Rassegna stampa 19 giugno 2013

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FEDERPREZIOSI

19/06

EMERGENZA SICUREZZA – SE CHIUDONO LE IMPRESE CHIUDE L’ITALIA VIDEO: http://www.youtube.com/watch?v=HIu_yO9xSaU&feature=player_embedded

ECONOMIA E MERCATI

MF FASHION Cruciani C, 400 store in tre anni CORRIERE DELLA SERA I commercianti: siamo in crisi, tasse da record IL TEMPO Roma - Mille negozi gettano la spugna IL GIORNALE DI VICENZA Macchine per orafi: missione Brasile INFORMAZIONI D’ORO Oro a 1.200 dollari? CORRIERE VENETO Commercio, negozi decimati. L’Ascom: «Troppi costi fissi» SOLE 24 ORE Confcommercio Ragusa. Enzo Buscemi all’assemblea nazionale dei soci di Federpreziosi “Il settore è in grave difficoltà, servono interventi immediati” ASCOM TORINO E PROVINCIA Per i preziosi è emergenza, prospettive nere anche per il 2013 BRESCIA OGGI «Vendite on-line arma in più anche per i negozi piccoli» IL GIORNO Appello di Sangalli «Fiato ai negozi e si può ripartire» LA STAMPA Diminuisce ancora il credito concesso alle piccole imprese PAMBIANCONEWS Damiani fa -9% nel 2012 e resta in rosso INFORMAZIONI D’ORO Oro: Previsione settimanale 17 - 21 giugno SOLE 24 ORE «Libero scambio transatlantico Rischio di ritorsioni dagli Usa» IL GIORNALE DI VICENZAImprese, Vicenza produce di più ma incassa meno INFORMAZIONI D’ORO Oreficeria italiana a Seul TG COM 24 La crisi desertifica le città, sempre meno negozi

FISCO

LA REPUBBLICA LA REPUBBLICA PREZIOSA LA VOCE

La corsa conto il tempo della “Pec” 243 mila ditte mancano all’appello Pec, la carica dei 3 milioni ora tocca alle ditte individuali e la mail certificata è per tutti Cgia di Mestre: “I gioiellieri non sono ladri” Nuovo riccometro per stanare i furbetti del Welfare

COMPRO ORO

IL GIORNALE DI VICENZAProliferano le aperture di vetrine compro oro, che operano in un sistema di scarsa trasparenza LEGNANO NEWS “Compro oro”: chiusi due negozi LA REPUBBLICA “Nuove regole sui compro-oro per sconfiggere il riciclaggio” CINQUE Roma, rubava oggetti di valore e li rivendeva a compro oro: denunciata donna delle pulizie MESSAGGERO VENETO Impiegata rapinata e picchiata al Compro oro

SETTORE E MODA

ITALIA OGGI DELUXE BLOG.IT DELUXE BLOG.IT INFORMAZIONI D’ORO PREZIOSA

Gioielli 3D fatti vedere prima di essere prodotti Cover iPhone 5 extra lusso firmate Goldgenie Gioielli Miluna, la collezione Amore Stellare per l'estate 2013 Rovian, gioielli da favola Accesso al credito e nuove regole su nichel e Compro oro: le proposte di Federpreziosi ABOUT JEWELLERY Federpreziosi INFORMAZIONI D’ORO Le emergenze del settore orafo italiano L’ORAFO Federpreziosi: è necessario fare fronte comune RADIO GOLD Federpreziosi L’ORAFO Bohemme alla conquista di Mosca INFORMAZIONI D’ORO Calibre de Cartier INFORMAZIONI D’ORO Il re degli opali DELUXE BLOG.IT Gioielli Nardelli, la capsule collection Peace contro la violenza

CRONACA

LA NAZIONE AREZZO

Colpo da 100mila euro ad un'azienda orafa. E' giallo sull'allarme che non scatta Rassegna in collaborazione con


Economia e Mercati Lettori: n.d. Diffusione: n.d.

MF Fashion Dir. Resp.: Giampietro Baudo

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19-GIU-2013

Lettori: 2.765.000 Diffusione: 477.910

Dir. Resp.: Ferruccio de Bortoli

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CONFCOMMERCIO

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Lettori: n.d. Diffusione: n.d.

Dir. Resp.: Sarina Biraghi

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SETTORI

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Lettori: n.d. Diffusione: n.d.

Dir. Resp.: Sarina Biraghi

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mercoledì 19 giugno 2013 DA DOMANI. Fiera di Vicenza accompagna per la seconda volta un gruppo di aziende al salone del gioiello Tecnogold

DĂĐĐŚŝŶĞ ƉĞƌ ŽƌĂĨŝ͗ ŵŝƐƐŝŽŶĞ ƌĂƐŝůĞ Il meglio della produzione italiana di macchinari e strumentazione per il mondo dei preziosi sarà protagonista da domani a sabato a San Paolo, in Brasile, nell´ambito della 16a Edizione di Tecnogold, il Salone dedicato alle tecnologie per il mondo del gioiello, organizzato da Sindijoias e Ibgm (Istituto brasiliano per le gemme e le pietre preziose). Per la seconda volta annuncia una nota, Fiera di Vicenza, hŶĂ ŵĂĐĐŚŝŶĂ ƉĞƌ ŽƌĞĨŝĐĞƌŝĂ͘ in collaborazione con Afemo (Associazione fabbricanti esportatori macchine per oreficeria), accompagnerà un gruppo di aziende italiane del settore, provenienti dai distretti di Vicenza, Alessandria, Arezzo, Milano, Pavia, Torino, Varese, Verona, nell´ambito del progetto TͲGold International, il concept espositivo che offre ai produttori di gioielleria l´opportunità di entrare in contatto con le ultime novità nel campo dell´alta tecnologia in supporto della lavorazione di oro e gioielli. Una tappa importante, quella brasiliana Ͳ sottolinea la nota Ͳ dopo il successo di TͲGold, il Salone internazionale di Fiera di Vicenza dedicato alle tecnologie e ai macchinari per oreficeria, che si è svolto in concomitanza con Vicenzaoro Winter 2013 e che ha visto la presenza di 120 aziende. Il Brasile, sesta economia mondiale con un reddito complessivo di 2.080 miliardi di dollari, rappresenta un hub fondamentale per il mercato latinoamericano. Nel 2011 le aziende brasiliane hanno fatto la parte del leone nella produzione di gioielleria del Sud America: 19,5 tonnellate su 41,5 complessive (dato Istat). Sviluppare nuovi percorsi di valorizzazione rafforzando la leadership tecnologica del sistema italiano di imprese sullo scenario internazionale è per Fiera di Vicenza un “must”, nonché un fiore all´occhiello del settore dell´oreficeria e della gioielleria. Il mondo della tecnologia applicata al comparto di riferimento e i costanti investimenti in ricerca ed innovazione sono le armi più efficaci per conquistare i mercati, allungare la distanza rispetto ai competitors e difendere dalla contraffazione. Continua, così, un percorso virtuoso che vede Fiera di Vicenza quale partner privilegiato del meglio della produzione Made in Italy. La partnership tra Fiera di Vicenza e le più importanti realtà industriali nel settore delle tecnologie per gioielleria e oreficeria continua a generare risultati sempre migliori, grazie allo sviluppo di strategie commerciali e sinergie promozionali congiunte. Tecnogold a San Paolo in Brasile e la prossima presenza, dal 4 al 7 dicembre 2013, alla Dubai International Jewellery Week negli Emirati Arabi Uniti, sono le tappe di un progetto di internazionalizzazione che punta ai mercati dove la domanda è più alta.


KƌŽ Ă ϭ͘ϮϬϬ ĚŽůůĂƌŝ͍ DĂƌƚĞĚŞ ϭϴ 'ŝƵŐŶŽ ϮϬϭϯ ^ĐƌŝƚƚŽ ĚĂ 'ƌĞƚĂ DŝůŝĐŝ

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18-GIU-2013

Lettori: n.d. Diffusione: n.d.

Dir. Resp.: Alessandro Russello

da pag. 8


Confcommercio Ragusa. Enzo Buscemi all’assemblea nazionale dei soci di Federpreziosi “Il settore è in grave difficoltà, servono interventi immediati” scritto il 18 giu 2013 Pubblicata alle ore 13:52:45 Enzo Buscemi, presidente provinciale del sindacato gioiellieri, ha partecipato, nella qualità di consigliere nazionale, all’assemblea dei soci di Federpreziosi, la prima della rinnovata federazione aderente a Confcommercio Ragusa. Federpreziosi ha concretizzato un progetto di crescita e di sviluppo finalizzato ad aumentare il suo livello di rappresentatività non solo in ambito confederale, riunendo tutta la filiera del comparto orafo gioielliero ed argentiero, ma nei confronti di istituzioni governative, autorità, enti, associazioni e sindacati a livello nazionale e internazionale, attraverso un ampliamento della base associativa, in un contesto socio economico che oramai lascia ben poco spazio all’individualismo. “Dalla relazione del presidente nazionale Giuseppe Aquilino – afferma Buscemi – emerge un quadro non certo esaltante della realtà che l’intero settore si trova ogni giorno ad affrontare: una situazione di vera e propria emergenza, in primo luogo come conseguenza diretta di una crisi generalizzata dei consumi che – se nel primo semestre del 2012 aveva lasciato spazio a qualche tiepido ottimismo – non ha accennato e non accenna a invertire la tendenza, sia per le incertezze sui mercati sia per la spinta della speculazione finanziaria. Dalle rilevazioni condotte da Federpreziosi nell’ambito del dettaglio, per il solo terzo quadrimestre dello scorso anno si registra un calo generalizzato delle vendite per tutti i prodotti “preziosi” pari al -22%. E altrettanto negative si presentano le prospettive per il 2013. Pesano le difficoltà di accesso al credito, con moltissime aziende, dalla produzione alla distribuzione, che lamentano da ormai troppi anni il problema nel reperire finanziamenti e prestiti dal sistema bancario”. Oltre che dalla stretta creditizia generalizzata – Bankitalia ha registrato, nel solo mese di aprile, una flessione del 3,7% con tassi di interesse in aumento – il comparto dei preziosi è pesantemente penalizzato dall’andamento della materia prima e dalla crisi del “prestito d’uso”. “Le politiche restrittive adottate dagli istituti di credito – continua Buscemi – hanno determinato carenza di liquidità che molto spesso si è tradotta nel blocco della produzione e nella conseguente messa in mobilità del personale dipendente”.


Per i preziosi è emergenza, prospettive nere anche per il 2013 "Negli ultimi dodici mesi abbiamo dovuto affrontare partite difficili e altre ci attendono in un campionato tutto da giocare, ma mi sono reso conto che si è creata una squadra con forte spirito di collaborazione e ben determinata". E' con questa metafora calcistica che il presidente Giuseppe Aquilino si è rivolto all'Assemblea dei Soci di Federpreziosi, la prima della rinnovata Federazione. riunitasi a Roma l'11 giugno scorso. Realistico e duro il quadro emerso dalla relazione del presidente Aquilino sulla realtà che l'intero settore orafo si trova ad affrontare e a condividere con tutti i comparti dell'economia italiana. Una situazione di vera e propria emergenza, conseguenza diretta di una crisi generale dei consumi che – se nel primo semestre del 2012 aveva lasciato spazio per qualche tiepido ottimismo - non accenna a invertire la tendenza. Dalle rilevazioni di Federpreziosi in ambito dettaglio, per il solo terzo quadrimestre dello scorso anno si registra un calo delle vendite per tutti i prodotti "preziosi" pari al 22%. E altrettanto negative si presentano le prospettive per il 2013. Anche il comparto orafo risente delle conseguenze delle politiche restrittive di accesso al credito, della crescente pressione fiscale, della contrazione dei consumi di beni di lusso dovuta all'introduzione di spesometro, redditometro, limitazioni nell'utilizzo dei contanti. Ma nello specifico, si aggiungono altri fattori negativi: i prezzi delle materie prime preziose, la crisi del "prestito d'uso", la mancanza di norme adeguate come nel caso dei "compro oro" o l'applicazione di regole inadeguate come quella relativa al nichel. A livello di attività associativa interna, la Federazione sta ripensando il proprio ruolo per porsi come una "fabbrica di futuro", con un ancor più ampio e condiviso coinvolgimento di tutta la filiera per studiare e proporre nuovi modelli di fare impresa con soluzioni pratiche per gestire il cambiamento a livello di formazione e innovazione in ogni campo: dall'e-commerce, al rilancio culturale dei prodotti italiani, alla promozione. Un passo ritenuto essenziale è la realizzazione, in stretta collaborazione con le istituzioni, di uno studio completo sul sistema orafo per conoscere la reale identità e area di competenza, la segmentazione del mercato e la sua evoluzione. Si potrà così disporre di un quadro aggiornato e articolato che consenta di mettere a fuoco le aree critiche e le possibilita di partnership tra fabbricazione-distribuzione, nonché iniziative di comunicazione realmente condivise.

18 Giugno 2013


18-GIU-2013

Lettori: n.d. Diffusione: n.d.

Dir. Resp.: Maurizio Cattaneo

da pag. 14


18-GIU-2013

Lettori: 303.000 Diffusione: 57.308 art

Dir. Resp.: Giancarlo Mazzuca

da pag. 25


Lettori: n.d. Diffusione: n.d.

Stampa - Speciale Economia Dir. Resp.: Mario Calabresi

18-GIU-2013 da pag. 61


ĂŵŝĂŶŝ ĨĂ Ͳϵй ŶĞů ϮϬϭϮ Ğ ƌĞƐƚĂ ŝŶ ƌŽƐƐŽ lunedì, 17 giugno 2013

ĂŵŝĂŶŝ ďŽƵƚŝƋƵĞ ʹ WĞŶŝŶƐƵůĂ ^ŚĂŶŐŚĂŝ

Il 'ƌƵƉƉŽ ĂŵŝĂŶŝ archivia l’esercizio 2012Ͳ13, terminato il 31 marzo 2013, con ricavi consolidati pari a 137,8 milioni di euro, in decremento del 9,1% a tassi di cambio correnti. A livello reddituale il gruppo valenzano della gioielleria di alta gamma ha registrato un ebitda consolidato negativo per 2,7 milioni, in miglioramento rispetto ai Ͳ4,3 milioni al 31 marzo 2012. Anche il risultato netto è migliorato, passando da – 11,9 milioni dell’esercizio 2011Ͳ12 a un rosso di 8,6 milioni. A pesare sui conti del gruppo sono soprattutto i cali nel canale wholesale e, a livello di area geografica, nel mercato domestico e nelle Americhe. I ricavi del canale retail sono infatti cresciuti dell’8,2%, a 50,1 milioni, mentre la rete wholesale ha registrato un calo del Ͳ16,7%, a 87,5 milioni. “In tale canale Ͳ si legge nella nota dell’azienda – i dettaglianti, in particolare italiani, assumono un atteggiamento altamente conservativo proseguendo la fase di destocking e rinviando gli acquisti”. Il giro d’affari in Italia è stato pari a 96,2 milioni (Ͳ11,1%) e quello nelle Americhe a 5,3 milioni, in flessione del 23 per cento. Nel principale mercato dopo quello nazionale, ovvero in Giappone, invece il fatturato è balzato del 30,2%, a quota 12,6 milioni. Positivi i risultati del marchio capogruppo, ĂŵŝĂŶŝ, con ricavi totali per 78,5 (+21,2%) e un risultato netto negativo pari a 3,2 milioni in miglioramento rispetto alla perdita di 6 milioni del precedente esercizio. “L’anno fiscale si chiude in un contesto ancora complicato e difficile – ha dichiarato il presidente e AD 'ƵŝĚŽ 'ƌĂƐƐŝ ĂŵŝĂŶŝ – che ha fortemente condizionato i risultati conseguiti. Tuttavia siamo cresciuti con le nostre boutique monomarca e multimarca a gestione diretta, che hanno confermato i trend positivi che si protraggono da quattro esercizi consecutivi. Abbiamo continuato a investire in Greater China dove siamo presenti con 9 negozi. L’ulteriore implementazione della strategia distributiva, più orientata sul canale retail e sull’estero, e la piena evidenza degli interventi strutturali sui costi operativi, confermati dall’avvio del nuovo esercizio, porta a ritenere che nel 2013/2014 il Gruppo Damiani possa veder riflessi anche in apprezzabili risultati economicoͲfinanziari quanto raggiunto sul piano commerciale, di prodotto e di mercato”. Da segnalare, infine, le dimissioni dal Cda della società da parte di &ƌĂŶĐĞƐĐŽ DŝŶŽůŝ, lo storico ex AD di Pomellato che ha di recente lanciato il brand di gioielli Queriot, di cui è al vertice.


KƌŽ͗ WƌĞǀŝƐŝŽŶĞ ƐĞƚƚŝŵĂŶĂůĞ ϭϳͲϮϭ ŐŝƵŐŶŽ Lunedì 17 Giugno 2013 Scritto da Informazioni d'Oro

Venerdì i ĨƵƚƵƌĞƐ ƐƵůů͛ŽƌŽ hanno chiuso la seduta ŝŶ ƌŝĂůnjŽ, dopo i ĚĂƚŝ ƵĨĨŝĐŝĂůŝ ĚĞŐůŝ ^ƚĂƚŝ hŶŝƚŝ che hanno mostrato una ĐƌĞƐĐŝƚĂ ĚĞůů͛ŝŶĨůĂnjŝŽŶĞ ĚĞŝ ƉƌĞnjnjŝ ĂůůĂ ƉƌŽĚƵnjŝŽŶĞ per il mese scorso maggiore del previsto, ĂƵŵĞŶƚĂŶĚŽ ů͛ĂƉƉĞĂů ĚĞů ŵĞƚĂůůŽ ƉƌĞnjŝŽƐŽ come copertura contro l’inflazione. Al Comex di New York i ĨƵƚƵƌĞƐ ƐƵůů͛ŽƌŽ ĐŽŶ ĐŽŶƐĞŐŶĂ ĂŐŽƐƚŽ sono ƐĂůŝƚŝ ĚĞůůŽ Ϭ͕ϵй, chiudendo a ϭ͘ϯϵϬ͕Ϭϱ ĚŽůůĂƌŝ ů͛ŽŶĐŝĂ con un rialzo settimanale dello 0,55%. ^ƵƉƉŽƌƚŽ Ă ϭ͘ϯϲϲ͕Ϯϱ, minimo dell’11 giugno, e ƌĞƐŝƐƚĞŶnjĂ Ă ϭ͘ϰϬϭ͕Ϭϱ, massimo del 28 maggio. Secondo i dati rilasciati dal Dipartimento del Lavoro i prezzi alla produzione sono aumentati dello 0,5%, ben più dell’atteso +0,1%. L’inflazione di base è aumentata a maggio con un tasso annualizzato dell’1,7%, in linea con le aspettative ed invariato rispetto al mese precedente. L’inflazione di base è vista dalla Federal Reserve come il migliore indicatore delle pressioni inflazionistiche a lungo termine, poiché non include alimentari ed energia, categorie notoriamente volatili nel breve periodo. I rapporti hanno mostrato che ůĂ ƉƌŽĚƵnjŝŽŶĞ ŝŶĚƵƐƚƌŝĂůĞ ĚĞŐůŝ ^ƚĂƚŝ hŶŝƚŝ Ă ŵĂŐŐŝŽ ğ ƐƚĂƚĂ ƉŝĂƚƚĂ, mentre il tasso di utilizzo della capacità produttiva è sceso inaspettatamente. Altri dati dell’Università del Michigan hanno evidenziato che ů͛ŝŶĚŝĐĞ ĚĞůůĂ ĨŝĚƵĐŝĂ ĚĞŝ ĐŽŶƐƵŵĂƚŽƌŝ ğ ƐĐĞƐŽ ŝŶĂƐƉĞƚƚĂƚĂŵĞŶƚĞ ŶĞů ŵĞƐĞ ĐŽƌƌĞŶƚĞ dopo essere salito al livello più alto in quasi sei anni a maggio. In settimana i mercati si concentreranno sulla riunione della Federal Reserve prevista per mercoledì, mentre gli investitori attendono da parte del presidente della Fed, Ben Bernanke, qualsiasi indicazione su ƋƵĂŶĚŽ ůĂ ďĂŶĐĂ ĐĞŶƚƌĂůĞ ĚĞŐůŝ ^ƚĂƚŝ hŶŝƚŝ ƉŽƚƌă ƌŝĚƵƌƌĞ ůĞ ƉŽůŝƚŝĐŚĞ ĞƐƉĂŶƐŝǀĞ. Altrove sul Comex, l’ĂƌŐĞŶƚŽ ĐŽŶ ĐŽŶƐĞŐŶĂ Ă ůƵŐůŝŽ ha guadagnato il 2%, chiudendo la settimana con un rialzo totale dell’1,95% a ϮϮ͕Ϭϭ ĚŽůůĂƌŝ ů͛ŽŶĐŝĂ ƚƌŽLJ. Nel frattempo, il ƌĂŵĞ ĐŽŶ ĐŽŶƐĞŐŶĂ Ă ůƵŐůŝŽ ha guadagnato venerdì lo 0,4%, chiudendo a ϯ͕ϭϵϴ ĚŽůůĂƌŝ ůĂ ůŝďďƌĂ. Nonostante il buon risultato, i prezzi del rame hanno perso un totale del 2,1%, quinto calo consecutivo settimanale. Il metallo industriale è stato sotto pressione nelle ultime settimane a causa della preoccupazione per le prospettive dell’economia mondiale, in particolare della Cina.


ͨ>ŝďĞƌŽ ƐĐĂŵďŝŽ ƚƌĂŶƐĂƚůĂŶƚŝĐŽ ZŝƐĐŚŝŽ Ěŝ ƌŝƚŽƌƐŝŽŶŝ ĚĂŐůŝ hƐĂͩ ĂƌŵŝŶĞ &ŽƚŝŶĂ 16 giugno 2013 ROMA «Adesso il primo obiettivo è tenere la guardia altissima per evitare ritorsioni da parte degli Stati Uniti che penalizzino settori industriali strategici». Sull'accordo di libero scambio tra Usa ed Europa Carlo Calenda, viceministro allo Sviluppo economico con delega agli affari internazionali, ha sostenuto fino all'ultimo la linea di perseguire l'esclusione per l'audiovisivo ma lasciando comunque il tema all'interno del mandato, pur con limiti rigidi al negoziatore. La minaccia di veto della Francia però alla fine è stata determinante per una scelta più radicale. Quale rischio si configura in vista del mandato degli Usa? Gli Stati Uniti ci hanno già preannunciato l'intenzione di escludere dal loro mandato alcuni settori chiave. Per l'Italia, in particolare, temiamo possibili ripercussioni sulle indicazioni geografiche, che per noi rappresentano un argomento strategico. Che effetti potrà avere per l'Italia un accordo di libero scambio ad ampio raggio? Saremmo il primo Paese beneficiario. Ne deriverebbe una grande spinta per settori come tessile, oreficeria, pelletteria, macchinari che oggi sono molto colpiti dalle barriere tariffarie e ancora di più da quelle non tariffarie. Oltre all'accordo con gli Usa, sta emergendo il bisogno di scelte chiare nei confronti della Cina. Qual è la posizione dell'Italia? Ieri al Consiglio europeo ho chiesto che ci sia un confronto tra tutti i Paesi su come affrontare le relazioni con la Cina. Non possiamo andare ognuno per conto proprio. La vicenda delle misure antidumping sui pannelli fotovoltaici prima richieste dalle aziende tedesche e poi sconfessate dalla Germania in occasione della visita del premier cinese la dice lunga sulla capacità dell'Europa di confrontarsi in maniera coesa con la Cina. In un quadro del genere il nostro obiettivo è la crescita del commercio italiano in un regime di fermezza sulle regole e reciprocità anche con i Paesi emergenti. Ho votato a favore dei dazi temporanei sul fotovoltaico cinese per questo motivo. Veniamo alle strategie italiane per l'internazionalizzazione. Il piano dell'Agenzia Ice prevede il superamento di 600 miliardi di euro di export nel 2015: lo ritiene un obiettivo raggiungibile? Solo se vi sarà uno sforzo collettivo. Oggi in Italia ci sono 70mila aziende che esportano saltuariamente, che sono piccole e medie e hanno necessità di un supporto all'export iniziale. Ed a questo proposito è molto importante la disponibilità manifestata dal presidente Letta e dal ministro Bonino di riprendere l'attività delle Missioni di sistema, che ripartiranno in autunno con gli Emirati Arabi. Stiamo poi programmando un "roadshow" in Italia, per l'autunno, in cui incontreremo migliaia di aziende per spingerle ad esportare, spiegando loro cosa possiamo fare – tutti assieme gli attori pubblici – per accompagnarle. La governance per le politiche di promozione potrà essere migliorata? Deve esserlo. In questo mese abbiamo deciso di concentrare la gestione dei fondi, anche quelli per il made in Italy prima a disposizione del ministero, sull'Ice. Stiamo rivedendo le convenzioni con gli istituti finanziari di sostegno all'export con l'obiettivo di renderle più efficienti per le aziende. Abbiamo impostato con il ministero degli Esteri l'agenda della prossima cabina di regia che dovrà definire le priorità dopo averle discusse con gli attori pubblici e privati. Ho chiesto infine a Ice e ai tecnici del ministero di definire e varare il piano promozionale per il 2014 entro dicembre, mentre c'era la pessima abitudine di trascinare questo processo fino alla metà dell'anno di pertinenza del piano. Nel decreto del fare sembra essere saltato in extremis il rifinanziamento dell'Ice. Verrà recuperato con la legge di stabilità? L'impegno del Governo c'è ed è confermato, vedremo qual è il provvedimento più corretto per recepirlo. Si deve tener presente che nonostante la nostra economia dipenda in maniera determinante dalla salute del


nostro export, spendiamo molto meno degli altri Paesi a noi comparabili per supportare le aziende fuori dai confini. La Francia spende il 40% più di noi, il Regno Unito quasi l'80 per cento. Aumentare di 25 milioni – una cifra bassissima rispetto ai ritorni – le risorse per la promozione è un investimento per tutti. Certo, però, quando in un momento così difficile si chiedono più soldi bisogna poi dimostrare di saperli utilizzare al meglio. E su questo l'Ice ha ancora progressi da fare: ho chiesto all'Agenzia di produrre un nuovo piano industriale con obiettivi di efficienza ed efficacia misurabili.


sabato 15 giugno 2013 11a GIORNATA DELL´ECONOMIA. L´analisi della Camera di commercio

/ŵƉƌĞƐĞ͕ sŝĐĞŶnjĂ ƉƌŽĚƵĐĞ Ěŝ Ɖŝƶ ŵĂ ŝŶĐĂƐƐĂ ŵĞŶŽ Maria Elena Bonacini Dai primi mesi del 2013 un primo segno positivo, in controtendenza rispetto ai dati veneti e italiani Produzione in lieve aumento, ma fatturato in calo. Si apre con un dato leggermente positivo il 2013 dell´economia vicentina, che dopo sei mesi di diminuzione o stazionarietà, nel primo trimestre fa registrare un +1,3 per cento della produzione, pur a fronte di un Ͳ2 per cento del fatturato. Ad attestarlo è l´analisi congiunturale diffusa ieri dalla Camera di commercio, in occasione dell´11a “Giornata dell´economia”, svoltasi al Polo universitario di viale Margherita. Dopo l´introduzione del segretario generale Elisabetta Boscolo Mezzopan, è stato Diego Rebesco, responsabile del Servizio d´informazione economica Boscolo, Rebesco e lo staff che ha camerale a illustrare i numeri dell´economia vicentina. redatto “Conoscere Vicenza” PRODUZIONE E FATTURATO. L´aumento vicentino risulta in controtendenza rispetto al dato regionale (Ͳ1,6 per cento) e quello italiano (Ͳ0,4 per cento) e si spiega in due modi: con il traino della domanda estera (+2,4 per cento, mentre gli ordini dall´Italia calano del 2,8 per cento) costantemente salita negli ultimi anni, e la dimensione aziendale. L´aumento sia in termini di produzione che di ordini, infatti, riguarda solo le imprese con oltre 50 dipendenti. E anche per quanto riguarda i giorni di lavoro assicurato, le piccole imprese hanno poco più di un mese garantito (34,4), le medie poco di più (37,4), mentre le grandi salgono a 48 giorni. A questo dato, però, non fa seguito un analogo incremento del fatturato, che scende del 2 per cento. «Il motivo Ͳ commenta Rebesco Ͳ può essere ricondotto sia ad una riduzione dei margini, sia al fatto che la produzione sia andata anche a riassortire i magazzini. Bisognerà tenere monitorato questo dato». In particolare i settori che hanno avuto performance positive sono oreficeria, elettromeccanica, alimentare, concia e gommaͲplastica, mentre restano in difficoltà moda, legnoͲmobilio e materiali da costruzione. OCCUPAZIONE. A fine marzo il numero degli occupati del settore manifatturiero era sostanzialmente stabile rispetto a fine anno (+0,1 per cento). E un dato positivo potrebbe sembrare anche quello relativo alle ore autorizzate di cassa integrazione, scese del 7,9 per cento, passando dai 5,9 milioni del quarto trimestre 2012 ai 5,5 milioni del primo 2013. Nello specifico le ore autorizzate di cassa integrazione ordinaria sono state 1,2 milioni in leggera diminuzione rispetto al 4° trimestre 2012 (Ͳ2,3%); quelle di “straordinaria” sono scese da 1,8 a 1,6 milioni (Ͳ12 per cento) e quelle di cassa “in deroga”, da 2,85 a 2,6 milioni (Ͳ7,6 per cento). «Questo dato – sottolinea Rebesco – è però falsato dal fatto che nei primi mesi di quest´anno vi sono state difficoltà di finanziamento degli ammortizzatori sociali». AZIENDE. Nel periodo gennaioͲmarzo, al netto delle cancellazioni “d´ufficio”, il saldo tra iscrizioni e cancellazioni nel Registro delle imprese è di Ͳ676. Dato nel quale bisogna considerare, però, quelle già cessate nel 2012 e non reiscritte. Salgono anche le aperture di procedure concorsuali: 69 contro 54 del precedente trimestre (in entrambi i periodi 48 i fallimenti). E aumenta anche l´ammontare del monte protesti (6,95 milioni contro 4,8) pur a


Oreficeria italiana a Seul Sabato 15 Giugno 2013 Scritto da Greta Milici

Made in Italy oltre i confini, letteralmente. Le imprese italiane stavolta sbarcano nella Corea del Sud, a Seul, per l’evento “La Moda Italiana a Seul”. L’occasione è volta a valorizzare l’Italian Lifestyle, sempre più amato dai consumatori coreani e che fa della Corea del Sud uno dei mercati esteri più promettenti per la moda nostrana. Inoltre, a favorire gli scambi tra i due mercati ha contribuito l’entrata in vigore nel 2011 dell’Accordo di libero scambio (FTA Ͳ Free Trade Agreement) tra Corea del Sud e Unione Europea, con la progressiva eliminazione dei dazi doganali su numerosi prodotti. «Dopo molto tempo possiamo dire che si aprono nuove prospettive in nuovi mercati, e tra questi uno dei più importanti è senz’altro quello della Corea del Sud. E se accordi internazionali finalizzati a favorire e facilitare gli scambi commerciali tra questo Paese e gli Stati Europei offrono questo segnale importante, noi siamo pronti a rispondere all’occasione che ci viene offerta con la vitalità delle nostre imprese», ha affermato Giovanni Tricca, Presidente di Arezzo Fiere e Congressi. Proprio nell’ambito della manifestazione “La Moda Italiana a Seul” si inserisce un particolare evento organizzato da Toscana Promozione in collaborazione con Arezzo Fiere e Congressi. Si tratta della prima edizione del workshop “Tuscan Jewelry Workshop” riservato ad una decina di aziende orafe toscane e che avrà luogo il 27 e 28 giugno presso l’Imperial Palace Hotel. Un workshop particolarmente significativo «perché vede sempre più convincente il binomio moda/oreficeria come formula ottimale per una forte promozione del made in Italy del settore orafo. Una conferma dell’opportunità di legare in modo creativo l’alta moda all’oreficeria di eccellenza; si pensi ad operazioni come Gold Up, Golden Hat_titude ma anche al più recente Bi_Jewel, nate da un sodalizio fortunato di OroArezzo con Vogue Gioiello. In secondo luogo perché arriva la possibilità di approcciare un nuovo mercato proprio nel momento in cui il comparto orafo aretino sta mostrando segni di ripresa e di moderato ottimismo», ha dichiarato Raul Barbieri direttore di Arezzo Fiere e Congressi. Le aziende orafe toscane incontreranno i più importanti buyer coreani del settore oreficeria e gioielleria, selezionati tra importatori, grossisti, catene di negozi e network. «Siamo convinti — conclude Raul Barbieri — che le nostre aziende avranno risposte adeguate alla domanda; oggi i coreani utilizzano i più moderni ed evoluti prodotti occidentali, italiani e francesi in particolare. Tuttavia i buyer che incontreremo vogliono qualcosa in più; cercano la creatività e l’esclusività che è ancora e sempre più elemento distintivo della produzione orafa Made In Italy».


La crisi desertifica le città, sempre meno negozi La desertificazione colpirebbe soprattutto il Sud. Secondo le stime dell'Osservatorio Confesercenti, bar e ristoranti registreranno infatti un saldo negativo combinato di 17.088 imprese, arrivando a perdere il 5% del totale di aziende registrate dicembre 2012. La crisi settore per settore - Ai negozi di moda e abbigliamento potrebbe andare anche peggio: a scomparire saranno ben 11.328 esercizi, secondo le stime, con una contrazione dell'8% sul 2012. Calo più contenuto invece per il settore alimentare, il cui saldo previsto è di -4.701 unità, con una variazione negativa del 3% sul 2012. Secondo la previsione Confesercenti, il settore dell'abbigliamento registrerà nel 2013 4.593 aperture e 15.921. Si tratta di un rapporto aperturechiusure di 2 a 7, un dato peggiore rispetto a quello di tutte le altre categorie di attività commerciali e anche del totale nazionale, per il quale il rapporto è di una nuova apertura ogni tre chiusure. Per quanto riguarda i bar, i nuovi esercizi saranno 6.714, contro 14.430 che chiuderanno per sempre la serranda; mentre i ristoranti vedranno 15.750 imprese cessare l'attivita' a fronte di 6.378 aperture.


Fisco del 18 Giugno 2013


del 17 Giugno 2013


Cgia di Mestre: “I gioiellieri non sono ladri” Vincenzo Giannotti: “Basta con la caccia alle streghe, non è vero che il settore orafo evade più di altri”

Sarebbero ‘troppo bassi’ i redditi dei gioiellieri emersi da dati del dipartimento delle Finanze: secondo le tabelle con le ultime dichiarazioni dei redditi, quelle presentate nel 2012, infatti, i dettaglianti orafi guadagnano meno di 18mila euro all’anno, a fronte di un reddito medio di 20mila dichiarato dai lavoratori dipendenti. I titolari di gioiellerie sono così finiti ancora una volta al centro delle polemiche: come è possibile che guadagnino meno dei dipendenti? La prima a mettere in dubbio la validità assoluta di queste informazioni su redditi e stipendi è stata la Cgia di Mestre, l’associazione degli artigiani che attraverso il proprio segretario Giuseppe Bortolussi fa sapere che, rispetto a questi dati, “si assiste ancora una volta a un uso artefatto” e che “non è vero che i lavoratori autonomi dichiarano meno dei dipendenti: è un’informazione strumentale”. La sua tesi è articolata: innanzi tutto, tra i dipendenti vengono conteggiati anche lavoratori come i magistrati, i professori universitari e anche manager pubblici e privati, che alzano di molto la media. Secondo la Cgia, inoltre, il reddito del gioielliere va confrontato non tanto con altri lavoratori dipendenti, ma con i propri: da questa comparazione emergerebbe che “artigiani e commercianti guadagnano in media il 30-40 per cento in più dei propri dipendenti”. Di fronte alle polemiche sulle dichiarazioni dei redditi dei dettaglianti orafi, l’intero comparto assume una presa di posizione netta: la questione è delicata e il settore fa fronte comune contro le


accuse, dai rappresentanti dei gioiellieri fino a quelli dei produttori. In prima fila, la Federpreziosi, Federazione Nazionale delle Imprese Orafe Gioielliere Argentiere Orologiaie – Confcommercio Imprese per l’Italia: durante l’Assemblea dei soci riunita a Roma tre giorni fa si è infatti fatto il punto sugli oltre 20mila punti vendita attivi in Italia, la maggior parte dei quali a conduzione familiare. “La categoria non ha nulla da nascondere versando regolarmente l’enorme mole di tributi, tra cui il 22,25% di imposte sui premi assicurativi, che hanno avuto una crescita elevatissima negli ultimi anni – ha dichiarato il presidente Giuseppe Aquilino (nella foto a sinistra) -. Si tratta di un’ingiusta criminalizzazione dell’intera categoria che non tiene conto dei problemi legati alla sopravvivenza stessa delle imprese. A questo proposito, vale la pena di puntualizzare che i dati diffusi dal Ministero dell’Economia – come tutti i dati soggetti ad elaborazione – avrebbero bisogno di essere opportunamente spiegati per evitare che risultino fuorvianti. Nel caso specifico, i dati per i “gioiellieri” non si riferiscono alle S.P.A. o alle S.R.L. bensì ai redditi delle persone fisiche, di piccole o micro realtà, spesso a conduzione familiare, attività di artigianato o di commercio di vicinato, con una clientela che risente in modo particolare della situazione di crisi e che ha ben altre priorità che non l’acquisto di preziosi”. Torna la problematica di una scorretta comparazione, dunque: gli imprenditori non hanno né ammortizzatori sociali, né quattordicesima, né TFR, né malattia retribuita. Senza contare tasse e tributi come IRAP, INPS, INAIL, IVA, addizionali regionali, diritti camerali, tasse sulla tenuta dei registri, concessioni governative, tassa sull’insegna. “E’ tutt’altro che strano che i piccoli imprenditori di gioielleria – prosegue Aquilino – possano guadagnare talvolta meno dei propri dipendenti, preferendo garantire loro il compenso e mantenere in vita l’attività, riducendo il proprio guadagno; guadagno che, comunque, si concretizza solo al momento dell’effettiva vendita della merce“. E di ‘merce’, negli ultimi anni, ne è stata venduta davvero poco. E’ innegabile la crisi delle vendite del comparto orafo-gioielliero, a fronte di una riduzione dei consumi e di un aumento crescente dei costi delle materie prime. Sono questi due dei tanti fattori che hanno spinto un numero sempre maggiore di gioiellieri a diversificare la propria offerta puntando su prodotti di valore inferiore. “Su questo segmento i margini non ci sono – commenta Vincenzo Giannotti (a destra), imprenditore e presidente di Tarì Design School, la scuola di formazione del Centro Orafo il Tarì di Marcianise -: lo scontrino medio si è abbassato di molto, oggi ci si aggira intorno ai 90-100 euro anche quando si parla di ‘gioiellieri’. I fatturati scendono e occorre molta cautela nel formulare accuse verso la categoria perché così si rischia di gettare discredito sull’intero sistema commerciale. Il nostro settore è ancora di stampo artigianale: sul mercato interno il comparto è fermo, ma anche il dato dell’export è in ribasso rispetto ad altri settori, a causa dei dazi verso molti paesi di destinazione. Quanto all’evasione, non possiamo dire che non esiste ma il settore orafo non è il negativo assoluto e non è vero che sia più facile evadere”.


E’ infatti proprio l’evasione il nucleo centrale su cui si basano le polemiche: le accuse sui redditi emersi dai dati del Ministero dell’Economia si basano sulla presunzione di dichiarazioni incomplete o non corrette. “L’evasione in Italia, purtroppo, sembra di pari livello in tutte le categorie – dichiara Francesco Barberis (foto a sinistra), presidente dell’Associazione Orafa Valenzana, che riunisce i produttori del distretto orafo piemontese – ma mi sento di poter azzardare che nel nostro settore è diminuita di molto negli ultimi anni, anche a causa di cali significativi dei fatturati. I dati in questione si riferiscono al dettaglio, ma posso dire che andrebbero scorporati e studiati con più attenzione: così come sono, diventano fuorvianti. Una cosa è ragionare seriamente sull’evasione fiscale, un’altra è mettere una categoria contro l’altra. Non ci sono categorie più a rischio di altre e la crisi, a dispetto di quanto si possa pensare, si fa sentire pesantemente nel comparto orafo”. La crisi, dunque, sarebbe uno dei principali motivi di redditi tanto bassi. Dalle rilevazioni condotte da Federpreziosi nell’ambito del dettaglio, per il solo terzo quadrimestre dello scorso anno si registra un calo generalizzato delle vendite per tutti i prodotti “preziosi” pari a -22%. E altrettanto negative si presentano le prospettive per il 2013. Pesano le difficoltà di accesso al credito, così come l’andamento della materia prima e la crisi del “prestito d’uso”. Ma oltre alla congiuntura economico-finanziaria, Bortolussi ha individuato anche altre ragioni che spiegherebbero con maggiore profondità i dati sulle dichiarazioni dei gioiellieri. Il segretario della Cgia infatti annovera anche circostanze come la divisione dei redditi a livello familiare (spesso, le piccole e medie imprese italiane – che costituiscono la gran parte del tessuto imprenditoriale orafo – sono gestite dallo stesso nucleo familiare), ma anche le forti differenze esistenti tra Nord e Sud. “La domanda che tutti dovrebbero porsi – spiega Licia Mattioli, presidente di Confindustria Federorafi, a destra - è quanto si ritenga che le gioiellerie abbiano realmente venduto nell’anno considerato. Pur appartenendo al mondo della produzione, è secondo me evidente che il numero di consumatori entrati in gioielleria per fare acquisti significativi, sia diminuito bruscamente: e questo peraltro è un fatto che avvertiamo, per riflesso, anche nel settore della produzione. Non è una sorpresa neanche la calma piatta del mercato interno che ha vissuto un’ulteriore contrazione e che pregiudica la redditività. Il problema è che si considera la situazione di partenza del comparto orafo come più favorevole rispetto ad altre: e allora perché la maggior parte degli incassi deriva da oggetti in metallo comune e non più prezioso? Quei dati andrebbero letti certamente con maggiore attenzione”. Una risposta più articolata potrebbe arrivare dagli studi di settore, attualmente in fase di revisione periodica: in tal senso Federpreziosi, in collaborazione con Confcommercio, è in procinto di lavorare con la So.Se (Società per gli Studi di Settore), per raccogliere i dati delle imprese, con l’obiettivo di elaborare i correttivi congiunturali da applicare tenendo conto della crisi economica.


Nuovo riccometro per stanare i furbetti del Welfare E' caccia agli evasori Si fa senza quartiere la lotta all'evasione e dopo lo Spesometro e il Redditometro, ora è la volta del Riccometro, un nuovo strumento studiato per rendere più chiaro e trasparente l'accesso ai servizi di welfare. In pratica un nuovo tentativo di stanare i furbetti del welfare che, pur vivendo senza problemi di denaro, scalano le graduatorie, scippano borse di studio, servizi sociali, posti in asili nido. Il Governo ha deciso di riciclare un'idea dell'esecutivo Monti: rimodulare l'Isee, includendo nel conteggio non solo il reddito dichiarato nel 730 e gli immobili, ma anche Bot, obbligazioni, buoni fruttiferi, azioni, compresi gli assegni per i figli, le pensioni di invalidità o le borse di studio E ancora gli assegni per i figli, le pensioni di invalidità o le borse di studio. Yacht e auto di lusso faranno guadagnare punti e spingeranno in alto l'indice del Riccometro, rendendo più difficile l'accesso ai benefici del welfare. Il nuovo Riccometro stringerà le maglie della rete che i furbetti hanno sfruttato negli ultimi 15 anni: non sarà più possibile, con una semplice autocertificazione, nascondere dal calcolo i risparmi sostenendo di non avere un conto in banca, cosa che fa l'80% degli italiani. Le dichiarazioni saranno incrociate con la banca dati del Fisco e chi dichiara il falso pagherà un multone. La nuova Isee renderà più difficile la vita per chi intende scalare la graduatoria degli asili nido. Oggi è ancora possibile magheggiare: genitori non sposati, due residenze diverse; papino con stipendio principesco, madre casalinga con a carico il pupo che risulta nullatenente. Per come stanno le cose ora, per l'accesso al nido, questo bimbo sarà più alto in graduatoria di un bambino figlio di un operaio in cassa integrazione. Nuova modulazione anche per figli a carico e disabili. Rispetto al passato, fino al secondo figlio non cambia nulla, mentre gli sgravi aumentano dal terzo in poi. Una sorta di quoziente familiare, che favorirà soprattuto le famiglie numerose. Lo sgravio per i disabili, oggi uguale per tutti, sarà crescente su tre livelli: disabilità grave, media e non autosufficienza. Deducibile anche l'affitto, fino a 7 mila euro l'anno. Per farlo entrare in vigore adesso serve il parere delle commissioni parlamentari, che il ministro degli Affari regionali Graziano Delrio si augura "arrivi il prima possibile". Una fretta che si spiega non solo con la volontà di complicare la vita ai "ladri di welfare", ma anche con l'idea di usare il nuovo riccometro per calibrare la nuova Imu


Compro Oro

domenica 16 giugno 2013

WƌŽůŝĨĞƌĂŶŽ ůĞ ĂƉĞƌƚƵƌĞ Ěŝ ǀĞƚƌŝŶĞ ĐŽŵƉƌŽͲŽƌŽ ͕ ĐŚĞ ŽƉĞƌĂŶŽ ŝŶ ƵŶ ƐŝƐƚĞŵĂ Ěŝ ƐĐĂƌƐĂ ƚƌĂƐƉĂƌĞŶnjĂ Proliferano le aperture di vetrine comproͲoro , che operano in un sistema di scarsa trasparenza e informazioni. Un problema messo in evidenza da una inchiesta di Altroconsumo che ha sottoposto a 50 negozi in 5 città diverse lo stesso bracciale d´oro da 18 carati del peso di 13,50 grammi. Il prezzo, secondo le stime ufficiali, oscillava tra i 330 e 340 euro. Cominciamo dal peso dichiarato dai negozi che non è mai stato uniforme e oscillava tra i 12,60 e i 13,10 grammi. Ma se riguardo alla pesatura del bracciale le differenze sono minime, il bidone si può vedere dai prezzi. A Torino, per esempio, un negozio ha offerto 250 euro e un altro 360 con una differenza di ben 110 euro nella stessa città. La metà dei negozi interpellati ha offerto meno di 300 euro. I più onesti? A Roma e Napoli, con oscillazioni tra 270 e 340 euro. Ecco i consigli per vendere bene: pesate l´oggetto in oro prima di recarvi al negozio, controllate le quotazioni, confrontate le offerte di più negozi, fatevi pagare in maniera trasparente. E non dimenticate di chiedere la ricevuta. E.G.


Η KDWZK KZKΗ͗ ,/h^/ h E 'K /

Dopo il sequestro del manifesto pubblicitario di un "Compro Oro" della zona (ŶĞůůĂ ĨŽƚŽ) che inneggiava alla pena di morte, ecco che l'attività finisce nel mirino della Polizia di Stato. In giornata, è stato emesso così il provvedimento di chiusura ƉĞƌ ϯ ŵĞƐŝ ĚĞůůΖĂƚƚŝǀŝƚă Ěŝ ĂƐƚĞůůĂŶnjĂ ;ƐƵůůĂ ^ĂƌŽŶŶĞƐĞͿ Ğ ƉĞƌ ϭ ŵĞƐĞ Ěŝ ƋƵĞůůĂ Ă DŽŶnjĂ͘ Gli agenti del Commissariato di Busto sono intervenuti oggi per notificare il provvedimento di sospensione per "ǀŝŽůĂnjŝŽŶŝ ĐŽƐƚĂŶƚŝ ĂůůĞ ƉƌĞƐĐƌŝnjŝŽŶŝ ĐŽŶƚĞŶƵƚĞ ŶĞůůĞ ůŝĐĞŶnjĞ"

Il procedimento era stato avviato nelle scorse settimane con un ispezione da parte della Squadra della Polizia Amministrativa della Questura. Dopo il verbale e le sanzioni il proprietario aveva presentato ricorso al Tar, ricorso che, dopo la sospensiva iniziale, è stato rigettato facendo scattare l'effettiva chiusura per il negozio.

La stessa catena aveva creato scalpore con una serie di manifesti pubblicitari, i primi a sfondo religioso con il titolare al posto di Gesù nell'Ultima Cna e gli ultimi inneggianti la pena di morte contro preti pedofili e il clandestino che uccise tre persone a Milano.

Pubblicato il 18/06/13


del 17 Giugno 2013


lunedì 17 giugno 2013

ZŽŵĂ͕ ƌƵďĂǀĂ ŽŐŐĞƚƚŝ Ěŝ ǀĂůŽƌĞ Ğ ůŝ ƌŝǀĞŶĚĞǀĂ Ă ĐŽŵƉƌŽ ŽƌŽ͗ ĚĞŶƵŶĐŝĂƚĂ ĚŽŶŶĂ ĚĞůůĞ ƉƵůŝnjŝĞ >Ă ϯϱĞŶŶĞ ĐŝƚƚĂĚŝŶĂ ĨŝůŝƉƉŝŶĂ ğ ƐƚĂƚĂ ĚĞŶƵŶĐŝĂƚĂ

Dopo aver svolto ciò per cui era pagata, si occupava di altro. Ad accorgersi del doppio impegno di una ϯϱĞŶŶĞ ĐŝƚƚĂĚŝŶĂ ĨŝůŝƉƉŝŶĂ è stata la sua datrice di lavoro che qualche giorno fa si è accorta di una serie di ammanchi dall'interno della sua abitazione. La ƐƚƌĂŶŝĞƌĂ, assunta dallo scorso mese di novembre per le pulizie di casa, aveva infatti portato via dall'appartamento tutta una serie di oggetti in oro e argento, oltre a del denaro contante. La proprietaria dell'appartamento ha quindi deciso di rivolgersi alla polizia, denunciando quanto accaduto negli uffici del commissariato Spinaceto. È scattata così la trappola: gli investigatori hanno segnato alcune banconote lasciandole in bella vista all'interno dell'abitazione. Appostatisi poi di fronte allo stabile, hanno atteso che la donna finisse il proprio lavoro e l’hanno fermata all'uscita dall'appartamento. La 35enne è stata così trovata in possesso di due delle banconote segnate e di vari oggetti in oro e argento. Accompagnata negli uffici di polizia, è stata identificata per D.V.M.O., cittadina della Repubblica delle Filippine, in Italia con regolare permesso di soggiorno. La donna, denunciata per furto, ha ammesso le proprie responsabilità e ha collaborato con gli investigatori, indirizzandoli presso due Compro oro a cui aveva venduto tutta la refurtiva. Dai successivi controlli effettuati si è potuto verificare che complessivamente la donna aveva ricavato nell'ultimo periodo oltre 11.000 euro.


/ŵƉŝĞŐĂƚĂ ƌĂƉŝŶĂƚĂ Ğ ƉŝĐĐŚŝĂƚĂ Ăů ŽŵƉƌŽ ŽƌŽ Una donna di 27 anni residente a Latisana nel negozio in pieno centro a Portogruaro

LATISANA. Una donna di 27 anni residente a Latisana, impiegata del Compro Oro di viale Matteotti in pieno centro a Portogruaro, appartenente a una locale Srl, è stata derubata e selvaggiamente picchiata da un bandito ieri mattina all’apertura del negozio poco prima delle 9.30. Il bottino ammonta a circa 1.600 euro. Stanno investigando i carabinieri della stazione di Portogruaro e del Norm di quella compagnia. La commessa, sotto choc, ha dato l’allarme. «Mi hanno rapinato la cassa e mi hanno picchiato» ha riferito al telefono ai militari, poi prontamente giunti sul posto. Il colpo, secondo indiscrezioni, è stato studiato nei minimi particolari. I malviventi erano due. Uno, a volto scoperto, è entrato nel negozio, l’altro (il palo) attendeva in macchina al volante di una Citroen Picasso. Il rapinatore con modi decisi si è fatto consegnare i soldi. La ragazza era terrorizzata. Così il bandito l’ha picchiata, sferrandole pugni alla testa con estrema violenza. Poi i malviventi sono scappati in direzione Treviso. La ragazza, dopo essere stata ascoltata nella caserma dei carabinieri di Portogruaro in via Castion, è stata accompagnata al Pronto soccorso per farsi medicare e refertare. Verrà a tenuta a riposo per qualche giorno, il tempo di riprendersi dallo spavento e dalle botte. ;ƌ͘Ɖ͘Ϳ 16 giugno 2013


Settore e Moda 19-GIU-2013

Lettori: 148.000 Diffusione: 83.664

Dir. Resp.: Pierluigi Magnaschi

da pag. 14


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Gioielli Miluna, la collezione Amore Stellare per l'estate 2013 ^ĐƌŝƚƚŽ ĚĂ͗ DŝƌŝĂŵ >ĞƚŽ Ͳ ŵĞƌĐŽůĞĚŞ ϭϵ ŐŝƵŐŶŽ ϮϬϭϯ Miluna firma una nuova ed esclusiva collezione di preziosi in nome dell'Amore. Una linea di collier splendenti che hanno come protagonista una pietra nobile ed affascinante: il topazio.

Novità in casa Miluna͕ ƵŶĂ ĚĞůůĞ ŐŝŽŝĞůůĞƌŝĞ Ɖŝƶ ĂŵĂƚĞ Ě͛/ƚĂůŝĂ͘ >Ă ŵĂŝƐŽŶ ƉƌĞƐĞŶƚĂ ů͛ƵůƚŝŵĂ ĞƐĐůƵƐŝǀĂ ĐŽůůĞnjŝŽŶĞ Ěŝ ŐŝŽŝĞůůŝ ĚĂů ŶŽŵĞ Amore Stellare͕ ƵŶĂ ƐĞƌŝĞ Ěŝ ĐƌĞĂnjŝŽŶŝ ƉĞƌĨĞƚƚĂŵĞŶƚĞ Ă ƚĞŵĂ ĞƐƚŝǀŽ͕ ĐŚĞ Ɛŝ ĐĂƌĂƚƚĞƌŝnjnjĂŶŽ ƉĞƌ ŝ ďĂŐůŝŽƌŝ ůƵŵŝŶŽƐŝ Ğ ŶŽďŝůŝ ĚĞů ƚŽƉĂnjŝŽ ďŝĂŶĐŽ Ğ ĐĞůĞƐƚĞ Ğ Ěŝ ƚĂŶƚĞ ĂůƚƌĞ ƉŝĞƚƌĞ ƌŝĐĞƌĐĂƚĞ ĐŽŵĞ ŝů ƌƵďŝŶŽ͘ >Ă ůŝŶĞĂ Ěŝ gioielli Miluna ƉĞƌ ůĂ ďĞůůĂ ƐƚĂŐŝŽŶĞ ğ ƵŶ ƚƌŝƉƵĚŝŽ Ěŝ ůƵŵŝŶŽƐŝƚă Ğ ƐƚŝůĞ͕ ŐƌĂnjŝĞ ĂĚ ƵŶĂ ƐĞƌŝĞ Ěŝ ĐŽůůŝĞƌ ƐƉůĞŶĚĞŶƚŝ ƉůĂƐŵĂƚŝ ŝŶ ŽƌŽ ĐŽŶ ů͛ĂŐŐŝƵŶƚĂ Ěŝ ƐŽůĂƌŝ ƚŽƉĂnjŝ ŝŶĐĂƐƚŽŶĂƚŝ ŶĞů ƉƌĞnjŝŽƐŽ ŵŽĚĞůůŽ͘ DĂ ŶŽŶ ƐŽůŽ͘ Le gemme di Amore stellare ƐŽŶŽ ĚĞĐůŝŶĂƚĞ ŶĞůůĞ ŽƚƚŽ ƐĨƵŵĂƚƵƌĞ ĚĞůů͛ĂƌĐŽďĂůĞŶŽ ƉĞƌ ƵŶĂ ĐŽůůĞnjŝŽŶĞ ĐŚĞ Ɛŝ ŝƐƉŝƌĂ ĂůůĞ ŝƌŝĚŝƐĐĞŶnjĞ ĚĞůůĞ ƐƚĞůůĞ Ɖŝƶ ƌĂĚŝŽƐĞ͘ KŐŶŝ ƉĞŶĚĞŶƚĞ ĚĞŝ collier ğ ĞŵďůĞŵĂ Ěŝ ƵŶ ĚŝĨĨĞƌĞŶƚĞ ŵĞƐƐĂŐŐŝŽ Ě͛ĂŵŽƌĞ ŝŶƚĞƌƉƌĞƚĂƚŽ ĚĂ ƵŶĂ ŐĞŵŵĂ ƉƌĞnjŝŽƐĂ Ěŝ ĚŝǀĞƌƐĞ ƚŽŶĂůŝƚă͘

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ZŽǀŝĂŶ͕ ŐŝŽŝĞůůŝ ĚĂ ĨĂǀŽůĂ Mercoledì 19 Giugno 2013 Scritto da Alda Cannizzo

Tra le ŶŽǀŝƚă ƉĞƌ ů͛ĞƐƚĂƚĞ ϮϬϭϯ in fatto di gioielli arrivano ŐŝŶŐŝůůŝ ĨŝĂďĞƐĐŚŝ. Il brand ZŽǀŝĂŶ 'ŝŽŝĞůůŝ /ƚĂůŝĂŶŝ di Torre del Greco (Napoli) ha presentato la ĐŽůůĞnjŝŽŶĞ ͞EĞů ŵŝŽ ďŽƐĐŽ ŝŶĐĂŶƚĂƚŽ͟ che colorerà la bella stagione con preziosissimi ŐŝŽŝĞůůŝ ǀĞƌƐĂƚŝůŝ ĞĚ ĞĐŽŶŽŵŝĐŝ. La linea offre ďƌĂĐĐŝĂůŝ, ŽƌĞĐĐŚŝŶŝ, ĂŶĞůůŝ e ĐŽůůĂŶĞ con maxi ciondoli proprio come quelli della fortunata collezione I Luck It. La Jewellery designer ĞĐŝůŝĂ ŝnjnjĂƌƌŝ ŚĂ ŝĚĞĂƚŽ ƵŶĂ ƐƚƌĂŵďĂ ĨŝĂďĂ ƌŝƉƌŽĚƵĐĞŶĚŽ ŝ ƐƵŽŝ ƉĞƌƐŽŶĂŐŐŝ ƐƵŝ ŐŝŽŝĞůůŝ; interpreti d’eccezione sono la magica Luna, l’occhio della fortuna, l’albero della vita, il serpente, le tre fiere, un grappolo di ciliegie, il nodo dell’infinito, il cuore e la colomba.

I curiosi simboli sono stati accuratamente ŝŶĐŝƐŝ Ă ŵĂŶŽ ƐƵ ĐŽŶĐŚŝŐůŝĂ ƐĂƌĚŽŶŝĐĂ ed ĂďďŝŶĂƚŝ ĂĚ ĂƌŐĞŶƚŽ Ž Ă ƐĂŐŽůĂ ŵĂƌŝŶĂ presente nei colori più disparati. La collezione offre davvero un’ampia scelta tra forme e colori, per adattarsi alle giornate più soleggiate e alle frizzanti serate estive.


Tra le ultime novità abbiamo anche i deliziosi ŽƵůĞ, splendidi ďƌĂĐĐŝĂůŝ ŝŶ ƐĂŐŽůĂ ŝƚĂůŝĂŶĂ ĂŶŶŽĚĂƚĂ Ă ŵĂŶŽ, con ƉĂƌƚŝĐŽůĂƌŝ ŝŶ ĂƌŐĞŶƚŽ ϵϮϱ ed ŝŶƐĞƌƚŝ Ěŝ ƌĂĨĨŝŶĂƚĞ ƉĞƌůĞ ĐŽůƚŝǀĂƚĞ.

I costi delle novità cheap&chic di Rovian Gioielli Italiani partono ĚĂ ϯϬ ĞƵƌŽ per i bracciali Boule Ğ ĚĂ ϲϱ ĞƵƌŽ per la linea “Nel mio bosco incantato”.


17 Giugno 2013

Accesso al credito e nuove regole su nichel e Compro oro: le proposte di Federpreziosi Economia / Gioielli / Orologi / trade Pubblicato da Chiara Di Martino / 0 commenti La fotografia del settore alla prima Assemblea dopo il riassetto organizzativo di un anno fa. Aquilino: “Una squadra con forte spirito di collaborazione”

Crisi generale dei consumi, difficoltà di accesso al credito, pressione fiscale e regole inadeguate come quelle sul nichel o assenti come nel caso dei ‘compro oro’: su questi temi si è svolta la scorsa settimana l’Assemblea dei Soci di Federpreziosi, la prima dopo il cambiamento dell’assetto organizzativo. E’ trascorso un anno, infatti, dalla sostanziale trasformazione da Federdettaglianti (Federazione Nazionale Dettaglianti Orafi Gioiellieri Argentieri Orologiai) a Federpreziosi (Federazione Nazionale delle Imprese Orafe Gioielliere Argentiere Orologiaie/Confcommercio Imprese per l’Italia), che ha concretizzato un progetto di crescita finalizzato ad una maggiore rappresentatività: attualmente infatti la Federazione riunisce tutta la filiera del comparto orafo gioielliero ed argentiero. “Negli ultimi dodici mesi abbiamo dovuto affrontare partite difficili e altre ci attendono in un campionato tutto da giocare, ma mi sono reso conto che si è creata una squadra con forte spirito di collaborazione e ben determinata”: così ha aperto i lavori il Presidente Giuseppe Aquilino. Il tiepido ottimismo registrato nel primo semestre 2012 ha dovuto subire una frenata di fronte ai dati emersi dalle rilevazioni di Federpreziosi sul terzo quadrimestre: calo delle vendite per tutti i prodotti “preziosi” pari a -22%, con previsioni negative anche per l’anno in corso.


Spesometro, redditometro, limitazioni nell’utilizzo dei contanti: a questi fattori generali si aggiungono quelli ‘endemici’ come i prezzi delle materie prime preziose, la crisi del “prestito d’uso”, la mancanza di norme adeguate come nel caso dei “compro oro” o l’applicazione di regole inadeguate come quella relativa al nichel. Uno dei progetti futuri su cui punta la Federpreziosi è la realizzazione di uno studio completo sul sistema orafo, in stretta collaborazione con le istituzioni, per conoscere la reale identità e area di competenza, la segmentazione del mercato e la sua evoluzione. Nei mesi a venire si rafforzerà ulteriormente l’impegno verso un ancor più ampio e condiviso coinvolgimento per studiare e promuovere nuovi modelli di fare impresa individuando le soluzioni pratiche per gestire il cambiamento a livello di formazione e innovazione in ogni campo: dall’e-commerce, al rilancio culturale dei prodotti italiani, alla promozione. Qualcosa si muove – come testimoniato dall’impegno dell’ABI sul Fondo di Garanzia per il rilascio di “garanzie a prima richiesta” per le PMI italiane nell’ambito del “Tavolo istituzionale del Settore Orafo e dei Metalli Preziosi”, istituito presso il Ministero dello sviluppo economico e di cui Federpreziosi è parte attiva – ma ancora molto va portato avanti soprattutto a livello istituzionale. Molti degli interventi del governo Monti, infatti, secondo il presidente Aquilino, “hanno avuto il solo merito di disorientare i nostri clienti, favorendo colleghi d’oltralpe che hanno vissuto una stagione commerciale, a loro dire, strepitosa”.

L'intervento di Giuseppe Roscioli, Presidente Confcommercio Roma; alla sua sinistra Giuseppe Aquilino


& ZWZ /K^/ 18 Giugno 2013

L’11 Giugno si è tenuta a Roma l’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci della Federazione Nazionale delle Imprese Orafe Gioielliere Argentiere Orologiaie/Confcommercio Imprese per l’Italia Ͳ Problematiche e programmi illustrati dal presidente Giuseppe Aquilino a un anno dal cambiamento dell’assetto associativo “Negli ultimi dodici mesi abbiamo dovuto affrontare partite difficili e altre ci attendono in un campionato tutto da giocare, ma mi sono reso conto che si è creata una squadra con forte spirito di collaborazione e ben determinata.” Con una metafora calcistica il Presidente Giuseppe Aquilino si è rivolto all’Assemblea dei Soci riunita a Roma martedì 11 Giugno, la prima della rinnovata Federazione. Realistico e duro il quadro che emerge dalla relazione del presidente Aquilino sulla realtà che l’intero settore orafo si trova ad affrontare, conseguenza diretta di una crisi generale dei consumi che – se nel primo semestre del 2012 aveva lasciato spazio per qualche tiepido ottimismo Ͳ non accenna a invertire la tendenza. Dalle rilevazioni di Federpreziosi in ambito dettaglio, per il solo terzo quadrimestre dello scorso anno si registra un calo delle vendite per tutti i prodotti “preziosi” pari a Ͳ22%. E altrettanto negative si presentano per prospettive per il 2013. Anche il comparto orafo risente delle conseguenze delle politiche restrittive di accesso al credito, della crescente pressione fiscale, della contrazione dei consumi di beni di lusso dovuta all’introduzione di spesometro, redditometro, limitazioni nell’utilizzo dei contanti. Ma nello specifico, si aggiungono altri fattori negativi: i prezzi delle materie prime preziose, la crisi del “prestito d’uso”, la mancanza di norme adeguate come nel caso dei “compro oro” o l’applicazione di regole inadeguate come quella relativa al nichel. Federpreziosi conferma l’impegno per ottenere maggiore, rapida e costruttiva attenzione del Governo alle tante problematiche, non ultima la revisione degli studi di settore. A livello di attività associativa interna, la Federazione sta ripensando il proprio ruolo per porsi come una “fabbrica di futuro”, con un ancor più ampio e condiviso coinvolgimento di tutta la filiera per studiare e proporre nuovi modelli di fare impresa con soluzioni pratiche per gestire il cambiamento a livello di formazione e innovazione in ogni campo: dall’eͲcommerce, al rilancio culturale dei prodotti italiani, alla promozione. Un passo ritenuto essenziale è la realizzazione, in stretta collaborazione con le istituzioni, di uno studio completo sul sistema orafo per conoscere la reale identità e area di competenza, la segmentazione del mercato e la sua evoluzione. Si potrà così disporre di un quadro aggiornato e articolato che consenta di mettere a fuoco le aree critiche e le possibilità di partnership tra fabbricazioneͲdistribuzione, nonché iniziative di comunicazione realmente condivise.


Le emergenze del settore orafo italiano Lunedì 17 Giugno 2013 13:30 Scritto da Greta Milici

Un quadro poco esaltante quello del settore orafo oggi in Italia. A lanciare i segnali di allarme inquadrando l’oreficeria italiana in una situazione decisamente “di emergenza” è Giuseppe Aquilino, Presidente di Federpreziosi (Federazione Nazionale delle Imprese Orafe Gioielliere Argentiere Orologiaie). Lo scorso 11 giugno, infatti, in occasione dell’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci tenutasi a Roma sono state illustrare ed analizzate le problematiche del settore, ad un anno di distanza dalla trasformazione di Federdettaglianti in Federpreziosi. Scopo di tale cambiamento era l’attuazione di un processo di crescita e sviluppo per riunire l’intera filiera dei comparti orafo, gioielliero ed argentiero accrescendo il livello di rappresentatività nei confronti delle istituzioni governative, delle autorità, di enti, associazioni e sindacati in ambito nazionale ed internazionale. Cresce il bisogno di tutelare ed aiutare un settore le cui emergenze trovano quale causa primaria la crisi generalizzata dei consumi, che non sembra voler cambiare rotta. Le rilevazioni condotte da Federpreziosi mostrano un calo generalizzato delle vendite per tutti i prodotti preziosi del 22% per il solo terzo quadrimestre del 2012. Altro elemento non favorevole è indubbiamente l’accesso al credito: sono sempre più numerose le imprese che lamentano le difficoltà nel reperimento di finanziamenti e prestiti dal sistema bancario. Pesano le politiche restrittive attuate dagli istituti di credito, la crescente pressione fiscale, la contrazione di beni di lusso legata all’introduzione di spesometro, redditometro e limitazioni nell’uso dei contanti.


Nel caso specifico del settore orafo, inoltre, vanno considerati anche fattori negativi come il prezzo dei metalli preziosi, la mancanza di una normativa adeguata come nel caso dei Compro Oro e dell’utilizzo del nichel. Federpreziosi conferma ed accresce il proprio impegno nel cercare di focalizzare l’attenzione del Governo sulle problematiche del comparto orafo, accingendosi intanto a collaborare con la So Se (Società per gli Studi di Settore) nella raccolta dei dati sulle imprese per elaborare programmi correttivi.

Da sinistra: Giuseppe Roscioli (Presidente Confcommercio Roma) e Giuseppe Aquilino (Presidente Federpreziosi)

Fonte: Ufficio stampa Federpreziosi, Studio EffeErre sas www.studioeffeerre.it


&ĞĚĞƌƉƌĞnjŝŽƐŝ͗ ğ ŶĞĐĞƐƐĂƌŝŽ ĨĂƌĞ ĨƌŽŶƚĞ ĐŽŵƵŶĞ 17/06/2013 By orafoitaliano Lo scorso 11 Giugno si è svolta a Roma la prima Assemblea dei soci di Federpreziosi (nata proprio un anno fa dalla trasformazione di Federdettaglianti nella attuale Federazione Nazionale delle Imprese Orafe Gioielliere Argentiere Orologiaie/Confcommercio Imprese per l’ItaliaͲ Federpreziosi), in occasione della quale il presidente Giuseppe Aquilino (a destra nella foto, accanto a Giuseppe Roscioli, presidente Confcommercio Roma) ha fatto il punto su problematiche e programmi. Un dato su tutti evidenzia le difficoltà del settore: secondo le rilevazioni di Federpreziosi nell’ambito del dettaglio, per il solo terzo quadrimestre dello scorso anno si registra un calo delle vendite per tutti i prodotti “preziosi” pari a Ͳ22%, e le prospettive per il 2013 non si presentano migliori. Diverse le cause di questo stato di cose francamente preoccupante: le difficoltà di accesso al credito per moltissime aziende Ͳ con conseguente carenza di liquidità che non di rado si risolve nel blocco della produzione e quindi nella messa in mobilità del personale – i costi delle materie prime; l’aumento della pressione fiscale complessiva; gli effetti negativi derivati dall’introduzione di spesometro, redditometro, limitazioni nell’utilizzo di contanti, che secondo la relazione del presidente Aquilino “hanno avuto il solo merito di disorientare i nostri clienti, favorendo colleghi d’oltralpe che hanno vissuto una stagione commerciale, a loro dire, strepitosa”. E’ stata anche sottolineata l’assenza di normative adeguate nel caso dei cosiddetti “compro oro” o le criticità insite nelle nuove regole relative al nichel. Giuseppe Aquilino ha anche stigmatizzato “l’ingiusta criminalizzazione dell’intera categoria” da parte della stampa in seguito alla diffusione dei dati diffusi dal Ministero dell’Economia sui redditi dei “gioiellieri”, categoria che in Italia comprende perlopiù persone fisiche, realtà piccole o micro, spesso a conduzione familiare, che maggiormente hanno risentito della crisi, sono sottoposte al pagamento di una serie di tributi e che sono oltretutto prive, rispetto ai lavoratori dipendenti, di qualsiasi ammortizzatore sociale, TFR, malattia retribuita, quattordicesima. Federpreziosi, in collaborazione con Confcommercio, si accinge a lavorare con la So.Se (Società per gli Studi di Settore), al fine di far emergere un quadro più realistico della situazione della categoria. Nei prossimi mesi, la Federazione opererà per un coinvolgimento ancor più ampio e condiviso al fine di evidenziare nuove soluzioni atte a gestire il cambiamento, dall’eͲcommerce al rilancio culturale dei prodotti italiani, alla promozione. Essenziale sarà “la realizzazione, in stretta collaborazione con le istituzioni, di uno studio completo sull’intera filiera orafa, per conoscere la reale identità e area di competenza nonché la segmentazione del mercato e la sua evoluzione”.


17 Giu. 2013 (&2120,$ Italia Il settore orafo continua ad affondare nelle sabbie mobili della crisi. L'analisi cruda e dolorosa è quella emersa dalla relazione del presidente di Federpreziosi, Giuseppe Aquilino, durante l'assemblea dei soci della scorsa settimana. Il comparto sta vivendo "una situazione di vera e propria emergenza, conseguenza diretta di una crisi generale dei consumi che – se nel primo semestre del 2012 aveva lasciato spazio per qualche tiepido ottimismo - non accenna a invertire la tendenza". Dalle rilevazioni di Federpreziosi in ambito dettaglio, per il solo terzo quadrimestre dello scorso anno si registra un calo delle vendite per tutti i prodotti “preziosi” pari a -22%. E altrettanto negative si presentano le prospettive per il 2013. Secondo Federpreziosi anche il comparto orafo risente inoltre delle conseguenze delle politiche restrittive di accesso al credito, della crescente pressione fiscale, della contrazione dei consumi di beni di lusso dovuta all’introduzione di spesometro, redditometro, limitazioni nell’utilizzo dei contanti. Ma nello specifico, si aggiungono altri fattori negativi: i prezzi delle materie prime preziose, la crisi del “prestito d’uso”, la mancanza di norme adeguate come nel caso dei “compro oro” o l’applicazione di regole inadeguate come quella relativa al nichel. Per questi motivi Federpreziosi ha garantito "l’impegno per ottenere maggiore, rapida e costruttiva attenzione del Governo alle tante problematiche, non ultima la revisione degli studi di settore. A livello di attività associativa interna, la Federazione sta ripensando il proprio ruolo per porsi come una “fabbrica di futuro”, con un ancor più ampio e condiviso coinvolgimento di tutta la filiera per studiare e proporre nuovi modelli di fare impresa con soluzioni pratiche per gestire il cambiamento a livello di formazione e innovazione in ogni campo: dall’e-commerce, al rilancio culturale dei prodotti italiani, alla promozione. Un passo ritenuto essenziale è la realizzazione, in stretta collaborazione con le istituzioni, di uno studio completo sul sistema orafo per conoscere la reale identità e area di competenza, la segmentazione del mercato e la sua evoluzione. Si potrà così disporre di un quadro aggiornato e articolato che consenta di mettere a fuoco le aree critiche e le possibilità di partnership tra fabbricazione-distribuzione, nonché iniziative di comunicazione realmente condivise". Redazione


ŽŚĞŵŵĞ ĂůůĂ ĐŽŶƋƵŝƐƚĂ Ěŝ DŽƐĐĂ 18/06/2013 By orafoitaliano Anche la Spagna si interessa al mercato russo: Bohemme, noto brand di gioielleria di Cordoba, ha aperto in Giugno il suo primo negozio monomarca nel prestigioso Crocus City Mall, imponente e lussuoso shopping center moscovita, che vanta oltre un milione di visitatori al giorno. La boutique Bohemme, inserita in un contesto di luxury brands internazionali, occupa una superficie di 34 metri quadrati e si distingue per i raffinati toni bianco e ocra e gli eleganti accostamenti dei marmi e del legno con intarsi dorati. Il monomarca corona gli sforzi commerciali di Bohemme in Russia e nei Paesi ex sovietici e si inserisce negli sforzi di internazionalizzazione del brand.


ĂůŝďƌĞ ĚĞ ĂƌƚŝĞƌ Martedì 18 Giugno 2013 Scritto da Alda Cannizzo

^ƉůĞŶĚŝĚĞ ŶŽǀŝƚă arrivano dal mondo ĂƌƚŝĞƌ. La reputazione della quale gode la manifattura della maison in fatto di ŽƌŽůŽŐŝ Ğ ŵŽǀŝŵĞŶƚŝ Ăůů͛ĂǀĂŶŐƵĂƌĚŝĂ non può che essere confermata e rimarcata dalla ŶƵŽǀĂ ĐŽůůĞnjŝŽŶĞ ĂůŝďƌĞ. I cronografi della serie reinterpretano lo ƐƚŝůĞ ĐůĂƐƐŝĐŽ ĚĞůů͛ŽƌŽůŽŐŝŽ Ěŝ ĐůĂƐƐĞ e raffinato da indossare in occasioni importanti o con sportività abbinato a look casual. Il cronografo Calibre ha una straordinaria silhouette dotata di una ƌŽďƵƐƚĂ ĐĂƐƐĂ ĚĂů ĚĞƐŝŐŶ ŽƌŝŐŝŶĂůĞ. I modelli sono stati realizzati con ƐƵƉĞƌĨŝĐŝ ůƵĐŝĚĞ Ž ƐƉĂnjnjŽůĂƚĞ ŝŶ ĂĐĐŝĂŝŽ Ğ ŽƌŽ ƌŽƐĂ, con ĐŝŶƚƵƌŝŶŝ ŝŶ ĂĐĐŝĂŝŽ Ž ŝŶ ƉĞůůĞ. I ƋƵĂĚƌĂŶƚŝ, dall’aspetto sobrio ed elegante, sono decorati da una ŶƵŵĞƌĂnjŝŽŶĞ ƌŽŵĂŶĂ, con il XII in evidenza, che non passa mai di moda. L’intera collezione è dotata del ŵŽǀŝŵĞŶƚŽ ĐĂůŝďƌŽ ϭϵϬϰͲ , D , il primo realizzato in casa Cartier. È stata adottata inoltre una ƌƵŽƚĂ Ă ĐŽůŽŶŶĞ ƉĞƌ ůŽ ƐŵŝƐƚĂŵĞŶƚŽ ĚĞůůĞ ĨƵŶnjŝŽŶŝ ĚĞů ĐƌŽŶŽŐƌĂĨŽ ed un sistema d’innesto verticale che assicura un ŵŝŶŽƌ ĚŝƐƉĞŶĚŝŽ Ěŝ ĞŶĞƌŐŝĂ per il suo funzionamento, così da non influire sulla stabilità cronometrica e sulla ƌŝƐĞƌǀĂ Ěŝ ĐĂƌŝĐĂ, che è di ϰϴ ŽƌĞ. La collezione dalle ricercate caratteristiche tecnicoͲstilistiche consta di ϲ ŵŽĚĞůůŝ, con un costo che va ĚĂ ϵ͘ϮϬϬ Ă Ϯϰ͘ϮϬϬ ĞƵƌŽ.


Il re degli opali Martedì 18 Giugno 2013 Scritto da Sara Parisi

È stato presentato al Couture Show tenutosi qualche giorno fa al Wynn Hotel di Las Vegas “The Royal One”, l’opale nero del peso di 306 carati che fu scoperto 14 anni fa a Lightning Ridge, in Australia. Quattordici anni fa, sì, avete letto bene. Perché il minatore che lo ha trovato lo ha tenuto nascosto sotto il materasso per tutti questi anni, angosciato dalla paura che qualcuno potesse portarglielo via. A suo dire non si trattava della brama di possesso che pervadeva Gollum nel celeberrimo romanzo di Tolkien, bensì del desiderio di trovare un degno custode dopo di lui. Alla fine la scelta è ricaduta su Katherine Jetter, designer di gioielli di lusso con sede a Santa Fe, nel New Mexico, ma di origini australiane e con una lunga esperienza nel campo del commercio degli opali. «Mi sono commossa quando l’ho visto e credo che lascerà la gente senza fiato non appena lo vedranno», aveva dichiarato la donna dopo aver visto la gemma consegnatale da Bobby, il minatore australiano che ha chiesto di essere reso noto soltanto per nome. Russel Shor, analista del Gemological Institute of America, ha affermato che «la foto non gli rende giustizia. Quando si guarda un opale, si diventa come Alice nel paese delle meraviglie. Si può trovare un mondo intero». Purtroppo, però, nella maggior parte delle miniere di opale si opera senza l’uso di macchinari, per questo le maggiori compagnie minerarie non sono molto interessate ad incrementare il loro commercio. La scoperta di questa gemma che è stata ribattezzata “l’Hope diamond degli Opali” cambierà forse le cose, se si pensa che il ritrovamento dell’ultimo opale nero di significativa grandezza risale al 1938 e ad un peso di “soltanto” 180 carati. The Royal One, invece, ha un peso molto più grande e non a caso il suo prezzo è di 3 milioni di dollari. Infine, concludiamo con una curiosità: al momento della sua scoperta Bobby versava in precarie condizioni economiche dopo essere stato truffato da un disonesto rivenditore di opali. Dopo aver venduto la sua attrezzatura ad un amico e aver lasciato il lavoro, tornò a casa con l’ultimo secchio di rocce ruvide in cui sperava di trovare qualche opale. Strofinando un po’, ritrovò invece il più grosso opale degli ultimi anni. Come dire… mai gettare la spugna!


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Cronaca

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Arezzo, 18 giugno 2013 Ͳ UŶ ĐŽůƉŽ ĚĂ ϭϬϬ ŵŝůĂ ĞƵƌŽ ƚƌĂ ĂŶĞůůŝ ƉƌŽĚŽƚƚŝ ƉĞƌ ^ǁĂƌŽǀƐŬŝ Ğ ĨŝďďŝĞ ŝŶ ŽƚƚŽŶĞ ĚĞƐƚŝŶĂƚĞ Ă ŚƌŝƐƚŝĂŶ ŝŽƌ͘ Un nuovo colpo ad ƵŶΖĂnjŝĞŶĚĂ ŽƌĂĨĂ ƐĐƵŽƚĞ la relativa tranquillità degli ultimi mesi. La brutta sorpresa questa mattina, quando i proprietari entrando hanno trovato il magazzino sottosopra. Ad essere colpita questa volta sarebbe stata la ŚŝŵĞƌĂ 'ŽůĚ Ěŝ ĞĐŝůŝĂŶŽ. I ladri, secondo quanto ricostruito dai proprietari, hanno attraversato il campo dietro alla fabbrica, tagliato la rete di recinzione e forzato la porta sul retro. dƵƚƚŽ ƐĞŶnjĂ ĨĂƌ ƐĐĂƚƚĂƌĞ ůΖĂůůĂƌŵĞ͕ ĐŚĞ ĂůůΖĂƌƌŝǀŽ ĚĞŝ ƉƌŽƉƌŝĞƚĂƌŝ ĞƌĂ ĂŶĐŽƌĂ ŝŶƐĞƌŝƚŽ. Poi sono arrivati al primo reparto, la galvanica, dove hanno trovato gli oggetti appesi, in asciugatura, e ne hanno fatto man bassa. Quasi 4mila ƉĞnjnjŝ͕ ƉĞƌ un danno che si aggira sui 100 mila euro, merce che doveva essere consegnata a breve. Sulla vicenda sta indagando ůĂ WŽůŝnjŝĂ Ğ ƋƵĞƐƚĂ ŵĂƚƚŝŶĂ ůĂ ^ĐŝĞŶƚŝĨŝĐĂ ha fatto un sopralluogo, analizzando soprattutto ĂŶĞůůŝ Ğ ĨŝďďŝĞ ĐŚĞ ŶĞůůĂ ĐŽŶĐŝƚĂnjŝŽŶĞ ĚĞůůĂ ĨƵŐĂ ŝ ůĂĚƌŝ ŚĂŶŶŽ ƉĞƌƐŽ ƉĞƌ ƐƚƌĂĚĂ.



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