Heos.it n. 606 venerdì 1 Maggio 2015

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XIV

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ENEA, TECNOLOGIE NUCLEARI PER LA SICUREZZA DEL CIBO E LA LOTTA ALLE FRODI I TRE SATELLITI “SWARM” E I SEGNALI PREMONITORI DEI TERREMOTI

LVD

E IL MISTERO DELLE SUPERNOVAE MANCANTI


Sommario PRIMO PIANO

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ANTARTIDE, RILEVATI MISTERIOSI CANALI D'ACQUA: POSSIBILE LA VITA ATTUALITÀ

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ENEA, TECNOLOGIE NUCLEARI PER LA SICUREZZA DEL CIBO E LA LOTTA ALLE FRODI ECONOMIA “SGANCIATA” E INNOVAZIONE SOCIALE AMBIENTE

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CIANOBATTERI NEI LAGHI TOSSINE DANNOSE PER UOMO E ANIMALI I TRE SATELLITI “SWARM” STUDIERANNO I SEGNALI PREMONITORI DEI TERREMOTI TECNOLOGIA

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LA CERAMICA ITALIANA NEL MONDO E NELLO SPAZIO CALIBRA, SCUDO PER GNSS PROTEGGE DA ANOMALIE IONOSFERICHE IL “KUBO” DAL CUORE TECNOLOGICO SCIENZE

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SUPER GALILEO DA RECORD: UN MILIONE DI MILIARDI DI OPERAZIONI AL SECONDO CERVELLO, INDIVIDUATA L’AREA DOVE NASCE IL “PIANO B” SALUTE

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IN ARRIVO VACCINI SOLIDI E RESISTENTI AL CALORE CANCRO GASTRICO, SOLUZIONE “MOZZAFIATO” PER LA DIAGNOSI PRECOCE SPAZIO

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LVD E IL MISTERO DELLE SUPERNOVAE MANCANTI SU MERCURIO “SIMBIO-SYS”, GLI OCCHI MULTIFORMI MADE IN ITALY DELLA MISSIONE “BEPICOLOMBO” FOCUS

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ICARUS, IL CACCIATORE DI NEUTRINI NEL 2017 IN USA LAVORERÀ AL FERMILAB CULTURA

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IL FASCINO E IL MITO DELL'ITALIA DAL CINQUECENTO AL CONTEMPORANEO

In copertina, illustrazione artistica dei tre satelliti del progetto Swarm (foto esa.int)

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Newsletter settimanale di scienze politica cultura Direttore responsabile Umberto Pivatello Aut. Tr. Verona n°1258 -7 Marzo 1997 Roc n. 16281 Redazione Heos.it Via Muselle,n. 940 - 37050 Isola Rizza - Vr (It) Tel +fax +39-045-6970187 345 9295137 E-mail heos@heos.it www.heos.it

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PRIMO PIANO

LA MARCIA

ANTARTIDE, RILEVATI MISTERIOSI CANALI D'ACQUA:

SENZA RITORNO Il genocidio armeno di Franca Giansoldati

POSSIBILE LA VITA

Salerno Editrice 2015, pp. 128 €12,00 “Auspico che la sua fatica di ricerca e documentazione trovi adeguato apprezzamento per un lavoro di inchiesta storica, preziosa al recupero della memoria quale forma di giustizia e via alla pacificazione”. Papa Francesco, prefazione.

L

a notte del 24 aprile 1915 ebbe inizio il “Grande Male”, il Metz Yeghem. Sono passati cento anni dal genocidio armeno. Cento lunghi anni di silenzi colpevoli, di verità non ancora condivise. L'anniversario rappresenta un'occasione per riflettere su una vicenda controversa: la storia oggi interpella i governi per il riconoscimento del genocidio di un milione e mezzo di armeni. La condanna di un crimine simile rappresenta un atto di giustizia verso le vittime, verso la coscienza umana, verso i superstiti. L'opera di Giansoldati propone una minuziosa cronaca di eventi che l'Europa e il mondo hanno voluto dimenticare in fretta, ancora oggi motivo di incomprensione ed incredulità, oltre che di polemiche e duri scontri con la Turchia che si vuole erede di quell'impero.

S

coperta in Antartide una rete sotterranea di canali d'acqua salmastra che potrebbe ospitare forme di vita estrema. I canali si trovano sotto la superficie delle valli del canale McMurdo. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Communications, è stata fatta dal gruppo di ricerca internazionale guidato dalla microbiologa Jill Mikuck, dell'Università del Tennessee (Usa). Per rilevare la temperatura e l'umidità dei materiali presenti nel sottosuolo, i ricercatori hanno utilizzato un gigantesco sensore elettromagnetico agganciato ad un elicottero. La tecnica ha permesso di rilevare falde acquifere colleganti tra di loro i vari laghi ghiacciati presenti in superficie. L'acqua è salmastra e ben al di sotto della temperatura di congelamento. Gli scienziati la ritengono adatta ad ospitare microorganismi estremofili. Se questa ipotesi di lavoro dovesse essere confermata, il sistema d'acque sotterraneo potrebbe diventare un modello ideale per progettare le future esplorazioni del sottosuolo di Marte alla ricerca di forme di vita extraterrestri. (Red) Verdi http://tntoday.utk.edu/ In alto nella foto, il sensore elettromagnetico SkyTEM agganciato allelicottero mentre cerca di localizzare i canali sotterranei a Wright Valley, McMurdo Dry Valleys, Antarctica. (Credit: J. Mikucki)

L'ultimo, quello tra papa Francesco e i vertici turchi, che nella denuncia del genocidio degli armeni vedono un attacco diretto contro di loro, anche se nessuno certo può imputare alla Turchia di oggi la responsabilità di tragiche decisioni prese a quei tempi. E “La marcia senza ritorno” è per questo scontro una sorta di prologo: “Un lavoro di inchiesta storica, preziosa al recupero della memoria quale forma di giustizia e via alla pacificazione”, scriveva infatti il Pontefice il 3 marzo 2015 in una lettera all'autrice. Poco più di un mese dopo, le parole sui massacri degli armeni, “primo genocidio del XX secolo”. L'autore. Franca Giansoldati è vaticanista del quotidiano «Il Messaggero». Tra le sue pubblicazioni piú recenti, Il Demonio in Vaticano. I Legionari di Cristo e il caso Maciel, Casale Monferrato 2014.

IL SALTO ANGEL, LA CASCATA PIÙ ALTA DEL MONDO Salto Angel in Venezuela è la cascata più alta del mondo (979 metri) con un Iil ltratto di caduta ininterrotta dell'acqua di 807 metri. La cascata si trova lungo corso del torrente Carrao e precipita dall'altopiano della montagna Auyantepui. Il fiume che si trova alla fine del salto è il Kerepakupay e scorre nel Parque Nacional de Canaima. Il nome deriva dal suo scopritore, il pilota statunitense, Jimmie Angel. Gli indigeni chiamavano la cascata "Parakupavena" o "Kerepakupai merú".

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CRONACHE

ENEA, TECNOLOGIE NUCLEARI PER LA SICUREZZA DEL CIBO E LA LOTTA ALLE FRODI

S

coprire i tentativi di contraffazione e controllare l’autenticità di un prodotto alimentare utilizzando tecnologie derivate dal nucleare. È uno dei servizi avanzati per le imprese del settore agroalimentare che verrà presentato all’Expo di Milano da ENEA presente con la “Vertical farm” nel “Future Food District”. La metodologia è stata messa a punto dai ricercatori del Laboratorio di Tracciabilità del Tecnopolo ENEA di Bologna e consiste nell’analisi dell'impronta lasciata dagli isotopi sui prodotti, sia naturali sia trasformati. Le tecniche utilizzate sono in particolare quelle della spettrometria di massa degli isotopi pesanti per l’identificazione delle frodi riguardanti l’utilizzo di materie prime e processi diversi da quelli dichiarati, ma anche per capire il luogo d’origine dei prodotti e tracciarne il percorso dalla nascita alla messa in commercio. «Le nostre attività derivano dalla tradizione di ricerca sperimentale in ambito nucleare e vengono applicate in modo assolutamente innovativo alla sicurezza ambientale ed alimentare, focalizzandosi sulla rilevazione di

L’analisi di tracciabilità si basa sul fatto che gli isotopi di uno stesso elemento differiscono tra loro per il numero di neutroni contenuti all'interno del nucleo, pur condividendo lo stesso numero di protoni ed elettroni. Dal punto di vista chimico gli isotopi si comportano nello stesso modo e i prodotti sono indistinguibili per quello che riguarda le proprietà organolettiche e nutrizionali, ma è possibile che le concentrazioni relative degli isotopi varino in maniera significativa. Si verifica quindi il fenomeno relativo al fatto che la stessa varietà coltivata in diversi territori presenta differenze nella composizione isotopica in relazione alla temperatura, all’umidità e alla composizione del suolo dell’area geografica di provenienza e sono queste differenze che ci consentono di tracciare i prodotti. (Red) Vedi www.enea.it www.tracciabilita.enea.it

Sopra, pomodoro con etichetta

elementi in traccia» spiega il responsabile del Laboratorio, Paolo Bartolomei. Aggiunge: «L’impronta isotopica dei prodotti agroalimentari per svelare la loro autenticità di origine è una metodologia che può offrire un contributo importante rispetto ai tentativi di contraffazione dei prodotti di eccellenza del made in Italy, una delle problematiche con le quali il settore dell’agroalimentare è costretto a confrontarsi in misura crescente».

Commento. Siamo certi che questo efficace sistema di tracciabilità verrà presto chiuso in qualche cassetto a futura memoria. Altrimenti come faranno molti grandi prosciuttifici nostrani a fare il “crudo” e i soldi con i maiali importati da zone d’Europa dove un veterinario è pressoché un marziano? Oppure le grandi aziende che “producono” l’olio d’oliva extravergine made in Italy? E quelle del vino? Le recenti trasmissioni di Report su Rai 3 insegnano... per cui occhio all’etichetta che spesso è volutamente e scientificamente incompleta. (Heos.it)

RASSEGNA STAMPA. LA VIGNETTE DELLA SETTIMANA Corriere.it 30 Aprile

Corriere.it 29 Aprile

Italiaoggi.it 30 Aprile

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Italiaoggi.it 29 Aprile


L’EUROPA CHE VERRÀ

ECONOMIA “SGANCIATA” E INNOVAZIONE SOCIALE Un progetto di ricerca dell’UE sta esplorando la possibilità di sostenere lo sganciamento assoluto quale componente essenziale di una futura politica delle risorse. Secondo tale ipotesi di studio, le politiche esistenti raggiungeranno nel migliore dei casi uno sganciamento relativo; solo radicali mutamenti sociali determineranno un reale sganciamento.

V

arie strategie politiche europee di rilevante entità contribuiscono a dare forma a una futura Europa efficiente dal punto di vista delle risorse. Tenendo conto delle capacità di trasporto globale e dei confini planetari, questo obiettivo dipenderà da una crescita economica assolutamente svincolata dall’uso delle risorse e dall’impatto ambientale. L’UE è lontanissima dalla realizzazione di uno sganciamento assoluto. Pertanto, il progetto DYNAMIX, finanziato dall’UE, intende identificare e valutare combinazioni di politiche potenzialmente utili alla realizzazione di tale obiettivo. Tra settembre 2012 e la fine

del 2015, il consorzio (composto da nove membri) affronterà l’argomento sulla base di quattro aggregati principali di ipotesi di ricerca. Le ipotesi riguardano in particolare i motivi delle inefficienze inerenti alle risorse e la casistica di politiche passate a sostegno dello sganciamento. Su tale base, vengono identificate combinazioni di politiche, valutate ex ante rispetto a obiettivi di riferimento relativi allo sganciamento assoluto nel mediolungo termine (2030) e nel lungo termine (2050). Gli esiti della ricerca DYNAMIX evidenziano che la maggior parte delle inefficienze sono determinate da una rete complessa e interdipendente di fattori: comportamentali, informativi, istituzionali, infrastrutturali, socioeconomici e politici. Poiché l’impiego inefficiente delle risorse si dispiega in contesti diversificati a causa, è importante formulare una combinazione di politiche diverse che mirino a tali fattori trainanti interrelati. Occorre quindi pensare in termini di combinazioni di politiche e di predisposizione di un pacchetto di

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strumenti diversi, in modo da mitigare le conseguenze indesiderate e facilitare l’attuazione. DYNAMIX ha rilevato che le politiche esistenti raggiungono nel migliore dei casi essenzialmente uno sganciamento relativo. Lo sganciamento assoluto richiederebbe un’innovazione sociale più capace di trasformazioni e spostamenti della domanda al consumo. Il progetto ha organizzato tre eventi di piattaforma politica per collegare i soggetti interessati; gli incontri, svoltisi a Bruxelles nel 2013 e nel 2014, sono stati l’occasione per scambiarsi e generare insieme conoscenze, attraverso il coinvolgimento dei gruppi obiettivo. Si prevede che DYNAMIX sarà utile ai responsabili politici dell’UE nella progettazione e nell’attuazione di politiche efficaci ai fini dello sganciamento. Il progetto ha formulato e sta ora testando tre combinazioni di politiche. Visione a lungo termine Uno degli obiettivi principali di queste strategie è quello di creare una UE efficiente con risorse da disaccoppiamento dello sviluppo economico. Il disaccoppiamento può essere raggiunto attraverso: dematerializzazione di erogazione del servizio; efficienza dei materiali (riutilizzo, riciclaggio, sostituzione); una maggiore efficienza energetica; consumo e produzione sostenibili, compresi gli appalti pubblici verdi e cambiamenti di stile di vita. L'Unione europea è ancora una lunga strada dal disaccoppiamento assoluto nonostante alcuni recenti successi registrati nel migliorare l'efficienza dei materiali di produzione. Secondo l'indicatore Impronta ecologica, l'Europa utilizza il 20% delle risorse mondiali, mentre ospita solo il 7% della popolazione mondiale. Questo livello di utilizzo delle risorse nell'UE non può essere mantenuta senza minacciare seriamente il funzionamento dei vari ecosistemi e mettere in pericolo la stabilità del clima - sia all'interno dell'UE sia a livello mondiale. Inoltre, la crescente scarsità di risorse critiche e l'aumento dei prezzi globali creano dipendenze economiche sostanziali rispetto alle risorse dei paesi esportatori le quali diventano una pesante zavorra per la competitività dei paesi europei. (Red) Vedi http://cordis.europa.eu/

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Il “piano B” nasce in una regione precisa del cervello, la corteccia prefrontale mediale, quando siamo ancora concentrati su un’altra strategia, già alcuni minuti prima che il cambio di piano avvenga davvero.

L

o rivela uno studio dell’Università di Milano-Bicocca che ha esplorato il processo attraverso il quale le persone, durante l’esecuzione di un compito, decidono autonomamente e senza suggerimenti di cambiare la strategia di esecuzione. Lo studio, coordinato da Carlo Reverberi, ricercatore del Dipartimento di Psicologia dell'Università di MilanoBicocca, è stata condotta insieme a un team di studiosi della Princeton University, dell’Humboldt University e del Bernstein Center for Computational Neuroscience di Berlino. La ricerca. Gli autori hanno studiato cosa accade nel nostro cervello nelle fasi antecedenti e successive alla scoperta di una nuova strategia. Sono stati coinvolti 36 volontari ai quali è stato richiesto di partecipare a un “gioco”, mentre l’attività del loro cervello era monitorata con risonanza magnetica funzionale. I volontari dovevano rapidamente determinare la posizione di una nuvola di quadratini colorati che compariva su uno schermo. Dovevano quindi comunicare la posizione della nuvola premendo il pulsante di sinistra se questa era più vicina agli angoli superiore destro o inferiore sinistro dello schermo, mentre dovevano premere il pulsante di destra se la nuvola compariva in uno degli altri due angoli. Dopo circa dieci minuti dall’inizio del

CERVELLO, INDIVIDUATA L’AREA DOVE NASCE IL “PIANO B” A lato, in giallo la corteccia prefrontale mediale, regione del cervello che registra il cambio di strategia , scansione dalla risonanza magnetica (foto unimib.it)

compito e all’insaputa dei volontari, i ricercatori inserivano una semplice associazione tra il colore della nuvola e la risposta corretta: se la nuvola era rossa, andava premuto il pulsante destro; se era verde il pulsante sinistro. Questa nuova associazione, se notata, poteva permettere ai partecipanti di cambiare strategia sfruttando il colore al posto della posizione. Questo permetteva di risolvere il gioco in modo più semplice: il colore della nuvola di quadratini era più facile da determinare rispetto alla sua posizione. Il risultato. Dopo un’ora di gioco, solo il 31% dei partecipanti ha individuato e sfruttato l’associazione tra

colore e risposta, mentre gli altri hanno continuato a rispondere usando la posizione. I ricercatori hanno scoperto che solo nei volontari che avrebbero poi cambiato strategia, la corteccia prefrontale mediale teneva traccia del colore dello stimolo. Non solo, i ricercatori hanno anche scoperto che quella regione cerebrale cominciava a tener traccia del colore dello stimolo alcuni minuti prima che i volontari effettivamente cambiassero strategia. Questo segnale era così affidabile che i ricercatori hanno dimostrato come fosse possibile prevedere se uno specifico volontario avrebbe cambiato strategia o meno prima che ciò avvenisse effettivamente. Lo studio ha quindi messo in rilievo la capacità del cervello di bilanciare al contempo due necessità: da un lato la necessità focalizzare le nostre risorse sulla strategia corrente ignorando tutta l’informazione non rilevante, dall’altro l’opportunità di lasciare una “porta aperta” a nuove possibilità ancora ignote. (Red) Vedi www.unimib.it

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