I cibi sicuri ci salvano la vita

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SOMMARIO

LEGGERE L’ETICHETTA

Riconoscere gli alimenti più “sani”

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LA GIUSTA CONSERVAZIONE

I consigli per non correre rischi

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SCEGLIERE I PRODOTTI

Come fare una spesa consapevole

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COLORANTI, CONSERVANTI & CO

La guida agli additivi alimentari

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Riconoscere gli alimenti più “sani”

Sai che cosa mangi?

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na corretta alimentazione è fondamentale per garantirci una buona salute. Una nutrizione completa e bilanciata è il mezzo migliore per mantenerci sani: evita non solo i disturbi direttamente collegati agli squilibri alimentari (come obesità, eccesso di colesterolo, diabete, ipertensione...) ma previene anche la maggior parte delle patologie degenerative e alcune forme di tumore. Il buon cibo non nutre soltanto, ma serve anche a prevenire e curare i disturbi, come hanno dimostrato numerose ricerche scientifiche. Ma è vero anche il contrario, cioè che una cattiva alimentazione può essere all’origine di squilibri fisici che provocano malattie. Quindi è fondamentale portare sulla tavola solo cibi sani e sicuri. È un fatto noto a chiunque ma nonostante la grande massa di informazioni a disposizione di tutti sulla correlazione fra alimenti e salute, sono in continuo aumento le patologie dovute a una dieta squilibrata e alla scelta di cibi “sbagliati”.

Ingredienti non più naturali Il nocciolo del problema sta nel fatto che oggi è davvero difficile scegliere in modo consapevole e razionale i cibi realmente più utili alla nostra salute. Ci troviamo di fronte a un’enorme quantità di alimenti prodotti industrialmente, e li scegliamo spinti perlopiù da motivazioni irrazionali: abitudini, bisogni emotivi, stimoli passeggeri, suggestioni create dalla pubblicità, comodità, fretta. Il risultato è che spesso non sappiamo neppure con precisione cosa contiene ciò che stiamo per mangiare. Le industrie alimentari fanno uso di ingredienti che stravolgono il contenuto naturale dei cibi. Li imbottiscono di sostanze che non servono a

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LEGGERE L’ETICHETTA

favorire la nostra salute ma ad aumentare la loro conservazione e la loro vendita. È diventato molto difficile per noi scegliere con sicurezza ciò che è utile al nostro corpo. I sensi, ormai intorpiditi e addomesticati ai sapori più invitanti, vengono ingannati da additivi che rendono gradevole e appetitoso anche il cibo che per il suo contenuto reale sarebbe scadente. Prendiamo per buono ciò che in effetti non lo è. Ingeriamo sostanze di cui non conosciamo l’origine e gli effetti a lungo termine. Anche se i danni non sono immediati, con il tempo l’organismo risente dell’accumulo di elementi estranei ai suoi processi naturali. E rischia di ammalarsi.

Cosa si intende per cibi sicuri? Generalmente quando stiamo acquistando dei prodotti alimentari non pensiamo ai loro effetti sull’organismo; compriamo i cibi che ci sembrano più invitanti, conosciuti, comodi e veloci da preparare. L’alternativa, per chi tiene alla propria salute, è quella di scegliere i cibi che gli danno maggiori garanzie di sicurezza. Ma cosa significa cibi sicuri? L’aggettivo può avere vari significati. Sotto un primo aspetto si possono definire cibi sicuri quelli che non provocano danni immediati alla salute, perché si trovano in condizioni igienico-sanitarie buone, non sono contaminati da sostanze nocive e non sono portatori di batteri dannosi. In una visione più allargata però si possono definire cibi davvero sicuri quelli che, oltre a non essere nocivi sul momento, forniscono al nostro corpo le sostanze più adatte per mantenerlo in salute; senza apportare elementi che a lungo andare potrebbero creare squilibri, depositi di tossine e rischio di malattie. È questo il significato che intendiamo spiegare nel libro; ci proponiamo dunque di fornire indicazioni pratiche per guidare nella scelta degli alimenti di migliore qualità e di maggiore sicurezza per la nostra salute, sotto tutti gli aspetti: l’igiene, i contenuti nutrizionali, la salubrità (cioè la sicurezza da contaminazioni o alterazioni) e l’assenza di sostanze potenzialmente nocive.

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Riconoscere gli alimenti più “sani”

Occorre imparare a scegliere La prima regola per scegliere alimenti sicuri è quella in apparenza più ovvia: conoscere bene i cibi prima di acquistarli. Fareste entrare nelle stanze più intime di casa vostra un estraneo di cui non sapete nulla? Eppure è quello che facciamo ogni volta che mangiamo un cibo senza sapere cosa contiene. Corriamo il rischio che lo sconosciuto introdotto nel nostro corpo provochi squilibri, disturbi le attività fisiologiche e ci sovraccarichi di scarti dannosi. Attenzione dunque a tutti i cibi che potrebbero contenere sostanze “estranee” e potenzialmente dannose. Come scoprirlo? Basta soffermarsi un minuto a leggere l’etichetta, che è obbligatoria su tutti i prodotti alimentari. Contiene tutte le informazioni necessarie per aiutarci a capire se quel cibo potrebbe esserci nocivo. L’etichetta è uno strumento fondamentale nelle mani del consumatore, perché le aziende alimentari sono tenute dalle leggi europee a garantire la veridicità e la completezza delle informazioni fornite sui loro prodotti. L’organismo che si occupa della tutela della sicurezza alimentare in Europa è l’Efsa (European Food Safety Authority). Fu creata nel 2002, proprio in seguito a una serie di contraffazioni alimentari che avevano messo a repentaglio l’incolumità di migliaia di persone. L’Efsa ha sede in Italia, a Parma, e vi lavorano oltre 150 esperti provenienti da tutti i Paesi, divisi in dieci commissioni scientifiche.

La sicurezza nelle mani del consumatore L’etichetta ci fornisce dunque il mezzo per comprare in modo più cosciente, senza farci condizionare dalla fretta, dalla comodità, dalla marca, dai gusti gradevoli. Se nella lista degli ingredienti dei prodotti che stiamo acquistando troviamo in abbondanza: zuccheri, grassi idrogenati, amidi raffinati, aromi sintetici, conservanti ed esaltatori di sapidità, sappiamo che questi cibi, anche

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LEGGERE L’ETICHETTA

se hanno sapori invitanti, non fanno molto bene alla salute. Così ognuno può diventare maggiormente consapevole e protagonista delle scelte in materia di salute. Gran parte della sicurezza degli alimenti è nelle mani del singolo consumatore, nel senso che questo ha la possibilità di scegliere i cibi più sicuri al momento dell’acquisto, ma anche nel senso che dipende poi anche dal trattamento dei cibi se questi possono diventare rischiosi per la salute. Le misure igieniche nel trattare i cibi e il modo corretto di conservarli, congelarli o cucinarli sono importanti per garantire che gli alimenti non diventino portatori di batteri nocivi. È necessario tenere divisi i cibi cotti da quelli crudi e usare le temperature più adatte per conservare, cuocere, congelare e scongelare gli alimenti.

I contenuti di questo libro La prima parte del volume è dedicata alle indicazioni generali per poter “riconoscere” i cibi più sicuri e per trattarli in modo che restino tali. Nel primo capitolo abbiamo riportato le istruzioni di base per leggere correttamente e completamente l’etichetta dei prodotti alimentari. Nel secondo capitolo sono elencate le indicazioni utili per evitare che i cibi si deteriorino e possano diventare nocivi: le misure igieniche, la corretta conservazione e cottura degli alimenti. La seconda parte del libro è costituita da una “guida” alla spesa consapevole. Contiene una serie di consigli utili per scegliere tra i cibi di uso più comune (frutta e verdura, carne, latte, uova, merendine...) i prodotti di maggiore qualità e più salutari. Infine la terza parte è riservata agli additivi alimentari. Troverete un’esposizione completa delle loro caratteristiche: che sostanze sono, da dove derivano, perché si usano. Con l’indicazione di quali sono gli additivi innocui per la salute e quali invece potrebbero avere controindicazioni.

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Riconoscere gli alimenti più “sani”

Come leggere l’etichetta

Corn flakes

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LEGGERE L’ETICHETTA

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La denominazione di vendita

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La data di scadenza

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Modalità d’uso e di conservazione

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Lotto di produzione

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La quantità netta del prodotto

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L’elenco degli ingredienti

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Il nome del produttore

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Paese d’origine

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Presenza di Ogm

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Indicazioni del valore nutritivo

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Imballaggio

Può contenere tracce di…

Prodotto biologico

Slogan nutrizionale

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Come fare una spesa consapevole

Le “attrazioni fatali” del supermercato

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n moderno supermercato è un “gran bazar” degli alimenti, in cui sono stipati migliaia di articoli. Non è facile orientarsi nella scelta e riuscire ad acquistare i cibi più sicuri. Anche perché tutto è predisposto in modo tale da spingerci a comprare i prodotti che portano maggiore profitto alle aziende e al punto vendita. Cercano di venderci ciò che conviene loro, ma non sempre conviene a noi, sia al portafogli che alla salute. Soprattutto la disposizione dei prodotti nei vari reparti e sugli scaffali è studiata in modo tale da spingerci a un involontario e lungo tour fra le varie “attrazioni”, facendo cadere la nostra attenzione su determinati alimenti. I meccanismi del marketing sfruttano le nostre debolezze psicologiche. Parole magiche come “offerta” e “sconto” sono strumenti infallibili per spingerci all’acquisto. Così alla fine ci troviamo nel carrello tanti cibi che non avevamo intenzione di comprare e ci siamo trovati ad acquistare d’impulso. E una volta portati a casa, ci sentiamo in obbligo di consumarli, per evitare sprechi. Così alla fine, senza che ce ne accorgiamo, mangiamo una gran quantità di alimenti che non avevamo scelto del tutto volontariamente. Spesso sono superflui o potenzialmente dannosi alla salute, se consumati in quantità.

Consigli per una spesa consapevole Per mangiare cibi più sicuri quindi è fondamentale fare gli acquisti giusti. La regola basilare per una spesa consapevole è scegliere i prodotti davvero necessari, della qualità più salutare e nella giusta quantità. Per evitare di cadere nelle “trappole” che porta-

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SCEGLIERE I PRODOTTI

no facilmente a scelte inconsapevoli e impulsive è utile seguire alcuni consigli, che qui di seguito elenchiamo. La lista è fondamentale - La lista della spesa, oltre ad assicurarci di non dimenticare nulla di importante, serve per darci delle precise indicazioni d’acquisto. Va compilata dopo aver pianificato i menu dei giorni successivi, in modo da assicurarci una dieta equilibrata. La lista va seguita scrupolosamente e non devono essere fatte troppe aggiunte “istintive” basate sull’attrazione esercitata dai cibi che ci troviamo di fronte. Proprio per questo è utile andare a fare la spesa a stomaco pieno, dopo aver mangiato. La fame gioca brutti scherzi e ci fa comprare tutto ciò che in quel momento ci risulta appetitoso. Puntare diritti a quello che serve - Seguite la vostra lista della spesa e andate subito alla ricerca di quello che vi serve. Non soffermatevi a passare in rassegna tutti i reparti perché sicuramente trovereste qualcosa da comprare che non vi serve o che effettivamente non è buono per voi. Piuttosto imparate a esplorare bene un reparto alla volta, per conoscere i prodotti che espone. Spesso nella scelta ci lasciamo guidare dalle marche che conosciamo o che sono più pubblicizzate. Prendiamo soprattutto i prodotti collocati all’altezza dello sguardo e non osserviamo in alto o in basso. Cominciamo dunque a esaminare questi prodotti nascosti; spesso sono i più convenienti e possono essere anche i più sani, anche se prodotti da aziende meno note. Studiare bene le etichette - Nella fase di “esplorazione” dei prodotti di ogni reparto lo strumento più importante a nostra disposizione è l’etichetta. È la carta d’identità del cibo, e riporta obbligatoriamente tutto quello che ci interessa sapere. È fondamentale leggerla bene e leggerla tutta, prestando particolare attenzione alla lista degli ingredienti e alla tabella nutrizionale. Così possiamo subito identificare i cibi migliori per il loro conte-

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Una guida agli additivi alimentari

Le sostanze aggiunte in ciò che mangiamo Additivi: cosa sono

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l nostro organismo è una macchina straordinaria, in grado di adattarsi ai cambiamenti e alle privazioni, e anche di “sopportare” angherie e maltrattamenti. Ma è fuori discussione che un continuo e costante accumulo di scorie ingerite attraverso il cibo e le bevande non possa essere salutare. Ecco perché vale la pena di soffermarsi a riflettere su ciò che portiamo in tavola tutti i giorni, su come viene prodotto il cibo che acquistiamo e su qual è il suo valore intrinseco, oltre che nutrizionale. LA DEFINIZIONE UFFICIALE Si definiscono additivi alimentari tutte quelle sostanze di origine naturale o sintetica, prive di valore nutritivo, che vengono aggiunte al cibo (in quantità minime) con scopi diversi: rendere l’alimento più colorato, mantenere il più possibile l’aspetto e la consistenza originari fino a quando l’alimento viene consumato, prolungare la durata di conservazione, mascherare l’assenza di alcuni ingredienti di qualità o anche l’uso di materie prime di qualità scadente. Queste sostanze si trovano soprattutto nei dolci, nelle salse emulsionate, nelle bevande, negli affettati, nelle uova di pesce, nelle caramelle, nelle gomme da masticare, nei gelati, negli sciroppi, nei cibi pronti. Ecco come la legge definisce un additivo alimentare: “qualsiasi sostanza, normalmente non consumata come alimento in quanto tale e non utilizzata come ingrediente tipico degli alimenti, indipendentemente dal fatto di avere un valore nutritivo, aggiunta intenzionalmente ai prodotti alimentari per un fine tecnologico nelle fasi di produzione, di

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