Così si vincono ansia, panico e insicurezza

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Così si vincono ansia, panico e insicurezza

Quando proviamo ansia, rabbia, paura o tristezza, cerchiamo in ogni modo di mandarle via in fretta, anche con i farmaci. Ma è un errore, perché le emozioni che definiamo negative vengono a dirci che occorre cambiare vita, se vogliamo davvero realizzare noi stessi ed essere felici. Per trovare la strada giusta occorre ascoltare l’istinto e i segnali del corpo, che sono l’espressione di potenti energie interiori. Nel libro riportiamo i casi di tante persone che hanno superato momenti bui e disagi solo facendo ricorso a queste risorse insospettabili. Troverete tanti consigli e indicazioni utili per trasformare le crisi in momenti di crescita.

Così si vincono ansia, panico e insicurezza

Come superare i disagi che ci avvelenano l’esistenza

(È più facile di quanto si creda)

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RIZA

Edizioni Riza - Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it

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Così si vincono ansia, panico e insicurezza Come superare i disagi che ci avvelenano l’esistenza

(È più facile di quanto si creda)

RIZA


Così si vincono ansia, panico e insicurezza Editing: Giuseppe Maffeis Grafica di copertina: Roberta Marcante Illustrazione di copertina: Alberto Ruggieri Foto: 123rf, Fotolia © 2017 Edizioni Riza S.p.A. via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it Tutti i diritti riservati. Questo libro è protetto da copyright ©. Nessuna parte di esso può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.


Sommario Introduzione

Non sospendere la vita in attesa di stare meglio, semplicemente vivi ...........................7 Capitolo 1

Autostima - Vai bene cosi come sei ..........................15 Capitolo 2

Brutti pensieri - Ti stanno dicendo di cambiare vita ....29 Capitolo 3

Emozioni - Non esistono quelle buone o cattive ......45 Capitolo 4

Amore - Segui il tuo istinto, non la ragione .............83 Capitolo 5

Ansia - Le paure e il panico ti fanno smuovere ......101 Capitolo 6

Disagi fisici - Via il sovrappeso e l’insonnia ...........127



Introduzione

Non sospendere la vita in attesa di stare meglio, semplicemente vivi

Quando stiamo male, la prima cosa a cui pensiamo è ritrovare la “stabilità”, cerchiamo di sbarazzarci di quel fastidio, di quel turbamento, o del dolore. Vogliamo stare tranquilli, ma della tranquillità abbiamo purtroppo un’idea del tutto distorta. Infatti, è proprio un eccesso di calma, intesa come assenza di novità, di mutamenti, di avventura e di rischio quello che fa emergere i disagi interiori. Proprio quando non ci sono novità, quando nella nostra vita c’è “calma piatta” e assenza di attività, allora i malesseri arrivano e bussano alla nostra porta per farci incontrare modi di essere più consoni alla nostra vera natura. I disagi però non sono delle penitenze che dobbiamo scontare, ma voci dal profondo che sussurrano: «Adesso tocca a te… entrare in scena». Dietro ai momenti di sofferenza ci sono sempre dei volti di noi che stiamo tenendo nascosti. Non combattiamo7


Introduzione

li con i farmaci, perché così torneranno a riaffacciarsi. Invece lasciamoli emergere, perché così ci indicheranno la strada per essere davvero noi stessi. Anche le emozioni considerate negative, quelle che siamo stati educati a negare e combattere, come la rabbia, la gelosia e l’invidia, vanno accettate come parte di noi e la loro energia diventa uno strumento di crescita.

Dai disagi emerge la tua vera natura Smettiamo dunque di considerare i disagi, le paure, la rabbia o la tristezza come dei nemici. Proviamo, invece, a osservarli con curiosità. Dai “periodi no” può emergere un modo di essere più naturale. Quando stiamo male, e quando la sofferenza si prolunga e non riusciamo a uscirne “con la forza”, inizia allora il valzer delle autoaccuse: la depressione, l’ansia, o il panico in cui siamo caduti vengono interpretati come sintomi di una nostra presunta debolezza caratteriale. L’opinione comune ci spinge a pensare che, se abbiamo questi disagi, allora vuol dire che siamo sbagliati, inadatti, deboli... Cominciamo così a condannare noi stessi, a classificarci come falliti perché “non siamo come gli altri”. Un processo che, anziché aiutarci a prendere coscienza reale di quello che sta succedendo, finisce per farci sentire ancora peggio. Ma nel frattempo i disagi stanno svolgendo una funzione preziosa: stanno cercando di difendere e di farci portare alla luce la nostra unicità, ciò che ci caratterizza e che avevamo sepolto dietro uno schermo di convinzioni e atteggiamenti sbagliati. I momenti di 8


Superare i disagi

difficoltà che incontriamo nella vita ci stanno offrendo l’opportunità di una svolta esistenziale significativa. Smettiamo, quindi, di voler intervenire per eliminare in fretta i malesseri emotivi e lasciamoli lì a maturare, osservandoli con curiosità e partecipazione.

Affidati al “medico interiore” Crediamo che il segreto per risolvere i nostri problemi sia quello di andare a indagare le cause delle nostre sofferenze. Pensiamo e ripensiamo, ne parliamo con amici, confidenti e genitori, cercando la soluzione giusta, mentre in realtà stiamo solo complicando le cose. Pensieri e parole sono solo la parte superficiale della mente e non ci porteranno a nessuna soluzione concreta, perché i disagi vengono dal profondo. E se vogliamo risvegliare il nostro lato più autentico e stimolare la creatività naturale del cervello dobbiamo usare un altro linguaggio: quello delle immagini. Le immagini spontanee sono il ponte tra la mente vigile e l’immenso territorio dell’inconscio, dove ha sede la nostra autenticità. Chiudendo gli occhi e lasciandosi portare dalla fantasia esse vengono a trovarci. Oppure arrivano spontaneamente a visitarci durante la notte, quando la parte razionale della mente smette di controllare tutti i nostri pensieri. Spesso queste immagini sono figure che rappresentano altri lati di noi, che aiutano a vederci in vesti differenti, oppure svolgono la funzione di ricordarci chi siamo per davvero, cosa ci manca e cosa non stiamo facendo per noi, per realizzare la nostra vera natura. 9


Introduzione

Metti in luce i tuoi lati nascosti All’interno di ognuno di noi ci sono aspetti e lati del carattere che giudichiamo “brutti”, di cui ci vergogniamo un po’, che vorremmo mettere a tacere e che passiamo la vita a combattere. Invidie, gelosia, timidezza: tutte caratteristiche che possono farci sentire inferiori rispetto all’immagine di persone sicure e tranquille che vorremmo esibire e che pensiamo che gli altri pretendano da noi. Soffriamo perché pensiamo di dover cancellare questi aspetti “condannabili” di noi, ma non possiamo metterli del tutto a tacere perché fanno parte di noi, e in qualche modo continuano a farsi sentire. Se non li accogliamo e non li lasciamo manifestare possono produrre anche dei disturbi fisici. Cosa fare allora per superare questa impasse? È semplice: chiudere gli occhi e immaginare quel lato di noi che non amiamo come se fosse un compagno di viaggio, di avventure che ci prende per mano e ci accompagna lungo il tragitto della vita. In pratica, non poniamoci dei modelli di comportamento ideali, non zittiamo le emozioni che premono dentro di noi per emergere. Se sentiamo la collera che sta montando, troviamo il modo di esprimerla concretamente, perché è venuta per proteggere la nostra identità e la nostra crescita, così come la gelosia, l’invidia o la timidezza... Non escludiamo a priori che questi aspetti non facciano parte del nostro carattere e non immaginiamoci come un blocco granitico, fatto di un solo componente. Ognuno di noi è nello stesso tempo rigido e cedevole, forte e debole, generoso ed egoista... 10


Superare i disagi

Se ci vediamo con un lato solo stiamo negando di manifestare una parte di noi. Molte persone vivono ogni istante preoccupate di piacere, rimediare ai propri errori o offrire al mondo un’immagine perfetta di sé. Altre invece accompagnano i propri comportamenti e quelli altrui con continui giudizi su quello che sarebbe più corretto, più opportuno o conveniente dire o fare in ogni situazione. Non si concedono mai il “lusso” di agire in modo spontaneo, facendo ciò che sentono più naturale per se stessi. Invece di vivere, analizzano, decretano, subiscono: “Dovevo fare questo o quello”, “Mi sarei aspettato che lui o lei si comportasse diversamente”. Entrambe queste categorie di persone si lasciano guidare dalla ragione, dai modelli e dai giudizi.

Lascia che l’istinto sia la tua guida Spesso atteggiamenti troppo calcolati sono dettati da paure e insicurezze che spingono a ponderare qualsiasi azione con il filtro razionale. In questo modo, però si perde la spontaneità e la naturalezza e si seguono percorsi di vita tracciati linearmente, uguali per tutti, ma realmente validi per nessuno. Rischiamo di restare scontenti e insoddisfatti, perché le mete prefisse o sono irraggiungibili oppure lasciano l’amaro in bocca. Ma c’è anche chi agisce con autenticità e semplicità, preferendo soffermarsi a godere del momento piuttosto che analizzarlo sotto la lente della ragione. Sono persone capaci di esprimere stati d’animo e emozioni senza timore di esibire anche le proprie debolezze. 11


Introduzione

Per vivere così non dobbiamo fare altro che assecondare la nostra vera essenza naturale seguendo l’istinto e ascoltando quello che ci dice il nostro corpo, senza troppe mediazioni e senza troppi ragionamenti. L’istinto non sbaglia mai, perché è l’espressione della parte più profonda e più naturale di noi. Dobbiamo imparare a cogliere i suoi segnali, a fidarci di quello che ci dicono i nostri sensi, le intuizioni, le coincidenze, le immagini che ci appaiono alla mente, di giorno o di notte. Così potremo percorrere la strada per diventare ciò per cui siamo nati; potremo anche andare alla radice dei disagi che incontriamo nella vita e sfruttare la loro funzione di strumenti di crescita.

I successi raccontati nel libro Il cuore di questo libro è proprio l’intento di mostrare quali sono i percorsi di benessere che ognuno di noi può seguire per arrivare a essere più naturale, più spontaneo, più completo e quindi più felice. Lo spunto ci è stato offerto in molti casi dalle lettere e dalle e-mail che i lettori di Riza hanno inviato alla redazione, per segnalare come sono arrivati a superare situazioni difficili o momenti bui, attingendo a risorse che, il più delle volte, non si accorgevano di avere. L’hanno fatto anche seguendo i consigli e i suggerimenti venuti dalle nostre riviste, dai libri, dai blog e dai video disponibili sul sito internet di Riza. Alcune di queste storie sono state già raccontate e commentate anche nella rubrica “I successi” pubblicata su Riza Psicosomatica. 12


Superare i disagi

Abbiamo raccolto queste vicende emblematiche suddividendole in capitoli che raggruppano temi simili fra loro: l’amore, l’ansia, l’autostima, i disagi fisici... In ognuno dei casi trattati abbiamo cercato di unire la teoria con la pratica, cioè l’esempio concreto con la spiegazione o i consigli utili. L’abbiamo fatto attraverso due modalità: in alcuni casi siamo partiti da una storia, per svilupparne i contenuti e aggiungere altri suggerimenti per affrontare il problema specifico. In altri casi invece abbiamo fatto un’introduzione al problema con alcune indicazioni generali, e poi abbiamo raccontato diversi casi che spiegavano come arrivare alla soluzione del disagio. Nelle prossime pagine troverete quindi tanti consigli e aiuti che si sonodano partendo dalla voce di chi ci ha scritto per aver sperimentato come si possano superare i propri disagi solo affidandosi a se stessi.

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Capitolo 1

AUTOSTIMA Vai bene cosĂŹ come sei


Capitolo 1

Smetti di dirti chi sei e ascolta il mondo interiore Ci sono due modi di affrontare la vita: vivere in balia di credenze e convinzioni che rendono l’esistenza uno sforzo continuo per adeguarsi alle regole esteriori, oppure “stare con ciò che c’è dentro di noi”. Nel primo caso siamo destinati a vivere in perenne conflitto con noi stessi, alla rincorsa di mete illusorie. Nel secondo ci affidiamo alle forze che emergono dal nostro mondo interiore ed entriamo nel territorio dell’anima in cui i progetti dell’io sfumano ed emergono risorse nascoste e inaspettate che ci indirizzano verso la guarigione. Se smettiamo di dirci chi siamo e dove vogliamo andare, ma invece guardiamo ciò che ci abita, tutto si risolve. Lo vediamo dai casi che qui di seguito riassumiamo Via le ossessioni, arriva la spontaneità - «Soffrivo di continue ossessioni, ma da quando ripeto a me stessa “Sia quel che sia, non dipende da me, io non sono nessuno”, faccio il vuoto e mi spoglio dei pensieri. Quando metto da parte le mie intenzioni, sento germogliare la mia spontaneità. Non sempre ci riesco, ma avverto comunque qual è la differenza tra quando sono soffocata dai pensieri e quando respiro a pieni polmoni». Il vuoto non mi spaventa più - «Ho sempre avuto paura della solitudine e di essere abbandonata, così nei momenti in cui mi sentivo invadere da un profondo senso di vuoto cominciavo a mangiare. Ora il vuoto non mi spaventa più e, invece di avere paura, aspetto 16


Autostima

con trepidazione che arrivi ogni nuovo giorno, perché so che mi porterà la pienezza della vita. La svolta è stata cogliere l’importanza di affidarsi al nulla, di non combattere, di lasciare al vuoto sempre più posto. Oggi, quando viene a trovarmi l’angoscia non la blocco più con il cibo, ma la faccio accomodare dentro di me, dove vuole. E so che tornerà il sereno». Ho smesso di compatirmi - «In un momento di crisi lavorativa, quando sono passato da direttore a... mobbizzato senza ruolo sono stato molto male. Poi ho iniziato a ripetermi “Sono nessuno” e ho smesso di compatirmi, offrendo a me stesso la possibilità di passare sei mesi particolarmente sereni. Non avevo più aspettative e quindi non avevo rimpianti; non pretendevo di farmi valere a ogni costo, lottando contro i mulini a vento. Così veniva a trovarmi una quiete profonda, all’interno della quale sbocciavano mille idee. Proprio grazie a una di queste oggi ho trovato lavoro in un’altra azienda e sono felice». Immagino di perdermi in un bosco - «Fin da piccola ogni tanto mi rifugio in uno spazio mentale solo mio, in cui sono lontana da tutti i giudizi, i miei e quelli degli altri. Immagino di perdermi in un bosco e in questo territorio sento di essere “altrove”, in un luogo incontaminato dove i problemi quotidiani scompaiono. Per me questo significa: “Sentirsi tutto”. Andare lì mi aiuta a svuotare la mente, a essere presente senza la pressione di un ruolo o delle aspettative e mi dà la forza di tornare nel mondo reale». 17


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