il Cittadino n. 227

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n° 227 anno XIIV - 20 Gennaio 2016

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Le prospettive della Regione dello Stretto

Messina città d’amare


Primo piano

Oltre lo Stretto AutoritĂ di sistema portuale del Mar Tirreno meridionale:

Gioia Tauro, Crotone porto vecchio e nuovo, Corigliano calabro, Taureana di Palmi, Villa San Giovanni, Messina, Tremestieri, Vibo Valentia e Reggio Calabria

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L’

anno appena incominciato rappresenta per l’area metropolitana di Messina la rinascita o il definitivo oblio. Molti appuntamenti decisivi si addenseranno nell’arco di questi mesi. Finalmente, superate alcune suggestioni legate a un possibile e immediato rilancio

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dell’idea Ponte, la città sembra recuperare la sua vocazione naturale. Infatti, sin dall’insediamento attorno all’originale porto a Falce, nei secoli ha esercitato la funzione di un sito di mare con un posizione geografica baricentrica nell’ampia regione dello Stretto. Per i capricci del Fato, sembra che, dopo anni di colpevole inerzia, tutti i nodi debbano essere sciolti rapidamente, pena l’irreversibile processo di decadenza della nostra realtà socio-economica. Sostanzialmente sono in scadenza le scelte definitive per riagganciare la fase di sviluppo. Guardando l’orizzonte locale è necessario ripristinare immediatamente un rapporto istituzionale tra il Comune di Messina e l’Autorità portuale per definire una risposta alle sollecitazioni sul tema del recupero del waterfront e della zona falcata, spendendo le risorse economiche messe a disposizione dalla Regione. Indirizzando lo sguardo su uno scenario più complesso e che presuppone un confronto con altre realtà locali è indispensabile portare a sintesi le varie posizioni emerse nel corso degli incontri tra i comuni aderenti alla Città Metropolitana. Il confronto sulle priorità da presentare al Governo per la redazione del Masterplan e dei relativi Patti territoriali si è trasformato in un terreno di scontro, dove sono emersi, insieme a legittime richieste, posizioni sovente dettate da un accentuato egoismo legato a antiche visioni campanilistiche. Infine l’indicazione del governo di creare un’Autorithy del mar Tirreno meridionale spinge irreversibilmente alla realizzazione dell’area metropolitana integrata dello Stretto accogliendo le tesi di un credibile sviluppo economico attraverso una sinergia tra gli Enti locali delle due sponde. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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le dichiarazioni degli esponenti politici messinesi sul futuro della Città Metropolitana SInDACO ACCORInTI è necessario riagganciare il “Masterplan” costruendo coi Sindaci della Città Metropolitana una strategia articolata per lo sviluppo del territorio, recuperare credibilità sulla sicurezza del territorio con una “variante di salvaguardia” (salvacolline) di avanguardia in tutta Italia. Lavoriamo per la costruzione della prospettiva della Città Metropolitana. 13 Gennaio 2016

GIAnPIeRO D’AlIA “La proposta del governo di realizzare la più grande autorità portuale del Mezzogiorno che veda insieme la Sicilia e la Calabria grazie all´accorpamento delle due port-authority siciliana e calabrese è positiva ed importante”. Lo afferma il presidente della bicamerale per le questioni regionali Gianpiero D’Alia. “L’Autorithy del mar Tirreno meridionale – spiega il parlamentare di messinese di Area popolare – è strategicamente importante per le due regioni ma anche per tutto il Mezzogiorno. Lo è anche per la città di Messina nella logica da tutti noi perseguita della costruzione dell´area metropolitana integrata dello Stretto”. “Tale scelta strategica e positiva per la crescita economica del sud – continua D’Alia – dovrà essere riempita di contenuti concreti e operativi con il concorso delle due regioni ed un ruolo attivo delle comunità locali”. “Bisogna – conclude l’ex ministro - immediatamente lavorare alla costruzione di questo nuovo percorso che, se ben indirizzato, sarà decisivo per l´economia dei nostri territori“. 14 Gennaio 2016

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SInDACI Del COMPRenSORIO DI AReA DeM Il Masterplan deve essere l’occasione per creare sviluppo in questo territorio dopo anni di illusioni ed attese. In tale ottica è opportuno che si costruisca una governance con i sindaci protagonisti e i deputati nazionali e regionali responsabili della concreta attuazione di questo percorso”. Queste le conclusionidell’on. Tommaso Currò all’incontro tenutosi questa mattina a palazzo D’Amico con i sindaci del comprensorio tirrenico, jonico e nebroideo, promosso dallo stesso deputato e dai parlamentasi regionali Filippo Panarello e Giuseppe Laccoto. Un momento di confronto dopo la presentazione dei 12 progetti al governo centrale per discutere della seconda fase di questa programmazione. Currò ha annunciato che lunedì incontrerà il sottosegretario De Vincenti per avere un quadro della situazione e concordare la data dell’incontro con la delegazione di quattro sindaci e il commissario della Provincia. Mi farò portavoce delle istanze degli amministratori locali ad avere un confronto con il sottosegretario per rappresentare direttamente, nel corso dell’incontro che si terrà a Roma ritengo entro la fine di questo mese, le esigenze di questo territorio che necessita di una progettualità per rilanciarsi. Ad aprire i lavori il sindaco di Milazzo, Giovanni Formica il quale ha ribadito la necessità di portare avanti una sinergia istituzionale tra le municipalità per dare quelle risposte che i cittadini si attendono dagli amministratori ma anche dalla politica. E ritengo che attraverso il Masterplan, il Pd sia riuscito ad aprire un nuovo percorso con i sindaci. Occorre continuare per coinvolgere i cittadini dopo anni di sfiducia e assenza. I deputati Laccoto e Panarello hanno sottolineato l’importanza di essere riusciti a sfruttare questa opportunità, convinti che a differenza di quanto avvenuto con Agenda 2000 possa, attraverso una concertazione con le municipalità a dare sviluppo e non solo assistenzialismo. “I sindaci sono il primo presidio politico sul territorio e quindi tocca a loro essere protagonisti di una governance che assicuri i necessari riscontri, sempre col supporto della deputazione”. Hanno poi evidenziato le tante opportunità che giungeranno con le risorse regionali attraverso i fondi europei. I primi cittadini intervenuti hanno apprezzato questo coinvolgimento “che da tempo mancava”, auspicando la “totale necessità di raccordare i diversi livelli di amministrazione e di rappresentanza , attraverso una collaborazione stretta e strutturata”, auspicando che questa riunione sia il primo momento di un percorso e non un fatto occasionale”. A conclusione dei vari interventi, l’on. Currò ha dichiarato: “Sono fiducioso che i sindaci della Città metropolitana sapranno continuare a guardare oltre i loro naturali interessi “comunali” e attingere a tutte quelle risorse presenti nel territorio in grado di dare un contributo serio allo sviluppo e alla crescita del nostro comprensorio”. 10 Gennaio 2016 20 Gennaio 2016

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FRAnCeSCO D´UVA e VAlenTInA ZAFARAnA “Abbiamo accolto con soddisfazione – spiegano gli attivisti 5Stelle – la nascita di un fronte compatto, di cittadini, associazioni, sindacati e movimenti politici, che ha preso a cuore una battaglia che, per il movimento e il meetup Grilli dello Stretto, è sempre stata un elemento discriminante per il nostro territorio. Una gestione che, in merito alle strategie portuali nazionali – sottolineano - dovrà avvenire previo confronto con la comunità e con i responsabili della politica cittadina. Nessun accordo quindi, potrà essere accolto al di fuori questi equilibri, perché il prezzo da pagare sarebbe troppo alto”. Il movimento 5Stelle pertanto, attraverso i suoi portavoce, continuerà ad opporsi all´accorpamento dell´Autorità Portuale cittadina sia con quelle di Catania, Augusta e Gioia Tauro: “E’ evidente che da simili accorpamenti, con il conseguente trasferimento di sede, deriverebbero gravissimi danni per la città che, oltre a perdere la propria leadership in favore dei porti concorrenti – ammoniscono - sarebbe costretta a subire le scelte di un funzionario ministeriale che nessuno avrebbe eletto, il quale svolgerebbe le proprie funzioni da lontano”. 15 Gennaio 2016

Porto Gioia Tauro

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PePPe FeRA “Come LabDem abbiamo sempre sostenuto questa linea –commenta il responsabile provinciale Peppe Fera (nella foto)- e adesso i fatti ci danno ragione. Mettere a sistema i porti di Gioia Tauro, i due di Crotone, Corigliano Calabro, Taureana di Palmi, Villa San Giovanni, Messina, Tremestieri, Vibo Valentia e Reggio Calabria darà un impulso notevole all’economia. L’evento più significativo sarà comunque la realizzazione del porto container a Gioia Tauro. Un fattore che sposta verso la costa calabrese le prospettive di sviluppo dell’intera area –prosegue Fera- offrendo anche una opportunità di crescita a importanti tradizionali settori dell’economia messinese, alcuni dei quali sono in crisi anche per mancanza di adeguati spazi e strutture, a partire da cantieristica, degassifica e attività di navigazione. Infine, lo sviluppo intermodale delle attività portuali a Gioia Tauro sarà la grande occasione per riassegnare all’area quella funzione di organizzazione e controllo dei traffici navali lungo lo Stretto, che è stata la ragion d’essere di Messina e, in subordine, di Reggio Calabria”. 15 Gennaio 2016

Palazzo dei normanni 20 Gennaio 2016

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lIllO OCeAnO “Se troveranno conferma le notizie di stampa sulla previsione di un’Autorità portuale che mette assieme Messina, Milazzo, Reggio Calabria, Villa San Giovanni e Gioia Tauro, si concretizzerebbe – al di là del nome – la proposta avanzata dalla CGIL, già da alcuni anni, di un’unica Autorità portuale dello Stretto. Saremmo in presenza di un’Autorità portuale, la più grande del Mezzogiorno, a governo di un sistema portuale ricadente per intero nell’ambito territoriale di due Città Metropolitane – Messina e Reggio Calabria – con enormi potenzialità di sviluppo e baricentriche nelle esigenze di infrastrutturazione trasportistica dell’intero Mezzogiorno. Messina e Gioia Tauro hanno consistenze per passeggeri e merci da rappresentare un polo di primissimo piano per l´intero paese che, se ben implementato e governato, può diventare uno straordinario polo attrattivo di sviluppo, soprattutto dopo il raddoppio del Canale di Suez.Se l’ipotesi troverà conferma, l’Autorità portuale potrà essere il primo nucleo di quel polo di sviluppo socio economico dell’Area dello Stretto. Uno sviluppo che riparte dal mare e che restituisce al mare quel ruolo di risorsa e di sviluppo economico e sociale.Le questioni di nome e di governance sono secondarie, devono essere affrontate, ma, nell´ottica di interesse generale delle popolazioni di questi territori, vengono dopo: l’ipotesi è quella di una Authority nello Stretto che governa i porti dello Stretto”. 15 Gennaio 2016

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TOnInO PeRnA “L’accorpamento tra i porti calabresi e quelli messinesi rappresenta un´occasione unica per rendere concreta e vivibile l’Area dello Stretto. Certo, non sarà una gestione facile, ma la complementarietà tra il porto di Gioia Tauro e quello di Messina è evidente e non potrà che tradursi in un beneficio per entrambi. Prima di stabilire dove sarà localizzata la regia del sistema portuale del “Tirreno meridionale” bisognerebbe incontrarsi e parlare di contenuti, di strategie di rilancio di tutta l’area, in cui il sistema dei trasporti è un fattore fondamentale, di un metodo di gestione e delle risorse disponibili. Nonché della storia e delle tradizioni che hanno il loro peso. Vorrei ricordare che è stato siglato un Accordo tra decine di sindaci dell’Area dello Stretto in uno spirito di amicizia e di stretta collaborazione. Dobbiamo non abbandonare questo spirito e trovare i punti di incontro più che quelli di scontro, sapendo che qualunque “matrimonio” richiede sacrifici che si fanno per un fine superiore. Questa volta con i fatti bisogna dimostrare che l’Area Integrata dello Stretto non è un sogno, né un esercizio di retorica, ma è un obiettivo prioritario che unisce le popolazioni delle due sponde al di là delle appartenenze regionali. Lo dobbiamo alle nuove generazioni che oggi non vedono più un futuro su questa terra e non capiscono gli egoismi campanilistici in un mondo globalizzato”. 15 Gennaio 2016

Stretto di Messina 20 Gennaio 2016

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Sommario

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Attualità Riflessioni sul P.R.G. Il valore reale dell’emigrazione

26-27 Dietro le quinte

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numero 227 anno XIV 20 Gennaio 2016

50-57 Cultura Convegno su Dante Le rotte di Carlo V

70-71 Mangiare Sano

Settegiorni Cronaca della settimana

36-37 Città

le rubriche 28-29 In&Out

Cronache urbane

62-63 la corazzata Potemkin

40-43 Città Metropolitana Laghi di Ganzirri

44-47 Sicilia Appello dei Forconi ai Vescovi Scommesse sul tennis

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64-65 Da Beethoven a Kurt Cobain

66-67 Parole in blu 68-69 l’angolo del lettore 20 Gennaio 2016


il Cittadino Direttore editoriale: lillo Zaffino Direttore responsabile: Carmelo Arena Vicedirettori: Tiziana Zaffino, Gabriella Giannetto Coordinamento Maria Cristina Rocchetti, Giuseppe Zaffino Redazione Marilena Faranda, Francesco Certo, Giuseppe Micali Collaboratori Cristina D’Arrigo, Dario Buonfiglio, Gino Morabito, Alessia Vanaria Rubriche enzo Caruso, Michele Giunta, Ignazio Rao, Mimmo Saccà Art Director Salvatore Forestieri Ricerca fotografica Peppe Saya, Orazio D'Arrigo, Antonio De Felice Pubblicità contatti: 3473640274 e-mail: info@ilcittadinodimessina.it Amministrazione Mario De Marco, Giuseppe Pagano e Franco Rossellini Web master sito Fabio lombardo Il Cittadino digitale sarà pubblicato sul giornale on line e inviato gratuitamente ai lettori direttamente nella posta elettronica e sarà condiviso in rete attraverso Facebook

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immagine

di Michele Giunta

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Annunci utili a cura di Pippo Previti

nUOVe OPPORTUnITĂ€ PeR I GIOVAnI e Il lAVORO

AZIenDA OSPeDAlIeRA UnIVeRSITARIA POlIClInICO ''P. GIACCOne'' DI PAleRMO Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la formazione di una graduatoria riguardante l'attribuzione d'incarichi per eventuali supplenze, sostituzioni o assegnazioni temporanee di personale dirigente medico, nella disciplina di Pediatria, da assumere con contratto a tempo pieno e determinato in ragione della durata prevista per il rimpiazzo o per l'avvicendamento del personale medico nella stessa disciplina in servizio presso I'U.O.C. di Neonatologia e terapia intensiva neonatale dell'A.O.U.P., momentaneamente assente. (1 posto) GURI n. 1 del 05.01.2016 Scad. 04.02.2016 COnSIGlIO nAZIOnAle Delle RICeRCHe - ISTITUTO DI CAlCOlO e ReTI AD AlTe PReSTAZIOnI DI RenDe Selezione pubblica, per titoli e colloquio, per la copertura a tempo determinato di un posto di ricercatore - III livello, presso la sede di Rende. (1 posto) GURI n. 99 del 29.12.2015 Scad. 28.01.2016 COMUne DI ACQUAPPeSA Avviso di mobilita' per la copertura di un posto di istruttore direttivo - ragioniere a tempo indeterminato - categoria giuridica D1. (1 posto) GURI n. 99 del 29.12.2015 Scad. 30.01.2016 14

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20 Gennaio 2016 COMUne DI ROSARnO Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto a tempo indeterminato, part time al 50%, nella categoria C1, posizione economica C1, profilo professionale di istruttore amministrativo. (1 posto) GURI n. 99 del 29.12.2015 Scad. 28.01.2016 COMUne DI ROSARnO Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto a tempo pieno ed indeterminato, nella categoria D1, posizione economica D1, profilo professionale di istruttore direttivo amministrativo - contabile. (1 posto) GURI n. 99 del 29.12.2015 Scad. 28.01.2016 COnSIGlIO nAZIOnAle Delle RICeRCHe ISTITUTO PeR Il RIleVAMenTO eleTTROMAGneTICO Dell'AMBIenTe - IReA Selezione pubblica, per titoli e colloquio, per la copertura a tempo determinato part-time orizzontale al 70%, di un posto di ricercatore - III livello. (1 posto) GURI n. 1 del 05.01.2016 Scad. 04.02.2016 COnSIGlIO nAZIOnAle Delle RICeRCHe - ISTITUTO PeR I SISTeMI AGRICOlI e FOReSTAlI Del MeDITeRRAneO DI eRCOlAnO Selezione pubblica per il conferimento di una borsa di studio per laureati. (1 posto) GURI n. 1 del 05.01.2016 Scad. 25.01.2016 UnIVeRSITA' DI SAleRnO Procedure di valutazione comparative per la copertura di un posto di professore di prima fascia. (1 posto) GURI n. 1 del 05.01.2016 Scad. 04.02.2016 UnIVeRSITA' TeleMATICA 'PeGASO' Procedura di valutazione comparativa per la copertura di un posto di ricercatore con contratto a tempo determinato di tipo a con regime di impegno a tempo definito. (1 posto) GURI n. 1 del 05.01.2016 Scad. 04.02.2016 20 Gennaio 2016

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Attualità

Ordine degli Ingegneri della Provincia di Messina

Riflessioni sulla variante generale al P.R.G.

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n questi giorni si è riacceso, complice anche il confronto pubblico sugli interventi da inserire nel Masterplan per il Mezzogiorno, anche il dibattito sulla variante al P.R.G. di Messina, che rappresenta oggi una aspettativa, non solo per le possibilità di lavoro di più categorie professionali coinvolte ma, anche e soprattutto, per una inversione di rotta e per le necessarie scelte strategiche che dovranno portare, pena la morte civile di questa città, alla nascita (rinascita) della nuova Messina, tredicesima città d’Italia e terza città della regione Sicilia. Il confronto tra la classe politica, cui competono gli aspetti decisori, non può prescindere da un necessario, quanto indispensabile, approccio tecnico che è competenza degli iscritti agli ordini professionali (ingegneri e architetti), per come giustamente anche affermato dall’arch. La Fauci; ed è condividendo questa esigenza che vogliamo entrare a pieno titolo nella discussione sulla “costruzione” della nuova città di Messina e fare qualche riflessione sull’argomento.

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Premesso che è fuor di dubbio l’esigenza di una profonda, vera e reale crescita culturale che la città, oggi forse più di prima, ha la necessità di compiere, anche coinvolgendo le categorie professionali. Tutto questo sommato ad una, a volte sconcertante, incoerenza politica, ha fortemente condizionato anche il ruolo propositivo che negli anni passati gli Ordini professionali cittadini avevano esercitato sui temi della programmazione territoriale e della difesa dell’ambiente nella nostra città. Sul tema della regolamentazione urbanistica ed edilizia avevamo già evidenziato la necessità di chiarire, anche attraverso nuove linee guida, il diverso pensiero e la diversa visione politico/strategica legata al cambio di amministrazione, ed alle modifiche legislative legate alla nascita (anche e con tutte le incertezze del caso) delle città metropolitane, che hanno di fatto radicalmente modificato lo scenario e la cornice entro quale, obbligatoriamente, deve essere approntato e delineato lo sviluppo urbanistico del territorio che le rappresenta. In questa ottica dovrebbe essere meglio approfondito il nuovo scenario (urbanistico, strategico, di sviluppo sociale, economico e di programmazione) che si delinea con la nascita delle città metropolitana di Messina, se del caso rivedendo le direttive sul piano regolatore della città Metropolitana, evitando di spacchettare il PRG in tanti piccoli PRG che, di sicuro, non potranno permettere lo sviluppo che questo ordine professionale auspica al nostro territorio. Per evitare quindi che il mero adeguamento del PRG esistente, mediante una Variante parziale di salvaguardia, legata esclusivamente ad una ricognizione dei vincoli esistenti ed al conseguente declassamento di alcune zone edificabili (ed anche di eventuali zone a servizi), resti autonomo, anche temporalmente, rispetto al vero PRG, è necessario avere, già da ora contezza delle scelte, dei tempi e dei modi con cui si intenderà cucire la variante di salvaguardia all’effettivo PRG da venire. Sebbene quindi la variante di salvaguardia tragga origine da un indirizzo del consiglio comunale (Delibera n. 74/c del 25/10/2012 (cd. salva colline) avente per oggetto: “Abbattimento totale o parziale degli indici di edificabilità delle zone a bassa suscettività edificatoria. Facoltà di rinuncia/trasferimento dei volumi edificabili”, che dava mandato al Dipartimento Pianificazione Urbanistica di predisporre la variante di salvaguardia ambientale), è necessario capire fin d’ora come verranno gestiti ed utilizzati i volumi che fino all’adozione della variante di salvaguardia i proprietari potran20 Gennaio 2016

“Dovrebbe essere meglio approfondito il nuovo scenario che si delinea con la nascita delle città metropolitana di Messina, se del caso rivedendo le direttive sul piano regolatore della città Metropolitana, evitando di spacchettare il PRG in tanti piccoli PRG che, di sicuro, non potranno permettere lo sviluppo che questo ordine professionale auspica al nostro territorio”

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“è necessario ridurre i tempi di “cucitura” tra le due fasi, Variante di salvaguardia e nuovo PRG, non solo perché la città non può continuare a restare in balia di un piano, le cui scelte sono datate di oltre 20 anni, ma anche per garantire certezza agli operatori ed agli investitori”

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no trasferire nella banca dei volumi, ai sensi dei nuovi artt. 23 bis, ter e quater del R.E., così come modificato dalla citata delibera. Tale informazione è fondamentale per permettere quella necessaria continuità tra questo passaggio intermedio (variante di salvaguardia) ed il nuovo PRG che costituirà la pianificazione vera e propria del territorio e dovrà orientare le scelte di sviluppo strategiche della città per il prossimo decennio. Nel contempo è necessario ridurre i tempi di “cucitura” tra le due fasi, Variante di salvaguardia e nuovo PRG, non solo perché la città non può continuare a restare in balia di un piano, le cui scelte sono datate di oltre 20 anni, ma anche per garantire certezza agli operatori ed agli investitori. Nessuno dubita della buona fede dell’Assessore, né della Regione, ma è indispensabile al fine di evitare dubbi procedurali e di effetti, inquadrare le problematiche della Variante di salvaguardia (attuali) e quelle del Nuovo PRG (da venire) anche alla luce delle procedure della VAS. Tali approfondimenti tecnici e giuridici riguardanti l’eliminazione dei carichi di cubatura, attraverso una Variante di salvaguardia e lo spostamento degli stessi volumi, sono contingenti e non derogabili già da oggi. E’ improbabile che la cd. slava colline possa esplicare i suoi effetti senza che siano rese oggi note le quantità in gioco, i meccanismi con i quali nel Nuovo PRG tali volumetrie “atterreranno” sul territorio ritenuto idoneo ad ospitarle, (indicando in concreto quali sono queste aree, considerato che, forse, non potranno essere utilizzate le sole zone ZIR e ZIS). Ciò al fine non solo di calibrare gli effetti dell’attuazione del piano rispetto agli obiettivi di sostenibilità (VAS) nella complessità di tutti gli impatti in termini precauzionali, ma anche e perché bisogna tenere conto di altre condizioni: 1. il gettito fiscale che tali aree hanno prodotto negli anni nelle casse comunali; 2. la probabile legittima aspettativa dei proprietari che potranno chiedere di essere ristorati economicamente della tassazione e del diritto edificatorio; 3. il trasferimento di questa cubatura su aree di altri proprietari che dovranno essere ristorati con premi o economici o di ulteriore volume (diritti di costruzione). Deve essere chiaro fin da ora che il Nuovo PRG (previsto a volume zero) e che tende a ridurre il consumo del suolo, dovrà ovviamente prevedere una “densificazione” in alcune porzioni del territorio (quali?).

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E’ altresì necessario capire, fin da ora come ed in che termini verrà applicata la perequazione urbanistica, se verranno utilizzati comparti continui o discontinui, se si farà ricorso (come sembra) ad una perequazione diffusa, ecc. Ciò apre, fin da ora, due questioni fondamentali per l’urbanistica: 1) quella della copertura finanziaria per garantire questo processo; 2) quello della definizione temporale (non avendo un piano operativo temporale che conforma tali diritti in un tempo per usarli) con cui sia garantito per i proprietari tale diritto di trasferimento di cubatura + cubatura eventuale premiale sul lotto di altra proprietà; sia l’incremento degli standard urbanistici di previsione all’interno del comparto oggetto di perequazione o in altro comparto. Per queste ragioni si ritiene che tale variante di salvaguardia non è poco significativa, ma molto “significativa”. Inoltre, si spera che tali declassamenti, che riguarderanno aree dei villaggi, anche collinari, non contribuiscano alla loro “desertificazione”, pertanto si invita fin d’ora l’Amministrazione a prevedere tutti i necessari accorgimenti affinché ciò non avvenga. Non si entra nel merito di altri dettagli tecnici, perché l’intento è quello di far comprendere che tale variante di salvaguardia (anticipata), propedeutica al Nuovo sviluppo urbanistico della città di Messina, è significativa per la futura progettazione dell’intero Nuovo PRG. Si auspica, al fine di non commettere errori già fatti in precedenti valutazioni urbanistiche, che hanno disegnato l’attuale volto della città, che le scelte siano oggi condivise con gli attori principali operanti sul territorio e quindi con gli ordini professionali.

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Il 23 gennaio a Taormina convegno sull'importanza dell'emigrazione

“Il valore reale dell'emigrazione”

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'importanza e il vero valore dell'emigrazione nel nostro paese. E' questo il tema del Convegno che si terrà il prossimo 23 gennaio alle ore 16 a Taormina, nella prestigiosa sede di Palazzo Duchi di S. Stefano. Il convegno, organizzato dall'Associazione Comunità Siciliana nel Mondo e patrocinato dal Comune di Taormina e dalla Regione Sicilia, tratterà in modo approfondito la tematica dell'emigrazione, facendo riferimento all'importanza che ha avuto in passato e non dimenticando la grande attualità dell'argomento. Il Programma del Convegno Dopo la registrazione di tutti i partecipanti, vi sarà un'introduzione da parte del Segretario Generale dell'Associazione Comunità Siciliana nel Mondo, Nino Romanzo seguita dai saluti del Dott. Filippo Ricciardi, presidente dell'Associazione Comunità Siciliana nel Mondo, e del

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Sindaco del paese ospitante l'evento, il Dott. Eligio Giardina. Il moderatore del convegno sarà invece il Parlamentare Nazionale l'On. Carmelo Lo Monte, che tratterà il tema dell'emigrazione come la risorsa più importante per lo sviluppo del Mezzogiorno d'Italia. Seguiranno diversi interventi: il Prof. Mario Bolognari dell'Università di Messina, discuterà dell'emigrazione nelle Americhe e in Australia; mentre il Prof. Giuseppe Restifo sempre dell'Università degli Studi di Messina, si occuperà dell'emigrazione in Europa. Il Dott. Marco Pettinato, Sindaco di Fondachelli Fantina, farà un intervento su “la cultura dell'accoglienza”. In seguito il parroco del Duomo di Milazzo, P. Severino Ndimurwanko parlerà di immigrazione e integrazione. Infine l'ultimo intervento sarà dato dalle testimonianze dell'Arch. Mimmo Costa, con materiale tratto dall'archivio 'Ntantè-Limina. Le conclusioni invece spetteranno all'On. Pippo Currenti, Deputato Assemblea Regionale Siciliana, all'On. Mario Caruso, Parlamentare Siciliano eletto dagli italiani all'Estero, all'On. Michela Giuffrida, Europarlamentare e all'On. Luisa Lantieri, Assessore Regionale Funzione Pubblica e Autonomie Locali. Il convegno si concluderà con Gilberto Idonea, attore e Presidente Onorario dell'Associazione Comunità Siciliana nel Mondo, che intratterrà con dei brani tratti dal recital “One Man Show”, e con la consegna del premio “Il valore dell'Emigrante 2015”, opera eseguita dal Maestro Nino Ucchino. Infine vi sarà un cocktail di chiusura. 20 Gennaio 2016

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G

iovedì 21 gennaio, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Economia e Commercio dell’Università di Messina, dalle ore 16,30 alle 18,30, si svolgerà il secondo appuntamento del Corso di Formazione – Aggiornamento, “Il Paesaggio Educativo”, che mira a sensibilizzare la classe Docenti sul ruolo fondamentale che la Scuola, in tutte le sue componenti, è chiamata a svolgere nel processo di educazione ambientale, indispensabile nella formazione della società. La lezione, dal titolo “La Lettura del Paesaggio”, sarà tenuta dalla Prof.ssa Corradina Polto . Nei mesi di Febbraio e Marzo seguiranno gli incontri con la Prof.ssa Elena Di Blasi, che si occuperà di: “Paesaggi Culturali e Sviluppo Sostenibile” e con il Prof. Josè Gambino che tratterà il tema “Il Paesaggio come Progetto: dal degrado alla valorizzazione”. Il Corso “Il Paesaggio Educativo” è strettamente legato all’omonimo Bando di concorso dedicato agli alunni delle scuole di ogni ordine e grado con il fine di incoraggiare i ragazzi ad andare oltre la pura percezione visiva, guardando il paesaggio con gli occhi della conoscenza e in modo critico, per accrescere la consapevolezza del valore del paesaggio come bene patrimoniale comune. Ogni classe potrà partecipare inviando alla Giuria regionale dell’AIIG, entro il 30 aprile 2016, un proprio prodotto che sia il frutto di una condivisione interdisciplinare. Gli alunni, partendo da una fotografia del luogo scelto, dovranno produrre un lavoro dal quale si evincano le peculiarità positive, negative e di riqualificazione del paesaggio scelto. Le classi vincitrici, una per ciascun ordine di scuola (primaria, secondaria di primo e di secondo grado), saranno protagoniste, nel mese di Giugno, del Seminario itinerante “Riabitare il Mediterraneo: territorio, heritage e turismo dell’arcipelago eoliano tra passato, presente e futuro”, con la presentazione del proprio lavoro ed escursioni tra i sentieri della splendida isola di Panarea.

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“Il Paesaggio

Corso di Formazione e Aggiorna

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o educativo”

amento all’Università di Messina

Arcipelago eoliano 20 Gennaio 2016

Il Corso di Formazione-Aggiornamento “Il Paesaggio Educativo”, organizzato dalla Sezione provinciale di Messina dell’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia e tenuto da Docenti dell’Università di Messina, ha preso il via lo scorso 16 dicembre, presso l’Aula Magna della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Messina. L’iniziativa, fortemente voluta e promossa dal Direttivo AIIG -Sez. Messina, ha riscontrato l’adesione di ben 180 docenti di ogni ordine e grado, provenienti da diverse parti del territorio messinese. Nel primo dei quattro incontri programmati, la Prof.ssa Maria Teresa Taviano ha illustrato “Il Valore Educativo del Paesaggio” con una lezione di grande valore didattico – culturale – accademico, suscitando grande interesse e partecipazione attiva da parte dei numerosi docenti presenti. In prima battuta, è stato messo in luce come il concetto di paesaggio nel tempo sia accresciuto in complessità fino ad assumere, come affermato nella Convenzione Europea, la valenza di un mosaico di valori storici, culturali, ecologici, sociali ed economici, evidenziando uno dei temi che hanno strettamente a che fare con lo sviluppo sostenibile. Muovendo da tale considerazione, la relatrice è entrata nel vivo della tematica sottolineando come ormai sia sempre più diffusa la convinzione che se è certamente importante educare al “paesaggio”, ossia il paesaggio come “oggetto” di insegnamento, risulta particolarmente interessante e ricco di potenzialità anche educare “attraverso” il paesaggio, ossia il paesaggio come «strumento» educativo (attivazione di un processo di crescita della persona). La Prof.ssa Taviano ha ribadito, inoltre, l’importanza dell’insegnamento del paesaggio inter, transdisciplinare, trasversale e relazionale per sviluppare nei singoli allievi, cittadini di oggi e di domani, la consapevolezza di “imparare a vedere per imparare ad agire”. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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“FavolosaMente” Tornano, alla Biblioteca del Carmine, i pomeriggi di fiabe e letture animate. Primo appuntamento sabato 23 gennaio

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e fiabe classiche raccontano i destini del mondo, sosteneva lo scrittore Italo Calvino. Offrono una visione del reale da un altro punto di vista: quello della libertà e dell’immaginazione. Mai come in questo tempo, in cui ogni giorno i bambini assistono al telegiornale a scene di violenza e di guerra, sembra necessario e produttivo leggere loro le favole. Non per nascondere loro la realtà, ma perché questa sia digerita. «Con la fiaba infatti ─ ha scritto la giornalista Marzia Rubega sul sito nostrofiglio.it ─ il bambino scopre il mondo, riesce a guardare le cose da diversi punti di vista e, a superare, attraverso il medium del libro, le sue paure. è una grande avventura che, attraverso la fantasia - massima espressione della mente umana - interpreta la realtà e i suoi grandi temi. Leggere ad alta voce a un bambino significa anche accompagnarlo per mano a scoprire la vita, le emozioni, il rapporto con gli altri e se stesso». Con questo spirito, Sabato 23 Gennaio alle 16.30 riparte nella Biblioteca “Padre Egidio Lo Giudice”, sita presso la Chiesa del Carmine di Messina, il progetto “FavolosaMente”, pome-

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riggi di favole e letture animate per i più piccoli. L’iniziativa, giunta alla sua terza edizione, è aperta a tutti i bambini dai 6 anni in su e proseguirà sino a Maggio con un appuntamento al mese. La partecipazione è gratuita ed è necessaria l’iscrizione al numero 347 5704229. Il progetto, portato avanti da giovani volontari, ha ottenuto il patrocinio gratuito da parte del Consiglio della Quarta Circoscrizione “Centro Storico”. «Il Quartiere ─ ha affermato il Presidente, Francesco Palano Quero ─ è vicino a questa e a tutte le iniziative che mettano al centro i più piccoli. Aiutare i bambini a sviluppare creatività e fantasia, come questo bel progetto si propone di fare, significa per noi adulti avere in futuro da loro stimoli continui per migliorarci e migliorare la realtà che ci circonda». Il laboratorio vuole anche avvicinare il bambino al libro: rafforzando il legame tra chi legge e chi ascolta, si consolida nei più piccoli l’abitudine a leggere, abitudine che si protrae nelle età successive grazie all'approccio precoce legato a quella relazione.

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dietro le quinte di Francesco Certo

Quella frase non detta

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u lo scandalo dell’estate, il passaggio verso la fine di Rosario Crocetta alla guida della Regione Siciliana. L’intercettazione pubblicata da L’Espresso nella quale il governatore rimaneva in silenzio alla frase di Matteo Tutino sull’eliminare Lucia Borsellino come avvenuto col padre. Sin da subito i protagonisti smentivano, Crocetta parlò di un vuoto nella conversazione che non gli fece sentire le parole di Tutino e da qui la non risposta. Dall’altra parte la presa di posizione ovvia, quelle parole non furono mai dette. Ad avvalorare il tutto adesso ci pensa la Procura di Palermo che chiude le indagini sulla famosa telefonata e dichiara che quella frase non fu mai pronunciata. Adesso si cambia capitolo, e saranno i giornalisti del L’Espresso a doversi difendere dalle accuse di calunnia e falso. Si vedrà e seguiremo l’evolversi. Su Crocetta e Tutino gli stessi avvocati avevano negato che ci fosse la possibilità che i due avessero mai conversato della Borsellino, con Tutino che al massimo parlò dell’ex assessore alla Salute come di qualcuno di destituire dal suo ruolo amministrativo ma non fisicamente come intuito dalla presunta intercettazione che adesso pare non esistere neppure. Una vicenda molto particolare, l’ombra dell’intimidazione mafiosa sulla testa di Crocetta che sull’antimafia ci ha costruito tutta la sua credibilità politica. Vicenda non chiusa, ma una “verità” adesso c’è, quella frase non risulta.

Bando al buio

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nnovabic presenta un bando di assunzione con solo cinque giorni utili per partecipare, chiede requisiti precisi e scoppia la polemica. Assunzione a tempo indeterminato per funzionario, per una società che si divide tra Università, Provincia e Comune. Una partecipata insomma, che bandisce per un pubblico impiego senza quasi farsi accorgere. Modus operandi che non sorprendono, soprattutto per chi ha mai partecipato a bandi universitari pubblicati il giorno prima della scadenza e con iscritti lo stesso numero degli ammettibili. Passato che non vogliamo sollevare in questa sede. La cosa che colpisce è la solita meraviglia comunale. Il segretario generale del Comune di Messina Antonio Le Donne è chiaro, quasi sconvolto dalle polemiche dato che in pratica l’amministrazione non sapesse neanche dell’esistenza di questo bando. Una partecipata decide di pubblicare un bando per un posto a tempo indeterminato, lo fa in tempi e modi discutibili ma probabilmente legali in seguito ad un regolamento interno ben studiato, ed il Comune non ne sa nulla e si sveglia solo a polemiche accese? Va bene.

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le emergenze costano

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ltre al fatto pratico, l’assenza di acqua e la carestia idrica generalizzata, c’è dell’altro sotto la cenere dell’emergenza. Lo denuncia il direttore generale dell’Amam Luigi La Rosa, che in una seduta della I commissione consiliare sottolinea come un bilancio fin qui senza grossi problemi dell’Ente rischia di divenire uno sprofondo rosso. L’emergenza idrica non poteva non far scattare quelle spese impreviste che inficiano il lavoro di equilibrio economico di anni. Il bypass ha un costo, i lavori e il rifornimento dall’Alcantara pure. Tutte spese straordinarie che si aggiungono al vero grosso problema dell’Amam, ovvero la mancata riscossione dei crediti. Se volessimo quantificare, le spese impreviste toccano il milione e mezzo di euro; le mancate riscossioni superano i settanta milioni. Cifre spropositate che non possono non destare stupore. La Rosa è caustico, parla di svariati milioni di crediti in morosità che difficilmente verranno mai saldati. Tra contatori più vecchi dei palazzi che li ospitano e criminalità, l’Amam rischia di non vedere mai questi soldi nelle proprie casse. L’acqua rimane un bene primario e diventa quasi impossibile per qualsivoglia Comune chiudere l’erogazione nelle singole abitazioni, anche per garantire il servizio di igiene minima. In definitiva l’emergenza idrica darà uno scossone infinito sulla città di Messina, impossibile pensare solo alla parte sociale della carenza ma il dramma vero sarà economico, l’ennesima voce di una situazione economica che accumula ritardi e mancanze.

Dimissioni a parole

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fatti quasi mai corrispondono a parole ed annunci. Gino Sturniolo, consigliere del Gruppo Misto dopo aver abbandonato CMdB, adesso minaccia di dire addio al Consiglio Comunale. Svilito e deluso dal cammino dell’amministrazione Accorinti, rea di aver tradito l’ideologia che l’avevano portata a Palazzo Zanca. Insomma non cambia il disco di Sturniolo che con le stesse chiacchiere lasciava il gruppo del sindaco per formare il gruppo misto con la collega Nina Lo Presti. Avvilito convoca una conferenza lampo nella quale si dice pronto alle dimissioni, irrompono i colleghi ed il libro cuore è fatto. Stima e solidarietà, Sturniolo traballa ma non molla pur sconvolto dal fatto che Accorinti si avvalga dei vari Signorino, De Cola e Cacciola. Ma dai? Se ne accorge con un paio di anni di ritardo il buon Sturniolo. Bagatelle politiche e niente di più, il tutto in salsa retorica e con buona dose di sceneggiata visto che la firma sul foglio delle dimissioni non arriva. A parole tanti in questo Consiglio potrebbero cambiare il mondo, intanto non sono riusciti a cambiarsi neanche le maschere ideologiche.

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Un’opportunità per il “verde” della nostra città

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Messina vige sovrano, ormai, come è facilmente visibile a tutti, il degrado. Cataste di rifiuti ai bordi delle strade, aiuole che hanno dimenticato da tempo cosa sia la scerbatura, danno il benvenuto ai croceristi desiderosi di conoscere la nostra città. Una situazione indecorosa che interessa il centro, e ancor di più le zone periferiche. Per cercare di vincere la battaglia contro il degrado, l’amministrazione comunale ha sfoderato ieri una nuova arma. Si tratta del progetto per la riqualificazione degli spazi pubblici minori, nato grazie al protocollo d’intesa, Ecospazi Urbani, cui hanno aderito ordini e collegi professionali. Protagonisti di questo percorso di rinascita saranno i cittadini messinesi. Chiunque lo desideri, infatti, sia esso singolo cittadino o associazione, scuola o comitato potrà avanzare idee e proposte per conferire un nuovo volto ad una determinata area della città. “L’obiettivo” ha spiegato l’Assessore all’ambiente Daniele Ialacqua “è quello di riconquistare spazi di quartiere poco utilizzati e/o abbandonati, con priorità a quelli adiacenti ad edifici scolastici, al fine di renderli luoghi di aggregazione, dando così decoro e maggiori fruibilità a vari luoghi pubblici ''minori''. Le proposte avanzate verranno valutate dai professionisti degli ordini e collegi che hanno siglato il protocollo e verranno finanziante con le risorse del bilancio annuale, se di modesta entità, oppure inserite nella progettazione pluriennale e/o in linee di finanziamento. Un progetto nuovo che può costituire un’opportunità importante per la nostra Messina. I cittadini non si faranno scappare la ghiotta occasione utile a combattere il degrado e avanzeranno, senza dubbio, numerose proposte. Diventeranno realtà? Si creeranno cantieri eterni o si troveranno i fondi? La speranza è che tale progetto non finisca in una bolla di sapone come molti altri pro salvaguardia dell’ambiente che l’hanno preceduto. Per il momento non possiamo che restare “come color che sono sospesi”, rivolgiamo il nostro plauso all’amministrazione per aver dato vita ad un progetto simile con l’augurio di portarvi raccontare, presto, di quartieri e “spazi minori” della nostra Messina risorti a nuova vita.

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di Alessia Vanaria

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di Francesco Certo

I nostri anni col cappotto

OUT

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i scuserete l’ironia, soprattutto se siete genitori dei bambini loro malgrado protagonisti dell’ultima polemica politica messinese. Il grande freddo di queste ultime settimane ha costretto tanti bambini a non partecipare alle lezioni visto che gli istituti erano sprovvisti di impianto di riscaldamento, o peggio, lo avevano guasto. Chi invece ha avuto la forza di rimanere ha seguito le lezioni con giubbotto e berrettino di lana. Questo il risultato delle casse comunali vuote, la mancata manutenzione degli istituti scolastici rappresenta una della tante criticità della città di Messina, cartina tornasole dello stato di deriva sociale al quale ci stiamo abituando. Il problema però è contestualizzare. Chi vi scrive non è adolescente da un po’, bambino da un bel po’ ma ricorda ancora gli anni passati nelle scuole cittadine. Tra istituti privati e pubblici, con tutte le differenze del caso e le cose fatte bene e quelle fatte male, un ricordo ci rimane: il cappotto. Perché potremmo anche denunciare che lasciare al freddo questi bambini sia una mancanza disdicevole dell’amministrazione Accorinti, però qual è la differenza con lo status quo che tutti noi abbiamo subito? Il freddo lo abbiamo sentito anche noi e tanti anni fa, perché gli istituti messinesi sono critici non da oggi ma da sempre. Facciamo coming out totale, Ignatianum, Scuola media Verona Trento e liceo Archimede le scuole che abbiamo frequentato, filo comune? Il freddo! Non continuo perché a volte i termosifoni funzionavano, ma gli anni del liceo col cappotto addosso sono freschi nella nostra mente. Andiamo al punto, chiarissimo che il Comune debba risolvere immediatamente il problema ma la meraviglia non deve essere accettata. In primis le scuole messinesi sono scadenti strutturalmente da decenni, successivamente è miope parlare del problema a danno fatto. Prevenire è sempre meglio, che gli impianti di riscaldamento non funzionassero lo si poteva segnalare da mesi, aspettare il gelo è un errore. Solidarietà a mamme e bimbi, e tirata di orecchie a quelli più grandicelli bravi a fare occupazioni ridicole, non inquadrando mai il problema.

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settegiorni a cura di Cristina D’Arrigo

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In piazza contro il mare negato Fare capire che la Città di Messina deve poter riacquistare il suo rapporto col mare, è questo l’obiettivo della manifestazione di piazza “Il Mare Negato”.

Silvestri nuovo Presidente della SSM Il nuovo Comitato direttivo della Scuola Superiore della Magistratura ha eletto all’unanimità nella sua prima seduta come Presidente il prof. Gaetano Silvestri. Presidente Emerito della Corte Costituzionale e già Rettore dell’Università di Messina, oggi Docente Emerito.

Proposta Autorità Portuale Il segretario generale della Cgil di Messina Lillo Oceano in una nota parla della possibile proposta di un´Autorità Portuale del Mezzogiorno che mette assieme Messina, Milazzo, Reggio Calabria, Villa San Giovanni e Gioia Tauro.

Messina travolto dal Benevento La squadra di Di Napoli subisce la prima sconfitta interna stagionale. Punisce l’ex Amato Ciciretti autore di una doppietta e di una prestazione eccezionale. La partita si conclude con un risultato che non lascia spazio a commenti 05.

Canta il Cinema Al Palacultura nell’ambito della stagione concertistica 2015/2016 dell’Associazione musicale Vincenzo Bellini è andato in scena “Canta il cinema-Grandi film e grandi canzoni dal ’30 al ’60”. Un viaggio in quattordici tappe in un immaginario vagone ferroviario.

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Giornata del Migrante e del Rifugiato

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Sit in di protesta

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Anche l’Arcidiocesi di Messina Lipari Santa Lucia del Mela ha suggellato la settimana dedicata ai fratelli migranti, con una celebrazione presieduta da Mons. Antonino Raspanti. Un rito arricchito da danze e canti tradizionali, durante il quale 43 giovani di diversa etnia hanno ricevuto il sacramento della confermazione.

Dal 7 gennaio sono stati licenziati 36 lavoratori messinesi della società Ecoindustria Sicilia che svolgeva attività di manutenzione in appalto per il gruppo Fs . Sit in di protesta dei lavoratori presso Ufficio provinciale del lavoro insieme a Cgil-Cisl-Uil e ORSA e incontro in Prefettura. 20 Gennaio 2016



Circoscrizioni a cura di Alessia Vanaria

III CIRCOSCRIZIOne

ex scuola nicholas Green – Continua il disinteresse

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consiglieri Vaccarino, Cucè e Barresi, dopo due anni e mezzo di Amministrazione Accorinti, rilevano con rammarico l’indifferenza dimostrata nei riguardi dell’ex scuola Nicholas Green. Delibere, segnalazioni, appelli a tutti i Dipartimenti competenti si sono rivelati insufficienti ad affrontare la situazione di degrado e di abbandono. Si è chiesto, sia il recupero del plesso per fini ludici-ricreativi-culturali- sociali, sia l’opportunità di intercettare fondi dal credito sportivo per poter creare una struttura all’avanguardia che potesse soddisfare la carenza di impianti nel territorio, a favore dei giovani. Si è chiesto, nelle more di un intervento di recupero, un’opera di bonifica e pulizia interna ed esterna al plesso, per evitare pericoli ai numerosi bambini e ragazzi che in questo luogo, trovano uno spazio per giocare. In particolare modo il consigliere Barresi, ha chiesto anche se tale immobile risulti nel famoso registro dei beni comuni che ha istituito il Comune e se è previsto il suo recupero e quali tempi sono previsti. Gli esponenti politici si domandano e chiedono al Sindaco se oltre alle temporanee occupazioni, esistono metodi alternativi per poter attirare l’attenzione delle Istituzioni sui plessi Comunali abbandonati. Nel caso della ex Scuola Nicholas Green infatti, la vergogna è doppia, sia perché si offendono i cittadini di Valle degli Angeli e Fondo Fucile, sia perché si offende la memoria del piccolo Nicholas Green, di cui tutti conosciamo la storia.

VI CIRCOSCRIZIOne

Addio alla campana per la raccolta del vetro, ma non alle bottiglie

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l consigliere della VI circoscrizione Mario Biancuzzo segnala che nella mattinata di lunedì 11 gennaio 2016 il personale addetto ha eliminato la campana in vetro completamente rotta trasportandola presso l’isola ecologica per essere correttamente smaltita, ma non ha raccolto le bottiglie in vetro che potrebbero creare pericoli alla pubblica incolumità. Il 14 gennaio 2016 Biancuzzo, recatosi sul posto, ha avuto modo di constatare che le bottiglie di vetro non raccolte sono numerose e fanno da corona ai numerosi automobilisti in transito. Alcuni cittadini residenti nelle vicinanze hanno dichiarato, se arriva lo scirocco tutte le bottiglie in vetro saranno sparpagliate sulla strada statale e nei nostri cortili creando pericoli. Perché non hanno raccolto tutte le bottiglie di vetro? Premesso ciò, il suddetto consigliere della VI circoscrizione chiede che vengano eliminate tutte le bottiglie di vetro come richiesto con lettere scritte e come richiesto durante la riunione di consiglio al commissario della MessinAmbiente Dott. Calabrò all’assessore all’ambiente Ialacqua giorno 8 gennaio 2016 a scanso di eventuali responsabilità. Chiede, inoltre, al Comandante della Polizia Municipale di accertare, tramite i Vigili Urbani, quanto evidenziato, accertato e documentato dalle differenti foto scattate.

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11 Novembre 2015


IV CIRCOSCRIZIOne

la IV Circoscrizione chiede interventi di bonifica e verifica stabilità muro di cinta Via Pascoli e Santa Barbara

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ercoledì 13 u.s. a seguito della seduta del Consiglio della IV Circoscrizione convocata direttamente sulla zona Via Pascoli e Santa Barbara, per affrontare le criticità della dell´area, a cui hanno partecipato l´Assessore Ialacqua, Messinambiente e l´Amam, sono stati già messi in atto alcuni interventi, a cura di Messinambiente, quali la pulizia e la bonifica del marciapiede e della parte bassa del costone di via Pascoli, di Viale Cadorna (di una discarica abusiva creata attorno ad una postazione RSU) e della Scalinata Santa Barbara La pulizia definitiva del costone dovrà essere però realizzata con l´ausilio di un cestello e richiederà un altro passaggio di uomini e mezzi, ma è già evidente il miglioramento generale del decoro e della pulizia, per il quale non si può che essere soddisfatti. Nel frattempo, comunque, sarà necessario un supplemento di controllo della sezione Decoro dei VV.UU., al fine di reprimere il conferimento abusivo di spazzatura, ed impegnare gli assistenti del Dip. Serv. Sociali, per dare sostegno ad alcuni anziani che vivono in zona che, si è verificato, ne hanno bisogno. Certamente, il Consiglio tornerà a deliberare e ad occupandosi della Scalinata Santa Barbara, avendo riscontrato, durante il sopralluogo, il perdurare di una situazione di pericolo per la pubblica incolumità che deriva da un instabile, antico e storico fabbricato privato, probabilmente occupato e abitato abusivamente, e motivo per il quale è stata emessa nel recente passato un´ordinanza di divieto di transito pedonale. L´altra forte criticità affrontata, nuovamente emersa durante il sopralluogo, a conferma di quanto già segnalato e richiesto con la delibera di Consiglio IV Circoscrizione n. 43 del giugno 2015, forse ancora più rilevante, è che la copiosa perdita d´acqua che fuoriusciva dal muraglione di Via Pascoli, sottostante il Viale Italia, non solo permane, ma anzi probabilmente è aumentata negli ultimi mesi e cresce di conseguenza il rischio potenziale per la sicurezza dei cittadini. Per tale ragione, l´Amam si è impegnata, finalmente e a stretto giro, a verificare la causa della perdita e la stabilità delle strutture e, infine, a valutare che tipo di intervento consequenziale sarà necessario per eliminare le infiltrazioni e i rischi, dandone celere riscontro al Consiglio .Per fortuna, siamo ancora nelle condizioni di prevenire e non sarà consentito a nessuno perdere altro tempo. A tutela e difesa dei cittadini.

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città a cura di Marilena Faranda foto Peppe Saya

Zona Falcata

Zona Falcata

“Il mare negato”

le verità della ZDA

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omportamento schiz o f r e n i c o dell'Amministrazione, afferma il consigliere Adamo durante una conferenza stampa promossa dal comitato ZDA a Palazzo Zanca, che vede il Sindaco sorridente allo "Storico accordo" del 26 aprile, fra l'Autorità portuale e l'Ente porto, per il passaggio delle aree. Sabato si è tenuta una manifestazione sul “Mare Negato” a cui hanno preso parte anche alcuni assessori, in cui si voleva riprendere anche il progetto del Punto Franco. Il Sindaco, quindi, deve decidere per

una posizione netta. Lo stesso Assessore Pino ci sembra contraddirsi nel momento in cui fa una nota dicendo: Siamo contenti che l'assessore Vermiglio voglia finalmente bonificare la cittadella e poi chiaramente veniamo a sapere che quella è una zona che dovrebbe andare a costituire le aree del Punto Franco. Attenderemo sabato che venga il Presidente Crocetta. Intanto, il comitato ZDA venerdì incontrerà l'assessore Vermiglio.

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i doveva tenere questa mattina un corteo lungo la Cortina del porto per sensibilizzare le coscienze dei Messinesi sul tema del “Mare negato”, ma per via del tempo inclemente, si è deciso di condurre un dibattito nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca. A promuovere l’iniziativa: il movimento CMdB, l’M5S, SEL, la CUB, l’Or.S.A., L’Altra europa con Tsipras, sezione Messina ,Casa Rossa – RAP, Partito della Rifondazione Comunista, presenti a sostegno anche l’on. Zafarana e gli Assessori Pino, Ialacqua e Santisi e la consigliera Risitano. Dall’incontro confronto sono venute fuori molte tematiche, fra cui: il mantenimento del contenzioso fra Autorità Portuale e Comune di Messina, l’accorpamento delle Autorità portuali, ancora non ben definito ed un progetto di sviluppo per il mare che porti anche lavoro. In particolare, l’On. Zafarana ha sottolineato l’importanza della nascita di questo movimento per prevenire delle scelte sul Waterfront che ormai sembrano già sta-

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bilite, ma che in realtà sono ancora in discussione nelle stanze del potere e che cambieranno a seconda degli interessi in gioco. Gli assessori Pino e Ialacqua hanno ribadito con forza che non è giusto che il Comune continui a pagare per aree che sono di propria competenza, a maggior ragione se il progetto che si ha per le stesse, è una cementificazione che prevedrebbe la realizzazione di strutture alberghiere e porticcioli, per la fruizione di pochi. Per questo andremo avanti , ferme restando, quelle che sono le competenze dell’ente statale, anche, in collaborazione con quello di Gioia Tauro, naturale unione per l’area dello Stretto. La tematica, quindi, hanno concluso i componenti del comitato il Mare negato non può e non deve esaurirsi con un dibattito, ma deve rimanere sempre accesa, e la manifestazione di oggi sarà solo rinviata al 23 gennaio, in occasione della visita del Presidente della Regione, Crocetta, che troverà ad accoglierlo il comitato, se verrà. 20 Gennaio 2016


Scuole

Consiglio comunale

Freddo e fame

Approvato odg aggiuntivo sul regolamento

In merito al problema del riscaldamento nelle scuole e della mensa scolastica – dichiara l'assessore alla Pubblica Istruzione, Patrizia Panarello, - l’impegno di spesa per il gasolio è stato mandato alla Ragioneria nel mese di novembre 2015 ma firmato solo il 19 c.m.. Pertanto è questo ritardo degli uffici della Ragioneria ad aver causato il conseguente disagio nelle scuole. In secondo luogo è stato diramato ai dirigenti scolastici un comunicato da parte del Dipartimento Manutenzione Immobili. Il dirigente del Dipartimento Manutenzione Immobili si è impegnato a

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risolvere la problematica della manutenzione degli impianti di riscaldamento nel più breve tempo possibile. Per quanto riguarda la mensa il Ragioniere generale ha firmato l’impegno di spesa per consentire al dirigente, Salvatore De Francesco, di espletare la gara, come preannunciato nei giorni scorsi.

Cimiteri

G.A.M.M.

Funerale calmierato

Giornata studi sull’opera di Mirò

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'assessore all'Ambiente ed ai Cimiteri, Daniele Ialacqua, ha convocato per martedì 26, alle ore 9, nei locali del suo assessorato a Palazzo Zanca, le ditte di onoranze funebri al fine di procedere, come più volte richiesto, alla stesura di una bozza di bando per il “funerale calmierato”, da inserire in una proposta di delibera di Giunta e formulare eventuali proposte sulla bozza di convenzione. “Questa iniziativa – ribadisce Ialacqua - nasce in considerazione che in tempi

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l Consiglio comunale, ha approvato, con ventiquattro voti favorevoli, un astenuto e nessuno contrario, l'ordine del giorno aggiuntivo relativo all'interpretazione autentica dell'art. 55 bis primo comma del regolamento di funzionamento del medesimo Consiglio. Successivamente l'Aula ha deliberato, con venti voti favorevoli, un astenuto e nessuno contrario, l'adesione al progetto “Carta d'identità – Donazione organi”. Sentita la conferenza dei capigruppo, i lavori sono stati aggiornati a giovedì 21, alle ore 18.30.

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di crisi, anche le spese funerarie gravano sui bilanci familiari e si ritiene quindi opportuno trovare soluzioni che possano andare incontro ai cittadini, garantendo a costi contenuti funerali dignitosi, così come fatto in altre città italiane”.

ell'ambito delle attività scientifiche e di valorizzazione della G.A.M.M. (Galleria D'Arte Moderna Messina), diretta da Celona, sabato 23, dalle ore 9 alle 20, l'assessore alla Cultura, Perna, ed il Dipartimento Politiche Culturali ed Educative, insieme al Rotary Club Messina, illustreranno, l'opera di Joan Mirò, esposta nella pinacoteca cittadina al piano primo del Palacultura "Antonello da Messina".

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foto notizia di Peppe Saya

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Messina - 15 Gennaio 2016 - Comune

Protesta degli Operatori della MessinAmbiente

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i è tenuta stamane la protesta dei lavoratori degli operatori della MessinAmbiente indetta dalle OO.SS. per rivendicare il pagamento dello stipendio del mese di dicembre. Le organizzazioni sindacali insieme alla Rsu sono stati ricevuti dal Sindaco , dal Vice Sindaco Signorino , dall’Assessore Ialacqua e dal liquidatore Giovanni Calabrò. Le OO.SS. e i lavoratori stato di disagio dei lavoratori e le preoccupazioni in merito al mancato pagamento degli stipendi.

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Città Metropolitana Provincia a cura di Marilena Faranda

è

stato istituito un tavolo tecnico, costituito da: Dirigente della VIII Direzione Ambiente della Città Metropolitana di Messina, arch. Gabriele Schifilliti, dal Comandante della Polizia Provinciale, dott. Antonino Carbonaro, dal Comandante Emiddio Greco, in rappresentanza della Capitaneria di Porto, ed dal maresciallo Santi Alessandro La Corte, per programmare un’azione sinergica volta alla salvaguardia ambientale dei laghi di Ganzirri e dei canali di collegamento che costituiscono un’area di grande valore naturalistico che richiede particolare attenzione in considerazione, tra l’altro, della notevole antropizzazione dell’area. L’Arch. Gabriele Schifilliti ha ribadito la necessità di sensibilizzare la popolazione che vive in queste zone, affinche si possa sollecitare una partecipazione attiva alla tutela di un’area di particolare interesse naturalistico, che poggia il suo delicato ecosistema in un equilibrato sviluppo sostenibile delle attività umane, troppo spesso in palese contrasto con le esigenze dell’ambiente. L’apposizione di cartellonistica di avviso, ha ribadito l’architetto, può fornire un valido supporto per una maggiore responsabilizzazione dei cittadini. Tesi questa sostenuta anche dal comandante della Polizia Provinciale dott. Antonino Carbonaro. Il comandante Emiddio Greco ha sottolineato l’importanza di una

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laghi di

Un’azione sinergica ambientale e il contro

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Ganzirri

a per la salvaguardia ollo dell’area protetta

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sinergia tra i vari Enti competenti ed ha assicurato la massima disponibilità per una efficace attività di vigilanza, congiuntamente alla Polizia Provinciale, finalizzata anche ad una verifica della regolarità delle attività economiche in atto esercitate nei bacini lacustri in funzione preventiva e repressiva, soprattutto nei confronti della pesca di frodo, e finalizzata, altresì, alla salvaguardia della salute pubblica. Nell’ambito del tavolo tecnico hanno espresso un’interessante valutazione sull’ecosistema locale gli studenti laureandi dell’Università degli Studi di Messina, Andrea Spinelli e Gioele Capillo, afferenti al prof. Manganaro, attraverso una dettagliata descrizione dei parametri ambientali e della loro interdipendenza con le attività umane esercitate in loco, sull’importanza della salvaguardia di alcune specie protette presenti nelle acque dei laghi e dei canali, quali la “pinna nobilis”, specie ad alto rischio di estinzione, ed hanno sottolineato l’importanza di un efficace controllo all’imboccatura dei canali Due Torri e Faro in quanto diverse specie di pesci utilizzano i laghi come “area nursery” per la loro riproduzione. Al termine dell’incontro si è stabilito di realizzare un sopralluogo per un’attenta verifica dell’attuale situazione nelle aree protette e di indire una giornata ecologica con il supporto della Guardia Costiera e di associazioni ambientaliste. WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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“Castello... in aria” a Villafranca Tirrena 156 partecipanti, 20 finalisti, una giuria popolare per la v edizione di “percorti alternativi”

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na manifestazione in crescita, che in questa quinta edizione ha ottenuto il numero più che significativo di 156 partecipanti (31 stranieri, 28 siciliani, il resto da tutta Italia). E’ "PerCorti Alternativi", la rassegna di cortometraggi organizzata dall’associazione Pro Loco Villafranca, che "andrà in scena" al Castello di Bauso il prossimo weekend e che entra a far parte a pieno titolo di “Castello … in aria”, il programma biennale cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Gioventù, e realizzato dal Centro sperimentale di didattica e divulgazione musicale Progetto Suono di Messina in partenariato con il Comune di Villafranca Tirrena e la stessa Pro Loco di Villafranca Tirrena. L'utilizzo del Castello è concesso dalla Soprintendenza dei Beni Culturali di Messina su mandato dell’Assessorato regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana. Appuntamento quindi venerdì 22 e sabato 23 gennaio a partire dalle ore 18 con la proiezione delle opere selezionate, sulle quali esprimerà il proprio giudizio la giuria popolare, mentre la premiazione avrà luogo domenica 24, sempre alle 18. Partecipano all’assegnazione dei riconoscimenti oltre alla giuria popolare, Unpli Messina, Progetto Suono, Sovrintendenza di Messina, Comune Di Villafranca Tirrena, Messina Film Commission, Fotogramma D'oro. A concorrere saranno: gli spagnoli "I feel lost" del regista Juan Manuel Aragon, "Peluquero Futbolero" e “Acabo de Tener un Sueño”, il portoghese "O Efeito Isaías", l’iraniano “Yek Rob'” (Un Quarto), "Felice" di Antonio Costa, “Il Processo” di Andrea Lombardo, l’opera collettiva "Milzaman" del gruppo composto da Vincenzo Campisi, Gigi Mammana, Antonio Vezzari e Davide Ariali, Morte segreta” di Michele Leonardi, “Sinuaria” di Roberto Carta, corto nella cinquina finalista dei David di Donatello 2015, “L'impresa”, nella cinquina finale dei Nastri d’argento ed ai Globi d’oro 2015, “Memorie di un viaggiatore”, "Kuiper", "Mirror", “Il Nostro Piccolo Segreto”, "Basta" del quindicenne Raffael Essobti, "Close to you", "DinDalò" diretto da Simone Paralovo, scritto da Valentina D'Andrea, “Storie di una notte” e “Un quarto alle otto”. Spazio infine a diversi corti e spot di sensibilizzazione realizzati con alcuni studenti di istituti scolastici del messinese, come gli istituti comprensivi “Salvo D’Acquisto”, “Manzoni - Dina e Clarenza”, “S. Margherita” di Giampilieri Superiore, “Villa Lina” di Ritiro e gli istituti superiori “Verona Trento” ed “Antonello” e diretti dal professore Maurizio Di Cola. Quest’ultimo inoltre ha confezionato insieme al fotoreporter Placido Sturiale il cortometraggio “Glass and Rape”, prodotto da “Il Carrettino delle Idee” nell’ambito di una campagna di contrasto alle cosiddette “droghe dello stupro”.

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Provincia Sicilia a cura di Dario Buonfiglio

Appello dei Forconi ai Vescovi:

“non vogliamo diven Q uattro anni fa guidò la rivolta dei Forconi che bloccò la Sicilia per chiedere di aiutare un’agricoltura agonizzante, ora Mariano Ferro si appella ai vescovi siciliani “per evitare di diventare poveri. “I Vescovi ci diano una mano – ha evidenziato Mariano Ferro – non possiamo non fermare alle frontiere o ai porti, tutti quei prodotti dell’agroalimentare che ormai le grandi aziende e non solo le multinazionali, comprano all’estero e portano in Italia trasformandoli ovviamente in Made in Italy. Sui mercati non contiamo più nulla. Questa volta è codice rosso come non mai per i prezzi alla produzione agricola per l’ennesima volta grazie ad

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ntare poveri” “Se i Vescovi ci daranno una mano nella denuncia di tale sfacelo, noi siamo pronti a sostituirci allo Stato per applicare le sue stesse leggi” 20 Gennaio 2016

una concorrenza sleale legittimata da norme assurde. Le conseguenze drammatiche le conosciamo già: contenziosi con le banche, pignoramenti, povertà di interi territori. Ci arricchiremo solo di tanti altri nuovi poveri. Non è più il caso di interpellare la politica,non serve, ormai è palese che non ha nessun interesse ad alzare polveroni, anzi l’esatto contrario, i sindacati e le associazioni di categoria hanno da tempo ormai solo un ruolo di facciata, l’Europa, dopo aver deciso che noi dobbiamo smettere di produrre e diventare consumatori, non indica una strada alternativa alle centinaia di migliaia di piccole imprese, noi non sappiamo più a chi rivolgere i nostri appelli all’applicazione del buon senso. Oggi è il sedici Gennaio ed è l’anniversario delle manifestazioni che bloccarono la Sicilia quattro anni fa, sono passati quattro anni e la politica non intende attuare nemmeno le norme di salvaguardia che essa stessa ha sottoscritto nell’accordo euro-mediterraneo, nei porti, visti gli enormi quantitativi, non si possono più fare controlli seri a tutela della salute degli italiani, i sindacati giocano con la nostra pelle, a noi non rimane che ricominciare a muoverci per tutelare le nostre famiglie. Se i Vescovi ci daranno una mano nella denuncia di tale sfacelo, noi siamo pronti a sostituirci allo Stato per applicare le sue stesse leggi, non abbiamo voglia di affollare le Caritas, non vorremmo ritornare ai fatti di quattro anni fa, vorremmo solo prevenire il rischio povertà per decine di migliaia di famiglie. Chiediamo troppo?”

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Scandalo scommesse nel tennis, l'organizzazione criminale in Sicilia

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o sport mondiale rischia un altro maxi-scandalo. Di mezzo stavolta ci sarebbe il tennis e una serie di combine ai più alti livelli. La Bbc e Buzzfeed News hanno avuto accesso ad alcuni documenti compresi quelli riguardanti un'indagine aperta dall'Atp nel 2007 e relativa ai sospetti su un incontro fra Nikolay Davydenko e Martin Vassallo Arguello. Entrambi i giocatori sono stati assolti da qualsiasi accusa ma l'inchiesta si è allargata. Gli inquirenti hanno così concentrato la propria attenzione sulle scommesse fatte sul web e legate anche a tennisti impegnati ai più alti livelli. Si parla di organizzazioni criminali in Russia, Nord Italia e Sicilia che 20 Gennaio 2016

hanno ottenuto migliaia di sterline grazie a incontri ritenuti truccati, tre dei quali addirittura a Wimbledon. Chris Kermode, a capo dell'Atp, minimizza e nega che ci sia stata una soppressione di prove o che non si sia voluto andare a fondo ma promette che "indagheremo su qualsiasi nuova informazione". "Sono stato avvicinato indirettamente attraverso persone che facevano parte del mio entourage. Mi offrirono 200 mila dollari per perdere un incontro al primo turno e ovviamente abbiamo subito detto di no", ricorda il numero uno del mondo, il serbo Novak Djokovic. L'episodio a San Pietroburgo.

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Cultura

foto di Marialuisa Cucinotta (liceo “la Farina”)

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antissimi gli studiosi che hanno scelto di prendere parte a queste due giornate dedicate al sommo poeta, il cui mondo letterario sembra disvelare, continuamente, nuove sorprese. Appaiono inesauribili le possibili riflessioni sulla poetica dantesca, mille i volti di quello che possiamo definire, a buon diritto, “il padre della lingua italiana”. Dante è stato, infatti, in ambito linguistico, come sottolineato da un ospite d’eccezione del convegno, il prof. Francesco Sabatini, un grande “inventore”. Non si è fermato mai alle prime posizioni raggiunte, ma si è lanciato alla scoperta “del sentimento e del valore della lingua”. Testimonianza concreta di questa sua ricerca in campo linguistico è, ad esempio, il canto XXVI del Paradiso, dove, per bocca di Adamo, anticipa i concetti di innatismo e ambientalismo che saranno, poi, ripresi dai moderni studi antropologici. “Opera naturale è ch’uom favella; ma così o così, natura lascia poi fare a voi secondo che v’abbella”. Una terzina che costituisce solo uno dei tanti luoghi che possono aiutare a scoprire meglio la figura di Dante linguista. Un’immagine non sufficientemente studiata ma estremamente importante in quanto anima della sua più grande inventio: il volgare illustre. Il modello migliore di esso viene identificato dal poeta in terra siciliana, in quello spazio circoscritto in cui tutti i differenti volgari sembravano trovare un’unità, in quell’isola in cui stava nascendo la lingua italiana. Dall’immagine del Dante linguista si è passati, poi, grazie alla relazione del prof. Marco Santagata, a quella del Dante autore delle rappresentazioni sceno-

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Al Palacultura interessante convegno organizzato dal liceo classico “la Farina”

I tanti volti del sommo poeta

la poesia è uno strumento semplice capace, però, come già il poeta latino Orazio aveva compreso, di valicare il tempo, di rendere eterna la memoria di chiunque abbia composto versi di valore. l’opera di un grande poeta diventa, dunque, senza tempo e sempre profondamente attuale. Questo non può, ovviamente, non essere il caso del sommo poeta Dante Alighieri, la cui figura è stata al centro del convegno, organizzato dal liceo classico “la Farina” 20 Gennaio 2016

grafiche del Paradiso terrestre. Un luogo a cui il sommo poeta dona una concreta geografia terrestre animata, però, da una fisica ultraterrena. Un luogo in cui non esiste confine tra umano e divino, in cui il punto di contatto tra simbolismo edenico e realtà fiorentina è costituito dalla liturgia battesimale. Dante descrive, infatti, gli spostamenti compiuti in tale contesto in maniera molto particolareggiata. Non ci è possibile comprenderne la ragione ma può rilevarsi utile rileggere tali versi pensando alla struttura del Battistero di San Giovanni di Firenze. Qui durante la suddetta liturgia catecumeni, fedeli e cardinali compivano una serie di movimenti che risultano perfettamente sovrapponibili a quelli descritti nel Paradiso terrestre. Un’analogia che testimonierebbe, ancora una volta, il forte legame di Dante con la sua Firenze. Il Dante delle rappresentazioni scenografiche del Paradiso terrestre ha lasciato il posto poi al Dante scienziato, la cui figura è stata indagata dal prof. Edoardo Boncinelli. Il sommo poeta è colui che più è stato capace di rappresentare la realtà, di capire che l’unico modo per concepire la trascendenza è osservare il mondo circostante. è da questo desiderio che nasce la Commedia dove egli mostra di riuscire a vedere il mondo al di là del mondo e a sintetizzarlo con espressioni eterne. Il sommo poeta è colui che ha scritto oltre la Commedia, l’Epistola XI, probabilmente, rivolta ai cardinali e analizzata in occasione del convegno dal prof. Matteo Durante, ed il Convivio. I caratteri principali di quest’ultima opera sono stati delineati, invece, dal prof. Gianfranco Fioravanti nell’ambito della sua relazione. Egli ha sottolineato, prima di WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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tutto, come esso sia un trattato filosofico di carattere divulgativo e ciò giustifica la scelta del volgare. Dante usa punti di riferimento della cultura accademia, ai cui esponenti, però, non risparmia forti accuse. La sua visione culturale è, infatti, molto diversa, figlia di un programma che sembrava si stesse, gradualmente, trasformando in realtà. Tale constatazione avrebbe, probabilmente, indotto il poeta a lasciare incompiuta l’opera. Dal Dante filosofo al Dante “padre della lingua italiana”, epiteto attribuitogli dal prof. Scavuzzo che ha analizzato attentamente il parlato della Commedia. In quest’opera che non tramonta mai si riscontrano tanti elementi di innovazione linguistica, specie nella cantica dell’Inferno. Tra questi non si possono non ricordare le false ipotetiche, il “che” polivalente caratterizzato da una forte colloquialità, l’imperfetto irreale. Tanti elementi che testimoniano come la lingua del vate sia, in realtà, più libera di quella consegnataci dai grammatici. L’inventio del parlato costituisce un ponte di collegamento tra passato e presente, un altro elemento che giustifica l’attualità di Dante. Egli dimostra nelle sue opere di conoscere i testi bibli-

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ci, come evidenziato nella relazione del prof. Giuseppe Ledda, ma anche numerose nozioni di pittura. Queste sono state messe in evidenza dal prof. Luigi Giacobbe che ha analizzato quella macchina generatrice di immagini che è la Commedia. Molti sono i luoghi, infatti, in cui Dante dimostra di conoscere non solo le tecniche pittoriche e i colori, ma anche di saper cogliere hic et nunc tutti i passaggi fondamentali della produzione artistica. Dante sembra avere, dunque, il controllo totale di tutta la realtà che lo circonda. Ne conosce ambienti, personaggi, vicissitudini storiche e saperi. Questa “onnipotenza” culturale non può non riflettersi nella sua opere, in particolare nella Commedia, che si può definire una vera e propria enciclopedia dell’umanità. Un’enciclopedia che descrive vizi e virtù propri dell’epoca ma perfettamente riscontrabili anche nella realtà odierna. Ecco che all’eternità della poesia si affianca, quindi, l’eternità del contenuto, del messaggio che quei versi ospitano. Un messaggio complesso e ricco di spunti di riflessione che solo un poeta dai tanti volti come Dante poteva mai generare. Alessia Vanaria

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Interessante colloquio con il Presidente onorario dell’Accademia della Crusca, prof. Francesco Sabatini

“la lingua è uno strumento di conoscenza del nostro cervello”

Danzè, Sabatini, Boncinelli

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l Palacultura “Antonello da Messina” è stato sede del convegno dal titolo “Le cose tutte quante hanno ordine tra loro” organizzato dal liceo classico “La Farina”. Tantissimi gli studiosi che hanno scelto di partecipare, nei giorni 15 e 16 Gennaio, a queste due giornate dedicate alla figura del sommo poeta Dante Alighieri, di cui ricorre il 750 � anniversario della nascita. Tra i relatori ospite d’eccezione è stato il prof. Francesco Sabatini, presidente dell’Accademia della Crusca e della Società di Linguistica italiana. Abbiamo avuto l’opportunità di rivolgergli alcune domande per conoscere meglio la sua passione per lo studio del mondo della lingua italiana: Quando si è avvicinato allo studio del complesso mondo della lingua? Mi sono accostato, per la prima volta, allo studio del mondo della lingua all’Università, frequentando, negli anni ’50, i corsi di storia della lingua italiana con il prof. Alfredo Schiaffini. Mi sembrò subito che la strada della linguistica moderna, che all’epoca si stava affermando in Italia e prometteva di rinnovare molti campi di studio dell’ambito delle lettere, fosse nuova, ricca di spunti, di prospettive teoriche, applicative ed educative. Da qui l’idea di proseguire tali studi. la lingua italiana, come tutte le altre, è in continua evoluzione. Quale posizione, a suo

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parere, è lecito assumere nei confronti di calchi, ma soprattutto neologismi e prestiti linguistici? Tutte le lingue sono in evoluzione finché vivono. É normale che sia così, ma si tratta di un processo da seguire, da guidare con la responsabilità personale di ogni utente e particolare di chi educa gli altri all’uso della lingua. Un eccesso immotivato, infatti, di innovazioni, specie se derivanti da altre lingue, può scompaginare la struttura della lingua e non renderla più funzionale alla comprensione più vasta possibile. l’anno scorso abbiamo imparato a conoscere il metodo della grammatica valenziale. Quanto crede che esso possa essere utile, in campo scolastico, per l’apprendimento della lingua italiana, specie se la classe studia anche la lingua latina? Il modello della grammatica valenziale spiega il funzionamento della sintassi e attraverso quest’ultima tutto il sistema della lingua. È basato su un’antica intuizione, diventata poi una scoperta scientifica, secondo cui nella nostra mente, e in modo particolare nel nostro cervello, l’organo che elabora e utilizza la lingua, il verbo è motore della frase. Il verbo è punto di partenza del tutto, mentre in passato sembrava che a rivestire tale ruolo fosse il soggetto. Quest’ultimo, però, come dice la parola stessa, è “subiectum” vale a dire sottoposto. Esso è solo il basamento su cui si appoggia il verbo. L’impulso cognitivo che si forma nel cervello parte, invece, dal verbo che aggrega a sé gli altri elementi per formare la frase. È un metodo che può essere applicato, proficuamente, allo studio di tutte le lingue. Come pensa che si possa “attualizzare” e rendere più appetibile oggi lo studio della lingua e della letteratura italiana? Bisogna mettere al centro dell’attenzione, prima di tutto, la lingua stessa con tutti i suoi costrutti, le sue forme, le sue funzioni utili ad esprimere tutti i contenuti possibili. La lingua è uno strumento di conoscenza del nostro cervello mediante i cui simboli noi ci rappresentiamo il mondo e costruiamo i nostri pensieri in ogni direzione sia essa tecnico-scientifica, fantastica o di normale comunicazione. Bisogna focalizzare l’attenzione sulla lingua e sulle forme che essa assume nel discorso orale e scritto. Si crede in maniera equivoca che la lingua sia solo la forma. Non è così, essa è la forma che dà forma al contenuto, che ce lo rende conoscibile. Se non si osserva la forma di un testo non si comprenderà mai il suo contenuto. Ecco il più grande equivoco.

“La lingua è uno strumento di conoscenza del nostro cervello mediante i cui simboli noi ci rappresentiamo il mondo e costruiamo i nostri pensieri in ogni direzione sia essa tecnico-scientifica, fantastica o di normale comunicazione”

Alessia Vanaria 20 Gennaio 2016

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la delegazione in visita al Presidente dell’Ars

“le Rotte di Carlo V” lo sbarco di Don Giovanni d'Austria a Messina inserito tra gli itinerari culturali

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o sbarco a Messina di don Giovanni d'Austria, figlio naturale di Carlo V, è stato inserito tra le manifestazioni del progetto "Gli itinerari europei di Carlo V" riconosciuto dal Consiglio d'Europa e l'Associazione Aurora, organizzatrice da sette anni dell'evento internazionale, è stata accreditata nell'elenco dei partner europei. A Palermo nella prestigiosa location della Sala Gialla di Palazzo Reale e alla presenza di una larga rappresentanza di Sindaci e Associazioni, provenienti dalla Spagna, dall'Italia e da altri paesi europei è stato presentato il Network "Gli itinerari europei di Carlo V". L'Associazione culturale Aurora di Messina, invitata a Palermo dal Presidente della Fondazione "Federico II" e Presidente dell'ARS on. Giovanni Ardizzone e dal Direttore Generale On. Francesco Forgione, è stata rappresentata da Fortunato Manti, Enzo Caruso e Domenico Interdonato. che hanno preso parte al meeting, al termine del quale è stata ratificata l'adesione.

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L'evento culturale dell'agosto messinese "Lo sbarco di don Giovanni d'Austria", per il periodo storico a cui si riferisce e le collaborazioni ormai consolidate con Paesi dell'area mediterranea, ha consentito all'Associazione Aurora di inserire Messina in un circuito virtuoso legato alla Spagna del XVI secolo. I lavori sono stati coordinati dal Direttore Generale della Fondazione "Federico II" on. Francesco Forgione e si sono sviluppati in due fasi: la prima ha visto la partecipazione di tutti ad un tavola rotonda, che è servita alla definizione di alcune regole statutarie, organizzative e programmatiche. Nel primo pomeriggio i lavori sono continuati con il convegno dedicato a "La Sicilia negli itinerari europei di Carlo V", che ha visto la partecipazione di diversi Sindaci del circuito isolano. Davanti ad un numeroso pubblico, al tavolo dei relatori si sono alternati: il Presidente dell'ARS, on. Giovanni Ardizzone, l'assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo, il Direttore della rete di cooperazione dell'itinerario culturale europeo dell'Imperatore Carlo V, Quitin Correas Domingo e il Presidente Josè Antonio Lopez Maraon, che si sono soffermati per presentare il progetto ai siciliani ed in particolare al mondo della cultura e del turismo. Nel suo intervento, il Presidente dell'ARS si è mostrato un fermo sostenitore dell'evento, con la chiara convinzione della valenza turistica e culturale del circuito siciliano; l'Assessore Barbagallo ha promesso una piena disponibilità e l'impegno del suo assessorato a sostenere e seguire gli sviluppi del Network; il Direttore Correas Domingo, ha auspicato una proficua collaborazione con la Sicilia per lo sviluppo culturale e turistico dell'Isola e dell'intera Rete. Il Presidente Lopez Maraon, nel ringraziare l'on. Ardizzone e l'on. Forgione per l'ospitalità e per l'ottimo lavoro svolto durante il meeting, ha ricordato l'evento ferragostano del 7 agosto a Messina con lo Sbarco di Don Giovanni d'Austria, che sarà il primo evento italiano inserito nella nuova agenda 2016 degli itinerari culturali sulle "Rotte di Carlo V".

la delegazione a fine lavori 20 Gennaio 2016

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Spettacoli

Al Palacultura “Antonello da Messina” il viaggio-spettacolo “Canta il Cinema”

la storia d’Italia tra il grande schermo e la magia del pentagramma 58

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a metafora del viaggio fa da cornice allo spettacolo “Canta il cinemaGrandi film e grandi canzoni dal ’30 al ’60” andato in scena domenica sera al Palacultura “Antonello da Messina” nell’ambito della stagione concertistica 2015/2016 dell’Associazione musicale Vincenzo Bellini. Un immaginario vagone ferroviario dà inizio al suo percorso che condurrà i passeggeri alla riscoperta di un trentennio estremamente significativo della storia del nostro paese. Quattordici le tappe effettuate dal vagone, ognuna segnata da un brano colonna sonora di un film ma anche della vita degli Italiani di quegli anni. Questo singolare viaggio inizia sulle note della celebre Parlami d’amore Mariù per proseguire con altri grandi classici della musica leggera come Mamma, Mattinata Fiorentina, La strada nel bosco. Brani figli di un’Italia che sta vivendo, inconsapevolmente, un periodo di importante transazione storica segnato dall’ascesa del Fascismo, e da tutta quella serie di eventi che anticipano l’ingresso del paese nel secondo conflitto mondiale. Sullo schermo scorrono le immagini delle pellicole in bianco e nero di quei film senza tempo, mentre sul palco si esibisce l’Orchestra Cooperativa Sinfonietta. Egidio Bernava introduce gli storici brani che assumono una veste nuova grazie agli arrangiamenti di Giovanni Puliafito e alle voce di Nero Toscano e Elisa Smeriglio. è proprio quest’ultima a distinguersi per una straordinaria interpretazione della canzone Come è bello fa l’amore quanno è sera resa celebre da Anna Magnani in Siamo donne del 1953. La guerra è finita, gli Italiani vivono speranzosi gli anni del secondo dopoguerra, segnati dalla ripresa politica e, soprattutto, dall’inaspettato boom economico. Ad allietare musicalmente tale periodo sono brani come Malafemmina, Quanto sei bella 20 Gennaio 2016

Roma o Tu vuo’ fa’ l’Americano, che mette in ridicolo il processo di americanizzazione che interessa diversi Italiani che vivono animati dal sogno americano. Ed è in America che grandissimo consenso ottiene Mr. Volare con Nel blu dipinto di blu, ultima tappa di “Cantare il cinema”. Sono anni in cui gli Italiani si accostano maggiormente alla radio, al mondo dello spettacolo. Il cinema si popola di tantissimi attori che cantono mentre tenori e baritoni recitano e divi della radio si improvvisano attori. Uno scenario che lascia presagire la realtà nuova dei tempi che verranno. Un viaggio- spettacolo che convince e diverte il pubblico grazie anche a una struttura ben studiata, ad una straordinaria commistione tra mondo del cinema e della canzone italiana. La storia di quest’ultima è caratterizzata dal susseguirsi di brani che sono strettamente legati, più di quanto talvolta si possa pensare, al secolo e all’artista che li hanno generati. Ogni canzone, infatti, è figlia del suo tempo e, dunque, riascoltarla permette di riscoprire la mentalità, le abitudini e i modelli di comportamento che hanno fatto la storia del nostro paese. Alla storia collettiva si affianca, poi, quella del singolo che ricorda quel motivetto o quel determinato film con piacere poiché l’associa ad un periodo felice della propria esistenza o ad un incontro che ha cambiato il suo destino. La musica segna, infatti, senza che ce ne accorgiamo le tappe principali dello straordinario viaggio della nostra vita. Ecco, dunque, che i brani che hanno fatto la storia del nostro paese non vengono cancellati dallo scorrere del tempo, ma continuano a vivere dentro di noi che abbiamo le stesse paure, gli stessi desideri e gli stessi sogni degli Italiani di ieri. La magia del pentagramma diventa, così, un ponte di collegamento unico tra passato e presente. Alessia Vanaria WWW.ILCITTADINODIMESSINA.IT

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Come ne venimmo fuori (proiezioni dal futuro) nuovo spettacolo di e con Sabina Guzzanti

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abina Guzzanti torna al teatro, a sei anni di distanza dalla precedente produzione, con un nuovo monologo satirico: “Come ne venimmo fuori” (proiezioni dal futuro), scritto e interpretato da lei stessa e affidato alla regia di Giorgio Gallione, musiche di Paolo Silvestri, scenografia di Guido Fiorato e abito di scena di Minimal To. Lo spettacolo sarà in tournèe fino ad aprile 2016 nei teatri di moltissime città italiane da Bergamo a Napoli, da Bari a Palermo, a Catania, Genova, Bologna, Roma, Torino, Firenze per citarne solo alcune. Il tempo in cui si svolge lo spettacolo è immaginifico: un futuro finalmente armonico e civile, dove il denaro è tornato ad essere semplicemente un mezzo e non più un fine. Un mondo fantastico, dove, perché non si perda la memoria e si scongiuri il pericolo di ripetersi, ogni anno si tiene un discorso celebrativo sulla fine del periodo storico, tristissimo e feroce, gli anni che vanno dal 1990 al 2041, che sarebbe il nostro tempo presente.

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La protagonista, SabnaQƒ2, affronta il discorso celebrativo analizzando le ragioni che avevano spinto gli uomini e le donne dell’epoca a cadere tanto in basso: frustrazione, ignoranza, miseria, compensate da ore e ore trascorse a litigare su facebook e a guardare programmi demenziali, incapaci di reagire alle innumerevoli angherie a cui venivano continuamente sottoposti. Una ricerca storica accurata che esamina la televisione dell’epoca, i suoi leader, le convinzioni economiche e politiche, i passaggi storici nodali e che ci restituisce una imperdibile conferenza spettacolo sull’attualità politica e sociale, anche attraverso l’interpretazione di una galleria di personaggi contemporanei … consentendo agli spettatori di farsi belle risate, salutari e liberatorie! Nato da approfondite ricerche sul sistema economico post- capitalista o neoliberista,lo spettacolo affronta questioni complesse e riflessioni importanti attraverso la comicità e la satira.

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La corazzata Potemkin a cura di Francesco Certo

La corsa alla statuetta: Oscar 2016 Arriva uno dei momenti più attesi per ogni cinemaniaco. Il prossimo 28 febbraio al Kodak Theatre di Los Angeles prenderà vita l’88° edizione degli Oscar. Sarà Chris Rock, già presentatore nel 2005, il mattatore della serata. Intanto lo scorso 14 gennaio sono arrivate le nomination per tutte le categorie. Non mancano le polemiche anche su queste, si scatenano Spike Lee e Jada Pinkett Smith (moglie di Will Smith) che denunciano come gli Oscar non contemplino quasi mai candidature di attori neri. Proprio Will Smith è il grande escluso dalla corsa a miglior attore per la sua interpretazione in “Concussion”. Chiuso il capitolo polemiche passiamo alla ciccia. Film: grande favorito “Revenant” di Inarritu (vincitore lo scorso anno con Birdman), anche se “Il ponte delle spie” e “La grande scommessa” intrigano. Mine vaganti sono “Il caso Spotlight”, tratto dalla storia vera della sezione del giornale di Boston che svelò i casi di pedofilia nella Chiesa americana; e “Mad Max”, thriller fantascientifico che ha stupito per coinvolgimento e trama. Proprio la sceneggiatura sembra essere il punto debole del film di Inarritu, con buona pace di Leo Di Caprio. Proprio Leonardo Di Caprio è il favorito tra gli attori, più per moda che per interpretazione. Non di discute lui ma vincere per “Revenant” sembrerebbe il contentino dopo un mare di meriti non premiati. In corsa Eddie Redmayne per “Danish girl” e Michael Fassbender per “Steve Jobs”. Probabilmente migliori di Di Caprio nello specifico, come anche Bryan Cranston per “Trumbo”. Passando alle attrici, Cate Blanchett favorita per “Carol”, anche se la soporifera pellicola che la vede protagonista depone male. Jennifer Lawrence per “Joy” punta in alto, seguita da Brie Larson per “Room”. Tra i non protagonisti guerra aperta tra gli uomini con Christian Bale per “La grande scommessa” e Tom Hardy (“Revenant”) che si contendono la statuetta. Tra le donne sembra sicura del premio Kate Winslet per “Steve Jobs”, occhio però a Rachel McAdams per “Il caso Spotlight”. Per la regia difficile il bis di Inarritu, con Glenn Miller outsider per “Mad Max” e Adam McKay per “La grande scommessa”. Sulle sceneggiature i fratelli Coen con “Il ponte delle spie” ambiscono per quella originale; mentre per la non originale corsa a due tra “Carol” e “La grande scommessa”. Film di animazione quasi scontato con “Inside out”. Per lo straniero Ungheria contro Giordania con “Il figlio di Saul” che sfida “Theeb”. In queste settimane che precedono la premiazione cercheremo di entrare nel dettaglio delle varie voci in gare, con il grande pronostico nel pre serata.

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da Beethoven a Kurt Cobain a cura di Francesco Certo

CURIOSITà Newyorchesi doc, nascono nel 1974 e saranno tra i gruppi di maggiore importanza nel processo evolutivo del rock americano; antesignani del genere ridefinito “new wave”, nella loro produzione è facile riscontrare una mescolanza di influenze varie e tipiche della black music ma anche di punk e dance. È soprattutto la loro New York a diventare scuola di vita e di arte, la città che negli alienati anni ’70 non poteva non influenzare il processo creativo, come già fatto con artisti come Warhol, e che contribuisce alla fusione di generi che David Byrne & co. mettono in atto. Il successo arriva quasi subito, da comprimari accanto ai Ramones sfondano e trovano il ruolo da protagonista già dopo pochi anni di produzione; uno dei loro primi lavori “Psycho Killer” è ancora oggi dei brani più ascoltati tra gli amanti del genere. Col passare del tempo il gruppo si evolve e sperimenta; è proprio l’immensa voglia di sperimentare a rendere unicamente particolare il lavoro dei Talking Heads; mai domi e mai conservativi, sempre a caccia del sound diverso e di novità che possa far rifiorire il progetto musicale che ronzava nelle loro teste. La mescolanza è evidente, ballad con dentro sprazzi di black music e sottoritmi visionari per l’epoca che si sposavano con testi allucinati e con poco senso logico, un dire e non dire che appassiona e forse inganna l’ascoltare, perso alla ricerca di un significato che forse non c’è. Nel mondo contemporanea dove tutto è arte, loro potrebbero esseri visti come padri spirituali di ogni forma di creazione, dalla musica alla cucina dove tanto di moda va il “fusion”. Ecco loro di fusion ne hanno prodotto a palate; proprio questa commistione ha fatto si che la loro produzione si perdesse col passare del tempo per quella consapevolezza di essere speciali e di dover comunicare sempre qualcosa rischiando, così, di accartocciarsi su se stessi senza essere più alienati ma surreali e banali, rischio che tutti gli artisti corrono e che tende ad essere il motivo per l’interruzione di un certo tipo di lavoro artistico. I Talking Heads il pericolo lo hanno corso, anzi, ci sono cascati dentro con tutte le scarpe ingannati anche dai maledetti anni ’80, quando su finte mescolanze pop si sono formate orde di insulsi strimpellatori; il pericolo era dietro l’angolo e sbatterci contro è stato naturale. In una rincorsa verso il passato, Byrne cerca di tornare ai fasti andati persi senza successo, fermato da una produzione sinaptica arenata e senza più la brillantezza di costrutto. I Talking Heads rimangono, però, tra le colonne del post alternative rock diventando fonte di ispirazione per chi quelle sonorità le ha ripulite e modificate, sposandole con l’evoluzione del pubblico moderno, su tutti i Radiohead.

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Talking Heads 20 Gennaio 2016

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parole in blu a cura di Alessia Vanaria

CURIOSITà Giovanni Verga, nato a Catania nel 1840, è il principale esponente del Verismo, la corrente che meglio interpreta in Italia le istanze realiste della cultura del Secondo Ottocento. Egli, pur rifacendosi all’esperienza del Naturalismo francese, dà origine a una tecnica narrativa profondamente originale e innovatrice, che si distacca sia dalla tradizione sia dalle contemporanee esperienze italiane e straniere. La produzione letteraria di Verga ha inizio con alcuni romanzi dai toni melodrammatici, come Storia di una capinera, riconducibili al gusto tardoromantico. Dopo il trasferimento a Milano, però, lo scrittore subisce l’influenza della Scapigliatura: nei romanzi Eva, Eros e Tigre reale l’analisi della passione amorosa si mescola, infatti, con la polemica antiborghese e la protesta per l’emarginazione dell’artista nella società moderna, temi tipicamente “scapigliati”. Nel 1878 la pubblicazione della novella Rosso malpelo segna il passaggio di Verga a una nuova maniera narrativa, ispirata a una rigorosa impersonalità nella raffigurazione del “vero”. I principi di tale poetica sono precisati in alcune lettere e prefazioni: l’autore deve “ecclissarsi” rinunciando non solo a esprimere giudizi ma anche a tracciare i profili dei personaggi e ad illustrare gli antefatti, per dare al lettore “l’illusione completa della realtà”. Conformemente a questi presupposti, il narratore si mimetizza nell’ambiente rappresentato, condividendone il linguaggio e la mentalità. La nuova poetica inaugurata con Rosso malpelo è continuata in una serie di racconti confluiti in Vita dei campi, ambientati nel contesto contadino siciliano, e nei romanzi del cosiddetto ciclo dei vinti. Questi delineano un quadro generale della società italiana moderna in tutte le sue componenti, dai ceti popolari (I Malavoglia) alla borghesia terriera (Mastro-don Gesualdo) all’aristocrazia terriera nelle sue diverse fisionomie (La duchessa de Leyra, solo abbozzato, e due romanzi mai realizzati). Intento dell’autore, dichiarato nella prefazione ai Malavoglia, è illustrare la legge di sopraffazione che vige nella società, incentrando la narrazione sui “vinti”. Nel capolavoro verghiano si racconta, infatti, la storia di una famiglia di pescatori di Aci Trezza, travolta dalla “fiumana del progresso”. Viene meno qualsiasi idealizzazione romantica del mondo degli umili, nel quale vigono adesso le medesime logiche dell’interesse egoistico e della sopraffazione che caratterizzano l’intera società. All’avidità e al cinismo dei paesani fa da contrappunto la fedeltà ai valori puri e disinteressati dei Malavoglia, destinati emblematicamente alla sconfitta. Da tale contrapposizione deriva una costruzione bipolare del romanzo, nel quale non spicca un protagonista, ma si registra “un coro” di personaggi diviso nettamente in due gruppi portatori di valori antitetici, ugualmente rappresentati dalla voce narrante che si cala ora nella mentalità dei Malavoglia, ora in quella degli altri. Dopo i Malavoglia, Verga pubblica due raccolte di novelle veriste, Novelle rusticane e Per le vie, ambientate rispettivamente nella compagna siciliana e nella città. Particolare interesse riveste, poi, la novella La roba che anticipa la tematica del Mastro-don Gesualdo. Chiusosi, dal 1903, in un silenzio pressoché totale, Verga morì a Catania nel 1922, anno della marcia su Roma e dell’ascesa al potere del fascismo.

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Un tempo i Malavoglia erano stati numerosi come i sassi della strada vecchia di Trezza; ce n'erano persino ad Ognina, e ad Aci Castello, tutti buona e brava gente di mare, proprio all'opposto di quel che sembrava dal nomignolo, come dev'essere. Veramente nel libro della parrocchia, si chiamavano Toscano, ma questo non voleva dir nulla, poiché da che il mondo era mondo, all'Ognina, a Trezza e ad Aci Castello, li avevano sempre conosciuti per Malavoglia, di padre in figlio, che avevano sempre avuto delle barche sull'acqua, e delle tegole al sole.

Giovanni

Il mondo andava ancora pel suo verso, mentre non c'era più speranza per lui, roso dal baco al pari di una mela fradicia che deve cascare dal ramo, senza forza di muovere un passo sulla sua terra, senza voglia di mandar giù un uovo. Allora, disperato di dover morire, si mise a bastonare anatre e tacchini, a strappar gemme e sementi. Avrebbe voluto distruggere d'un colpo tutto quel ben di Dio che aveva accumulato a poco a poco. Voleva che la sua roba se ne andasse con lui, disperata come lui.

Verga

Per me io voglio morire dove son nato [...] Ringrazia Dio piuttosto, che t'ha fatto nascer qui; e guardati dall’andare a morire lontano dai sassi che ti conoscono.

Catania, 2 settembre 1840 Catania, 27 gennaio 1922 20 Gennaio 2016

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L’angolo del lettore

Foto di lucia Foti

La Sabbia e il Vento Prologo. Leggenda. Esistono molti modi di chiamare la sabbia in lingua araba, ma ogni minuscolo granello ha il suo nome, solo che nessuno lo conosce. Una notte ho raccolto uno di loro, ed ho deciso di chiamarlo Muhammad, credendo che un nome cosi comune fosse adatto, e l’ho appoggiato nel taschino della mia camicia. Il giorno dopo era fuggito via. Esistono molti modi di chiamare il vento, eppure si tratta comunque di uno spostamento d’aria, ma ognuno di loro ha un nome, nessuno li conosce tutti. Eravamo in viaggio verso port Rashid, ma non c’era verso di fare un miglio nella giusta direzione, finché un leggero vento da nord ha gonfiato il fiocco, portandoci a destinazione. Ho pregato per ringraziare il maestrale quella notte. Non abbiamo più issato vela in quella zona. Esistono molti modi di chiamare gli uomini, nessuno li conosce tutti, eppure ho incontrato un uomo che conosce il nome di ogni singolo granello di sabbia, e di tutti i venti che soffiano le vele delle barche, e di ogni onda, ed il vero nome di Dio, conosce anche i nomi che gli uomini gli hanno dato, Allah, Gesù, Elyon, e tutti gli altri, ma lui lo chiama con il suo vero nome. E conosce il nome dell’Amore. Solo chi conosce il vero nome della sabbia e del vento, e di Dio e dell’Amore, e di tutte le cose che esistono, parla la lingua della Verità, ed io l’ho conosciuto, egli è il Profeta e non ha un nome. Andrea Cafarella

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Nera Invade tutta la città nuovi migranti come noi tanti anni fa. Nuovi briganti che confondono di nuovo bene e male fede uno e fede due lavoro e schiavitù elemosina e carità come la sabbia nera dell’Etna invade tutta la città è lei o noi a non essere pronti alla bellezza-diversità? Andrea Cafarella 20 Gennaio 2016


Altrove “Perché mi hai portato qui?” Mentre osservi questo piccolo angolo di vita ti vedo stordito. “Questo è il mio posto.” La mia presentazione è banale ma è l’unica possibile. Mentre ti guardo stare in piedi sui sassi mi chiedo se non abbia fatto un errore di valutazione nel decidere di portarti con me. “E’ un posto un po’… strano per incontrarci, non credi?” Di solito mi difendo sempre rispondendo alle tue domande, ma stavolta voglio che la mia risposta ti ferisca. Pensavo che mi conoscessi abbastanza da capire cosa provo mentre sto qui. “Effettivamente sarebbe stato più comodo prendere un caffè in un bar del centro, come fai con tutte le altre.” Beh, permettere al nemico di tastare i lembi delle tue ferite non è esattamente il modo migliore per difendersi, e nemmeno di attaccarlo. Cerco di concentrarmi sul suono dell’acqua che cade dritta e sicura dallo strapiombo per poi confondersi in questo piccolo stagno davanti al quale ci troviamo. Ignara dell’impossibilità di cambiare il proprio corso, continua semplicemente a cadere. Io non potrei mai essere come l’acqua. Devo tornare indietro sulla strada già percorsa, devo risalire la corrente dei nostri discorsi per capire in quale incrocio di luoghi comuni continuiamo a perderci. “Pensi davvero che arrivare fino a qui sia stato difficile per me?” Ti siedi, e i tuoi movimenti sono elastici mentre pieghi i tuoi muscoli perfetti. “Non capita spesso di vederti faticare per qualcosa, quindi sì, vederti stanco mi fa pensare a questo.” La tensione mi fa diventare indisponente, più spigolosa, più aspra della roccia che ci circonda. “Forse sei tu che vivi come se stessi in un combattimento continuo”, sorridi per stemperare le mie imminenti avversioni. Forse. “Rilassati, era questo il motivo per cui siamo venuti qui.” Finalmente mi siedo anche io. A volte le parole escono libere, quasi non ci si accorge di esporsi così tanto. “E io sono di troppo?” mi chiedi immediatamente. ...segue il testo integrale sul sito

Foto di Martha Micali

Sundays Storytelling Si tratta di un progetto, di un collettivo. Dovete immaginarlo come un grande muro di sughero, dove ogni settimana potete trovarci una nuova bellissima foto di chissà quale talentuoso fotografo, il quale ha imprudentemente scelto di metterla nelle mani di uno storyteller che ne ha tratto una storia. Ogni storia é poi trasformata dalle mani di sapienti traduttori in diverse versioni linguistiche. Potete trovare tutte le nostre storie sul sito web: www.sundaysstorytelling.com Si tratta di uno spazio aperto a tutti ed è possibile partecipare al nostro progetto scrivendoci a: sundaysstorytelling@gmail.com Questa è una delle nostre storie, è in anteprima, per la prima volta su queste pagine e domenica sul nostro sito. Godetevela e lasciatevi trasportare altrove…

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RE sano

Mangia

a cura di Mimmo Saccà

Mangiare cibo riscaldato può risultare dannoso

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uante volte abbiamo preparato il cibo, lo abbiamo conservato in frigo e lo abbiamo successivamente riscaldato? Molte, moltissime volte e in pochi, probabilmente, sanno che questo processo può risultare dannoso per la nostra salute! Alcuni scienziati hanno infatti riferito che seppur all’apparenza può sembrare un procedimento totalmente innocuo, può invece causare seri problemi all’organismo umano. Su tutti l’avvelenamento, in primis portato al batterio Campylobacter che, secondo la Food Standards Agency del Regno Unito (la FSA) è presente nel 65% dei polli in vendita in tutto il Paese. Gli esperti riferiscono altresì che una singola dose di questo Campylobacter (che comunque è estremamente modesto rispetto ad altri batteri) può causare sintomi come vomito, diarrea e mal di stomaco e la chiave per impedire la sua diffusione è proprio evita-

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re di riscaldare il cibo già cotto in precedenza. Tuttavia, anche in caso di cottura a temperature molto elevate, si può uccidere il Campylobacter, a patto che il piatto venga riscaldato alla stessa temperatura con cui è stato precedentemente cotto (altrimenti si verrebbero automaticamente a creare la condizioni per lo sviluppo rapido di questo batterio). Proprio per questo la FSA raccomanda di riscaldare i cibi ad una temperatura minima di 60°C. Sempre secondo la FSA sono soprattutto la carne, il pesce, il riso, la pasta, le uova e gli altri alimenti ricchi di proteine i cibi più vulnerabili all’attacco del batterio. Un consiglio? Prima di mettere il piatto in frigorifero lasciamolo raffreddare, altrimenti aumenterà la temperatura nel frigo stesso e lo trasformerà in un’incubatrice ideale per la diffusione del Campylobacter. 20 Gennaio 2016


Mangia

RE sano

la ricetta Risotto agli agrumi e gamberi Ingredienti per 4 persone • • • • • • • • • • • •

240 gr di riso 300 ml di brodo 30 gr di burro 1/2 cipolla 1 arancia 1 limone 1 bicchiere di prosecco 1 spicchio di aglio 12 gamberi olio di oliva q.b. sale q.b. parmigiano q.b.

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PRePARAZIOne Tritate finemente la cipolla e fatela appassire in una casseruola con metà del burro. Spremete l’arancia e il limone per ricavarne il succo. Aggiungete il riso alla cipolla e fatelo tostare. Sfumate on il prosecco, quindi aggiungete il succo degli agrumi. Poi coprite con il brodo e portate a cottura. Man mano che viene assorbito, se necessario, aggiungete altro brodo. Pulite i gamberi e saltateli velocemente in padella con aglio e un filo d’olio. Quindi sollevateli dal condimento e uniteli al riso, insieme alle bucce di agrumi grattugiate. Mantecate con il burro restante e un po’ di parmigiano. Quindi servite il risotto agrumi e gamberi nei piatti guarnendo con un po’ di buccia grattugiata di arancia.

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Amarcord Messina - Panorama dalla scalinata di Cristo Re. Anni '50



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foto Vincenzo Nicita Mauro

numero 112 - Anno XIV - 18 Gennaio 2016

SPORT il Cittadino

Amatori Messina vince contro Amatori Catania

Derby acciuffato


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