DAILY LUXURY • n.3 marzo 2013

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INCONTRO

Denzel fama e riservatezza

Denzel Washigton non si smentisce. Celebre quanto riservato, anche se per un soffio non ha conquistato un altro Oscar,il terzo della sua carriera, per il suo ruolo di protagonista in “Flight”, dichiara: “Il tempo del narcisismo e dell’auto celebrazione è finito da un bel po’ se mai c’è stato… mi sento più che appagato, basta con le gare”. S I LV I A BIZIO

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VREBBE POTUTO ANCHE VINCERE IL SUO TERZO OSCAR PER “FLIGHT”, e se

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losarebbe meritato, se davanti a lui non ci fosse stato Daniel Day-Lewis (favorito per “Lincoln”). Ma Denzel Washington, divo e attore navigatissimo e ammirato, non è tipo da prendersela. “Non ho molta vanità a riguardo – dice - il tempo del narcisismo e dell’auto celebrazione è finito da un bel po’ se mai c’è stato. Nel mio personaggio in “Flight” mi spoglio di ogni gloria e degli ultimi residui di vanità. Dopo un ruolo così inglorioso e umiliante, e difficilissimo, è vero, come potrei anelare seriamente a un Oscar? È bello sentirsi oltre queste cose. È liberatorio”. Il successo che ha avuto da 25 anni a questa parte (da quando vinse il suo primo Oscar per “Glory”, nel 1988, anche se era già conosciuto grazie alla serie Tv “Dr. Elsewhere”), potrebbe permettergli tutto. Ma lui è uno che qualsiasi cosa faccia vi si dedica fino in fondo. Notoriamente intelligente quanto schivo, Washington, 58 anni, sposato con quattro figli, non frequenta, se non per lavoro, il jet-set di Hollywood. I suoi veri amici non hanno

nulla a che fare col mondo del cinema. “Quando non lavoro sono un padre di famiglia come chiunque altro”, spiega. “Mi alzo presto, vado in palestra, faccio telefonate, leggo copioni. Ora che i figli sono grandi e tutti fuori casa posso anche dire di avere del tempo libero. Allora mi occupo delle cause in cui credo, come aiutare i ragazzini bisognosi tramite l’associazione “Boys & Girls Clubs of America”, e mi dò da fare con la mia Chiesa Pentecostale. È la mia seconda famiglia e mio padre era un ministro”. Lavora instancabilmente al cinema però. Oltre ai recenti “Unstoppable” “Pelham 1, 2, 3” e “Safe House”, e, ovviamente, a “Flight”, in cui interpreta un pilota di linea alcolizzato e cocainomane - un vero precipitare esistenziale - di recente ha finito di girare il dramma gangster “2 Guns”, accanto a Mark Wahlberg, e sta per iniziare le riprese di “The Equalizer”, su un agente clandestino della CIA. Lo incontriamo a Los Angeles, dove vive con la moglie di sempre, Paulette, ora che i figli sono tutti all’Università e vivono per conto loro (il maggiore, ad esempio, John David, è un giocatore professionista di football con i Sacramento Mountains Lions e papà Denzel lo allenava da piccolo).


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