RIZA EXTRA

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RIZAEXTRA

RIZAEXTRA Bimestrale Marzo/Aprile 2018 n. 1 € 9,90 Italia P.I. 08/03/2018

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, LO/MI

LA CREATIVITÀ SALVA IL CERVELLO

La mente creativa ci regala sempre soluzioni inattese e fa emergere i nostri talenti È LA VIA MIGLIORE PER REALIZZARE IL VERO TE STESSO

PSICOLOGIA PRATICA

La creatività salva il cervello e ti allunga la vita

Le tecniche utili per accendere le scintilla creativa • Spazza via i pensieri • Ascolta l’intuito • Fai il vuoto mentale • Ispirati ai sogni • Esci dagli schemi

SOLO COSÌ RIGENERI LE CELLULE NERVOSE Ogni volta che creiamo arriva il buonumore

COME SVILUPPARE LE TUE POTENZIALITÀ NASCOSTE Cover CREATIVITà.indd 1

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SOMMARIO

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CHE COSA È

COME SCOPRIRLA

La creatività è innata

I segreti per mettere in luce

l’abbiamo tutti

TUTTI ABBIAMO LA CAPACITÀ CREATIVA; NON È

le tue potenzialità GLI OSTACOLI CHE FRENANO L’EMERGERE DEI

UNA DOTE SOLAMENTE DEGLI ARTISTI, MA È UNA

TALENTI PERSONALI VENGONO DALL’ESTERNO,

DA TUTTI GLI ALTRI. SAPERLA SVILUPPARE È

OCCORRE SUPERARE LA MENTALITÀ COMUNE,

CARATTERSITICA INNATA CHE CI DIFFERENZIA

IMPORTANTE PER ESPRIMERE DAVVERO NOI STESSI

p

MA ANCHE DAL NOSTRO MODO DI PENSARE. LE ABITUDINI E LA SCARSA AUSTOSTIMA

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RIZA EXTRA Direttore responsabile Vittorio Caprioglio

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Direttore Scientifico Raffaele Morelli Direttore Generale Liliana Tieger Redazione Giuseppe Maffeis Progetto grafico Roberta Marcante Immagini Fotolia, 123rf, ShutterStock Direttore Pubblicità Doris Tieger Ufficio Pubblicità Luisa Maruelli, Ugo Scarparo Segreteria pubblicità Luana Lombardi Responsabile amministrativo Danila Pezzali Segreteria di Direzione Daniela Tosarello Responsabile ufficio tecnico Sara Dognini

COME FARLA CRESCERE

Gli esercizi pratici per accendere

l’immaginazione

LA CREATIVITÀ SI PUÒ ALLENARE, COLTIVANDO L’INTUIZIONE, AFFIDANDOCI ALLE EMOZIONI E

ALLE ATTIVITÀ MANUALI. COSÌ LE NOSTRE DOTI

NATURALI PRENDONO FORMA E RIUSCIAMO A CREARE QUALCOSA CHE SOLO NOI POSSIAMO FARE

Redazione, amministrazione: Edizioni Riza S.p.a. via L. Anelli 1, 20122 Milano tel. 02/5845961 r.a. - fax 02/58318162 www.riza.it - info@riza.it Pubblicità: Edizioni Riza S.p.a. via L. Anelli 1, 20122 Milano tel. 02/5845961 r.a. fax 02/58318162 www.riza.it - advertising@riza.it Stampato in Italia da: Caleidograf s.r.l. Via Milano 45, 23899 Robbiate (LC) Distribuzione per l’Italia: So.Di.P “Angelo Patuzzi” S.p.A., Via Bettola 18, 20092 Cinisello Balsamo (MI) Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 40 del 14-02-2018 ISSN 2610-864X Associato a:

Riza Extra cita i nomi commerciali di prodotti fitoterapici, omeopatici o farmaci per completezza di informazione e per libera scelta della redazione. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.

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che cosa è

I tanti ostacoli, dentro e fuori di noi

che ci bloccano

iL senso comune, iL parere degLi aLtri e i nostri stessi giudiZi inibiscono i processi creatiVi e inaridiscono La sorgente deLLa Fantasia

«non riusciremo mai a scoprire nuove terre se non possiamo accettare di perdere di vista la riva per lungo tempo». andré gide

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N

on sono pochi i “predatori” che si oppongono al processo creativo. Si trovano all’interno di noi, nelle norme e nei valori con i quali siamo stati allevati e cresciuti, ma anche all’esterno, nella famiglia, nell’ambiente nella società più in generale. Si tratta di atteggiamenti critici, preconcetti, proibizioni inconsce nei confronti delle attività creative. «Perché lo fai? Non ti porta da nessuna parte. È una perdita di tempo. Solo gli irresponsabili si dedicano a queste sciocchezze.

Nella vita ci sono cose ben più importanti…», dicono queste voci contrarie. In un ideale di vita interamente votato alle cose utili, la ricerca dell’azione fine a se stessa, del progetto creativo e della bellezza vengono considerate futili, quando non addirittura dannose. Si tratta di atteggiamenti banalizzanti, che non tengono abbastanza in considerazione il nostro spazio psichico e le sue inclinazioni naturali. I VELENI CHE MINACCIANO LA VITA CREATIVA Opinioni di questo tipo non sono affatto innocue per la nostra creatività: le condizioni dell’ambiente che ci circonda, infatti, sono molto importanti perché questa possa realizzarsi. Devono esserci soprattutto libertà di espressione, stimoli esterni e un atteggiamento non troppo tarpante e restrittivo. Altri ostacoli alla sua espressione sono anche le identificazioni a cui ci aggrappiamo, le scuse che ci raccontiamo e la routine. LA RIPETITIVITÀ IMPOVERISCE LA MENTE La ripetitività è il primo nemico della vita creativa, e il primo ostacolo da superare. Tut-

to in noi, a partire dal nostro cervello, è fatto per rinnovarsi continuamente. Noi siamo ogni mattina diversi dal giorno prima ed è proprio la flessibilità, non la rigidità, ad alimentare l’ingegno. Le abitudini fossilizzate, le regole interpretate schematicamente, le rigidità di pensiero e di comportamento (cioè il contrario di tutto ciò che è creativo), invece lo rallentano e peggiorano la sua efficienza. In qualche modo, tradiscono la sua natura e lo rendono meno pronto ad attivare percorsi alternativi. Ricomincia ad attingere al tuo potenziale vero - In queste condizioni, le capacità di spaziare con la mente si riducono e la nostra esistenza finisce per impoverirsi. Tendiamo a cadere sempre nelle stesse situazioni, a fare sempre gli stessi incontri. A poco a poco ci abituiamo a vivere passivamente, smettiamo di “interrogare il mondo” e di ri-crearlo ogni giorno con uno sguardo nuovo, come invece facevamo spontaneamente quando eravamo bambini e attingevamo a piene mani dalla nostra immaginazione. Per star bene è essenziale recuperare questa dote.

La vita non finisce mai di sorprendere chi si affida ai suoi doni e si abbandona a navigare tra le sue onde 23

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COME SCOPRIRLA

I segreti per mettere in luce

le tue potenzialità

IMPARARE A ESPRIMERE L’ENERGIA CREATIVA È ESSENZIALE PER INDIVIDUARE E MANIFESTARE I VERI TALENTI E LE DOTI UNICHE DI OGNUNO

P

erché la nostra creatività si possa manifestare pienamente, ha bisogno di un “terreno” adatto per poter crescere e fiorire. Proprio come un seme, se lo piantiamo in un campo arido, inquinato, e non ne ce ne prendiamo cura, difficilmente potrà crescere e fiorire.

Come tutto ciò che viene dal profondo e dalla sfera istintiva, la creatività non può essere chiamata a piacimento, non conosce costrizioni e non si può imbrigliare e forzare, è delicata e volubile. Per sua stessa natura, sorge spontaneamente. Possiamo però fare molto per favorirla, predisponendo

l’ambiente adatto per incoraggiarne la comparsa. In altre parole, la creatività si può “invocare”, con gli atteggiamenti e le azioni giusti. In questo modo, certamente, a un certo punto questa dote straordinaria non mancherà di manifestarsi, per ciascuno nella forma più vicina alla sua natura.

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Devi preparare il terreno adatto a far fiorire la creatività, proprio come un seme, che si sviluppa e diventa fiore se la terra che lo ospita è abbastanza accogliente.

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Come ogni fioritura,

ha i suoi tempi

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Dai voce al

Impara a diventare

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Accetta l’imprevisto

Coltiva gli interessi

bambino interiore

e le novità

te stesso

e le passioni

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c o m e fa r l a c r e s c e r e

Il sogno, una sorgente

inesauribile

dal regno della notte nascono le immagini più creative. Tutti sogniamo, il segreto è imparare ad attingere a questo serbatoio infinito di idee

C

reatività e sogno intrecciano un legame molto stretto e, talvolta, sembrano condividere gli stessi processi mentali. Nella prospettiva junghiana, questa relazione si spiega con il fatto che sia il processo creativo che quello onirico attingono al medesimo serbatoio interiore della psiche. Artisti, scrittori, scienziati, e forse anche molti di noi, hanno sperimentato direttamente la potenza di questo legame attraverso sogni straordinari che hanno ispirato opere d’arte, lavori, ricerche e varie attività. Fin dall’antichità i sogni sono stati considerati un serbatoio di idee, provenienti dal mondo soprannaturale o divino, che oggi potremmo chiamare mondo della psiche.

fatti che il sogno è “una piccola porta aperta sulla notte cosmica originaria, capace di condurre verso l’anima”, e dunque proprio grazie a lui possiamo accedere alla nostra dimensione più profonda, vera e naturale, nella quale abitano immagini illuminanti che corrispondono alle parti più originali di noi. arricchiscono di immagini la vita diurna Da sempre gli uomini hanno portato le immagini e le idee ricevute nella vita notturna nel mondo reale, e continuano a farlo, anche se il più delle volte non vi prestano troppa attenzione. Vita notturna e diurna, infatti, si influenzano sempre a vicenda e l’una alimenta l’altra. Jung scrisse in-

I sogni che fanno da guida Le fonti antiche e le biografie ci hanno tramandato il racconto di molti sogni che hanno ispirato opere letterarie e artistiche, musiche, edifici, scoperte scientifiche, imprese belliche, conquiste, vocazioni di vita... In un’antichissima incisione sumerica è scritto che il re Gudea sognò un dio alato gigante, che gli ordinava di co-

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«Sognare è un atto di pura immaginazione, che attesta in tutti gli uomini un potere creativo, il quale, se fosse disponibile da svegli, farebbe di ogni uomo un Dante o uno Shakespeare». Frederic Henry Hedge

struirgli una dimora, mentre un altro dio gli mostrava la mappa del tempio. Guidato da questo sogno, egli fece costruire un grande santuario. Tra alcune tribù indiane d’America ogni giovane alle soglie dell’età adulta andava in “cerca della visione”. Trascorreva alcuni giorni di solitudine e digiuno, fino a che non era visitato da un sogno, in cui in genere veniva a trovarlo un animale guida. Allora tornava al villaggio e lo raccontava allo sciamano, che lo interpretava

e comprendeva quale era la “missione di vita” del ragazzo e il suo ruolo nella società. In una popolazione del Nepal, ancora oggi, solo un sogno particolare, in cui compare una divinità, consente di diventare “cacciatori” del miele prodotto dalle api giganti, una sostanza sacra, allucinogena e preziosissima. Possono cambiare la vita Anche Jung fece molti sogni rivelatori, come quello che lo portò all’intuizione dell’esi-

stenza di un “inconscio collettivo”. Nella visione onirica dentro il sotterraneo della sua casa trovava strati e sedimenti sempre più antichi, che ripercorrevano la storia dell’uomo. Dal sogno egli rielaborò l’idea che questi relitti si trovano nell’inconscio di ognuno di noi, che dunque abbraccia non soltanto il vissuto personale, ma l’intera vicenda dell’umanità. Jung considerò questo sogno come un’immagine guida, che diede una svolta alla sua ricerca. 81

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c o m e fa r l a c r e s c e r e

Lasciamo cHe giocHino e cHe esprimano se stessi V

isto che il talento è un insieme di passioni e di capacità, la ricetta per farlo emergere nell’infanzia è semplicissima: meno impegni “utili”, più gioco, più creatività, più spazi di vuoto e di silenzio. Arno Stern, un educatore che ha studiato la pittura come strumento di crescita per i bambini, ha detto che solo un’attività libera, senza condizionamenti «può liberare la creatività e dare espressione alle qualità inesplorate dell’essere umano: solo così, senza stimoli esterni, potrà

gno, vuole esprimersi al massimo della sua curiosità, della sua creatività.

svilupparsi la personalità». Il talento dei bambini può emergere solo rompendo le barriere educative che l’hanno “addormentato”, e ciò può avvenire attraverso la libertà del gioco. E il bambino vuole giocare perché ne ha biso-

uno spazio libero per creare Un consiglio ai genitori è quindi quello di creare nell’ambiente domestico uno spazio libero e protetto, riservato solo per il gioco. Un angolo della stanza in cui accumulare i suoi giochi oppure uno spazio sulla parete, attrezzato con un pannello di legno, con cartone o carta, perché vi possa disegnare li-

L’errore più grande è forzarli. Non è vero che l’inclinazione emerge con la fatica, perché quella vera viene fuori inesorabilmente e inevitabilmente senza sforzo. Se il bambino si sforza per fare qualcosa, allora quella non è la sua inclinazione.

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beramente sopra o attaccarvi i suoi disegni o collage. Lasciamogli a disposizione matite, pennarelli e colori di vario genere che possa usare liberamente, naturalmente “rispettando” il resto della parete e della stanza. In questo spazio il bambino può essere libero di fare quello che vuole e di sfogare la sua fantasia e manualità. favoriamo le loro inclinazioni naturali Il talento è una forza segreta, creativa, una spinta interiore, svincolata dal pensiero razionale, che a un certo punto affiora, senza alcuna ragione, e alla quale bisogna abbandonarsi. Spesso i genitori impongono ai figli ciò che piace a loro, per identificazione sociale. Così si rischia di spegnere però il loro vero talento, un’inclinazione naturale che tutti possiedono. Noi dobbiamo vigilare sui nostri figli, senza dare la direzione alla loro vita. Sono loro a trovarla da soli. Va bene proporgli qualche attività, ma se lui mostra che non gli piace, non bisogna insistere. Il bambino vive nella spontaneità, fa quello che gli piace. Se proprio vogliamo mostrare ai figli cos’è il talento, diamo noi l’esempio facendo delle cose che ci piacciono e quindi trasmettendo loro questa felicità che viene dal fare. E assecondiamo ogni loro curiosità: le passioni nascono anche da piccoli interessi che diventano grandi obiettivi.

In quali campi mostra le sue doti? ■ Abilità cognitive Il bambino ha una spiccata proprietà di linguaggio, impara a leggere e a scrivere prima di andare a scuola, è rapido nei calcoli, impara in fretta e senza sforzo. ■ Capacità sportive È molto bravo a giocare a pallone, a correre, ha un’ottima coordinazione psicomotoria, è particolarmente agile. ■ Qualità grafiche I suoi disegni sono creativi e originali, ha il senso del colore e dello spazio. ■ Doti musicali Il piccolo è attratto dai suoni e sembra riprodurli con molta facilità. Ha un forte senso del ritmo e con gli oggetti che ha a disposizione produce musica.

Un talento è un’inclinazione naturale verso la propria realizzazione. Prepara allo sviluppo della propria individualità. Ci sono ragazzi che a quindici anni sono dei fenomeni con la chitarra e poi di punto in bianco smettono. Perché suo-

nare quello strumento ha smesso di svolgere una funzione per il loro talento. Quindi devono mettersi alla ricerca di qualcos’altro. I genitori che lo sognavamo già musicista, ci restano male, ma sbagliano. 117

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