OXYGEN n. 16 - Enel. Il futuro, da 50 anni

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la scossa green alla mobilità

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FLOW —

Il Fraunhofer Institute for Chemical Technology di Pfinztal ha sviluppato un accumulatore che si ricarica in pochi minuti, proprio come avviene nei distributori di benzina tradizionali

ga dov’è alloggiata e non entri nell’abitacolo. In secondo luogo, si verifica che la culla che contiene la batteria in caso di urto si deformi ed eventualmente danneggi la batteria stessa, ma senza la fuoriuscita dell’elettrolita. Questo anche nel caso di urto con un oggetto acuminato». Nelle auto elettriche le batterie sono posizionate generalmente sotto i sedili, in una posizione centrale e protetta del veicolo. Importante è anche il grado di protezione IP contro l’acqua: le auto devono superare la cosiddetta “prova del guado”, con cui si verifica che non avvenga nessun tipo di infiltrazione nelle singole componenti. «Di rilievo è anche la compatibilità elettromagnetica», prosegue Mapelli. «A bordo del veicolo circolano grosse correnti elettriche e si generano quindi dei campi elettromagnetici che non devono superare i limiti di legge relativi ai danni alla salute. Anche i cavi devono avere un isolamento adeguato e

non si devono danneggiare nel tempo. Inoltre, si controlla che i sistemi elettronici non siano soggetti all’inquinamento elettromagnetico, cioè non deve accadere che se si accende il cellulare si spenga il motore. Ulteriore fattore di sicurezza è la presenza del sensore inerziale, un dispositivo che in caso di incidente nei veicoli attuali va a spegnere il motore, mentre in quelli elettrici apre l’interruttore più vicino alla batteria». Le batterie di nuova generazione

Oggi le ricerche scientifiche sono orientate soprattutto verso l’ottimizzazione dei tempi di ricarica e dell’autonomia garantita delle batterie a ioni di litio, ma sono in corso ulteriori ricerche per testare nuove tipologie di elettroliti. Ne segnaliamo due, fra le più rilevanti. Nell’ambito del progetto europeo “Storage” si stanno sviluppando dei materiali ibridi a base di fibre di carbonio

e ioni di litio che possono costituire la carrozzeria dell’auto ma anche fungere da accumulatori di energia. I materiali costituiti da carbonio hanno il pregio di essere solidi e, allo stesso tempo, leggeri, ma sono particolarmente costosi. Se però coniugassero le due cose (accumulazione e carrozzeria), rappresenterebbero una soluzione vantaggiosa. Un altro progetto di ricerca di interesse è condotto dal gruppo del Fraunhofer Institute for Chemical Technology di Pfinztal (Germania), che ha sviluppato un accumulatore detto flow che si ricarica in pochi minuti, proprio come avviene per le auto a benzina nei distributori tradizionali. Nelle batterie flow l’energia è conservata nell’elettrolita, cioè nel liquido in cui gli elettrodi sono immersi: quando l’elettrolita è scarico, lo si estrae dalla batteria e lo sostituisce con un nuovo elettrolita carico; un’operazione che richiede pochi minuti. 109


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