La Rivista FRATRES 2 del 2014

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DONATORI DI SANGUE N. 2 Luglio 2014 - Anno XXVI

Sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46), art. 1 comma 2, DCB FI

Trimestrale della Consociazione Nazionale dei Gruppi Donatori di Sangue FRATRES delle Misericordie d’Italia Questo numero della rivista esce dopo il grande evento associativo dell’anno: l’udienza concessaci da Papa Francesco. Data l’eccezionalità dell’occasione, abbiamo riservato quasi tutto lo spazio alla cronaca degli avvenimenti, sia dal punto di vista della Redazione che da quello dei partecipanti che hanno voluto inviarci le loro testimonianze su questa, per noi storica, Giornata Mondiale del Donatore di Sangue che ha visto riuniti, a Roma in Piazza San Pietro, oltre 10.000 volontari Fratres.

14 Giugno 2014: l’incontro con Papa Francesco. Cronaca di una giornata storica.

Nella foto in alto: il Presidente Nazionale Fratres, Luigi Cardini, che saluta, a nome del movimento, il Santo Padre.

INDICE SPECIALE UDIENZA PAPALE 14 Giugno 2014: l’incontro con Papa Francesco. Cronaca di una giornata storica, p. 1 Il discorso del Presidente Nazionale Fratres, p. 4 Il discorso di Papa Francesco, p. 5

I regali della Consociazione Nazionale Fratres, p. 6 La testimonianza di Federico Finozzi, trapiantato tato di fegato, p. 7 Testimonianze pervenute da Gruppi ed Organi Territoriali Fratres, p. 8

La prima volta che un Pontefice apparve sulla Rivista Fratres, p. 12

ATTIVITÀ NAZIONALE Assemblea Nazionale Fratres 2014, p. 13


SPECIALE UDIENZA PAPALE

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Piazza San Pietro, celeberrima piazza, notevole esempio di architettura ed urbanistica barocca, dedicata all’omonimo Santo, quotidiano punto d’incontro per migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. I Donatori Fratres ed i Confratelli delle Misericordie d’Italia provenienti da ogni parte d’Italia si sono ritrovati nel piccolo Stato, felici per l’accoglimento della richiesta di udienza. Coincidenza felice, l’incontro con il Sommo Pontefice nella Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, il 14 Giugno. Oltre trentamila in piazza hanno atteso l’arrivo di Papa Francesco pregando e cantando. Un incontro programmato da tempo, desiderato con fede e commozione. Una tavolozza di colori: le divise associative delle Misericordie, giallo-ciano, l’abbigliamento sociale Fratres, bianco-rosso e “la Buffa”, abito storico delle Misericordie, nero con cappuccio, che si utilizzava alle origini per rendere anonimi i volontari e quindi disinteressato il dono. Brusio, risate ed un miscuglio di dialetti hanno permeato “l’aere” vaticana. Piazza San Pietro così grande...così estesa ci ha fatto sentire così piccoli. Conforto ritrovato nell’abbraccio dei due colonnati, che accolgono noi umili pellegrini. Spontaneamente cerchiamo un punto per appoggiare lo sguardo per non avvertire smarrimento. Si scorge la Cupola di San Pietro, la più bella del mondo...allora non ci si sente più soli. Suggestione indescrivibile! Abbiamo pregato anche senza volerlo. “Videre Petrum” vedere Pietro, “il dolce Cristo in Terra” diceva Santa Caterina da Siena, ha suscitato nel nostro spirito una sorta di privilegio. Un Papa carismatico che conquista i fedeli... umile come il poverello di Assisi, da qui la scelta del suo nome e nonché la finalità della sua missione “Vorrei tanto una Chiesa povera per i poveri”. I Donatori Fratres ed i Confratelli delle Misericordie d’Italia hanno sentito il bisogno di un incontro di preghiera, che ha preceduto il giorno dell’Udienza presso la chiesa San Gregorio VII. Riflessioni sulla solidarietà, servizio e fratellanza e citazioni di Papa Francesco. Il Cristiano diventa testimone del Signore vivendo e comunicando il Vangelo dell’Amore con gioia e coraggio, sapendo che la verità del Vangelo viene incontro ai desideri più autentici dell’uomo e si traduce in carità concreta. “Apertura a Dio e, quando ciò manca, ogni attività umana diventa più povera e le persone vengono ridotte a oggetti da sfruttare”. “Cristo abbraccia tutti, non vuole che

nessuno si perda. Lo fa senza opprimere, senza costringere nessuno ad aprirgli le porte del suo cuore e della sua mente. Non è possibile pensare ad una fratellanza di laboratorio.” L’Arcivescovo di Firenze, S. Em. Card. Giuseppe Betori, nel suo saluto rivolto al Papa ha sottolineato “la carità vissuta dalle Misericordie è una carità non gelosa che non vive nella separatezza, ma nel dialogo con gli altri volontari e con la società civile. Non è Solidarismo, questa è Fede.” Il Presidente della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, Roberto Trucchi ed il Presidente della Consociazione Nazionale dei Gruppi Donatori di Sangue Fratres, Luigi Cardini (vedi foto sotto), hanno presentato i due movimenti a Papa Francesco. “Santo Padre - ha esordito Roberto Trucchi - Lei ha detto che la Chiesa è un “ospedale da campo” e che c’è tanto bisogno di curare le ferite, di portare la carezza di Dio sulle piaghe dei nostri peccati. Questo è ciò che il nostro Movimento fa da 770 anni: avvicinarsi a chi ha bisogno e curare le sue ferite, corporali e spirituali, testimoniando l’amore

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di Dio attraverso le opere di misericordia. L’incontro di oggi ci offrirà una ulteriore, profonda, motivazione per rinnovare il nostro impegno verso coloro che soffrono e continuare a farlo anche nei prossimi 770.” “La Fratres - ha proseguito Luigi Cardini - che è figlia della grande famiglia delle Misericordie, erede delle Confraternite che nei secoli hanno onorato Dio attraverso il servizio reso al prossimo, cerca di tenere sempre ben presente quale sia la sua Identità. Santità, desideriamo fin dal profondo della nostra anima, che il Vicario di Cristo ci conceda la benedizione, perché in essa riconosciamo il segno altissimo dell’accoglienza del nostro impegno quotidiano presso il Padre. Tale auspicata concessione rappresenterà per noi un grande sostegno per continuare a donare una parte di noi stessi e perpetuare la nostra opera di promozione della cultura della donazione: una cultura di amore e di fratellanza di cui ci sembra che la nostra società abbia sempre più bisogno. Perché questo avvenga imploriamo la Sua preghiera di intercessione.” Al termine dei saluti il Papa si è rivolto a tutti i confratelli e donatori con voce penetrante…come il suo sguardo. “L’attività delle vostre Associazioni – ha sottolineato il Papa – si ispira alle sette opere di misericordia corporale, che mi piace richia-

mare: dare da mangiare agli affamati; dare da bere agli assetati; vestire gli ignudi; alloggiare i pellegrini; visitare gli infermi; visitare i carcerati; seppellire i morti. Vi incoraggio a portare avanti con gioia la vostra azione e a modellarla su quella di Cristo, lasciando che tutti i sofferenti possano incontrarvi e contare su di voi nel momento del bisogno. Che le Misericordie ed i Gruppi Fratres continuino ad essere luoghi di accoglienza e di gratuità nel segno dell’autentico amore misericordioso per ogni persona. Cari fratelli e sorelle un ringraziamento per quello che fate.”

Terminato il discorso il Papa saluta le autorità come un premuroso padrone di casa. La sacralità di una figura un tempo inavvicinabile, quasi sospesa tra cielo e terra, si trasforma nella vicinanza accogliente di un padre che non giudica, ma che capisce nel profondo, avvicinandosi in punta di piedi al cuore di ciascuno. Il saluto dura pochi minuti, un tempo sufficiente per un incontro indimenticabile. “Quando l’attimo è favorevole - come dice San Paolo - esso riempie la vita.” Il Caporedattore Lisena Perozziello IL DISCORSO DEL PRESIDENTE NAZIONALE FRATRES Beatissimo Padre, a nome di tutta la grande famiglia Fratres Donatori di Sangue - che umilmente rappresento in qualità di Presidente Nazionale - desidero ringraziarLa sentitamente per la toccante vicinanza dimostrata nel voler concedere alla nostra Associazione questa udienza, gesto che per noi rappresenta sia una gratificazione che uno stimolo per proseguire nella silenziosa ma costante opera di Volontariato Associazionistico che caratterizza e condiziona il nostro cammino terreno. Poter poi incontrare il Sommo Pontefice nel giorno che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha proclamato “Giornata Mondiale del Donatore di Sangue” è qualcosa che riempie i nostri cuori di immensa gioia e commozione. Il dono del nostro sangue per i fratelli bisognosi è spinto dall’amore caritatevole verso il nostro prossimo e le Sue sagge parole ci sostengono ogni giorno illuminando il nostro volontario percorso di solidarietà umana in modo che questo sia sempre compiuto con umiltà e perseveranza in maniera responsabile, periodica, anonima e non retribuita. Santità, desideriamo fin dal profondo della nostra anima, che il Vicario di Cristo ci conceda la benedizione, perché in essa riconosciamo il segno altissimo dell’accoglienza del nostro impegno quotidiano presso il Padre. Tale auspicata concessione rappresenterà per noi un grande sostegno per continuare a donare una parte di noi stessi e perpetuare la nostra opera di promozione della cultura della donazione: una cultura di amore e di fratellanza di cui ci sembra che la nostra società abbia sempre più bisogno. Perché questo avvenga imploriamo la Sua preghiera di intercessione. La nostra Consociazione Nazionale riunisce oltre 600 Gruppi Donatori di Sangue Fratres che, distribuiti sul territorio nazionale, sono tutti ugualmente accomunati dall’ispirazione cristiana del loro Volontariato Associazionistico. Il modello al quale ci ispiriamo per donare, l’esempio sublime che guida la nostra azione nella società, è il Cristo che donò il proprio Santissimo Sangue per salvarci, come ci ricorda la Preghiera del Donatore di Sangue scritta da San Giovanni XXIII negli anni del proprio generoso ed indimenticabile Pontificato. La nostra azione non è quindi motivata soltanto da un atteggiamento di tipo filantropico o dal senso civico in quanto, pur attribuendo a questi un grande valore, li reputiamo imperfetti se non esercitati in un contesto globale di fede e di impegno cristiano. Siamo figli della grande famiglia delle Misericordie, che oggi è riunita con noi di fronte a Sua Santità, e - in quanto tali – siamo eredi delle Confraternite che, nei secoli, hanno onorato Dio attraverso il servizio reso al prossimo. Pur con tutti i cedimenti, le fragilità e gli errori che caratterizzano la natura umana, cerchiamo di tenere sempre ben presente quale sia la nostra identità profonda; se essa può variare nei tratti esteriori a seconda delle necessità storiche contingenti, nella sostanza resta sempre immutata per custodire quei valori di solidarietà cristiana che portarono alla fondazione, nel 1244 della Misericordia Madre, quella di Firenze, ad opera del frate domenicano San Pietro Martire, fondatore della più antica forma di Volontariato organizzato sorta nel mondo. La nostra è un’identità cristiana e cattolica; su questo non ci sono dubbi, tant’è che i nostri volontari, oltre ad una formazione di tipo medico-scientifico, ricevono il costante supporto di un Assistente Spirituale, guida sicura lungo la strada che evangelicamente conduce alla porta stretta della “sequela” di Cristo. Il nostro operato è stato anche riconosciuto dalla Conferenza Episcopale Italiana attraverso l’approvazione dello Statuto Nazionale Fratres ed il conseguente inserimento della nostra Associazione, anche sotto il profilo giuridico formale, nella grande ecumene cattolica. Grazie ancora, Beatissimo Padre, a nome delle centinaia di migliaia di donatori di sangue Fratres, per la Sua benevola e benedicente accoglienza. Il Presidente Nazionale Fratres

Luigi Cardini

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IL DISCORSO DI PAPA FRANCESCO Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Rivolgo il mio saluto a tutti voi che fate parte delle Misericordie d’Italia e dei Gruppi Fratres, e anche ai vostri familiari e alle persone assistite che hanno potuto unirsi al vostro pellegrinaggio. Saluto Mons. Franco Agostinelli, Vescovo di Prato e vostro Correttore generale, e il Presidente Nazionale della vostra Confederazione, il Signor Roberto Trucchi, ringraziandoli per le parole con cui hanno introdotto questo incontro. A tutti va il mio apprezzamento per l’importante opera che svolgete in favore del prossimo sofferente. Le Misericordie, antica espressione del laicato cattolico e ben radicate nel territorio italiano, sono impegnate a testimoniare il Vangelo della carità tra i malati, gli anziani, i disabili, i minori, gli immigrati e i poveri. Tutto il vostro servizio prende senso e forma da questa parola: “misericordia”, parola latina il cui significato etimologico è “miseris cor dare”, “dare il cuore ai miseri”, quelli che hanno bisogno, quelli che soffrono. È quello che ha fatto Gesù: ha spalancato il suo Cuore alla miseria dell’uomo. Il Vangelo è ricco di episodi che presentano la misericordia di Gesù, la gratuità del suo amore per i sofferenti e i deboli. Dai racconti evangelici possiamo cogliere la vicinanza, la bontà, la tenerezza con cui Gesù accostava le persone sofferenti e le consolava, dava loro sollievo, e spesso le guariva. Sull’esempio del nostro Maestro, anche noi siamo chiamati a farci vicini, a condividere la condizione delle persone che incontriamo. Bisogna che le nostre parole, i nostri gesti, i nostri atteggiamenti esprimano la solidarietà, la volontà di non rimanere estranei al dolore degli altri, e questo con calore fraterno e senza cadere in alcuna forma di paternalismo. Abbiamo a disposizione tante informazioni e statistiche sulle povertà e sulle tribolazioni umane. C’è il rischio di essere spettatori informatissimi e disincarnati di queste realtà, oppure di fare dei bei discorsi che si concludono con soluzioni verbali e un disimpegno rispetto ai problemi reali. Troppe parole, troppe parole, troppe parole, ma non si fa niente! Questo è un rischio. Non è il vostro, voi lavorate, lavorate bene, bene! Ma c’è il rischio… Quando io sento alcune conversazioni tra persone che conoscono le statistiche: “Che barbarie, Padre! Che barbarie, che barbarie!”. “Ma cosa fai tu per questa barbarie?”. “Niente, parlo!” E questo non risolve niente! Di parole ne abbiamo sentite tante! Quello che serve è l’operare, l’operato vostro, la testimonianza cristiana, andare dai sofferenti, avvicinarsi come Gesù ha fatto. Imitiamo Gesù: Egli va per le strade e non ha pianificato né i poveri, né i malati, né gli invalidi che incrocia lungo il cammino; ma con il primo che incontra si ferma, diventando presenza che soccorre, segno della vicinanza di Dio che è bontà, provvidenza e amore. L’attività delle vostre Associazioni

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si ispira alle sette opere di misericordia corporale, che mi piace richiamare, perché farà bene sentirle un’altra volta: dare da mangiare agli affamati; dare da bere agli assetati; vestire gli ignudi; alloggiare i pellegrini; visitare gli infermi; visitare i carcerati; seppellire i morti. Vi incoraggio a portare avanti con gioia la vostra azione e a modellarla su quella di Cristo, lasciando che tutti i sofferenti possano incontrarvi e contare su di voi nel momento del bisogno. Cari fratelli e sorelle, grazie! Grazie di nuovo a tutti voi per quello che fate. Grazie! Che le Misericordie ed i Gruppi Fratres continuino ad essere luoghi di accoglienza e di gratuità, nel segno dell’autentico amore misericordioso per ogni persona. Il Signore vi benedica e la Madonna vi protegga! Grazie! E per favore non dimenticatevi di pregare per me. Ne ho bisogno anch’io! Grazie! I REGALI DELLA CONSOCIAZIONE NAZIONALE FRATRES AL SANTO PADRE Sono stati due i regali che la Consociazione Nazionale dei Gruppi Donatori di Sangue Fratres ha voluto donare la Santo Padre: - l’opera scultorea “Tasselli di Taranto”, realizzata dall’artista Antonio Santoro, tra l’altro socio del Gruppo Fratres di Crispiano (TA) (nella foto sotto: il dono con accanto l’artista; nella seguente foto sottostante: il dono appena benedetto dal Papa); - la raccolta di messaggi frutto dell’iniziativa della Consulta Nazionale Giovani Fratres “Scrivi a Papa Francesco”. Tale iniziativa, rivolta all’intero corpo associativo Fratres, ha permesso di raccogliere un buon numero di contributi testuali che hanno descritto sinteticamente a Sua Santità come l’esperienza di Volontariato Associazionistico FRATRES abbia arricchito umanamente la vita di ciascun iscritto. Il Santo Padre ha siglato eccezionalmente

la copia del libretto donatogli che è conservata in sede nazionale. (Nella foto sotto l’immagine della grafica della copertina).

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LA TESTIMONIANZA DI FEDERICO FINOZZI, TRAPIANTATO DI FEGATO Fra le migliaia di persone che erano in Piazza ce ne era una, Federico Finozzi di Casciana Terme (PI), che, su segnalazione della Consociazione Nazionale dei Gruppi Donatori di Sangue Fratres, ha portato la propria testimonianza di “ricevente”, essendo stato trapiantato di fegato nel 2003 e beneficiando quindi, oltre che della donazione di questo prezioso organo, anche di 20 unità di sangue. Adesso Federico sta bene, è padre, è Presidente Provinciale AIDO (Associazione Italiana Donatori Organi) di Pisa ed ha vinto diverse medaglie diverse medaglie ai Campionati del Mondo per trapiantati nei quali ha stabilito anche il record del mondo, tutt’ora imbattuto, dei 50 metri rana. “La mia storia - racconta Federico - inizia nel-

Nella foto in alto, da sinistra: il Consigliere Nazionale Fratres con delega ai Giovani, Giancarlo Bozzi, la Coordinatrice della Consulta Nazionale Giovani Fratres, Valeria Turelli ed il Funzionario Dipendente della Consociazione Nazionale Fratres, Christian Basagni, nel momento della consegna e sigla del libretto di cui alla pagina precedente. Sotto si riporta il particolare della sigla papale.

l’estate 1994, quando mi fu diagnosticata una malattia non molto frequente che colpiva fegato e colon. Fin dall’inizio mi fu detto che prima o poi avrei dovuto subire un trapianto di fegato. Immaginatevi un ragazzo di 19 anni, nel pieno della vita, sentirsi dire una sentenza del genere! La mia vita rallentò bruscamente, come se qualcuno avesse tirato il freno a mano alla mia esistenza. Fortunatamente i primi anni corsero via velocemente senza grossi problemi. Le prime avvisaglie che sarebbe giunta presto la necessità del trapianto, iniziarono alla fine del 1999 quando si presentarono sempre più frequenti episodi febbrili, prima sporadicamente, poi sempre più pressanti. Così per un paio di anni, fino a quando ogni giorno mi svegliavo con febbre alta. Immaginatevi avere la febbre ogni giorno...fisico debilitato, vita sociale ridotta, vita universitaria azzerata, sopravvivenza...non vita ! Nel Gennaio del 2003 decisero di ricoverarmi in pianta stabile in gastroenterologia all’Ospedale Cisanello (Pisa) per cercare una soluzione allo stato febbrile. Otto mesi di ricovero senza una soluzione. Nel Maggio del 2003 il Prof. Filipponi del Centro Trapianti di Cisanello decise di mettermi in lista di attesa per il trapianto di fegato. Furono mesi difficili. Ogni sera andavo a letto sapendo che poteva essere l’ultima sera… Sentivo la vita abbandonarmi, sentivo le mie forze allontanarsi da me senza che potessi far niente. La mia attesa è cessata un Lunedì pomeriggio quando mi telefonarono dicendomi che si era reso disponibile un fegato compatibile. Sono stato operato il 29 Luglio 2003, un Martedì mattina. Ora vivo una vita straordinariamente normale proprio

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perché posso fare tutto ciò che prima la malattia mi vietava di fare. Nel 2005 mi sono sposato e nel 2008 è nata Rebecca. Ringrazio i donatori di sangue perché loro non lo sanno, ma con il loro “quarto d’ora” con il braccio steso a donare questo bene prezioso, mi hanno dato ad oggi quasi 11 anni di vita! E poichè sono anche diventato padre non solo hanno salvato la mia vita ma hanno permesso anche che la vita si moltiplicasse ! Donano vita, energia atomica ! Mettono in pratica la “cittadinanza attiva” : solidarietà che alimenta, in chi soffre, nuove speranze ! E vorrei invitarli a fare una cosa, se vogliono. Vorrei che la mattina successiva ad una donazione si guardassero allo specchio, si guardassero negli occhi, dentro, in profondità, perché probabilmente si vedranno persone migliori, perché con il loro “piccolo” gesto hanno regalato anni e anni di vita a chi lo ha ricevuto. E riconoscessero il fatto che il loro gesto è meraviglioso perché non è un gesto che, purtroppo, fanno tutti. Chi dona il sangue ha una marcia in più! E il giorno in cui si chiedessero: “ma chi me lo fa fare di andare a donare?” Io li inviterei a telefonarmi per provare a fargli capire le benefiche conseguenze del loro gesto. Per loro rappresenta un quarto d’ora. Per me e per chi lo riceve, anche anni di vita normale, o come dico io, di vita straordinariamente normale! Spero inoltre, quando morirò anch’io (fra cent’anni perché ho da fare ancora una marea di cose!), di incontrare il mio donatore di fegato nell’aldilà. Spero che mi venga incontro, mi stringa la mano e mi dica: “Bravo Federico, hai fatto un bella vita, ti sei meritato tutto questo”. Condurre una buona vita è il miglior modo di ringraziarlo.” (Nella foto a destra: Federico Finozzi durante la sua testimonianza). TESTIMONIANZE INVIATE DA GRUPPI ED ORGANI TERRITORIALI FRATRES VILLA CAMPANILE (PI) SABATO 14 GIUGNO 2014 - ROMA. Misericordie e FRATRES incontrano Papa Francesco Nel 1244, a Firenze, nascono le Misericordie ed oggi compiono 770 anni. Nel tempo si sono diffuse in tutta Italia e sono presenti in quasi tutte le regione con 670 mila iscritti ed oltre 100 mila attivi. Anche il nostro piccolo borgo di Villa Campanile ha voluto festeggiare questo splendido anniversario ed a Roma c’eravamo anche noi. Si parte nel cuore della notte, alle 2,30, come facevano i pellegrini che attraversavano a piedi lunghi tragitti su strade impervie e piene di pericoli per essere presenti agli appuntamenti di ritrovo e di preghiere presso santuari o conventi di cui la nostra Italia è ricca. Nessuno ha dormito nell’attesa della partenza, nessuno ha voluto rischiare di non svegliarsi in tempo. In tanti erano presenti in piazza già da qualche ora, qualcuno è arrivato direttamente dalla discoteca. Puntuali ed eccitati si parte; nonostante la sonnolenza tutti sono sorridenti e chiacchierini ma dopo mezz’ora il silenzio sovrasta tutti come un accogliente e caldo mantello. Prima dell’alba facciamo una sosta per la colazione e siamo già in terra laziale. Nell’autogrill incontriamo tanti nostri confratelli di Altopascio ed altri di Castelfranco e della Provincia di Pisa, neanche se ci fossimo dato appuntamento saremmo riusciti ad incontrarci. Si riparte e prima delle ore 7 siamo in vista di Roma; è già chiaro, siamo tutti svegli e con gli sguardi ai finestrini per osservare curiosi le immagini di vita mattutina nelle strade di Roma che si risveglia. C’è sempre una grande emozione quando si arriva nella Città eterna, abbiamo tutti delle grandi aspettative dalla visita in questa bellissima ed unica città che tutto il mondo ci invidia. Inoltre sapere di poter incontrare Papa Francesco, il Papa umile e grande comunicatore che sta ridando un nuovo volto alla Chiesa Cattolica, ci riempie di gioia e di orgoglio. Il Bus ci lascia al par-

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cheggio del Gianicolo, 2 rampe di scale e siamo in Piazza San Pietro. Siamo tra i primi ad assieparci dietro le transenne ancora chiuse. Man mano che la gente arriva la piazza si anima e si colora di giallo e di bianco, i colori della Misericordia e dei Fratres. Ci fanno finalmente entrare ed occupiamo i posti a sedere più consoni all’incontro con Papa Francesco, almeno speriamo. E’ già caldo, siamo tutti muniti di cappellini ed ombrellini che utilizzeremo sia per ripararci dal sole che dalla pioggia che giungerà nel pomeriggio. Aspettiamo il Papa tra preghiere e canti mentre sul grande palco posto all’ingresso della Cattedrale si avvicendano persone che raccontano episodi della loro vita in cui sono stati coinvolti i volontari della Misericordia o i donatori di sangue Fratres. Il caldo è sempre più forte, la temperatura è quella delle più classiche giornate estive ed ogni tanto qualcuno, colto da leggero malore, viene portato via dalle lettighe al riparo dal sole. Il Papa si fa desiderare al di là di qualunque più ottimistica aspettativa; solo alle 12.15 viene annunciato il suo arrivo. Riusciamo appena ad intravederlo quando sale sul grande palco. Nel frattempo in tanti cominciano ad abbandonare la piazza sopraffatti dall’estenuante attesa. Anche noi cominciamo a muoverci in direzione dell’uscita della piazza, ci giriamo verso il palco ed il colpo d’occhio che ci viene offerto è senza dubbio di grande effetto, fantastico ed emozionante. Siamo in decine di migliaia di persone e la piazza sembra un immenso campo di fiori variopinti su cui predomina nettamente il giallo. Nei corridoi una fiumana di persone si muove come una colata di lava che cerca una via di uscita tra la massa immobile delle persone sedute, mentre la figurina bianca del Papa si staglia sul fondo del palco coronata dai talari neri che lo assistono. Sarà una esperienza difficile da dimenticare, faticosa ma emozionante, siamo tutti assonnati e stanchi ma contenti di essere stati presenti in questa giornata speciale. Il pomeriggio libero in visita alla città di Roma. Siamo ritornati sui luoghi romani più belli e noti del centro storico. Abbiamo rivisto Castel Sant’Angelo ed attraversato il Ponte S. Angelo e quindi al di là del Tevere abbiamo fatto una sosta per ristorarci e quindi in Piazza Navona. Abbiamo rivisto la bellissima Piazza con le famose fontane dei Fiumi e Del Moro di Gian Lorenzo Bernini e quella dei Calderari dello scultore Della Porta;è sempre uno spettacolo mozzafiato. In zona siamo subito al Pantheon, il Tempio degli Dei, altro monumento indimenticabile. Proseguendo sul percorso turistico più classico, giungiamo alla Fontana di

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Trevi che però è transennata e all’asciutto per opere di ristrutturazione. E’ sempre affascinante però con l’acqua che scroscia assume tutta un’altra vitalità indescrivibile. Piazza di Spagna e Trinità dei Monti sono la tappa successiva, ed anche qui la fontana della Barcaccia, altra opera del Bernini, è a secco e racchiusa in una enorme teca per restauri. La famosa scalinata è come sempre brulicante di gente multicolore e festante che ci osserva dall’alto. I fiori illuminano e vitalizzano gli scalini che arrampicano sino in cima alla chiesa della Trinità dei Monti. Per la gioia delle donne non poteva mancare una passeggiata in Via Condotti per lustrarsi gli occhi alla visione di tanta magnificenza ma con pochi acquisti. Intanto il tempo fa i capricci, a tratti piove e ci costringe ad aprire gli ombrelli ed a coprirci con i teli di nylon per la gioia dei venditori di ombrelli. Un caffè ed un gelato in Via Del Corso e sbuchiamo in fondo in Piazza Del Popolo sempre luminosa e piena di vita nonostante le nuvole grige. Non può mancare una breve visita alla Chiesa di Santa Maria Del Popolo per osservare tra i tanti capolavori qui custoditi le 2 famose tele del Caravaggio: la conversione di San Paolo e la Crocefissione di San Pietro che fanno da ancelle all’Assunzione della Vergine del Carracci. Il tempo scorre impietoso e la nostra giornata volge al termine. Gambe in spalla, dobbiamo fare ancora un bel tratto di strada per tornare al nostro bus al Gianicolo. Si cammina rasente i palazzi per cercare di evitare il più possibile di bagnarci poiché non ha più smesso di piovere. Percorriamo tutta Via Cola Di Rienzo ed infine giungiamo in vista del Cupolone. Riattraversiamo la piazza San Pietro deserta, altro spettacolo rispetto alla mattina. Alle 19.30 tutti a bordo, si riparte. Concordiamo una sosta con Simone, il nostro autista, alle 21.30 per la cena e contiamo di rientrare a casa poco dopo la mezzanotte per poter assistere alla partita di calcio degli azzurri contro l’Inghilterra. Mezzanotte e 15 siamo a Villa Campanile che ci accoglie sotto la pioggia. Scommetto che una volta a casa nessuno è andato a letto senza prima assistere alla vittoria dell’Italia. Buona notte a tutti ed arrivederci alla prossima gita con i FRATRES di Villa Campanile.

Donato Pasculli

GRUPPO FRATRES DI SAN MARCO DEI CAVOTI (BN) E CONSIGLIO PROVINCIALE FRATRES DI BENEVENTO In occasione della “Gior-

nata Mondiale del Donatore di Sangue”, lo scor-

so 14 Giugno, il Gruppo Fratres di San Marco dei Cavoti ha presenziato all’udienza papale delle ore 12.00 dedicata alle Fratres ed alle Misericordie d’Italia. Un sentimento di gratitudine ed una grande commozione hanno percorso i cuori di donatori e donatrici sammarchesi al momento della benedizione che Sua Santità Nelle foto sopra, sistemati nella postazione riservata agli incaricati provinciali Fratres, ubicata sopra il sagraPapa Francesco ha dedi- to, figurano, da sinistra: Antonietta Iarusso, Vicepresidente del Consiglio Provinciale Fratres di Benevento cato agli oltre 30.000 vo- (Gruppo Fratres di San Marco dei Cavoti); un Giovane Fratres di Telese Terme; Antonio Romano, Consilontari presenti in Piazza gliere Provinciale Fratres di Benevento (Gruppo Fratres di Dugenta); dottor Antonio Romano, Presidente San Pietro. La partenza del Consiglio Provinciale Fratres di Benevento (Gruppo Fratres di Telese Terme) e, nella foto adiacente, in pullman alle 4.00 del figura, sulla sinistra, Orlando Vella, Consigliere Provinciale Fratres di Benevento (Gruppo di San Giorgio mattino non ha scalfito il La Molara). nostro grande entusiasmo e il nostro desiderio di prendere parte ad un così importante evento storico. Tra i pellegrini sammarchesi aderenti all’evento, si annovera la presenza istituzionale di un nostro Consigliere Comunale, il donatore Francesco Cocca, presente in Piazza San Pietro fin dalle prime ore del mattino. Nell’entusiasmante attesa, il caldo ed il sole cocente non ci hanno scoraggiato. Preghiere e canti hanno scandito il tempo che ci separava dall’incontro col Santo Padre. Tra i brani intonati più toccanti e coinvolgenti “Jesus Christ you are my life” e “Emanuele”. Pochi minuti dopo mezzogiorno, Papa Francesco fa il suo ingresso nella piazza gremita e calorosa, a bordo della papamobile, la jeep bianca scoperta. Piazza San Pietro è abbellita da striscioni e gonfaloni delle due Confederazioni laicali cattoliche. L’intero passaggio del Papa tra la folla, tra i vari reparti della piazza, fino all’arrivo al palco sul sagrato è stato accompagnato da un immenso fragore di applausi e da boati di gioia prodotti da un meraviglioso mosaico dai colori giallo-ciano e bianco-rosso dell’abbigliamento sociale. Con la gioia nel cuore, ero anch’io lì, oltre le transenne, subito dopo i membri del Consiglio Nazionale, in compagnia del Presidente Provinciale Fratres di Benevento, il dottor Antonio Romano, ed altri membri del Consiglio Direttivo, Orlando

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Vella, Antonio Romano di Dugenta ed altri giovani. Io ed i soci del Gruppo di San Marco dei Cavoti abbiamo seguito con attenzione e trasporto i discorsi dei due Rappresentanti Nazionali: «Siamo davvero molto grati a Papa

Francesco per aver accettato di riceverci consentendoci di conoscerlo di persona e di presentargli i nostri movimenti» - dicono il Presidente della Confederazione Naziona-

le delle Misericordie d’Italia, Roberto Trucchi, e quello della Consociazione Nazionale dei Gruppi Donatori di Sangue Fratres, Luigi Cardini - «Il 14 Giugno viene ce-

lebrata la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue e, per i Gruppi Donatori di Sangue Fratres, festeggiarla con Papa Francesco è davvero un’occasione irripetibile che riempie i nostri cuori di immensa gioia e commozione».

Con profonda e sincera religiosità abbiamo ascoltato le parole del nostro caro Pontefice, dalle quali sono scaturiti continui momenti di emozione, a cominciare dalla prima frase, con cui il Papa ci ha salutati: “Cari fratelli e sorelle, buongiorno!”. Un’ esplosione di applausi ed esclamazioni dedicate a Papa Francesco fermano l’ “aere”, con tutto ciò che contiene. Tutto il resto non conta. Momenti di commozione non sono mancati neanche quando Sua Santità ha ricordato il significato etimologico della parola latina “misericordia” ‘miseris cor dare’, ‘dare il cuore ai miseri’, cioè a coloro che hanno bisogno e che soffrono, o ha ricordato l’attività delle nostre Associazioni, che si ispira alle sette opere di misericordia corporale. Toccanti sono state le indicazione sulla via di solidarietà su cui dirigere il nostro Volontariato. E poi ancora, ha catturato il totale consenso con: “Troppe parole, troppe parole, troppe paro-

Nella foto sopra, a destra, figuriamo noi, nella postazione sopra il sagrato, mentre aspettiamo il Papa. Nella foto sotto, a sinistra, figura un gruppo di donatori del Gruppo di San Marco dei Cavoti. Nella foto più in basso: l’accesso del Papa in Piazza a bordo della papamobile.

le ma non si fa niente! Questo è un rischio. Non è il vostro, voi lavorate, lavorate bene, bene! ... Che barbarie, Padre! Che barbarie, che barbarie! Ma cosa fai tu per questa barbarie? Niente, parlo! E questo non risolve niente!...” Ci

esorta, invece, ad imitare Gesù. Infine, il ringraziamento conclusivo del Papa ha portato l’emozione all’estremo: “Grazie a voi per tutto quello che fate. E per favore, non dimenticate di pregare per me. Ne ho bisogno anche io». A seguire, il Papa è sceso ad incontrare ed abbracciare simbolicamente i volontari, che lo cercavano con mani protese e sorriso sulle labbra.È stata una testimonianza di fede la nostra, una giornata di festa e di grande gioia per tutti noi quella vissuta in Piazza San Pietro per incontrare Papa Francesco. Abbiamo approfittato dell’Annullo Filatelico delle Poste Vaticane per inviare le nostre cartoline dell’incontro e della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, per avere un souvenir e per “catturare” le emozioni di questo straordinario avvenimento! Stanchi ma felici per l’emozione di aver visto il Papa da vicino, pianifichiamo il ritorno a casa. Grazie Papa Francesco del Tuo appassionato, concreto e vivo incoraggiamento: è come ricevere una carezza da Gesù ! Richiamando le Sue indicazioni sulla via della solidarietà,

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Santità, e l’avvertimento di Gesù Cristo, noi della Fratres siamo soliti ripetere: “chi tiene tutta per

sé la propria vita, la perde; chi la offre in dono, la moltiplica per sé e per gli altri”. (Nella foto a fianco: due gruppi di donatori del Gruppo di San Marco dei Cavoti) Antonietta Iarusso LA PRIMA VOLTA CHE UN PONTEFICE APPARVE SULLA RIVISTA FRATRES In riferimento alla celebrazione del 25° anniversario di pubblicazione della rivista trimestrale “Fratres” (vedi numero precedente) e considerata la particolare occasione di questo numero “speciale”, in quanto dedicato per lo più alla cronaca dell’udienza concessaci da Papa Francesco, abbiamo ritenuto giusto ed opportuno riportare di seguito, come conclusione dello speciale e quale cimelio della biblioteca della Redazione, la copertina del terzo numero del primo anno di pubblicazione del trimestrale, datato 1989: si tratta della prima volta che nella rivista Fratres appare il volto di un Pontefice. Nell’immagine a destra, infatti, è possibile distinguere San Giovanni Paolo II e Mario Nava, primo Segretario Nazionale Fratres e Presidente “morale” del movimento ai tempi dell’unione statutaria tra la Consociazione Nazionale dei Gruppi Donatori di Sangue Fratres e la Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, come ricordano anche i due rispettivi loghi associativi riportati nella testata. Da menzionare anche, per la cronaca, seppur in tempi più recenti, l’udienza che, il 10 Febbraio 2007, l’allora Papa Benedetto XVI ci concesse in Sala Paolo VI.

Nell’immagine sopra è riportata l’impronta dello speciale Annullo Filatelico che le Poste Vaticane hanno realizzato per festeggiare l’udienza concessa da Papa Francesco.

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ATTIVITA’ NAZIONALE

Assemblea Nazionale Fratres 2014 L’Assemblea Nazionale Fratres 2014 si è svolta nelle Marche. Le cittadine di Montegiorgio (FM), Colli del Tronto (AP) e Fermo hanno ospitato i Donatori di Sangue Fratres dal 30 Maggio al 1° Giugno u.s. Le Marche, struttura geografica “a pettine “, unica regione italiana al plurale. Terra di rara bellezza, resa celebre da grandi personalità, non a caso il Leopardi cantò tra le colline marchigiane il sentimento dell’Infinito: ”Sempre caro mi fu quest’ermo colle…”. Tra una valle e l’altra si susseguono ampie dorsali collinari e su di esse sorgono paesi e città. Montegiorgio, centro di origine preistorica, sede del Teatro municipale “Domenico Alaleona”. Illustre figura del panorama musicale italiano dell’inizio novecento che, rispondendo ad un desiderio popolare, ha dato denominazione al teatro comunale. Venerdì 30 Maggio riflettori puntati sul palcoscenico (prime due foto a fianco, partendo dall’alto), sul quale non ci sono i soliti attori e registi, ma dirigenti Fratres che iniziano i lavori assembleari tra un pubblico numeroso e partecipativo. Ospiti autorevoli e telegrammi augurali danno il via alla sessione pubblica del percorso assemblare. Presentazione dello speciale annullo filatelico e della cartolina celebrativa dell’evento (ultime due foto in basso) nella quale si omaggiano i quattro Gruppi Fratres operanti nelle Marche: quello di Montegiorgio, primo Gruppo costituitosi nella regione - che quest’anno festeggerà il 45° anniversario di fondazione - e gli altri tre nati nel fermano, in ordine cronologico: Belmonte Piceno, Fermo e Montappone-Massafermana-M.V.Corrado. Presentazione dell’App Nazionale Fratres per Android, iPhone e Windows Phone ideata per consentire ai donatori interessati di individuare la sede Fratres più vicina, le informazioni utili per la donazione e di poter contare su una serie di funzionalità “a portata di tasca” tra le quali un libretto elettronico delle donazioni effettuate e, in chiave futura, la possibilità di interagire con i social network. “Una Fratres che si adegua, non resta ancorata al vecchio - dice Christian Basagni, Funzionario Dipendente della Consociazione Nazionale Fratres che ha curato lo sviluppo della App e ne presenta le potenzialità - ma, partendo da questa buona base, sviluppa nuove tec-

nologie di comunicazione per coinvolgere i donatori già iscritti e sensibilizzare la popolazione che ancora non compie questo straordinario gesto di solidarietà”. L’utilizzo dei social network,

Facebook, YouTube e Twitter favorisce l’informazione, l’espressione e la partecipazione di tutti i donatori Fratres nonché la condivisione di idee costruttive e solidali. Un modo nuovo di comunicare, che amplifica la voce Fratres sul web. I saluti del Presidente Nazionale Fratres, Luigi Cardini, danno inizio alla sessione associativa di Sabato 31 Maggio presso il meraviglioso Hotel Casale di Colli del Tronto (prime due foto della pagina successiva, partendo dall’alto), “Una Fratres Unita Per Le Sfide Del Futuro”. “Il titolo dato a questa mia

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relazione - dice il Presidente - non è solo una frase, bensì un impegno di tutti per rendere il nostro movimento unito in un momento di cambiamenti sostanziali del Sistema Trasfusionale Italiano e viene prioritario considerare il problema legato alla gestione delle raccolte di sangue associative nelle varie regioni dove siamo presenti ed in particolare in Campania, Puglia, Sicilia e Toscana. La FRATRES nasce con precisi principi istituzionali e cristiani e la dobbiamo considerare una grande famiglia nella quale tutti devono fare la propria parte, così come deve essere per il singolo Gruppo; una famiglia che nel bisogno converge e fa rete e cerca di risolvere i problemi che anche nel nostro Volontariato non mancano. Se oggi non dimostriamo di essere questa FAMIGLIA non saremmo degni di chiamarci “FRATRES” e come potremmo domani giustificarci di fronte alla popolazione che ha creduto in noi e di fronte ai nostri stessi donatori e donatrici che sono la struttura portante della vita associativa? Numerosi settori oggi vivono un periodo di crisi ed anche il Volontariato non è immune a tale problematica. Ma come Associazione dedita alla donazione del sangue ci permettiamo di escluderci da questa crisi poiché non è mai venuta meno la nostra opera che di fatto ha contribuito a mantenere stabile le risorse di sangue ed emocomponenti per le necessità del Servizio Sanitario Nazionale. Il regresso donazionale registrato non è dovuto alla nostra opera di volontari bensì ad un adeguamento alla qualità del dono per rendere questo gesto acnora più responsabile della tutela della salute del ricevente”. Rac-

coglimento in memoria di Marcello Galloni. Targa alla vedova da parte della Consociazione Nazionale Fratres e del Sindaco di Giovinazzo Tommaso Depalma. Marcello Galloni, appassionato volontario della Fratres, sempre animato nel suo essere da spirito di servizio a favore della promozione dei valori associativi. Apprezzato da tutti ci mancherà come amico, come volontario e come donatore. La preghiera del Padre Nostro si diffonde unanime per la sala del Centro Congressi dell’Hotel. “Perché diciamo Padre nostro e non Padre mio? - Dice Don Claudio Hitaj, Assistente Spirituale Nazionale Fratres - Per-

ché il Signore è il padre di tutti, ci guida all’universalità, ci rende uniti e figli di un unico padre. Fratelli quindi... non a caso ci chiamiamo Fratres. Una Fratres attenta al significato intrinseco della parola “Famiglia” come luogo di sostegno, rifugio e ritrovo”. Le difficoltà possono diventare un “buco nero”, come diceva Nietzsche, appa-

rentemente insormontabili, di fronte al quale ci lasciamo paralizzare dalla vertigine della paura e dell’impotenza. Collaborazione, ottimismo e grinta sono basilari ad un superamento di ostacoli. “Il viaggio continua - afferma Valeria Turelli, Coordinatrice della Consulta Nazionale Giovani Fratres - Sulla scia del successo del 2° Meeting

Nazionale dei Giovani Fratres tenutosi in Sicilia, siamo

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pronti per la realizzazione di un terzo Meeting in Puglia, verso la fine di Settembre. Il nostro è un percorso, una voce ben definita ma che proietta integrazione completa nel mondo Fratres. Siamo il presente e il futuro associativo, ci dicono, lo specchio dei tempi in cui siamo collocati, nonché protagonisti e testimoni indiscussi. Traspare nelle nostre attività entusiasmo e divertimento, ed auspichiamo che ci sia sempre più apertura e spazio alle nostre idee finalizzate a dare un contributo “giovane” all’Associazione. Siamo aperti al nuovo! Siamo presenti sul web con il sito, la pagina Facebook, l’account Twitter ed il canale YouTube, ormai le notizie viaggiano on-line e il numero di partecipanti è in forte aumento. Uno strumento quello del web che permette di creare relazioni a catena, amplificare l’utenza tra i giovani donatori e ottimizzare l’organizzazione e la gestione della rete relazionale, strumento indiscusso e strategico per la diffusione di notizie ed eventi associativi”.

CONSULENZE SANITARIE

BUONO A SAPERSI

Diceva Giorgio Gaber nella canzone “La libertà” del 1972:

“La libertà non è star sopra un albero, non è neanche avere un’opinione, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione.” Domenica 1° Giugno, a Fermo, il Palazzo dei Priori (ultima foto in basso della pagina precedente), costruzione cinquecentesca ha ospitato presso la Sala dei Ritratti, il

servizio filatelico temporaneo di Poste Italiane dotato di annullo speciale. Di seguito, per le suggestive vie del Centro Storico (prima foto a fianco, partendo dall’alto), la sfilata dei rappresentanti dei Gruppi Donatori di Sangue FRATRES con i rispettivi labari sociali fino a raggiungere la Cattedrale “Santa Maria Assunta in Cielo” per partecipare alla Santa Messa officiata da S.E. Rev. Mons. Luigi Conti, Arcivescovo Metropolita di Fermo (foto centrale a fianco). Il valore della solidarietà…ha animato con forza e lucidità i Donatori Fratres nei lavori Assemblari di quest’anno. Passata la proposta di attivazione del Fondo Nazionale relativo all’Accreditamento delle UdR Associative. “La solidarietà si è un po’ logorata - dice Papa Francesco - e a volte si interpreta male, ma indica molto più di qualche atto sporadico di generosità”. Un valore che ha manifestato un riscontro concreto, non una forma sofisticata di dominio narcisistico. Uno stile solidale che ha innervato la nostra Assemblea es ha reso UNICA la nostra Associazione.“Il Signore guarda dal cielo: egli vede

tutti gli uomini; dal trono dove siede scruta tutti gli abitanti della Terra, lui che di ognuno ha plasmato il cuore e ne comprende tutte le opere” ( Sal 33,13-15). Il Caporedattore

Lisena Perozziello

Nelle due foto sopra figura la medaglia conferita all’Assemblea Nazionale Fratres dal Presidente della Repubblica quale segno di apprezzamento e riconoscimento della nostra missione.

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Trimestrale a cura della Consociazione Nazionale dei Gruppi Donatori di Sangue Fratres delle Misericordie d’Italia registrato al Tribunale di Firenze il 24.02.94 al n. 4367 Direttore di Redazione:

Sergio Ballestracci Direttore Responsabile:

Giulio Tarro Caporedattore:

Lisena Perozziello Impaginazione, immagini e revisione testi:

Christian Basagni Comitato di Redazione:

Come pubblicare un articolo Vi ricordiamo che ogni richiesta di pubblicazione articolo sul Trimestrale “Fratres”, come ogni parere e/o suggerimento, dovrà essere inviata a mezzo posta elettronica all’indirizzo ufficiostampa@fratres.org o all’indirizzo info@fratres. org indicando come Oggetto del messaggio“ARTICOLO PER RIVISTA”. Ricordiamo che è possibile anche effettuare l’invio a mezzo posta cartacea, con allegato supporto informatico, all’indirizzo della Consociazione Nazionale Fratres - Via Benedetto Dei, 74/76 - 50127 FIRENZE scrivendo sulla busta “CONTIENE ARTICOLO PER RIVISTA”. Precisiamo che la lunghezza massima di ogni articolo è di circa 9.000 battute (spazi inclusi) puntualizzando che le foto in formato elettronico saranno pubblicate solo se di dimensione e risoluzione atte alla stampa ed in numero proporzionale alla dimensione della parte testuale. In caso di impossibilità a produrre immagini rispondenti ai summenzionati requisiti, è possibile comunque inviare fotografie stampate su supporto cartaceo per la successiva scansione a nostra cura. Nel contempo vi preghiamo di prendere nota che eventuali richieste difformi da quanto sopraindicato saranno prese in considerazione con tempi e metodologie di pubblicazione a totale discrezione della Redazione.

Luigi Cardini, Antonio Spano, Stefano Gabbuggiani, Pasquale Arbore, Giancarlo Bozzi, Don Claudio Hitaj, Abele Di Lonardo, Antonino Pane, Vincenzo Manzo, Luciano Verdiani, Giuseppe De Stefano, Valeria Turelli, Quintino Zicarelli, Salvatore Ferraccioli Hanno collaborato a questo numero:

Fotografia Felici, Filippo Seminara, Gianluca Ermanno, Federico Finozzi, Gruppo Fratres di Villa Campanile (PI), Gruppo Fratres di San Marco dei Cavoti (BN), Consiglio Provinciale Fratres di Benevento, Francesco Paolo Molinaro, Presidenza della Repubblica Italiana. Stampa: Stabilimento Grafico Rindi - Prato Redazione & Amministrazione:

Via Benedetto Dei, 74/76 - 50127 Firenze Tel. 055 0139179 - Fax 055 0139184 www.fratres.org - info@fratres.org Codice Fiscale: 94019700486


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