MILANOLTRE 2011 Let's dance!

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voluta allora da Strehler ed oggi declinata dal Piccolo anche in altre accezioni più mediterranee, MilanOltre ha avuto nel corso del tempo, saggiando il polso di due generazioni, la fortuna di non essere soggetta a regole, generi, burocrazie estetiche o produttive. Colpi grossi, eventi come si dice anche a sproposito (ma non in questo caso), come Lepage o la geniale e irriverente Fura dels Baus, prima che arrivasse in un vecchio palco della Scala, accanto ad altri gruppi che proprio a Milano hanno avuto storiche benedizioni. La sua fortuna insomma è stata e continua ad essere quella di non essere un festival assoggettato a una poetica ma di essere invece proprio la testimonianza della trasversalità proficua di un nuovo teatro che occupa e rinnova diversi campi, dalla danza alla prosa, dalla musica al musical, con un copyright che vive proprio di questa contiguità e questa complicità, sia da parte del palcoscenico sia della platea. Polaroid molto esplicite Ira Rubini Milano, 1987. Un gruppo di paolograssini (diplomandi alla Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi”) nerovestiti e poco-più-che-ventenni si aggirano nei 6

pressi dello Spazio Ansaldo, ex-cattedrale industriale da poco riconvertita a luogo “performativo”. Aspettano di entrare a MilanOltre, neonata rassegna troppo bella per essere vera. La città è la “Milano da bere... per dimenticare”: paninari cresciuti, pubblicitari rampanti, centri sociali in crisi e mastodonti del teatro di regia. Lo spettacolo di stasera è Accions, di un collettivo catalano che più bistratta il pubblico, più lo conquista. “Conoscevi già la Fura?” - “La Fura des Bas... del Bau...” - “Fura dels Baus!” - “No, ma me ne hanno parlato dei miei amici di Barcellona” - “Sì, ma la Fura, se non la vedi, non puoi capire...” Milano, 1997. Un gruppo di professionisti dello spettacolo nerovestiti e sulla trentina si aggirano nei pressi del Teatro di Porta Romana, che è ancora in piedi, anche se per poco. Aspettano di entrare a MilanOltre, consolidata ma sempre effervescente rassegna. La città è la Milano del dopo-Mani Pulite e del neo-berlusconismo. In scena, quest’anno torna la leggendaria Societas, ci sono i La Crus e Danio Manfredini, vero miracolo a Milano. Anche la Fura è tornata. Ormai tutti sanno dire il suo nome. Milano, 2007. Un gruppo di ultraquarantenni e i loro allievi nerovestiti si aggirano nei pressi del Teatro dell’Elfo, che presto lascerà via Menotti. Aspettano


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