GUSTARE L'ITALIA 13 - GIUGNO 2011

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tra un negozio di articoli per animali e una ferramenta. Eppure. L’eppure è realmente straordinario. Una pizza da lasciare stupiti anche i palati meno curiosi e i curiosi più diffidenti. Ogni ingrediente è scelto con cura quasi maniacale, così come tutte le fasi della lavorazione, dell’impasto prima e della pizza poi, e poi tante tante novità, almeno per la clientela briantea il cui gusto era stato appiattito e abbruttito dall’offerta locale, molte volte basata su pizzerie take away che offrono un fast food di livello così basso che se non lo mangi fast rischi di non avere più nemmeno un food. Pubblico ormai di affezionati che quasi ogni sera del weekend fa file anche non indifferenti per portarsi a casa, i più fortunati per gustarsi sul posto, una pizza che è sempre diversa e sempre di altissimo livello. Il segreto? Lievito madre, tre tipi diversi di impasto - normale, integrale e con le trebbie (i cereali usati nella “cotta”, la prima fase della lavorazione della birra) -, un “consiglio” sempre nuovo per la pizza della settimana, che resta nel menù soltanto qualche giorno, il tempo necessario per usare gli ingredienti re-

cuperati direttamente dal produttore. E poi una varietà di pizze classiche e la farinata, tutte cotte nel forno a legna, ovviamente, e bagnate da almeno una ventina di etichette di birre artigianali, anch’esse scelte una a una girando l’Italia per birrifici. Noi di “Gustare l’Italia” ci siamo innamorati di questa pizza, e del suo creatore, al punto da volerlo tra i nostri collaboratori fissi. Marco infatti si è ormai fatto una cultura - Paolo Villaggio direbbe “mostruosa” - su prodotti e produttori di qualità. Marco, ma non solo lui. La sua compagna, Giulia, oltre alla casa condivide con questo pizzaiolo “illuminato” anche la passione per la pizza ed è uno dei motori pensanti del Paradiso. Pizzaioli ed esperti di pizza, come testimoniato dai loro contributi nello speciale che forse avete appena letto. Abbiamo incontrato Marco in uno dei rari momenti nei quali non sta lavorando e gli abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza personale. Da dove nasce l’idea di aprire una pizzeria? Guarda, in realtà è stata un’occasione quasi fortuita. Dopo il diploma al liceo linguistico, nonostante gestissero un bar, i miei genitori mi dissero di cercarmi un posto in fabbrica, per imparare davvero cosa significasse lavorare.

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