Rassegna stampa 31 ottobre 2013 def

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31/10/2013 ECONOMIA E MERCATI

LA REPUBBLICA IL MESSAGGERO IL GIORNO MILANO INFORMAZIONI D’ORO ABOUT JEWELLERY IL SOLE 24 ORE ABOUT JEWELLERY PAMBIANCONEWS IL SOLE 24 ORE ABOUT JEWELLERY

FISCO

FINANZA NO STOP TGCOM24 BLASTING.NEWS L’INDIPENDENZA L’INDIPENDENZA LA REPUBBLICA CORRIERE DELLA SERA CONFCOMMERCIO

La Banca Nazionale Svizzera perde 8,5 miliardi per colpa dell’oro Attività storiche costrette a chiudere Il lusso cresce ancora. La creatività milanese avrà un suo brand Italia fuori dal G8 e dal G10 Polonia: il sistema ditributivo I turisti cinesi sono sempre di più e Lvmh è pronto a portare i duty free asiatici Dfs in Europa L’andamento del lusso nell’area asiatica Pechino vieta lo ‘shopping tour’ ai turisti cinesi Il supereuro frena il lusso L’andamento dell’oro nel 2013 secondo gli esperti

Ecco perchè vogliono (eliminare) il nostro contante Giù soglia contanti, Saccomanni solo contro tutti: no di Alfano e Fassina Limite per il pagamento in contanti: Saccomanni vuole abbassarlo sotto i 1000 euro Contanti: per un italiano mille euro, per un extracomunitario 15mila Abbassare ancora il limite del contante. Ecco l’annuncio di Saccomanni la Battaglia del contante Alfano contro Saccomanni Legge di Stabilità, il governo si divide: «Contanti, ridurre la Soglia dei mille euro» Contanti: Federpreziosi dice no alla proposta di Saccomanni

COMPRO ORO

BLOG SICILIA Rapinato compro oro a Palermo Tre arresti, manca solo il ‘palo’ VARESE NEWS Ruba un ditale alla mamma e lo fa rivendere al "Compro Oro" dall'amichetta LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Monte di pietà e «compro oro» segni della crisi CORRIERE DELLA SERA Anche il ceto medio in coda dai Compro Oro IL QUOTIDIANO ITALIANO Andria, tenta estorsione e picchia titolare di un compro oro: arrestato 20enne JULIE Commercio oro: Superiamo la schizofrenia normativa

SETTORE E MODA

PANORAMA CORRIERE DELLA SERA INFORMAZIONI D’ORO L’ORAFO PAMBIANCONEWS L’ORAFO INFORMAZIONI D’ORO DELUXE BLOG DELUXE BLOG L’ORAFO

CRONACA

LA REPUBBLICA LA REPUBBLICA

Un gioco bello ma complicato Il polso dell‘anno All’asta i Rolex Daytona più costosi Eberhard & Co. Watches partner delle “Buone Forchette per AIL” I gioielli e orologi Sicis sbarcano nel Quadrilatero I brand del lusso più ricercati online dai consumatori cinesi Riconoscere un Rolex originale Polello e i suoi anelli preziosi della collezione Eterno 2013/2014 Il tesoro di San Gennaro dal valore inestimabile arriva a Roma Fiera di Vicenza: i prossimi appuntamenti Uccise gioielliere in Brera la procura chiede l'ergastolo collaborazione con Messina,Rassegna colpo dain200 mila euro rapinato un rappresentante


Economia e Mercati

La Banca Nazionale Svizzera perde 8,5 miliardi per colpa dell’oro Le fluttuazioni del metallo giallo provocano una perdita di 10,7 miliardi di franchi, ma la perdita viene in parte compensata dall'andamento delle valute. L'istituo centrale elvetico, infatti, continua a fare incetta di euro. Intanto parte una guerra su dove custodire i lingotti svizzeri di FRANCO ZANTONELLI

LUGANO Ͳ Le fluttuazioni del prezzo dell'oro fanno male alla Banca Nazionale Svizzera. Nei primi nove mesi dell'anno, infatti, il saliscendi del metallo giallo ha provocato all'istituto di emissione elvetico una perdita di 10,7 miliardi di franchi, circa 8,5 miliardi di euro. Da rilevare che, nei nove mesi in questione, il valore di un chilo d'oro è calato di 10 mila franchi, poco più di 8 mila euro. La perdita accusata dalla Banca Nazionale Svizzera è stata, comunque, in parte compensata dalla rivalutazione dell'euro, di cui l'istituto continua a fare incetta, per mantenere una parità di cambio stabile e favorire le esportazioni delle aziende svizzere. La perdita, alla fine, è così stata dell'equivalente di 5,2 miliardi di euro. Le riserve auree della Confederazione ammontano a 1.040 tonnellate, il 30 per cento delle La Banca nazionale svizzera quali sono depositate in Gran Bretagna e in Canada. "Per ragioni di sicurezza abbiamo evitato i Paesi della zona euro e gli Stati Uniti", ha spiegato il Presidente della Banca centrale, Thomas Jordan, di fronte alle richieste della destra di "custodire in Svizzera tutti i lingotti". "Sono 10 anni che abbiamo fatto questa scelta", ha detto ancora Jordan il quale, per la prima volta, ha rivelato dove si trovino le riserve auree della nazione. Quello dell'oro è un cavallo di battaglia dell'Udc, il partito del miliardario populista, Christoph Blocher, il quale ha raccolto le firme necessarie perché si tenga un referendum sui depositi della Nazionale.Banca "Dobbiamo tenerli nei nostri caveaux", la richiesta di Blocher e dei suoi che, inoltre, pretendono che le riserve ammontino ad almeno il 20 per cento del totale di quanto posseduto dalla banca centrale mentre, oggi, non superano il 10 per cento. A titolo d'esempio quelle italiane sono di oltre il 70 per cento. Insomma, al di là delle fluttuazioni che possono creare consistenti perdite, come è successo quest'anno, è in corso una vera e propria battaglia dell'oro in Svizzera. Quella sulla parità dei tassi di cambio, risalente al 2012, l'ha vinta il partito di Christoph Blocher, che ha ottenuto la testa del predecessore di Jordan, Philippe Hildebrand.

(31 ottobre 2013)


31-OTT-2013

Lettori: n.d. Diffusione: n.d.

Dir. Resp.: Virman Cusenza

da pag. 33


29-OTT-2013

Lettori: n.d. Diffusione: n.d.

Dir. Resp.: Giancarlo Mazzuca

da pag. 17


/ƚĂůŝĂ ĨƵŽƌŝ ĚĂů 'ϴ Ğ ĚĂů 'ϭϬ Mercoledì 30 Ottobre 2013 Scritto da Edoardo Ebolito

Un lento ed inarrestabile ĚĞĐůŝŶŽ. A meno di sorprese impreviste e, a questo punto, auspicate. >͛/ƚĂůŝĂ ƐĐŝǀŽůĂ ǀŝĂ dal ristretto club delle ƐƵƉĞƌƉŽƚĞŶnjĞ ĞĐŽŶŽŵŝĐŚĞ e nel 2014 sarà Presidente dell’Unione Europea ƐĞŶnjĂ ĨĂƌ ƉĂƌƚĞ ĚĞů 'ϴ. Un paradosso bello e buono, eppure la deficitaria crescita del PIL ha fatto scivolare il Belpaese sempre più in basso, con ůĂ ZƵƐƐŝĂ che, nell’anno solare, ha pareggiato il volume di produzione e Ɛŝ ƉƌĞƉĂƌĂ Ă ƐĐĂůnjĂƌĐŝ dall’ottavo posto ŶĞůůĞ ĞĐŽŶŽŵŝĞ Ɖŝƶ ŝŶĐŝĚĞŶƚŝ di tutto il globo, con un PIL che raggiungerà a fine anno ben 2117 miliardi di euro, a fronte dei 2068 miliardi italiani. Quello del paese dell’ex Unione Sovietica è solo l’ultimo di una serie di nomi che stanno portando ad un ƌĞƐƚLJůŝŶŐ ŐĞŽŐƌĂĨŝĐŽ Ěŝ ƚƵƚƚĞ ůĞ ĞĐŽŶŽŵŝĞ della Terra. Il baricentro si è spostato verso i ƉĂĞƐŝ ĞŵĞƌŐĞŶƚŝ come la ŝŶĂ, che vanta un Pil in crescita perenne a due cifre, ed il ƌĂƐŝůĞ, che sta trainando tutta l’economia sudamericana anche grazie alle ingenti risorse presenti sul territorio. Dal canto suo l’/ƚĂůŝĂ, piccola per dimensioni e con un’età media della popolazione decisamente elevata, mostra ƉĂƌĂŵĞƚƌŝ Ěŝ ĐƌĞƐĐŝƚĂ ŵŽůƚŽ ďĂƐƐŝ per competere con le superpotenze di oggi. Le previsioni inoltre non sono rosee, visto che Paesi come l’India (1.750 miliardi di Pil) ed il Canada (1.825 miliardi) ci incalzano e, entro il 2015, la classifica non ci vedrà nemmeno entro i primi dieci posti. Sembra infatti ŵŽůƚŽ ĚŝĨĨŝĐŝůĞ ĐŚĞ ů͛/ƚĂůŝĂ ƉŽƐƐĂ ƚĞŶĞƌĞ ŝů ƉĂƐƐŽ ĚĞůůĞ ĐŽƐŝĚĚĞƚƚĞ ͞ŶĞǁ ĞŶƚƌLJ͟, che vantano una popolazione numerosa e giovane, un basso tenore di vita ed una grande disponibilità di materie prime. Rimanendo in ambito europeo, anche ƵŶ͛ĞĐŽŶŽŵŝĂ ŵĂƌƚŽƌŝĂƚĂ ĐŽŵĞ ƋƵĞůůĂ ƐƉĂŐŶŽůĂ si appresta nel giro di breve tempo a raggiungere livelli simili ai nostri. Non è un mistero infatti come nel terzo trimestre del 2013 DĂĚƌŝĚ ĂďďŝĂ ƐŽƌƉĂƐƐĂƚŽ ZŽŵĂ nei dati relativi al Pil. Per gli iberici, inoltre, il futuro è anche più roseo, visto che le stime parlando di un +0,7% per il 2014 invece del previsto 0,5%. Tutto questo grazie ad una politica incentrata sulla ripresa della domanda interna mediante il blocco della tassazione. L’Italia è dunque destinata a ƐĐŽŵƉĂƌŝƌĞ ĚĂůůĂ ŵĂƉƉĂ ĚĞůůĞ ĞĐŽŶŽŵŝĞ Ɖŝƶ ŝŶĨůƵĞŶƚŝ al mondo? Se si guarda il percorso storico del nostro Paese, la risposta non può che essere negativa. Negli ultimi 150 anni abbiamo fatto molta strada, rialzandoci sovente anche da situazioni che apparivano decisamente critiche. Partendo dagli albori, ŶĞů ϭϴϲϭ ŝů ƌĞĚĚŝƚŽ ƉƌŽͲĐĂƉŝƚĞ Ɛŝ ĂƚƚĞƐƚĂǀĂ ƐƵ ůŝǀĞůůŝ Ěŝ ŵŝƐĞƌŝĂ ĂƐƐŽůƵƚĂ ed anche la qualità della vita era molto bassa. Nonostante margini di crescita pari allo zero, ŶĞů ϭϴϳϬ ů͛/ƚĂůŝĂ aveva compiuto una scalata incredibile, ponendosi come l’ŽƚƚĂǀĂ ĞĐŽŶŽŵŝĂ ĚĞů ŵŽŶĚŽ, lo stesso posto occupato sino a pochi mesi fa. All’epoca ŝŶĂ͕ /ŶĚŝĂ Ğ ZƵƐƐŝĂ ĞƌĂŶŽ ůĞ ƉƌŝŵĞ ƉŽƚĞŶnjĞ mondiali, ricalcando a grandi linee proprio la situazione attuale. Da allora i due paesi asiatici e la Russia hanno perso terreno per oltre un secolo, riemergendo solo ai giorni d’oggi. Un altro esempio significativo riguardo le qualità della nostra economia si evidenzia nel ƉĞƌŝŽĚŽ ƉŽƐƚ ďĞůůŝĐŽ. Nel 1945 i gravi danni causati dalla guerra e l’ingente debito pubblico avevano riportato il fatturato ai livelli del 1911, ma nel corso di un ventennio l’Italia aveva già recuperato fino alle primissime posizioni, raggiungendo il picco massimo durante il governo Moro nel 1975.


POLONIA: IL SISTEMA DISTRIBUTIVO 30 Ottobre 2013

Il mercato polacco della gioielleria è caratterizzato da una sorta di oligopolio, in quanto in Polonia il mercato è dominato da tre grandi aziende leader: Apart, Kruk e YES. Si stima che, tramite le loro catene di negozi, esse veicolino più del 30% del mercato della gioielleria. Tali aziende – oltre ad essere anche produttrici di gioielleria –importano, distribuiscono e vendono direttamente numerosi prodotti d’importazione. Anche gli altri produttori polacchi, di dimensioni minori, a loro volta importano e distribuiscono al fine di ampliare il numero di referenze offerte alla loro clientela. Si evidenzia inoltre la presenza sul mercato di circa 50 maggiori importatori/distributori di gioielleria e di circa 1000 gioiellerie distribuite sull’intero territorio polacco.


/ ƚƵƌŝƐƚŝ ĐŝŶĞƐŝ ƐŽŶŽ ƐĞŵƉƌĞ Ěŝ Ɖŝƶ Ğ >ǀŵŚ ğ ƉƌŽŶƚŽ Ă ƉŽƌƚĂƌĞ ŝ ĚƵƚLJͲĨƌĞĞ ĂƐŝĂƚŝĐŝ ĨƐ ŝŶ ƵƌŽƉĂ di Chiara Beghelli 29 ottobre 2013

Entro il 2018 la voce "selective retailing" potrebbe diventare il business più redditizio per il colosso del lusso Lvmh, secondo gli analisti interpellati da Bloomberg. Sarà certamente d'aiuto, in questo senso, la decisione del gruppo guidato da Bernard Arnault di portare anche in Europa la catena di negozi dutyͲfree Dfs Galleria, con base a Hong Kong e finora diffusa solo in Asia, Australia e Nord America, per intercettare i desideri dei sempre più numerosi viaggiatori cinesi. Le prime inaugurazioni sono attese per il 2016, nei Paesi prediletti dai turisti cinesi, come la Francia, l'Italia e la Svizzera, come ha sottolineato il coo di Dfs, Michael Schriver, che ha aggiunto: «Investiamo molto nella costruzione di una "brand awareness" fra i cinesi nei nostri negozi qui a Hong Kong e in altre parti del mondo. Dai clienti cinesi continuerà a provenire oltre la metà dei nostri ricavi anche nei prossimi anni». Intanto, visto che la prima meta dei turisti cinesi resta Hong Kong, Dfs ha deciso di ampliare lo spazio dei suoi shop di Hong Kong e Macao rispettivamente del 15 e del 40%. Secondo Global Blue, nel 2014 gli acquisti mondiali tax free dovrebbero aumentare del 10%, trainati soprattutto da cinesi e russi, il cui shopping crescerà rispettivamente del 16% e del 14%. Il gruppo Dfs è stato fondato negli anni Sessanta da Robert Miller e Charles Feeney, che per il logo della catena si rivolsero addirittura ad Andy Warhol. e nel 1997 Lvmh ne ha acquisito la quota di maggioranza. Oggi i suoi 420 store sono diffusi in 14 Paesi, principalmente in Asia, ma anche in Australia, in Nuova Zelanda, e negli aeroporti di San Francisco, Los Angeles e New York Jfk. Negozi che offrono 700 brand di moda e lusso, che ospitano spesso eventi speciali come "The art of shoemaking" di Salvatore Ferragamo, e che saranno oggetto di un'importante evoluzione nei prossimi 18 mesi: a Waikiki, infatti, all'inizio di settembre è stato presentato il nuovo retail concept "T Galleria", più fresco e insieme posizionato in modo ancora più deciso sull'alta gamma, che sarà applicato a tutti i negozi del gruppo.


L'ANDAMENTO DEL LUSSO NELL'AREA ASIATICA 29 Ottobre 2013

Nell’area Asia Pacific è il Sud Est a trainare la crescita, segnando un +20% a tassi costanti nel 2013 (5,5 miliardi di euro), con Singapore sempre in testa come hub regionale del mercato, che ha raggiungo 2,5 miliardi di euro nel 2012. Prestazioni polarizzate nella Grande Cina, dove Hong Kong e Macao beneficiano dei flussi turistici un tempo diretti maggiormente verso l’Europa, mentre Taiwan rallenta insieme alla Corea del Sud. Quest’ultima provata dalle continue tensioni politiche. In Medio Oriente, regione in crescita e storicamente nota per la passione per i gioielli e i beni di lusso, si prevede un incremento del 5% .


WĞĐŚŝŶŽ ǀŝĞƚĂ ůŽ ͚ƐŚŽƉƉŝŶŐ ƚŽƵƌ͛ Ăŝ ƚƵƌŝƐƚŝ ĐŝŶĞƐŝ martedì, 29 ottobre 2013

Turisti in via Montenapoleone a Milano Niente più ‘shopping tour’ per i turisti cinesi. Lo ha imposto un nuovo provvedimento promulgato dal Governo di Pechino lo scorso 1 ottobre, che vieta il cosiddetto shopping ‘forzato’, ossia i tour organizzati con il preciso scopo di guidare i turisti ad acquistare in particolari luoghi e negozi. Una normativa volta a tutelare i diritti dei viaggiatori, ma che ha già avuto come conseguenza un aumento dei prezzi dei viaggi. In precedenza, infatti, vigeva un meccanismo per cui le agenzie viaggi cinesi proponevano pacchetti a prezzi bassissimi e, per rientrare nei costi, stringevano accordi con i proprietari di negozi inserendo nel tour una tappa per lo shopping. L’aumento dei prezzi dei pacchetti dovrebbe incidere però maggiormente sui viaggi a corto o medio raggio, verso destinazioni come Hong Kong, Macao o la Corea, finora mete privilegiate del turismo e dello shopping del Dragone. Si potrebbe quindi assottigliare la forbice di prezzo con i viaggi verso l’Europa, altra destinazione prediletta dai turisti d’oltre Muraglia, dei cui acquisti la moda e il lusso continuano a beneficiare. I cinesi, nei primi nove mesi del 2013, si sono infatti confermati il traino dello shopping Tax Free in Europa salito, secondo i dati 'ůŽďĂů ůƵĞ, del 13% a quota 39 miliardi di euro, con un’ulteriore previsione di crescita del 10% nel 2014. Gli acquisti dei cinesi nel 2014 dovrebbero aumentare del 16%, seguiti da quelli dei russi con un +14 per cento. Secondo quanto affermato da WŝĞƌ &ƌĂŶĐĞƐĐŽ EĞƌǀŝŶŝ, VP International Key Accounts di Global Blue Group, durante la presentazione dei dati al convegno Altagamma, il provvedimento “non avrà in generale un impatto negativo, fatta eccezione per quelle destinazioni, specialmente asiatiche, in cui erano previste queste formule”. Allo stesso tempo, ha proseguito l’analista, “potrà portare all’evoluzione delle aspettative dei cinesi verso un’esperienza turistica più ricca, coinvolgente e autonoma generando un circolo virtuoso tra flussi turistici, spesa e ricerca delle eccellenze europee.” In pratica, per i marchi del lusso l’abolizione dello shopping forzato può rappresentare un’opportunità, se riusciranno a farsi ‘scegliere’ più consapevolmente dai turisti cinesi. Già a settembre la stampa del Paese del Drago aveva parlato di un turismo cinese più autonomo e di una crescente disaffezione verso il modello delle gite in comitiva.


del 29 Ottobre 2013


L’ANDAMENTO DELL'ORO NEL 2013 SECONDO GLI ESPERTI Ϯϴ KƚƚŽďƌĞ ϮϬϭϯ

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Fisco ECCO PERCHE’ VOGLIONO (ELIMINARE) IL NOSTRO CONTANTE Scritto il 30 ottobre 2013 alle 11:05 da Paolo Cardenà

di Paolo CardenàͲ Secondo quanto riportato dalla Reuters, il Ministro Saccomanni avrebbe espresso la volontà da parte dell’esecutivo di ridurre ulteriormente i limiti di utilizzo del contante. Nell’agenzia si legge: /ů ŐŽǀĞƌŶŽ ŝŶƚĞŶĚĞ ƌŝĚƵƌƌĞ ůĂ ƐŽŐůŝĂ ŵĂƐƐŝŵĂ Ěŝ ƉĂŐĂŵĞŶƚŽ ŝŶ ĐŽŶƚĂŶƚŝ͕ ĂƚƚƵĂůŵĞŶƚĞ ƉŽƐƚĂ Ă ϭ͘ϬϬϬ ĞƵƌŽ͘͞YƵĞƐƚŽ ğ ƵŶ ƉƵŶƚŽ ƐƵ ĐƵŝ ů͛/ƚĂůŝĂ ƌĞƐƚĂ ŝŶĚŝĞƚƌŽ ĞĚ ğ ƵŶ ƉƵŶƚŽ ƐƵ ĐƵŝ ǀŽŐůŝĂŵŽ ŝŶƚĞƌǀĞŶŝƌĞ͕͟ ŚĂ ĚĞƚƚŽ ŝů ŵŝŶŝƐƚƌŽ ĚĞůů͛ ĐŽŶŽŵŝĂ͕ &ĂďƌŝnjŝŽ ^ĂĐĐŽŵĂŶŶŝ͕ ĚƵƌĂŶƚĞ ƵŶ͛ĂƵĚŝnjŝŽŶĞ ŝŶ WĂƌůĂŵĞŶƚŽ ƐƵůůĂ ůĞŐŐĞ Ěŝ ^ƚĂďŝůŝƚă͘ Di seguito vi propongo alcune riflessioni, in parte già ospitate su numerosi articoli presenti sul blog. Nella vita comune, l’utilizzo del denaro contante è una delle cose più normali che esista. La possibilità di utilizzare denaro contante per compensare transazioni commerciali, costituisce elemento di libertà di ogni essere umano, oltre che motore di sviluppo alla crescita economica e al benessere collettivo. Quotidianamente, avvengono milioni e milioni di transazioni che hanno come contropartita l’utilizzo del denaro contate, senza il quale, con ogni probabilità, parte di queste non avverrebbero mai, o avverrebbero in maniera sensibilmente ridotta L’utilizzo del denaro contante è semplice, è pratico, è efficace, è veloce e non è costoso. Questo, unito alla possibilità di utilizzare anche altre forme di pagamento che il progresso tecnologico ha reso disponibile, contribuisce ad elevare il grado di efficienza della società e delle pratiche commerciali le quali, a seconda dei casi, richiedono strumenti di pagamento più o meno consoni a talune tipologie di spese Ridurre o eliminare del tutto l’utilizzo del denaro contante nelle pratiche commerciali, implicherebbe che chi ha uno stipendio, ad esempio, dovrà riceverlo obbligatoriamente in banca. Così come ogni sostanza contante di cui si dispone, dovrà essere depositata in banca, e da lì spesa attraverso la moneta elettronica. Di colpo, grazie ad un atto normativo, il cittadino verrebbe privato oltre che di questa forma di libertà (cioè quella di utilizzare il contante), anche dell’unica forma di dissenso a sua disposizione nei confronti del sistema bancario. Per contro, le banche verrebbero graziate in quello che per loro costituisce il vero e proprio incubo: la corsa agli sportelli.


A quel punto, essendo il denaro smaterializzato e sostituito con un algoritmo astratto e intangibile, ne deriva che se non esiste moneta contante da scambiare e da prelevare, viene meno anche il pericolo che la popolazione possa chiedere la restituzione di ciò che non esiste. E’ evidente, e le banche festeggiano.Nel corso dei secoli, la necessità degli stati e quindi della politica, di contare sempre più sull’appoggio del sistema bancario per il finanziamento degli abusi di spesa della macchina statale e dei privilegi di politici (spesso corrotti ed incapaci), ha favorito l’instaurarsi di una connivenza simbiotica tra la politica e il sistema bancario. Ciò per reciproca convenienza: quella della politica di poter contare sui favori dei banchieri; e quella di quest’ultimi, di poter godere di un quadro normativo di favore per incrementare i propri affari e, in caso di dissesti, contare sull’interventismo statale. Il denaro, per il sistema bancario, è elemento sul quale fonda i propri affari: in buona sostanza è la merce da vendere. Avere il controllo e la gestione di tutto il denaro, per la banca, è un moltiplicatore del proprio business e quindi di redditività. In un sistema basato sulla riserva frazionaria quale è il nostro, accade che i 1000,00 euro che vengono depositati in banca, possono diventare (per il sistema bancario) fino a 100.000, ossia cento volte tanto. E ciò è possibile per l’effetto moltiplicativo dei depositi. Siccome sulle somme depositate la banca è tenuta ad accantonare solo l’1% del deposito (nel nostro caso 10 euro, l’1% di 1000) per far fronte ad eventuali esigenze di cassa e richieste di rimborso delle sostanze depositate, ne consegue che le altre 990 possono essere immesse nuovamente nel sistema, mediate la concessione di prestiti. A questo punto i 990 euro concessi in prestito, vengono nuovamente depositati sul sistema bancario e la banca, dopo aver provveduto ad accantonare un’altro 1% (9.90 euro in questa seconda fase) della somma depositata, avrà nuovamente a disposizione 980.10 da poter concedere di nuovo in prestito, e così via fino a che non si sarà esaurito l’effetto moltiplicatore sul deposito iniziale. Ossia fino a quando non si sarà prodotta moneta virtuale per 100.000 euro a fronte dei 1000 euro di deposito reale iniziale. In sostanza, per ogni mille euro di deposito, la banca potrà moltiplicare fino a 100.000 euro la materia oggetto dei propri affari: il denaro. Sulla massa di prestiti concessi, in questo caso 99.000 euro, la banca trae un enorme profitto applicando un tasso di interesse che chi ha usufruito del prestito dovrà rimborsare a determinate scadenze, unitamente al capitale preso in prestito. Alla luce del ragionamento appena esposto, risulta del tutto agevole comprendere l’interesse da parte del sistema bancario affinché si giunga alla completa eliminazione della denaro contante. Tanto meno sarà il contante in circolazione, tanto più elevata sarà la possibilità riservata alle banche di incrementare il proprio giro d’affari e aumentare a la redditività prodotta, che si traduce in bonus milionari pagati ai super manager. Il sistema bancario così deterrebbe in deposito la maggior parte della ricchezza del paese. Deterrebbe in custodia i vostri investimenti in titoli, azioni, obbligazioni, i preziosi custoditi in cassette di sicurezza, e ora anche il denaro che, obbligatoriamente, deve essere depositato sul conto corrente. Siccome le pretese impositive dello Stato si fondano su imponibili di cui lo Stato stesso ne dovrebbe conoscere le dimensioni e la collocazione, se ne deriva che lo Stato non potrebbe tassare ciò che non conosce, come ad esempio il denaro contante che voi custodite a casa. Almeno fino a questo momento. Il pericolo è proprio quello di essere obbligati, tramite un provvedimento di legge, a privarsi dell’utilizzo del contante, per rendere la macchina coercitiva del fisco ancora più efficiente, funzionale, perfetta e micidiale. Tra qualche giorno, le banche italiane dovranno trasmettere all’anagrafe tributaria tutte le movimentazioni dei nostri conti correnti. Lo stato, con un semplice click, potrà conoscere in tempo reale ogni vostra ricchezza: sia la sua collocazione, che la sua dimensione complessiva. Ricchezza incrementata, ovviamente, dai depositi di denaro contante che, oltre a far aumentare la base imponibile da colpire con


un’eventuale imposizione patrimoniale, offre allo Stato la garanzia del buon esito della sua pretesa tributaria. Quindi, in questo caso, avrebbe a sua completa disposizione ogni forma di ricchezza, e potrebbe tassare, confiscare ed espropriare, ogni importo a suo piacimento, desiderio e necessità, sia per salvare chi tale ricchezza la detiene in deposito (le banche), sia per salvare se stesso e i privilegi del manipolo di gerarchi da un eventuale bancarotta. Anzi, questo pericolo è quantomai reale e percepibile al punto che buona parte della nomenclatura politica del paese non nasconde affatto il desiderio di applicare un’imposta patrimoniale. Volete un esempio su cosa potrebbe fare lo stato con il vostro patrimonio? Bene, basta prendere ad esempio Cipro. La cosa più semplice da fare è proprio quella di aggredire il deposito sui conti correnti. Sono sostanze disponibili e quindi per definizione idonee ad essere immediatamente trasferite, dal conto corrente alle casse dello stato.E poi se lo Stato è fortunato e a voi vi dice male, sul conto corrente potrebbe anche trovare un saldo particolarmente elevato derivante dal mutuo che la vostra banca, magari, vi ha accreditato qualche giorno prima per comprare la vostra casa o finanziare la vostra attività. Quindi un “extragettito” per lo Stato, una maggiore rapina per voi, su dei patrimoni a debito che dovrete rimborsare alla banca. La cosa vi sorprende? Nel 1992, con la patrimoniale di Amato, è accaduto proprio questo. Aziende e famiglie di sono viste confiscare ricchezza su delle somme derivanti da un finanziamento concesso dalla banca e temporaneamente depositato sul conto corrente bancario. Vi sembra giusto? Volete un’altro esempio? Eccovi serviti. Parte della politica, ad esempio, come dicevamo, non nasconde affatto l’idea che sarebbe favorevole ad un’imposta patrimoniale sui grandi patrimoni. A parte il fatto che non si forniscono chiarimenti su cosa debba intendersi per patrimonio, ossia se si dovranno considerare beni immobili, mobili, investimenti, aziende ecc., il sospetto è che, quando si accorgeranno che il gettito derivante da un’imposizione patrimoniale sarà molto ridotto, probabilmente, abbasseranno di molto il livello di patrimonio dal quale far scattare l’imposizione al fine di aumentare la base imponibile. Solo per citare un esempio, qualora dovesse essere tassato il patrimonio immobiliare, non è detto che il contribuente abbia disponibili gli importi per adempiere all’obbligazione tributaria. Ecco quindi che il fisco potrebbe aggredire il conto corrente dove si detengono, per obbligo normativo, anche le risorse indispensabili per il sostentamento dei propri congiunti, lasciando a pancia vuota tutta la famiglia. Ma la carrellata di casi e gli aspetti inquietanti di una simile coercizione della libertà individuale è ancora lunga, fitta ,se non interminabile. Si potrebbe andare avanti per ore, ma non cambierebbe affatto il risultato. La banca, concludendo, diverrebbe una gigantesca camera di compensazione, ossia soggetto giuridico al servizio (più di quanto lo sia oggi) dello Stato per espropriare ricchezza: ossia il presente e il futuro di liberi ed onesti cittadini. Il perché è chiaro: per rendere solvibile il debitore non c’è via più semplice che quella di compensare debiti del debitore con i crediti del creditore. E il gioco è fatto


30 ottobre 2013

Giù soglia contanti, Saccomanni solo contro tutti: no di Alfano e Fassina Il ministro dell'Economia vuole abbassarla sotto i mille euro, ma il vicepremier avverte: "Non è così che si combatte l'evasione fiscale" 16:43 Ͳ L'uso del contante divide il governo. L'ipotesi di riduzione della soglia massima di mille euro per i pagamenti "cash" trova il pieno appoggio del ministro Fabrizio Saccomanni: "Questo è un punto su cui l'Italia resta indietro e su cui vogliamo intervenire". Di tutt'altro avviso Angelino Alfano: "Occorre aumentare l'uso del contante e contrastare l'evasione consentendo, attraverso scontrini e fatture, di scaricare tutte le tasse".

"Certamente Ͳ spiega ancora Saccomanni in un'audizione al Senato Ͳ misure che rafforzano la tracciabilità sono importanti". Mentre il vicepremier la pensa in maniera completamente diversa e spiega in un tweet: "Il collega Saccomanni ritiene di intervenire per ridurre l'uso del contante. Noi la pensiamo all'opposto di lui". Secondo il ministro dell'Interno è molto meglio copiare l'America permettendo appunto di scaricare tutto. "Là funziona Ͳ assicura Ͳ e funzionerebbe anche qui". Mentre il viceministro all'Economia, Stefano Fassina, dà ragione al Pdl per quanto riguarda la richiesta di non introdurre misure sull'utilizzo del contante nella legge di stabilità definendo l'auspicio "parole di buonsenso". Gasparri: "Una sciocchezza" Ͳ Dà completamente ragione ad Alfano il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri: "Saccomanni dice sciocchezze. Ridurre ulteriormente l'uso del contante, più di quanto non lo sia già, rischia solo di contrarre ulteriormente i consumi. Saccomanni parla da burocrate scollegato dalla realtà e dimostra ancora una volta tutta la sua inadeguatezza. Magari anche per comprare un pacchetto di gomme vorrebbe si usasse la carta di credito". E aggiunge: "Non è certamente facendo le pulci ai pensionati o alle famiglie già in grandissima difficoltà che si contrasta l'evasione fiscale. Letta prenda atto di questa ennesima sciocchezza detta dal ministro dell'Economia e la smentisca". Federalberghi: il limite dei contanti va alzato Ͳ "Per essere ad armi pari con i nostri competitor europei il limite dei mille euro in contanti non può essere abbassato Ͳ avverte il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca Ͳ. Continueremo a combattere la nostra battaglia: la soglia va ripensata. Per stare al passo con gli altri Paesi europei e tenere testa alla sfida che lo scenario internazionale ci impone, bisognerebbe piuttosto alzare il tetto dei contanti a 3mila euro, importo fissato in paesi come Francia e Spagna". E continua: "Una soluzione come quella prospettata dal ministro penalizzerebbe duramente i consumi dei cittadini e gli esercizi commerciali e frenerebbe di conseguenza il turismo, vero volano della nostra economia. Dovremmo poter giocare la nostra partita su uno scacchiere, l'Europa, che si vale delle medesime regole. Al momento invece, l'Italia gioca con una zavorra che rischia di inficiare il rilancio e la crescita economica del nostro Paese".


Limite per il pagamento in contanti: Saccomanni vuole abbassarlo sotto i 1000 euro 30Ͳ10Ͳ2013 Ͳ Christian Citton

Per il ministro si dovrebbe pensare all'uso di carte di credito e bonifici per pagamenti anche inferiori a tale soglia. Carta di credito, assegni e bonifici anche sotto i 1000 euro? Il tema del limite massimo per l'uso dei contanti per i pagamenti sta dividendo il governo, in quanto se da una parte il ministro Saccomanni vorrebbe abbassarlo sotto gli attuali 1000 euro, il viceͲpremier Angelino Alfano ed il viceͲpresidente del Senato Maurizio Gasparri sono assolutamente contrari. Il tutto si inserisce nel percorso parlamentare di approvazione della Legge di Stabilità, ora appunto a Palazzo Madama per la prima tappa, dove ieri Saccomanni ha affermato che occorre implementare le misure di tracciabilità dei pagamenti, favorendo i canali rilevabili quali pagamenti con le carte di credito, bonifici da conto corrente, assegni, per contrastare la lotta all'evasione fiscale. Dure le critiche provenienti appunto da Alfano, il quale afferma che per tali intenti sarebbe meglio fare come negli Stati Uniti: "Occorre aumentare l'uso del contante e contrastare l'evasione consentendo di conservare scontrini e fatture e scaricare tutte le tasse. In America funziona e funzionerebbe anche qui". Dello stesso parere Gasparri, il quale afferma che l'abbassamento del limite di 1000 euro per i pagamenti in contanti sarebbe una ulteriore penalizzazione dei consumi. Anche Federalberghi è fortemente contraria a tale ipotesi in quanto sarebbe troppo restrittiva e ridurrebbe ancor di più la competività del settore turistico italiano: "Per essere ad armi pari con i nostri competitor europei il limite dei mille euro in contanti non può essere abbassato Ͳcosì dice il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, che anzi vorrebbe un alzamento del limiteͲ Continueremo a combattere la nostra battaglia: la soglia va ripensata. Per stare al passo con gli altri Paesi europei e tenere testa alla sfida che lo scenario internazionale ci impone, bisognerebbe piuttosto alzare il tetto dei contanti a 3mila euro, importo fissato in paesi come Francia e Spagna". Attualmente si può pagare in contanti fino ad un massimo di 999,99 euro, mentre dai 1000 euro in su occorre utilizzare forme tracciabili come il pagamento con carta di credito, i bonifici, gli assegni non trasferibili ed intestati con nome o ragione sociale del beneficiario.


Contanti: per un italiano mille euro, per un extracomunitario 15mila di CLAUDIO PREVOSTI

“Non condivido la posizione del ministro Saccomanni in merito agli interventi sulla circolazione del contante. Infatti sono dell’idea che sia necessario aumentare e non ridurre, come ritiene il ministro, la possibilita’ dei pagamenti in contante, almeno al pari con il limite medio utilizzato oggi in Europa”. Lo ha dichiarato il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, senatrice Simona Vicari. Oggi, spiega, “un cittadino italiano o europeo se vuole pagare in contanti in Italia non puo’ superare i mille euro pena una pesante sanzione. Mentre per gli extracomunitari il limite e’ fissato in 15mila euro. Non sono contraria alla diffusione della moneta elettronica, ma questa va sostenuta concretamente con la riduzione dei costi delle commissioni bancarie. E soprattutto e’ necessario sfatare la convinzione che un aumento dei pagamenti elettronici garantisca un maggior contrasto alla criminalita’. Infatti e’ accertato da numerosi studi che la lotta al riciclaggio ed all’evasione fiscale non migliora se si riduce la soglia di circolazione al contante. Anzi, le organizzazioni criminali per le loro attivita’ di riciclaggio utilizzano sempre piu’ sistemi sofisticati, quali ad esempio proprio le transazioni online. Percio’ se sul contante si vuole aprire una riflessione si faccia, ma consapevoli che qualunque intervento di riduzione dei pagamenti cash non aiutera’ la lotta alla criminalita’ e ci allontanera’ dall’Europa, dove quasi tutti i Paesi europei hanno limiti superiori ai nostri, con la Grecia che ha addirittura una soglia minima posta a 1500 euro”.


Abbassare ancora il limite del contante. Ecco l’annuncio di Saccomanni

di LEONARDO FACCO Un’agenzia Reuters ha annunciato quel ci aspettavamo da tempo: “Il governo intende ridurre la soglia massima di pagamento in contanti, attualmente posta a 1.000 euro”. WŽŝ͕ ƵŶ ƉĂŝŽ Ěŝ ĚŝĐŚŝĂƌĂnjŝŽŶŝ ĚĞů ŵŝŶŝƐƚƌŽ Ăů ͞^ŽƚƚŽƐǀŝůƵƉƉŽ͟ ĚĞůů͛ŝŶĨĞƌŶŽ ĨŝƐĐĂůĞ ŝƚĂůŝĂŶŽ͗ ͞YƵĞƐƚŽ ğ ƵŶ ƉƵŶƚŽ ƐƵ ĐƵŝ ů͛/ƚĂůŝĂ ƌĞƐƚĂ ŝŶĚŝĞƚƌŽ ĞĚ ğ ƵŶ ƉƵŶƚŽ ƐƵ ĐƵŝ ǀŽŐůŝĂŵŽ ŝŶƚĞƌǀĞŶŝƌĞ͘͟ &ĂďƌŝnjŝŽ ^ĂĐĐŽŵĂŶŶŝ͕ ůŽ ŚĂ ĚĞƚƚŽ ĚƵƌĂŶƚĞ ƵŶ͛ĂƵĚŝnjŝŽŶĞ ŝŶ WĂƌůĂŵĞŶƚŽ ƐƵůůĂ ůĞŐŐĞ Ěŝ ^ƚĂďŝůŝƚă͘ La dottrina Gabanelli, ahinoi, prende corpo. YƵĞůůŝ ĐŚĞ ƵŶ ƚĞŵƉŽ ŝŶŶĞŐŐŝĂǀĂŶŽ ĂůůĂ ͞ĨĂŶƚĂƐŝĂ Ăů ƉŽƚĞƌĞ͕͟ ŽƌĂ ƐŽŶŽ ůĂ ƋƵŝŶƚĂ ĐŽůŽŶŶĂ ĚĞůů͛ŝŐŶŽƌĂŶnjĂ ;ĞĐŽŶŽŵŝĐĂͿ Ăů ƉŽƚĞƌĞ͘ ŽŶ ƵŶ /ƚĂůŝĂ ĐŚĞ ŶŽŶ ĞƐĐĞ ĂĨĨĂƚƚŽ ĚĂůůĂ ĐƌŝƐŝ͕ ůĞ ƵŶŝĐŚĞ ƉĞŶƐĂƚĞ ĚĞŝ ŐŽǀĞƌŶĂŶƚŝ ǀĂŶŶŽ ŝŶ ĚƵĞ ĚŝƌĞnjŝŽŶŝ͗ 1Ͳ Aumentare la pressione fiscale, a suon di balzelli, gabelle, accise e regole kafkianͲdemenziali; 2Ͳ Stringere il cappio attorno al collo dei contribuenti, intervenendo con redditometri, spesometri, studi di settore, Serpico (dal 31 ottobre i conti correnti non avran alcun tipo di segreto e di default verranno inviate informazioni all’Agenzia delle Entrate) e riduzione del contante. La volontà di spingere l’acceleratore sui pagamenti elettronici era stata annunciata, nel luglio scorso, Ăŝ ĐŽŵŵĞƌĐŝĂŶƚŝ ĚĂů ŵŝŶŝƐƚƌŽ ĚĞůůŽ ^ǀŝůƵƉƉŽ ĞĐŽŶŽŵŝĐŽ͕ &ůĂǀŝŽ ĂŶŽŶĂƚŽ͕ ĐŚĞ Ěŝ ĨƌŽŶƚĞ ĂůůĂ ƉůĂƚĞĂ Ěŝ ŽŶĨĞƐĞƌĐĞŶƚŝ ĂǀĞǀĂ ƉĂƌůĂƚŽ Ěŝ ŵŝƐƵƌĞ ƉĞƌ ĂďďĂƚƚĞƌĞ ŝ ĐŽƐƚŝ͕ Ă ďĞŶĞĨŝĐŝŽ ƐŽƉƌĂƚƚƵƚƚŽ ĚĞŝ ŶĞŐŽnjŝ Ɖŝƶ ƉŝĐĐŽůŝ͘ /Ŷ ƌĞĂůƚă ů͛ŝŶƚĞŶƚŽ ğ ƋƵĞůůŽ Ěŝ ĐŽŶƚƌĂƐƚĂƌĞ ůĂ ƐŽůŝƚĂ ŵŝƚŽůŽŐŝĐĂ ĞǀĂƐŝŽŶĞ ĨŝƐĐĂůĞ͕ ĐŽů ƌŝƐƵůƚĂƚŽ Ěŝ ĨĂƌ ƋƵĂůĐŚĞ ĂůƚƌŽ ĨĂǀŽƌĞ ĂŐůŝ ĂŵŝĐŝ ďĂŶĐŚŝĞƌŝ͘ ŽŵĞ Őŝă ƐĐƌŝƚƚŽ ƐƵ ƋƵĞƐƚĞ ƉĂŐŝŶĞ͕ ĞůŝŵŝŶĂƌĞ Ž ůŝŵŝƚĂƌĞ ŝů ĐŽŶƚĂŶƚĞ ƐŝŐŶŝĨŝĐĂ ĐŽůƉŝƌĞ ƵŶ ŵĞnjnjŽ Ěŝ ƉĂŐĂŵĞŶƚŽ ƐĞŵƉůŝĐĞ͕ ĞĨĨŝĐĂĐĞ͕ ƉŽĐŽ ĐŽƐƚŽƐŽ Ğ ƵŐƵĂůĞ ƉĞƌ ƚƵƚƚŝ͘ DĂ͕ ƐŽƉƌĂƚƚƵƚƚŽ ʹ ĐŽŵĞ ƐĐƌŝƐƐĞ ŝů ŵŝŽ ĂŵŝĐŽ WĂŽůŽ ZĞďƵĨĨŽ͕ ƉŽƌƚĂǀŽĐĞ ĚĞůů͛ĂƐƐŽĐŝĂnjŝŽŶĞ ͞ ŽŶƚĂŶƚĞ >ŝďĞƌŽ͟ ǀƵŽů ĚŝƌĞ ͞affidarsi ai canali elettronici significa altresì dover sottostare al pagamento di commissioni ad ogni atto di pagamento. 100 euro in contanti dopo 100 passaggi di mano sono sempre 100 euro. 100 euro elettronici dopo 100 passaggi sono diventati 45 euro. 55 euro sono “svaniti” per finire in mano a Banche&affini”. ĂƉŝƚŽ ďĞŶĞ͍ Il sottoscritto è tra quelli che hanno aderito alla fondazione di “Contante Libero“, ƵŶ͛ĂƐƐŽĐŝĂnjŝŽŶĞ ĐŚĞ ŚĂ ĐĞƌĐĂƚŽ ʹ ŶĞů ƐŝůĞŶnjŝŽ ĚĞŝ ŵĞĚŝĂ ʹ Ěŝ ƐƉŝĞŐĂƌĞ ůĞ ƌĂŐŝŽŶŝ͕ Ɖŝƶ Ěŝ ƵŶĂ͕ ƉĞƌ ĐƵŝ ďĂƚƚĞƌƐŝ ĐŽŶƚƌŽ ŝů ĐŽŶƚƌŽůůŽ ĚĞů ĐĂƐŚ ƐŝŐŶŝĨŝĐĂ ďĂƚƚĞƌƐŝ ĐŽŶƚƌŽ ů͛ŝŶĐŝǀŝůƚă ŐŝƵƌŝĚŝĐĂ Ğ ů͛ŽƉƉƌĞƐƐŝŽŶĞ͘ DĂ ŝ ǀŽƉŽƐ ĐŚĞ ŐŽǀĞƌŶĂŶŽ ƋƵĞƐƚĂ ĨŽŐŶĂ Ěŝ ƉĂĞƐĞ͕ ƐĞ ŶĞ ĨƌĞŐĂŶŽ͕ ŚĂŶŶŽ ĨĂŵĞ ĚĞŝ ŶŽƐƚƌŝ ƐŽůĚŝ͕ ƉĞƌ ĐŽŶƚŝŶƵĂƌĞ Ă ƐƉƌĞĐĂƌĞ Ğ ŵĂŶƚĞŶĞƌĞ ƉĂƌĂƐƐŝƚŝ͘ >Ă ůŽƚƚĂ ĐŽŶƚƌŽ ů͛ƵƚŝůŝnjnjŽ ĚĞů ĚĞŶĂƌŽ ĐŽŶƚĂŶƚĞ ŶŽŶ ĂŶŶŽǀĞƌĂ ĂůĐƵŶŽ ƐĐŽƉŽ ŶŽďŝůĞ Ğ ůĞ ĂƌŐŽŵĞŶƚĂnjŝŽŶŝ Ă ƐƵŽ ƐŽƐƚĞŐŶŽ ƐŽŶŽ ƉƵƌĞ ŵŝƐƚŝĨŝĐĂnjŝŽŶŝ ĚĞůůĂ ƌĞĂůƚă ŽŐŐĞƚƚŝǀĂ͘ >͛ƵŶŝĐŽ ǀĞƌŽ ŽďďŝĞƚƚŝǀŽ Ěŝ ƋƵĞƐƚĂ ĐƌŽĐŝĂƚĂ ĐŽŶƐŝƐƚĞ ŶĞů ƉƌŽƚĞŐŐĞƌĞ Ğ ĐŽŶƐŽůŝĚĂƌĞ ŝů ƉŽƚĞƌĞ͕ ůĞ ƉƌĞďĞŶĚĞ Ğ ů͛ŝŶĨůƵĞŶnjĂ Ěŝ ƋƵĞůůĂ ǀĂƌŝĞŐĂƚĂ ĐĂƐƚĂ Ěŝ ƐŽŐŐĞƚƚŝ ŝŵƉƌŽĚƵƚƚŝǀŝ ĐŚĞ ǀŝǀŽŶŽ Ğ ƉƌŽƐƉĞƌĂŶŽ ƐŽůƚĂŶƚŽ Ă ƐĐĂƉŝƚŽ ĚĞů ůĂǀŽƌŽ ĂůƚƌƵŝ͘ Marshall McLuhan ha scritto che “ŝ ƐŽůĚŝ ƐŽŶŽ ůĂ ĐĂƌƚĂ Ěŝ ĐƌĞĚŝƚŽ Ěŝ ƵŶ ƵŽŵŽ ƉŽǀĞƌŽ͟. DĂ Ă ƋƵĞƐƚŝ ƐƚƌŽnjnjŝŶŝ ĐŚĞ ƐƚĂŶŶŽ Ăů ŐŽǀĞƌŶŽ͕ ĚĞŝ ƉŽǀĞƌŝ ŶŽŶ ŝŶƚĞƌĞƐƐĂ ŶƵůůĂ͘ hŶ ĐŽŶƐŝŐůŝŽ͍ WŽƌƚĂƚĞ ŝ ǀŽƐƚƌŝ ĐĂƉŝƚĂůŝ ĂůƚƌŽǀĞ͘


30-OTT-2013

Lettori: 2.835.000 Diffusione: 431.913

Dir. Resp.: Ezio Mauro

da pag. 13

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ECONOMIA E POLITICA

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30-OTT-2013

Lettori: 2.835.000 Diffusione: 431.913

Dir. Resp.: Ezio Mauro

ECONOMIA E POLITICA

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Legge di Stabilità, il governo si divide: «Contanti, ridurre la Soglia dei mille euro» Saccomanni al Senato. La replica di Alfano: noi la pensiamo all’opposto . La Corte dei conti sul cuneo: è iniquo

(Ansa)ROMA Ͳ La recessione è finita e la crescita dell’economia sarà più vigorosa nel 2014, ma la politica economica deve restare prudente. «Chi è favorevole a misure più incisive dovrebbe indicare quali spese ridurre, ovvero su quali maggiori entrate fare affidamento» dice il ministro dell’economia, Fabrizio Saccomanni, facendo il punto in Parlamento sulla legge di Stabilità, mentre il Pdl ed il Pd continuano a sollecitare modifiche importanti. Saccomanni ha confermato al Senato la disponibilità del governo a rivedere le nuove tasse sulla casa, a riflettere sulla tassazione dei titoli di /ů ŵŝŶŝƐƚƌŽ ĚĞůů͛ĞĐŽŶŽŵŝĂ Stato, fissata al 12,5% sugli interessi, «troppo bassa» e a introdurre &ĂďƌŝnjŝŽ ^ĂĐĐŽŵĂŶŶŝ nuove vincoli sull’uso del contante, (attualmente il limite è di mille euro) attirandosi prima un attacco violento dal Pdl, poi della Lega Nord. «Saccomanni ritiene di intervenire per limitare l’uso del contante. Noi la pensiamo all’opposto» ha fatto sapere via Twitter, mentre l’audizione del ministro era ancora in corso, il segretario del Pdl Angelino Alfano. Maurizio Gasparri ha accusato il titolare dell’Economia di «dire sciocchezze» e di «parlare da burocrate scollegato dalla realtà, mostrando la sua inadeguatezza». Contro il ministro si è scagliata anche la Lega Nord, dopo le audizioni della Corte dei conti e della banca centrale, presentando una mozione individuale di sfiducia contro il ministro perché la legge di Stabilità sarebbe «priva di copertura». Anche se i magistrati contabili e i tecnici della banca centrale hanno solo parlato di «rischi», legati al futuro taglio delle detrazioni fiscali. «A fronte delle rilevanti dimensioni, il grado di incertezza dei tagli rischia di condizionare l’intera manovra» ha detto la Corte dei conti, mentre Bankitalia avrebbe preferito che la manovra sulle detrazioni scattasse «in modo automatico» per «dare maggior certezza al quadro programmatico». Istat, Corte dei conti e Banca d’Italia hanno mostrato, però, anche qualche perplessità sui contenuti della manovra, e soprattutto sulla riduzione delle tasse a favore dei lavoratori e delle imprese. Uno sgravio che, a conti fatti, rischia di essere quasi impercettibile. Per l’Istat, che ieri tra l’altro ha sottolineato come sia raddoppiato il numero dei cittadini in condizioni di povertà assoluta (da 2,4 a 4,8 milioni tra il 2007 ed il 2012), l’aumento delle detrazioni sul lavoro dipendente si tradurrebbe in uno sgravio medio pari a 116 euro annui, meno di 10 euro al mese. Secondo la Banca d’Italia, per un lavoratore medio, il peso del cuneo fiscale, cioè la parte della busta paga mangiata dalle tasse e contributi, scenderebbe dal 48,5 al 48,1%. In pratica «meno di cento euro l’anno». Peggio ancora, dice la Corte dei conti, l’intervento sul cuneo non è neanche equo, perché taglia fuori «25 milioni di contribuenti», tra lavoratori autonomi, pensionati e «incapienti», cioè i più poveri. Sulla manovra fiscale si concentrano anche le critiche dei partiti. Per Silvio Berlusconi «è inaccettabile il ritorno delle tasse sulla casa, addirittura aumentate», ma anche per il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, la nuova Tasi va rivista. «Non deve pagare chi non pagava già l’Imu» dice il segretario del Pd, secondo il quale la Tasi dovrà essere più progressiva. Lo stesso Saccomanni ha detto che c’è «il rischio di aliquote elevate» e non ha escluso che «si debba tornare alle detrazioni». Ieri, intanto, il Consiglio dei ministri ha reso permanente il Comitato di consulenza del Tesoro sulle privatizzazioni (nuove operazioni sono attese a breve) e dato via libera all’aumento straordinario dell’addizionale comunale Irpef a Roma dallo 0,9 all’1,2%. 30 ottobre 2013


Contanti: Federpreziosi dice no alla proposta di Saccomanni La Federazione ribadisce la sua posizione di contrarietà con l'obiettivo di evitare un'ulteriore ricaduta negativa sui commercianti orafi e non solo. Aquilino: "il limite non fa altro che inchiodare le vendite di preziosi". Nel quadro della discussione sulla legge di stabilità torna alla ribalta l'ipotesi, annunciata dal ministro Fabrizio Saccomanni al Senato, di ridurre ulteriormente il limite per gli acquisti in contanti introdotto dal decreto "Salva Italia". A più riprese Federpreziosi si è espressa in maniera netta sull'argomento, sottoscrivendo anche un documento ufficiale inviato all'allora presidente del Consiglio Mario Monti, proponendo una modifica della normativa che – senza mettere in discussione il condiviso e prioritario obiettivo del contrasto all'evasione fiscale e al fenomeno del riciclaggio - consentisse un più ampio utilizzo del contante nelle transazioni commerciali. "In questi mesi - dichiara il presidente Giuseppe Aquilino - si è avuta la conferma del disagio e delle ripercussioni che sapevamo sarebbero derivati da questo provvedimento che in pratica non ha fatto altro che inchiodare le vendite di preziosi. Senza dimenticare la forte discrepanza con le soglie decisamente più alte previste in alcuni Paesi europei anche limitrofi al nostro. Basta citare qualche esempio: Belgio 15.000 euro, Danimarca 13.400 euro, Francia 3.000 euro, Romania 2.300 euro, Slovenia 15.000 euro, Spagna 2.500 euro, mentre negli altri Paesi non vi è alcun limite. Non possiamo quindi che ribadire le motivazioni e le soluzioni già prospettate per evitare una ulteriore ricaduta negativa sui commercianti orafi e non solo". 30 ottobre 2013


Compro Oro

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30 ottobre 2013 di ZĞĚĂnjŝŽŶĞ

La polizia ha arrestato Ruben Giambarveri, 22 enne di Termini Imerese, e i palermitani Giuseppe D’Angelo, 19 anni e Nicolas Alessio Intravaia, 19 anni, per furto aggravato ai danni del negozio Compro Oro di via Noce a Palermo. Gli agenti sono stati chiamati attorno alle due di notte dal titolare del negozio che segnalava la presenza dei tre all’interno dell’esercizio commerciale. Il commerciante raccontava di vedere direttamente sul proprio computer le immagini provenienti dall’interno e dall’esterno del negozio. Dentro c’erano tre giovani fuori un palo. I tre che stavano armeggiando nella cassaforte sono stati arrestati. Gli agenti cercano il quarto che stava fuori e che è riuscito a fuggire non appena ha visto arrivare le volanti.


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SPECIALE RISPARMIO 23

Mercoledì 30 ottobre 2013

FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ QUANDO I SOLDI NON BASTANO

Norme contro i rischi di riciclaggio in Dopo una crescita esponenziale dei punti un settore cresciuto con le quotazioni di raccolta dei monili usati ora c’è la fase del «bene rifugio» per eccellenza di assestamento e selezione del mercato

Monte di pietà e «compro oro» segni della crisi

Credito alle imprese patto Co.Fidi Puglia e Bcc di Taranto

I primi resistono da secoli, i secondi sono il fenomeno del momento

U

LA CONVENZIONE

I

negozi di “compro oro”, assieme ai tanti punti di acquisto di oro usato, si sono diffusi a macchia d’olio tanto che stando alle stime ufficiali in media c'è un negozio ogni 4mila abitanti. Con un incremento che negli ultimi anni è stato tumultuoso. Ultimamente il numero complessivo sembra andare verso una stabilizzazione, probabilmente su questo ha inciso anche la fine della corsa del prezzo dell’oro ma anche una inevitabile selezione naturale a fronte di un mercato complessivo più stabile, del resto chi non sarà allineato alle procedure prescritte, ed in particolare a quelle relative alla prevenzione del riciclaggio, si troverà oggettivamente fuori mercato. Sicuramente al “successo” dei compro oro ha influito la crisi e le esigenze finanziarie delle famiglie che in assenza di una spending review familiare e magari di risparmi immediatamente utilizzabili, specie per le spese immediate, si sono viste costrette a vendere anelli, catenine e piccoli oggetti preziosi che magari erano dei tempi

BENE RIFUGIO Quotazioni alle stelle. E i «compro oro» hanno prosperato dell’infanzia. I prezzi praticati dai singoli esercizi sono molto variabili, al di là dello stesso andamento della quotazione dell’oro, e purtroppo in alcuni casi non mancano inchieste su trasparenza e riciclaggio. Inoltre è stato segnalato un mutamento che non vede come sbocco di mercato la rivendita a fonderie ma anche la revisione, riparazione e lucidatura degli oggetti per la vendita al dettaglio. Il boom dei compro oro non ha messo in crisi un altro istituto con una storia plurisecolare quello dei

Monti di pietà. Il prestito su pegno risale alle fondazioni religiose del Medioevo e al XV secolo quando fu avviato dai frati francescani per combattere l’usura. Nel tempo è ovviamente molto cambiato ma rimane un istituto solido e stabile, attualmente sono una quarantina le società che forniscono credito su pegno, tutte sottoposte a vigilanza da parte della Banca d’Italia. Chi si rivolge al banco dei pegni ha sicuramente bisogno di una liquidità immediata ma non vuol certo disfarsi del bene, le polizze sono minimo a tre mesi, peraltro rin-

novabili di volta in volta, e al portatore. Le ultime statistiche indicano che la tipologia degli utenti di compro oro e Monti di pietà è completamente diversa, se per i compro oro si tratta di una clientela che si disfa di piccole cose, per il banco dei pegni, spesso si tratta di professionisti e imprenditori che hanno urgenza di cassa potendo depositare beni di valore, con finanziamenti medi che vanno tra i 600 e gli 800 euro. E’ da sottolineare che mediamente il 5-7% non riesce poi a riscattare il [l. s.] bene.

na convenzione tra la Banca di Credito Cooperativo di Taranto (BCC) e Co.Fidi Puglia, presentata nella filiale di Martina Franca della BCC, è stata siglata per concretizzare un rapporto di collaborazione tra l’Istituto di credito e il Consorzio Fidi del sistema CNA al fine di favorire l’accesso al credito delle imprese. Un’interazione nata per dare sostegno all’economia del territorio e alle sue aziende, sempre pIù in difficoltà a causa della persistente crisi economica finanziaria, e che si sviluppa nell’ottica di una proficua cooperazione tra la BCC e Co.Fidi Puglia. La convenzione è stata ufficializzata dal presidente Co.Fidi Puglia Luca Celi, e dal presidente della Banca di Credito Cooperativo di Taranto, Catello Miro, nel corso di un incontro organizzato da Pasquale Deanna, consigliere Cda Co.Fidi Puglia - CNA Martina Franca alla presenza di numerosi imprenditori che hanno apprezzato lo spirito mutualistico alla base dell’iniziativa che può favorire la crescita e lo sviluppo delle loro imprese. L’occasione è stata utile anche per sottolineare come le banche pugliesi si affidano sempre di più a Co.Fidi Puglia, intermediario finanziario vigilato da Banca d’Italia, come dimostra il notevole incremento delle garanzie erogate da Co.Fidi nel corso del 2013: circa 32 milioni di euro a giugno 2013, pari a + 40% rispetto a giugno dell’anno precedente, garanzie che hanno prodotto circa 50 milioni di euro di finanziamenti. Un risultato molto positivo, secondo il presidente Co.Fidi Puglia Celi, “che dimostra la fiducia delle imprese nei nostri confronti e come questa fiducia sia cresciuta. C’è una ripresa delle erogazioni bancarie anche dovuta alla sicurezza della nostra garanzia”. Le banche si affidano più facilmente a Co.Fidi Puglia, in forza della serietà dei sistemi di selezione operati sulle imprese, che richiedono le garanzie al Consorzio Fidi. Le imprese, d’altro canto sanno che, affidandosi a Co.Fidi Puglia, hanno una chance in più per ottenere credito dalle banche.


VIVIMILANO

Pagina: Economia Data: 29 Ottobre 2013


Andria, tenta estorsione e picchia titolare di un comproͲoro: arrestato 20enne (28 ottobre 2013) ANDRIAͲ Nei giorni scorsi, ad Andria, personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del locale Commissariato di P.S. ha proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di O.B, andriese di 20 anni, per i reati di estorsione, lesioni personali aggravate e ricettazione. I fatti contestati nell’ordinanza si sarebbero verificati nella serata del 30 settembre scorso, quando il ragazzo, a bordo di una bicicletta, risultata poi rubata, si sarebbe recato presso un esercizio commerciale del genere “ComproͲOro”, nel centro cittadino, per estorcere del denaro al titolare. Di fronte al rifiuto dell’esercente, il malfattore prima lo avrebbe ingiuriato e minacciato, poi colpito con violenza al volto ed alla testa, dileguandosi rapidamente. Approfondimenti infoͲinvestigativi successivi portavano, in breve tempo, all’identificazione del presunto responsabile e di come costui avesse reiterato più volte le richieste estorsive nei confronti del titolare del negozio di compravendita dell’oro, che fino ad allora non aveva mai denunciato quanto subito, per paura di ritorsioni. L’ordinanza veniva notificata presso la Casa Circondariale di Trani, dove, da pochi giorni, l’arrestato era ristretto per altro reato.


ŽŵŵĞƌĐŝŽ ŽƌŽ͗ ^ƵƉĞƌŝĂŵŽ ůĂ ƐĐŚŝnjŽĨƌĞŶŝĂ ŶŽƌŵĂƚŝǀĂ 28/10/2013, 16:30 La disciplina inerente il commercio dell’oroha caratteristiche diverse secondo che l’attività in questione sia svolta da ‘operatori professionali’ o da altri. L’esercizio professionale del commercio dell’oro è regolato dalla legge n. 7 del 2000. L’art. 1, comma 3, stabilisce che l’esercizio in via professionale del commercio dell’oro possa essere svolto soltanto da banche o soggetti in possesso di determinati requisiti, tra cui l’avere forma giuridica di società e capitale sociale non inferiore a quello minimo previsto per le spa (120 mila euro). Gli operatori per eccellenza che esercitano il commercio dell’oro ‘in via professionale’ sono i banchi metalli. Si tratta di società private che ottemperano ai requisiti fissati dalla legge n.7/2000 e svolgono la loro attività commerciale all’ingrosso. Oltre all’oro, comperano e vendono argento, platino e palladio. Normalmente, i banchi metalli acquistano lingotti per poi frazionarli e così rivenderli a imprese e artigiani attivi nella creazione di gioielli e monili. Per poter iniziare la loro attività i banchi metalli e chiunque eserciti professionalmente il commercio dell’oro devono inviare una comunicazione ufficiale alla Banca d’Italia. Le garanzia di rigore e controllo per tali operatori, insomma, non mancano. Anzi! La normativa sul commercio dell’oro, tuttavia, soffre di una sorta di schizofrenia. L’attività commerciale, infatti, può essere svolta anche da altri operatori che, absitiniuria verbis, stante il lessico normativo, non dovrebbero qualificarsi come ‘professionali’. Sono i cosiddetti compro oro, vale a dire coloro che non comprano per investimento speculativo (es. lingotti) o per uso industriale (es. gli stessi lingotti, ma da usare per creare gioielli), ma comprano e rivendono gioielli nuovi o usati da privati. Per questa categoria non c’è da comunicare nulla alla Banca d’Italia. Bisogna sì annotare le operazioni di acquisto e vendita su un apposito registro di pubblica sicurezza, ma è un adempimento difficile da controllare. Accanto a tanti operatori professionali, al di là delle distinzioni giuridiche, vi sono purtroppo numerosi compro oro gestiti ignorando norme elementari. Non manca chi compra gioielli frutto di rapine. Oltre a commettere reati, questi signori danneggiano anche l’immagine della categoria. In parlamento giace una interessante proposta di legge che dovrebbe decretare una svolta nel settore, obbligando tra l’altro gli esercizi compro oro a iscriversi a nuovi registri istituiti presso le Camere di commercio. E’ uno dei provvedimenti che dovrebbero essere al più presto approvati in questa rinnovata, quanto già precaria, legislatura. (&ŽŶƚĞ͗ >ĞƉƌĞ 'ƌŽƵƉ) Ěŝ ZĞĚĂnjŝŽŶĞ


Settore e Moda 06-NOV-2013

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Dir. Resp.: Giorgio Mulè

da pag. 133


Data: Novembre 2013










All’asta i Rolex Daytona più costosi Giovedì 31 Ottobre 2013 Scritto da Edoardo Ebolito

Cinquant’anni di successi da festeggiare con un evento unico. Rolex Daytona arriva al prestigioso traguardo delle “nozze d’oro” ed omaggerà gli appassionati con un’asta che si terrà a Ginevra il prossimo 10 novembre, nel prestigioso salotto di Christie’s. L’evento è stato studiato nei minimi particolari e vedrà protagonisti alcuni orologi da collezione, per la precisione 50 esemplari Daytona tra i più rari e conservati in ottimo stato. I prezzi varieranno tra i 10mila e i 300mila dollari e, per alcuni modelli, c’è da scommettere che non tarderanno ad arrivare offerte da capogiro. Nel suo percorso storico, Daytona ha sviluppato alcuni prototipi memorabili, indossati dagli uomini più importanti del nostro tempo. Tra gli artisti, il binomio si è concretizzato con Paul Newman, che ne aveva uno al polso mentre era al volante della Daytona Race Car nel 1995, JeanͲPaul Belmondo e Eric Clapton. Da ricordare inoltre come la Rolex abbia prodotto alcuni piccoli lotti di Daytona personalizzati per le forze armate di tutto il mondo, esemplari che adesso vengono ricercati dai collezionisti più appassionati. Il fascino di questi modelli, infatti, è dato anche dalla loro difficile reperibilità. È praticamente impossibile, per esempio, trovare un Daytona in acciaio inossidabile, a maggior ragione se è un pezzo vintage che porta con sé una storia particolare. Tra gli esemplari più salienti che verranno battuti all’asta spicca il primo Daytona 1963, quando era conosciuto come un “Cosmograph”, con un quadrante bianco ed i tre classici cronografi in marrone, la cui valutazione oscilla tra i 40 e gli 80 mila dollari. Saranno presenti inoltre alcuni modelli personalizzati e molto rari, come ad esempio il “The Arabian Night”, un esemplare realizzato per il Sultano Qaboos bin Said Al Said dell'Oman nel 1974, che presenta la sua firma in rosso sul quadrante. L’orologio, realizzato in acciaio inox, è stato mantenuto in ottime condizioni e la sua stima è da capogiro: si calcola che la base di partenza oscillerà tra i 300 ed 500 mila euro. In molti aspettano di scoprire anche l’appeal del quadrante nero Daytona indossato da JeanͲPaul Belmondo nel 1971, la cui valutazione oscilla tra i 60 ed i 120 mila dollari. Spiccano inoltre il Jack of Diamond del 1988 con bracciale a maglie in oro e diamanti e zaffiri, il White Rainbow ed il Daytona in oro bianco, diamanti e zaffiri colorati. Questi sono solo alcuni degli esemplari che sarà possibile trovare a Ginevra. La qualità media degli orologi è altissima, visto che ogni prototipo è stato selezionato secondo criteri rigidissimi. Anche la creatura più recente di Daytona rende omaggio alla tradizione che dura dal 1963. Per la prima volta, il modello è stato realizzato interamente in platino 950 e presenta una lunetta Cerachrom monoblocco di colore marrone e di quadrante blu ghiaccio. Un modello davvero unico e che armonizza bellezza e tecnologia, onorando la reputazione di re dei cronografi guadagnata negli anni da Daytona.


Eberhard & Co. Watches partner delle “Buone Forchette per AIL” 31/10/2013 By orafoitaliano

Eberhard & Co. Watches è tra i partner di un generoso progetto, patrocinato dal comune di Milano, finalizzato a una raccolta fondi a favore della sezione milanese dell’AIL – Associazione Italiana contro le Leucemie, linfomi e mieloma Onlus. In particolare, l’obiettivo è l’avviamento della ricerca, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, per rendere disponibile il sequenziamento del genoma al maggior numero possibile di pazienti ematologici ed estenderlo ai reparti di ematologia dell’area milanese. All’iniziativa – dal 4 Novembre al 28 Febbraio 2014 – hanno aderito trenta tra i più interessanti ristoranti milanesi, selezionati con la collaborazione di Identità Golose: le donazioni dei clienti – a partire da 2 Euro – saranno automaticamente devolute all’AIL. Inoltre sia nel circuito dei locali sia attraverso i siti www.buoneforchetteperail.it, www.ailmilano.it e www.identitagolose.it, con una donazione a partire da 25 euro sarà possibile entrare in possesso di una copia autenticata della stampa a colori “Buone Forchette”, dell’illustratore Gianluca Biscalchin. Il Comune di Milano, Eberhard & Co. Watches, Mitsubishi Electric, Birra Moretti e diverse aziende farmaceutiche hanno permesso all’Associazione di lanciare la campagna a costo zero, confidando ora nella sensibilità e generosità dei tanti gourmand milanesi.


/ ŐŝŽŝĞůůŝ Ğ ŽƌŽůŽŐŝ ^ŝĐŝƐ ƐďĂƌĐĂŶŽ ŶĞů YƵĂĚƌŝůĂƚĞƌŽ mercoledì, 30 ottobre 2013

WĂƌƵƌĞ EƵǀŽůĂ ĚĞƐŝŐŶĞĚ ďLJ ZŽŐĞƌ dŚŽŵĂƐ ĨŽƌ ^ŝĐŝƐ :ĞǁĞůƐ

È il Quadrilatero del lusso milanese la location scelta da ^ŝĐŝƐ per la prima boutique italiana dedicata esclusivamente ai gioielli e agli orologi ^ŝĐŝƐ :ĞǁĞůƐ e ^ŝĐŝƐ K͛ ůŽĐŬ. Lo spazio, la cui apertura è prevista per gli inizi del 2014, è situato in via della Spiga 9. Al suo interno troveranno spazio le collezioni di alta gioielleria Sicis Jewels e i segnatempo Sicis O’Clock, realizzate in oro, diamanti, pietre preziose, micro e nanoͲmosaico, secondo un’antica arte ripresa e reinterpretata in chiave contemporanea dall’azienda nei suoi atelier a Ravenna. I gioielli e gli orologi Sicis contano già due punti vendita a Parigi e a Istanbul, quest’ultimo di recente inaugurazione.


/ ďƌĂŶĚ ĚĞů ůƵƐƐŽ Ɖŝƶ ƌŝĐĞƌĐĂƚŝ ŽŶůŝŶĞ ĚĂŝ ĐŽŶƐƵŵĂƚŽƌŝ ĐŝŶĞƐŝ 30/10/2013 By orafoitaliano

Le auto, e più specificatamente, Audi, BMW e Lexus, sono le regine del web in Cina, con ben il 53,2% delle ricerche online, seguite dai marchi del settore beauty (Estee Lauder, Lancome e Dior), con il 22,7% e dalla moda (Chanel, Louis Vuitton e Gucci) con il 14,9% . Al quarto posto, con il 6%, si posiziona la gioielleria che vede, ai primi tre posti, la catena cinese Chow Tai Fook (nella foto), Cartier e Swarovski; gli orologi – Omega, Rolex e Longines – sono al 6° posto, dopo gli hotel, con l’1,1% delle ricerche. I dati sono di Digital Luxury Group, agenzia di market intelligence che ha seguìto le tracce di oltre 680 milioni di ricerche online effettuate dai consumatori cinesi su 400 e più brand del lusso. I risultati sono stati forniti da Google e da Baidu, motore di ricerca cinese.


ZŝĐŽŶŽƐĐĞƌĞ ƵŶ ZŽůĞdž ŽƌŝŐŝŶĂůĞ Mercoledì 30 Ottobre 2013 Scritto da Greta Milici

Il ŵĞƌĐĂƚŽ ĚĞŝ ƉƌŽĚŽƚƚŝ ĐŽŶƚƌĂĨĨĂƚƚŝ non risparmia nemmeno gli ŽƌŽůŽŐŝ. Una ƌĞĐĞŶƚĞ ŝŶĚĂŐŝŶĞ ha mostrato come il ĐŽŵŵĞƌĐŝŽ Ěŝ ƉƌŽĚŽƚƚŝ ĨĂůƐŝ costituisca ben il ϳй ĚĞů ŵĞƌĐĂƚŽ ŵŽŶĚŝĂůĞ, con un boom notevole in Italia anche attraverso il coinvolgimento della criminalità organizzata. Una ĐŽŶƚƌĂĨĨĂnjŝŽŶĞ che non risparmia nemmeno l'ĞͲĐŽŵŵĞƌĐĞ, come dimostra la ƌĞĐĞŶƚĞ ĐĂƵƐĂ ůĞŐĂůĞ intrapresa e vinta dal marchio 'ƵĐĐŝ contro lo ƐŵĞƌĐŝŽ Ěŝ ΗĨĂůƐŝΗ ŽŶůŝŶĞ. Sono tanti e vari i prodotti che circolano sottobanco e "soprabanco", spacciati per veri, a partire dai gioielli in ŽƌŽ ĨĂůƐŽ. Anche gli orologi ne fanno parte, in particolare i ĨĂŵŽƐŝ Ğ ĐŽƐƚŽƐŝ ZŽůĞdž, dei più svariati modelli. A tal proposito la società DĂƐƚĞƌ dŝŵĞ di Torino ha creato un ǀŝĚĞŽ in cui viene spiegato ĐŽŵĞ ƌŝĐŽŶŽƐĐĞƌĞ ƵŶ ƌŽůĞdž ŽƌŝŐŝŶĂůĞ. Il primo e fondamentale elemento di cui bisogna tener conto è il ŶƵŵĞƌŽ Ěŝ ŵŽǀŝŵĞŶƚŽ, che si può scoprire e verificare soltanto aprendo il ĨŽŶĚĞůůŽ ĚĞů ZŽůĞdž. Ma sono anche altre le caratteristiche da controllare per riconoscere un falso, come il ŶƵŵĞƌŽ Ěŝ ƐĞƌŝĞ ed il ďƌĂĐĐŝĂůĞ. Master Time ci spiega tutto in questo filmato.


WŽůĞůůŽ Ğ ŝ ƐƵŽŝ ĂŶĞůůŝ ƉƌĞnjŝŽƐŝ ĚĞůůĂ ĐŽůůĞnjŝŽŶĞ ƚĞƌŶŽ ϮϬϭϯͬϮϬϭϰ Scritto da: Rosario Scelsi Ͳ martedì 29 ottobre 2013 WŽůĞůůŽ͕ ĐŽŶ ůĂ ůŝŶĞĂ ƚĞƌŶŽ͕ ĐĞůĞďƌĂ ŝů ƐĞŶƚŝŵĞŶƚŽ Ɖŝƶ ŶŽďŝůĞ͗ ůΖĂŵŽƌĞ͘ EĞůůĂ ĐŽůůĞnjŝŽŶĞ ϮϬϭϯͬϮϬϭϰ ĨĂŶŶŽ ůĂ ĐŽŵƉĂƌƐĂ ŶƵŽǀŝ ŐŝŽŝĞůůŝ͕ ĐŚĞ ĂƌƌŝĐĐŚŝƐĐŽŶŽ ůĂ ŐĂŵŵĂ͘

A rimanere intatta è la formula che li contraddistingue: si tratta infatti di anelli che possono essere indossati singolarmente oppure insieme, a formare un unico e prezioso gioiello.

L’intera raccolta si può visionare nel sito aziendale, in una tela ricca sia nella grafica che nei contenuti. I pezzi che la compongono sono una vera delizia per gli occhi, ma il coinvolgimento emotivo non si lega alla sola estetica, perché la qualità è degna del loro splendore. Sono degli accessori rigorosamente Made in Italy, inseriti nel solco di una tradizione nobile fatta di bellezza e artigianato, dove cultura storica e innovazione si incontrano. Anche se il punto di forza dell’azienda lombarda di Mede sono le fedi matrimoniali, non si può dire che i gioielli della linea Eterna abbiano dei complessi di inferiorità. Questa collezione, come le altre, è in grado di dare forma a passioni e sentimenti, in una veste raffinata ed esclusiva che fa la gioia di chi indossa, ma anche di chi vede, gli anelli che la compongono. Nelle opere della serie l’oro bianco e rosa si combina felicemente con pavé di diamanti bianchi, neri e brown, per risultati sempre preziosi.


/ů ƚĞƐŽƌŽ Ěŝ ^ĂŶ 'ĞŶŶĂƌŽ ĚĂů ǀĂůŽƌĞ ŝŶĞƐƚŝŵĂďŝůĞ ĂƌƌŝǀĂ Ă ZŽŵĂ Scritto da: Miriam Leto Ͳ mercoledì 30 ottobre 2013 /ů dĞƐŽƌŽ Ěŝ ^ĂŶ 'ĞŶŶĂƌŽ͕ ƚĞƐŽƌŽ ĚĂů ǀĂůŽƌĞ ŝŶĞƐƚŝŵĂďŝůĞ͕ ƚƌĂƐůŽĐĂ ƉĞƌ ůĂ ƉƌŝŵĂ ǀŽůƚĂ ŶĞůůĂ ƐƵĂ ƐƚŽƌŝĂ ĚĂů ĐĂǀĞĂƵ ĚĞů ĂŶĐŽ Ěŝ EĂƉŽůŝ ĂůůĞ ƐĂůĞ ĚĞůůĂ &ŽŶĚĂnjŝŽŶĞ ZŽŵĂ͘

/ů ƚĞƐŽƌŽ Ěŝ ^ĂŶ 'ĞŶŶĂƌŽ͕ ĚĂů ǀĂůŽƌĞ ŝŶĞƐƚŝŵĂďŝůĞ, uno dei più importanti tesori di arte orafa al mondo, esce dal caveau del Banco di Napoli per arrivare a Roma. È la prima volta che questi preziosi lasciano l’adorata Napoli e sono stati necessari sei viaggi superblindati. Ora ůĞ ĐƌĞĂnjŝŽŶŝ Ɖŝƶ ƐŽŶƚƵŽƐĞ Ğ ůƵƐƐƵŽƐĞ ĚĞů dĞƐŽƌŽ Ěŝ ^ĂŶ 'ĞŶŶĂƌŽ, tutte le opere donate al Santo durante il corso della storia, da Reali e dal fedele popolo, e dieci tra i gioielli più incredibili e sfarzosi di sempre, saranno ammirabili per la prima volta nella storia a Roma in un’esposizione dal titolo / ƚĞƐŽƌŝ Ěŝ EĂƉŽůŝ ŝ ĐĂƉŽůĂǀŽƌŝ ĚĞů DƵƐĞŽ Ěŝ ^ĂŶ 'ĞŶŶĂƌŽ. Tra le creazioni più esclusive del dĞƐŽƌŽ Ěŝ ^ĂŶ 'ĞŶŶĂƌŽ, ben custodito in teche a prova di esplosione, spicca la Mitra, un’opera d’arte orafa che vanta una composizione di ben 3.964 gemme preziose, un capolavoro assoluto che fu commissionato da re Carlo II d’Angiò al mastro Matteo Treglia tre secoli fa. La mitra nei secoli, dal 1679 fino al 1993, si è arricchita dei doni più prestigiosi dei sovrani di tutto il Vecchio Continente, come ad esempio la croce in diamanti e zaffiri di Maria Carolina d’Austria fino all’anello cadeau di Maria José, moglie di Umberto di Savoia.

70 pezzi dal valore unico per arte, storia, oro e gemme preziose che saranno svelati al DƵƐĞŽ &ŽŶĚĂnjŝŽŶĞ ZŽŵĂ Ă WĂůĂnjnjŽ ^ĐŝĂƌƌĂ, fino al 16 febbraio 2014. Una mostra curata da Paolo Jorio e Ciro Paolillo che racconta una delle collezioni di arte orafa dalle mille meraviglie, un vero e proprio tesoro del Popolo di Napoli, tra i più ricchi al globo. Il tesoro di San Gennaro raccoglie niente meno che 700 anni di donazioni di papi, imperatori, re, ma anche di ex voto popolari. Il valore di questo Tesoro supera quello dei Gioielli della Corona d’Inghilterra e dello Zar di Russia. Il Tesoro di San Gennaro farà ritorno a Napoli a febbraio 2014, ma non starà più rinchiuso nelle sotterranee del Banco di Napoli in segreto, questo patrimonio della Città di Napoli si svelerà agli occhi del mondo in Cattedrale, grazie alle speciali teche donate della Fondazione Roma.


&ŝĞƌĂ Ěŝ sŝĐĞŶnjĂ͗ ŝ ƉƌŽƐƐŝŵŝ ĂƉƉƵŶƚĂŵĞŶƚŝ 28/10/2013 By orafoitaliano Fiera di Vicenza – con i suoi format VICENZAORO Italian Club e European Club – si appresta a partecipare a diversi appuntamenti internazionali. Fiera di Vicenza parteciperà con un proprio stand, proponendo le proprie attività e i rinnovati format espositivi, al JA Special Delivery New York, presso il Javits Convention Center, e per la prima volta sarà presente allo Yerevan International Jewellery Show, la principale fiera orafa armena, prima tappa di un memorandum d’intesa stipulato lo scorso Settembre tra Fiera di Vicenza e l’Armenian Jewellers Association (AJA), proprietaria e organizzatrice del Salone della Gioielleria di Yerevan. Infine, dal 4 al 7 Dicembre 2013, Fiera di Vicenza parteciperà alla Dubai International Jewellery Week, organizzata dal Dubai World Trade Centre: con le modalità itineranti del VICENZAORO European Club, espositori italiani ed europei presenteranno le proprie creazioni, mentre le aziende di tecnologia e macchinari per la lavorazione dell’oro saranno presenti nell’ambito del progetto TͲGold International, organizzato in collaborazione con AFEMO.


Cronaca

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hĐĐŝƐĞ ŐŝŽŝĞůůŝĞƌĞ ŝŶ ƌĞƌĂ ůĂ ƉƌŽĐƵƌĂ ĐŚŝĞĚĞ ůΖĞƌŐĂƐƚŽůŽ IL PM Giancarla Serafini ha chiesto l' ergastolo per Ivan Gallo, il disoccupato di 39 anni che lo scorso 21 marzo uccise, dopo un tentativo di rapina, l' orefice Giovanni Veronesi, nella sua gioielleria di via dell' Orso, a Brera. La sentenza, con rito abbreviato, è prevista per il prossimo 6 dicembre. Gallo, ex tecnico da poco licenziato dall' azienda che si occupava anche dell' impianto di videosorveglianza della gioielleria, venne fermato dai carabinieri in Spagna dopo una fuga di cinque giorni. È accusato di omicidio aggravato. Il presunto killer aveva confessato di aver ucciso Veronesi perché si trovava in una situazione economica disperata. 29 ottobre 2013 sez. MILANO


DĞƐƐŝŶĂ͕ ĐŽůƉŽ ĚĂ ϮϬϬ ŵŝůĂ ĞƵƌŽ ƌĂƉŝŶĂƚŽ ƵŶ ƌĂƉƉƌĞƐĞŶƚĂŶƚĞ Due banditi sono riusciti a farsi consegnare una valigia di gioielli in pieno centro sotto la minaccia di una pistola di ROSARIO PASCIUTO Colpo da 200 mila euro stamattina nel pieno centro di Messina. Vittima un rappresentante di preziosi appena uscito da una gioielleria di viale San Martino. L’uomo, un 56enne originario di Arezzo, stava salendo sull’auto parcheggiata in via Maddalena quando è stato avvicinato da due banditi, a bordo di uno scooter con i volti coperti da caschi da motociclista. Uno dei due ha estratto una pistola e gli ha intimato la consegna della valigetta con il campionario. I malviventi sono quindi fuggiti sul ciclomotore sotto gli occhi di numerosi passanti. Al rappresentante non è rimasto altro da fare che sporgere denuncia. Sul posto sono intervenuti gli agenti delle volanti e della Squadra Mobile che hanno avviato le indagini. La Polizia ha acquisito le immagini di alcuni impianti di videosorveglianza di esercizi commerciali della centralissima zona. (29 ottobre 2013)


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