Libretto Sponsor Giochi 7 Frazioni 2015

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Un saluto dalla Città “Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé”, è con questa citazione di Pablo Neruda che il Comune di Parma saluta con entusiasmo la nuova edizione dei Giochi delle 7 Frazioni, ormai un appuntamento fisso di sano divertimento e desiderio di stare insieme. In modo particolare, quest’anno il tema della competizione rispecchia una caratteristica estremamente positiva del nostro Paese, forse poco rintracciabile in altre realtà: noi, un popolo di navigatori e di inventori, ovvero di sognatori e di scopritori, di filosofi e di pensatori. E proprio la curiosità e l’immaginazione rappresentano elementi che, come uomini ma anche come Comunità parmigiana, devono saperci guidare e appassionare sempre, in un percorso costante che dall’infanzia ci conduce all’età adulta. Perciò il Comune di Parma ringrazia di cuore, e ancora una volta, tutti i partecipanti alla nuova edizione dei Giochi, gli organizzatori e i semplici curiosi. Nell’uomo autentico si nasconde un bambino: che vuole giocare.

Comune di Parma

Realizzazione grafica: Maria Ennia Pessina - Stampa: Tipolitografica FERRETTI

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ASSOCIAZIONE GIOCHI DELLE 7 FRAZIONI I 14 CONSIGLIERI:

1) Benassi Stefano (vicepresidente)

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Bergonzi Luca Cavatorta Massimo Gaiani Stefano Ghidini Camillo Greci Claudio Montali Luigi

I 7 REFERENTI:

8) 9) 10) 11) 12) 13)

Pessina Maria Ennia Reverberi Andrea Scarica Achille Scarica Roberto Sottili Bruno Stocchi Marco

(presidente)

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Vezzosi Luigi

1) Alberi: De Luca Maurizio 2) Carignano: Tavernari Ettore 3) Corcagnano: Cavalieri Carlo 4) Gaione: Visconti Manuela 5) Panocchia: Guatelli Ettore 6) S. Ruffino: Monardi Luca 7) Vigatto: Montagna Luca

COORDINAMENTO RACCOLTA PUBBLICITARIA: Scarica Achille SITO INTERNET: Guatelli Davide, Pessina Maria Ennia SOCIAL NETWORK: Cavatorta Massimo, Reverberi Andrea, Scarica Achille ORGANIZZAZIONE ARENA: Benassi Stefano, Caggiati Filippo, Scarica Roberto, AMMINISTRAZIONE E SEGRETERIA: Pessina Maria Ennia, Reverberi Andrea COORDINAMENTO: Ghidini Camillo, Greci Claudio, Scarica Roberto RAPPORTI COI MEDIA: Scarica Achille , Stocchi Marco RAPPORTI ISTITUZIONI: Greci Claudio PUBLIC RELATION: Benassi Stefano COSTUMI E SCENE: Alberti Daniela, Reverberi Fabrizio TESTI E SCALETTE EVENTO: Ferrari Daniela, Stocchi Marco AUDIO VIDEO E LUCI: Bergonzi Luca, Cavatorta Massimo, Stocchi Marco MUSICHE: Bergonzi Luca, Cavatorta Massimo, Stocchi Marco IDEAZIONE GIOCHI: Caggiati Filippo, Salati Daniele, Sottili Bruno, Vezzosi Luigi ORGANIZZAZIONE CONTABILITĂ€: Gaiani Stefano

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Dedicato a te... “È un modo semplice e diretto per commemorare e perpetrare la simpatia, l’amicizia e la semplicità che ha sempre accompagnato la figura di Luciano Benedini”. Così ha inizio il messaggio di Maurizio Minetti, presidente regionale del CRER di FIGC, una vita a fianco di Luciano, ancor’oggi rimpianto, soprattutto in momenti come questi, da tutto il gruppo dei Consiglieri Regionali e del colleghi del Comitato, dalla dirigenza agl’impiegati. “Un grande vuoto, difficilmente colmabile – lo evidenzia Minetti - poichè proprio da queste iniziative, dedicate ai giovani, ch’egli amava in modo particolare, si avverte la sua assenza. Quello che per noi, poteva apparire un evento di difficile realizzazione, per lui, se era dedicato al Settore giovanile, prendeva forma in maniera diretta ed immediata. Come una magìa”. Ricordarlo in occasione dei ‘Giochi delle 7 frazioni’ tra la sua gente, ed i suoi amici d’infanzia, legando indissolubilmente il nostro nome al suo, è per noi, motivo di grande vanto ed orgoglio, nella speranza di non dimenticarlo mai. Il nostro Luciano.

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Vigatto accoglie la 6a Edizione dei Giochi delle 7 Frazioni Cos’hanno in comune Alberi, Carignano, Corcagnano, Gaione, Panocchia, San Ruffino e Vigatto? Semplice: Vigatto. Tutte e sette le frazioni che sabato 27 giugno scenderanno nell’arena dei Giochi per conquistare il titolo di campioni del 2015, infatti, hanno fatto parte di quello che un tempo fu il glorioso Comune di Vigatto. Ecco perché l’edizione numero sei dei Giochi delle 7 Frazioni, quella che finalmente vedrà sfidarsi le formazioni paesane nel cuore della periferia a sud della città, è la più attesa. Sette come i nani, le meraviglie del mondo, i vizi capitali. Le frazioni sono tante quante i colli di Roma, i colori dell’arcobaleno e i giorni della settimana. Ma una e una soltanto può, a buon diritto, considerarsi la capofila di questa schiera di paeselli di campagna. Tutta la frazione arancione è già in fermento e sta lavorando per un’inappuntabile organizzazione dell’evento che, ancora una volta, supererà se stesso. Al campo sportivo di Vigatto si concentreranno gli sforzi di centinaia di volontari militanti nelle realtà associative del paese, dalla parrocchia al circolo Anspi La Famiglia. Insieme a loro, il corposo “esercito” di organizzatori e giocatori delle 7 frazioni si darà da fare per mettere a punto una serata davvero indimenticabile, in cui esploratori e inventori si sfideranno a colpi di spettacolo e goliardia. Il pubblico potrà così godere di un evento davvero unico e grandioso, nella consapevolezza di partecipare a un progetto importante: il Giochi delle 7 frazioni, infatti, sono nati nel 2010 sì con l’intento di rispolverare la sana competizione da campanile, ma anche – e soprattutto – con la volontà di ricordare la figura dell’indimenticato Luciano Benedini e di unire le forze per mettere insieme fondi con i quali aiutare chi ne ha davvero bisogno. In cinque anni sono stati donati a varie associazioni e realtà benefiche del territorio oltre cinquantamila euro. Eccola la vittoria più bella. Quella per cui tutte le squadre, al termine di ogni edizione, si sentono davvero invincibili.

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1a Edizione 2010 ALBERI Capita che un’idea, ardita impossibile e fuori dai nostri parametri naturali, nel giro di 7 mesi possa nascere, crescere, vederla realizzata e diventare un grandioso successo. Se poi ci mettiamo che tutto ciò è stato fatto in un piccolo paese (Alberi) la soddisfazione è duplice.

La Classifica Finale

DIAMO I NUMERI:

Pubblico presente: 1600 persone Donazione: 7000 euro all’ Avis Vigatto Squadra vincitrice : PANOCCHIA Circolo organizzatore: Famija Alberese Tema dei giochi: L’AGRICOLTURA 120 Sponsor

PANOCCHIA ALBERI CARIGNANO VIGATTO SAN RUFFINO CORCAGNANO GAIONE

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Punti 42 Punti 34 Punti 33 Punti 30 Punti 28 Punti 27 Punti 27


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2a Edizione 2011 CARIGNANO Carignano, tarda serata del 18 Giugno 2011: si spengono le luci della seconda edizione dei “Giochi delle 7 Frazioni” ma resta ben acceso lo spirito di questo simpatico incontro. Sette squadre di giovani, in rappresentanza dei sette paesi che un tempo formavano il Comune di Vigatto, si sfidano in gare di varia abilità, animate solo da scopi benefici nel comune ricordo di un amico dei giovani e dello sport quale era Luciano Benedini; il ricavato di quest’anno è destinato alla Casa Azzurra di Corcagnano e all’Associazione “Noi per loro”, attiva nel reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale di Parma. L’impegno, ovviamente, è quello di ripetere il successo della prima tornata (Alberi 2010) e se possibile di migliorarlo, anche grazie a giochi del tutto nuovi e costruiti intorno ad un nuovo tema, il numero “sette”; così, per esempio, si passa da un affollato autobus a pedali che ripercorre la vecchia linea del numero “sette” ad una bizzarra corsa delle bighe per ricordare i sette Re di Roma, dagli Stivali delle 7 Leghe a Biancaneve e i 7 nani. Completano la serata gli effetti speciali: presentatori che si muovono con il Segway (irresistibili Marco Stocchi e Daniela Ferrari, con il loro mantello d’argento, mentre introducono il Sindaco di Parma, che ancora una volta inaugura la manifestazione), fontane di luci e fumi colorati, fuochi d’artificio (anche per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia!), tifo da stadio. Alla fine, prima in classifica risulta Alberi ma tutte le squadre possono ben dire di avere vinto, perché senza di loro non sarebbe stato possibile riunire più di duemila persone e costruire una nuova occasione di amicizia disinteressata e altruista, all’insegna del divertimento e della sportività. Toccherà aspettare un anno per rivivere l’emozione, trasferendoci in un altro dei sette paesi. Sarà Panocchia ad ospitare la manifestazione e a dare il suo contributo organizzativo e non sarà facile: c’è da sfatare la profezia Maya sul 2012 e sulla Fine del Mondo! Eppure, a conferma dell’anima dei giochi, avanti tutta! Senza prendersi troppo sul serio, con un po’ di concretezza e di sincera solidarietà, sarà facile resistere a oscure minacce extraterrestri, cerchi nel grano, fenomeni soprannaturali, eccetera, ecALBERI Punti 40 cetera….

La Classifica Finale PANOCCHIA CARIGNANO VIGATTO GAIONE CORCAGNANO SAN RUFFINO

DIAMO I NUMERI:

Pubblico presente: 2600 persone Donazione: 4.500 euro a “Casa Azzurra” + 4.500 euro a “Noi per loro” Squadra vincitrice : ALBERI Circolo organizzatore: Anspi Carignano + US Carignano Tema dei giochi: IL NUMERO 7 130 Sponsor 21

Punti 33 Punti 32 Punti 31 Punti 30 Punti 26 Punti 21


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3a Edizione 2012 PANOCCHIA Un’edizione strepitosamente ecclatante, quasi da “fine del mondo”, così sorprendente che anche per noi organizzatori è stata una sorpresa. Mai ci saremmo aspettati un pubblico così numeroso.....3400 presenze...questo ci porta a pensare che Giocare è infinitamente bello a tutte le età. Ed è proprio attraverso il clima del gioco e del divertimento che abbiamo organizzato questa edizione. Ci siamo immaginati cosa sarebbe potuto accadere se gli UFO fossero venuti tra noi e quello che ne è venuto fuori è stato molto meglio della profezia dei Maya. Panocchia ha fatto gli onori di casa ospitandoci nel migliore dei modi. Il clima che si è creato, già dai mesi precedenti, è stato di aiuto per ricreare l’atmosfera soprannaturale che ci ha accompagnato durante la serata del 16 giugno: a partire dal tifo da stadio che ha accompagnato la squadra di Corcagnano, al deltaplano che sventolava la scritta “questa è Carignano”, alle majorette di Panocchia e di Vigatto, all’immancabile Don Pierino come tifoso della piccola San Ruffino, alle magiche capriole della mascotte di Alberi e, per finire, il tambureggiare delle pentole della mitica tifoseria di Gaione. Un’edizione questa davvero fuori dagli schemi che ci ha regalato tante emozioni che sicuramente vogliamo riproporre nell’edizione 2013 a San Ruffino.

La Classifica Finale CARIGNANO PANOCCHIA CORCAGNANO ALBERI GAIONE VIGATTO SAN RUFFINO

Punti 43 Punti 36 Punti 34 Punti 32 Punti 26 Punti 26 Punti 24

DIAMO I NUMERI:

Pubblico presente: 3400 persone Donazione: 5.000 euro a “Onlus Aido” + 5.000 euro a “Onlus Alice” + 5.000 euro a favore dei terremotati del Comune di Mirandola Squadra vincitrice : CARIGNANO Circolo organizzatore: Il Ciclone, Soc. Sportiva La Fodriga, Gruppo Amici di Panocchia, Cooperativa di Panocchia, Gruppo Teatrale Cips Tema dei giochi: LA FINE DEL MONDO - GLI UFO TRA DI NOI 160 Sponsor 25


AUTOMAZIONE INDUSTRIALE

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Gruppo Michelotti srl – Via Mastri 55 – 43038 Sala Baganza (PR) 28 Tel: 0521-833223 Fax: 0521-1740366 info@gruppomichelotti.it www.gruppomichelotti.it


4a Edizione 2013 SAN RUFFINO Un’edizione stratosferica! Un’edizione che nemmeno i super eroi avrebbero potuto immaginare tale! Un’edizione da lasciare semplicemente a bocca aperta! Un’edizione che, nonostante le mille difficoltà, si è dimostrata al di sopra di ogni più rosea aspettativa. Quella di San Ruffino è stata proprio un’edizione che solo un paese Super Eroe avrebbe potuto realizzare in questo modo: un piccolo paese, il più piccolo delle 7 frazioni, un gruppo creato dal nulla proprio per far fronte a questo evento, una difficoltà dopo l’altra e un evento che ha dell’incredibile. Tutti noi ci ricorderemo questa edizione: i jolly delle squadre contesi tra Carignano e Panocchia, le scritte sulle strade, i colori che scintillavano attraversando i paesi, addobbi ovunque, un clima di divertimento unico, come mai prima! Sugli spalti tifoserie pronte: gonfiabili, coreografie, cheerleaders esuberanti colori, striscioni sempre più ricercarti e simpatici, trombette, bandiere e chi più ne ha più ne metta. Un pubblico numeroso, il più numeroso fino a oggi, e complimenti che si susseguono uno dietro l’altro. Nonostante i tempi lunghi e qualche contestazione durante i giochi, possiamo dire che gli amici di San Ruffino hanno reso unica e impeccabile questa edizione dei giochi. Nuovamente ci ritroviamo a dire che Giocare è infinitamente bello a tutte le età... soprattutto quando in ballo ci sono dei Super Eroi come quelli di quest’anno!

La Classifica Finale CARIGNANO VIGATTO ALBERI CORCAGNANO GAIONE PANOCCHIA SAN RUFFINO

Punti 39 Punti 38 Punti 32 Punti 29 Punti 28 Punti 27 Punti 23

DIAMO I NUMERI:

Pubblico presente: 3600 persone Donazione: 3.500 euro a ANMIC: Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili per il progetto “obiettivo a 5 cerchi”, 2.500 euro Avoprorit (Italia Gioca) Squadra vincitrice : CARIGNANO Circolo organizzatore: gli Amici di San Ruffino Tema dei giochi: I SUPER EROI 165 Sponsor

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5a Edizione 2014 CORCAGNANO La quinta edizione dei giochi è stata entusiasmante: per la prima volta una scenografia imponente ci accoglieva in arena, dove nel mezzo della struttura spiccava un maestoso cavallo di troia (il fil rouge della serata). Oltre alla scenografia, però, c’era tanto altro: costumi meravigliosi diversi per ogni gioco, tifoserie colorate e partecipi, atleti pronti a tutto ed esilaranti, musiche, coreografie, giochi incalzanti e pubblico stupendo. Una nota di riguardo all’ingresso delle squadre: tra sbandieratori, bande musicali e canti, ingresso di valorosi atleti a cavallo, il clima fin da subito si è scaldato. E’ grazie anche a questo che si è riusciti a partire alla grande e tenere per tutta la durata dell’evento un ritmo incalzante. Continuiamo a ripeterci, ma ogni anno è per noi davvero un’edizione straordinaria! Sarà perchè il lavoro che c’è dietro è davvero tanto e ci impegna per parecchi mesi, sarà perchè le pazze idee che ci vengono in mente riescono sempre a essere portate a termine, sarà perchè ogni paese ha qualcosa di magico che ci coinvolge e ci sprona a fare sempre meglio... ma di certo il risultato finale è da pelle d’oca! Niente però è bello come i colori dei paesi quando si attraversano in macchina, come l’amicizia che si è creata tra organizzatori, staff, atleti, l’arlìa e la voglia di vincere immancabili, la genuinità di quello che viene fatto. Niente è più bello delle tifoserie che ogni anno si ingegnano per regalarci qualcosa di nuovo, che ci stupisce, che ci fa capire che momenti di questo tipo sono forti, importanti e anche utili a ognuno di noi... giocare ci unisce, ogni anno di più! Questo è il bello!

La Classifica Finale GAIONE CARIGNANO ALBERI VIGATTO PANOCCHIA CORCAGNANO SAN RUFFINO

Punti 41 Punti 36 Punti 34 Punti 33 Punti 32 Punti 27 Punti 25

DIAMO I NUMERI:

Pubblico presente: 3700 persone Donazione: 10.000,00 € Ass. Casa Azzurra e Avis Vigatto per progetto “Taxi Sociale” Squadra vincitrice : GAIONE Circolo organizzatore: Circolo Anspi Corcagnano Tema dei giochi: LA MITOLOGIA 182 Sponsor

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GraphoServiceParma

in caso d’emergenza in case of emergency

Me.Ber. s.r.l.

Via Langhirano, 270 - 43124 Fontanini (Parma) Italy Tel. 0521 648770 - Fax 0521 648780 e-mail: contact@meber.it

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www.meber.it


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GIOCHI EDIZIONE 2015 1° LE SETE DI MARCO POLO Marco Polo e la via della seta

2° LA PILA DI VOLTA Alessandro Volta e la storia della pila

3° DATEMI UN PUNTO DI APPOGGIO Archimede solleverà il mondo

4° LE PEPITE DI AMERIGO Amerigo Vespucci, il grande navigatore dalle pepite d’oro

5° EPPUR SI MUOVE Galileo Galilei e la teoria del moto terrestre

6° L’ACQUEDOTTO ROMANO La grande invenzione dei Romani per la conduzione dell’acqua

7° LA PRIMA RADIO LIBERA Guglielmo Marconi e l’invenzione della radio

FIL ROUGE: TERRA IN VISTA Cristoforo Colombo con la Nina, la Pinta e la Santa Maria

GIOCO FINALE: IL CALL CENTER il telefono di Antonio Meucci...ai giorni nostri

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ALBERI Questa storia con gli eventi del paese È riferita ad un barbiere alberese Che all’inizio svolgeva il suo mestiere Nei pressi dell’incrocio vicino l’osteria Tra profumi del pane e della malvasia. Migliorando i tempi, trasferì la barberia Con le storie della gente nella stessa via: Artigiani, artisti, il carnevale del paese E la nascita della Famija Alberese. Ma l’artista di gran lunga più in vista Fu Giovanni, diventato un alchimista Nella cura dei capelli, che inventò Una magica pozione che ben presto spopolò. Osservava col monocolo il bulbo capillare Dei clienti decretando cosa fare Necessario di iniziare la sua cura basilare Per quei pochi, giusto in tempo, da salvare! Nel salone abituale del paese ogni storia La tramandava con dettagli di memoria Il buon Giovanni con bravura di mestiere Il paese lo ricorda per lo stile da gran barbiere.

Possibilità di Alloggio Tel. 339/7439326

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HANNO SOSTENUTO LA SQUADRA:

il circolo ANSPI

La Famija Alberese

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CARIGNANO Carignano paese di inventori e navigatori…. e basta? Tu che stai leggendo e non conosci Carignano ti informo che siamo a circa 8 chilometri a sud di Parma, e contiamo circa 1500 anime (più o meno salve). E tu invece che abiti da poco a Carignano forse non ti rendi conto di quanti personaggi degni di rilievo e onore hai come vicini di casa! A tutti comunico che in questo paese gli abitanti sono ben più che navigatori ed inventori! : qui da noi puoi trovare una poetessa con ricca bibliografia, un’arpista e un maestro di violino, e poi una concertista di viola…E vogliamo parlare di un ex pilota di motociclismo, ora team manager? Prova a passeggiare per le strade del paese: se senti un profumino di cucina sarà senz’altro il cuoco che starà dilettandosi con qualche manicaretto... d’altronde ha lavorato in un convitto e sfornava centinaia di pasti al giorno!!! Se poi ti è capitato di vedere in qualche mostra delle opere scolpite nel legno, è uno strajè cresciuto tra le nostre vie! Invece nel laboratorio di una antica abitazione alle porte del paese puoi trovare mani laboriose che con lavoro certosino creano con la ceramica fantastici bijoux . Inoltre da poco tempo ha preso dimora in paese un famoso liutaio che fornisce chitarre ai più importanti musicisti del mondo. Ma tutti gli abitanti di Carignano hanno qualcosa di più… basta scoprirlo! Poche mie righe non sono sufficienti per descrivere tutto. Eh si, cari lettori, qui a Carignano non si scherza…e se lo facciamo siamo gente da “scherzi a parte”!

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HANNO SOSTENUTO LA SQUADRA:

il circolo ANSPI Carignano il circolo ARCI Carignano

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CORCAGNANO Quando i Galli Boi, nomadi, aitanti biondoni dediti alla caccia ed alla pastorizia, discesero nelle nostre contrade, convissero per secoli con i nostri progenitori impiantando un fiorente commercio di lana e formaggi e, imparando dai nostri a coltivare il farro, il miglio, il grano e la vita. Naturalmente esisteva già in zona il viallaggio dei nostri avi, discendenti dai preistorici abitatori delle rive del Cinghio. Dove sorgesse tale villaggio e come si chiamasse non c’è l’hanno mai tramandato, perchè nemmeno sapevano scrivere. Adoravano il bell’Apollo, arciere della freccia infallibile, dio del sole che dava la vita al mondo e Fauno Sileno, il Dio dei boschi e degli armenti. Ora, però, la leggenda.... Si narra che fra gli abitanti del villaggio ci fosse un fabbro che forgiava nella sua fucina utensili e armi di ferro. Era alto e possente, nero di fumo dappertutto fuorchè nel bianco degli occhi che risaltavano come quelli degli africani. si chiamava, guarda caso, Turon, un nome ripreso dopo secoli da un nostro concittadino, anche lui ben piantato, abile nel mestiere e di poche parole. Apollo e Fauno si presetarono a Turon perchè il dio del sole aveva bisogno di frecce e, siccome era un parlatore, un po’ narcio come in genere i belli, si diffuse in tante spiegazioni sul come le voleva che Fauno gli sussurò: “Piantla ch’a t’al stuff!” E Turon, reprimendo l’impazienza , tagliò: “Ch’al lessa fer a mi ch’al contintarò”. E i due se ne andarono. Fauno aveva sentito parlare di un certo Lino, macellaio di porci, che preparava delle braciole e dei preti fenomenali. Andarono da lui e lo trovarono con un coltellaccio in mano che affettava un lombo. Lino rimase impietrito davanti alle divinità, ma Fauno lo scosse dall’estasi e il macellaio si affrettò a servirli. Naturalmente non incartò la carne, ma la pose in una conca di terracotta e accompagnò i due nella capanna di fronte, da Otello il fornaio, a procurarsi focacce di farro. Poi li indirizzò alla capanna di Miodini il locandiere. Miodini, tutto ossequioso, corse ad attingere una brocca di vino dall’anfora interrata al fresco, mentre la moglie Maria s’indaffarava a preparare un succulento banchetto per gli dei, alla faccia dei rituali nettare e ambrosia. Infatti Apollo e Fauno furono soddisfatti e, quando se ne partirono, promisero a tutti protezione. L’eco di questo evento si sparse nello spazio e nel tempo e i nomi dei personaggi che vi parteciparono ritornano fra noi. Finalmente, dopo secoli, quando il nostro borgo crebbe intorno alla Chiesta, qualcuno pensò a battezzarlo: lo chiamarono Corcagnano, oggi il più popoloso paese del quartiere di Vigatto.

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HANNO SOSTENUTO LA SQUADRA:

il circolo ANSPI Corcagnano il circolo ARCI Corcagnano il circolo CORCAGNANO a colori

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GAIONE Da sempre il piccolo paese di Gaione si è sempre sviluppato e fatto conoscere per tutto il feudo delle frazioni grazie alle innumerevoli gesta e invenzioni. Il paesino nel passare degli anni si è ingrandito ed i suoi abitanti hanno sempre continuato ad essere Geniali ed estrosi finché, finalmente, dal giugno 2014 qualcosa cambiò: si narrano le gesta di 14 valorosi Gaionesi che dopo giorni di studi, prove, fatiche e, grazie alle esperienze tramandate dagli avi Arnaldon e Lari da Gaion, idearono un nuovo marchingegno utile a tutto il paese. Vista la vicinanza ai due famosi corsi d’acqua decisero di progettare uno strumento sensazionale ed incredibile: fu così che dopo notti insonni, dopo aver affrontato le tremende vasche di pomi d’oro, le straripate del Baganza e del Cinghio, cavalcato i balloni di fieno, riposato all’ombra della Pieve Romanica, affrontato i cavalli girovaghi del paese, riuscirono a costruire un oggetto sconosciuto e meraviglioso. Un oggetto che sarebbe persino riuscito a far muovere i valorosi Gaionesi e la gente del paese senza spreco di energia e a velocità altissima. Questo oggetto prezioso e sconosciuto a tutti venne soprannominato il “calzare magico” e venne mostrato per la prima volta il 21 giugno 2014 di fronte a più di tremila persone: quel giorno 14 Gaionesi vestiti di verde strabiliarono tutti gli abitanti delle sette frazioni mostrando la stupenda invenzione ideata nel nostro piccolo paese e fu così che con grande stupore tutti scoprirono che “ Gaione vola sull’acqua”. Mai nessuno prima d’ora era riuscito in un’invenzione di questo calibro. Sappiamo che gli stessi valorosi inventori si stanno adoperando per realizzare una nuova invenzione, ma non è dato sapersi cosa sia e, soprattutto, se potrà essere rivelata in breve tempo.

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HA SOSTENUTO LA SQUADRA:

il circolo AMICI DI GAIONE

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Armeno Caffè Srl Via Paradigna, 61/A - 43122 Parma Tel. e Fax 0521.963785 63


PANOCCHIA Panocchia non ha avuto fra i suoi abitanti, persone legate al mondo dell’esplorazione, ma può sicuramente contare su un inventore. Si tratta di Umberto Mora, scomparso prematuramente alcuni anni fa. Era una persona semplice e schiva, dotato di un’intelligenza non comune che unita alla sua passione per la motoristica lo ha portato a realizzare importanti invenzioni. Negli anni sessanta infatti, nei ritagli di tempo che riusciva a trovare lavorando con il padre nella sua officina, ha costruito e lanciato un razzo ad oltre 5 km. di altezza. In seguito ne ha costruito un secondo ancora più potente che però non ha potuto lanciare perché gli è stata negata l’autorizzazione. A questo punto è stato costretto a rimanere con i piedi per terra e così si è dedicato alla realizzazione della prima auto a reazione, una macchina che in pochi secondi raggiungeva i 200 km. orari e si fermava con la fuori uscita di un paracadute. Questa macchina è tutt’ora esposta al museo “Leonardo da Vinci” a Milano ed ha riscosso l’attenzione degli astronauti della missione Apollo 11 in visita al museo. In seguito il suo interesse si è spostato sulle moto e una vecchia Zundapp, l’ha fatta diventare la prima moto a reazione e di questa si è interessato il Deutsche Museum di Monaco di Baviera. Queste sono solo le più note delle invenzioni che ha fatto Umberto, ce ne sarebbero altre, ma per questioni di spazio ne parleremo in altra occasione.

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HANNO SOSTENUTO LA SQUADRA:

il circolo IL CICLONE Società Sportiva LA FODRIGA Gruppo AMICI di Panocchia COOPERATIVA di Panocchia Gruppo Teatrale CIPS

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SAN RUFFINO Qui si narra la storia di un gruppo di valorosi che in tempi lontani si cimentarono in sette faticose imprese per conquistare la libertà del loro popolo. Erano tempi bui, solo il numero e la forza governavano i villaggi. Fu così che i capi di sei contrade unirono le loro forze per invadere un pacifico e piccolo borgo chiamato San Ruffino, situato lungo un crocevia strategico per il commercio. Il villaggio contava pochi abitanti e i sei clan si spartirono il territorio senza incontrare resistenza. Gli abitanti si sentivano terribilmente oppressi dai nuovi governanti e decisero così di sfidarli in giochi degni di un eroe per riconquistare la loro libertà. I capi di ogni clan accettarono convinti che i loro campioni non avrebbero incontrato difficoltà nello sconfiggere i pochi abitanti del borgo e decisero che i vincitori sarebbero stati gli unici a governare il territorio. Furono scelte sette squadre, una per ogni contrada che ambiva alla vittoria, composta da otto aitanti campioni, sette leggiadre donzelle per cimentarsi nei sette giochi. La prima impresa consisteva nel trovare il vello, nero come la notte, di una pecora che pascolava sulla cima del Monte Fuso ed era custodita da un Ciclope. Per vincere il secondo gioco, era necessario percorrere nel minor tempo possibile il labirinto situato nei boschi di Carrega, sfuggendo alla feroce bramosia dei lupi selvaggi che popolavano la zona. Il terzo consisteva nel conquistare lo scudo araldico posto sulla torre più alta del castello di Torrechiara evitando gli attacchi delle Arpie. Per il quarto bisognava guadare il torrente Parma per assicurarsi la gemma di smeraldo custodita dalle Ondine sul fondo di una grotta sotterranea. La quinta impresa, consisteva nel trovare un’arena nascosta nei boschi circostanti a Varano de’ Melegari e compiere il più velocemente possibile l’anello all’interno di essa. Per il sesto e penultimo gioco si sarebbe combattuta una battaglia navale all’interno del teatro Farnese. La settima ed ultima fatica era forse la più spaventosa. Recarsi nel Castello di Bardi e superando i tranelli degli spiriti che vi abitavano, duellare a fioretto con il fantasma di Messer Landi. Le sei tribù affrontarono le prove con sufficienza e spavalderia, tentando di primeggiare anche sui propri compagni di squadra e perdendo così tempo ed energie. Solo gli umili e coraggiosi Sanruffinesi sorretti da un profondo anelito di libertà riuscirono nell’impresa, aiutandosi e dimostrando unione e amicizia. Fu così che il borgo ritrovò la pace, la libertà e nacque il mito dei Giochi delle Sette Frazioni. Narra la leggenda che un gruppo di valorosi di San Ruffino riconquisterà la vittoria nella notte del solstizio d’estate….21 Giugno 2014….

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HA SOSTENUTO LA SQUADRA:

Circolo Anspi di San Ruffino

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VIGATTO A cavallo tra ‘800 e ‘900 le zone inesplorate e selvagge del pianeta erano Alaska, Siberia, Lapponia e…la Pärma. Alla volta dell’ignoto partì una spedizione di sette esploratori, intenzionati a conquistare quella terra promessa fra il Marmagna e il Po: Alberis Alberino, un famoso botanico che aveva in mente solo fusti e tronchi; Gaio One, che aveva un brutto soprannome che iniziava per Co e finiva per One; Corca Gnano e Cari Gnano, che non erano parenti ma spietati rivali; Ruffino, che poi divenne santo; Panocchino, che nel tempo libero faceva il contadino. Il più coraggioso e temuto di tutti, però, era Vi, il grande esploratore sempre in compagnia del suo fidato gatto. Salparono sette navi alla conquista di quel territorio impervio. Con una gran sete di sapere, accecati com’erano dalla foga della conquista e da una buona dose di spavalderia, i nostri eroi si ritrovarono protagonisti di una vera e propria gara alla conquista dell’ignoto. Le navi, a vele spiegate, si buttarono all’inseguimento l’una dell’altra, tranne quella di Vi, il cui motto era da sempre lo stesso: “Chi va pian al va san e al va lontan!”. Il vascello che trasportava Ruffino si arenò in una secca. Il futuro devoto scese per provare a smuovere l’imbarcazione, ma l’acqua era così bassa che sembrava ci stesse camminando sopra. A chi lo vide in lontananza sembrò un miracolo bello e buono, così fu nominato Santo e disse addio all’impresa. Panocchino, speronato da Alberis Alberino, finì in una baia che si rivelò ’na busa, ma nonostante tutto, esplorando il territorio, trovò zone in cui piantare pannocchie e si rimise a fare il contadino. Da lì il detto a Panocia a ghé la busa. Alberis Alberino alla vista dal gasii sulla riva attraccò e piantò radici, rinunciando per sempre alla competizione. Gaio, da vero …one, si perse nella galabrusa e finì altrove. “In do vet??” urlò con rabbia Cari Gnano vedendo la nave del rivale Corca Gnano superarlo e passare in testa. “Dai eh…Cari…Gnano!”, urlò l’altro proseguendo solo lungo il ripido torrente, sicuro di avere ormai la conquista in pugno, ma, poco dopo, sbagliò ansa e finì in mezzo a n’incros. “Col là l’è supid c’me sdas!” esultò Cari Gnano, passando in testa. Stava quasi per sturare una malva quando arrivò la piena e la portata d’acqua fu tale da trascinare la sua nave in mezzo al nulla. Anche la nave di Vi fu devastata dalla piena, ma lui, con il suo gatto, si aggrappò ad una zattera di fortuna. Navigò per giorni alla deriva, abbandonato, disperato e alla fame: stava quasi per mangiarsi il suo adorato gatto, ma per fortuna si trattenne. Il micio si mise a un certo punto a miagolare, attirando le attenzioni di una tribù di nomadi accampati sulle rive del corso d’acqua, che navigarono fino a trarlo in salvo. Vi battezzò quella terra inesplorata con il nome di Vigatto. Il viaggio gli portò fama (la fame fu saziata con un maiale che la tribù arrostì per rifocillarlo e lui, da vero esploratore, scoprì così che dal gozèn an s’buta niñta). Fama e ricchezza, dicevamo: gli altri esploratori, troppo frettolosi, non avevano guadagnato ñian ‘n bor per fär baler ‘na simmia!”, ma lui scoprì talmente tante cose su quel luogo sconosciuto da finire sul National Geographic. È in onore di quel grande esploratore che, ancora oggi, si dice: “Tutt mat par Vigàt”.

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