Il Metauro n. 18 2012

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N. 18 del 2012

OLTRE CINQUECENTO PARTECIPANTI AGLI UNDICI CAMPI SCUOLA DELLA PARROCCHIA

Anche i numeri hanno un cuore M

Auguri Giacomo!

LUCREZIA

issione, Sogni, Amicizia, Desiderio, Unicità, Emozioni, Servizio: sono queste le parole con le quali abbiamo giocato la nostra estate. Un’estate 2012 in cui più di 500 persone tra bambini, ragazzi, giovani, adulti, genitori, educatori, cuochi hanno deciso di prendere parte ai Campi Scuola estivi della nostra Comunità parrocchiale. Per precisione di cronaca, undici Campi Scuola, il primo iniziato il 15 giugno con a tema la figura di Mosè e l’ultimo terminato il 2 settembre con la grande e affascinante idea melodica del desiderio. Tante le case visitate e tante le persone incontrate in questi mesi, persone disponibili e pronte ad esserci d’aiuto. In questo decennio (2010-2020) che la Chiesa Italiana dedica all’educazione, così come stanno facendo tante altre parrocchie, anche la parrocchia di Lucrezia ha voluto dare uno spazio rilevante alle esperienze estive, investendo e credendo in esse. L’offerta di una vasta proposta educativa che prenda a cuore la formazione e la spiritualità di tutte le fasce d’età, dai più piccoli con i Campi ACR, fino ai più grandi con il Campo Adulti e Famiglie, e poi anche la proposta formativa rivolta a chi giorno dopo giorno si mette

a servizio dei più piccoli, per poter approfondire, attraverso il Campo Educatori parrocchiale, quella che è la loro chiamata. Esperienze importanti, che hanno come fine principale la cura integrale del bene della persona, cercando di educarla a farle conoscere il gusto della vera bellezza della vita. Tutto questo è stato possibile partendo dall’incontro con Gesù, attraverso i testimoni che hanno contribuito alla nostra vita di par-

Orciano A

40 ANNI

G

iacomo Carboni compie 40 anni il 12 settembre. Auguri di buon compleanno dalla moglie Katia, dalle figlie Tania e Sara e dall’inseparabile Oliver

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porte, è bello ricordare le parole di Giovanni Paolo II, che disse: «Ci è chiesto un investimento educativo capace di rinnovare gli itinerari formativi, per renderli più adatti al tempo presente e significativi per la vita delle persone», ecco allora la sfida che attende tutti coloro che credono e lavorano per una nuova proposta educativa della e nella Chiesa. Dopo l’estate ecco che arriva l’autunno, e nell’autunno la conta dei frutti e la voglia di ringraziare i cuori [Giovanni Nicotra]

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RODOLFO TONELLI RICORDA L’INSEGNANTE E ARTISTA RECENTEMENTE SCOMPARSO

ANTONIO BATTISTINI …più vicini al cielo…

ORCIANO

ntonio Battistini, nato a Vergineto di Barchi, vissuto a Orciano e a Fermignano, insegnato ad Urbino, ha concluso l’esistenza terrena il 2 settembre, lasciando una forte impronta di sé nelle tre comunità. Una personalità complessa e nello stesso tempo semplice, perché ha cercato il bene dell’altro, secondo la frase di Sant’Agostino ama e puoi fare quello che vuoi; chi ama, per coerenza, mai farà il male. Insegnante e artista, ha svolto il suo compito e messo competenze e capacità a servizio dell’educazione. Il ritratto di una persona comune e non comune non può stare dentro i limiti di un elogio funebre;

rocchia e ci hanno fatto gustare e percepire la bellezza di seguire e stare dalla sua parte: è questione di scelta, in questo caso di campo! Esperienze forti, uniche, che non ci lasciano statici ma ci fanno tornare a casa, ogni volta, con le “farfalle nello stomaco”, mossi da qualcosa di bello e con la carica e la voglia di metterci nuovamente in gioco, perché abbiamo fatto esperienza di quel Gesù che, una volta incontrato e assaggiato, desideriamo ancora di

più, per sempre. Importante poi, il difficile e delicato compito dell’educare, il prendersi cura dell’altro, con amore e premura, per far sì che nella sua libertà egli sbocci e diventi protagonista della suo progetto di vita. Un relazione – quella tra educatore e bambino, giovane, adulto –, umana e spirituale, oltre che profonda e coinvolgente, nella quale ognuno trovi la sua unicità. Considerando valida e positiva la proposta educativa di quest’estate, credo sia importante ringraziare tutte le persone che in questo cammino estivo, giorno dopo giorno hanno creduto in noi, si sono impegnate, hanno collaborato e sono diventate amiche con l’entusiasmo e la carica che solo chi ha incontrato lo sguardo di Gesù può avere. Ed ora che è tempo di ripartire per un nuovo Anno Pastorale ormai alle

chi ha conosciuto Toni e chiunque venga a sapere di lui ha il dirittodovere della ricerca. “C’è una parte del cuore che appartiene solamente ad un amico”

“A volte ho la sensazione che tu sei la parte migliore di me”. Amava la montagna, da affrontarla nelle ascese più impegnative, e l’ha fatta amare a molti giovani, l’ha rispettata e temuta, facendone propri i valori non solo paesaggistici (ha realizzato due incisioni, appena sicuro di non correre il rischio di fare “cartoline, belle senz’anima”). Di più il paesaggio collinare di Barchi, Orciano, Fermignano, Urbino, perché intensamente vissuti: percorsi e ripercorsi a piedi con amici, sì da coglierne l’anima ed esprimerla attraverso acquerelli e incisioni. Sono suoi e nostri i paesaggi collinari, in gran parte saggiamente antropizzati, con le siepi che chiudono la vista e

ULTIMA CENA: UN GRANDE PANNELLO DIPINTO DA BATTISTINI PER LA PARROCCHIA DI LUCREZIA

rimandano all’infinito, con le possenti querce, i pioppi svettanti alla ricerca del cielo, gli spazi aperti, proposti allo sguardo dentro la cornice di una finestra di casa. “Perché, davanti ad una montagna, cerchiamo di intravedere un percorso per arrivare alla cima?” “Perché, conquistata una vetta, ab-

biamo la sensazione di aver vinto tutte le resistenze della materia”. “Sì! Ma anche perché ci sentiamo più vicini al cielo”. Il cielo è stato l’obiettivo dell’agire, l’orizzonte dei suoi pensieri. Antonio Battistini ha fatto il bene, sapendo voler bene, cosa tutt’altro che facile [Rodolfo Tonelli]

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