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Periodico promosso dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine - Giovinazzo - Registrato presso il Tribunale di Bari al n. 1307 in data 20/1/1997 Spedizione in A.P. 70% Filiale di Bari - Anno XIV - N. 7 Luglio 2010 - Euro 1,50

VIII Trofeo



PERIODICO PROMOSSO dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine Registrato presso il Tribunale di Bari al n. 1307 in data 20/1/1997

Direzione, Redazione e Amministrazione Via Cattedrale, 38 - 70054 Giovinazzo (Ba) Tel. 340 1062022 E-mail: fidatto@libero.it Orari di apertura sede: Lunedì, mercoledì, Venerdì: ore 18,00/20,00 Padre Spirituale Don Nicola Gaudio Presidente Paolo Lasorsa Direttore Responsabile Filippo D’Attolico Segretario Luigi Verzillo Redazione Gianluca Battista, Girolamo Capurso, Giuseppe Dagostino, Giuseppe Dalbis, Nicola Miccione, Marzia Morva, Filippo Luigi Fasano, Claudia Serrone Collaboratori Fedele e Mauro Capurso, Andrea Cervone, Mariapia D’Attolico, Francesco Mondelli, Armando Palmiotti, Rachele Panarelli, Grazia Scioscia, Gabriella Serrone, Marilisa Sisto, Antonella Sollecito, Dario Verolino I piccoli giornalisti in carriera Alessandra Loconsole, Filippo e Gianluca Molinini, Luca Morea, Vincenza Pastoressa, Giuseppe e Michele Robles Corrispondente estero Frank De Santis Responsabile fotografie Nicola Marinelli Responsabile archivio Michele Amoia, Domenico Stufano (347.8904775) Responsabile estero Beatrice Andriano Cestari Responsabili giovani Marilisa Sisto Responsabile abbonamenti Giuseppe Dagostino (Tel. 340 2571077) Responsabile pubblicità

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Chiuso in tipografia il 23 giugno 2010

Questo periodico è associato

Taglio al fil da torcere (pag. 4)

Torna a casa Antonello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 Lettere al Direttore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 Taglio al fil da torcere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 I mille perché di Gaetano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

Il silenzio di Carolina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 Sterile l’autoreferenzialità di Natalicchio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 Rischio incendi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 Segnaletica stradale, un passo indietro e: “Ritorno al passato” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 È qui la festa: “Bimbincittà” 2010 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 L’erba del vicino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 Alberto Silvestris vince la V edizione di artisti all’opera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

Tutti vincitori, VIII Trofeo “Corrincittà” 2010 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 Cosa bolle in pentola? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 Mi piaci se ti mo.vi. ... anzi Gio.Mo.Vi.! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25

A teatro con l’Aido . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 Un veste rinnovata per la Madonna di Corsignano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29

Una occasione per crescere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 Metti una mattinata in bici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31 Piccoli giornalisti in carriera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34 Le avventure di Primo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35

Vivere la crisi come una occasione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36 Sempre con noi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37

Mondiali 2010: la lunga attesa di Giovinazzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38

L’Afp perde pezzi: Bargallò torna a casa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39 Iris, la prossima scommessa si chiama Martina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40


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Torna a casa Antonello

N. 7 - Luglio 2010

di Filippo D’Attolico

Editoriale

Lettera aperta ad un cittadino “primo” per … assenze!

C aro Sindaco, o se preferisci, Antonello, come ami farti chiamare dalla gente, credo che sia desiderio recondito di ogni cittadino indirizzare una lettera aperta alla massima autorità del pae-

se in cui vive. E questo, non fosse altro, per poter interloquire in forma trasparente e pur distesa, senza la pretesa di voler esaurire ogni sorta di argomentazione riguardo alla nostra realtà civica. Semplicemente per esprimere un proprio pensiero, un impulso che freme, credo, in tutti coloro che ci leggono, sin dall’autunno del 2008. Allora, per le tue comprensibili ambizioni professionali, hai scelto di allontanarti dalla città cui ricopri la più alta responsabilità istituzionale di Amministratore, per mandato della popolazione; una convinta decisione personale. Giusta o errata che sia, non sono certo io in grado di valutarla, certamente nel tempo si avrà modo di percepire le ricadute di tale tua determinazione sul piano amministrativo. Sta di fatto che nel tuo attuale stato, in parte coinvolgi tutti noi, ventimila anime circa che ti inseguono e che ti cercano durante i tuoi programmi lunghi o brevi, ma pur stressanti viaggi, e che fanno parte delle tue ansie, dei tuoi affanni. E come fossimo appendice al tuo bagaglio che porti con te senza però sapere dove ci conduci. Dunque, non un giudizio da queste scarne righe, ma semplici riflessioni. Riflessioni che, ritengo, si nutrano soprattutto del bene che vogliamo al territorio in cui abbiamo trascorso gran parte della nostra vita, alla comunità che ci ha visti nascere, crescere, confrontarci, formarci, affermarci. E la prima mia convinzione è che non sempre è possibile amministrare a distanza. C’è un vecchio detto che tutti conoscono e che voglio qui ricordare nella sua originaria versione: “L’ucchie du patreune ‘ngrasse ‘u cavadde!”. E sì! perché poi quali le conseguenze di un continuo distacco da ciò che si è tenuti a gestire? Sono sotto le percezioni che ognuno si fa per proprio comodo! E non mi riferisco certo ai tanti aspetti marginali, quanto piuttosto alla difficoltà, sempre più chiaramente avvertita, nella cura delle risorse umane, l’apparato della tua squadra. Quella squadra di cui tanto e spesso ti sei vantato per la sua affidabilità, ora la stai tranciando, impedita ad affrontare con giudizio ed equilibrio le questioni a volte impegnative dei propri settori in cui è stata delegata. Io ricordo, caro Antonello, l’invidia dei tuoi avversari politici per la singolarità con cui eri solito fare da collante tra i tuoi colleghi di giunta. Una capacità che ti è sempre stata riconosciuta e che fa parte delle tue capacità relazionali; mi chiedo che fine ha fatto tanta specificità politica ed amministrativa? Forse, e dico forse, un presidio più diretto sarebbe stato opportuno, se non indispensabile, per trattare aspetti e contesti decisionali che poi ti sei trovato ad assumere, tra capo e collo, senza i dovuti approfondimenti di supporto dei tuoi stretti collaboratori. Sai cos’è? Rientrare di tanto in tanto e, nel vano tentativo di fare sintesi, di coordinare e compendiare il lavoro che non si è potuti seguire personalmente, a volte si pecca di superficialità e di approssimazione. Né tanto meno ci si può illudere che tutto procede per il meglio. Forse questo non basta più, anzi si corre il rischio di perdere di credibilità. Buone vacanze.


Gentilissimo Direttore,

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

“Giù le mani dal pane!” Gentile Direttore,

era da tempo che meditavo di scrivere alla Sua Redazione per “raccontare” un modus operandi abbastanza radicato nella nostra città. Se avessi avuto la possibilità di scrivere un articolo a proposito, ma questo non è il mio compito, né tantomeno è nelle mie corde, lo avrei titolato “Giù le mani dal pane!”. Purtroppo tra i panettieri locali, non tutti fortunatamente, vi è una strana consuetudine… strana perché è contro le regole oltre che contro il buoncostume. Essi, nello svolgimento della loro attività, usano prendere il pane e gli altri prodotti senza servirsi di guanti e poi, con le stesse mani “maneggiano” il denaro. Senza voler insegnare nulla a nessuno, a mio avviso, due sarebbero le alternative che questi potrebbero adoperare per ovviare al problema: la prima sarebbe quella di utilizzare i guanti ogni qualvolta si venga a contatto con i prodotti alimentari; la seconda, decisamente più costosa, quella di assumere un “cassiere”, con l’unico compito di venire a contatto con il denaro. Fortunatamente c’è chi segue le regole e che per questo motivo riceve la mia fiducia di cliente. Spero che questo mio sfogo possa essere stimolo sia per quanti lavorano in questo settore che per chi dovrebbe avere il compito di monitorare il rispetto delle regole. Con preghiera di pubblicazione, si porgono cordiali saluti.

Lettere al Direttore

3 N. 7 - Luglio 2010

chi le scrive è un lettore di vecchia data della testata da Lei diretta. In quest’occasione però, non Le scrivo in qualità di lettore, ma di cittadino residente in una traversa di via Bari, nelle vicinanze della Parrocchia San Giuseppe. Abito qui da quasi vent’anni, ma negli ultimi tempi sto notando che l’Amministrazione Comunale sta riservando un’attenzione speciale al mio quartiere, con particolare riferimento alla segnaletica verticale. Nell’ultimo periodo, forse, l’attenzione mostrata è risultata eccessiva. Una mattina mi son svegliato e ho notato che alla via nella quale risiedo era stato modificato il senso di marcia, ed assieme ad essa anche alle sue parallele. Nulla di strano, se non fosse che poi dopo qualche giorno, il senso era stato nuovamente modificato. La mia prima preoccupazione ora, appena sveglio, è diventata quella di controllare il senso di marcia delle vie. Una strana preoccupazione, che mi ha portato a scendere per strada a piedi prima di prendere l’auto, per evitare, senza accorgermene, di transitare contromano. Mi chiedo, è proprio il caso di dirlo, il SENSO di tutto questo. Tutte queste modifiche, il cui scopo dovrebbe essere quello di semplificare, in realtà per ciò che mi riguarda, non fanno altro che complicare la situazione. Ho apprezzato il lavoro svolto dal vostro giornale sperando si possa arrivare ad una soluzione definitiva della viabilità. Grazie per la disponibilità.

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di Giuseppe Dalbis

Taglio alfil da torcere


P

«Incongruenza»… «distanza»… «vulnus»…

arole vaghe riecheggiano sul palco pronunziate da una voce fuori campo. Siamo nel teatrino della politica, quello a cui facevamo riferimento già il mese scorso. Qui lo spettacolo è senza interruzioni ma monotono, e da ridere c’è ben poco. Ad un tratto però si sente un tonfo provenire da dietro le quinte. Ci precipitiamo nel retropalco e troviamo che il burattinaio, colui che ricopre l’incarico istituzionale più alto nella gerarchia politica cittadina, ha appena tagliato i fili a due pupi di primo piano. L’emblema della cultura e dello sport e quello del turismo giacciono ormai per terra prima di essere accantonati in magazzino assieme agli altri. Ma come, proprio ora che sarebbe toccato a loro andare in scena? Ebbene sì e chi ha le forbici in mano sembra voler affermare il proprio potere decisionale senza sentire ragioni, come mai forse aveva fatto in passato. Non vorrà interferenze, ma almeno a noi vorrà fornire le motivazioni del gesto in discussione?


6 N. 7 - Luglio 2010

Politica

I MILLE PERCHE’ DI GAETANO di Gianluca Battista

Dagostino a cuore aperto, ci spiega come sta vivendo la revoca da assessore

L

a serenità non l’ha mai persa, nemmeno quando, a fine maggio, gli arrivò la revoca da assessore al Turismo ed alle Attività Produttive. Gaetano Dagostino è fatto così, il sonno non riesce a perderlo nemmeno per questi problemi. Quando indisse una improvvisata conferenza stampa ai bordi della Fontana dei Tritoni in Piazza Vittorio Emanuele II, nel giorno in cui i giovinazzesi erano distratti dalla carovana rosa del Giro d’Italia, a noi cronisti saltò subito all’occhio la presenza di tanti giovani. Il rapporto con questi ultimi e con tanti commercianti che continuano a sostenere le sue ragioni anche attraverso petizioni pubbliche, appaiono oggi più di ieri il vero punto di forza di questo ormai ex-assessore. Gli interrogativi sul suo allontanamento dall’esecutivo cittadino restano, soprattutto alla luce della laconica lettera di revoca firmata dal sindaco, Antonello Natalicchio, nella quale si legge di una “incongruenza tra il programma dell’Assessorato al Turismo del comune di Giovinazzo e il programma di mandato dell’amministrazione comunale sorretta dal sindaco Antonello Natalicchio”. Vien da chiedersi incon-

gruenza di che tipo, se politica oppure economica. Ed è da qui che parte Gaetano Dagostino, dall’interrogativo primario sulla motivazione della rottura. Le ipotesi sono molteplici ed a questo rig u a rd o ci ha

confidato che “abbiamo più volte chiesto un incontro con i vertici del PD per discutere il tutto. Il partito, tuttavia, essendo impegnato nel congresso cittadino non ci ha dato alcuna disponibilità per il momento”. Dagostino si chiede se l’iniziativa di Natalicchio è stata condivisa dall’intero PD o se al contrario vi siano divergenze di vedute anche all’interno del partito guidato a livello locale da Gianni

Camporeale. L’ex inquilino di Piazza Vittorio Emanuele II, già nella sua conferenza stampa di qualche tempo fa, aveva ironizzato sulla revoca, a suo avviso “scritta dal sindaco in fretta, forse sulla scaletta dell’aereo che lo riportava in Piemonte”. Sta di fatto che Dagostino ed i suoi non hanno mandato giù alcuni atteggiamenti della maggioranza, che avrebbe spesso scav a l c a t o l’assessore al Turismo in alcuni iniziative come per esempio il G.A.L. Fiori d’ulivo, il progetto che vede consorziati alcuni comuni nella promozione della produzione di olive ed olio. Per lui questo atteggiamento di rottura da parte del primo cittadino potrebbe significare “un’apertura alla sinistra estrema”, ma intanto preferisce restare nell’alveo delle ipotesi. Il rammarico è quello di aver interrotto un percorso che stava portando alla crescita ed alla concretizzazione di

Voglia di Pane di Lorenza Minervini

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alcuni progetti importanti. Lo I.A.T., ad esempio, è una sorta di fiore all’occhiello appuntato sulla giacca di Dagostino, una creatura che lui ha voluto e che “mi ha permesso di instaurare un rapporto stupendo con tanti giovani, che non smetterò mai di ringraziare. Dall’associazione Apedante alla Touring Juvenatium, tutti mi hanno dato una grande mano, nell’ottica di un rilancio vero a livello turistico, di questa splendida cittadina”. Le critiche del passato, anche nostre, spesso aspre, non sembrano averlo destabilizzato, ma addirittura pare averne tratto giovamento: “la stampa fa il suo lavoro - ci aveva confidato informalmente a maggio ed attraverso le critiche costruttive si può crescere. Quello che non accetto - aveva ribadito amaro in una recente telefonata a taccuini aperti - è la totale mancanza di democrazia in questa maggioranza, che va avanti con editti bulgari che non si conciliano con il nostro spirito di profondo rispetto per tutte le componenti dell’esecutivo”. Intanto su Facebook ha superato quota 400 il gruppo che lo sostiene ed altre espressioni di solidarietà continuano a giungere dalla cittadinanza. A pochi giorni dal suo 45esimo compleanno, Gaetano Dagostino appare confinato in un limbo, in attesa di risposte congrue ai suoi perché. “Non mi strappo via i capelli e continuerò a fare il mio lavoro - aveva chiosato - non essendo un politico di professione. Non fare l’assessore non mi cambia la vita, ma voglio chiarezza!”. Quella chiarezza che pare essere mancata anche nei confronti di Carolina Serrone, sentita per noi da Nicola Miccione. Anche se, come potrete leggere nelle prossime pagine a firma Giuseppe Dalbis, il sindaco è di parere opposto.


Il silenzio di Carolina Politica

La Serrone: «Ora preferisco non parlare»

«L

e recenti vicende amministrative hanno reso evidente una distanza crescente nell'interpretazione dei rispettivi ruoli istituzionali, determinando un vulnus nel rapporto fiduciario fra il sindaco Antonello Natalicchio e l'assessore Carolina Serrone». È questa, in soldoni, la motivazione con cui il primo cittadino Antonello Natalicchio ha revocato l'incarico, con decorrenza immediata, a Carolina Serrone, esponente del Partito Democratico e candidata al rinnovo del consesso comunale, nel 2007, con la Margherita. In quella competizione elettorale, la 53enne nativa di Bari, raggranellò 136 voti. Che non servirono, però, ad entrare nella massima assise cittadina. Nel decreto comunale fatto notificare a Carolina Serrone, a cui Antonello Natalicchio aveva conferito il 2 luglio 2007 la delega in materia di Cultura, Sport, Politiche Giovanili e Affari Generali (che è stata rimessa nelle mani del sindaco) si fa riferimento alle «recenti vicende amministrative». Che, negli ultimi tempi, hanno reso evidente «una distanza crescente nell'interpretazione dei rispettivi ruoli istituzionali». Una distanza

che, di fatto, ha determinato «un vulnus nel rapporto fiduciario fra il sindaco Antonello Natalicchio e l'assessore Carolina Serrone». A determinare la rottura, che era nell’aria già dai primi mesi del 2010, non sarebbe quindi una visione culturale del paese non più coesistente o un errore nella gestione del-

l’attività amministrativa, ma un problema sorto nel rapporto personale, prima che istituzionale, tra il primo cittadino e la sua ex collaboratrice. Il primo cittadino, dal canto suo, «ringrazia la stessa - termina il decreto comunale -

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N. 7 - Luglio 2010

del contributo amministrativo fornito in favore della comunità giovinazzese in funzione della carica ricoperta». Carolina Serrone, raggiunta telefonicamente, non ha voluto ancora commentare e spiegare le sue ragioni. «Non faccio commenti tranne uno», si è limitata a dire. «Con questa mossa il sindaco Antonello Natalicchio dovrebbe aver rimarginato il vulnus della propria squadra di governo. A lui auguro buon lavoro». Con questa allusione pare confermata l’indiscrezione secondo cui l’ex margheritina sarebbe arrivata ad un alterco con un consigliere di maggioranza esterno al P.D. (indiscrezione già annunciata sullo scorso numero di “in Città”, ndr) senza informare il numero uno di Palazzo di Città. Che, per tutta risposta, se la sarebbe legata al dito estromettendola. Nel frattempo, però, Carolina Serrone non è restata fuori dalla vita politica cittadina ed ha partecipato al congresso cittadino del Partito Democratico. Ha sorretto il segretario uscente Giovanni Camporeale ed è entrata a far parte del coordinamento giovinazzese del P.D.. In attesa di ulteriori sviluppi e di un suo commento sulla revoca dell’incarico. «Ora - confessa ai nostri taccuini - preferisco non parlare».

di Nicola Miccione

La determinazione di Antonello

Natalicchio, senza troppi freni e giri di parole, spiega le motivazioni della revoca delle deleghe

È ormai più di un mese che due uffici del

Palazzo di Città rimangono chiusi e al loro interno non è rimasto altro che il nudo arredamento. Due membri della Giunta Comunale hanno subito lo sfratto quasi come fosse un fulmine a ciel sereno. Volontà del Sindaco che con un «arrivederci e grazie» estremamente sintetico non ha fatto altro che gettare ulteriori ombre su una faccenda oscura a chi non vive il palazzo.

Nell’incertezza, Gaetano non le manda a dire, Carolina si trincera dietro un lungo silenzio. Non può però terminare tutto così! Almeno non per noi! Ci rivolgiamo quindi ad Antonello, l’unico a conoscere realmente i motivi delle scelte inaspettate. Siamo ansiosi di capire cosa del programma dell’Assessorato al Turismo, alle Attività Produttive e al Marketing Territoriale era in contrasto con quello dell’amministrazione comunale. Per il primo cittadino, Gaetano Dagostino, con Magarelli ed il suo

staff, aveva impostato la propria attività prevedendo “una continua presenza in Sud America, un investimento su Giovinazzo come capitale meridionale della moda ed un potenziamento dello IAT (l’ufficio di informazione e accoglienza turistica), con conseguente stabilizzazione della spesa sui 170 mila euro”. “Per far diventare questa cifra spesa corrente – spiega con estrema calma il sindaco – avremmo dovuto pensare ad una manovra sulle entrate con ricaduta sui servizi a domanda individuale (vedi mensa scolastica e tassa dei rifiuti). La maggioranza

di Giuseppe Dalbis


8 Politica

però ha aperto la discussione sul bilancio, a dicembre, decidendo subito di lasciare invariata la tassazione! All’inizio di marzo però – ricorda ancora – l’assessore Dagostino ha formulato le sue richieste e questo ha poi causato un rallentamento nel percorso di approvazione dell’esercizio finanziario. A quel punto ho chiesto di poter verificare i risultati raggiunti dalla programmazione del componente dell’esecutivo e ho così riscontrato una divergenza insanabile!”. Dagostino resterà sicuramente nella memoria per la creazione dello IAT, il cui futuro ha subito preoccupato gli esponenti della DC e i giovani impegnati fino a fine maggio, ma Antonello Natalicchio assicura che l’ufficio adesso funziona grazie a dipendenti comunali ma presto verranno valutate le proposte di affidamento in gestione ricevute da tre associazioni, e tra queste non è detto che non ci sia l’uscente Apedante. Timori scongiurati quindi per chi credeva di pagare le “colpe” altrui ma ci si dovrà rassegnare ad operare nel volontariato perché il bando non è più finanziato per il venir meno dei fondi POR. Sottoponiamo all’attenzione del sindaco il sostegno all’assessore uscente da parte dei commercianti, i quali sostengono anche di averci rimesso per la cancellazione dell’Expo di fine maggio. “Mi si porti l’approvazione della commissione che vigila sull’esposizione di merce nei luoghi pubblici così come i contratti stipulati con i singoli operatori privati – rilancia Natalicchio – e se questi esistono veramente, ma io sono convinto del contrario, il Comune onorerà i suoi debiti. La realtà che nulla era stato definito per cui nessuno ci ha rimesso!”. E sulla scelta della revoca della nomina risultata apparentemente impopolare? L’autore del gesto amministrativo scuote la testa e si chiede: “E tutti quei commercianti che lo hanno sempre contestato non li vogliamo considerare? Sono spariti? Io

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sono convinto che fino alla richiesta di ulteriori stanziamenti l’assessore abbia lavorato bene ma mi pare che non tutti fossero della mia opinione!”. Parlando di Dagostino, non possiamo non sfiorare l’argomento Leo Magarelli, anche lui della DC e secondo noi estromesso per l’atteggiamento adottato in sede di approvazione del regolamento sulla privacy. Il preside nega convinto e rivela di aver cancellato la Commissione Affari Istituzionali perché aveva esaurito il suo compito e il presidente Magarelli aveva l’abitudine di intervenire anche nei lavori delle altre commissioni, così come ha fatto per il caso che ha dato origine alla bagarre. Sicuramente più misteriosa l’ estromissione di Carolina Serrone,

non più assessore per una “distanza crescente nell’interpretazione dei ruoli istituzionali”, un “vulnus nel rapporto fiduciario”, recitava la revoca. Ora Natalicchio si riabbottona e parla di “una serie di iniziative prese agendo individualmente e perseguite pur essendo a conoscenza della mia non condivisione”. Di più non ha voluto confidare sulla compagna di partito appena eletta nel direttivo, in un congresso cittadino che ha messo in risalto la frattura tra ex DS ed ex Margherita. Il capo della Giunta però considera le divisioni interne “inevitabili, considerato il bagaglio di culture, valori e interessi che ognuno ha portato con sé quando abbiamo fondato il partito che a Giovinazzo riscuote il consenso di un terzo degli elettori, ossia 7000

Conclusioni

cittadini e teste autonomamente pensanti”. Sarà quindi preoccupato per questi contrasti interni al partito e anche alla maggioranza, visto il caso DC che si è detto anche da sempre soffocato in quanto partitino? “Il PD – taglia corto – discute al suo interno come all’esterno. Mi risulta che la lista Città Ideale non si sia mai lamentata… e se vogliamo dirla tutta, non ho ancora finito di dialogare con Magarelli!”. Natalicchio quindi non appare affatto intimorito e quando per chiudere gli chiediamo che ne sarà della nostra estate senza assessori alla cultura e al turismo e con un sindaco distante, ostentando la massima sicurezza ci risponde con una battuta: “A fine stagione conteremo feriti e caduti!”.

Quant’è strano che gli estromessi parlino di mancanza di chiarezza quando

invece tutto appare limpido dalle parole del sindaco! O meglio… Carolina ha preso iniziative non condivise che non ci è dato sapere e quindi permane il dubbio che possano essere state afferenti alla sfera personale (litigio col compagno di sventura?), piuttosto che di carattere amministrativo. Antonello pare voglia lavare questo panno sporco in famiglia ma, dal dolore con cui ne parla, è chiaro che avrà bisogno del candeggio. Magarelli ha alzato troppo la testa ma nonostante tutto con lui non si rompe mai per sempre; che stia a destra o a sinistra, Leo resta sempre l’ago della bilancia senza il quale si cade. Pensiamo e ripensiamo alle parole dette a proposito di Dagostino ma un dubbio ci lacera: l’assessore ha lavorato bene finché non ha chiesto più soldi per le sue buone idee. Ma quali? A parte lo IAT, c’era un rapporto stretto e dispendioso con il Sud America e altre cittadine italiane, esposizioni di prodotti che scopriamo essere state gestite in via amichevole, un ricorso alla moda manco fossimo la Milano del sud… Programmazione turistica solo pochi minuti prima criticata in toni meno marcati dallo stesso primo cittadino che ha anche riscontrato l’assenza di risultati vantaggiosi! Noi abbiamo sempre presentato dubbi, ma con spirito costruttivo, per alcune iniziative dell’assessorato e i lettori, ma anche gli stessi Dagostino e Natalicchio, conoscono bene la nostra coerenza. Dall’altra parte però campeggia una contraddizione non di poco conto! E poi, ci venga perdonata la domanda che in noi sorge spontanea: ma che bisogno c’era di attendere tre anni per fare una verifica dei risultati? Una squadra di governo non dovrebbe dialogare e fare il punto sull’operato giorno per giorno? Gocce di sudore ci bagnano la fronte, e non crediamo sia per il caldo. Al netto degli strani e contorti intrighi di palazzo, Giovinazzo inaugura la stagione di massimo afflusso senza assessori alla cultura, allo sport, alle politiche giovanili e di genere, a coordinamento calendari manifestazioni, agli affari generali, al turismo, al marketing territoriale e alle attività produttive. Ben otto deleghe saranno detenute da un sindaco part-time che quando è a Gattico si fa sostituire da chi è vice-sindaco per 83 voti. Era indispensabile questo colpo di spugna a maggio? Sì, la frattura aveva le dimensioni di una faglia. Che ne sarà però della nostra estate? Ah su quello pare non ci sia da preoccuparsi: garantisce il preside con la fascia tricolore! Giuseppe Dalbis



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STERILE L’AUTOREFERENZ

N. 7 - Luglio 2010

di Giuseppe Maldarella

Attualità

Non bastava lo scialè sulla scogliera del porticciolo, ora anche un parcheggio sul terrapieno di accesso al molo di levante

N atalicchio, agli inizi di giugno, è tornato a scrivere

per rassicurare i cittadini che, nonostante le ennesime restrizioni finanziare disposte dal Governo centrale, non imporrà aumenti dei prezzi dei servizi civici, né tanto meno maggiori aggravi di tributi ed imposte locali. L’aria di crisi che attanaglia ci fa essere pessimisti su questa sua dichiarazione. Per la verità traspare in tutta evidenza che l’obiettivo, anche di quest’ultimo comunicato, va ricercato nello stile autoreferenziale che promana la figura del nostro Sindaco sin dalla prima investitura nel lontano 1992. E tanto è significativamente deducibile dallo schema del messaggio che sistematicamente pratica, sempre omologato al modulo propagandistico di annunciare le positività delle sue azioni ed imprese gestionali di fronte alle tante difficoltà che dice di superare con le sue personali referenze. Sta di fatto che ha smesso di concludere i suoi proclami con la promessa che la sua opera di governo della cosa pubblica possa essere il risultato di un democratico confronto e partecipazione degli amministrati, secondo la formula: - costruiremo la città insieme -. La tendenza alla esaltazione del proprio operato è proprietà specifica del personaggio. Nel copioso “Rapporto Amministrativo 20022007”, consegnato porta a porta ai cittadini nel corso della campagna elettorale del 2007, nella introduzione, pur rimarcando le “ossessive campagne di diffamazione anonima mosse alla sua persona ed ad altri suoi amministratori”, così si esprimeva: «Oggi, il nostro vero vanto è quello di poter dire in coscienza che vi restituiamo una città ben diversa da quella che abbiamo ricevuto: più bella, meglio attrezzata, con ben altri orizzonti di svilup-

po urbano, sociale ed economico». Or dunque, nella fase di compimento del suo lungo e movimentato mandato elettivo, credo, che ogni cittadino possa cominciare ad approcciare un doveroso interrogativo: in quali termini la città è cambiata da quando Natalicchio è al potere? In cosa si concretizzano i nuovi orizzonti di sviluppo urbano, sociale ed economico da lui proclamati? Il giudizio definitivo però ce lo riserviamo al termine del doppio incarico di Natalicchio, avendo a riferimento, naturalmente, il documento delle Linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare, che il Sindaco presentò al primo Consiglio Comunale dell’attuale Amministrazione e che la maggioranza ebbe ad approvare ampiamente. Al momento non si può che soffermarsi su una qualche semplice ma chiarificante considerazione su ciò che Natalicchio ha premura di segnalarci, secondo la tradizionale prassi, con lo scritto appena diramato. Chiunque venga preso dall’interesse ad approfondirlo, non potrà non notare che gran parte degli interventi descritti nell’ambito dei comparti di attività amministrativa, cui solitamente si articolano i comunicati sindacali, è stata già resa nota ed, anzi, enfatizzata in altre pregresse comunicazioni ufficiali, mentre si tace su quelle questioni fortemente critiche che “ragion di stato” suggeriscono di tenere all’oscuro. E così, a mo di rosario, ci ricorda dell’attivazione del centro anziani, del centro famiglie, della ristrutturazione di parte dell’ex convento dei frati cappuccini, della istituzione della scuola di musica comunale, del restauro della fontana monumentale, dell’ammodernamento arboreo di piazza della Rimembranza e di altri giardini pubblici ed, anco-

ra, della riapertura nel mercato giornaliero del reparto ittico ed, infine, di nuovi piani di edilizia, di ampliamento della rete fognaria, oltre a tutta una serie dei normali servizi, propri e specifici di una civica amministrazione. Non ci parla, invece, delle discariche dei rifiuti urbani; è da credere che un tale affare è meglio non menzionarlo. Eppure, si deve proprio a lui, appena insediatosi nel lontano 1992, in simbiosi con il consigliere Magarelli, allora sulla sponda politica avversa, aver riavviato sino all’inverosimile l’operatività dello stoccaggio dei rifiuti solidi urbani nelle cave di San Pietro Pago, già a quel tempo sature. Ultimamente con i recenti provvedimenti di quest’anno, quel comprensorio agricolo è diventato a tutti gli effetti terra di lavorazione, smaltimento e deposito rifiuti per tutta l’Area comprensoriale cui appartiene Giovinazzo. Per contro il Sindaco promette che lavorerà per portare il livello di differenziazione e di separazione della produzione dei rifiuti urbani al 40%, rispettando l’obiettivo posto a livello regionale. Ma come? con quale sistema? Qual è il suo piano operativo per conseguire tale importante risultato? Non ce lo preannuncia. E, neppure, parla più dello scalo merci intermodale privato in località Zurlo, tanto decantato sempre nel suo Rapporto Amministrativo 2002-2007, quale polo di sviluppo di attività produttive da allocarsi nella immediata adiacenza della area della Zona artigianale. Eppure di recente ha dovuto far ricorso ad un provvedimento di sanatoria per la regolarizzazione sotto l’aspetto urbanistico di quell’impianto logistico con una ennesima variante al Piano Regolatore senza, peraltro, una reale valutazione di compatibilità ambientale della struttura con il contesto del

comprensorio e forse senza acquisire un piano di sicurezza esterna per le movimentazioni a rischio che si svolgono sullo scalo. All’interno della struttura come vengono smaltiti i residui delle merci alla rinfusa scaricate dai vagoni e riposizionate sui camion o a lungo giacenti su quei piazzali? Non fa certo bello vedere, arrivando a Giovinazzo dal nord in treno, una muraglia di contenitori e casse mobili stoccati fin in quarta fila d’altezza che ostruisce la vista della città. Sarà per questo che la città è più bella? Quali i vantaggi conseguiti dalla comunità per quel insediamento sorto fuori da ogni controllo tecnico-amministrativo ma pur sempre con solo avallo politico? Forse ha favorito qualche attività integrativa o di supporto alla lavorazione logistica principale? E’ stato forse originato un qualche rapporto lavorativo? E’ pure ovvio che Natalicchio non faccia menzione, sempre per ciò che riguarda lo sviluppo economico della città, degli esiti dell’attesa costruzione del centro ospedaliero sotto il nome di “Villa Giustina” nell’ambito della


ZIALITA’ DI NATALICCHIO Attualità

Zona Servizi, cui ripetutamente è intervenuto, anche ultimamente, per apportare deroghe in aumento degli indici di edificabilità, in quell’area divenuta di proprietà comunale, per corrispondere alle richieste della Società investitrice per una più e polifunzionale clinica sanitaria. Parimenti, non pare che la attuazione del P.R.G. per la sezione destinata a produrre insediamenti di opifici e di strutture per la piccola e media imprenditoria abbia raggiunto gli obiettivi riposti nel documento di pianificazione; tant’è che quel contesto edilizio di fatto viene considerato ormai come una espansione di edilizia abitativa. Quali, dunque, le azioni in programma per agevolare realisticamente l’insediarsi di qualche laboratorio o centro di lavorazione artigianale nelle Zone identificate allo scopo come D. 1.1 e D. 1.3? In compenso, sempre attraverso varianti urbanistiche Natalicchio assicura che si è dato corso all’avvio dei cantieri per la costruzione di due supermercati di medie dimensioni. Ma con tutte queste varianti e modifiche che continua ad introdurre stipulando accordi e convenzioni con privati investitori quale efficacia possono ancora avere gli strumenti urbanistici se si vanno radicalmente ad alte-

rare le linee programmatiche di assetto del territorio stabilite dagli originari dispositivi previsti nell’interesse generale della comunità locale? Cosa pensare del completo silenzio sull’avanzamento dei lavori del nuovo cimitero comunale? Tutto bloccato con i vecchi e tanti problemi e con il rischio di ulteriori blocchi al ciclo dei tempi di tumulazione, mentre si registra la grave inadempienza del Comune a dare esecuzione alla legge regionale 34/2008 che prevede anche l’adozione di nuove regolamentazioni civiche nel settore dei servizi funerari. Non c’è più la commissione consiliare che se ne possa occupare? Quanta attuazione ha poi avuto il controverso regolamento per la concentrazione delle antenne di telefonia mobile? Non ne parla più Natalicchio; eppure quella vicenda diede luogo ad inaudita rissosità politica e a scontri personali tutti rivolti a contrastare la ferma determinazione proprio del Sindaco di dare esecuzione al progetto di localizzazione di quegli impianti, fatto approvare perché ritenuto di estrema importanza per la città. Circa poi la tutela e la salvaguardia del centro storico, interesse che costituiva agli inizi della gestione Natalic-

chio la centralità del quadro programmatico per sviluppare la vocazione di Giovinazzo come polo turistico nell’ambito della area provinciale, Natalicchio ci anticipa che è in corso di affidamento l’appalto per installare un nuovo sistema di controllo automatico degli accessi. Anche di regime di traffico limitato in quel comprensorio si è fatto interprete sin agli albori del suo governo, quando effettivamente molto alta era l’attenzione per il valore patrimoniale ed artistico dell’area antica; è a tutti noto, però, come poi il degrado abbia preso il sopravvento nonostante gli ingenti investimenti prodotti in quella direzione. Si diceva che con l’impianto di telecamere a circuito chiuso le cose sarebbero migliorate, pura illusione! Ma quell’impianto è funzionante oppure è completamente disattivato o per giunta andato rovinato? Perché se così fosse è indice di grave responsabilità per come si sperperano le risorse finanziarie comunali che tutti dicono molto esigue. Sempre per il centro storico si afferma che si sta mettendo mano al risanamento delle ultime porzioni degradate, aspetto da noi posto sotto osservazione da lungo tempo specie se si considera che tratti di strade pubbliche in collegamento tra via Spirito Santo e via Lecce sembrano essere stati sottratti al demanio stradale comunale. A parte tutto questo, il punto che sconcerta enormemente dello scritto di Natalicchio è l’annuncio che nel settore dei lavori pubblici è imminente l’approntamento di un parcheggio per auto al servizio del centro storico sullo spiazzo lato mare sottostante il Palazzo Ducale e il torrione della Vedetta, lo slargo da cui si dirama il molo di sopraflutto. Non c’è che dire, un’idea a dir poco devastante per la caratteristica paesaggistica dell’antico promontorio urbano fortificato. Sicché non è bastato invadere la scogliera

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all’interno del porto con un esercizio di ristoro, ora si vuole permettere anche di parcheggiare auto alle falde della fortificazione che è il simbolo del nostro borgo e la cornice di tutto il contesto storico ed architettonico della nostra cittadina. Uno spettacolo orrendo si presenterà a chi naviga sotto costa o a coloro che visitano Giovinazzo approdando nel nostro porticciolo. Il terrapieno in questione fu costituito per dar modo di accedere sullo scoglio estremo della Vedetta per la realizzazione del pennello di sopraflutto a difesa dell’abitato e per la costruzione sul posto dei tetrapodi in cemento armato posti a ridosso di quell’opera marittima. Già a quei tempi fu fortemente contestato quel riempimento per il fatto che portò all’affossamento di tutta quanta la scogliera su cui poggiano le fondamenta della facciata a mare del Palazzo Ducale con la splendida balconata aggettante, ora lì con una sistemazione della pavimentazione si vuol realizzare un parcheggio. Ma questo progetto è stato sottoposto ad una attenta valutazione sotto l’aspetto paesaggistico da parte dell’organo competente? Ha ottenuto il parere tecnico della Sovrintendenza e l’ autorizzazione del soggetto cui è ascritta quella demanialità? Non sarà questo un altro di quei lavori che si compiono sotto la spinta di qualche interesse specifico con la consapevolezza che una volta eseguito potrà essere regolarizzato a sanatoria? Mi auguro vivamente che gli organismi locali che hanno come scopo la tutela del patrimonio storico e paesaggistico o chiunque abbia a cuore la splendida immagine della nostra cittadina fortificata che si protende sul mare con il suo sperone siano stati allertati su questo parcheggio e possano vigilare che l’opera abbia ad avere approfondita e qualificata consultazione da parte delle autorità competenti prima di mettere mano ai lavori.

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di Girolamo Capurso

Anche quest’anno le amminist fondamentale. Le azioni mess C ome puntualmente avviene ogni anno, l’amministrazione civi-

ca ha emanato un’ordinanza per prevenire gli incendi nelle nostre campagne e nei terreni incolti della cerchia abitata. Per rendere più incisiva l’azione di prevenzione il Sindaco Antonello Natalicchio, l’assessore alla polizia urbana e alla protezione civile Agostino Albrizio ed il comandante P.M. Michele Cassano, hanno spiegato in un incontro al palazzo di città le azioni che l’amministrazione intende attuare. Il comandante Cassano ha evidenziato, leggendo l’ordinanza nei punti più importanti, le novità legislative e la nuova politica regionale che punta a salvaguardare il nostro patrimonio ambientale. L’ordinanza prevede una serie di prescrizioni che non riguardano il nostro ambito territoriale, ma servono comunque a segnare una nuova traccia nella lotta agli incendi boschivi e delle stoppie derivate dalla lavorazione delle granaglie. Per quanto ci riguarda, come ogni anno l’ordinanza prevede l’obbligo, per gli enti proprietari delle strade,

della pulizia dei cigli stradali per evitare che il fuoco possa propagarsi nelle campagne circostanti. Qui però vorremmo evidenziare una piccola mancanza. Tra gli enti preposti, anche se non menzionato esplicitamente, figura anche il Comune come responsabile delle strade vicinali. Spesso i proprietari frontisti collaborano, così come richiesto nell’ordinanza, pulendo dall’erba secca il tratto prospiciente il proprio fondo. Molte strade interpoderali però, che ricordiamo sono di competenza comunale, per il loro stato di incuria potrebbero scatenare incendi pericolosi per gli uliveti nostrani. Il solito conflitto all’italiana: controllore e controllato vestono la stessa casacca. Come ogni anno il Comune, per il monitoraggio della campagna giovinazzese, si avvarrà della collaborazione del Consorzio Guardie Campestri che indicherà al comando della Polizia Municipale tutte le situazioni critiche presenti nel nostro territorio. Il presidente Stefano Marrano, presente all’incontro, ha sottolineato come i suoi uomini sono sempre attivi nelle segnala-

zioni delle situazioni a rischio per il nostro paese. Ma non solo la campagna può rappresentare un pericolo. Nel centro abitato sono presenti alcuni terreni incolti che la calura estiva e la disattenzione di qualcuno potrebbero trasformare in un potenziale pericolo. Negli anni scorsi abbiamo avuto diversi casi di piccoli incendi che si sono risolti fortunatamente senza danni. Anche in questo caso il comandante Cassano ha voluto evidenziare un diverso approccio dell’amministrazione nell’affrontare la questione. Senza volerli necessariamente colpevolizzare, i proprietari saranno invitati a pulire dalle sterpaglie e dai residui di vegetazione spontanea i terreni. In mancanza di riscontro si provvederà ad emanare provvedimenti cautelativi e le contravvenzioni previste dalle norme attuali che prevedono somme più alte. Tutto ciò è sicuramente auspicabile in un quadro di interventi di prevenzione che non devono essere letti come vessatori nei confronti dei cittadini, ma che sono necessari in mancanza di educazione e senso civico.

RISCHIO INCENDI IL COMUNE SI MO


trazioni locali hanno un ruolo se in campo nella nostra cittĂ

I: OBILITA


Segnaletica stradale, un passo indietro e: “Ritorno al passato”

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di Giuseppe Dagostino

Fotono

Attualità

tizia

Il cittadino ringrazia, noi “forse” avevamo visto giusto!

di Giuseppe Dalbis

Il turismo che dovrebbe essere Natalicchio, nella nuova veste si assessore, traccia la sua idea di turismo e di cultura estiva

I

ntervistato da noi sulla revoca della delega ai danni dei titolari di due assessorati chiave per un paese come il nostro, Natalicchio ha avuto modo di esprimere personali considerazioni su come cultura e turismo andrebbero programmati a Giovinazzo. «Il turismo – spiega il sindaco – ha una componente di produzione che non riguarda noi ma i privati, a cui va dato il merito di essere riusciti a far sviluppare negli anni il proprio stabilimento balneare, la propria struttura ricettiva o la propria attività di ristorazione. Rientra invece nei compiti istituzionali la promozione del territorio e l’intervento sugli strumenti di programmazione territoriale, come

ad esempio l’ elaborazione, in atto, del PUG per valorizzare l’agro, affinché possa assicurare servizi all’interno della fascia costiera». Spezzando poi i sogni di molti giovinazzesi, un primo cittadino più che mai realista afferma che «sbaglia chi pensa che Giovinazzo possa diventare un prodotto quotabile nelle borse internazionali del turismo perché non si può immaginare che qualcuno rinunci alle Baleari o alle Canarie per venire a fare il bagno qui da noi!». E allora? Secondo Natalicchio andrebbe preso a modello il Salento, che è riuscito a creare un marchio, un prodotto, realizzando un pacchetto di carattere metropolitano. «Stiamo lavorando con la Me-

tropoli Terra di Bari e nell’ambito del progetto provinciale Costa dei Trulli perché è questa la nuova frontiera della promozione del territorio. Chi viene da noi – ricorda Antonello – gira l’intera zona e per questo lavoriamo in collaborazione ancora più attiva con Molfetta, Terlizzi, Bitonto». Tutto questo ha bisogno anche di una programmazione di eventi che possano attirare l’ attenzione! Natalicchio lo sa e traccia le linee guida dell’estate, o meglio delle estati che saranno: «Lavoriamo a strutture che attraggono eventi con l’ autofinanziamento, come fa l’Arci che organizza il Rock Festival che ogni anno riceve un’esposizione mediatica spropositata per il finanziamento pubblico di cui può be-

neficiare. Allo stesso tempo, nell’ideazione dell’estate giovinazzese non possiamo mortificare l’ associazionismo, che riceve giustamente i nostri contributi per poter offrire una vetrina del proprio lavoro. Abbiamo provato a far approdare qui da noi il Festival Operistico del Mediterraneo ma le ristrette risorse economiche non ci consentono di far radicare questa nuova tradizione. Tornerà però la Rassegna di Teatro! E poi c’è la Sagra del Panino della Nonna, molto conosciuta nel circuito nazionale del settore, il calendario espositivo, che si avvale della disponibilità anche di spazi privati…». Natalicchio è quindi ottimista e assicura soddisfatto che il calendario delle manifestazioni è pronto e, come sempre, di qualità. A fine estate saremo contenti anche noi? Per ora partiamo in veste di osservatori e di cronisti ma tra due numeri di “in Città” arriva il nostro giudizio, inesorabile!


E qui la festa: “BimbinCittà” 2010… lascia tutti a bocca aperta! Attualità

A Giovinazzo i sogni per i bambini esistono; quando si replica?

U nica giornata festosa e piena di appunta-

menti: 30 maggio 2010, I edizione di Bimbincittà… un tripudio di gioia, colori e professionalità. Lo staff organizzativo di “in Città” assieme agli espositori commerciali ci ha visto bene… creare un’isola felice per i bambini è stato un vero successo! Organizzata in due spazi, quali la chiesa del Carmine e la sala Il Bastione, la manifestazione, guidata dalla bravura, esperienza e simpatia della ludoteca Birbalandia, si snodava in due momenti: il ludico, dedicato ai bambini e l’esposizione di oltre venti attività commerciali che hanno offerto le loro migliori creazioni e prodotti nella sala Bastione. Entrandovi, subito si era colpiti dalle suggestive arcate e dall’atmosfera calda e raccolta della sala stessa, in cui trionfava l’eleganza senza eguali mista ad originalità della cameretta esposta da Illuzzi Arreda, la singolarità e le pregiate proposte

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espositive di noti marchi di Centro Bimbi D’amato, le novità decorative e l’attenzione ai dettagli di Decorstyle, le ultime tecnologie e la professionalità di Tecnodoc, seguite dall’incredibile bellezza e qualità dell’abbigliamento e calzature di Primigi, per poi visitare l’angolo raffinato e di alto stile di Tendaggi Martucci, vivacemente seguito da un’esilarante e coreografica esposizione, ricca di creazioni con palloncini, dolciumi e quant’altro di Dolci Occasioni. Quasi come si proseguisse in una reggia d’altri tempi, l’accoglienza e tutte le più simpatiche novità che solo Ottica Visus possiede lasciavano spazio ad un’ulteriore emozionante “ala”, curata dai meravigliosi scatti fotografici offerti da Artefoto, dall’esperienza di programmi specializzati per attività motorie e inerenti all’alimentazione della dott.ssa Adele Vena, che durante la mattinata ha curato la dimostrazione di danza terapia, affiancata dall’attenzione alla salute ortopedica e sanitaria, esami computerizzati, plantari dello studio Medical, per poi immergersi nella stupefacente vetrina sapientemente e brillantemente pensata per stupire di Little Bear abbigliamento, che si affacciava su una piccola oasi culturale colorata e con tanti libri della cartolibreria Mastercart, giungendo poi all’ultimo ma non da meno spettacolare angolo curato dalla raffinatezza e soave esposizione di prodotti in legno, bambole, creazioni artigianali e oggettistica firmata Lothlorien, accanto all’atletico punto informativo della palestra più originale ma al tem-

di Claudia Serrone


po stesso semplice e professionale Jump libera…mente che ha anche animato momenti di dimostrazione di discipline e un grazioso saggio “Alice nel

paese delle meraviglie” nella chiesa del Carmine, attirando tantissima gente. Tutto ciò completato dalle squisite degustazioni di torte e bruchi di nutella of-

ferte da Gran Bar Pugliese e dai prodotti tipici e inimitabili marchiati Agriturismo Amicizia. Tanta gioia, gente, visitatori, attività creative,

momenti di crescita e salute alimentare assieme alla dott.ssa Palmiotto e la sig.ra Tina con dimostrazioni di cucina proposte dall’azienda Bimby che


hanno ammaliato centinaia di bambini, genitori, nonni, passanti e visitatori che si sono lasciati conquistare dall’allegria festosa di una giornata indimenti-

cabile, che molti speravano non finisse mai e che… perché no… conosca un seguito! Solo per darvi un assaggio di quanto sia stato bel-

lo stare insieme e poter creare un momento speciale per i bambini, impreziosiamo queste righe con gli scatti fotografici di Artefoto non dimenticando di

ringraziare la puntuale partecipazione di Telethon che sempre con sensibilità è presente fra la gente. Studio fotografico Artefoto


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a cura di Gianluca Battista

L’erba del vicino

L’erba del vicino

(ovvero... come farsi i fatti degli altri comuni)

Il ritrovamento di un cadavere in avanzato stato di decomposizione nel quartiere di Pale-

se, a Bari, ed una richiesta di maggiore presenza delle forze dell’ordine a Bitonto. E’ di nera ed emergenza criminalità che si occupa questo mese la nostra rubrica, volgendo lo sguardo al di fuori dei confini comunali. Una storia triste ed una richiesta di un sindaco in difficoltà. Anche attraverso vicende simili è possibile trarre spunti per la nostra comunità. A voi, come sempre del resto, il piacere di leggere o passare alla pagina successiva.

GIALLO A PALESE: RITROVATA DONNA MORTA DA GIORNI

Forse un’overdose all’origine della morte di una 57enne che viveva sola in casa

B

ARI-PALESE – I parenti la chiamavano al telefono da giorni, ma lei non poteva rispondere. I carabinieri l’hanno trovata riversa per terra nella sua camera da letto, stanza dalla quale proveniva un tanfo. L’autopsia sarà resa nota tra una cinquantina di giorni, ma appare plausibile la pista della droga tagliata male, visto anche il ritrovamento di una siringa apparentemente usata nel bagno dell’abitazione di Via Girolamo Nisio, nel quartiere barese di Palese. E’ finita così la vita di P.C., 57 anni, una palesina che viveva da tempo da sola. La donna, secondo i primi inquietanti rilevamenti del medico legale giunto sul posto, sarebbe morta 5-6 giorni prima del ritrovamento, ma si tende ad escludere la pista dell’aggressione poiché sul suo corpo non sono stati trovati segni di traumi evidenti. P.C. era una donna distinta, secondo quanto raccontato dai suoi vicini, nubile ed abituata a viaggiare spesso verso la capitale, dove risiedevano i suoi parenti. Al momento della morte indossava una tuta di quelle che si usano per stare in casa e nella sua abitazione sono stati ritrovati tutti gli effetti personali ed i suoi valori, facendo scartare anche l’ipotesi della rapina finita male. Indagano sul caso i militari della Compagnia dei Carabinieri del San Paolo e la sezione investigazioni scientifiche dell’Arma, dirette dal capitano Claudio Scarponi.

EMERGENZA CRIMINALITA’ A BITONTO: IL SINDACO CHIEDE RINFORZI Raffaele Valla ha scritto al capo della Polizia

BITONTO – Dopo l’ultima sparatoria in via Matteotti di qualche

settimana prima, che aveva visto coinvolta una ignara passante rimasta ferita al braccio, il sindaco di Bitonto, Raffaele Valla (nella foto), ha deciso di scrivere al sottosegretario al Ministero degli Interni, Alfredo Mantovano, ed al capo della Polizia, Antonio Manganelli. La missiva datata 7 giugno 2010, esplicitava una richiesta di un “urgente ed improcrastinabile intervento dello Stato per evitare una deriva sociale”. Valla ha richiamato anche l’incontro avuto con il questore di Bari, Giorgio Manari, nel quale il primo cittadino bitontino aveva già messo in evidenza gravi carenze di personale presso il locale commissariato. Martedì 15 giugno, intanto, è andata in scena una manifestazione per promuovere la legalità, che ha attraversato le principali vie cittadine. Il corteo era stato organizzato da diverse associazioni e gruppi politici giovanili di diversi colori. Secondo Valla, già questore di Taranto, “alcuni pregiudicati usciti di galera fomentano la recrudescenza dei fenomeni criminali”. Si sta valutando l’ipotesi di “punti di avvistamento” che garantirebbero una migliore collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine.


Alberto Silvestris vince la V edizione di "Artisti all'opera" e Gianna Barile il premio “in Città” copertina agosto 2010 Attualità

Grande successo per l'estemporanea firmata AM Art Gallery

L’

Il Direttore premia Gianna Barile.

estemporanea "Artisti all’opera" si è conclusa domenica 13 giugno, con la premiazione degli artisti presso la chiesa del Carmine, nel cuore del borgo antico. La manifestazione, svoltasi en pleinair negli ultimi week-end di maggio, ha riscontrato notevole successo, accrescendo il prestigio di questo particolare evento, giunto ormai alla sua quinta edizione. L’ organizzatrice Antonella Merra si è detta «soddisfatta della numerosa partecipazione di artisti e visitatori», sottolineando che questo tipo di estemporanea, svoltasi per le vie giovinazzesi, «ha il potere di aggregare espressività artistiche diverse e, al tempo stesso, promuovere il nostro territorio in un modo semplice e molto efficace».

I 23 artisti, lavorando dal vivo, sotto gli occhi curiosi di turisti e passanti, hanno potuto far conoscere le proprie potenzialità invitando gli spettatori a guardare gli scorci più suggestivi del nostro centro con occhi diversi, e risultati davvero spettacolari. Gli elaborati, poi, sono stati esposti in galleria fino alla giornata della premiazione, in modo da permettere a visitatori e giuria di designare le opere vincitrici del concorso. Ed ecco i nomi dei premiati: • Krizia Spina, Carlaine Brown, Laura Calia e Claudio Scorrano, segnalazione speciale ed invito ad esporre l'opera nella prossima manifestazione artistica, ArtEstate; • Leo Mazzilli e Grazia Pellecchia: premio Giovinazzo Mon Amour, ovvero la realizzazione di una serie dell’oggettistica firmata AM Art Gallery Collection 2010. • Gianna Barile, premio "in Città", ovvero la pubblicazione

dell’opera premiata, sulla copertina del nostro periodico; • Flora Saracino, Nicoletta Mattani e Carmela Calabrese, segnalazione speciale per la fattura e l'intensa cromia delle opere; • Giuseppe Amendolara e Leonardo Napoletano, diploma di merito, per le personali ed innovative interpretazioni del tema; • Aldina Todorovic e Filomena Lanzillotta, terzo premio, ovvero il diploma con il logo della manifestazione con il relativo titolo di merito, un buono per una cena per due persone presso l'osteria San Domenico e la Sfizieria a Giovinazzo; • Gianna Barile, secondo premio, ovvero la targa con inciso il logo della manifestazione con il relativo titolo di merito, un soggiorno offerto dall’agenzia viaggi Stefy Tours, in pensione completa per due persone presso il villaggio turistico Uliveto a Rodi Garganico; • Alberto Silvestris, primo

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premio, ovvero la targa con inciso il logo della manifestazione con il relativo titolo di merito. Un soggiorno di una settimana, offerto dall’agenzia viaggi “Stefy Tours”, per quattro adulti ed un bambino presso un villaggio da scegliere nelle località in catalogo vacanze Iperclub. Le opere saranno in esposizione presso le sale del "Bastione", nei pressi della Concattedrale, per la manifestazione ArtEstate, rinomato appuntamento fisso dell'arte estiva giovinazzese. Ancora una volta, la galleria d'arte AM Art Gallery si è dimostrata prezioso elemento d'unione per gli artisti locali, giovinazzesi e non, contribunedo in modo intelligente e mirato alla crescita turistica ed economica di Giovinazzo, senza utilizzare i soliti mezzi pubblicitari, come sagre e sfilate, che spesso hanno degradato il nostro centro, affossandolo in un circolo vizioso di folklore autoreferenziale, spesso al limite del trash.

di Antonella Sollecito


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TUTTI VINCITORI

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di Gianluca Battista

Sociale

Domenica 20 giugno si è svolta l’VIII edizione della Corrincittà

A vremmo potuto scrivervi dell’ennesimo successo di Gennaro

Bonvino nella 10 km maschile, o della caparbietà di Alessandro Mastro, che è riuscito ad imporsi nella 3,5 km, anche dopo aver superato da tempo i 30anni. Oppure avremmo potuto porre l’accento sulla giovanissima promessa dell’atletica giovinazzese, quella Roberta Fiorentino capace di ripetersi a distanza di un anno e di abbassare il cronometro di oltre un minuto sulla distanza più breve. O ancora avremmo potuto scrivere di Luigia Buffi, vincitrice “per caso” di una 10 km che invece ha evidenziato eccome le sue qualità di atleta. Ma questa volta vi vogliamo scrivere di una festa, giunta all’ottavo appuntamento. Una festa di colori e di sport, ma soprattutto festa che sa esprimere vicinanza ai più deboli. Cor rinci ttà è questo, volutamente questo. Simbiosi perfetta tra sport e comunità civile, tra agonismo e solidarietà. Piazza Vittorio Emanuele II ha ospitato ancora una volta una manifestazione che è divenuta un “must” tra gli amanti del podismo di tutta la provincia. Non c’era materialmente Luca Mongelli, il nostro amico da cui abbiamo imparato a trarre forza, ma la sua assenza era rumorosa col suo insegnamento quotidiano. A lui e ad altre persone in difficoltà è andato l’impegno ed il pensiero degli organizzatori, degli atleti, dei tantissimi e preziosissimi volontari. Un grazie particolare è rivolto dal nostro mensile anche alla ASD Atletica Nuova Giovinazzo ed all’associazione Anfass, ai volontari del servizio d’ordine cuori pulsanti di questa iniziativa. Ma un riconoscimento è doveroso per la magnifica partecipazione della società sportiva Runners Bitonto, della Free Runners Molfetta e della Atletica Riccardi Bisceglie. Non amiamo celebrarci, non lo facciamo quasi mai. Ma questa volta siamo stati davvero bravi, tutti. Nessun sconfitto dunque. Chi vive da otto anni la Corrincittà sa che il concetto di sconfitta non esiste. Tutti vincitori, perciò, anche negli scatti di Nicola Marinelli.

Un ringraziamento particolare va ai nostri sponsor che come sempre, con la loro generosità, ci permettono di destinare le risorse rivenienti da questa iniziativa a favore del nostro amico Luca. Quindi grazie a Mauro Bavaro e Tonio Palmiotto titolari rispettivamente dei supermercati “Anna” e “Sisa Stazione”, a Raffaele Altieri della “Lavorazioni in ferro ed alluminio”, ai fratelli Rizzi della “Rizzi Arcangelo Ecologia”, a Tonino Sgaramella titolare di Tuttsport di Bitonto, a Raffaele e Beniamino della “Confezioni SAMA, a Michele Lisi della “Cartonplast”, a Francesco Caprioli della “Caffè Breack” distributori Automatici, alla rete “Salmoiraghi e Viganò”, a Francesco Pugliese titolare del “Gran Bar Pugliese”.


Classifiche “CorrincittĂ â€? 2010

Categoria 3,5 chilometri - Uomini fino a 20 anni. 1. Gaetano Monteleone. 2. Francesco Murante. 3. Maurizio Tridente. Categoria 3,5 chilometri - Uomini dai 20 ai 40 anni. 1. Alessandro Mastro. 2. Antonio Volpicella. 3. Girolamo Solaro. Categoria 3,5 chilometri - Uomini over 40 anni. 1. Michele Conversano. 2. Carlo Illuzzi. 3. Celestino Balacco. Categoria 3,5 chilometri - Donne fino a 30 anni. 1. Roberta Fiorentino. 2. Alessia Santonastaso. 3. Lucia Natalicchio. Categoria 3,5 chilometri - Donne over 30 anni. 1. Filomena Piscitelli. 2. Angela Delvecchio. 3. Oriana D'Agostino. Categoria 10 chilometri - Uomini fino a 20 anni. 1. Michelangelo Vestito. 2. Antonio Decandia. 3. Gianluca Gadaleta. Categoria 10 chilometri - Uomini dai 20 ai 40 anni. 1. Gennaro Bonvino. 2. Tommaso Parisi. 3. Giuseppe Volpicella. Categoria 10 chilometri - Uomini over 40 anni. 1. Nicola Ignomiriello. 2. Rocco Alfredo Affuso. 3. Francesco Mastromarino. Categoria 10 chilometri - Donne fino a 30 anni. 1. Antonella Rondinone. Categoria 10 chilometri - Donne over 30 anni. 1. Luigia Bufi. 2. Concetta Gadaleta. 3. Lorenza Fiorentino. Categoria Bambini. 1. Marta Fiorentino. 2. Antonio Bonvino.




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Cosa bolle in pentola...?

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Sociale

Il gusto di essere invitati dai piccoli “cuochi” della Scuola “M. Pansini”

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ducare i bambini ad una corretta alimentazione e rendere comprensibile un concetto così importante attraverso la musica, la danza, l’esperienza diretta: è questo il tema di un attento percorso didattico elaborato dalle insegnanti della Scuola dell’Infanzia M. Pansini in Via Fossato e presentato con simpatia dai piccoli alunni in occasione della recita di fine anno scolastico. E sono loro i protagonisti di una festosa lezione per spiegare a noi adulti come aiutarli a crescere in modo sano e armonioso, privilegiando ingredienti semplici e naturali per preparare gustosi piatti per tutta la famiglia. Quanta energia nei loro balli a ritmo di “cicciottella” e “la patatina fritta”, con fazzoletto al collo e salvagente sotto il primo sole estivo, ci stupiscono intonando un brano in inglese... bravissimi tutti! Non poteva mancare il buffet del benessere che bandisce prodotti confezionati, allora “tutti a tavola” per gustare le delizie di

frutta,verdura e pesce preparate proprio dalle mamme. Ogni bambino, consegnando un ticket colorato, ha potuto comporre il proprio piatto come se fosse a casa e questa è stata un’idea vincente e fantasiosa per rendere visivamente il tema scelto dalle docenti alle quali vogliamo rivolgere un arrivederci al prossimo anno per accompagnare i nostri vo-

lenterosi bambini in una nuova avventura. Grazie alle maestre: Armenise, Barile, Caccavo, Cuoccio, Liberti, Missich, Moretti, Piarulli, Ranieri, Stufano, Tedesco, Ventafredda, Volpicella e ai collaboratori: Poli, Catalano, Ceruelli. Buone vacanze a tutti. Luisa Battista


Grande successo dell’iniziativa Gioco Movimento Vita Sociale

La scuola, quale isti-

MI PIACI SE TI MO.VI…. ANZI GIO.MO.VI.!

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tuzione atta all’educazione dei bambini, abbraccia nelle sue competenze non solo la crescita culturale degli alunni, ma anche quella sportiva, sociale e civile. Con questo importante presupposto, si è svolta anche quest’anno la manifestazione GIO.MO.VI., la quale ha visto protagonisti i bambini del I e II circolo scolastico. Il 3 giugno, presso il palasport sito in viale Aldo Moro, per il secondo anno consecutivo i bambini dei due circoli si sono incontrati, sfidandosi in tornei di minivolley. Competizione sane e voglia di confronto hanno dato vita ad una splendida mattinata di sport e divertimento, rendendo assoluti protagonisti gli alunni delle scuole elementari della città. Elemento essenziale che ha contribuito al successo della manifestazione è l’ indiscutibile complicità tra i due dirigenti scolastici, Angelo Panebianco e Carmela Rossiello. Precedentemente, il 31 maggio, si è tenuta un’altra manifestazione che ha coinvolto i ragazzi del II circolo didattico, coordinati dall’insegnante Porzia Modugno. Gli alunni delle scuole primarie Don S. Bavaro e papa Giovanni XXIII insieme agli alunni delle scuole dell’infanzia Giuseppina Pansini, Karol Wojtyla e S. Tommaso si sono cimentati in un

di Rachele Panarelli


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circuito da percorrere con pattini, monopattini e biciclette all’interno del palasport di viale A. Moro. La giornata si è svolta al termine del progetto A scuola su due ruote, che ha coinvolto i ragazzi durante l’anno scolastico. Obiettivo della proposta è l’ acquisizione di un approccio più maturo e responsabile nel rispetto del le norme civili, al fine di tutelare se stessi e gli altri. Alla manifestazione ha partecipato inoltre l’ associazione Libero Pensiero; ospite d’ eccezione dell’evento è stato Antonio Conte, mister del Bari nella scorsa stagione. Durante l’anno scolastico gli alunni del II circolo hanno partecipato ad altri progetti tesi a ll’a pp ren di ment o delle norme fondamentali di convivenza: A scuola mi sento sicuro, coordinato dalla docente Antonella Casati, il quale prevedeva percorsi di psicomotricità per lo sviluppo di capacità di orientamento e adattamento a corpo libero o con l’utilizzo di attrezzi; Pinocchio in bicicletta, patrocinato dalla Federazione Ciclistica Italiana. A termine dell’anno scolastico 2009/2010, al di là dei risultati ottenuti su libri e quaderni, gli alunni che hanno partecipato a tali progetti hanno soprattutto sviluppato competenze per essere ottimi piccoli cittadini del nostro paese! Una scuola moderna e aperta a nuovi orizzonti e prospettive non può che prendere atto dell’enorme importanza di tali iniziative e auspicarne la continuità.

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di Giuseppe Dalbis

A teatro con l’A.I.D.O.

In scena una commedia di Gaetano Di Maio; collante tra la cultura teatrale napoletana e quella della solidarietà

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on poteva che concludersi nel migliore dei modi la rappresentazione della commedia “A vassèut pazz u prèvete” messa in scena dal gruppo comunale Aido “Luigi Depalma” di Giovinazzo, nelle tre serate di programmazione. Con il botto finale, la sera del 5 Giugno u.s. (le altre repliche il 30 Maggio e il 2 Giugno) l’emozione ha invaso la sala teatro dei Frati Francescani all’annuncio della prof.ssa Dora Palmiotti, prima dell’apertura del sipario, che un nostro concittadino, da poche ore, aveva subito un trapianto di fegato presso il Gemelli di Roma e che tutto si era concluso brillantemente. Un lungo, lunghissimo applauso del pubblico in piedi e degli “attori” dietro le quinte, ha salutato la lieta novella. A tutti, va l’Oscar” per la migliore sceneggiatura della vita, frutto della solidarietà. Attori per caso, li ha definiti il presidente Vito Fumai, nel saluto conclusivo della serata, gli attivisti da lui capeggiati che si sono dovuti improvvisare attori, per portare un messaggio di sensibilizzazione anche attraverso questo tipo di manifestazioni, su un tema così importante qual’ è quello della donazione degli organi. Tema su cui è sempre più necessario riflettere - ha continuato il presidente, - considerato che c'è molto da fare per arrivare al cuore di tutti. Non a caso - ha aggiunto da anni portiamo avanti questo connubio Teatro-Solidarietà, perché vogliamo portare sul palcoscenico ciò che la vita rappresenta, le emozioni in essa contenute, con tutti gli imprevisti e gli inaspettati risvolti, a volte tanti, in cui il destino gioca una parte preponderante e che attraverso il teatro viene sceneggiata in maniera così reale che sembra di vivere ciò che in quel momento si sta guardando. Queste manifestazioni, come altre portate avanti dall'associazione, - ha concluso il presidente - ci permetteranno, per quel che ci è possibile, di trasmettere il giusto messaggio all'opinione pubblica su quello che è il tema della donazione degli organi, o meglio, su quello che è il discorso della vita. Tornando allo spettacolo, questa volta

il gruppo Aido, sapientemente diretto dalla regista Dora Palmiotti, ha saputo osare oltre il consolidato dilettantismo che da anni caratterizza la loro performance. Non è stato facile portare in scena una commedia del famoso autore napoletano Gaetano Di Maio traducendo in vernacolo giovinazzese una delle tante opere dell’autore: “E’ asciuto pazzo ‘o parrucchiano” appunto “A vassèut pazz u prèvete”. Le apparenze, i riti, le falsità di una borghesia di facciata, sotto la quale si nascondono passioni e peccati ordinari sono messi in evidenza dalla sceneggiatura della commedi. Una commedia degli equivoci, nello stile della migliore tradizione partenopea, snodatasi tra battute, incomprensioni, gag comiche, fraintesi e colpi di scena che hanno scatenato l’ilarità degli spettatori. Don Michele, (Vito Fumai) il parroco che sa manipolare la credulità della gente semplice di un piccolo paese, per donare a tutti un po’ di felicità, è intento a rafforzare una fede che troppo spesso cade nel folclore più caustico, oscillando tra il sacro e il profano. Pasquale (Andrea Brancato) il sacrestano, che pensa solo a mangiare, ruba il latte del bebè, s’illude di piacere alla maestrina e crede di cogliere oscure passioni tra don Michele e alcuni suoi parrocchiani. La baronessa Angelica, (Angela Labellarte) passionale e provocante che “neu sème chène de razze”, quasi che sotto il cappellino e la veletta d’altri tempi dovesse dimostrare il rango d’appartenenza, animata da quella borghesia vuota e decadente di certi momenti storici. Con lei la sorella Isabella (Isa Messere) che, persa la voce in seguito ad un investimento, ne viene miracolata dopo un secondo, analogo. Riacquistata la favella, sempre succube della sorella, finalmente riesce a dire la sua nella vicenda della maestrina sedotta dal nipote il barone Ninuccio, Gnè-Gnè. Candida e innocente, la figura della maestrina Ninetta (Patrizia De Vincenzo), additata per il frutto di un amore clandestino con il barone. Carismatico il Vescovo

(Michele Giuliodibari) che, a soldo della cugina baronessa, svende lo spirito per ben più terrene incombenze. Acuta la lingua tagliente di donna Memena (Luisa Degaetano) la perpetua che non risparmia strali alla volta della baronessa. Altero e serio il personaggio del maresciallo Giggino (Luigi Albrizio) impeccabile nel suo ruolo di rappresentante della legge, eppure così vicino ai piaceri della carne. Il sindaco Nicola Sciacquone (Giuseppe Dagostino) che non perde occasione di lanciarsi nei suoi amati discorsi, farciti di retorica vuota e di frasi di circostanza, nella consapevolezza di una istituzionalità di facciata, come tanti politici di ieri e di oggi. Simpatico ed esilarante il figlio della baronessa Ninuccio – Gnè-Gnè (Sammy Depalo) afflitto da tic e balbuzie e succube della madre vedova, continua a rincorrere il prestigio e il potere per salvare la facciata di nobiltà della famiglia. Simpatico il contadino Ciccil (Franco Depalma), popolano ignorante che beve e malmena la moglie rea, a suo dire, di avergli dato solo un figlio maschio dopo tre femmine. Una citazione al piccolo Giuseppe Giuliodibari (Peppenid), chierichetto al servizio di don Michele.

FRATRES

GIORNATE DI RACCOLTA DI SANGUE

Giovinazzo - Via Marconi n° 9

LUGLIO 2010

05/06/2010 - Lunedì: dalle 08.30, alle 10.00 11/06/2010 - Domenica: dalle 08.30, alle 12.00 19/06/2010 - Lunedì: dalle 08.30, alle 10.00 N.B. Le date e gli orari sono suscettibili di variazioni dettate da esigenze del Centro Trasfusionale. Per qualsiasi informazione siamo a disposizione presso la nostra sede in Via Marconi, 9. Tel./Fax 080-3947733

http: //www. fratresgiovinazzo. it


UNA “VESTE RINNOVATA” PER LA MADONNA DI CORSIGNANO Sociale

Presentato il restauro dell’edicola della patrona di Giovinazzo

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i è tenuta il 1 Giugno la presentazione del restauro dell’edicola della Madonna di Corsignano presso la Concattedrale di Giovinazzo, nella quale tutti hanno potuto ammirare la “veste rinnovata” della nostra patrona. All’incontro hanno partecipato il parroco Don Benedetto Fiorentino, Mons. Luigi Martella, vescovo della Diocesi, il Presidente del Consiglio Comunale Angelo Depalma in rappresentanza del Sindaco, l’avvocato Giosafatte Mezzina ed il Dott. Stefano Lanuti che con il Dott. Dino Pellegrino hanno curato il restauro. L’edicola, come ha riferito l’esecutore del restauro, non riportava particolari danni

alla struttura lignea e alle lamine d’argento; è stato però necessario eliminare quella

patina nera che ricopre tutti i metalli a contatto con l’aria. Dopo questa fase di lavora-

IL RICORDO DEI MARINAI CADUTI IN MARE

Nella Chiesa non lontana dalla nostra Piazza, l’ ANMI giovinazzese si riunisce per rivivere l’ Azione di Premuda del 10 giugno 1918.

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l mare, elemento ormai fondamentale per la nostra estate, si rivela solo ora un importante strumento che ha motivato nel nostro comune la nascita dell’ Associazione Nazionale Marinai d’ Italia. In occasione della giornata nazionale della Marina, il 10 giugno, l’ANM giovinazzese,al fine di onorare il Comandante Luigi Rizzo che nel lontano 1918 riuscì ad affondare una corazzata nemica liberando così la penisola dal dominio austroungarico ed in ricordo dei caduti in mare, ha organizzato una semplice cerimonia aperta a tutti gli appassionati della marina presso la Parrocchia San Domenico con benedizione del vessillo. La celebrazione,supportata dal nostro Comune , ha voluto sottolineare l’arduo lavoro dei marinai , figure silenziose che hanno servito,servono e serviranno la nazione con professionalità e diligenza. Il contrammiraglio Raffaele Degaetano, presidente dell’Associazione, commenta l’evento affermando: “Giovinazzo considerata una città antica di marineria necessita un punto di incontro come il nostro circolo che crei un amplesso tra marina mercantile e militare. Finalmente ci siamo riusciti e sempre cercheremo di mantenere un futuro dignitoso e concreto alla nostra marina”. La federazione , che prende sempre più piede nel nostro territorio, accoglie tutti gli appassionati di marina tentando di essere presente attivamente sul territorio , creando un punto di riferimento ed unione nei confronti di uno dei beni più cari che possediamo ,evitando magari il degrado sempre più frequente . Grazia Scioscia

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zione è stata lavata per rimuovere dall’argento gli eventuali residui degli agenti chimici utilizzati nella pulitura, infine è stata rivestita da una speciale resina trasparente per evitare che il metallo venga a contatto con l’aria e che quindi si riformi la patina d’ossido. Un lavoro durato ben tre mesi. Durante la serata è stato compiuto un excursus della storia dell’edicola, che ha raggiunto il suo originario splendore come più di un secolo fa. Il Vescovo Mons. Martella ha ringraziato l’intera popolazione di Giovinazzo per l’opera compiuta ed ha inoltre ribadito che la Vergine di Corsignano è da sempre stata un punto fermo per i fedeli giovinazzesi; infatti, citando le sue parole, «Quando la Madonna di Corsignano chiama, Giovinazzo risponde».

di Armando Palmiotti


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UN’OCCASIONE PER CRESCERE

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di Fedele Capurso

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L’Associazione Polifonica punta a valorizzare le giovani leve della scena musicale italiana

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iunto ormai alla sua quattordicesima edizione, anche quest’anno, dal 3 al 6 giugno, si è svolto il concorso “Giovani Musicisti – Città di Giovinazzo”. L’evento, organizzato con la solita professionalità e capacità programmatica dall’Associazione Polifonica, gestore della Scuola Comunale Musicale “Filippo Cortese”, ha avuto luogo presso la sede della stessa, e come accade ogni anno, ha riscosso un no-

di Armando Palmiotti

tevole successo tra gli addetti al settore. L’iniziativa, facendo leva sull’indole che da sempre contraddistingue l’associazione, ambisce a testare “sul campo” e valorizzare i giovani talenti della scena musicale nazionale, fungendo spesso da trampolino di lancio per una brillante carriera, riservando borse di studio e concerti per i candidati che maggiormente hanno saputo

mettere in mostra le proprie doti. Diverse le sezioni in cui era articolato il concorso, con un programma ancora più ricco rispetto alle precedenti edizioni: pianoforte solista, pianoforte a quattro mani, duo pianistico, pianoforte e orchestra, chitarra, canto lirico, musica da camera, fisarmonica e violino. Naturalmente ciascuna sezione era suddivisa in categorie corrispondenti ad altrettante fasce d’età. E’ d’obbligo una menzione particolare per il Direttore Artistico della manifestazione, Vito della Valle di Pompei, oltre che per il Presidente delle Giurie M° Anacleto Valfrido Ferrari, il quale assieme ai docenti delle specifiche commissioni ha esaminato e valutato le performance dei giovani musicisti in gara. In vece di docenti, ricordiamo per la sezione di canto, Giacomo Colafelice, Antonietta Cozzoli e Orazio Saracino, per le sezioni di chitarra e musica da camera Umberto Cafagna e Alessandro Quaranta, mentre per quanto concerne la sezione di pianoforte Rosa Azzaretti e Rosanna Gisotti. Il tutto con costante e prezioso contributo di Antonio Dangelico, presidente dell’Associazione Polifonica, vero artefice e motore dell’iniziativa.

“I miracoli eucaristici nel mondo” a Giovinazzo

Una rassegna iconografica dei principali miracoli eucaristici nel mondo

S i è tenuta da Lunedì 31

Maggio fino a Sabato 5 giugno la mostra iconografica dei miracoli che ha interessato le chiese titolate a: S. Maria Assunta Concattedrale con relativa Cripta, S. Maria di Costantinopoli, S. Andrea e la Chiesa del Carmine. E’ proprio in questi luoghi di fede che per la prima volta nel nostro Paese sono stati esposti immagini rappresentanti alcuni tra i principali Miracoli Eucaristici avvenuti nel corso della storia del cristianesimo dalle sue origini fino ai giorni nostri. La rassegna dei Miracoli è stata già ospitata in altre 500 Parrocchie italiane ed estere poichè i pannelli plastificati sono stati tradotti in numerose lingue; questi ultimi, inoltre,

offrono al visitatore la possibilità di recarsi in maniera virtuale nei luoghi dove sono accaduti questi Miracoli. Le circa 142 tavole danno un’ ottima spiegazione del Miracolo avvenuto, inoltre forniscono importanti dati e cenni storici riconosciuti dalla Chiesa che, appunto, provano la veridicità di quanto accaduto. I Miracoli rappresentati e descritti provengono da tutto il mondo ed in particolare dall’Italia, Spagna, Francia e Germania, paesi che come è noto hanno una forte vocazione cristiana. La mostra, ha permesso a tutti coloro, che normalmente non visitano i luoghi di culto, di fare ingresso anche nelle nostre splendide chiese.


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di Dario Verolino

METTI UNA MATTINATA IN BICI…

E’ tornato il “Bici-day” manifestazione che coniuga sana attività fisica e tematiche sociali

D opo alcuni anni è ritornato a Giovinazzo, la mattina del 30 maggio, il “Bici – Day”, manifesta-

zione voluta fortemente dalla Cooperativa Sociale Anthropos, promossa per la prima volta nell’ormai lontano 1990. Scopo primario dell’evento è quello di socializzare. La coordinatrice del centro diurno locale, Giovanna Maglia, ha ribadito che la manifestazione quest’anno è stata voluta anche per sensibilizzare la cittadinanza su temi di rilevanza mondiale come la tutela dell’ambiente. Il progetto è stato sposato dai ragazzi delle scuole primarie del I e II Circolo Didattico, coadiuvati dagli studenti delle due scuole secondarie inferiori “G. Marconi” e “M. Buonarroti”. Dunque l’utilizzo della bicicletta come mezzo efficiente ed al contempo utile all’ambiente cittadino, che dà la possibilità di mantenersi in forma, come ha affermato all’arrivo in Piazza Vittorio Emanuele II una partecipante di 87 anni. Fondamentale per la buona riuscita della manifestazione è stato l’impegno dell’Assessore all’Urbanistica Agostino Albrizio e dell’intero Comando dei Vigili Urbani, i quali hanno garantito la sicurezza dei ciclisti per gli interi dodici chilometri del tracciato. Tutti i partecipanti hanno avuto in dotazione una sacca in cotone contenente un volantino per promuovere la cultura ambientalista e un piccolo ristoro utile per il percorso stesso. Spicca la passione e l’impegno profuso dagli utenti dell’Anthropos, che hanno realizzato il logo dell’intera manifestazione, mostrando una sensibilità fuori dal comune sul tema della salvaguardia ambientale e del contrasto all’inquinamento delle aree urbane e rurali.




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I piccoli giornalisti in carriera

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di Mary Facchini

Dove eravate?

ove eravate il 9 luglio 2006? Ricordate con chi avete condiviso la gioia di esultare per la vittoria della 4° coppa del mondo dell’Italia? Io sì! Sono momenti indimenticabili. E quest’anno? L’Italia riuscirà a vincere il titolo? Vediamo insieme le considerazioni dei nostri piccoli giornalisti in carriera.

I Mondiali di Calcio: un evento storico

Questo mese

fa gli auguri a... Eccoti qua, finalmente con l’alloro sul capo! Auguri alla neo dottoressa Raffaella Brunetti che il 23 aprile ha brillantemente discusso con il prof. Roberto Ria la tesi di laurea sperimentale in medicina interna: “Il ruolo della fisioterapia nel danno vertebrale da mielosa multiplo”. Per un futuro ricco di meritate soddisfazioni.

Filippo Molinini

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l giorno 09/05/10 io con mio zio, sono andato all’aeroclub di Bari Palese con lo scopo di visionare dal cielo paesini costieri: Bisceglie, Molfetta e Giovinazzo a circa 300 piedi d’altezza (da terra). Io ero super emozionato ma anche impaurito perché è stata la prima volta che ho messo piede su quel fantastico veicolo. Durante il volo ho potuto ammirare le meravigliose coste dalla provincia di Bari e tutte le case che mi sembravano dei puntini colorati. Dopo il volo mi sono sentito un po’ male ma dopo 5 minuti era passato tutto; ma non proprio tutto perché dentro di me è rimasto questo avvincente ricordo. Tornato nello studio il Presidente dell’aereo Club mi ha consegnato un attestato: “Il battesimo dell’aria”. Sono rimasto soddisfatto di me stesso perché questo volo l’ho meritato vincendo ad un concorso. Questa è stata la giornata più bella della mia vita!!!

ico L’Acrost

La gente è Matta vinceremoO!!! moNdiali da vincere banDiere quando Iniziano? bandiere: verdi, biAnche e rosse Lo sò vinceremo I biglietti stanno per finire!!!

Giuseppe D’Attolico

inalmente, come di consueto, dopo quattro anni di attesa, è tornato l’evento che più di ogni altro appassiona tutti noi: i mondiali di calcio. Quest’anno i mondiali sono disputati per la prima volta nella loro storia in uno stato africano: il Sud Africa. Appena iniziati, hanno fatto riscuotere un suc-

cesso enorme, dato dal fatto che sin dai primi attimi ogni squadra abbia fatto sognare i propri tifosi. Qui a Giovinazzo ogni strada è ricoperta dai colori splendenti delle bandiere italiane affisse sui balconi che sventolano tutte insieme creando un’atmosfera molto suggestiva. Termina 1-1 la gara d'esordio dell'Italia campione del Mondo in Sudafrica: il Paraguay è un

Il giorno più bello della mia vita: sull’aereo

Il piccolo giornalista

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Speciale Fifa World Cup 2010: Sud Africa

mo, anche grazie a lui di rivivere le stesse emozioni provate quattro anni fa, vincendo di nuovo il titolo più importante: la coppa del mondo. Quindi tifiamo tutti insieme “Italia!”. Il piccolo giornalista

osso duro e lo dimostra, costringendo gli azzurri a rimontare nella ripresa. Una prestazione non deludente, ma possiamo sicuramente fare di meglio; il nostro allenatore, Marcello Lippi, si sta dando molto da fare e speria-


Scritto da: Giulio e Carlo Mareschi

4° ed ultimo Episodio

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Le avventure di Primo Mentre era seduto e raccoglieva dentro un fazzoletto tanti mirtilli, sentì avvicinarsi qualcosa che faceva un forte rumore. Si nascose dietro il cespuglio e attraverso le foglie ed i rami vide un grande orso che si avvicinava proprio verso di lui. Allora rimase pietrificato dalla paura e trattenne il respiro. Guardando attraverso i rami notò che sotto il grande orso si nascondeva il suo cucciolo che si allattava stando fra le zampe della mamma. L’orso mangiò tutti i mirtilli che rimanevano sul cespuglio e dopo aver finito cominciò ad allontanarsi. Primo pensò che se avesse seguito l’orso, sapendo che ha un olfatto incredibile, sicuramente avrebbe trovato del cibo. Poteva essere pericoloso ma bastava non farsi vedere. Così rimanendo ad una certa distanza cominciò a camminare tenendo sempre d’occhio i due orsi. Ad un certo punto la mamma orso, seguita dal suo cucciolo, arrivò in una radura protetta da grandi alberi e cominciò ad annusare l’aria. Si guardava intorno e alzava il naso in alto per sentire meglio gli odori. Anche Primo si guardava intorno e gli sembrò di riconoscere il luogo dove si era perso dal papà, ed infatti girandosi verso un punto preciso, riuscì a scoprire i panini e l’acqua che il giorno prima avevano dimenticato. Così, stando sempre attento a non farsi vedere, Primo riuscì a raccogliere dal prato un panino e una bottiglietta e si nascose dietro i cespugli per mangiare. La mamma orso annusò anche lei l’odore del panino con il formaggio e cominciò ad avvicinarsi al cespuglio con aria minacciosa e soffiando molto forte l’aria dal naso. Primo appena la vide arrivare, scappò via spaventato e corse a tutta velocità verso un sentiero che si addentrava nel bosco. Corse velocissimo fino a quando, girandosi indietro, capì che ormai l’orso era lontano. In quel momento scoppiò a piangere disperato perché era tanto spaventato e non sapeva più come fare per tornare indietro alla sua casa. Cominciò a pensare che non sarebbe mai più uscito da quel bosco e che qualche animale feroce sarebbe arrivato e lo avrebbe ucciso. Più pensava a queste cose e più le lacrime scendevano dai suoi occhi ormai gonfi dal pianto. Mentre piangeva, nel silenzio del bosco, si udì una voce che diceva:

• Ehi tu bambino, perché piangi?

Primo si guardò intorno e non riuscì a vedere nessuno. Dopo qualche istante sentì di nuovo una voce che diceva:

• Bimbo vieni vicino a me non avere paura, ti aiuterò io!

Primo non poteva credere ai suoi occhi, quella voce arrivava da un albero. Sul tronco c’era la forma di un volto con gli occhi, il naso e la bocca e sembrava la faccia di un vecchietto. L’albero a quel punto, con una voce molto calma e rassicurante gli disse:

• Siediti vicino a me e stai tranquillo, vedrai che tra qualche ora arriverà qualcuno a prenderti

Primo decise di fidarsi dell’albero anche se non riusciva a capire come facesse un albero a parlare. Si era calmato e ora era molto più sereno, perché sentiva di essere protetto. Ad un certo punto l’albero parlò con un pappagallo usando una lingua sconosciuta. Il pappagallo subito dopo volò via. Dopo qualche minuto il papà di Primo alzando lo sguardo vide un bellissimo pappagallo colorato che volava sopra la sua testa. Il pappagallo cominciò a volteggiare e poi scendeva in picchiata per poi rialzarsi. Faceva un verso molto particolare e ad un certo punto disse:

• Seguimi, ti porterò da tuo figlio

Il papà di Primo cominciò a correre dietro quel pappagallo e dopo un lungo sentiero arrivò davanti all’albero dove era poggiato suo figlio. Appena Primo vide il papà, si alzò e corse ad abbracciarlo. Tutti e due scoppiarono a piangere dalla gioia e saltavano come due cavallette. Tornarono velocemente alla loro casa dove li aspettava la mamma e quella sera si fece una grandissima festa. Da quel giorno, una volta alla settimana, Primo ed il suo papà andavano a ringraziare l’albero ed il pappagallo che li aveva fatti incontrare. FINE


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VIVERE LA CRISI COME UN’OCCASIONE

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di don Nicola Gaudio

Riflessioni

I

l 2010 si è affacciato a noi con tanti dubbi legati alla crisi economica che non ha avuto ancora un impatto diretto sulle nostre vite di tutti i giorni, ma questo effetto probabilmente non si farà attendere molto. Ad ogni periodo di crisi si mettono in dubbio sistemi consolidati di vita e credo che questa sia per noi un’occasione per rivedere le nostre abitudini, cercando di razionalizzare le spese e soprattutto la nostra quotidianità, che tanto ci ha viziato negli ultimi decenni. Ci rendiamo sempre meno conto di quanto la nostra vita sia più semplice di quella di una generazione fa e ci siamo dimenticati di quanti sacrifici i nostri genitori e anche prima i nostri nonni hanno fatto per permetterci di vivere come viviamo oggi. La crisi che ci troveremo davanti dovremo affrontarla con lo spirito di chi vuol mettersi in discussione, senza paura di cambiare stile di vita se questo fosse necessario. Dovremo essere ancor di più consapevoli che ciò che di importante c’è nella nostra vita non sono le ricchezze o i beni superflui, ma avere affianco le persone alle quali vogliamo bene e che non moriremo di fame, ma dovremo rinunciare a parecchie cose a cui la vita moderna ci ha abituati a vedere come indispensabili ma che indispensabili non sono. Dovremo avere la forza anche di non mostrare agli altri una vita diversa da quella vera. Non riduciamoci ad un finanziamento inutile, se poi sappiamo di non arrivare a fine mese con il mutuo, solo per mostrare ai nostri amici che siamo diversi. Cerchiamo di rinunciare a ciò che non aggiunge nulla di importante ai nostri giorni e recuperiamo, proprio sfruttando questo periodo, i veri valori. La crisi attuale sarà un’occasione per recuperare valori del passato per un futuro migliore. Sappiamo bene che ci troviamo tutti quanti inseriti in un meccanismo sociale che ci disumanizza giorno dopo giorno, che spesso ci fa comportare come automi e che non dà spazio all’intervento della nostra coscienza. C’è una domanda importante che possiamo porci: “Possiamo fare qualcosa, anche piccola, per trasformare la società, cui anch’io appartengo, in una direzione più positiva?”. Molti di noi sentono di avere dentro qualcosa di molto grande che aspetta di essere risvegliato, la forza che smuove le montagne. Usiamola quindi questa forza per ridare profondità alla nostra vita, per porre l’accento sui veri valori, per

stimolare un approccio più spirituale alla realtà quotidiana. Questo cambiamento interiore personale si concretizza nelle scelte che inevitabilmente siamo tenuti a compiere giornalmente, potendolo racchiudere in uno slogan: Meno consumo più benessere. Occorre inoltre ricominciare a parlare tra persone, riscoprendo e facendo riscoprire l’esistenza di valori diversi da quelli oggi imposti. Il valore ambiente non dev’essere necessariamente utile per monetizzarlo. Un tramonto, un paesaggio, un’emozione, la vita sono valori unici di per sé, anche se non fanno fare soldi. Occorre passare dalla quantità alla qualità, dall’avere all’essere. Vogliamo provarci a farlo davvero? Vi invito a leggere la “Lettera a Giuseppe” di don Tonino in cui mette in dis-

cussione il nostro modo dell’usa e getta. «Vedi, Giuseppe, qui da noi di botteghe artigiane è rimasto solo qualche nostalgico scampolo. Quando un oggetto si è leggermente incrinato nella sua funzionalità lo si mette da parte senza appello. La nostra la chiamano, perciò, civiltà dell’usa e getta. Al televisore si è fulminata una valvola? Niente paura viene messo da parte e se ne compra un altro. Alla bambola si è scaricata la pila? Portala al bidone della spazzatura! Al fucile giocattolo regalato al bambino a Natale è caduta la vite al grilletto? Presto fatto. Per capodanno sarà pronto un mitra con le pallottole. Alla giacca di fustagno è caduto un bottone? Al soprabito di velluto si è scucita la fodera? Al reggiseno di pizzo si è allentato l’elastico? A un paio di sandali si è staccata la fibia? Non vale la pena ripararli, porta via al macero. Anzi tra giorni passeranno quelli della caritas. Che fortuna. Con una fava prendiamo due piccioni. Intanto liberiamo il guardaroba da ingombri fastidiosi e poi aiutiamo la gente povera e facciamo contento il Signore. Ma che c’è Giuseppe? Vedo che ti sei fermato con il martello brandito a mezz’aria e i tuoi occhi mostrano uno sguardo di disgusto. Ho capito: quello sguardo vuol dire: Mi fate pietà. Altro che usa e getta».

RIEVOCAZIONE DEL TRANSITO SULLO STRETTO DI MESSINA DI SAN FRANCESCO DA PAOLA PROTETTORE DELLA GENTE DI MARE E CONTITOLARE

ARCICONFRATERNITA MARIA SS. DEL CARMINE – GIOVINAZZO

PROGRAMMA:

SABATO 10 LUGLIO 2010

• Ore 8,00. Apertura della giornata festiva con lancio di bombe sul molo di Levante, a devozione della “Pirotecnica Santa Barbara” di Francesco Guastadisegni. • Ore 19,00. Presso il sagrato della Chiesa di San Giovanni Battista in Piazza Benedettine, Solenne Celebrazione Eucaristica a vantaggio spirituale di coloro che sono a contatto con il mare o da esso sono stati coinvolti nella propria esistenza. Al termine della funzione religiosa la Statua di S. Francesco da Paola sarà traslata al molo di levante per essere imbarcata sui natanti della Associazione vogatori “Massimo Cervone”. • Ore 21,15. Approdo dell’Immagine in cala Porto salutato da attrazioni pirotecniche a devozione delle ditte: Macelleria “Milillo” di Agostino Milillo; Termoidraulica di Nino Marzella; EDIL CENTER di Vincenzo Ronchi; (Pirotecnica Santa Barbara di Francesco Guastadisegni). Rientro processionale attraverso Piazza Porto, Piazza Costantinopoli e via Spirito Santo. • Ore 22,00 circa. Sul sagrato della Chiesa San Giovanni Battista il Rettore Don Nicola Gaudio concluderà la rappresentazione con la Benedizione solenne ai partecipanti al percorso di preghiera. IL PRESIDENTE

Paolo Lasorsa

IL PADRE SPIRITUALE

Don Nicola Gaudio


FESTA DI SANT’ ANTONIO DI PADOVA A NEW YORK – ANNO 2010

THE FESTIVITY OF SAINT ANTHONY FROM PADUA IN NEW YORK FOR 2010 Sempre con noi / Always together

Risale a 45 anni addietro la devozione al Santo di Pa- The devotion for the Saint from Padua of one part of

dova di una parte di nostri concittadini residenti a Giovinazzo people living in New York goes back to 45 New York riunitisi in un sodalizio a lui dedicato, la years ago and led to the foundation of an association, “Società di Sant’Antonio da Padova dei Giovinazzesi which is dedicated to him, “Società di Sant’Antonio in New York”, il cui presidente è da Padova dei Giovinazzesi in New Mike Serrone e presidente onoraYork”, whose president is Mike Serrio è Joe Depalo, fondatore della rone and honorary president is Joe Associazione. Depalo, the founder of the AssociaDelle numerose manifestaziotion. ni di fede rivolte al personaggio Among several religious events sacro, la più spettacolare è la fededicated to the Saint, the most sta a lui dedicata ogni anno. spectacular one is the annual festiL’ultima edizione, svoltasi dal 27 vity in his honor. On the occasion of maggio al 6 giugno 2010, ha visto the latest edition, which took place i soci del sodalizio impegnati, from May 27th to June 6th 2010, the come sempre, per la sua buona members of the association were riuscita. engaged, as always, in making the L’evento si svolge abitualevent successful. mente nel rione della Little Italy, The festivity has its habitual lola piccola Italia che i nostri oriuncation in Little Italy, where the Apudi hanno ricreato nella grande lian citizens have recreated their cocittà cercando di mantenere in untry in the big American city Processione di Sant’Antonio da Padova in New essa e tramandare nel tempo le trying to hand down the traditions York. I portatori anteriori sono Vito De Santis e suo tradizioni dei luoghi di proveof their native towns. People’s great nipote Vito De Santis. nienza. Una grande partecipazioparticipation rewards the members’ The procession of Saint Anthony from Padua in ne di gente ripaga gli sforzi orgaefforts in the organization. NeverNew York. Front bearers of the image are Vito De nizzativi dei Soci. Ma il programtheless, the event is more than just a Santis and his grandson Vito De Santis. ma non si esaurisce all’evento fefeast, as religious ceremonies and staiolo poiché a questo si alternano cerimonie religiothe procession of the Saint’s image are an essential se e la processione del Simulacro del Santo. Una atpart of it. Attention is paid particularly to social initenzione particolare è rivolta ai bisogni del sociale che tiatives, so funds of this edition 2010 have been earper questa edizione 2010 è andata a Fondazioni di mamarked to charitable illness institutions, churches and lattie particolari, a chiese, scuole, ecc… schools.

RICONOSCIMENTO ONORIFICO A NICOLA PRUDENTE

Il 24 aprile 2010 è stato premiato nella città di New York Nicola

Prudente, nativo di Giovinazzo, dal Sindacato degli edili, il BRICKLAYER’S UNION LOCAL 1 per il suo 25° anno di appartenenza e per il suo impegno dedicato all’Unione. Egli, che ha svolto la sua attività lavorativa facendo il piastrellista, uno dei migliori della città statunitense, si è contraddistinto anche per le sue doti umane. Un diploma di merito e una spilla in oro donatagli dai Soci dell’Unione ricordano questo avvenimento.

Squadra di pallone di Giovinazzo degli anni Sessanta del 1900. Vi riconoscete? La foto è stata inviata da Nicola Prudente dagli USA

* * * THE BIRTH OF THE IMMIGRATION MUSEUM

O

n 24th April 2010, Nicola Prudente, whose origins are from Giovinazzo, was awarded prize in New York by the building workers labor union, BRICKLAYER’S UNION LOCAL 1, for his 25th membership and his engagement to the Union. Nicola, who had worked as a tile maker, one of the best in the American city, distinguished himself also for his qualities. A diploma for merit and a golden brooch he received by the Members of the Union remind this moment. Giovinazzo football team in 1960s. Do you recognize yourselves? The picture has been sent by Nicola Prudente from USA.

37

N. 7 - Luglio 2010

a cura di Beatrice Andriano Cestari

materiale fotografico e cronistico dal corrispondente USA Frank De Santis

traduzioni di Gabriella Serrone


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Sport

Mondiali 2010: la lunga attesa di Giovinazzo di Filippo Luigi Fasano

N

elle vie più lunghe se ne contano a decine, di ogni foggia e misura. Sembrano sciabole sguainate in una cerimonia in alta uniforme ma sono bandiere dell’Italia. Il segno più evidente della passione per la nazionale che unisce tutti, anche quando è più brutta che più brutta non si può. Ogni tanto c’è una spruzzata di azzurro. O di biancorosso, quasi a voler allungare artificialmente la stagione strepitosa della Bari. E dove non c’è se ne cura il vento, arrotolando il verde sino a far rimanere i due colori più amati della provincia. Istantanee di un Mondiale rimastoci in gola, e che non vuole sapere di salire o scendere. Annunciato sui balconi ma non ancora deflagrato in

Balconi guarniti di tricolori, nella speranza di scendere in piazza a festeggiare

una esplosione di gioia tutta latina. Ancora senza strombazzamenti di clacson ma con la fastidiosa colonna sonora delle vuvuzela, l’oggetto di culto dell’edizione sudafricana. Giovinazzo, come il resto dell’Italia, sembra non aspettare altro di poter cantare “poropopo”. Anche solo per giustificare i preparativi curati per giorni, con sottile autocompiacimento e vanagloria. I Mondiali di Germania devono aver abituato troppo bene, dopo ventiquattro anni di digiuno e di smacchi concenti. Ma ora non ci sono alternative: o si torna a casa o si farà baldoria sino a notte fonda, arrivasse pure il terzo pareggio consecuti-

vo e, ciononostante, la qualificazione. Anche perché con questa squadra potrebbe essere la prima e l’ultima. E perché comunque del diman non v’è certezza. Men che meno di quello calcistico, quando Cannavaro si lascia saltare da un marcantonio neozelandese con la maglia della salute. Beati voi che avete fra le mani questa copia di “in Città” calda di stampa e già sapete. A noi, mentre andiamo in stampa a poche ore dal terzo e decisivo incontro contro la Slovacchia, la speranza di non vedere il tricolori cedere arrendevolmente il passo alla coperta buona della processione.


39 Sport

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L’Afp perde pezzi: Bargallò torna a casa L

a ricostruzione della nuova Afp sarà un’operazione lunga e laboriosa. Cominciando dal portiere titolare, il ruolo in cui Pino Marzella avrebbe rivoluto il fortissimo Uri Bargallo. Nulla da fare, e senza attendere agosto per rinegoziare l’intesa: nella prossima stagione il portiere catalano non vestirà la maglia dell’Afp. Motivi familiari l’hanno indotto ad accettare la proposta di una società delle sue parti ed a interrompere così, almeno temporaneamente, la lunga militanza italiana, caratterizzata dalla scorpacciata di successi nel Follonica cannibale. La sua avventura giovinazzese è così durata un anno appena, a dispetto dei propositi societari di riconfermarlo – lui

E alle finali nazionali under 17 di Viareggio arriva il terzo posto

solo del terzetto straniero – in una squadra più forte ed ambiziosa. E nella Liga spagnola, il più competitivo torneo europeo, si è accasato pure Federico Garcia Mendez, lasciato libero dopo un biennio in chiaroscuro. Resta ora da piazzare, probabilmente sul mercato italiano, Dario Gimenez, che la società non aveva più intenzione di riproporre in biancoverde l’anno prossimo, sulla scorta dei ripetuti attriti con il tecnico Marzella. Appare difficile, al momento di andare in stampa, ipotizzare la sostituzione dei tre stranieri con rinforzi di uguale spessore, da innestare sullo zoccolo duro dei giovinazzesi. «La

Foto di Marzia Cattini per Hockeypista.it

situazione relativa al budget dello scorso anno – lamenta Pino Marzella – non si è sbloccata. Alcuni non hanno mantenuto le loro promesse e siamo ancora fuori di un terzo. Impossibile, dunque, fare previsioni sulla squadra per

La prima tappa è andata ai campioni uscenti dei Remuri Brindisi

Trofeo dell’Adriatico: Giovinazzo inizia con un terzo posto

Fa ben sperare l’inizio di stagione dell’Associazione Vogatori “Massimo Cervone”.

Nella prima regata del Trofeo dell’Adriatico 2010, disputatasi sabato 19 giugno nelle acque molisane di Termoli, gli uomini del patron Peppino Cervone si sono classificati terzi, alle spalle dei Remuri Brindisi e dei Vogatori Bari 1894. Dopo una partenza non troppo brillante in mattinata, nella seconda manche pomeridiana l’equipaggio giovinazzese ha mostrato una buona condizione atletica ed ha rimontato sino al gradino più basso del podio. L’imbarcazione biancoverde è stata l’unica a resistere allo strapotere di brindisini e baresi, accusando nella seconda parte di gara un distacco contenuto in 4”. Dopo la prima regata, dunque, i Remuri Brindisi comandano la classifica generale con 25 punti, tre in più del Bari 1894. Giovinazzo è terza distanziata di due lunghezze dai baresi, mentre i Vogatori Molfetta sono quarti con 18 punti. Parziale soddisfazione nel sodalizio di piazza Porto, con Peppino Cervone contento per la buona prestazione offerta dai suoi, pur nella convinzione che Brindisi e Bari, almeno per il momento, restano una spanna sopra gli altri. Le prossime tappe del Trofeo dell’Adriatico toccheranno dapprima il capoluogo dell’alto Salento domenica 27 giugno, poi Bari una settimana dopo. L’11 luglio sarà la volta di Molfetta, il 25 regata a Vasto, per poi chiudere in Cala Porto domenica 1 agosto, con l’attesissima Regata dei Gonfaloni a cui dovrebbero partecipare ben 12 equipaggi.

la nuova stagione». L’ eventualità di un ridimensionamento, con la salvezza quale unico possibile obiettivo per una squadra composta esclusivamente da atleti locali, prende dunque corpo. Si approssimano intanto le prime scadenze, dal rispetto delle quali si potrà iniziare a desumere lo stato di salute della società biancoverde: entro il 30 giugno, ad esempio, l’Afp, al pari delle altre sette società qualificatesi per l’Europa, dovrà formalizzare per il secondo anno consecutivo la propria iscrizione alla Cers, dove le farebbero compagnia Lodi, Breganze, Viareggio e Sarzana. La stagione si è intanto chiusa con la disputa delle finali giovanili di Viareggio, cui l’Afp si è presentata con la sola rappresentativa under 17, chiudendo con un onorevole terzo posto. Dopo essersi qualificata nel girone eliminatorio con una vittoria contro il Thiene e due pareggi contro Follonica e Bassano, i giovani biancoverdi hanno ceduto in semifinale al Sandrigo, prima di aggiudicarsi, contro i padroni di casa del Viareggio, la finale di consolazione. Un faretto di speranza, a cinque anni dall’ultimo titolo giovanile.

di Filippo Luigi Fasano


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Sport

Iris, la prossima scommessa si chiama Martina di Francesco Mondelli

L

a notizia tanto attesa è finalmente arrivata: Martina Muci, ginnasta emergente dell’Iris, è stata convocata ai collegiali nazionali di Spoleto, in programma dal 24 al 31 luglio. E’ il suo l’ultimo nome futuribile proposto dalla società del presidente Rodolfo De Sario, dopo quelli di Doriana Maggio e Linda Mastandrea. «Sono davvero molto contenta – commenta la dodicenne di

La giovanissima Muci, promessa di Palo, è fra le venti convocate ai collegiali nazionali

Palo, con la voce bassa ed un garbo che sempre più raramente si riscontra nelle sue coetanee – Pratico ritmica da tre anni e mezzo ma solo negli ultime due ho potuto allenarmi con continuità. Cosa dicono di me? Che sono una ginnasta elegante. Non so se è vero. Però faccio di tutto per diventarlo. Il mio punto debole? Il maneggio: la direttrice naziona-

le Marina Piazza me lo ripete sempre!». La giovanissima Martina non ha ancora visto un’Olimpiade in tv ma ha già un soprannome altisonante: «Le mie amiche mi chiamano Baby Bessy, “piccola Bessonova”, la grande ginnasta ucraina». La Muci è una delle due meridionali fra le venti ginnaste chiamate a Spoleto, al termine di una lunga ed estenuante serie di test nazionali. Un motivo di vanto per la società che ne sta coltivando il talento. Ma pure una ragione in più per pensare che per emergere non basta essere fra le prime nel meridione, ancora in notevole ritardo, rispetto al più organizzato movimento del nord. «Al sud, ormai, siamo le migliori – osserva la direttrice tecnica Marisa Stufano – Ma

Circolo Tennis Renna, prima fase ok

Le squadre di D1 maschile e D2 femminile torneranno in campo a settembre

P

revisioni rispettate: il Circolo Tennis Marcello Renna ha centrato la qualificazione alla seconda fase regionale con le squadre di D1 maschile e D2 femminile. Ed ora attende la ripresa delle competizioni a settembre, per spostare l’asticella in più in su. Le più alte aspettative della presidenza del circolo sono riposte nella squadra maschile, che ha conquistato la vetta del suo girone con tre vittorie e due pareggi. Tagliato il primo traguardo, la compagine composta da Mihahil Nicolaescu, Silvio di Giovannantonio, Angelo Bellomo, Vito Renna, Mimmo De Nisco ed Antonio Messina potrà così ora coltivare il non facile obiettivo della qualificazione alla C nazionale, messo in palio in un tabellone ad eliminazione diretta. D1 nel mirino, invece, per la squadra femminile di Antonella Rocco, Marta Aurora e Marta De Pinto, che ha sinora sbaragliato la concorrenza delle avversarie nel girone provinciale, cedendo solo alle più esperte avversarie del CT Bari. Una promozione difficile ma possibile, quella puntata dalle tre ragazze sulle orme della squadra maschile. (Anna Rita Fasano)

per fare il salto di qualità a livello nazionale servono ancora due anni. Certo, la politica dei prestiti potrebbe accrescere l’esperienza delle nostre ragazze. Ma ora siamo nelle condizioni di poterle fare crescere anche a Giovinazzo, un passo dopo l’altro: c’è una presidenza che finalmente supporta i loro progressi ed investe su di loro. A Brindisi c’è una società di artistica, La Rosa, che un po’ alla volta si è arrampicata fino all’A1. E’ il nostro modello. Un modello possibile e sostenibile, con la passione di questi dirigenti». A settembre si affaccerà pure un tecnico federale, una ex nazionale, per coltivare le eccellenze dell’Iris. Con l’auspicio di lanciarne altre, da una base sempre più allargata: «Per numero di tesserate la sede storica di Giovinazzo è stata sorpassata da Palo e Bisceglie, dove la ritmica sta spopolando ed è vista ancora come la novità del momento, da praticare anche senza particolari velleità agonistiche». Pure le più piccole, tuttavia, fanno registrare i primi riconoscimenti: Erika Lavacca di Bitonto ed Alessandra Nappini di Palese, rispettivamente di dieci ed undici anni, sono state convocate ai collegiali interregionali di Monopoli, in programma dal 29 giugno al 3 luglio.


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