Locandina e programma festival 2014

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Patrizia Gesuita

Debora Del Giudice

Per inciso, la vicenda del nostro sfortunato dottore ebbe un lieto fine: riconosciuto innocente, ottenne la libertà. Confidiamo che la luce torni presto a risplendere anche per noi. Post tenebras spero lucem. Post tenebras spero lucem. A chi ama passeggiare tra i vicoli del centro storico, non sarà certo sfuggito uno dei più antichi e nobili edifici di Bari, Palazzo Zizzi, in strada Palazzo di Città. Sull’architrave è inciso il motto Post tenebras spero lucem, ad opera del proprietario, il medico di corte Onorato Zizzi, quando, caduto in disgrazia e imprigionato, sperava nel salvifico intervento di Bona Sforza, regina di Polonia e duchessa di Bari. Anche i Festival possono attraversare le tenebre, in special modo in tempi di buio (appunto!) come i nostri. È successo dunque quel che si temeva: le nostre istituzioni, pur apprezzando la qualità delle scorse edizioni del Festival Mousiké e il consenso che continua a riscuotere da chi lo segue da tanti anni, non hanno potuto erogare neanche un simbolico obolo per la realizzazione del nostro progetto. Tuttavia non ci siamo arresi, e vi proponiamo un tris di concerti: i primi due con l’ensemble Duny, composto dalla flautista Natalia Bonello , dal violoncellista Leo Massa e dalla clavicembalista Claudia Di Lorenzo. Il trio propone a Bari e a Matera, citta italiana Capitale della Cultura 2019, un concerto che spazia dalla sonata italiana seicentesca allo stile galante della prima metà del Settecento. L’ultimo concerto a Trani, inserito nella splendida cornice del Museo Beltrani, è uno spettacolo di musiche e danze antiche dal titolo “Oleum ad Convivium” L’olio d’oliva: Oro del Mediterraneo, proposto dall’ensemble “La Chirintana” con la voce di Angelo De Leonardis, in concomitanza con la presentazione del libro “LovOlio” dell’agronomo Cosimo Damiano Guarini, finalizzato alla raccolta fondi per l’AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie).

Dinko Fabris Quando agli inizi del settembre scorso si è diffusa la notizia della scomparsa di Giorgio Cavaglieri i musicisti e gli appassionati di musica di tutta la Puglia sono rimasti sgomenti. Era la loro stessa memoria storica che veniva meno, spenta da un male incurabile che sembrava altre volte essere stato vinto. Giorgio aveva infatti incarnato per decenni il ruolo di archivio sonoro vivente, presente ad ogni concerto e manifestazione musicale con il suo registratore, sempre più professionale, e la sua macchina fotografica. In realtà la sua vita era stata avventurosa. Nato a Genova, aveva vissuto a New York da bambino per poi trasferirsi in Puglia per lavorare, dapprima come vigile urbano a Leporano, poi come operaio della famigerata Italsider a Taranto. Andato precocemente in pensione e trasferitosi a Bari, negli ultimi venticinque anni aveva saputo trasformare la sua passione di sempre in una attività al servizio dei musicisti: registrare concerti. Aveva iniziato per caso quando lavorava ancora a Taranto, registrando le opere del Festival della Valle d’Itria a Martina Franca a partire dalla seconda edizione nel 1976. Da allora non mancò più una edizione fino allo scorso anno. La nostra amicizia si rafforzò soprattutto negli ultimi vent’anni, quando la sua presenza divenne immancabile ad ogni evento musicale e culturale organizzato in Casa Piccinni (quando ancora esisteva quel centro culturale nella casa natale del musicista nel centro storico di Bari). A mano a mano che cresceva la sua professionalità, Giorgio metteva a disposizione dei musicisti un prodotto sempre più completo e sofisticato, spesso offrendo il primo prezioso cd a dei giovani esordienti che potevano così documentare il proprio valore. Per tutti questo signore slanciato e dal baffo sovietico aveva una attenzione, un sorriso, un commento appropriato. Giorgio divenne presto anche un prezioso amico e collaboratore del Festival Mousiké, di cui ha registrato catalogato e archiviato numerose edizioni. Per questo abbiamo subito pensato con Patrizia Gesuita, Debora Del Giudice e gli altri amici del Festival di dedicare l’intera edizione 2014 alla cara memoria di Giorgio Cavaglieri, amico della musica e dei musicisti. Tante volte, in Casa Piccinni, avevamo parlato di come sarebbe stato bello rendere pubblico in un luogo così simbolico il suo archivio che contava decine di migliaia di registrazioni dagli anni Settanta al presente, amorevolmente riversate su supporto digitale e tutte catalogate: un patrimonio unico che deve essere salvaguardato dagli enti pubblici. A noi il compito di ricordare un uomo gentile e innamorato della musica.

Realizzazione grafica e webmaster: Cosimo Damiano Guarini • Manutenzione sito web: Iconet - Antonio Volpe Stampa: Pubblicità & Stampa - Modugno (BA)

Centro Studi Arti Spettacolo nel Mediterraneo Tutte le manifestazioni sono a ingresso libero fino a esaurimento posti. Per informazioni: Mousiké: tel. 080 553 4590 • 339.8449605 • 347.2943095 patmuse@libero.it • www.festivalmousike.it

13 - 21 dicembre 2014 Bari · Matera · Trani

MOUSIKÉ Direttore artistico Dinko Fabris Presidente e coordinamento generale Patrizia Gesuita Vice presidente Debora Del Giudice · Tesoriere Silvia Gesuita Coordinamento Mousiké nella Città dei Sassi Natalia Bonello e Claudia Di Lorenzo Consulente per le musiche di tradizione orale Francesco Patruno Addetto stampa Paola Consolo paola.con@alice.it - 348 0993430 Regia del suono Sergio Pirozzi · Staff e collaborazioni Elena Tullio FESTIVAL MOUSIKÉ Comune di Bari

Comune di Trani

Membro del Réseau Européen des Festival de Musique Ancienne

XV Festival di Musica Antica del Mediterraneo

Assessoratoal alMediterraneo Mediterraneo Assessorato

Regione Puglia REGIONE PUGLIA

Centro Studi Arti Spettacolo nel Mediterraneo CON IL PATROCINIO GRATUITO Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di Bari

MOUSIKÉ

MATERA

CON IL CONTRIBUTO

DEL SONAR ALL’ITALIANA TRA SEICENTO E SETTECENTO ENSEMBLE DUNY Natalia Bonello flauto dolce e traversiere Leonardo Massa violoncello barocco Claudia Di Lorenzo clavicembalo

Sabato 13 dicembre, ore 20.30 Bari, Chiesa Santa Teresa dei Maschi MOUSIKÈ NELLA CITTÀ DEI SASSI Domenica 14 dicembre, ore 20.30 Matera, Palazzo Lanfranchi L’Ensemble Duny, prende il nome del compositore lucano Egidio Romualdo Duni (“Duny” alla francese) nativo della città di Matera. Costituito, infatti, da musicisti lucani e napoletani, attivi nel campo della musica antica e dediti allo studio e all’interpretazione del repertorio barocco, l’Ensemble Duny propone all’attenzione del pubblico un vasto repertorio che abbraccia due secoli di musica, eseguito con strumenti antichi. Il fascino e l’arditezza della musica seicentesca, la leggerezza e la galanteria della musica del tardo barocco si fondono tra loro dando vita ad una esperienza musicale ricca e variegata. Formatisi con i più autorevoli rappresentanti del panorama musicale italiano ed estero ( E. Fadini, J. Christensen, G. Nasillo, Ch. Coin, S. Balestracci, M. Gatti, K. Klark, S. Bagliano, V. Daniels, G. Acciai, , D. Dolci), i tre musicisti hanno al loro attivo numerosi concerti ed esibizioni in Italia e all’estero in importanti festival di musica antica, oltre che diverse incisioni discografiche. Spirito di ricerca musicologica e passione per la prassi esecutiva barocca animano i componenti dell’ensemble, orientandoli verso repertori spesso inediti o non del tutto praticati dalla maggior parte dei musicisti.

Il programma del concerto si occupa dello sviluppo della forma sonata in stile italiano partendo dalla “Canzona da sonar con ogni sorta di stromenti”, sino all’affermazione della forma sonatistica “da camera” e “da chiesa”, che ebbe nel periodo barocco la sua massima espressione. Attraverso alcune tra le pagine flautistiche più rappresentative del repertorio sonatistico barocco, il trio riprende le prime forme strumentali seicentesche proiettandosi verso il cosiddetto “stile galante”. Nelle diverse composizioni si alterna il flauto dritto con il flauto traverso (chiamato filologicamente flauto traversiere), strumenti molto amati nell’Europa del settecento, soprattutto in Germania. In questo programma compaiono sia autori come Girolamo Frescobaldi e Dario Castello, rappresentanti della musica strumentale seicentesca e dello “stilus fantasticus,” sia compositori italiani del settecento napoletano. Particolare attenzione è difatti rivolta agli autori di scuola napoletana come Carlo Cecere, musicista e compositore lucano di cui si sa poco, del quale si propone una versione moderna (per flauto traversiere) della sonata in Do maggiore per violino e b.c., il cui manoscritto è conservato presso la Biblioteca Antoniana di Padova. Originario di Grottole in provincia di Matera, autore ancora in gran parte da riscoprire, è da considerarsi assai rappresentativo del gusto napoletano di metà settecento. Natalia Bonello

Sonata VI in Sol M per Flauto traversiere e b.c. Siciliana, Allegro, Non tanto adagio ma cantabile, Arietta con variazioni non tanto allegro

Giovanni Platti (1697 - 1763)

Laghetto, Allegro, Andante, Allegro

Sonata in Do M per Flauto traversiere e b.c.

Carlo Cecere (1706 - 1761)

Sonata II in Do M per Flauto contralto e b.c. Adagio, Allegro, Largo, Presto

Francesco Barsanti (1690 - 1772)

Sonata Prima a soprano solo

Dario Castello (1590 - 1658)

Toccata per spinettina e violino

Girolamo Frescobaldi (1583 - 1643)

(dal manoscritto della Biblioteca Antoniana di Padova)

OLEUM AD CONVIVIUM L’OLIO D’OLIVA: ORO DEL MEDITERRANEO ENSEMBLE “LA CHIRINTANA” Angelo De Leonardis canto e voce recitante Titti Dell’Orco flauti Gianluigi Bello liuto Debora Del Giudice clavicembalo Francesco Patruno percussioni Patrizia Gesuita, Angela Maiorano, Marcella Taurino danzatori Marcella Taurino coreografie Gianluigi Bello maestro concertatore

Domenica 21 dicembre, ore 19 Trani, Museo Beltrani Angelo De Leonardis, basso-baritono Diplomato in Canto Lirico, Musica Vocale da Camera, Prepolifonia. Ha seguito Master di perfezionamento in Canto Lirico e da Camera; Musicologia Liturgica e Canto Gregoriano; i Corsi di Musica Antica della F.I.M.A. a Urbino; il ciclo istituzionale degli studi di Filosofia e Teologia. Come solista ha al suo attivo oltre 700 tra concerti e rappresentazioni teatrali in Italia e all’estero, e registrazioni in oltre 30 CD per Tactus, Linguaggio Globale, Materiali sonori, Elledici, Wergo, Musikstrasse. L’Ensemble di danze antiche LA CHIRINTANA, nasce nel 1995. I componenti della compagine strumentale sono: Gianluigi Bello, chitarrista, liutista, trascrittore e arrangiatore; Debora Del Giudice, pianista e clavicembalista, specializzata in basso continuo e musica da camera; Tina G. Dell’Orco, diplomata in flauti traversi e dolci antichi e moderni; Francesco Patruno, percussionista e appassionato di tradizioni musicali etniche. Primo ensemble in Puglia impegnato nella ricerca e divulgazione della cultura coreutica dal Medioevo all’Ottocento e in particolare del Rinascimento italiano. Ricostruisce danze e atteggiamenti descritti nei manoscritti dalla metà del secolo XV in poi. L’ensemble, costituito dalle danzatrici Patrizia Gesuita e Angela Maiorano, diretto dalla danzatricecoreografa Marcella Taurino, si è specializzato con esperti di fama internazionale, quali Barbara Sparti, Veronique Daniels, Deda Cristina Colonna, Gloria Giordano, Sophie Rousseau, Carles Mas, Christine Bayle, Caroline Pingault.

“…anche l’olio canta” (P. Neruda, Ode al vino e altre odi elementari) La civiltà del Mediterraneo è civiltà dell’olio. Intorno a un mare d’acqua, un “mare di ulivi”: qui l’olio da millenni nutre, cura, arde, ispira simboli. Di quest’antica sapienza resta traccia nel cantare – altra prassi di nutrimento “dell’anima”, solitaria o conviviale medicina del dolore e dell’amore, sollievo nel lavoro e del riposo - di queste culture. Saggio di questo prodotto “sonoro” della cultura olearia vuole essere la rassegna musicale creata in occasione della presentazione del volume “LovOlio”: dai Carmina Burana (segno della rinascita europea dopo il cupo passaggio dal primo millennio) col suo richiamo nel carme XIX al valore del liquido da non sperperare; al “romance” sefardita Triste estava el Rey David (nella rievocazione rinascimentale di A. Mudarra) in cui il Re di Israele, pur consacrato a Dio con l’olio, è affranto per l’uccisione del figlio Assalonne che attentava alla legittima regale unzione paterna; agli antichi canti ispanici, ritraenti una vaga fanciulla alla raccolta delle olive (La tarara, agile canción con strofe e ritornello) o i due giovani amanti rincorrentisi tra gli ulivi, in un canto dal giocoso e vario metro (Los reyes de la baraja). Ispirate ancora alle movenze della produzione olearia e alla vita conviviale che ne scaturiva - proprio alla fine del Medioevo l’olio cominciò a comparire a tavola come condimento e alimento - sono le danze storiche ricostruite secondo i manoscritti dell’epoca e arricchite con elementi simbolici caratterizzanti. Angelo De Leonardis ore 19 presentazione del libro “LovOlio” dell’agronomo Cosimo Damiano Guarini - Olio Officina Editore 2014 a seguire il concerto Le tre fontane (Anonimo sec. XIV) Fas et nefas (Carmina Burana 19) La Fortuna (Mariotto da Perugia sec. XV) Triste estava el Rey David (canto di origine sefardita) La vida de Culin (Guglielmo Ebreo da Pesaro sec. XV) La tarara (tradizionale ispanica) Anello (Domenico da Piacenza sec. XV) Belfiore (Domenico da Piacenza sec. XV) Los reyes de la baraja (tradizionale ispanica) Petit Riens (Domenico da Piacenza sec. XV)


Patrizia Gesuita

Debora Del Giudice

Per inciso, la vicenda del nostro sfortunato dottore ebbe un lieto fine: riconosciuto innocente, ottenne la libertà. Confidiamo che la luce torni presto a risplendere anche per noi. Post tenebras spero lucem. Post tenebras spero lucem. A chi ama passeggiare tra i vicoli del centro storico, non sarà certo sfuggito uno dei più antichi e nobili edifici di Bari, Palazzo Zizzi, in strada Palazzo di Città. Sull’architrave è inciso il motto Post tenebras spero lucem, ad opera del proprietario, il medico di corte Onorato Zizzi, quando, caduto in disgrazia e imprigionato, sperava nel salvifico intervento di Bona Sforza, regina di Polonia e duchessa di Bari. Anche i Festival possono attraversare le tenebre, in special modo in tempi di buio (appunto!) come i nostri. È successo dunque quel che si temeva: le nostre istituzioni, pur apprezzando la qualità delle scorse edizioni del Festival Mousiké e il consenso che continua a riscuotere da chi lo segue da tanti anni, non hanno potuto erogare neanche un simbolico obolo per la realizzazione del nostro progetto. Tuttavia non ci siamo arresi, e vi proponiamo un tris di concerti: i primi due con l’ensemble Duny, composto dalla flautista Natalia Bonello , dal violoncellista Leo Massa e dalla clavicembalista Claudia Di Lorenzo. Il trio propone a Bari e a Matera, citta italiana Capitale della Cultura 2019, un concerto che spazia dalla sonata italiana seicentesca allo stile galante della prima metà del Settecento. L’ultimo concerto a Trani, inserito nella splendida cornice del Museo Beltrani, è uno spettacolo di musiche e danze antiche dal titolo “Oleum ad Convivium” L’olio d’oliva: Oro del Mediterraneo, proposto dall’ensemble “La Chirintana” con la voce di Angelo De Leonardis, in concomitanza con la presentazione del libro “LovOlio” dell’agronomo Cosimo Damiano Guarini, finalizzato alla raccolta fondi per l’AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie).

Dinko Fabris Quando agli inizi del settembre scorso si è diffusa la notizia della scomparsa di Giorgio Cavaglieri i musicisti e gli appassionati di musica di tutta la Puglia sono rimasti sgomenti. Era la loro stessa memoria storica che veniva meno, spenta da un male incurabile che sembrava altre volte essere stato vinto. Giorgio aveva infatti incarnato per decenni il ruolo di archivio sonoro vivente, presente ad ogni concerto e manifestazione musicale con il suo registratore, sempre più professionale, e la sua macchina fotografica. In realtà la sua vita era stata avventurosa. Nato a Genova, aveva vissuto a New York da bambino per poi trasferirsi in Puglia per lavorare, dapprima come vigile urbano a Leporano, poi come operaio della famigerata Italsider a Taranto. Andato precocemente in pensione e trasferitosi a Bari, negli ultimi venticinque anni aveva saputo trasformare la sua passione di sempre in una attività al servizio dei musicisti: registrare concerti. Aveva iniziato per caso quando lavorava ancora a Taranto, registrando le opere del Festival della Valle d’Itria a Martina Franca a partire dalla seconda edizione nel 1976. Da allora non mancò più una edizione fino allo scorso anno. La nostra amicizia si rafforzò soprattutto negli ultimi vent’anni, quando la sua presenza divenne immancabile ad ogni evento musicale e culturale organizzato in Casa Piccinni (quando ancora esisteva quel centro culturale nella casa natale del musicista nel centro storico di Bari). A mano a mano che cresceva la sua professionalità, Giorgio metteva a disposizione dei musicisti un prodotto sempre più completo e sofisticato, spesso offrendo il primo prezioso cd a dei giovani esordienti che potevano così documentare il proprio valore. Per tutti questo signore slanciato e dal baffo sovietico aveva una attenzione, un sorriso, un commento appropriato. Giorgio divenne presto anche un prezioso amico e collaboratore del Festival Mousiké, di cui ha registrato catalogato e archiviato numerose edizioni. Per questo abbiamo subito pensato con Patrizia Gesuita, Debora Del Giudice e gli altri amici del Festival di dedicare l’intera edizione 2014 alla cara memoria di Giorgio Cavaglieri, amico della musica e dei musicisti. Tante volte, in Casa Piccinni, avevamo parlato di come sarebbe stato bello rendere pubblico in un luogo così simbolico il suo archivio che contava decine di migliaia di registrazioni dagli anni Settanta al presente, amorevolmente riversate su supporto digitale e tutte catalogate: un patrimonio unico che deve essere salvaguardato dagli enti pubblici. A noi il compito di ricordare un uomo gentile e innamorato della musica.

Realizzazione grafica e webmaster: Cosimo Damiano Guarini • Manutenzione sito web: Iconet - Antonio Volpe Stampa: Pubblicità & Stampa - Modugno (BA)

Centro Studi Arti Spettacolo nel Mediterraneo Tutte le manifestazioni sono a ingresso libero fino a esaurimento posti. Per informazioni: Mousiké: tel. 080 553 4590 • 339.8449605 • 347.2943095 patmuse@libero.it • www.festivalmousike.it

13 - 21 dicembre 2014 Bari · Matera · Trani

MOUSIKÉ Direttore artistico Dinko Fabris Presidente e coordinamento generale Patrizia Gesuita Vice presidente Debora Del Giudice · Tesoriere Silvia Gesuita Coordinamento Mousiké nella Città dei Sassi Natalia Bonello e Claudia Di Lorenzo Consulente per le musiche di tradizione orale Francesco Patruno Addetto stampa Paola Consolo paola.con@alice.it - 348 0993430 Regia del suono Sergio Pirozzi · Staff e collaborazioni Elena Tullio FESTIVAL MOUSIKÉ Comune di Bari

Comune di Trani

Membro del Réseau Européen des Festival de Musique Ancienne

XV Festival di Musica Antica del Mediterraneo

Assessoratoal alMediterraneo Mediterraneo Assessorato

Regione Puglia REGIONE PUGLIA

Centro Studi Arti Spettacolo nel Mediterraneo

MOUSIKÉ

CON IL PATROCINIO GRATUITO Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di Bari

MATERA

CON IL CONTRIBUTO

DEL SONAR ALL’ITALIANA TRA SEICENTO E SETTECENTO ENSEMBLE DUNY Natalia Bonello flauto dolce e traversiere Leonardo Massa violoncello barocco Claudia Di Lorenzo clavicembalo

Sabato 13 dicembre, ore 20.30 Bari, Chiesa Santa Teresa dei Maschi MOUSIKÈ NELLA CITTÀ DEI SASSI Domenica 14 dicembre, ore 20.30 Matera, Palazzo Lanfranchi L’Ensemble Duny, prende il nome del compositore lucano Egidio Romualdo Duni (“Duny” alla francese) nativo della città di Matera. Costituito, infatti, da musicisti lucani e napoletani, attivi nel campo della musica antica e dediti allo studio e all’interpretazione del repertorio barocco, l’Ensemble Duny propone all’attenzione del pubblico un vasto repertorio che abbraccia due secoli di musica, eseguito con strumenti antichi. Il fascino e l’arditezza della musica seicentesca, la leggerezza e la galanteria della musica del tardo barocco si fondono tra loro dando vita ad una esperienza musicale ricca e variegata. Formatisi con i più autorevoli rappresentanti del panorama musicale italiano ed estero ( E. Fadini, J. Christensen, G. Nasillo, Ch. Coin, S. Balestracci, M. Gatti, K. Klark, S. Bagliano, V. Daniels, G. Acciai, , D. Dolci), i tre musicisti hanno al loro attivo numerosi concerti ed esibizioni in Italia e all’estero in importanti festival di musica antica, oltre che diverse incisioni discografiche. Spirito di ricerca musicologica e passione per la prassi esecutiva barocca animano i componenti dell’ensemble, orientandoli verso repertori spesso inediti o non del tutto praticati dalla maggior parte dei musicisti.

Il programma del concerto si occupa dello sviluppo della forma sonata in stile italiano partendo dalla “Canzona da sonar con ogni sorta di stromenti”, sino all’affermazione della forma sonatistica “da camera” e “da chiesa”, che ebbe nel periodo barocco la sua massima espressione. Attraverso alcune tra le pagine flautistiche più rappresentative del repertorio sonatistico barocco, il trio riprende le prime forme strumentali seicentesche proiettandosi verso il cosiddetto “stile galante”. Nelle diverse composizioni si alterna il flauto dritto con il flauto traverso (chiamato filologicamente flauto traversiere), strumenti molto amati nell’Europa del settecento, soprattutto in Germania. In questo programma compaiono sia autori come Girolamo Frescobaldi e Dario Castello, rappresentanti della musica strumentale seicentesca e dello “stilus fantasticus,” sia compositori italiani del settecento napoletano. Particolare attenzione è difatti rivolta agli autori di scuola napoletana come Carlo Cecere, musicista e compositore lucano di cui si sa poco, del quale si propone una versione moderna (per flauto traversiere) della sonata in Do maggiore per violino e b.c., il cui manoscritto è conservato presso la Biblioteca Antoniana di Padova. Originario di Grottole in provincia di Matera, autore ancora in gran parte da riscoprire, è da considerarsi assai rappresentativo del gusto napoletano di metà settecento. Natalia Bonello Girolamo Frescobaldi (1583 - 1643)

Toccata per spinettina e violino

Dario Castello (1590 - 1658)

Sonata Prima a soprano solo

Francesco Barsanti (1690 - 1772)

Sonata II in Do M per Flauto contralto e b.c. Adagio, Allegro, Largo, Presto

Carlo Cecere (1706 - 1761)

Sonata in Do M per Flauto traversiere e b.c.

Giovanni Platti (1697 - 1763)

Sonata VI in Sol M per Flauto traversiere e b.c. Siciliana, Allegro, Non tanto adagio ma cantabile, Arietta con variazioni non tanto allegro

(dal manoscritto della Biblioteca Antoniana di Padova)

Laghetto, Allegro, Andante, Allegro

OLEUM AD CONVIVIUM L’OLIO D’OLIVA: ORO DEL MEDITERRANEO ENSEMBLE “LA CHIRINTANA” Angelo De Leonardis canto e voce recitante Titti Dell’Orco flauti Gianluigi Bello liuto Debora Del Giudice clavicembalo Francesco Patruno percussioni Patrizia Gesuita, Angela Maiorano, Marcella Taurino danzatori Marcella Taurino coreografie Gianluigi Bello maestro concertatore

Domenica 21 dicembre, ore 19 Trani, Museo Beltrani Angelo De Leonardis, basso-baritono Diplomato in Canto Lirico, Musica Vocale da Camera, Prepolifonia. Ha seguito Master di perfezionamento in Canto Lirico e da Camera; Musicologia Liturgica e Canto Gregoriano; i Corsi di Musica Antica della F.I.M.A. a Urbino; il ciclo istituzionale degli studi di Filosofia e Teologia. Come solista ha al suo attivo oltre 700 tra concerti e rappresentazioni teatrali in Italia e all’estero, e registrazioni in oltre 30 CD per Tactus, Linguaggio Globale, Materiali sonori, Elledici, Wergo, Musikstrasse. L’Ensemble di danze antiche LA CHIRINTANA, nasce nel 1995. I componenti della compagine strumentale sono: Gianluigi Bello, chitarrista, liutista, trascrittore e arrangiatore; Debora Del Giudice, pianista e clavicembalista, specializzata in basso continuo e musica da camera; Tina G. Dell’Orco, diplomata in flauti traversi e dolci antichi e moderni; Francesco Patruno, percussionista e appassionato di tradizioni musicali etniche. Primo ensemble in Puglia impegnato nella ricerca e divulgazione della cultura coreutica dal Medioevo all’Ottocento e in particolare del Rinascimento italiano. Ricostruisce danze e atteggiamenti descritti nei manoscritti dalla metà del secolo XV in poi. L’ensemble, costituito dalle danzatrici Patrizia Gesuita e Angela Maiorano, diretto dalla danzatricecoreografa Marcella Taurino, si è specializzato con esperti di fama internazionale, quali Barbara Sparti, Veronique Daniels, Deda Cristina Colonna, Gloria Giordano, Sophie Rousseau, Carles Mas, Christine Bayle, Caroline Pingault.

“…anche l’olio canta” (P. Neruda, Ode al vino e altre odi elementari) La civiltà del Mediterraneo è civiltà dell’olio. Intorno a un mare d’acqua, un “mare di ulivi”: qui l’olio da millenni nutre, cura, arde, ispira simboli. Di quest’antica sapienza resta traccia nel cantare – altra prassi di nutrimento “dell’anima”, solitaria o conviviale medicina del dolore e dell’amore, sollievo nel lavoro e del riposo - di queste culture. Saggio di questo prodotto “sonoro” della cultura olearia vuole essere la rassegna musicale creata in occasione della presentazione del volume “LovOlio”: dai Carmina Burana (segno della rinascita europea dopo il cupo passaggio dal primo millennio) col suo richiamo nel carme XIX al valore del liquido da non sperperare; al “romance” sefardita Triste estava el Rey David (nella rievocazione rinascimentale di A. Mudarra) in cui il Re di Israele, pur consacrato a Dio con l’olio, è affranto per l’uccisione del figlio Assalonne che attentava alla legittima regale unzione paterna; agli antichi canti ispanici, ritraenti una vaga fanciulla alla raccolta delle olive (La tarara, agile canción con strofe e ritornello) o i due giovani amanti rincorrentisi tra gli ulivi, in un canto dal giocoso e vario metro (Los reyes de la baraja). Ispirate ancora alle movenze della produzione olearia e alla vita conviviale che ne scaturiva - proprio alla fine del Medioevo l’olio cominciò a comparire a tavola come condimento e alimento - sono le danze storiche ricostruite secondo i manoscritti dell’epoca e arricchite con elementi simbolici caratterizzanti. Angelo De Leonardis ore 19 presentazione del libro “LovOlio” dell’agronomo Cosimo Damiano Guarini - Olio Officina Editore 2014 a seguire il concerto Le tre fontane (Anonimo sec. XIV) Fas et nefas (Carmina Burana 19) La Fortuna (Mariotto da Perugia sec. XV) Triste estava el Rey David (canto di origine sefardita) La vida de Culin (Guglielmo Ebreo da Pesaro sec. XV) La tarara (tradizionale ispanica) Anello (Domenico da Piacenza sec. XV) Belfiore (Domenico da Piacenza sec. XV) Los reyes de la baraja (tradizionale ispanica) Petit Riens (Domenico da Piacenza sec. XV)


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