GIORNALE DI AUGUSTA

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Ambiente La “questione termovalorizzatore” giugno 2005

dall’ufficio legale dell’azienda che Panorama è riuscito ad avere. Si legge: «Procedimento penale 1802/79 della Pretura di Augusta». a prima volta che sentii parlare Le conclusioni sul «pericolo dedi “termovalorizzatore” accadgli effetti patologici del mercurio per de più di un anno fa: Augusta l’uomo» dicono: «I primi sintomi in era sempre la città incupita, teoria si avranno dopo circa 40 anni. Un sullo sfondo, dai fumi industriali, come rischio reale esisterebbe solo per alcune popolazioni di pescatori che possono arrivare a un consumo di pesce di 2 kg per settimana». Per questo il pm Maurizio Musco sta indagando anche sui vertici della Montedison, adesso diventata Edison. Quella perizia non è mai stata presentata al processo, ma sepolta in un seminterrato sotto un mucchio di polvere. Antonio Rossitto (Il pezzo è stato pubblicato su Panorama il 10/06/2004, alle pp. 77-80)

L

lo è purtroppo da cinquant’ anni, per una scelta dettata da un bisogno occupazionale piuttosto sentito dalla cittadinanza, attratta dal miraggio del benessere economico che un polo industriale doveva portare. Si parlava, in quella giornata particolarmente uggiosa, del nuovo piano di smaltimento dei rifiuti in Sicilia, che nella fattispecie prevedeva, tra le altre cose, anche un termovalorizzatore in territorio nostrano. Non sapevo di cosa si trattasse, ma l’ etimologia della parola mi induceva a pensare a qualcosa di positivo e, sulla carta, lo era sicuramente: una struttura capace di bruciare rifiuti, filtrare e depurare i fumi prodotti dalla combustione, immagazzinare l’ energia termica prodotta da questa enorme caldaia; insomma, dall’ immondizia sembrava sgorgasse, grazie a questa scatola magica, energia pulita! Così purtroppo non è, ma, soltanto dopo mesi di raccolta di informazioni, me ne sono reso conto. Cercando materiale su Internet, riscontrai che tutte le varie realtà, dove è stato installato il termovalorizzatore, hanno espresso un parere negativo al suo riguardo, notevoli sono stati i disagi

che ha portato, come l’ incremento del traffico di mezzi pesanti e l’ impatto senza dubbio sgradevole; per non parlare della quantità eccessiva di inquinamento atmosferico e della diossina nelle

zone limitrofe, al contrario di quanto annunziato, o del calo della raccolta differenziata, causato dal bisogno ingente di combustibile per mantenere i livelli di produttività energetica alti. La mia idea sul termovalorizzatore cambiò radicalmente, capii che non era altro che un termine fittizio per non parlare di “inceneritore” . Fortunatamente, grazie a una campagna di informazione partita dalle associazioni ambientaliste, anche la città recepì il pericolo, e con mio stupore assistetti a un grosso corteo cittadino con più di 5000 persone, scese in campo per difendere la propria salute. Anche come studenti abbiamo fatto qualcosa a tal riguardo, riuscendo a invitare a scuola esperti in materia trattare il tema dell’ inquinamento in una nostra assemblea d’ Istituto. Per il momento il pericolo termovalorizzatore sembra scongiurato, giacché il Comune ha espresso parare contrario a una installazione del genere, ma nessuno di noi augustani abbasserà la guardia, perché la nostra salute viene prima di tutto. Claudio Forestiere


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