LUX TERRAE 4 marzo aprile 2011

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la

David Bohm della “Sappi che la maggior parte delle cose di cui i tuoi sensi recano testimonianza non sono che ‘fruscii delle ali di Gabriele’… ‘Tu stesso sei un fruscio delle ali di Gabriele’ ”

“Perché esiste qualcosa piuttosto che nulla?”

I

(G. W. Leibniz)

di Antonio Bonifacio

n un suo testo, René Guénon, annotava sagacemente che il termine “rivoluzione” appare foriero di una duplice interpretazione: da una parte esso può significare mutamento totale, mentre dall’altro implica l’idea di ritorno allo stato originario. In effetti, il moto di rotazione compiuto dagli astri sia nello spazio, sia su se stessi, è definito “rivoluzione”

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Un’immagine del grande scienziato David Bohm che fu anche ottimo divulgatore

e questo implica che il corpo celeste si ripresenta nello stesso luogo e nella stessa posizione da cui era idealmente partito dopo aver compiuto il suo movimento. Ciò, paradossalmente, sta accadendo nella fisica ul-

tima la quale si è trovata inaspettatamente a confrontarsi con un mondo completamente diverso da quello che gli era familiare. Si parla del mondo subatomico, delle particelle elementari, regolato da leggi profondamente difformi da quelle proprie del meccanicismo newtoniano che presiedono a quell’universo finora conosciuto dalla fisica. Gli eventi del mondo subatomico riposano sulla probabilità del verificarsi di un fenomeno e non sulla prevedibilità matematica dello stesso. Non è scopo di queste righe ripercorrere le tappe di questa fenomenologia, così estranea ai postulati meccanicisti su cui si fonda la fisica classica, ma solo evidenziare che, di fronte all’imprevedibilità degli eventi propri della quantistica, Einstein, ossessionato dall’idea di ricercare una legge unica che disciplinasse l’universo mondo, abbia pronunciato la celebre frase “Dio non gioca a dadi”; a dire che anche questo universo, apparentemente caotico, doveva alla fine corrispondere anch’esso a dei canoni prevedibili. Proprio riguardo all’aspettativa della presenza di un “ordine”, in un mondo altrimenti costituito da sole probabilità, si articola il pensiero di David Bohm, sulla cui opera spenderemo qualche riflessione in relazione alle sue straordinarie conclusioni sorprendentemente accostabili alle concezioni di fondo di certe correnti religiose arcaiche.


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