lascia le sue deleghe da assessore; aveva intuito che i bilanci comunali facevano acqua sotto le ombre di troppe fessure, Quando chiede lumi, gli lanciano il librone con centinaia di pagine di bilancio e un mezzo insulto: “Ecco, leggitelo!!!”.

PERSONE - MONTESCUDO

Annunziata, 100 anni di storie - Nonna Annunziata: 100 anni, che bella soddisfazione!!! E quante storie sulla giostra della vita. Sabato 28 aprile li ha festeggiati presso la casa residenza per anziani “Sebastiano Fantini” di Montescudo i “primi” cent’anni di Annunziata. A fare da cornice a questo evento speciale i figli, i nipoti, i cugini, gli altri ospiti insieme ai loro cari ed il personale della struttura. Nell’occasione non poteva mancare una meravigliosa torta e tanta buona musica come sottofondo. A testimonianza della bella situazione vissuta insieme sono stati raccolti i commenti degli ospiti e del personale che in coro le hanno augurato di vivere ancora tanto! (Pierfrancesco Gasperi)

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CORIANO - MONTE COLOMBO - MONTESCUDO

Sindaco Mimma Spinelli, lista civica di centrodestra Voti 1.449 29,76% Seggi 2

Voti 1.832 37,63% Seggi 7

Emiliano Righetti (Risanamento e rinnovamento)

Mimma Spinelli (Progetto Coriano)

Voti 279 (5,73 %)

Matteo Squadrani (Sinistra critica)

I sei candidati nell'incontro pubblico al teatro Corte. Da sinistra: Fabia Tordi (Coriano comunità aperta), Angelino Gaia (Nuova Coriano), Luca Gallini (Legalità e imparzialità), Emiliano Righetti (Risanamento e rinnovamento), Mimma Spinelli (Progetto Coriano), Matteo Squadrani (Sinistra critica)

CORIANO

Solo sindaci di sinistra: 1946-2012

Una tornata senza partiti Solo liste civiche La sconfitta della politica?

Ivonne Crescentini, nel '99 ottenne il 77% dei voti

- Soli sindaci di sinistra per Coriano dal 1946 ad oggi.

Voleva, Vallorani, una sintetica tabella per capire. Racconta oggi: “Sono un uomo di sinistra, mi sento profondamente del Pd, spero che questa sconfitta possa rigenerare il partito a Coriano. Da anni si vinceva per il reticolo del potere, per le concessioni e non per meriti e per i programmi migliori. Non è così che io intendo la politica e le responsabilità. Con questa tornata elettorale, mi sono tolto un sassolone, non un sassolino. Spero che per il Pd sia una

catarsi in grado di portare nel partito una ventata di aria ossigenata, fatta da giovani e belle persone. Per una politica al servizio degli altri”. Nella tornata elettorale del 2004, la prima come candidata a sindaco della Matricardi, si vinse col 59 dei suffragi; addio quel 77 per cento di 5 anni prima. Allora la lista civica di centrodestra (con tanti uomini provenienti dal centrosinistra) fece un grosso errore, inserendo i simboli dei partiti.

Nel 2009, altro lieve arretramento per il centrosinistra; la Matricardi riconquista il Comune col 54 per cento dei voti. L'astensione Con circa il 40 per cento, gli astenuti 2002 hanno urlato la propria rabbia contro la cattiva politica, contro i debiti, contro la sinistra. Si è sentito tradito. Al di là degli slogan contrari, i politici di professione gioiscono quando il cittadino diserta. Significa, semplicemente, che c'è meno controllo. Meno rompiscatole che vogliono infilare il naso negli atti amministrativi, che sono futuro e potere. Un atto può incidere sulle vite delle famiglie e degli imprenditori, partendo dai bollini delle concessioni edilizie in giù.

1946 - Carlo Zaghini (Pci). Venne sospeso con decreto prefettizio, gli subentra Renato Muccioli (Pci) il 20 marzo 1951. Il prefetto annullò anche Muccioli; dal 29 dicembre 1950 al 1951 sindaco Giovanni Pari (Psi). 1951 - Renato Muccioli (Pci) 1956 - Renato Muccioli (Pci) 1960 - Renato Muccioli (Pci) 1964 - Renato Muccioli (Pci) 1970 - Renato Muccioli (Pci) 1975 - Gianfranco Geminiani (Pci) 1980 - Sergio Pierini (Pci) 1985 - Sergio Pierini (Pci) 1990 - Giovanni Girolomini, Pci, (si dimise il 4 dicembre 1992; gli subentrò Ivonne Crescentini, Pds) 1995 - Ivonne Crescentini (Pds) 1999 - Ivonne Crescentini (Ds) 2004 - Luigina Matricardi (Ds) 2009 - Luigina Matricardi (Pd)

- I partiti sono l'ossatura della democrazia a seguire i fondamenti del pensiero liberale e occidentale. Il partito è il luogo dove la comunità sviluppa le idee e controlla anche i propri rappresentanti. E' il partito che sa chi è effettivamente il signor Mario Rossi o Giuseppe Bianchi. Ne conosce il carattere, l'educazione, la preparazione. Sa se un uomo onesto. Il partito dovrebbe anche controllare i propri uomini al potere. Insomma, è il neurone dei neuroni della democrazia, fino a prova contraria il regime meno peggio che una comunità riesce a darsi. L'altra faccia della stessa medaglia afferma che se non ci sono i partiti non ci potrebbe essere democrazia in nazioni grandi e strutturate. A Coriano c'erano sei liste e nessun partito ufficiale in corsa. Anzi, uno c'era ed era Sinistra critica che aveva nel giovane riccionese Matteo Squadrani, 18 anni, il candidato a sindaco. Come mai i partiti hanno optato per se stessi dietro le cosiddette liste civiche? Pensavano di essere impresentabili? La sconfitta della politica, è la sconfitta della comunità



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