Inchiostro Fresco - Marzo 2015

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fresco Una nostra proposta: la “città diffusa” di Nuova Libarna (Pozzolo F.ro - Novi Ligure - Serravalle e Arquata Scrivia) - pag.l’inchiostro 21

Tutte le new alessandrine sul nostro sito a cura di Pier Carlo Lava e Daniela Balestrero  Sassello: paese a misura di natura a pag. 15

Marzo 2015

Fondato nel 1985

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La voce del tuo territorio

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Distribuito gratuitamente

ANNO XXX / N. 2 - MARZO 2015

Sped. in abb. post. D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 D.C.B. / Alessandria / nr 570 anno 2005 / Taxe perçue / Tassa risc. ord. (inf. 500 pz)

Valle Stura: a Masone impazza il Carnevale - pag. 8

La politica a Rondinaria. Parlano i Sindaci - pag. 11

Busalla: la pallavolo “vola” in Portogallo - pag. 29

Occorre salvaguardare la vita dei cittadini, perché la violenza non sia l’unica alternativa alla resa

Non c’è sicurezza senza civiltà DAVIDE SUVERATO

@DavideSuverato

“P

er lavoro vivo da tempo all’estero, in una grande città europea. Città che sa trasmettere una sensazione di sicurezza. Non sono esterofilo e non mi illudo per ciò che luccica, reati ci sono anche qui e ce ne saranno. Con “sensazione di sicurezza” mi riferisco alla possibilità di osservare abitudini semplici e civilissime: anziani che di sera tornano dal centro città verso i loro quartieri residenziali utilizzando i mezzi pubblici; o ragazze che, sole o in gruppi di due o tre amiche, a notte tarda escono dai locali e tornano a piedi o in bicicletta verso casa. Tutto normale, così normale che è solo il mio stupore ad esser fuori luogo. Ho così imparato a pensare alla sicurezza come una delle prime forme di benessere, insieme alla salute, all’educazione e al lavoro. Quattro condizioni perché lo Stato sia degno di essere finanziato, difeso ed, in una parola, creduto. Lo scorso 28 febbraio ho dovuto assistere ad una manifestazione in cui la parola “sicurezza” veniva usata per aggredire lo Stato in cui credo. Violenti da poltrona, quelli del “ah se ci fossi io tutti a casa a calci” o peggio, si sono ritrovati a Roma per urlare il loro modo di fare e usare la sicurezza. Delegittimare quella manifestazione per i toni e i simboli usati è possibile - anche condivisibile per parte mia - ma è una tentazione

“Il sentiero è tracciato”

di Federico Cabella

Le sentinelle del territorio

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a statistica dice che il nostro Belpaese è composto per la maggioranza di piccoli paesi. Oltre il 70% degli 8000 Comuni d’Italia non superano le 5000 unità, con una popolazione di oltre dieci milioni di abitanti complessivi, distribuiti su un territorio che copre il 55% circa del suolo nazionale. Il nostro Oltregiogo è compo-

sto per la maggior parte di piccole realtà di questo tipo. Realtà che, nonostante le dimensioni, meritano uguale dignità rispetto ai centri maggiori. Eppure i recenti provvedimenti in merito alle amministrazioni locali hanno fortemente penalizzato i piccoli Comuni che si sono visti diminuire ogni possibilità di spesa. segue nelle pagine centrali

pericolosa, perché quella manifestazione ha centrato una cosa di cui il cittadino deve sentire parlare: sicurezza. Semmai, quello che provo a fare in questo articolo è ricordare che la domanda di sicurezza è una delle partite aperte e da vincere nella nostra società. Un problema che non mi arrendo a veder cadere nel vicolo cieco di una sola risposta violenta. Non vedo nelle nostre strade quel camminare libero, senza vincoli di luogo, tempo, età e sesso che trasmetta quella sensazione di sicurezza a cui i cittadini hanno diritto. I violenti da poltrona risolvono il problema con un vecchio adagio che parla allo stomaco: “mors tua vita mea”. Risposta che non mi appartiene e non accetto appartenga al futuro della mia comunità. Ma è anche l’unica risposta che il cittadino oggi sente, perché chi non la pensa così - e spero saremo in molti - è in silenzio. Noi, che abbiamo gli stessi problemi, ma vogliamo una risposta diversa costruiamola. Se non ne saremo in grado, così come la loro colpa è aver indicato la violenza, la nostra colpa sarà quella di nascondersi dietro all’ipocrisia. Siamo tutti consapevoli che il cittadino oggi avverte una profonda mancanza di sicurezza. Sappiamo e viviamo, anche in prima persona, il disagio che si prova come le forze dell’ordine non intervengono per interrompere traffici illeciti e abusi della legge - sempre delle stesse per-

Ai lettori

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n molti dei nostri paesi dove distribuiamo “l’inchiostro fresco” i cittadini sono oggetto di furti, razzie e violenze. La gente non si sente più sicura. Si barrica in casa e alcuni, come a San Cristoforo, si stanno, addirittura, armando. Lo Stato ha il dovere di intervenire e per tale motivo dedichiamo la prima pagina a questa “lettera/riflessione” che ci è giunta sull’argomento. La Redazione

sone, sempre negli stessi luoghi. Conosciamo il disagio stesso delle forze dell’ordine che non intervengono perché non possono. Siamo vicini anche noi al commerciante che vede con paura il momento in cui chiuderà di spalle la saracinesca con la cassetta dell’incasso in mano. E sono tanti anche tra di noi quegli anziani e quei giovani che ci pensano due volte ad uscire di casa ad una certa ora o cambiano strada per evitare questa piazza o quella via. Potevamo essere anche noi in Piazza del Popolo sabato 28 febbraio, insieme ai violenti da poltrona, potevamo ma non ci siamo andati. Essere consapevoli di questo ci toglie dalle ipocrisie ed è

già un buon punto di partenza. Ora andiamo oltre. Offriamo una risposta di maggiore attenzione alla richiesta crescente di sicurezza da parte dei cittadini. Si può pensare ad un’assemblea comunale che riunisca periodicamente cittadini, amministratori e rappresentanti delle forze dell’ordine? Lo chiedo ai cittadini, ai loro amministratori e alle nostre forze dell’ordine. Un appuntamento fisso nel calendario dei nostri comuni in cui, da un lato, i cittadini segnalino situazioni di mancanza di sicurezza, disagio sociale e degrado urbano nella loro vita quotidiana; e dall’altro le Istituzioni informino sull’attività svolta e diano conto dei risultati ottenuti e da ottenere per rispondere alle esigenze dei cittadini. Insieme, cittadini e Istituzioni per “dirsi le cose come stanno” e promuovere impegno e collaborazione nell’ottenere sicurezza. Iniziamo questa strada ora, lontano dalle elezioni e dalle loro polemiche, ora che non è emergenza, perché possa crescere e diventare una sana abitudine: perché la violenza non sia l’unica alternativa alla resa. Davide Suverato è ricercatore di Economia presso l’Università di Monaco di Baviera Quis custodiet ipsos custodes? Chi sorveglierà i sorveglianti stessi? Giovenale


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l’inchiostro fresco

L’INCHIOSTRO DI TORTONA

Marzo 2015

Il caso: Tortona chiama Milano

“Salute per tutti, basta guerre tra poveri” Abbiamo intervistato Marco Picchi, capogruppo PD del Comune di Tortona Pagina a cura di: MATTEO CLERICI

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@MatteoClerici2

l’argomento principale che in questi mesi sta scuotendo le cronache tortonesi e non solo. Infatti la Giunta della Regione Piemonte, guidata da Sergio Chiamparino, nell’ottica di una “nuova gestione delle spese sanitarie”, ha catalogato il S.S. Antonio e Margherita di Tortona come “ospedale di terzo livello”, mentre quello di Novi Ligure, considerato “centro principale della zona a cavallo tra basso Piemonte e alta Liguria”, come “ospedale di secondo livello”. Da qui la possibilità, molto concreta, che l’ospedale tortonese possa chiudere. Abbiamo intervistato il capogruppo del PD locale, Marco Picchi, giovane imprenditore assicurativo, “uomo prestato alla politica” come egli stesso si definisce e che ha fatto il punto della situazione. “Non si tratta di una guerra tra Novi e Tortona, mi si passi il termine, una guerra tra poveri e ancor meno uno scontro personale tra me e Rocchino Muliere, persona degnissima e che stimo profondamente – spiega l’esponente del Partito Democratico – ma una battaglia per assicurare una sanità decente per tutti i cittadini. Con una decisione che noi riteniamo immotivata, la Giunta regionale piemontese – prosegue il nostro interlocutore - ha condannato l’ospedale tortonese ad una fine immeritata

MATTIA NESTO

@MattiaNesto

e noi, prima come cittadini e poi come amministratori, abbiamo il dovere di fare di tutto per impedire ciò”. Quali sono state le mosse, nel concreto?: “Il gesto di riconsegnare la tessera

SANITÀ IL PRESIDIO OSPEDALIERO DI SS. ANTONIO E MARGHERITA

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opo aver parlato con Marco Picchi sulla questione ospedale di Tortona, abbiamo voluto conoscere meglio la realtà di questo nosocomio, andando a parlare direttamente con chi ci lavora ogni giorno. In questo senso abbiamo iniziato dalla dott.ssa Maria Grazia Pacquola, responsabile del reparto di Senologia del S.S. Antonio e Margherita. La Senologia tortonese infatti è considerata un’eccellenza non solo a livello territoriale ma anche a livello nazionale, come in questi mesi la stessa Lilt (Lega Italiana per la Lotta ai Tumori, ndr) ha più volte sottolineato. “Recentemente abbiamo pubblicato i dati relativi all’attività del reparto nel 2014 - ci risponde la dott.ssa Pacquola accogliendoci nel suo studio – Senologia, oltre alla sottoscritta, si avvale della collaborazione di altri due medici, dott. Francesco Millo e la dott.ssa Francesca Pasquali. L’equipe di Senologia è completata

del PD, pensato e compiuto dal sindaco Gianluca Bardone è un gesto sicuramente eclatante, ma che ha smosso l’opinione pubblica e le coscienze - risponde deciso Marco Picchi - E

come tutti quanti hanno potuto osservare, con lui si sono schierati la stragrande maggioranza dei sindaci del tortonese e del suo circondario. Non è una battaglia di appartenenza par-

Cura & Ricerca: eccellenza a due passi da casa dalle infermiere Angela Peruggia e Lorella Regalzi. Nell’ultimo anno abbiamo gestito 4403 prestazioni di ambulatorio, 350 attività di chirurgia al seno, di cui 203 presentavano un tumore mammario. Inoltre – prosegue la dottoressa – l’ospedale ha compiuto 5580 mammografie, 1450 ecografie senologiche e la nostra psicologa ha effettuato 551 colloqui”. Tra le attività del reparto è annoverata anche un’intensa attività di ricerca: “In questo momento vi sono 160 pazienti sotto studio per la prevenzione oncologica – ricorda Maria Grazia Pacquola – mentre da qualche settimana è partito lo studio epidemiologico denominato Istantanea 048, in collaborazione con l’Asl, che vuole indagare i perché dell’elevato numero di patologie localizzate nella zona della Bassa Valle Scrivia”. Dalle sue parole si evince come l’attività in questo presidio sia molto intensa: “Bisogna ammettere di sì e soprattutto, mi preme sottolineare come – ci dice

titica ma una battaglia civile”. Però in Regione Piemonte non paiono essere arrivati, almeno sino ad ora, segnali di apertura: “Esattamente e la situazione è critica – afferma Picchi – tan-

Intervista a Maria Grazia Pacquola, responsabile del reparto di Senologia dell’Ospedale di Tortona

la nostra interlocutrice – ciò avvenga senza costi aggiuntivi, al di là del nostro puro e semplice stipendio. Infatti i supporti tecnologici per operare in tale ricerca e nella nostra attività scientifica, dai computer a gran parte dei macchinari, ci sono forniti tramite donazioni di Associazioni, Enti o privati. Prova questa che i cittadini tortonesi e non solo, ci vogliono, mi si passi il termine, un gran bene”. Tra gli Enti che hanno raccolto fondi ricordiamo l’Associazione “Franca Cassoli Pasquali” di Castelnuovo Scrivia, la Fondazione della Cassa di Risparmio di Tortona, i locali Lions e Rotary. Inoltre il reparto di Senologia organizza sempre delle vendite di beneficienza, dalle confetture al miele, passando per l’organizzazione di concerti, per tenere costantemente vivo l’interesse intorno a questa “eccellenza locale nella prevenzione e cura dei tumori alla mammella”.

to è vero che qui a Tortona si sta seriamente pensando di passare in Lombardia. Non è una semplice boutade uscita sui giornali, il disegno politico/amministrativo di questo passaggio regionale – che comunque, come sottolineato dallo stesso Picchi, dovrà essere ratificato dai comuni di Castelnuovo Scrivia e Pontecurone, in quanto Tortona non è direttamente confinante con la provincia di Pavia – sta già raccogliendo molte adesioni tra i cittadini. Per troppi anni Tortona – conclude il capogruppo PD – è stata la parente povera della provincia di Alessandria, forse perché, dopo gli anni di Fabrizio Palenzona, non abbiamo avuto più un rappresentante che contasse davvero a livello regionale. La decisione politica, non di buon senso, che viene da Torino, si può spiegare solo in questo modo”.

Tortona: esempio di matrimonio pubblico e privato

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a storia di Tortona è, in un certo senso, molto “italiana”: in un momento di difficoltà si cercano situazioni innovative. Nel recente passato, il Comune era famoso per l’alta qualità dei servizi sociali, mantenuti a prezzo di spese ingenti. L’arrivo della crisi, forse qualche scelte azzardata, hanno prosciugato le casse pubbliche. Così, si è cercato la collaborazione dei protagonisti del territorio, i privati. Grazie alla generosità di alcune aziende del territorio, si sono potute attrezzare due vetture, destinate al trasporto di persone anziane, da accompagnare per visite in ospedale o per terapie periodiche. Gli addetti ai lavori la chiamano sussidiarietà, il principio secondo cui le entità sociali, come gruppi di cittadini, possano essere più efficaci dello Stato. Noi de L’inchiostro preferiamo pensare a privato e pubblico che camminano assieme, perchè entrambi vivono ed hanno a cuore lo stesso territorio.


Sabato 21 marzo elezione delle otto Consulte che guideranno i Quartieri di Ovada

Le opinioni del gruppo “essere Ovada”

Presentati i sindaci di quartiere specialmente nelle ore notturne, i parcheggi, il marciapiede di Via Rocca Grimalda, la frana in frazione Guardia di Grillano, i furti alla frazione Costa, i problemi del Gnocchetto con un comitato battagliero. Si è però registrata una grande attenzione del cittadino verso le Istituzioni con una gran voglia di sapere e conoscere e chiaramente una predisposizione all’ascolto da parte degli Amministratori. Qualche anticipazione anche dal Sindaco come la raccolta differenziata che cambierà i comportamenti dei cittadini, i percorsi pedonali sicuri di Via Gramsci e Via Lung’Orba e l’inserimento del girello per pedoni nel passaggio a livello di Corso Saracco. I Sindaci di quartiere, tutti consigliere di maggioranza sono: Elena Marchelli, Fabio Poggio, Silvana Repetto, Giampiero Sciutto.

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anello mancante “Sindaco di quartiere”: l’anello mancante nell’evoluzione di Ovada! Dopo la scoperta del fuoco, l’invenzione della ruota e delle scrittura…il sindaco di quartiere, frutto di anni di studio e ricerca delle migliori menti che Ovada abbia mai partorito. Risolverà attraverso dialoghi, dibattiti, discussioni, tavoli tecnici i problemi della città e questo perché semplicemente sarà più presente e vicino al contribuente ovadese. Per semplificare ulteriormente le cose, un’intelligenza superiore ha identificato i quartieri con i colori, perché la musica ed i colori fanno parte di un linguaggio universale comprensibile da tutti, anche nelle prime fasi dello sviluppo psico-sensoriale. Una vera panacea! Forse si potrebbe pensare anche ad un numero telefonico di emergenza, e subito avrai a casa tua il sindaco di quartiere che ti saprà ascoltare e, accarezzandoti il volto, ti prometterà di consultare l’assessore competente, il quale a sua volta, in una giunta futura, dibatterà con i suoi simili e con il Sindaco (sempre più lontano) per giungere alla conclusione che il Patto di Stabilità non ci permette di avere e spendere quattrini ed inoltre la manovalanza è scarsa e comunque è già impegnata altrove. Ma Ovada, con i suoi 35 kmq e i suoi quasi 12.000 abitanti, non è certo una metropoli ed i problemi si conoscono facilmente. Soprattutto, la nostra città aveva proprio bisogno di questa nuova trafila burocratica, di questa specifica (sterile?!) formalità e probabilmente di questo ulteriore allontanamento dei cittadini dalla Politica, intesa come “arte di governare”? Chiediamo scusa di questa nostra palese satira e amara ironia, ma effettivamente non si vincono le guerre promuovendo solo i generali. Tutti dirigenti! E i lavori, chi li fa? Bella iniziativa, ma ahimè da campagna elettorale! Mauro Rasore e Annamaria Gaggero (Gruppo Essere Ovada)

Turismo: ottimismo per il 2015

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l turismo di Ovada e della zona guardano al 2015 con interesse grazie agli importanti appuntamenti A maggio si apre l’Expo di Milano, a cento chilometri o poco più dall’ovadese; a Giugno ricorre il primo anniversario del riconoscimento Unesco a Langhe, Roero e Monferrato, un territorio di cui Ovada, con il suo casello autostradale, costituisce una delle porte di accesso, sono in svolgimento le celebrazioni per il bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco, santo venerato anche nella zona, per cui l’Ovadese deve presentarsi in maniera adeguata, valorizzando le caratteristiche di terra di confine che ne fanno un’attrazione grazie alla “contaminazione” culturale, paesaggistica, urbanistica che si è sedimentata nei secoli. Prima di guardare al 2015 però è giusto passare in rassegna alcuni dati forniti dallo IAT, l’ufficio turistico di via Cairoli. “L’Ovadese è una terra piuttosto vivace se guardiamo alle iniziative ed alle manifestazioni – affermano le operatrici dello IAT – nel 2014 abbiamo censito circa 670 eventi, più di 260 solo in Ovada e nelle sue Fra-

zioni, e circa 410 nei paesi della zona”. Un altro dato importante è quello degli accessi di visitatori nell’ufficio stesso. “Anche se non è significativo in assoluto – fanno ancora notare dall’ufficio – in quanto comprende sia i turisti veri e propri, che sono in aumento, sia coloro che si rivolgono per semplici informazioni legate per esempio agli orari dei mezzi di trasporto, nel 2014 gli accessi sono stati 12.397 di cui 651 stranieri, le cui richieste si sono concentrate sulle Manifestazioni del territorio, sugli Itinerari Trekking ed anche sui Produttori e le Cantine della zona” L’Assessore alle Attività Economiche Giacomo Pastorino esprime soddisfazione per la crescente attitudine all’accoglienza del territorio ovadese. “Credo - dice - che il turismo sia destinato a diventare un tassello sempre più importante nell’economia del territorio; sicuramente non potrà esserne il motore trainante, ma può offrire nuove opportunità. Per questo vogliamo insistere sulla valorizzazione, della promozione, della collaborazione e del coordinamento, sia nell’ambito della nostra zona sia con le zone vicine, a partire dall’Acquese e dalle zone del Monferrato inserite nel riconoscimento Unesco”.

SI LEGG E UI

L’IN

CO

LUISA RUSSO

FRES

È

fissato per sabato 21 marzo l’appuntamento finale dei Sindaci di Quartiere quando presso la Loggia di San Sebastiano si svolgeranno dalle ore 9 alle 18 le elezioni dei cinque membri delle otto Consulte che avranno il compito di guidare con i mini Sindaci le otto zone di Ovada. Si arriva a questo ultimo atto dopo le due assemblee (la prima a febbraio e la seconda a marzo) per quartiere durante le quali, alla presenza del Sindaco Paolo Lantero, dell’Assessore alla Partecipazione Roberta Pareto e del Sindaco di Quartiere i residenti hanno avuto modo di illustrare le criticità delle zone. “Si tratta di un impegno – chiarisce il Sindaco Paolo Lantero – che ci siamo presi in campagna elettorale e lo intendiamo rispettare. Con

questo non è che mi metto in disparte in quanto sono sempre disponibile, ma tramite i Sindaci di quartiere, il cittadino diventa protagonista nella discussione delle scelte”. È comunque possibile trarre un giudizio positivo grazie ad una buona partecipazione, considerando il periodo invernale, un po’ di diffidenza verso questa iniziativa e l’eterno problema di coinvolgere i cittadini soprattutto la sera. Potevano esserci dunque più cittadini e chi non ha voluto partecipare ha perso un’occasione di confronto quanto mai importante nel progetto “Ovada partecipa”. I problemi emersi sono quelli noti e già dibattuti come il rumore nel centro storico, la raccolta differenziata, più controlli da parte degli organi di polizia, le telecamere, i punti luce, gli attraversamenti pedonali, gli automobilisti indisciplinati

ANCHE Q

LUISA RUSSO

CHI OSTR

AI LETTORI

Informiamo che il responsabile della raccolta pubblicitaria per “l'inchiostro fresco” è il geom. Umberto Cecchetto socio dell'Ass. "Club F.lli Rosselli". Contattarlo al:

328 60.87.969

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l’inchiostro fresco

OVADA

Marzo 2015

Una ditta di Candelo ha predisposto l’impianto ad Ovada

Arriva l’erogatore di acqua gasata A

nche Ovada avrà l’erogatore di acqua gasata, leggermente frizzante e naturale in bottiglia a prezzi contenuti. Si tratta della Ditta “Botany” di Candelo (Biella) che, dietro naturalmente ad autorizzazione comunale, ha installato un impianto dalle grandi dimensioni (altezza m. 2,50, larghezza metri 3 e profondità 1,30) in Piazza “Rossa” accanto a quello della distribuzione del latte che in questi ultimi anni ha avuto un gran successo. L’ac-

qua erogata costerà 0,8 centesimi al litro, pagabile attraverso una tessera magnetica ricaricabile in base ai quantitativi prelevati e con un abbonamento annuale di 10 Euro. Le caratteristiche organolettiche dell’acqua rispondono ai paramenti previsti dalla normativa e quindi di sicurezza, configurandola come un’acqua pura e naturale simile a quella che sgorga da una sorgente. L’iniziativa si inserisce anche all’interno di un progetto di risparmio energetico-

ambientale riducendo il consumo di bottiglie di plastica, avente altresì un effetto domino nello smaltimento rifiuti. L’ubicazione individuata per la struttura si presenta dunque ideale per la presenza di un ampio parcheggio libero, situato nel centro città, luogo simbolo delle manifestazioni enogastronomiche, per cui si potrebbe pensare ad ulteriori distributori a chilometro zero per formare una vera “vetrina” di prodotti tipici locali. (l.r.)

Salute, responsabilità e benessere a scuola

PASS all’IIS Barletti

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l PASS, acronimo di “Progetto Andrologico di Screening per Studenti”, è stato accolto con grande interesse dalle classi quarte e quinte dei quattro indirizzi dell’IIS Barletti di Ovada (Liceo scientifico, Scienze applicate, Periti meccanici e Ragioneria). Il Dottor Fabio Bonini e la Dott.ssa Elena Maccarini dell’Unità Uurologica di Novi Ligure hanno saputo conquistare la fiducia e l’attenzione dei ragazzi in un incontro a porte chiuse che ha bandito la presenza degli insegnanti e che ha trattato argomenti inerenti prevenzione e informazione nei confronti delle patologie andrologiche giovanili. Così prende il via quella concreta azione di sensibilizzazione dei giovani, tramite il coinvolgimento delle strutture scolastiche, alla base del PASS che

ha come obiettivo primario la realizzazione di uno screening delle malattie andrologiche che possono avere effetti negativi sulle prospettive di fertilità dei giovani studenti. La massiccia adesione alle visite di controllo su base volontaria, riservate agli studenti maschi, che hanno fatto seguito all’incontro con i medici, costituiscono un’importante dimostrazione di senso di responsabilità e di grande maturità da parte dei ragazzi dell’Istituto Superiore. L’iniziativa deve la sua esistenza e prosecuzione alla struttura complessa di Urologia dell’Ospedale di Novi Ligure diretta dal Dott. Franco Montefiore e al Rotary Club che segue e sostiene con estrema attenzione tutte le tematiche inerenti la scuola e le future generazioni. (f.a.)

Volontariato e scuole coinvolte nell’iniziativa

Speciale rifiuti LUISA RUSSO

Sottoscrizione

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lla Croce Verde Ovadese, mentre è in svolgimento fino al 31 marzo dal lunedì al venerdì la sottoscrizione per la Convenzione Famiglia, ha preso il via lo scorso 12 marzo il corso per nuovi militi. Si tratta di 50 ore di teoria, suddivise in lezioni da due ore al martedì e al giovedì, sugli argomenti del primo soccorso, sul corretto utilizzo della strumentazione in dotazione alle ambulanze e sulla capacità di far parte di una squadra di lavoro anche in una situazione di stress, poi cento ore di tirocinio protetto sui mezzi dell’ente, affiancati a medico e infermiere sulla medicalizzata, ai militi già certificati a bordo dell’ambulanza utilizzata per i casi. “Lo scorso anno – dice il presidente Giuseppe Barisione – venti nuovi volontari sono entrati a far parte del sodalizio, rimpiazzando chi non può più assicurare una presenza assidua”. (l.r.)

Presentazione

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resentazione del libro “Contro il non profit” di Giovanni Moro, giovedì 19 marzo alle ore 16 presso la Biblioteca Comunale di Piazza Cereseto ad Ovada. Sarà presente l’autore, Sociologo e presidente di FONDACA (Fondazione per la Cittadinanza Attiva). In tale occasione si raccoglieranno le adesioni per una rete di iniziative a tutela della gratuità e dell’indipendenza del volontariato. L’appuntamento è organizzato da Vedrai con il Centro Servizi Volontariato di Asti e Alessandria. (l.r.)

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i saranno anche i gruppi Scout e Borgoallegro di Ovada a realizzare azioni di contrasto al fenomeno degli abbandoni dei rifiuti in luoghi pubblici. In pratica grazie alla collaborazione dell’associazionismo, nelle zone ad alta frequenza quali parchi e fiumi, non solo di Ovada, ma anche nei Comuni di Lerma e Tagliolo Monferrato verranno distribuiti a bordo di “riciclette” depliant informativi e cartoline al fine di sensibilizzare alla corretta raccolta differenziata e contro l’abbandono dei rifiuti. Inoltre sempre per la stessa finalità verranno realizzati cartelli informativi da collocare in punti strategici delle città. Ma non c’è solo questa innovazione nel 2015 da parte del Consorzio Servizi Rifiuti nella realizzazione del campagna informativa rivolta alla popolazione e agli istituti scolastici di ogni ordine e grado. Sono già stati realizzati incontri formativi con i docenti delle scuole al fine di attuare il progetto “Rifiuti on line”, un bando predisposto dal CSR e finanziato con risorse

proprie che attiverà sul bacino progetti didattici. Nella seconda settimana di maggio verrà realizzata la seconda edizione di “Ecorienteering”, ossia quattro giornate evento che oltre al Comune di Ovada, toccheranno anche Acqui Terme, Tortona e Novi coinvolgendo 1200 alunni delle scuole secondarie in una gara a squadre ed a tempo che si svolgerà nei centri storici/parchi cittadini. Vincerà la squadra che nel minor tempo possibile risponderà correttamente a più domande sulla corretta separazione dei rifiuti. Per la campagna informativa 2015 verranno realizzati punti informativi in collaborazione con gli Istituti Superiori nei comuni centri zona e con le associazioni del territorio. Inoltre partirà a breve un progetto dedicato agli Istituti superiori con la finalità di far realizzare alle classi una campagna informativa propria e un breve video da postare sulla pagina Facebook. La classe che avrà ottenuto maggiori consensi dalla rete vincerà il concorso. Un impegno che coinvolge tutti per verificare se quel 39% di differenziata del 2014 potrà aumentare.

Aperta una nuova Onlus presso l’ospedale

Cigno e Fincoop G

rande risultato per una realtà nata in Ovada, la Fondazione C.I.G.N.O Onlus con sede presso l’Ospedale Civile di Via Ruffini e nel recente punto di riferimento di Piazza Cappuccini, che si pone come obiettivo la promozione della “qualità della vita in oncologia come valore etico e economico”. A Bari nei giorni scorsi si sono discusse le tesi degli operatori sanitari che hanno partecipato alla seconda edizione della Scuola Nazionale per Professionisti Sanitari della Continenza e del Pavimento Plevico. Grazie alla collaborazione ostetriche, infermieri e fisioterapisti hanno acquisito competenze specialistiche per gestire il problema dell’incontinenza sfinterica che, solo in Piemonte, riguarda, con vari livelli di gravità, almeno 500 mila persone. Inoltre, per la prima volta in Italia, con un accordo ad hoc tra C.I.G.N.O. FINCOPP e Bureau Veritas spa, tutti i frequentatori del corso hanno acquisito la Certificazione della Competenza valida a livello internazionale. (l.r.)

Shopping ad Ovada


l’inchiostro fresco

OVADA

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Finanza&Futuro Banca premia il dott. Piana Un progetto che prosegue grazie al coordinamento del dott. Gian Paolo Paravidino

Oscar a un ovadese Tredici profughi nella realtà ovadese LUISA RUSSO

S I

l mondo della finanza, spesso lo si sente dire, è una “giungla”. Ci vuole mente fredda e cuore impavido per districarsi tra i meandri di un mondo difficile. Eppure c’è chi, grazie all’esperienza maturata negli anni ed a un metodo rigoroso di studio ed analisi dei mercati, riesce a conseguire riconoscimenti e soddisfazioni professionali. È il caso del dott. Gianpaolo Piana di Ovada, promotore finanziario di successo. Piana è l’animatore dell’Ufficio di “Finanza&Futuro” , con sede ad Ovada in Piazzetta Stura, 5 e ad Alessandria in Via Marengo, 16. I due uffici hanno una clientela in aumento, grazie al nome del promotore che in questi anni ha letteralmente mietuto grandi successi. Recentemente infatti Gianpaolo Piana è stato premiato per i risultati ottenuti nella categoria promotore “Master” durante la convention organizzata dalla Deutsche Bank (multinazionale leader nel settore e presente in 90 Paesi). Piana si è detto molto soddisfatto “soprattutto perché l’affermazione è arrivata in un momento economicamente non facile”. Alla premiazione era presente l’intera direzione di Finanza&Futuro “Un riconoscimento personale in più – ci ha detto il dottor Piana – una vittoria che certifica il mio impegno e il fatto abbia svolto la mia professione al meglio”. Piana ha organizzato, nel corso di quindici fruttuosi anni, ricchi di soddisfazioni, uno staff di lavoro preparato e al passo con i tempi, che ha portato l’ufficio ovadese in pochi anni ad essere leader indiscusso della zona, curando gli interessi di oltre 500 clienti. Felicemente sposato con la promotrice F&F, Laura Garbaro (nella foto mentre mostra l’attestato), un figlio, Piana è il simbolo non soltanto di un’Italia che resiste ma anche e soprattutto “di un’Italia che ha fiducia e investe nel futuro”.

ono inseriti nella realtà ovadese tredici profughi con risultati positivi. Sono arrivati a dicembre e la loro presenza non è per nulla di intralcio, ma si respira una sana accoglienza. Per le attività di Ovada il responsabile del progetto è il Dott. Gian Paolo Paravidino di Belforte Monferrato e quindi conoscitore della realtà ovadese. Come Vice Direttore dell’Ente I.P.A.B. “Soggiorno Borsalino” di Alessandria coadiuva il Direttore Generale Cav. Dott.ssa Anna Pagella nell’organizzazione complessiva. Il presidente è l’Arch. Giovanni Maria Ghè che crede molto nell’I.P.A.B quale comunità sociale aperta ai bisogni delle persone, in primis gli anziani di cui da 150 anni si occupano. L’emergenza profughi è un simbolo della tragedia dei nostri tempi ed il “Soggiorno Borsalino” si sente in dovere di intervenire Furono chiamati quattro anni fa dalla Regione Piemonte (allora ente

competente) a fornire l’esperienza nel sociale anche per questa attività di assistenza profughi. In Piemonte in sostanza sono quattro anni che i profughi sono accolti. L’Ente assiste oggi oltre cento ragazzi tra Alessandria ed Ovada. Ad Alessandria sono sistemati in appartamenti, oltre che all’Ostello di S. Maria di Castello, mentre i tredici ragazzi ad Ovada sono sistemati in tre appartamenti in via S.. Antonio e la loro provenienza è del Mali Gambia e Costa d’Avorio Il “progetto profughi” è oggi di competenza della Prefettura che con appalti ha affidato non solo al “Soggiorno Borsalino” ma ad altre organizzazioni che lavorano in questa emergenza la accoglienza dei migranti tutti richiedenti asilo politico (Mali, Gambia ad esempio sono Paesi in guerra). Ad Ovada gli educatori che li seguono sono Chiara Lottero Piero Carosio di Ovada, Sara Briata di Silvano d’Orba, Fatima Borghouli di Molare. Le attività che si svolgono sono varie; tutti

frequentano presso la Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri di Via Gramsci i corsi di lingua a cura del CPIA di Novi Ligure un centro dedicato per insegnamento agli stranieri. Ci sono contatti per esperienze informali quali volontariato in Ovada ed attualmente già svolgono attività come volontari alla Caritas (uno al mercoledì ed al sabato ed ogni mese è prevista la rotazione).“Il progetto prosegue bene – interviene Gian Paolo Paravidino - sono molto risoluti nell’imparare l’italiano, il nostro stile e ritmo di vita. E quindi grazie a tutta la cittadinanza, al Sindaco di Ovada Paolo Lantero, al Consorzio dei Servizi Sociali ed al suo Direttore Emilio Delucchi, alla Parrocchia di Ovada nella persona del Parroco Don Giorgio Santi, ai ragazzi che già hanno operato per la concreta attivazione dei progetti ed a tutti coloro che, in un fragoroso silenzio, si sono già attivati e si attiveranno per sostenerci e consigliarci”.

Incarico per la frana alla Guardia

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no dei danni più ingenti in seguito alle abbondanti piogge del novembre scorso è quello sulla strada comunale che collega Ovada a Trisobbio, ovvero la circonvallazione presso il Santuario della Madonna della Guardia di Grillano. Gli accertamenti geognostici e geotecnici sono stati affidati alla geologa Ilaria Boccaccio, con studio in corso Saracco ad Ovada. Si occuperà della perizia preliminare alla progettazione per un compenso di 2.177 euro. (e.p.)

Lezioni all’antica: calligrafia e gessetto

A scuola come una volta con il maestro Dolcino LUISA RUSSO

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ono ritornati a scuola, proprio come una volta, con maestro, pennino, calamaio e quaderno. Non è stata un’alternativa alla “Buona Scuola” per dirla alla Renzi , ma un modo per ricordare il tempo passato. A proporre questa simpatica iniziativa è stato il Salotto in collaborazione con la Bottega di Cose Vecchie di Via Cairoli con lezioni in una sala predisposta con tavolone centrale e tutte le postazioni in uso ai partecipanti, mentre il Maestro aveva in dotazione lavagna e gessetto per eseguire le lettere da copiare con bella calligrafia. “Dallo stampatello maiuscolo e minuscolo – affermano gli organizzatori – gli iscritti hanno imparato o ripassato il corsivo libero e ornamentale fino al pittorico”. Maestro Giovanni Dolcino, personaggio di spicco non solo per le sue opere artistiche, ma anche per l’estro che ha saputo svolgere un ruolo affascinante ed emozionante.

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l’inchiostro fresco

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OVADA E OVADESE Un libro Il Bilancio per amico di Ovada

Marzo 2015

I Agli onori della cronaca gli studenti più talentuosi del territorio

Pioggia di premi sullo Young Ovada Studenti, docenti, dirigenti scolastici e il Comune hanno dato vita ad un progetto di successo

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a presentazione e la premiazione dei progetti “Young Ovada – la Parola ai Giovani” da parte delle Scuole Superiori della città ha rappresentato non solo un contenitore di idee per cosa e come vogliono Ovada i giovani, ma soprattutto ha espresso i grandi valori che animano gli studenti unitamente alla volontà di fare qualcosa. Indovinata quindi l’iniziativa del Consigliere Comunale incaricato alle Politiche Giovanili, Elena Marchelli, che ha creduto nel progetto sapendo coinvolgere gli studenti con le rispettive docenti e dirigenti scolastici. Progetti curiosi ed interessanti come quello presentato dalla Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri, lo “stop gum” consistente in un mini attrezzo a spinta per asportare le chewing gum dai marciapiedi; il distributore di acqua potabile, un servizio a chilometro zero della 4 B Barletti Liceo delle Scienze Applicate; l’open wi-fi: rete wi-fi pubblica, gratuita e facile da usare per la città dell’Istituto Barletti indirizzo meccatronica e meccanica; il Cineforum individuato presso i locali di Jovanet della 3° del Liceo Pascale, il titolo digitale Jovanet 2.0 quale spazio multifunzionale per attività della 3B, i Parchi di Ovada dell’Istituto Da Vin-

ci e Smart Ovada volto a migliorare l’immagine di Ovada e il benessere dei cittadini attraverso eventi ed iniziative proposto dal Liceo delle Scienze Umane dell’Istituto Santa Caterina. La fase della valutazione è stata effettuata da una commissione composta dai funzionari del Comune di Ovada Laura Parodi, Simona Sciutto e Rita Gandino; attestati ai partecipanti e un contributo ai tre Istituti Superiori. (l.r.)

Una nuova veste per i venerdì sera I commercianti ovadesi preparano gli eventi del 2015

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uova veste per i venerdì sera durante l’estate ovadese. Parte da questa iniziativa il calendario 2015 dell’associazione di cui fanno parte gli esercenti di Ovada riuniti nel gruppo promotore “Imprese Ovadesi”, nato la scorsa estate e che aveva organizzato le iniziative di Halloween dolcetto e scherzetto e nel periodo natalizio “Più Buoni per tutti” con sconti a chi acquistava presso i negozi convenzionati. Come primo passo c’è la volontà di far rivivere l’associazione “Vivi Ovada”, rimettendola in piedi con un nuovo direttivo e un nuovo regolamento interno orientato ad allargare i confini dell’ associazione non solo alle attività del centro storico cittadino, ma anche alle attività dislocate dal centro e a quelle dei paesi limitrofi che compongono l’Ovadese. Per il momento le iniziative approvate per il 2015 saranno una nuova veste dei venerdì sera d’estate chiaramente rivisitati e ognuno con un tema- evento capace di coinvolgere in particolare i cittadini e attirare nuovi visitatori data la posizione strategica della città quindi la nuova edizione di Halloween Dolcetto o Scherzetto e “Più Buoni per Tutti 2015”. (l.r.)

n una cornice idilliaca tra boschi e neve, sabato 21 e domenica 22 febbraio a Lerma località Bonelle, presso la Cantina di Montagna Alto Monferrato Ovadese si è tenuta la prima edizione di “Libro e Dolcetto. Mercatino Antiquario della Carta”. La cantina ha ospitato una mostra di libri, fumetti, articoli da collezionismo e vinili e un vero e proprio mercatino con rarità e curiosità. Inoltre, è stata allestita una sala conferenze dove sono stati presentati libri di autori e su temi del territorio e con alle pareti un’approfondita ed interessante rassegna legata alla storia del fumetto. L’evento oltre che culturale era anche enologico, con la possibilità di ristoro e acquisto delle etichette pluripremiate della

Conferenze sul benessere

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resso il salone “Marcello Venturi” di Molare il Dr. Paolo Testa, psicoterapeuta esperto in Ipnosi Ericksoniana, ha tenuto la conferenza “Fare amicizia con il proprio inconscio: l’ipnosi e la meditazione al servizio della salute psicofisica”. Questi appuntamenti serali stanno appassionando il pubblico e il sindaco Nives Albertelli sta ricevendo numerose richieste di partecipazione da parte di molti esperti. Il Dr. Testa ha ringraziato l’Amministrazione per questo ciclo di appuntamenti definendo l’iniziativa una “palestra di formazione”. (l.r.)

Cantina. Una bella iniziativa per far conoscere e valorizzare maggiormente il territorio, organizzata dalla Biblioteca Civica di Lerma, dall’associazione culturale “Un libro per amico” e da Assolerma con il patrocinio del Comune. Benedetta Acri

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l bilancio di previsione del Consorzio Servizi Sociali che comprende il Comune di Ovada e i quindici della zona, pareggia ad €. 2.320.266,14. L’approvazione si è tenuta durante l’assemblea dell’Ente presso la sede di Via XXV Aprile. Da registrare un importante flessione rispetto ai bilanci di previsione degli anni precedenti, dovuta in modo principale ad un taglio dei trasferimenti da parte dell’ASL per i servizi di integrazione sociosanitaria. Mentre i Comuni del territorio ovadese continuano a garantire la quota consortile deliberata negli anni scorsi, è da rilevare la difficile situazione di cassa della Regione Piemonte che si riverbera a cascata su tutti gli Enti, compresi quelli deputati alla gestione dei Servizi Sociali. Nell’assemblea si è approvato anche un atto di indirizzo per sostenere i Percorsi di Inclusione Sociale le cosiddette “Borse Lavoro” che negli ultimi anni sono diventate uno strumento prioritario per realizzare una piena integrazione sociale ed una effettiva azione di contrasto al disagio sociale sul territorio dell’ovadese. (g.z.)

Volontari in biblioteca

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ttualmente stanno procedendo alacremente i lavori di catalogazione ed etichettatura dei volumi, grazie all’inestimabile aiuto dei molti volontari che fin da subito si sono resi disponibili e che si sperano continuino ad aumentare nel futuro. Nel mentre è stato eletto il Presidente, nella persona di Patrick Roncagliolo, un giovane prossimo alla maturità e valido appoggio dal punto di vista elettronico. Per ora l’organico prevede dieci membri, di cui tre appartenenti all’Amministrazione Comunale di Ovada.

l’inchiostro fresco www.inchiostrofresco.it Direttore onorario: Rino

Vaccaro

Direttore responsabile: Luisa Russo Sito a cura di Mattia Nesto Grafica e impaginazione:

a cura di Sara Ponta

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Club Fratelli Rosselli Iscritto alla C.C.I.A.A. di Alessandria al n° 226160 il 4/10/2005 P. IVA e C.F. 02096520065 Sede Legale: Piazza Garibaldi, 5 - 15076 Ovada (AL) “l'inchiostro fresco” è registrato presso: Reg. Stampa AL n. 322 del 31/01/1985 R.O.C. n. 11700 del 12/02/1998 Trattamento dati: Gian Battista Cassulo Presidente Ass. Club F.lli Rosselli La raccolta pubblicitaria è curata in proprio tramite i soci dell’Associazione Club Fratelli Rosselli

Redazione: Via Municipio, 20 - 15067 Novi Ligure

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Il vecchio adagio tradotto dal dialetto campese recita “febbraio il corto è peggio del Turco”

Pendolari vittime del “piano neve” Sulla “Genova-Ovada-Acqui Terme” i disagi si sommano tra ritardi e maltempo. Un reportage di Fausto Piombo

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n questo inverno, mite rispetto a quelli che hanno sempre caratterizzato la Valle Stura, il gelo e la neve hanno fatto la loro timida comparsa e soltanto, fino ad oggi, a febbraio. Le precipitazioni nevose non sono state abbondanti anzi, non superando i 30 centimetri si possono tranquillamente definire esigue e le temperature sono scese raramente di pochi gradi sotto lo zero. Nonostante queste premesse, tutto sommato confortanti, gli abitanti della Valle Stura hanno dovuto sopportare ancora i disagi arrecati, come è ormai consuetudine, dai servizi di trasporto pubblico che invece proprio in caso di condizioni atmosferiche sfavorevoli dovrebbero garantire la sicurezza della mobilità a tutti i cittadini, evitando loro di esporsi ai maggiori rischi legati all’utilizzo del mezzo privato. Alla base dei fatti a cui si fa riferimento c’è il piano neve diffuso e messo in atto il 4 febbraio da RFI e Trenitalia a causa dello stato di allerta nivologica 2 emesso dalla Protezione Civile della Liguria. Il piano neve in questione decideva per la linea Acqui – Genova il taglio di 12 corse delle 26 previste giornalmente, pari al 47% dei convogli e, cosa per nulla apprezzata dagli utenti della linea, il piano stato attuato in maniera preventiva senza che sussistesse una concreta situazione di emergenza. Questa vicenda ha purtroppo costretto molta gente a rimanere a casa o nel caso migliore a raggiungere il posto di lavoro, la scuola o un luogo di cura con notevoli ritardi e disagi, il tutto semplicemente in misura preven-

tiva. Ovviamente mancava la classica ciliegina sulla torta che non si è fatta attendere a lungo. Infatti il giorno successivo, venerdì 6 febbraio in piena coerenza con il piano neve qualcuno pare abbia messo in “pista” un bel merci che col suo pesante carico ha trovato nella poca neve caduta un ostacolo insuperabile. Ovviamente a farne le spese, con le conseguenze personali del caso, sono stati ancora una volta i pendolari. Il verificarsi di questi fatti ha visto scendere ancora una volta in campo a sostegno dei viaggiatori valligiani il “Comitato Pendolari Valli Stura ed Orba” e i Consiglieri Regionali Aldo Siri e Antonino Oliveri. Fausto Piombo

Lo storico marchio è ritornato sul mercato

Ecco il latte “Valli Genovesi”

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opo il fallimento e la chiusura dello stabilimento situato a metà strada tra Masone e Campo Ligure, avvenuta nel settembre del 2010, il marchio Latte Valli Genovesi, è tornato, all’inizio di quest’anno, sugli scaffali dei più importanti supermercati ed ipermercati della Liguria. Lo storico marchio dell’azienda della Valle Stura

Dott. Sergio Diana Medico Chirurgo Prof. a c. di impiantologia Università di Genova Specialista in Chirurgia Maxillo - Facciale Specialista in Odontostomatologia C.T.U. Tribunale di Genova

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è stato infatti acquisito, ad agosto 2014, dopo una lunga trattativa, dalla Alberti di Imperia, marchio leader assieme alla genovese Latte Tigullio, nel settore lattiero-caseario che, nel suo stabilimento di Pontedassio occupa oltre cento dipendenti ed ha un fatturato annuo di circa 25 milioni di Euro. Alberti è anche una delle industrie alimentari ita-

liane ad aver conseguito lo standard internazionale ISO 22000. Nel 2012 era girata, per qualche tempo, la possibilità di acquisto del marchio da parte della Centrale del latte di Alessandria, cosa poi sfumata nel nulla. La Alberti, l’estate scorsa, ha battuto la concorrenza di altre due ditte, entrambe di fuori regione, il marchio dell’entroterra genovese rimane così ligure ma, al momento non si ha nessuna notizia, da parte del colosso imperiese, di riapertura dello storico stabilimento in Valle Stura che, dagli anni ’80 fino al 2010 ha dato lavoro a numerose persone della Valle. Fabio Mazzari

Proposta per un biglietto metropolitano

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l Consigliere Regionale Aldo Siri ha recentemente presentato un’interrogazione al Presidente della Giunta Regionale chiedendo un suo intervento presso Trenitalia Liguria, al fine di estendere il biglietto bus – treno integrato, e quindi l’abbonamento, a tutti i cittadini dell’area metropolitana Genovese, ovvero anche a quelli della Valle Stura. Ricordando che la Città metropolitana di Genova dallo scorso gennaio è subentrata alla Provincia, Aldo Siri ha evidenziato che alla Città metropolitana competono funzioni relative ai servizi del trasporto pubblico locale e che alla Regione Liguria compete un ruolo fondamentale nella pianificazione, regolamentazione e gestione del sistema di Trasporto, tra cui anche quello ferroviario regionale. Per la formulazione della sua interrogazione Siri si è basato su quella che in questi giorni è la domanda che molti cittadini dei paesi della Valle Stura si pongono, ovvero perché per lo stesso motivo per il quale, senza aver avuto possibilità di scelta, si devono considerare “cittadini metropolitani genovesi” non debbano vedersi riconosciuti, oltre agli stessi doveri, le stesse opportunità e gli stessi servizi dei loro concittadini genovesi o più semplicemente dei più vicini residenti nel Comune di Acqua Santa? (f.p.)


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l’inchiostro fresco

VALLE STURA

Marzo 2015

Una festa che vale un anno di divertimenti

Il maltempo ha colpito duramente il territorio

Il Carnevale-spettacolo della Valle Stura!

Problema frane in via di risoluzione

VIRGINIA CALISSANO

A

@ @MVirgiCalissano

Masone come ogni anno si è svolto il Carnevale! Attesissimo non solo dalla Valle Stura ma da tutto l’hinterland e la riviera. Numerosissime le persone che hanno assistito a questa sfilata, appuntamento fisso ormai ogni anno! L’attesa è stata di ben 3 settimane, a causa del maltempo, ma ne è valsa la pena. Vi riportiamo qui la fotografia dei vincitori

ringraziando il fotografo Tommy Pittaluga e la reporter (nonché parte dei vincitori) Francesca Cattaneo. La premiazione per il Miglior Carro è stata data all’imponente Sfinge, arrivata completa di Faraone, Divinità, mummie e chi più ne ha più ne metta! Il Miglior Gruppo Mascherato è stato di uno sciame di Meduse, belle, sinuose e luminose! Ma ha vinto anche la Miglior Maschera Singola: due Alieni venuti dallo Spazio

per il Carnevale Masonese. Da WhatsApp, per una volta fuori dai cellulari, ecco le Emoticons, faccette gialle che hanno vinto il Miglior Carro Ironico… Messicani, Cinesi, Circensi, Batman completo di scorta e nemici con la sua Batmobile ed ancora i Minions in formato gigante hanno fatto capolino tra le vie di Masone accompagnandosi a cupcakes deliziosi! Una grande partecipazione per un grande e meraviglioso evento!

Per le foto si ringraziano Tommy Pittaluga e Francesca Cattaneo

l’Arca Un leggero appetito

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iccoli segnali da fine del mondo, quella che ci meriteremmo, ma che, tranquilli, non arriverà. Dice l’antropologo Marino Niola in un saggio sull’alimentazione appena pubblicato: “La dieta è diventata la nuova religione globale. Così anticipiamo il giorno del giudizio e facciamo del dietologo una sorta di Dio giudice. O di Dio una sorta di dietologo improprio, che dispensa premi e castighi qui o ora. Ecco perché la dieta non è più una misura di benessere, ma una condizione dell’essere”. (M. Niola, Homo dieteticus, il Mulino, Bologna 2015). No comment. Solo che vado a farmi un piatto abbondante di spaghetti, conditissimi. Davide Ferreri

FABIO MAZZARI

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e frazioni interne della Valle Stura stanno lentamente tornando alla normalità, dopo le numerose frane provocate dagli eventi alluvionali che, nell’ottobre e novembre scorso, hanno interessato questa vallata. Enrico Oliveri, geometra dell’Ufficio tecnico del Comune di Campo Ligure e dell’Unione dei Comuni, ci spiega che, a Campo Ligure (il paese in autunno più duramente colpito) la frana principale è quella che riguarda la località Mongrosso, la strada è ancora parzialmente interrotta ma è prevista la sua riapertura a breve termine. In zona, comunque, la strada parallela è aperta a senso unico alternato per far transitare le famiglie residenti. Sempre in località Mongrosso la strada che inizia all’altezza del campo sportivo ed arriva fino alle spalle della stazione ferroviaria, ancora oggi non è percorribile in automobile. I residenti si servono di un sen-

tiero che taglia gran parte della strada ed arriva in paese. Ancora in territorio Campese vi sono altresì delle piccole frane lungo la Strada Provinciale del Turchino, che il comune di Campo Ligure ha ripristinato già a novembre con un primo intervento, permangono problemi in Località Giustina, dove ci sono degli smottamenti a valle, il ripristino completo di questa strada (dove risiedono poche famiglie) è previsto entro il mese di aprile. Dalla regione Liguria sono stati stanziati 500 mila euro di aiuti al Comune di Campo Ligure per il ripristino della situazione regolare. Un’altra situazione pericolosa, con uno smottamento che va avanti da novembre, è presente a cavallo dei comuni di Mele e Masone, poco oltre il Passo del Turchino, in località Regalli, dove è presente una frana di circa 50 mila metri cubi che riversa detriti nel torrente, in questo caso però essendo la zona pressoché disabitata, non vi sono rischi per le poche case presenti.

Campo Ligure, dai giorni dell’alluvione una frana isola gli abitanti di via Mongrosso. Un disagio contro il quale occorre intervenire.

Il dissesto idro-geologico tormenta la Valle Stura D urante l’alluvione dello scorso mese di ottobre nel Comune di Campo Ligure si è verificato un movimento franoso considerevolmente esteso che ha colpito il versante collinare che sorge nelle immediate vicinanze della sponda sinistra del fiume Stura isolando un’intera frazione. In questa porzione del paese vivono diverse famiglie e vi insistono anche allevamenti di bestiame e attività produttive lattiero-casearie e agroalimentari che trovano nell’isolamento il peggior nemico. Una frana verificatasi da così tanto tempo non sarebbe stata oggetto di un articolo sul nostro giornale se non fosse per i disagi al limite della sostenibilità che cagiona alle persone coinvolte da oltre quattro mesi. Un portavoce dei residenti ci ha raccontato che a parte qualche piccolo intervento la frana è sempre allo stesso punto

dal giorno in cui si è verificata e di essersi recati recentemente presso il Comune interpellando l’ufficio tecnico e il Vice Sindaco, dai quali hanno ricevuto l’ormai scontata risposta che giustifica la situazione di stallo con la mancanza dei soldi necessari all’intervento, nonostante il Governo (Delrio 18/11/2014) avesse assicurato ai Sindaci dei comuni alluvionati la possibilità di sforare il patto di stabilità per le opere di ricostruzione. I soldi in realtà sono stati stanziati ma sembrano ancora arenati in Regione, mentre le ditte che si sono da subito messe a disposizione del Comune prestando la loro opera per affrontare l’emergenza hanno anticipato i denari per le forniture di materiali e mezzi ed ora, in mancanza di copertura finanziaria e con l’aggravante della crisi economica attuale sono in seria difficoltà ad assicurare gli stipendi ai dipenden-

Dal lontano 1950 una tradizione dolciaria che si tramanda da più generazioni

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ti. Intanto, con le nevicate e le gelate che hanno caratterizzato il mese di febbraio, gli sconsolati e stremati abitanti “franati” di via Mongrosso per raggiungere i luoghi di lavoro o di studio hanno dovuto affrontare difficoltà che sarebbero risultate eccessive anche in tempi remoti. Infatti la mattina di lunedì 23 febbraio si sono dovuti confrontare con strade e viottoli completamente ghiacciati dove non era stato cosparso nemmeno un granello di sale e, giunti sulla statale hanno trovato il marciapiedi invaso dalla neve caduta il sabato precedente che non era stata rimossa, inoltre, ci fanno ancora notare il nostro interlocutore, i residenti vivono da oltre quattro mesi con l’ansia di eventuali necessità di interventi sanitari che non sarebbero assolutamente semplici e soprattutto rapidi con le immaginabili possibili conseguenze. Come

dice ancora il portavoce dei residenti della zona, la cosa che ancor più fa rabbia alle persone costrette a subire questa situazione sta nel constatare che contesti analoghi, come quelli di Rossiglione in Valle Berlino e di Masone con la frana in località Cianchetta, hanno visto interventi immediati. Della condizione degli abitanti della frazione si è preoccupato anche il Consigliere Regionale Bruzzone (Lega Nord) che, in considerazione del fatto che per la frana di Mongrosso sono già stati stanziati circa 300.000 euro, ha presentato un’interrogazione al Presidente della Giunta Regionale Burlando chiedendogli di intervenire affinché i residenti di via Mongrosso possano al più presto tornare a vivere in una situazione di normalità. Fausto Piombo


Il taccuino a cura di Mattia Nesto e Matteo Clerici

Una parrocchia “diffusa” Una cucina povera ma ricca di storia

Quella palestra nel verde

Pillole meteo: stagioni a confronto in una indagine meteo-storica

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Accostamenti degli inverni

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ttimo rapporto con la curia di Acqui e la forte presenza del Movimento dei Focolari, grazie all’impegno di don Mirco Crivellari, rende Sassello un paese con una parrocchia e un oratorio che richiamano tantissimi ragazzi” - spiega Daniele Buschiazzo. “La scorsa estate, l’oratorio di Sassello ha avuto 110 ragazzi, – dice il Sindaco – sia facenti parte degli abitanti sia dei villeggianti. E mi piace ricordare che – conclude Buschiazzo – questi giovani professavano fedi differenti. Anche da una piccola parrocchia diffusa si può iniziare a pensare ad un mondo in comune”. bbiamo chiesto ad Adamo Scassi, imprenditore e memoria storica del paese, un commento sulla “star” locale: l’amaretto. “È figlio di una cucina povera, poche mandorle, un po’ d’acqua e niente farina – spiega Scassi – una ricetta semplice che proprio per la sua semplicità e genuinità è difficile da imitare. Nato nel 1860, grazie alla signora Dagna e al mio antenato Piero Rossi, l’amaretto ha un anno in più dell’Italia. Assaggiarlo vuol dire gustare la nostra storia patria”.

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rbe non vive solo d’estate. È il motto di Alessandro Minetto che con un gruppo di soci ha deciso di aprire una nuova palestra “aperta a tutti, dai villeggianti ai valligiani”. Il centro di attività fisico si trova a Martina e Minetto ricorda come “tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’aiuto del Comune di Urbe che ci ha concesso i locali e all’entusiasmo di Beppe Crozza”.

Riprendiamo le “pillole di meteo” curate da Massimo Zagarella per scoprire l’andamento climatico nell’Alta Valle dell’Orba. Sul nostro sito un ampio reportage su quando Urbe diventa “una piccola Cortina” erché parlo di accostamenti od analogie: perché in meteorologia nessuna stagione sarà eguale ad un’altra, anche nell’arco di centinaia di anni dell’intera stagione un singolo mese potrebbe aver percorso lo stesso cammino, ma mai una sta-

gione, qualunque essa sia. Dico questo perché sento spesso e leggo in questi mesi di paragoni con gli inverni 1989/’90 e 2006/’07. Prendiamo in esame l’inverno 1989/’90: innanzitutto era stato preceduto da un autunno mite in ottobre e nella media in novembre, ma molto sic-

citoso, talché si ebbero soltanto 8 giorni di pioggia nel trimestre in oggetto contro ben 1600 mm. di pioggia in ottobre e novembre 2014. Il dicembre 1989 fu completamente diverso, ebbe infatti valori negativi in tutta la sua parte iniziale, con piogge nella seconda de-

Urbe: nasce nuova associazione sportiva voluta “dal basso”

Un “riccio” per lo sport Q ualche mese fa si è costituita una nuova associazione sul territorio del comune di Urbe. La neonata associazione è costituita da un gruppo di persone che hanno in comune un forte attaccamento alla nostra zona. Lo statuto, sottoscritto dal consiglio, prevede la promozione del luogo attraverso la pratica di tutte le attività outdoor che meglio si adattano alle peculiarità dell’ambiente che ci circonda. Le prime iniziative che sono state intraprese hanno ottenuto una buona risposta in termini di partecipazione e ciò ha permesso, nel giro di poco tempo, di “reclutare” un buon numero di sostenitori e collaboratori. Con l’avvento della buona stagione sono state messe a calendario un certo numero di giornate da dedicare alla pulizia degli antichi sentieri che attraversano la nostra

valle, attività che vedrà la collaborazione di altre associazioni del territorio quali Protezione Civile e Pro Loco, oltre che di laboriosi volontari autoctoni piuttosto che villeggianti. Il nostro territorio ha innumerevoli potenzialità che al momento risultano difficilmente apprezzabili perché sopraffatte dal degrado e dall’abbandono: deve diventare un impegno comune perseguire il decoro e il rispetto dell’ambiente. Un paesaggio piacevole, pulito e accogliente attirerà un maggior numero di turisti amanti della natura e questo non potrà che migliorare le condizioni di vita di coloro che vivono e lavorano sul territorio. La ASD Urbe ha intrapreso un viaggio: “Parti con noi!!!”

Altre notizie sul Sassello nella sezione Magazine con un’intervista al Sindaco Daniele Buschiazzo cade e freddo e cielo sereno nella terza: completamente diverso dal dicembre appena trascorso. Gennaio e febbraio 1990 corsero su un binario talmente privo di ostacoli da collezionare soltanto qualche giorno di pioggia e di pioggia mista a neve, gennaio freddo e febbraio mite solo nella parte finale del mese. Si ebbero tra marzo ed aprile le uniche nevicate di quel lontano inverno, con un totale annuo di 27 cm ( record negativo per Urbe dal 1981 ad oggi). L’inverno 2006/’07 fu preceduto da un autunno più fresco, ma anch’esso al di sopra della media stagionale, e 346 mm. di pioggia, quindi nulla a che vedere con la pazzia degli scorsi ottobre e novembre. Dicembre fu anch’esso più freddo, e la differenza tra quel mese ed il dicembre 2014 è di 1.8°: era quello il dicembre più mite dal 1981, spazzato via dai + 3.9° dalla media del dicembre 2014. Gennaio e febbraio furono molto miti, con una sola nevicata da 6 cm. il giorno 25: la neve cadde a marzo, con 66 cm., il che portò l’accumulo totale a 88 cm. E’ in atto, e non sono il solo a sostenerlo ( ma anche i più recalcitranti sembrano aver alzato bandiera bianca) un’accelerazione dei valori termici verso l’alto, insomma in questi ultimi 4 anni, le temperature si sono alzate rispetto alla media in maniera esponenziale, e questo testimonia le frequenti alluvioni, le estati fresche e le piogge persistenti, oltre che a nevicate più corpose ( anche se non è, per ora, il nostro caso). La meteorologia è una scienza incredibile: è Madre Natura che comanda, e chissà cosa avrà in mente tra 50 anni per questo Pianeta. Massimo Zagarella

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Grand Hotel Nuove Terme: abbiamo sentito il nuovo direttore sulla domanda turistica

Livorno stringe la mano ad Acqui Terme Il gruppo toscano della Uappala Hotels sbarca nella città della Bollente con l’obiettivo di dare slancio all’economia om locale

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onostante che il punto nascite dell’ospedale sia stato chiuso alla fine dello scorso anno, alcune settimane fa è venuta alla luce nel nosocomio acquese una bellissima bambina di nome Greta. Il lieto evento, oltre a suscitare comprensivi sentimenti di gioia tra la popolazione ha determinato una serie d’interrogativi ed anche un interrogazione in consiglio regionale da parte del consigliere Paolo Mighetti. L’esponente del MoVimento 5 Stelle chiede maggiori garanzie in caso di nascite improvvise all’ospedale della città termale con la presenza di una speciale ambulanza neonatale in grado di trasportare in tutta sicurezza sia i nuovi nati che le madri verso gli ospedali di Novi Ligure e Alessandria. Anche il sindaco Enrico Bertero avendo appreso la notizia della nascita della bambina ha chiesto ai vertici dell’Asl provinciale d’istituire un servizio di reperibilità serale e notturna del personale sanitario specializzato che solitamente opera nelle sale parto degli ospedali. Sempre nel mese di febbraio si è registrato anche un secondo “fiocco rosa” rappresentato dal bando per la realizzazione dei nuovi edifici delle scuole medie cittadine. L’argomento è stato portato in discussione nel consiglio comunale che si è tenuto lo scorso 24 febbraio. Una gestazione “complessa”, visto che sono ormai anni che si parla della realizzazione delle sedi definitive delle scuole medie cittadine. In un primo momento si era pensato di ricorrere allo strumento del “leasing immobiliare in costruendo” ma la Corte dei Conti ha sollevato una serie di osservazioni. Così l’amministrazione comunale ha deciso di cambiare strategia ricorrendo al cosiddetto “contratto di disponibilità” dove i privati si accolleranno tutti rischi economici dell’intera operazione. (g.l.f.)

periodo di cassa integrazione in fase transitoria nel passaggio tra le due gestioni, hanno ripreso il regolare impiego presso il nuovo Gruppo. Fra i principali segnali emersi: la volontà di instaurare uno stretto legame con il territorio e con la popolazione locale. Volontà suggerita anche dall’accordo di collaborazione instaurato con l’associazione albergatori di Acqui Terme. A confermarlo e a darci le linee guida della propria attività è proprio il nuovo direttore, Giovanni Monti, che abbiamo incontrato. Sarà lui a guidare il futuro di un Grand Hotel che, inaugurato nel 1891 e recentemente riportato ai fasti dell’epoca liberty da un accurato restyling, ospitava abitualmente le teste coronate delle

ebbraio 2015: mese zero per la nuova gestione del Grand Hotel Terme da parte del gruppo livornese Uappala Hotels. Marzo 2015: è tempo di fare i primi commenti. L’assegnazione del bando di gara pubblicato dalle Terme di Acqui per l’affitto di ramo d’azienda ha permesso il rispetto della data di apertura stabilita; un accordo della durata di otto mesi con la società Terme di Acqui S.p.A in vista dell’ambizioso e tanto atteso programma di privatizzazione – previsto entro fine luglio – il cui obiettivo principale sarà quello di dare maggior slancio all’offerta turistica cittadina. Un grande respiro per i circa quaranta lavoratori che, a seguito di un breve

In memoria del giovane acquese tragicamente scomparso

Premio Marco Somaglia Presentato il Bando di Concorso titolato “Nella storia con un ciak”

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el ricorrere dei 7 anni dalla tragica morte del sedicenne Marco Somaglia – deceduto a seguito degli urti contro il terreno roccioso nell’agosto 2008, precipitando per 150 metri dalla Rocca Provenzale, in Valle Maira –, torna l’appuntamento con il Premio, istituito nello stesso anno, da un’idea della famiglia Somaglia – Signor Bruno Somaglia e Signora Silvia Trucco – e dell’Istituto “Guido Parodi” di Acqui Terme, per onorare la memoria dell’ex studente del Liceo Classico. Il concorso titola “Nella storia con un ciak”. L’acceso è garantito a tutti gli alunni delle ultime tre classi degli istituti di istruzione secondaria di II grado nazionali e gli elaborati, da presentare su carta e/o supporti informatici, devono essere correlati alla

storia e/o al cinema nell’ambito delle tre sezioni previste dal bando (storico-artistica, storico-letteraria e storico-cinematografica). La formula espressiva è lasciata quale libera opzione ai Candidati: potrà essere un’elaborazione artistica, un poemetto, un testo scenico, una coroncina o un racconto storico. Proprio quella la volontà della formula: dare la possibilità ai Candidati di esprimersi secondo il proprio stile, ricercarlo e proporlo attraverso un soggetto storico che possa essere rappresentato in una versione cinematografica. Libera la forma di partecipazione che potrà essere individuale o in gruppo, non necessariamente dello stesso indirizzo. Un’ottima iniziativa, per la cultura, per la storia e per il cuore. (f.b.)

La commissione

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a Commissione sarà composta da: Prof. Nicola Tudisco, Preside IIS G. Parodi; S. Trucco, B. Somaglia (genitori di Marco); e dai docenti Carlo Prosperi; L. Rapetti; G. Botto; A. Scarsi; A. Palumbo; G. Massolo, M. Piacentini; dagli ex studenti B. Gallizzi e C. Bonante e dall’ esperto cinematografico A. Cuttica. Gli elaborati cartacei, in triplice copia, insieme alla domanda di partecipazione, dovranno giungere in busta chiusa all’Istituto di Istruzione Superiore “G.Parodi”, via De Gasperi n. 66, 15011 Acqui Terme (AL), entro e non oltre il 31 maggio 2015.

principali casate europee, miliardarie americane e lord inglesi, compreso il premier Winston Churchill. Fiore all’occhiello della struttura è indubbiamente la raffinatissima spa, dotata di piscine di acqua calda termale a varia temperatura, e proprio da qui parte l’idea per il primo avvicinamento alla cittadinanza da parte della nuova gestione: a tutti i residenti della provincia di Alessandria viene dedicato uno speciale pacchetto della durata di due ore e mezza, al prezzo di 10 euro, grazie al quale potranno godere dell’antico percorso romano tra le sale del “calidarium”, “tepidarium” e “frigidarium”. Rinnovata in questa direzione, e a quella del mondo del lavoro, soprattutto, anche l’offerta culinaria del ristorante “Le Fontane” al proprio interno: un menù alla carta per la sera e la possibilità di ripetere altrettanto al pranzo, rivisitato anche in chiave di colazione lavoro. Così il bar, fino alla precedente gestione destinato ai clienti e ai frequentatori meno mattinieri della città, ora invece aperto dalle 7, per consentire anche ai lavoratori amanti della “colazione con giornale”, di concedersela in un ambiente lussuoso e accogliente. Alla domanda se si sia pensata qualche formula convenzionata per l’imminente periodo Expo la risposta è stata sincera, segno di una reale volontà di accettare consigli e proposte: “Attualmente non si è ancora pensato nulla visto il turbinio dell’insediamento, ma non si escludono iniziative correlate”. Ciò che traspare dalle parole del nuovo direttore Monti è la risposta ai tanti dubbi che i termini brevi di gestione offerti dal bando hanno fatto nascere: chi mai penserebbe di investire energie, economiche e no, per una durata di soli 8 mesi? In questo caso non è servito chiederlo: la nuova gestione certo non baderà a spese e non lesinerà con le proposte; la volontà del gruppo Uappala Hotels è di esserci, ora e fra 8 mesi per continuare ciò che in questo periodo intraprenderà. Le buone intenzioni si tradurranno in concreto rilancio per cittadini, turisti e lavoratori? La risposta certo non si farà attendere. Federica Balza


Una riflessione del Sindaco di Predosa

Rapetti: l’Unione non fa la forza D urante l’intervista a Giancarlo Rapetti, primo cittadino di Predosa, il dato emerso in modo chiaro e netto è che i margini di spesa per le Amministrazioni locali sono sempre meno anche se, lo stesso Sindaco l’ha più volte sottolineato, “non per questo dobbiamo disperarci o peggio cercare di utilizzare in modo improvvido il poco di budget di cui possiamo disporre”. A Predosa, come già i lettori de “l’inchiostro fresco” sanno, c’era stata la possibilità che venisse installato un nuovo impianto per il trattamento di rifiuti legnosi. Però la Conferenza dei servizi del 9 febbraio scorso ha bocciato la proposta, in quanto “Sono stati fatti rilievi sia dal Comune che dalla Provincia – ci dice Rapetti – e sono state poste riserve molto forti dal punto di vista urbanistico, in quanto non è stato preso in considerazione il raccordo ferroviario, che deve essere obbligatoriamente realizzato”. Messo da parte questo tema, il discorso si è rivolto su quanto fatto dal Comune sino ad ora: “Le Amministrazioni locali per anni hanno impersonato il ruolo di Pierino nella favola col lupo – risponde sorridendo il Sindaco – hanno sempre detto che mancavano le risorse, quando le risorse invece c’erano. Oggi che le risorse non ci sono più bisogna adeguarsi”. Nonostante i vincoli a cui tutti i Comuni debbono sottostare, a Predosa la pressione fiscale è rimasta molto bassa e “fiore all’occhiello dell’Amministrazione”, i predosini non pagheranno alcuna addizionale IRPEF, definita dallo stesso Rapetti “una forma di perversione fiscale unica nel suo genere”. Infine abbiamo chiesto al primo cittadino il perché, invece di un’Unione di Comuni, si sia perseguita una Convenzione tra Comuni tra Predosa, Montaldo e Pasturana: “Non sposo le Unioni dei Comuni perché a mio avviso invece di diminuire gli Enti, ne creano altri di nuovi a cui, spesso, si deve anche trovare una sede – spiega il Sindaco in modo deciso – meglio le Convenzioni, che vanno proprio nella direzione della razionalizzazione di spese che da Roma ci chiedono. Montaldo e

.. . a i r a n i d a i r u Ron g i L a ell d e r a m l tra i te n o m e i P del i t n o m i e

Interviste a cura di MATTIA NESTO

Maggioranza e minoranza a braccetto

Poggio: insieme per Capriata

@Mattia Nesto

La situazione del paese di Mornese

Pestarino: poche “I risorse tanto lavoro “F

Pasturana – conclude Rapetti – sono state scelte perché con questi Comuni già da anni avevamo la convenzione di segreteria ed eravamo più abituati a lavorare”.

are il Sindaco di un paese con 740 anime come Mornese potrebbe sembrare semplice. E invece così non è. Si tratta di un impegno che mi assorbe 24 ore su 24 ma io sono felice e onorato di poterlo svolgere”, così Simone Pestarino, classe 1987, ci ha illustrato la sua “missione da Primo Cittadino”. Mornese fa parte della Unione Montana dal Tobbio al Colma (assieme a Belforte, Bosio, Casaleggio, Cremolino, Lerma, Molare, Montaldeo, Mornese e Tagliolo, ndr). Il paese, borgo di montagna dell’Alto Monferrato, che ha dato i natali a Santa Maria Domenica Mazzarello, recentemente ha siglato un gemellaggio con Castelnuovo Don Bosco (AT), il paese di San Giovanni Bosco, “nel nome della comune matrice salesiana e religiosa che anima queste due terre di Santi”. Ufficialmente il

gemellaggio verrà sancito domenica 10 maggio, festa proprio di Santa Maria Mazzarello. “Negli ultimi tempi, grazie all’imprescindibile aiuto e sostegno delle Figlie di Maria Ausiliatrice e delle Ex Alunne di Maria – ci dice Pestarino – stiamo predisponendo strutture e percorsi attrezzati per favorire il turismo povero, ovvero quello che i pellegrini fanno muniti di sacco a pelo”. Il Sindaco ci spiega che “Roberto De Marco, presidente di T.G.S. (Turismo Giovane Salesiano, ndr) ha già preso con noi contatti e siamo convinti che per la bella stagione avremo molte presenze”. Mornese è conosciuto anche per il suo imponente castello che “sarà protagonista” di un grande evento: “Sono davvero felice di poter annunciare in esclusiva come il Castello di Mornese parteciperà alla Giornata del F.A.I., il 21-22 marzo e per la prima volta in assoluto potrà essere visitabile gratuitamente”. Infine, prima di congedarci, Simone Pestarino ha voluto ricordare, con una punta d’orgoglio, come “Mornese sarà presente all’Esposizione Internazionale di Milano, dal 18 al 22 giugno, con uno spazio apposito in cui i produttori locali potranno far conoscere al mondo intero le gemme della nostra terra”.

n un piccolo paese come Capriata la politica dovrebbe stare fuori dal Municipio. Maggioranza e minoranza dovrebbero cooperare per il bene comune, così come sta avvenendo” in questo modo Giovanni Battista Poggio ha fotografato la situazione di Capriata d’Orba. “Già la scorsa estate abbiamo dato la Presidenza della Commissione sul fiume Orba ad Alessandro Moncalvo, un esponente della Minoranza – spiega il Sindaco – il quale si è dimostrato capace e credo che questo sia stato un primo segnale di un’opposizione che ha svolto il proprio ruolo sempre in modo propositivo e mai distruttivo”. Anche grazie al lavoro di Moncalvo, dopo una prima ripulitura lo scorso inverno, “sarò completata la pulizia del letto del fiume Orba fino a Predosa ed inoltre verranno rimossi gli arbusti e gli ammassi erbosi lungo gli argini” dice Poggio. “Come Amministrazione sono fiero di poter annunciare che dal prossimo giugno sino a settembre inizieranno i lavori

per il restauro dell’esterno della scuola Enrico Brizzolesi, così come era stato predisposto dalla precedente Amministrazione Cassulo – afferma il Sindaco – e sarà predisposto un nuovo luogo idoneo per il mercato cittadino”. Infatti i negozi ambulanti si sposteranno da piazza Garibaldi alla più spaziosa piazza Martiri della Liberazione (conosciuta come “piazza del Vecchio Peso”). “Qui il Comune fornirà il necessario per un corretta presenza del mercato – illustra il nostro interlocutore – dall’acqua alla luce, passando per i parcheggi, il nuovo mercato sarà fornito di tutto”. Inoltre il Sindaco ha ricordato che “I locali immediatamente posteriori il Comune, – di proprietà della Amministrazione – ormai fatiscenti, saranno demoliti. Le cubature rimarranno di modo tale che si possa ricostruire fedelmente come prima”. Infine abbiamo chiesto a Poggio cosa ne pensasse del funzionamento dell’Unione collinare del Gavi: “Posso solo rispondere il meglio – pronto risponde il primo cittadino – la collaborazione con Francavilla Bisio e Tassarolo è avviata ormai da più di dieci anni e funziona a meraviglia. Quando le Unioni non sono guidate da interessi politici – termina il discorso Poggio – ma da una volontà di semplificazione e accorpamento le manovre funzionano. Nonostante non vi sia più presente Gavi, l’Unione collinare oggi è più forte”.

A Tortona risorge il Dazibao

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al 20 al 22 febbraio weekend d’inaugurazione per il redivivo Dazibao, circolo Arci sito in Corso Alessandria, 141 che unisce cultura e divertimento. Il Dazibao, dopo un periodo difficile che lo vedeva quasi spacciato, riapre con una nuova “gestione” e con un programma ricco di eventi interessanti. Tra concerti dal vivo, spettacoli teatrali, laboratori il Dazibao si presenta come originale punto di riferimento per la movida “alternativa” alessandrina. (b.a.)


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l’inchiostro fresco

RONDINARIA

Marzo 2015

Una battaglia condotta col sorriso

Cecilia non molla “L a SLA è una brutta bestia, che prima di prenderti agli arti ti prende alla testa. Non bisogna scorarsi, non si deve stare fermi e mai e poi mai arrendersi. Io dico toh malattia e faccio il gesto dell’ombrello. Sono una persona che lotta e non sventolo bandiera bianca!” queste le parole e tutta la voglia di vivere di Cecilia Laporta. Cecilia è una ragazza di Serravalle Scrivia affetta da oltre trenta mesi di Sclerosi Laterale Amiotrofica. Cecilia e assieme a lei il compagno Fausto però non si sono persi d’animo e hanno iniziato una difficile ricerca di possibili metodi di cura. Spulciando in rete si sono imbattuti in un video di un signore che affermava di aver migliorato molto la sua condizione di malata da Sla grazie alla cura della Keshe Foundation. “Inizialmente abbiamo pensato ad una truffa – ci dice Cecilia – e allora abbiamo fatto le nostre ricerche, andando a conoscere personalmente il fisioterapista di quella persona che affermava di aver reso più sopportabile la situazione”. Cecilia e Fausto, confortati dal parere positivo del medico, dopo molti sforzi, hanno avuto un incontro con Mehran Tavakoli Keshe, il fondatore iraniano di questa fondazione. La cura ha un costo di 30.000, “cifra che con il lavoro che fa il mio compagno (è un giardiniere, ndr) non possiamo permetterci” confessa la nostra interlocutrice. Allora i due hanno pensato di realizzare un filmato che possa sensibilizzare le persone per raccogliere i fondi necessari alla cura: “La raccolta fondi è chiamata To’ alla malattia – ricorda Cecilia – Io non voglio che la malattia mi sconfigga, io voglio sconfiggere questo morbo maledetto”. Cecilia è una persona piena di brio, che tutte le settimane va a Genova a fare fisioterapia “Ho scelto di farle a Genova perché mi piace il mare, cambiare aria e viaggiare. Non è per snobismo, ma per la voglia di fare qualcosa, di non lasciarmi sconfiggere dalla malattia”. La battaglia di Cecilia va avanti e nonostante qualche dubbio che si legge sulla “cura Keshe” pare che i due coniugi siano decisi a proseguire “Si sentono spesso in giro voci di cure miracolose e di santoni fantomatici – afferma Cecilia – Ma io ho conosciuto quest’uomo, ho letto e seguito ciò che ha fatto e lui ha giurato, guardandomi dritto negli occhi. Io voglio continuare a lottare”. Da San Valentino scorso è attiva una campagna, promossa dall’esperto di crowdfunding Giuseppe Di Giacomo, per la raccolta fondi (disponibile sul sito buona causa.org). (m.n.)

Un’opinione scientifica

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a scienza è un tentativo, in continua evoluzione, di comprendere “come funziona il mondo”: non pretende di avere la verità in tasca, e ciò che oggi ci sembra vero potrà essere smentito in futuro. Però ci sono casi in cui abbiamo ampi margini di tranquillità. Come sono convinto che se lancio in aria una pietra questa ricadrà, similmente mi sento di affermare che la Keshe Foundation è fantascienza. L’idea del fantomatico “plasma” di cui parla, cozza contro le attuali conoscenze di base della fisica. Ma, a parte questo, lo sapete che potete prenotarvi per un viaggio sulla Luna per il 2016-17? Basta un anticipo di 8000 euro alla Keshe Foundation e, se poi il viaggio non c’è, ve li rimborsano, trattenendone “solo” 500 per le spese. Ah, il reattore al plasma tante volte promesso, voi l’avete visto? No? Beh, siete in abbondante compagnia. Ma se volete potete prenotarlo anticipando 500 euro. Mi fido dell’opinione, totalmente negativa, dell’AISLA su questa cura. Fioravante Patrone

il sito adiacente, il cortile interno e il castello. Entro 90 giorni, - assicura Ghio - la torre verrà ripristinata con l’intervento di un’impresa edile locale, che attuerà tutti gli interventi di ricostruzione delle parti danneggiate. Il Castello , oggi di proprietà di privati, è in vendita. Esso pare non aver subito danni strutturali , poiché saltuariamente vengono effettuati interventi di piccola manutenzione alle cantine , al primo piano, al cortile esterno, aree che sono state affidate alla gestione del Comune e della Pro Loco, che ne dispongono per organizzare varie iniziative culturali e sociali. Con una punta di orgoglio, - prosegue l’assessore Ghio - da affezionato cittadino e anche in qualità di amministratore, posso dire che l’Amministrazione comunale farà tutto il necessario per rendere il castello e la sua torre fruibili alla comunità, affinché ritornino ad essere luogo di aggregazione dei cittadini cosicche, la domenica, quando si recano alla Santa Messa possano guardare in alto e vedere nuovamente la torre nella sua bellezza”. Il preventivo si attesta sui 30.000 euro. Marta Calcagno

Marta Calcagno

Salviamo torre “Gazzolo” È

Un giovane di talento

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astelletto d’Orba: L’Associazione “Insieme per Castelletto” compie 20 anni e celebra con lo stesso entusiasmo di sempre la giornata internazionale della donna, una festa che oggi ancor più che nel passato necessita un riconoscimento e un’attenzione particolare da parte di tutti, poiché ancora oggi, è difficile essere donna, essendo misconosciuta da molti parità di genere come diritto umano fondamentale. Venerdì 6 marzo a Castelletto d’Orba si è parlato di “Donne, diritti, lavoro” con ospiti di prestigio: l’Assessore regionale al lavoro Gianna Pantenero, il Vicepresidente del Consorzio Servizi sociali dell’ovadese Franca Repetto, l’insegnante ex Vicesindaco del Comune di Ovada Sabrina Caneva, con il coordinamento del Senatore della Repubblica l’Onorevole Federico Fornaro. Si è parlato di donna e disoccupazione, donna e diritti. I dati emersi confermano che l’indice di disoccupazione nel territorio nazionale è pari al 12, 6% della popolazione, di cui il 6,2% è costituito da donne. La percentuale aumenta nella provincia di Alessandria, dove sono 14.000 le donne disoccupate. I dati OCSE tuttavia sono confortanti, rivelano che il 64% delle lauree oggi vengono conseguite da donne, a fronte di una forte regressione delle politiche del Governo sulla scuola, fatte di slogan e tanti promesse,che in questi anni sono state spesso vanificate. Il diritto allo studio rischia di essere disatteso, nonostante sia un principio costituzionale fondamentale.

San Cristoforo: “lavori urgenti” parola di Elio Ghio

a San Cristoforo, la suggestiva torre del “Gazzolo”, che svetta imponente nel cuore del centro storico, all’interno delle mura del castello,un prezioso quanto mai antico resto di quello che fu il paese medievale. Le sue origini risalgono infatti al 1000, quando fu costruita con funzione di avvistamento per la difesa delle incursioni Saracene. Oggi la torre è diventata il simbolo di un passato millenario per gli abitanti del paese, che vanno orgogliosi delle loro ricchezze e del loro patrimonio architettonico. Recentemente però la essa ha mostrato chiari segni di cedimento. Dai sopralluoghi effettuati prontamente dai vigili del fuoco di Alessandria è stata rilevata un’importante deformazione della struttura muraria, nonché il collasso parziale di una parete e la conseguente rottura di una parte del tetto. Le ipotesi più probabili sulle possibili cause del danno sono da imputarsi ai fenomeni meteorologici, alle forti piogge che lo scorso ottobre hanno danneggiato gravemente alcune abitazioni e non hanno risparmiato la torre. “È stato interdetto il transito veicolare e pedonale - spiega Elio Ghio, assessore del Comune di San Cristoforo - in attesa della messa in sicurezza della torre e di tutto

8 marzo a Castelletto

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artirà il prossimo 15 marzo per uno stage formativo di un mese a Bochum vicino a Dusseldorf (in Germania) Antonio Mangini di 17 anni di Ovada frequentante la Scuola Alberghiera di Acqui Terme corso sala/bar. Un’occasione offerta dal Progetto Leonardo che consente una full immersion nel paese europeo e un’acquisizione di competenze nel settore ristorativo, nonché un approfondimento linguistico importante (nel nostro caso di lingua tedesca). Dopo una prima settimana di studio della lingua, le altre tre saranno dedicate all’apprendimento delle tecniche nelle varie aziende ristorative. Per poter partecipare a questa opportunità è stata fatta una selezione tra i ragazzi dei corsi finali dei vari indirizzi, scegliendo i dodici migliori, sostenendo un esame in lingua inglese e poi un test attitudinale con domande precise sulla ristorazione. La scelta dei candidati è stata altresì valutata in base al rendimento scolastico degli anni passati e al voto complessivo finale delle prove citate. “Non mi aspettavo questo risultato, anche se mi sono sempre impegnato nel percorso di studi perché credo in questo sbocco professionale che garantisce un futuro lavorativo, ricco di soddisfazioni. Il mio obiettivo è di mettere in pratica le conoscenze acquisite come cameriere di sala e barman sulle navi da crociera, anche se la strada è ancora lunga”. Intanto le sue capacità professionali non sono passate inosservate perché è già stato contattato per servizi di sala in un noto locale della città. Intanto il primo traguardo della selezione è stato raggiunto, a cui seguirà un mese impegnativo e il rilascio di un attestato, riconosciuto in tutta l’Unione Europea, con la possibilità di lavorare all’estero. La scelta della Scuola Alberghiera per Antonio è risultata vincente a scapito di una concezione comune che privilegia l’eccellenza nei Licei e sottovaluta la scuola professionale per un domani nel mondo del lavoro. Luisa Russo


l’inchiostro fresco

RONDINARIA

Marzo 2015

Pierfranco Romero ci descrive le bellezze della sua “città dei paesi” castello dopo castello

Ecco la mia “Rondinaria” L o scorso mese ho concluso la mia “via crucis” raccontando di alcune fra le più importanti bellezze storiche di Silvano d’Orba: paese sorto sulle rovine della mitica città di Rondinaria… “la mia Rondinaria!”. Ma l’area su cui sorgeva questa mitica città dell’oro, semidistrutta nel 935 dai Saraceni e definitivamente nel 1277 da Guglielmo VII del Monferrato era ben più vasta. Ed allora mi piace raccontare alcune bellezze storiche dei paesi sorti su questo territorio. Ritengo, infatti che partendo dai “Torrazzi” là dove l’Orba si beve il Piota, come scrive il professor Sergio Basso, ed in particolare lungo le sponde di questi due torrenti e sino a Lerma, vi fosse il centro più importante della zona. Penso che una serie di pagus e piccoli villaggi gravitassero su questa città: da questi sono sorti i paesi che oggi ci offrono bellezze storiche del tutto particolari.

Castelletto d’Orba Ed allora, Castelletto d’Orba (Castelvetrum) con un bellissimo castello del tredicesimo secolo: la sua fondazione è forse anteriore all’anno 1000, rivisitato come detto sopra nel XIII secolo. Degna di visita la Pieve di Sant’Innocenzo adiacente il Cimitero Comunale. Di origine longobarda San Cristoforo con il suo bel castello Spinola: prima Ubertengo, poi Spinola, poi dei Doria e nel 1736 passato al re di Sardegna. Montaldeo Montaldeo, con il castello Doria di origine aleramica. Fu ricostruito nel 1271 dagli alessandrini, passò agli Sforza e nel 1433 alla famiglia Trotti di Alessandria. Questa famiglia era solita applicare lo “ius primae noctis”: nel 1528 una rivolta popolare contro “questo diritto” uccise tutti i componenti della famiglia trovati nel castello e gettando le persone in un pozzo dello stesso. Sembra si sia salvato solo un fanciullo ospite di parenti ad Alessandria. Ma una leggenda dice che un nobile genovese avesse rapito a Genova una nobile che per volere della famiglia era stata chiusa in clausura. Portata nel castello di Montaldeo convolò a nozze. Il nobile era solito allontanarsi dal castello per missioni diplomatiche: tornato da una di queste ante-tempo trovò la sposa in dolce compagnia. La fece murare viva… ed oggi si dice che in alcune notti il fantasma della donna si aggira fra le segrete del castello Doria. Mornese Bello il castello di Mornese. Di origine cistercense fu distrutto nel 1404 dai genovesi: nel’600 fu rivisto e restaurato ed oggi è di proprietà privata.

di Pierfranco Romero

Cremolino Cremolino con il suo imponente castello costruito in epoche diverse: la prima edificazione risale agli aleramici, poi furono investiti i Malaspina (1467). Fu acquisito da nobili famiglie genovesi e nel 1778 passò ai Savoia. Oggi è di proprietà privata.

La “città dei paesi” è quel complesso di realtà urbane tenute insieme dall’antico spirito dei borghi bagnata dalle acque del Lemme, del Piota e dell’Orba Casaleggio Boiro A Casaleggio Boiro “il castello dell’Innominato”: qui girò alcune scene dei Promessi Sposi il regista Bolchi. È uno dei manieri più antichi del Monferrato: fu di Aleramo, passò agli Spinola, ai Fieschi ed è oggi di proprietà dei conti Guiglia. Lerma Anche il castello di Lerma è di antica costruzione. Fra investiture, vassallaggi etc… nel 1399 passò alla famiglia Spinola: bella la parrocchiale con l’abside che incorpora parte di una delle torri del castello. Una leggenda, dice che nel medioevo una principessa della casa reale francese di passaggio a Lerma, dovendo proseguire il

viaggio per Roma, per timore di essere rapinata dai briganti, lasciò il suo tesoro nel castello di Lerma. Celato nelle mura, si dice che per trovarlo si deve seguire il raggio del sole che ad una certa ora del giorno penetra tramite una ben precisa finestra e colpisce una parte di queste mura: il tesoro ad oggi non è stato ancora trovato… oppure? Nel cimitero di Lerma una bellissima Chiesa intitolata “San Giovanni al piano” con affreschi opera del pennello del Canavesio o della sua scuola. Questi con quelli della Pieve di Castelletto d’Orba e di San Rocco al Mulino di Silvano d’Orba vengono citati come gli affreschi del “trittico di Lerma”.

Molare Molare con il bel castello Tornielli e la pieve di Campale. Anche il castello di Molare fu “rivisitato” dal D’Andrade.

Tagliolo Monferrato Il castello di Tagliolo domina l’Alto Monferrato: è stato più volte ristrutturato, in ultimo quello effettuato a fine Ottocento su disegni del D’Andrade. La prima costruzione sembra risalga al periodo aleramico: nel 1477 fu acquistato dai Doria-Gentile e poi divenne proprietà del marchese Oberto Pinelli-Gentile. Questa famiglia è tutt’ora proprietaria del maniero. Volta di Belforte Poi il castello Cattaneo della Volta di Belforte (il paese delle due bugie: né bello né forte). All’interno una bellissima pieve medioevale recentemente ristrutturata in modo meraviglioso.

Rocca Grimalda Rocca Grimalda il cui castello domina la valle dell’Orba. Sembra sia stato edificato attorno all’anno mille. Conquistato da Francesco Sforza nel XV secolo: lo Sforza infeudò la famiglia Trotti di Alessandria. Fu in seguito acquistato dai Grimaldi ed oggi, credo, sia di proprietà privata. Questo territorio che ho velocemente descritto tramite ricordi personali e dati rilevati dalla rivista “Urbs” dell’Accademia Urbense di Ovada e da volumi storici della zona, e individuato come “ovadese”. Spero in tutti questi miei racconti di non essere incorso in errori madornali. Vi domanderete perché, non parlo di Ovada: semplicemente perché questa bellissima cittadina merita un racconto a parte per la sua storia… e per le sue bellissime opere d’arte. Arrivederci quindi al prossimo numero.

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San Cristoforo paese sotto attacco

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n intero paese in allarme, dove regnano la paura e l’indignazione tra gli abitanti per gli innumerevoli e brutali episodi di furto che si susseguono senza sosta da un anno a questa parte. È San Cristoforo, un piccolo paese di 600 abitanti sulle colline gaviesi, che apparentemente sembra un luogo tranquillo e ameno dell’entroterra ligure, ma ultimamente è stato preso nel mirino da ladri e scassinatori senza scrupoli, che violano le abitazioni e si impossessano degli oggetti che riescono a portare via senza destare sospetti. Un fenomeno che è andato via via crescendo, fino a diventare allarmante. Nella notte del 26 febbraio ben sei abitazioni sono state violate, nemmeno l’allarme di sicurezza o la presenza dei proprietari delle case ha messo in fuga i rapinatori. Ogni mese a San Cristoforo si registrano numerosi furti con scasso. “Bisogna armarsi”, dicono alcuni cittadini che abbiamo interpellato, che naturalmente mossi dalla paura, sono sul piede di guerra. “Non possiamo più stare a guardare o subire inaudite violenze in attesa dell’intervento delle forze dell’ordine” , “non siamo più sicuri nemmeno all’interno delle nostre case , viviamo nell’angoscia continua e nella paura che qualcuno entri improvvisamente”. Armarsi? Una questione cavillosa e controversa, in un momento, quello attuale, in cui l’eccesso di difesa è un reato, e la cui punibilità è una certezza. Alla fine, nell’incertezza generale della legge, si rischia di essere derubati e condannati! Alcuni cittadini suggeriscono tra le soluzioni per porre fine alla paura, un ritorno al passato, agli anni 90, quando i cittadini si organizzavano a turno per vigilare le strade e le case, prese d’assalto dai ladri. Un fenomeno ciclico dunque, gestito bene grazie allo spirito di iniziativa e alla volontà degli stessi cittadini. Marta Calcagno

Nuovo Direttivo della Pro Loco di Basaluzzo

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l giorno 23 febbraio si sono svolte le elezioni per formare il nuovo Direttivo della “Pro Loco” di Basaluzzo che resterà in carica fino al 2017. Sono risultati eletti: Giovanni Adali, Diego Bocconello (presidente), Michela Camera, Giulia Chiesa (vice-presidente), Maria Luisa Dell’Olio Lespine, Sabrina Di Massa, Enzo Genovese, Cristina Governa, Barbara Lovazzano, Francesco Lovazzano, Gianpaolo Ragno (segretario), Mariuccia Rotondi, Davide Silvano (tesoriere), Luisa Tardito e Maurizio Zacchini. I revisori dei conti saranno Piero Bonabello, Guido Genovese e Stefano Max. (d.f.)


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l’inchiostro fresco Marzo 2015


Intervista al sindaco Daniele Buschiazzo

La mappa demografica dell’Oltregiogo

Sassello: paese a misura di natura

Ovadese: pochi comuni con saldo positivo D

“Una terra amica che ci dona la possibilità di mantenere viva la nostra realtà produttiva” MATTIA NESTO

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@Mattia Nesto

aniele Buschiazzo ha accolto la redazione de “l’inchiostro fresco” nella sala consigliare del comune di Sassello: “Sassello è un luogo dove è passata la Storia e mi piace pensare – ci dice il sindaco – che si possa respirare ad ogni angolo”. Domandiamo a Buschiazzo un commento sulla recente unione di Comuni con Urbe: “È un procedimento che assieme a Fabrizio Antoci, sindaco di Urbe, abbiamo deciso per anticipare ciò che, nei prossimi anni, sarà la norma. I piccoli Comuni – spiega Buschiazzo – non hanno più le risorse per potere gestire autonomamente tutti i servizi. Mettersi assieme, dividersi i compiti e dare una mano tra vicini credo sia la soluzioni migliore per questi tempi di crisi. Stiamo inoltre già lavorando – conclude il primo cittadino – per estendere l’unione anche a Miola”. Quali sono le eccellenze di Sassello?: “C’è l’imbarazzo della scelta! – afferma sorridendo Buschiazzo– Inizio dagli amaretti. Nel 19° secolo, finito il periodo delle ferriere genovesi, Sassello attraversava una

Sassello non è solo amaretti è anche arte, cultura, fede e partecipazione popolare. Siamo una terra di montagna a due passi dal mare. La scenografia delle case affacciate su piazza Giacomo Rolla

forte crisi. Nel 1860 Gertrude Dagna ha però scoperto la ricetta degli amaretti – ricorda il primo cittadino – e da allora in questo borgo è avvenuta una riqualificazione industriale ante litteram. Le ferriere sono diventate industrie dolciarie che, ad oggi, con gli Amaretti

Il Sindaco Daniele Buschiazzo (a sinistra) intervistato da Mattia Nesto

Virginia, gli Amaretti Giacobbe e il Biscottificio di Sassello danno lavoro a 200 persone. Una realtà industriale ecosostenibile conosciuta in tutto il mondo”. Il discorso si sposta sulle festività del paese: “Oltre alla fiera del 29 agosto, – risponde il Sindaco – di grande

richiamo sono due feste religiose come la Scala Santa, che si tiene il venerdì Santo, e l’Infiorata del Corpus Domini. Eventi che richiamano turisti da tutto il mondo”. Buschiazzo appare un Sindaco orgoglioso della propria terra: “È una terra amica quella di Sassello, che ci dona le mandorle per gli amaretti, che ci regala i prelibati funghi, grazie al vicino vento di mare, e che ci dà la carne di grande qualità che, con la Macelleria Giacobbe, fa incetta di premi al Taste di Firenze o al Salone del Gusto di Torino. Questo borgo – conclude il Sindaco – è davvero quel che si dice un paese a misura di natura”.

iminuiscono gli abitanti non solo di Ovada ma anche in molti paesi del territorio. Nel centro zona di Ovada la popolazione passa dagli 11.714 del 31/12/2013 agli 11.613 al 31/12/2014 con un decremento di 101 unità. Anche nei paesi del territorio spiccano diminuzioni di residenti vuoi per la popolazione anziana e l’emigrazione non solo di stranieri per motivi di lavoro. Diminuzione di 33 abitanti a Rocca Grimalda con i 1495 al 31/12/14 contro i 1528 dell’anno precedente; seguono Tagliolo Monferrato (-28) con i 1598 del 2014 e i 1626 del 2013; Castelletto d’Orba (-21) con 2069 del 2014 contro i 2090 del 2013, Casaleggio Boiro (-13) dai 304 del 2013 a 381 del 2014: Belforte Monferrato (-12) con i 518 del 2014 contro i 530; Montaldeo (-12) con 269 del 2014 contro i 281 del 2013; Molare (-10) con 2228 del 2014 e 2238 nel 2013. Minori diminuzioni a Cassinelle (-5) con 944 contro 949 dell’anno precedente; Trisobbio (-4) con i 655 del 2013 e 651 del 2014; Carpeneto (-3) che scende sotto i 1.000 passando da 996 del 2013 a 993 nel 2014; Montaldo Bormida con i 687 dello scorso anno contro i 688 del 2013. Registrano invece un aumento di abitanti Cremolino (+12) passando da 1070 a 1082; Mornese (+7) da 735 a 742, Lerma (+3) da 870 a 882 e Silvano d’Orba (+2) da 2008 a 2010. Il boom che si è verificato nell’anno appena trascorso è però l’aumento consistente dei matrimoni civili. Cambia lo stile di vita e il modo di pensare dei coniugi: nessuno vuol più unirsi in Chiesa davanti al celebrante, ma piuttosto si prediligono i riti civili nelle location ricche di attrattive. L’ovadese, con i suoi Castelli risponde a questa nuova moda e diventa il luogo ideale per queste unioni. Lo dimostrano i dati forniti dagli Uffici di Comuni: il primato spetta naturalmente ad Ovada con 19 matrimoni celebrati con il rito civile e 14 religiosi; seguono Tagliolo Monferrato e Trisobbio dove si sono celebrati 15 matrimoni civili, mentre quelli religiosi sono rispettivamente 2 a Tagliolo Monferrato e 7 a Trisobbio (di cui tre residenti sposati in altro Comune). Seguono in questa speciale graduatoria Castelletto d’Orba con 4 civili e 1 religioso; Belforte Monferrato con 1 matrimonio civile; Lerma con tre civili e tre religiosi; Casaleggio Boiro con 3 civili; Mornese con 2 civili ed altrettanti religiosi; Carpeneto con 3 civili e due religiosi. Tengono ancora, se può essere passato questo termine, Montaledo con un matrimonio religioso, Molare con 8 religiosi e 4 civili, Cremolino con 8 religiosi e 4 civili. Silvano d’Orba il paese delle centenarie con ben cinque “nonnine” che godono ottima salute. La più anziana ha compiuto 104 anni a febbraio, mentre la più giovane compirà 100 anni a settembre; tutte godono di buona salute e vivono con le loro famiglie. A Silvano d’Orba segue Tagliolo Monferrato che detiene questo piccolo primato con due centenarie. (l.r.)


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l’inchiostro fresco Marzo 2015

notizie e curiosità Sulle nevi d’Caviriò

Dalla rivolta di popolo ad una festa di piazza: un giorno di febbraio a Roccagrimalda

(sulle nevi di Capriata d’Orba)

Mesi freddi in Valle Stura di Virginia Calissanoo

@MVirgiCalissano

di PIERINO CASSULO

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Ripubblichiamo un articolo apparso a pag. 25 su “l’inchiostro fresco” del gennaio 2007, a firma di Pierino Cassulo, purtroppo ormai scomparso, su una settimana bianca sulle piste “fai da te” a due passi da casa.

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iù gli anni passano, più i bei ricordi tornano alla mente. Io, Pierino Cassulo, di anni ne ho tanti, quest’anno saranno ottantanove, e per fortuna sono in ottima salute per cui riandare con la mente ai bei tempi passati fa sempre piacere. Ad esempio oggi 5 gennaio 2007, guardando dalla finestra mentre sto scrivendo queste righe, vedendo un bel sole splendente primaverile mi ripenso ai tempi in cui avevo 16 o 17 anni. Anche allora il sole splendeva, ma il paesaggio era tutto coperto da un bianco manto di neve e l’inverno, sotto quella coltre, durava non meno di tre mesi. La neve per me era un vero divertimento perché avevo la passione dello sci. Io e Tonino Ponasso (Vaciö) eravamo una coppia affiatata. Purtroppo Tonino ora non c’è più. Era un ottimo amico che ricorderò per sempre. Il nostro maestro era il signor Pio Borgata, una persona buona e generosa, che mi rimarrà sempre nel cuore con stima. Col signor Pio eravamo un trio perfetto. Io e Toni cercavamo le discese più belle per poi divertirci insieme. Una di queste era la strada della Rapallina e, anche se era stretta, riuscivamo a trovare lo spazio per poterci fermare. Sciavamo dalle 13 sino alle 16,30 o 17 tutti i giorni. Poi vennero altri ragazzi come Tonino Saia e Luigi Tambussa. Le piste della nostra Cervinia iniziarono a riempirsi e così fu per molti inverni compresi quelli del 1943, quando tornai dal fronte, del 1944 e del 1945, che furono i migliori, anche se eravamo ancora in piena guerra. Un giorno a ricordarcelo furono due aerei “Testa rossa” americani o inglesi che, tutto d’un tratto dal lato di Castelletto d’Orba, sbucarono in picchiata sul nostro campo fortunatamente senza mitragliarci. Erano tanto bassi che riuscimmo a vedere i piloti, i quali, in cuor loro, forse ci invidiarono. Nella zona detta il “Brico di Brizzolesi”, dove adesso sorge il campo da golf di Villa Carolina, c’era una meravigliosa discesa. Lì sciavano le marchesine parenti della marchesa Finocchio. C’era anche la marchesina della tenuta di Castelvero. Sapendolo, un giorno ci andammo anche noi. Facemmo conoscenza e ci accolsero con grande piacere, facendoci i complimenti per il nostro splendido modo di sciare. Insieme alle marchesine passammo giorni fantastici, anche se la strada del ritorno ci faceva un po’ di paura. Dal Brico, infatti, per rientrare a Capriata dovevamo affrontare la discesa della strada dei Ghisoni, un budello dalla forte pendenza, ma anche quello, con gli sci ai piedi, era un bel divertimento. Questa discesa partiva dalla cascina Fraccia e arrivava alla Villa Borgata. Ricordo che nel 1938 la GIL (Gioventù Italiana del Littorio) mi scrisse per un campionato di sci che si svolgeva a Bormio in Valtellina. Andai sotto falso nome perché avevo superato l’età. Con me era stato prescelto anche un certo Mario Maria, che abitava in via Roma a Tortona. Non partecipai alla gara perché in un’altra squadra scoprirono un concorrente non in regola con i requisiti anagrafici e così i miei superiori, per non incorrere in sanzioni, mi sostituirono con uno di Bardonecchia. Non partecipai al campionato, ma in compenso feci dieci giorni da nababbo sciando tutto il giorno su piste ben diverse da quelle d’ Caviriò, ma forse non ugualmente divertenti come quelle del mio paese!!! Questi erano gli inverni della mia gioventù. Ora la neve si vede molto di rado e quando viene si scioglie in pochi giorni. Per la mia età è molto meglio, perché non rischio di scivolare, però rimpiango quei vecchi inverni nevosi più che altro per la mia gioventù spensierata. Ero sempre allegro e cantavo tutti i giorni. Ciao gioventù che non ritornerai mai più. Ti penso e ti ricorderò per sempre. Ciao Tonino e signor Pio che con questo mio racconto ho voluto iscrivervi nella galleria dei personaggi di Capriata per farvi restare, per l’affetto e la profonda amicizia che ci ha legato, nella memoria collettiva del nostro paese.

Carnevale con la Lachera tra maschere e tradizione BENEDETTA ACRI

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@FmGiully89

ome ogni anno, puntuale, Rocca Grimalda a Carnevale riscopre le sue tradizioni con la Lachera. Sabato 7 e domenica 8 febbraio il colorato e movimentato corteo ha sfilato prima per le campagne circostanti e poi per le vie del paese accompagnato da musiche e danze, coinvolgendo grandi e piccini. Ospiti di quest’anno è stata “La Poulido de Gemo”, gruppo tradizionale francese del carnevale provenzale. Assistere alla Lachera è sempre suggestivo, rimanda a tempi lontani e a tradizioni storiche che rendono ricco il bagaglio culturale di una comunità e ne denotano la forte identità. Costumi e musiche tipici del territorio fanno di Rocca Grimalda uno dei pochi luoghi in cui la “danza delle spade” è ancora attiva, insieme ad altri balli tipici della tradizione piemontese in generale e della Lachera in particolare. Le prime testimonianze fotografiche della Lachera risalgono ai primi del ‘900, ma la sua origine pare sia molto più antica, legata a riti primaverili e agresti pagani. Secondo la tradizione la Lachera risale ad una coppia coraggiosa di sposi che durante il medioevo si ribellarono al signore locale che pretendeva di esercitare lo ius primae noctis. I soldati del feudatario passarono presto dalla parte della popolazione locale che tutta partecipò alla ribellione, sfilando orgogliosamente per le strade del paese in segno di sfida. Le maschere della Lachera sono i Lachè (servitori), i Trapulin, gli Zuavi, gli Sposi, il Guerriero, il Bebè, le Campagnole e i Mulattieri, seguiti dai musici, dagli scampanellii e dalle risate e grida dei partecipanti, tutti a formare un rumoroso ed allegro corteo carnevalesco. Un evento così unico e particolare che meriterebbe una maggiore visibilità, ma che riesce comunque ad attirare molti visitatori e curiosi da tutto il territorio dell’Oltregiogo.

arzo è iniziato e porta con sé l’avvio della bella stagione: voglia di uscire, di muoversi e di tornare alle campagne, nelle belle giornate primaverili che poi sfociano nell’estate. Ma l’inverno? Cosa accade in quelle campagne? Accade che molti paesi cadono in letargo per risvegliarsi con l’allungarsi delle giornate, ma ci sono anche posti che vivono e rimangono attivi in qualsiasi momento dell’anno! Immancabile esempio è la Valle Stura, che trova al suo ingresso paesi come Masone e Campo Ligure: svegli e torniti di abitanti sia con la neve che con il sole. La spiegazione è che il territorio è ancora ricco (anche se meno di prima), questo permette agli abitanti di risiedere 12 mesi all’anno in loco senza declinare il paese ad uso esclusivo della villeggiatura. Le attività commerciali non mancano, così come uffici ed aziende. Conta molto anche la vicinanza con Genova, che permette di avere un lavoro o studiare da pendolare senza abbandonare l’entroterra. Stesso discorso vale per Rossiglione, più vicino ad Ovada, cittadina piemontese che già si discosta dalle dimensioni del paese. Rossiglione, delle dimensioni di Campo Ligure e Masone è il terzo paese che incontriamo salendo da valle e costeggiando lo Stura ed è l’ultimo prima di entrare in Piemonte ed incontrare Ovada, cittadina dell’alessandrino, di dimensioni, come anticipato, molto più grandi. Chi invece negli anni, ha subito la mutazione diventando ad oggi una località di villeggiatura è Tiglieto: poco comodo per il pendolarismo, con aziende e lavoro a valle ad oggi è pressoché deserto, per rianimarsi in ville e cascine ormai ad uso esclusivo vacanziero. Tiglieto è molto viva d’estate con le sue attrazioni turistiche quanto dormiente d’inverno. (m.v.c.)

Fioccano i ricordi con Pierfranco Romero

paesaggi

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resentiamo in queste pagine centrali alcune “storie d’inverno nei Paesi”. Abbiamo deciso di trattare questo argomento non per chissà quale speculazione intellettuale, ma perché lo abbiamo notato de visu tra la gente. Lo abbiamo visto in questi primi mesi dell’anno mentre distribuivamo le copie de “l’inchiostro fresco”, durante i colloqui con i vari Sindaci e Amministratori Locali e anche quando ci fermavano, esausti e in preda ai morsi della fame, per una breve, ma gustosa sosta, in qualche bar a base di cappuccio&brioche. Dallo scambio di opinioni, dall’osservazione diretta e dal ricordo dei giorni che furono, sono nate queste pagine che raccontano la vita nei Paesi durante i mesi invernali. Piccole storie


l’inchiostro fresco Marzo 2015

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egli anni ’40-’50, quando la ferrovia collegava Ovada con Novi Ligure, strano ma vero, nevicava quasi sempre abbondantemente (2-3 volte nell’inverno l’accumulo di neve raggiungeva il metro ed oltre). Il Marchese Cattaneo Della Volta, direttore dello stabilimento Ilva, affinché i lavoratori potessero utilizzare i mezzi di trasporto per recarsi al lavoro, creava delle squadre di spalatori, i quali quando raggiungevano, la sera, Ovada, venivano portati al ristorante “Grotta” a mangiare i favolosi agnolotti di Checco.

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egli anni 60’ e ’70, “Turi” recuperò un vecchio motore di una ‘500. Percorrendo la strada che va a San Pancrazio, in quel di Silvano d’Orba, nella vigna che si trova appena dopo la svolta a sinistra (per recarsi al santuario), creò con alcuni amici una pista da sci. Creò quindi con il suddetto motore recuperato uno skilift che permetteva, finito il percorso, di ritornare a monte.

La corona delle Alpi su Capriata

d’inverno

nell’Oltregiogo

Sassello: turismo sotto la neve MATTEO CLERICI

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Le sentinelle del territorio prosegue dalla prima pagina

@MatteoClerici2

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assello: situato in provincia di Savona, d’estate è una delle mete del turismo ligure, con i villeggianti pronti a godere della montagna nella bella stagione. Tuttavia, esiste anche l’inverno, ed anche nella bassa stagione Sassello ha molto da offrire. I visitatori possono esplorare il Parco del Beigua e la foresta della Deiva, incantevoli da attraversare dopo una nevicata muniti di ciaspole. Per i meno avventurosi, il centro storico, ricco di arte e cultura. Le tre chiese, Immacolata, Santissima Trinità e San Giovanni, parlano di una terra cristiana, protagonista delle sacre rappresentazioni di Natale e di Pasqua. Quest’ultima, particolarmente sentita, si basa su un testo di un sassellese dell’Ottocento e coinvolge 60 attori del teatro locale. Sassello è anche il luogo di nascita della Beata Chiara Luce Badano, del Movimento dei Focolari, il cui eroismo di fronte alla morte attira un flusso continuo di pellegrini. Villa Perrando, con la sua galleria d’arte ed il fondo di libri antichi, mette a disposizione la ricchezza, ed il gusto della cultura dell’omonima famiglia aristocratica. Sempre per gli amanti del sapere, ecco i musei preistorico e napoleonico, i cui reperti raccontano eroismi e drammi della discesa del Primo Console in Italia. La Torre quattrocentesca, in località Bastia Soprana, è quanto resta di un castello, costruito dal condottiero Branca Doria per sorvegliare i valichi montuosi che univano Pianura Padana ai ricchi centri della costa. Visitarla riporta ai tempi di sfarzo, battaglie e ricchezze. Piazza Rolla è invece il cuore commerciale dell’abitato, su cui si affacciano molti dei negozi più caratteristici, come i venditori di amaretti. E, parlando del tipico dolce locale, è bene ricordare la Festa dell’Amaretto, in programma per ogni mese di ottobre. Una due giorni, a base di sapori locali (tra cui i funghi), cultura e memoria, per ricordare come, alla fine dell’Ottocento, la cittadina abbandonò le ferriere per dedicarsi all’agroalimentare a Km 0. Sensibilità ecologica ante-litteram?

Paesi al giorno d’oggi: d’inverno un letargo pieno di vita MATTIA NESTO

@Mattia Nesto

di esistenze rallentate, che paiono raggelate dalla rigida stagione. Eppure cova un sostrato di attività che, come brace sotto la cenere, è caldo, è vivo e non muore neppure sotto zero. Si tratta delle piccole attività commerciali, che nonostante la crisi e la concorrenza della grande distribuzione, tutti i giorni riforniscono i Paesi dei beni di prima necessità, ma non solo. Ci sono anche gli stessi abitanti che, riuniti in associazioni, club, bande musicali o squadre sportive tengono vitale il proprio borgo, ideando

feste, proponendo manifestazioni o semplicemente popolando i bar della via principale. Ed infine vi sono i giovani e meno giovani che, i primi col loro entusiasmo ed i secondi con le loro nostalgie, rendono i Paesi de “l’inchiostro fresco” pieni di storie da raccontare attorno ad un caminetto quando fuori la neve scende lieve. Nell’epoca della connessione globale a volte il segnale può far difetto, ma quello che mai deve venire meno è una mente ardente quando fuori è tutto gelido.

Abbiamo visto mettere in pratica il “patto di stabilità” e sentito ripetere fino alla nausea parole come “accorpare”, “ridurre” e “tagliare”. Sappiamo di dire qualcosa di impopolare - specialmente con i tempi che corrono – quando chiediamo che anche i piccoli paesi possano avere accesso a maggiori risorse, però effettivamente è così. Perché accentrare la sanità esclusivamente nei grandi centri, come si sta facendo? Perché far percorrere qualche decina di chilometri ai nostri figli per raggiungere la propria scuola? Certamente non vogliamo scuole e ospedali in ogni Comune, ci mancherebbe, ma servizi più diffusi sicuramente. Il contrario, insomma, della tendenza nazionale che prevede il risparmio fino all’ultimo centesimo delle risorse pubbliche. Ma i soldi investiti per garantire una maggiore vicinanza delle istituzioni locali alla gente, quando spesi bene, non sono buttati al vento. Semmai gli sprechi da tagliare sono altri. Li si può consierare alla stregua di investimenti per realtà altrettanto importanti come quelle cittadine, pur se meno rappresentate. I piccoli Comuni sono le “sentinelle del nostro territorio”, quelle che per prime percepiscono le secche dell’economia nazionale, le istituzioni più vicine ai cittadini, gli amministratori che puoi incontrare per strada e i più vicini rappresentanti della complessa e distante macchina statale. Non ha alcun senso lasciarle morire d’inedia, come si sta facendo: il rischio è quello che il nostro Oltregiogo, come ogni altro piccolo territorio, rimanga senza difese. Federico Cabella


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l’inchiostro fresco

GENTE D’IMPRESA - MAGAZINE

Marzo 2015

Presentiamo la Sarnub di Cavaglià, azienda tipografica dove si stampa “l’inchiostro fresco”

Piccoli (grandi) editori crescono All’insegna della tecnologia, del rispetto ambientale e del dinamismo MATTIA NESTO

@Mattia Nesto

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ome avevamo scritto lo scorso numero, da febbraio “l’inchiostro fresco” è stato costretto a “cambiare casa tipografica”, ovvero trovare una nuova azienda dove stampare. Infatti la San Biagio Stampa di Genova Bolzaneto, storico complesso industriale dove in questi anni il giornale dell’Oltregiogo si è sempre rivolto, ha dovuto chiudere i battenti (vedi articolo novembre - dicembre 2014 pag. 3). Con il primo numero del 2015 è così iniziato il rapporto con la Industrie Tipografiche Sarnub SPA (ITS) di Cavaglià, complesso industriale - tipografico in provincia di Biella. A metà febbraio una delegazione di inchiostriferi - capitanata dal presidente dell’ “Associazione Club Fratelli Rosselli”, editrice de “l’inchiostro fresco”, Gian Battista Cassulo, la responsabile della grafica, Sara Ponta, e i redattori, Matteo Clerici e Mattia Nesto - hanno fatto visita allo stabilimento, dove è stata accolta dal direttore Pietro Andolfatto. Andolfatto si è detto soddisfatto della nuova collaborazione e ha illustrato alla delegazione de l’inchiostro fresco i macchinari tipografici. “La rotativa e i nostri macchinari sono all’avanguardia sia in fatto di tecnologia che di impatto ambientale – ha precisato il responsabile della ITS – Infatti le lastre usate e la carta di scarto sono riutilizzate al 100% come materia prima secondaria e la carta in bobina e’ prevalentemente ricilata o ottenuta da foreste sostenibili. Inoltre il consumo di acqua è ridotto al minimo perché praticamente riutilizziamo tutta quella che impieghiamo ed abbiamo un impianto fotovoltaico sul tetto. Siamo una ditta che ha una lunga storia alle spalle, iniziata – prosegue il nostro intervistato – nel 1902, con la TUB, Tipografie Unione Biellese, di proprietà del Vescovo della città. Oggi, dopo tanti pas-

Pluralità ovvero libertà

I Le idee de “l’inchiostro” camminano sulle rotative della Sarnub saggi e trasformazioni, sono fiero di poter dire che abbiamo trovato la nostra via imprenditoriale”. Il mercato dei giornali e delle tipografie in genere è molto cambiato in questi anni: “Nell’ultimo periodo, oltre alla flessione del mercato, l’offerta si è polarizzata su grandi complessi editoriali, che non solo possiedono le maggiori testate locali e nazionali ma anche le tipografie a rotativa per stamparle. Noi della ITS di Biella, grazie ad investimenti finanziari coraggiosi, possiamo definirci una realtà libera e in crescita”. Se è vero che le abitazioni sono lo specchio delle persone che vi ci abitano, allora la ITS è molto simile al dottor Pietro Andolfatto: sobria, dinamica e a misura di inchiostro. Nella foto in alto e al centro da destra Pietro Andolfatto illustra alla redazione de “l’inchiosrto fresco” le modalità di stampa. Nella foto a fianco le bobine di carta pronte per la rotativa

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l mondo delle idee è universo vasto ed affascinante, magari difficile da accettare in toto, sempre meritevole (quantomeno) di una visita. Di suo, l’in-

chiostro fresco è il volano delle idee dell’Oltregiogo, che raccoglie e stimola pensieri, messaggi e riflessioni di un territorio che va dalla costa ligure all’entroterra piemontese. Tuttavia, per quanto potenti, le idee sono fragili: sono “cose di vento”, che hanno bisogno di concretizzarsi. Per l’inchiostro, come per altri giornali, la concretezza arriva dal lavoro della Sarnub di Cavaglià, in provincia di Biella, che eleva le idee de l’inchiostro e colleghi da potenziale a reale. Il loro modo di lavorare, i prezzi e le modalità di collaborazione, sono l’unica opzione per i piccoli media del territorio privi della capacità economica dei grandi gruppi editoriali. I tipografi piemontesi, le loro rotative, i loro operai ed addetti alla logistica: tutto il loro sistema è essenziale. Le idee possono essere dei giornali, ma per camminare hanno bisogno delle loro rotative. MATTEO CLERICI

@MatteoClerici2

n questa pagina presentiamo lo stabilimento tipografico della Sarnub, non soltanto perché il giornale che state leggendo esce dalle rotative di questa azienda, ma anche perché la Sarnub, realtà medio-piccola in un panorama dell’informazione fatto da grandi complessi, è un tassello prezioso per la pluralità di informazione e la libertà di parola. Tasselli questi, oggi più che mai, indispensabili ad un mosaico che non deve morire. Infatti le piccole e medie aziende che rendono possibile l’informazione locale sono l’unica via per contrastare i grandi network nazionali ed internazionali che, o logorandosi in inutili guerre per il predominio del mercato, oppure dividendosi a priori fette di pubblico, non permettono che vi sia una sostanziale pluralità d’informazione. Tanti giornali (sempre meno letti) colorati e patinati ma che contengono tutti le stesse notizie. Tanti, anzi tantissimi, telegiornali e siti di informazione che 24 ore su 24 sparano notizie: tutte identiche. Da Singapore a Machu Pichu l’informazione è una e una sola. E invece no, anche grazie alle piccole realtà come appunto i giornali locali e le tipografie che li stampano, l’informazione più minuta si anima di nuove leve di giornalisti, di nuovi redattori che si fanno le ossa grazie anche a tanti piccoli editori, coraggiosi o incoscienti fate voi, che nonostante le difficoltà del momento vanno avanti, spesso in direzione ostinata e contraria al vento dominante. Così come già cantava Giorgio Gaber: “Libertà non è star sopra un albero/ non è neanche il volo di un moscone/ La libertà non è uno spazio libero/ libertà è partecipazione”. Allora partecipiamo tutti quanti, sostenendo i giornali dei nostri borghi. Buona lettura! Scaramouche e Robespierre


l’inchiostro fresco

MAGAZINE - SPECIALE EDILIZIA

Marzo 2015

Abbiamo raggiunto l’Ing. Riccardo Raimondo titolare della ISOLARELACASA

Basaluzzo: il dottore della casa P oter vivere in una dimora confortevole, a misura d’uomo e dove ci si possa sentire protetti e al sicuro è uno dei bisogni primari dell’essere umano, da sempre. Eppure i tempi sono cambiati e con loro anche il vecchio modo di abitare e di concepire la casa. Per questo abbiamo intervistato l’Ing. Riccardo Raimondo, titolare della ISOLARELACASA di Basaluzzo. La ditta, che si occupa anche delle consulenze sulle abitazioni, offre una vasta gamma di scelte e di opzioni per poter donare alla propria casa tutta la salute di cui si ha bisogno. “In questi anni le normative del settore sono diventate molto piĂš stringenti – afferma Raimondo – dopo aver maturato per anni esperienze in questo settore, sono in grado di poter proporre soluzioni innovative e, soprattutto, a costi contenuti nel pieno rispetto di queste normeâ€?. ISOLARELACASA si contraddistingue per un nuovo modo di ragionare intorno alla casa: “Proponiamo soluzioni alternative e dinamiche – spiega il nostro interlocutore – soluzioni che non rientrano nei vecchi schemi, secondo i quali prima si deve coinvolgere il progettista, poi l’impresa e quindi il magazzino edile, con frettolose e raffazzonate direttive universali che non possono soddisfare le esigenze specificheâ€?. SĂŹ perchĂŠ, anche dalle parole dello stesso Ing. Raimondo, si evince come nell’ultimo periodo “il cliente sia sempre piĂš consapevole delle proprie scelte e quindi, anche giustamente, maggiormente esigente. Noi di ISOLARELACASA siamo pronti a dare tutte le risposte del casoâ€?. ISOLARELACASA punta decisamente sulla qualitĂ e rapiditĂ dell’intervento: “Bene e veloce sono le nostre parole d’ordine – sostiene Riccardo Raiomondo – una volta stabilita la diagnosi, l’intervento è diretto, eseguito da personale

Lo staff della ditta ISOLARELACASA e nel tondo l’ing. Riccardo Raimondo

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Isolare per risparmiare

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na delle ricette del dottore della casa sono le “iniezioni di cellulosaâ€? per rendere le proprie abitazioni perfettamente isolate sia dal freddo che dal caldo. Per far ciò è sufďŹ ciente insufare nell’intercapedine un isolante naturale in ďŹ occhi di cellulosa, particolarmente indicato per l’isolamento di pareti, sottotetti e tetti. I punti di forza sono i costi, davvero molto contenuti e i tempi rapidi (1 o 2 giorni di lavoro). Metti “un caldo e confortevole vestitoâ€? alle tue pareti

AltolĂ alle muffe

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er dire basta per sempre alle pareti piene di muffe da condensa, la ditta ISOLARELACASA ha la soluzione deďŹ nitiva, un sistema chiamato InVERNTerÂŽgeniale nella sua semplicitĂ . Si tratta di un sistema di Ventilazione Meccanica Controllata, a doppio usso con recupero di calore, il quale garantisce un continuo ricambio dell’aria negli ambienti senza raffreddare i locali e con un consumo mminimo (intorno ai 2-3 euro per ogni macchina).Una soluzione che abbina quindi la salvaguardia della salute e della casa, alla salvaguardia del portafoglio. Con InVERNTerÂŽ fai del bene a te stesso e alla tua casa!

fidato e professionale, alle strette dipendenze. L’approvvigionamento di materiale – prosegue il titolare – avviene da aziende di fiducia, con cui collaboriamo da anni. Inoltre usiamo tecniche all’avanguardia in fatto di tecnologiaâ€?. Per quale motivo le si deďŹ nisce un “dottore della casaâ€?: “La definizione, anche un po’ scherzosa, nasce dal fatto che – risponde l’Ing. Raimondo – mi piace pensare di dare la risposta giusta per la casa giusta, leggendo, diciamo cosĂŹ, la cartella clinica della stessa, cioè lo stato dell’arte. Non propongo progetti faraonici ma solo quello che veramente c’è da fareâ€?. Il primo intervento è dunque “d’urgenzaâ€? ma questo non ne esclude altri: “Prima vogliamo il necessario, poi l’ottimale – ribadisce il nostro interlocutore – ad esempio la riqualificazione energetica, uno dei nostri fiori all’occhiello, che permette minori spese di riscaldamento, viene sempre dopo. Preferiamo instaurare un rapporto fiduciario con le persone, renderle felici, piuttosto che lucrare su un immediato profittoâ€?. Oggi isoli, da domani inizi a risparmiare! (m.c.l.) Per info: cell. 335.70.43.319 348.37.31.543 - 339.45.18.200

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6JUDYL ¿ VFDOL GHO VRVWLWXHQGR L WXRL YHFFKL LQ¿ VVL FRQ QXRYH ¿ QHVWUH H SRUWH Capriata d’Orba (Al) Via Roma, n. 80 - Tel. 0143/46.00.15 Fax. 0143/46.07.57 - Cell. 333.9041644 castellettoserramenti@gmail.com

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l’inchiostro fresco Marzo 2015

PROFUMI, SAPORI E AMICI A QUATTRO ZAMPE

a n u per pi e r a n Lu i c a u d e m a F Torta Pasqualina ai carciofi Ingredienti: 600 g di farina bianca; 1 bicchiere di vino bianco secco; 400 g di prescinsoea (cagliata di latte o ricotta); 12 carciofi; 1 cipolla piccola; 1 spicchio di aglio; 100 g di parmigiano grattugiato; 12 uova fresche; 1 ciuffetto di maggiorana; 1 ciuffetto di prezzemolo; olio d’oliva; sale e pepe.

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Fare il bucato anche per i nostri amici

hi ha un animale domestico sa perfettamente che problema sia lavare gli indumenti dei nostri amici a quattro zampe. Tra pettorine, giubbottini e quant’altro occorre “caricare” due lavatrici differenti. Una per le esigenze della famiglia “umana” e l’altra per quella che non ha la parola ma che reclama pur sempre le proprie esigenze di pulizia. Ma da oggi si potrà fare una sola lavatrice, grazie alla Pet Bag, prodotta da Mugue Italia. La Pet bag è una busta appositamente pensata per il lavaggio in lavatrice degli accessori degli animali. L’utilizzo è semplicissimo. Si mettono all’interno della Pet Bag i capi dei nostri amici et voilà: si possono la lavare assieme ai “normali” indumenti. Infatti il sacchetto aiuta anche il filtro delle nostre lavatrici da dato che trattiene tutti gli eventuali peli al proprio interno. Inoltre aiuta anche a proteggere i capi ddallo da llo schock della centrifuga. Realizzata al 100& in polypropylene, con inserti in microfibra, la Pet Ba Bag è l’ideale per risparmiare tempo senza rinunciare all’igiene e alla pulizia dei nostri animali ddomestici. La potete trovare nel nostro negozio e vi aspettiamo per eventuali domande!

l'Orto di Marisa

Primula obconica

C

un tocco di colore in primavera

ugina della Primula Vulgaris, la Primula obconica raggiunge i 35 cm di altezza, è molto resistente e cresce rapidamente. Questa varietà ben si adatta in queste giornate di inizio primavera: la sua temperatura ottimale è sui 15 gradi, ed è importante che non scenda sotto i 5 gradi. Pianta d’appartamento per eccellenza, preferisce una posizione con luce non diretta, lontana da fonti di calore e da correnti d’aria. Va innaffiata regolarperatura esterna è mente, ma senza esagerare, soprattutto quando la temperatura na sobassa; nei mesi estivi la pianta perderà le foglie e bisogna ovi spendere l’innaffiatura fino a quando metterà fuori i nuovi ati getti in autunno. Per prolungare la sua bellezza, ricordati di asportare i fiori ormai appassiti: stimolerai la pianta nella produzione di nuovi coloratissimi boccioli!

Preparazione: fare la fontana con la farina, versarvi 2 cucchiai di olio, un po’ di sale, il bicchiere di vino bianco e impastare aggiungendo se necessario un poco di acqua tiepida sino ad ottenere un impasto consistente. Lavorarlo per circa 10 minuti, poi dividerlo in una dozzina di pagnottelle uguali, lasciarle riposare per 2 ore sotto un tovagliolo umido. Mondare i carciofi delle foglie più dure e delle spine, dividerli ognuno in 8 spicchi e soffriggerli con la cipolla tritata finché siano dorati. Sbriciolate la ricotta, unitela ai carciofi, a 5 uova intere ed un bianco (il rosso tenetelo per spennellare la torta prima di infornarla), sale e pepe, la maggiorana, l’aglio, il prezzemolo tritati e metà del parmigiano, mescolate bene. Stendete col matterello le pagnottelle di pasta ottenendo delle sfogli sottili, larghe abbastanza da foderare una tortiera. Ungere d’olio la tortiera, mettetevi la prima sfoglia, ungetela d’olio e sovrapponete una seconda lasciando qualche bolla d’aria intrappolata, ungerla e continuare usando metà delle sfoglie. Disporre tutto il ripieno, livellarlo e praticare 6 incavi a distanze regolari. In queste fossette mettere un gocciolino d’olio e scodellarvi le uova, salare e pepare. Cospargere il rimanente formaggio e sovrapporre una sfoglia sull’altra fino a esaurimento. Spennellare la superficie col rosso d’uovo, mettere in forno a 200 gradi e cuocere per circa 40 minuti.

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Qualcosa di antico

el periodo che precedeva la SS Pasqua le donne preparavano torte salate fatte con erbe spontanee, pansotti, panini ripieni e carciofi in mille modi, con orgoglio le presentavano in tavola sotto gli occhi della famiglia in attesa. Oggi non è più così: l’apprendimento dell’uso delle erbe spontanee non è più considerata una risorsa e si è quindi interrotta la trasmissione della conoscenza. Riconquistare quel patrimonio è la condizione per riscoprire uno stile di vita più naturale e a misura d’uomo. Il preboggión “si trova ancora in Liguria”. Il preboggión è un insieme di erbe selvatiche che serve per preparare la torta pasquale: bollite e passate in padella erbette (1 m), borasi (2 m), preboggión (1 kg), una volta raffreddate unite un uovo, 100 gr di ricotta, parmigiano (80 g), sale. Preparate la pasta con farina, olio, sale e acqua (q.b.), la si tira in due dischi rotondi e con uno si fodera uno stampo unto, si versa il ripieno, si ricopre col secondo disco, si uniscono i bordi, si unge con olio, si inforna a 180 ° per un’ora circa. (Queste e altre ricette si trovano nel libro di Libereso “Cucinare il giardino”). Buona Pasqua a tutti i nostri lettori!!!


Il passaggio di Giulio Cesare ha lasciato un segno indelebile nell’Oltregiogo che ancora oggi si respira nell’aria

I fasti del passato in aiuto del presente Appuntamenti chiamati Libarna

È

stato recentemente rinnovato, sino al 2020, l’accordo tra il Comune di Serravalle e la Soprintendenza archeologica del Piemonte, per continuare l’importante opera di gestione e valorizzazione del sito archeologico di Libarna, che oggi può essere definito una delle più grandi aree di epoca romana di tutto il Piemonte. Grazie alla fattiva collaborazione e la sinergia d’intenti tra l’Associazione culturale Libarna Arteventi, le Istituzioni, le realtà economiche locali, la Sovraintendenza archeologica del Piemonte può partire il “Progetto Libarna _015”, che oltre a consolidare i risultati ottenuti con le attività di sviluppo già svolte in questi anni, contribuirà a creare un vero e proprio piano di lancio dell’area archeologica, cercando di elevarla a meta di interesse per i visitatori in transito da o per Milano nel periodo dell’Expo, favorendo la promozione congiunta del Serravalle Designer Outlet e del sito archeologico romano. È quanto è emerso dalla Conferenza stampa di sabato 28 febbraio presso il comune di Serravalle Scrivia, in cui sono state rese note le iniziative che verranno attuate nel primo semestre dell’anno, grazie al sostegno economico della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e Cassa di Risparmio di Alessandria, della McArthur Glen e del gruppo Praga. Sono previsti sia interventi di adeguamento dell’area, finalizzati a migliorare la ricettività del sito, sia eventi culturali (concerti di musica classica, rappresentazioni teatrali, e all’interno del Visitor point un ciclo di conferenze e workshop sul tema della tutela e conservazione delle aree archeologiche museali), in stretta collaborazione con i centri commerciali locali, i tour operator e gli eventi promossi dagli enti istituzionali, e la biblioteca “Allegri” di Serravalle. Un grande progetto a cui è stato conces-

so il Patrocinio del Comitato “Expo Milano 2015”,poiché Libarna occupa una posizione geograficamente strategica, che può diventare identificativo di un territorio ricco di eccellenze vitivinicole, artistico culturali, paesaggistico ambientali ed enogastronomiche. “La valorizzazione del sito di Libarna è sempre stata uno dei nostri maggiori interessi, anche in tempo di crisi - spie-

ga il Sindaco di Serravalle Alberto Carbone - poiché si auspica che Libarna diventi un punto di riferimento per un turismo di qualità; è un patrimonio del nostro territorio la cui promozione favorirà il rafforzamento della sua identità e, voglio credere, uno dei motori dello sviluppo economico del bacino del novese”. Marta Calcagno

21 marzo: visite guidate ore 10, 11.30, 14 e 15.30 (disponibile navetta da e per l’Outlet) Serravalle Designer Outlet – Sala conferenze Workshop “Expo Milano 2015: un’occasione di valorizzazione del nostro territorio” Storie…della Storia di Libarna – Ciclo di conferenze Area archeologica di Libarna – Sala conferenze ore 16.30 12 aprile: “Alle origini di Libarna. Preistoria e protostoria in Valle Scrivia” Relatore: Marica Venturino Gambari 26 aprile: “Libarna, una città

lungo la via Postumia. Sviluppo dei traffici commerciali tra età imperiale e tardo antico” . Relatore: Donatella Van Wyngaardt 10 maggio: “L’urbanistica di Libarna e gli edifici di spettacolo”. Relatore: Alessandro Quercia 24 maggio: “Antilia misteriosa. La vera storia di Libarna altomedioevale”. Relatore: Alberto Crosetto 14 giugno:“Edifici e spettacolo nel Piemonte romano”. Relatore: Filippo Masino 28 giugno: “Storie… a Libarna”. Relatore: Silvano Bellò

Successo di pubblico per la manifestazione che ha unito grandi e piccini

Arquata si è riempita di colori N el pomeriggio di domenica 1 marzo il tempo incerto e il forte vento non hanno impedito agli arquatesi di festeggiare il loro Carnevale. Giunta al quinto appuntamento dal tema “I Grandi Libri” la festa è riuscita a coinvolgere, come ogni anno, adulti e più piccoli nella realizzazione di carri carnevaleschi e di svariate maschere “homemade” che hanno animato il corteo sfilando per le vie centrali di Arquata Scrivia. La manifestazione è partita da piazzale Le Vaie fino a Piazza Caduti, per poi ritrovarsi in Piazza Santo Bertelli dove c’è stata la premiazione dei partecipanti

Un figurante, foto di Massimo Sorlino

davanti alla giuria. Il tutto è stato allietato dalla Banda Musicale Arquatese, dalla coinvolgente presenza della Band degli Orsi, animatori dell’ospedale G.Gaslini di Genova, e dalla merenda offerta dalla Pro Loco arquatese, di frittelle, cioccolata calda e vin brulè. La partecipazione è stata numerosa: i cittadini, anche se in abiti “normali”, sono stati un pubblico attivo e coinvolto all’evento, e il clima era goliardico e rilassato. Gruppi di famiglie intere hanno partecipato ai travestimenti, svelando un sentimento comune fra i concittadini di volersi mettere in gioco e di divertirsi, che non tutti i paesi

possiedono. Dopo un travagliato inverno che ha messo la cittadina a dura prova a causa dell’alluvione, gli abitanti hanno deciso di rivalersi e lo hanno fatto scegliendo il puro divertimento. Non è stato semplice per la giuria scegliere un vincitore, ma per la categoria Carri il primo premio è andato a quello rappresentante Pinocchio, seguito dall’Odissea, e da Alice nel Paese delle Meraviglie. Per la seconda categoria dei Gruppi, un solo premio in palio vinto dalla Carica dei 101. Nella sezione Senior le Maschere veneziane e Napoleone Bonaparte sono stati i protagonisti indiscussi. (e.g.)

Il perché di queste pagine

A

bbiamo titolato questa sezione de “l’inchiostro fresco” dedicata a Pozzolo Formigaro, Novi Ligure, Serravalle e Arquata Scrivia, “Nuova Libarna”. Originariamente queste pagine avevano una loro singola intestazione, ma nel vivere tali realtà ci siamo resi conto dell’infinità dei problemi che esse hanno in comune. A partire ad esempio dalla gestione del territorio in ordine ai Piani regolatori che non potranno più essere pensati in termini di interesse comunale, ma concepiti in una prospettiva comprensoriale in quanto le singole superfici urbanizzate si stanno ormai tra loro congiungendo. Infatti, se tra Novi e Serravalle prima c’era la campagna, ora ci sono l’Outlet e la nuova zona industriale che si sta sviluppando lungo la Strada statale 35 Ter dei Giovi. Ma i problemi comuni sono anche da vedersi nel settore dei trasporti locali, dei servizi, delle scuole, dell’assistenza sanitaria e della sicurezza. Occorre unire le forze, soprattutto di questi tempi, con le risorse sempre più ridotte che spingono a risparmiare sulle spese e a razionalizzare gli investimenti. Noi come foglio d’informazione locale già da anni stiamo tenendo accesa l’attenzione sull’urgenza, per i comuni compresi tra Novi e Ovada, di coalizzarsi, in un’unica “Città dei paesi” nella Valle dell’Orba che abbiamo chiamato “Rondinaria”, così denominata in omaggio ad un antico insediamento romano presente nel 52 a. C. in quel di Silvano d’Orba. Oggi ci sentiamo di proporre lo stesso modello di sviluppo urbano, articolato su realtà comunali organicamente collegate tra loro in una sorta di città diffusa, anche sulle sponde dello Scrivia. E questa città vorremmo denominarla “Nuova Libarna”, anche qui in omaggio al passaggio degli antichi romani le cui vestigia animano ancora lo “spirito dei luoghi” di tutto l’Oltregiogo. L’idea di questa città diffusa, che risale ai sociologi della “scuola di Trento” degli anni Sessanta, secondo noi è l’unica risposta per contenere e arginare una urbanizzazione che sino ad oggi, in termini disordinati e campanilistici, ha prodotto i disastri idrogeologici, dei quali ormai tutti noi siamo spettatori e vittime. Favorirebbe anche il civile convivere evitando il proliferare di anonime periferie che, come sappiamo, sono le culle del disagio sociale. Negli anni Ottanta, quando Novi Ligure iniziò a creare la sua zona destinata agli impianti sportivi, qualcuno propose di resegue a pag. 22


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l’inchiostro fresco

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Emergenza casa: le iniziative comunali

111ª replica per Simone Cristicchi a Novi Ligure. Grande successo per il “teatro canzone”

Magazzino 18: una “lezione di storia” Il punto BENEDETTA ACRI

cui la violenza è inaspettata e crudele. Una trasposizione che si spera entri anche in scuole e università per avvicinare ad una parte di storia dimenticata con un pezzo di teatro indimenticabile. “Magazzino 18” scuote le coscienze e riempie gli animi, apre gli occhi, la mente e il cuore, si esce dal teatro più pesanti e provati ma anche più consapevoli, riflessivi, emozionati e curiosi di sa-

@FmGiully89

S L

a vicesindaco e assessore agli Affari Sociali Felicia Broda ci ha informati sulla realtà abitativa della città, sempre più in preda alla crisi economica e conseguente aumento dei cosiddetti “nuovi poveri”. “La situazione è diventata ingestibile. A supporto il Comune stanzia 10.000€ come contributo per la gestione dell’asilo notturno, sito presso l’oratorio votivo di Santa Rita. Per il 2016 è in programma di aumentare la quota per creare un dormitorio esclusivamente femminile. Da un mese è stato arredato un alloggio grazie ad un privato, che ha generosamente concesso gli spazi, e ad associazioni di volontariato adibito all’accoglienza delle donne e di donne con bambini. Inoltre, da due mesi è attivo lo Sportello Casa, rivolto al ceto medio, che aiuta i cittadini con convenzioni stipulate con le associazioni dei proprietari. In sostanza, viene garantito l’affitto con un fondo fino a sei mesi, a patto che gli alloggi siano locati a prezzi calmierati. (b.a.)

Il perché di queste pagine prosegue da pag. 21 alizzarla sui terreni antistanti l’aeroporto e in fregio all’ippodromo. Colà ubicata, avrebbe comodamente servito anche Pozzolo Formigaro ed un circondario molto più ampio, ma così non fu ed ora Novi e Pozzolo hanno, ognuna, le loro aree sportive con i loro costi sempre più alti. Forse un esempio, questo, di come un tempo si poteva pensare “in piccolo”, oggi non è più possibile. Sappiamo che sarà difficile superare interessi locali e campanilismi, ma questa sarà la strada per il futuro al quale si potrebbe dare inizio, cominciando a far sedere sin da subito allo stesso tavolo i Sindaci di Pozzolo, Novi, Serravalle e Arquata in una sorta di Consiglio comunale metropolitano per gettare le basi della “Nuova Libarna”. Gian Battista Cassulo

Parla Andronico

imone Cristicchi, poliedrico artista, si dedica al teatro e lo fa magistralmente. Scrive insieme a Jan Bernas “Magazzino 18”, regia di Antonio Calenda, un pezzo d’arte fatto di musiche, canzoni, monologhi mai scontati e noiosi. È un viaggio simbolico in quarant’anni di storia “messa da parte” per troppi anni: il calvario del popolo giuliano-dalmata. “Magazzino 18” è uno one-man show, un monologo mai solitario e autoreferenziale, in continuo dialogo con il pubblico con sguardi, parole, gesti. Cristicchi riesce a tenere da solo il palco come in pochi sanno fare. Tra lacrime e ricordi, strappa qualche sorriso, non dimenticandosi mai di essere sul palco di un teatro e non in una sala conferenze. Due ore di pura arte che volano, e ne vorremmo ancora e ancora. Cristicchi si cimenta con un argomento delicato e spinoso senza mai stancare, senza mai scadere nel patetico e nell’opinione personale, dando una prospettiva analitica oggettiva dei fatti, senza commenti di colore politico, senza cercare giustificazioni per un crimine troppo spesso conside-

perne di più. Serve raccontare maggiori storie simili, che colpiscono al petto come un tir in corsa. “L’undicesimo comandamento è non dimenticare”: abbiamo il dovere, nostro malgrado, di ricordare certe vicende e ridare dignità a chi ne è stato involontario protagonista. Come disse Primo Levi, “tutti coloro che dimenticano il loro passato sono condannati a riviverlo”.

MATTEO CLERICI

@MatteoClerici2

Laurea U

rato secondario e che invece è una delle tragedie più grandi del ‘900 e che hanno coinvolto il popolo italiano. Le vere protagoniste sono le vittime di quei fatti impietosi. Sedie vuote come simbolo di vite spezzate e finite nel dimenticatoio della memoria collettiva, qui riabilitate. È grande il valore storico-culturale ed artistico: è necessario. Risveglia l’attenzione su questi fatti, esempio di come le ceche devozione e difesa delle ideologie rendano parziali ed impediscano di vedere e capire come realmente stiano le cose. Gli estremismi sono pericolosi e deleteri in tutte le loro forme, che siano di Destra o di Sinistra. Il tema è più attuale che mai, i fatti di cronaca lo dimostrano: siamo in un mondo in

Complimenti Nicolò! Il 28 gennaio scorso presso l’Università degli Studi di Genova il novese Nicolò Pesce si è laureato in Management con il punteggio di 110 e lode. Il papà, la mamma, la zia Rinalda e gli amici si congratulano con il neodottore per il brillante risultato. Nel ricordo del suo caro nonno Luciano che da lassù gli dirà “Bravo”.

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na “Situazione di criticità, affrontata in maniera positiva”. Francesco Andronico, consigliere comunale di Novi Ligure, riassume il lavoro dalla giunta di Rocchino Moliere. Due le linee-guida scelte: il minore impatto possibile, politico ed economico, ed il dare risposte alle ansie ed ai desideri dei cittadini. Scelta visibile fin dalla gestione del bilancio: come spiega il consigliere, “Abbiamo dovuto aumentare l’IRPEF per compensare la continuità diminuzione di altre entrate, in primis statali”. Più controversa la gestione delle partecipate, dove a casi positivi come quello dell’ACOS, “Un buon equilibrio tra bilancio ed efficienza” si contrappongono situazioni più complesse, come quella del CIT, “Con tagli a diversi livelli, pur nel rispetto dei diritti dei viaggiatori”. Ragionamento simile per il problema della raccolta differenziata, per cui la giunta vuole ottenere “Un alleggerimento del costo totale, da ottenere legando la tariffa al consumo”. Altra questione, il futuro della Caserma “Giorgi” dove i desideri di recupero urbanistico si scontrano con la realtà di un restauro lungo e complesso. Andronico è chiaro: “Non è possibile pensare ad un intervento pubblico, ma stiamo cercando di coinvolgere attori del territorio”. Sulla stessa linea, il recupero della Cavallerizza. Identica chiarezza sulla possibile sospensione dei tributi locali: “Fermo restando i risarcimenti occorreva maggiore chiarezza”.

Caso antenne

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l nuovo incontro, di natura tecnica, “sulla questione antenne” si svolgerà mercoledì 18 marzo, alle ore 10, tra l’Amministrazione comunale di Novi Ligure, i tecnici del Comune e dell’ARPA e il comitato promotore della raccolta di firme volta a chiedere chiarimenti in merito all’installazione di ripetitori per la telefonia mobile nel territorio comunale. Tale incontro sarà un utile appuntamento per capire nello specifico le esigenze della cittadinanza e avere nel contempo una risposta chiara dall’Amministrazione. Gianni Caccia


l’inchiostro fresco

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Carrosio: il Sindaco risponde a Piero Odino

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Pozzolo Formigaro: Agamennone colpisce ancora

Attiviamoci per il paese Benvenuti a “Sprecopoli” “I A l Sig. Odino ha tralasciato il non irrilevante dettaglio di essere un consigliere dell’amministrazione comunale: ricoprire una carica di pubblico amministratore (seppur di Minoranza) implica, a mio parere, un dovere innanzitutto morale, che si dovrebbe tradurre in un’azione, sebbene critica, comunque improntata a valorizzare e a sostenere l’immagine della comunità e non, al contrario, renderla alla berlina, usando un eufemismo, di continue denigranti affermazioni. Un’opposizione severa ma allo stesso tempo costruttiva è ciò che si attenderebbe la Maggioranza consiliare e, immagino, anche la parte di popolazione che da lui ha scelto di essere rappresentata. L’amministratore Odino Piero ha invece sempre votato contro e a prescindere (in via sporadica si è astenuto), riguardo a qualsiasi iniziativa dell’Amministrazione Comunale, riuscendo perfino a votare contro la sua stessa convalida a consigliere! Il cittadino Odino Piero (villeggiante che mai si è adoperato al fine di contribuire fattivamente all’auspicata crescita del “suo” bene amato paese, ma che non manca di pretenderla dagli altri) non ha fatto meglio: ancor prima della sua elezione a consigliere comunale ha prodotto esposti e richieste di danni per i più disparati motivi, nei confronti del Comune di Carrosio e, fatto ancor più grave, nei confronti della Pro Loco, formata di volontari e di ragazzi che cercano di farsi un ‘esperienza, mettendo la loro opera al servizio del territorio e della collettività.

Nel numero di febbraio de l’inchiostro fresco, nella rubrica “Pensieri in libertà” a pag. 12 avevamo ospitato una lettera di Piero Odino nella quale si evidenziavano alcune criticità del Sindaco.

A Novi si balla folk

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el centro storico di Novi Ligure, in Via Monte di Pietà 9 alla sede Officina del Gatto Architetto, si sono aperte le lezioni di danze folk, di coppia o a gruppi con musica dal vivo e due insegnanti: Monique Gordijn e Ciro Guida. L’insegnante di musica olandese e il maestro torinese condividono una forte passione per il folk, che ballano da più di dieci anni, e cercano di trasmetterla ai loro allievi. Le danze hanno origini remote, nascono come pagane eseguite nelle corti e nelle feste di paese e sono state riproposte attraverso i Festival e i cosiddetti “Tango Illegal” o “Mazurche clandestine”.

Non credo inoltre possa dichiararsi a difesa del territorio e delle realtà che in esso vi operano chi, anche a mezzo stampa, ha inneggiato la chiusura dei piccoli Comuni salvo, poi, candidarsi alla carica di Sindaco di Carrosio! A lui dobbiamo invece dire grazie per avere ricevuto la visita dei Nas all’acquedotto comunale (ma egli d’altronde si è sempre dichiarato contrario alla gestione diretta, propendendo per il passaggio all’A.T.O.), per la visita degli Agenti Forestali alla Baita (punto di incontro per i giovani del paese), per le più svariate segnalazioni alla Polizia provi nciale, al Prefetto, al Questore, alla Corte dei Conti, eccetera, eccetera. Non intendo quindi replicare a nessuna delle sue pretestuose contestazioni (macelleria, area industriale, negozi, medico, polizze, capodanno, fuochi artificio, cenone di capodanno, eccetera, eccetera), lasciando alla capacità di discernimento dei cittadini di Carrosio la giusta interpretazione: per capire a pieno l’incisività della sua azione nei confronti del “suo” bene amato paese, ogni cittadino dovrebbe recarsi in Comune e chiedere accesso a tutti gli atti da lui prodotti! Solo su una cosa concordo con il Sig. Odino, e cioè che la pizzeria Il Portico rappresenta un valido motivo di richiamo per il nostro paese: questo grazie allo spirito di iniziativa ad all’intraprendenza dei gestori, favoriti anche dalle realtà industriali che lavorano sul territorio.

Eleonora Gatti Valerio Cassano. “(Sindaco reggente ormai 2007)”

MATTIA NESTO

@Mattia Nesto

gamennone è tornato a farci visita per, a suo dire, “denunciare le cose che non vanno a Pozzolo Formigaro”. Il polemista/coscienza critica locale ha iniziato il discorso partendo da Via Vittorio Veneto: “In questa via la circolazione è a doppio senso, con auto posteggiate a destra a sinistra. Come facciamo a dar defluire tutto il traffico che proviene da Alessandria – prosegue Agamennone – se non liberiamo un po’ la strada? Come se non bastasse alcuni bar riducono ancora lo spazio transitabile con faraonici dehors che, in spregio delle norme pubbliche, troneggiano quasi in mezzo alla strada”. La furia del “paesano critico” non risparmia neppure i cosiddetti panettoni, che “non sono quelli natalizi” bensì manufatti in cemento posti davanti alcune abitazioni per impedire il parcheggio: “Ma possibile che Pozzolo sia pieno di panettoni? Oltre ad essere indecenti da un punto di vista estetico – ci dice il nostro interlocutore – sono anche molto, ma molto pericolosi. Sarebbe bello sapere se chi li ha richiesti paga il suolo pubblico”. A Pozzolo Formigaro, secondo Agamennone, c’è anche un grosso problema relativo a “parcheggi pubblici che sono in realtà parcheggi privati”. “C’è anche colui che

Il pensiero del polemista locale

avendo il parcheggio regolarmente sotto casa, per non rischiare di perdere il posto, prima di spostare l’auto, mette fuori il proprio trattore o motocarro, – continua il polemista così il posto pubblico è sempre riservato per il noto papabile”. Infine il pozzolese critico ci salu-

ta dicendo: “Non dico nulla sul fu senso unico in via Gramsci. Posso solo beffardamente ritenere come sia stata davvero un’ottima mossa per caricare via Roma di tutto il traffico che transita in paese. Ma lasciamo stare per ora, arrivederci alla prossima puntata!”.

Carnival jazz

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celta fuori dagli schemi classici quella che l’Associazione Culturale “La Fraschetta” e la Pro Loco di Pozzolo Formigaro hanno ideato per le due settimane di carnevale. Infatti sabato 14 con lo spettacolo “Er Cavà du siùr Breiga” e il sabato successivo con la “Serata jazz” nel paese fra Novi Ligure e Tortona i magici colori del carnevale si sono accompagnate con le eleganti note dei più famosi standard jazz. Le due manifestazioni, entrambe andate in scena nella suggestiva cornice delle cantine del Castello, hanno richiamato numerosi partecipanti che si sono detti felici e sopresi di un carnevale tanto fuori dagli schemi. Al posto dei classici trenini e delle canzoni dei Village People, a Pozzolo si è preferito ricordare “i vecchi carnevali nel locale teatrino, con i costumi fatti a casa” e i pezzi di Thelonious Monk a fare da colonna sonora.

Shopping a Novi Ligure

Eleonora Gatti


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l’inchiostro fresco

NUOVA LIBARNA

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Dal 1981 un’azienda in continua espansione

Lo speed date del gusto continua al Gambero Rosso

Calda accoglienza nel Promuovere il territorio: bar “Suissa cioccolato, il Distretto del Novese sbarca a Torino caffè e …….” ELEONORA GATTI

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Q

ualità, sapore, tradizione caratterizzano la Suissa, azienda che produce cioccolato e che da qualche mese ha aperto un bar nell’area dell’ex distributore AGIP punto blu di Serravalle. Fabio Piella, uno dei proprietari, precisa che la scelta del luogo è determinata dal fatto che “sappiamo che è un punto di passaggio, quindi di grande visibilità”. All’interno il locale è elegante, luminoso, curato personalmente dai proprietari. Oltre al cioccolato si vendono panini, brioche, non surgelati, ma freschi ogni mattina, vini delle zona e liquori legati al mondo del cioccolato. Otto persone servono con gentilezza i clienti dalle ore 5 alle 22, tutti i giorni , senza riposo. “Le idee dell’arredamento – precisa Fabio Piella – sono catturate nei viaggi in giro per il mondo”. Ci sono tavolinivetrina all’interno dei quali sono disposti cioccolatini diversamente

@viaggiatrice191

unedì 9 marzo si è tenuto un nuovo incontro nella prestigiosa location della Città del Gusto di Torino, a cura di Gambero Rosso, tra le eccellenze del nostro territorio novese e dell’Alto Monferrato con i blogger, giornalisti, cuochi ed appassionati, interessati a conoscere più a fondo la zona. Grazie all’ospitalità di Ascom Confcommercio e l’impegno che il team del Distretto del Novese continua a perseguire nella promozione di prodotti e luoghi nostrani, si è potuto passare questo piacevole pomeriggio ricco di informazioni utili e allietato dall’ormai chiacchieratissimo speed date enogastronomico, e questa volta anche con itinerari ciclo-turistici. Alla ricerca dell’a-

colorati. Dietro il banco due fontane di massa di cacao, profumata e golosa. La musica jazz soffusa diffonde note piacevoli e crea atmosfera. “Abbiamo selezionato prodotti particolari che difficilmente si trovano in altri bar della zona, dai succhi di frutta bio a prodotti locali, quali sugo di cinghiale e di capriolo, marmellate, pesche sciroppate e miele. Tutte le nostre linee sono senza glutine per i celiaci, per il consumo dei diabetici prodotti senza zuccheri aggiunti con groder, cioccolato fondente dolcificato con maltitolo, prodotto naturale derivato dal mais, non di sintesi”. All’esterno i muri sono decorati a mano stile “vecchio caffè” di Torino, una trentina i posteggi. L’idea dell’azienda è quella di aprire altri punti come quello di Serravalle. La Suissa è in continua espansione e miglioramento a partire dal 1981, anno in cui si insedia a Libarna, poi si sposta attorno agli

anni novanta in Via Serravalle ad Arquata. Un’ interessante notizia: nel 2012, durante un ampliamento del fabbricato, è rinvenuta la “porta urbis” a sud di Libarna. Un pannello esposto all’ingresso ne indica il ritrovamento e la posizione. Si inizia nel ‘90 con le uova di Pasqua, poi, con il passare degli anni, si integra con il cioccolato per incrementare la produzione, puntando sulla qualità, sulle materie prime e su prodotti innovativi e tradizionali. Dà lavoro a circa novanta persone. L’ampia gamma di prodotti a prezzi concorrenziali, molto interessanti, vista la qualità, fa della Suissa un’azienda competitiva, in forte crescita che esporta il 40% in oltre quaranta paesi, dove il cioccolato è molto apprezzato. “Suissa è sinonimo di qualità - conclude Fabio Piella - in continuo miglioramento e tutto ciò prodotto in uno stabilimento a emissione zero”. (m.p.)

nima gemella quindi, che in questo caso è il visitatore , letteralmente accolto e coccolato dalla squadra del Distretto che è pronta a organizzargli dei pacchetti turistici personalizzati in base ai gusti e alle esigenze. Il cliente potrà così scegliere il suo itinerario grazie alla collaborazione di produttori, tour operator ed organizzatori, che hanno un solo obiettivo comune: quello di promuovere il Novese e l’ Alto Monferrato come mai prima d’ora. Barbara Gramolotti, responsabile del Distretto del Novese, ha presentato le varie iniziative, accompagnata da Torino Oneiros Viaggi by il Mondo in Valigia. Successivamente speed date dalla durata di 90 minuti dove si poteva conoscere il meglio del nostro territorio, dal Bacio di dama di Novi Ligure, alla Birra Artigianale di

Pasturana, dagli amaretti morbidi di Voltaggio al salame di Molo di Borbera. Per gli itinerari: Serravalle Outlet, Castello di Pozzolo Formigaro, Pinacoteca di Voltaggio e molti altri. Novi e dintorni si apre al Mondo!

Threeways: un servizio 24 ore su 24 di Meda e Gemme

Inventarsi imprenditori Taxi per Milano, Genova e Torino. Perché “Tutte le strade portano a Serravalle”

“S

e non esiste il lavoro, guarda le tue passioni e crealo”. Nata negli USA, questa frase potrebbe diventare benissimo il motto di Threeways, società di servizio Taxi e noleggio con conducente. Ad idearla, Marcello Meda e Claudio Gemme: 27enne della Val Borbera il primo, 42 di Gavi il secondo, entrambi conoscitori del territorio e delle sue potenzialità. La sede principale della società e a Novi Ligure, cuore della provincia di Alessandria e nelle vicinanze di Gavi, rinomata per il vino. Come spiegano i due, si tratta di una cultura “legata al rispetto della natura, alla filiera vinicola e alla cura dei prodotti tipici delle campagne piemontesi che rende la zona estremamente interessante, grazie anche alla presenza di numerosi agriturismi e strutture ricettive, i quali propongono tour dedicati all’enogastronomia locale”. Caratteristiche tanto

importanti da decidere del nome, che nasce “Da quello dell’albero (tree, in inglese), visto come l’elemento simbolo del mondo naturale e come metafora della ramificazione delle strade (ways), con il tre (three), riferimento alle tre direttrici di traffico che, da Novi Ligure e Serravalle Scrivia, partono verso le grandi città del Nord-Ovest con i loro porti e aeroporti: Milano, Torino e Genova. In un certo senso, qui da noi, tutte le strade portano a Serravalle”. Per sfruttare al massimo tale potenziale, Meda e Gemme hanno deciso di puntare su un Mercedes classe quinta, attivo 24 ore su 24, capace di soddisfare le necessità, da quelle dell’imprenditore in viaggio d’affari, a quelle della famiglia in vacanza al giovane dopo una festa con gli amici.

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Busalla. In Valle Scrivia i cittadini chiedono risposte da parte della politica

La questione sanità è sempre più urgente FABIO MAZZARI

nari chiediamo, almeno, un bus navetta per le persone anziane, anche se siamo consapevoli che si tratta dell’ennesima perdita di un presidio sanitario a Busalla”, continua il capogruppo “Vediamo nei cittadini una stanchezza mista a rassegnazione. Alla Regione chiediamo di mettere, almeno in prova, un’automedica per i codici bianchi e verdi, non è possibile

I

n Valle Scrivia la sanità è, ormai da qualche tempo, l’argomento principe delle discussioni. La completa chiusura, avvenuta tra il 2010 ed il 2011, dell’Ospedale “Luigi Frugone” di Busalla, malgrado la strenua opposizione dell’allora sindaco Mauro Pastorino, ed i nuovi tagli effettuati di recente (tra cui la chiusura della Asl a Busalla ed il suo trasferimento a Borgo Fornari) e, soprattutto, la mancanza di risposte sulle destinazioni future delle strutture sanitarie, sono state oggetto di prese di posizione da parte delle due liste civiche di opposizione del Comune di Busalla: “Prima il paese poi la politica”, tramite il portavoce Antonello Barbieri e “Busalla un nuovo dì” con il capogruppo Giacomo De Andrea. Anche il locale circolo del Partito Democratico ha risposto in merito. Le prese di posizione più dure arrivano dalla lista “Prima il paese poi la politica”, con Barbieri che fa presente che “dei ventotto piccoli ospedali che sono stati chiusi in Liguria, tramite il piano di riorganizzazione, tutti, tranne il Frugone hanno avuto una riconversione sanitaria”. Sulla possibile destinazione, Antonello Barbieri è molto scettico “circolano voci di una residenza protetta, non è certamente quello che auspichiamo” spiega il politico, che continua “nel 2014 abbiamo raccolto in tutta la Valle oltre duemila firme, per avere un punto di primo soccorso, quantomeno per i codici bianchi e verdi”. Dalla lista “Busalla un nuovo dì”, De Andrea segue la stessa linea, seppure con toni più morbidi “con la chiusura della Asl a Busalla e lo spostamento a Borgo For-

che, attualmente, l’unica disponibile debba essere a Bolzaneto per tutta la Valle”. Dal locale circolo del Partito Democratico, la responsabile sanità, Nunzia Acampora fa presente “ci sono colpe molto indietro nel tempo, a cominciare dal piano socio-sanitario dell’allora giunta Biasotti nel 2003” spiega “alcuni Sindaci presentarono una richiesta di mante-

A maggio nell’Oltregiogo si rinnovano tre amministrazioni comunali

Tre comuni al voto

S

ono solamente tre, quest’anno, dopo il “super-turno” dell’anno scorso, i comuni dell’entroterra genovese che vedranno, a maggio, il rinnovo delle loro amministrazioni comunali. Si tratta di: Ronco Scrivia, Torriglia e Vobbia. Ronco Scrivia, il più grande dei tre, con oltre 4500 abitanti, vede il Sindaco uscente, Simone Franceschi, non più ricandidabile dopo due mandati consecutivi. Ancora nessuna indiscrezione sul successore e sui suoi sfidanti. Nel 2010, in concomitanza, come oggi, delle elezioni regionali, Franceschi, del Partito Democratico, vinse nettamente la sfida elettorale con il 58,1% dei voti, ottenendo ben sei punti in più rispetto a quanto preso dalla coalizione di Centrosinistra alle regionali. Nel 2005 invece la competizione fu molto serrata, in una sfida a tre la spuntò per l’appunto Simone Franceschi con il 36,6% dei voti, mentre i suoi due sfidanti ottennero rispettivamente il 33,1% ed il 30,3%. Sul filo di lana, e sempre a tre, fu la sfida del 2000, che vide imporsi la lista civica di Gian Luigi Sacchi. Ronco

Scrivia, sia nel voto amministrativo, ad eccezione dell’ultima tornata, che nel voto politico, si è spesso confermato un comune dall’esito sempre incerto e giocato sul filo di lana. Torriglia, il capoluogo della Val Trebbia genovese, con i suoi 2500 residenti, vede invece il Sindaco uscente, Maurizio Beltrami, con molta probabilità ricandidarsi per un secondo mandato, mentre su internet girà da qualche tempo la voce di una possibile lista in discontinuità con l’amministrazione attuale. La vicenda politica di Torriglia è abbastanza singolare: nel 2009 Beltrami vinse, per una sessantina di voti, sul favoritissimo Giuseppe Cevasco (sindaco per ben 34 anni, dal 1970 al 2004). Tuttavia la presenza di una condanna e l’incandidabilità del candidato della terza lista, Marcello Mula, fece annullare le elezioni e portò alla nomina di un Commissario Prefettizio. Nel 2010, alle elezioni-bis, Beltrami si impose con un nettissimo 63,2% contro la “delfina” di Cevasco, Paola Casazza. Nel 2004 invece a vincere fu Fabio Fossa, in una corsa a tre, con il 47,3%

dei voti, nel 1999 invece l’ultima vittoria di Cevasco, con il 57,6% dei voti. A Torriglia, come in altri piccoli comuni, le liste non sono quasi mai state organizzate su basi partitiche, ed anche la lista uscente è fortemente trasversale. Con la situazione attuale la conferma della maggioranza uscente sembra molto probabile. Al voto infine anche Vobbia, il comune più piccolo della Valle Scrivia con appena 470 abitanti. Il primo cittadino uscente, il giovane Andrea Apicella, molto probabilmente, non si ricandiderà. In zona si fanno dei nomi, ma per ora sono solamente dei “rumors”. Nel turno precedente Apicella stravinse la competizione contro Enrico Mendace, con il 77,6% dei voti, diventando anche, a trent’anni, il Sindaco più giovane della Provincia di Genova. Nel 2005 a vincere fu Ennio Beroldo, già Sindaco negli anni Novanta, contro la scrittrice Franca Oberti, anche qui con un sonante 68,8% di voti. La piccola Vobbia, dove la politica nazionale conta poco o nulla, aspetta quindi l’arrivo di candidati alla carica di Sindaco. (f.m.)

nimento di un adeguato livello assistenziale, altri, come l’allora sindaco Pastorino, puntarono i piedi con la logica del “o tutto o niente”, rifiutando il dialogo con le Giunte Regionali che si sono susseguite”, i consiglieri comunali Pietro Bellina e Mario Racheli, come spiega il sito del Pd di Busalla “stanno cercando di rilanciare la possibilità di una Rsa in Valle Scrivia”. In ogni modo, tutte le liste chiedono, a chiunque sia il prossimo Assessore alla Sanità della Regione Liguria, di dare assoluta priorità alla Valle Scrivia e di constatare la situazione sul campo.

I Carnevali nell’entroterra

I

paesi della Valle Scrivia e della Val Polcevera hanno festeggiato il Carnevale con diverse iniziative, spesso simpatiche ed innovative. La più originale è arrivata da Sant’Olcese, dove nel tradizionale Carrosezzo, tornato dopo venticinque anni, i protagonisti assoluti sono stati il Sindaco e la Giunta Comunale che, con autoironia, si sono vestiti da Banda Bassotti ed hanno dato l’assalto al Deposito. Grande festa anche a Torriglia, nel capoluogo della Val Trebbia, dove l’intero paese si è mobilitato per il Carnevale Torrigliese, diventato ormai un appuntamento che attira visitatori anche dai paesi limitrofi. Busalla ha organizzato una grande pentolaccia a Sarissola, che ha fatto felici i tanti bambini presenti, mentre Serra Riccò ha organizzato un concorso che ha premiato i carri più goliardici e i gruppi mascherati più belli, sotto l’occhio attento degli “esperti del Carnevale”. Fabio Mazzari

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l’inchiostro fresco

VALLE SCRIVIA

Marzo 2015

In Valle Scrivia si riscopre la lavorazione naturale degli alimenti

Melania Mazzucco presenta a Genova il

Vobbia: tornano i sapori originali Museo del Mondo S L’ ELEONORA GATTI

A.N.A.N. (Associazione Nazionale Amici della Natura) ha deciso di riscoprire la lavorazione naturale degli alimenti proprio quando i prodotti del boom industriale hanno ormai invaso le nostre tavole, e ha deciso di farlo a Vobbia (GE), dove sono stati allestiti dei locali per l’iniziativa. L’Associazione no profit è attiva dal 1976 e ne fanno parte ambientalisti che si occupano della salvaguardia della natura; dalla loro filosofia di ritorno ad essa e dal rispetto che ne consegue, nascono molteplici attività ed eventi che hanno coinvolto i partecipanti in maniera diretta. Trent’anni dopo la decisione di autofinanziarsi, parte un progetto che si rivolge al settore agroalimentare, più precisamente alla lavorazione dello stoccafisso. Si è così avviato nei locali messi a disposizione da una socia, a Vobbia, una piccola produzione di questo pesce secondo il metodo classico, cioè lasciato a bagno in acqua corrente per alcuni giorni; il gusto e le proprietà vengono conservate, a differenza di come avviene nella lavorazione contemporanea dove si fa uso di idrossido di calcio (calce) sicuramente più veloce ma decisamente più dannoso. Lo stesso principio viene applicato alla lavorazione del pesto, eseguito con il mortaio. L’Associazione si rivolge ad esercizi commerciali, a ristoranti e gruppi di acquisto, e comunque a tutti quelli che apprezzano il mangiar sano, che vogliono ritrovare il sapore originario degli alimenti, acquistabili, tra l’altro, a prezzi accessibili a tutti. Ringraziamo per le informazioni il Sig. Enrico Giorgi, Fiduciario Regionale e organizzatore dell’A.N.A.N. (anan_associazione@yahoo.it).

Liberazione

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i è svolta presso la biblioteca della Facoltà di Scienze Umanistiche (Sede di Lingue) il convegno “Romanzo e Arti Figurative: il Museo Virtuale del Mondo”, curato dalle prof.sse Elisa Bricco e Maurizia Migliorini, con ospite la scrittrice Melania Mazzucco, autrice del recentissimo e fortunatissimo libro “Il Museo del Mondo”. Durante la conferenza Mazzucco ha spiegato come “abbia iniziato a parlare d’arte attraverso la letteratura, raccontando la vicenda biografica della fotografa e scrittrice svizzera Annemarie Schwarzenbach per poi approcciarmi sempre di più a questo mondo con i miei due libri su Tintoretto”. La nota scrittrice, i cui libri sono tradotti in oltre venti lingue, ha illustrato alla platea per lo più composta da studenti e dottorandi come “grazie allo studio delle fonti, condotta in maniera rigorosa ma creativa, ho potuto avere solide base per i miei romanzi”. In conclusione Melania Mazzucco, spiegando la genesi della sua ultima fatica “Il Museo del Mondo”, ha affermato: “Scrivere per un quotidiano come La Repubblica un articolo su un quadro per ogni settimana dell’anno non è impresa facile – ha spiegato l’autrice – li ho scritti tutti in un anno, perché non volevo lasciarmi trascinare dalla corrente delle notizie. Piuttosto ho preferito accompagnare il lettore in un museo ideale composte dalle opere che nel corso della mia vita maggiormente mi hanno colpito”.

@viaggiatrice191

no spettacolo itinerante, che coinvolgerà le scuole elementari e medie di un’ampia area geografica che comprende tre Province (Genova, Piacenza ed Alessandria) e tre valli (Trebbia, Bisagno e Borbera), quello che si terrà nel mese di aprile per ricordare il settantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia. La serie di eventi, di cui daremo ampio spazio sul nostro sito e sul prossimo numero, si compone di spettacoli (tra cui Cenere di Marco Rinaldi), musica, monologhi, che vedranno la partecipazione del popolare comico televisivo Luca Bizzarri e mostre fotografiche che coinvolgeranno una ventina di comuni delle vallate.

Sant’Olcese: speranze e dubbi sul delicato momento della storica industria dolciaria

Al lavoro per salvare la Preti

FABIO MAZZARI

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na delle più antiche industrie dolciarie del nordovest italiano, la Preti s.r.l. con sede e stabilimento a Sant’Olcese, sta attraversando un momento estremamente delicato. “La Preti è alla frutta ma continuerà a produrre dolci” era il titolo tra l’ironico e l’amaro de Il Secolo XIX dello scorso 10 febbraio, che ha confermato la notizia del rigetto,

da parte del tribunale fallimentare di Genova, della domanda di concordato avanzata dall’avvocato della Preti ma, allo stesso tempo, segnalava di come, grazie alla stipula di contratti pluriennali, l’azienda avrebbe continuato a produrre. In merito alla questione abbiamo intervistato l’assessore alle attività produttive del Comune di Sant’Olcese, Simona Lottici, che ci ha illustrato la situazione attuale e l’impegno dell’amministrazione

p e r salvare questa importante realtà del territorio. “Ufficialmente la Preti è fallita” spiega l’assessore “in questa fase si è cercato a dicembre un concordato ma ciò non è stato possibile” dice, continuando “il marchio è consolidato, sia in Italia che all’estero ed aveva addirittura aumentato le vendite. Non sappiamo i motivi del perché si è arrivati a que-

sto, sappiamo che l’azienda - la quale continua comunque a lavorare - è in mano ad un curatore fallimentare”. L’assessore Simona Lottici ci spiega che l’azienda è stata divisa in due rami diversi “la Preti Dolciaria che ha in affitto lo stabilimento di Sant’Olcese e la Preti 1851 s.r.l. che ha in affitto il bar-spaccio di Via XX Settembre a Genova”. Il rischio chiusura, per il momento, sembra scongiurato, con la produzione che andrà avanti per tutto il 2015. A riguardo l’assessore Lottici ci parla delle possibili soluzioni “la chiusura potrebbe non avvenire nell’immediato futuro, ma se non si trova una soluzione a breve questo rischio aumenta. Ma il vero dramma è, a mio parere, il possibile decurtamento del personale”. Al momento alla Preti di Sant’Olcese lavorano complessivamente ventisei persone “di cui molte residenti sul nostro territorio” dice l’assessore del comune Polceverasco. Già nella seconda metà degli anni ’90 la Pre-

ti ha vissuto un periodo buio, forse ancora peggiore di quello attuale. All’epoca però grazie alla cessione di un ramo di azienda era subentrato un compratore che comprò l’azienda senza accollarsi i debiti “la soluzione che stiamo cercando adesso” ribadisce l’assessore Lottici. L’amministrazione comunale di Sant’Olcese ha anche incontrato l’assessore regionale alle attività economiche, Enrico Vesco, che si sta occupando, come spiegano dall’Amministrazione Comunale, con tempestività della situazione della Preti. L’azienda dolciaria è una realtà importantissima per Sant’Olcese e la Val Polcevera “un danno per la Preti si ripercuote immediatamente sul territorio” dice l’assessore “ogni azienda porta un suo indotto e le attività industriali sono il cuore pulsante di un paese”. Il Comune è al lavoro per scongiurare il fallimento e far sì che questo marchio storico continui ad esistere, specialmente in un momento estremamente critico per le attività economiche ed industriali a livello locale e nazionale.

Montebruno

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opo laboriosi lavori è stato completato il restauro del Santuario di Nostra Signora di Montebruno, nel Comune omonimo. Il Santuario fa parte di un trittico che comprende oltre all’edificio sacro, il Ponte dei Doria (del XV secolo) ed il Convento degli Agostiniani. Il Santuario di Montebruno, la cui costruzione terminò nel 1486, in un luogo di apparizione mariana, ha al suo interno opere pittoriche di enorme interesse artistico, eseguite tra gli altri da Agostino Ratti. Ampio servizio sul nostro sito. (f.m.)


l’inchiostro fresco

VALLE SCRIVIA

Marzo 2015

X-file d’Oltregiogo: seconda puntata

A caccia di misteri A lieni o spiriti benigni? Fatto sta che anche un evento come la guerra, che tutto lascia pensare tranne che alla fantasia ha, in alta Val Bisagno, un suo evento inspiegabile. Protagonista involontario di tutto ciò fu Giovanni Pepe, detto “Giovannino”, partigiano della Divisione Cichero di Aldo Gastaldi. Nelle sue memorie Giovannino ricorda un fatto alquanto misterioso. Nel febbraio 1944, mentre riposava in un bosco sopra Davagna, fu svegliato da un rumore mai sentito prima, una sorta di sibilo prolungato, avanzò e si trovò davanti due soldati tedeschi. Cercando

di scappare cadde ed un colpo di arma da fuoco gli trafisse il petto. Subito dopo ricorda di aver galleggiato in una luce brillante, con figure evanescenti che lo toccavano. Pensò di aver sognato ma constatò che il suo corpo era intatto, ma la giacca era crivellata e sporca di sangue! Un caso di “incontro ravvicinato” avvento quindi ben tre anni prima del celebre “Incidente di Rosewell”. Fabio Mazzari

Nella foto la bella “aliena” concorrente vincitrice del carnevale masonese

Genova: Habanero edizioni presenta

SUPERNOVA MATTIA NESTO

@Mattia Nesto

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enerdì 20 febbraio presso la Palazzina Santa Maria del Porto Antico di Genova si è svolta la conferenza di presentazione di Supernova, una due giorni di concerti, eventi letterari e spettacoli vari&eventuali organizzata da Habanero Edizioni e promossa da Porto Antico Spa. Habanero, gruppo di giovani ragazze e ragazzi attivo da anni e voglioso di rendere “Genova più vitale e meno paranoica”, ha allestito una grande rassegna musicale che rende il capoluogo ligure “un nuovo polo centrale della musica italiana”. La rassegna si svilupperà attorno a una due giorni musicale, il 24 e il 25 aprile (“le date più belle che ci sono” hanno detto gli organizzatori), in cui sul palco allestito nella Piazza delle Feste del Porto Antico, si succederanno i nomi più caldi della scena alternativa italiana: il primo giorno vi saranno Lo Stato Sociale, Fast Animals and Slow Kids e Magellano, mentre nel secondo giorno sarà la volta dei Verdena, thegiornalisti e Sadside Project. “Habanero è nato un giorno per caso, originariamente come etichetta di libri, poi è cresciuta ed è diventato molto altro”, così Emanuele Podestà, deus ex machina di Habanero ci ha raccontato ciò che sta dietro un progetto di tale portata – “Portare la musica bella in una città bella ma troppo spesso abbandonata come Genova: ecco il nostro obiettivo. Con Supernova, un festival grande e giovane, vogliamo centrarlo”. Durante la conferenza stampa erano presenti, oltre a Emanuele Podestà, il presidente di Porto Antico Spa Ariel dello Strologo e Lodo Guenzi, frontman de Lo Stato

Ami Come il Maire vero ma con il m Sociale, che ha affermato: “Emanuele è stato uno dei primi ad invitarci, quando abbiamo iniziato a fare i concerti. La prima volta che abbiamo suonato qui a Genova, – ha affermato il cantante – abbiamo sentito un’energia particolare. E ogni volta che tornavamo qui, sempre meglio”. Buone stelle sopra la città.

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Pensieri in libertà de “l’inchiostro fresco” redazione@inchiostrofresco.it - tel. 0143 46.569

Opinioni contro in Valle Scrivia Scrive Balbi...

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ul nostro sito abbiamo pubblicato un’opinione di Carmelo Balbi sulla situazione “parcheggi e non solo” a Busalla, con un riferimento alla tanto attesa circonvallazione. A questa lettera ha risposto il signor Tamagno. Poiché l’argomento ci è parso di stringente attualità, visto anche il caotico traffico che attanaglia la strada principale della “capitale” della Valle Scrivia - impedendo, a nostro giudizio, un commercio più funzionale alle esigenze dei consumatori e perché no, con disagi relativi all’inquinamento acustico ed atmosferico - abbiamo deciso, sia pure riassumendo le due lettere pervenute, di pubblicarle. La Redazione

“D

urante l’era Pastorino l’attenzione della cittadinanza busallese era rivolta alla realizzazione della finanziata circonvallazione del paese. Già il vecchissimo piano regolatore post-bellico, prevedeva un passaggio a monte del Paese, alternativo a quella tracciata bella dritta dagli architetti Piemontesi di scuola Sabauda Da quegli antichi propositi è logico dedurre che l’idea di una tangenziale si sedimentò negli Amministratori busallesi obbligandoli a volgere lo sguardo verso gli argini dello Scrivia e a trasferire la sua potenziale ubicazione, in parte lungo il terreno che fiancheggia la sponda sinistra del torrente medesimo, in parte acquisendo le aree dismesse dalla Ferrovia. Il desiderio della tangenziale sembra invece, con l’inizio del mandato di Loris Maieron, come evaporato nel silenzio. Sino a che i progetti della circonvallazione ebbero vitalità, l’area del Genoa Club, via dei Fiumani, gli spazi che precedono il tunnel sotto i binari, il terreno “del Dopolavoro Ferroviario”, venivano considerati come aree in attesa di un intervento decisivo per Busalla. Invece sono da tempo riservate ai pendolari dei Comuni dell’Alta Valle Scrivia che le usano come un parcheggio giornaliero a servizio della stazione ferroviaria, il tutto a scapito dei residenti, senza alcun onere di posteggio. Adesso che incombono le elezioni Regionali, sembrerebbe logico aspettarsi che nessun finanziamento venga destinato per la circonvallazione di Busalla. Tante cose sono cambiate in questi ultimi tempi. Si lamenta ad esempio una tendenza da parte dei Comuni dell’Unione a trarre vantaggi unilaterali ogni qualvolta le circostanze lo consentano. C’è

anche una paura di esprimere opinioni non gradite al potere locale, come porsi contro il depauperamento della Sanità in Vallata. Per tante ragioni, oltre quelle legate ai vicoli di stabilità finanziaria e ai ridotti trasferimenti economici destinati al Comune, i terreni di cui sopra, che qualche anno fa sembravano destinati a favorire un ribaltamento dello stazionamento dei mezzi pubblici sull’altro lato della ferrovia, oggi ritornati in uno stato di semiabbandono, potrebbero rappresentare per il Comune un’entrata patrimoniale da destinare, per esempio, ai poveri e ai rifugiati. Carmelo Balbi

Ai lettori

L

e versioni integrali delle lettere qui riportate potrete trovarle sul sito de “l’inchiostro fresco”: www.inchiostrofresco.it Chiunque volesse intervenire su questo o su altri argomenti, può inviare il suo contributo.

...risponde Tamagno

“M

i rivolgo a “l’inchiostro fresco”, in quanto come cittadino della Valle Scrivia mi sento fortemente disturbato nel leggere i “pensieri” di Carmelo Balbi in merito alla tangenziale. Questa infatti era finanziata ed è stata la passata Amministrazione a perdere le risorse già stanziate, le quali successivamente sono confluite per i lavori sul Turchino. Mi rammarica molto il fatto che si dica che i pendolari della Valle Scrivia “rubano” un parcheggio gratis, quando i negozianti di Busalla vorrebbero togliere il pagamento anche nei park in centro; forse lo scrivente, non avendo più oggi attività commerciali in atto e, ragionando da locatore, non è più interessato a ciò; fosse stato qualche anno fa forse non avrebbe di certo espresso questo spiacevole commento; classica dimostrazione di come il buon senso non affini con la cultura e non guardi solo agli interessi personali. Caso mai è sempre meglio lasciare un parcheggio libero ad una persona che

va a lavorare e/o ha fare compere in paese, piuttosto che continuare a dover spendere soldi per gestire in queste zone medesime piccionaie che oltre tutto prevaricano anche normative igienico sanitarie. Questi anti Berlusconiani che vivono da borghesi intellettuali, hanno poco a che fare con la socialità e i servizi, per niente Busalla grazie al loro continuo contributo al PD Regionale, ha perso Ospedale, Pronto Soccorso, ecc. e come ultimo colpo anche il CUP trasferito a Borgo Fornari, non a Portofino. Sono certo che Berlinguer se potesse parlare a loro direbbe: ma che c…o di comunisti siete! Come sempre mi scuso per la poca discrezionalità, ma determinati pensieri sarebbe opportuno non pubblicarli, in quanto provocatori verso il cittadino di Valle, che facendo il pendolare, si che ruba i soldi del parcheggio, ma è anche obbligato a dedicare al suo lavoro 12 ore al giorno non tutte retribuite…. M.Tamagno

Busalla sul ghiaccio

L’

inverno ormai è agli sgoccioli, ma perché non provare a prolungare il divertimento dei mesi freddi? A Busalla la Pro Loco, con il patrocinio del Comune ci ha pensato e, dal 28 febbraio fino al 6 aprile sarà aperta tutti i pomeriggi, nella centrale Piazza Colombo, una pista di pattinaggio per divertire grandi e piccoli. La giornata inaugurale, completamente gratuita, è stata dedicata tutta ai bambini, con il pupazzo Olaf (del film Disney “Frozen”) che ha “insegnato” ai più piccoli a pattinare. (f.m.)


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l’inchiostro fresco Marzo 2015


Ovada: il tamburello riparte alla grande dalla serie D Busalla: le ragazze della pallavolo volano in Portogallo

Ecco la nuova dirigenza Il Volley Scrivia al top

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resentazione ad Ovada della società di tamburello “A.D.T Paolo Campora”. Si è trattato per la verità di un’integrazione di nuovi dirigenti dando così continuità al sodalizio e per riportare la città al ruolo di capitale del tamburello con la politica dei piccoli passi. La società è composta dal Presidente Mario Arosio; vice Renzo (Cino) Puppo, segretario: Mariano Zimarro; Tesoriere: Leonardo Volonnino, consiglieri: Enrico Arata, Roberto Calderone, Fausto Parodi, Marco Lanza, Giampaolo Grosso, Franco Carrea, Guido Chiappino. La società partecipa al campionato di serie D specialità libero a partire dall’11 aprile contro Carpeneto, Basaluzzo, Alfiano Natta, Real Cerrina, Gabiano. Questo l’organico della squadra: Robbiano Federico, Priano Giuliano, Soldi Giacomo, Lanza Nicola, Lerma Marco, Luana Parodi, Giacchero Romano, Cerruti Roberto e nel corso del campionato verranno inseriti ragazzi delle giovanili. Gli obiettivi sono comunque prestigiosi: riportare il tamburello femminile con le ragazze che conquistarono scudetti e coppe; un torneo delle vecchie glorie e soprattutto continuare l’attività giovanile nelle scuole. È stato anche effettuato un sopralluogo di concerto con l’Amministrazione Comunale nel glorioso Sferisterio di Via Lung’ Orba Mazzini per verificare lo stato della struttura e concordare alcuni lavori di manutenzione. Nel corso della serata premiazioni per coloro che hanno permesso l’attività della Paolo Campora, i tecnici Pinuccio Malaspina e Mario Bavassano, le ragazze Chiara e Luana Parodi, Ilaria Ratto per i trofei conquistati mentre alla Dirigente Scolastica Patrizia Grillo il diploma di Socio Onorario. (e.p.)

Novi Ligure: Piras ci fa scoprire un diverso modo di essere ciclo-turista

Tenerife: una terra da pedalare “Q uante volte durante i freddi mesi invernale si ha il desiderio di evadere dal grigio e dalla noia? Anche a me ed ad un gruppo di buoni amici, è capitato. Ma non ci siamo rifugiati in qualche villaggio turistico uguale in ogni parte del globo, bensì siamo letteralmente saliti in sella alla scoperta di un’isola meravigliosa, Tenerife, l’isola di fuoco”, con queste parole, piene di passione e voglia di avventura, Angelo Piras, presidente della società ciclistica Novese Fausto Coppi, ha presentato il suo tour di Tenerife. Piras, assieme ad altri cinque amici e grazie al fatto che il nipote, Davide, abiti e lavori ormai da anni proprio sull’isola spagnola, ha intrapreso un giro di Tenerife “in sella”. “Abbiamo pensato, as-

sieme a Davide, un percorso in quattro tappe, ovviamente non come competizione, ma come esplorazione – spiega Piras – Cinque tappe che permettono di scoprire l’isola, dalla costa all’interno, sino alle pendici del vulcano Teide”. Quindi un viaggio come questo è un buon modo di abbinare sport e vacanza?: “Esatto e non solo! – risponde il nostro interlocutore – Sono previste anche escursioni nei piccoli paesi dell’interno, dove si può assaporare la cucina locale, davvero eccezionale”. Tenerife perciò è quel che si dice “una terra tutta da pedalare”. Mattia Nesto

Da sinistra: Roberto e Stefania Scarabello, Cesare e Valeria Bonadeo, Angelo e Paola Piras

Per maggiori info visitare www.tenerifeonbike.weebly.com

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a Volley Scrivia, la squadra di pallavolo presieduta da Marco Fanti, che si divide tra le palestre di Busalla, Mignanego e Pontedecimo parteciperà, dal 1° al 5 luglio, al “Summer Cup – Torneio de Voleibol Jovem” un prestigioso torneo internazionale riservato alle categorie giovanili, che si terrà a Lousa in Portogallo, una cittadina a pochi minuti da Coimbra. “La partecipazione al Torneo, giunto alla sua sedicesima edizione” ci spiega il presidente della Volley Scrivia “avviene grazie all’allenatore Ubaldo Fini che aveva già fatto una bella esperienza nel 2009 con l’Amatori Cella di Sampierdarena, dove aveva ottenuto il terzo posto al Torneo, e che adesso allena per noi”. Al Torneo parteciperanno squadre juniores provenienti da Portogallo, Italia, Francia, Spagna, Irlanda, Olanda, Polonia e probabilmente altri Paesi europei. La squadra della Volley Scrivia che parteciperà al Torneo sarà l’Under-13 femminile con l’aggiunta di tre fuori quota. Attualmente la Volley Scrivia è l’unica squadra italiana a partecipare all’edizione 2015 di questo importante torneo giovanile. Le ragazze che parteciperanno al torneo alloggeranno nelle scuole, dove hanno il servizio mensa e dove gli organizzatori del Torneo hanno previsto due serate party ed una in piscina. Le partite saranno trasmesse anche via streaming e sulla televisione locale di Coimbra. Il presidente Marco Fanti è molto fiducioso su questo torneo “un torneo di questo prestigio è, per ragazze così giovani, una grande esperienza di vita, lo prepareremo con molta cura ed attenzione, puntiamo a fare un buon risultato anche se, per scaramanzia, non dico a che posizione possiasegue a pag. 30


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SPORT

Marzo 2015

Cremolino: entusiasmo per il tamburello in serie A Piste da trial là dove un tempo passavano le carovane

La stagione giovane 2015 La Val Borbera a tutto gas I l Moto Club della Superba di Genova sezione NMTT, in collaborazione con il referente Andrea Passano e l’Amministrazione comunale di Mongiardino Ligure, ha aggiunto al novero delle aree autorizzate al trial il percorso “La lübbia di Salata”. Il paese di Salata sorge proprio sullo spartiacque tra la Val Sisola, tributaria della val Borbera, e la Val Vobbia. Il percorso, interamente segnalato con frecce di legno e attrezzato con appositi cestini per la raccolta differenziata dei rifiuti, si pone l’obiettivo non solamente

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Cremolino presso il Ristorante degli sportivi presentazione della stagione tamburellistica 2015 con la società locale che per il decimo anno consecutivo si è iscritta al campionato nazionale di serie A. Un piccolo record per il centro dell’ovadese animato da una grande passione unito dall’amore per le tradizioni come dimostrato nell’affollata serata di gala. Ringraziamenti di rito da parte del Presidente Claudio Bavazzano, quindi presentazione dei giocatori che compongono la squadra. Dalla vicina Carpeneto è arrivato Luca Baldini, mentre dal Castiglione delle Stiviere in entrata Luca Merlone, Ivan Briola e Daniele Ferrero; confermati Andrea Di Mare e Daniele Basso. Una new entry tra i collaboratori e preparatori è rappresentata da Piero De Luca, indimenticabile terzino del Castelferro che segue la preparazione dei giocatori nell’Astigiano; Direttore tecnico: Fabio Viotti; gli allenatori: Mauro Bavazzano e Aldo Casamonti; Massaggiatore Roberto Tasca e cambio racchetta Andrea e Fabrizio Gollo, Enzo Frutti. La squadra in questo pre campionato si è aggiudicata il quadrangolare di Fumane superando il Costermano per 16-10 e il Fumane per 16-9, mentre domenica scorsa a Gabbiano nel Memorial “Zanotti” Cremolino sconfitto dalla Cavrianese per 13-7. Anche quest’anno l’A.S.D. Cremolino partecipa al campionato Piemontese di serie C con Marco Marostica, Massimo Rinaldi, Fabio Ottria, Davide Frutti, Daniele Oddone, Fabio Ferrando, Luca Protto, Giampietro Arata e il D.T. Mauro Bavazzano. Figura anche una squadra Indoor e la partecipazione nei Tornei Giovanili Provinciali. Esordio nel campionato domenica 22 marzo in trasferta a Monte Peroni con il Cavaion; derby con il Carpeneto il 3 maggio; il girone di andata si chiude il 24 maggio, avvio del

ritorno il 31 maggio e chiusura della stagione regolare il 25 luglio. Al via oltre a Cremolino e Carpeneto, Cavrianese, Solferino, Sommacampagna, Cinaglio, Virtus Guidizzolo, Fumane, Sabbionara, Pasino e Guerra Castellaro, Nuova Medolese, Cavaion Monte Peroni. Le prime otto squadre classificate disputeranno le finali scudetto a Noarna (Trento) dal 10 al 16 agosto, mentre l’ultima squadra classificata retrocederà in serie B. Già programmata la stagione 2016 a girone unico con 14 squadre, per cui le promozioni dalla serie B al termine della corrente stagione saranno tre. Partecipano alla Coppa Italia le dodici squadre della serie A suddivise in quattro gironi con inizio il 5 settembre e finale domenica 4 ottobre. (e.p.)

di regolare lo svolgimento della disciplina secondo la normativa fuoristrada, ma anche, e soprattutto, lo scopo di dare una “spinta” e un’opportunità in più allo sviluppo turistico di questa suggestiva valle, alle poche, ma di grande qualità, attività commerciali operanti sul territorio e non ultimo di ripulire i vecchi sentieri, ormai abbandonati da anni all’incuria. Il percorso si inerpica percorrendo un soleggiato vallone selvaggio che racchiude in sé le caratteristiche più squisitamente sia appenniniche sia alpine, soprattutto nella parte più elevata, dove si gode di uno splendido panorama. Il percorso ospiterà, il prossimo 26 aprile, il Campionato regionale ligure trial 2015. Attraversare la val Borbera al rombo del motore non è mai stato tanto bello!

Un oro per Elena L a redazione de “l’inchiostro fresco” si congratula con la brava atleta Elena Onorio che si è classificata 1° nella disciplina Modern Contemporary 8/11 classe Unica e terza nella disciplina Show Danza 8/11 classe Unica durante gli ultimi Campionati Italiani Assoluti di Danza sportiva della Federazione Italiana Danza Sportiva che si sono svolti al Palacongressi di Rimini. L’atleta, preparata dagli insegnanti Silvia Giacobbe e Massimo Gallo della scuola di danza “New Terpsichore” di Rocca Grimalda, ha detto “Anche se Natale è ormai passato, questa giornata rimarrà scolpita per sempre come la più bella delle feste! Perché ballare, almeno per me, vuol dire Natale tutto l’anno!” (m.n.)

Mattia Nesto con la collaborazione di Andrea Passano

Ballando con “l’inchiostro”

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ul sito de l’inchiostro fresco a cura della nostra inviata, Benedetta Acri, proseguono le lezioni online in compagnia degli amici della Scuola di Ballo ASD WB di Casal Cermelli sita in località Fontanasse. www.inchiostrofresco.it

Il Volley Scrivia al top prosegue da pag. 29 mo arrivare”, spiega il presidente “essere l’unica squadra italiana a partecipare quest’anno, a quattro anni dall’ultima vittoria del nostro paese (con l’Amatori Novara, ndr) è per noi del Volley Scrivia un grandissimo onore”. Fanti sta vincendo anche la sua scommessa iniziata l’anno scorso, ovvero quella della squadra maschile “a marzo inizia il nuovo campionato, abbiamo venti tra bambini e ragazzi, stiamo puntando ad avere una squadra maschile Under-14 ed una Under-13, dove stiamo puntando ad un accordo con la Colombo Volley”. Fabio Mazzari

In breve

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ragazzi “terribili” de la Boccardo BadmintoNovi hanno raggiunto un grande traguardo. Infatti per la prima volta nella loro relativamente “giovane” storia hanno raggiunto i playoff nazionali del Campionato a Squadre di Serie A. (m.n.)


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