Pesaro IN Magazine 02 2016

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PESARO

N° 2 DICEMBRE 2016

10 ANNI

SIEME!

Pesaro-Urbino ®

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Anno IV - N. 1 - Marzo/Aprile/Maggio 2009

Anno VII - N. 2 - LUGLIO - AGOSTO 2012 Anno V - N. 2 - GIUGNO/LUGLIO/AGOSTO 2010

Pesaro-Urbino

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La casa della bellezza

Ivan

Lazzarini

La mia sfida “mondiale”

Artigiani raffinati L’arte in un mestiere Michele Mariotti Direttore in carriera Mombaroccio Salita al borgo antico

®

AnnoIII-N.4-DICEMBRE’08/GENNAIO-FEBBRAIO’09

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00

Commercianti Made in Pesaro L’obiettivo dell’eccellenza Gabriele Gravagna L’arte della filologia Sassocorvaro La fortezza sul lago

Imprese a due voci Caro socio, cara socia... Maurizio Gennari Conservare l’eccellenza Frontone Una domenica alla rocca

Pesaro-Urbino

LE AUTO CLASSICHE Fascino d’antan

RIZ ORTOLANI Il principe della musica

®

Soroptimist 40 anni al femminile Hugo Aisemberg Ambasciatore del tango Giovani motociclisti Talenti su due ruote

AnnoAnno V - N. - GIUGNO/LUGLIO/AGOSTO V 2- N. 3 - OTTOBRE/NOVEMBRE 2010

Raul Silvia

Zini Cecchi

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00

Pesaro-Urbino

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Anno VIII - N. 2 - NOVEMBRE - DICEMBRE 2013

LIVI

POETA DEL VETRO

Winds Concessionaria ufficiale Chrysler Jeep

PESARO - Strada della Romagna,129 - tel. 0721.288111

SANTARCANGELO DI ROMAGNA - Via dell'Industria, 4 - tel. 0541.623497 BERTINI E PIATTELLA / Due volti per l’arte GINESTRETO / La più bella collina MASSIMO FRADELLONI / Attore a tutti i costi

Silvia Valori in

Eredità Cecchi

Il volto elegante della Legge Maurizio Testaguzzi e Gianfranco Tonti

Imprenditori “geniali” Economia dell’intuizione Federico Mondelci Una musica può fare Le “spiagge” territorio fiume Valdel Tarugo Dove ilUn’estate... tempo si è al fermato Francesca PaoloPascucci Andreani

LaPresidente signora delle chiocciole a tutto tondo

800 633 223 chryslergroup.it

Pesaro-Urbino

Rinascita di Cagli Quando la cultura “paga” Aziende in controtendenza Ricette contro la crisi Paolo Teobaldi Maestro di scrittura

Pesaro-Urbino ®

Un uomo coi piedi... sul territorio

Anno V - N. 1 - MARZO/APRILE/MAGGIO 2010

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Vittorio

L’artista che guarda il cielo

Rinascita di Cagli Quando la cultura “paga” Aziende in controtendenza Ricette contro la crisi Paolo Teobaldi Maestro di scrittura

Anno IX - N. 1 - MAGGIO - GIUGNO 2014

Motore 3.0 V6 CRD Common Rail da 218 CV e 510 Nm di coppia. Standard Euro 4. Trasmissione automatica a cinque marce, sistema di trazione integrale permanente Quadra Drive II con differenziali autobloccanti gestiti elettronicamente, controllo della trazione, BAS, ESP. Cerchi in lega da 18" e sensori di parcheggio anteriori e posteriori. Nuovi prestigiosi interni rivestiti con inserti in pelle e radica, sedili bicolore in pelle e camoscio. Griglia, modanature laterali e specchietti platinum. A 51.250 euro. Riuscirai a scendere?

Mattiacci

Michele

Ambrosini

Pesaro-Urbino

Consumi 10,2 litri/100km (ciclo combinato). Emissioni CO2 270 g/km.

Professionisti... in economia Il mestiere Economia dell’innovazione dell’intuizione Imprenditori “geniali” Le “spiagge” delLorenzo territorio Bavaj Un’estate... Tocco di alclasse fiume Francesca Pascucci Candelara La signora Il paese delle delle chiocciole candele

NUOVO JEEP GRAND CHEROKEE OVERLAND. SALI A PROVARLO.

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00

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Eliseo

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00

PIOBBICO Nel borgo di mezzo

Pesaro-Urbino

Il mio lavoro, la mia passione Il volto elegante della Legge

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00

“PEPPINO” SAPONARA Sguardo poetico

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - EURO 3,00

Ratti

chryslergroup.it

Benvenuti alla Maison

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00

La fabbrica degli angeli

®

Licia, Silvana e Matilde Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00

Guidi

Anno IV - N. 3 - OTTOBRE 2009

Manuela Mariotti e Massimo Berloni

Anno IV - N. 4 - DICEMBRE 2009

800 633 223 Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p.

®

N° 1 GIUGNO/LUGLIO 2016

®

d’Autore

Jeep® è un marchio DaimlerChrysler.

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V - N. 2 - GIUGNO/LUGLIO/AGOSTO Anno V - N. Anno 4 - DICEMBRE 2010/GENNAIO-FEBBRAIO 2010 2011

PESARO

Piero

Pesaro-Urbino

Coppia

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00

Valazzi

Rivista periodica di informazione e cultura di Pesaro-Urbino e provincia

Anno II - N. 3 - NOVEMBRE / DICEMBRE 2007

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00

Maria Rosaria Imprenditori pesaresi Idee per vincere la crisi Mario Totaro Le note del contemporaneo Acqualagna I profumi del bosco

Pesaro-Urbino

Pesaro-Urbino

Anno VII - N. 1 - APRILE - MAGGIO 2012

Anno VII - N. 3 - NOVEMBRE - DICEMBRE 2012

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00

Pesaro-Urbino

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00

Silvia

Cecchi

Il volto elegante della Legge

Imprenditori “geniali” Economia dell’intuizione Le “spiagge” del territorio Un’estate... al fiume Francesca Pascucci La signora delle chiocciole

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Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00

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Pesaro-Urbino

Ivano

Dionigi Alla guida dell’Alma Mater

Hotellerie d’eccellenza L’arte dell’ospitalità Monteciccardo Primavera in collina Libri, musica e sapori Alleanza culturale

Emerson

Gattafoni Ritorno al futuro

Piccole imprese Creatività in campo Solidea Vitali Rosati e Giovanni Lani Due giornalisti una vocazione Gita nell’entroterra In cammino verso Piagge

Jeep® è un marchio DaimlerChrysler.

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Pesaro-Urbino

®

®

Anno VI - N. 1 - APRILE-MAGGIO 2011

Paolo

Anno III - N. 2 - GIUGNO/ LUGLIO /AGOSTO 2008

Teobaldi

Il cacciatore di parole

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00

Francesco De Benedettis Quella musica essenziale Stereo Pesaro Dall’etere al web Orciano L’oracolo di Giano

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Sant’Angelo in Lizzola

Il ruggito del motore

®

Pesaro-Urbino ® Anno IX - N. 2 - NOVEMBRE - DICEMBRE 2014

Anno IV - N. 2 - LUGLIO - AGOSTO 2009

Anno III - N. 3 - OTTOBRE /NOVEMBRE 2008

Valter

Fano Fronte del porto Giorgio Facchini L’arte del gioiello Illustratori pesaresi Una città che disegna

Scavolini

Il più amato dai pesaresi Pesaro-Urbino

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Pesaro-Urbino

Anno II - N. 1 - MARZO / APRILE / MAGGIO 2007

3,00

Rivista periodica di informazione e cultura di Pesaro-Urbino e provincia

PESARO

Giovanni

Viaggio nel commercio Opinioni sul mercato Giorgio Montaccini Una vita da tipografo Fossombrone Un paese da riscoprire

MARTINA GUIGGI Volley da copertina MUSEO DEI COLORI NATURALI Un salto nel colore

ANNA MARIA AMBROSINI MASSARI

Una grande passione chiamata arte

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OSCAR PIATTELLA Il colore dei ricordi

Bogliolo

N° 2 NOVEMBRE/DICEMBRE 2015

Il Magnifico umanista

Franco

BERTINI

STUDIOSI E COLLEZIONISTI / Poker d’arte MONDAVIO / Sul monte degli uccelli MAURO SANCHINI / Sogni su due ruote

Lucia

LA DONNA DAL FUTURO

GIANLUCA TUSCO / La voce delle star MONTE SAN BARTOLO / Una terrazza sul mare LUDOVICO BRAMANTI / L’università della musica

Paola

Marfoglia Un diamante per sempre

Imprenditori e mecenati Musica da amare Massimiliano Di Pasquale Dall’Ucraina con amore Pesaro-Urbino San Costanzo A passeggio nella storia

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Anno VI - N. 4 - DICEMBRE-GENNAIO-FEBBRAIO 2011/2012

Giuliana

Gamba Professione regista

Mercato immobiliare estero Immigrati di lusso Alberto Zedda Rossini secondo me Ente Olivieri La biblioteca della provincia

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Anno VI - N. 3 - OTTOBRE-NOVEMBRE 2011

TRA IL CANESTRO E PROUST

FERRATI

N° 1 MAGGIO/GIUGNO 2015

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00

L’impresa di famiglia Imprenditori di nuova generazione Marcella Molaroni Ceramisti per antica passione Barchi Sulle strade della storia

Pesaro-Urbino

Gianni

D’Elia Il poeta in riva al mare

Moto Benelli Cent’anni rombanti Roberto Renili Intreccio di voci Ginestreto Sulla collina delle ginestre

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Impennare con il jazz

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Gualazzi

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Raphael

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00

Anno VIII - N. 1 - APRILE - MAGGIO 2013

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p.

Consumi 10,2 litri/100km (ciclo combinato). Emissioni CO2 270 g/km.

SANTARCANGELO DI ROMAGNA - Via dell'Industria, 4 - tel. 0541.623434

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®

OVO JEEP GRAND CHEROKEE OVERLAND. SALI A PROVARLO.

.0 V6 CRD Common Rail da 218 CV e 510 Nm di coppia. Standard Euro 4. Trasmissione automatica a cinque marce, sistema e integrale permanente Quadra Drive II con differenziali autobloccanti gestiti elettronicamente, controllo della trazione, BAS, chi in lega da 18" e sensori di parcheggio anteriori e posteriori. Nuovi prestigiosi interni rivestiti con inserti in pelle e radica, colore in pelle e camoscio. Griglia, modanature laterali e specchietti platinum. A 51.250 euro. Riuscirai a scendere?

Pesaro-Urbino

Raphael Gualazzi

PESARO - Strada della Romagna,129 - tel. 0721.288111 Follia a tutto jazz SANTARCANGELO DI ROMAGNA - Via dell'Industria, 4 - tel. 0541.623497

PESARO

ds Concessionaria ufficiale Chrysler Jeep e dodge PESARO - Strada della Romagna,129 - tel. 0721.288111

del borgo

La passione per le moto

Pesaro-Urbino

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - EURO 3,00

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Potenza bionda sotto rete

Winds Concessionaria ufficiale Chrysler Jeep

Jeep® è un marchio DaimlerChrysler.

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Martina

Guiggi

Motore 3.0 V6 CRD Common Rail da 218 CV e 510 Nm di coppia. Standard Euro 4. Trasmissione automatica a cinque marce, sistema I tesori nascosti di trazione integrale permanente Quadra Drive II con differenziali autobloccanti gestiti elettronicamente, controllo della trazione, BAS, ESP. Cerchi in lega da 18" e sensori di parcheggio anteriori e posteriori. Nuovi prestigiosi interni rivestiti con inserti in pelle e radica, sedili bicolore in pelle e camoscio. Griglia, modanature laterali e specchietti platinum. A 51.250 euro. Riuscirai a scendere?

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00

Ph. Giovanni Canitano

Anno VI - N. 2 - LUGLIO-AGOSTO 2011

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00

NUOVO JEEP GRAND CHEROKEE OVERLAND. SALI A PROVARLO. Pesaro-Urbino

Consumi 10,2 litri/100km (ciclo combinato). Emissioni CO2 270 g/km.

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Pesaro-Urbino Pesaro-Urbino

Daniel

Hackett La tenacia va a canestro

Imprese giovani La fantasia al lavoro Obiettivi pesaresi Emozioni in un click Frontino Uno scrigno sullo sperone

Marco

Tamino Il costruttore di stazioni

Giornalisti a Pesaro Gli architetti della notizia Eugenio Giordani Elettroniche sonorità Serrungarina Sulle pendici del Metauro

10

A NNIVE RSA RIO


Un luogo luminoso, accogliente, dedicato all’archivio della storia Dondup. Uno spazio che racconta il mondo Dondup dai capi delle collezioni all’accoglienza, al design in pieno stile Dondup.


Orari di Apertura Da Martedì a Venerdì: 10.00 – 13.00 | 14.00 – 19.00 Sabato: 10.00 – 13.00 | 15.00 – 20.00 Domenica: 16.00 – 20.00

Via Achille Grandi, 10 61034 Fossombrone (PU) Italy (+39) 0721 740966 archivio@dondup.com www.archiviodondup.it




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EDITORIALE

C

Con questo numero della rivista festeggiamo sia la ricorrenza delle feste natalizie che il decennale di presenza di IN Magazine a Pesaro. Dieci anni di soddisfazioni durante i quali abbiamo raccontato la città ai pesaresi attraverso i volti e i personaggi di spicco della comunità. A partire da Valentino Rossi che, ospitato nel primo numero, anche oggi apre la rivista. A seguire, abbiamo dato spazio alle voci del sindaco Matteo Ricci, dei nostri sponsor e degli esercenti per capire come Pesaro è cambiata in questi ultimi anni. Abbiamo incontrato inoltre, tra gli altri, il prefetto Luigi Pizzi, vincitore del premio Marchigiano dell’anno, il presidenze della Fondazione Cassa Di Risparmio di Fano Fabio Tombari, e l’imprenditore pesarese Cesare Gamba. Non ci resta che augurare buone feste e buona lettura! Andrea Masotti

SOMMARIO

18

10

ANNOTARE

Brevi IN

18

ESSERE

Valemtino Rossi

24

DIVENTARE

Matteo Ricci

28

ESPRIMERE

I nostri sponsor

24

55

SCOPRIRE

Palazzo Perticari

32

58

EVOLVERE

CONDIVIDERE

Dieci anni di Pesaro

Gemellaggio tra Ulassai e Piobbico

60

40

SFIDARE

RAPPRESENTARE

Fabio Tombari

Luigi Pizzi

50

EDIZIONI IN MAGAZINE S.R.L. Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì Tel. 0543.798463 / Fax 0543.774044 www.inmagazine.it info@inmagazine.it DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Masotti REDAZIONE CENTRALE: Gianluca Gatta IMPAGINAZIONE: Francesca Fantini, Valentina Mazzeo UFFICIO COMMERCIALE: Irena Coso, Laura De Paoli, Olimpia Sinistrario COORDINAMENTO REDAZIONE PESARO: Simonetta Campanelli - 335 5262743 nelli@simonettacampanelli.it STAMPA: Seven Seas Srl - RSM Anno X - N. 2 Chiuso per la stampa il 01/12/2016 Collaboratori: Benedetta Andreoli, Alberto Berardi, Franco Bertini, Ettore Franca, Alice Muri, Giovanna Patrignani, Silvia Sinibaldi, Maria Rita Tonti Fotografi: Fausto Becilli, Laura De Paoli, Leonardo Mattioli, Luca Toni

62

RINGRAZIARE

Redazione Pesaro IN

66

ESPORRE

Crocifisso in vetro

69

COMPETERE

Federico e Filippo Fuligni

43

TRASFORMARE

Cesare Gamba

46

CANTARE

Seguici su FB: www.facebook.com/edizioni.inmagazine

Elisa Del Prete

50

Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e in ogni caso citando la fonte

AMMIRARE

Castello della Pieve

62 IN MAGAZINE

11


ANNOTARE

Maria Grazia Arcaroli AGO ATELIER L’atelier orafo DEVIS PALAZZI PESARO Si definisce un

artigiano del gioiello, infatti il suo atelier-laboratorio, aperto al pubblico a Portoverde, è la fucina in cui Devis Palazzi crea e vende pezzi unici, realizzati usando pietre preziose e perle naturali. I 23 anni di esperienza di Devis gli permettono di giocare con accostamenti, colori e forme. Da qualche anno unisce al lavoro artigianale l’uso dell’innovazione 3D, realizzando prototipi altamente precisi, che permettono al cliente la visualizzazione in anteprima del risultato finale. Devis e la moglie Manuela, che condivide la passione orafa del marito occupandosi dell’azienda, hanno aperto un ulteriore showroom in pieno centro storico a Pesaro.

Ristorante stellato Michelin NOSTRANO PESARO La prestigiosa stella Michelin della guida gastronomica più ambita al mondo brilla ora sull’insegna del Ristorante Nostrano, a Pesaro, sul lungomare accanto alla Palla di Arnaldo Pomodoro. È l’unica in tutta la Provincia. Lo scorso 15 novembre a Parma, presso il Teatro Regio, lo chef Stefano Ciotti ha ritirato l’ambito premio per il 2017 alla cerimonia della Guida Michelin. Aperto nell’estate del 2015, il Ristorante Nostrano è gestito dallo chef Stefano Ciotti, riminese di nascita ma pesarese d’adozione, e dalla sua compagna Giorgia Stocchi. Il ristorante è il luogo che rispecchia limpidamente la visione di ospitalità e cucina della coppia che, con la massima espressione professionale e con una grande passione per il cibo, propongono specialità elaborate con materie prime uniche del territorio e sulle quali lavorano con piacere e opportunità attraverso i sapori e la brezza profumata di spezie e prodotti locali della terra e del mare. Stefano Ciotti non è nuovo ai riconoscimenti; la sua prima stella l’ha ricevuta nel 2009 in qualità di executive chef al Carducci 76/Vicolo Santa Lucia di Cattolica; ha poi ottenuto anche il Cappello de L’Espresso e le due Forchette della Guida del Gambero Rosso. (S.C.)

RICCIONE Nasce a Riccione nella seconda metà degli anni ’80 come sartoria, conquista la sua clientela grazie a tessuti particolari e materiali sofisticati, elabora corsetti a balconcino e privilegia la schiena nuda e la linea aderente. AGO è sempre stata meta di artisti e promotrice di eventi e nelle calde estati della riviera si fa spazio con i suoi abiti da sera. Maria Grazia iniziò lavorando nei festival, fu così che venne invitata come emergente a Düsseldorf per presentare la nuova collezione d’intimo. Oggi AGO collabora con una nota agenzia di Milano, fa sfilare i ragazzi soprattutto all’interno delle discoteche e prosegue la sua passione collaborando con TV private. Ago Atelier Riccione ha riaperto in via Missori n. 1. Riceve su appuntamento, confeziona abiti su misura, disegna campionari e presenta la collezione al cliente. (S.C.)

5 stelle con Spa vista mare HOTEL EXCELSIOR PESARO L’Hotel Excelsior è il primo 5 stelle della costa marchigiana: un

simbolo di ospitalità e contemporaneità. La sua rinascita si deve a Nardo Filippetti, Presidente Eden Viaggi, e all’architetto Marco Gaudenzi, ideatore della struttura. Protagonista degli spazi è la luce naturale, che invade anche la Spa: le vetrate permettono la vista sul mare nell’area piscina e in tutte le cabine. Nei 500 mq dedicati al benessere, l’hammam è diviso in tepidarium, calidarium e due stanze per il savonnage: il più classico dei rituali di origine mediorientale. È inoltre presente una vasca idromassaggio in area privata per ritagliarsi dei momenti di coppia, accompagnati dalle specialità del laboratorio di pasticceria. Al tema del food&wine sono dedicati ben due ristoranti: il Bistrò, con dehors sul mare, e il ‘59, dove il pesce dell’Adriatico dà vita al brodetto alla Pesarese e ad altre specialità delle Marche. www.excelsiorpesaro.it (S.C.)

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Gioielli DAMIANI PESARO Tutti i gioielli Damiani, realizzati a mano e con la massima cura per i dettagli, sono veri capolavori di arte orafa, unici e di grande valore. Valore e artigianalità dei suoi gioielli, attenzione per le cause umanitarie. Valore è il filo conduttore della filosofia di Damiani. Tra le iniziative sociali più recenti: Damiani per l’Emilia; Damiani nell’arte, a supporto di iniziative culturali. E ancora Clean Water, curata dell’associazione non profit Drop in the Bucket. Ogni gioiello Damiani ha una preziosità in più: il valore umano. (S.C.)

Ayurveda Maharishi DA MAYA CLUB PESARO La novità di Maya

Nuovo showroom ASTER PESARO Aster Pesaro Centro, azienda leader in soluzioni d’arredo,

presenta il rinnovato showroom aziendale di via degli Abeti n° 354. Il nuovo spazio espositivo, con l’innovativo e straordinario allestimento – studiato dall’architetto Lorenzo Granocchia, Art Director di Aster - mette a disposizione del visitatore un percorso attraverso i 5 concetti che riflettono i mood che ispirano le collezioni dell’azienda: Moderno, Factory, Transitional, Classico, Luxury. Un racconto che mette in evidenza in ogni composizione la particolarità delle lavorazioni, il pregio dei materiali scelti, i dettagli delle finiture esclusive Aster che rappresentano i valori sui quali si fonda il successo e l’affidabilità di Aster, in Italia e nel mondo. www.astercucine.it (S.C.)

Club è quella di essere diventato centro esclusivista di Vedica, interprete ufficiale dell’Ayurveda Maharishi, disciplina che mira al riequilibrio dello stato psico-fisico. Vedica collabora esclusivamente con Centri Fiduciari, tra cui Maya Club, le cui operatrici frequentano l’Accademia Vedica, l’unica scuola di formazione in grado di trasmettere la conoscenza della cosmèsi ayurvedica Maharishi (Brevetto Estetica Ayurvedica Certificata). (S.C.)

Un nodo da sciogliere? Cravatta sì, cravatta no. Per Linea Uomo la risposta è sì. Non sempre; quando serve. Cravatta come segno di buon gusto. Cravatta come riflesso di uno stato d’animo. Cravatta come unica civetteria concessa all’uomo. Perchè privarsene? Il problema semmai è un’altro: quale nodo per quale cravatta. Linea Uomo propone e consiglia solo cravatte cucite a mano. Il nodo Windsor,anche detto alla Scappino. Se non riuscite a farlo da soli, fatevi aiutare da vostra moglie.

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Premio RAFFAELLO Camicie CESARONI PESARO “Lavoro fisso, cosa è?

Voglio svegliarmi la mattina con la felicità di uscire di casa per fare il lavoro che più mi piace.” Sono considerazioni di Matteo Facondini, 25 anni, creatore di camicie. Poi racconta che sua mamma Fiorella un giorno gli presenta un caro amico di famiglia, Giuliano Bartolucci (in arte Giu Bartò), stilista di gran gusto, e la superlativa Lina, camiciaia di singolari capacità. I due artigiani adottano Matteo e lo conducono sulla strada dei tessuti, dei bottoni, dei colli e dei polsini. E lui impara subito a creare le camicie più belle. La sua simpatia e il suo sorriso vi convinceranno a farvi fare una camicia su misura. Andate a visitare il suo atelier, Cesaroni Camicie, nel centro di Pesaro, in via Gavardini n. 21. (S.C.)

Happy Cocktail CHOPARD PESARO L’allure della maison Chopard, firma amatissima dalle

star del cinema internazionale, è sbarcata a Pesaro sabato 3 settembre, in occasione della Mostra del Cinema di Venezia, per un cocktail esclusivo organizzato dal gruppo Bartorelli Gioiellerie, che ha voluto deliziare la propria clientela con un’esposizione delle nuovissime collezioni di alta gioielleria della griffe icona di stile a livello mondiale. Un evento davvero speciale che ha avuto luogo all’interno della boutique nel centro cittadino a partire dalle ore 18, in perfetto orario da cocktail, e che ha permesso ai selezionati invitati di immergersi per una sera nell’atmosfera lussuosa di Happy Dreams, una delle nuove collezioni di punta del brand, sulle note del DJ set live creato appositamente da una bellissima performer. Chopard in occasione dell’evento, ha presentato la nuova collezione di gioielli sul tema dei celebri diamanti liberi che trae ispirazione dalla dolcezza delle nuvole e dai sogni: Happy Dreams. I diamanti più allegri del mondo hanno accompagnato gli ospiti presenti in un viaggio leggiadro e onirico. Durante il cocktail gli invitati hanno potuto ammirare anche le preziose creazioni delle collezioni Happy Sport e Happy Diamonds. Per maggiori info, www.bartorelli.it (S.C.)

PESARO-URBINO Vittorio Livi e Piero Guidi, due grandi imprenditori di design e moda locali, hanno ricevuto l’annuale Premio Raffaello ideato dal conte Marcucci Pinoli. Il riconoscimento è stato consegnato durante il galà che si è tenuto all’Hotel Alexander Palace Museum. Le motivazioni: “A Vittorio Livi: per il suo ingegno creativo, la sua capacità tecnica e la lungimiranza imprenditoriale, per avere saputo affidare al vetro un ruolo tutto nuovo”. “A Piero Guidi: in principio saranno le fibbie di ottone... l’alba di un futuro che lo vedrà fondatore di una grande casa di moda... il tema vincente di una campagna pubblicitaria, in controtendenza agli stili imperanti, vedrà protagonisti gli angeli del nostro tempo e il pugile più famoso del mondo con la moglie diverranno testimonial delle sue creazioni”. (S.C.)

20 anni di SEVERINO MISANO, SANTAMONICA “Dani 20 anni di lavoro per il mondo con

Severino nel cuore. Grazie!” spiega molto meglio di tante parole l’affetto e la stima di cui la famiglia Ridolfi gode dentro il paddock del motomondiale. È lo striscione che Dorna ha scritto e dedicato a Daniele Ridolfi e a suo padre, l’indimenticabile Severino che fondò la hospitality, celebrando così i due decenni della buona cucina pesarese che Daniele continua a portare sulle piste e sui circuiti di tutto il mondo, il ristorante mobile presente a tutte le gare del calendario della MotoGp. Da Severino a Daniele: vent’anni di lavoro seguendo il mitico 46 e quanto lo circonda. Una ricorrenza speciale che, al Santamonica, non è passata sotto silenzio. Dorna, infatti, ha voluto festeggiare l’anniversario dei Ridolfi con una mega torta condivisa con amici e tifosi, tecnici e piloti. (S.C.)

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Lezione di high-tech e design PEDINI

Lancio Audi Q2 E A5 COUPE

FANO Ricerca e sviluppo, progettazione e design, tecnologie produttive, certificazioni di qualità, servizi commerciali. Sono i temi sui quali Pedini Cucine di Lucrezia collabora con collaudate realtà esterne. Ultima delle iniziative firmate Pedini è stato il workshop “High-tech design per la cucina” promosso dall’azienda nel suo showroom. Un evento per approfondire la ricerca su nuovi materiali e tecnologie, grazie all’architetto Alfredo Zengiaro e ai professionisti di Modula, azienda partner di Pedini. Ospiti speciali della serata anche Vittorio Sgarbi, che ha commentato alcune opere dell’artista marchigiano Bruno d’Arcevia, e lo chef Lucio Pompili. (S.C.)

PESARO La Concessionaria Augusto Gabellini di Pesaro è sbarcata

in città lo scorso 11 novembre al Centro Arti Visive Pescheria per la serata più #untaggable di Pesaro. Una location unica e uno show originale, due vetture all’avanguardia della tecnica e tre led dancer per svelare la nuova Audi Q2 e la nuova Audi A5 Coupé. Audi Q2 è il SUV compatto, giovane e accattivante che coniuga design sportivo e funzionalità. La nuova A5 Coupé si rinnova in maniera sostanziale, esaltando le caratteristiche che dalla sua introduzione l’hanno resa un’icona di design e sportività. Nuova Audi Q2 e Nuova Audi A5 Coupé vi aspettano nello showroom di Pesaro.

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ESSERE

Vale

PER SEMPRE APRIAMO IL NUMERO DEL DECENNALE CON VALENTINO ROSSI, NOSTRA PRIMA COPERTINA. FRANCO BERTINI RACCONTA LA SUA STORIA, RAPPRESENTATIVA DELLO SPIRITO CHE ACCOMUNA I PESARESI. di Franco Bertini / ph Laura De Paoli

P

Per mettere subito in chiaro che Due lui è uno che fermo non ci sta, nel febbraio del 1979 Valentino Rossi si sposta da Tavullia e va “in trasferta” per nascere al Reparto Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Urbino. “La mia mamma mi ha detto – scriverà all’età di otto anni sul suo quaderno di scuola intitolato La mia storia nel ricordo della mamma – che sono nato il 16-2-1979 alle ore 18:20, pesavo 3 chili e 790 grammi ed ero bellissimo. Ero un grandissimo mangione e la mamma mi doveva pesare dopo ogni poppata”. La sua è un’infanzia da piccolo bonzo buddista: circuiti e meccanici, paddock e griglie di partenza, go-kart e minimoto, motori in mille salse al seguito di suo babbo Graziano, maestro elementare per diploma, pilota di talento e dalla lunga chioma per professione. Una noia mortale, una vita perduta se non fosse arrivata l’illuminazione che naturalmente arrivò perché altrimenti non avremmo avuto una delle più grandi epopee dello sport moderno ma solo una normale storia

d’infanzia traviata come tante. Forse ricordandosi proprio di quei tempi Valentino scrisse “Ho visto la luce!” sulla maglietta celebrativa del suo quinto titolo mondiale. La prima delle sue innumerevoli vittorie ha la data fatidica della storia che bussa alla sua porta: 25 aprile 1990, Trofeo Città di Fabriano, prima prova del campionato regionale di gokart. Valentino ha undici anni e la racconta lui stesso nel suo diario intitolato Commenti scritto di suo pugno sulla copertina: “Gara 3. La prima e la più bella gara vittoriosa. Avevo il terzo tempo... il primo ci faceva da tappo... ma nel penultimo giro Mariotti (il primo) tocca le balle di paglia e non fa passare Ferretti, io per fortuna riesco ad infilarmi e li passo: vinco tra le feste ai box, sono primo nel regionale con 9 punti”. Per fortuna sua e nostra Valentino non appartiene alla categoria dei bambini prodigio, quelli che arrivano sulla scena come dei temporali, fanno un gran rumore e un gran casino, sembra che debbano spaccare il mondo e dopo un paio d’ore non ci sono già più col IN MAGAZINE

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IN APERTURA VALENTINO ROSSI AL GRAN PREMIO DI SAN MARINO E DELLA RIVIERA DI RIMINI MISANO (2016). IN QUESTA PAGINA DURANTE IL GRAN PREMIO DI JEREZ.

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sereno che è già tornato alla montagna e sgombrarsi la campagna. A conferma del suo non essere stato bimbo prodigio sta il suo debutto nelle moto da grandi, nel 1993 su una 125 Cagiva al campionato esordienti sul circuito umbro di Magione. Rossi Valentino, anni 14 da Tavullia, inanella due cadute consecutive dopo manco un giro e torna mestamente ai box scambiandosi uno sguardo smarrito con suo babbo Graziano. Lo guardava e i suoi occhi dicevano: ma babbo, sei sicuro che questo è il mestiere che dobbiamo fare? Insomma all’inizio della sua carriera tutto viene in mente tranne che stia arrivando una specie di angelo sterminatore che cambierà per sempre il paesaggio dei motori. A chi poteva far paura quel bambinetto dall’aria gentile e sorridente, coi riccioli biondi e il viso paffuto da putto d’altare, così come appare nelle immagini che babbo Graziano e mamma Stefania gli scattano nel giardino di casa accanto alla motociclettina con le rotelle. Anche quando, prima con la vittoria del titolo mondiale delle 125 nel 1997 e di quello delle 250 nel 1999, l’uragano cominciava a lanciare segni sempre più forti della sua potenza furono in pochi a rendersi conto di quanto stava capitando nel motociclismo mondiale. “Ma lascia perdere,” dicevano gli scettici, “di giovani talenti così ne abbiamo visti già tanti e poi

quello sbarbatello lì lo conosciamo bene, sappiamo da dove viene, non è forse Valentino, il figlio di Graziano il pilota, quello col codino di capelli lungo un metro? Sì, ha già vinto qualcosa, è promettente, guida bene, ha già vinto qualcosa, ma poi passa”. Così, absit iniuria verbis, dicevano i farisei a proposito di quel Bambino figlio del falegname Giuseppe. Da ricordare c’è il suo ingresso nel motomondiale

ALL’INIZIO DELLA SUA CARRIERA TUTTO VIENE IN MENTE TRANNE CHE STIA ARRIVANDO UNA SPECIE DI ANGELO STERMINATORE. A CHI POTEVA FAR PAURA QUEL BAMBINETTO SORRIDENTE, COI RICCIOLI BIONDI E IL VISO PAFFUTO DA PUTTO D’ALTARE?

nel 1996 su un’Aprilia 125 al quale Valentino si presenta con tre punti fissi: il numero 46 che era stato quello di suo padre Graziano e che manterrà anche dopo i titoli mondiali, il casco con il sole da una parte e la luna dall’altra e i riti scaramantici che dopo vent’anni ancora ripete scrupolosamente ogni volta che


La carriera nel MOTOMONDIALE Esordio

1996

Scuderie 1996-1999 2000-2003 2004-2010 2011-2012 2013- attuale

Aprilia Honda Yamaha Ducati Yamaha

Mondiali vinti 9 Gare disputate 348 Gare vinte 114 Podi 221 Punti ottenuti 5667 Pole position 64 Giri veloci 95

QUI ACCANTO VALENTINO ROSSI FIRMA GLI AUTOGRAFI AI SUOI FAN.

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scende in pista. Impossibile da dimenticare anche il 18 agosto 1996, gran premio di Brno e prima pole e prima vittoria in assoluto di Valentino nel motomondiale. Tanto per far capire subito chi era, appena tagliato il traguardo si arrabbiò con il campione spagnolo Martinez

VALENTINO ROSSI LASCIA LA HONDA CON LA QUALE VINCEVA TUTTO PER ANDARE A GUIDARE UNA YAMAHA CHE NON VINCEVA NULLA PRIMA DI LUI ARRANCANDO TRISTEMENTE NELLE RETROVIE CHE INVECE CON LUI SOPRA, FIN DA SUBITO, RIVINSE TUTTO.

che, secondo lui, lo aveva ostacolato nel sorpasso. Già classico il suo andamento di gara: partenza lenta, recupero immediato, passaggio al comando da genio e buona notte ai suonatori. Ovviamente allora Valentino era un ruspante, tanto che la sua prima vittoria di Brno venne festeggiata

con una porchetta servita su una tavola lunga 258 metri. Rispettando la regola scritta per lui dagli inglesi – “il primo anno imparo, il secondo vinco” – è nel 2001, al suo secondo anno di 500 in sella alla Honda tutta gialla, che Valentino apre alla grande la stagione degli sfracelli. Cinque mondiali di fila dal 2001 al 2005, prima in 500 e poi in MotoGp, fino al 2003 sulla Honda e nel 2004 e 2005 sulla Yamaha dopo uno dei più clamorosi passaggi che si siano mai visti nel motociclismo moderno: Valentino Rossi lascia la Honda con la quale vinceva tutto per andare a guidare una Yamaha che non vinceva nulla, prima di lui, arrancava tristemente nelle retrovie, e che invece con lui sopra, fin da subito, rivinse tutto. Fra le giornate più luminose della carriera di Valentino c’è proprio quella del suo debutto nel campionato 2004 in sella alla Yamaha col suo grande rivale di allora Max Biaggi a guidare la Honda con la quale fino ad allora Valentino aveva vinto tutto e sempre. Il giorno era il 18 aprile 2004, il circuito quello di Welkom in Sud Africa. Ne viene fuori una gara da infarti a vagonate, ma alla fine Rossi vince

gara e mondiale e, per la prima e ultima volta in vita sua, dopo il traguardo si ferma contro una barriera di protezione, parcheggia la sua splendida Yamaha, si siede a terra e, non si capirà mai bene, se si mette a ridere come un matto o a piangere come un bimbo per la commozione e per la grande tensione. Poi qualche annata più anonima, getta alle ortiche, con una banale caduta nell’ultima gara di Valencia alla quale si presentava primo in classifica con otto punti di vantaggio, il titolo del 2006, fa terzo nel 2007 per ritornare poi a realizzare una splendida doppietta di titoli nel 2008 e 2009, “scusandosi per il ritardo” con cui lo fa. Seguono i due anni bui alla Ducati poi il ritorno alla Yamaha con la stessa voglia di vittoria di sempre. Da allora la storia è ancora in corso e ancora non ci dice, come nella canzone di Guccini, “come finì la corsa”. Sulle piste del mondo c’è ancora esposto il cartello “sto lavorando per voi”. Anche dopo la famosa Guerra di Spagna del 2015. Anche dopo la chiusura del campionato 2016 al secondo posto, meritato almeno quanto un primo. Il contratto è ancora lungo, gli anni son sempre quelli, hai voglia ancora...

VALENTINO ROSSI FESTEGGIA IL SECONDO POSTO INSIEME AL POPOLO GIALLO.

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DIVENTARE

Obiettivo:

MIGLIORARE UN SINDACO PER PASSIONE DECISO A PROMUOVERE LE AZIONI CHE TENDONO AL BENE DELLA COLLETTIVITÀ, PERCHÉ PER MATTEO RICCI LA POLITICA È LA VITA STESSA: TUTTO È POLITICA, IN SENSO ALTO.

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di Silvia Sinibaldi / ph Luca Toni

Se dico 10 anni? “Rispondo pallone. I miei 10 anni e il mio inseparabile pallone da calcio, Platini e ancora il numero 10, ore e ore a giocare nei campetti del quartiere come nei garage. Felice di vivere la mia grande passione e di dividere merenda e sogni con i miei amici. Penso anche alla mia quinta elementare, alla strada che percorrevo a piedi per andare da casa a scuola in via Petrarca. Mi capita a volte di sentire distintamente il profumo della pizzetta rossa o del panino con il prosciutto che passavo a prendere in un negozietto di alimentari che oggi è solo nei nostri ricordi.” Se dico gli ultimi 10 anni? “Penso ai miei capelli che non ci sono più. Ero davvero un capellone e ora sono praticamente pelato. Dieci anni di impegno, responsabilità, lavoro duro, vacanze quasi zero, confronto con situazioni importanti, soluzioni difficili da trovare. Non credo sia un caso ritrovarmi senza i miei capelli. Ma sono anche i dieci anni in cui sono accadute le cose più belle della mia vita: la nascita di Camilla e l’arrivo di Giovanni, i miei figli. Hanno 11 e 7 anni e appartengono pienamente al de-

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cennio della mia maturità.” Da grande che cosa immaginava di fare? “Il calciatore, come credo la gran parte dei miei coetanei, dei ragazzini di ieri e di oggi. Il calcio è stato per me una vera passione, una fissa come diceva mia madre. Un mondo di gioco e di speranze che è svanito con l’arrivo dell’adolescenza. Sia chiaro, il calcio mi appassiona ancora ma in quegli anni cessò di essere l’impasto della mia vita.” Le sue azioni politiche, amministrative e umane, piacerebbero a quel Matteo con il pallone? “Credo di sì. La mia vita, il mio impegno pubblico, gli incarichi che ho ricoperto e ricopro sono tutti declinati nel segno della passione. Una passione, quella per la politica, che è nata in me intorno ai 17 anni, quando ho iniziato a capire che politica è la vita stessa, che tutto è politico in senso alto, nel tentativo di promuovere le azioni che tendono al bene della collettività. Per questo sono convinto che la politica sia tutto tranne un mestiere.” E i bambini di oggi e domani, li ha delusi? “Dal punto di vista della mia vita

NELLA FOTO IL SINDACO MATTEO RICCI NEL SUO STUDIO.


“LA MIA VITA, IL MIO IMPEGNO PUBBLICO, GLI INCARICHI CHE HO RICOPERTO E RICOPRO SONO TUTTI DECLINATI NEL SEGNO DELLA PASSIONE PER LA POLITICA, CHE È NATA IN ME INTORNO AI 17 ANNI, QUANDO HO INIZIATO A CAPIRE CHE POLITICA È LA VITA STESSA.”

pubblica credo di no. Lavoro e mi impegno con l’obiettivo di migliorare le cose, di avviare almeno un percorso di rispetto del mondo, di equità sociale e di civiltà. Dal punto di vista personale credo invece di aver tolto molto tempo ai miei figli. O meglio di non aver dedicato loro tutto il tempo che avrei voluto trascorrere in loro compagnia. Riservo ai miei figli ogni momento libero, ma so che desidererebbero, come me, vivere più tempo insieme.” Lei si sente più un uomo che corre o un uomo che vola? “In questa fase della mia vita sono un uomo che corre. Però questa domanda mi suscita un ri-

cordo, il ricordo di un sogno che è stato ricorrente e a dire il vero da tempo non sogno più. Non sogno propriamente di volare ma, piuttosto, di planare. Guardare il mondo dall’alto in una visione complessiva del panorama. Guardare dall’alto e sentirsi leggero. Il piacere di un distacco che forse indica la necessità di fermarsi, di riflettere.” Una visione d’insieme che sa di prospettiva politica “Certamente, ritengo strategico essere capaci di acquisire una diversa prospettiva, superare le visioni abituali e sperimentarne di nuove.” Sindaco è bello perché… IN MAGAZINE

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“IL SINDACO A MIO PARERE DEVE AVERE DUE CARATTERISTICHE: DEVE AMARE STARE TRA LA GENTE (MIA MOGLIE DICE CHE LA GENTE PER ME È LA LINFA DA CUI PRENDO FORZA) E NON DEVE AVERE PAURA DI DECIDERE, IL CHE A ME SINCERAMENTE VIENE FACILE.”

“Perché, se vuoi, puoi fare cose concrete, perché hai un rapporto diretto con le persone, perché il sindaco è il sindaco e non a caso viene chiamato primo cittadino. Il sindaco a mio parere deve avere due caratteristiche: deve amare stare tra la gente (mia moglie dice che la gente per me è la linfa da

cui prendo forza) e non deve avere paura di decidere, il che a me sinceramente viene facile…” Crede più nella gavetta o nella fortuna? “Io ho fatto tanta gavetta, che ha significato formazione, studio, esperienza, confronto e in politica, come in qualsiasi altra situazione o professione, la gavetta è fondamentale. Diffido sempre di chi arriva per ultimo ed è già convinto di sapere tutto. Del resto non è sufficiente avere la patente per guidare in Formula 1.”

A SINISTRA, MATTEO RICCI CON LUCA CERISCIOLI, PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE.

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ESPRIMERE

La qualità

TOTALE

DIECI ANNI DI PESARO IN MAGAZINE. A QUANTI CI HANNO SOSTENUTO VOGLIAMO DEDICARE QUESTE PAGINE: LUCA MANCINI, PAOLO BARTORELLI, SILVIA BERZIGOTTI E MARCO MAMMANO, PAOLO MARCHINELLI E PAOLO FONTANA.

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di Simonetta Campanelli / ph Laura De Paoli

In dieci anni abbiamo raccontato Pesaro attraverso le pagine della rivista. Grazie a tutti coloro che ci hanno sempre letti, a coloro che ci hanno permesso di raccontare le loro storie, a quanti ci hanno sostenuti. A loro vogliamo dedicare queste pagine perché hanno concretizzato il nostro lavoro con la loro qualità totale ci hanno permesso di imparare dal passato perché il futuro se lo sono inventati. Ci accoglie con simpatia, ci offre un caffè e ci fa accomodare nel suo studio. Siamo al n° 15 di via Branca, nella gioielleria di Paolo Bartorelli. La foto di papà Luciano accanto alla foto di mamma Liliana, la foto con la moglie Paola e i tre bellissimi figli Giulia, Francesco e Lorenzo rendono questo ambiente piacevole e ricco di significato affettivo. “Ero un ragazzo di trent’anni quando mio padre decise di aggiungere alle gioiellerie che aveva in Romagna anche un’ulteriore sede a Pesaro. Con entusiasmante slancio ho scelto il mestiere di tradizione familiare e ho voluto dedicarmi al negozio di via Branca con dedizione

e forte impulso imprenditoriale. La mia effervescente energia è sempre stata proiettata verso grandi aspettative di conquista di un mercato alternativo a quello romagnolo.” Poi ci racconta che nel corso di questi ultimi anni, sono cambiati i gusti della clien-

tela, i rapporti con le aziende, il design dei gioielli, la forgia, le forme, i colori e le tendenze, i contesti sociali e le persone, ma ancora oggi non è affatto cambiato il suo entusiasmo. Ci racconta anche che integrità professionale, morale, onestà


A DESTRA LUCA MANCINI (FOTO DI CORNELIA MATTIACCI). NELLA PAGINA PRECEDENTE, IN BASSO, PAOLO BARTORELLI CON LA MOGLIE PAOLA E LA FIGLIA GIULIA.

e attenzione verso il cliente sono alla base di ogni vendita sia che si tratti di un prezioso firmato e di gran lusso, sia che si tratti di un gioiello più accessibile. Ogni cliente è una preziosa risorsa che va tutelata. Si relaziona con i clienti da amico e così di amici se ne è fatti tanti perché è cordiale e attento. Non gli basta vendere solo per guadagnare, ma gli piace creare un legame ed instaurare un rapporto umano e di reciproca fiducia e stima con il cliente. Il gruppo della Maison Bartorelli, da oltre 130 anni, è sinonimo di

IN DIECI ANNI ABBIAMO RACCONTATO PESARO ATTRAVERSO LE PAGINE DELLA RIVISTA. GRAZIE A TUTTI COLORO CHE CI HANNO SEMPRE LETTO, A COLORO CHE CI HANNO PERMESSO DI RACCONTARE LE LORO STORIE, A QUANTI CI HANNO APPOGGIATO.

raffinatezza, eccellenza, di creatività di gioielli e orologi di alta gamma, di marchi leggendari e oggetti unici, di pietre purissime, di particolari esclusivi e di valore ma a regalare continuo successo ai Bartorelli sono la passione, le attenzioni ai clienti, la capacità di

relazioni umane e la disponibilità professionale. Dieci anni sono un periodo breve o eterno, dipende sicuramente dai punti di vista. “Gli ultimi dieci anni – ci dice Luca Mancini – sono stati indubbiamente i più difficili. La crisi ha colpito duramente aziende e famiglie. Io e mia sorella Silvia abbiamo avuto la fortuna di avere un padre, Enzo Mancini, ricco di sensibilità ed esperienza lavorativa. I suoi suggerimenti e la nostra presenza costante in azienda sono stati preziosi per affrontare ed intuire in anticipo come comportarsi in caso di benessere o avversità. Ci siamo organizzati per rendere la nostra attività ancora più efficiente prestando molta attenzione alle novità organizzative ma, innanzi tutto, abbiamo creduto molto nelle risorse umane, nei propri mezzi finanziari e siamo stati molto attenti ad ogni possibile spreco. La risposta più corretta che si possa dare sul cambiamento nell’ultimo decennio all’interno della nostra azienda è quella di aver tentato di raggiungere i migliori risultati alimentando confronti, opinioni, suggerimenti ed altro all’interno e all’esterno del proprio staff permettendo loro, così come a noi della proprietà, di crescere professionalmente ed alimentare il proprio potenziale per poter essere utili a se stessi e agli altri e, non da ultimo, competitivi.” Ci sono eventi che modificano la filosofia di vita delle persone e

della realtà economica, ma nessuno è immune da niente. Si può sbagliare, oppure interpretare male eventi e mutamenti. Ragionare in anticipo, prestare molta attenzione al lavoro che si svolge, la volontà di riuscire, la serietà professionale, sono sempre stati ottimi alleati per affrontare ogni sorta di cambiamento e come il mondo intero è (davvero) cambiato, anche Pesaro, immobile solo all’apparenza, è stata protagonista di cambiamenti. “La nostra Azienda – riprende Luca – vuole continuamente migliorare. Oggi trattiamo quattro settori merceologici. Nel 1892 l’Azienda vendeva chiodi, carbone e cemento. Nel 2016 vendiamo gran parte del materiale utile per ristrutturazioni, arredo bagno, termoidraulica, edilizia, ferramenta. L’azienda è rimasta la stessa, i mutamenti intervengono sempre ed inesorabilmente ed è per questo motivo che a volte le scelte si impongono. Occorre saper valutare.” Un percorso parallelo fa da spunto: i 10 anni passati e i prossimi 10 anni. Pensando al futuro Luca e Silvia Mancini continueranno a fare quanto stanno già facendo con i loro i Dirigenti e Responsabili di settore. Dieci anni fa Maya Club si trasferiva dal primo piano dello stesso edificio, nei locali in cui ancora oggi esercita l’attività. Il giorno della inaugurazione, Silvia Berzigotti e Marco Mammano, ospitavano la presentazione di uno dei primissimi numeri di PeIN MAGAZINE

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AI NOSTRI SOSTENITORI DEDICHIAMO QUESTE PAGINE, PERCHÉ HANNO CONCRETIZZATO IL NOSTRO LAVORO. LORO CI HANNO PERMESSO DI APPRENDERE DAL PASSATO, PERCHÉ COL LORO ESEMPIO CI INSEGNANO CHE IL FUTURO SI PUÒ INVENTARE.

saro IN Magazine. Un happening all’insegna di sole buone prospettive e ci eravamo fatti reciprocamente gli auguri per una percorso tutto in salita. Silvia e Marco sono andati davvero molto forte: Maya Club oggi non è solo a Pesaro, ma anche a Miramare di Rimini, San Marino, Fano, Senigallia, Montecchio e Mercatino Conca e non è più solo centro estetico ma benessere, spa e salone di bellezza per i capelli. Eh sì, Silvia e Marco ne hanno fatta di strada. I due titolari, sono soci in affari e compagni di vita, una coppia modello in cui nessuno dei due rimprovera nulla all’altro. Il loro forte rapporto si basa su un solido legame di reciproco rispetto, fiducia, amore. Sono l’uno la linfa dell’altra e, ol32

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tre a condividere un lavoro fortunato, hanno anche quattro meravigliosi figli: Martina (16), Andrea (14), Alice (12) e Maria Luce (2): La famiglia Cuore. Silvia nomina i suoi bambini e si commuove per la felicità; poi guarda Marco e ci racconta che si è innamorata di lui perché è una persona buona, generosa e altruista, rispettosa e divertente. Marco le sorride e non può fare a meno di guardare la moglie con amore ed apprezzarne la bellezza, dolcezza e classe. “Prima di fidanzarci – ci confida Marco –, Silvia era una mia dipendente, poi si è licenziata per dedicarsi ad un lavoro completamente diverso. Da quel momento siamo diventati grandi ed inseparabili amici e poi, inaspettatamente, è scoppiata la scintilla ed eccoci qua felici, complici e uniti ogni giorno di più.” “Non voglio altro nella vita – ci dice Silvia –, ho veramente tutto quello che una donna può desiderare. Un marito delizioso e dei figli stupendi, un lavoro che ci stimola e che grazie alla nostra passione si è evoluto in questi ultimi anni, con fatica ma con altrettanta soddisfazione. Non solo abbiamo aperto diverse sedi ma abbiamo costantemente incrementato i nostri servizi.” La sede delle storiche Officine Benelli, negli ultimi dieci anni, ha subito sostanziali interventi di

IN ALTO MARCO MAMMANO E SILVIA BERZIGOTTI. IN BASSO PAOLO MARCHINELLI E PAOLO FONTANA.


recupero architettonico e restauro per ravvivare quella che era stata la più importante fabbrica meccanica di Pesaro. Il progetto di istituire un Museo Benelli si è concretizzato grazie alla tenacia dei soci del Moto Club T. Benelli (presieduto da Paolo Fontana) e del Registro Storico Benelli (Paolo Prosperi, presidente) e al supporto delle Istituzioni pubbliche che sono state fondamentali per appianare, studiare e trovare le soluzioni per recuperare un edificio abbandonato negli anni ottanta. “Il sogno di trasformare in museo quel vecchio edificio di mille metri quadrati che era la sede delle Officine Benelli – racconta Paolo Marchinelli, segretario – oggi è realtà.” I locali di via Mameli sono tornati al loro vecchio splendore con una significativa esposizione di tutta la produzione Benelli e MotoBi, moto d’epoca di rara unicità e singolare fascino, moto che hanno fatto la storia delle gare sui circuiti cittadini, immagini e trofei dei tanti piloti pesaresi che hanno contraddistinto Pesaro nel mondo come la terra di piloti e di motori. Il Museo Benelli, è diventato motivo di orgoglio e di grande

soddisfazione di tutta la comunità cittadina. La suggestiva collezione di moto rare ed esemplari unici esposti – novità che contraddistingue il Museo – sono di proprietà di diversi soci e sono messe in bella mostra per il gradimento dei visitatori. Per eventi di rievocazione storica e occasioni speciali le moto vengono usate dai proprietari per essere esibite in importanti manifestazioni rappresentative e motoraduni. L’ideale ubicazione del Museo Benelli (sulla SS Adriatica vicino al centro, al mare e al porto) ha decisamente incrementato in modo esponenziale il numero dei visitatori: oltre 5.000 appassionati a stagione tra europei, americani, giapponesi, australiani. Guide d’eccezione a disposizione dei visitatori sono gli ex piloti Campanelli, Grassetti, Lazzarini, Battisti e i tecnici e dirigenti dell’epoca, che con storie e aneddoti raccontano le loro straordinarie avventure e rievocano il mondo dei motociclismo pesarese rendendo magica l’atmosfera agli ospiti. Visitate questo incantato luogo storico dei marchi Benelli e MotoBi.

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Punti di

VISTA

DIECI ANNI SONO UN PERIODO BREVE O ETERNO, DIPENDE DALLE PROSPETTIVE. COME È CAMBIATA LA NOSTRA PESARO IN QUESTI ULTIMI DUE LUSTRI? NE PARLIAMO CON QUATTRO TESTIMONI D’ECCEZIONE. di Maria Rita Tonti / ph Luca Toni

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N

Negli ultimi dieci anni la città di Pesaro ha subito profonde trasformazioni in diversi settori. Abbiamo dato voce a quattro personaggi che dal loro osservatorio particolare hanno avuto modo di registrare i cambiamenti più significativi. “In questi ultimi anni – esordisce Luca Storoni, presidente dell’Ordine degli Architetti – la città ha subito gli effetti della grande crisi globale che si sono manifestati in maniera evidente anche in ambito edilizio-urbanistico. Qui si è reagito meglio che altrove, concentrandosi su uno

IN QUESTI ULTIMI ANNI LA CITTÀ DI PESARO HA SUBITO PROFONDE TRASFORMAZIONI IN DIVERSI SETTORI. ABBIAMO DATO VOCE A QUATTRO PERSONAGGI CHE DAL LORO OSSERVATORIO PARTICOLARE HANNO AVUTO MODO DI REGISTRARE I CAMBIAMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI.

sviluppo urbanistico di qualità piuttosto che di quantità grazie ai provvedimenti adottati nel tempo dall’Amministrazione. Il Regolamento di Bioarchitettura, ad esempio, anticipando la normativa nazionale, ha permesso la realizzazione di interventi come quello residenziale di via degli Abeti e soprattutto del P.E.E.P. di Villa Fastiggi. Ma il fiore all’occhiello è il Concorso di Progettazione, strumento ancora poco diffuso in Italia, utilizzato principalmente nella progettazione di interventi pubblici perché permette maggior trasparenza e qualità, privilegiando il progetto invece del progettista. Tra gli interventi più importanti, quello pubblico sull’area dell’ex carcere minorile di via Luca della Robbia e quello privato di Via Gagarin.” 36

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“Senza dubbio – afferma Andrea Biancani, ex assessore comunale alle nuove opere, ora in Consiglio Regionale – uno dei fenomeni più significativi di questi ultimi anni è stata la realizzazione delle piste ciclabili che fanno parte di un progetto strategico che coinvolge anche le zone extracittadine, per attirare turisti ma soprattutto dedicato a chi vive in città. Esse hanno creato una possibilità di muoversi sostenibile e alternativa con una ricaduta positiva in termini di traffico, inquinamento e… nervosismo. L’importante è rendere i

SOTTO, ANDREA BIANCANI, IN BASSO, GIOVANNI TRENGIA. NELLA PAGINA SUCCESSIVA LUIGI LUMINATI.


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cittadini consapevoli e orgogliosi di questa eccellenza. In tale prospettiva va letto il lavoro svolto con le famiglie e con le scuole che comprende anche le giornate della bicicletta in primavera e in autunno. La mia presenza in Regione contribuirà a portare altre risorse in città per far sì che sia possibile portare gratuitamente la bicicletta sui treni regionali e interregionali, sia per turismo che per motivi di lavoro”. “Negli ultimi 10-15 anni – sostiene Giovanni Trengia, titolare della libreria Il Catalogo – il mercato del libro ha subito enormi mutazioni. È aumentato l’acquisto online, dove si può comprare tutto e subito, e anche a condizioni vantaggiose. Inoltre le librerie, che a Pesaro sono una ventina, si trovano per lo più nel centro storico che da tempo ha perso la funzione di luogo di relazione commerciale e soprattutto d’incontro. A Pesaro, come in altre città, sono nate le grandi catene. Anche se almeno alcune mantengono un legame col territorio, è impensabile mettersi in competizione con queste realtà perché si è destinati inevitabilmente a soc38

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combere. In libreria, ora più che mai, occorre offrire di tutto, curando il rapporto con il lettore magari attraverso realtà di nicchia come può essere, per la mia esperienza, quella dell’usato. Si crea una suggestione, l’idea che un libro può rimanere nel tempo, avere un senso anche se non è più una novità.” “È stato un decennio difficile – commenta Luigi Luminati, caporedattore de Il Resto del Carlino – con la crisi economica che ha picchiato duro sul tessuto industriale cittadino e della provincia. Molte meno imprese, meno lavoro, meno redditi. È stato il decennio della grande crisi e della scomparsa di Banca Marche. È stato il decennio dell’emersione dei progetti di piste ciclabili: è proprio la Bicipolitana l’opera pubblica di maggior rilievo degli ultimi 2-3 lustri. Con particolare riferimento alla pista tra Pesaro e Fano e quella, realizzata dalla Ifi in onore del suo fondatore Umberto Cardinali, che porta fino alla zona umida oltre la Torraccia. Proprio l’area della Torraccia è ormai diventato un distretto del commercio che ha sostituito il centro storico,

“È STATO UN DECENNIO DIFFICILE – COMMENTA LUIGI LUMINATI, CAPOREDATTORE DE IL RESTO DEL CARLINO – CON LA CRISI ECONOMICA CHE HA PICCHIATO DURO SUL TESSUTO INDUSTRIALE CITTADINO E DELLA PROVINCIA. MOLTE MENO IMPRESE, MENO LAVORO...”

in grande affanno. Così come è risorta Baia Flaminia nell’ottica di un rilancio turistico della città voluto dal sindaco Matteo Ricci. Rilancio molto comunicativo, fino ad ora, ma che può diventare anche produttivo se si recuperano posti letto ed investimenti in un settore che è stato sempre marginale nell’economia cittadina ma che può affiancarsi alla manifattura in versione light dopo la grande crisi. Nessun passo avanti invece nel decennio sull’ospedale e la Sanità in genere. Ma non ci aspettavamo grandi risultati comunque”.


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RAPPRESENTARE

Marchigiano

DELL'ANNO

IL PREFETTO LUIGI PIZZI LO È PER “AVER ESPRESSO UN COSTANTE IMPEGNO NELL’ASSOLVIMENTO DELLE PROPRIE FUNZIONI, PONENDO AL SERVIZIO DELLE ISTITUZIONI E DEI CITTADINI LE SUE COMPETENZE”.

I NELLA FOTO LUIGI PIZZI, PREFETTO DI PESARO E URBINO.

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di Maria Rita Tonti / ph Luca Toni

Il prefetto Luigi Pizzi ha due grandi passioni, quella per la cosiddetta archeologia spaziale e per le civiltà scomparse e quella per i film di Sergio Leone. “Li ho visti ormai decine di volte, facendo meravigliare anche mia moglie. Ormai posso dire di conoscerli a memoria.” Nativo di Ascoli Piceno, classe 1953, Pizzi è stato premiato come Marchigiano dell’Anno per “aver espresso un costante impegno nell’assolvimento delle proprie funzioni, ponendo al servizio delle istituzioni e dei cittadini le sue competenze”. Dal momento del suo insediamento quale prefetto della Provincia di Pesaro e Urbino, avvenuto nel gennaio 2015, Pizzi si è trovato ad affrontare realtà molto complesse. “C’è il fenomeno dei migranti richiedenti asilo che in questi anni ha fatto registrare un notevole incremento. Gli aspetti pratici vengono affidati, attraverso gare di appalto, a cooperative che operano sul territorio in modo da promuovere un’accoglienza diffusa che, seppur diversa dall’integrazione, è a un livello soddisfacente.” La Prefettura svolge anche un ruolo di mediazione tra le parti in ambito aziendale e sociale.

“Il nostro compito è di comporre le vertenze una volta falliti i tentativi di conciliazione. Ci viene affidata la soluzione dei problemi più disparati, come quello dei trasporti sanitari d’urgenza che lo scorso anno ha rischiato l’interruzione del servizio.” E l’occupazione? “Nonostante la crisi non ci sono situazioni particolarmente drammatiche: una realtà meno difficile rispetto ad altre simili ma peggiore rispetto a qualche anno fa”.

E il problema della sicurezza? “Anche se c’è una accentuata preoccupazione dei cittadini nei confronti dei furti, che comunque fanno registrare dati numerici in decremento, si è proceduto alla stipula di protocolli d’intesa con organizzazioni di categoria per migliorare le misure di difesa passiva, in particolare degli esercizi commerciali. Allo stesso modo abbiamo agito con l’associazione bancaria per ridurre i danni agli istituti bancari.”


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TRAFFIC POT-POURRI DI IDEE AL SEMAFORO

TRAFFIC È UN POT-POURRI DI IDEE STRAVAGANTI DOVE NON MANCANO PARTICOLARI RICERCATI E OGGETTI PIÙ SEMPLICI MA RAFFINATI ED ALTERNATIVI

Piazzale Moro Aldo, 10 Pesaro Tel. 0721 68060 Traffic

Al semaforo di viale della Vittoria, proprio all’incrocio con viale della Repubblica, dove traffico e confusione, rumori e clacson, auto e pedoni fanno da corollario alle bellissime e sfiziose vetrine ad angolo, proprio lì c’è quel bellissimo negozio che, non a caso, si chiama Traffic. È di Iaia e Francesca, rispettivamente laureate in architettura e giurisprudenza. Fare le commercianti di idee: questa è la loro missione. Iaia, simpatica, allegra e coinvolgente si dedica a quella parte del lavoro che la coinvolge negli arredi e dettagli per la casa, oggettistica e design di interni mentre Francesca, attenta e disponibile, appassionata e razionale predilige impegnarsi con i particolari personalizzati. Insieme allestiscono quelle favolose, allegre ed invitanti vetrine. “È stata una scommessa aprire questa attività pochi anni fa, in un momento in cui tutti

mi davano della pazza perché “crisi” significava perdere prima ancora di iniziare. Ma il momento era quello giusto e il tempo me lo ha confermato”. Iaia ci racconta così la sua svolta di vita quando, da architetto, decide di dedicarsi a tempo pieno ad un negozio di arredamento per la casa. E Traffic diventa la sua gabbia d’oro, un luogo da cui non riesce più a staccarsi, un posto che la fagocita appassionatamente, un mondo pieno di ragioni e coinvolgimenti: una gabbia in cui non si può più stare da sole. E così al quarto

anno arriva Francesca; prima come cliente affezionata di Traffic ed ora come socia attiva. Insieme le due donne stanno per dare vita ad altre idee. A breve verrà realizzato un corner dedicato agli oggetti personali. Dalla prossima fiera di Parigi porteranno bigiotteria, borse, accessori tipici del guizzo francese e non solo. Iaia e Francesca fanno della ricercatezza e della competenza la loro espressione di vigore e con Traffic entrambe esprimono le loro migliori capacità. Ma nel negozio c’è molto di più: è un fucina di idee dove impera il bello e l’originale, la diversità e la combinazione e dove la passione e tanto impegno sono il vero motore del successo del loro negozio. Traffic è un pot-pourri di idee stravaganti dove non mancano particolari ricercati e oggetti più semplici ma raffinati ed alternativi. Traffic è anche un ambiente dove pezzi classici, accessori utili e particolari di design possono essere oggetti indispensabili o superflui ma, assolutamente, irrinunciabili. Come si fa a resistere?

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TRASFORMARE

Nuovi

ORIENTAMENTI LE MANIFATTURE GAMBA, LEADER DEL SETTORE TESSILE DAL 1918, CI VENGONO RACCONTATE DA CESARE GAMBA, TITOLARE INSIEME AL FRATELLO DELLA STORICA AZIENDA A FORTE RADICAMENTO TERRITORIALE.

L

di Simonetta Campanelli / ph Laura De Paoli

Le Manifatture Gamba operano in ambito tessile dal 1918. È un’azienda radicata sul territorio condotta dai fratelli Claudio e Cesare Gamba. Cesare ci offre un bel racconto: “La nostra azienda non è stata immune allo tsunami economico e alle scosse di questo ultimo decennio. Tuttavia più che cambiamenti direi che noi ci siamo difesi

molto bene con il rinnovamento. E così con le previsioni e la messa a fuoco del nostro percorso ci siamo avvantaggiati e abbiamo facilitato il nostro percorso rispetto ai competitor. Due sono stati gli interventi più significativi e radicali che abbiamo intrapreso. Con il primo intervento abbiamo introdotto in azienda la nuova generazione, per assicurare una

continuità nella conduzione familiare ma anche per garantirci il gusto dei giovani e le loro tendenze e preparare così uno studiato passaggio della gestione aziendale ai nostri figli. La seconda importante decisione che è stata presa è stata di modificare la tipologia della produzione. La ditta Gamba è passata dalla produzione del comparto della biancheria della

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casa e del corredo alle forniture tessili alberghiere e di contract. Crediamo molto nel futuro che potrà avere l’Italia nel mondo dell’ospitalità e del turismo. Si dice che l’Italia dovrebbe e potrebbe fare di più nel comparto turistico e noi ci siamo subito adeguati. Ci abbiamo creduto e con i dati alla mano possiamo dire che

“L’ITALIA DOVREBBE FARE DI PIÙ NEL COMPARTO TURISTICO E NOI CI SIAMO SUBITO ADEGUATI. CI ABBIAMO CREDUTO E CON I DATI ALLA MANO POSSIAMO DIRE CHE LE ATTIVITÀ TURISTICHE DELLE REGIONI DEL SUD D’ITALIA HANNO FATTO GRANDI PASSI AVANTI ED ENORMI INCREMENTI.”

NELLA FOTO, GAMBA MANIFATTURE 1918, SHOW ROOM E AZIENDA, AL KM 5 DI VIA DELLE REGIONI A PESARO.

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le attività turistiche delle regioni del sud d’Italia hanno fatto grandi passi avanti ed enormi incrementi sul fronte della offerta turistica sia come qualità di accoglienza, sia come innovazione delle strutture ricettive. E la ditta Gamba si è messa in linea con le richieste delle città turistiche. Per essere sempre all’altezza e pronti ai cambiamenti è importante essere circondati da persone giovani e motivate perché loro hanno la naturale predisposi-

zione e sensibilità ai cambiamenti e alle innovazioni e leggono il futuro. Commettere errori oggi è fatale nella realtà economica; tempi e reazioni sono veloci; tra causa ed effetto le situazioni mal gestite sono devastanti. Bisogna quindi stare molto attenti e trovare soluzioni che vanno ricercate e ponderate. Puntare sul turismo ci ha dato ragione! Abbiamo capito che è necessario investire nel tempo libero perché le attuali e future generazioni non si faranno mancare le vacanze. Ma la nostra azienda ha voluto puntare anche su una produzione alternativa. Da qualche tempo siamo venuti a contatto, con la Comunità di San Partigiano. Ho avuto modo di conoscere una realtà della quale avevo solo sentito parlare. Con i dirigenti abbiamo deciso di impostare un progetto di collaborazione e di attivare una piccola di produzione tessile, affidando alla comunità la produzione di particolari articoli. Ecco, sono queste le realtà belle che ci consentono di conoscere un mondo diverso e di approfondire il rapporto umano responsabilizzando il giovane personale della comunità a raggiungere un obiettivo per loro di recupero e per noi di finalità sociali. Noi diamo fiducia e i giovani che poi ci regalano stimolanti occasioni ed gratificanti momenti di solidarietà”. Poi Cesare ci fa alcune riflessioni personali e ci racconta che “una persona attiva come sono io, aperta al sociale, alle informazio-

ni, ai viaggi, non rimane immune e indifferente ai cambiamenti. Io ho sempre tante idee e tanti sogni nel cassetto e trovo che sia importante mantenere sempre vivi gli interessi, avere sempre una curiosità di fondo nel lavoro, nella vita, con le persone. Questo è forse banale ma è uno dei segreti permanentati che mi accompagnano e mantengono giovane e attivo. Avere interessi, essere attirati dalle novità, da quanto accade, avere segreti e desideri, avere hobby appassionanti e poi volersi bene e volere bene, e ancora avere una generosità di fondo sono valori vivi ed attivi. Essere generosi, poi, è una virtù che ti apre molto agli altri e ti permette di avere contatti con persone e con situazioni importanti e belle”. E parlando di cambiamenti Cesare risponde che secondo lui “In provincia la vita cambia ben poco ma con l’andare avanti negli anni c’è minore predisposizione verso gli altri. La crisi, le difficoltà e la minore serenità che viviamo tutti, sicuramente ci ha portati ad una maggiore intimità facendoci stare più vicini ai figli, alla famiglia, ai parenti e agli amici stretti. Inoltre ci fa avere un rapporto più intimistico e meno open e focalizzi gli affetti più su certe persone e magari meno su altre. Vivacità di mente e di spirito che ti aiuta ad invecchiare meglio e a trascorrere bene la tua via e a mantenere i tuoi interessi”.


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CANTARE

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CANZONE

ELISA DEL PRETE, DOPO AVER PARTECIPATO SU RAI UNO AL TALENT SHOW DI ANTONELLA CLERICI, È PRONTA AD INCANTARE CON LA SUA VOCE GLI SPETTATORI DI X-FACTOR E AMICI.

S Le vittorie DI ELISA Elisa Del Prete è nata ad Urbino e vive a Montelabbate con la famiglia. Ha iniziato a cantare all’età di 8 anni e già a 9 anni ha conquistato il secondo posto al Premio Mia Martini, primo concorso a cui ha partecipato. Poi ha vinto diversi concorsi: Il Gallo d’oro, vinto per due anni consecutivi; Ri...cantare a Riolo per due anni; Festivalmar di Gatteo a Mare che le ha permesso l’incisione di un CD; la Farfalla d’oro di Offida; il Festival dell’Adriatico - premio Alex Baroni e Castelfranco Canta di Modena.

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di Benedetta Andreoli / ph Luca Toni

Sì è esibita, all’età di 13 anni, in diretta TV sul palcoscenico del talent-show di Antonella Clerici, Ti lascio una canzone, ogni sabato sera su Rai Uno. Ora Elisa Del Prete di Montelabbate ha 14 anni e frequenta la prima classe del Liceo Scientifico Marconi di Pesaro ad orientamento musicale, dove studia anche canto e pianoforte. Elisa, che cosa le ha trasmesso l’esperienza nel talent show di Antonella Clerici? “Ti Lascio una canzone è stata la più bella esperienza canora che ho vissuto: ho stretto amicizie, cantato con personaggi famosi anche internazionali come Alvaro Soler, Arisa, Rita Pavone, Violetta, ho visto come lavorano in uno studio televisivo e mi sono esibita con l’accompagnamento di un’orchestra di professionisti. Ho tanti bei ricordi”. In quali altri palcoscenici si è esibita poi? “Dopo il talent televisivo, sono stata anche chiamata a far parte di un trio di coetanee, LE13, col quale ho inciso un inedito per l’estate, Verano Alegre e mi sono esibita in vari palcoscenici tra cui quello del Comacchio Beach Festival. E con LE13 ho girato il mio primo videoclip professionale

sulla spiaggia del Beky Bay a Bellaria-Igea Marina, poi pubblicato sul canale Vevo di Youtube”. Ha partecipato ad altri concorsi canori, dopo la TV? “Da solista, quest’anno ho partecipato ai concorsi Ri...cantare a Riolo e Castelfranco Canta di

Modena, entrambi vinti, oltre che ad eventi come ospite, tra i quali Miss Pesaro 2016”. Sogna di partecipare ad altri programmi televisivi? “Sì. Quando compirò 16 anni vorrei partecipare ai casting di X-Factor e Amici”.


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IL DOTTOR FAUSTO PASQUALINI GALLIANI HA MATURATO UNA ESPERIENZA TRENTENNALE IN ITALIA E NEGLI STATI UNITI, NELLA IMPLANTOLOGIA COMPUTER GUIDATA, NELLA QUALE È UNO DEI MASSIMI ESPERTI PER NUMERO DI INTERVENTI ESEGUITI.

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Attenzione al paziente in maniera globale, non soltanto per quanto riguarda le cure odontoiatriche, con uno sguardo particolare nei confronti dei pazienti “fragili”. Questa la mission che il dottor Fausto Pasqualini Galliani ha voluto seguire nella sua nuova esperienza nella Clinica odontoiatrica “You Smile”, inaugurata nel 2016 a Pesaro. Una filosofia che scaturisce dalla professionalità acquisita dal dottor Pasqualini Galliani nel settore odontoiatrico. Nato a Bologna, ma pesarese di adozione – risiede infatti nella città rossiniana da 25 anni – il dottor Pasqualini Galliani oltre ad essere titolare della Clinica “You Smile”, è coordinatore clinico della Dental Unit del “Maria Cecilia Hospital” di Cotignola. Alla grande esperienza trentennale maturata sia in Italia

che negli Stati Uniti, il dottor Pasqualini Galliani ha aggiunto anche quella nella tecnica dell’Implantologia Computer Guidata; tecnica all’avanguardia nella quale è uno dei massimi esperti per numero di interventi eseguiti. Dottor Pasqualini Galliani, con quale spirito si è dedicato a questa nuova esperienza professionale della Clinica odontoiatrica “You Smile”? “Con la stessa filosofia che ho sempre seguito durante la mia attività, cioè mettendo il paziente al centro della attenzione, mettendo particolare cura non solo ai vari tipi di intervento, ma anche riguardo all’ambiente dove operiamo”. Che cosa significa per lei mettere il paziente al centro della attenzione? “Tradurre in pratica quanto ho personalmente potuto sviluppare nella mia esperienza in un


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LA CLINICA È DOTATA DELLA TAC CONE BEAM, L’IMPRONTA DIGITALE, SOFTWARE PER LA CHIRURGIA COMPUTER GUIDATA NONCHÉ DI UN LABORATORIO ODONTOTECNICO INTERNO. SALA CHIRURGICA DEDICATA ALL’IMPLANTOLOGIA AVANZATA E TRE SALE ODONTOIATRICHE ATTREZZATE CON COMFORT ALL’AVANGUARDIA COMPLETANO LA DOTAZIONE.

centro di eccellenza per la terapia delle malattie cardiovascolari. Questo mi ha permesso di acquisire una profonda professionalità in particolare rispetto al trattamento di pazienti fragili, che richiedono attenzioni per situazioni mediche delicate. Ho semplicementetrasposto queste conoscenze nella Clinica odontoiatrica “You Smile”, curando ogni dettaglio”. Quindi vi prendete in carico il paziente in maniera completa? “Intendiamo fare proprio questo, partendo dall’ambiente; alla Clinica “You Smile” ogni dettaglio è studiato per garantire il massimo comfort al paziente che si affida alle nostre cure odontoiatriche. Vogliamo che chi entra nella struttura si trovi perfettamente a suo agio e venga accolto sempre con disponibilità e cordialità, fermo restando che la professionalità deve rimanere il punto fermo nella mission della clinica. E sotto questo punto di vista possiamo dire che la Clinica “You Smile” è dotata delle più avanzate tecnologie in campo odontoiatrico”. Ad esempio? “Siamo dotati della Tac Cone Beam, l’impronta digitale, il software per la chirurgia computer guidata; abbiamo inol-

tre un laboratorio odontoiatrico interno. La clinica dispone inoltre di una sala chirurgica dedicata alla implantologia avanzata, nonché di tre sale odontoiatriche attrezzate con comfort all’avanguardia. Ma mi preme anche sottolineare l’importanza della dotazione umana ancor prima che professionale dello staff che opera all’interno della Clinica “You Smile”. Prima ancora delle varie tecniche e degli interventi effettuati, crediamo che un ruolo determinante debba

essere svolto dalle persone, con la loro passione e la loro umanità”. Personale preparato ed attrezzature all’avanguardia, un mix che porta quindi a risultati. “Noi ci crediamo e siamo disponibili così come del resto stiamo già facendo, a fornire consulenza a quanti verranno alla Clinica “You Smile” ed anche a quanti ci contatteranno per avere informazioni o per sottoporci le rispettive richieste ed esigenze”.

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Dove nasce il

METAURO

“IN CASTELLO DELLA PIEVE CARLO DI VALOIS E CORSO DONATI IL IV OTTOBRE MCCCI DECISERO L’ESILIO DI DANTE ALIGHIERI…”, UN CASTELLO TESTIMONE DEL TEMPO CHE FU.

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di Ettore Franca / ph Leo Mattioli

Mettete in conto una giornata per risalire verso là dove nasce il Metauro. Passate oltre Sant’Angelo in Vado – che nel nome ricorda il guadum dove si poteva attraversare il fiume – e in breve siete a Mercatello sul Metauro che, tout court, per tutti, è ancora Mercatèl dato che l’aggiunta del fiume, essendo recente, non è entrata nell’uso. Il luogo era abitato già quando Cristo non era nato e, a Troia, Ettore e Achille dovevano ancora conoscersi. L’origine risale al XII secolo a.C. per opera degli Umbri poi, in epoca romana, Augusto la volle nella VI Regio tra Tiphernum metaurense e Tiphernum tiberinum, due municipi di qua e di là dell’Appennino. Il nucleo, distrutto nelle invasioni barbariche, fu ricostituito dai Longobardi nel VI secolo e, dedicato a san Pietro, prese il nome di Pieve d’Ico per via di una icona della Madonna, ora nella Collegiata. Poi cambiò nome in Mercatello (piccolo mercato) quando, nel IX secolo, sotto la giurisdizione di Città di Castello, entrò a far parte della Massa Trabaria diventando un importante centro dei traffici collegati alla lavorazione del legname da opera, soprattutto le travi che,

sulle acque del Tevere, erano inviate a Roma per costruire chiese e palazzi. Rilevante fu il ruolo in quegli anni tanto che Celestino II e Alessandro III dichiararono Mercatello libero e indipendente pur sotto il controllo del papato. Per tutelarsi, nel XIII secolo venne approntata la fortificazione per rendere più sicuro il luogo posto a capo delle altre strutture analoghe nel territorio fra cui Castello della Pieve. Proseguite verso Borgo Pace dove, dalla unione del Meta – torrente che scende da Bocca Trabaria – e dell’Auro, che viene dal monte Maggiore, ha origine Metauro: “… del grand’Apennino figlio picciolo si, ma glorioso, e di nome più chiaro assai che d’onde” (Torquato Tasso, Canzone del Metauro) Lasciata Mercatello, state quindi andando avanti sulla E78, la statale di Bocca Trabaria e, nelle colline che avete dall’una e l’altra parte, sono le case rurali degli operosi agricoltori che, discreti, mantengono in ordine questo paesaggio fatto di boschi, prati e campi coltivati. Sarebbe bene tener presente questo loro silenzioso lavoro, gratuito, a IN MAGAZINE

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CASTELLO DELLA PIEVE VENNE COSTRUITO ACCANTO AL METAURO, DEDICATO AD UNA PROBABILE DIVINITÀ CHE SOVRINTENDEVA AL FIUME. NEL MEDIOEVO, LE MURA INNALZATE FURONO OSTACOLO AGLI ARMIGERI DELLE COMPAGNIE DI VENTURA.

NELLA PAGINA PRECEDENTE, IL CASTELLO DELLA PIEVE. IN ALTO LA CHIESETTA DI SANTA MARIA DELLA PIEVE; A FIANCO L’INTERNO DEL RELAIS DIMORA STORICA DEL CASTELLO DELLA PIEVE.

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beneficio della collettività! Dopo un paio di chilometri, sulla vostra destra, a metà collina, non potete non notare una torre che sormonta il campanile di una chiesetta e la serie di piccole case, tutte in una fila perpendicolare all’andamento del fiume. Una stradina scavalca il Metauro e vi porta a Castello della Pieve che colpirà per l’aspetto genuinamente medievale. A metà del ’200, era una delle 40 fortificazioni del complesso difensivo della Massa Trabaria,

territorio montuoso esteso fino a Cagli e Urbino. Nonostante facessero parte dello stesso sistema, i vari signorotti del tempo trovavano pretesti per beccarsi l’uno con l’altro dando vita a sanguinose scaramucce, scontri agguerriti e contese fra agguati, intrighi e congiure come quella ricordata dalla lapide sulla torre quando Carlo di Valois e Corso Donati decisero che Dante diventasse “ghibellin fuggiasco”. “In Castello della Pieve Carlo di Valois e Corso Donati il IV ottobre MCCCI decisero l’esilio di Dante Alighieri.” Come gli altri, questo castello visse le vicende ordinarie del tempo e fu testimone nel 1353 della sconfitta di Branca Brancaleoni ad opera di Uguccione della Faggiola, capitano di ventura figura emergente nella vita politica e militare del Medioevo nei vari episodi dello scontro tra Papato e Impero. In lui, Dante (Inferno, I, 101-102) impersona il “Veltro” ghibellino che avrebbe sconfitto la cupidigia dei papi di Roma. Dopo qualche anno, Brancaleoni si prese la rivincita e mantenne il castello che, nella seconda metà del secolo, finirà sotto il dominio papale ad opera del cardinale Albornoz incaricato di restaurare l’autorità della Chiesa nei territori dell’Italia centrale. Castello della Pieve venne costruito accanto al Metauro, dedicato

ad una probabile divinità pagana che sovrintendeva al fiume. Nel medioevo, le mura innalzate furono ostacolo agli armigeri delle compagnie di ventura assoldate dai vari signorotti pronti alla congiura o alle conquiste mentre le torri di questa rocca, guelfa e vassalla del papato, ospitarono i pellegrini in viaggio sulla strada da e per Roma, usuale oggetto d’attenzione dei briganti sul valico della Trabaria. Nei secoli, una sola delle torri è rimasta in piedi mentre le case furono occupate da persone della valle. Come piccolo nucleo del preappennino visse così fino a metà del XX secolo con la poca gente dedita alla pastorizia, alla gestione dei boschi e a quel po’ d’agricoltura praticabile fino a quando venne abbandonato dagli abitanti che si trasferirono a Mercatello. Nel secolo scorso Castel della Pieve diventò un fantasma silenzioso, ospite di volpi e di gufi. Dieci-dodici anni fa, con grande intelligenza e cura filologica, il borgo è stato restaurato conservando le caratteristiche architettoniche originali: una decina di case in pietra, l’antica torre, la chiesetta di san Giovanni Battista, ancora consacrata, con il protiro a tre archi e il campanile. Tutto, nel silenzio che domina, fa rivivere il fascino dell’antico ed apprezzare la cornice delle macchie dei boschi sull’Alpe della Luna.


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Salotto di studi

LETTERARI A PESARO, NELLA PICCOLA ATENE DELLE MARCHE, PALAZZO PERTICARI FU UN LUOGO DI PASSATEMPI MONDANI E DI INCONTRO TRA STENDHAL E ROSSINI

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di Giovanna Patrignani / ph Leo Mattioli

Palazzo Perticari, sul corso XI Settembre, realizzato nel 1750 circa su una struttura preesistente, è stato progettato molto probabilmente dall’architetto pesarese Tommaso Bicciaglia, al quale si devono anche i progetti di altri palazzi cittadini. La facciata principale, prospiciente il corso, è scandita su tre livelli corrispondenti ai tre piani su cui si articola l’edificio. Il pianterreno, oltre al portale d’ingresso a grossi conci, conserva ancora un portale in marmo, sovrastato da un fregio in stile liberty realizzato intorno al 1925 dal fanese Ettore Bernacchia, e con la sottostante scritta Salone Pierucci, un tempo barbieria gestita da Americo Pierucci, il cui negozio costituiva anche un’agenzia di affitti e compravendite. Il secondo piano, il cosiddetto piano nobile, è scandito da otto finestre sovrastate da timpani semicircolari. Nelle stanze i soffitti erano affrescati nel tipico stile settecentesco che si ritrova anche in altre dimore patrizie della città. Era stato fatto costruire dai conti Perticari, famiglia di proprietari terrieri originaria di Savignano sul Rubicone, trapiantatasi a Pesaro nel corso

del XVIII secolo. Fu abitato per un decennio da Giulio Perticari (1799-1822), filologo e letterato, e dalla moglie, la bellissima milanese Costanza Monti (1792-1840),

figlia del celebre poeta Vincenzo Monti. Costanza, anche colta e brillante, fece di palazzo Perticari un salotto di studi letterari e passatempi monIN MAGAZINE

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IN QUESTE PAGINE, LA FASE DI RESTAURO DEL SALONE AL PIANO NOBILE DI PALAZZO PERTICARI.

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dani, frequentato dai migliori intellettuali della provincia pesarese e della vicina Romagna. Anche Gioachino Rossini fu ospitato per circa un mese nel palazzo, in occasione della preparazione dell’opera la Gazza ladra da lui stesso diretta per l’inaugurazione del Teatro Nuovo. Stendhal, in viaggio per l’Italia, proprio in palazzo Perticari conobbe Rossini, di cui pubblicherà la biografia a Parigi nel 1821. Fu ospite nel palazzo anche il celebre Vincenzo Monti, che vi si recò più volte a trovare l’amata figlia. Era il periodo in cui Pesaro si fregiava pomposamente dell’appellativo di “piccola Atene delle Marche”, per la vivacità e i fermenti culturali, ma era anche una piccola città della profonda provincia pontificia, un ambiente provinciale di pettegolezzi e calunnie, di invidie e malignità, in cui Costanza fu vittima di una congiura meschina e sordida: morto Giulio a 43 anni, fu accusata dai fratelli e dal cugino di lui, Francesco Cassi, di adulterio e dell’avvelenamento del marito, e diseredata, pur mancando qualsiasi prova d’accusa, tanto che i Perticari, la cui avarizia era proverbiale, non intrapresero mai un’azione legale nei suoi confronti. Fu cacciata da palazzo Perticari, che lasciò definitivamente il 22 agosto 1822, concludendo così

tragicamente il decennio trascorso a Pesaro. Dopo anni tristissimi di solitudine, depressione, difficoltà economiche e gravi problemi di salute, moriva povera e sola a Livorno il 7 settembre 1840 a 48 anni. L’ultima proprietaria della famiglia di cui il palazzo porta il prestigioso nome è stata la contessa Vittoria Perticari, da cui

COSTANZA, FIGLIA DEL POETA VINCENZO MONTI, FECE DI PALAZZO PERTICARI UN SALOTTO DI STUDI LETTERARI E PASSATEMPI MONDANI, FREQUENTATO DAI MIGLIORI INTELLETTUALI DELLA PROVINCIA PESARESE E DELLA VICINA ROMAGNA.

è pervenuto nel 1948 al Comune, che lo ha suddiviso nei decenni scorsi in molteplici locazioni d’affitto; il piano nobile è stato per molti anni sede del circolo Moto Club Tonino Benelli, fino al 2001. L’attuale proprietario è l’imprenditore pesarese Franco Signoretti, che ha avallato il progetto di ristrutturazione.


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PASTICCERIA ALBERINI ATELIER SENSORIALE, DI RAFFINATEZZA E ARTE VISIVA

UNA PASTICCERIA DALLA LUNGA TRADIZIONE FAMILIARE, CON UNA SUA FILOSOFIA BEN DISTINTA: QUELLA DELL’ARTIGIANALITÀ ASSOLUTA E DELLA ECCELLENTE QUALITÀ DEI PRODOTTI.

Corso Undici Settembre 119, Pesaro Tel. 0721 31151 Pasticceria Alberini Pesaro

C’era una volta la Pasticceria Alberini, la più antica officina del buon gusto e della piacevolezza, della raffinatezza dei sapori e della qualità degli ingredienti. Una pasticceria dalla lunga tradizione familiare, una pasticceria che non poteva che avere una sua filosofia ben distinta: quella dell’artigianalità assoluta e dell’eccellente qualità dei prodotti, della clientela di nicchia. Oggi la mitica Pasticceria Alberini c’è ancora, stessa filosofia, stessa artigianalità, stessa bontà, anche se è cambiata la gestione. Ora la dirigono Luca Santini e la sua famiglia. “Il mio maestro Alberini è stato anche il mio mentore, il mio punto di riferimento. Da lui ho acquisito la mia passione e il mio entusiasmo. Finito il servizio militare, avevo 19 anni, ho iniziato a fare il pasticcere e nel ‘91, grazie alla fiducia datami dal coach (cosi lo avevamo soprannominato) ho iniziato a lavorare in questa prestigiosa pasticceria”. A fare questo racconto è Luca Santini, classe ‘67, di Pantano, cresciuto nel Bar Dario, il locale di famiglia ceduto molti anni or sono. “Oggi sono onorato e felice di avere rilevato la Pasticceria del mio mentore Alberini” - continua Luca - “È stata una scelta molto impegnativa, ma la famiglia Alberini ci ha tanto

sostenuto e con mia moglie Silvana, che accoglie i clienti al banco, abbiamo deciso di investire sul futuro dei nostri figli che collaborano con grande passione e motivazione insieme a noi. Mirco (19 anni) è al suo primo lavoro. Si è diplomato da poco e ha deciso di intraprendere il percorso formativo e specialistico per dedicarsi al bar e al beverage. Stefano (23) invece già da cinque anni lavora come pasticcere e dopo il percorso di apprendista si sta specializzando frequentando corsi nelle scuole più prestigiose del settore”. Luca è una persona deliziosa, molto cortese, gentile, affabile e in lui traspare chiaro il forte senso di onestà, responsabilità e di attenzione verso il prossimo. Il suo lavoro è la sua passione. Per molti anni ha frequentato il settore alimen-

tare dedicandosi ai mestieri di barman, cameriere di sala, ristoratore e pasticcere fino a diventare capo-pasticcere in un noto locale di Fano. Poi si è scatenata in lui la passione per l’arte scultorea dei vegetali e ha creato meravigliose opere artistiche intagliando e scavando ogni tipo di frutta e di verdura. Un vero maestro di intaglio per la cui singolare capacità gli è stata riconosciuta una medaglia d’oro alla Fiera di Rimini nel 2005. “Ho fatto corsi per imparare a scolpire e coltivato questo impulso artistico che è ora parte del mio lavoro. Spero che Alberini apprezzi gli sforzi fatti per restare il più possibile fedele ai suoi insegnamenti”. E la sua crostata? “È sempre la stessa: stessa ricetta, stessa bontà, unica e speciale”. IN MAGAZINE

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Doppio

VIAGGIO LA SARDEGNA ALLA CORTE DEI BRANCALEONI. IN QUESTO “VIAGGIO DI RITORNO NELL’ISOLA” DUE COMUNITÀ SI GEMELLANO ALL’INSEGNA DELLO SCAMBIO E DI FUTURE COLLABORAZIONI. di Simonetta Campanelli / ph Fausto Becilli

NELLA FOTO, DA SINISTRA, LUCIANO ZUCCA, PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE SARDA ELEONORA D’ARBOREA DI PESARO; ANDREA BIANCANI, ASSESSORE REGIONALE; GIAN LUIGI SERRA, SINDACO DI ULASSAI; DANIELE TAGLIOLINI, PRESIDENTE PROVINCIA DI PESARO E URBINO; GIORGIO MOCHI, SINDACO DI PIOBBICO. LA FOTO È PARTE DELL’ARCHIVIO DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE SARDA ELEONORA D’ARBOREA DI PESARO.

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arte e design

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La tradizione sarda incontra quella marchigiana: Pesaro per Sardegna, Sardegna per Pesaro. È un progetto dell’Associazione Culturale Sarda Eleonora d’Arborea di Pesaro che si sviluppa nell’arco di un anno, mettendo al centro la conoscenza di un territorio, di un paese sardo e di uno della Provincia di Pesaro e Urbino. È un doppio viaggio: per chi è partito e abita nelle Marche, è un modo per mettere in relazione esperienze lavorative, economiche, sociali e culturali attive nella comunità di provenienza e quelle presenti nel territorio di residenza in continente. Ogni anno l’Associazione sarda di Pesaro sceglie un paese della Sardegna con cui gemellarsi e per collaborare a vario titolo e nel segno della fratellanza e dell’amicizia. Quest’anno i Soci dell’associazione culturale hanno creato un gemellaggio tra Ulassai (in Ogliasta) e Piobbico, in occasione dell’appuntamento più significativo di questo progetto: Sa die de Sa Fraternidade. Si tratta di un evento creato ad hoc, che prevede l’esibizione del

gruppo folk o dei tenores del paese sardo prescelto, la presentazione dei propri manufatti locali in una mostra di artigianato, la degustazione di prodotti eno-gastronomici tipici della zona per il pranzo sociale. Per gli ospiti provenienti dalla Sardegna, in visita nel paese della provincia pesarese, vengono organizzate visite guidate ai monumenti della città di Pesaro e del suo territorio, oltre a interessanti incontri con le realtà produttive marchigiane. Il Sindaco di Piobbico Giorgio Mochi, i membri della Pro Loco, la comunità locale e i soci dell’Associazione Sarda di Pesaro hanno accolto il Gruppo Folk Santa Barbara e il sindaco di Ulassai Gian Luigi Serra con infinita cordialità. I magnifici manufatti della cooperativa tessile Su Marmuri, molti dei quali disegnati dalla famosa artista locale Maria Lai, portati dai sardi hanno ravvivato la giornata insieme ai balli in costume della tradizione ichnusa. E a maggio, Piobbico andrà ad Ulassai per la festa di Santa Barbara.

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Spazio

MAGICO CI VOLEVA UNO COME FABIO TOMBARI, CHE UNISCE COMPETENZA TECNICA E AMORE PER LA SUA TERRA, PER DONARE A FANO UNO SPAZIO MAGICO IN CENTRO CITTÀ.

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di Alberto Berardi / ph Leo Mattioli

Un nome importante per un uomo importante. Un nome che in passato, Fabio Tombari, lo scrittore vivente, diede luogo a singolari equivoci. Un uomo che conosco bene perché ho lavorato al suo fianco, giorno dopo giorno, per oltre dieci anni. Presiedeva e presiede ancora un importante ente cittadino, la Fondazione Cassa di Risparmio di Fano.

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Da centro semplicemente erogativo sotto la sua guida diventò una realtà amministrativa fondamentale per la città di Fano. Edifici ruderizzati tornarono nuovamente a splendere, antichi palazzi tornarono a nuova vita, a cominciare da San Michele, assegnato alla sede fanese della Università di Urbino, per non parlare della trecentesca Chiesa di San Domenico ugualmente ruderizzata fin dalla fine della seconda guerra mondiale, da quando le truppe tedesche in ritirata fecero saltare il campanile. Dopo un restauro da manuale diventò, grazie anche alla scoperta di importanti affreschi, una pinacoteca di arte sacra fondamentale per ricostruire la storia artistica e culturale della città. In tanti avevano pensato di affrontare il problema senza però avere mai il coraggio di affrontare le notevoli difficoltà. Ci voleva uno come Fabio Tombari che univa la competenza tecnica all’amore per la città per affrontare la sfida e vincerla. Se oggi Fano può disporre di uno spazio magico al centro della città, lo dobbiamo a Fabio Tombari e al piccolo nucleo di suoi collaboratori, amministratori, restauratori, storici dell’arte che insieme

a lui operarono per restituire alla città quello che una orrida guerra le aveva tolto. Alcune opere tornarono dove erano e come erano, altre andarono a coprire gli spazi irrimediabilmente deturpati. Tutti i visitatori rimangono stupefatti davanti ad un simile spettacolare restauro. Diciamo subito però che l’attività della Presidenza Tombari non si è esaurita solamente nei restauri e nel riuso di edifici storici, troppo numerosi per elencarli tutti. Un enorme impegno fu inoltre profuso nella realizzazione di edifici scolastici, una casa per anziani, un centro per i malati di Alzheimer e tutto non solo nel territorio di Fano ma anche nel circondario, basta pensare alla chiesa del Gonfalone di Saltara, al Palazzo Municipale, una volta Palazzo Cassi, di San Costanzo, ad un edificio scolastico tra i più belli della Provincia a Cartoceto, senza contare gli innumerevoli interventi tesi a migliorare la vita dei nostri concittadini. Quello che all’inizio poteva sembrare un dovere è diventato la gioia di operare per gli altri. Un piacere per Tombari e per tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di lavorare con lui.


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RINGRAZIARE

Dicono

DI NOI

IL SEGRETO DELLA REDAZIONE DI PESARO IN MAGAZINE? LA PASSIONE. O MEGLIO TANTE PASSIONI RACCONTATE INSIEME. IL FILO ROSSO È IL PIACERE DI NARRARE E L’AMBIZIONE DI FARSI LEGGERE.

Q I COLLABORATORI DELLA REDAZIONE DI PESARO IN, IN PIEDI DA SINISTRA: LEO MATTIOLI, MARIA RITA TONTI, GIOVANNA PATRIGNANI, ALBERTO BERARDI, ETTORE FRANCA, FRANCO BERTINI, OLIMPIA SINISTRARIO, SIMONETTA CAMPANELLI IN BASSO DA SINISTRA: LA MASCOTTE LEONBERGER ARTÙ, LUCA TONI, SILVIA SINIBALDI, LAURA DE PAOLI.

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di Silvia Sinibaldi / ph Luca Toni

Qual è il segreto della redazione di Pesaro IN Magazine? La passione. O meglio tante passioni raccontate insieme. Il filo rosso è il piacere di narrare e l’ambizione di farsi leggere ognuno con competenze diverse ma tutte legate al cuore. C’è chi scrive di musica per la musica è parte integrante della sua vita, chi racconta i luoghi più singolari, le storie più rappresentative, l’unicità di certe imprese, il ritratto di uomini e donne che vivono in questo territorio. Così prende corpo e assume una sua specifica fisionomia il prodotto confezionato. Questo significa uno sguardo libero sulle cose, un occhio attento a come si evolve questa provincia e i suoi protagonisti e a dieci anni di distanza IN Magazine può dirsi a ragione una lunga narrazione degli aspetti che non sempre entrano nelle cronache cittadine. La redazione di Pesaro IN Magazine conta su uomini di cultura, professionisti dell’informazione, esperti di comunicazione, maestri dell’immagine, tutte persone per cui scrivere è una gioia e fotografare è un piacere. La redazione è mobile, conta su giornalisti fedelissimi, su altri più saltuari, su volti nuovi e impor-

tanti ritorni, una felice girandola che dà energia anche a chi legge. E così tutta la città ne parla e ci dicono che siamo bravi! Questo ci fa tanto piace: grazie. I meriti sono di tutto il gruppo di Pesaro, coordinato da Simonetta Campanelli e composto da Benedetta Andreoli, Alberto Berardi, Franco Bertini, Ettore Franca, Giovanna Patrignani, Silvia Sinibaldi, Maria Rita Tonti, Laura De Paoli, Leonardo Mattioli, Luca Toni e Olimpia Sinistrario. E di chi in questi straordinari dieci

anni ha collaborato con la redazione: Roberto Bagazzoli, Daniela Battistini, Lamberto Bettini, Elisabetta Ferri, Elio Giuliani, Giovanni Lani, Glauco Maria Martufi, Cristina Ortolani, Camilla Olivieri, Enzo Polverigiani, Simona Spagnoli, Marco Sensoli, Beatrice Terenzi, Riccardo Paolo Uguccioni, Solidea Viviana Vitali Rosati. E tutti, con infinito e immutato, affetto ricordiamo il geniale e divertente Paolo Angeletti. A te Paolo dedichiamo questo numero speciale di Pesaro IN Magazine con un cin cin!



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LE CREAZIONI DI DEVIS PALAZZI IL VIAGGIO NELL’ANIMA DEI GIOIELLI

A PESARO LA GIOIELLERIA DIVENTA UN LUOGO DI INCONTRO PER SCOPRIRE L’ARTE ORAFA E L’ORIGINE DI PIETRE PREZIOSE, UN VIAGGIO CHE SI TRASFORMA OGNI VOLTA IN NUOVA ESPERIENZA.

Devis Palazzi è nome noto nel mondo dell’artigianato orafo e dell’alta gioielleria. Devis Palazzi, orafo rinomato e creatore per maison importanti, mantiene la sua mission di trattare ogni singolo pezzo come una piccola opera d’arte, trovando grandi soddisfazioni nell’interpretare i desideri e sogni, spesso inespressi, della sua clientela più esigente. Frutto della geniale creatività dell’orafo Devis Palazzi, tutte le creazioni sono caratterizzate dalla passione nella ricerca di pietre e perle rare da cui prende vita un gioiello unico ed affascinante. Le creazioni personalizzate che esprimono la cura, l’attenzione artigianale, la creatività e la passione, diventano gioielli unici, dedicati a quell‘unica persona che li ha ispirati e per cui sono stati pensati. Sarà una creazione che prenderà vita dal disegno eseguito

a mano poi trasformato nel progetto 3D che permette di ammirarne la lavorazione esclusiva e i colori delle gemme accostate tra loro in modo armonioso. Scoprirlo insieme è sempre un’emozione unica che cattura lo sguardo. Dal dicembre 2015 Devis Palazzi Atelier ha una seconda sede, mantenendo l’headquarter a Porto Verde, location comoda per molti clienti che possono arrivare in barca per appuntamenti riservati: apre il secondo spazio in Via della Maternità 5 a Pesaro, città a lui cara per la completezza dell’anima artistica e marittima. Per omaggiare questa duplice anima, Devis Palazzi ha deciso di inaugurare la rassegna ‘Il Viaggio’, quattro appuntamenti che raccontano il viaggio percorso da ogni gioiello, dall’origine della pietra preziosa o della perla rara, alla ricerca della qualità, alla la-

vorazione, all’ideazione e alla personalizzazione che ogni creazione, anche la più piccola e simbolica, contiene al proprio interno. ‘Il Viaggio’ di ogni gioiello continua il proprio percorso ‘nelle mani’ e ‘nel cuore’ del committente, molto spesso venendo donato e passando di generazione in generazione, ed accompagnarlo con questi brevi incontri diventa un ulteriore patrimonio da tramandare e ‘regalare’, fatto di conoscenza, aneddoti e della storia dell’origine dettagliata di quella particolare creazione.

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DEL MONDO AL MUSEO DIOCESANO DI PALAZZO LAZZARINI, IN MOSTRA LA REPLICA DEL CROCIFISSO IN VETRO DONATO A PAPA FRANCESCO, UN’OPERA D’ARTE CONTEMPORANEA SUL TEMA DELL’EUCARESTIA.

N L’OPERA ESPOSTA AL MUSEO DIOCESANO DI PESARO “GESÙ, ENERGIA DEL MONDO” È LA REPLICA DEL CROCIFISSO IN VETRO PENSATO E REALIZZATO DA VITTORIO LIVI E DONATO A PAPA FRANCESCO.

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di Simonetta Campanelli

Nelle tante iniziative messe in campo dall’Arcidiocesi di Pesaro, durante il corso dell’anno giubilare, è stato inserito uno speciale evento presso il Museo diocesano, in Palazzo Lazzarini. Si è trattato di una mostra-evento dedicata ad un’opera d’arte contemporanea sul tema dell’Eucaristia. Il Museo, che si prefigura quale luogo della memoria e della bellezza, non è solo una “reliquia” del passato ed è aperto al presente e alle testimonianze del contemporaneo, e raccordare in un continuum temporale le eccezionali opere della tradizione e le nuove esperienze artistiche. L’opportunità di aprire uno spazio al contemporaneo nella Chiesa attraverso il linguaggio dell’arte è infatti un tema di grande attualità, poiché è con l’Uomo odierno che può stabilirsi un dialogo aperto al confronto. L’opera protagonista di questa ricerca si intitola Gesù, Energia del Mondo, è la replica di un crocifisso in vetro pensato e realizzato da Vittorio Livi (Fiam Italia) presso i laboratori dell’azienda a Tavullia e donata dal suo autore a Papa Francesco. Nell’opera, attraverso la visione


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personale dell’artista, emerge l’alto valore simbolico e l’identità iconica del “segno” che, parafrasando le sue parole, si manifesta come “Un Gesù Crocifisso fatto non solo di figurazione ma anche di concetti, gli stessi che hanno da sempre accompagnato la mia vita”. L’esposizione, che si articola all’interno di uno spazio fortemente connotato del Museo dal punto di vista simbolico, è organizzata secondo un percorso guidato in tre diversi ambienti, ognuno caratterizzato dalla presenza di elementi espositivi a parete o appoggiati su tavoli: alcuni disegni e bozzetti che mostrano la genesi dell’idea artistica, frammenti vitrei e strumenti dell’artigianato, a rimarcare l’importanza del vetro come medium tecnico utilizzato per la trasposizione materiale dell’opera, e infine i prototipi della stessa che illustrano con chiarezza il percorso compiuto dall’artista per giungere alla sintesi finale. In questa prospettiva si vuole sperimentare la possibilità di far dialogare linguaggi dell’arte nel tempo; l’opera può essere confrontata senza pregiudizi, con esempi dislocati negli spazi museali, inerenti al tema della Crocifissione nell’arte sacra.

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COMPETERE

Fratelli

MOTOCICLISTI PUNTANO AD ARRIVARE AL MOTOMONDIALE I DUE FRATELLI FEDERICO E FILIPPO FULIGNI, I NUOVI TALENTI EMERGENTI CHE PESARO HA REGALATO ALLE CORSE.

F A FIANCO, IN ALTO FEDERICO FULIGNI SULLA PISTA DI MISANO; SOTTO IL FRATELLO FILIPPO SULLA PISTA DI JEREZ.

di Alice Muri / ph Laura De Paoli

Federico, 21 anni, nato a Bologna ma pesarese doc. Passione viscerale per i motori, pilota di professione proveniente dalla VR46 Academy di Valentino Rossi. Wild card, quest’anno per ben tre volte, nel mondiale Moto2. Nello stesso anno ha gareggiato nel Cev Moto2 (campionato europeo di velocità) con la Kalex del team Ciatti conquistando nella gara d’esordio a Valencia il suo primo podio in carriera di questa categoria. Filippo, di anni ne ha 17, ma la passione con cui corre da quando aveva soli cinque anni è quella di un vero e proprio pilota veterano. Il suo team è Procercasa RINS 42 Motorsport (Ktm) e quest’anno ha disputato il campionato Cev Moto3. Anche lui pesarese doc, anche per lui il Mondialito Junior di velocità, dopo che l’anno scorso ha corso invece nel Civ. Loro sono i fratelli Fuligni, due giovani piloti che nel settore moto sono considerati emergenti del vivaio nazionale. “La prima volta che sono salito su una moto – spiega Federico – avevo al massimo 4 o 5 anni. A comprarmela, per fare qualche giretto in giardino, sono stati i miei genitori, da sempre grandi appassionati di moto IN MAGAZINE

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IN ALTO UNA FOTO DI FEDERICO FULIGNI, SOTTO UN PRIMO PIANO DI FILIPPO FULIGNI.

e motori. Non a caso corro con il numero 22: è il giorno in cui è nato mio padre, è un modo per ripagarlo dei sacrifici che ha fatto per farmi diventare un pilota. A soli sei anni, la mia prima esperienza in pista, con una minimoto. Dopo due anni di stop sono tornato a correre a 14 anni e non ho

più smesso, dopo aver fatto parte anche del team Italia all’esordio in Moto3, fino ad arrivare in Moto2 con tre presenze al mondiale sui circuiti del Mugello, Misano e Jerez. Il prossimo anno sarà ancora più impegnativo e lavorerò per migliorare”. Anche Filippo correva con il 22, ma in Spagna ha

FEDERICO, 21 ANNI, E FILIPPO, 17, CON LA COMUNE PASSIONE PER LA VELOCITÀ: LORO SONO I FRATELLI FULIGNI, DUE GIOVANI PILOTI PESARESI CHE NEL SETTORE MOTO SONO CONSIDERATI NUOVI E PROMETTENTI EMERGENTI DEL VIVAIO NAZIONALE.

dovuto cambiarlo con il 10, che gli ha comunque portato fortuna: “Ho sempre avuto una vera dedizione per il motociclismo e all’età di 5 anni sono salito in sella alla mia prima moto. Quest’anno è stato un anno di crescita, ma sto facendo tanta esperienza. Il prossimo anno vorrei arrivare ai vertici del Cev, ma nel 2018 spero di meritarmi il motomondiale”. 72

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LA BOTTEGA DELLE FATE COMPIE 10 ANNI

LE NOVITÀ DELLE LINEE E DELLE TENDENZE, FA DELLA BOTTEGA DELLE FATE NON SOLO UN MONDO MAGICO MA UN MONDO DI MERAVIGLIOSI E AFFASCINANTI ABITI PER BAMBINI.

Corso XI Settembre 6, Pesaro Tel. 0721 370763 info@labottegadellefate.eu www.labottegadellefateonline.com

Ci sono mamme, nonne e bambini che amano le fiabe e poi ci sono Francesca, Cecilia e Mathilde, tre meravigliose donne, che accolgono le clienti nella loro Bottega delle fate e le conducono in un meraviglioso mondo fatto di fascino e tenerezze, di colori e di moda.”Grazie al supporto incredibile e decisivo di Silvana Ratti - racconta Cecilia - dieci anni fa abbiamo potuto aprire questo nostro bellissimo negozio. I consigli di Silvana sono sempre stati molto preziosi per noi. Le sue conoscenze, il suo rapporto con le aziende, la sua capacità relazionale ma, soprattutto, la sua amicizia sincera e affettuosa ci hanno permesso di vivere questa nostra bella esperienza professionale nella Bottega delle Fate. A lei dovremo la nostra “ “Tutte ci occupiamo della vendita e dei rapporti con le nostre clienti - spiega Francesca - ma ognuna delle tre socie ha poi il suo ruolo definito. Io mi occupo della parte amministrativa e commerciale, del rapporto con le aziende e gestisco l’aspetto organizzativo. Mathilde, invece, ha il giusto spirito creativo e a lei è affidata la ricerca del gusto per

rappresentare la moda in vetrina e, nel suo insieme, il look nel negozio. Cecilia, invece, è la più attiva con le clienti ed interpreta il loro gusto, scopre le loro tendenze e individua e prevede le scelte delle linee di moda e delle nuove tendenze di ogni stagione”. “In un mondo, che ieri era omologato dalle grandi marche commerciali, dalle firme e dalle griffe - dice Cecilia - oggi non c’è più posto per la scelta a senso unico e per la sola preferenza di mamma. Oggi la richiesta si è modificata e i bambini scelgono gli abiti che vogliono indossare in base al loro gusto e gradimento e così

creano la tendenza. Lo stile raffinato rimane alla base delle nostre scelte nelle varie collezioni ma lo stile easy chic è sicuramente quello che la Bottega delle Fate propone con grande possibilità di scelta. È uno stile in cui ogni bambino incontra il proprio gusto personale, la comodità dei tessuti e delle linee, la gioia del colore e la mamma il giusto prezzo.” Le novità delle linee e delle tendenze, ma anche la facilità di indossare un capo comodo e divertente fa della Bottega delle Fate non solo un mondo magico ma un mondo di meravigliosi e affascinanti abiti per bambini.

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AGENZIA PAOLUCCI MARKETING QUINDICI ANNI DI GRANDI IDEE

FESTEGGIARE I TRE LUSTRI DI ATTIVITÀ DELL’AGENZIA È STATA L’OCCASIONE PER UNA FESTA E UN WORKSHOP SU COMUNICAZIONE E MARKETING INNOVATIVI.

Via Circonvallazione Nuova, 48 Riccione Tel. 0541 1743704 info@paoluccimarketing.com

Un workshop e una festa a bordo piscina, nella splendida cornice del Riviera Golf Resort di San Giovanni in Marignano, sono stati i regali che l’Agenzia Paolucci Marketing ha voluto condividere con i suoi clienti per spegnere il traguardo delle quindici candeline. Sono infatti quindici gli anni di impegno e lavoro nel settore del web per l’agenzia di Riccione che fa capo a Stefano Paolucci. Tre lustri iniziati quando la rete era un luminoso eldorado e il rapporto investimento/ritorno altissimo, poi l’avvento di Facebook che ha sparigliato tutte le carte e il complicato presente, dove posizionarsi richiede impegno, azioni mirate e strategie a lungo termine. “Mi è sembrato bello offrire ai miei clienti e amici qualcosa che andasse oltre la semplice festa,” spiega Paolucci. Così, davanti a una platea di circa un’ottantina di persone, nel pomeriggio, si è parlato di comunicazione, marketing e innovazione digitale. Paolucci ha relazionato sugli strumenti che mette a disposizione il web, marketing digitale, social media, anticipando alcuni progetti su cui l’agenzia Paolucci Marketing sta investendo: “In vista della prossima estate stiamo

lavorando al portale turistico Riccione.info. Importanti anche gli investimenti sulle novità che offre la rete come i Virtual Tour realizzati appositamente per Google Maps e i video con l’uso dei droni”. Ad affiancarlo, durante i lavori del workshop c’erano i suoi più stretti collaboratori: Lamberto Bignami che si occupa della gestione dei siti aziendali, Margherita Barnabé, grafica e designer, e Davide Bertozzi, intervenuto sulle novità di Facebook marketing. Alla fine del workshop sono stati presentati alcuni partner

dell’agenzia. Gianluca Bonetti di Prometeo Informatica, che ha sviluppato Workplace, un gestionale cloud, e i soci fondatori di Hopinion, una nuova startup sociale tutta italiana presente sul portale di crowdfunding WithYouWeDo di Telecom Italia. Non è mancato il video saluto dell’amico e pilota di Moto3 Nicolò Bulega, in viaggio per Milano atteso all’evento Sky Upfront 2016. Poi a seguire la cena al Riviera Golf con il taglio della torta finale e un meraviglioso grazie a tutti gli intervenuti.

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Un gioiello

DI CONFINE A CAVALLO TRA MARCHE, ROMAGNA E SAN MARINO, IL MONTEFELTRO È UNA REGIONE CON UNA SUA STORIA E AUTONOMIA CULTURALE, NONOSTANTE I CAMBI DI PROVINCIA E REGIONE.

T NELL’IMMAGINE UNA VEDUTA DI SANT’AGATA FELTRIA.

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di Giorgio Pereci

Territorio di confine, da sempre conteso e combattuto, il Montefeltro mostra ancora oggi i segni della sua posizione di frontiera. In effetti, basta dedicare un po’ di tempo ad esplorare queste terre per scoprire un mondo che sembra sospeso nel tempo, rimasto con gli stessi colori e le stesse forme di cinque secoli fa. In pieno rinascimento, Urbino fu il centro nevralgico di un sogno umanista voluto dal Duca Federico da Montefeltro. Pittori, architetti e letterati diedero vita ad una corte che ha ancora oggi presa sull’immaginario collettivo dell’Europa. Urbino è stata, sul versante Adriatico del Belpaese, ciò che Firenze è stata al di là degli Appennini. Il respiro artistico e architettonico si è allargato dalla capitale a tutto il territorio circostante e sono molti i borghi, i paesi e i castelli che nascondono veri e propri capolavori d’arte e di cultura. Sant’Agata Feltria si trova nella parte settentrionale del Montefeltro, alle spalle di San Marino. La strada si snoda su un lungo crinale prima di scendere in una conca lussureggiante. Qui, su uno sperone roccioso, sorge la rocca Fregoso,

attorno alla quale si sviluppa il borgo antico. Il castello, il borgo e la rocca sono passati di volta in volta in mano dei Malatesta e dei Montefeltro, fino a diventare di proprietà della famiglia Fregoso di Genova, imparentata coi duchi di Urbino. Il primo nucleo della rocca, composto dalla torre poligonale, risale al XII secolo. Le successive espansioni furono commissionate da Federico da Montefeltro all’architetto Francesco di Giorgio Martini, lo stesso che realizzò anche la più famosa rocca di San Leo. Dall’ingresso della rocca la strada serpeggia sino ai piedi dello sperone, passando per strettoie e sotto vecchie

arcate. Per godere appieno delle atmosfere del borgo antico serve un po’ di fiato: muoversi da un punto all’altro del paese costringe ad attraversare scalette, saliscendi e passaggi che girano attorno allo sperone. Giunti in fondo alla scalinata della rocca si arriva in un piccolo slargo e da qui alla grande piazza Garibaldi, il cuore di Sant’Agata. A guardia dello spazio cittadino si trova la facciata del Teatro Mariani. La costruzione del teatro cominciò nel 1723 e fu completata 30 anni più tardi. Oggi il teatro è, insieme alla rocca, uno dei custodi della storia di Sant’Agata e simbolo della città.


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